RASSEGNA STAMPA SETTIMANALE ANAPA N. 21 04 GIUGNO 2015



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RASSEGNA STAMPA SETTIMANALE ANAPA N. 21 04 GIUGNO 2015 RC MEDICI, PER POCHI MA NON PER TUTTI Cari colleghi, mi fa piacere che Insurance Trade abbia voluto dare spazio all articolo che ho scritto in merito al settore della Rc medica in Italia, dopo l iniziativa di IVASS che vuole effettuare un'indagine specifica nel settore della r. c. medica in Italia per ottenere un quadro complessivo sui rischi localizzati nel territorio italiano, estendendo l indagine anche alle imprese con sede legale in un altro Stato membro dell Unione Europea (UE) o aderente allo Spazio Economico Europeo (SEE) e abilitate a operare in Italia in regime di stabilimento e/o in libera prestazione di servizi. Sono convinto che tale indagine porterà alla luce quanto chi opera nel settore assicurativo conosce da tempo, ossia che il settore è dominato da una forte sperequazione che non agevola la concorrenza sul mercato e quindi neanche i consumatori/clienti. Di certo normative, giurisprudenza hanno fatto il resto. Fatto sta che noi operatori ci troviamo a dover combattere ad armi impari con altri player spesso compagnie estere, che in questa guerra dei costi al ribasso, sono agevolati da tariffe minori, che però comportano poi minori coperture e lunghi contenziosi in occasione di sinistri. Tutto questo a danno della collettività. Manca però ancora una volta la cultura finanziaria e assicurativa adeguata per capire che in determinati contesti la guerra dei prezzi è deleteria. Buona lettura Vincenzo Cirasola Il presidente PREMI ALTI PER I GIOVANI PROFESSIONISTI: COLPA DEL SISTEMA FONTE: INSURANCE TRADE (29/05/2015) NOTIZIA IN PRIMO PIANO Ho accolto con favore la nuova iniziativa di Ivass che vuole effettuare un indagine specifica nel settore della Rc medica in Italia per ottenere un quadro complessivo sui rischi localizzati nel nostro Bel Paese. Sappiamo tutti quanto questo segmento di mercato presenti una sperequazione tra giovani professionisti e illustri luminari del settore. Questo perché, a seguito della giurisprudenza in atto e del decreto Balduzzi, è diventato molto più oneroso il premio assicurativo che un medico specialista di alcuni settori è costretto a pagare, a prescindere dall anzianità professionale o dall ammontare del proprio fatturato. Un neo specializzato, per poter iniziare la propria attività e fare il suo primo intervento chirurgico, è obbligato ad assicurarsi pagando un premio assicurativo fisso, uguale a quello che paga un professore che opera da

oltre vent anni e che ha migliaia di pazienti, il quale, semmai, può permettersi di spalmare il premio assicurativo, aumentando in proporzione sui propri pazienti, la propria parcella. I neofiti professionisti, invece, non possono farlo e per questo mi trovo spesso a essere solidale con loro, quando si lamentano per l onerosità del preventivo per la loro prima polizza Rc medica. Faccio molta fatica a fargli percepire che, seppur la polizza di primarie compagnie sia cara, almeno è in grado di offrire la garanzia di serietà e solvibilità che appartiene alle società blasonate, rispetto a polizze sottoscritte con altre piccole compagnie italiane o estere operanti in libera prestazione di servizi, che gli permettano indubbiamente un notevole risparmio sul premio, anche del 30 40%, ma che dimostreranno la loro inefficienza nel momento del bisogno. Visto che spesso invece di pagare i sinistri preferiscono metterli semplicemente in bilancio a riserva, semmai con un preventivo minimo, per iniziare un lungo contenzioso, attivato dal danneggiato direttamente nei confronti del medico, il quale poi chiamerà in causa l assicuratore di responsabilità, insieme a quello della tutela legale. Devo dire che su tale situazione incide in parte anche un altro fenomeno, frutto del malcostume di alcuni clienti consumatori, che forti del fatto che la giurisprudenza è quasi sempre a loro favore, speculano sulle criticità che alcune operazioni possono comportare (chissà come mai la categoria degli ortopedici, degli odontoiatri, dei ginecologi e soprattutto dei chirurghi plastici è quella più sotto assedio? Questi ultimi denunciano un alta frequenza sinistri, di oltre il 35%). Sono forse gli stessi consumatori, che nel ramo della Rc auto hanno abusato dell indennizzo derivante dal fatidico colpo di frusta, che sappiamo in Italia ha mietuto molte vittime? Quale sia la realtà non è dato sapere. Ma non vogliamo con questo puntare il dito solo contro quella minoranza di pazienti poco onesti e trasparenti. Puntiamo il dito anche contro le compagnie che, in tante, tra le più importanti del mercato, hanno preferito chiudere il ramo e lasciare soli i propri agenti dirottandoli verso broker che offrono soluzioni di compagnie fantasma, dando l opportunità, così, a quelle poche che almeno hanno avuto il giusto coraggio di assumersi il rischio, di permettersi di richiedere premi elevati, visto che agiscono in un mercato oligopolico, non certo per loro volontà. Una grande responsabilità, è attribuibile al legislatore che, come spesso succede in Italia, approva delle leggi monche, con spirito populista, come in questo caso, senza neanche prevedere le sanzioni a carico di chi non è assicurato e per quantum, lasciando grande spazio interpretativo alla magistratura, la quale per lo stesso tipo di lesione può stabilire risarcimenti completamenti differenti in base alla sede del tribunale competente. In Italia si può questo e altro.

Attendiamo a breve il contenuto del nuovo decreto attuativo che introdurrà delle importanti novità in tema di copertura del settore sanitario con l auspicio che sancirà regole certe, al fine di riaprire il mercato e far rientrare in gioco anche quelle grandi compagnie, poiché una sana concorrenza fa bene a tutto il sistema: medici, pazienti, imprese e agenti. AL VIA LA RICERCA ANAPA E CETIF SULLE RETI AGENZIALI FONTE: IO TI ASSICURO (03/06/2015) NOTIZIE DALLE ASSOCIAZIONI Parte l 11 giugno l attività di ricerca 2015 sviluppata in collaborazione con Anapa e Scs Consulting e con il contributo di Csc e Fastweb. Il progetto si pone l obiettivo di individuare e valutare le competenze delle reti agenziali fornendo una fotografia del capitale umano in agenzia. Nel corso degli ultimi anni il comparto assicurativo tradizionale, basato sul modello distributivo agenziale, si è trovato più volte a dover fronteggiare le numerose sfide lanciate dall evoluzione del mercato. La perdita di sostenibilità del business da un lato, e la crescita dei canali digitali dall altro, hanno spinto le compagnie a ricercare e proporre soluzioni innovative che potessero evolvere il ruolo dell agente. Dal 2012 CeTIF osserva i principali cambiamenti in atto nelle realtà distributive assicurative sul territorio nazionale (rete agenziale, bancassurance, Web, mobile,...) e la nascita della collaborazione con Anapa ha permesso di analizzare nel dettaglio il ruolo dell agente quale unico intermediario capace di fornire un servizio personalizzato e di qualità al cliente. La ricerca 2014, che ha visto la partecipazione attiva delle principali compagnie, gruppi agenti e Anapa, e il coinvolgimento di oltre millecinquecento agenti, ha permesso di delineare il nuovo modello di servizio al cliente, all interno del quale gli aspetti relazionali e commerciali possono essere supportati della digitalizzazione dei processi assuntivi e gestionali. Se da un lato sono state identificate quali sono le leve del cambiamento che la rete agenziale deve attivare per non subire passivamente le mutazioni del contesto di mercato, dall altra si registra ancora qualche ostacolo per la completa implementazione di tali modelli. Il successo del nuovo modello di agenzia si deve basare non solo sul miglioramento dei processi, ma anche sul potenziamento del set di competenze del capitale umano, individuando quali nuove capacità (tecniche, It e relazionali) sono necessarie e quali strumenti di formazione possono essere più coerenti, intesi come investimento per migliorare la qualità del servizio offerto al cliente. Attraverso la partnership con Anapa e Scs Consulting e il contributo di Csc e Fastweb, la ricerca Agent Channel 2015: competenze commerciali e digitali per il nuovo modello di consulenza assicurativa è volta a individuare e valutare le competenze delle reti agenziali, fornendo una fotografia del capitale umano in agenzia con l obiettivo di identificare le possibili leve su cui intervenire per un miglioramento della performance del canale distributivo. Sarà possibile identificare i principali ruoli in agenzia (agente, sub agente, amministrativo, legale,...); definirne le competenze e le relative scale di valutazione; valutare le competenze, sia per tipologia di rete che di agenzia; indagare gli aspetti legati alla professionalità e i comportamenti

che influenzano maggiormente la soddisfazione del cliente. I lavori si svilupperanno per quattro mesi, con un evento finale di presentazione dei risultati fissato per fine ottobre. CETIF, AL VIA L ATTIVITÀ DI RICERCA AGENT CHANNEL 2015 FONTE: INTERMEDIA CHANNEL (03/06/2015) el corso degli ultimi anni il comparto assicurativo tradizionale, basato sul modello distributivo agenziale, si è trovato più volte a dover fronteggiare le numerose sfide lanciate dall evoluzione del mercato. La perdita di sostenibilità del business da un lato e la crescita dei canali digitali dall altro hanno spinto le compagnie a ricercare e proporre soluzioni innovative che potessero evolvere il ruolo dell agente. A partire dal 2012 CeTIF il Centro di Ricerca in Tecnologie, Innovazione e Servizi Finanziari dell Università Cattolica del Sacro Cuore osserva i principali cambiamenti in atto nelle realtà distributive assicurative sul territorio nazionale (rete agenziale, bancassurance, web, mobile, ) e la nascita della collaborazione con ANAPA (Associazione Nazionale Agenti Professionisti di Assicurazione) ha permesso di analizzare nel dettaglio il ruolo dell Agente quale unico intermediario capace di fornire un servizio personalizzato e di qualità al cliente. La ricerca 2014 ha visto la partecipazione attiva delle principali compagnie, dei gruppi agenti e di ANAPA con il coinvolgimento di oltre 1500 agenti per mezzo di una survey ed ha permesso di delineare il nuovo modello di servizio al cliente all interno del quale gli aspetti relazionali e commerciali possono essere supportati della digitalizzazione dei processi assuntivi e gestionali. Se da un lato si legge in una nota sono state identificate quali sono le leve del cambiamento che la rete agenziale deve attivare per non subire passivamente le mutazioni del contesto di mercato, dall altra si registra ancora qualche ostacolo per la completa implementazione di tali modelli. Il successo del nuovo modello di agenzia si deve basare non solo sul miglioramento dei processi ma anche sul potenziamento del set di competenze del capitale umano, individuando quali nuove capacità (tecniche, IT e relazionali) sono necessarie e quali strumenti di formazione possono essere più coerenti, intesi come investimento per migliorare la qualità del servizio offerto al cliente. Attraverso la partnership con ANAPA e SCS Consulting ed il contributo di CSC e Fastweb la ricerca Agent Channel 2015: competenze commerciali e digitali per il nuovo modello di consulenza assicurativa è volta quindi ad individuare e valutare le competenze delle reti agenziali, fornendo una fotografia del «capitale umano in agenzia» con l obiettivo di identificare le possibili leve su cui intervenire per un miglioramento della performance del canale distributivo. Nello specifico, segnala CeTIF, sarà possibile identificare i principali ruoli in agenzia (agente, sub agente, amministrativo, legale, ); definirne le competenze e le relative scale di valutazione; valutare le competenze, sia per tipologia di rete che di agenzia; indagare gli aspetti legati alla professionalità e i comportamenti agiti afferenti all area della relazione che influenzano maggiormente la

soddisfazione del cliente. PARTE LA RILEVAZIONE SUI PROGRAMMI DI EDUCAZIONE FINANZIARIA FONTE: ASSINEWS (01/06/2015) La partenza delle attività è fissata per il prossimo 11 giugno e i lavori si svilupperanno per 4 mesi, con un evento finale di presentazione dei risultati fissato per fine ottobre. Ha preso avvio il progetto di mappatura dei programmi di educazione finanziaria disponibili oggi sul territorio nazionale per gli studenti ed i cittadini adulti. L iniziativa, coordinata dalla Fondazione Rosselli, è resa possibile dalla collaborazione tra Banca d Italia, Consob, Ivass, Covip, Fondazione per l Educazione Finanziaria e al Risparmio e Museo del Risparmio, d intesa con il MEF Ministero dell Economia e delle Finanze e con il MIUR Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca. L educazione finanziaria ha assunto negli ultimi anni grande rilevanza, anche a seguito di quanto emerso da recenti ricerche effettuate sugli studenti e sulla popolazione adulta; queste evidenziano un livello di conoscenza e competenza finanziaria generalmente inadeguato rispetto alle scelte economiche che ognuno di noi è ormai chiamato ad effettuare nella propria quotidianità e nella pianificazione del proprio futuro. I risultati della rilevazione, che coinvolgerà oltre 500 enti pubblici e privati, saranno condivisi innanzitutto con i soggetti oggi coinvolti sul tema, perché possano essere da stimolo a un miglioramento dei programmi e alla creazione di nuove sinergie. I risultati di questo percorso potranno essere di supporto all elaborazione di una strategia nazionale condivisa e partecipata di alfabetizzazione finanziaria. Al termine della fase di rilevazione, prevista entro l estate, sarà possibile avere una fotografia aggiornata della quantità e della tipologia delle iniziative avviate nel nostro Paese e conoscere le caratteristiche evolutive dell offerta di educazione finanziaria nonché la tipologia degli enti erogatori dei programmi. Gli enti interessati a partecipare alla ricerca possono rivolgersi alla Fondazione Rosselli (telefono 011 2079083, email segreteria@fondazionerosselli.it) per conoscere le modalità di adesione. NOTIZIE DAL MERCATO ASSICURATIVO VITA: AL I TRIMESTRE SALDO POSITIVO PER 13,6 MLD FONTE: ASSINEWS Nel I trimestre del 2015, secondo quanto riporta l'ania, il saldo tra entrate (premi) e uscite (pagamenti per riscatti, scadenze, rendite e sinistri) del mercato vita in Italia (lavoro diretto) è stato pari a 13,6 mld, il valore più alto registrato in un trimestre.

(03/06/2015) Vi ha contribuito l aumento del volume dei premi, principalmente di ramo III, che ha ampiamente compensato la crescita dell onere per sinistri, dovuto principalmente agli importi riscattati o disinvestiti delle polizze di ramo I (cfr. Tab. 1 e Fig. 1). Analizzando gli andamenti dei singoli trimestri degli anni precedenti (cfr. Tab. 2 e Allegato 2), si nota come il flusso netto del I trimestre 2015 abbia confermato il positivo trend registrato in tutto il 2014, caratterizzato da una raccolta netta sempre superiore ai 10 mld. Nel I trimestre 2015 il volume premi ha sfiorato i 32,0 mld, in aumento del 16,1% rispetto all analogo periodo dell anno precedente; si tratta del volume più elevato mai registrato nel business vita (cfr. Allegato 1). I primi tre mesi dell anno risultano costituiti per l 86% da premi unici, in aumento del 17,4% rispetto al I trimestre 2014 (cfr. Fig. 1), e per il restante 14% da premi periodici. Quest ultima quota è costituita per il 5% da premi di prima annualità (+6,1% rispetto al 2014) e per il 9% da premi di annualità successive, in aumento del 10,1%. Calcolando i premi mediante una misura che consente di standardizzare l ammontare di premi unici e periodici, come l Annual Premium Equivalent (APE) pari alla somma tra premi annui, considerati per il 100% del loro importo, e premi unici divisi per la durata dei relativi contratti convenzionalmente posta pari a 10 anni l aumento del volume premi rispetto al I trimestre 2014 passerebbe dal 16,1% all 11,8%. Nel I trimestre 2015 l ammontare complessivo delle uscite è stato pari a 18,3 mld, il 9,8% in più rispetto all analogo periodo dell anno precedente. La quota prevalente delle uscite è stata rappresentata dai riscatti e dagli altri rimborsi, pari al 60% dei pagamenti complessivi, in aumento del 14,6% rispetto al I trimestre 2014; le scadenze e le rendite maturate, comprensive della variazione per somme da pagare, sono ammontate al 31% delle uscite totali (+3,5% rispetto al 2014), mentre il restante 9% è costituito dagli importi dei sinistri per decesso e altri eventi attinenti alla vita umana coperti dalle polizze vita, che hanno registrato un lieve aumento del 2,2% rispetto all anno precedente. Un analisi più approfondita dei dati evidenzia che l 81% delle imprese, rappresentative del 97% del mercato in termini di premi contabilizzati 2014, ha registrato nel I trimestre 2015 un flusso netto positivo e che il 49% (per una quota premi pari al 55%) ha ottenuto un risultato migliore della media dell indice (2,57%) calcolato rapportando il flusso netto totale alla giacenza media delle riserve complessive. Le riserve tecniche vita nel I trimestre 2015 sono state pari a 541,5 mld, in aumento sia rispetto al trimestre precedente (+4,3%) sia rispetto all analogo periodo dell anno precedente (+15,1%), confermando la progressiva crescita degli impegni assunti dagli assicuratori a partire dal 2013. Analisi di dettaglio per ramo Nel I trimestre 2015 il ramo I ha registrato un flusso netto positivo pari a 9,2 mld, conseguenza di una raccolta premi del valore di 22,0 mld ( 18,5 mld unici e 3,5 mld annui) e di uscite pari a 12,7 mld, dovute soprattutto ai riscatti ( 7,4 mld) (cfr. Fig. 2). Il flusso netto conseguito nel I trimestre 2014 era stato invece pari a 11,8 mld, importo tuttavia diminuito nei successivi trimestri dell anno fino a raggiungere 8,0 mld

negli ultimi tre mesi del 2014 (cfr. Allegato 2). Nel primo trimestre 2015 i premi contabilizzati di ramo I, per la prima volta dal 2013, sono lievemente diminuiti ( 2,0%) rispetto all analogo periodo dell anno precedente mentre gli oneri sono aumentati del 20,7%. L onere complessivo per riscatti, scadenze e sinistri ha rappresentato nel ramo I il 3,2% delle riserve. Relativamente al ramo III, la raccolta netta del I trimestre 2015 è stata pari a 3,9 mld, confermando la significativa ripresa del ramo che ha visto gli ultimi due trimestri del 2014 positivi ed entrambi di poco superiori ai 2 mld (dopo sei anni consecutivi di flussi netti negativi). Tale risultato è dovuto principalmente al consistente aumento del volume premi, più che raddoppiato rispetto al I trimestre 2014 e pari a e 8,2 mld, a cui si è aggiunta la diminuzione del 5,6% del totale oneri per sinistri, pari nel I trimestre 2015 a 4,3 mld. L onere complessivo per riscatti, scadenze e sinistri ha rappresentato nel ramo III il 4,0% delle riserve. Il ramo V, con una raccolta di premi per 1,4 mld (circa il 50% in più rispetto al I trimestre 2014 e in ulteriore crescita rispetto al trend positivo dei trimestri precedenti dello stesso anno) e con un ammontare di pagamenti per 1,1 mld (principalmente riscatti e scadenze e rendite maturate), ha registrato nei primi tre mesi del nuovo anno un saldo positivo pari a 296 mln, in miglioramento sia rispetto a quanto contabilizzato nell analogo periodo del 2014 ( 119 mln) sia rispetto agli ultimi tre mesi dello stesso anno ( 216 mln). L onere complessivo per riscatti, scadenze e sinistri ha rappresentato nel ramo V il 4,0% delle riserve. Per i rami IV e VI, meno significativi in termini di flussi, si rinvia alla figura seguente e ai dati riportati in Allegato 1. L andamento trimestrale delle riserve tecniche distinte per ramo nel corso dell anno è influenzato dagli sviluppi del saldo netto tra entrate e uscite sopra descritti. Per i rami principali è possibile valutare approssimativamente quanta variazione sia scaturita da tale saldo e quanta dai rendimenti attribuiti agli assicurati. Per il ramo I nel I trimestre 2015 la variazione dello stock di riserve rispetto alla fine dell esercizio 2014 è stata di 11,3 mld (il 14,9% in meno rispetto alla variazione del I trimestre 2014), ossia circa 2 mld in più rispetto all afflusso dei premi al netto dei pagamenti (cfr. Tab. 3). Relativamente al ramo III, invece, a fronte di un flusso netto pari a 3,9 mld, la variazione delle riserve è stata positiva per 9,7 mld, per effetto della contribuzione positiva dei rendimenti della gestione finanziaria. Infine, il ramo V ha registrato da inizio anno un ammontare di riserve in aumento di 275 mln, importo lievemente più basso rispetto alla raccolta netta (premi uscite) della gestione tecnica del ramo, positiva e pari a 296 mln; tale risultato risente tuttavia di una riallocazione straordinaria di riserve dal ramo V al ramo I avvenuta nel 2014. Ratio analysis: indici di portafoglio In merito all indice di decadenza del portafoglio (uscite in rapporto alle riserve tecniche), il risultato annualizzato è risultato ancora in diminuzione passando dal 15,09% nel 2013 al 13,24% nel 2014, fino ad arrivare al 13,10% nel I trimestre 2015

RCA: NEL 2014 CONTRAZIONE DEI SINISTRI FONTE: ASSINEWS (29/05/2015) (cfr. Tab. 4). Tale risultato è essenzialmente dovuto all indice di scadenza che, con il 4,13% registrato al I trimestre 2015, conferma il progressivo trend in diminuzione del valore, dal 4,81% del 2013 e dal 4,24% del 2014. Anche l indice di sinistrosità ha contribuito parzialmente al ridimensionamento dell indice di decadenza, passando dall 1,26% nel 2014 all 1,23% al I trimestre 2015. Andamento opposto, dopo due anni consecutivi di diminuzione, è stato registrato invece dall indice di riscatto che nello stesso periodo osserva un lieve aumento passando dal 7,74% al 7,75%. L indice di anzianità (rapporto tra riserve tecniche e premi) relativo al I trimestre 2015 è stato pari a 4,40 volte, in ulteriore diminuzione rispetto al 4,42 del 2014. L'ANIA fornisce i risultati dei principali indicatori tecnici del ramo R.C. Auto (e della relativa gestione della convenzione per il risarcimento diretto) per l anno 2014. Hanno aderito alla statistica associativa 28 imprese che rappresentano oltre l 86% della raccolta premi di quell anno. In particolare, sono state raccolte informazioni relative a 33 milioni di assicurati e a circa 1,8 milioni di sinistri accaduti. La frequenza dei sinistri accaduti (escludendo i sinistri che vengono denunciati tardivamente) per il totale dei veicoli mostra nel 2014, e per il quinto anno consecutivo, una contrazione ( 2,4%), arrivando a un valore pari a 5,48% (5,62% nel 2013). Tuttavia la riduzione è stata inferiore a quella registrata nel 2013 ( 4,0%) ed è marcatamente minore di quella del biennio 2011 2012 ( 11,6% e 12,5% rispettivamente). Il rallentamento del tasso di riduzione della frequenza sinistri potrebbe dipendere dalla diminuzione registrata nel corso del 2014 dal prezzo medio del carburante ( 2,1% la benzina, 3,0% il gasolio e 4,5% il GPL) che potrebbe aver incentivato un maggior utilizzo dei veicoli e, quindi, aver influito sull incidentalità stradale. Ciò è riscontrabile anche dai consumi di carburante che nel 2014 hanno arrestato la riduzione, rimanendo invariati rispetto all anno precedente (nel 2013 si era invece registrata una flessione del 2,6% e nel 2012 quasi del 10%). Il costo medio dei sinistri accaduti e liquidati nel 2014 (cosiddetti sinistri gestiti di generazione corrente ) è stato pari a 1.719, sostanzialmente stabile rispetto al 2013 e anche al 2012 (era invece 1.824 nel 2011 e 1.788 nel 2010). Questo andamento è stato determinato dalla diminuzione degli importi pagati a favore dei terzi trasportati ( 7,6%), i cui effetti positivi sono stati però controbilanciati dal lieve aumento (+3,6%) registrato dall importo liquidato dei sinistri che non sono rientrati nel sistema di risarcimento diretto (sinistri NO CARD). Nel 2014 l incidenza dei sinistri rientrati in CARD è stata pari all 81,2% del totale dei sinistri gestiti dalle imprese (che includono quindi anche quelli trattati fuori convenzione). Questa percentuale risulta in aumento rispetto a quanto osservato nel 2013 (80,7%) e si registra conseguentemente un pari decremento dei

ANCHE LE ASSICURAZIONI NELLO SCAMBIO DATI FONTE: IL SOLE 24 ORE (29/05/2015) sinistri che non rientrano nella procedura di risarcimento diretto (19,6% rispetto a 20,5%); il fenomeno è particolarmente accentuato per il settore dei motoveicoli. Se si esclude il 2010, anno in cui l incidenza ha raggiunto il suo massimo (81,7%), dal 2009 al 2013 il valore è sempre stato prossimo all 81%, mentre non superava il 76% nei primi anni di avvio della procedura. Lo scambio automatico di informazioni tra Svizzera e Ue coinvolgerà non solo le banche ma anche le società di gestione e le imprese di assicurazione. Lo prevede il protocollo di modifica dell accordo tra la Svizzera e l Unione europea, firmato due giorni fa a Bruxelles (si veda «Il Sole 24 Ore» di ieri). L accordo in vigore viene completamente modificato e trasformato in un nuovo accordo sullo scambio automatico di informazioni. Il protocollo attua lo standard globale di scambio delle informazioni tra Svizzera e Ue e adegua la clausola sullo scambio automatico di informazioni su richiesta all attuale standard globale dell Ocse (articolo 26 del modello di convenzione dell Ocse) per favorire il contrasto all evasione fiscale. Anche a tal fine l accordo non prevede di limitare lo scambio a conti di importo superiore a una certa soglia, proprio perché così si sarebbe potuto facilmente eludere i controlli ripartendo le attività tra diverse istituzioni finanziarie. Le istituzioni finanziarie tenute alla comunicazione non sono soltanto le banche e gli istituti di custodia ma anche altre istituzioni finanziarie, come, ad esempio, le società di gestione e le imprese di assicurazione. Sono escluse dal novero dei soggetti obbligati alla trasmissione le entità che difficilmente possono essere utilizzate a fini di evasione fiscale (ad esempio alcuni organismi di investimento collettivo). Le informazioni che devono essere scambiate possono essere suddivise in tre gruppi: l identificazione del titolare del conto, sia esso una persona fisica o un entità; oggetto di scambio sono le informazioni su nome, indirizzo, codice fiscale, eccetera; l individuazione del conto; essa riguarda anche l istituzione finanziaria in cui il conto è detenuto. I conti oggetto di comunicazione sono quelli di persone fisiche ed entità (compresi trust e fondazioni), sebbene lo standard comune di comunicazione di informazioni contenga anche l obbligo di verifica di entità passive e l eventuale comunicazione delle persone fisiche che esercitano il controllo su queste entità. In questo modo viene impedito che lo scambio automatico di informazioni venga raggirato grazie all interposizione di una persona giuridica o di un organismo analogo. I conti sono i conti di custodia, i conti di deposito, le quote nel capitale di rischio e nel capitale di debito di un istituzione finanziaria, i contratti assicurativi (ma non tutti, solo quelli per i quali i valori maturati possono essere quantificati). Nonsono oggetto di comunicazione i conti di alcuni soggetti, tra i quali ad esempio, le entità statali, le organizzazioni internazionali, le banche centrali; la quantificazione degli importi detenuti in Svizzera; in questo caso le informazioni da comunicare dipendono dal tipo di conto (conto di custodia, di deposito, altri conti). In ogni caso saranno trasmessi i dati riferiti ai saldi di conto e agli interessi, dividendi, redditi da determinati

prodotti assicurativi, incassi derivanti dalla cessione di attività finanziarie e altri redditi provenienti dai patrimoni detenuti sul conto. Le prime informazioni, da trasmettere entro settembre 2018, riguarderanno il 2017. Sotto un profilo procedurale, le informazioni vengono trasmesse alle autorità fiscali della giurisdizione di residenza dell istituzione finanziaria che a loro volta le trasmettono alle autorità fiscali della giurisdizione di residenza del titolare del conto. L accordo prevede anche uno scambio di informazioni su richiesta. La novità non riguarda però quei Paesi, come l Italia, che hanno già raggiunto un accordo per integrare i propri trattati con la Svizzera con le previsioni contenute nell articolo 26 del modello Ocse.