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ORGANISMO UNITARIO DELL AVVOCATURA ITALIANA Ufficio stampa Rassegna stampa 20 febbraio 2012 Responsabile: Claudio Rao (tel. 06/32.21.805 email:claudio.rao@oua.it) 1

SOMMARIO Pag. 4 MANIFESTAZIONE 23 FEBBRAIO: Locandina Pag. 5 MANIFESTAZIONE 23 FEBBRAIO: Invito a partecipare alla manifestazione Pag. 6 MANIFESTAZIONE 23 FEBBRAIO: Scheda di partecipazione Pag. 7 CONGRESSO STRAORDINARIO FORENSE: Milano, 23-24 marzo 2012 Pag. 8 MANIFESTAZIONI: No alla soppressione del tribunale Nicosia, 24 febbraio 2012 Pag. 9 CONVEGNI: Tavola rotonda sulla geografia giudiziaria Spoleto, 25 febbraio 2012 Pag 11 ASTENSIONE DALLE UDIENZE: Manifesto OUA sulla mediaconciliazione obbligatoria Pag 12 ASTENSIONE DALLE UDIENZE: Manifesto OUA sulla giustizia civile Pag 13 ASTENSIONE DALLE UDIENZE: Manifesto OUA sulla geografia giudiziaria Pag 14 ASTENSIONE DALLE UDIENZE: Manifesto OUA sulla geografia giudiziaria Pag 15 LIBERALIZZAZIONI: Oltre duemila adesioni alla manifestazione del 23 febbraio al Cinema Adriano - comunicato stampa OUA Pag 16 LIBERALIZZAZIONI: Lo sciopero fa il bis a marzo (italia oggi) Pag 17 LIBERALIZZAZIONI: Spunta lo stop agli incroci azionari banche-fondazioni (il sole 24 ore) Pag.19 LIBERALIZZAZIONI: Avvocati vs farmacisti Pdl diviso a metà (l unità) Pag.20 LIBERALIZZAZIONI: Avvocati confermano anche scioperi a marzo (ansa) Pag.21 LIBERALIZZAZIONI: OUA, decise altre 4 giornate di astensione dalle udienze (adnkronos) Pag.22 LIBERALIZZAZIONI: Avvocati, altri 4 giorni di sciopero a marzo (agi) Pag.23 LIBERALIZZAZIONI: No alle riforme. Scioperi a marzo (il denaro) Pag.24 LIBERALIZZAZIONI: Avvocati confermano altri 4 giorni di sciopero a marzo (reuters) Pag.25 LIBERALIZZAZIONI: Gli avvocati protestano: altri quattro giorni di sciopero (il sole 24 ore online) Pag.26 LIBERALIZZAZIONI: Liberalizzazioni, sciopero avvocati (tg com) Pag.27 LIBERALIZZAZIONI: Avvocati in sciopero anche a marzo per 4 giorni (la prealpina online) Pag.28 LIBERALIZZAZIONI: Avvocati: altre 4 giornate di astensione dal 21 al 24 marzo (www.mondoprofessionisti.eu) Pag.29 LIBERALIZZAZIONI: Sciopero avvocati contro le liberalizzazioni (diretta news) Pag.30 LIBERALIZZAZIONI: «Liberalizzazioni selvagge» Gli avvocati fanno sciopero (la provincia di Cremona) Pag.31 LIBERALIZZAZIONI: La protesta degli avvocati prolunga l'astensione (il giornale di Sicilia - Caltanissetta) Pag.32 LIBERALIZZAZIONI: Avvocati in sciopero anche a marzo per 4 giorni (wall street italia) Pag.33 LIBERALIZZAZIONI: Compensi dei legali a due vie (italia oggi) Pag.34 LIBERALIZZAZIONI: Liberalizzazioni, avanza la «fiducia» (il sole 24 ore) Pag.35 LIBERALIZZAZIONI: Liberalizzazioni, intesa sui tribunali delle imprese (l unità) Pag.36 LIBERALIZZAZIONI: Liberalizzazioni, l'ora della verità (il sole 24 ore) Pag.37 PROCESSO CIVILE: Passa mini-decreto, avvocati ancora scontenti (reuters) Pag.38 L INTERVENTO: Accordo sui troppi debiti - di Marino Longoni (italia oggi sette) 2

Pag.39 CONCILIAZIONE: Un'alternativa condizionata da un fallimento - di Sergio Chiarloni (il sole 24 ore) Pag.40 CONCILIAZIONE: Tocca al ministero attivare l'attività ispettiva (il sole 24 ore) Pag.42 CONCILIAZIONE: La mediazione punta tutto sulla «fase-2» (il sole 24 ore) Pag.44 CONCILIAZIONE: Alpa: «Risultati deludenti e il filtro non funziona» (il sole 24 ore) Pag.45 CONCILIAZIONE: Panzani: «Dai nuovi settori atteso un forte impulso» (il sole 24 ore) Pag.46 CONCILIAZIONE: Aspettative tradite dalle poche cause (il sole 24 ore) Pag.47 PROCESSI: Effetto neve sui processi (il sole 24 ore) Pag.48 PROFESSIONI: I praticanti e il libero mercato: pretese eccessive di Riccardo Travers e Antonio Strazzullo (italia oggi) Pag.50 PREVIDENZA: C è posta per i professionisti (italia oggi) Pag.51 RIFORME GIUSTIZIA: Italia come la Germania, in arrivo il «reato tenue» (il sole 24 ore) Pag.53 CORRUZIONE: Severino: Si può abolire il certificato antimafia (il corriere della sera) Pag.54 CORRUZIONE: Severino: "Prescrizione e falso in bilancio da rivedere" (la repubblica) Pag.55 CORRUZIONE: Severino prende tempo: Abolire il certificato antimafia (la repubblica) Pag.56 CORRUZIONE: Severino: Servono pene più severe (il mattino) Pag.57 MATRIMONI: Matrimoni annullati, la Sacra Rota scopre Facebook (il corriere della sera) Pag.58 GIUSTIZIA EUROPEA: Record di cause per i giudici della Corte di giustizia europea (il sole 24 ore) Pag.59 SEMPLIFICAZIONI: Ok alla vendita separata per i box auto «Tognoli» (il sole 24 ore) Pag.61 CASSAZIONE: Compensi, la notula esclude il nero (il sole 24 ore) Pag.62 MEDIACONCILIAZIONE: L OUA mette a disposizione degli avvocati atti e documenti da esibire in tutte le procedure di mediaconciliazione e nei giudizi che riguardano le materie per le quali è fissata la obbligatorietà Pag 63 MEDIACONCILIAZIONE: Sette fondate questioni di incostituzionalità del D.Lgs.n.28/2010 Pag 68 MEDIACONCILIAZIONE: Disegno di legge sen. Benedetti Valentini Pag 73 MEDIACONCILIAZIONE: Disegno di legge sen. Della Monica ed altri Pag 74 MEDIACONCILIAZIONE: Procedimento suggerito per ridurre i riflessi negativi della mediaconciliazione obbligatoria Pag 76 MEDIACONCILIAZIONE: Disapplicazione dell obbligatorietà della mediaconciliazione 3

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INVITO AGLI AVVOCATI ASTENSIONE DALLE UDIENZE 23 E 24 FEBBRAIO MANIFESTAZIONE PUBBLICA DELL AVVOCATURA 23 FEBBRAIO ROMA - CINEMA ADRIANO P.ZZA CAVOUR, 22 ORE 10 Partecipate tutti alla manifestazione pubblica per protestare contro le liberalizzazioni selvagge e la rottamazione della giustizia L avvocatura è indignata perché il Governo non l ascolta. Per aderire riempite la scheda di adesione (di seguito) 5

Cinema Adriano Piazza Cavour, 22 Roma 23 febbraio 2012 ore 10 Manifestazione Avvocatura contro le liberalizzazioni selvagge e la rottamazione della giustizia SCHEDA DI PARTECIPAZIONE Cognome e Nome Foro di appartenenza Indirizzo studio C.A.P. Città Provincia Tel. - Fax E mail DATA FIRMA Cortesemente restituire alla Segreteria Organizzativa Tel. 0039 06.32.18.983 Tel. 0039 06.32.21 805 Fax 0039 06.32.19.431 e- mail: segreteria@oua.it 6

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COMUNICATO STAMPA LIBERALIZZAZIONI E GIUSTIZIA, OLTRE 2000 ADESIONI ALLA MANIFESTAZIONE DI ROMA DEL 23 FEBBRAIO AL CINEMA ADRIANO PRIMA TORNATA DI ASTENSIONI DALLE UDIENZE IL 23 E 24 FEBBRAIO, MA LA PROTESTA SI RADICALIZZA CON ULTERIORI QUATTRO GIORNATE DAL 21 AL 24 MARZO Maurizio de Tilla, OUA: «I tribunali si fermeranno. È sempre più forte la protesta degli avvocati contro le liberalizzazioni selvagge e la rottamazione della Giustizia : il Governo irresponsabilmente rifiuta il dialogo. Già oltre 2000 le adesioni alla manifestazione di Roma al Cinema Adriano il 23: si annunciano iniziative clamorose. Ma la protesta continua, in oltre cento tribunali italiani anche il 24. E anche il mese di marzo sarà caldo, con quattro giornate di astensione dalle udienze (21-24 marzo) in contemporanea con il Congresso Straordinario forense di Milano. Sono già oltre 2000 le adesioni alla manifestazione nazionale di protesta convocata dall Oua per giovedì 23 febbraio a Roma, al Cinema Adriano. Si annunciano iniziative clamorose. Gli avvocati scenderanno in piazza anche nel resto d Italia, con eventi di protesta e occupazioni simboliche organizzate in ben cento tribunali anche il 24 febbraio. «Chiediamo l abrogazione dell articolo 9 del decreto Cresci Italia che abolisce le tariffe- - spiega il presidente Oua, Maurizio de Tilla il rinvio dell entrata in vigore dell obbligatorietà della media conciliazione per gli incidenti stradali e le vertenze condominiali, l eliminazione della norma che introduce la presenza di soci di capitale negli studi professionali. Ma siamo fermamente contrari anche all istituzione del Tribunale delle Imprese e alla revisione indiscriminata della geografia giudiziaria e all accorpamento-eliminazione degli uffici dei giudici di pace». Roma, 20 Febbraio 2012 15

ITALIA OGGI Le iniziative della categoria Lo sciopero fa il bis a marzo Sab. 18 - L'assemblea nazionale dell'organismo unitario dell'avvocatura ha confermato all'unanimità lo sciopero già indetto per il 23 e il 24 febbraio, e ha proclamato l'astensione dalle udienze per altre quattro giornate, dal 21 al 24 marzo. Il tutto, come emerso agli Stati generali dell'avvocatura convocati ieri a Roma dall'oua, come «segno di protesta contro i progetti del governo in materia di giustizia e di liberalizzazioni». Il 23 febbraio, inoltre, gli avvocati terranno una manifestazione al cinema Adriano di Roma e metteranno in atto un'occupazione «simbolica» in 100 uffici giudiziari tra il 23 e il 24 febbraio, nonché manifestazioni davanti a palazzo Chigi, camera dei deputati e senato. «Chi crede di poter barattare i diritti dei cittadini con qualche piccolo inciucio al ribasso si sbaglia di grosso», ha detto il presidente dell'oua, Maurizio de Tilla, «chiediamo l'abrogazione dell'articolo che cancella le tariffe e l'eliminazione della norma che consente la presenza di soci di capitale negli studi professionali. Vogliamo poi il superamento dell'inutile, dannosa e recente legge sul processo civile, lo slittamento dell'entrata in vigore dell'obbligatorietà della media conciliazione per gli incidenti stradali e il condominio». «Piena adesione alle iniziative di protesta messe in campo dall'avvocatura contro le liberalizzazioni selvagge» è stata manifestata anche dal vicepresidente della Cassa forense, Nunzio Luciano. «La nostra partecipazione alla manifestazione nazionale del 23 febbraio sarà massiccia», ha detto Luciano, «crediamo nei contenuti della protesta e cercheremo in tutti i modi di far valere le nostre ragioni. Noi non siamo contro le liberalizzazioni ma quelle del governo sono solo finte liberalizzazioni il cui unico risultato sarà quello di ingolfare un mercato già saturo, che oggi conta oltre 220 mila avvocati iscritti agli albi. Non è abolendo le tariffe minime né accorciando i tempi di praticantato che si favorirà l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Al contrario, questi provvedimenti rischieranno di alimentare quel già folto proletariato dell'avvocatura che vive con redditi inferiori ai 15 mila euro all'anno». 16

IL SOLE 24 ORE Spunta lo stop agli incroci azionari banche-fondazioni Cursi (Industria): lunedì verifica con il Governo Più vicino il conto corrente gratis ai pensionati sab. 18 - La commissione Industria del Senato stringe sulle norme per il settore bancario. E spunta una possibile convergenza su un emendamento che impedisce alle fondazioni di detenere, direttamente o indirettamente, partecipazioni in più di un istituto di credito. «Lunedì spiega il presidente della commissione Cesare Cursi ci sarà un incontro con i rappresentanti del Governo per sondare la possibilità di andare avanti sul tema». L'emendamento (a firma Franco Asciutti e Maria Elisabetta Alberti Casellati del Pdl) prevederebbe lo stop anche alle partecipazioni anche non di controllo. I tempi sono stretti, ma secondo Cursi si lavora «per rispettare il ruolino di marcia e chiudere la prossima settimana in commissione portando il decreto in Aula martedì 28». La strategia che seguiranno i relatori Simona Vicari (Pdl) e Filippo Bubbico (Pd) sembra chiara: cercare intese articolo per articolo mantenendo come punto di partenza gli emendamenti presentati in commissione e sopravvissuti alla scure dell'inammissibilità. Un percorso che può avere successo a patto sottolinea Bubbico di «evitare qualsiasi improvvisazione». In altre parole nessuna forzatura, neppure sul capitolo banche-fondazioni che è stato al centro delle valutazioni di ieri del presidente della commissione e dei relatori. Che continuano a pensare che l'eventuale fiducia vada messa su un testo completamente esaminato e modificato dalla commissione e non su un maxi-emendamento precostituito. La prossima settimana la commissione ripartirà votando il risultato della prima intesa, quella sulle imprese ai giovani a un euro, ed esaminando gli emendamenti che avranno nel frattempo ottenuto il visto della commissione Bilancio. Indicativo del clima che si respira al Senato, il commento formulato ieri dal leader del Pd Pier Luigi Bersani: «I nostri emendamenti mirano a rafforzare le liberalizzazioni, ma tutto finisce nel pateracchio di una comunicazione secondo la quale se presentiamo emendamenti, automaticamente si dice che "i partiti ostacolano i tecnici"». Avanza la trattativa per far sì che il conto corrente di base previsto dal decreto salva Italia «sia esente da costi qualora destinati esclusivamente all'accredito della pensione». I prossimi nodi da sciogliere sono farmacie (art. 11), tribunale delle imprese (art. 2), professioni (art. 9). Su questi ultimi due punti, ieri è arrivato un nuovo altolà della commissione Giustizia che, in un parere su alcuni emendamenti, ha ribadito la «contrarietà già espressa» sull'articolo 2, per l'inopportunità del ricorso alla decretazione d'urgenza, e l'indicazione per la soppressione dell'articolo 9. Per il tribunale delle imprese, in particolare, alcune proposte di modifica che saranno discusse in Commissione puntano ad escludere le competenze sulla class action. Prosegue intanto il pressing bipartisan sulla richiesta di separazione societaria tra servizi ferroviari e rete. Il decreto continua comunque a suscitare proteste. L'assemblea nazionale dell'organismo unitario dell'avvocatura si scaglia contro quelle che definisce «liberalizzazioni selvagge» e ha 17

deciso di confermare le astensioni dalle udienze del 23 e 24 febbraio aggiungendo altri quattro giorni di sciopero, dal 21 al 24 marzo. Sempre più agguerriti i Comuni contro la norma sulla tesoreria unica che sottrae liquidità ai sindaci. L'Anci si è dichiarata pronta a sostenere i primi cittadini di Venezia e Vicenza pronti a un'azione legale nei confronti del Governo. I temi sotto la lente SRL SEMPLIFICATA. In Commissione sembra maturo l'accordo per modificare la norma sulla Srl semplificata riservata ai giovani imprenditori con meno di 35 anni. L'atto costitutivo dovrà passare necessariamente da un notaio, ma il compromesso prevede che sia comunque a costo zero. Inoltre ci sarà l'obbligo di destinare il 25% del fatturato annuale all'incremento del capitale stesso BANCHE. Si va verso l'accordo per cancellare le commissioni sulle transazioni con carte di credito presso i benzinai. In commissione, poi, ci sarebbero sul tappeto anche alcune proposte di modifica in materia di banche popolari quotate. Ma il piatto forte dovrebbe essere il divieto per le fondazioni di avere partecipazioni, anche non di controllo, in più di una banca ASSICURAZIONI. Confermati invece i passi avanti in commissione Industria sul plurimandato degli assicuratori e sulla piena libertà per i clienti di scegliere il fornitore della polizza collegata ai mutui sottoscritti in banca. Possibile modifica per la norma che rivede il risarcimento diretto per l'rc auto (bocciata dalla commissione Giustizia, criticata duramente dai carrozzieri ma difesa dall'aci) TAXI E TRASPORTI. Sulle licenze dei taxi possibili più poteri ai Comuni ma sulla base di condizioni stringenti dell'authority dei trasporti: nei casi estremi potrebbe scattare anche un commissario ad acta. La stessa Authority dovrebbe avere una nascita anticipata. Pressing bipartisan per arrivare alla separazione proprietaria tra rete ferroviaria e gestione dei servizi AVVOCATI. Quello degli avvocati è uno dei nodi più spinosi. Resta forte il forcing di una parte del Parlamento, area Pdl, per modificare alcuni punti a partire dallo stop alle tariffe professionali e all'obbligo dei preventivi. L'Organismo unitario dell'avvocatura ha deciso di confermare le astensioni dalle udienze del 23 e 24 febbraio aggiungendo altri quattro giorni di sciopero, dal 21 al 24 marzo FARMACIE. Quello delle farmacie è l'altro tema caldo che dovrà affrontare la Commissione alla ripresa dei lavori la prossima settimana. Resta in pista la possibilità di uno scambio Pd-Pdl. Una quota delle nuove farmacie potrebbe essere riservata a parafarmacie e farmacie rurali sussidiate. Dall'altro lato, verrebbe abolito l'obbligo per i medici di indicare in ricetta la sostituibilità dei farmaci con gli equivalenti generici 18

L UNITA Liberalizzazioni. Avvocati vs farmacisti Pdl diviso a metà Sab. 18 - La prossima sarà una settimana cruciale per il decreto a cui tanto tiene il governo. Ma nel centrodestra ci sono due fazioni che si scontrano, tra chi sostiene i farmacisti e chi gli avvocati. La distanza dal Pd. Il "partito degli avvocati" contro quello dei "farmacisti". Si apre uno scontro tutto interno al Pdl sul decreto liberalizzazioni. Domani comincia una settimana cruciale per il provvedimento "Cresci Italia". La commissione Industria del Senato dovrà affrontare gli emendamenti agli articoli più discussi e proprio per questo accantonati la scorsa settimana: l'articolo 2 (Tribunale delle imprese), il 9 (professioni) e l'11 (farmacie). DISTANZE SIDERALI Su questi tre temi le distanze tra Pd e Pdl sono siderali. Il Partito Democratico ha presentato proposte per aprire il mercato alla concorrenza e tutelare le ragioni dei consumatori, mentre il Popolo della Libertà propone l'esatto contrario: garantire recinti chiusi alle categorie di riferimento. Se un'intesa bipartisan sulle modifiche ai tre articoli appare difficile, se non di fatto impossibile, ancora di più lo diventerebbe se il Pdl rivendicasse in toto gli emendamenti presentati a tutela di avvocati e farmacisti. Per questo si è aperto un duro confronto interno tra il "partito degli avvocati", vicino al segretario Angelino Alfano, e quello dei "farmacisti", rappresentato dal capogruppo al Senato Maurizio Gasparri. «Uno dei due deve cedere. Bisogna sacrificare una categoria se vogliamo provare a far passare qualcosa di nostro nel decreto», si commenta tra i banchi del Pdl in Commissione Industria. LA POSTA IN GIOCO Sulla carta i "legali" possono contare su una corposa presenza parlamentare rispetto a quella dei farmacisti, comunque ben rappresentati in Senato. Oltre al capogruppo Gasparri, il Pdl schiera anche il senatore Luigi D'Ambrosio Lettieri, farmacista, presidente dell'ordine di Bari e primo firmatario della "lettera dei 73" parlamentari di centro-destra, con la quale nel dicembre scorso e s o r t a v a i l premier Monti a "ripensare" il provvedimento che, nella manovra Salva-Italia, liberalizzava la fascia C. Su quel punto si sa come è andata a finire. E questo a riprova del fatto che in politica i voti non solo si contano, ma si pesano pure. E proprio di fronte alla paura di essere "sacrificati" aumentano i tentativi di condizionare il dibattito parlamentare. Ieri l'oua, l'organismo unitario dell'avvocatura, a conclusione dell'assemblea nazionale, ha confermato l'astensione dalle udienze per il 23 e il 24 febbraio e ha rilanciato con altre quattro giornate di sciopero per il mese di marzo. Altro nodo da sciogliere all'interno del decreto liberalizzazioni è quello rappresentato dall'articolo 2 che prevede l'istituzione del Tribunale delle imprese che diventerebbe competente in materia di class action. Il governo difende la scelta nonostante la disponibilità dei due relatori al provvedimento Bubbico (Pd) e Vicari (Pdl) ad accogliere gli emendamenti dei gruppi parlamentari, tra i quali il Pd, di segno opposto. Spiega Antonio Lirosi, responsabile Consumatori e Commercio del Pd: «Va nella direzione opposta alla maggior parte degli emendamenti presentati l'eventuale decisione di lasciare al Tribunale delle imprese la competenza a trattare le richieste di azioni collettive. Una scelta, forse sostenuta dal ministero della Giustizia, che non è però condivisibile perché renderebbe ancora più difficoltoso l'accesso alla giustizia da parte dei cittadini». Le sedi territoriali del Tribunale specializzato sarebbero solo 12, lasciando scoperte molte Regioni. Non solo. Inoltre togliere al giudice ordinario la trattazione delle class action presenta molti rischi legati all'ingolfamento delle pratiche nelle nuove sezioni "speciali" soprattutto per carenza di organico. E forse proprio per questo motivo, la scelta del governo viene sostenuta anche da alcuni interessi imprenditoriali da sempre contrari all'introduzione della class action nel nostro ordinamento. I CONSUMATORI Contro la decisione del governo si schierano le associazioni dei consumatori. In una nota congiunta, Adoc, Adiconsum, Cittadinanzattiva, Federconsumatori e Movimento consumatori, ribadiscono la contrarietà al trasferimento della competenza al Tribunale delle imprese perché «rappresenterebbe un ulteriore disincentivo all'utilizzo di questo strumento di tutela collettiva per i consumatori che finora è risultato impraticabile a causa delle limitazioni introdotte dal governo Berlusconi nel 2009». Enrico Cinotti 19

ANSA Liberalizzazioni: avvocati confermano anche scioperi a marzo 4 GIORNI, DOPO ASTENSIONI DEL 23 E 24 FEBBRAIO ROMA, 17 FEB - Altri quattro giorni di sciopero, dal 21 al 24 marzo, dopo le astensioni dalle udienze del 23 e del 24 febbraio prossimi. L'assemblea nazionale dell'organismo Unitario dell'avvocatura, alla quale hanno partecipato rappresentanze dei Consigli degli Ordini, della Cassa e delle Associazioni Forensi, ha deciso di confermare il calendario delle proteste contro le 'liberalizzazioni selvagge' e la 'rottamazione' della giustizia. E il 23 febbraio si terra' a Roma la manifestazione nazionale della categoria. 'Chi crede di poter barattare i diritti dei cittadini con qualche piccolo inciucio al ribasso, si sbaglia di grosso' avverte il presidente dell'oua Maurizio De Tilla, che ribadisce le richieste dell'avvocatura: innanzitutto sopprimere dal decreto Cresci Italia la norma che cancella le tariffe e dalla manovra economica bis la disposizione che consente la presenza di soci di capitale negli studi professionali. E poi anche superare 'l'inutile e dannosa' recente legge sul processo civile, far slittare l'entrata in vigore dell'obbligatorietà della media conciliazione per gli incidenti stradali ed il condominio e istituire 'urgentemente' un tavolo per ridiscutere la revisione della geografia giudiziaria'. 'Le professioni non possono essere assimilate alle imprese, n sono assoggettate alle garanzie della concorrenza' e soprattutto l'avvocatura, che e' un 'soggetto di rilevanza costituzionale, essenziale nella giurisdizione in quanto titolare della funzione di tutela dei diritti individuali dei cittadini', osserva ancora De Tilla. Il calendario della mobilitazione confermato oggi prevede inoltre l'occupazione "simbolica" degli uffici giudiziari nei due giorni di sciopero a febbraio, manifestazioni davanti a Palazzo Chigi e alle Camere,e anche a Strasburgo in vista dell'approvazione della direttiva sui servizi, contro l'equiparazione della professione forense all'attività di impresa. 20

ADNKRONOS OUA, decise altre 4 giornate di astensione dalle udienze Roma, 17 feb. (Adnkronos) - La protesta dell'avvocatura 'si radicalizza': decise 'altre quattro giornate di astensione dalle udienze, in contemporanea con il Congresso Straordinario forense di Milano, dal 21 al 24 marzo, che rafforzano le altre due giornate di sciopero del 23 e 24 febbraio, la manifestazione nazionale al cinema Adriano a Roma (il 23) e le altre cento iniziative lungo tutta la penisola'. Ad annunciarlo Maurizio de Tilla, presidente dell'organismo Unitario dell'avvocatura. 'Chi crede di poter barattare i diritti dei cittadini con qualche piccolo inciucio al ribasso, si sbaglia di grosso. Da mesi -denuncia de Tilla- le nostre richieste sono chiare, con questo Governo cosi' come con il precedente esecutivo: chiediamo l'abrogazione dell'articolo 9 del decreto Cresci Italia che cancella le tariffe e l'eliminazione della norma della manovra economica Bis che consente la presenza di soci di capitale negli studi professionali'. 'Tra le altre richieste: il superamento dell'inutile e dannosa recente legge sul processo civile, lo slittamento dell'entrata in vigore dell'obbligatorieta' della media conciliazione per gli incidenti stradali ed il condominio, anche considerando l'attesa per la prossima sentenza della Corte Costituzionale. Rimane, inoltre -aggiunge- la proposta di istituire urgentemente un tavolo per ridiscutere tanto la revisione della geografia giudiziaria, cosi' come l'accorpamento degli uffici dei giudici di pace'. 'Le professioni - spiega - non possono essere assimilate alle imprese, ne' sono assoggettate alle garanzie della concorrenza. E' forte il contrasto genetico e strutturale tra le regole delle professioni e le regole dell'impresa. Segnatamente, l'avvocatura deve considerarsi estranea a qualsiasi iniziativa di liberalizzazione selvaggia, perche' e' un soggetto di rilevanza costituzionale, essenziale nella giurisdizione in quanto titolare della funzione di tutela dei diritti individuali dei cittadini' 'La stessa Corte Europea di giustizia -aggiunge de Tilla- ha piu' volte riconosciuto l'indipendenza, l'assenza di conflitti, il segreto professionale e la confidenzialita' quali valori fondamentali delle professioni legali. L'importanza di una condotta etica, del mantenimento della confidenzialita' con i clienti e di un alto livello di conoscenza e di formazione, impone sistemi di autoregolamentazione identitaria e tradizionale quali quelli oggi osservati e applicati dagli Ordini professionali e sanciti dagli ordinamenti che non possono ispirarsi alle attivita' economiche e, di conseguenza, all'articolo 41 della Costituzione'. 'Per tutte queste ragioni - conclude de Tilla - crediamo che sia inaccettabile che si continui con interventi legislativi che di fatto smantellano le stesse fondamenta del sistema professionale, abolendo totalmente il sistema tariffario, garanzia di qualita' della prestazione, cosi' come che si permetta che i soci di capitale possano entrare nell'assetto azionario degli studi professionali, con il rischio di ingerenza delle organizzazioni criminali e che si metta in discussione l'autonomia del legale, creando palesi conflitti di interessi (inaccettabili le partecipazioni di maggioranza, ma rifiutiamo anche quelle di minoranza)'. 21

AGI Liberalizzazioni: avvocati, altri 4 giorni di sciopero a marzo (AGI) - Roma, 17 feb. - Conferma dello sciopero gia' indetto per il 23 e il 24 febbraio, proclamazione di altre quattro giornate di astensione dalle udienze dal 21 al 24 marzo. Questa la decisione, presa all'unanimita', dall'assemblea nazionale dell'organismo unitario dell'avvocatura, riunita oggi a Roma, per protestare contro i progetti del governo in materia di giustizia e di liberalizzazioni. Il 23 febbraio, poi, gli avvocati terranno una manifestazione al cinema Adriano di Roma e metteranno in atto un'occupazione 'simbolica' in 100 uffici giudiziari tra il 23 e il 24 febbraio, nonche' manifestazioni davanti a Palazzo Chigi, Camera dei Deputati e Senato. "Chi crede di poter barattare i diritti dei cittadini con qualche piccolo inciucio al ribasso si sbaglia di grosso - ha detto il presidente dell'oua Maurizio De Tilla - chiediamo l'abrogazione dell'articolo che cancella le tariffe e l'eliminazione della norma che consente la presenza di soci di capitale negli studi professionali. Vogliamo poi il superamento dell'inutile, dannosa e recente legge sul processo civile, lo slittamento dell'entrata in vigore dell'obbligatorieta' della media conciliazione per gli incidenti stradali ed il condominio". Gli avvocati esprimono anche dissenso sull'istituzione del Tribunale delle imprese "con competenze territoriali restrittive e materie troppo estese ed arbitrarie" e chiedono di istituire con urgenza un tavolo per ridiscutere sia la revisione della geografia giudiziaria, sia l'accorpamento dei giudici di pace. I giorni di sciopero fissati per marzo saranno concomitanti con il congresso straordinario forense che si svolgera' il 23 e il 24 marzo a Milano. "Crediamo - conclude De Tilla - che sia inaccettabile che si continui con interventi legislativi che di fatto smantellano le stesse fondamenta del sistema professionale". 22

IL DENARO 23

REUTERS Liberalizzazioni, avvocati confermano altri 4 giorni di sciopero a marzo ROMA (Reuters) - Sparando ad alto zero contro le misure del governo sulle liberalizzazioni che incidono sulla professione di avvocato, gli organismi di rappresentanza dei legali hanno fissato il calendario delle agitazioni, che prevede due giornate di astensione dalle udienze la prossima settimane e altre quattro a marzo. E' quanto emerge dall'assemblea nazionale dell'organismo unitario dell'avvocatura (Oua), che ha promesso lotta dura contro "le liberalizzazioni selvagge" e la "rottamazione della giustizia". Il primo sciopero scatta il 23 febbraio, quando a Roma si terrà una manifestazione nazionale della categoria, e proseguirà l'indomani 24 febbaio. Altre quattro giornate di astenzione dalle udienze sono state fissate per il 21-24 marzo, in contemporanea al congresso straordinario forense di Milano."Chiediamo l'abrogazione dell'articolo 9 del decreto Cresci Italia che cancella le tariffe e l'eliminazione della norma della manovra economica Bis che consente la presenza di soci di capitale negli studi professionali", ha detto Maurizio De Tilla, presidente dell'oua. "Tra le altre richieste: il superamento dell'inutile e dannosa recente legge sul processo civile, lo slittamento dell'entrata in vigore dell'obbligatorietà della media conciliazione per gli incidenti stradali ed il condominio, anche considerando l'attesa per la prossima sentenza della Corte Costituzionale", ha proseguito De Tilla nel suo cahier de doléances, senza dimenticare, all'ultimo punto, l'avversione degli avvocati all'accorpamento degli uffici giudiziari periferici, come promesso dal ministro della Giustizia, Paola Severino. All'assemblea degli avvocati, questa mattina, il maggiore argomento del contendere era quale delle misure varate dal governo fosse da ritenere più dannosa per gli interessi della categoria. A contendersi la palma di norma più invisa dai legali c'è l'abolizione delle tariffe e l'introduzione di soci di puro capitale nelle società di professionisti -- una misura, quest'ultima "lesiva della riservatezza dei clienti, dell'indipendenza degli avvocati e foriera di pericoli derivanti da possibili infiltrazioni di criminalità organizzata", come si legge in un documento dell'oua. Solo in seconda battuta sembrava venire l'obbligatorietà della mediaconciliazione, un po' perché la Corte costituzionale deve ancora pronunciarsi nel merito, un po' perché, come ammetteva un avvocato, "moltissimi dei nostri sono corsi ad iscriversi alle liste dei conciliatori". Forte opposizione è emersa anche per l'istituzione dei "tribunali delle imprese", contenuta nel decreto legge sulle liberalizzazioni, perché avrebbero competenze "troppo estese ed arbitrarie", ha detto De Tilla. Il capitolo dedicato alle professioni nel decreto sulle liberalizzazioni punta a deregolamentarne l'accesso e il funzionamento per aumentare la concorrenza e favorire la riduzione dei prezzi a beneficio dei clienti. Roberto Landucci 24

IL SOLE 24 ORE ONLINE Liberalizzazioni, gli avvocati protestano: altri quattro giorni di sciopero L'assemblea nazionale dell'organismo unitario dell'avvocatura (Oua) ha confermato all'unanimità lo sciopero già indetto per il 23 e il 24 febbraio, e ha proclamato l'astensione dalle udienze per altre quattro giornate, dal 21 al 24 marzo. Il tutto come «segno di protesta contro i progetti del governo in materia di giustizia e di liberalizzazioni». Il 23 febbraio, inoltre, gli avvocati terranno una manifestazione al cinema Adriano di Roma e metteranno in atto un'occupazione simbolica in 100 uffici giudiziari tra il 23 e il 24 febbraio. «Chi crede di poter barattare i diritti dei cittadini con qualche piccolo inciucio al ribasso si sbaglia di grosso - ha detto il presidente dell'oua, Maurizio De Tilla - chiediamo l'abrogazione dell'articolo che cancella le tariffe e l'eliminazione della norma che consente la presenza di soci di capitale negli studi professionali. Vogliamo poi il superamento dell'inutile, dannosa e recente legge sul processo civile, lo slittamento dell'entrata in vigore dell'obbligatorietà della media conciliazione per gli incidenti stradali ed il condominio». Gli avvocati esprimono anche dissenso sull'istituzione del Tribunale delle imprese «con competenze territoriali restrittive e materie troppo estese ed arbitrarie» e chiedono di istituire con urgenza un tavolo per ridiscutere sia la revisione della geografia giudiziaria, sia l'accorpamento dei giudici di pace. I giorni di sciopero fissati per marzo coincideranno con il congresso straordinario forense che si svolgerà il 23 e il 24 marzo a Milano. «Crediamo - ha concluso De Tilla - che sia inaccettabile che si continui con interventi legislativi che di fatto smantellano le stesse fondamenta del sistema professionale». 25

TG COM Liberalizzazioni, sciopero avvocati 15:35 - Continua la protesta contro il governo degli avvocati, che hanno indetto altri 4 giorni di sciopero, dal 21 al 24 marzo, dopo le astensioni dalle udienze del 23 e del 24 febbraio. L'assemblea nazionale dell'organismo Unitario dell'avvocatura, alla quale hanno partecipato rappresentanze dei Consigli degli Ordini Forensi, ha deciso infatti di confermare il calendario delle proteste contro le "liberalizzazioni selvagge". 26

LA PREALPINA ON LINE Liberalizzazioni/Avvocati in sciopero anche a marzo per 4 giorni Confermata astensione 23-24/2. Contro dl 'occupazione simbolica' Gli avvocati esprimono anche dissenso sull'istituzione del Tribunale delle imprese "con competenze territoriali restrittive e materie troppo estese ed arbitrarie" e chiedono di istituire con urgenza un tavolo per ridiscutere sia la revisione della geografia giudiziaria, sia l'accorpamento dei giudici di pace. I giorni di sciopero fissati per marzo coincideranno con il congresso straordinario forense che si svolgerà il 23 e il 24 marzo a Milano. "Crediamo - ha concluso De Tilla - che sia inaccettabile che si continui con interventi legislativi che di fatto smantellano le stesse fondamenta del sistema professionale". 27

WWW.MONDOPROFESSIONISTI.EU Avvocati: altre 4 giornate di astensione dal 21 al 24 marzo Ven. 17 - Si è tenuta oggi, a Roma, presso la Cassa Forense, l assemblea nazionale dell Organismo Unitario dell Avvocatura. Presenti rappresentanze dei Consigli degli Ordini, della Cassa e delle Associazioni Forensi, si è approvato all unanimità, un forte ordine del giorno contro le liberalizzazioni selvagge e la rottamazione della giustizia. Maurizio de Tilla, presidente dell Oua, la rappresentanza politica dell avvocatura, è netto: «La protesta si radicalizza: altre quattro giornate di astensione dalle udienze, in contemporanea con il Congresso Straordinario forense di Milano, dal 21 al 24 marzo, che rafforzano le altre due giornate di sciopero del 23 e 24 febbraio, la manifestazione nazionale al cinema Adriano a Roma (il 23) e le altre cento iniziative lungo tutta la penisola. Chi crede di poter barattare i diritti dei cittadini con qualche piccolo inciucio al ribasso, si sbaglia di grosso. Da mesi le nostre richieste sono chiare, con questo Governo così come con il precedente Esecutivo: chiediamo l abrogazione dell articolo 9 del decreto Cresci Italia che cancella le tariffe e l eliminazione della norma della manovra economica Bis che consente la presenza di soci di capitale negli studi professionali. Tra le altre richieste: il superamento dell inutile e dannosa recente legge sul processo civile, lo slittamento dell entrata in vigore dell obbligatorietà della media conciliazione per gli incidenti stradali ed il condominio, anche considerando l'attesa per la prossima sentenza della Corte Costituzionale. Rimane, inoltre, la proposta di istituire urgentemente un tavolo per ridiscutere tanto la revisione della geografia giudiziaria, così come l'accorpamento degli uffici dei giudici di pace». Dissenso dell OUA all istituzione del Tribunale delle imprese con competenze territoriali restrittive e materie troppo estese ed arbitrarie. Il presidente dell Oua, quindi, non manca di contestare le ragioni di fondo delle politiche di questi ultimi anni relative al mondo delle libere professioni e le implicazioni sul sistema-giustizia: «Le professioni spiega - non possono essere assimilate alle imprese, né sono assoggettate alle garanzie della concorrenza. È forte il contrasto genetico e strutturale tra le regole delle professioni e le regole dell impresa. Segnatamente, l avvocatura deve considerarsi estranea a qualsiasi iniziativa di liberalizzazione selvaggia, perché è un soggetto di rilevanza costituzionale, essenziale nella giurisdizione in quanto titolare della funzione di tutela dei diritti individuali dei cittadini. La stessa Corte Europea di giustizia ha più volte riconosciuto l indipendenza, l assenza di conflitti, il segreto professionale e la confidenzialità quali valori fondamentali delle professioni legali. L importanza di una condotta etica, del mantenimento della confidenzialità con i clienti e di un alto livello di conoscenza e di formazione, impone sistemi di autoregolamentazione identitaria e tradizionale quali quelli oggi osservati e applicati dagli Ordini professionali e sanciti dagli ordinamenti che non possono ispirarsi alle attività economiche e, di conseguenza, all articolo 41 della Costituzione. Per tutte queste ragioni conclude de Tilla crediamo che sia inaccettabile che si continui con interventi legislativi che di fatto smantellano le stesse fondamenta del sistema professionale, abolendo totalmente il sistema tariffario, garanzia di qualità della prestazione, così come che si permetta che i soci di capitale possano entrare nell assetto azionario degli studi professionali, con il rischio di ingerenza delle organizzazioni criminali e che si metta in discussione l autonomia del legale, creando palesi conflitti di interessi (inaccettabili le partecipazioni di maggioranza, ma rifiutiamo anche quelle di minoranza)». 28

DIRETTA NEWS Sciopero avvocati contro liberalizzazioni Contro le liberalizzazioni del governo Monti gli avvocati italiani confermano lo sciopero già programmato per il 23 e il 24 febbraio prossimi e non solo: l assemblea nazionale dell Organismo unitario dell avvocatura (Oua) ha proclamato un nuovo sciopero anche per marzo, con l astensione dalle udienze per ben quattro giorni, dal 21 al 24 marzo. Come segno di protesta contro i progetti del governo in materia di giustizia e di liberalizzazioni, dichiarano gli avvocati. Chi crede di poter barattare i diritti dei cittadini con qualche piccolo inciucio al ribasso si sbaglia di grosso, ha tuonato il presidente dell Oua, Maurizio De Tilla. Agli avvocati italiani le liberalizzazioni di Monti non vanno proprio giù e chiedono l abrogazione dell articolo che cancella le tariffe minime, oltre all eliminazione della norma che consente la presenza di soci di capitale negli studi professionali. Vogliamo poi il superamento dell inutile, dannosa e recente legge sul processo civile, lo slittamento dell entrata in vigore dell obbligatorietà della media conciliazione per gli incidenti stradali ed il condominio. Gli avvocati sono poi contrari all istituzione del Tribunale delle imprese, con competenze territoriali restrittive e materie troppo estese ed arbitrarie. Tra le richieste che rivolgono al governo Monti c è anche quella di convocare urgentemente un incontro per rivedere la riforma della geografia giudiziaria e l accorpamento dei giudici di pace. Lo sciopero del 23 e 24 febbraio è stato confermato all unanimità dall assemblea nazionale dell Organismo unitario dell avvocatura. Il 23 ci sarà anche una manifestazione al cinema Adriano di Roma, cui seguiranno manifestazioni davanti a Palazzo Chigi, Camera dei Deputati e Senato e perfino un occupazione simbolica di 100 uffici giudiziari. Nei giorni dello sciopero di marzo, si terrà anche il congresso straordinario forense, il 23 e il 24 marzo a Milano. 29

LA PROVINCIA DI CREMONA La protesta. 'Rottamazione della giustizia': astensione il 23 e il 24 febbraio «Liberalizzazioni selvagge» Gli avvocati fanno sciopero Sab. 18 - Una liberalizzazione 'selvaggia' che per gli avvocati «mortifica e comprime lo stesso diritto del cittadino alla difesa, consacrato dalla Costituzione». Nel manifesto, l'oua osserva che «l'attuale governo tecnico ha dato una forte accelerazione al programma di liberalizzazione delle professioni in generale e dell'avvocatura in particolare, incrementando provvedimenti urgenti in materia do giustizia» che, secondo gli avvocati, anziché ridurre il contenzioso giudiziario e la durata dei processi, «di fatto prevedono una serie di oneri e di attività burocratiche meramente formali a carico degli avvocati, di fatto punitive ed afflittive dei diritti dei cittadini». Al presidente del consiglio, Mario Monti, e al ministro della Giustizia, Paola Severino, l'oua fa una serie di proposte. Nel quadro delle liberalizzazioni «occorre regolare in modo puntuale la nuova figura della società tra professionisti, tenendo conto della peculiarità di ogni singola professione» e con riguardo alla figura dell'avvocato, «porre attenzione alla natura dell'attività forense, del dovere di riservatezza insito nella stessa, nonché alla esclusività della difesa tecnica riservata agli avvocati e costituzionalmente garantita, evitando, quindi, ogni introduzione di soci di mero capitale». Sul tavolo c'è anche la questione del tariffario. Per l'oua «è necessario mantenere una tabella nazionale di riferimento dei compensi professionali per evitare sperequazioni tra diversi organi decidenti e possibili evidenti speculazioni derivanti dalla eliminazione delle tariffe». (f.mo.) 30

IL GIORNALE DI SICILIA - Caltanissetta La protesta degli avvocati prolunga l'astensione Dom. 19 - S'infittisce la serrata degli avvocati. Ai due giorni di astensione già annunciati per giovedì e venerdì prossimi, se ne aggiungono altri quattro in programma a marzo. In particolare dal 21 al 24 marzo. Con, tra le altre iniziative in programma, anche l'occupazione simbolica degli uffici giudiziari. La decisione è stata assunta dall'assemblea nazionale dell'oua di cui l'avvocato Michele Riggi è componente della giunta. I nodi rimangono sempre gli stessi: giustizia e liberalizzazioni. E dall'avvocatura si leva una valanga di «no», riassunti in otto punti chiave. «No - ha spiegato l'avvocato Riggi - all'abolizione delle tariffe, all'ingresso dei soci di capitale negli studi, alla mediaconciliazione, alle liberalizzazioni selvagge, all'attacco alle casse professionali, alla privatizzazione del processo civile, all'assimilazione alle imprese, all'abolizione indiscriminata dei tribunali e alla indipendenza dell'avvocato. Sì, di contro, alla piena tutela dei diritti dei cittadini che hanno trovato nell'avvocatura un baluardo che li ha sempre tutelati». Ma v'è altro. «Nel distretto della Corte d'appello di Caltanissetta - ha proseguito l'avvocato Riggi l'oua, con il consiglio dell'ordine degli avvocati di Nicosia e tutti i Comuni del circondario, ha organizzato a Nicosia uno sciopero generale a difesa di quel Tribunale e di tutte le sedi giudiziarie a rischio di un indiscriminato taglio». 31

WALL STREET ITALIA Liberalizzazioni/Avvocati in sciopero anche a marzo per 4 giorni Roma, 17 feb. (TMNews) - L'assemblea nazionale dell'organismo unitario dell'avvocatura (Oua) ha confermato all'unanimità lo sciopero già indetto per il 23 e il 24 febbraio, e ha proclamato l'astensione dalle udienze per altre quattro giornate, dal 21 al 24 marzo. Il tutto come "segno di protesta contro i progetti del governo in materia di giustizia e di liberalizzazioni". Il 23 febbraio, inoltre, gli avvocati terranno una manifestazione al cinema Adriano di Roma e metteranno in atto un'occupazione 'simbolica' in 100 uffici giudiziari tra il 23 e il 24 febbraio, nonchè manifestazioni davanti a Palazzo Chigi, Camera dei Deputati e Senato. "Chi crede di poter barattare i diritti dei cittadini con qualche piccolo inciucio al ribasso si sbaglia di grosso - ha detto il presidente dell'oua, Maurizio De Tilla - chiediamo l'abrogazione dell'articolo che cancella le tariffe e l'eliminazione della norma che consente la presenza di soci di capitale negli studi professionali. Vogliamo poi il superamento dell'inutile, dannosa e recente legge sul processo civile, lo slittamento dell'entrata in vigore dell'obbligatorietà della media conciliazione per gli incidenti stradali ed il condominio". Gli avvocati esprimono anche dissenso sull'istituzione del Tribunale delle imprese "con competenze territoriali restrittive e materie troppo estese ed arbitrarie" e chiedono di istituire con urgenza un tavolo per ridiscutere sia la revisione della geografia giudiziaria, sia l'accorpamento dei giudici di pace. I giorni di sciopero fissati per marzo coincideranno con il congresso straordinario forense che si svolgerà il 23 e il 24 marzo a Milano. "Crediamo - ha concluso De Tilla - che sia inaccettabile che si continui con interventi legislativi che di fatto smantellano le stesse fondamenta del sistema professionale". 32

ITALIA OGGI LIBERALIZZAZIONI/ La Corte d'appello di Palermo individua la soluzione per gli avvocati Compensi dei legali a due vie Vecchie tariffe oppure nota spese con parere dell'ordine Sab. 18 - Compensi legali a due vie. Il giudice può ancora liquidare le spese usando le tariffe forensi (costituiscono un uso normativo); oppure può chiedere all'avvocato di depositare una nota spese munita del parere di congruità dell'ordine professionale. È quanto ha disposto la Corte d'appello di Palermo, con una nota del 6 febbraio 2012. Le indicazioni della Corte siciliana vogliono risolvere un problema pratico e cioè l'individuazione dei criteri di liquidazione degli onorari ai difensori nei procedimenti civili e penali dopo il decreto legge 1/2012. L'articolo 9 di questo provvedimento di urgenza ha abrogato le tariffe e si pone il problema di come devono operare giudici e avvocati, chiamati i primi a liquidare le spese nelle sentenze e, i secondi, a calcolare le spese nei precetti. La strada palermitana coincide in parte con le indicazioni del ministro della giustizia Paola Severino, fornite come risposta a un'interrogazione parlamentare e si discostano, invece, dalla impostazione del tribunale di Cosenza. Quest'ultimo ha optato per la rimessione della questione alla Corte costituzionale, per mancanza di una esplicita disposizione transitoria. Nella nota della Corte d'appello di Palermo si rileva che l'abrogazione delle tariffe professionali, con effetto dal 24 gennaio 2012, ha determinato una sostanziale paralisi dei procedimenti di liquidazione dei compensi dovuti ai difensori. La norma rinvia per la determinazione giudiziale dei compensi a parametri da stabilirsi con decreto del ministro della giustizia, che ancora non ci sono. Nel frattempo la Corte siciliana suggerisce di applicare l'articolo 2233 del codice civile, per cui il compenso, se non è convenuto dalle parti e non può essere determinato secondo le tariffe o gli usi, è determinato dal giudice, sentito il parere dell'associazione professionale a cui il professionista appartiene. Quindi la determinazione del compenso di difesa, sia nei procedimenti civili che penali, potrà essere determinata secondo i valori delle tariffe abrogate, la cui applicazione potrebbe essere intesa alla stregua di «usi». In alternativa potrebbe essere richiesto al difensore di produrre, a corredo della nota spese, il parere di congruità del proprio ordine professionale. Sostanzialmente egli stessi termini si era espressa il ministro della giustizia Paola Severino. In attesa che arrivino i parametri ministeriali per la liquidazione dei compensi, secondo il ministro della giustizia, si deve applicare l'articolo 2233 del codice civile. In base a tali disposizioni, spiega Paola Severino, si potrebbe quindi formare, in ambito nazionale, un uso normativo fondato sulla spontanea applicazione dei criteri di liquidazione del compenso già previsti dalle tariffe abrogate, nella convinzione della loro persistente vincolatività fino a quando non saranno adottati i decreti ministeriali previsti dal decreto legge. In mancanza di usi normativi, prosegue la risposta all'interrogazione, il giudice potrà comunque liquidare il compenso in base al criterio residuale previsto dall'articolo 2233 del codice civile e, in tal caso, le tariffe abrogate dal decreto legge n. 1 del 2012 potrebbero venire in rilievo come criterio equitativo per valutare l'adeguatezza del compenso all'importanza dell'opera e al decoro della professione. Di diversa opinione è stato il tribunale di Cosenza (ordinanza 1 febbraio 2012 resa nel procedimento n. 5299/20111) che ha sollevato la questione di legittimità costituzionale per il vuoto normativo venutosi a creare, lamentandosi della mancanza di una disciplina transitoria, e sostenendo l'impossibilità di usare altri criteri a legislazione vigente. Antonio Ciccia 33

IL SOLE 24 ORE Al Senato. Domani mini-vertice a Palazzo Madama sul cammino del decreto in commissione Industria Liberalizzazioni, avanza la «fiducia» I RITOCCHI DEI RELATORI. Martedì i nuovi correttivi: conto corrente gratis per i pensionati e commissioni ridotte per l'uso di card e bancomat Dom. 19 - Pochi selezionati ritocchi, non più di 20-30, da recepire in un maxiemendamento su cui porre la fiducia in Aula al Senato. Ufficialmente il Governo non ha ancora preso alcuna decisione sulla "gestione" del decreto liberalizzazioni, ma con il trascorrere dei giorni aumenta la preoccupazione per il pressing di associazioni di categoria, partiti ed enti locali. Basti pensare alle tensioni che già sono emerse su professioni, class action, farmaci e sulla sottrazione della tesoreria unica ai Comuni. Anche per questo motivo nel minivertice in calendario domani tra l'esecutivo, i relatori del provvedimento a Palazzo Madama e la presidenza della commissione Industria potrebbe essere posta una sorta di soglia di sbarramento ai capitoli del provvedimento da correggere con emendamenti mirati dei relatori. Una specie di filtro già in commissione, dunque, prima di formalizzare la fiducia in Aula dove il testo approderà a fine mese. La prossima settimana si annuncia quindi decisiva per le sorti del decreto. La commissione ripartirà martedì con l'obiettivo di chiudere i lavori entro venerdì 24 febbraio (al più tardi il 27). Ma per il Governo il pericolo di un assalto alla diligenza, nonostante gli sforzi dei relatori Simona Vicari (Pdl) e Filippo Bubbico (Pd), resta molto alto. E questo è un rischio che l'esecutivo non può correre. Anche perché lo stesso Mario Monti nei suoi contatti a livello internazionale ha garantito che il testo sarebbe stato approvato con «minime modifiche». Modifiche che al momento sarebbero state individuate su quattro settori: imprese ai giovani a un euro, servizi finanziari (banche e assicurazioni), separazione Eni-Snam e taxi. Su professioni, farmacie, class action e tesoreria unica le distanze restano invece ancora marcate. Anche ieri i relatori si sono mantenuti in contatto per favorire accordi sui singoli articoli. Vicari e Bubbico puntano a completare un esame a vasto raggio del testo, evitando un filtro sulle modifiche in commissione. Un lavoro che ha già prodotto alcuni risultati, come l'intesa sulle modifiche all'impresa ai giovani a un euro (capitalizzazione obbligatoria al 25% e "passaggio" dal notaio, seppure gratuito) e su quelle per garantire ai pensionati, almeno quelli con un assegno fino a 1.500 euro, il conto corrente gratis (vedi Il Sole 24 Ore di ieri). Quest'ultimo correttivo servirebbe a far fronte alle difficoltà lamentate dai pensionati, obbligati a rivolgersi agli sportelli bancari e a non riscuotere più cash l'assegno, per effetto di una norma del decreto Salva-Italia sullo stop alla pubblica amministrazione per l'uso del contante per tutti i pagamenti oltre i 1000 euro, pensioni comprese. I relatori proporranno anche alcuni ritocchi all'articolo 27 del decreto che impone a Abi, Poste italiane e Consorzio Bancomat di definire commissioni più basse per l'uso delle card. La prima modifica è finalizzata ad azzerare le commissioni per l'acquisto di carburante fino a 100 o 150 euro. Potrebbe anche essere introdotto un tetto al costo delle commissioni (ad esempio non superiore all'1,5%, secondo gli emendamenti di Pd, Pdl e Lega) o un meccanismo ad hoc per attenuarle. Su questo punto in Commissione è già stata una registrata un'ampia convergenza. Anche sul fronte dell'assicurazioni sui mutui è pronto l'emendamento dei relatori. In aggiunta alle due diverse polizze che, sulla base del decreto, dovranno essere proposte dalla banca, sarà offerta un'altra opportunità: il cliente potrà sottoscrivere anche un'assicurazione da lui individuata sul mercato, e in ogni caso il beneficiario non potrà essere la banca stessa (come ha chiesto l'isvap). Proprio da questo pacchetto di ritocchi dei relatori ripartiranno martedì le votazioni in Commissione dove potrebbe essere discusso il correttivo sullo stop agli incroci azionari tra banche e fondazioni. Un correttivo su cui il presidente della commissione Industria, Cesare Cursi, venerdì ha annunciato l'intesa, che però domani dovrà essere valutata nel mini-vertice con il Governo. Marco Rogari 34