17, 18 novembre 2015 - Al Teatro Menotti IL MIO PAPA E ULISSE produzione Teatro del Buratto Età consigliata: da 8 a 13 anni



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LA CITTA TEATRO dei bambini e giovani A TEATRO CON LA SCUOLA Stagione teatrale 2015/16 - Scuola dell Infanzia e Scuola Primaria 17, 18 novembre 2015 - Al Teatro Menotti IL MIO PAPA E ULISSE Età consigliata: da 8 a 13 anni 23 novembre 2015 - Al Teatro Menotti BEBEBìBO BLU. Colori e suoni delle parole Età consigliata: da 5 a 8 anni 26, 27 novembre 2015 Bì La fabbrica del gioco e delle arti PICCOLO L ULTIMO ALBERO Età consigliata: da 5 a 8 anni 30 novembre 2015 Al Teatro Verdi NEI CIELI DI MIRO speciale 40 anni del Teatro del Buratto Età consigliata: da 5 a 10 anni 1, 2 dicembre 2015 - TEATRO DEL BURATTO al Pime NEI CIELI DI MIRO speciale 40 anni del Teatro del Buratto Età consigliata: da 5 a 10 anni 3, 4 dicembre 2015 - TEATRO DEL BURATTO al Pime CENERENTOLA FOLK produzione Teatro Invito Età consigliata: da 5 a 10 anni 9, 10 dicembre 2015 - Al Teatro Verdi IL MESSAGGIO SEGRETO DI BABBO NATALE Età consigliata: da 5 a 10 anni 11 dicembre 2015 - Al Teatro Verdi PANDIZENZERO. Storie dolci di Natale Età consigliata: da 3 a 7 anni 11 dicembre 2015 Bì La fabbrica del gioco e delle arti FIABE DI NATALE produzione Teatro Evento Età consigliata: da 3 a 8 anni 14 dicembre 2015 - Al Teatro Menotti L ARCA PARTE ALLE OTTO Età consigliata: da 6 a 10 anni

14 dicembre 2015 - Bì La fabbrica del gioco e delle arti PANDIZENZERO. Storie dolci di Natale Età consigliata: da 3 a 7 anni 18 gennaio 2016 - TEATRO DEL BURATTO al Pime SeMino produzione La Luna nel Letto Età consigliata: da 2 a 7 anni 19 gennaio 2016 - Bì La fabbrica del gioco e delle arti SeMino produzione La Luna nel Letto Età consigliata: da 2 a 7 anni 25 gennaio 2016 - Al Teatro Menotti L ARMANDONE DELLA PIMPA produzione Teatro dell Archivolto Età consigliata: da 3 a 8 anni 26, 27 gennaio 2016 TEATRO DEL BURATTO al Pime (non) VOGLIO ANDARE A SCUOLA ovvero stai attento agli elefanti produzione Teatro dell Archivolto Età consigliata: da 8 a 13 anni 1 febbraio 2016 - Al Teatro Menotti L OMINO DELLE STELLE produzione Teatro Evento Età consigliata: da 3 a 8 anni 1 febbraio 2016 TEATRO DEL BURATTO al Pime PICCOLE EMOZIONI. Dialoghi con l amico immaginario produzione Sipario Toscana La città del teatro Età consigliata: da 3 a 8 anni 1 febbraio 2016 - Bì La fabbrica del gioco e delle arti LA BELLA E LA BESTIA Produzione Teatro Blu Età consigliata: da 4 a 10 anni 3, 4, febbraio 2016 - Bì La fabbrica del gioco e delle arti IL MIO PAPA E ULISSE Età consigliata: da 8 a 13 anni 8 febbraio 2016 - Bì La fabbrica del gioco e delle arti CENERENTOLA FOLK produzione Teatro Invito Età consigliata: da 5 a 10 anni 8, 9 febbraio 2016 - Al Teatro Menotti IL GIGANTE SOFFIASOGNI produzione La Piccionaia Età consigliata: da 5 a 10 anni 17, 18 febbraio 2016 - Bì La fabbrica del gioco e delle arti BEBEBìBO BLU. Colori e suoni delle parole Età consigliata: da 5 a 8 anni

22 febbraio 2016 - Al Teatro Menotti NEI CIELI DI MIRO Età consigliata: da 5 a 10 anni 22 febbraio 2016 TEATRO DEL BURATTO al Pime LE 12 FATICHE DI ERCOLE produzione Teatro della Tosse Età consigliata: da 5 a 10 anni 23 febbraio 2016 Bì La fabbrica del gioco e delle arti LA PRINCIPESSA SUL PISELLO produzione Il Teatro Prova Età consigliata: da 4 a 8 anni 23, 24 febbraio 2016 TEATRO DEL BURATTO al Pime PICCOLO L ULTIMO ALBERO Età consigliata: da 5 a 8 anni 23, 24, 25, 26 febbraio 2016 - Al Teatro Verdi IL MIO PAPA E ULISSE Età consigliata: da 8 a 13 anni 29 febbraio 2016 - TEATRO DEL BURATTO al Pime IL CIELO DEGLI ORSI produzione Teatro Gioco Vita Età consigliata: da 3 a 10 anni 29 febbraio 2016 - Bì La fabbrica del gioco e delle arti I TRE PORCELLINI. Rosa, Rosetta e Rosmarino produzione La Piccionaia Età consigliata: da 3 a 7 anni 1, 2, 3 marzo 2016 - Bì La fabbrica del gioco e delle arti IL MIO AMICO MOSTRO Età consigliata: da 4 a 8 anni 7 marzo 2016 - Al Teatro Menotti IL TENACE SOLDATINO DI PIOMBO. Un film da palcoscenico Produzione Teatro delle Apparizioni Età consigliata: da 4 a 10 anni 7 marzo 2016 TEATRO DEL BURATTO al Pime PESCATORI DI STELLE. Storie di miti del cielo Età consigliata: da 6 a 10 anni 8 marzo 2016 - Bì La fabbrica del gioco e delle arti NEI CIELI DI MIRO Età consigliata: da 5 a 10 anni

14 marzo 2016 Bì La fabbrica del gioco e delle arti LA BELLA ADDORMENTATA produzione Florian Metateatro Età consigliata: da 4 a 10 anni 15, 16 marzo 2016 TEATRO DEL BURATTO al Pime LA BELLA ADDORMENTATA produzione Florian Metateatro Età consigliata: da 4 a 10 anni 18 marzo 2016 Bì La fabbrica del gioco e delle arti OUT produzione UnterWasser Età consigliata: da 6 a 10 anni 4 aprile 2016 - Bì La fabbrica del gioco e delle arti GIOCAGIOCATTOLO. Quando i bambini dormono i giocattoli giocano Età consigliata: da 3 a 7 anni 5, 6 aprile 2016 - Al Teatro Menotti GIOCAGIOCATTOLO. Quando i bambini dormono i giocattoli giocano Età consigliata: da 3 a 7 anni 12, 13 aprile 2016 - Bì La fabbrica del gioco e delle arti NUOVA PRODUZIONE INFANZIA 14, 15 aprile 2016 TEATRO DEL BURATTO al Pime BABEBìBOBLU. Colori e suoni delle parole Età consigliata: da 5 a 8 anni 18, 19 aprile 2016 - Bì La fabbrica del gioco e delle arti TUTTI AL MARE produzione Pandemonium Teatro Età consigliata: da 3 a 7 anni (spettacolo a pubblico limitato max 80 spettatori) 19, 20, 21 aprile 2016 - Al Teatro Menotti IL MIO AMICO MOSTRO Età consigliata: da 4 a 8 anni 27, 28 aprile 2016 - Al Teatro Menotti PICCOLO. L ULTIMO ALBERO Età consigliata: da 5 a 8 anni 27, 28 aprile 2016 - Bì La fabbrica del gioco e delle arti L ARCA PARTE ALLE OTTO Età consigliata: da 6 a 10 anni 2, 3, 4 maggio 2016 - Al Teatro Menotti NUOVA PRODUZIONE INFANZIA

10, 11, 12 maggio 2016 - Bì La fabbrica del gioco e delle arti SEME DI MELA Età consigliata: da 2 a 6 anni (spettacolo a pubblico limitato max 100 spettatori) 17, 18,maggio 2016 - Bì La fabbrica del gioco e delle arti E PRONTO. A TAVOLA! Età consigliata: da 3 a 7 anni 24, 25, 26 maggio 2016 - Bì La fabbrica del gioco e delle arti NUOVA PRODUZIONE INFANZIA INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI: Per gli spettacoli nelle sedi di Milano: Teatro del Buratto Uffici: Tel. 02 27002476 Fax 02 27001084 Linea telefonica riservata agli insegnanti 02 27001138 www.teatrodelburatto.it - ufficioscuola@teatrodelburatto.it - info@teatrodelburatto.it BIGLIETTERIA: bambini. 8 promozione speciale per prenotazioni entro il 31.12.2015. 7 abbonamento a 2 spettacoli. 12 insegnanti accompagnatori (max 2 per classe) gratuito ORARIO SPETTACOLI: ore 10.00 PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA SU RICHIESTA EFFETTUIAMO SERVIZIO PRENOTAZIONE AUTOBUS CON AZIENDE CONVENZIONATE. Per gli spettacoli e le attività integrate nella sede di Cormano : Teatro del Buratto Uffici : 02 66305562 Fax 02 66305698 ufficioscuola@bilafabbricadelgiocoedellearti.it www.bilafabbricadelgiocoedellearti.it BIGLIETTERIA: bambini. 7 abbonamento a 2 spettacoli. 10 insegnanti accompagnatori (max 2 per classe) gratuito ORARIO SPETTACOLI: ore 9.30 PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA

TEATRI Tutti gli spettacoli si svolgono presso: TEATRO DEL BURATTO al PIME Via Mosè Bianchi, 94 - Milano Tel. 02 43820498 (solo domenica dalle ore 14,30) M1 (Amendola e Lotto) M5(Segesta - Lotto) - tram 16 - bus 48, 49, 68, 78, 90, 91 TEATRO MENOTTI Via Ciro Menotti, 11 - Milano Tel. 02 36592538 Passante (Dateo) - M1 (Palestro - Porta Venezia), M2 (Piola) poi Tram Tram 5, 23, 33 (P.zza Adelaide di Savoia) 29, 30 (P.zza Tricolore - viale Piave) Bus 54 (C.so Indipendenza- via Bronzetti), 60, 62 (Via Castel Morrone - Via Modena), 61 (C.so Indipendenza- via Bronzetti) TEATRO VERDI Via Pastrengo, 16 - Milano Tel. 02 6880038 Passante e M2 (Garibaldi) - M3 (Zara) - M5 (Garibaldi - Isola) - Tram 2, 4, 7, 31 - Bus 43 Bì LA FABBRICA DEL GIOCO E DELLE ARTI Via Rodari, 3 Cormano MI Tel. 02 66305562 Linee Trenord S2 e S4 (Cormano-Cusano Milanino) - Bus 705 (Battisti/Sauro), 729 (Sauro/L. Da Vinci)

17, 18 novembre 2015 TEATRO MENOTTI 3, 4 febbraio 2016 Bì LA FABBRICA DEL GIOCO E DELLE ARTI 23, 24, 25, 26 febbraio 2016 TEATRO VERDI IL MIO PAPA E ULISSE di Renata Coluccini; con Elisa Canfora, Stefano Panzeri, Renata Coluccini; regia Renata Coluccini; collaborazione per l immagine Jolanda Cappi; scene Marco Muzzolon; disegno luci Marco Zennaro; costumi Mirella Salvischiani; musiche originali Francesco Chebat; direttore di produzione Franco Spadavecchia Il mito ci aiuta a comprendere l oggi, a dare voce e immagine a situazioni e paure dell animo. Proviamo a guardare il mito Ulisse con lo sguardo del figlio. Con lui chiediamoci perché il padre non torna. Questa è la storia di Ulisse, che attraversa il mare. Questa è la storia di Telemaco che aspetta il ritorno di suo padre Ulisse, guardando il mare. E il vento e le onde gli raccontano di come suo padre vinse la guerra di Troia. Di come è difficile tornare dalla guerra. Gli narrano dei Ciclopi e di come Ulisse li sconfisse, dell arte magica della bellissima Circe, della nave catturata dai vortici di Cariddi in uno schiumoso mare. Questa è la storia di un attesa e di un ritorno. Se Telemaco è presente nella sua attesa, il mondo del padre prende vita attraverso la forza di immagini deformate, trasformate dal suo sentire. Nello spettacolo il teatro d attore e di immagine si fondono, si mescolano in un armonia narrativa. L idea dello spettacolo nasce dal desiderio di trattare un tema di oggi attraverso il racconto della storia di Telemaco: di un figlio, che attende il padre di cui non conosce neppure il viso, un padre assente, ma nello stesso tempo un padre eroe, un uomo di successo, un maestro di inganni. L immediatezza delle immagini del sogno e quella delle immagini mitologiche è analoga. Il linguaggio teatrale sposa il linguaggio mitologico nel suo essere innanzitutto esperienza emotiva, percorso di conoscenza dell individuo, rispetto a se stesso e alla sua relazione con l esterno, con il mondo, con l altro. Linguaggio: teatro d attore Età consigliata: 8-13 anni

23 novembre 2015 - TEATRO MENOTTI 17, 18 febbraio 2016 Bì LA FABBRICA DEL GIOCO E DELLE ARTI 14, 15 aprile 2016 TEATRO DEL BURATTO AL PIME BABEBìBO... BLU. Colori e suoni delle parole testo e regia Renata Coluccini; in scena Benedetta Brambilla, Serena Crocco (Sara Milani); ideazione di immagini e forme Lucia Menegazzo; realizzazione delle sagome Nadia Milani; scene Marco Muzzolon; musiche originali Andrea Mormina; disegno luci Marco Zennaro; direttore di produzione Franco Spadavecchia «Un tempo anch io ero piccola, piccola come voi. Me ne stavo chiusa nella mia stanza e giocavo con le mie parole; le parole erano immagini, fantasie che riempivano la mia stanza, si disegnavano sulle pareti» La storia è quella di una bambina che non si sente ancora pronta ad affrontare il mondo. Nella sua solitudine gioca con suoni e parole in associazione libera e attraverso questi giochi scopre e riconosce, nominandole, alcune emozioni di cui fa tesoro. Solo allora sarà pronta ad affrontare il mondo e a uscire dalla sua stanza. Le parole sono i sassi che ci fanno percorrere strade, sono chiavi che aprono porte, sono il respiro dei sogni, sono disegni nell aria ma prima di essere parole sono suoni. Ogni giorno posso cambiarle, scegliere le più importanti. Mi serve una parola per ridere, una per dormire, una per essere felice, una per quando sono triste e un altra per arrabbiarmi. Nello spettacolo si compie un viaggio insieme agli spettatori, per scoprire quanto i suoni delle parole importanti siano vitali, come nella musica: procurano sentimenti di piacere e gioia, malinconia e tristezza, esuberanza e vitalità, a seconda di come si combinano fra di loro. Nella creazione delle immagini ci siamo ispirati a Kandinskij alla sua Teoria armonica dei colori, in cui diversi colori vengono associati a vari strumenti musicali; così abbiamo provato ad associare parole dai differenti suoni (duri/morbidi, aggressivi/suadenti ) a emozioni e colori. Abbiamo attraversato con parole e immagini le suggestioni della tristezza, della paura e del coraggio, della forza, della rabbia e infine della felicità. Per la felicità, così difficile da esprimere a parole, abbiamo creato una partitura in cui le note sono segni, forme e colori che evocano suoni. Con i bambini, spesso in modo spontaneo, parliamo usando parole che in apparenza non hanno significato, ma che descrivono il mondo attraverso versi e rumori. Come in una matrioska, dentro il suono si nasconde il significato, il nocciolo della parola, che diventa in questo modo facilmente comprensibile anche da chi ha un bagaglio lessicale ancora in costruzione. Le onomatopee danno ritmo, trasmettono emozioni e fanno ridere. (Mara Pace) Linguaggio: teatro d ombre, teatro d attore Età consigliata: 5-8 anni

26, 27 novembre 2015 Bì LA FABBRICA DEL GIOCO E DELLE ARTI 23, 24 febbraio 2016 TEATRO DEL BURATTO AL PIME 27, 28 aprile 2016 TEATRO MENOTTI PICCOLO. L ULTIMO ALBERO ideazione e messa in scena Aurelia Pini; con Benedetta Brambilla, Clara Terranova, Elena Giussani; scene Marco Muzzolon; costumi Mirella Salvischiani; disegno luci Marco Zennaro; direttore di produzione Franco Spadavecchia non c è più tempo, non si può aspettare! Piccolo deve essere portato in un posto sicuro. In una grande città, tra palazzi, strade, cortili c è un giardino alberato: il bosco delle meraviglie, così lo chiamano i bambini, è lì che vanno a giocare a pallone, a costruire nascondigli segreti e tane di rami e foglie. Poi, una mattina, mascelle di ferro, colli lunghi e snodati, rumori assordanti: arrivano le ruspe. Del bosco delle meraviglie solo un gran buco, ma la vita vuole vivere e Piccolo, l ultimo albero è lì che aspetta Beatrice. La corsa di Beatrice, è una sorta di fuga da una città che si allarga inghiottendo periferie e campagne, verso un luogo in cui Piccolo possa crescere sano, forte, dare frutti, sognare e parlare con il vento, è la storia di un viaggio alla ricerca di un mondo in cui, tra uomo e natura, l antico patto di rispetto e amore sia ancora possibile. Un viaggio alla scoperta delle stelle nel buio della notte, dei giochi dell infanzia, di personaggi che all apparenza possono fare paura, come Puzzarogna che vive in una discarica, come Utzi e Betzi che abitano una piccola casa nel bosco, misteriose sorelle, solitarie collezioniste di oggetti rari, o come Ariel e Mistral giocolieri che conoscono antichi riti e gli equilibri tra uomini, alberi e animali. La storia di Beatrice e Piccolo, ultimo albero è un viaggio di speranza verso la vita che continua. Non c è più tempo, non si può più aspettare Linguaggio: teatro d attore e oggetti Età consigliata: 4-8 anni

30 novembre 2015 - TEATRO VERDI 1, 2 dicembre 2015 TEATRO DEL BURATTO AL PIME 22 febbraio 2016 TEATRO MENOTTI 8 marzo 2016 Bì LA FABBRICA DEL GIOCO E DELLE ARTI NEI CIELI DI MIRO liberamente ispirato ai quadri di Mirò e al racconto di Daniel Pennac Il giro del cielo ideazione e ricerca formale Jolanda Cappi, Giusy Colucci, Marialuisa Casatta, Nadia Milani con la collaborazione di Luca Massiotta; regia Jolanda Cappi, Giusy Colucci; scene e oggetti realizzati dal laboratorio del Teatro del Buratto con Raffaella Montaldo, Elena Borghi, Marialuisa Casatta, Nadia Milani, Angela Fracchiolla, Elena Veggetti, Paolo Pili; in scena Marialuisa Casatta, Elena Giussani, Nadia Milani, Serena Crocco; disegno luci Marco Zennaro; musiche Mauro Casappa; direttore di produzione Franco Spadavecchia Per Mirò il colore dei sogni è il blu. Blu come il cielo. Nei suoi quadri onirici lo spazio del cielo si colora di diversi toni di blu con piccoli segni, punti, macchie sfumate che lo aprono all immaginazione e al sogno. A quel cielo blu e alle immagini fantastiche di Mirò, si è ispirato Daniel Pennac per raccontare un tenero dialogo tra un padre e una figlia che, in un sogno di quando era piccola, si è ritrovata nei luoghi e tra i personaggi dell infanzia del padre. Da queste due suggestioni, nasce l idea del nostro spettacolo. Sul filo del racconto di Pennac, che parla di sogni, di paure, di desideri dell infanzia, prendono vita le immagini di alcuni quadri di Mirò, (l Orto, Carnevale di Arlecchino, Ritratto di Mills, la Luna, il Circo) evocati con animo infantile e che hanno un forte legame con la fantasia del bambino. Lo spettacolo è giocato con grande libertà usando i linguaggi dell animazione, del gioco di ombre e di luci, del corpo nello spazio, della deformazione ironica delle forme, con la poesia della parola e della musica. Nei cieli di Mirò è rivolto a un pubblico di bambini che sicuramente riconoscono nei segni, nelle linee, nella simbologia delle forme di Mirò la loro stessa libertà fantastica, ma è anche rivolto a tutti i grandi che possiedono ancora quella leggerezza divagante dell infanzia. Linguaggio: teatro d animazione su nero Età consigliata: 5-10 anni

3, 4 dicembre 2015 TEATRO DEL BURATTO AL PIME 8 febbraio 2016 Bì LA FABBRICA DEL GIOCO E DELLE ARTI CENERENTOLA FOLK produzione Teatro Invito testo e regia Luca Radaelli; con Stefano Bresciani e Valerio Maffioletti; costumi Cinzia Mascheroni luci Graziano Venturuzzo Chi realizzerà la scarpetta di Cenerentola? Chi confezionerà il vestito buono con cui andare al ballo? Un sarto e un ciabattino alle dipendenze della perfida matrigna sono indaffaratissimi: tutte le ragazze da marito del paese hanno commissionato loro del lavoro per la gran festa. Gli artigiani trovano però il tempo di consolare e aiutare quella povera sguattera, costretta dalla crudele signora Lucrezia ai lavori più umili. E solidarietà quella che sentono: non sono anche loro umili lavoratori? Se otto ore vi sembran poche provate voi a lavorar! Così, imbracciati ukulele e chitarra, alzano il loro canto per raccontare le gesta della loro eroina: Cenerentola, l umile serva che diventerà regina. Sull onda del successo del precedente Cappuccetto Blues, Teatro Invito si impegna ancora nella trasposizione di una fiaba classica in chiave di Teatro Canzone: I due lavoranti raccontano l emancipazione di Cenerentola cadenzando lo svolgersi della trama con spassose canzoni originali, in stile popolare, e il rapporto tra i due attori gode della giusta dose di ironia scanzonata. Linguaggio: teatro d attore e musica Età consigliata: 5-10 anni

9, 10 dicembre 2015 - TEATRO VERDI IL MESSAGGIO SEGRETO DI BABBO NATALE testo e messa in scena Clara Terranova; in scena Clara Terranova e Iacopo Fracasso; direttore di produzione Franco Spadavecchia Pochi giorni prima di Natale un folletto bussa alla porta della Befana: ha un messaggio molto importante da parte di Babbo Natale! Peccato che Benjamin sia un folletto pasticcione e si è dimenticato tutto quello che doveva dire... La Befana le prova tutte per fargli tornare la memoria: che il messaggio sia stato racchiuso nel calendario dell'avvento? D'altra parte alcuni giorni non sono ancora stati aperti. Dentro a ogni casellina c'è un indizio per aiutare il folletto a decifrare il messaggio, ma Benjamin è proprio smemorato! Benjamin non smette di combinare guai e tra un guaio e l altro scoprirà insieme ai bambini com'é che si conobbero Babbo Natale e la Befana e perché a un certo punto smisero di andare in giro insieme a consegnare i regali la notte di Natale. Linguaggio: teatro d attore Età consigliata: 5-10 anni 11 dicembre 2015 - TEATRO VERDI 14 dicembre 2015 Bì LA FABBRICA DEL GIOCO E DELLE ARTI PANDIZENZERO. Storie dolci di Natale messa in scena di Aurelia Pini; in scena Elena Giussani, Marta Mungo; direttore di produzione Franco Spadavecchia Mancano solo cinque giorni a Natale: cinque case bianche, piccole, col tetto rosso, aspettano - come un piccolo paese aspetta nel silenzio emozionato - il giorno della festa. Cinque case bianche, piccole, col tetto rosso, come finestrelle di un breve calendario dell avvento, aspettano di svelare i doni, la vita e i desideri di chi le abita. Elena e Marta una dopo l altra racconteranno delicate storie sensibili, che ogni casa custodisce, e poi regala: la storia del signor Muz e del suo cappello, della stella che non ha per il suo albero di Natale; di Zahi, un bambino che viene da lontano, lui non ha una casa, il suo desiderio: una bicicletta rossa come il vestito di Babbo Natale. Pan di Zenzero, il dolce biscotto che poi, era un bambino ma che poi non possiamo raccontare tutto, bisogna aspettare e nell attesa, cominciate a sognare Linguaggio: teatro d attore e oggetti Età consigliata: 3-7 anni

11 dicembre 2015 Bì LA FABBRICA DEL GIOCO E DELLE ARTI FIABE DI NATALE Liberamente ispirato alle più belle fiabe di atmosfera natalizia produzione Teatro Evento testo Cristina Bartolini; regia Sergio Galassi; con: Cristina Bartolini e Massimo Madrigali; scene: Sergio Galassi; oggetti e animazioni Tzvetelina Tzvetkova Sulla scena due attori. Con i pennelli dell immaginazione dipingono atmosfere intense e coinvolgenti. Con l ausilio di pochi oggetti essenziali raccontano diverse storie di ambientazione natalizia: BABBO NATALE E L'OCA CANTERINA - Babbo Natale compra al mercato un'oca canterina, ma, tornando a casa, si perde nel bosco del Maleficio e decide di passare la notte in una vecchia capanna. Appena Babbo Natale si addormenta, il cattivo Troll gobbo, signore del bosco del Maleficio, ordina alla Talpa sua serva di ammazzare la povera ochetta, spiumarla e cucinarla ben bene... Ma la Talpa ha buon cuore ed è molto furba e se ne scappa con Babbo Natale e l'oca. Con l'aiuto di un terribile drago il Troll gobbo insegue i fuggitivi, ma, come varcano il limite del bosco... puff, Troll e drago diventano polvere! La Talpa va abitare nella cantina fresca e buia di Babbo Natale e insieme a lui passa delle splendide feste, allietate dalle celestiali melodie dell'oca canterina. HANSEL E GRETEL SOTTO LA NEVE - Cade fitta fitta la neve e quando giunge la notte nessuno viene a cercare Hansel e Gretel, né il povero padre, né, tantomeno, la cattiva matrigna. Hansel scopre che la neve ha coperto e nascosto tutte le briciole di pane che aveva sparso per ritrovare la via di casa; prende per mano la sorellina piangente e s'inoltra nel bosco misterioso. Cammina, cammina, cammina... Sì, la storia è proprio quella! C'è la casetta fatta di pane, ricoperta di focaccia e con le finestre di zucchero trasparente! C'è la vecchia brutta e decrepita che si rivela una strega e ci sono soprattutto due fratellini, poveri, ma intelligenti. E anche il finale felice è garantito! Ma volete mettere un semplice 'finale felice' con questo nostro che coincide addirittura con un felice, bianco Natale?! I DONI DEL POPOLO PICCINO - Il calzolaio Giuseppino e la moglie Mariuccia sono così poveri da possedere ormai soltanto una piccola quantità di cuoio, sufficiente per costruire un unico paio di scarpe. Così, la sera, spengono presto la candela (per non consumarla troppo) e vanno a dormire con lo stomaco vuoto. Accade però, forse perché è Natale e a Natale le notti sono magiche, che il mattino dopo Giuseppino e Mariuccia, al posto del cuoio, trovino un paio di scarpe già fatte e pronte per essere vendute. La stessa cosa accade il giorno seguente. Una bella sorpresa! Ma anche un bel mistero! Alla fine i due decidono di scoprire chi si cela dietro questi fatti inspiegabili: e sarà un incontro dolcissimo, emozionante, quello con gli gnomi di buon cuore cui il calzolaio e sua moglie troveranno il modo di dimostrare la propria riconoscenza, facendo del Natale un vero giorno di festa, di gioia e di calore. Linguaggio: teatro d attore e pupazzi Età consigliata: 3-8 anni

14 dicembre 2015 TEATRO MENOTTI 27, 28 aprile 2016 Bì LA FABBRICA DEL GIOCO E DELLE ARTI L ARCA PARTE ALLE OTTO testo Ulrich Hub; regia Renata Coluccini; in scena Elisa Canfora, Dario De Falco, Stefano Panzeri; scene Marco Muzzolon; immagini e animazioni Stefania Vincenzi; disegno luci Marco Zennaro; costumi Mirella Salvischiani; montaggio video e sonorizzazioni Studio Calabiana Milano; direttore di produzione Franco Spadavecchia. Tre pinguini sulla banchisa; tre piccoli punti neri, persi in un mare bianco di ghiacci. Tre pinguini amici da sempre. Uno di loro, il più piccolo, minaccia di schiacciare una farfalla, e ci si siede sopra, cattivo come un bambino cattivo. Gli altri due insorgono: "Non si deve uccidere". Comincia così una conversazione/bisticcio sul mondo, su Dio, su ciò che è invisibile, su quello che si deve o non si deve fare, fatta di domande che tutti si pongono e risposte che molti si danno, di scherzi, di schiaffi, di sorrisi. I tre vengono interrotti sul più bello dall'arrivo di una colomba che annuncia l'imminente diluvio e invita i pinguini a salire sull'arca, che partirà alle otto in punto. Ma i biglietti a disposizione sono solo per due pinguini e gli amici sono tre. Che fare? Semplice: il pinguino più piccolo salirà sull'arca, come clandestino, nascosto in un baule. E qui comincia l'avventura dei tre. La storia mette in evidenza alcuni importanti interrogativi sulla vita quali il valore dell amicizia, la diversità degli individui e il rispetto delle opinioni degli altri, la possibilità di sostenere differenti punti di vista pur restando uniti e amici. Nello spettacolo, scritto da Ulrich Hub, troviamo le domande che tutti, bambini e adulti, si fanno e le semplici risposte. Un racconto dove poesia e ironia si intrecciano, capaci di suscitare un sorriso che rende più consapevoli. Una favola poetica sull amore, una storia di amicizia per tutti. Il libro dello stesso autore Ulrich Hub, illustrato da Jorg Muhle, ha vinto numerosi premi in terra francese tra cui il Prix Tam Tam Jeunesse, e il Prix Sorcières. Ha, inoltre, vinto il Premio Andersen baia delle Fiabe 2011. Linguaggio: teatro d attore Età consigliata: 6-10 anni

18 gennaio 2016 TEATRO DEL BURATTO AL PIME 19 gennaio 2016 Bì LA FABBRICA DEL GIOCO E DELLE ARTI SeMino produzione La luna nel letto regia Michelangelo Campanale; soggetto e testi Katia Scarimbolo; con Annarita De Michele, Daniele Lasorsa; costumi Maria Pascale; animazione video Ines Cattabriga; disegni, scene e luci Michelangelo Campanale; tecnico Luca (Betta) Ravaioli Ingredienti (per una o tante persone da 2 anni in su) Un seme Due esseri viventi in forma umana Carta e pennelli q.b. Un giardino tra terra e cielo Una tana Occhi da spettatore Procedimento Due esseri viventi in forma umana aiutano un seme a crescere Oppure Un seme aiuta due esseri viventi in forma umana a crescere Oppure. Fai tu! Tempo di cottura: 45 SeMino è un progetto che nasce dalla ricerca di forme alternative di educazione ambientale che ci piace chiamare forme di educazione sentimentale. Solo la capacità di sentire la natura come parte di sé è il presupposto per maturare una vera e propria affettività verso l ambiente naturale: non è possibile comprendere la singola parte fino a quando non si è compreso come tutto è collegato. Seguendo tale orientamento che privilegia la rete della vita e il collegamento con l universo, l uomo stesso è visto come parte della natura e non in contrapposizione ad essa. SeMino è metafora della vita in qualsiasi forma si manifesti, è lo Yin e lo Yang, è il maschile e il femminile, è la parte più esplosiva e più nascosta, è l eterna lotta tra ciò che è e ciò che potrebbe essere, le parole non dette e le parole che si fanno corpo E il tempo sospeso tra ciò che vorremmo fare e ciò che riusciamo a fare è l attesa dell attimo in cui poter fare esplodere la felicità. Il teatro fisico, le arti visive, il video e la musica saranno i linguaggi utilizzati per comunicare con il pubblico dei piccolissimi. La parola in questa esperienza cosmologica, è parola corporea, danza di azioni simboliche, legate alla ritualità, una parola immagine che si intreccia al movimento, ai suoni, alle immagini, ai silenzi. Linguaggio: teatro d attore Età consigliata: 2-7 anni

25 gennaio 2016 TEATRO MENOTTI L ARMANDONE DELLA PIMPA produzione Teatro dell Archivolto di Francesco Tullio Altan; drammaturgia e regia Giorgio Scaramuzzino Come ogni mattina la Pimpa esce di casa per affrontare una nuova avventura. Chissà oggi dove sarà andata? si chiede l Armandone, amico inseparabile della cagnolina a pois che compie 40 anni. Armando rimasto solo a casa gioca con i ricordi: il loro primo incontro, i giochi e le mille avventure vissute insieme. Linguaggio: teatro d attore Età consigliata: 3-8 anni

26, 27 gennaio 2016 TEATRO DEL BURATTO AL PIME (non) VOGLIO ANDARE A SCUOLA ovvero stai attento agli elefanti produzione Teatro dell Archivolto di e con Giorgio Scaramuzzino Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo Malala Yousafzai - Assemblea ONU, luglio 2013 Jackson ha 10 anni e vive in Kenya, quando parte da casa all alba suo padre gli raccomanda: Stai attento agli elefanti! In effetti per andare a scuola deve percorrere 15 chilometri attraverso la savana per raggiungere i sui compagni di classe e non è una passeggiata. Viki è un bambino albanese che vive in Italia nella periferia di una grande metropoli, lui ha due paia di scarpe per poter andare a scuola, uno per attraversare la campagna fangosa e l altro per la città. Xiao Qiang è un dodicenne che vive nella Cina meridionale. In verità lui non fa un passo per andare a scuola, è disabile e non può camminare, suo padre lo porta a scuola dentro ad una cesta tutte le mattine per 29 chilometri. Storie come queste ce ne sono molte anche vicinissime a noi. Spesso non ci accorgiamo quanto sia importante per molti andare a scuola, riscattarsi da una situazione sociale precaria se non catastrofica. La Scuola è un rifugio, un trampolino, una scommessa, per tutti. Per questo va tutelata e sostenuta. Per questi e per molti altri motivi si merita il nostro omaggio teatrale. Linguaggio: teatro d attore Età consigliata: 8-13 anni

1 febbraio 2016 Bì LA FABBRICA DEL GIOCO E DELLE ARTI LA BELLA E LA BESTIA produzione Teatro Blu testo e Regia di Silvia Priori; con Arianna Rolandi; scene di Teatro Blu; costumi di Vittoria Papaleo; musiche di Robert Gorick Con questo spettacolo prosegue il lavoro di ricerca di Teatro Blu sul tema della diversità, mettendone in luce i suoi vari aspetti e i suoi significati nascosti, attraverso il magico mondo del teatro di narrazione. Questa tematica, di grande attualità, viene affrontata con poesia e proposta ai bambini in modo delicato trasmettendo il forte messaggio di accettazione, conoscenza e crescita che nasce dall'incontro con chi è diverso da noi. Lo spettacolo coinvolgere il pubblico attraverso la narrazione della storia, i suoi diversi personaggi, la danza e il canto. Un mercante, padre di tre figlie, di ritorno da uno sfortunato viaggio d affari si smarrisce nel bosco a causa di una bufera. Trova rifugio nel palazzo della Bestia, un essere metà uomo e metà belva. Qui cerca di rubare una rosa per mantenere la promessa fatta alla più piccola delle figlie, Bella, ma per questo suo gesto la Bestia lo minaccia di morte. L unica possibilità di salvezza è che una delle sue figlie decida di vivere con questo mostro spaventoso nel castello. Sarà Bella ad accettare il sacrificio e a recarsi al palazzo. E quello che sembrava essere un destino segnato dalla sfortuna si trasformerà invece in un insperata e inattesa fortuna. Questa antica fiaba francese scritta da Madame Le Prince de Beaumont è stata liberamente adattata per un teatro di narrazione rivolto ai bambini; basata sulla semplicità delle fiabe popolari riproponiamo, in questa produzione, una storia classica e conosciuta nella cultura occidentale in una versione innovativa e poetica. Linguaggio: teatro d attore Età consigliata: 4-10 anni

1 febbraio 2016 TEATRO MENOTTI L OMINO DELLE STELLE produzione Teatro Evento testo e regia: Sergio Galassi; in scena: Cristina Bartolini, Massimo Madrigali e Tzvetelina Tzvetkova; pupazzi e figure: Claudia de Benedittis; scene: Viola Corinaldesi E ormai la fine della giornata, una giornata piena di giochi, di divertimento, di amici: il piccolo protagonista di questa storia è molto stanco e desideroso di fare la nanna. Eppure, sempre, quando cala la notte, una strana atmosfera di mistero e di paura lo avvolge. E in quel momento che vorrebbe addormentarsi nel lettone invece che solo nella sua cameretta. Perché? Che succede quando la mamma spegne la luce e lui chiude gli occhi, si rannicchia sotto le lenzuola e comincia a dormire? Durante la notte, mentre noi dormiamo, il mondo si ferma? Il buio immobilizza tutto e tutti come le statue in un museo? Oppure qualcuno rimane sveglio e continua a lavorare, a camminare, a fare qualcosa, insomma?! Rimangono svegli, forse, solo i mostri e i fantasmi? O c è qualcun altro? La mamma dice che qualcuno c è sempre, di notte, che veglia e lavora: l omino delle stelle, ad esempio, che accende le stelle del firmamento e al mattino le spegne. Pochi si accorgono di lui, perché ha il passo felpato e le labbra silenziose, ma c è ed è ovunque. E poi c è il fornaio che fa il pane, di notte, perché al mattino lo possiamo imburrare e lo possiamo mangiare col latte a colazione. E poi c è il dottore che, con l infermiere, al Pronto Soccorso, guarisce i bambini che si ammalano di notte. E poi e poi un sacco di gente continua a far girare il mondo di notte, perciò possiamo addormentarci tranquilli e senza paura. Anzi, per il piccolo protagonista di questa storia, la notte sarà il luogo in cui conoscere personaggi straordinari e vivere nuove appassionanti avventure. Linguaggio: teatro d attore e pupazzi Età consigliata: 3-8 anni

1 febbraio 2016 TEATRO DEL BURATTO AL PIME PICCOLE EMOZIONI. Dialoghi con l amico immaginario produzione Sipario Toscana La Città del Teatro di Annick Emdin, Simona Franco; coordinamento drammaturgico Donatella Diamanti; con Valentina Grigò, Costantino Buttitta; regia Fabrizio Cassanelli; scene Margherita Citran; consulenza musicale Raffaele Natale; movimenti di scena Annalisa Cima Prima ancora che riescano a spiegare il mondo, i bambini e le bambine cercano un contatto affettivo, sensoriale con tutto ciò che li circonda per poi esprimerlo con lo " spartito vocale" dell emozione, fatto di quel vocio giocoso, ritmico, poetico, visionario e spesso comico che a poco a poco si trasforma in una lingua e in un vocabolario. Piccole emozioni è un viaggio in questo universo musicale e poetico, un gioco con il linguaggio che si forma e scaturisce dal loro vissuto emotivo, attraverso gli occhi, i respiri, i suoni, le risate, i pianti e i silenzi. In scena due personaggi, un maschio e una femmina. Valentina e Costantino, il suo amico immaginario che, se lei vuole, può essere visto anche da tutti i bambini. Insieme giocano e giocando si pongono domande sulle cose del mondo. si stupiscono, si arrabbiano, si spaventano, si ribellano, si proteggono, si prendono in giro, litigano, scappano e ritornano. Per capire e farsi capire. Insomma giocano a esistere, per crescere. E lo fanno in due, perché In due si va sempre da qualche parte, in due è meglio. Linguaggio: teatro d attore Età consigliata: 3-8 anni

8, 9 febbraio 2016 - TEATRO MENOTTI IL GIGANTE SOFFIASOGNI Liberamente ispirato a il GGG di Roald Dahl produzione La Piccionaia - Teatro stabile d innovazione di Carlo Presotto e Titino Carrara; con Giorgia Antonelli, Carlo Presotto, Matteo Balbo e Pierangelo Bordignon regia di Carlo Presotto Uno spettacolo sui sogni, sui desideri e sulla forza dell amicizia. Una storia di feroci giganti mangiabambini che si trasforma in un esilarante viaggio nel mondo della fantasia. Una bambina sta leggendo un libro seduta sul letto: L'ora delle ombre, le avevano raccontato, è quel momento a metà della notte quando tutti, grandi e piccoli, sono addormentati profondamente. E' l'ora in tutti gli esseri oscuri vengono fuori e prendono possesso del mondo. La bambina andò alla finestra... la luna brillava in modo strano. Guardò lontano e improvvisamente sentì molto, molto freddo. Qualcosa risaliva la strada... Qualcosa di nero... Qualcosa di grande... Qualcosa di enorme, di magrissimo, di oscuro. Ma contro ogni apparenza questa è un ombra amica dei bambini, che viene ogni notte dal paese dei giganti per soffiare nelle loro stanze i sogni. Ma la bambina non dorme e lo sorprende: si tratta del Grande Gigante Gentile. Lui è costretto a portarla via con se nel suo mondo. I due fanno amicizia e decidono insieme di rendere inoffensivo il gigante cattivo che ogni notte corre per il mondo a mangiare i bambini. Ce la faranno grazie alla magica miscela di sogni preparata dal GGG e all'aiuto nientemeno che della Regina d'inghilterra. Alla fine l'orco, anche grazie all'aiuto degli spettatori, sarà esposto in una grande fossa allo zoo, con un cartello dalla scritta "Vietato dare da mangiare ai giganti" e vissero tutti felici e contenti. Liberamente ispirato al GGG di Roald Dahl e a diversi testi sul rapporto millenario tra uomini e giganti, il testo di Presotto e Carrara ritorna sulle scene, dialogando - a più di vent'anni dal suo primo allestimento - con il linguaggio digitale sperimentato da Carlo Presotto nelle sue ultime opere. Gli attori del fortunato spettacolo "l Apprendista Stregone" si trovano nuovamente alle prese con le visioni fantastiche, con ombre vere e immagini digitali, in una dimensione di coinvolgimento degli spettatori cui è decisamente difficile resistere. Linguaggio: teatro d attore, teatro d ombre e immagini digitali Età consigliata: 5-10 anni

22 febbraio 2016 TEATRO DEL BURATTO AL PIME LE 12 FATICHE DI ERCOLE produzione Teatro della Tosse da un'idea di Emanuele Conte; testo di Elisa D'Andrea; regia di Enrico Campanati; con Alessandro Damerini e Sarah Pesca; scena Paola Ratto; costumi Bruno Cereseto Un viaggio tra le storie del Mediterraneo Antico attraverso un grande gioco dell'oca in cui i due attori interagiscono con i bambini facendo conoscere loro le avventure di Eracle, Ercole per i romani, mito nato dalla tradizione della stirpe dorica. Gli attori/musicisti narreranno agli spettatori ciò che Ercole, accompagnato dal suo fedele compagno Licinio, dovette fare per espiare le sue colpe: 1. uccidere l'invulnerabile leone di Nemea e portare la sua pelle come trofeo; 2. uccidere l'immortale Idra di Lerna; 3. catturare il cinghiale di Erimanto; 4. catturare la cerva di Cerinea; 5. disperdere gli uccelli del lago Stinfalo; 6. ripulire in un giorno le stalle di Augia; 7. catturare il toro di Creta; 8. rubare le cavalle di Diomede; 9. impossessarsi della cintura di Ippolita, regina delle Amazzoni; 10. rubare i buoi di Gerione; 11. rubare i pomi d'oro del giardino delle Esperidi; 12. portare vivo Cerbero, il cane a tre teste guardiano degli Inferi, a Micene. Alla fine Ercole diverrà sposo di Ebe, dea dell eterna giovinezza. Linguaggio: teatro d attore Età consigliata: 5-10 anni

23 febbraio 2016 Bì LA FABBRICA DEL GIOCO E DELLE ARTI LA PRINCIPESSA SUL PISELLO produzione Il Teatro Prova testo e regia Stefano Facoetti; con Chiara Masseroli e Francesca Poliani; musiche originali Ottavia Marini; ideazione costumi Antonia Gobbo e Stefano Facoetti-sartoria Marilena Burini; scenografie Laboratorio scenografico di Teatro Prova; coreografie Paolo Bosio; decorazioni scenografie e oggetti di scena Antonia Gobbo; luci Dalibor Kuzmanic e Marco Raineri; fiori di scena a cura dei bambini del Laboratorio di Arte Terapia "La cipolla" di Solza Se siete bambini lo sapete già: giocare vuol dire inventare storie, raccontarle nel modo più divertente, fare tanti personaggi e tante avventure. Se non siete bambini forse avete dimenticato come si fa. E allora venite, siete tutti invitati a entrare nella parte più nascosta e misteriosa del castello, là troverete vestiti, cappelli e oggetti di una storia lontana nel tempo che sta aspettando proprio voi. Sentite come soffia forte il vento? La regina è molto arrabbiata. Sta cercando una principessa per suo figlio, il principe Odoviolo, ma nessuna è abbastanza bella, elegante e nobile. Nessuna è quella giusta. Ma ecco, il vento di tempesta porta nel castello una ragazza; si chiama Gaia, dice d essere la principessa del regno di Brauron; dice che per diventare regina deve trovare una gemma unica al mondo. Strana principessa Tanti personaggi, ognuno diverso dagli altri: ci sono maschi e femmine, tonti e intelligenti, giovani e vecchi, nati nel castello e nati in un altro regno. Tutti soli. Si può andare d accordo o bisogna per forza essere sempre uno contro l altro? I fiori e le piante danno la risposta: colori diversi e forme diverse creano la bellezza del giardino che per esistere ha bisogno di differenze. Nello spettacolo il pisello sotto i materassi, invece di scoprire solo una vera principessa, servirà a creare legami e sentimenti che uniranno tutti i personaggi così diversi e non più soli. Linguaggio: teatro d attore Età consigliata: 4-8 anni

29 febbraio 2016 TEATRO DEL BURATTO AL PIME IL CIELO DEGLI ORSI produzione Il Teatro Gioco Vita dall opera di Dolf Verroen & Wolf Erlbruch con Deniz Azhar Azari, Andrea Coppone; regia e scene Fabrizio Montecchi; sagome Federica Ferrari e Nicoletta Garioni (tratte dai disegni di Wolf Erlbruch); coreografie Valerio Longo; musiche Alessandro Nidi; costumi Tania Fedeli; luci Anna Adorno Il cielo degli orsi si compone di due storie. La prima ci racconta di un orso che svegliatosi da un lungo letargo, e soddisfatta la fame, si mette a pensare a come sarebbe bello essere un papà. Così, con tutto il coraggio di cui è capace, si mette a gridare in direzione del bosco: Qualcuno sa dirmi come si fa ad avere un cucciolo? Dopo un lungo cercare sembra che la soluzione stia in cielo... La seconda ci racconta invece di un orsetto, che è molto triste per la morte del nonno. Quando la mamma gli spiega che il nonno era molto stanco ed ora è felice nel cielo degli orsi, dice: Ci voglio andare anch io. E parte per il mondo alla sua ricerca... Per entrambi i nostri protagonisti l infinità del cielo sembra essere l unico luogo in cui le loro domande possono essere soddisfatte, per poi accorgersi, alla fine del loro cercare, che è sulla terra, vicino a loro, che si trova la risposta. Infatti l orso la trova in una bella orsa che gli compare al fianco e che indovina in un attimo i suoi pensieri. Insieme si pensa sempre meglio che da soli e così, all approssimarsi della primavera, una soluzione la troveranno. Piccolo Orso invece la risposta la trova nelle rassicuranti certezze rappresentate dagli affetti familiari: nei genitori che si prendono cura di lui affinché superi il suo dolore e si convinca che la vita è, davvero, il suo più bel cielo. Il cielo degli orsi affronta temi delicati e profondi con leggerezza e tatto e una grande capacità di sintesi. La presenza di animali come protagonisti permette di dosare l impatto emotivo, che rimane comunque forte perché ci restituisce, con semplice e disarmante chiarezza, le difficoltà che tutti noi incontriamo, a maggior ragione i bambini, quando cerchiamo risposte alle grandi domande della vita. Linguaggio: teatro d ombre e attore Età consigliata: 3-10 anni

29 febbraio 2016 Bì LA FABBRICA DEL GIOCO E DELLE ARTI I TRE PORCELLINI. Rosa, Rosetta e Rosmarino produzione La Piccionaia testo e regia di Ketti Grunchi; con Aurora Candelli, Elia Zanella e Francesca Marchiani; Scenografia e luci Yurij Pevere Tanto tempo fa. Al tempo dei sogni e delle stelle comete... C'erano tre giovani fratelli. Uno... lui. Due io. E... TRE! Poi una grande casa e un piccolo fuoco. Ridono, io canto e non stanno mai fermi. MAI! Solo quando soffia. E ogni tanto sì che soffia... Zitti! Fermi! Fuori dalla porta... qualcuno soffia forte il vento!... E poi... sì che sono felici! Ogni tanto, in qualche minuto... In tasca... c'è una piccola mela rossa. Una per lui, una per me e una... UNA! Una sola mela rossa. UNA SOLA. Allora... Le valigie sono pronte. Nella grande casa il fuoco è cenere. Le strade sono... questa... quella, e una...tre!... La fiaba I tre porcellini nasce così, dalla tradizione orale, e diventa pagina scritta in un libro di fiabe popolari inglesi dell 800. E proprio questa tradizione affabulatoria mi piace recuperare nel raccontare la storia di tre giovani fratelli che, come in altre fiabe molto note, devono lasciare la loro grande casa di origine per avventurarsi nel bosco in cerca di un tetto, di un fuoco e di un pezzo di pane. Ma il sentiero è pieno di incognite, specialmente se si deve attraversare una foresta. Popolata di esseri fantastici e strane creature... Amo le fiabe perché, per i bambini, sono uno strumento fondamentale del crescere. Per questo non muoiono mai. Servono ad allenarsi alla vita. A superare gli ostacoli. A trovare soluzioni. Ad avere coraggio. A lasciarsi e a ritrovarsi. A sconfiggere esseri fantastici che si possono vedere solo nei sogni. A saper fare da soli... Ci si immedesima negli eroi e nel frattempo si diventa grandi. E anche in questa fiaba i tre fratelli ci porteranno fuori della grande casa paterna. Ci condurranno in mezzo alla foresta, insieme a loro costruiremo le loro tre case. Tutti insieme ascolteremo quello strano vento... Con loro verremo imprigionati e alla fine liberati dal fratello che nessuno si sarebbe aspettato, e dal suo fuoco acceso dentro al camino di pietra... Nello spettacolo verrà privilegiato il racconto del corpo. E la gestualità. Il racconto si farà sonoro, fatto di musiche, canzoni, rumori. Gli oggetti saranno strumenti di una drammaturgia fatta di simboli e colori. Le parole... solo quelle che servono, come nella ricetta di un delizioso pane dolce speziato... E' l'occasione per riflettere intorno ai temi della crescita: l'autonomia, la formazione della personalità, il concetto di pericolo e di diverso da me.. Linguaggio: teatro d attore Età consigliata: 3-7 anni

1, 2, 3 marzo 2016 Bì LA FABBRICA DEL GIOCO E DELLE ARTI 19, 20, 21 aprile 2016 TEATRO MENOTTI IL MIO AMICO MOSTRO testo e regia Aurelia Pini in scena Serena Crocco, Nadia Milani, Matteo Moglianesi scene Marco Muzzolon disegno luci Marco Zennaro costumi Mirella Salvischiani direttore di produzione Franco Spadavecchia I mostri non esistono! Così dicono i grandi, ma Alice, che è una bambina, non lo pensa affatto; a lei piacciono i mostri: li disegna, ci gioca, gli parla, li addomestica, creando con loro dei legami di amicizia. Poi c'è lui: Sigfrido. Un piccolo mostro morbido, paziente, da abbracciare quando si è tristi; quando è buio le fa compagnia, dorme nel suo lettino. E un amico con le ali di drago, a cui confidare tanti segreti, condividere le emozioni, anche la paura. Alice è una bambina, che affronta i riti del sonno, non vuole che il papà l'aiuti, perché fare da sola è da grandi. Dal grande armadio nasce magicamente la sua cameretta, è tutto il suo mondo fantastico, animistico. Per tutti i bambini la propria stanza è il luogo privilegiato dove poter sperimentare la propria autonomia, scoprire i confini tra il noto e l'ignoto, la differenza tra ciò che è fantastico e reale. Alice si sente al sicuro tra i propri giocattoli, trova angoli segreti in cui rifugiarsi: l'armadio, il letto, il comodino e la sedia Io non ho paura dei mostri, anzi mi piacciono mostruosamente!. Però, quella sera: strani rumori, ombre improvvise, costringeranno Alice ad affrontarne di nuovi, e tutto ciò che è nuovo e sconosciuto, si sa, fa un po' paura. L incontro con il nuovo mostro - Il mostro Piscialetto - che vive proprio nel suo letto e che vuole fare la pipì lì, proprio lì, a tutti i costi, farà scoprire ad Alice che anche lui ha paura, paura di affrontare il corridoio buio che porta al bagno. E poi il Mostro Gordo che mangia calzini e mutande e vive nel comodino... ma non ve li sveliamo tutti adesso, altrimenti che mostruosa sorpresa sarebbe? Alice li affronterà uno dopo l altro e la paura diventerà coraggio, li guarderà in faccia e li addomesticherà, perché in fondo i mostri che tutti abbiamo dentro hanno solo bisogno di essere conosciuti, capiti e accettati, e poi... anche amati. In fondo di questi mostri ci si può fidare... perché hanno un CUORE... Alice chiude gli occhi, e finalmente può dormire. Buona notte Alice, le dice il suo papà dall'altra stanza e Alice, abbracciata a Sigfrido, dorme. L'immaginario mostruoso che abbiamo dentro vuole uscire, vuole farsi conoscere e il linguaggio della fantasia è quello che meglio di tutti può raccontarlo, per poi aiutarci ad affrontare il mondo con tutti i suoi ostacoli. linguaggio: teatro d ombre, teatro d attore età consigliata: 4-8 anni

7 marzo 2016 - TEATRO DEL BURATTO AL PIME PESCATORI DI STELLE - Storie di miti del cielo testo e regia Renata Coluccini; in scena Elisa Canfora, Dario De Falco; scene Marco Muzzolon; disegno luci Marco Zennaro; costumi Mirella Salvischiani; direttore di produzione Franco Spadavecchia Questa è la storia di un tempo, un tempo molto tempo fa. Un tempo in cui nell universo c era una certa confusione. Un tempo in cui Giove era il dio del cielo. Nettuno il dio del mare. Ma, in quel tempo, a volte il mare si rifletteva nel cielo. E il cielo nel mare. I pesci, saltavano per sbaglio nel cielo diventando stelle. Le stelle cadevano nel mare... per trasformarsi in stelle marine. Per non parlare dei cavalli cavallucci marini costellazioni di cavalli alati. Le stelle non stavano al loro posto nel cielo. E i marinai che provavano, nel loro navigare, ad orientarsi con le stelle del cielo si perdevano. Per questo c erano la Signora Pescatrice e il Signor Pescatore di stelle. Il loro compito era quello di ripescare le stelle che si tuffavano in mare e rimetterle al loro posto nel cielo perché le stelle nel cielo raccontano delle storie come quella di Perseo e del suo cavallo alato o quella di Fetonte e del carro del sole Anche sulla terra vi sono stelle trasformate in fiori come i narcisi e un po Narciso è anche il Signor Pescatore. e poi, una notte, apparve la stella Polare Quando è notte alziamo gli occhi verso il cielo e lì ci aspettano le stelle che brillando ci orientano, ci mostrano la strada e ci fanno sognare. Ogni stella ha una sua storia, una leggenda, un mito. Allora alziamo gli occhi, puntiamo il dito verso il cielo e facciamoci stupire dalle mille storie e leggende che brillano nelle nostre notti. Linguaggio: teatro d attore Età consigliata: 6-10 anni

7 marzo 2016 TEATRO MENOTTI IL TENACE SOLDATINO DI PIOMBO. Un film da palcoscenico produzione Teatro delle Apparizioni/Teatro Acettella un idea di Fabrizio Pallara; di e con Valerio Malorni e Fabrizio Pallara Eolo Awards 2015 come miglior spettacolo di Teatro di Figura Una stanza, molti giocattoli, una finestra che si affaccia su un esterno immaginario, la pioggia, le luci soffuse di un interno intimo e caldo, per raccontare la storia del soldatino di piombo e della sua ballerina. La celebre fiaba viene reinterpretata in un gioco in cui gli oggetti prenderanno vita parlando, combattendo, danzando, protagonisti di un film teatrale proiettato su un grande schermo in diretta. Il set è dunque la stanza dei giochi, il luogo in cui avviene la meraviglia e qui il teatro si mostrerà nel suo farsi al servizio dell occhio della telecamera che, come il buco della serratura di una porta invisibile, offrirà agli spettatori uno sguardo inedito e privilegiato, per entrare nella storia osservando il piccolo e l impercettibile. Due piani di azione, due differenti visioni, due linguaggi a confronto, quello teatrale e quello cinematografico, che si sveleranno e si misureranno per unirsi e raccontare una grande storia d amore. Linguaggio: teatro di animazione, oggetti e video Età consigliata: 4-10 anni