Andamento agrometeorologico dell annata agraria Ottobre 2006 Settembre 2007

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Transcript:

Area Agrometeorologia e Territorio Andamento agrometeorologico dell annata agraria 2006-20. Ottobre 2006 Settembre 20 -Precipitazioni: scarsissime dall ottobre al dicembre 2006 (da -50 a -90% rispetto alla norma), scarse nel 20 (fino a -50%) rispetto al clima. -Temperature : molto superiori alla norma da ottobre 2006 a maggio 20 poi in riallineamento. -Evapotraspirazione: da 50 a 100 mm superiore alla norma in pianura pari al 5-10% in più. -Bilancio idroclimatico: in deficit rispetto al clima, da 200 a 400 mm. -Siccità: eccezionale sul settore orientale, da moderata a gravissima sul settore occidentale. -Sviluppo fenologico: straordinario anticipo di circa 2 settimane nella fioritura di alcune drupacee e nella maturazione dei cereali autunno vernini. -Effetti sulle colture: cereali autunno-vernini: in generale produzioni inferiori alla norma, qualità modesta, ma elevato contenuto proteico nel grano duro. Colture primaverili estive: rese fortemente condizionate dalle irrigazioni. Vite: bassa acidità dei mosti. Castagno da frutto: basse produzioni per carenza idrica. Ciliegio: elevati danni per spacco fisiologico L annata agraria 2006-20 è stata caratterizzata, come ormai accade sempre più di frequente, da situazioni di diffusa di siccità; ad essere maggiormente colpite sono state le aree delle province orientali e centrali (Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna, Ferrara, Bologna e Modena) mentre livelli di minore gravità, ma sempre anomali rispetto al clima, si sono calcolati per le aree di pianura delle province centro-occidentali da Reggio Emilia a Piacenza. A differenza dell anno precedente, quando lo sviluppo dei fenomeni di siccità furono inizialmente contrastati dalle abbondanti riserve idriche presenti ad inizio anno, nel 20 la carenza idrica si è manifestata precocemente per il fatto che le scarse precipitazioni primaverili-estive sono state precedute da gravi deficit pluviometrici autunnali ed invernali. Nel periodo gennaio settembre 20 le precipitazioni si sono mantenute, in gran parte delle aree di pianura, inferiori alla norma con i maggiori scostamenti localizzati nelle aree del settore orientale (in particolare sui rilievi romagnoli ed nel ferrarese). Considerando l andamento termico, tutto il periodo ottobre 2006 maggio 20, tranne poche eccezioni, è stato caratterizzato da valori superiori alla norma, con scostamenti elevatissimi, la fig. 7 mostra l andamento della temperatura in un area della media pianura bolognese. Queste anomalie hanno prodotto effetti importanti sullo sviluppo fenologico delle colture e sui consumi evapotraspirativi. A fine febbraio l anticipo fenologico era di oltre 15 giorni (l albicocco iniziava la fioritura ed il frumento la fase di levata) questi anticipi si sono mantenuti quasi sino alla raccolta. Le elevate temperature hanno fatto crescere anche i consumi per evapotraspirazione, considerando l intero periodo di crescita delle colture (ottobre 2006 settembre 20), in pianura si calcolano maggiori consumi idrici per circa 50-150 mm (fig. 8) pari ad 5-15% rispetto alla norma 1991-2005 (fig. 9). La combinazione di questi fattori termici e pluviometrici ha prodotto effetti particolarmente negativi sulla resa produttiva anche di quelle colture, come i cereali autunno-vernini, che normalmente sfuggono ai fenomeni siccitosi. Tra i fattori positivi è doveroso segnalare l assenza di gelate primaverili che, visto lo straordinario anticipo fenologico, avevano reso particolarmente sensibili ad un tale evento la gran parte delle colture frutticole della regione. 1

Le precipitazioni Gli ultimi tre mesi del 2006, periodo in cui normalmente si verifica la ricarica delle falde, sono risultati particolarmente siccitosi. Le piogge del periodo considerato sono risultate notevolmente inferiori alla norma (fig.1), lo scostamento percentuale è stato, in pianura, di circa il 70-80%, ma ha superato l 80 % nelle aree sud-orientali (fig. 2). Da registrare, viste le alte temperature, la quasi totale assenza di precipitazioni nevose anche alle quote più elevate. Considerando il periodo da gennaio a settembre 20, si nota che in pianura le precipitazioni sono risultate generalmente inferiori alla norma ma i maggiori scostamenti hanno interessato le aree del settore orientale (in particolare i rilievi romagnoli ed il ferrarese) con minori precipitazioni tra 100 e 200 mm ( fig.3) pari al 20-40% (fig.4) in meno rispetto alla norma. L analisi del grafico della (fig. 5), che presenta l andamento delle precipitazioni mensili in un area rappresentativa della pianura bolognese in confronto con il clima, mostra che le precipitazioni di tutti i mesi dall ottobre 2006 al settembre 20, con la sola eccezione di Marzo e Giugno, sono risultate inferiori alla norma. Sempre per la medesima area lo scostamento cumulato nel periodo ott. 2006 dic. 20 ha raggiunto 300 mm (fig. 6). Più in dettaglio: in gennaio si sono verificate scarse precipitazioni, le anomalie più accentuate si sono verificate nel primo mese dell anno con scostamenti negativi compresi tra 20 e 40 mm. In febbraio le numerose e deboli perturbazioni hanno permesso di raggiungere valori di pioggia pressoché normali in tutta la pianura. Una momentanea tregua all andamento particolarmente siccitoso dei primi mesi del 20 si è verificato nell ultima decade di marzo quando un intensa irruzione di origine artica ha prodotto una fase di tempo prettamente invernale, con neve sui rilievi e fiocchi anche sulla pianura pedemontana. In seguito, correnti umide orientali hanno provocato precipitazioni molto abbondanti che hanno raggiunto e spesso superato i valori attesi nel mese. In aprile le precipitazioni sono state praticamente assenti dal 5 al 30 aprile, salvo sporadici rovesci pomeridiani lungo il crinale. Rispetto alle piogge attese nel mese, tra 50 e 80 mm passando dalle aree orientali a quelle occidentali, le mancate precipitazioni oscillano da 50 a 70 mm. Anche durante il mese di maggio sono prevalse condizioni di tempo stabile. A fine mese l'avvicinarsi di un onda di bassa pressione di origine atlantica ha permesso la formazione di precipitazioni più concentrate nelle province occidentali, e localmente nella pianura modenese e ferrarese; in queste aree le precipitazioni hanno raggiunto e superato la norma del mese. Nel resto della regione gli scostamenti negativi, presenti sui rilievi romagnoli, nel bolognese e in limitate aree della pianura modenese e reggiana, sono risultati compresi tra 20 e 40 mm. Nella prima decade del mese di giugno il bacino del mediterraneo è stato interessato dall afflusso di correnti instabili provenienti da nord-ovest; sul settore occidentale le piogge sono state abbondanti; in molte aree delle province comprese tra Piacenza e Modena sono piovuti oltre 100 mm, circa il doppio di quanto atteso nel mese. Più contenuti i valori di pioggia nel resto della regione; su gran parte del settore orientale non si sono raggiunti 40 mm e l anomalia rispetto alle precipitazioni attese è rimasta, seppur debolmente, negativa. In luglio si sono verificati solo isolati temporali nella prima metà del mese e nell ultima settimana. Nel mese le precipitazioni sono risultate quasi ovunque inferiori alla norma, con scostamenti oscillanti tra 20 e 60 mm. Il mese di agosto è stato caratterizzato da prevalenti condizioni di tempo stabile con episodi temporaleschi più persistenti nella terza decade. Le precipitazioni sono state inferiori alla norma climatologia di circa 20-40 mm. In settembre hanno prevalso condizioni di tempo prevalentemente stabile con modestissime precipitazioni. Le precipitazioni cumulate sono risultate ancora una volta inferiori alla norma, le maggiori carenze pluviometriche erano presenti nell area della pedecollina e sui rilievi con mancate precipitazioni comprese tra 40 e 60 mm. 2

Le temperature Il periodo ottobre-dicembre 2006 è stato caratterizzato, oltre che da scarsissime precipitazioni, anche da temperature superori alla norma. Nel mese di ottobre 2006 si è evidenziata una importante anomalia riguardante le temperature massime; in particolare nei primi giorni del mese e nell ultima decade, sotto l influsso di correnti nord-africane, si sono raggiunte temperature fino a 10 C superiori alla norma. In novembre 2006, se si esclude la prima settimana, in cui la discesa di aria polare aveva prodotto precoci ed estese gelate in pianura e sui rilievi, le temperature sono risultate in generale superiori alla norma, in particolare nella seconda metà del mese in cui, per le temperature medie, si possono calcolare scostamenti positivi sino a 4-5 C. Dopo un autunno caldissimo anche il primo mese invernale ha riproposto temperature superiori alla norma; mediamente lo scostamento mensile positivo è risultato di circa 2 C ma nella prima metà del mese le temperature si sono mantenute di circa 3/4 C superiori ai valori attesi. Non è cambiata, anche proseguendo nel 20, la tendenza a valori termici decisamente superiori alla norma; in gennaio l anomalia della temperatura media si è presentata evidentissima, dai 3 ai 4 C oltre la norma in pianura, fino ai 5-6 C in collina dove si sono registrate esattamente le temperature caratteristiche del mese di marzo. In febbraio le temperature sono state superiori alla norma di 3 C in pianura e 4 C in collina, particolarmente calde le aree collinari occidentali. Nell ultima decade di marzo un intensa irruzione di origine artica ha prodotto una fase di tempo prettamente invernale, Nell'ultimo periodo le temperature sono state significativamente inferiori alle medie. Aprile e maggio sono stati i mesi le cui anomalie hanno maggiormente inciso sullo sviluppo della siccità nel 20. In aprile un esteso campo anticiclonico presente sull Europa continentale ha favorito cieli sgombri da nubi e un progressivo aumento delle temperature che si sono mantenute di molto superiori ai valori attesi. Anche durante il mese di maggio hanno prevalso condizioni di tempo stabile che ha portato ad un deciso ed anomalo aumento delle temperature, con punte di 32 e 33 gradi. Nella prima decade del mese di giugno il bacino del mediterraneo è stato interessato dall afflusso di correnti instabili provenienti da nord-ovest, la media mensile si e mantenuta pressoché nella norma. Nella prima metà del mese di luglio correnti nord-occidentali hanno determinato temperature relativamente fresche, successivamente vi è stato un veloce aumento delle temperature fino a valori spesso superiori ai 35 gradi e punte massime fino a 39 gradi. In agosto le temperature massime giornaliere hanno avuto un andamento irregolare con valori, in pianura, spesso superiori a 30 C (valore atteso); a queste brevi ondate di caldo sono però seguiti periodi più freschi che hanno riportato i valori medi mensili prossimi o leggermente inferiori al clima di riferimento. Settembre, primo mese dell autunno meteorologico, è stato caratterizzato da tre distinte discese di aria fredda ad inizio, a metà ed a fine mese. Le temperature hanno oscillato tra valori normali e valori inferiori alla norma. 3

Gli indici di siccità: Il bilancio idroclimatico Riassumendo in pochi dati, la siccità 20 si è sviluppata a seguito delle minori precipitazioni (Fig. 10) e dei maggiori consumi evapotraspirativi (Fig. 8) dovuti alle elevate temperature. Considerando l intero periodo in cui si è sviluppato il fenomeno, ottobre 2006-settembre 20, risultano, rispetto al clima 1991-2005, minori precipitazioni tra 200 e 300 mm in pianura e 300-500 sui rilievi (pari a una diminuzione oscillante dal 30 al 50 % di quanto atteso) l evapotraspirazione potenziale si stima sia aumentata, rispetto al clima di riferimento, di circa 100 mm in pianura, grossomodo il 10 % della norma. Il bilancio idroclimatico, che assomma le due grandezze precedenti, risulta in deficit rispetto all andamento climatico normale di circa 200-300 mm in pianura e 400-500 sui rilievi (fig. 11), con i valori più elevati sul settore centro-orientale. Il Deficit Traspirativo Il Deficit Traspirativo ed il suo percentile sono indici sintetici, messi a punto dall Area Agrometeorologia e Territorio per definire con oggettività l intensità dei fenomeni di siccità considerando la risposta delle colture agrarie. Il Deficit Traspirativo rappresenta la sofferenza evapotraspirativa che la pianta subisce in un determinato periodo di tempo in condizioni di ridotta disponibilità idrica. Questo indice ha il vantaggio di comprendere tutti gli elementi coinvolti nella crescita e nello sviluppo delle piante riassumendo in un unico valore molti fattori agrometeorologici coinvolti nei fenomeni siccitosi (precipitazioni, evaporaspirazione, bilancio idroclimatico, la disponibilità idrica nel terreno ecc.) Considerando l indice al 30 di settembre e comprendendo i 180 giorni precedenti si considera quasi tutto il periodo vegetativo di gran parte delle colture primaverili-estive. Confrontando i valori dell indice nel 20 con quanto verificatosi nel medesimo periodo dal 1951 al 2000 risulta che la siccità 20 può essere definita senz altro eccezionale in quasi tutto il territorio di pianura e collina del settore orientale della regione (fig. 13), in queste aree il percentile superiore a 99 indica che fenomeni di tale gravità non risultano mai verificati nel periodo considerato. Nelle aree di pianura del settore occidentale l intensità del fenomeno siccitoso 20 risulta minore, ma sempre definibile da moderata a gravissima, con tempi di ritorno attesi rispettivamente compresi tra 5 e 20 anni. 4

Lo sviluppo fenologico delle piante Le elevatissime temperature che hanno caratterizzato tutto il periodo da ottobre 2006 al maggio 20 hanno accelerato lo sviluppo fenologico delle colture; le rilevazioni fenologiche svolte presso il girdino fenologico di S.Pietro Capofiume (Centro Meteorologico Operativo) hanno potuto verificare, a fine inverno, un anticipo di 10 giorni nelle fioritura del nocciolo (fig. 14). Un fortissimo anticipo fenologico è stato rilevato anche nello sviluppo dei cereali autunno-vernini che risultavano aver raggiunto la maturazione fisiologica già a fine maggio con un anticipo di circa 10-15 giorni rispetto alla norma (fig. 15). I principali effetti sulle produzioni agricole L andamento meteorologico non è stato favorevole alla crescita dei cereali autunno-vernini; nel frumento duro si è registrata una diminuzione, rispetto alla norma, nelle rese e nel peso ettolitrico ma anche un aumento nel contenuto proteico. Effetti limitanti le rese delle colture possono essere individuate nelle elevate temperature autunnali che hanno favorito attacchi precoci di afidi, possibili vettori di virosi. Altri fattori sicuramente negativi: le scarse precipitazioni autunnali ed invernali e quelle del mese di aprile e le elevatissime temperature dei mesi di aprile e maggio non ottimali alla crescita delle colture. La permanenza, per quasi tutto il periodo autunno-primaverile, di temperature superiori alla norma ha portato a sommatorie termiche notevolmente superiori alle medie del periodo ed ad una inconsueta accelerazione fenologica che si è concretizzata in una maturazione anticipata di circa due settimane rispetto alle date attese (fig.15). La raccolta vera e propria si è comunque svolta in epoca normale causa il maltempo che ha caratterizzato la prima metà del mese di giugno ed ostacolato il regolare svolgimento delle operazioni di trebbiatura. Le rese di molte colture primaverili estive come il mais, a causa della siccità, sono state fortemente condizionate dalla gestione irrigua. In viticoltura, si sono registrate, in generale, rese zuccherine elevate ma bassi i livelli di acidità. Tra gli effetti negativi che l andamento pluviometrico irregolare ha prodotto sulle colture, bisogna ricordare anche le diffuse fisiopatie (spacco) causate sulle ciliegie dalle forti precipitazioni temporalesche di giugno, cadute dopo mesi di scarsissime piogge. Anche le aree collinari e montane hanno risentito delle scarse piogge con significative ripercussioni su alcune produzioni caratteristiche come il castagno da frutto. 5

Anomalia di Precipitazione (mm) ott-dic 2006 rispetto al clima 1991-2005 -450-400 -350-300 -250-200 -150-100 -50 Fig.1 Anomalia (%) delle precipitazioni cumulate ott-dic 2006 rispetto al clima 1991-2005 -90-80 -70-60 -50-40 -30-20 -10 Fig.2 Anomalia di Precipitazione gen-set 20 rispetto al clima 1991-2005 (mm) -350-300 -200-100 0 100 Fig.3 6

Anomalia (%) delle precipitazioni gen-set 20 rispetto al clima 1991-2005 -60-50 -40-30 -20-10 0 10 20 30 40 Fig.4 Andamento delle precipitazioni mensili dal 1 ottobre 2006 al 30 set 20 in confronto con il clima area S.Giovanni in P. (BO) (rif MeteoGias 01338) 120 100 clima 91-2005 prec mensili 80 mm 60 40 20 0 ott-06 nov-06 dic-06 gen- feb- mar- apr- mag- giu- lug- ago- set- Fig.5 Andamento delle precipitazioni mensili cumulate dal 1 ott 2006 al 31dic 20 e confronto con il clima 1991-2005 area S.Giovanni in P. (BO) (rif MeteoGias 01338) mm 1000 900 800 700 600 500 400 300 200 100 0-100 -200-300 -400 clima 91-2005 prec ott.06 - set. scostamento cumulato ott-06 nov- 06 dic- 06 gen- feb- mar- apr- mag- giu- lug- ago- set- ott- nov- dic- Fig.6 7

Andamento della temperatura media giornaliera di S.Giovanni in Persiceto (BO) (rif- MeteoGias 01338) e confronto con il clima 1991-2005 30 25 20 15 10 5 0-5 01/10/06 15/10/06 29/10/06 12/11/06 26/11/06 10/12/06 24/12/06 /01/ 21/01/ 04/02/ 18/02/ 04/03/ 18/03/ 01/04/ 15/04/ 29/04/ 13/05/ 27/05/ 10/06/ 24/06/ 08// 22// 05/08/ 19/08/ 02/09/ 16/09/ 30/09/ 14/10/ 28/10/ C clima 1991-2005 2006-20 11/11/ 25/11/ 09/12/ 23/12/ Fig. 7 Anomalia di Evapotraspirazione potenziale (Hargreaves) ott.2006 - set.20 rispetto al clima 1991-2005 (mm) -50 0 50 100 150 Fig. 8 Anomalia di etp (%) ott.06-set. rispetto al clima 1991-2005 -10-5 0 5 10 15 20 Fig. 9 8

Anomalia di Precipitazione ottobre 2006-settembre 20 rispetto al clima 1991-2005 (mm) -550-500 -400-300 -200-100 0 100 200 300 Fig.10 Anomalia di Bilancio idroclimatico (mm) ott.2006 -set.20 rispetto al clima 1991-2005 -800-600 -500-400 -300-200 0 Fig.11 DTs a 180 Giorni (mm) Conduzione Colturale: Prato di graminacee 30/09/20 0 100 200 300 400 500 600 Fig. 12 9

ELab - Percentile di DTs a 180 Giorni (-) Conduzione Colturale: Prato di graminacee 30/09/20 25 50 75 90 95 99 100 Fig.13 Inizio fioritura del Nocciolo (Corylus avellana) (fase fenolocica R03) giorno dell'anno di comparsa fase dal 1994 al 20 50 45 40 Inizio fioritura (fase R03) giorno dell'anno media comparsa fase 1994-2006 giorno dell'anno 35 30 25 20 Giardino fenologico di S.Pietro Capofiume (BO) 15 Giorno medio di inizio fioritura: giorno 32 = 1 febbraio Giorno di inizio fioritura 20: giorno 22 = 22 gennaio 10 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 20 anni Fig.14 31-maggio-20 Anticipo nello sviluppo fenologico dell'orzo in giorni 0 5 10 15 20 25 30 Fig. 15 10