BOLLETTINO UFFICIALE SOMMARIO REPUBBLICA ITALIANA. Serie Ordinaria - Martedì 25 marzo 2014 C) GIUNTA REGIONALE E ASSESSORI



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Anno XLIV N. 76 Iscritto nel registro Stampa del Tribunale di Milano (n. 656 del 21 dicembre 2010) Proprietario: Giunta Regionale della Lombardia Sede Direzione e redazione: p.zza Città di Lombardia, 1 20124 Milano Direttore resp.: Marco Pilloni Redazione: tel. 02/6765 int. 4041 4107 5644; e-mail: burl@regione.lombardia.it 13 Serie Ordinaria - Martedì 25 marzo 2014 BOLLETTINO UFFICIALE REPUBBLICA ITALIANA SOMMARIO C) GIUNTA REGIONALE E ASSESSORI Deliberazione Giunta regionale 20 marzo 2014 - n. X/1521 Determinazioni in ordine ai criteri e agli ambiti per l utilizzo dei fondi di investimento previsti in materia di edilizia sanitaria nella legge regionale 24 dicembre 2013, n. 23 per l esercizio finanziario 2014.... 2 Deliberazione Giunta regionale 20 marzo 2014 - n. X/1526 Adesione della Camera di commercio di Lecco e rimodulazione della dotazione finanziaria camerale - Modifica della d.g.r. n. 1024 del 5 dicembre 2013 «Bando per l innovazione del terziario - Approvazione criteri attuativi».......... 14 Deliberazione Giunta regionale 20 marzo 2014 - n. X/1527 Programma integrato per il design e costituzione del «Fondo per il design».... 16 Deliberazione Giunta regionale 20 marzo 2014 - n. X/1528 Approvazione del «Piano d azione 2014 2017 per il sistema fieristico lombardo, motore di innovazione e competitività».... 20 Deliberazione Giunta regionale 20 marzo 2014 - n. X/1530 Approvazione dello schema di accordo di collaborazione tra Regione Lombardia, comune di Milano e Assimpredil-ANCE per la sperimentazione di un sistema di controllo dinamico dei veicoli merci e da lavoro (Progetto Converse).... 35 Deliberazione Giunta regionale 20 marzo 2014 - n. X/1533 Programma di interventi prioritari e urgenti nelle aree a rischio idrogeologico molto elevato.... 40 D) ATTI DIRIGENZIALI Giunta regionale D.G. Istruzione, formazione e lavoro Decreto dirigente unità organizzativa 20 marzo 2014 - n. 2413 Approvazione del programma attuativo Dote Comune 2014 presentato da ANCI Lombardia, impegno di euro 500.000,00 e liquidazione di euro 250.000,00 per la realizzazione del su citato programma - Ex d.g.r. del 20 dicembre 2013 n. 1108.... 43 Decreto dirigente struttura 20 marzo 2014 - n. 2389 Seconda proroga avviso pubblico per la sperimentazione di master e dottorati di ricerca rivolti ad apprendisti assunti ai sensi dell art. 5 del d.lgs. 167/2011 o dell art. 50 del d.lgs 276/03 Periodo 2010-2014.... 46 D.G. Salute Comunicato regionale 24 marzo 2014 - n. 35 Direzione generale salute - U.o. veterinaria e U.o. governo della prevenzione e tutela sanitaria - Tariffe fatturate dalle aziende sanitarie locali della Regione Lombardia nell esercizio finanziario 2013, ai sensi dell articolo 8 del d.lgs. n. 194/2008 «Disciplina delle modalità di rifinanziamento dei controlli sanitari ufficiali in attuazione del reg. (CE) n. 882/2004»........ 47 D.G. Agricoltura Decreto dirigente struttura 21 marzo 2014 - n. 2417 Legge 119/03 - Regime quote latte - Approvazione dell Albo regionale Primi acquirenti latte della Regione Lombardia per il periodo 1 aprile 2014 31 marzo 2015.......................... 48 D.G. Attività produttive, ricerca e innovazione Decreto dirigente unità organizzativa 20 marzo 2014 - n. 2373 Avviso pubblico per la realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle smart cities and communities (d.d.u.o. n. 2760/2013 - POR-FESR 2007-2013 asse 1 - Linea di intervento 1.1.1.1. azione E) - Approvazione graduatoria dei progetti ammessi e non ammessi a contributo................... 53

2 Bollettino Ufficiale C) GIUNTA REGIONALE E ASSESSORI D.g.r. 20 marzo 2014 - n. X/1521 Determinazioni in ordine ai criteri e agli ambiti per l utilizzo dei fondi di investimento previsti in materia di edilizia sanitaria nella legge regionale 24 dicembre 2013, n. 23 per l esercizio finanziario 2014 LA GIUNTA REGIONALE Visto il Piano Socio Sanitario Regionale 2010-2014, approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale n. IX/0088 del 17 novembre 2010 che prevede, il completamento del processo di ammodernamento degli ospedali pubblici con interventi tesi all adeguamento ai requisiti strutturali, tecnologici e impiantistici e riqualificazione delle strutture; Vista la d.c.r. n. X/78 del 9 luglio 2013 con la quale è stato approvato il Programma Regionale di Sviluppo della X^ legislatura ed, in particolare: l obiettivo di razionalizzare le sedi regionali e valorizzare il patrimonio pubblico, meglio declinato dai relativi risultati attesi 7. Ist. 1.5 e 8. Ist. 1.5; l obiettivo di consolidare gli investimenti in edilizia sanitaria finalizzati al completamento dei progetti strategici e all ammodernamento delle strutture, così come meglio declinato dai relativi risultati attesi 228. Soc. 13.5 e 229. Soc. 13.5; Richiamate le: d.g.r. n. X/868 del 31 ottobre 2013 «Proposta di progetto di legge «Bilancio di previsione per l esercizio finanziario 2014 e Bilancio pluriennale 2014/2016 a legislazione vigente» in cui sono allocate complessivamente risorse per 255,9 milioni di euro, di cui 95 milioni stanziati sul Fondo Rotativo per l edilizia sanitaria; d.g.r. n. X/1185 del 20 dicembre 2013, di approvazione delle Regole di sistema per l esercizio 2014, ha destinato esclusivamente al settore sanitario nell ambito delle risorse in conto capitale, investimenti per un totale di 220 milioni di euro; Vista la legge regionale 24 dicembre 2013, n. 23 «Bilancio di previsione per l esercizio finanziario 2014 e bilancio pluriennale 2014/2016 a legislazione vigente»; Considerato che nella d.g.r n. X/1185/2013 è stabilito che per il finanziamento degli investimenti per le strutture sanitarie è stato previsto un importo complessivo di 220 milioni di euro e che saranno ritenuti prioritari gli ambiti in linea con il PRS della X Legislatura, così declinati: fino ad un massimo di 160 milioni di euro destinati ai piani investimenti aziendali, alla messa a norma e sicurezza ed al completamento dei progetti strategici; fino ad un massimo di 60 milioni di euro destinati alla sostituzione delle tecnologie obsolete, progetti di efficientamento aziendale o interaziendale (centralizzazione laboratori, quartieri operatori, logistica, farmacie, sterilizzazione, riduzione locazioni ecc.), riconversione piccoli ospedali in Presidi Ospedalieri Territoriali; Ritenuto indispensabile individuare in dettaglio gli ambiti programmatori cui destinare le risorse previste nella legge regionale n. 23/2013, nonché i limiti di importo per ciascun ambito; Dato atto che, al fine della puntuale individuazione degli ambiti programmatori, tenuto anche conto di quanto previsto dalla d.g.r. n. X/1185/2013, dovranno essere perseguite le seguenti linee strategiche dell azione regionale: gli interventi dovranno essere finalizzati prioritariamente alla messa a norma e sicurezza dei presidi, sviluppando a tal fine progetti strategici anche nell ottica di mettere a regime i progetti nell ambito dell evento «Expo 2015»; dovranno trovare attuazione interventi di razionalizzazione e valorizzazione del patrimonio che rappresentano obiettivo rilevante del sistema anche in considerazione delle possibili ricadute positive sulla spesa corrente; avviare investimenti finalizzati al recupero di efficienza economico-gestionale tali da permettere impatti economici positivi sui costi di gestione a breve-medio termine, sinergie interaziendali, ferma restando l effettiva fattibilità in termini tecnico-economici; gli investimenti dovranno consentire il mantenimento e, ove possibile, il miglioramento e l ammodernamento delle strutture sanitarie e particolare attenzione dovrà essere rivolta alla sostituzione delle apparecchiature elettromedicali obsolete, dando innanzitutto priorità all ammodernamento del parco tecnologico che non comprenda apparecchiature rientranti nel flusso informativo per il monitoraggio delle grandi apparecchiature; Considerato che nel corso del 2013, in attuazione della d.g.r. n. X/821/2013, le Aziende Sanitarie hanno presentato alla Direzione Generale Salute n. 49 istanze distribuite fra i differenti ambiti di intervento; Richiamate le dd.g.r. n. X/1017/2013, «Determinazioni conseguenti alla deliberazione di Giunta Regionale n. X/821/2013 Ammissione a finanziamento dei progetti ritenuti meritevoli» e n. X/1102/2013 avente ad oggetto «Determinazioni in ordine ai progetti strategici» con le quali sono stati ammessi a finanziamento gli interventi valutati idonei, fino alla concorrenza delle risorse disponibili; Considerato che, come stabilito dalle suddette deliberazioni, le risorse a disposizione hanno permesso di finanziare esclusivamente una parte dei progetti ritenuti meritevoli di approvazione, rinviando ad un successivo provvedimento l ammissione a finanziamento delle ulteriori istanze risultate già perfettamente aderenti ai criteri stabiliti con d.g.r. n. 821/2013; Dato atto che alla luce delle risorse messe a disposizione con la legge n. 23/2013 è possibile procedere all ammissione a finanziamento di quei progetti per i quali non sono necessari ulteriori approfondimenti istruttori, riportati nell allegato B del presente provvedimento; Preso atto che fra i progetti presentati nell ambito delle citate deliberazioni vi rientra anche quello proposto dall A.O. Istituti Clinici di Perfezionamento di Milano che, in previsione di Expo 2015, ha prospettato la possibilità di individuare una struttura ubicata nella zona centrale della Città in grado di far fronte alle prime necessità di intervento; Considerato che tale ipotesi è stata individuata dall Azienda Ospedaliera Istituti Clinici di Perfezionamento nel Poliambulatorio di Via Rugabella a Milano che garantisce la centralità della posizione e l accessibilità, pur in presenza di necessità di intervento per rendere la struttura idonea alla funzione in relazione alla portata dell evento Expo 2015; Vista la comunicazione in data 4 marzo 2014 pervenuta dall Azienda Ospedaliera Istituti Clinici di Perfezionamento che conferma l ipotesi di intervento sul Poliambulatorio di Via Rugabella a Milano e stima in 1.250.000 euro l investimento necessario a rendere la struttura idonea nei tempi previsti dall evento Expo 2015; Ritenuto opportuno, in considerazione dei tempi stretti legati all evento, accogliere l istanza ripresentata dall Azienda Ospedaliera Istituti Clinici di Perfezionamento, ai sensi del punto 3 della d.g.r. n. X/1102/2013, limitatamente alla realizzazione di quanto potrà essere concluso e attivato entro i termini di avvio di Expo 2015 per un costo complessivo di 1.250.000 euro; Considerato che in relazione all attività di raccordo in ambito Expo svolto dall AREU, il progetto dovrà essere coordinato in collaborazione tra AREU e A.O. Istituti Clinici di Perfezionamento dando atto fin da ora che, in caso di specifico finanziamento sui fondi previsti per l esposizione universale, le risorse di cui al presente provvedimento saranno ricondotte a sistema; Visto l Accordo Stato-Regioni del 16 dicembre 2010 «Linee di indirizzo per la promozione ed il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo» con il quale viene stabilita la necessità di prevedere che i requisiti ivi stabiliti debbano essere soddisfatti ogni qualvolta si proceda ad interventi di ristrutturazione o di nuova progettazione di servizi ospedalieri per l assistenza nell area materno-infantile; Considerato che con d.g.r. n. X/388/2013 si è provveduto ad assegnare al Presidio Ospedaliero Complesso (P.O.C.) di Carate-Giussano risorse per un importo complessivo di 3 milioni di euro finalizzandole all attuazione della prima fase del progetto di riqualificazione del POC di Carate-Giussano che prevede, tra l altro, la realizzazione del polo materno infantile di Giussano per il quale sono state già esperite le procedure progettuali e l avvio dei lavori è previsto nel corso del 2014; Preso atto che l Azienda Ospedaliera di Desio e Vimercate ha presentato, nell ambito delle risorse rese disponibili dalla legge regionale n. 5/2013, istanza di finanziamento per la seconda fase di riqualificazione del P.O.C. di Carate-Giussano; Dato atto che con la d.g.r. n. X/1017/2013 non ha potuto trovare accoglimento l istanza presentata dall Azienda Ospedaliera di Desio e Vimercate in relazione all insufficienza delle risorse

Bollettino Ufficiale 3 disponibili, dando priorità alla messa a norma e sicurezza della struttura di Desio oggetto di accertamenti da parte delle autorità di vigilanza; Ritenuto di poter ora accogliere, in considerazione delle risorse disponibili, l istanza per la realizzazione della seconda fase di riqualificazione del P.O.C. di Carate-Giussano, dando mandato alle strutture competenti della Direzione Generale Salute di acquisire dall Azienda Ospedaliera la documentazione aggiornata, in coerenza con le tempistiche del progetto della prima fase di lavori; Vista la d.g.r. n. 1185/2013 con la quale viene stabilito che i finanziamenti per gli interventi di edilizia sanitaria debbano necessariamente essere inquadrati all interno di programmi stabiliti dalla Giunta regionale; Vista altresì la richiesta dell A.O. Papa Giovanni XXIII prot. n. 0004208/2014 in data 31 gennaio 2014 con la quale la Direzione aziendale ha manifestato la necessità improcrastinabile, in ragione della imminente scadenza degli accordi per l utilizzo del parcheggio esistente, di usufruire di un finanziamento pari ad euro 1.500.000 finalizzato alla realizzazione di un parcheggio a servizio dei dipendenti e del personale operante presso il presidio ospedaliero che vada a completare l offerta di posti auto attuale; Dato atto che con d.g.r. n. 1017/2013, allegato B, è stato valutato positivamente il progetto di intervento a favore dell A. O. Papa Giovanni XXIII relativamente alla sede di Borgo Palazzo, rinviando a successivo provvedimento la definitiva ammissione a finanziamento in relazione alle risorse disponibili; Richiamata la lettera dell A.O. Papa Giovanni XXIII prot. n. 0007491/2014 del 21 febbraio 2014 con la quale la stessa considera quale intervento prioritario la realizzazione del parcheggio e contestualmente ne chiede l inserimento nel programma di cui alla d.g.r. n. 1017/2013, allegato B, in sostituzione dell intervento presso la sede di Borgo Palazzo; Considerato di accogliere la richiesta dell A.O. Papa Giovanni XXIII inserendo nell allegato A del presente provvedimento, l intervento relativo alla realizzazione di un nuovo parcheggio per un totale di euro 1.500.000 in sostituzione del precedente intervento presso la sede di Borgo Palazzo; Valutata la necessità, coerentemente con gli indirizzi contenuti nel Programma Regionale di Sviluppo della X Legislatura, di proseguire nel processo di ammodernamento delle strutture sanitarie individuando, anche per il 2014, un insieme di interventi finalizzati alla messa a norma e sicurezza; Ritenuto pertanto di: individuare una percentuale pari ad un massimo del 25% dell importo previsto dalla legge regionale n. 23/2013, quale quota necessaria a far fronte ai progetti già presentati nonché a quelli ulteriori che potranno ritenersi indispensabili nel 2014; approvare l allegato A contenente i progetti immediatamente finanziabili; dare mandato alle competenti strutture della Direzione Generale Salute di: completare entro il 31 maggio 2014 gli approfondimenti necessari per i progetti non rientranti nell Allegato A del presente provvedimento ma già presentati nel corso del 2013; richiedere alle Aziende Sanitarie eventuali ulteriori necessità imminenti di intervento; Considerato che le disposizioni di cui alla d.g.r. n. 4334/2013, in recepimento prudenziale del d.lgs. n. 118/2011, hanno reso non più percorribile da parte delle Aziende Sanitarie l opportunità di avvalersi dello strumento dell autofinanziamento per l attuazione degli investimenti aziendali a partire dall esercizio 2013; Dato atto che nel 2013, con d.g.r. n. 821/2013, Regione Lombardia ha avviato un percorso di finanziamento dei piani investimento aziendali mediante risorse in conto capitale reperite sul bilancio regionale tali da coprire il 50% del totale degli investimenti autofinanziati del 2012 (ultimo anno di vigenza di tale strumento); Valutata la necessità di confermare per il mantenimento delle strutture tale quota complessiva anche per il 2014, che comporta uno stanziamento fino ad un massimo del 30 % delle risorse messe a disposizione dalla Legge Regionale n. 23/2013 ed individuate con d.g.r. n. X/1185/2013; Considerata la necessità di ripartire tale somma complessiva rapportandola, per ciascuna azienda sanitaria, al totale della voce relativa ai costi di manutenzione e riparazione così come rilevata dalla certificazione economica trimestrale relativa al IV trimestre 2013 che rappresenta la voce di costo che meglio identifica la necessità di intervento sulle strutture fisiche delle aziende; Ritenuto, per quanto sopra indicato, di approvare l Allegato B, riportante lo stanziamento per ciascuna Azienda Sanitaria che consente di finanziare i piani investimenti aziendali per l anno 2014; Ritenuto altresì di approvare l Allegato B1 contenente le modalità di utilizzo e rendicontazione di tali finanziamenti; Dato atto che con l inizio della X Legislatura è stato avviato un percorso di riforma dell organizzazione sanitaria che, tra le linee di intervento prioritarie, ha previsto l evoluzione della rete ospedaliera individuando due distinte tipologie di presidi ospedalieri uno rivolto in modo specialistico alle acuzie e l altro maggiormente orientato alle cure territoriali; Richiamato l allegato 1 della d.g.r. n. 1185/2013 nella quale tale nuova impostazione è descritta dai seguenti indirizzi: «Il tratto saliente che distingue il sistema sanitario lombardo è dato dalla capacità dimostrata dalla propria rete ospedaliera [ ]: per mantenere questo primato è oggi necessario proseguire nell attribuzione di un ruolo più preciso dei diversi presidi esistenti, definendo degli ospedali di riferimento e degli ospedali di rete»; «Un passo deciso verso il prendersi cura della cronicità parte quindi dalla costituzione di un distinto polo territoriale che sia in grado di generare una propria offerta e capacità di attrazione alternativa all ospedale e che, insieme all ospedale, crei il circuito virtuoso della continuità ospedale territorio»; «Il presidio territoriale è quindi il luogo, fisico e riconoscibile, attraverso il quale viene garantita al cittadino l erogazione di tutte le prestazioni di base comprese le cure primarie, anche in regime urgente»; Considerato necessario dare avvio ad una sperimentazione che, partendo dai principi contenuti nella d.g.r. n. X/1185/2013, individui un numero limitato di strutture tale da consentire una prima analisi sulla nuova organizzazione territoriale dei presidi ospedalieri, permettendo di porre le basi anche per le linee di intervento della futura riforma sanitaria in ordine alla revisione della rete ospedaliera; Vista la legge 8 novembre 2012, n. 189 di conversione del d.l. 13 settembre 2012, n. 158 con la quale sono stati dettati gli indirizzi per l organizzazione delle Unità Complesse di Cure Primarie dando mandato alle regioni per la relativa disciplina; Considerato che, nelle more del rinnovo della convenzione nazionale che regola i rapporti con la medicina territoriale, è possibile avviare in collaborazione con le ASL una sperimentazione che individui le potenziali aree di collaborazione tra i presidi territoriali e le Unita Complesse di Cure Primarie; Ritenuto di approvare l Allegato C contente le modalità di intervento e gli aspetti organizzativi relativi ai presidi territoriali nonché alle potenziali aree di collaborazione sull ambito delle cure primarie, ai sensi della legge n. 189/2012; Considerato che ad integrazione degli interventi sui presidi territoriali è opportuno nell immediato porre attenzione anche alle strutture poliambulatoriali articolate sul territorio; Dato atto che in considerazione della particolare tipologia delle strutture ambulatoriali le stesse necessitano di interventi mirati all adeguamento normativo che tuttavia non comportano particolari complessità, dal punto di vista strutturale e tecnologico, con conseguente necessità di importi particolarmente elevati; Ritenuto di individuare, come tetto massimo di risorse, un importo pari a euro 5 milioni finalizzati ad interventi sulla rete poliambulatoriale come meglio specificato nell allegato D al presente provvedimento; Valutato altresì che le risorse rese disponibili con la legge regionale n. 23/2013 consentiranno, così come già previsto dalla d.g.r. n. X/1185/2013, di avviare un programma sperimentale di interventi mirati all efficientamento aziendale correlato alla conseguente riduzione dei costi di gestione, ivi inclusa la riorganizzazione di alcuni servizi (quali ad esempio logistica, magazzini, laboratori); Ritenuto necessario individuare un monte risorse pari a non più del 10% delle risorse disponibili con la legge regionale n. 23/2013 da destinare alla sperimentazione sui presidi territo-

4 Bollettino Ufficiale riali, agli interventi sulla rete poliambulatoriale e al programma sperimentale di interventi mirati alla riorganizzazione ed efficientamento del sistema; Tenuto conto che le modalità attuative del programma sperimentale sull efficientamento aziendale saranno oggetto di specifico successivo provvedimento, prevedendo fin d ora che le aziende interessate a presentare istanza dovranno evidenziare le performance operative ed economiche in termini di incremento di efficienza e di ricaduta sulle performance del servizio erogato e sulle qualità assistenziali offerte; Considerato che nel corso degli ultimi anni Regione Lombardia ha perseguito il miglioramento degli standard qualitativi anche attraverso l ammodernamento tecnologico quale necessario supporto all erogazione delle prestazioni sanitarie, dando priorità alle alte tecnologie; Preso atto che nell ambito dei programmi avviati nel corso del 2013 le Aziende Ospedaliere hanno manifestato l esigenza di intervenire sul patrimonio tecnologico anche attraverso l acquisizione e/o sostituzione di attrezzature sanitarie non rientranti nelle classi riferibili alle alte tecnologie; Valutato opportuno rivolgere l indispensabile attenzione a tali necessità, anche in considerazione dell impossibilità delle aziende sanitarie a farvi fronte a partire dall esercizio 2013 attraverso lo strumento dell autoinvestimento non più reso disponibile dalla normativa vigente recepita da ultimo con d.g.r. n. 4334/2012; Ritenuto pertanto di destinare una quota pari ad un massimo del 15% delle risorse di cui alla legge regionale n. 23/2013 per far fronte alle necessità di attrezzature sanitarie con priorità per quelle non rientranti nelle classi di alta tecnologia, la cui destinazione specifica sarà oggetto di successivo provvedimento a seguito dell individuazione di criteri predefiniti; Richiamata la d.g.r. n. 1283 del 24 gennaio 2014 con la quale la Giunta regionale ha avviato le procedure per la promozione dell Accordo di Programma che prevede, fra le altre cose, la futura eventuale riorganizzazione delle sedi ASL nella Città di Varese; Dato atto che tale provvedimento rappresenta l ultimo di una serie di provvedimenti che hanno promosso Accordi di Programma che coinvolgono, direttamente o indirettamente, l ambito e gli assetti sanitari nelle diverse province lombarde; Vista altresì la lettera prot. n. 0032196 del 12 novembre 2013 con la quale l Azienda Ospedaliera della Valtellina e Valchiavenna ha manifestato la necessità di un finanziamento integrativo pari a euro 1.883.000 finalizzato all acquisizione di arredi e attrezzature per il completamento del nuovo blocco operatorio presso il Presidio Ospedaliero di Sondrio inserito nell accordo di programma in materia di edilizia sanitaria; Preso atto che in vista dell Esposizione Universale in programma nel 2015 vi sarà un notevole afflusso di persone e pertanto è necessario ipotizzare un insieme di azioni nell ambito territoriale dell ASL di Milano, quale sede dell evento, che permettano di implementare la ricettività delle strutture in ambito di emergenza e urgenza in modo tale da far fronte a prevedibili picchi di accesso di utenti; Valutato che tale insieme di azioni possano trovare, qualora necessario e in relazione alle progettualità che saranno presentate, allocazione all interno delle risorse rese disponibili dalla L.R. n. 23/2013; Considerato necessario, per quanto sopra citato, individuare un ambito programmatorio che consenta, laddove ne ricorrano le condizioni tecnico-economiche, di attuare quanto previsto dagli accordi di programma non ancora definitivamente conclusi nonché da quelli che verranno avviati nel corso del 2014 oltre a possibili interventi nell area dell emergenza urgenza in vista di Expo 2015; Ritenuto di individuare, in via prudenziale, un limite massimo pari al 20% delle risorse totali disponibili di cui alla l.r. n. 23/2013 all interno del quale può trovare fin da subito allocazione la richiesta sopra richiamata dell Azienda Ospedaliera della Valtellina e Valchiavenna; Ritenuto, per quanto sopra specificato, di individuare i seguenti ambiti programmatori, cui destinare le risorse allocate nel bilancio preventivo 2014 dalla l.r. n. 23/2013: Fino al 30% destinato al mantenimento delle strutture sanitarie, per far fronte alle necessità di interventi in corso d anno, nonché per dar corso agli obiettivi della programmazione regionale al fine di garantire alle aziende l erogazione dei servizi sanitari; Fino al 25% destinati a programmi di investimento avviati nel 2013 e a piani da attivare nel 2014. In particolare le risorse potranno esse finalizzate per: progetti di cui all allegato B della d.g.r. n. 1017/2013 immediatamente ammissibili a finanziamento; progetti di cui all allegato B della d.g.r. n. 1017/2013 che necessitano di ulteriore approfondimento istruttorio; ulteriori interventi di riordino delle sedi ASL, limitatamente alle Aziende che non hanno fruito di finanziamento con la d.g.r. n. 1017/2013; progetti strategici che non hanno trovato accoglimento mediante le risorse di cui alla d.g.r. n. 1102/2013 nonché ulteriori interventi per il sistema, tra i quali eventuali progetti connessi al sistema di emergenza urgenza di AREU (ivi incluso il NUE 112); programma 2014 per interventi mirati alla messa a norma e sicurezza; Fino al 10% finalizzati a programmi di sistema ed in particolare: all efficientamento aziendale o interaziendale (centralizzazione laboratori, pronto soccorso, quartieri operatori, logistica, farmacie, sterilizzazione, riduzione locazioni ecc.); alla sperimentazione di presidi territoriali; agli interventi sulla rete poliambulatoriale territoriale; Fino al 15% finalizzato alla sostituzione di apparecchiature sanitarie obsolete con priorità per quelle che non rientrano nel monitoraggio dei flussi informativi delle classi di apparecchiature di alta tecnologia di cui alla d.g.r. n. 1185/2013; Fino al 20% finalizzato alla realizzazione degli interventi previsti negli accordi di programma e ad eventuali interventi sull area dell emergenza-urgenza nell ambito territoriale dell ASL di Milano; Vista la nota prot. n. 0000413 del 22 gennaio 2014 con la quale l AREU in considerazione delle necessità di intervenire urgentemente, con tempistiche non coerenti con le procedure di attuazione degli accordi di programma quadro, ha formulato istanza per l importo di euro 3.400.000 per l adeguamento e conformità delle sedi operative territoriali utilizzate nell ambito del servizio sanitario di emergenza e urgenza extraospedaliera regionale; Ritenuto indispensabile accogliere la richiesta formulata dall AREU destinando a tal fine l importo di euro 3.400.000 per rendere adeguate le sedi operative territoriali migliorando le condizioni di erogazione dei servizi nell ambito riorganizzazione del sistema sanitario di emergenza urgenza; Ritenuto per tutto quanto sopra indicato: di approvare l allegato A che riporta gli interventi ammessi a finanziamento per gli ambiti previsti dalle dd.g.r. n. 1017/213 e 1102/2013 e che non hanno trovato copertura economica nell ambito del bilancio regionale 2013, ivi inclusi gli interventi relativi all AREU; di dare mandato alle competenti strutture della Direzione Generale Salute di completare entro il 31 maggio 2014 gli approfondimenti necessari per i restanti progetti; di approvare l allegato B contenente le risorse relative al mantenimento aziendale; di approvare l allegato B1 contenente le modalità di utilizzo delle risorse di cui all allegato B; di approvare l allegato C contenente le modalità per l avvio di una sperimentazione finalizzata a valutare potenziali interventi destinati a presidi territoriali; di dare atto che per i progetti finanziati con il presente provvedimento restano validi a tutti gli effetti le modalità di attuazione, monitoraggio e rendicontazione di cui ai punti da 3 a 10 dell allegato B della d.g.r. n. X/821/2013; Ritenuto di demandare alla Struttura competente, ai sensi degli artt. 26 e 27 del d.lgs.n. 33/2013, gli adempimenti previsti in materia di trasparenza e pubblicità; Vagliate e fatte proprie le suddette motivazioni; A voti unanimi, espressi nelle forme di legge; DELIBERA 1. di prendere atto di tutto quanto in premessa indicato;

5 Bollettino Ufficiale 2. di individuare i seguenti ambiti programmatori, cui destinare le risorse allocate nel bilancio preventivo 2014 dalla l.r. n. 23/2013: Fino al 30% destinato al mantenimento delle strutture sanitarie, per far fronte alle necessità di interventi in corso d anno, nonché per dar corso agli obiettivi della programmazione regionale al fine di garantire alle aziende l erogazione dei servizi sanitari; Fino al 25% destinati a programmi di investimento avviati nel 2013 e a piani da attivare nel 2014. In particolare le risorse potranno esse finalizzate per: progetti di cui all allegato B della d.g.r. n. 1017/2013 immediatamente ammissibili a finanziamento; progetti di cui all allegato B della d.g.r. n. 1017/2013 che necessitano di ulteriore approfondimento istruttorio; ulteriori interventi di riordino delle sedi ASL, limitatamente alle Aziende che non hanno fruito di finanziamento con la d.g.r. n. 1017/2013; progetti strategici che non hanno trovato accoglimento mediante le risorse di cui alla d.g.r. n. 1102/2013 nonché ulteriori interventi per il sistema, tra i quali eventuali progetti connessi al sistema di emergenza urgenza di AREU (ivi incluso il NUE 112); programma 2014 per interventi mirati alla messa a norma e sicurezza; Fino al 10% finalizzati a programmi di sistema ed in particolare: all efficientamento aziendale o interaziendale (centralizzazione laboratori, pronto soccorso, quartieri operatori, logistica, farmacie, sterilizzazione, riduzione locazioni ecc.); alla sperimentazione di presidi territoriali; agli interventi sulla rete poliambulatoriale territoriale; Fino al 15% finalizzato alla sostituzione di apparecchiature sanitarie obsolete che non rientrano nel monitoraggio dei flussi informativi delle classi di apparecchiature di alta tecnologia di cui alla d.g.r. n. 1185/2013; Fino al 20% finalizzato alla realizzazione degli interventi previsti negli accordi di programma e ad eventuali interventi sull area dell emergenza-urgenza nell ambito territoriale dell ASL di Milano; 3. di approvare l Allegato A che riporta gli interventi ammessi a finanziamento per gli ambiti previsti dalle dd.g.r. n. 1017/213 e 1102/2013 e che non hanno trovato copertura economica nell ambito del bilancio regionale 2013, ivi inclusi gli interventi relativi all AREU e all Azienda Ospedaliera della Valtellina e Valchiavenna relativamente all accordo di programma in materia di edilizia sanitaria; 4. i dare atto che per i progetti finanziati con il presente provvedimento restano validi a tutti gli effetti le modalità di attuazione, monitoraggio e rendicontazione di cui ai punti da 3 a 10 dell allegato B della d.g.r. n. X/821/2013; 5. di accogliere la richiesta di intervento dell Azienda Ospedaliera Istituti Clinici di Perfezionamento di Milano relativa al Poliambulatorio di Via Rugabella a Milano, limitatamente alla realizzazione di quanto potrà essere concluso e attivato entro i termini di avvio di Expo 2015 per un importo complessivo di 1.250.000 euro; 6. di dare mandato alle competenti strutture della Direzione Generale Salute: di acquisire dall Azienda Ospedaliera di Desio e Vimercate la documentazione aggiornata inerente la seconda fase del progetto di riqualificazione del P.O.C. di Carate- Giussano; di completare entro il 31 maggio 2014 gli approfondimenti necessari per i progetti non rientranti nell Allegato A del presente provvedimento ma già presentati nel corso del 2013; di procedere, in collaborazione con le Aziende Sanitarie, alla ricognizione di eventuali imminenti ulteriori necessità di intervento; 7. di approvare l allegato B contenente le risorse finalizzate al mantenimento aziendale; 8. di approvare l allegato B1 contenente le modalità di utilizzo e rendicontazione delle risorse di cui all allegato B; 9. di approvare l allegato C contenente le modalità per l avvio di una sperimentazione finalizzata a valutare possibili interventi destinati a presidi territoriali ivi incluse le potenziali aree di collaborazione sull ambito delle cure primarie, ai sensi della Legge n. 189/2012; 10. di approvare l allegato D contenente le modalità per l attuazione dei programmi di intervento destinati alla rete poliambulatoriale territoriale; 11. di rinviare a successivi specifici provvedimenti la definizione dettagliata delle modalità di attuazione per gli interventi rientranti negli ambiti programmatori: efficientamento aziendale o interaziendale; sostituzione di apparecchiature sanitarie obsolete; interventi inseriti negli accordi di programma e interventi sull area dell emergenza-urgenza nell ambito territoriale dell ASL di Milano; 12. di dare atto che le risorse previste dal presente provvedimento trovano copertura a valere sul cap. 13.05.203.7628 per euro 80 milioni e sul cap. 13.05.203.8768 per euro 140 milioni del bilancio di previsione dell esercizio 2014; 13. di demandare alla Direzione Generale Salute l attuazione della presente deliberazione mediante specifica circolare da trasmettere alle Aziende Sanitarie Locali, alle Aziende Ospedaliere e alle Fondazioni IRCCS di diritto pubblico; 14. di dare mandato al dirigente della struttura competente della Direzione Generale Salute ad assumere gli atti necessari all esecuzione del presente provvedimento nonché la pubblicazione dello stesso e degli atti conseguenti sul sito istituzionale «Trasparenza Amministrativa» ai sensi degli artt. 26 e 27 del d.lgs. n. 33/2013; 15. di pubblicare il presente provvedimento sul BURL II segretario: Marco Pilloni

Bollettino Ufficiale 6 ALLEGATO A ELENCO PROGETTI AMMESSI A FINANZIAMENTO PER L ESERCIZIO 2014 Azienda Titolo Intervento Costo totale intervento A.O. Ospedale Maggiore di Crema Interventi di messa a norma e sicurezza del percorso nascita blocco parto con blocco operatorio ostetrico presso il IV piano del monoblocco del P.O. di Crema Euro 1.300.000 A.O. Ospedale di Circolo di Lecco Interventi di adeguamento antincendio del P.O. di Merate Euro 3.000.000 A.O. Valtellina e Valchiavenna A.O. Ospedale Treviglio-Caravaggio di Treviglio A.O. M. Mellini di Chiari A.O. Bolognini di Seriate A.O. Istituti Ospitalieri di Cremona A.O. Papa Giovanni XXIII di Bergamo A.O. San Gerardo di Monza A.O. della Provincia di Pavia AREU A.O. Istituti Clinici di Perfezionamento di Milano Intervento di bonifica materiali contenenti amianto presso i presidi ospedalieri di Sondrio, Sondalo, Morbegno, Chiavenna e presso altre strutture sanitarie di Sondrio e Tirano e Acquisto di arredi ed attrezzature per completamento nuovo blocco operatorio del P.O. di Sondrio Interventi di messa a norma e sicurezza impianti del P.O. di Treviglio Interventi di messa a norma e sicurezza delle strutture e degli impianti dei PP.OO. dell Azienda Ospedaliera Interventi mirati alla messa a norma e sicurezza degli impianti elevatori nelle strutture dell Azienda Ospedaliera di Seriate Adeguamento alle norme di sicurezza degli impianti tecnologici dell Azienda Ospedaliera - P.O. di Cremona Realizzazione nuovo parcheggio per dipendenti/operatori presso il nuovo ospedale di Bergamo Ristrutturazione e messa a norma centrale di sterilizzazione del P.O. di Monza Completamento nuovo padiglione ospedale di Voghera per la realizzazione nuovo PS sede DEA Interventi di completamento del processo di riorganizzazione delle sedi operative territoriali di AREU Riqualificazione poliambulatorio di via Rugabella in Milano e riqualificazione del piano secondo del poliambulatorio di via Livigno in Milano I lotto funzionale nell ambito dell evento Expo 2015 Euro 4.313.000 Euro 2.595.000 Euro 3.000.000 Euro 2.400.000 Euro 2.900.000 Euro 1.500.000 Euro 2.746.000 Euro 2.965.000 Euro 3.400.000 Euro 1.250.000 Totale Euro 31.369.000

Bollettino Ufficiale 7 ALLEGATO B Codice azienda Nome azienda Importi da assegnare esercizio 2014 301 ASL di Bergamo 509.249,21 302 ASL di Brescia 471.561,51 303 ASL di Como 140.049,35 304 ASL di Cremona 206.584,42 305 ASL di Lecco 190.299,61 306 ASL di Lodi 103.757,49 307 ASL di Mantova 463.884,38 308 ASL di Milano Città 804.004,23 309 ASL di Milano 1 - Legnano 188.903,77 310 ASL di Milano 2 - Melegnano 217.053,23 311 ASL di Milano 3 - Monza e Brianza 249.855,48 312 ASL di Pavia 190.299,61 313 ASL di Sondrio 125.625,66 314 ASL di Varese 247.296,44 315 ASL della Vallecamonica-Sebino 796.094,47 TOTALE ASL 4.904.518,86 951 A.O. Fondazione Macchi di Varese 2.673.267,54 952 A.O. S. Antonio Abate di Gallarate 879.146,99 953 A.O. Di Circolo di Busto Arsizio 3.274.176,95 954 A.O. Spedali Civili di Brescia 4.345.949,95 955 A.O. M. Mellino di Chiari 882.171,31 956 A.O. di Desenzano del Garda 832.153,68 957 A.O. Istituti Ospitalieri di Cremona 1.979.302,08 958 A.O. Ospedale Maggiore di Crema 739.330,28 959 A.O. S. Anna di Como 2.400.148,04 960 A.O. Provincia di Lecco 2.165.646,81 962 A.O.Papa Giovanni XXIII 3.293.020,80 963 A.O. Ospedale Treviglio-Caravaggio di Treviglio 1.581.487,49 964 A.O. Bolognini di Seriate 968.713,43 965 A.O. C.Poma di Mantova 2.561.600,28 966 A.O. L. Sacco di Milano 1.079.450,12 967 A.O. Niguarda Ca' Granda di Milano 4.098.653,51 968 A.O. Istituti Clinici di Perfezionamento di Milano 1.408.403,24 969 A.O. Fatebenefratelli di Milano 618.357,42 970 A.O. S. Paolo di Milano 889.150,51 971 A.O. G. Pini di Milano 577.180,12 972 A.O. S. Carlo Borromeo di Milano 1.041.762,43 973 A.O. Ospedale Civile di Legnano 2.729.101,16 974 A.O. G. Salvini di Garbagnate Milanese 958.244,62 975 A.O. di Circolo di Melegnano 1.742.009,16 976 A.O. di Desio e Vimercate 1.654.769,12 977 A.O. S.Gerardo dei Tintori di Monza 2.335.939,37 978 A.O. della Provincia di Lodi 1.598.237,57 979 A.O. della Provincia di Pavia 1.563.341,56 980 A.O. della Valtellina Valchiavenna 1.214.846,67 TOTALE AO 52.085.562,21 920 INRCA Casatenovo 70.955,23 922 Fondazione IRCSS Tumori 2.230.320,76 923 Fondazione IRCSS Neurologico Besta 753.521,33 924 Fondazione IRCSS Policlinico San Matteo di Pavia 2.601.149,10 925 Fondazione Irccs Ca' Granda - Ospedale Maggiore Policlinico di Milano 3.136.454,00 991 AREU 217.518,51 TOTALE IRCCS 8.792.400,42 TOTALE TOTALE GENERALE 66.000.000,00

8 Bollettino Ufficiale ALLEGATO B1 DOCUMENTO TECNICO MODALITÀ DI UTILIZZO E RENDICONTAZIONE DELLE RISORSE DI CUI ALL ALLEGATO B Premessa Anche per l anno 2014 la Giunta regionale ha previsto lo stanziamento di risorse per la realizzazione di interventi di edilizia sanitaria mirati a riqualificare il patrimonio sanitario pubblico, completare alcuni interventi prioritari già in essere e permettere in linea generale alle Aziende Sanitarie e alle Fondazioni IRCCS di diritto pubblico di procedere con interventi atti a consentire lo svolgimento delle attività sanitarie senza alcun pregiudizio per il livello qualitativo e con adeguati standard di sicurezza. Parte di tali risorse, in continuità con quanto già previsto per l anno 2013, è destinata a finanziare interventi la cui attuazione da parte delle aziende sanitarie non è più possibile attraverso lo strumento dell autoinvestimento. Con il presente provvedimento viene stabilita una quota massima fino a 66 milioni di euro per tali finalità e, proprio con questa ottica, è stata ripartita la somma totale tenendo conto di quanto contenuto nella certificazione trimestrale (IV CET 2013) relativamente ai costi di manutenzione. Si ritiene che il costo di manutenzione esposto nei documenti contabili possa adeguatamente rappresentare lo stato di consistenza delle strutture fisiche (ivi inclusi gli impianti) che afferiscono a ciascuna azienda sanitaria. Al fine anche di contenere negli anni a venire i costi legati alle manutenzioni, le risorse ripartite con l allegato B dovranno essere utilizzate tenendo conto dei seguenti criteri di massima: - Gli interventi dovranno essere completi, funzionali e funzionanti, e non potranno essere riferiti a manutenzioni - Gli interventi dovranno consentire, laddove possibile, di permettere una minor incidenza in futuro sui costi legati alle manutenzioni - A maggior ragione la realizzazione degli interventi non potrà determinare in futuro incrementi dei costi (ivi inclusi quelli riferibili alla manutenzione) Tipologia degli interventi Le Aziende Sanitarie dovranno prioritariamente attuare: gli interventi finalizzati alla messa a norma e sicurezza delle strutture e degli impianti. Tra questi, ferma restando la valutazione aziendale in ordine alle priorità di intervento, particolare attenzione dovrà essere posta al completamento di quei progetti per i quali siano state già avviate le procedure realizzative e/o vi siano già specifici finanziamenti regionali assegnati. al fine di erogare servizi con adeguati livelli di sicurezza, e tenuto conto di quanto previsto dalla presente DGR in ordine agli specifici stanziamenti per apparecchiature, le Aziende sanitarie sotto la propria autonomia e responsabilità potranno individuare all interno delle risorse di cui all allegato B una percentuale non superiore al 30%, destinata all acquisizione di apparecchiature sanitarie in sostituzione di quelle obsolete (ivi inclusi i sistemi informativi indispensabili al funzionamento delle stesse); resta confermata l impossibilità, con le risorse di cui al presente allegato, di acquisire apparecchiature e attrezzature il cui impiego possa generale costi aggiuntivi per il sistema sanitario (solo a titolo di esempio costi di manutenzione, acquisizione di personale, percorsi formativi mirati, materiali di consumo particolarmente onerosi ecc.); per le Aziende Sanitarie Locali, ferma restando la propria autonomia e responsabilità in ordine alle priorità di intervento, potrà essere individuato un limite massimo pari al 10% per eventuali ulteriori necessità specifiche correlate all erogazione dei relativi servizi (solo a titolo di esempio si richiamano le necessità di automezzi connesse con le attività relative alla prevenzione e veterinaria); qualora dal monitoraggio, come di seguito rappresentato, dovesse emergere la mancata applicazione delle indicazioni di cui sopra, le relative risorse non potranno essere riconosciute e saranno, pertanto, a carico del bilancio della singola azienda; Semplificazione e snellimento delle procedure In ordine alle procedure attuative degli interventi di cui sopra si rimanda integralmente a quanto già stabilito con DGR n. X/388/2013, nell allegato recante Modalità e procedure per l attivazione del piano straordinario di interventi per l ammodernamento tecnologico complesso e la qualificazione delle strutture pubbliche ai sensi della L.R. n. 18/2012. Economie Le eventuali economie su singoli interventi (lavori, apparecchiature, attrezzature ecc.) si configurano come risorse residue del finanziamento assegnato e restano nelle disponibilità della singola azienda, fermo restando la rendicontazione come di seguito indicato. Erogazione del contributo Le erogazioni avverranno a seguito della puntuale rendicontazione, per stato di avanzamento degli interventi, delle spese sostenute che attestino la piena rispondenza alle finalità della DGR con cui si approva il presente documento e secondo le procedure e modalità stabilite dal D.D.G. Sanità n. 655/2002. Rendicontazione e monitoraggio Per quanto attiene alle modalità e tempi di rendicontazione ed al monitoraggio dell utilizzo delle risorse di cui al presente documento tecnico, si rimanda integralmente a quanto previsto al punto 8 dell allegato B della DGR n. 821/2013. Eventuali istanze ulteriori rispetto a quanto previsto dal presente provvedimento saranno prese in considerazione dalla Direzione Generale Salute solo in coerenza con quanto previsto dalla DGR n. X/1185/2013.

Bollettino Ufficiale 9 ALLEGATO C PROGRAMMA PER L AVVIO DI UNA SPERIMENTAZIONE SUI PRESIDI OSPEDALIERI TERRITORIALI (POT) Scenario di Riferimento Regione Lombardia è impegnata in un processo di revisione organizzativo e funzionale della rete dei servizi sanitari, orientato a individuare tipologie differenziate di risposta in funzione dei diversi bisogni di salute, per erogare servizi sanitari e socio-sanitari sempre più adeguati alle reali necessità cliniche del paziente. Tale innovazione, si rende necessaria a causa del costante incremento delle patologie cronico-degenerative, che sta determinando l aumento di bisogni di cure a lungo termine, con implicazioni importanti sulla organizzazione e sui costi che il sistema sanitario deve affrontare per assistere questa tipologia di pazienti, spesso anziani e affetti da più patologie. I dati di Regione Lombardia indicano che i malati cronici rappresentano più del 30% della popolazione (circa 3.000.000) e assorbono la maggior parte delle risorse (più del 70%) del SSR. Per trovare risposta ai loro bisogni di cura, questi malati si rivolgono spesso alle strutture ospedaliere in modo discontinuo e frammentato, in particolare al pronto soccorso, a volte in modo inappropriato e per richieste che potrebbero, se ben programmate, trovare risposta in diversi setting di assistenza e di cura. Se si considera che nel 2013 in Lombardia, circa il 35% degli accessi al pronto soccorso era rappresentato da codici minori, e che una buona parte di tali pazienti è costituita da malati cronici, si comprende l entità del problema. Le evidenze preliminari dei primi due anni di sperimentazione CReG (Chronic Related Group) in 5 ASL della Lombardia, indicano che nei pazienti cronici in sperimentazione si verifica una riduzione significativa dei ricoveri ospedalieri e degli accessi al pronto soccorso, suggerendo l efficacia di un modello innovativo di presa in carico sulla qualità delle cure. Dopo alcune importanti sperimentazioni che hanno avuto ad oggetto un livello di assistenza cosiddetto di cure intermedie negli anni 2000, volti specificatamente ad affrontare il tema della riduzione dei ricoveri impropri, nel 2011 (DGR 9371 dell 1.12.2010, Allegato 15) sono state regolamentate a livello di sistema le cure sub-acute, con lo specifico intento di trovare in contesti ospedalieri e extra ospedalieri, condizioni strutturali ed organizzative che potessero rispondere efficacemente ai bisogni di pazienti, per lo più cronici, per cui non poteva essere giustificato un livello di assistenza ospedaliera per acuti. Ad oggi sono attivi circa 900 posti letto presso le strutture ospedaliere della regione In questa situazione si rende necessario proseguire nel processo avviato, attraverso la sperimentazione di nuove forme assistenziali ed organizzative rispetto a quelle offerte dagli ospedali per acuti tradizionali. In particolare, questa fase di riorganizzazione riguarda il riconoscimento di nuove forme organizzative che, oltre ad occuparsi dell erogazione delle prestazioni, riconoscano l importanza della presa in carico globale dei bisogni del paziente cronico, definendo e organizzando programmi sanitari personalizzati di continuità diagnostica, terapeutica e riabilitativa. Per i malati cronici è fondamentale individuare un ambito di riferimento che possa garantire un adeguata presa in carico nell ambito della rete, che sia in grado di assicurare la continuità assistenziale e garantisca, gestendola direttamente, la necessaria connessione con altri ambiti di riferimento del territorio (MMG, ADI, ecc.), in relazione al livello di complessità della malattia e ai bisogni di natura sanitaria individuali. L ambito di riferimento può essere una persona fisica ma anche una rete strutturale capace di trattare con priorità i pazienti cronici già conosciuti al sistema e, per questo, nella maggior parte dei casi programmabili o comunque più facilmente inquadrabili in caso di riacutizzazione. Nell ultimo decennio Regione Lombardia ha investito ingenti risorse per ammodernare la rete ospedaliera, dotandola anche di nuovi presidi (quali ad esempio Varese, Lecco, Legnano, Bergamo, Como, Vimercate, Niguarda, Broni-Stradella, Garbagnate Milanese e in futuro la Città della Salute). Questi investimenti rappresentano la base per avviare una seconda fase di interventi, complementare alla gestione della fase acuta, della malattia, finalizzata a promuovere una più efficace presa in carico del paziente. Tale fase vede l implementazione funzionale di nuovi punti di riferimento per i cittadini, complementari al nuovo ospedale per acuti e coerenti con la volontà della Giunta Regionale di mantenere la presenza dei cosiddetti piccoli ospedali. La riqualificazione dei piccoli ospedali in presidi ospedalieri territoriali è infatti uno degli ambiti prioritari individuati dalla Giunta Regionale per il finanziamento degli investimenti destinati al settore sanitario (DGR X/1185 del 20.12.2013, Regole di Sistema 2014 ). Obiettivo della sperimentazione Obiettivo generale Avviare e sperimentare nuovi modelli organizzativi e funzionali, finalizzati ad assistere prevalentemente persone con patologie cronico-degenerative, dal quadro clinico già noto e/o in fase di riacutizzazione. Tali modelli saranno sperimentati mediante progettualità promosse delle Aziende Sanitarie (AO, ASL) in relazione alle caratteristiche peculiari dei rispettivi territori, basate sulla riqualificazione strutturale ed organizzativa di presidi ospedalieri per acuti, o parti di essi, in strutture funzionali per il mantenimento della salute, integrate nella rete sanitaria.

10 Bollettino Ufficiale Obiettivi specifici Rispondere efficacemente ai bisogni sanitari dei malati affetti da patologie croniche, attraverso la riorganizzazione funzionale della rete ospedaliera per acuti. Favorire l integrazione dei percorsi di cura per la presa in carico proattiva del paziente cronico, attraverso la condivisione di risorse umane e tecnologiche tra i diversi ambiti di cura. Valorizzare il patrimonio immobiliare esistente finalizzandolo ai bisogni sanitari emergenti. Come già evidenziato con la sperimentazione del CReG (DGR X/1465 del 6.03.2014) il monitoraggio proattivo e la presa in carico di questi pazienti consentirà, tra l altro, di ridurre i ricoveri inappropriati e gli accessi al pronto soccorso per problemi minori, e quindi di contenere le liste d attesa, secondo una strategia che mira a qualificare la rete di cura e assistenza, garantendo al contempo la sua effettiva sostenibilità. Caratteristiche strutturali dei presidi I progetti presentati dalle Aziende Sanitarie dovranno riguardare esclusivamente la riqualificazione di strutture già esistenti e accreditate, e non l accreditamento di nuove strutture. Per tale ragione non viene proposto un modello strutturale unico di riferimento, ma viene invece incentivata la presentazione da parte delle AASS di progetti sviluppati su singole ed eterogenee specificità strutturali, in modo da cogliere opportunità locali preesistenti purché congruenti con le finalità del programma. Sia che si tratti di riqualificare piccoli ospedali, piuttosto che porzioni di presidi di maggiori dimensioni, le discipline di base necessarie alla realizzazione del programma dovranno essere, di norma, già presenti e accreditate. Non sono infatti previsti nuovi accreditamenti. A titolo puramente esemplificativo, presso i POT (Presidi Ospedalieri Territoriali) potranno essere erogate attività in degenza (posti letto sub-acuti), in regime di day-hospital, di MAC (Macroattività Ambulatoriali Complesse), di BIC (macroattività chirurgica a bassa intensità) o in regime ambulatoriale (ad esempio ambulatori dei Medici di Medicina Generale, ambulatori della Continuità Assistenziale H-24, ambulatori specialistici, ambulatori di riabilitazione, ambulatori infermieristici, punti di primo intervento, ecc.). Potranno, inoltre, essere erogati servizi diagnostici di primo livello (ad esempio radiologia, ecografia, Point of Care Testing, ecc.), o servizi per la cura dei pazienti cronici (quali ad esempio chemioterapia, punti dialisi, ecc.). I POT oggetto delle specifiche progettualità non devono quindi riflettere un assetto strutturale definito a priori, ma piuttosto garantire, pur nell eterogeneità strutturale, un assetto funzionale adeguato alla presa in carico di pazienti cronici, come nel seguito specificato,. Funzioni e attività Indicazioni generali: I POT sono strutture di primo livello, che erogano prestazioni sia in regime di ricovero (in posti tecnici per sub-acuti), che in regime ambulatoriale. Rappresentano un riferimento e organizzativo della presa in carico dei pazienti cronici, grazie a una tipologia di offerta, anche specialistica, in grado di rispondere ai bisogni della cronicità. In tali presidi potranno convergere parte dei servizi attualmente presenti nei presidi ospedalieri da riqualificare, ed eventualmente anche parte dei servizi in carico alle ASL (ad esempio Cure Primarie, Continuità Assistenziale, vaccinazioni, SERT, ADI, Poliambulatori). Una volta a regime, i POT dovranno diventare il nodo funzionale della rete dei servizi per il percorso di diagnosi e cura dei pazienti cronici, anche per i malati più complessi e problematici che devono effettuare ripetuti controlli dello stato di salute per evitare lo scompenso della malattia. Tali strutture devono essere dotate degli strumenti necessari ad assicurare la maggior parte dei servizi di primo livello necessari alla gestione del percorso dei pazienti cronici al di fuori dei momenti di emergenza o di acuzie. Si tratta, ad esempio, di strutture dotate di un punto prelievi, che possono fornire servizi specialistici di base per la diagnosi, cura o riabilitazione, che possono erogare farmaci a distribuzione diretta, e/o che garantiscono la supervisione di attività di teleassistenza e telemedicina. Sono di fatto gli ospedali satellite nell ambito delle reti ospedaliere esistenti, caratterizzati da prossimità territoriale e presa in carico proattiva per la continuità delle cure. I POT sono pienamente integrati nella rete ospedaliera, attraverso l individuazione dei riferimenti territoriali per le emergenze e i servizi specialistici di 2 livello (Pronto Soccorso, Diagnostica di Laboratorio, Diagnostica per Immagini, etc.). I POT sono pienamente integrati anche nella rete territoriale, grazie alla collaborazione con varie forme di associazionismo dei MMG, in attuazione alla L. 189/2012, quali ad esempio Gruppi di Cure Primarie, Unità Complesse Cure Primarie (UCCP) e Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT), con i servizi governati dalle ASL (Continuità Assistenziale, ecc.), con le strutture di accoglienza del territorio (RSA, etc.). I POT potranno ospitare i Gruppi di Cure Primarie e/o singoli Ambulatori di MMG. Tale prospettiva si pone in integrazione e sinergia con il modello CReG, avviato in Regione Lombardia, ancora in fase sperimentale. Remunerazione e tariffe Le attività principali saranno remunerate con un sistema tariffario misto, a prestazione e forfettario (CReG), che meglio si adatta al percorso di cura dei malati cronici. La presa in cura di questa tipologia di pazienti comporta una sequenza ripetuta di eventi sanitari ciclici ed equilibrati nel tempo (visite, controlli diagnostici, prescrizioni farmaceutiche, ricoveri, etc.). L attuale sistema di remunerazione a prestazione poco si adatta a un modello organizzativo orientato alla cronicità, poiché tende a mantenere frammentato il percorso di cura e ad incentivare i volumi delle prestazioni rese, più che l effettiva ed efficace presa in carico.

Bollettino Ufficiale 11 Per la presa in cura del paziente cronico si procederà pertanto a sperimentare una tariffa forfettaria da assegnare ex ante al gestore (ASL o AO) della presa in carico. Continueranno ad essere remunerati a prestazione i servizi erogati occasionalmente, al di fuori di un piano di cura. Le modalità di avvio del programma Si riportano alcune indicazioni generali sulle modalità di avvio del programma, che saranno oggetto di prossima circolare della DG Salute. Le progettualità saranno presentate dalle Aziende interessate, in riferimento alle caratteristiche peculiari del territorio. Il presente programma prende a riferimento esclusivamente la riqualificazione di strutture già esistenti e accreditate, per le quali l attività relativa all acuzie è residuale. Non saranno quindi prese in considerazione eventuali richieste di realizzazione di nuovi edifici e/o fabbricati. Tutte le Aziende Ospedaliere e le ASL potranno aderire al presente programma attraverso una apposita proposta che individui: - Obiettivo - Struttura, presidio, oppure posti letto da riqualificare - Tipologia di utenza - Gli assetti organizzativi (attività erogate, modalità di coordinamento, modello di presa in carico proattiva, modalità di gestione clinico-assistenziale, modalità di collegamento con la rete ospedaliera e la rete territoriale, etc.). Criteri minimi di accesso al programma - ogni progetto potrà essere ammesso al finanziamento per un massimo di 3 milioni di euro - sarà possibile individuare al massimo 1 progetto per ogni ambito ASL - la proposta dovrà essere accompagnata da una relazione dell ASL che supporti la trasformazione dall attuale situazione al futuro assetto.

12 Bollettino Ufficiale ALLEGATO D PROGRAMMI DI INTERVENTO PER L AMMODERNAMENTO DELLE STRUTTURE AMBULATORIALI TERRITORIALI Modalità e indicazioni per la presentazione delle istanze di finanziamento riferite all ambito delle strutture ambulatoriali territoriali Con il presente provvedimento si adotta un insieme di programmi che comportano un nuovo equilibrio tra risorse destinate agli investimenti per gli ospedali dedicati alla fase acuta e risorse destinate alle strutture maggiormente orientate all assistenza territoriale. Tra queste particolare attenzione riveste la rete delle strutture ambulatoriali diffuse sul territorio regionale. La notevole diffusione, accompagnata alla maggior attenzione che negli anni è stata riservata al presidio ospedaliero, impongono oggi la necessità di intervenire sulle strutture ambulatoriali territoriali. Il presente documento fornisce le indicazioni alle Aziende Ospedaliere e alle Aziende Sanitarie Locali per la presentazione delle istanze di finanziamento riferite all ambito programmatorio individuato dalla presente D.G.R. destinato alle strutture ambulatoriali. Il totale delle risorse a disposizione è pari a 5 milioni di euro come di seguito specificato: - 3 milioni di euro complessivi destinati agli interventi di adeguamento della rete poliambulatoriale aziendale afferente alle Aziende Ospedaliere; - 2 milioni di euro complessivi finalizzati ad interventi governati dalle ASL sulla rete ambulatoriale territoriale comunale. Interventi di adeguamento delle strutture Poliambulatoriali che afferiscono alle Aziende Ospedaliere e all ASL Vallecamonica- Sebino. Oltre ai presidi che erogano prestazioni tipicamente ospedaliere, afferiscono alle Aziende Ospedaliere anche le strutture poliambulatoriali territoriali. Di seguito sono riportate le indicazioni indispensabili per l attivazione, da parte delle Aziende Ospedaliere, degli interventi sulla rete poliambulatoriale territoriale aziendale: - saranno ritenuti meritevoli di attenzione esclusivamente gli interventi che saranno realizzati nelle strutture poliambulatoriali di proprietà delle Aziende; - non saranno prese in considerazione, pertanto, richieste di finanziamento per interventi da realizzare presso strutture non di proprietà e/o per interventi relativi alle aree/spazi per attività ambulatoriale esistenti all interno dei presidi ospedalieri; - saranno ritenuti meritevoli di attenzione esclusivamente gli interventi di messa a norma e adeguamento normativo con riferimento sia agli aspetti edilizi e impiantistici sia agli interventi di adeguamento igienico-sanitario. A titolo di esempio (non esaustivo) si citano: superamento barriere architettoniche prevenzione incendi rimozione amianto impianti elettrici impianti di raffrescamento rivisitazione delle finiture interne (pavimenti, infissi, intonaci ecc.) - con riferimento a tali interventi la quota di investimento complessivo per singola Azienda è stabilita per un importo massimo ammissibile di Euro 100.000. Le istanze dovranno pertanto essere redatte con riferimento a tale limite massimo; - l istanza dovrà contenere al massimo due interventi per ciascuna Azienda Ospedaliera, ivi inclusa l ASL Vallecamonica Sebino, fermo restando il limite massimo di importo, e del numero di interventi, come sopra indicati. In caso di istanza non rispondente a tale criterio la stessa non sarà presa in considerazione; - non saranno ritenuti ammissibili interventi di ristrutturazione generale e/o ampliamento; - qualora tutte le strutture ambulatoriali risultino già adeguate alle normative vigenti è possibile prevedere interventi di riqualificazione degli spazi. Programmi di intervento delle ASL a favore delle strutture ambulatoriali territoriali comunali Il presente programma ha come obiettivo di riferimento il miglioramento della rete ambulatoriale territoriale che affianca, specialmente nei Comuni di dimensioni minori, la rete poliambulatoriale delle Aziende Ospedaliere nell erogazione dei servizi sanitari del sistema sanitario regionale. Gli ambulatori comunali rappresentano sul territorio un punto di riferimento per i cittadini e, nell ambito del sistema sanitario regionale, contribuiscono a garantire l offerta sanitaria in modo tale da diminuire la pressione sui poliambulatori per quelle prestazioni sanitarie minime che possono trovare migliore soluzione in ambienti più vicini al cittadino e che non necessitano di particolare complessità dal punto di vista strutturale, tecnologico e organizzativo. Con il presente programma vengono messe a disposizione delle ASL risorse totali per 2 milioni di euro affinché vengano individuate le necessità, nell ambito territoriale di competenza, per interventi finalizzati al miglioramento degli ambulatori comunali. A tal fine le ASL, attraverso la predisposizione di una proposta a cui potranno partecipare tutti i Comuni interessati e che siano nelle condizioni previste, dovranno individuare l insieme degli interventi da finanziare.

Bollettino Ufficiale 13 Gli interventi, anche in considerazione delle risorse disponibili, dovranno necessariamente tenere conto: a) delle convenzioni già in essere tra la ASL e il Comune interessato; b) degli effettivi miglioramenti che potranno essere apportati; c) del limite massimo di 20.000 euro per ciascun intervento/comune. A tal fine potranno essere presi in considerazione interventi destinati: 1) all acquisizione di arredi e attrezzature (che restano comunque in proprietà alle ASL) 2) al miglioramento delle strutture. In tal caso, qualora i locali non siano di proprietà della ASL, queste ultime dovranno sottoscrivere con il Comune interessato specifiche convenzioni all interno delle quali deve essere previsto l impegno del Comune a continuare in quei locali l erogazione di attività ambulatoriali afferenti al sistema sanitario regionale per un congruo numero di anni I programmi completi, contenenti l insieme degli interventi e i Comuni interessati dagli stessi, dovranno essere trasmessi dalle ASL alla Direzione Generale Salute e gli stessi saranno approvati con decreto del Direttore Generale. Nell ambito dei programmi di intervento dovrà chiaramente essere attestata: - la condivisione degli interventi da parte dei Comuni interessati; - l esistenza di convenzioni già in essere, o di convenzioni in via di sottoscrizione, per l erogazione di attività sanitarie afferenti in via esclusiva (o in modo significativamente prevalente) alle Aziende Sanitarie Locali e/o Aziende Ospedaliere; - in caso di locali non di proprietà delle ASL o delle AO, l impegno da parte dei Comuni alla destinazione dei locali ad uso ambulatoriale per un congruo numero di anni; Ai programmi di cui al presente paragrafo non potranno essere ammessi interventi in Comuni in cui insistono i Poliambulatori afferenti alle Aziende Ospedaliere di cui al precedente paragrafo. L erogazione delle risorse avverrà a favore delle Asl a seguito di specifica rendicontazione ai sensi del D.D.G. Sanità n. 655/2002 e di quanto previsto dall allegato B della DGR n. 821/2013. Modalità di presentazione delle istanze, rendicontazione e monitoraggio Si richiama integralmente quanto già previsto dall Allegato B della DGR n. X/821/2013.

14 Bollettino Ufficiale D.g.r. 20 marzo 2014 - n. X/1526 Adesione della Camera di commercio di Lecco e rimodulazione della dotazione finanziaria camerale - Modifica della d.g.r. n. 1024 del 5 dicembre 2013 «Bando per l innovazione del terziario - Approvazione criteri attuativi» LA GIUNTA REGIONALE Vista la d.g.r. n. 1024 del 5 dicembre 2013 che approva i criteri attuativi del bando denominato «Bando per l innovazione del terziario» così come previsto all allegato 1, parte integrante e sostanziale del provvedimento; Rilevato che la citata delibera riconosce Unioncamere Lombardia quale soggetto attuatore del bando denominato «Bando per l innovazione del terziario»; Dato atto che con lettera prot. O1.2013.0009297 del 21 novembre 2013, Unioncamere Lombardia aveva comunicato l interesse delle Camere di Commercio di Brescia, Cremona, Milano, Monza e Brianza e Varese a cofinanziare il bando proponendosi come soggetto attuatore e indicando la copertura finanziaria del Sistema Camerale pari a 780.000,00; Richiamata la d.g.r. n. 1431 del 28 febbraio 2014 «Modifica delle deliberazioni, n. X/830 del 25 ottobre 2013, n. X/986 del 29 novembre 2013, n. X/1024 del 5 dicembre 2013 e n. X/1046 del 5 dicembre 2013» con cui è stato modificato il regime d aiuto del bando in conformità al reg.(ue) n. 1407/2013 della Commissione del 18 dicembre 2013 relativo all applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sugli aiuti «de minimis» variandone la base giuridica nonché definizioni e requisiti ai fini dell istruttoria a causa della modifica regolamentare sopravvenuta ed al fine di poter concedere eventuali finanziamenti anche successivamente al 30 giugno 2014; Dato atto che con lettera prot. O1.2014.0002963 del 11 marzo 2014, Unioncamere Lombardia ha comunicato: il sopraggiunto interesse della Camera di Commercio di Lecco a cofinanziare il bando per una quotaparte pari a 25.000,00; la sopraggiunta necessità della Camera di Commercio di Monza di ridurre la propria quotaparte di cofinanziamento da 150.000,00 a 125.000,00; lasciando invariata la dotazione finanziaria complessiva camerale pari a 780.000,00 così come previsto dalla delibera n. 1024 del 5 dicembre 2013; Visto l «Accordo di Programma per lo sviluppo economico e la competitività del sistema lombardo 2010-2015 fra Regione Lombardia e Sistema Camerale. Relazione attività 2012 e Programma di azione 2013» (di seguito A.d.P.), approvato con d.g.r. del 13 febbraio 2013 n. IX/4683; Considerato che, in occasione della riunione del Comitato di Gestione dell A.d.P. del 13 marzo 2013 è stato presentata la rimodulazione della dotazione finanziaria camerale del bando denominato «Bando per l innovazione del terziario»; Ritenuto, pertanto, di modificare la d.g.r. n. 1024 del 5 dicembre 2013 all allegato 1, parte integrante e sostanziale del provvedimento, come segue facendo salve tutte le altre disposizioni di cui alla deliberazione medesima: aggiungendo tra i partner promotori la Camera di Commercio di Lecco; confermando la dotazione finanziaria complessiva regionale camerale in 1.885.000 comprensiva dei costi di informatizzazione, istruttoria e valutazione fino ad un massimo del 3% della dotazione finanziaria complessiva di cui: 1.105.000,00 già deliberati con d.g.r. n. 1024 del 5 dicembre 2013 e stanziati da Regione Lombardia in addizionalità proporzionale allo stanziamento delle Camere di Commercio; 780.000,00 stanziati dalle Camere di Commercio; aggiungendo tra i soggetti beneficiari del bando anche le imprese con sede legale e/o operativa della provincia di Lecco; prevedendo il coinvolgimento della Camera di Commercio di Lecco nella fase istruttoria delle domande e nella composizione del nucleo di valutazione; per i motivi espressi in premessa; DELIBERA 1. di modificare la d.g.r. n. 1024 del 5 dicembre 2013 all allegato 1, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, come segue facendo salve tutte le altre disposizioni di cui alla deliberazione medesima: aggiungendo tra i partner promotori la Camera di Commercio di Lecco; confermando la dotazione finanziaria complessiva regionale camerale in 1.885.000,00 comprensiva dei costi di informatizzazione, istruttoria e valutazione fino ad un massimo del 3% della dotazione finanziaria complessiva di cui: 1.105.000,00 già deliberati con d.g.r. n. 1024 del 5 dicembre 2013 e stanziati da Regione Lombardia in addizionalità proporzionale allo stanziamento delle Camere di Commercio; 780.000,00 stanziati dalle Camere di Commercio; aggiungendo tra i soggetti beneficiari del bando anche le imprese con sede legale e/o operativa della provincia di Lecco; prevedendo il coinvolgimento della Camera di Commercio di Lecco nella fase istruttoria delle domande e nella composizione del nucleo di valutazione; 2. di trasmettere il presente atto a Unioncamere Lombardia, soggetto gestore del «Bando per l innovazione del terziario» affinché dia seguito alle attività di propria competenza; 3. di demandare al competente Dirigente pro tempore della Direzione Generale Commercio, Turismo e Terziario l assunzione di tutti gli ulteriori atti conseguenti nonché il rispetto degli obblighi di pubblicazione di cui agli artt. 26 e 27 del d.lgs. n. 33/2013; 4. di pubblicare il presente atto sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia. II segretario: Marco Pilloni ALLEGATO 1 PARTNER PROMOTORI Regione Lombardia Unioncamere Lombardia Camera di Commercio di Brescia Camera di Commercio di Cremona Camera di Commercio di Lecco Camera di Commercio di Milano Camera di Commercio di Monza e Brianza Camera di Commercio di Varese

Bollettino Ufficiale 15 SOGGETTO ATTUATORE E MO- DALITÀ DI GESTIONE Il soggetto attuatore, nell ambito dell Accordo di Programma, è Unioncamere Lombardia per conto delle Camere di Commercio interessate, che provvederà a regolare i rapporti col partner Regione Lombardia, per la parte di loro competenza, e ad acquisire i servizi necessari alla realizzazione dell azione. Unioncamere Lombardia, nel realizzare l azione, è tenuto: - ad agire nel rispetto delle normative comunitarie, nazionali e regionali in materia di gestione amministrativa e finanziaria delle risorse assegnate da Regione Lombardia; - a realizzare il progetto secondo i criteri di cui al presente atto e le modalità di cui ai successivi bandi, garantendo il rispetto della qualità progettuale richiesta e del suo valore istituzionale ed economico; - a comunicare immediatamente al Responsabile del Procedimento regionale eventuali criticità nella realizzazione dell azione. DOTAZIONE FINANZIARIA La dotazione finanziaria destinata alla presente misura ammonta a 1.885.000,00 di cui: - 1.105.000,00 stanziati da Regione Lombardia in addizionalità proporzionale allo stanziamento delle Camere di Commercio; - 780.000,00 stanziati dalle Camere di Commercio. Un importo massimo del 3% rispetto alla dotazione finanziaria complessiva messa a disposizione da Regione Lombardia e Camere di Commercio lombarde è destinato a copertura delle spese di informatizzazione, istruttoria e valutazione del bando ISTRUTTORIA DELLE DOMANDE E CRITESI DI SELEZIONE L assegnazione del contributo avviene sulla base di una valutazione di merito delle proposte presentate, previa istruttoria formale volta a verificare il possesso dei requisiti previsti dal Bando. L istruttoria di ammissibilità formale delle domande è effettuata dalle Camere di Commercio competenti ed è finalizzata alla verifica dei seguenti aspetti e requisiti: - rispetto dei termini per l inoltro della domanda; - completezza dei contenuti, regolarità formale e sostanziale della documentazione prodotta e sua conformità rispetto a quanto richiesto dal Bando; - sussistenza dei requisiti soggettivi previsti dal Bando. L istruttoria e la valutazione di merito delle proposte progettuali ritenute formalmente ammissibili è condotta da un Nucleo di Valutazione, supportato da esperti per la prevalutazione tecnica, da nominarsi con provvedimento di Regione e composto da rappresentanti di Regione Lombardia, di Unioncamere Lombardia e delle Camere di Commercio coinvolte. La valutazione di merito dei progetti è effettuata sulla base dei seguenti criteri: - grado di innovatività della proposta progettuale; - congruità e pertinenza dei costi, fattibilità e sostenibilità del progetto sotto il profilo economicofinanziario; - qualità, completezza e fattibilità tecnica del progetto; - incidenza del progetto sulla crescita della competitività e sullo sviluppo dell impresa beneficiaria. Sono inoltre applicati i seguenti criteri prioritari che daranno diritto all assegnazione di punteggi aggiuntivi: - fornitore start up ovvero società di capitale iscritte al Registro Imprese da meno di 48 mesi per una percentuale dell investimento complessivo pari al 50% - FORNITORE start up innovativa ovvero società di capitale iscritte nell apposita sezione speciale del Registro Imprese da meno di 48 mesi per una percentuale dell investimento complessivo pari al 50%

16 Bollettino Ufficiale D.g.r. 20 marzo 2014 - n. X/1527 Programma integrato per il design e costituzione del «Fondo per il design» LA GIUNTA REGIONALE Vista la l.r. 19 febbraio 2014, n. 11 «Impresa Lombardia: per la libertà d impresa, il lavoro e la competitività», con la quale la Regione promuove la crescita competitiva e la capacità di innovazione del sistema produttivo e l attrattività del contesto territoriale e sociale della Lombardia nel rispetto dei principi di responsabilità, sussidiarietà e fiducia; Richiamato il Programma Regionale di Sviluppo della X legislatura (d.c.r. 9 luglio 2013, n. X/78) che, in particolare, prevede il sostegno al terziario e ai servizi innovativi come settori in grado di fare da traino agli altri comparti e di favorire uno sviluppo armonico e integrato dell economia lombarda, anche attingendo all ecosistema creativo, vocazione del territorio regionale; Considerato che Regione Lombardia intende sostenere, tra l altro, prioritariamente il design come strumento di sviluppo occupazionale soprattutto giovanile, facilitando l incontro tra creatività e sistema produttivo; Rilevato in particolare che il design è il fiore all occhiello della nostra economia, riconosciuto in tutto il mondo come sintesi eccellente di tradizione, innovazione e creatività; Considerato che il design affonda la sua peculiarità nella presenza sul territorio lombardo della filiera completa e di un tessuto micro-imprenditoriale «diffuso», in cui si esprimono competenze, risorse e professionalità di altissimo livello; Ritenuto, quindi, che l azione regionale debba favorire lo sviluppo di prodotti e la valorizzazione di professionalità creative, favorendo l incontro dei giovani talenti con il mondo della produzione; Visto lo schema di Convenzione tra Regione Lombardia e Comune di Milano approvato con d.g.r. 29 novembre 2013, n. 985 per la definizione ed attuazione di un programma di sviluppo dell attrattività commerciale e turistica della città di Milano in vista di Expo 2015, firmato dalle parti in data 3 dicembre 2013; Visto in particolare l articolo 3 della succitata Convenzione, in cui viene individuato il programma di interventi, così come aggiornato dal Comitato tecnico nella seduta del 24 gennaio 2014, con una specifica azione destinata al design che ha a disposizione risorse complessivamente pari a 450.000,00 euro, la cui quota parte del 50% a carico di Regione Lombardia; Vista la lettera protocollo numero O1.2014.0001688 del 3 febbraio 2014, con cui ADI (Associazione per il Disegno Industriale): segnala il lancio di una serie di iniziative per il rilancio del settore design fino al 2015, tra cui la più importante è la celebrazione del sessantesimo anniversario del Premio Compasso d Oro, che tornerà a Milano nel 2014; chiede l avvio di una collaborazione strategica per il settore che metta a sistema, in modo sinergico, le reciproche competenze per elaborare un progetto comune; Rilevato che ADI è la più rappresentativa e autorevole associazione del design italiano che riunisce circa 1.300 soci a vario titolo legati al mondo del design (progettisti, imprese, distributori, editori, studenti, scuole, università, giornalisti e critici) e che dal 1956 segue l evoluzione del settore attraverso un proprio Osservatorio Permanente del Design, promuove e tutela la proprietà intellettuale ed organizza il Premio Compasso d Oro, il più antico e autorevole premio di design al mondo; Considerato che ADI ha presentato, con lettera protocollo n. O1.2014.0003040 del 13 marzo 2014, a Regione Lombardia e al Comune di Milano un progetto complessivo per l organizzazione del Premio Compasso d Oro per un ammontare di 977.000,00 euro, di cui 312.000,00 euro messi a disposizione da ADI per la selezione degli oggetti da esporre nella mostra e 180.000,00 euro come contributo richiesto alle aziende partecipanti alla mostra, chiedendo una compartecipazione istituzionale per la realizzazione dell iniziativa nell ambito di una collaborazione più ampia per il design; Valutato d intesa con il Comune di Milano, soggetto gestore delle risorse dedicate alla realizzazione degli interventi della Convenzione succitata, di destinare per la compartecipazione alla realizzazione della mostra Compasso d Oro risorse complessive pari a 250.000,00 euro a valere sulla Convenzione medesima; Vista la lettera protocollo numero O1.2014.0002843 del 7 marzo 2014, con cui Federlegno propone di rafforzare la collaborazione sul piano istituzionale e con gli stakeholder per «fare sistema» rispetto alle sfide del mercato e individuare ambiti di comune interesse su cui lavorare insieme, tra cui il sostegno alla creatività e ai giovani; Rilevato altresì che Federlegno è la principale associazione del settore legno-arredo con circa 2700 aziende associate, che nel 1961 ha creato il Salone del Mobile, la più famosa e visitata rassegna internazionale del design e dell arredo; Considerato che nell ottica di valorizzazione della collaborazione già attivata nella succitata Convenzione tra Regione Lombardia e Comune di Milano, ADI e Federlegno condividono nel complesso gli obiettivi regionali di promozione e sostegno al design; Ritenuto pertanto di adottare un programma integrato di interventi per il settore design, mettendo a sistema l iniziativa già avviata nell ambito della succitata Convenzione per la realizzazione della mostra Compasso d Oro ed individuando ulteriori iniziative che valorizzino le reciproche competenze ed interessi dei soggetti coinvolti; Dato atto che la competente Struttura della Direzione Generale Commercio, Turismo e Terziario ha predisposto in collaborazione con ADI e Federlegno, l iniziativa denominata «Design Competition» con riferimento alle tematiche Expo allo scopo di valorizzare i giovani designer attraverso la realizzazione del prototipo della propria idea progettuale grazie al coinvolgimento di imprese leader di mercato; Dato atto che per la realizzazione dell iniziativa «Design Competition» Regione Lombardia procederà ad attivare le azioni, di cui all allegato A parte integrante e sostanziale, della presente deliberazione, mediante la costituzione presso Finlombarda di un «Fondo per il design», con una dotazione iniziale di 660.000,00 euro destinati: al riconoscimento di un contributo massimo di 10.000,00 euro a fondo perduto alle imprese che realizzano i prototipi delle idee progettuali dei giovani designer per un importo complessivo di 400.000,00 euro; alla messa a disposizione delle imprese e dei designer di servizi di natura materiale e immateriale (es. evento di esposizione dei prototipi, realizzazione del catalogo espositivo, materiali e attività di comunicazione) e alle spese generali di gestione dell iniziativa per un ammontare complessivo di 260.000,00 euro; Dato atto altresì che ADI e Federlegno parteciperanno attraverso la messa a disposizione di servizi di natura materiale ed immateriale, in particolare: ADI assicurando tramite i suoi associati il coinvolgimento delle imprese per la realizzazione dei prototipi e di designer professionisti (tutor) per affiancare i giovani nella definizione delle idee progettuali da prototipare; Federlegno assicurando il coinvolgimento delle imprese associate per la realizzazione dei prototipi e attivandosi per la diffusione dell iniziativa attraverso i propri canali di comunicazione; Vista la l.r. 31 marzo 1978, n. 34 «Norme sulle procedure della programmazione, sul bilancio e sulla contabilità della Regione» e il r.r. 2 aprile 2011, n. 1 «Regolamento di Contabilità della Giunta Regionale e successive modifiche e integrazioni»; Visti: l articolo 48 «Enti del Sistema Regionale» dello Statuto Regionale che ha stabilito che le funzioni amministrative riservate alla Regione possono essere esercitate anche tramite Enti dipendenti, aziende, agenzie ed altri organismi istituiti ed ordinati con legge regionale e sottoposti al controllo ed alla vigilanza della Regione; la l.r. 6 agosto 2010, n. 14 che, in attuazione dello Statuto Regionale ha modificato l articolo 1 della l.r. 27 dicembre 2006, n. 30 prevedendo che i compiti operativi e le attività gestionali riconducibili alle funzioni amministrative, riservate alla Regione, sono svolti di norma, tramite gli Enti del Sistema Regionale, come individuati con deliberazione della Giunta Regionale sulla base delle competenze attribuite (articolo 1, comma 1, ter della l.r. 30/2006); lo statuto di Finlombarda s.p.a. che, in particolare, abilita la società alla strutturazione e gestione di interventi finanziari a favore delle imprese lombarde, nonché degli altri attori del sistema produttivo lombardo; Vista la Convenzione Quadro tra Regione Lombardia e Finlombarda s.p.a. sottoscritta tra le parti in data 30 settembre 2011 con validità fino al 30 giugno 2015 e registrata nel repertorio

Bollettino Ufficiale 17 Convenzioni e Contratti regionale il 14 ottobre 2011, n. 15737/ RCC; Dato atto che la sopra richiamata Convenzione disciplina le condizioni generali per lo svolgimento delle attività di concessione di finanziamenti nonché di assistenza tecnica, gestione e promozione di iniziative ed interventi per la competitività del sistema produttivo lombardo; Ritenuto di identificare Finlombarda s.p.a. quale soggetto gestore degli interventi a valere sul «Fondo per il design - Criteri di accesso alle risorse regionali», di cui all allegato A parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, in nome e per conto della Regione Lombardia con le modalità che saranno convenute con la Direzione Generale Commercio, Turismo e Terziario in apposita lettera di incarico; Ritenuto pertanto di approvare l iniziativa «Design Competition» costituendo presso Finlombarda s.p.a. il «Fondo per il design» con una dotazione iniziale di 660.000,00 euro come strumento finalizzato all attuazione dell intervento da adottare sulla base dell allegato A «Fondo per il design - Criteri di accesso alle risorse regionali», parte integrante e sostanziale della presente deliberazione; Dato atto che per l attuazione dell iniziativa i cui i criteri di accesso sono indicati nell allegato A «Fondo per il design - Criteri di accesso alle risorse regionali», parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, sono garantite risorse per un ammontare complessivo pari a 660.000,00 euro a carico di Regione Lombardia, di cui: 440.000,00 euro a valere sul capitolo 14.01.203.10156 per l annualità 2014; 220.000,00 euro a valere sulle giacenze del «Fondo per l innovazione e l imprenditorialità del settore dei servizi alle imprese FIMSER» di cui alla d.g.r. 29 luglio 2009, n. 9951 già costituito presso Finlombarda che presenta la necessaria disponibilità finanziaria; Stabilito che le spese relative ai costi generali per la gestione dell iniziativa sono strutturali e ancorati nella realizzazione della stessa e non genereranno ulteriori spese di parte corrente a carico del bilancio regionale. Tra le spese generali sono compresi i costi di gestione tecnico, amministrativa e finanziaria del «Fondo per il design», di cui all Allegato A del presente provvedimento, nella percentuale massima del 10% della dotazione finanziaria complessiva destinata all iniziativa; Dato atto che: le risorse regionali relative alla gestione dell iniziativa saranno trasferite a Finlombarda secondo le modalità previste da specifica lettera d incarico a seguito della presentazione della rendicontazione da parte dei soggetti beneficiari; Finlombarda liquiderà i contributi ai soggetti beneficiari entro 30 giorni dal trasferimento delle risorse regionali; Ritenuto quindi, per le motivazioni espresse, di approvare l allegato A «Fondo per il design - Criteri di accesso alle risorse regionali», parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; Dato atto che con successivi provvedimenti dirigenziali si procederà all adozione di tutti gli atti amministrativi necessari a dare attuazione alle misure da adottare sulla base dei criteri di cui all allegato A «Fondo per il design - Criteri di accesso alle risorse regionali», parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, nonché all assunzione dei necessari atti contabili; Stabilito che con successivi atti deliberativi potrà essere incrementata la dotazione finanziaria del «Fondo per il design» nonché integrati i criteri di accesso di cui all allegato A «Fondo per il design - Criteri di accesso alle risorse regionali», parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, per consentire l attuazione di ulteriori misure; Ritenuto che gli aiuti alle imprese previsti dall azione in oggetto sono concessi sulla base del regolamento (UE) 1407/2013 del 18 dicembre 2013 relativo all applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell Unione Europea agli aiuti «de minimis»; Visti in particolare gli articoli 1 (campo di applicazione), 2 (definizioni), 3 (aiuti «de minimis»), 4 (calcolo dell equivalente di sovvenzione lordo), 5 (cumulo) e 6 (controlli) del sopra richiamato Regolamento (UE); Dato atto che le imprese beneficiarie dovranno sottoscrivere una dichiarazione, ai sensi del d.p.r. 445/2000, che: informi su qualsiasi altro aiuto «de minimis» ricevuto a norma del suddetto regolamento o di altri regolamenti «de minimis» durante i due esercizi finanziari precedenti e l esercizio finanziario in corso, al fine della verifica del rispetto della soglia per impresa e del cumulo con altri regimi «de minimis»; attesti di non rientrare nelle specifiche esclusioni di cui all articolo 1 del suddetto regolamento (UE); attesti di non rientrare tra coloro che hanno ricevuto e successivamente non rimborsato o non depositato in un conto bloccato aiuti che lo Stato è tenuto a recuperare in esecuzione di una decisione di recupero adottata dalla Commissione europea ai sensi del regolamento (CE) 659/1999; Vista la l.r. 7 luglio 2008, n. 20 «Testo unico delle leggi regionali in materia organizzazione e personale»; Vista la l.r. 31 marzo 1978 n. 34 e successive modifiche ed integrazioni nonché il regolamento di contabilità della Giunta regionale; All unanimità dei voti espressi nelle forme di legge; DELIBERA 1. di adottare un programma integrato di interventi per il design, mettendo a sistema l iniziativa Compasso d Oro a valere sulla Convenzione tra Regione Lombardia e Comune di Milano per la definizione ed attuazione di un programma di sviluppo dell attrattività commerciale e turistica della città di Milano in vista di Expo 2015, firmata in data 3 dicembre 2013, e individuando l ulteriore iniziativa «Design Competition» da realizzarsi in collaborazione con ADI e Federlegno; 2. di approvare l iniziativa «Design Competition», costituendo presso Finlombarda s.p.a. il «Fondo per il design» quale strumento finalizzato alla sua attuazione sulla base dei criteri d accesso indicati nell allegato A «Fondo per il design - Criteri di accesso alle risorse regionali», parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; 3. di individuare Finlombarda s.p.a. quale soggetto gestore degli interventi a valere sul «Fondo per il design - Criteri di accesso alle risorse regionali», di cui all allegato A parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, in nome e per conto della Regione Lombardia; 4. di stabilire che la dotazione iniziale del «Fondo per il design» pari a 660.000,00 euro trova copertura come di seguito: 440.000,00 euro a valere sul capitolo 14.01.203.10156 per l annualità 2014; 220.000,00 euro a valere sulle giacenze del «Fondo per l innovazione e l imprenditorialità del settore dei servizi alle imprese FIMSER» di cui alla d.g.r. 29 luglio 2009, n. 9951 già costituito presso Finlombarda che presenta la necessaria disponibilità finanziaria; 5. di stabilire che le spese relative ai costi generali per la gestione dell iniziativa sono strutturali e ancorati nella realizzazione della stessa e non genereranno ulteriori spese di parte corrente a carico del bilancio regionale. Tra le spese generali sono comprese i costi di gestione tecnico, amministrativa e finanziaria del «Fondo per il design», di cui all Allegato A del presente provvedimento, nella percentuale massima del 10% della dotazione finanziaria complessiva destinata all iniziativa; 6. di stabilire che le risorse regionali relative alla gestione dell iniziativa, di cui all allegato A parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, saranno trasferite a Finlombarda S.p.A. secondo le modalità previste da specifica lettera d incarico a seguito della presentazione della rendicontazione da parte dei soggetti beneficiari; 7. di stabilire che Finlombarda s.p.a. liquiderà i contributi ai soggetti beneficiari entro 30 giorni dal trasferimento delle risorse regionali; 8. di rinviare a specifica lettera di incarico a Finlombarda s.p.a. la definizione delle modalità per la gestione tecnico-finanziaria del «Fondo per il design», di cui all allegato A parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; 9. di prevedere che l adozione di tutti gli atti amministrativi necessari a dare attuazione alle misure da adottare sulla base dei criteri, di cui all allegato A parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, nonché il rispetto degli obblighi di pubblicazione di cui agli articoli 26 e 27 del d.lgs. 14 marzo 2013, n. 33 avverrà con successivi atti del competente Dirigente pro tempore della Direzione Generale Commercio, Turismo e Terziario; 10. di stabilire che con successivi atti deliberativi potrà essere incrementata la dotazione finanziaria del «Fondo per il design» nonché integrati i criteri di accesso di cui all allegato A «Fondo

18 Bollettino Ufficiale per il design - Criteri di accesso alle risorse regionali», parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, per consentire l attuazione di ulteriori misure; 11. di prevedere che il presente bando ed il relativo finanziamento siano attuati nel rispetto del Regolamento (UE) 18 dicembre 2013, n. 1407/2013 relativo all applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell Unione Europea agli aiuti «de minimis», con particolare riferimento agli articoli 1 (campo di applicazione), 2 (definizioni), 3 (aiuti «de minimis»), 4 (calcolo dell equivalente di sovvenzione lordo), 5 (cumulo) e 6 (controllo); 12. di disporre la pubblicazione della presente deliberazione e del suo allegato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia. Il segretario: Marco Pilloni ALLEGATO A FONDO PER IL DESIGN - CRITERI DI ACCESSO ALLE RISORSE REGIONALI TITOLO INIZIATIVA Design Competition OBIETTIVI Promuovere i giovani designer attraverso la realizzazione della propria idea progettuale grazie alla collaborazione con un impresa e attraverso una prima esperienza lavorativa; Fornire ai designer emergenti un percorso agevolato per acquisire visibilità all interno del loro settore e ottenere un riconoscimento pubblico, abbattendo quelle barriere che nelle fasi iniziali della carriera di un giovane designer sconosciuto possono ostacolare il successo di idee, pur se particolarmente brillanti; Rendere più competitive le imprese attraverso l acquisizione di idee originali di design per innovare i propri prodotti; Agire verso il sistema produttivo locale delle imprese nel suo insieme, generando vantaggi competitivi derivanti dalla collaborazione con i creativi. SOGGETTO ATTUATORE E MODALITÀ DI GESTIONE Il soggetto gestore del Fondo per il design e attuatore dell iniziativa Design Competition è Finlombarda S.p.A. Le risorse regionali relative alla gestione della misura saranno trasferite a Finlombarda S.p.A. secondo le modalità previste da specifica lettera d incarico a seguito della presentazione della rendicontazione da parte dei soggetti beneficiari. Finlombarda S.p.A. liquiderà i contributi ai soggetti beneficiari entro 30 giorni dal trasferimento delle risorse regionali. DOTAZIONE FINANZIARIA E RIPARTIZIONE DELLE RISORSE Dotazione complessiva del Fondo per il design 660.000,00 euro, comprensiva delle risorse destinate a Finlombarda S.p.A. per le spese relative ai costi generali per la gestione dell iniziativa, inclusi i costi di gestione tecnico, amministrativa e finanziaria del Fondo per il design, nella percentuale massima del 10%. Le spese relative ai costi generali per la gestione dell iniziativa sono strutturali e ancorati nella realizzazione della stessa e non genereranno ulteriori spese di parte corrente a carico del bilancio regionale. Il contributo destinato a ciascuna delle imprese che realizzano i prototipi delle idee progettuali dei designer è pari ad un massimo di 10.000,00 euro a fondo perduto per un ammontare complessivo di 400.000,00 euro. Regione Lombardia metterà inoltre a disposizione delle imprese beneficiarie e dei designer servizi di natura materiale e immateriale (es. evento di esposizione dei prototipi, realizzazione del catalogo espositivo, materiali e attività di comunicazione) e risorse per le spese generali di gestione dell iniziativa per un ammontare complessivo di 260.000,00 euro. SOGGETTI BENEFICIARI Micro, piccole, medie e grandi imprese lombarde con sede legale e/o operativa in Lombardia. Giovani designer con i seguenti requisiti: età inferiore ai 35 anni; diplomati o laureati in corsi di laurea o corsi professionalizzanti post-diploma almeno triennali nell ambito del design; residenti in Lombardia o aver frequentato corsi di durata almeno triennale presso Istituti o Università lombarde; non aver mai firmato a proprio nome il design di prodotti commercializzati o in corso di commercializzazione.

Bollettino Ufficiale 19 AZIONE DA ATTIVARE L azione da attivare sarà rivolta a valorizzare i giovani talenti e promuovere l innovazione d impresa, attraverso una serie di fasi: Selezione di un massimo di 40 idee progettuali dei giovani designer con bando pubblico; Manifestazione di interesse per raccogliere la candidature delle imprese interessate a realizzare i prototipi delle idee progettuali; Approvazione dell elenco delle idee progettuali dei giovani designer selezionate in base alla valutazione di un apposito Comitato Tecnico di Valutazione; Abbinamento tra impresa e idea progettuale, che sarà soggetta a verifica e formalizzazione da parte di un Comitato di Gestione composto da rappresentanti regionali e rappresentanti di Finlombarda S.p.A., incaricata della gestione delle attività; Collaborazione tra designer e impresa per la realizzazione del prototipo dell idea progettuale, anche attraverso l affiancamento di un designer professionista (tutor) messo a disposizione da ADI; Esposizione dei prototipi realizzati ed organizzazione degli eventi collegati. REGIME DI AIUTO ED ESCLUSIONI CRITERI DI AMMISSIBILITÀ La disposizione di riferimento è il Regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione del 18 dicembre 2013 (pubblicato sulla G.U. dell Unione europea L 352 del 24 dicembre 2013) relativo all applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell Unione Europea agli aiuti de minimis ; Per impresa beneficiaria dell aiuto si intende l impresa unica così come definita ai sensi dell art. 2 del Regolamento (UE) n. 1407/2013 ovvero l insieme delle imprese fra le quali esiste almeno una delle relazioni seguenti: a) un impresa detiene la maggioranza dei diritti di voto degli azionisti o soci di un altra impresa; b) un impresa ha il diritto di nominare o revocare la maggioranza dei membri del consiglio di amministrazione, direzione o sorveglianza di un altra impresa; c) un impresa ha il diritto di esercitare un influenza dominante su un altra impresa in virtù di un contratto concluso con quest ultima oppure in virtù di una clausola dello statuto di quest ultima; d) un impresa azionista o socia di un altra impresa controlla da sola, in virtù di un accordo stipulato con altri azionisti o soci dell altra impresa, la maggioranza dei diritti di voto degli azionisti o soci di quest ultima. Le imprese fra le quali intercorre una delle relazioni di cui al primo comma, lettere da a) a d), per il tramite di una o più altre imprese sono anch esse considerate un impresa unica. In caso di acquisizioni, fusioni, scissioni per il calcolo della soglia de minimis si applicano i par. 8 e 9 dell art. 3 del Regolamento (UE) n. 1407/2013; Sono escluse (art. 1 del Regolamento (UE) n. 1407/2013) le: a) imprese operanti nel settore della pesca e dell acquacoltura di cui al regolamento (CE) n. 104/2000 del Consiglio; b) imprese operanti nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli; c) imprese operanti nel settore della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli nei casi seguenti: i. qualora l importo dell aiuto sia fissato in base al prezzo o al quantitativo di tali prodotti acquistati da produttori primari o immessi sul mercato dalle imprese interessate; ii. qualora l aiuto sia subordinato al fatto di venire parzialmente o interamente trasferito a produttori primari; Le modalità di controllo saranno attuate dalla Direzione competente al fine di garantire l effetto utile dell art. 6 del Regolamento (UE) n. 1407/2013. Ai sensi dell art. 3 del Regolamento (UE) n. 1407/2013 l importo complessivo degli aiuti de minimis concessi a un impresa unica non può superare 200 000,00 euro nell arco di tre esercizi finanziari; Gli aiuti de minimis sono considerati concessi nel momento in cui all impresa è accordato, a norma del regime giuridico nazionale applicabile, il diritto di ricevere gli aiuti, indipendentemente dalla data di erogazione degli aiuti de minimis all impresa; Ai sensi dell art. 4 del Regolamento (UE) n. 1407/2013 l aiuto è concesso sotto forma di sovvenzione diretta; Ai sensi dell art. 3 par 7, qualora la concessione di nuovi aiuti de minimis comporti il superamento dei massimali pertinenti di cui al paragrafo 2, nessuna delle nuove misure di aiuto può beneficiare del presente regolamento; Ai sensi dell art. 5 del Regolamento (UE) n. 1407/2013 gli aiuti de minimis non sono cumulabili con aiuti di Stato concessi per gli stessi costi ammissibili o con aiuti di Stato relativi alla stessa misura di finanziamento del rischio se tale cumulo comporta il superamento dell intensità di aiuto o dell importo di aiuto più elevati fissati, per le specifiche circostanze di ogni caso, in un regolamento d esenzione per categoria o in una decisione adottata dalla Commissione. Gli aiuti «de minimis» che non sono concessi per specifici costi ammissibili o non sono a essi imputabili possono essere cumulati con altri aiuti di Stato concessi a norma di un regolamento d esenzione per categoria o di una decisione adottata dalla Commissione; Ai sensi dell art. 6 del Regolamento (UE) n. 1407/2013 L aiuto viene erogato previo accertamento che l importo complessivo degli aiuti de minimis concessi all impresa non sia superiore al massimale di 200.000,00 euro, al limite nazionale di cui all art. 3 del Regolamento e che siano rispettate tutte le condizioni previste dal Regolamento. Prima della concessione dell aiuto viene acquisita una dichiarazione in forma scritta o elettronica dall impresa unica che informi su eventuali aiuti de minimis, ricevuti nell arco degli ultimi tre esercizi finanziari; L aiuto è concesso ad imprese beneficiarie che non rientrano tra coloro che hanno ricevuto e successivamente non rimborsato o depositato in un conto bloccato aiuti che lo Stato è tenuto a recuperare in esecuzione di una decisione di recupero adottata dalla Commissione europea ai sensi del Regolamento (CE) 659/1999; prima della concessione dell aiuto viene acquisita una dichiarazione in forma scritta o elettronica dall impresa che informi sul fatto che l impresa non si trovi nella suddetta condizione; Presentazione della domanda entro i termini e le modalità previsti dal bando. L aiuto è concesso a imprese che non siano sottoposte a procedure concorsuali né a liquidazione volontaria.

20 Bollettino Ufficiale D.g.r. 20 marzo 2014 - n. X/1528 Approvazione del «Piano d azione 2014 2017 per il sistema fieristico lombardo, motore di innovazione e competitività» LA GIUNTA REGIONALE Visti: la l.r. n. 6 del 2 febbraio 2010 «Testo unico delle leggi regionali in materia di commercio e fiere» che disciplina le competenze della Regione in materia; in particolare l art. 147, comma 3, lettere b), c), d), f), g) della l.r. n. 6 del 2 febbraio 2010 «Testo unico delle leggi regionali in materia di commercio e fiere», in base al quale la Giunta può promuovere iniziative atte a incentivare lo sviluppo di nuove modalità espositive che facciano uso delle moderne tecnologie informatiche e telematiche al fine di concorrere all ampliamento del settore attraverso nuove fasce di utenti; il regolamento regionale 12 aprile 2003 n. 5 («Attuazione della l.r. 10 dicembre 2002, n. 30 «Promozione e sviluppo del sistema fieristico lombardo»») e successive modifiche ed integrazioni; Richiamata la d.c.r. n. X/78 del 9 luglio 2013 che approva la proposta di Programma Regionale di Sviluppo della X legislatura che prevede fra gli obiettivi per il settore fieristico il sostegno al ruolo delle fiere quali partner per l internazionalizzazione delle imprese, l integrazione del sistema fieristico nelle strategie di una politica regionale di marketing territoriale e il miglioramento della competitività del sistema fieristico lombardo con attenzione prioritaria all innovazione degli eventi; Vista la d.g.r. 6 marzo 2014 n. X/1479 «Accordo di Programma (AdP) per lo sviluppo economico e la competitività del sistema lombardo 2010-2015 fra Regione Lombardia e Sistema Camerale. Relazione attività 2013 e Programma di azione 2014», dove si prevede che «alle iniziative già approvate nel Programma 2014, si potranno aggiungere nuove misure a integrazione e completamento del Programma, che saranno istruite congiuntamente nell ambito degli organismi tecnici dell AdP (Comitati Tecnici di Gestione e Segreteria Tecnica) e, se condivise, troveranno realizzazione nel corso dell anno»; Considerato che: il sistema fieristico costituisce una risorsa importante per la competitività delle imprese lombarde e per l intera economia del Paese e che in Lombardia si concentra la parte più rilevante dell offerta fieristica italiana, a sua volta posizionata al secondo posto su scala europea e ai primi posti su scala mondiale; le manifestazioni fieristiche continuano a rappresentare una delle principali modalità di approccio ai mercati esteri da parte delle nostre imprese, la cui struttura prevalente è la piccola dimensione, con un incidenza strategica accresciuta delle fiere ai fini del raggiungimento dei loro obiettivi di sviluppo, con particolare riguardo per le micro, medie e piccole imprese (MPMI); il settore fieristico è un forte fattore di attrattività del territorio, generando annualmente un ingente flusso di visitatori ed espositori; Rilevato che: gli operatori del settore, quartieri espositivi e organizzatori di manifestazioni fieristiche, hanno avviato processi di sviluppo, qualificazione, diversificazione ed ampliamento della gamma di servizi offerti alle imprese e che in particolare svolgono un ruolo di crescente rilievo nella promozione delle filiere e delle vocazioni produttive del territorio, sia in Italia che all estero; crescita della competitività sia sul mercato interno che sul mercato mondiale, innovazione ed internazionalizzazione sono le principali sfide per il sistema fieristico e, in particolare: la quota di attività dell Europa nel mercato fieristico mondiale si è in parte ridotta a vantaggio delle nuove piazze espositive che si vanno affermando nei Paesi cosiddetti emergenti, dove crescono domanda e produzione di beni e servizi, determinando un processo selettivo nel mercato fieristico europeo; l innovazione tecnologica sta profondamente trasformando l attività fieristica, con notevoli conseguenze in termini di ottimizzazione e crescita dei servizi offerti ai clienti, non risolvendosi meramente nell implementazione di nuove tecnologie ma estendendosi fino alla concezione stessa dell evento fieristico; l internazionalizzazione del sistema fieristico rappresenta un esigenza prioritaria del settore e un opportunità di crescita e sviluppo per le imprese lombarde e si concretizza anche attraverso il crescente protagonismo diretto delle fiere lombarde sui mercati esteri; l evoluzione della struttura economica e produttiva pone in evidenza il configurarsi di nuovi settori ed ambiti di mercato, aprendo nuove opportunità per la proposta di manifestazioni fieristiche inedite che possano porsi come punto di riferimento per i sottostanti comparti merceologici; Valutato opportuno definire le linee e gli indirizzi per un efficace azione regionale di stimolo e sostegno alla crescita ed allo sviluppo del settore fieristico per il periodo 2014-2017, individuando a tal fine obiettivi, priorità e strumenti di intervento; Ritenuto di adottare iniziative per: sostenere la competitività del sistema fieristico lombardo, favorendo l innovazione di prodotto e di processo nel settore, con riferimento tanto alle manifestazioni che alle strutture fieristiche; ricercare l attivazione di collaborazioni più estese tra i soggetti pubblici e privati a diverso titolo coinvolti nel sistema fieristico ed interessati al suo positivo andamento, per adottare interventi coordinati e mettere a fattor comune le risorse strategiche e i punti di forza di ciascun attore; sostenere l internazionalizzazione del sistema fieristico lombardo, anche attraverso la realizzazione di azioni pilota integrate di valorizzazione delle manifestazioni fieristiche di livello internazionale leader nei rispettivi settori merceologici e delle sottostanti filiere produttive nei mercati di elezione, nonché attraverso l accompagnamento di iniziative fieristiche promosse dagli operatori lombardi su mercati esteri di interesse prioritario per i rispettivi comparti merceologici; favorire l afflusso di nuovi espositori e visitatori professionali esteri presso le fiere in Lombardia, anche in ottica di marketing territoriale e turistico; Dato atto che l Unità Organizzativa competente della Direzione Generale Commercio, Turismo e Terziario ha predisposto il documento «Piano d azione 2014 2017 per il sistema fieristico lombardo, motore di innovazione e competitività», contenente gli indirizzi per l intervento regionale nel settore fieristico per il periodo indicato nel titolo, gli strumenti, le priorità settoriali e geografiche, il quadro delle risorse da destinare al finanziamento delle azioni previste nonché le modalità procedurali per l accesso alle stesse da parte dei destinatari; Ritenuto di: approvare il «Piano d azione 2014 2017 per il sistema fieristico lombardo, motore di innovazione e competitività», di cui all allegato A parte integrante e sostanziale della presente deliberazione; approvare in particolare gli indirizzi, le priorità, gli strumenti di intervento e le modalità procedurali, così come descritti nel documento suddetto; prevedere per l attuazione del Piano in oggetto i seguenti stanziamenti a carico del Bilancio 2014 e del Bilancio Pluriennale 2015-2016 di Regione Lombardia: anno 2014, 450.000,00 risorse correnti ed 250.000,00 in conto capitale; anno 2015, 400.000,00 in parte corrente; anno 2016, 400.000,00 in parte corrente; demandare a provvedimenti successivi lo stanziamento delle risorse relative all anno 2017 e gli eventuali incrementi agli stanziamenti già previsti per gli anni 2014-2016 in base alle ulteriori risorse che dovessero rendersi disponibili nei rispettivi bilanci anche in relazione agli atti della programmazione comunitaria 2014-2020; Dato atto che agli oneri finanziari a carico di Regione Lombardia si farà fronte da parte della Direzione Generale Commercio, Turismo e Terziario con le seguenti modalità: anno 2014: con le risorse previste sui capitoli del Bilancio 2014 n. 14.01.104.8241 (Titolo I «Spese Correnti», Missione 14 «Sviluppo economico e competitività», Programma 1 «Industria, PMI, Artigianato») per 450.000,00 e

Bollettino Ufficiale 21 n. 14.01.203.10156 (Titolo II «Spese in Conto Capitale», Missione 14 «Sviluppo economico e competitività», Programma 1 «Industria, PMI, Artigianato e Terziario») per 250.000,00, che presentano la necessaria disponibilità di competenza e di cassa; anno 2015: con le risorse previste sul capitolo del Bilancio di Previsione Pluriennale n. 14.01.104.8241 (Titolo I «Spese Correnti», Missione 14 «Sviluppo economico e competitività», Programma 1 «Industria, PMI, Artigianato») per 400.000,00; anno 2016: con le risorse previste sul capitolo del Bilancio di Previsione Pluriennale n. 14.01.104.8241 (Titolo I «Spese Correnti», Missione 14 «Sviluppo economico e competitività», Programma 1 «Industria, PMI, Artigianato e Terziario») per 400.000,00; Ritenuto che laddove previsti nel piano in oggetto, gli aiuti alle imprese sono concessi sulla base del regolamento (UE) 1407/2013 del 18 dicembre 2013 relativo all applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell Unione Europea agli aiuti «de minimis»; Visti in particolare gli articoli 1 (campo di applicazione), 2 (definizioni), 3 (aiuti «de minimis»), 4 (calcolo dell equivalente di sovvenzione lordo), 5 (cumulo) e 6 (controlli) del sopra richiamato Regolamento (UE); Dato atto che: le imprese beneficiarie dovranno sottoscrivere una dichiarazione, ai sensi del d.p.r. 445/2000, che: informi su qualsiasi altro aiuto «de minimis» ricevuto a norma del suddetto regolamento o di altri regolamenti «de minimis» durante i due esercizi finanziari precedenti e l esercizio finanziario in corso, al fine della verifica del rispetto della soglia per impresa e del cumulo con altri regimi «de minimis»; attesti di non rientrare nelle specifiche esclusioni di cui all art. 1 del regolamento (UE); attesti di non rientrare tra coloro che hanno ricevuto e successivamente non rimborsato o non depositato in un conto bloccato aiuti che lo Stato è tenuto a recuperare in esecuzione di una decisione di recupero adottata dalla Commissione europea ai sensi del regolamento (CE) 659/1999; Ritenuto di demandare al competente Dirigente pro tempore della Direzione Generale Commercio, Turismo e Terziario l assunzione di tutti gli ulteriori atti conseguenti; Vista la l.r. 34/1978 e successive modifiche e integrazioni, nonché il regolamento di contabilità e la legge di approvazione del bilancio di previsione dell anno in corso; Vista la l.r. 7 luglio 2008, n. 20 «Testo unico delle leggi regionali in materia di organizzazione e personale», nonché i provvedimenti organizzativi della X legislatura; A voti unanimi, espressi nelle forme di legge; DELIBERA 1. di approvare il «Piano d azione 2014 2017 per il sistema fieristico lombardo, motore di innovazione e competitività», di cui all allegato A parte integrante e sostanziale della presente deliberazione; 2. di approvare in particolare gli indirizzi, le priorità, gli strumenti di intervento e le modalità procedurali, così come descritti nel documento suddetto; 3. di dare atto che agli oneri finanziari a carico di Regione Lombardia si farà fronte da parte della Direzione Generale Commercio, Turismo e Terziario con le seguenti modalità: anno 2014: con le risorse previste sui capitoli del Bilancio 2014 n. 14.01.104.8241 (Titolo I «Spese Correnti», Missione 14 «Sviluppo economico e competitività», Programma 1 «Industria, PMI, Artigianato») per 450.000,00 e n. 14.01.203.10156 (Titolo II «Spese in Conto Capitale», Missione 14 «Sviluppo economico e competitività», Programma 1 «Industria, PMI, Artigianato») per 250.000,00, che presentano la necessaria disponibilità di competenza e di cassa; anno 2015: con le risorse previste sul capitolo del Bilancio di Previsione Pluriennale n. 14.01.104.8241 (Titolo I «Spese Correnti», Missione 14 «Sviluppo economico e competitività», Programma 1 «Industria, PMI, Artigianato e Terziario») per 400.000,00; anno 2016: con le risorse previste sul capitolo del Bilancio di Previsione Pluriennale n. 14.01.104.8241 (Titolo I «Spese Correnti», Missione 14 «Sviluppo economico e competitività», Programma 1 «Industria, PMI, Artigianato e Terziario») per 400.000,00; 4. di demandare a successivi provvedimenti di Giunta lo stanziamento delle risorse relative all anno 2017 e gli eventuali incrementi agli stanziamenti già previsti per gli anni 2014-2016 in base alle ulteriori risorse che dovessero rendersi disponibili nei rispettivi bilanci anche in relazione agli atti della programmazione comunitaria 2014-2020; 5. di prevedere che, laddove previsti nell ambito del «Piano d azione 2014 2017 per il sistema fieristico lombardo, motore di innovazione e competitività», gli aiuti concessi alle imprese siano attuati nel rispetto del regolamento (UE) 1407/2013 del 18 dicembre 2013 relativo all applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell Unione Europea agli «aiuti de minimis», con particolare riferimento agli articoli 1 (campo di applicazione), 2 (definizioni), 3 (aiuti «de minimis»), 4 (calcolo dell equivalente di sovvenzione lordo), 5 (cumulo) e 6 (controllo); 6. di demandare al competente Dirigente pro tempore della Direzione Generale Commercio, Turismo e Terziario l assunzione di tutti gli ulteriori atti conseguenti nonché il rispetto degli obblighi di pubblicazione di cui agli articoli 26 e 27 del d.lgs. n. 33/2013; 7. di disporre la pubblicazione del presente atto sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia. II segretario: Marco Pilloni

22 Bollettino Ufficiale ALLEGATO A PIANO D AZIONE 2014 2017 PER IL SISTEMA FIERISTICO LOMBARDO, MOTORE DI INNOVAZIONE E COMPETITIVITA INDICE 1. LE FIERE A SERVIZIO DELL INTERNAZIONALIZZAZIONE E DELLA COMPETITIVITÀ DELLE IMPRESE. Gli indirizzi del programma regionale di sviluppo della X legislatura 2. L ANDAMENTO DEL SISTEMA FIERISTICO LOMBARDO. - Il mercato fieristico europeo - Il mercato fieristico in Lombardia - La composizione merceologico-settoriale dell attività fieristica in Lombardia. - Distribuzione dell attività fieristica tra le città lombarde - Eventi globali ed iniziative dirette degli operatori fieristici lombardi sui mercati internazionali 3. VALORI, VOLUMI E DESTINAZIONE DELLE ESPORTAZIONI LOMBARDE - Valore, quantità e settori dell export lombardo - I mercati di destinazione dell export lombardo 4. INDIRIZZI E STRUMENTI PER LE POLITICHE REGIONALI DI SOSTEGNO ALL INNOVAZIONE E INTERNAZIONALIZZAZIONE DEL SISTE- MA FIERISTICO LOMBARDO NEL TRIENNIO 2014 2016. - A) Competitività ed Innovazione - B) Internazionalizzazione - C) Risorse - D) Procedure per la selezione degli interventi e la ripartizione delle risorse - E) Criteri di valutazione e priorità - F) Linee di intervento. 1. LE FIERE A SERVIZIO DELL INTERNAZIONALIZZAZIONE E DELLA COMPETITIVITA DELLE IMPRESE. GLI INDIRIZZI DEL PROGRAMMA REGIONALE DI SVILUPPO DELLA X LEGISLATURA. Colpite dalla più grave crisi economica dal dopoguerra ad oggi, che deprime la domanda interna di beni e servizi, le imprese sono sempre più spinte a guardare fuori dai confini nazionali per cercare nuovi sbocchi commerciali. Compensare il calo di vendite interne con l incremento delle esportazioni appare per molte aziende come una delle poche alternativa alla chiusura. Dopo aver recuperato nel 2011 i livelli raggiunti prima dello scoppio della crisi nel 2008, nel 2012 le esportazioni lombarde hanno segnato un nuovo record storico, superando la soglia dei 108 miliardi di euro [ ] Il nuovo record delle esportazioni lombarde è stato possibile grazie alla crescita delle esportazioni extra - UE, che hanno compensato il calo delle esportazioni intra - UE, particolarmente colpite dalla crisi economica che, partita dagli Stati Uniti nel 2007, è esplosa anche in Europa a partire dal 2008 ( L internazionalizzazione delle imprese lombarde, Confindustria Lombardia, aprile 2013). Da sempre le fiere costituiscono uno dei principali strumenti che le imprese hanno a disposizione per promuoversi, far conoscere prodotti e servizi, incontrare partner e clienti, sentire il polso delle tendenze in atto nel proprio settore, conoscere e raggiungere nuovi mercati. I dati sulle presenze di visitatori ed espositori esteri presso le principali manifestazioni, evidenziano la funzione delle fiere lombarde come porte di accesso ai mercati internazionali; un ruolo che appare strategico se si considera la struttura del nostro tessuto imprenditoriale, costituita quasi esclusivamente da aziende di piccola e media dimensione, poco strutturate in molti casi per affrontare autonomamente e continuativamente mercati lontani. Una significativa conferma proviene da una recente indagine Ispo, secondo la quale il 92% delle aziende reputa le fiere uno strumento utile per l export; questa valutazione viene espressa con maggiore frequenza dalle aziende dei settori moda, alimenti & bevande e meccanica. Il gradimento delle imprese cresce verso le fiere specializzate con qualifica internazionale, capaci di proporsi come piattaforme di servizi pre e post evento, finalizzati ad accompagnare le aziende espositrici nell approccio ai mercati, anche attraverso l organizzazione di agende di incontri b2b e con buyer appositamente profilati. Oltre che rappresentare uno strumento di proiezione delle imprese sui mercati internazionali, il sistema fieristico è anche un importante fattore di attrattività del turismo e del territorio: si consideri a questo proposito che il flusso annuo di visitatori delle manifestazioni

Bollettino Ufficiale 23 fieristiche in Lombardia supera i 7 milioni di presenze, ivi compresi oltre mezzo milione di frequentatori provenienti da Paesi esteri. L importanza del settore fieristico come fattore strategico per l economia lombarda trova ampio riconoscimento nel Programma Regionale di Sviluppo della X Legislatura, approvato dal Consiglio Regionale il 9 luglio 2013, che di seguito si riporta integralmente per la parte relativa all argomento: Nel contesto del terziario, il sistema fieristico rappresenta una risorsa importante: in Regione Lombardia si concentra la parte più rilevante dell offerta fieristica italiana, a sua volta posizionata al secondo posto su scala europea e ai primi posti su scala mondiale. La partecipazione alle manifestazioni fieristiche storicamente ha rappresentato e continua a rappresentare una delle principali modalità di approccio ai mercati esteri da parte delle imprese lombarde, con un incidenza strategica accresciuta delle fiere per il raggiungimento dei loro obiettivi di sviluppo, in particolare per le PMI. Il settore fieristico rappresenta anche un forte fattore di attrattività del territorio, generando annualmente un ingente flusso di visitatori ed espositori. A tal proposito le priorità per la politica regionale saranno: il sostegno al ruolo delle fiere quali partner per l internazionalizzazione delle imprese; l integrazione del sistema fieristico nelle strategie di una politica regionale di marketing territoriale; il miglioramento della competitività del sistema fieristico lombardo (con attenzione prioritaria all innovazione degli eventi ed ai fattori di accessibilità delle fiere e attrattività del contesto territoriale) Risultati attesi 63. Econ.14.1 Promozione all internazionalizzazione delle filiere produttive lombarde 64. Econ.14.1 Supporto al posizionamento competitivo globale delle fiere internazionali 65. Econ.14.1 Valorizzazione del sistema fieristico quale fattore di attrattività nel quadro di una strategia di marketing territoriale 2. L ANDAMENTO DEL SISTEMA FIERISTICO LOMBARDO L annuale rapporto Cermes/Bocconi, elaborato sui dati del 2012, ci offre un quadro sintetico dell andamento del mercato fieristico in Lombardia e del posizionamento dell offerta fieristica lombarda sui mercati internazionali. In sintesi se ne espongono di seguito alcune considerazioni utili a inquadrare il contesto e motivare gli indirizzi del presente programma. Il mercato fieristico europeo La moltiplicazione delle piattaforme fieristiche intercontinentali sta spingendo a una rapida ristrutturazione dell offerta fieristica europea. E in atto una forte selezione e una crescente concentrazione geografica delle manifestazioni del vecchio continente, presso le aree a maggiore accessibilità (soprattutto in Germania). La prospettiva è quella che il mercato tenda ad individuare, per ciascun settore, una manifestazione leader di intercontinentale che rappresentati l intera offerta europea e che possa ancora richiamare i visitatori extraeuropei. I dati recenti supportano questa prospettiva perché registrano una crescita del mercato fieristico solo a favore della Germania, con l Italia in posizione di resistenza e gli altri Paesi da tempo in significativa contrazione. Nel caso dell Italia, il consuntivo 2012 è segnato da una ripresa, grazie soprattutto alla ciclicità favorevole delle manifestazioni pluriennali, con una crescita delle aree locate e di espositori diretti pari al 5% circa. Prosegue invece il calo dei visitatori totali (-6%), a fronte però di un incremento del 16% dei visitatori esteri, soprattutto professionali. Germania, Italia, Francia e Spagna sono i leader del mercato in Europa e dispongono dei poli fieristici di maggiori dimensioni dove si concentrano il maggior numero di manifestazioni, espositori e visitatori. L Italia è il secondo Paese europeo dopo la Germania in termini di quota di mercato (metri quadri affittati), mentre il Quartiere fieristico di Milano (dati 2007) è il secondo sia per dimensioni (dopo Hannover) che per numero di metri quadrati affittati (dopo Parigi Expo), con un tasso di internazionalizzazione in crescita e con una presenza media di espositori esteri del 31 % (punte del 70-80% nel caso di manifestazioni business-to-business di punta) e di visitatori esteri del 7,9 % (elaborazioni Cermes-Bocconi su dati Regione Lombardia). Le quote di mercato della Lombardia in Italia e il trend di lungo periodo La Lombardia rappresenta la prima regione fieristica italiana con riferimento alle manifestazioni di livello internazionale, per le quali la Regione detiene, nel biennio 2011-2012, una quota del 36% in termini di aree locate, davanti a Emilia Romagna (23%) e Veneto (18%). La Lombardia è la prima regione italiana anche riguardo alle manifestazioni di livello nazionale e regionale, sebbene questa tipologia di eventi sia più omogeneamente distribuita tra le diverse regioni italiane. Sempre con riferimento al biennio 2011-2012, si stima infatti che la Lombardia abbia ospitato circa il 25% dell attività fieristica italiana di livello nazionale e regionale, precedendo l Emilia Romagna, che rappresenta circa l 11%. Il mercato fieristico in Lombardia L attività fieristica realizzata in Lombardia nel 2012 (escludendo le manifestazioni con qualifica locale) è stata di poco superiore ai 2 milioni di mq di superfici affittate, distribuiti su 159 eventi con oltre 46 mila espositori e circa 7,2 milioni di visitatori. Gli eventi con qualifica internazionale (68 nel 2012) costituiscono la parte preponderante dell attività fieristica regionale, rappresentando il 71% delle aree complessivamente locate, delle presenze espositive totali e dei visitatori. Le manifestazioni di livello nazionale e regionale, rispettivamente 31 e 60 nel 2012, rappresentano insieme il 29 % delle superfici locate, degli espositori totali e dei visitatori. La Lombardia si conferma la prima regione italiana, davanti a Emilia Romagna e Veneto, anche in termini di capacità espositiva installata, disponendo di quasi 600.000 mq di superfici lorde coperte. L offerta regionale di spazi espositivi dedicati è tuttavia estremamente concentrata: il solo Quartiere di Milano (considerando congiuntamente il Polo esterno e il Polo Urbano) rappresenta infatti quasi il 65% della disponibilità complessiva di spazi coperti, costituendo perciò una realtà a sé stante rispetto agli altri poli. La composizione merceologico-settoriale dell attività fieristica in Lombardia. La struttura dell attività fieristica lombarda in termini di comparti merceologici presenta una buona distribuzione tra i diversi settori, confermando la prevalenza anche per il biennio 2011/2012 delle manifestazioni dedicate all Abbigliamento-Moda che, a livello complessivo, rappresentano circa il 16% delle aree locate e degli espositori totali. Al secondo posto si collocano a pari merito i com-

24 Bollettino Ufficiale parti Arredamento-Casa, Agricoltura-Zootecnia e Regalistica-Oggettistica (ciascuna con l 11%), seguite dal comparto Industria- Tecnologia con il 10%. Il peso dei singoli settori merceologici all interno del mercato fieristico della Regione varia inoltre in funzione dei livelli delle manifestazioni. Tra gli eventi internazionali si conferma nella sostanza la graduatoria settoriale rilevata a livello complessivo, pur con un maggior peso delle fiere del comparto Industria-Tecnologia e una maggior concentrazione delle aree locate nei principali settori. Tra le manifestazioni nazionali e regionali sono invece dominanti i comparti a più marcato orientamento consumer, quali l Agricoltura-Zootecnia e le campionarie generali. Distribuzione dell attività fieristica tra le città lombarde La distribuzione dell attività fieristica lombarda tra le diverse sedi espositive regionali conferma la leadership assoluta di Milano in termini di espositori diretti (66% del mercato regionale nel biennio 2011-2012). Alle spalle della sede espositiva milanese si colloca, molto distanziato, il quartiere di Montichiari (con il 6% degli espositori diretti complessivi) al quale seguono, con una quota tra il 2% e il 4%, le sedi di Bergamo, Brescia, Gonzaga e Cremona. Rispetto al biennio precedente, non si rilevano variazioni significative delle posizioni occupate dalle diverse sedi. Considerando l attività fieristica di livello internazionale, la leadership di Milano appare ancor più incontrastata: il quartiere milanese ospita infatti quasi il 96% degli espositori totali, seguito da Cremona (2,2%) e Brescia (1,5%). Il primato del Quartiere milanese si conferma anche a livello nazionale: Milano è infatti in testa alla graduatoria delle città italiane per attività fieristica ospitata, precedendo Bologna e Verona. Le altre sedi lombarde sono invece piuttosto distanziate: Cremona occupa la sedicesima posizione (incrementando di due posizioni rispetto al biennio 2009-2010). Brescia sale al 20esimo posto e Cernobbio rimane al 25esimo posto, mentre Bergamo rimane stabile al 40esimo. Eventi globali ed iniziative dirette degli operatori fieristici lombardi sui mercati internazionali In linea con una tendenza in crescita nel mercato fieristico Europeo, anche le fiere lombarde stanno intensificando progetti ed iniziative sui più importanti mercati esteri ed innanzitutto nelle aree dove si registrano i più alti tassi di espansione economica. A partire dal 2007 Fiera Milano ha avviato un ampio programma di attività sui principali mercati internazionali attraverso una strategia articolata di alleanze con partner esteri e di acquisizioni societarie che ha portato ad oltre 70 il numero degli eventi co-organizzati oltre confine dal quartiere milanese, ricavandone nel 2012 circa il 27% del margine operativo lordo. Nel quadro di questa strategia, Fiera Milano è già presente nei Paesi dell area BRICST (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica e Turchia), a Singapore ed in Tailandia, mentre in più occasioni è stato dichiarato dagli amministratori del polo milanese l obiettivo di estendere la propria iniziativa diretta anche sui mercati degli USA e del Messico. L attività estera di Fiera Milano prevede inoltre l esportazione di manifestazioni ormai consolidate nel nostro calendario fieristico e rappresentative di settori produttivi d eccellenza per il nostro Paese che vengono riproposte come brand globali sui principali mercati internazionali: è il caso di HOMI che, ereditando la lunga tradizione di Macef andrà in Asia, Russia e America e di Food Hospitality World, format di sintesi per l estero delle fiere Tuttofood e Host che nel 2014 verrà realizzata in India, Cina, Brasile e Sud Africa. E in fase di progettazione anche un progetto di internazionalizzazione di BIT, manifestazione storica del settore turistico, a in Cina (Shanghai). Numerosi attori del comparto fieristico lombardo operano direttamente come organizzatori di manifestazioni fieristiche oltre confine. Con riferimento ai quartieri fieristici, ad esempio, nella primavera 2013 Cremonafiere ha realizzato la prima edizione di Mondo Musica New York, portando nel cuore degli USA una delle manifestazioni leader a livello mondiale nel settore della liuteria; si tratta di un progetto strutturato, costruito anche attraverso la costituzione di una società ad hoc, di diritto statunitense, con l obiettivo disviluppare e consolidare una presenza stabile nel tempo sul mercato USA (a conferma degli esiti positivi del primo esperimento, è già stata programmata la seconda edizione dell evento per la primavera 2014). Si moltiplicano anche le iniziative degli organizzatori fieristici lombardi sui principali mercati internazionali, tra le quali si richiamano, tra le principali e a titolo non esaustivo: - nel settore della logistica, a settembre 2014 Ipack-IMA realizzerà a Nairobi, in Kenya, la prima edizione di East Africa Pack; - The MICAM, la più importante manifestazione europea nel settore calzaturiero, è stata portata per la prima volta quest anno in Cina, a Shanghai, grazie a una collaborazione tra l organizzatore ANCI Servizi e Fiera Milano; - Cosmit ha da tempo intrapreso la strada dell organizzazione di manifestazioni all estero attraverso il progetto I Saloni World Wide, che anche nel 2013 è stato realizzato in Russia, a Mosca; - ormai per il secondo anno consecutivo Milano Unica ha realizzato due edizioni semestrali in Cina, Milano Unica China, organizzata a Shanghai in collaborazione con la Fiera di Francoforte; - BIT - nel settore artigianato, Ge.Fi. ha lanciato il progetto Make Hand Buy, piattaforma e-commerce riservata agli espositori di AF / Artigiano in Fiera, con un programma di promozione mirata verso i Paesi europei; 3. VALORI, VOLUMI E DESTINAZIONE DELLE ESPORTAZIONI LOMBARDE Valore, quantità e settori dell export lombardo Nel 2012 il flusso delle esportazioni dalla Lombardia ha raggiunto il valore di 108.080,50 milioni di Euro, corrispondente ad una quota del 27,73% del totale nazionale, pari a 389.725,03 milioni di Euro; seguono il Veneto con una quota del 13,12%, l Emilia Romagna con il 12,69 e il Piemonte con il 10,18. In termini di quantità, è ancora la Lombardia a guidare la classifica delle regioni italiane nel 2012, con un volume di 30.281.435,2 tonnellate di prodotti esportati, pari al 20,56% del totale nazionale (147.263.240,9 tonnellate), seguita da Sicilia (11,68%), Emilia Romagna (10,68%) e Friuli Venezia Giulia (9,99%). Il settore merceologico prevalente, come valore, nel quadro delle esportazioni dalla Lombardia è quello delle macchine utensili, pari nel 2012 a 21.932,84 milioni di Euro, corrispondenti a nel 2012, pari al 20,29% del totale; seguono i settori metalli e siderurgia (19.618,51 milioni di Euro, pari al 18,15%), elettronica e elettrotecnica (12.588,19 milioni di Euro, pari al 11,65%), tessile, moda e accessori (10.738,06 milioni di Euro, pari al 10,63%) e prodotti chimici (10.726,91 milioni di Euro, pari al 9,92%). I settori alimenti e bevande e mobili rappresentano rispettivamente il 4,36% ed l 1,98% in valore sul totale delle esportazioni. I mercati di destinazione dell export lombardo In base alle statistiche relative al 2012, il principale mercato di destinazione dell export lombardo è l area UE, che da sola assorbe

Bollettino Ufficiale 25 merci per un valore di 57.198,41 milioni di Euro, pari al 52,92% delle esportazioni totali. Se a questa quota si sommano 9.466,66 milioni di Euro di merci destinate ai paesi dell Europa extra-ue (esclusi gli stati europei che componevano l URSS), il valore complessivo dell export verso l Europa Occidentale raggiunge 66.665,07 milioni di Euro, pari al 61,68% del totale. Seguono i paesi dell area BRICST (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica e Turchia), per un valore complessivo di 12.742,94 milioni di Euro, pari all 11,79% del totale; l ordine di grandezza dei 5 paesi in termini di valore di export assorbito è il seguente: Cina, Russia, Turchia, con volumi molto simili tra loro, Brasile, India e Sudafrica. Medio Oriente e Africa Mediterranea valgono per l export regionale complessivamente 11.678,47 milioni di Euro, pari al 10,81% del totale, con Turchia, Emirati Arabi Uniti e Algeria nelle prime tre posizioni in ordine di importanza. Il Nord America (Canada, Messico e USA) contribuisce all attivo commerciale lombardo per un valore di 8.166,63 milioni di Euro, pari al 7,56% del totale, oltre tre quarti dei quali riferibili ai soli USA. L export verso i Paesi dell area ASEAN (Birmania, Brunei, Cambogia, Cina, Filippine, Laos, Malesia, Singapore, Tailandia, Vietnam) vale 4.563,86 milioni di Euro, pari al 4,22% del totale. Quanto all importanza dei singoli mercati nazionali per le nostre esportazioni, si osserva che il 52,29% (56.510,11 milioni di Euro) del totale complessivo nel 2012 è stato realizzato con i primi 8 Paesi: Germania, Francia, Svizzera, USA, Spagna, Regno Unito, Cina e Russia, dove i primi tre elencati rappresentano il 32,09% (34.680,86 milioni di Euro) del totale. Con riferimento alle direttrici di espansione dell export lombardo, attuali ed in prospettiva, è opportuno rilevare in sintesi gli esiti dell indagine condotta nel 2013 da Confindustria Lombardia condotta su un campione di 1.099 imprese ( L internazionalizzazione delle imprese lombarde, Confindustria Lombardia, aprile 2013). L indagine evidenzia come attualmente l interesse delle imprese lombarde sui mercati esteri si concentra principalmente sui Paesi della UE (con Francia e Germania ai vertici), sugli USA, i BRIC e l area del Mediterraneo. In una prospettiva di proiezione sul triennio 2013-2015, la stessa indagine evidenzia una progressiva riduzione del peso dei Paesi UE nelle intenzioni di sviluppo internazionale delle imprese lombarde, accompagnata da un crescente interesse per i Paesi emergenti in generale e per l area BRIC in particolare (in primis la Russia seguita dal Brasile). In sintesi, le direttrici in crescita riguardano BRIC, area del Mediterraneo, penisola arabica e America Latina. 4. INDIRIZZI E STRUMENTI PER LE POLITICHE REGIONALI DI SOSTEGNO ALL INNOVAZIONE E INTERNAZIONALIZZAZIONE DEL SISTEMA FIERISTICO LOMBARDO NEL TRIENNIO 2014-2016 Il sostegno all innovazione degli eventi, alle azioni di promozione del sistema fieristico regionale verso i mercati esteri ed alla funzione delle fiere quali piattaforme per l internazionalizzazione delle imprese e delle filiere produttive lombarde è indicato come priorità nell ambito degli indirizzi delineati nel Programma Regionale di Sviluppo della corrente Legislatura. L innovazione è una delle principali sfide per lo sviluppo del sistema fieristico lombardo. In particolare, l innovazione tecnologica sta profondamente trasformando l attività fieristica, con notevoli conseguenze in termini di ottimizzazione e crescita dei servizi offerti ai clienti, non risolvendosi meramente nell implementazione di nuovi tecnologie ma estendendosi fino alla concezione stessa dell evento fieristico. Si pensi, a titolo solo esemplificativo, al crescente fenomeno della fiera virtuali, che si caratterizza più in termini di integrazione ed estensione della fiera tradizionale che non in termini di assoluta alternativa, o alle connessioni in molti casi già realizzate tra fiera ed e-commerce. L evoluzione della struttura economica e produttiva, inoltre, pone in evidenza il configurarsi di nuovi settori ed ambiti di mercato, aprendo nuove opportunità per la proposta di manifestazioni fieristiche inedite che possano porsi come punto di riferimento per i sottostanti comparti merceologici. Come già evidenziato, negli anni recenti gli operatori fieristici lombardi hanno intensificato l impegno ad accrescere il tasso d internazionalizzazione delle manifestazioni organizzate sul territorio regionale e a consolidarne il posizionamento rispetto ai competitori nazionali ed esteri nei rispettivi comparti merceologici di riferimento; allo stesso tempo cresce il numero e l intensità di impegno dei quartieri e degli organizzatori lombardi che, tramite alleanze e/o acquisizioni societarie all estero sviluppano nuovi progetti fieristici oltre i confini nazionali, nei mercati più promettenti. Il fenomeno mette in evidenza la vitalità e la capacità del sistema fieristico lombardo di reagire ed adattarsi ai mutamenti di scenario e di elaborare nuove strategie competitive per difendere e sviluppare i propri marchi. Partendo da una valutazione sulla rilevanza dell offerta fieristica come fattore di attrattività del territorio lombardo e come elemento motore di un turismo qualificato quale è il turismo d affari, appare infine come l integrazione tra promozione fieristica e promozione turistica costituisca un opportunità di reciproco vantaggio sia per gli operatori del mercato espositivo che per il mondo della ricettività e rappresenti pertanto un tema d attenzione per le politiche regionali di sviluppo del settore e di promozione integrata delle eccellenze locali lombarde, in una logica di marketing territoriale, sia con riferimento all evento Expo 2015 che alla fase del post Expo. Secondo una logica di sussidiarietà che le è propria e che ne informa l azione come uno dei principi ispiratori, Regione Lombardia intende accompagnare e sostenere le iniziative autonome degli operatori del settore, programmando e ponendo in attuazione un pacchetto di interventi mirati a promuovere la competitività, l innovazione e l internazionalizzazione del sistema fieristico lombardo. Gli interventi di Regione Lombardia saranno progettati e realizzati avendo a cura il massimo coinvolgimento, in ottica di sistema, dei principali attori economici ed istituzionali del territorio lombardo, a partire dal sistema camerale nel quadro dell Accordo di Programma Competitività. A) Competitività ed Innovazione L innovazione tecnologica, con particolare riguardo agli strumenti ed ai linguaggi della comunicazione, esercita un forte impatto sull attività fieristica, modificando profondamente il contesto globale in cui essa si svolge, trasferendo nei padiglioni l opportunità e la necessità di nuove tipologie d offerta di servizi a visitatori ed espositori, dilatando l attività fieristica oltre le giornate di apertura fisica degli stand ecc. E un processo che non può risolversi solo nell implementazione di nuovi tecnologie ma che è destinato ad estendersi fino alla concezione stessa dell evento fieristico. L innovazione determina inoltre la nascita di nuovi mercati e segmenti di attività e quindi la possibilità di dar vita a nuove manifestazioni fieristiche ad essi dedicati.

26 Bollettino Ufficiale Nel triennio 2014-16 si prevede di dare continuità a quattro linee di intervento già inaugurate nel corso del 2013: 1) progetto Exhibitionist, promosso in collaborazione con Fondazione Fiera Milano, Camera di Commercio di Milano e Meet the Media Guru, consistente in un ciclo di incontri dedicati a diffondere e condividere esperienze italiane ed estere particolarmente significative ed innovative sotto il profilo dell implementazione di nuovi strumenti, modelli organizzativi e linguaggi di comunicazione nel mondo delle manifestazioni fieristiche, degli eventi e dei congressi. 2) l Exhibitionist Awards, concorso promosso, oltre che dai partner già citati per la precedente iniziativa, anche da Asal-Assoallestimenti e BEA Italia - Best Event Awards, il cui obiettivo è quello di premiare la qualità, l estetica e la funzionalità degli allestimenti fieristici, nonché valorizzare la ricerca di nuove soluzioni per la realizzazione degli stand. 3) Sostegno alla innovazione del calendario fieristico lombardo. Interventi di sostegno alla progettazione e realizzazione di nuove manifestazioni fieristiche, con l obiettivo di rinnovare ed ampliare il calendario fieristico lombardo, favorendo in particolare l avvio di eventi che diano rappresentazione a nuovi segmenti di mercato, espressivi delle vocazioni produttive e delle tendenze evolutive in atto nei territori lombardi. Gli interventi potranno essere attuati sia attraverso l indizione di bandi ad evidenza pubblica dedicati, sia tramite procedure negoziate nel quadro dell Accordo di Programma Competitività con il sistema camerale. 4) Certificazione dei dati delle manifestazioni fieristiche internazionali. In continuità con le iniziative già intraprese autonomamente (misura B del bando 2010 per la concessione di contributi agli organizzatori di manifestazioni fieristiche) e coerentemente con gli indirizzi espressi e condivisi dalle Regioni, dal Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) e dalle Associazioni Fieristiche Nazionali (AEFI, CFI, CFT) nell ambito dei lavoro del Coordinamento Nazionale per il sistema fieristico, Regione Lombardia intende promuovere l accesso alla certificazione dei dati da parte degli organizzatori di manifestazioni fieristiche con qualifica internazionale, collaborando all attuazione del programma nazionale promosso dal MISE e dalle Associazioni Fieristiche Nazionali. B) Internazionalizzazione Il sostegno al ruolo delle fiere per l internazionalizzazione delle imprese, come già evidenziato, è uno degli obiettivi qualificanti individuati dal PRS per le strategie regionali nel settore. In particolare, gli interventi regionali saranno orientati a sostenere l efficienza del sistema fieristico nel valorizzare e promuovere le filiere produttive d eccellenza sui mercati internazionali, consolidare e sviluppare la capacità delle manifestazioni lombarde di attrarre visitatori professionali (buyer e media specializzati in primis) ed espositori, agevolare lo sviluppo degli investimenti e dei calendari di iniziative fieristiche lombardi oltre confine. Al fine di ottimizzare la concentrazione di risorse economiche ed organizzative su obiettivi mirati, verranno definiti criteri preferenziali per la realizzazione degli interventi, individuando ambiti prioritari relativamente alla scelta dei mercati di destinazione e dei settori merceologici di maggiore interesse. Un ulteriore fattore prioritario per la definizione e la selezione degli interventi sarà rappresentato dall attitudine degli stessi a valorizzare le tematiche di EXPO 2015 e orientare ed indirizzare obiettivi e modalità esecutive delle azioni in termini di contributo alla promozione del grande appuntamento internazionale (ad esempio facilitando l arrivo in Italia di operatori esteri qualificati nella finestra temporale di EXPO). I mercati di destinazione prioritari. Quanto ai mercati di destinazione, tenuto conto dei dati e delle analisi relativi alle caratteristiche, alle specializzazioni, all andamento del mercato fieristico lombardo ed alle tendenze in essere al suo interno, delle caratteristiche e flussi direzionali del commercio estero lombardo, di una ricognizione delle filiere produttive strategiche e/o eccellenti presenti in Lombardia, nonché delle indicazioni emergenti dal confronto con gli attori del settore fieristico lombardo, si individuano le seguenti aree e Paesi prioritari: 1) Paesi dell area BRICST 2) Paesi dell area Medio Oriente e Nord Africa 3) Paesi dell area ASEAN 4) Paesi dell area MINT 5) Paesi dell area Sud America 6) Corea del Sud 7) Germania 8) Kenya 9) USA I settori merceologici prioritari. Quanto ai settori merceologici, saranno riconosciuti come prioritari quei comparti che esprimono le principali vocazioni del sistema fieristico lombardo, come risulta dalle rilevazioni sistematiche sull andamento del mercato prodotte in collaborazione da Regione Lombardia e Istituto CERMES/Università Bocconi: 1) Abbigliamento/Moda/Tessuti/Accessori 2) Arredamento/Casa/Oggettistica 3) Industria/Tecnologie 4) Alimentari, catering, ristorazione, strumenti e tecnologie dei processi di produzione, confezionamento, distribuzione, commercializzazione dei prodotti alimentari

Bollettino Ufficiale 27 C) Risorse Al netto di successivi incrementi di stanziamento, Regione Lombardia ha destinato alla realizzazione degli interventi prefigurati un ammontare complessivo di risorse pari a un milione e cinquecentomila euro per il triennio 2014 2016, come di seguito ripartite: Risorse di parte corrente: Anno 2014 450.000,00 Anno 2015 400.000,00 Anno 2016 400.000,00 Totale 1.250.000,00 Risorse in conto capitale: Anno 2014 250.000,00 Anno 2015 da definire Anno 2016 da definire Totale 250.000,00 Totale risorse correnti + capitale: 1.500.000,00 D) Procedure per la selezione degli interventi e la ripartizione delle risorse La Regione procederà ad indire una o più manifestazioni pubbliche di interesse per raccogliere proposte progettuali di elevata qualità volte a promuovere il sistema fieristico e produttivo regionale, sostenendo ed espandendo il livello di internazionalità delle manifestazioni fieristiche lombarde, favorendo lo sviluppo ed il consolidamento delle iniziative fieristiche promosse all estero dagli operatori lombardi, stimolando interventi per l innovazione e la qualificazione delle manifestazioni e delle strutture fieristiche lombarde, ampliando ed innovando la gamma di servizi offerti alle imprese dal sistema fieristico lombardo. In base alle risultanze delle suddette manifestazioni di pubblico interesse, la Regione potrà procedere a stipulare con i soggetti proponenti le convenzioni di cui all art.147, comma 3 lettera f) della legge regionale 2 febbraio 2010, n.6 o a concedere i contributi previsti dalla suddetta normativa. Soggetti proponenti: la manifestazione di interesse si rivolgerà agli operatori fieristici lombardi (quartieri e organizzatori), eventualmente in collaborazione con enti del sistema camerale lombardo, associazioni imprenditoriali di categoria e/o enti locali, secondo le specifiche tipologie di soggetti proponenti individuate nell ambito delle singole linee di intervento di cui al successivo punto 4.F). In ogni caso, la presenza di almeno un operatore fieristico nel partenariato costituirà requisito obbligatorio per l accesso a ciascuna linea di intervento. Modalità di presentazione delle proposte progettuali e durata degli interventi: la proposte progettuali dovranno essere presentate a Regione Lombardia DG Commercio, Turismo e Terziario entro i termini che verranno indicati con le apposite manifestazioni pubbliche di interesse, a seguito dell adozione di specifici provvedimenti di attuazione del presente piano. Nelle suddette manifestazioni pubbliche di interesse saranno inoltre indicati la durata massima degli interventi ed i termini tassativi di conclusione degli stessi. I provvedimenti attuativi potranno prevedere la possibilità che i progetti vengano realizzati su due annualità, e comunque conclusi entro il termine dell esercizio successivo a quello in cui avviene la pubblicazione della manifestazione di interesse (in questi casi nel piano spese del progetto dovranno risultare chiaramente ripartite le attività e rispettivi costi attribuite alle due annualità d esercizio). Modalità e criteri di valutazione: verrà costituita un apposita commissione che procederà periodicamente alla valutazione ed approvazione dei progetti pervenuti nei termini previsti, nonché alla proposta delle relative quote di cofinanziamento. Per la valutazione dei progetti si farà riferimento ai requisiti di ammissibilità dei proponenti che saranno specificati nelle manifestazioni di pubblico interesse, ai mercati di destinazione prioritari e ai settori prioritari individuati al punto 4.B) del presente programma, nonché ai criteri qualitativi specifici e agli ulteriori criteri prioritari di cui al punto 4.E). In ogni caso, per l approvazione dei progetti sarà indispensabile ottenere una valutazione minima di 70 punti al netto dell applicazione dei punteggi prioritari. Ripartizione delle risorse: le risorse disponibili saranno ripartite come specificato nel successivo punto 4.F) del presente piano. Le quote riservate al finanziamento dei progetti relativi alle linee di intervento 2), 3), 4), 5) e 6) saranno assegnate, fino ad esaurimento, in base alla graduatoria predisposta dalla commissione di valutazione di cui al precedente paragrafo, attingendo alla dotazione comune alle linee di intervento stesse come specificata nel successivo punto 4.F). Eventuali risorse residue alla chiusura del termine per la raccolta delle proposta progettuali della linea di intervento 1) potranno essere utilizzate per il finanziamento dei progetti ammissibili ma non finanziabili presentati per le linee di intervento 2), 3), 4), 5) e 6) e viceversa.

28 Bollettino Ufficiale Approvazione di progetti proposti in partenariato con enti del sistema camerale: nel caso in cui le proposte progettuali siano presentate in partenariato e co-finanziate da enti del sistema camerale, le stesse verranno portate in approvazione con procedura negoziale nell ambito dell Accordo di Programma Competitività con il sistema camerale. Regime d aiuto: laddove previsti nell ambito delle linee di intervento di cui al presente Paino, gli aiuti concessi alle imprese saranno attuati nel rispetto del Regolamento (UE) 1407/2013 del 18 dicembre 2013 relativo all applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell Unione Europea agli aiuti de minimis, con particolare riferimento agli articoli 1 (campo di applicazione), 2 (definizioni), 3 (aiuti de minimis ), 4 (calcolo dell equivalente di sovvenzione lordo), 5 (cumulo) e 6 (controllo). In particolare: - per impresa beneficiaria dell aiuto si intende l impresa unica così come definita ai sensi dell art. 2 del Regolamento (UE) 1407/2013 ovvero l insieme delle imprese fra le quali esiste almeno una delle relazioni seguenti: a) un impresa detiene la maggioranza dei diritti di voto degli azionisti o soci di un altra impresa; b) un impresa ha il diritto di nominare o revocare la maggioranza dei membri del consiglio di amministrazione, direzione o sorveglianza di un altra impresa; c) un impresa ha il diritto di esercitare un influenza dominante su un altra impresa in virtù di un contratto concluso con quest ultima oppure in virtù di una clausola dello statuto di quest ultima; d) un impresa azionista o socia di un altra impresa controlla da sola, in virtù di un accordo stipulato con altri azionisti o soci dell altra impresa, la maggioranza dei diritti di voto degli azionisti o soci di quest ultima. Le imprese fra le quali intercorre una delle relazioni di cui al primo comma, lettere da a) a d), per il tramite di una o più altre imprese sono anch esse considerate un impresa unica. In caso di acquisizioni, fusioni, scissioni per il calcolo della soglia de minimis si applicano i par. 8 e 9 dell art. 3 del Regolamento UE 1407/13 Sono escluse (art 1 del Regolamento 1407/2013) le: a) imprese operanti nel settore della pesca e dell acquacoltura di cui al regolamento (CE) n. 104/2000 del Consiglio ( 1 ); b) imprese operanti nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli; c) imprese operanti nel settore della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli nei casi seguenti: i) qualora l importo dell aiuto sia fissato in base al prezzo o al quantitativo di tali prodotti acquistati da produttori primari o immessi sul mercato dalle imprese interessate, ii) qualora l aiuto sia subordinato al fatto di venire parzialmente o interamente trasferito a produttori primari; Ai sensi dell art. 3 del Reg. 1407/2013 l importo complessivo degli aiuti «de minimis» concessi a un impresa unica non può superare 200 000 EUR nell arco di tre esercizi finanziari. Gli aiuti «de minimis» sono considerati concessi nel momento in cui all impresa è accordato, a norma del regime giuridico nazionale applicabile, il diritto di ricevere gli aiuti, indipendentemente dalla data di erogazione degli aiuti «de minimis» all impresa. Ai sensi dell art. 4 del Regolmento 1407/2013 l aiuto è concesso sotto forma di sovvenzione diretta. Ai sensi dell art. 3 par 7, qualora la concessione di nuovi aiuti «de minimis» comporti il superamento dei massimali pertinenti di cui al paragrafo 2, nessuna delle nuove misure di aiuto può beneficiare del presente regolamento. Ai sensi dell art. 5 del Reg. 1407/2013 gli aiuti «de minimis» non sono cumulabili con aiuti di Stato concessi per gli stessi costi ammissibili o con aiuti di Stato relativi alla stessa misura di finanziamento del rischio se tale cumulo comporta il superamento dell intensità di aiuto o dell importo di aiuto più elevati fissati, per le specifiche circostanze di ogni caso, in un regolamento d esenzione per categoria o in una decisione adottata dalla Commissione. Gli aiuti «de minimis» che non sono concessi per specifici costi ammissibili o non sono a essi imputabili possono essere cumulati con altri aiuti di Stato concessi a norma di un regolamento d esenzione per categoria o di una decisione adottata dalla Commissione. Ai sensi dell art. 6 del Regolamento 1407/2013 l aiuto viene erogato previo accertamento che l importo complessivo degli aiuti de minimis concessi all impresa non sia superiore al massimale di 200.000,00 euro, al limite nazionale di cui all art. 3 del Regolamento e che siano rispettate tutte le condizioni previste dal Regolamento. Prima della concessione dell aiuto viene acquisita una dichiarazione in forma scritta o elettronica dall impresa unica che informi su eventuali aiuti de minimis, ricevuti nell arco degli ultimi tre esercizi finanziari. L aiuto è concesso ad imprese beneficiarie che non rientrano tra coloro che hanno ricevuto e successivamente non rimborsato o depositato in un conto bloccato aiuti che lo Stato è tenuto a recuperare in esecuzione di una decisione di recupero adottata dalla Commissione europea ai sensi del Regolamento (CE) 659/1999; prima della concessione dell aiuto viene acquisita una dichiarazione in forma scritta o elettronica dall impresa che informi sul fatto che l impresa non si trovi nella suddetta condizione. Le modalità di controllo saranno attuate dalla Direzione competente al fine di garantire l effetto utile dell art. 6 del Regolamento 1407/13. Per le quote di contributo eventualmente soggette a rimborso ai sensi dell art. 72 della legge n. 289/2002, si applicano le disposizioni dell art. 4 del Reg. 1407/2013 per gli aiuti concessi sotto forma di contributi in conto interessi e garanzie. Ai sensi dell art 4. Paragrafo 7 del Reg. 1407/2013 gli aiuti concessi sotto forma di garanzie sono considerati aiuti «de minimis» trasparenti se: a) il beneficiario non è oggetto di procedura concorsuale per insolvenza o non soddisfa le condizioni previste dal diritto nazionale per l apertura nei suoi confronti di una tale procedura su richiesta dei suoi creditori. Nel caso di grandi imprese, il beneficiario si trova in una situazione comparabile a un rating del credito pari almeno a B-; e b) la garanzia non eccede l 80 % del prestito sotteso e ha un importo garantito di 1 500 000 EUR (o 750 000 EUR per le imprese che effettuano trasporto di merci su strada) e una durata di cinque anni o un importo garantito di 750 000 EUR (o 375 000 EUR per le imprese che effettuano trasporto di merci su strada) e una durata di dieci anni; se l importo garantito è inferiore a tali importi e/o la garanzia è concessa per un periodo inferiore rispettivamente a cinque o dieci anni, l equivalente sovvenzione lordo di tale garanzia viene calcolato in proporzione al massimale pertinente di cui all articolo 3, paragrafo 2; oppure c) l equivalente sovvenzione lordo è stato calcolato in base ai premi «esenti» di cui in una comunicazione della Commissione; oppure d) prima dell attuazione dell aiuto, i) il metodo di calcolo dell equivalente sovvenzione lordo relativo alla garanzia è stato notificato alla Commissione a norma di un regolamento da questa adottato nel settore degli aiuti di Stato in vigore in quel momento e accolto

Bollettino Ufficiale 29 dalla Commissione come conforme alla comunicazione sulle garanzie o a comunicazioni successive, e ii) tale metodo si riferisce esplicitamente al tipo di garanzia e al tipo di operazioni sottese in questione nel contesto dell applicazione del presente regolamento. Ai fini del calcolo della soglia, visto che l aiuto è concesso in forma diversa da una sovvenzione diretta in denaro, l importo dell aiuto corrisponde all equivalente sovvenzione lordo. Gli aiuti erogabili in più quote sono attualizzati al loro valore al momento della concessione. Il tasso d interesse da applicare ai fini dell attualizzazione è costituito dal tasso di attualizzazione al momento della concessione dell aiuto. Per il calcolo dell equivalente sovvenzione lordo si applicano le nuove disposizioni dell art. 4 del Regolamento UE 1407/13. Ai sensi dell art. 3 par.7, qualora la concessione di nuovi aiuti «de minimis» comporti il superamento dei massimali pertinenti di cui al paragrafo 2, nessuna delle nuove misure di aiuto può beneficiare del presente regolamento. Ai sensi dell art. 5 del Reg. 1407/2013 gli aiuti «de minimis» non sono cumulabili con aiuti di Stato concessi per gli stessi costi ammissibili o con aiuti di Stato relativi alla stessa misura di finanziamento del rischio se tale cumulo comporta il superamento dell intensità di aiuto o dell importo di aiuto più elevati fissati, per le specifiche circostanze di ogni caso, in un regolamento d esenzione per categoria o in una decisione adottata dalla Commissione. Gli aiuti «de minimis» che non sono concessi per specifici costi ammissibili o non sono a essi imputabili possono essere cumulati con altri aiuti di Stato concessi a norma di un regolamento d esenzione per categoria o di una decisione adottata dalla Commissione. Ai sensi dell art. 6 del Reg. 1407/2013 l aiuto viene erogato previa accertamento che l importo complessivo degli aiuti de minimis concessi all impresa non sia superiore al massimale di 200.000,00 euro, al limite nazionale di cui all art. 3 del Regolamento e che siano rispettate tutte le condizioni previste dal Regolamento. Prima della concessione dell aiuto viene acquisita una dichiarazione in forma scritta o elettronica dall impresa unica che informi su eventuali aiuti de minimis, ricevuti nell arco degli ultimi tre esercizi finanziari. L aiuto è concesso ad imprese beneficiarie che non rientrano tra coloro che hanno ricevuto e successivamente non rimborsato o depositato in un conto bloccato aiuti che lo Stato è tenuto a recuperare in esecuzione di una decisione di recupero adottata dalla Commissione europea ai sensi del Regolamento (CE) 659/1999; prima della concessione dell aiuto viene acquisita una dichiarazione in forma scritta o elettronica dall impresa che informi sul fatto che l impresa non si trovi nella suddetta condizione. Le modalità di controllo saranno attuate dalla Direzione competente al fine di garantire l effetto utile dell art. 6 del Regolamento 1407/13. E) Criteri di valutazione e priorità Linee di intervento Destinatari Criteri Punteggi 1) sostegno alla progettazione ed al lancio di nuove manifestazioni fieristiche 2) azioni di incoming di buyer e visitatori professionali esteri nell ambito di manifestazioni fieristiche internazionali e nazionali lombarde 3) iniziative di promozione di filiera sui mercati internazionali 4) iniziative di comunicazione dell offerta fieristica lombarda sui mercati esteri 5) iniziative fieristiche promosse dagli operatori lombardi sui mercati esteri 6) interventi di qualificazione delle manifestazioni fieristiche internazionali e nazionali mirati a migliorare l offerta si servizi alle imprese 7) interventi per la qualificazione ed innovazione tecnologica dei quartieri fieristici di livello internazionale organizzatori fieristici, enti sistema camerale, enti locali, associazioni imprenditoriali quartieri ed organizzatori fieristici, enti del sistema camerale Quartieri fieristici, enti sistema camerale, enti locali Grado di innovatività dell iniziativa 40 Congruità e pertinenza dei costi, fattibilità e sostenibilità economica del progetto Qualità, completezza, fattibilità tecnica del progetto, eventuale raccordo con il tema di EXPO 2015 Priorità Co-finanziamento di un ente camerale 20 Grado di definizione, coerenza e motivazione degli obiettivi 40 Congruità e pertinenza dei costi, fattibilità e sostenibilità economica del progetto Qualità, completezza e fattibilità tecnica del progetto, eventuale raccordo con il tema di EXPO 2015, composizione della partnership* Priorità Co-finanziamento di un ente del sistema camerale Paesi prioritari 10 Settori merceologici prioritari 10 Manifestazione certificata** 5 Grado di definizione, coerenza e motivazione degli obiettivi Congruità e pertinenza dei costi, fattibilità e sostenibilità del progetto Qualità, completezza e fattibilità tecnica del progetto 30 30 30 30 20 40 30 30 Composizione della partnership*: partecipazione nella partnership di progetto di più operatori fieristici presenti negli elenchi di cui all art. 21 del r.r. 12 aprile 2003 n.5 ( Attuazione della l.r. 10 dicembre 2002, n. 30 Promozione e sviluppo del sistema fieristico lombardo ). Manifestazione certificata**: si intende una manifestazione fieristica i cui dati relativi all ultima edizione precedente la presentazione della domanda siano stati certificati da uno degli enti a tal scopo accreditati da ACCREDIA.

30 Bollettino Ufficiale F) Linee di intervento. I soggetti proponenti, rispondendo all avviso pubblico di manifestazione di interesse, dovranno indicare la linea di intervento prescelta fra quelle di seguito elencate: 1) sostegno alla progettazione ed al lancio di nuove manifestazioni fieristiche; 2) azioni di incoming di buyer e visitatori professionali esteri nell ambito di manifestazioni fieristiche internazionali e nazionali lombarde; 3) iniziative di promozione di filiera sui mercati internazionali; 4) iniziative di comunicazione dell offerta fieristica lombarda sui mercati esteri; 5) sostegno alle iniziative fieristiche promosse dagli operatori lombardi sui mercati esteri; 6) interventi di qualificazione delle manifestazioni fieristiche internazionali e nazionali mirati a migliorare l offerta si servizi alle imprese; 7) interventi per la qualificazione ed innovazione tecnologica dei quartieri fieristici di livello internazionale. QUADRO DI RIEPILOGO DELLE LINEE DI INTERVENTO Linea di intervento Proponenti Massimali 1) sostegno alla progettazione ed al lancio di nuove manifestazioni fieristiche Organizzatori fieristici, enti sistema camerale, enti locali, associazioni imprenditoriali fino a 50 % valore del progetto max: 40.000 cad Risorse 2014 ( ) Risorse 2015 ( ) Risorse 2016 ( ) 100.000 100.000 100.000 2) azioni di incoming di buyer e visitatori professionali esteri nell ambito di manifestazioni fieristiche internazionali e nazionali lombarde Quartieri ed organizzatori fieristici, enti del sistema camerale fino a 50 % valore del progetto max: 50.000 100.000 se co-finanzia un ente del sistema camerale 3) iniziative di promozione di filiera sui mercati internazionali 4) iniziative di comunicazione dell offerta fieristica lombarda sui mercati esteri 5) sostegno alle iniziative fieristiche promosse dagli operatori lombardi sui mercati esteri 6) interventi di qualificazione delle manifestazioni fieristiche internazionali e nazionali mirati a migliorare l offerta si servizi alle imprese 7) interventi per la qualificazione ed innovazione tecnologica dei quartieri fieristici di livello internazionale Organizzatori fieristici, enti sistema camerale, enti locali, associazioni imprenditoriali Organizzatori fieristici, enti sistema camerale Organizzatori fieristici, enti sistema camerale, enti locali, associazioni imprenditoriali Organizzatori fieristici, enti sistema camerale, associazioni imprenditoriali fino a 50 % valore del progetto max: 50.000 elevato ad 100.000 se co-finanzia un ente del sistema camerale 25 % valore del progetto max: 50.000 fino a 50 % valore del progetto max: 50.000 100.000 se co-finanzia un ente del sistema camerale 30% valore del progetto max: 50.000 Quartieri fieristici, enti sistema camerale, max: 85.000 enti locali fino a 70% valore del progetto 100.000 se co-finanzia un ente del sistema camerale 350.000 300.000 300.000 250.000 da definire da definire

Bollettino Ufficiale 31 SOSTEGNO ALLA PROGETTAZIONE E AL LANCIO DI NUOVE MANIFESTAZIONI FIERISTICHE (Linea di intervento 1) FINALITA : OBIETTIVO SPECIFICO DESCRIZIONE ATTIVITÀ E CONTENUTI PROGETTUALI Favorire la proposizione di nuovi format e contenuti per innovare il calendario fieristico lombardo, sostenendo nuovi progetti di iniziative fieristiche rappresentative dei territori e delle vocazioni economiche e produttive lombarde. Accrescere la capacità attrattiva dell offerta fieristica lombarda favorendo l individuazione, lo sviluppo ed il consolidamento di nuovi ambiti di eccellenza nel mercato espositivo. I progetti dovranno consistere nella proposta di nuove manifestazioni da realizzare all interno di uno dei quartieri fieristici lombardi riconosciuti e qualificati ai sensi degli articoli 9,10,11 e 13 del regolamento regionale n.5/2003. I progetti dovranno preferibilmente dare espressione a nuovi segmenti di mercato o settori merceologici che non siano tema di manifestazioni fieristiche di pari qualifica già presenti nel calendario fieristico regionale. I proponenti dovranno impegnarsi, nel caso di approvazione del progetto, a conferire incarico per la certificazione dei dati della manifestazione ad un ente accreditato a tal fine da Accredia. RISULTATO ATTESO RISULTATI ATTESI PRS PROPONENTI TERRITORIO Qualificazione di nuove manifestazioni nel calendario fieristico lombardo. Econ.14.1.65 Valorizzazione del sistema fieristico quale fattore di attrattività nel quadro di una strategia di marketing territoriale. Organizzatori fieristici, enti del sistema camerale, enti locali, associazioni imprenditoriali. Regione Lombardia AZIONI DI INCOMING DI BUYER E VISITATORI PROFESSIONALI ESTERI NELL AMBITO DI MANIFESTAZIONI FIERISTICHE INTERNAZIONALI E NAZIONALI LOMBARDE (Linea di intervento 2) FINALITA : OBIETTIVO SPECIFICO DESCRIZIONE ATTIVITÀ E CONTENUTI PROGETTUALI RISULTATO ATTESO RISULTATI ATTESI PRS PROPONENTI TERRITORIO Sostenere il ruolo delle manifestazioni fieristiche lombarde come piattaforme per l internazionalizzazione delle imprese, attraverso l incoming di operatori professionali esteri (operatori economici e buyer, media e operatori della comunicazione, rappresentanze istituzionali, università enti e istituti di ricerca ecc.). Incrementare la presenza di interlocutori professionali esteri nelle manifestazioni fieristiche lombarde con qualifica internazionale o nazionale, ampliando le opportunità di avviare o consolidare nuove relazioni con i mercati esteri da parte delle imprese lombarde espositrici. I progetti dovranno prevedere azioni finalizzate ad attrarre visitatori professionali presso una o più manifestazioni fieristiche con qualifica internazionale o nazionale del calendario lombardo. In particolare dovranno essere individuati e motivati i Paesi di provenienza ed il programma di attività proposto. Qualora il progetto preveda l invito di operatori economici e/o commerciali, dovrà essere predisposta un agenda di incontri b2b con aziende lombarde espositrici nell ambito della manifestazione fieristica prescelta o in contesti ad essa collegati (ad es. visite a sedi o stabilimenti delle aziende stesse sul territorio lombardo); anche nel caso in cui il progetto preveda la presenza di categorie diverse di visitatori professionali (operatori della comunicazione, accademici, ricercatori, rappresentanze istituzionali ecc.), il progetto dovrà illustrare motivazioni ed obiettivi dell azione e presentare un coerente programma di attività. Incremento della conoscenza degli eventi fieristici lombardi sui mercati target individuati. Incremento del numero di visitatori ed espositori agli eventi lombardi e conseguente crescita delle opportunità di business per le aziende espositrici e per l indotto delle fiere (anche turistico, commerciale e culturale). Econ.14.1.63 Promozione all internazionalizzazione delle filiere produttive lombarde. Econ.14.1 64 Supporto al posizionamento competitivo globale delle fiere internazionali. Econ.14.1.65 Valorizzazione del sistema fieristico quale fattore di attrattività nel quadro di una strategia di marketing territoriale. Organizzatori e quartieri fieristici, enti del sistema camerale. Lombardia. Con riferimento alla provenienza degli operatori esteri, priorità a favore dei Paesi individuati come prioritari nel presente programma.

32 Bollettino Ufficiale INIZIATIVE DI PROMOZIONE DI FILIERA SUI MERCATI INTERNAZIONALI (Linea di intervento 3) FINALITA : Promuovere le manifestazioni fieristiche internazionali lombarde e sostenerne il ruolo di rappresentanza delle filiere produttive d eccellenza sui mercati esteri. OBIETTIVO SPECIFICO Promuovere l offerta fieristica lombarda nei Paesi esteri di riferimento e le sottostanti filiere produttive con l obiettivo di accrescerne il posizionamento sul mercato fieristico internazionale. DESCRIZIONE ATTIVITÀ E CONTENUTI PROGETTUALI I progetti dovranno prevedere azioni mirate a: a) aprire nuovi mercati alle manifestazioni fieristiche internazionali lombarde e le sottostanti filiere merceologiche/produttive e/o a consolidare e migliorarne il posizionamento su mercati con i quali sono già state avviate relazioni e rapporti commerciali; b) offrire alle imprese delle filiere merceologiche/ produttive sottostanti le fiere coinvolte opportunità di approfondimento conoscitivo e avvio di relazioni d affari nei Paesi prescelti. I progetti potranno prevedere le seguenti tipologie d azione: organizzazione di eventi ed azioni volte a far conoscere le manifestazioni fieristiche internazionali lombarde sui mercati prescelti (es. road-show, meeting, eventi culturali ecc.) organizzazione di missioni imprenditoriali su mercati prescelti, comprendenti uno o più organizzatori di manifestazioni fieristiche ed eventualmente imprese lombarde rappresentative delle sottostanti filiere produttive e/o merceologiche RISULTATO ATTESO Incremento della conoscenza degli eventi fieristici lombardi sui mercati target individuati. Incremento della presenza di operatori professionali provenienti dai Paesi prescelti nelle manifestazioni fieristiche oggetto degli interventi di promozione. Valorizzazione della capacità delle fiere di accompagnare le imprese a conoscere nuovi mercati ed a sviluppare e consolidare nuove relazioni d affari nei Paesi target. RISULTATI ATTESI PRS Econ.14.1.63 Promozione all internazionalizzazione delle filiere produttive lombarde. Econ.14.1 64 Supporto al posizionamento competitivo globale delle fiere internazionali. Econ.14.1.65 Valorizzazione del sistema fieristico quale fattore di attrattività nel quadro di una strategia di marketing territoriale. PROPONENTI Organizzatori fieristici, enti del sistema camerale, enti locali, associazioni imprenditoriali. TERRITORIO Priorità a favore dei Paesi individuati come prioritari nel presente programma. INIZIATIVE DI COMUNICAZIONE DELL OFFERTA FIERISTICA LOMBARDA SUI MERCATI ESTERI (Linea di intervento 4) FINALITA : OBIETTIVO SPECIFICO DESCRIZIONE ATTIVITÀ E CONTENUTI PROGETTUALI RISULTATO ATTESO RISULTATI ATTESI PRS PROPONENTI TERRITORIO Promuovere le manifestazioni fieristiche internazionali lombarde e sostenerne il ruolo di rappresentanza delle filiere produttive d eccellenza sui mercati esteri. Promuovere la conoscenza dell offerta fieristica lombarda nei Paesi esteri di riferimento attraverso campagne di comunicazione mirata. I progetti dovranno prevedere azioni mirate a diffondere e consolidare la conoscenza delle manifestazioni fieristiche internazionali lombarde su mercati esteri selezionati, anche attraverso la programmazione e realizzazione di campagne di comunicazione mirate su una o più manifestazioni fieristiche e settori merceologici affini utilizzando accedendo ai media dei Paesi target. Incremento della conoscenza degli eventi fieristici lombardi sui mercati target individuati. Incremento della presenza di operatori professionali provenienti dai Paesi prescelti nelle manifestazioni fieristiche oggetto degli interventi di promozione. Econ.14.1.63 Promozione all internazionalizzazione delle filiere produttive lombarde. Econ.14.1 64 Supporto al posizionamento competitivo globale delle fiere internazionali. Econ.14.1.65 Valorizzazione del sistema fieristico quale fattore di attrattività nel quadro di una strategia di marketing territoriale. Organizzatori fieristici, enti del sistema camerale, associazioni imprenditoriali. Priorità ai Paesi individuati come prioritari nel presente programma.

Bollettino Ufficiale 33 SOSTEGNO ALLE INIZIATIVE FIERISTICHE PROMOSSE DAGLI OPERATORI LOMBARDI SUI MERCATI ESTERI (Linea di intervento 5) FINALITA : OBIETTIVO SPECIFICO DESCRIZIONE ATTIVITÀ E CONTENUTI PROGETTUALI RISULTATO ATTESO RISULTATI ATTESI PRS PROPONENTI TERRITORIO Sostenere l internazionalizzazione e la capacità competitiva sul mercato globale del sistema fieristico lombardo. Favorire l avvio ed il consolidamento delle iniziative fieristiche all estero da parte degli operatori fieristici lombardi. Le proposte dovranno riferirsi all organizzazione di attività fieristiche promosse da quartieri e/o organizzatori fieristici lombardi all estero. In particolare, verranno prese in considerazione le seguenti tipologie di progetto: organizzazione di manifestazioni fieristiche all estero, promosse da operatori fieristici lombardi autonomamente o in partnership con altri operatori, italiani od esteri organizzazione di esposizioni collettive all estero, promosse da operatori fieristici lombardi nell ambito di manifestazioni fieristiche organizzate da altri operatori fieristici Sviluppo della competitività del sistema fieristico lombardo nel mercato internazionale attraverso la crescita ed il consolidamento delle iniziative fieristiche lombarde all estero. Econ.14.1.63 Promozione all internazionalizzazione delle filiere produttive lombarde. Econ.14.1 64 Supporto al posizionamento competitivo globale delle fiere internazionali. Organizzatori fieristici, enti del sistema camerale, enti locali, associazioni imprenditoriali. Priorità a favore dei Paesi individuati come prioritari nel presente programma. INTERVENTI DI QUALIFICAZIONE DELLE MANIFESTAZIONI FIERISTICHE INTERNAZIONALI E NAZIONALI MIRATI A MIGLIORARE L OFFERTA DI SERVIZI ALLE IMPRESE (Linea di intervento 6) FINALITA : OBIETTIVO SPECIFICO DESCRIZIONE ATTIVITÀ E CONTENUTI PROGETTUALI RISULTATO ATTESO RISULTATI ATTESI PRS PROPONENTI TERRITORIO Sostenere la competitività delle manifestazioni fieristiche e la qualificazione dell offerta di servizi alle imprese espositrici. Favorire l offerta di servizi innovativi alle imprese nell ambito delle manifestazioni fieristiche con qualifica internazionale o nazionale. I progetti dovranno riguardare l organizzazione di nuovi servizi offerti alle imprese espositrici. A titolo esemplificativo e non esaustivo, si propongono le seguenti tipologie di servizio: offerta di servizi formativi su tematiche di specifico interesse per le imprese espositrici prima e durante lo svolgimento della manifestazione; organizzazione di strumenti e piattaforme che consentano un ampliamento/estensione digitale della manifestazione fieristica (es. fiera virtuale, e-commerce); predisposizione di agende di incontri b2b a favore delle imprese espositrici; predisposizione di pacchetti di servizi e proposte mirati a favorire una migliore fruizione turistica, commerciale o culturale del territorio lombardo da parte dei frequentatori delle manifestazioni fieristiche. Sperimentazione di servizi innovativi nell ambito delle manifestazioni fieristiche di livello internazionale e nazionale. Econ.14.1 64 Supporto al posizionamento competitivo globale delle fiere internazionali. Econ.14.1.65 Valorizzazione del sistema fieristico quale fattore di attrattività nel quadro di una strategia di marketing territoriale. Organizzatori fieristici, enti del sistema camerale, associazioni imprenditoriali. Lombardia INTERVENTI PER LA QUALIFICAZIONE ED INNOVAZIONE TECNOLOGICA DEI QUARTIERI FIERISTICI DI LIVELLO INTERNAZIONALE E NA- ZIONALE (Linea di intervento 7) FINALITA : OBIETTIVO SPECIFICO Sostenere la competitività dell offerta fieristica lombarda. Favorire la qualificazione tecnologica di quartieri fieristici lombardi di livello internazionale.

34 Bollettino Ufficiale DESCRIZIONE ATTIVITÀ E CONTENUTI PROGETTUALI RISULTATO ATTESO RISULTATI ATTESI PRS PROPONENTI TERRITORIO Verranno privilegiati progetti orientati all innovazione tecnologica dei quartieri fieristici capaci di produrre benefici concreti per gli utenti delle manifestazioni fieristiche quali, a titolo di esempio, non esaustivo: soluzioni tecnologiche per consentire l integrazione fra le procedure di accesso alla fiera e la fruizione o produzione di servizi complementari; sistemi e tecnologie per registrare telematicamente i visitatori dei singoli propri stand; sistemi e tecnologie per la comunicazione e la diffusione di informazioni in tempo reale durante lo svolgimento della manifestazione a target mirati di visitatori; sistemi di sicurezza e antincendio con attrezzature, e impianti di nuova generazione; sistemi informatici per la rilevazione dati e consumi del quartiere (energetici ecc.); acquisto di mezzi ecologici per le attività di logistica interna (movimentazione merci, allestimenti ecc.) Implementazione di dotazioni tecnologiche innovative (sia hardware che software) per ampliare e qualificare l offerta di servizi agli operatori fieristici, fornitori e frequentatori delle manifestazioni fieristiche. Econ.14.1 64 Supporto al posizionamento competitivo globale delle fiere internazionali. Econ.14.1.65 Valorizzazione del sistema fieristico quale fattore di attrattività nel quadro di una strategia di marketing territoriale. Quartieri fieristici di livello internazionale e nazionale, enti del sistema camerale, enti locali. Lombardia

Bollettino Ufficiale 35 D.g.r. 20 marzo 2014 - n. X/1530 Approvazione dello schema di accordo di collaborazione tra Regione Lombardia, comune di Milano e Assimpredil-ANCE per la sperimentazione di un sistema di controllo dinamico dei veicoli merci e da lavoro (Progetto Converse) LA GIUNTA REGIONALE Visto il decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155 «Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell aria ambiente e per un aria più pulita in Europa»; Vista la legge regionale 11 dicembre 2006, n. 24 «Norme per la prevenzione e la riduzione delle emissioni in atmosfera a tutela della salute e dell ambiente», ed in particolare: l art. 1 che individua tra le finalità quella di perseguire la riduzione progressiva dell inquinamento atmosferico attraverso la programmazione di misure integrate, agenti dal breve al lungo periodo sulle varie sorgenti emissive ed in rapporto alle condizioni meteo-climatiche del bacino padano, finalizzate al rispetto dei valori limite degli inquinanti e alla prevenzione degli effetti nocivi sulla salute dei cittadini e sull ambiente; l art.13, comma 5, che prevede la possibilità, da parte della Giunta regionale, di disporre, con appositi atti, l obbligo dell apposizione di vetrofanie su specifiche tipologie di veicoli per agevolare il controllo del rispetto delle limitazioni alla circolazione e all utilizzo dei veicoli; l art.13, comma 6 bis, che prevede la possibilità di effettuare i controlli delle violazioni delle misure regionali di limitazione alla circolazione anche mediante impianti di rilevazione elettronica; Visto il Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell Aria, denominato PRIA, - approvato con deliberazione 6 settembre 2013 n. 593 - che ha individuato le misure di miglioramento dello stato di qualità dell aria ambiente attivabili nel breve, medio e lungo periodo e che costituisce lo strumento di pianificazione regionale in materia ai sensi della legge regionale n. 24/2006 e del decreto legislativo n. 155/2010; Richiamate le azioni di breve e medio periodo del PRIA, e in particolare l azione TP-12 «Controlli elettronici su strada» che prevede il riconoscimento della classe emissiva dei mezzi circolanti su strada tramite dispositivo elettronico installato a bordo dei veicoli; Ritenuto di dare prima attuazione all azione TP-12 del PRIA attraverso l attivazione di una sperimentazione con il Comune di Milano circa l utilizzo di un dispositivo elettronico da collocare a bordo di determinati veicoli per il riconoscimento della classe emissiva e il tracciamento dei percorsi; Richiamati gli esiti del Tavolo Istituzionale ARIA, previsto ai sensi dell art. 2 della legge regionale n. 24/2006, tenutosi in data 12 febbraio 2014, che hanno confermato la volontà da parte di Regione Lombardia e del Comune di Milano di attivare la sperimentazione sulla base del progetto elaborato dal Comune di Milano e denominato «Progetto CONVERSE»; Considerato che: l obiettivo principale dell iniziativa consiste nello sperimentare tecnologie che consentano di migliorare l efficienza dei controlli, altresì finalizzate al rispetto delle disposizioni regionali in materia di limitazione della circolazione dei veicoli maggiormente inquinanti, anche attraverso l integrazione di diversi sistemi di controllo del traffico già esistenti; i veicoli oggetto della sperimentazione sono individuati all interno dei mezzi d opera che afferiscono all attività dei cantieri e che saranno messi a disposizione dall associazione delle imprese edili e complementari operanti nelle province di Milano, di Lodi e di Monza e Brianza - Assimpredil ANCE - che aderisce volontariamente alla sperimentazione; sulla base dei risultati ottenuti dalla sperimentazione Regione Lombardia potrà acquisire un know how tecnologico da cui derivare elementi utili per la definizione di nuove politiche di controllo della circolazione dei veicoli nonché acquisire nuovi elementi per definire criteri per la progettazione delle Zone a Traffico Limitato (ZTL); il progetto prevede la possibilità di utilizzare, assieme al dispositivo di tracciamento elettronico, un identificativo visivo da applicare ai veicoli coinvolti allo scopo di sperimentare l utilizzo futuro di vetrofanie e la cui grafica è definita da Regione Lombardia; la durata del progetto è prevista in 15 mesi; Considerato che l iniziativa si affianca agli interventi di limitazione della circolazione dei veicoli più inquinanti vigenti e a quelli di prossima attivazione a seguito dell attuazione delle azioni previste dal PRIA; Visto lo schema di Accordo di collaborazione tra Regione Lombardia, Comune di Milano e Assimpredil-ANCE per la sperimentazione di un sistema di controllo dinamico dei veicoli merci e da lavoro (progetto CONVERSE), predisposto dalla Direzione Generale «Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile U.O. Qualità dell aria, Emissioni Industriali e rumore» e condiviso con il Comune di Milano e Assimpredil-ANCE; Considerato che la grafica dell identificativo visivo da applicare ai veicoli coinvolti allo scopo di sperimentare l utilizzo futuro di vetrofanie sarà definita da Regione Lombardia che provvederà alla realizzazione di numero 500 identificativi avvalendosi del contratto di appalto n. 4301/UR, già in essere, stipulato in data 9 luglio 2013 con la società «Borrello Centro Servizi srl» di Roma per l affidamento del servizio del Centro Stampa, per una spesa massima non superiore a euro 600 (IVA inclusa), da imputare al capitolo 7992 del bilancio di previsione 2014-2016 per l esercizio finanziario 2014; Ritenuto quindi che dalla sottoscrizione del presente Accordo non derivano ulteriori impegni finanziari a carico del bilancio regionale oltre a quelli sopra richiamati; Ritenuto che il progetto concorre al raggiungimento degli obiettivi di miglioramento della qualità dell aria; Richiamate le premesse quale parte integrante e sostanziale della presente deliberazione; All unanimità dei voti espressi in forma di legge; DELIBERA 1. di approvare lo schema di Accordo di collaborazione tra Regione Lombardia, Comune di Milano e Assimpredil-ANCE per la sperimentazione di un sistema di controllo dinamico dei veicoli merci e da lavoro (progetto CONVERSE), riportato in allegato alla presente deliberazione, parte integrante e sostanziale della stessa; 2. di avvalersi, per la stampa di numero 500 identificativi visivi, del contratto di appalto n. 4301/UR, già in essere, stipulato in data 9 luglio 2013 con la società «Borrello Centro Servizi srl» di Roma per l affidamento del servizio del Centro Stampa, per una spesa massima non superiore a euro 600 (IVA inclusa), da imputare al capitolo 7992 del bilancio di previsione 2014-2016 per l esercizio finanziario 2014; 3. di demandare la sottoscrizione dell Accordo all Assessore all Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile; 4. di individuare la Direzione Generale Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile quale soggetto preposto agli adempimenti conseguenti dalla sottoscrizione dell Accordo; 5. di disporre la pubblicazione della presente deliberazione e del relativo allegato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia (BURL). Il segretario: Marco Pilloni

36 Bollettino Ufficiale ALLEGATO ***** Schema di Accordo di collaborazione tra Regione Lombardia e Comune di Milano e Assimpredil ANCE per la sperimentazione di un sistema di CONtrollo dinamico dei VEicoli merci e da lavoro con sistema Real time di Segnalazione Ecologica (progetto CONVERSE) Per Regione Lombardia: l Assessore pro-tempore all Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile, Claudia Terzi Per Comune di Milano: l Assessore pro-tempore a Mobilità, Ambiente, Metropolitane, Acqua pubblica, Energia, Pierfrancesco Maran Per Assimpredil ANCE: il Presidente, Claudio De Albertis PREMESSO che: l iniziativa si inquadra nell ambito delle politiche della Regione Lombardia per la difesa della qualità dell aria e la lotta all inquinamento atmosferico nonché delle strategie strutturali e congiunturali messe in atto dal Comune di Milano per il contenimento delle emissioni atmosferiche locali; l iniziativa concorre al controllo delle emissioni e al raggiungimento dei Valori Limite di particolato e ossidi di azoto in atmosfera, imposti agli Stati Membri dalla vigente normativa nazionale e comunitaria; per tali obiettivi Regione Lombardia ha emanato la L.R. 11 dicembre 2006, n. 24, recante Norme per la prevenzione e la riduzione dell emissioni in atmosfera a tutela della salute e dell ambiente ; in attuazione della richiamata L.R. n. 24/2006 e del decreto legislativo n. 155/2010 Regione Lombardia ha approvato, con d.g.r. n. 593/13, il Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell Aria (PRIA) che costituisce il nuovo strumento di pianificazione delle azioni per il miglioramento della qualità dell aria; in ottemperanza alle disposizione previste dalla L.R. n. 24/2006, la Giunta regionale dispone limitazioni della circolazione dei veicoli più inquinanti su determinati ambiti del territorio regionale, affidando i controlli sul rispetto delle limitazioni introdotte ai soggetti che svolgono servizi di polizia stradale; la citata L.R. n. 24/2006 prevede la possibilità di introdurre vetrofanie quale strumento di identificazione dei veicoli e delle relative classi emissive; le strategie messe in atto dal Comune di Milano sono integrate all interno del Piano locale per la Mobilità Sostenibile, l Ambiente e la Salute Umana, attuato con l obiettivo di ridurre in modo programmatico le emissioni atmosferiche di particolato fine; per effetto di detto Piano, il Comune di Milano ha già messo in campo diversi provvedimenti, articolati e integrati, nel settore dei trasporti e nel settore civile, con l obiettivo di ridurre in modo strutturale il contenuto emissivo ascrivibile alle fonti d inquinamento urbane; con deliberazione di Giunta Comunale n. 2342 del 9/11/2012 è stato avviato il processo di redazione del Piano Urbano delle Mobilità Sostenibile (PUMS) del Comune di Milano; con deliberazione di Giunta Comunale n. 135 del 31/01/2014 sono state approvate le linee di indirizzo per l avvio del procedimento di elaborazione del Piano di Azione per l Energia Sostenibile (PAES) del Comune di Milano; nell ambito del PUMS Piano Urbano Mobilità Sostenibile - e del PAES Piano d Azione Energie Sostenibili - le sopra citate strategie messe in atto dal Comune di Milano per la riduzione delle emissioni atmosferiche locali potranno essere oggetto di ulteriori approfondimenti e verifiche; PRESO ATTO che: l iniziativa si inserisce nel contesto delle misure strutturali individuate all interno del Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell aria (PRIA), che prevede, in particolare, azioni specifiche finalizzate sia a rafforzare i controlli su strada, anche tramite dispositivi elettronici, sia promuovere l istituzione di Zone a Traffico Limitato (ZTL) nei Comuni ad elevata densità abitativa attraverso la sottoscrizione di accordi e applicazione di linee guida regionali; l iniziativa si colloca in particolare all interno della misura TP-12 del PRIA Controlli elettronici su strada che prevede una prima attuazione con il Comune di Milano per la sperimentazione di un dispositivo elettronico da collocare a bordo dei veicoli per il riconoscimento della classe emissiva e il loro tracciamento; secondo i dati dell inventario regionale delle emissioni in atmosfera (INEMAR), il settore dei trasporti su strada contribuisce per il 64% delle emissioni totali di PM10 prodotte nel capoluogo lombardo; il Comune di Milano ha già istituito sul proprio territorio una ZTL Zona a Traffico Limitato ( Area C ) che prevede regole di accesso differenziate in funzione della classe emissiva dell autoveicolo; il progetto sperimentale pilota, in questa sua prima attuazione, si pone come obiettivo principale la verifica di funzionalità e rispondenza di nuovi sistemi elettronici per il tracciamento di autoveicoli per il trasporto di merci e da lavoro, al fine di identificare strategie di riduzione delle emissioni di inquinanti atmosferici provenienti da questi veicoli attraverso il controllo della circolazione e del loro utilizzo in area urbana;

Bollettino Ufficiale 37 il settore delle Costruzioni Edili della provincia di Milano, attraverso Assimpredil Ance ha sempre contribuito fattivamente alle proposte volte al raggiungimento di obiettivi di natura ambientale, fissati dal Comune di Milano e dalla Regione Lombardia, facendo propri i principi di sostenibilità che guidano le scelte del settore pubblico; Assimpredil Ance ha sempre fornito il proprio contributo nelle sedi di consultazione preposte, mettendo a disposizione il proprio background tecnico nei diversi settori d interesse; i veicoli e i mezzi d opera che afferiscono all attività dei cantieri ed in generale utilizzati nel settore edile risultano particolarmente interessati dal problema delle emissioni di inquinanti in atmosfera e dalle iniziative di controllo della circolazione dei veicoli; Assimpredil Ance intende proporre a tutte le proprie aziende associate, aderenti e assistite, l adesione al presente Accordo, e svilupperà le azioni necessarie alla sua conoscenza e diffusione; CONSIDERATO che: il Libro Bianco dei Trasporti dell Unione Europea del 2011 individua, tra le numerose azioni, l utilizzo di strumenti tecnologicamente avanzati, al fine di razionalizzare e rendere sostenibile il trasporto urbano delle merci, nonché il loro utilizzo per la verifica dell esercizio delle flotte a forte impatto ambientale e trasportistico, con l obiettivo di incidere positivamente sulla qualità dell aria e sulla sostenibilità ambientale e sociale dei trasporti, soprattutto in ambito urbano; in data 7 Luglio 2010 la Commissione Europea ha adottato la Direttiva 2010/40/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio, sul quadro generale per la diffusione dei sistemi di trasporto intelligenti nel settore del trasporto stradale e nelle interfacce con altri modi di trasporto, recepita attraverso il Decreto-Legge del 18 Ottobre 2012 numero 179, convertito con modificazioni dalla legge 17 Dicembre 2012, numero 221, Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese, nell ambito dell art. 8 Misure per l innovazione dei sistemi di trasporto ; il Piano d Azione Nazionale ITS (Intelligent Transport System) pone all interno del paragrafo dedicato all Asse prioritario 2 particolare attenzione alla diffusione dei sistemi ITS per la logistica cittadina (city logistics); nell ambito delle migliori esperienze internazionali, l istituzione di zone a traffico limitato, note anche come Low Emission Zones (LEZs o ZTL), costituisce un provvedimento molto diffuso in Europa per il contrasto all inquinamento atmosferico locale; con la già citata istituzione di Area C, il Comune di Milano ha inteso incidere in modo mirato, all interno della ZTL Bastioni, sugli autoveicoli maggiormente inquinanti indirizzando così il parco circolante in quell area verso un cambio strutturale; il segmento degli automezzi pesanti è interessato solo marginalmente ai benefici che Area C ha dimostrato di esercitare sui veicoli privati; gli autoveicoli pesanti più datati presentano fattori di emissione di PM10 allo scarico anche 100 volte superiore a rispetto a un analogo automezzo di recente tecnologia; il Comune di Milano ha aderito all Accordo di Programma sottoscritto il 27 settembre 2012 tra Ministero delle Infrastrutture, Comuni di Napoli e di Torino avente come oggetto l attuazione di un piano d azione per l efficientamento della logistica nelle grandi aree urbane e metropolitane del Paese; RITENUTO OPPORTUNO sperimentare tecnologie che consentano di migliorare l efficienza dei controlli altresì finalizzate al rispetto delle disposizioni regionali in materia di limitazione della circolazione veicoli maggiormente inquinanti, anche attraverso l integrazione di diversi sistemi di monitoraggio in continuo degli spostamenti dei veicoli (tracciamento) con i sistemi di controllo del traffico già esistenti a Milano; attuare il progetto, in via sperimentale, su un area individuabile all interno del Comune di Milano, contribuendo così a sostenere l integrazione di sistemi elettronici di monitoraggio del traffico pesante in determinate aree urbane, con possibili ricadute positive anche in tema di accessibilità e logistica delle merci in ambito urbano; acquisire un know how tecnologico da cui possono derivare elementi utili per la definizione di nuove politiche di controllo della circolazione dei veicoli anche sulle restanti aree del territorio regionale e non solo nell ambito dell area milanese di sperimentazione; approfondire gli aspetti propedeutici all utilizzo delle rilevazioni elettroniche ai fini dei controlli ambientali sulla circolazione veicolare; Tutto ciò premesso, le Parti, sottoscrivono il seguente Accordo di collaborazione: Art. 1 Premesse Le Premesse costituiscono parte integrante e sostanziale del presente Accordo; Art. 2 Oggetto e finalità Il presente Accordo disciplina i termini della collaborazione tra Regione Lombardia e Comune di Milano per l attuazione in via sperimentale del progetto denominato CONVERSE: CONtrollo dinamico dei VEicoli merci e da lavoro con sistema Real time di Segnalazione Ecologica, ai fini di: a. sperimentare tecnologie che consentano di migliorare l efficienza dei controlli, altresì finalizzate al rispetto delle disposizioni regionali in materia di limitazione della circolazione veicoli maggiormente inquinanti, anche attraverso l integrazione di diversi sistemi di tracciamento con i sistemi di controllo del traffico già esistenti a Milano; b. acquisire un know how tecnologico da cui possono derivare elementi utili per la definizione di nuove politiche di controllo della circolazione dei veicoli anche sulle restanti aree del territorio regionale e non solo nell ambito dell area milanese di sperimentazione; c. acquisire elementi per definire criteri per la progettazione di una Low Emission Zone e definire le regole di accesso basate sulla classificazione emissiva dei veicoli oggetto della sperimentazione. Per l attuazione del progetto verrà sperimentato l utilizzo di un dispositivo elettronico da installare a bordo dei veicoli coinvolti che potrà essere abbinato ad un identificativo visivo allo scopo di sperimentare l utilizzo futuro di vetrofanie da applicarsi al parabrezza degli stessi per il loro riconoscimento.

38 Bollettino Ufficiale Art. 3 Ambito di applicazione Il progetto vedrà la sua attuazione in una porzione del territorio all interno del Comune di Milano. Art. 4 Tipologie di veicoli coinvolte nel progetto Nel progetto saranno coinvolti autoveicoli messi a disposizione da Assimpredil-ANCE che aderisce volontariamente all iniziativa. I veicoli interessati al progetto sono mezzi d opera (aventi massa > 3,5 tonn) così come definiti all art. 54, lettera n), e dall art. 58 del D. Lgs. 285/92 (Codice della Strada). I mezzi d opera interessati all attuazione del progetto appartengono a tutte le classi emissive Euro e saranno utilizzati in coerenza con le vigenti disposizioni regionali di limitazione temporanea alla circolazione dei veicoli. Art. 5 Identificativi visivi ( Vetrofanie ) Il progetto prevede la possibilità di utilizzare, assieme al dispositivo di tracciamento elettronico, un identificativo visivo da applicare ai veicoli coinvolti che appartengono alla classe emissiva superiore o uguale a Euro 4, allo scopo di sperimentare l utilizzo futuro di vetrofanie. Tali identificativi visivi saranno messi a disposizione da Regione Lombardia. Art. 6 Impegni del Comune di Milano a. coordinare ed attuare le diverse fasi operative del progetto; b. istituire un osservatorio congiunto tra Regione Lombardia, Comune di Milano e Assimpredil Ance, volto a monitorare le esperienze specifiche, le buone pratiche e l evoluzione tecnologica in atto con riferimento al miglioramento degli standard ambientali degli autocarri; c. monitorare l avanzamento del progetto; d. predisporre la documentazione finale di progetto, includente l analisi dei risultati ottenuti; e. mettere a disposizione delle parti tutti i dati acquisiti durante la sperimentazione ed in particolare i dati relativi a percorrenze e velocità dei mezzi monitorati, con dettaglio orario. Art. 7 Impegni di Regione Lombardia a. partecipare alle diverse fasi del progetto; b. mettere a disposizione del progetto le conoscenze tecnico-scientifiche acquisite in materia circa la natura e la formazione dell inquinamento atmosferico, gli standard emissivi motoristici e la normativa regionale adottata in campo ambientale; c. partecipare alla fasi attuative del progetto con particolare riferimento alla individuazione delle caratteristiche emissive dei veicoli e del sistema di individuazione e tracciamento degli stessi; d. approfondire gli aspetti propedeutici all utilizzo delle rilevazioni elettroniche ai fini dei controlli ambientali sulla circolazione veicolare; e. definire la grafica e realizzare gli identificativi visivi da applicarsi ai veicoli coinvolti nel progetto per un numero di 500 unità. Sulla base dei risultati ottenuti nel progetto Regione Lombardia valuterà l opportunità di estendere la sperimentazione ad ulteriori zone del territorio regionale e di individuare delle Low Emission Zone intelligenti nelle quali poter riconoscere i veicoli in transito sulla base dell utilizzo della tecnologia oggetto della sperimentazione. Regione Lombardia, nelle diverse fasi del progetto previste, potrà avvalersi del contributo tecnico-scientifico di ARPA Lombardia. Art. 8 Impegni di ANCE a. partecipare attivamente al disegno del progetto nei diversi aspetti che la sperimentazione è chiamata ad affrontare, tra cui: - definizione dello standard tecnologico per il tracciamento; - definizione dello standard Hardware/Software; - individuazione del campione; - individuazione dell area di sperimentazione e dei cantieri da monitorare; b. verificare, congiuntamente con le parti, la possibilità di inserire organicamente nel progetto tutte le variabili di crescita e potenziamento di sistema che un modello di vetrofania intelligente può introdurre, tra cui: - integrazione di sistemi di tracciamento paralleli, in grado di monitorare materiali, merci e conducenti legati al mezzo, - implementazione di infrastrutture tecnologiche in grado di supportare sistemi innovativi di movimentazione di materiali e merci; - sviluppo di una rete (reti) di controllo degli accessi ai cantieri, connessa alla tecnologia di tracciamento di riferimento, legata anche alla diffusione di identificativi visivi ( vetrofanie ); - creazione di un sistema integrato e condiviso, che consenta di snellire gli aspetti amministrativi e formali che regolano la circolazione dei mezzi edili nelle aree circoscritte; c. incentivare uno scambio di informazioni e conoscenze fra gli attori chiave del trasporto commerciale metropolitano volto alla formulazione di un sistema di governance che preveda anche l adozione di misure premiali per la circolazione dei veicoli accreditati, previa rispondenza del servizio a determinati requisiti richiesti per l accreditamento che saranno oggetto di concertazione fra le parti. Art. 9 Fasi del progetto Le fasi attuative del progetto sono le seguenti:

Bollettino Ufficiale 39 a. Attività preliminari d indirizzo del progetto e di definizione degli accordi con terze parti: - identificazione dei veicoli coinvolti - identificazione delle aree interessate dal progetto - identificazione delle soluzioni tecnologiche di monitoraggio in continuo degli spostamenti (tracciamento) dei veicoli - identificazione grafica e realizzazione degli identificativi visivi ( vetrofanie ) - identificazione delle soluzioni tecnologiche per l integrazione dei sistemi oggetto di sperimentazione con gli altri di controllo del traffico già esistenti b. Avvio e implementazione del sistema CONVERSE: - acquisizione e installazione delle unità di bordo (OBU On Board Unit) identificative dei veicoli - attivazione dei varchi e delle boe di rilevamento del transito dei veicoli - attivazione piattaforma informatica per la gestione delle registrazioni dei veicoli coinvolti c. Analisi dei dati raccolti e del funzionamento del sistema - analisi dei dati raccolti dal sistema di tracciamento - analisi dei dati raccolti dal sistema di rilevamento dei transiti - analisi delle performance del sistema e dell integrazione fra i sottosistemi d. Redazione di report finali sui dati raccolti e performance del sistema Art. 10 Risorse del Progetto Al progetto CONVERSE il Comune di Milano destina le risorse statali previste dal Decreto del Ministero dell Ambiente Tutela del Territorio e del Mare 16 ottobre 2006 e assegnate al Comune di Milano dall Accordo sottoscritto in data 18 giugno 2008 a tra Ministero Ambiente, Regione Lombardia e Comune di Milano. Dall attuazione del presente accordo non derivano impegni finanziari a carico di Regione Lombardia. Art. 11 - Durata La durata del progetto è prevista in 15 mesi consecutivi a decorrere dalla sottoscrizione. Art. 12 - Estensione dell Accordo di collaborazione Con successivo atto integrativo le Parti possono concordare l estensione del presente Accordo alla partecipazione di ulteriori soggetti e stabilire l allargamento del campo di applicazione a nuove categorie di veicoli od ulteriori ambiti geografici di applicazione oltre che estenderne la durata.

40 Bollettino Ufficiale D.g.r. 20 marzo 2014 - n. X/1533 Programma di interventi prioritari e urgenti nelle aree a rischio idrogeologico molto elevato LA GIUNTA REGIONALE Visti: il d.lgs. del 3 aprile 2006, n. 152 «Norme in materia ambientale» e s.m.i., ed in particolare l art. 61 che definisce le competenze delle Regioni in materia di difesa del suolo; l art. 3, comma 108, della l.r. 5 gennaio 2000, n. 1, che definisce le funzioni di competenza regionale in materia di risorse idriche e difesa del suolo; la l.r. 19 gennaio 1973, n. 6, «Interventi di competenza regionale in materia di opere pubbliche, porti e vie navigabili»; la d.g.r. del 21 marzo 2007, n. 4369, «Criteri per l individuazione degli enti attuatori degli interventi di difesa del suolo, approvazione della Convenzione tipo che regola i rapporti Regione Lombardia - Enti Attuatori e definizione delle connesse modalità operative interne di raccordo»; la d.g.r. del 8 giugno 2011, n. 1831, «Aggiornamento dello schema di convenzione tipo che regola i rapporti tra Regione Lombardia e gli Enti Attuatori degli interventi di difesa del suolo (d.g.r. 4369/07)»; la d.g.r. 26 ottobre 2012, n. 4361, «Determinazioni in merito al superamento della fase di emergenza e al ripristino del versante a seguito della frana in Comune di Somma Lombardo (VA)»; la d.g.r. 27 settembre 2013, n. 737, «Programma triennale di interventi prioritari di manutenzione dei corsi d acqua e difesa del suolo nei bacini lombardi»; la l.r. 24 dicembre 2013, n. 23, «Bilancio di previsione per l esercizio finanziario 2014 e bilancio pluriennale 2014/2016 a legislazione vigente» a seguito della quale risultano complessivamente stanziati 38.860.000,00 per il biennio 2014-2015 a valere sul capitolo 863, di cui 15.760.000,00 disponibili per un programma di interventi, al netto dell importo, pari alla differenza, per opere già programmate e destinate; la d.g.r.14 febbraio 2014, n. 1386, con cui l Assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del Suolo ha comunicato la trasmissione al Ministro dell Ambiente delle necessità di finanziamento a valere sul programma 2014-2020 del Fondo di Sviluppo e Coesione; Dato atto delle numerose segnalazioni pervenute da parte di Enti Locali e delle Sedi Territoriali regionali di richiesta di finanziamento per interventi di difesa del suolo di competenza regionale atti a prevenire e sanare situazioni di rischio idrogeologico ed idraulico gravanti su centri abitati o infrastrutture; Rilevata la necessità di definire un programma di interventi strutturali di difesa idraulica lungo i corsi d acqua di competenza regionale, nonché di realizzazione di opere a difesa delle valanghe e di aree colpite da calamità recenti, a tutela della pubblica incolumità, a valere sui fondi stanziati con la l.r. 24 dicembre 2013, n. 23; Ritenuto che per la definizione del programma di interventi di utilizzare le conoscenze presenti negli archivi e database della U.O. Difesa del Suolo, nonché: le segnalazioni di intervento pervenute alla Direzione Generale Territorio, Urbanistica e Difesa del Suolo da parte degli Enti Locali; le segnalazioni di necessità di intervento trasmesse dalle Sedi Territoriali Regionali; le segnalazioni presenti nell Allegato B della d.g.r. n. 737 del 27 settembre 2013; Ritenuto altresì: 1) di definire i seguenti criteri per l individuazione degli interventi strutturali da finanziare prioritariamente: aree a rischio idraulico in presenza di fascia b di progetto inserita nel Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) dell Autorità di Bacino del Fiume Po; area a rischio di valanga, inserite come valanghe attive nel Piano di Assetto Idrogeologico; aree interessate da gravi dissesti idrogeologici negli anni 2012-2013, per i quali vi sia già presenza di progetti definiti e/o studi di fattibilità che consentano un rapido avvio dell intervento stesso; necessità di completamento di opere precedentemente finanziate sempre in aree ad elevato rischio idraulico; 2) di valutare per ciascun intervento la priorità basata sul rischio diretto oppure indiretto per centri abitati o infrastrutture primarie e sul danno più o meno rilevante atteso; Dato atto che nel corso degli scorsi mesi si sono verificate piovosità di durata ed intensità oltre l ordinario, che hanno causato importanti fenomeni di dissesto con interruzione della viabilità provinciale in numerose Province lombarde, obbligando le popolazioni interessate a lunghi percorsi alternativi, o nei casi più gravosi a temporanei periodi di isolamento; Considerata la necessità, per affrontare questa tematica straordinaria, di precisare la priorità dei necessari interventi di ripristino, d intesa con la DG Infrastrutture e la DG Protezione Civile, e di ricercare le necessarie coperture da parte del bilancio regionale, attualmente non disponibili; Considerato altresì che: l inverno 2013-2014 è stato caratterizzato da eccezionali nevicate che hanno causato numerose valanghe; sono stati segnalati danni alle esistenti opere di difesa, potenzialmente incrementabili con lo scioglimento degli accumuli di neve presenti; non è al momento possibile definire il quadro conoscitivo delle necessità di manutenzioni urgenti delle opere di difesa, le priorità e l incidenza economica fino al completo scioglimento delle nevi; Ritenuto conseguente di destinare la somma di 1.000.000,00 dello stanziamento previsto in questa delibera per le necessità di intervento di manutenzione urgente delle opere di difesa dalle valanghe che verranno assegnate, con decreto del dirigente dell Unità Organizzativa competente, a seguito del completamento della fase conoscitiva, secondo i seguenti criteri: numero persone a rischio nei centri abitati; inserimento dell area in quelle a rischio elevato o molto elevato del PAI; capacità tecnica ad iniziare e completare gli interventi entro l anno in corso; compartecipazione economica degli enti locali; Considerato inoltre che: l Assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del Suolo ha inviato, su richiesta del Ministero, al Ministro dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare una proposta delle necessità di finanziamento di interventi a valere sul programma 2014-2020 del Fondo di Sviluppo e Coesione per quanto riguarda le principali opere strutturali di difesa del suolo in Lombardia; i finanziamenti con i fondi FSC sono concessi quando viene garantita una rapida cantierabilità degli interventi, che devono quindi aver già raggiunto un adeguato livello di progettazione; Ritenuto pertanto: di finanziare la progettazione degli interventi più urgenti e prioritari per ottenere il finanziamento sui fondi FSC 2014-2020, stanziando per tali progettazioni l importo di 607.000,00 dello stanziamento complessivo previsto da questa delibera; di demandare al Dirigente della U.O. competente, con proprio atto, l individuazione di tali interventi sulla base dell elenco già inviato al Ministro dell Ambiente, privilegiando gli interventi che hanno già una progettazione preliminare o uno stato più avanzato e/o un cofinanziamento dell Ente per la progettazione; Considerato che sulla base dei criteri e modalità sopra indicate il Dirigente competente ha individuato gli interventi strutturali prioritari ed urgenti subito finanziabili di cui all allegato A, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione; Ritenuto pertanto: 1. di approvare l allegato A che contiene, il programma di interventi strutturali di difesa idraulica lungo i corsi d acqua di competenza regionale, la realizzazione di opere a difesa delle valanghe e di aree colpite da calamità recenti, nonché le manutenzioni straordinarie delle opere paravalanghe e le progettazioni degli interventi strutturali finanziabili con i fondi FSC 2014-2020 ;

41 Bollettino Ufficiale 2. di dare atto che la copertura finanziaria di quanto riportato nell allegato A, pari ad 15.760.000,00 è individuata nel capitolo 863 bilancio 2014-2015; 3. di demandare al Direttore Generale della Direzione Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo la scelta degli Enti attuatori degli interventi, sulla base dei criteri di cui alla d.g.r. 21 marzo 2007, n. 4369; 4. di demandare al Dirigente competente l individuazione degli interventi di manutenzione urgente sulle opere paravalanghe da finanziare con l importo di 1.000.000,00, l individuazione delle progettazioni da finanziare per l importo complessivo disponibile di 607.000,00, nonché la sottoscrizione delle convenzioni di questo programma di interventi con gli Enti Attuatori e l assunzione di tutti i conseguenti atti amministrativi; Visto il Programma Regionale di Sviluppo della X legislatura approvato con d.c.r. n. 78 del 9 luglio 2013 e la declinazione allo stesso nella missione 9 Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell ambiente, programma 9.1 Difesa del suolo; Ad unanimità dei voti espressi nelle forme di legge; DELIBERA 1. di approvare l allegato A parte integrante e sostanziale, comprensivo del programma di interventi strutturali di difesa idraulica lungo i corsi d acqua di competenza regionale, la realizzazione di opere a difesa delle valanghe e di aree colpite da calamità recenti, nonché delle manutenzioni straordinarie delle opere paravalanghe e delle progettazioni degli interventi strutturali finanziabili con i fondi FSC 2014-2020 ; 2. di stabilire che la copertura finanziaria di quanto riportato nell allegato A, pari ad 15.760.000,00 è individuata nel capitolo 863 bilancio 2014-2015; 3. di demandare al Direttore Generale della Direzione Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo la scelta degli Enti attuatori degli interventi, sulla base dei criteri di cui alla d.g.r. 21 marzo 2007, n. 4369; 4. di demandare al Dirigente competente l individuazione degli interventi di manutenzione urgente sulle opere paravalanghe da finanziare con l importo di 1.000.000,00, l individuazione delle progettazioni da finanziare per l importo complessivo disponibile di 607.000,00, nonché la sottoscrizione delle convenzioni di questo programma di interventi con gli Enti Attuatori e l assunzione di tutti i conseguenti atti amministrativi; 5. di procedere, a cura delle Direzioni Generali competenti, alla definizione del quadro degli interventi prioritari, relativi ai fenomeni di dissesto e valanghivi che hanno interessato in particolare la viabilità provinciale, allo scopo di reperire, eventualmente, le necessarie risorse finanziarie in fase di Assestamento di bilancio 2014; 6. di pubblicare la presente deliberazione sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia. II segretario: Marco Pilloni

Bollettino Ufficiale 42 ALLEGATO A Provincia Comune Località Titolo dell'intervento Importo finanziato BG Ardesio Ludrigno BG Branzi Valle delle Ruine BG Oltre il Colle Plassa Opere paravalanghe in Valle Vendulo, a protezione del centro abitato Opere paravalanghe - sito valanghivo Valle delle Ruine Opere di difesa valanghe in località Plassa 950.000,00 553.000,00 700.000,00 BS Sonico confluenza Val Rabbia BS Sonico fiume Oglio BS Esine, Piancogno, Cividate Camuno Esine, Piancogno, Cividate Camuno Integrazione finanziamento sistemazione confluenza t. Rabbia nel fiume Oglio Ripristino sezioni idrauliche e regimazione fiume Oglio conseguente a fenomeni di trasporto solido Realizzazione di argine lungo il fiume Oglio a protezione aree abitate e industriali 600.000,00 3.400.000,00 2.100.000,00 CR Cremona Integrazione finanziamento intervento aree l. 267/98 a difesa della Città di Cremona 1.000.000,00 LC Sirone Formazione argine di presidio a completamento intervento area di spagliamento t. Gandaloglio 250.000,00 MB Monza Monza PV San Cipriano Po San Cipriano Po VA Somma Lombardo Belvedere Vari Vari Sistemazioni idrauliche lungo il fiume Lambro nel centro abitato di Monza Realizzazione dell'argine maestro in Comune di San Cipriano Po Sistemazione versante in frana a salvaguardia infrastrutture regionali strategiche Manutenzione opere paravalanghe post evento 2014 Progettazioni interventi ai fini del finanziamento FSC 2014-2016 1.000.000,00 1.500.000,00 2.100.000,00 1.000.000,00 607.000,00 totale 15.760.000,00

Bollettino Ufficiale 43 D) ATTI DIRIGENZIALI Giunta regionale D.G. Istruzione, formazione e lavoro D.d.u.o. 20 marzo 2014 - n. 2413 Approvazione del programma attuativo Dote Comune 2014 presentato da ANCI Lombardia, impegno di euro 500.000,00 e liquidazione di euro 250.000,00 per la realizzazione del su citato programma - Ex d.g.r. del 20 dicembre 2013 n. 1108 IL DIRIGENTE DELLA U.O. MERCATO DEL LAVORO Vista la d.g.r. 20 dicembre 2013 n. 1108 ad oggetto»schema di protocollo di intesa tra Regione Lombardia e ANCI Lombardia per la realizzazione del Programma attuativo «Dote Comune» 2014; Visto il protocollo di intesa tra Regione Lombardia e ANCI Lombardia sottoscritto il 21 gennaio 2013; Visto il Programma Attuativo «Dote Comune», inviato da ANCI Lombardia con prot. Regione Lombardia E1.2014.0072481 del 20 marzo 2014, contenente finalità, attori, modalità di intervento, durata del programma e risorse messe a disposizione, monitoraggio delle attività, di cui all allegato 1) parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; Considerato che l attuazione del su citato programma rientra tra le finalità di cui alla legge 7/2012 art. 1 concernente la promozione dei tirocini extracurriculari presso i datori di lavoro pubblici e privati; Richiamata inoltre la deliberazione del Consiglio regionale X/169 del 22 ottobre 2013 ad oggetto «Risoluzione concernente azioni di formazione continua e permanente volta all inserimento o reinserimento di disoccupati o inoccupati over 50 nel tessuto produttivo»; Vista la d.g.r. n. 825 del 25 ottobre 2013 ad oggetto «Nuovi indirizzi regionali in materia di tirocini»; Verificata la coerenza dei contenuti descritti nel Programma Attuativo Dote Comune 2014 con gli impegni assunti nell atto di intesa sottoscritto ed in particolare prevede: l estensione del target di Dote Comune 2014 anche ai disoccupati e inoccupati con età superiore ai 50 anni; la programmazione dell utilizzo delle risorse del cofinanziamento regionale di 500.000, tramite avvisi pubblici finalizzati all assegnazione di almeno 416 doti annuali, presso gli enti locali aderenti ; le modalità di attuazione a cura di Ancitel, compreso il monitoraggio amministrativo e quali-quantitativo delle attività svolte. Considerato che per l attuazione del su citato programma era previsto un cofinanziamento regionale pari a euro 500.000,00 a valere sul capitolo 15.03.104.8433 «Trasferimenti statali ad imprese per interventi di formazione continua attraverso azioni formative individuali», secondo quanto previsto nella d.g.r. del 20 dicembre 2013 n. 1108; Verificato che il Piano dei Conti collegato al capitolo 15.03.104.8433 individua quali destinatari delle risorse le imprese; Rilevato che la ragione giuridica di ANCI Associazione nazionale Comuni italiani rientra nella tipologia di istituzioni sociali private, categoria definita dal Piano dei Conti; Ritenuto pertanto di procedere all impegno della somma complessiva di euro 500.000,00 e alla liquidazione di euro 250.000,00 a favore di Anci Lombardia per dare attuazione al Programma Attuativo Dote Comune 2014, a valere sul capitolo 15.03.104.8434 «Trasferimenti statali a istituzioni sociali private per interventi di formazione continua attraverso azioni formative individuali» che presenta la necessaria disponibilità di competenza e di cassa sul bilancio regionale 2014. Precisato altresì che le modalità di erogazione delle risorse regionali destinate quali quota di cofinanziamento del Programma Attuativo Dote Comune 2014 sono così definite: Prima quota, pari al 50%, all avvio del programma; Seconda quota, pari al 30%, al raggiungimento del 50% dell assegnazione delle 416 doti annuali; Quota a saldo, pari al 20% ad avvenuta assegnazione delle 416 doti annuali. Ritenuto di prevedere, secondo quanto previsto dal Programma Attuativo Dote Comune 2014, così come stabilito dalla d.g.r. 20 dicembre 2013 n. 1108 e comunque fino a conclusione delle attività: con cadenza mensile un monitoraggio amministrativo e finanziario delle attività; con cadenza trimestrale un monitoraggio quali-quantitativo delle attività. Richiamati i provvedimenti con cui sono stati definiti gli assetti organizzativi di avvio della X legislatura, e precisamente: d.g.r. del 20 marzo 2013, n. 3, «Costituzione delle Direzioni generali, incarichi e altre disposizioni organizzative I Provvedimento organizzativo X legislatura»; d.g.r. del 29 aprile 2013, n. 87 «II Provvedimento organizzativo 2013», con cui sono stati definiti gli assetti organizzativi della Giunta regionale con i relativi incarichi dirigenziali; decreto del Segretario Generale n. 7110 del 25 luglio 2013; Vista la l.r. 34/78, il regolamento regionale di contabilità n. 1/01 e loro successive modifiche ed integrazioni nonché la legge regionale di approvazione del bilancio per l esercizio in corso; Vista la l.r. 20/2008 e successive modifiche ed integrazioni nonché i provvedimenti organizzativi della X Legislatura; Preso atto che contestualmente alla data di adozione del presente atto, si provvede alla pubblicazione di cui agli artt. 26 e 27 del d.lgs. 33/2013; Verificato che la spesa oggetto del presente atto non rientra nell ambito di applicazione dell art. 3 della l. 136/2010 (tracciabilità dei flussi finanziari); DECRETA Per le motivazioni espresse in premessa che qui si intendono integralmente riportate: 1. di approvare il Programma Attuativo «Dote Comune», inviato da ANCI Lombardia, con prot. Regione Lombardia E1.2014.0063752 del 12 marzo 2014, contenente finalità, attori, modalità di intervento, durata del programma e risorse messe a disposizione, monitoraggio delle attività, di cui all allegato 1) parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; 2. di impegnare la somma di Euro 500.000,00, a favore di ANCI LOMBARDIA (cod. 142218)con imputazione al capitolo di spesa 15.03.104.8434 dell esercizio finanziario in corso, che offre la sufficiente disponibilità di competenza e di cassa; 3. di liquidare la somma di Euro 250.000,00, a favore di ANCI LOMBARDIA (cod. 142218); corrispondente al 50% delle risorse complessivamente destinate quale quota di cofinanziamento del Programma Attuativo Dote Comune 2014; 4. di richiedere a ANCI Lombardia un monitoraggio amministrativo e finanziario con cadenza mensile e un monitoraggio quali-quantitativo delle attività con cadenza trimestrale, secondo quanto previsto dal Programma Attuativo Dote Comune 2014, così come stabilito dalla d.g.r. 20 dicembre 2013 n. 1108, e comunque fino a conclusione delle attività. 5. di dichiarare ai sensi del d.lgs. 118/2011, che le somme impegnate e non liquidate con il presente atto saranno successivamente liquidate nel rispetto del principio della competenza finanziaria potenziato di cui al d.p.c.m. del 28 dicembre 2011, con le modalità previste per le singole tipologie di spesa; 6. di disporre la pubblicazione del presente provvedimento sul BURL e sul sito Internet www.lavoro.regione.lombardia.it. 7. di attestare che contestualmente alla data di adozione del presente atto si provvede alla pubblicazione di cui agli artt. 26 e 27 del d.lgs. 33/2013. Il dirigente della u.o. mercato del lavoro Giuseppe Di Raimondo Metallo

44 Bollettino Ufficiale ALLEGATO 1 Programma Attuativo 2014 DoteComune Premessa DoteComune è un programma che prevede tirocini negli enti locali attivato - per la prima volta - nel gennaio 2011 con il protocollo di intesa fra Regione Lombardia e ANCI Lombardia siglato in data 10/11/2010. Lo strumento è stato totalmente finanziato dagli Enti Locali coinvolti fino al dicembre 2012 quando è stato siglato il nuovo protocollo di intesa fra Regione Lombardia e ANCI Lombardia che ha previsto un cofinanziamento regionale di 500.000 per il sostegno di doti rivolte ai giovani e ai soggetti percettori di ammortizzatori sociali. Tale cofinanziamento, nel 2013, ha permesso, attraverso 7 avvisi, di avviare 500 progetti di DoteComune, di cui 380 annuali, 16 di nove mesi, 94 semestrali e 10 trimestrali, distribuiti in 150 Enti Locali. In data 21 gennaio 2014 è stato firmato un nuovo protocollo d intesa tra Regione Lombardia e ANCI Lombardia con l obiettivo di continuare la collaborazione per la realizzazione di DoteComune introducendo anche, come target di riferimento oltre a quelli già previsti, anche i disoccupati o inoccupati over 50. Anche il nuovo protocollo 2014 prevede un cofinanziamento regionale di 500.000 che permetterà l avvio di almeno 416 progetti di DoteComune su base annuale. Programma Per il 2014 è prevista la pubblicazione di almeno 7 avvisi di cui alcuni solamente destinati al nuovo target, disoccupati o inoccupati over 50. La pubblicazione degli avvisi, a seguito di approvazione da parte di Regione Lombardia, avverrà periodicamente anche in relazione alla richiesta degli enti che vorranno adottare DoteComune. Programmazione indicativa degli avvisi di DoteComune: Avviso 1/2014 Avviso 2/2014 Avviso 3/2014 Avviso 4/2014 Avviso 5/2014 Avviso 6/2014 Avviso 7/2014 Marzo 2014 Aprile 2014 Maggio 2014 Giugno/Luglio 2014 Settembre 2014 Ottobre/Novembre 2014 Dicembre 2014 Per la pubblicazione degli avvisi, ANCI Lombardia diffonderà informazioni e comunicazioni con l obiettivo di raccogliere le adesioni degli enti del territorio, nonché le successive candidature dei soggetti destinatari di DoteComune. I tirocini di DoteComune possono avere una durata di 3, 6, 9 o 12 mesi. I tirocini di 3, 6 e 9 mesi possono essere prorogati fino a un massimo di 12 mesi in accordo con quanto previsto dalla vigente normativa regionale in materia di tirocini. Monitoraggio amministrativo Entro 30 giorni dalla data di avvio dei progetti relativi ad ogni avviso, ANCI Lombardia fornirà alla Regione Lombardia un report progressivo sull andamento di DoteComune in termini di: - numero di enti che aderiscono; - numero di domande di partecipazione presentate ad ogni avviso; - anagrafiche dei tirocinanti avviati; - parte residuale del cofinanziamento regionale; - stampa elenco dei progetti formativi dei tirocinanti, inseriti sul sistema GEFO di Regione Lombardia; - stampa elenco delle COB relative ad ogni progetto di tirocinio avviato. In caso di rinunce da parte dei tirocinanti prima del termine del tirocinio, l importo di cofinanziamento non utilizzato sarà reso disponibile per l avvio di un altro progetto. La gestione delle economie derivanti dalle rinunce sarà considerata sul parametro mensile: sarà resa disponibile la quota non utilizzata calcolata dal primo giorno del mese successivo a quello della rinuncia. Monitoraggio quali-quantitativo Sono previste attività di monitoraggio quali-quantitative e di valutazione trimestrali che accompagneranno DoteComune lungo tutto il suo periodo di attuazione. Uno strutturato e sistemico lavoro di verifica on-going restituirà progressivamente i risultati raggiunti e, laddove necessario, consentirà interventi correttivi e/o preventivi durante lo svolgimento delle singole attività. Il monitoraggio costante sarà effettuato attingendo alle logiche e ai principi ispiratori dei sistemi e delle procedure di qualità che, attraverso un sistema basato sull approccio per processi, consentono il controllo di ogni fase dell intervento. Le aree oggetto di valutazione saranno: - AREA DESTINATARI - AREA QUALITA DEL SERVIZIO - AREA GESTIONE COMPLESSIVA DEL PROGETTO - AREA DI VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI I soggetti delle aree individuate sono tirocinanti, enti ospitanti, enti terzi che in modo diretto o indiretto contribuiscono alla realizzazione del progetto. Le azioni di monitoraggio, pur distinguendosi e caratterizzandosi nelle proprie specificità, avranno in comune la medesima modalità operativa basata sul rapporto di comunicazione, ed eventualmente di counselling, tra gli esperti di monitoraggio e gli attori coinvolti. Monitoraggio e valutazione avranno l obiettivo di verificare i seguenti aspetti: - informazione statistica dei partecipanti al progetto (età, sesso, titolo di studio, stato occupazionale);

Bollettino Ufficiale 45 - distribuzione geografica degli interventi (aree territoriali che investono di più); - gestione e organizzazione complessiva del progetto (attività svolte, orario, attività di formazione d aula, stato di realizzazione degli obiettivi progettuali, ambiti e competenze maggiormente scelti dall ente ospitante durante la costruzione del piano formativo); - relazione e motivazione (verifica del livello di motivazione e di soddisfazione, analisi aspettative, percezione di utilità personale e dell utilità di inserire altri tirocinanti nello stesso ambito, percezione di crescita professionale e personale, stato dei rapporti con referenti, tutor ed utenti, incidenza del progetto rispetto alle attività personali); - sviluppo complessivo del progetto (analisi e approfondimento delle criticità e delle positività del progetto, verifica del raggiungimento degli obiettivi prefissati e della corrispondenza tra quanto realizzato e quanto indicato nel progetto, progettazione e pianificazione delle future linee di intervento). La rilevazione di eventuali inadempienze comporterà un analisi accurata della situazione e la ricerca di una soluzione adeguata strutturando adeguati interventi volti a garantire il rispetto di quanto previsto dalla normativa e dal regolamento vigente a cui fa riferimento DoteComune.

46 Bollettino Ufficiale D.d.s. 20 marzo 2014 - n. 2389 Seconda proroga avviso pubblico per la sperimentazione di master e dottorati di ricerca rivolti ad apprendisti assunti ai sensi dell art. 5 del d.lgs. 167/2011 o dell art. 50 del d.lgs 276/03 Periodo 2010-2014 IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA OCCUPAZIONE E OCCUPABILITÀ Visto l art. 5, comma 3 del d.lgs. 167/2011 «Apprendistato di alta formazione e di ricerca», che prevede la possibilità di attivare contratti di alto apprendistato e di ricerca, mediante la stipula di apposite convenzioni stipulate da singoli datori di lavoro o dalle loro associazioni con le Università, gli istituti tecnici e professionali e le istituzioni formative o di ricerca; Richiamati: il d.d.u.o. del 14 ottobre 2010, n. 10395 «Approvazione avviso per la sperimentazione di master e dottorati di ricerca rivolti ad apprendisti assunti ai sensi dell art. 50 del d.lgs. 276/03» ai sensi dell art.5 del dlgs 167/2011»; il d.d.u.o. del 15 dicembre 2011, n. 12415 «Modifica ed integrazione del d.d.u.o. del 14 ottobre 2010 n. 10395 «Approvazione avviso per la sperimentazione di master e dottorati di ricerca rivolti ad apprendisti assunti ai sensi dell art. 50 del d.lgs. 276/03» ai sensi dell art.5 del dlgs 167/2011»; il d.d.u.o. n. 8827 dell 8 ottobre 2012, che modificava l avviso di cui al d.d.u.o. del 15 dicembre 2011, n. 12415, eliminando la prescrizione di cui al punto 4 del paragrafo 1 delle»modalità di selezione delle domande» - «l Intesa territoriale/ settoriale, sottoscritta tra le Parti Sociali, contenente il riferimento ai profili professionali in uscita in coerenza con le necessità locali/settoriali, la definizione della durata del rapporto di apprendistato, l inquadramento, il trattamento economico complessivamente applicato agli apprendisti coinvolti nella sperimentazione» precisando che la stessa non fa parte della documentazione da allegare alla domanda di contributo di cui al punto 1. Presentazione della domanda; il d.d.s. n. 12412 del 18 dicembre 2013 «Proroga avviso pubblico per la sperimentazione di master e dottorati di ricerca rivolti ad apprendisti assunti ai sensi dell art. 5 del d.lgs 167/2011 o dell art 50 del d.lgs. 276/03 periodo 2010-2013» che approvava la proroga dei termini per la presentazione delle domande fino al 31 marzo 2014; Considerato che l apprendistato nelle sue diverse tipologie è ritenuto la modalità privilegiata di accesso qualificato al lavoro per i giovani e, in particolare, l apprendistato per il conseguimento di un titolo di alta formazione consente ai giovani in esito al percorso di formazione di proseguire il rapporto di lavoro a tempo indeterminato; Considerato che: l avviso di cui trattasi prevedeva al punto 1, «Presentazione della domanda», che la domanda di contributo dovesse essere effettuata entro il 31 dicembre 2013, e successivamente il termine è stato prorogato al 31 marzo 2014 con decreto del dirigente di struttura; che nel corso del 2013, tramite questo istituto, le Università lombarde hanno attivato oltre 150 percorsi in Alto apprendistato; le imprese, anche tramite le associazioni di categoria, manifestano un crescente interesse nell utilizzo dell istituto; l esperienza lombarda si colloca al primo posto in Italia, per numero di contratti attivati, costituendo un caso di eccellenza a livello nazionale; l ampia soddisfazione delle parti sociali per i risultati ottenuti nell ambito della sperimentazione che ha indotto la Regione Lombardia a mettere in campo ulteriori azioni finalizzate all attivazione di percorsi di alta formazione in apprendistato; la collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Italia Lavoro, che ha supportato la nostra iniziativa tramite un ulteriore sostegno economico per le imprese, emanando un Avviso pubblico nell ambito del programma «Formazione e Innovazione per l Occupazione Scuola e Università» - FIxO S&U, rivolto ai datori di lavoro, per l inserimento occupazionale di laureandi, laureati e dottorandi di ricerca assunti con contratto di apprendistato di alta formazione e ricerca; Ritenuto opportuno proseguire con il sostegno alla realizzazione di percorsi formativi rivolti ai giovani apprendisti assunti in Lombardia, ai sensi dell art.5 del d.lgs. 167/2011, in coincidenza con l avvio dell anno 2014 e in concomitanza con le nuove disposizioni, entrate in vigore con il d.m. 8 febbraio 2013 n. 94 «Regolamento recante modalità di accreditamento delle sedi e dei corsi di dottorato e criteri per la istituzione dei corsi di dottorato da parte degli enti accreditati» per l anno 2013, che ha portato ad un rallentamento per gli Atenei nell avvio dei Dottorati di ricerca e alla necessità di garantire continuità alle esigenze delle imprese che stanno assumendo i giovani; Ritenuto pertanto utile provvedere alla proroga dei termini di scadenza per la presentazione delle domande a valere sull Avviso «Sperimentazione di Master e dottorati di ricerca rivolti ad apprendisti assunti ai sensi dell art. 5 del d.lgs.167/2011 o dell art. 50 del d.lgs. 276/03 periodo 2010-2013», spostando il termine al 31 dicembre 2014 alle ore 12.00, lasciando inalterato lo stanziamento previsto in origine; Vista la d.g.r. del 29 aprile 2013, n. 87 «II provvedimento organizzativo» e il decreto del Segretario generale del 25 luglio 2013 n. 7110 «Individuazione delle strutture organizzative e delle relative competenze ed aree delle attività delle Direzioni della Giunta Regionale X Legislatura»; Vista la l.r. 7 Luglio 2008, n. 20 «Testo unico delle leggi regionali in materia di organizzazione e personale» nonché i provvedimenti organizzativi della X legislatura; DECRETA 1. di approvare la proroga dei termini di scadenza per la presentazione delle domande di contributo da parte delle Università a valere sull avviso pubblico «Sperimentazione di master e dottorati di ricerca rivolti ad apprendisti assunti ai sensi dell art. 5 del d.lgs. 167/2011 o dell art. 50 del d.lgs. 276/03», spostando il termine ultimo di ricevimento delle domande al 31 dicembre 2014, ore 12, per le motivazioni espresse in premessa; 2. di disporre la pubblicazione del presente provvedimento sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia e sul sito internet della Direzione Generale Istruzione Formazione e Lavoro; 3. di non assoggettare il presente provvedimento agli obblighi in materia di trasparenza e pubblicità ai sensi del d.lgs. 33/2013. Il dirigente della struttura occupazione e occupabilità Massimo Vasarotti

Bollettino Ufficiale 47 D.G. Salute Comunicato regionale 24 marzo 2014 - n. 35 Direzione generale salute - U.o. veterinaria e U.o. governo della prevenzione e tutela sanitaria - Tariffe fatturate dalle aziende sanitarie locali della Regione Lombardia nell esercizio finanziario 2013, ai sensi dell articolo 8 del d.lgs. n. 194/2008 «Disciplina delle modalità di rifinanziamento dei controlli sanitari ufficiali in attuazione del reg. (CE) n. 882/2004» In ottemperanza alle disposizioni di cui al Capo VI del reg. (CE) n. 882/2004 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 29 aprile 2004 «relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali» e in conformità agli adempimenti previsti dal combinato disposto dell art. 8 del d.lgs. n. 194/2008 e del d.m. 24 gennaio 2011 «Modalità tecniche per il versamento delle tariffe e la rendicontazione delle somme riscosse ai sensi del decreto legislativo 19 novembre 2008, n. 194», si pubblicano i dati relativi alle tariffe fatturate dalle Aziende Sanitarie Locali della Regione Lombardia nel corso dell esercizio finanziario 2013. Il presente comunicato riporta: nella tabella A la rendicontazione delle tariffe riscosse dai DPV (Dipartimenti di Prevenzione Veterinari) nell esercizio delle attività di controllo ufficiale attuate ai sensi del reg. (CE) n. 882/2004 nella tabella B la rendicontazione delle tariffe riscosse dai DPM (Dipartimenti di Prevenzione Medici) nell esercizio delle attività di controllo ufficiale attuate ai sensi del reg. (CE) n. 882/2004 II dirigente della u.o. veterinaria Piero Frazzi Il dirigente della u.o. governo della prevenzione e tutela sanitaria Maria Gramegna ALLEGATO TABELLA A - TABELLA RIEPILOGATIVA DELLE TARIFFE RISCOSSE DAI DIPARTIMENTI DI PREVENZIONE VETERINARI NORMATIVA RIPARTO DEI PROVENTI DERIVANTI DALLA RISCOSSIONE DELLE TARIFFE DI CUI ALL ALLEGATO A D.Lgs. 194/08 Quota Causale Ente destinatario Importo totale ( ) Art. 7, c. 1, l. a. 90% Alle A.S.L., per il rifinanziamento delle attività di Controllo ufficiale. 5.978.556,12 Art. 7, c. 1, l. b. 3,50% Art. 7, c. 1, l. c. 3,50% Art. 7, c. 1, l. d. 1% Alla Regione Lombardia, per le attività correlate con il mantenimento, potenziamento e miglioramento dell efficacia della programmazione e dell attuazione del piano regionale integrato dei controlli. All Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell Emilia Romagna per la copertura delle spese correlate con l esecuzione del Controllo ufficiale. 231.536,08 232.508,52 Ai laboratori nazionali di referenza, accreditati ai sensi del Reg. (CE) n. 882/2004, addetti ai Controlli ufficiali. 64.354,91 Art. 7, c. 1, l. e. 2% Art. 11, c. 4 0,50% Al Ministero della Salute, per le attività correlate con il potenziamento e miglioramento dell efficacia della programmazione e dell attuazione del piano regionale integrato dei controlli. 132.078,16 Maggiorazione finalizzata all attuazione del Piano di controllo nazionale di cui all articolo 41 del regolamento (CE) n. 882/2004. 30.643,41 E.N.P.A.V. 2% ******************************* 108.998,61 Causale Numero ore di servizio Unità di misura ****************************** Importo ore ******************************** 220.248,25 Tariffe fatturate ******************************** 6.607.559,92 Tariffe riscosse ******************************** 6.685.193,11 TABELLA B - TABELLA RIEPILOGATIVA DELLE TARIFFE RISCOSSE DAI DIPARTIMENTI DI PREVENZIONE MEDICI RIPARTIZIONE E TRASFERIMENTI IMPORTI RISCOSSI AZIENDE SANITARIE LOCALI (90%) ENTRATA DEL BILANCIO DELLO STATO (2%) REGIONE (3,5%) ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE (3,5%) LABORATORI DI REFERENZA (1%) 1.768.763,31 1.594.006,77 34.956,76 61.172,51 61.172,51 17.454,76

48 Bollettino Ufficiale D.G. Agricoltura D.d.s. 21 marzo 2014 - n. 2417 Legge 119/03 - Regime quote latte - Approvazione dell Albo regionale Primi acquirenti latte della Regione Lombardia per il periodo 1 aprile 2014 31 marzo 2015 IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA ORGANIZZAZIONI COMUNI DI MERCATO E DISTRETTI AGRICOLI Visti: il reg. (CE) 1234/2007 e successive modifiche che sostituisce, il regolamento (CE) 1788/03; il reg. (CE) 595/2004, recante modalità d applicazione del regolamento (CE) 1788/2003 del Consiglio, che istituisce un prelievo supplementare nel settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari e successive modificazioni; il decreto legge 28 marzo 2003 n. 49, convertito con modificazioni in legge 30 maggio 2003 n. 119, recante «Riforma della normativa interna di applicazione del prelievo supplementare nel settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari; il d.m. 31 luglio 2003 recante «Modalità di attuazione della legge 30 maggio 2003, n. 119, concernente il prelievo supplementare nel settore del latte e dei prodotti lattiero caseari» così come modificato dal d.m. 5 luglio 2007; la l.r. 31/2008 «Testo unico delle leggi regionali in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale» e successive modifiche e integrazioni; la d.g.r. n. 7/15675 del 18 dicembre 2003 avente ad oggetto «Regime quote latte istituzione Albo Regionale delle ditte <<Primo Acquirente>> ai sensi del d.l.. 28 marzo 2003 n. 49 convertito con legge 30 maggio 2003 n. 119» così come integrata dalla d.g.r. n. 8/3479 del 12 gennaio 2007; Preso atto che la sopra citata delibera n. 7/15675: istituisce «l Albo Regionale Primi Acquirenti Latte di Regione Lombardia» (di seguito denominato «Albo») determinando i criteri e le modalità per l iscrizione all Albo; stabilisce che, in applicazione all art. 4 della Legge 119/03, venga pubblicato sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia, prima del 31 marzo di ogni anno, l elenco degli acquirenti latte riconosciuti da Regione Lombardia per la campagna successiva; Vista la documentazione agli atti della Direzione Generale Agricoltura Struttura Organizzazioni Comuni di Mercato e Distretti Agricoli - sulla base della quale viene individuato l elenco dei primi acquirenti lombardi riconosciuti a far data dal 1 aprile 2014, per la campagna 2014/2015, come da Allegato 1 parte integrante del presente provvedimento; Considerato che: il reg. (CE) 595/04 all art. 24 paragrafo 1 stabilisce che «il produttore si accerta che l acquirente da lui rifornito sia riconosciuto»; la legge 119/03 all art. 4 comma 2 stabilisce che «ogni produttore è tenuto ad accertarsi che l acquirente cui intende conferire latte sia riconosciuto»; Dato atto che l elenco di cui all Allegato 1 consente ai produttori di individuare i Primi Acquirenti riconosciuti per il rispetto dei disposti di cui al punto precedente; Preso atto che il sopra citato reg. (CE) 595/2004 stabilisce che: all art. 23, paragrafo 1: «per poter acquistare latte dai produttori ed operare sul territorio di uno Stato membro, l acquirente deve essere riconosciuto da tale Stato membro»; all art. 24, paragrafo 1: «il produttore si accerta che l acquirente da lui rifornito sia riconosciuto»; Stabilito che eventuali revoche di riconoscimento e/o nuovi riconoscimenti effettuati nel corso della campagna produttiva 2014/2015, con validità successiva al 1 aprile 2014, dovranno essere pubblicate sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia; Ritenuto, per garantire la necessaria pubblicizzazione all Albo e nel rispetto dei disposti della normativa nazionale e comunitaria di settore sopra citata, di pubblicare il presente atto sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia; Considerato che il presente provvedimento rientra tra le competenze della Struttura/U.O individuate dalla d.g.r. n. 87 del 29 aprile 2013 e dal decreto del Segretario Generale n. 7110 del 25 luglio 2013; Visto l art. 17 della l.r. n. 20 del 7 luglio 2008, nonché i provvedimenti organizzativi della X Legislatura; DECRETA 1. di approvare l Albo Regionale Primi Acquirenti Latte di Regione Lombardia, valido per il periodo 1 aprile 2014 31 marzo 2015, come da allegato 1 che costituisce parte integrante del presente provvedimento; 2. di pubblicare il presente provvedimento sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia; 3.di trasmettere al MIPAF e ad AGEA, per quanto di competenza, copia del presente provvedimento. Il dirigente della struttura ocm e distretti agricoli Andrea Massari

Bollettino Ufficiale 49 ALLEGATO 1 ALBO PRIMI ACQUIRENTI LOMBARDI 01/04/2014 Num. Albo Regione Lombardia CF Ragione Sociale Povincia Sede Legale 1 00262930167 ARRIGONI BATTISTA SPA BG 3 01670860160 3B LATTE DI BERTONI FLORINDO & C. SNC BG 4 01627260167 CASEIFICIO DEFENDI LUIGI SRL BG 7 01751430164 CASEIFICIO PREZIOSA SRL BG 8 02428440164 CASEIFICIO TADDEI SRL BG 9 00469030167 CONSORZIO COOP. PRODUTTORI LATTE TORRE PALLAVICINA E PUMENENGO SOC COOPERATIVA AGRICOLA 14 00218310167 LATTERIA SOCIALE DI CALVENZANO SOCIETA' COOPERATIVA AGRICOLA BG 16 00429950165 ZANETTI S.P.A. BG 17 00842710170 AMBROSI S.P.A. INDUSTRIA CASEARIA BS 18 00545000176 CASEARIA BRESCIANA CA.BRE - SOCIETA' COOPERATIVA AGRICOLA BS 19 00297810178 CASEIFICI ZANI F.LLI SPA BS 20 02000560173 CASEIFICIO BAGNOLESE DI BOLDINI ANDREA & C. SNC BS 22 01559240179 CASEIFICIO CAMPIOTTI E C. SNC BS 23 01885270171 CAS. DI ALFIANELLO EREDI G. BONETTA SNC DI C. BONETTA & C. BS 28 01581660170 CASEIFICIO SAN CARLO SRL BS 30 00303600175 CASEIFICIO SOCIALE GARDALATTE SOCIETA' COOPERATIVA AGRICOLA BS 31 00291670172 SOCIETA' COOPERATIVA PER AZIONI CASEIFICIO SOCIALE RINASCENTE COO- PERATIVA AGRICOLA A MUTUALITA' PREVALENTE 32 00293900171 CASEIFICIO SPINELLI F.LLI SRL BS 33 00948550173 CASEIFICIO S. ANTONIO S.R.L. BS 34 01008050179 CASEIFICIO VILLA S.R.L. BS 35 01785790179 CISSVA CASEIFICIO SOCIALE DI VALLE CAMONICA E SEBINO SOCIETA' COO- PERATIVA AGRICOLA 36 00296600174 CONSORZIO PRODUTTORI LATTE ALIMENTARE SOCIETA' COOPERATIVA AGRI- COLA 37 00296480171 COOPERATIVA PRODUTTORI LATTE COO.PRO.LAMA SOCIETA' COOPERATIVA AGRICOLA 38 00312150170 COOPERATIVA PRODUTTORI LATTE INDENNE DELLA PROVINCIA DI BRESCIA SCRL 39 02949240176 C.I.P.A.B. CONS.INTERAZ.PROD.AGR.BRESCIANI BS 40 00860650175 DALLA BONA SPA BS 41 01494510173 FORESTI S.P.A. BS 45 00292080173 SOLAT SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA BS 51 01315520138 LECCOLATTE S.C.A.R.L. LC 52 01279580136 COOPERATIVA AGRICOLA VALSASSINESE PRODUTTORI LATTE SOCIETA' COO- PERATIVA AGRICOLA 53 00360500136 EMILIO MAURI S.P.A. LC 58 00108110198 LATTERIA SORESINA SOCIETA' COOPERATIVA AGRICOLA CR 59 00838140192 PADANIA ALIMENTI S.R.L. CR 60 00114170194 PRODUTTORI LATTE ASSOCIATI CREMONA - SOCIETA' COOPERATIVA AGRICO- LA (P.L.A.C.) 65 01477550204 CASEIFICIO CANTARELLI RAG. GIUSEPPE SRL MN 66 00432040202 CANTARELLI SPA MN 70 00151730207 CASEIFICIO CROCE SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA MN 71 00154410203 CASEIFICIO COOPERATIVO PIRONDA SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA MN 73 00157220203 CASEIFICIO EUROPEO SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA MN 74 00151740206 CASEIFICIO FRIZZA SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA MN 78 00141780205 LATTERIA AGRICOLA MOGLIESE SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA A RE- SPONSABILITA LIMITATA 81 00151450202 CASEIFICIO SAN DONATO SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA MN 83 00141230201 CASEIFICIO SOCIALE S. SILVESTRO S.P.A. MN 87 00157100207 CONSORZIO LATTERIE SOCIALI MANTOVANE "VIRGILIO" SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA 94 00152080206 LATTERIA AGRICOLA DEL PO SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA MN 95 00156120206 LATTERIA AGRICOLA PONTEVENTUNO SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA MN 97 00151120201 LATTERIA AGRICOLA DI MARMIROLO SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA MN 100 00154360200 LATTERIA AGRICOLA PRIMAVERA SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA MN BG BS BS BS BS BS LC CR MN MN

50 Bollettino Ufficiale Num. Albo Regione Lombardia CF Ragione Sociale Povincia Sede Legale 101 00154570204 LATTERIA AGRICOLA QUISTELLO SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA MN 104 00155740202 LATTERIA AGRICOLA S.PIETRO SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA MN 105 00154290209 LATTERIA AGRICOLA VENERA VECCHIA SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA MN 106 00428560205 LATTERIA AGRICOLA SAN MARTINO SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA MN 107 00156630204 LATTERIA SOCIALE CARLO POMA SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA A R.L. MN 108 00152190203 LATTERIA CASATICESE SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA MN 109 00154880207 LATTERIA COOPERATIVA GOITESE SOC. COOP. A R.L. MN 117 00141170209 LATTERIA PADANA DI BORGOFORTE SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA MN 121 00153890207 LATTERIA SOCIALE GONFO SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA MN 123 00278450200 LATTERIA SOCIALE MANTOVA SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA MN 125 00141980201 LATTERIA SOCIALE ROCCHETTA SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA MN 126 00152760203 LATTERIA SOCIALE ROVERBELLA SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA MN 127 00140970203 LATTERIA SOCIALE SAN LAZZARO SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA MN 129 00141900209 LATTERIA VO' GRANDE SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA MN 130 00152010203 LATTERIA AGRICOLA ARRIVABENE SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA MN 131 00252710207 LATTERIA AGRICOLA MARZETTE SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA MN 134 00141660209 NUOVO CASEIFICIO ANDREASI SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA A RE- SPONSABILITA LIMITATA 135 00830690194 STERILGARDA ALIMENTI SPA MN 138 05077920964 DITTA ANGELO CROCE S.R.L. LO 143 04552490155 CASEIFICIO DEL CIGNO SPA MI 144 10743320151 CASEIFICIO MOR STABILINI SNC DI MOR STABILINI CARLO E C. LO 145 07993230155 CASEIFICIO PAPETTI SAS DI CARLO PAPETTI & C. MI 146 07881260157 CASEIFICIO SALARIS DI SALARIS ROBERTO, MARCO, FRANCESCA & C. SNC MB 148 04562160152 CASEIFICIO ZUCCHELLI S.P.A. LO 150 00694230152 CONSORZIO PRODUTTORI LATTE DI MAGENTA S.R.L. MI 151 00834840159 CONSORZIO PRODUTTORI LATTE MILANO SOC. COOP. AGRICOLA PER AZIONI MI 153 00818130155 SANTANGIOLINA LATTE FATTORIE LOMBARDE SOC. AGR. COOPERATIVA MI 155 03665380154 SOCIETA' COOPERATIVA AGRICOLA LAUDENSE SPA LO 157 04653590150 COOPERATIVA LATTE MELZESE SOC. COOP. AGRICOLA MI 160 00870280153 COOPERATIVA LATTE ABBIATENSE MI 161 02256660156 CASEIFICIO DEDE' ALBERTO SNC LO 162 01425280151 GELMINI CARLO SRL MI 168 01633850159 STELLA BIANCA S.P.A. A SOCIO UNICO LO 173 00080670144 COLAVEV SOC. COOP. AGRICOLA SO 176 00050560143 LATTERIA SOCIALE DI CHIURO SOCIETA' COOPERATIVA PER AZIONI SO 179 00071150148 LATTERIA SOCIALE VALTELLINA SOCIETA' COOPERATIVA AGRICOLA SO 181 01318810122 FATTORIE RIUNITE VALCERESIO COOP. SRL VA 183 00640580163 CASEIFICIO GIOVANNI INVERNIZZI SRL BG 187 00283810174 CASEIFICIO SOCIALE DI MONTIRONE SOCIETA' COOPERATIVA BS 188 00272610171 CASEIFICIO SOCIALE DI CARPENEDOLO SOC. COOP. AGRICOLA BS 190 00840610190 CASEIFICIO BRANDAZZI MARIO SRL CR 193 00203250196 LATTERIA SOCIALE CA' DE' STEFANI SOCIETA' COOPERATIVA AGRICOLA CR 194 00277700191 LATTERIA PIZZIGHETTONESE SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA CR 198 06685910157 GENNARO AURICCHIO SPA CR 200 00113310197 SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA AGRICOLTORI RIUNITI CREMONESI MAN- TOVANI - A.R.CRE.MAN 202 00154350201 LATTERIA SOCIALE S. ANGELO SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA MN 203 00154270201 LATTERIA AGRICOLA SANTA MARGHERITA SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA MN 208 00478020209 LATTERIA LA SPERANZA SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA MN 212 00150070209 CASEIFICIO S.MARIA FORMIGADA SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA MN 214 00154340202 LATTERIA S. VALENTINO SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA MN 221 01334550066 GIANI LEONE & C. SRL MI 226 83002010144 LATTERIA SOCIALE BORMIO SCARL SO 229 00217000124 COOP. AGRICOLA LATTE VARESE VA 230 00231920166 LATTERIA SOCIALE DI BRANZI CASEARIA SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA BG 233 00669540163 LATTERIA SOCIALE DI VALTORTA SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA BG 234 01755150164 COOPERATIVA AGRICOLA ALTA VALLE SERIANA 'DE BENI FORTUNATO' SOCIE- TA' AGRICOLA COOPERATIVA 239 00305810160 LATTERIA SOCIALE MONTANA DI SCALVE SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA BG MN CR BG

Bollettino Ufficiale 51 Num. Albo Regione Lombardia CF Ragione Sociale Povincia Sede Legale 242 00604050161 SOCIETA' COOPERATIVA AGRICOLA S.ANTONIO IN VAL TALEGGIO BG 246 01507620175 ALPE DEL GARDA SOCIETA' COOPERATIVA AGRICOLA S.C. A R.L. BS 248 01600140980 BRESCIALAT SPA BS 249 00694230178 CASEIFICIO SOCIALE GIARDINO SOC COOP AGRICOLA BS 250 01758360174 CASEIFICIO SOCIALE VALSABBINO SOCIETA' COOPERATIVA AGRICOLA BS 251 00291780179 CASEIFICIO LAIT-SOC.COOP. AGRICOLA BS 252 00297610172 P.A.D. PRODUTTORI AGRICOLI DESENZANO SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA BS 253 01274040177 SAN VITALE DI PELLEGRINI GEROLAMO E C. S.A.S. BS 254 00444500177 COOPERATIVA PRODUTTORI LATTE DEL COMUNE DI BRESCIA SCRL BS 255 00340790138 LATTERIA SOCIALE DI BELLAGIO SOCIETA' COOPERATIVA AGRICOLA CO 259 01041580190 CASEIFICIO SANGIOVANNI SRL CR 261 00359350196 ZUVADELLI MICHELE E FLAVIO SAS CR 262 00107570194 LATTERIA DI CASALBUTTANO SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA CR 264 00406830190 CASEIFICIO CONTE AJMO SNC DI MIRAGOLI ROBERTO & C. CR 266 01036820197 ANTICA LATTERIA AGRICOLA DI PANDINO SRL CR 269 00154620207 CASEIFICIO SOCIALE LA MOTTA SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA MN 273 00460330202 SAVIOLA SPA MN 275 01498240207 CACCIALUPI MEDARDO E MIRKO SNC MN 278 00153950209 CASEIFICIO CARAMASCHE SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA MN 279 00141820209 LATTERIA AGRICOLA BEGOZZO SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA MN 280 00153040209 LATTERIA AGRICOLA DI POLESINE MANTOVANA VECCHIA SOCIETA' AGRICO- LA COOPERATIVA 282 07324610158 CONSORZIO PRODUTTORI LATTE DEL LODIGIANO LO 289 03170200962 ARIOLI ACHILLE SRL MI 291 03829290968 F.LLI VISCONTI S.A.S. DI VISCONTI PIER SAVINO E C. LO 308 02348960168 RUGGERO VILLA S.R.L. BG 314 00853300176 CASEIFICIO SOCIALE DI BAGOLINO SOCIETA' COOPERATIVA AGRICOLA BS 321 03243800178 CASEIFICIO BOLDINI G.B. SPA BS 323 00158270207 SOCIETA' A RESPONSABILITA' LIMITATA MAGAZZINI EMILIANI STAGIONATURA FORMAGGI SRL 325 86000890151 COOPERATIVA AGRICOLA SAN ROCCO S.C.A.P.A. MI 337 01804550208 CASEARIA S. ANTONIO SOCIETA' CONSORTILE A RESPONSABILITA' LIMITATA MN 347 01836460202 CASEARIA GENTILE SRL MN 348 02582940165 CASEIFICIO F.LLI PALENI SNC DI PALENI FABRIZIO & C. BG 360 03447190962 CASEIFICIO SALERNITANO SPA MI 371 02708950163 CASEIFICIO PALENI S.R.L. BG 375 03506730179 LATTE BRESCIA SOCIETA' COOPERATIVA AGRICOLA BS 378 02066800984 ALPE MONTE GUGLIELMO SOCIETA' COOPERATIVA BS 401 02130620988 CISSVA COMMERCIALE SRL BS 407 00726230147 AZIENDA AGRICOLA CASCINA MARGHERITA SOCIETA' SEMPLICE DEI FRATELLI PEDRANZINI 409 02898140161 CASERA MONACI SRL BG 410 01563610136 INVERNIZZI DANIELE E C. SNC LC 412 92520600153 ASSOCIAZIONE PRODUTTORI LATTE BOVINO DELLA PIANURA PADANA BS 413 03562330179 COOPERATIVA VAL PALOT SOC. COOPERATIVA AGRICOLA BS 414 02785890134 CONSORZIO PRODUTTORI VALLE INTELVI CO 418 02525990988 MONTE MUFFETTO SOC. COOP. A RESP. LIMIT. BS 421 02872290131 FATTORIA SCALDASOLE S.R.L. CO 424 03261990166 CASEIFICIO MONACI SRL BG 426 02719450161 COOPERATIVA AGRICOLA MONTI E LAGHI - SOCIETA' AGRICOLA COOPERA- TIVA 428 02170800201 LATTERIA NUOVA SAN CARLO SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA MN 432 01395630195 PRIMA S.R.L. CR 434 12414020151 ITALATTE S.P.A. MI 435 02915130989 AGRILATTE SOCIETA' COOPERATIVA AGRICOLA BS 436 01990840983 BRESCIANGRANA SRL BS 439 03497860159 FERRARI GIOVANNI INDUSTRIA CASEARIA SPA MI 440 03429940160 CASEARIA FANTICINI SRL BG 444 03091710982 CASEIFICIO FERRETTI SRL BS 446 03009950985 CASEIFICIO LA FATTORIA DI ZANI LUCIANO & C. SNC BS 448 03201810136 CONSORZIO PRODUTTORI TRIANGOLO LARIANO CO MN MN SO BG

52 Bollettino Ufficiale Num. Albo Regione Lombardia CF Ragione Sociale Povincia Sede Legale 450 NDRRND66M30D142W ANDREINI ORLANDO LO 452 02280760204 COOPERATIVA ZOOTECNICA MANTOVANA - COZOMAN SOCIETA' COOPERA- TIVA AGRICOLA 453 02285830200 CONSORZIO MANTOVA LATTE PIU' MN 454 00907450142 VALTELLINA CHEESE SRL SO 456 03260860980 CASEIFICIO LA LEONESSA SRL A SOCIO UNICO BS 457 03290640139 FATTORIE LARIANE SOCIETA' COOPERATIVA AGRICOLA CO 459 02193000201 FEED CLUB SRL MN 461 05435850960 CASEIFICIO LA MURGIA DEI F.LLI PLANTAMURA SRL MB 462 03723480160 IL TESORO DELLA BRUNA SOCIETA' AGRICOLA COOPERATIVA A R.L. BG 464 DCLNMR54E67D251T MULTILAT DI DUCOLI ANNAMARIA BS 465 00209310192 TOMASONI F.LLI SNC DI TOMASONI OTTORINO E C. BS 466 03136070160 FATTORIE PADANE SOCIETA AGRICOLA COOPERATIVE ARL BG 467 03767060167 COOPERATIVA ONDA BIANCA SOC. AGR. COOP. BG 470 02352680207 B & B SRL MN 471 00443150198 IRIS SOC. COOP. AGRICOLA DI PRODUZIONE E LAVORO CR 472 07882710960 CASEIFICIO ACQUISTAPACE SPA MI 473 84000900179 COOPERATIVA PRODUTTORI LATTE DEI COLLI STORICI SOC. COOP. AGRICOLA BS 474 07978150964 POZZALI LODIGRANA SRL MI 477 VTLMTN68B14F205Y CASCINA IL FORNASOTTO DI MATTEO VITALI LO 481 07916650968 INDUSTRIA CASEARIA RAIMONDI SRL LO 482 MSZGZY53C43Z127G GELATERIA CONSONNI DI MISZTA GRAZYNA MB 483 03553560982 INDUSTRIA CASEARIA GARDAPADANO BS 484 03910200165 CAVALLIERE CORPORATION SRL BG 485 03567880988 CASEIFICIO SCALA SRL BS 486 83002390140 LATTERIA DI LIVIGNO SOC. COOP. AGRICOLA SO 487 03568130987 CADIGNANO LATTE SCARL BS 488 02357780986 DESENZANO CONSULTING SRL MN MN

Bollettino Ufficiale 53 D.G. Attività produttive, ricerca e innovazione D.d.u.o. 20 marzo 2014 - n. 2373 Avviso pubblico per la realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle smart cities and communities (d.d.u.o. n. 2760/2013 - POR-FESR 2007-2013 asse 1 - Linea di intervento 1.1.1.1. azione E) - Approvazione graduatoria dei progetti ammessi e non ammessi a contributo IL DIRIGENTE DELLA UNITÀ ORGANIZZATIVA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA Visti: il regolamento (CE) n. 1080/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 5 luglio 2006 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e di abrogazione del regolamento (CE) n. 1783/1999; il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio dell 11 luglio 2006, recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione e che abroga il regolamento (CE) n. 1260/1999 e s.m.i.; il regolamento (CE) n. 1828/2006 della Commissione dell 8 dicembre 2006 sulle modalità di applicazione degli stessi regolamenti sopra richiamati, nonchè del regolamento (CE) n. 1080/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale; il programma operativo regionale competitività e occupazione FESR 2007-2013 approvato con Decisione CE C(2007) 3784 dell 1 agosto 2007 che, nell ambito dell Asse 1 «Innovazione ed economia della conoscenza», prevede il sostegno alla ricerca e all innovazione per la competitività delle imprese lombarde, attraverso la valorizzazione del sistema lombardo della conoscenza; la d.g.r. n. VIII/8298/2008, avente ad oggetto «Programma Operativo Regionale Competitività e Occupazione FESR 2007-2013 Linee guida di attuazione Primo provvedimento» e successive modificazioni ed integrazioni; il regolamento (CE) n. 800/2008 della Commissione del 6 agosto 2008 che dichiara alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato comune in applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato (regolamento generale di esenzione per categoria) e successive modifiche, ed in particolare gli artt. 30 e 31; la comunicazione della Commissione «Disciplina comunitaria in materia di aiuti di stato a favore di ricerca, sviluppo e innovazione» (2006/C 323/01); la legge regionale n. 11 del 19 febbraio 2014 «Impresa Lombardia: per la libertà di impresa, il lavoro e la competitività; la d.g.r. n. IX/4321 del 26 ottobre 2012 di modifica ed integrazione delle Linee guida di attuazione dell Asse 1 del POR FESR 2007-2013, che in introduce, fra l altro, nella linea di intervento 1.1.1.1 «Sostegno alla ricerca industriale e all innovazione di alto profilo nei settori di punta delle PMI lombarde; all innovazione di sistema ed organizzativa, di interesse sovraziendale» la nuova Azione E»Sostegno alla realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle Smart Cities and Communities» Richiamati il d.d.u.o. n. 2760 del 29 marzo 2013 e s.m.i. avente per oggetto «Avviso pubblico per la realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle Smart Cities and Communities»; il d.d.g. n. 10186 del 08 novembre 2013 di costituzione del Nucleo Tecnico di Valutazione e della Segreteria Tecnica a supporto del Nucleo per la valutazione dei progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle Smart Cities and Communities (d.d.u.o. n. 2760/2013); il d.d.g. n. 12542 del 20 dicembre 2013 di proroga del termine di conclusione delle attività del Nucleo Tecnico di Valutazione e della Segreteria Tecnica; il d.d.u.o. n. 1681 del 28 febbraio 2014 di proroga del sopra citato regime di aiuto n. 800/2008; il d.d.u.o. n. 1818 del 5 marzo 2014 di approvazione degli esiti dell istruttoria dell ammissibilità formale delle proposte progettuali presentate a valere sull avviso approvato con d.d.u.o. n. 2760/2013 sopra citato; il d.d.u.o. n. 2199 del 14 marzo 2014 di approvazione esiti dell istruttoria di ammissibilità formale - ID PROGETTO 40741951; Dato atto che l art. 12 del medesimo Avviso pubblico prevede che: a seguito dell istruttoria di ammissibilità formale i progetti ammissibili sono sottoposti a valutazione tecnico economica da parte di un Nucleo Tecnico di Valutazione appositamente costituito da Regione Lombardia, che potrà avvalersi di esperti qualificati nelle tematiche del presente Avviso applicando i criteri di valutazione indicati nel medesimo art. 12; gli elenchi contenenti i singoli progetti ammessi e non ammessi al contributo con i relativi punteggi sono predisposti dal Nucleo Tecnico di Valutazione. In base ai suddetti elenchi, svolti gli adempimenti di competenza, il RUP approva la graduatoria dei progetti ammessi e non ammessi al contributo; Rilevato che il RUP, al fine di agevolare i partenariati nell attuazione delle attività progettuali, ritiene di prorogare al 30 settembre 2015 il termine del 31 maggio 2015 previsto dall art. 8, punto 4 dell Avviso per la realizzazione delle attività di progetto; Verificato che i termini del presente procedimento amministrativo, nonché le modalità per lo svolgimento di tutti i procedimenti inerenti la gestione e l attuazione del Programma Operativo Regionale POR FESR 2007-2013 Obiettivo «Competitività Regionale e Occupazione», sono definiti, nel rispetto dei Regolamenti comunitari, nell ambito del Programma stesso, nonché nei relativi documenti attuativi, approvati dagli organismi di gestione e controllo del POR, si attesta che il presente procedimento rispetta termini e modalità fissati per l attuazione del Programma; Preso atto della valutazione tecnico economica dei progetti risultati ammissibili alla valutazione di merito, svolta dal Nucleo Tecnico di Valutazione appositamente costituito da Regione Lombardia; Valutate le risultanze degli esiti della valutazione tecnico economica svolta dal Nucleo Tecnico di Valutazione anche sulla base delle proposte della Segreteria Tecnica, nella seduta finale del 13 febbraio 2014, come segue: dichiarare idonei al contributo 16 progetti che hanno ottenuto un punteggio pari o superiore a 60/100, al netto dei punteggi relativi alle premialità; dichiarare non idonei al contributo i progetti che hanno conseguito un punteggio inferiore a 60/100 al netto dei punteggi relativi alle premialità; approvare conseguentemente l elenco dei progetti ammessi e non ammessi al contributo, comprensivi dei punteggi relativi alla premialità; Atteso che il d.d.u.o. n. 2760 del 29 marzo 2013 e s.m.i. avente per oggetto «Avviso pubblico per la realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle Smart Cities and Communities» ha una dotazione finanziaria di 16.430.000,00 a valere sul capitolo 7516 del bilancio regionale, che consentono di ammettere a contributo i 7 progetti di cui all Allegato A, parte integrante e sostanziale del presente atto; Dato atto che l art. 13 punto 3 dell Avviso pubblico approvato con d.d.u.o. n. 2760/2013 prevede che in caso di parità di punteggio di più progetti in corrispondenza dell ultima posizione utile ai fini della concessione delle agevolazioni il contributo è assegnato al progetto che presenta il punteggio più alto negli ambiti di valutazione «Caratteristiche del progetto» e in subordine «Impatti»; Rilevato che ai sensi dell art. 8 comma 2 e dell art. 10 dell Avviso pubblico approvato con d.d.u.o. n. 2760/2013: le agevolazioni sono concesse nei limiti del 40% dei costi ammissibili per un importo minimo di euro 1.600.000,00 e fino ad un importo massimo di euro 4.000.000,00; le misure delle agevolazioni sono definite in termini di intensità massime rispetto alle spese e ai costi ammissibili; le agevolazioni, così stabilite, sono state calcolate in termini di equivalente sovvenzione lordo (ESL: esprime il valore attualizzato dell aiuto espresso come percentuale delle spese e dei costi ammissibili); Ritenuto necessario dare comunicazione ai beneficiari del contributo attualizzato in base al calcolo ESL; Ritenuto pertanto di: approvare la graduatoria complessiva dei progetti ammessi a contributo e finanziati, ammissibili a contributo e non finanziati, non ammessi a contributo (allegati A, B e C); informare i soggetti capofila dei progetti ammessi a contributo e finanziati, ammissibili a contributo e non finan-

54 Bollettino Ufficiale ziati, non ammessi a contributo, tramite comunicazione elettronica all indirizzo indicato nella domanda; approvare le Linee Guida di rendicontazione ed i relativi allegati per la richiesta di liquidazione da presentare da parte dei beneficiari tramite il sistema informatico (le Linee Guida sono coerenti con le modalità e le condizioni di partecipazione all Avviso pubblico sopra citato e sono state condivise con l Autorità di Gestione) Allegato D, parte integrante e sostanziale del presente atto; prorogare al 30 settembre 2015 il termine del 31 maggio 2015 previsto dall art. 8, punto 4 dell Avviso per la realizzazione delle attività di progetto; specificare che gli importi minimi e massimi del contributo di cui agli artt. 8 e 10 dell Avviso sono al lordo del calcolo ESL; Attestato che, contestualmente alla data di adozione del presente atto, si provvede alla pubblicazione di cui agli artt. 26 e 27 del d.lgs. 33/2013; Vista la l.r. n. 20/2008 ed i provvedimenti organizzativi della X Legislatura, in particolare a d.g.r. del 20 marzo 2013 n. 3 «Costituzione delle Direzioni Generali, incarichi e altre disposizioni organizzative I provvedimento organizzativo X legislatura»; la d.g.r. n. 87 del 29 aprile 2013 «2 provvedimento organizzativo anno 2013» con la quale sono stati, fra l altro definiti gli incarichi dirigenziali e nello specifico l attribuzione della UO Programmazione Comunitaria con le relative competenze alla Dirigente Olivia Postorino; la d.g.r. n. 724 del 27 settembre 2013 con la quale la Dott. ssa Rita Cristina De Ponti Dirigente della Struttura Asse 1 POR Competitività, Economia della conoscenza e Reti d Impresa della DG Attività Produttive Ricerca e Innovazione, è stata assegnata alla Struttura Risorse Economiche, Sistemi Informativi e Semplificazione della DG Agricoltura con decorrenza dal 1 ottobre 2013; il decreto del Segretario Generale n. 7110 del 25 luglio 2013; Vista la d.g.r. n. 4 del 29 aprile 2010, che all Allegato C VI stabilisce che in caso di vacanza temporanea della posizione, l incarico ad interim è attribuito, fatte salve diverse indicazioni in casi specifici, al Dirigente sovraordinato, che nella fattispecie è il Dirigente dell U.O. Programmazione Comunitaria. DECRETA 1. di approvare, per quanto indicato in premessa, relativamente ai progetti presentati a valere sull «Avviso pubblico per la realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle Smart Cities and Communities» approvato con d.d.u.o. n. 2760/2013, i seguenti allegati, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento: «Allegato A» relativo ai 7 progetti ammessi a contributo e finanziati, che riporta il dettaglio dei punteggi e il contributo concesso (attualizzato ESL); «Allegato B» - relativo ai 9 progetti ammissibili a contributo e non finanziati, che riporta il dettaglio dei punteggi e il contributo concedibile (attualizzato ESL); «Allegato C» relativo ai 16 progetti non ammessi a contributo; 2. di stabilire che la spesa di cui al presente atto nel limite della dotazione finanziaria di Euro 16.430.000,00 (d.d.u.o. n. 2760/2013) trova copertura con le risorse allocate sul capitolo 7516 del bilancio regionale e che i relativi impegni di spesa saranno assunti successivamente all accettazione da parte dei beneficiari del contributo concesso; 3. di assegnare il contributo di cui all art. 3 del d.d.u.o. n. 2760/2013 ai 7 progetti di cui all Allegato A, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; 4. di prorogare al 30 settembre 2015 il termine del 31 maggio 2015 previsto dall art. 8, punto 4 dell Avviso per la realizzazione delle attività di progetto; 5. di approvare le «Linee Guida di rendicontazione per la realizzazione dei progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle Smart Cities and Communities», Allegato D, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; 6. di specificare che gli importi minimi e massimi del contributo di cui agli artt. 8 e 10 dell Avviso sono al lordo del calcolo ESL; 7. di informare i soggetti capofila dei progetti ammessi a contributo e finanziati, ammissibili a contributo e non finanziati, non ammessi a contributo, tramite comunicazione elettronica all indirizzo indicato nella domanda; 8. di attestare che contestualmente alla data di adozione del presente atto si provvede alla pubblicazione di cui agli artt. 26 e 27 del d.lgs. 33/2013; 9. di disporre la pubblicazione del presente provvedimento sul BURL, sul sito della Regione Lombardia Direzione Generale Attività Produttive, Ricerca e Innovazione e sul sistema informativo integrato della programmazione Comunitaria 2007-2013. Il dirigente u.o. Olivia Postorino

Bollettino Ufficiale 55 ALLEGATO A AVVISO PUBBLICO PER LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI DI RICERCA INDUSTRIALE E SVILUPPO SPERIMENTALE NEL SETTORE DELLE SMART CITIES AND COMMUNITIES (DDUO 2760 DEL 29/03/2013) ELENCO DEI PROGETTI AMMESSI A CONTRIBUTO E FINANZIATI ID PROGETTO 40545387 40696059 TITOLO PROGETTO ACRONIMO Smart Campus as Urban Open LAbs (SCUOLA) SPAC3- servizi smart della nuova Pubblica amministrazione per la Citizen-Centricity in cloud RAGIONE SOCIALE (Capofila) A2A S.P.A. REITEK S.P.A. 40338152 SIMULATOR TERRARIA S.R.L. 40737024 ATTIV@BILI AssisTenza digitale e InnoVazione sociale in ambienti controllati 40704701 SMART BREAK 40602141 CITY WISE-NET 40389395 OPTI-LOG A.E.M. - COM S.R.L. BIALETTI INDUSTRIE S.P.A AUSTEP-AUSTEAM ENVIRONMENTAL PROTECTION SPA PROJECT AUTOMATION S.P.A. AMBITO sostenibilità ambientale Innovazione sociale sostenibilità ambientale Innovazione sociale SETTORE PUNTEGGIO CRITERI DI VALUTAZIONE PUNTEGGIO CRITERI DI PREMIALITA' PUNTEGGIO COMPLESSIVO COSTO PRESENTATO DEL PROGETTO CONTRIBUTO RICHIESTO COSTO AMMESSO DEL PROGETTO CONTRIBUTO CONCESSO ATTUALIZZATO (art. 10) Smart grids 79 19 98 10.000.000,00 4.000.000,00 9.999.895,36 3.991.328,64 tecnologie welfare e inclusione; cloud computing technologies per smart government sicurezza del territorio invecchiamento della società; tecnologie welfare e inclusione; domotica; cloud computing technologies per smart government 78 17 95 5.050.775,00 2.020.310,00 5.049.319,44 2.016.328,01 76 19 95 4.112.005,28 1.644.802,11 4.111.364,08 1.641.517,94 73 18 91 5.900.485,14 2.360.194,02 5.860.781,76 2.317.897,81 Innovazione sociale domotica 69 19 88 5.000.000,00 2.000.000,00 5.000.000,00 1.997.169,39 sostenibilità ambientale sostenibilità ambientale waste management; smart grids sicurezza del territorio; trasporti e mobilità; logistica last-mile 74 11 85 4.000.000,00 1.600.000,00 4.000.000,00 1.597.405,90 72 12 84 4.214.000,00 1.685.600,00 4.213.976,40 1.681.441,93 ESITO VALUTAZIONE AMMESSO A CONTRIBUTO E FINANZIATO AMMESSO A CONTRIBUTO E FINANZIATO AMMESSO A CONTRIBUTO E FINANZIATO AMMESSO A CONTRIBUTO E FINANZIATO AMMESSO A CONTRIBUTO E FINANZIATO AMMESSO A CONTRIBUTO E FINANZIATO AMMESSO A CONTRIBUTO E FINANZIATO

56 Bollettino Ufficiale ALLEGATO B AVVISO PUBBLICO PER LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI DI RICERCA INDUSTRIALE E SVILUPPO SPERIMENTALE NEL SETTORE DELLE SMART CITIES AND COMMUNITIES (DDUO 2760 DEL 29/03/2013) ELENCO DEI PROGETTI AMMISSIBILI A CONTRIBUTO E NON FINANZIATI ID PROGETTO 40725945 40512859 40511448 40723101 40388780 40628684 40662635 TITOLO PROGETTO ACRONIMO ABILITY : TelerehABI- LITation: Integrated platform Enabling the Remote DeliverY and control of physical and cognitive Rehabilitation, and Self Management SEGUICI-Smart tecnologie per la Gestione delle risorse idriche ad Uso Irriguo e CIvile E-waste - Il ciclo intelligente PROACTIVE - PROtezione del territorio con infrastrutture ict avanzate, cittadinanza attiva, e reti sociali GIOCOSO - GIOchi pediatrici per la COmunicazione e la Socializzazione SMARTA - Sistema di Monitoraggio Ambientale con Rete di sensori e Telemonitoraggio indossabile a supporto di servizi di salute, prevenzione e sicurezza per l Active Aging SIDE Sistema Integrato di Diagnosi degli Edifici 40393840 SMART CULTURE 40335425 ADALGISA: la casa sicura, amica, smart RAGIONE SOCIALE (Capofila) AMBITO TELBIOS S.P.A. Innovazione sociale CGS S.P.A COMPAGNIA GENERALE PER LO SPAZIO TECNOCHIMICA S.R.L. WEBRATIO SRL SOLUZIONI INFOR- MATICHE PER IL SOCIALE S.R.L. sostenibilità ambientale sostenibilità ambientale sostenibilità ambientale Innovazione sociale DATAMED SRL Innovazione sociale ICIE-Istituto Cooperativo per l'innovazione ENGINEERING - INGEGNERIA INFORMATICA - S.P.A. ESA ELETTRONICA S.P.A. sostenibilità ambientale sostenibilità ambientale SETTORE invecchiamento della società; domotica gestione risorse idriche PUNTEGGIO CRITERI DI VALUTAZIONE PUNTEGGIO CRITERI DI PREMIALITA' PUNTEGGIO COMPLESSIVO COSTO PRESENTATO DEL PROGETTO CONTRIBUTO RICHIESTO COSTO AMMESSO DEL PROGETTO CONTRIBUTO CONCEDIBILE ATTUALIZZATO (art. 10) 65 19 84 4.080.000,12 1.632.000,05 4.078.369,32 1.628.542,62 66 17 83 4.110.915,30 1.644.366,10 4.101.292,06 1.637.224,17 waste management 65 18 83 5.680.993,60 2.272.397,44 5.680.993,60 2.268.175,58 sicurezza del territorio;gestione risorse idriche; tecnologie welfare e inclusione invecchiamento della società; domotica architettura sostenibile e materiali 64 16 80 5.000.000,00 2.000.000,00 4.999.867,50 1.995.984,10 63 15 78 4.043.789,00 1.617.515,60 4.043.782,20 1.613.813,68 63 13 76 4.137.000,00 1.654.800,00 4.136.996,00 1.650.680,85 61 15 76 4.100.000,00 1.640.000,00 4.069.286,91 1.625.192,73 cultural heritage 60 14 74 5.003.300,00 2.001.320,00 5.003.088,00 1.997.203,37 Innovazione sociale domotica 62 2 64 4.231.083,00 1.692.433,00 4.178.741,40 1.668.559,14 ESITO VALUTAZIONE AMMISSIBILE A CONTRIBUTO E NON FINANZIATO AMMISSIBILE A CONTRIBUTO E NON FINANZIATO AMMISSIBILE A CONTRIBUTO E NON FINANZIATO AMMISSIBILE A CONTRIBUTO E NON FINANZIATO AMMISSIBILE A CONTRIBUTO E NON FINANZIATO AMMISSIBILE A CONTRIBUTO E NON FINANZIATO AMMISSIBILE A CONTRIBUTO E NON FINANZIATO AMMISSIBILE A CONTRIBUTO E NON FINANZIATO AMMISSIBILE A CONTRIBUTO E NON FINANZIATO

Bollettino Ufficiale 57 ALLEGATO C AVVISO PUBBLICO PER LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI DI RICERCA INDUSTRIALE E SVILUPPO SPERIMENTALE NEL SETTORE DELLE SMART CITIES AND COMMUNITIES (DDUO 2760 DEL 29/03/2013) ELENCO DEI PROGETTI NON AMMESSI A CONTRIBUTO ID PROGETTO 40241329 TITOLO PROGETTO ACRONIMO SAIP - Smart Ageing Integrated Platform RAGIONE SOCIALE (Capofila) TECHINNOVA S.R.L. AMBITO Innovazione sociale SETTORE invecchiamento della società PUNTEGGIO CRITERI DI VALUTAZIONE PUNTEGGIO CRITERI DI PREMIALITA' 49 0 49 40603321 QUBS - Quick Bringing System OMB INTERNATIONAL S.R.L. sostenibilità ambientale waste management 48 0 48 40348761 MISOL: ENERGIA SOLARE IN AMBITO URBANO ARCADIA SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI S.R.L. 40541466 DigitAL (Digital Aging Lombardia) LIMONTA - SOCIETA' PER AZIONI Innovazione sociale 40614783 40594365 40661986 40709314 NANOPOC - nuovo approccio diagnostico basato su NANOsensori ibridi per lo screening rapido e la diagnostica al Point Of Care di biomarcatori correlati a patologie tumorali DUOMO Digital Underground Open Milan Observatory ProPHOS PROCESSI E TECNOLOGIE PER IL RECUPERO ED IL RIUTILIZZO DEL FOSFORO PRECI.S3.ION - PREdiCtIonal Support System for Smart region GEXNANO SRL PRESENT S.P.A. sostenibilità ambientale smart grids 48 0 48 Innovazione sociale sostenibilità ambientale invecchiamento della società invecchiamento della società sicurezza del territorio; architettura sostenibile e materiali; cultural heritage 47 0 47 47 0 47 47 0 47 MEGAVIT SRL sostenibilità ambientale waste management 46 0 46 PRELIOS INTEGRA S.P.A. sostenibilità ambientale 40789803 WEOOPLE MILANO OPENKNOWLEDGE SRL Innovazione sociale 40702713 40565139 GreATMobS - Green Advanced Transport and Mobility System SSENSO (SiStema di prevenzione e gestione emergenze del territorio) BETA 80 S.P.A. SOFTWARE E SISTEMI O, IN FORMA ABBREVIATA BETA 80 S.P.A. INTECS S.P.A. sostenibilità ambientale sostenibilità ambientale sicurezza del territorio; architettura sostenibile e materiali; cultural heritage Cloud computing technologies per smart government smart grids; trasporti e mobilità sicurezza del territorio 45 0 45 44 0 44 43 0 43 42 0 42 40206816 DAES - Domotics and Energy Saving PRESENT S.P.A. Innovazione sociale domotica 41 0 41 40761030 40654546 FARMACOLOGIA LOW DOSE NELL'IM- MUNOSENESCENZA AGELINK - AGE management for Active ageing LINKing Companies and Communities GUNA S.P.A. NEOS S.P.A. Innovazione sociale Innovazione sociale invecchiamento della società invecchiamento della società 41 0 41 37 0 37 PUNTEGGIO COMPLESSIVO ESITO VALUTAZIONE NON AMMESSO (< 60 punti - art. 12, punto 4) NON AMMESSO (< 60 punti - art. 12, punto 4) NON AMMESSO (< 60 punti - art. 12, punto 4) NON AMMESSO (< 60 punti - art. 12, punto 4) NON AMMESSO (< 60 punti - art. 12, punto 4) NON AMMESSO (< 60 punti - art. 12, punto 4) NON AMMESSO (< 60 punti - art. 12, punto 4) NON AMMESSO (< 60 punti - art. 12, punto 4) NON AMMESSO (< 60 punti - art. 12, punto 4) NON AMMESSO (< 60 punti - art. 12, punto 4) NON AMMESSO (< 60 punti - art. 12, punto 4) NON AMMESSO (< 60 punti - art. 12, punto 4) NON AMMESSO (< 60 punti - art. 12, punto 4) NON AMMESSO (< 60 punti - art. 12, punto 4)

58 Bollettino Ufficiale ID PROGETTO 40778114 40741951 TITOLO PROGETTO ACRONIMO FrEEforHeLPS - Frailty Enhanced Evaluation for Healt And Life Personalised Services SMARTS Servizio di Monitoraggio dell Anziano in una Rete Telematica per la Salute CONNEXXA S.R.L. A.P. SYSTEMS SRL RAGIONE SOCIALE (Capofila) AMBITO Innovazione sociale Innovazione sociale SETTORE invecchiamento della società; domotica; Cloud computing technologies per smart government invecchiamento della società PUNTEGGIO CRITERI DI VALUTAZIONE PUNTEGGIO CRITERI DI PREMIALITA' 36 0 36 31 0 31 PUNTEGGIO COMPLESSIVO ESITO VALUTAZIONE NON AMMESSO (< 60 punti - art. 12, punto 4) NON AMMESSO (< 60 punti - art. 12, punto 4)

Bollettino Ufficiale 59 ALLEGATO D PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE 2007-2013 Obiettivo COMPETITIVITA REGIONALE E OCCUPAZIONE Asse 1 INNOVAZIONE ED ECONOMIA DELLA CONOSCENZA Linea d intervento 1.1.1.1 SOSTEGNO: ALLA RICERCA INDUSTRIALE E ALL INNOVAZIONE DI ALTO PROFILO NEI SETTORI DI PUNTA DELLE PMI LOMBARDE; ALL IN- NOVAZIONE DI SISTEMA ED ORGANIZZATIVA, DI INTERESSE SOVRAZIENDALE Azione E SOSTEGNO ALLA REALIZZAZIONE DI PROGETTI DI RICERCA INDUSTRIALE E SVILUPPO SPERIMENTALE NEL SETTORE DELLE SMART CI- TIES AND COMMUNITIES LINEE GUIDA PER LA RENDICONTAZIONE DELLE SPESE DELL AVVISO PUBBLICO PER LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI DI RICERCA INDUSTRIALE E SVILUPPO SPERIMENTALE NEL SETTORE DELLE SMART CITIES AND COMMUNITIES Approvate con Decreto della Dirigente della Struttura Asse 1 POR Competitività, Economia della conoscenza e Reti d impresa della Direzione Generale Attività Produttive, Ricerca e Innovazione n. 2373 del 20 marzo 2014 Pubblicato sul B.U.R.L. n. 13 del 25 marzo 2014 INDICE 1 INFORMAZIONI GENERALI 1.1 Premessa 1.2 Obblighi 1.3 Variazioni progettuali 2 SPESE AMMISSIBILI 2.1 Principi generali di ammissibilità delle spese 2.2 Tipologia di spese ammissibili 2.3 Tipologia di spese non ammissibili 3 ACCETTAZIONE, AVVIO E EROGAZIONE DEL CONTRIBUTO1 3.1 Accettazione dell agevolazione e avvio del progetto 3.2 Erogazione del contributo 4 RENDICONTAZIONE DELLE SPESE E MONITORAGGIO 4.1 Documenti giustificativi di spesa 4.2 Monitoraggio finanziario e fisico 5 MODALITÀ DI RENDICONTAZIONE DELLE SINGOLE TIPOLOGIE DI SPESE AMMESSE 5.1 Spese per il personale 5.2 Strumenti e attrezzature 5.3 Ricerca contrattuale, competenze tecniche, brevetti, spese di consulenza 5.3.1 Ricerca contrattuale 5.3.2 Competenze tecniche e brevetti 5.3.3 Consulenze 5.4 Spese generali e garanzie 5.5 Altri costi di esercizio RIFERIMENTI NORMATIVI ELENCO ALLEGATI

60 Bollettino Ufficiale 1 INFORMAZIONI GENERALI 1.1 Premessa le presenti Linee Guida contengono le modalità cui devono attenersi i Soggetti beneficiari delle agevolazioni concesse a valere sull Avviso pubblico per la realizzazione di interventi di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle Smart Cities and Communities, relativo alla linea di intervento 1.1.1.1, azione E, del POR FESR Lombardia 2007-2013 per la realizzazione degli adempimenti connessi al monitoraggio ed alla rendicontazione finanziaria, fisica e dei risultati raggiunti anche ai fini dell attivazione delle richieste di erogazione del contributo. Il monitoraggio (avanzamento della spesa) e le rendicontazioni delle spese avvengono esclusivamente per mezzo del Sistema Informativo della Programmazione Comunitaria 2007-2013, Finanziamenti On-Line, raggiungibile all indirizzo web https://gefo.servizirl.it/ fesr/ (d ora in avanti anche GEFO) dove è stata predisposta l apposita modulistica informatica. Per il completo e corretto utilizzo delle funzionalità presenti nel Sistema informativo, i Legali rappresentanti dei Soggetti beneficiari sono tenuti a: registrarsi e profilare la propria impresa in GEFO (se non già fatto); dotarsi di adeguato strumento di firma digitale legalmente riconosciuto. Il Soggetto capofila del partenariato di progetto ha assunto, con la presentazione della domanda, il ruolo di interlocutore unico nei confronti di Regione Lombardia per tutti gli adempimenti amministrativi previsti dall Avviso stesso e dalle presenti Linee Guida di Rendicontazione. Fermo restando il ruolo del Capofila, ogni Soggetto partner del raggruppamento, quale Soggetto beneficiario della relativa quota di contributo concesso, è tenuto comunque alla fornitura ed al caricamento in GEFO dei dati e dei documenti di propria competenza. Laddove previsto, le comunicazioni relative agli adempimenti amministrativi richiesti dall Avviso e dalle presenti Linee Guida di Rendicontazione potranno essere firmati da parte di un delegato del legale rappresentante del soggetto beneficiario, munito di specifica delega redatta con atto scritto e/o procura conferita ai sensi di legge. In tali casi è necessario allegare copia dei documenti di identità validi del delegante e del delegato. 1.2 Obblighi per ottenere l erogazione del contributo, il Soggetto beneficiario è tenuto al rispetto dei seguenti obblighi: ottemperare alle prescrizioni contenute nell Avviso, negli atti a questo conseguenti e nella normativa comunitaria, nazionale e regionale di riferimento; fornire, nei tempi e nei modi previsti dall Avviso e dagli atti a questo conseguenti, la documentazione e le informazioni che saranno eventualmente richieste; dare avvio alla realizzazione del progetto di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, successivamente alla presentazione della domanda e comunque non oltre 30 giorni solari dalla data di pubblicazione nel BURL del decreto di concessione degli interventi finanziari ai Soggetti beneficiari (approvazione della graduatoria); completare le attività di progetto entro il 30 settembre 2015, fatta salva la possibilità da parte di Regione di concedere proroghe a seguito di circostanze non imputabili ai Soggetti beneficiari, previa acquisizione e verifica della relativa documentazione, qualora se ne valuti la necessità in relazione alle difficoltà intervenute nella realizzazione, alle caratteristiche tecniche del Progetto e all effettiva possibilità di ultimazione dello stesso nei tempi di ammissibilità della programmazione 2007-2013; segnalare tempestivamente eventuali variazioni di ragione sociale, cessioni o localizzazioni relative agli interventi preventivati; provvedere tempestivamente per il tramite del Soggetto capofila a comunicare la rinuncia al contributo e alla realizzazione del progetto mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento o in alternativa tramite posta certificata al seguente indirizzo (PEC) Industria@pec.regione.lombardia.it; redigere ed inviare la relazione intermedia (eventuale) e quella finale, oltre che segnalare eventuali ritardi rispetto al raggiungimento degli obiettivi del progetto di ricerca industriale e sviluppo sperimentale; accettare e collaborare ai controlli che saranno disposti da Regione Lombardia, da competenti Organismi statali, dalla Commissione europea e da altri organi dell Unione europea competenti per materia, anche mediante ispezioni e sopralluoghi, al fine di verificare lo stato di avanzamento del progetto e le condizioni per il mantenimento delle agevolazioni; garantire il rispetto del principio di stabilità delle operazioni, di cui all art.57 del Regolamento CE 1083/2006 per le operazioni comprendenti investimenti produttivi; conservare presso la sede del Soggetto beneficiario, per un periodo di dieci anni a decorrere dalla data di erogazione del saldo del contributo concesso, la documentazione originale di spesa; garantire il cofinanziamento del progetto di ricerca industriale e sviluppo sperimentale per la quota di spese ammissibili non coperte dal contributo concesso; impegnarsi a non cumulare l intervento finanziario previsto dall Avviso con altre agevolazioni ottenute per le medesime spese; comunicare i dati per il monitoraggio delle attività, secondo le modalità definite da Regione Lombardia; indicare i valori previsionali e realizzati degli indicatori di impatto e di risultato di progetto indicati da Regione Lombardia; documentare le modalità di pubblicizzazione dell aiuto e rendersi disponibili a partecipare a iniziative di pubblicizzazione e diffusione dei risultati dell intervento regionale in relazione al programma di investimento agevolato (le specifiche tecniche relative all attività di pubblicizzazione sono contenute nelle apposite linee guida per le attività di Comunicazione del POR FESR, disponibili all indirizzo www.fesr.regione.lombardia.it.).

Bollettino Ufficiale 61 Natura giuridica delle istanze Tutte le istanze, le comunicazioni e le richieste di erogazione trasmesse per tramite di GEFO, nonché le relative documentazioni elettroniche allegate sono rese nella forma di dichiarazione sostitutiva di atto notorio firmato digitalmente ai sensi e per gli effetti di cui agli artt.38, 46, 47, 48, 75 e 76 del D.P.R. 28/12/2000 n.445 e dell art.24 del D.Lgs. 82/2005. Ne consegue quindi la responsabilità penale del soggetto firmatario nel caso di dichiarazione mendace e/o di esibizione di atto falso o contenente dati non rispondenti a verità, ai sensi dell art.76 del citato D.P.R. 445/2000, il cui testo per completezza si riportano di seguito: 1. Chiunque rilascia dichiarazioni mendaci, forma atti falsi o ne fa uso nei casi previsti dal presente testo unico è punito ai sensi del codice penale e delle leggi speciali in materia. 2. L esibizione di un atto contenente dati non più rispondenti a verità equivale ad uso di atto falso. 3. Le dichiarazioni sostitutive rese ai sensi degli articoli 46 e 47 e le dichiarazioni rese per conto delle persone indicate nell articolo 4, comma 2, sono considerate come fatte a pubblico ufficiale. 4. Se i reati indicati nei commi 1, 2 e 3 sono commessi per ottenere la nomina ad un pubblico ufficio o l autorizzazione all esercizio di una professione o arte, il giudice, nei casi più gravi, può applicare l interdizione temporanea dai pubblici uffici o dalla professione e arte. 1.3 Variazioni progettuali Variazioni di Progetto Eventuali richieste di variazioni al progetto approvato e al piano finanziario dovranno essere inoltrate per la preventiva autorizzazione di Regione Lombardia, previa valutazione da parte di un Nucleo Tecnico di Valutazione a valenza interdirezionale composto dai rappresentanti delle Direzioni Generali regionali interessate e del sistema allargato regionale, non appena se ne riscontri l esigenza, presentando al Responsabile del procedimento amministrativo apposita richiesta scritta, adeguatamente motivata e comunque nel rispetto del limite di spesa ammessa, firmata dal Legale rappresentante (o altra persona delegata a rappresentare) del soggetto capofila dell aggregazione. Variazioni di partenariato di progetto Dopo l approvazione della graduatoria, eventuali variazioni di partenariato saranno valutate solo se adeguatamente motivate. Tale variazione potrà consistere: nella rinuncia del partner e nel prosieguo delle attività, a condizione che vengano garantiti in ogni caso la dimensione minima dell aggregazione prevista dall art. 6 dell Avviso e il raggiungimento degli obiettivi del progetto, fermo restando quanto previsto in riferimento a decadenza, rinuncia, rideterminazione; nell eventuale sostituzione con altro soggetto in possesso delle medesime caratteristiche e in possesso dei requisiti di ammissibilità previsti. Il Soggetto capofila dovrà dare tempestiva comunicazione della proposta di variazione all indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) Industria@pec.regione.lombardia.it. Il Responsabile del procedimento amministrativo autorizzerà la sostituzione o il prosieguo delle attività sulla base della valutazione e delle motivazioni espresse dal Nucleo Tecnico di Valutazione di cui al precedente punto. 2 SPESE AMMISSIBILI Sono ammissibili a finanziamento le spese che rispettino i principi generali di seguito elencati, che rientrino nelle tipologie di spese sotto specificate e che siano riferite a progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale ammessi al contributo a valere sull Avviso in oggetto. L importo massimo ammissibile per ciascuna voce di costo ammessa è rappresentato dall importo approvato in sede di determinazione dell aiuto finanziario; eventuali variazioni in aumento del costo complessivo dell intervento non determinano in nessun caso un incremento dell ammontare delle spese considerate ammissibili. 2.1 Principi generali di ammissibilità delle spese Ai fini della rendicontazione e dell erogazione del contributo concesso, ogni spesa per essere ammissibile deve essere: pertinente ed imputabile ad attività e spese ammissibili: deve essere espressamente e strettamente riferita ad un progetto ammesso a finanziamento con atto dell Amministrazione regionale. Deve, inoltre, rientrare in una delle categorie di spesa ammissibili; effettiva: deve essere stata effettivamente sostenuta, ossia deve aver dato luogo ad un pagamento da parte dei soggetti beneficiari ed esclusivamente da essi e giustificata da fatture quietanzate o da documenti contabili di valore probatorio equivalente; riferibile temporalmente al periodo di vigenza del contributo: deve essere sostenuta in un periodo successivo alla presentazione della domanda e antecedente la data di presentazione della rendicontazione finale delle spese. Il titolo relativo alla spesa deve essere stato emesso e quietanzato nel predetto periodo; comprovabile: deve essere relativa a beni e servizi che risultano completamente realizzati. Deve derivare da atti giuridicamente vincolanti (contratti, convenzioni, lettere d incarico, ordini, ecc.), da cui risulti chiaramente l oggetto della prestazione o della fornitura ed il relativo importo, la sua pertinenza e connessione all intervento, i termini di consegna, le modalità di pagamento nonché l eventuale riferimento al progetto ammesso al contributo. Tutti i giustificativi di spesa devono riportare la seguente dicitura (a mano in modo leggibile, con stampa o timbro): Spesa agevolata a valere su POR-FESR Lombardia 2007-2013, Linea di intervento 1.1.1.1.E - Sostegno alla realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle Smart Cities and Communities, ID Progetto, importo imputato euro. Inoltre, devono contenere nella descrizione delle prestazioni dei beni e dei servizi resi, ove possibile, il riferimento al progetto finanziato. Tutte le spese devono essere chiaramente imputate al relativo Soggetto beneficiario; legittima: deve essere conforme alla normativa europea e nazionale in materia di Fondi strutturali e alle altre norme comunitarie, nazionali e regionali pertinenti. Deve essere in regola dal punto di vista della normativa civilistica e fiscale;

62 Bollettino Ufficiale contabilizzata e tracciabile: deve essere registrata e chiaramente identificabile con un sistema di contabilità separata o con adeguata codifica (contenente data dell operazione, natura ed estremi dei giustificativi, modalità di pagamento) che consenta di distinguerlo da altre operazioni contabili, nonché conforme alle disposizioni di legge. Deve aver dato luogo ad un effettiva uscita di cassa da parte del soggetto beneficiario, comprovata da titoli attestanti l avvenuto pagamento che permettano di ricondurre inequivocabilmente la spesa al progetto oggetto di contributo. A tale proposito si specifica quanto segue: le spese relative alle fatture emesse devono essere pagate esclusivamente con bonifico bancario o rimesse dirette bancarie chiaramente riconducibili a un conto corrente intestato al soggetto beneficiario; le fatture o i documenti contabili aventi valore probatorio equivalente devono essere quietanzati, essere cioè accompagnati da un documento attestante l avvenuto pagamento (quietanza o i documenti contabili aventi valore probatorio). La quietanza di pagamento, affinché possa ritenersi valida ed efficace, deve essere espressamente ed inequivocabilmente riferita al diritto di credito di cui al documento contabile probatorio; i giustificativi di spesa si intendono quietanzati quando le somme sono effettivamente incassate dal fornitore. A titolo esemplificativo le modalità di quietanza ritenute valide sono: quietanza apposta direttamente sul mandato di pagamento completa dei seguenti elementi: timbro dell istituto bancario cassiere e/o tesoriere; data del pagamento. ricevute bancarie attestanti l avvenuto pagamento; contabili bancarie attestanti l avvenuto pagamento. Ai fini della prova del pagamento il Soggetto beneficiario deve presentare all occorrenza l estratto del conto corrente da cui risulti l addebito (con l indicazione specifica dell importo, della data del pagamento, nonché della causale dello stesso). Nel caso di pagamenti in valuta estera il relativo controvalore in euro è ottenuto sulla base del cambio utilizzato per la transazione nel giorno di effettivo pagamento; contenuta nei limiti autorizzati: I costi sono ammissibili nei limiti stabiliti, per natura e/o importo, dall Avviso e dal piano finanziario approvato. 2.2 Tipologia di spese ammissibili Sono ammissibili le spese effettivamente sostenute successivamente alla data di presentazione della domanda e comunque entro e non oltre la scadenza del termine per la conclusione del progetto di ricerca industriale e sviluppo sperimentale approvato. Risultano ammissibili le seguenti tipologie di spesa: Personale, ricercatori, tecnici e altro personale ausiliario impiegati per la realizzazione del progetto. Sono ammessi anche i costi di amministratori e soci con contratti e compensi straordinari rispetto ad attività e corrispettivi collegati alle competenze ordinarie riferibili alle cariche rivestite. Strumenti e Attrezzature, per il periodo in cui sono utilizzati per le attività di progetto. Se detti beni strumentali non sono utilizzati per tutto il loro ciclo di vita per il progetto, sono considerati ammissibili unicamente i costi di ammortamento relativi alla durata del progetto, calcolati secondo i principi della buona prassi contabile. Ricerca Contrattuale, Competenze Tecniche e Brevetti, acquisiti o ottenuti in licenza da fonti esterne, nonché i costi dei servizi di consulenza e di servizi equivalenti utilizzati esclusivamente ai fini dell attività di ricerca, nell ambito di un operazione effettuata alle normali condizioni di mercato. Le spese di consulenza potranno essere riconosciute nella percentuale massima del 30% del costo ammissibile del progetto. Spese Generali supplementari, nella misura massima del 10% dei costi ammissibili di progetto, derivanti direttamente dalle attività di progetto e imputate con un calcolo pro-rata secondo un metodo equo e corretto debitamente giustificato. Altri costi di esercizio, inclusi i costi di materiali, forniture e prodotti analoghi, sostenuti direttamente per effetto dell attività di ricerca. Spese per garanzie richieste a fronte dell eventuale erogazione del contributo a titolo di anticipazione. Tali costi sono ammissibili per ogni progetto nell importo massimo del 2% dell ammontare complessivo garantito dalle fideiussioni. I costi indicati nell intervento ed ammissibili al contributo si intendono al netto di bolli, spese bancarie, interessi e ogni altra imposta e/o onere accessorio, e di IVA ad eccezione dei casi in cui questa sia realmente e definitivamente sostenuta dai Soggetti beneficiari e tenendo conto della disciplina fiscale cui gli stessi sono assoggettati. Ai fini dell ammissibilità delle relative spese, le attività devono essere svolte in sedi operative localizzate nella Regione Lombardia. L individuazione delle voci di spesa ammissibili al cofinanziamento comunitario fanno comunque riferimento alle normative vigenti in materia di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, con particolare riguardo al Regolamento (CE) 1083/2006, al Decreto del Presidente della Repubblica n. 196 del 3 ottobre 2008 e successive modifiche ed integrazioni e al Regolamento (CE) n. 800/2008 e successive modifiche e integrazioni. 2.3 Tipologia di spese non ammissibili NON sono considerate ammissibili le seguenti spese: amministrative e di gestione o comunque servizi continuativi periodici e/o legati al normale funzionamento dei soggetti beneficiari; per adeguamento ad obblighi di legge; di manutenzione ordinaria e straordinaria; fatturate tra i soggetti appartenenti alla medesima aggregazione; sostenute a valere su contratti di locazione finanziaria (leasing); quietanzate tramite contanti e assegni e/o tramite compensazione di qualsiasi genere tra il soggetto beneficiario e il fornitore (p.e. permuta con altri beni mobili e/o immobili, lavori, forniture, servizi, etc.). NON sono, inoltre, ammesse: fatturazione e/o vendita dei beni oggetto del contributo, nonché fornitura di consulenze da parte dei soci e/o dei com-

Bollettino Ufficiale 63 ponenti l organo di amministrazione dei Soggetti beneficiari del contributo; fatturazione e/o la vendita dei beni oggetto del contributo, nonché la fornitura di consulenze da parte dei coniugi o dei parenti in linea diretta fino al secondo grado dei soci e/o dei componenti l organo di amministrazione dei Soggetti beneficiari del contributo; spese effettuate e/o fatturate al soggetto beneficiario da società con rapporti di controllo o collegamento così definito ai sensi dell articolo 2359 del c.c. o che abbiano in comune soci, amministratori o procuratori con poteri di rappresentanza ed inoltre spese in cui vi siano elementi di collusione tra le parti contraenti (ad esempio per motivi di affinità e parentela) - in via d eccezione tali spese potranno essere ammissibili solo a condizione che il soggetto beneficiario, al momento della presentazione del Progetto, documenti che nel mercato tale soggetto (fisico o giuridico) sia unico fornitore di tale strumentazione/servizio; qualsiasi forma di autofatturazione, fatti salvi i casi relativi alla corretta imputazione contabile dei costi del personale riferibili a: titolari delle imprese individuali; legali rappresentanti ed ai soci delle società di persone; legali rappresentanti e componenti dell organo di amministrazione delle società consortili e delle società di capitali. 3 ACCETTAZIONE, AVVIO E EROGAZIONE DEL CONTRIBUTO 3.1 Accettazione dell agevolazione e avvio del progetto Prima di procedere all accettazione del contributo, ogni beneficiario dovrà: tramite GEFO, rendere le informazioni necessarie all acquisizione del DURC (laddove pertinente); produrre dichiarazione di ciascuna impresa partecipante all aggregazione in cui si dichiari che: (i) non si è in stato di liquidazione; (ii) non sono in atto procedure concorsuali nei confronti dell impresa stessa o dei soci amministratori e (iii) non sussistano situazioni aziendali tali da pregiudicare lo stato di normalità. Ai fini dell erogazione del contributo concesso nelle modalità descritte nei paragrafi successivi, entro 30 giorni solari dalla data di pubblicazione nel BURL del decreto di approvazione delle graduatorie, il Soggetto beneficiario deve: confermare l accettazione del contributo concesso; comunicare la data di avvio del progetto. Il Soggetto beneficiario per la comunicazione di cui sopra dovrà utilizzare l apposito modulo Accettazione Contributo e Avvio Progetto (Allegato 1). 3.2 Erogazione del contributo Il processo concerne le erogazioni delle anticipazioni a seguito della presentazione di idonee garanzie fideiussorie e dei pagamenti conseguentemente al caricamento in GEFO delle spese rendicontate da parte del Beneficiario (domande di rimborso della prima quota e della quota a saldo). Le agevolazioni concesse per la realizzazione di ciascun progetto di ricerca industriale e sviluppo sperimentale ammesso sono erogate da Regione Lombardia in due quote. L erogazione delle quote avviene a seguito di formali richieste presentate tramite GEFO, in cui è disponibile l apposita modulistica. Le richieste devono essere firmate digitalmente dai Soggetti competenti. L erogazione delle quote di contributo è subordinata a verifiche da parte di Regione Lombardia, relativamente a ciascun soggetto beneficiario, della documentazione presentata, della regolarità contributiva (DURC) e, laddove applicabile, della documentazione relativa all informativa antimafia. In particolare, prima della richiesta della prima quota (a titolo di anticipazione o a seguito di rendicontazione), per gli interventi finanziari con contributo concesso totale a livello di soggetto beneficiario maggiore di 150.000 euro, è richiesto che ogni beneficiario fornisca le informazioni necessarie all acquisizione della informativa antimafia, compilando il template disponibile in GEFO. I beneficiari dovranno inoltre provvedere ad inviare, tramite l apposito template, le suddette informazioni anche al momento della richiesta di erogazione del saldo, qualora la comunicazione antimafia in possesso di Regione Lombardia non dovesse essere più valida. Regione Lombardia si riserva la facoltà di richiedere a ciascun soggetto beneficiario ogni chiarimento o integrazione si rendessero necessari, a cui essi devono rispondere nei termini e nei modi di volta in volta indicati dagli Uffici regionali competenti. Erogazione della prima quota (a titolo di anticipazione) Successivamente alla comunicazione di accettazione del contributo concesso e alla data di avvio di progetto, ciascun Beneficiario può inoltrare tramite GEFO la richiesta di erogazione di anticipazione, entro il limite massimo del 50% della relativa quota di contributo spettante. Non vi è obbligo di richiesta di anticipazione da parte di tutti i soggetti del raggruppamento. L anticipo sarà liquidato ai singoli Soggetti beneficiari che ne abbiano fatto regolare richiesta. Ai fini dell erogazione dell anticipazione, la richiesta (allegato 2) dovrà essere corredata di una copia firmata digitalmente di idonea fidejussione (allegato 3) - prestata da banche, da imprese di assicurazione (di cui alla L. 348/1982), da intermediari finanziari e da confidi ex art. 107 del TUB - escutibile a prima richiesta, per un importo pari all anticipazione richiesta, redatta secondo il fac-simile allegato alle presenti Linee guida (obbligo per i soggetti beneficiari privati). La fidejussione, presentata nel rispetto delle modalità indicate nella DGR n. 1770 del 24 maggio 2011, dovrà avere validità per tutta la durata del progetto e comunque sino al rilascio di liberatoria da parte di Regione Lombardia a seguito di avvenuta erogazione del saldo finale del contributo concesso. L effettiva erogazione dell anticipazione sarà comunque subordinata all invio dell originale della fidejussione che dovrà essere presentata al seguente indirizzo: Regione Lombardia DG Attività Produttive, Ricerca e Innovazione Struttura Asse 1 POR Competitività, Economia della conoscenza e Reti d impresa Piazza Città di Lombardia, 1

64 Bollettino Ufficiale Erogazione della prima quota (a seguito di rendicontazione) A seguito della effettiva liquidazione e regolare rendicontazione da parte dei soggetti beneficiari di una quota di spese ammesse complessive approvate, fino ad un massimo del 50%, verrà liquidata una corrispondente e proporzionale quota di aiuto finanziario concesso, entro il limite del 50%. A seguito della rendicontazione intermedia delle spese (v. capitoli 4 e 5 delle presenti Linee guida), il Capofila del raggruppamento deve inoltrare tramite GEFO la Richiesta di erogazione della prima quota (allegato 4), firmata digitalmente dal Legale rappresentante del Soggetto capofila, corredata dei moduli Quadro riassuntivo delle spese (allegati 5 e 5a) e Relazione tecnica intermedia (allegato 6) La quota verrà erogata ai singoli Soggetti beneficiari a seguito della validazione della documentazione presentata attestante lo stato di avanzamento del Progetto di ricerca industriale e sviluppo sperimentale in termini tecnico-scientifici e di spesa. Erogazione della seconda quota (saldo) A seguito della rendicontazione finale, entro 30 giorni solari dalla data di conclusione delle attività progettuali, il Capofila del raggruppamento deve inoltrare tramite GEFO la Richiesta di erogazione del saldo (allegato 7), firmata digitalmente dal Legale rappresentante del Soggetto capofila, corredata dei moduli Quadro riassuntivo delle spese (allegati 5 e 5a) e Relazione tecnica finale (allegato 8) Il saldo verrà erogato ai singoli Soggetti beneficiari, fino a concorrenza dell intensità massima di aiuto concedibile a ciascuno, a seguito della validazione della documentazione presentata attestante la completa realizzazione del Progetto di ricerca industriale e sviluppo sperimentale in termini tecnico-scientifici e di spesa. In particolare, dovranno essere state sostenute ed effettivamente quietanzate spese ammissibili complessive di progetto non inferiori al 70% del costo complessivo ammesso, pena la decadenza del contributo. 4 RENDICONTAZIONE DELLE SPESE E MONITORAGGIO 4.1 Documenti giustificativi di spesa Ai fini delle presenti Linee guida, la rendicontazione può essere definita come il processo in cui il Soggetto beneficiario attesta le spese sostenute per la realizzazione del progetto di ricerca industriale e sviluppo sperimentale ammesso all intervento finanziario per la determinazione degli importi erogabili rispetto a quelli previsti in fase di concessione del contributo. Per ogni spesa rendicontata dovrà essere caricata in GEFO, a cura dei rispettivi soggetti beneficiari, la scansione in unico file PDF del giustificativo di spesa previsto e della relativa quietanza di pagamento. Gli originali dei documenti giustificativi di spesa e delle relative quietanze, nonché tutta la restante documentazione cartacea, devono essere conservati da ciascun soggetto beneficiario per un periodo di 10 (dieci) anni dalla data del pagamento del saldo del contributo da parte di Regione Lombardia e devono essere resi consultabili in maniera aggregata per i controlli previsti dall Avviso. I Soggetti beneficiari, su tutti i documenti giustificativi di spesa originali e prima del caricamento della relativa scansione nel Sistema informativo, dovranno apporre la dicitura [Spesa agevolata a valere su POR-FESR Lombardia 2007-2013, Linea di intervento 1.1.1.1.E - Sostegno alla realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle Smart Cities and Communities, ID Progetto, importo imputato euro ]. In merito alle condizioni di conservazione dei documenti probatori delle spese sostenute, si precisa che possono consistere in: originale su supporto cartaceo; copia dichiarata conforme all originale mediante sottoscrizione ai sensi del DPR 445/2000, a sua volta disponibile su supporto cartaceo (copia cartacea di documenti originali cartacei) o su supporto elettronico (copia elettronica di documenti originali cartacei); originale in versione elettronica (se si tratta di documenti che esistono esclusivamente in formato elettronico) purché conformi alla normativa in materia di archiviazione sostitutiva dei documenti contabili. 4.2 Monitoraggio finanziario e fisico Secondo quanto espressamente prescritto nell Avviso e nella normativa comunitaria, nazionale e regionale, costituisce un obbligo per i Soggetti beneficiari il fornire i dati di monitoraggio alle scadenze stabilite. Monitoraggio finanziario (stato di avanzamento semestrale riferito alle rendicontazioni presentate on-line) Il monitoraggio finanziario costituisce un attività sostanziale ai fini del controllo dell avanzamento del progetto ammesso all aiuto e della corretta attuazione del programma delle spese. La normativa di riferimento, infatti, prevede l attuazione di disimpegni automatici delle risorse assegnate al POR regionale 2007-2013 qualora non si dimostri una adeguata capacità di spesa, che si basa essenzialmente sulla rilevazione delle spese effettivamente sostenute e quietanzate dai soggetti beneficiari di agevolazioni. Il monitoraggio finanziario dei progetti ammessi al contributo verrà attuato, a cura del Capofila del raggruppamento, attraverso la sottoscrizione digitale e successivo caricamento a sistema on-line del Modulo di monitoraggio delle spese. Il modulo, generato direttamente dal sistema on-line, sarà disponibile nella prima decade successiva alle scadenze semestrali di maggio (1-10 giugno) e novembre (1-10 dicembre). I dati riportati nel modulo saranno riferiti alle rendicontazioni di spesa regolarmente presentate e protocollate elettronicamente da ciascun partner del raggruppamento. A ciascuna scadenza semestrale, il modulo dovrà comunque essere generato e caricato a sistema anche in assenza di rendicontazioni presentate regolarmente. Monitoraggio fisico (indicatori di impatto e di risultato) Il Capofila del raggruppamento dovrà quantificare la griglia di indicatori di cui alla tabella seguente. Detta tabella andrà compilata con un valore previsionale, da indicarsi all accettazione del contributo, e, successivamente, con il valore realizzato a seguito della conclusione del progetto.

Bollettino Ufficiale 65 Tabella degli indicatori INDICATORI DI IMPATTO UNITÀ DI MISURA VALORI Posti di lavoro creati per uomini 1 Posti di lavoro creati per donne 1 Posti di lavoro creati nella ricerca 2 1 2 Numero ULA Numero ULA Numero FTE Previsione Realizzato Previsione Realizzato Previsione Realizzato INDICATORI DI RISULTATO UNITÀ DI MISURA VALORI Brevetti derivanti dalla ricerca direttamente finanziata Ricercatrici donne coinvolte nella realizzazione delle attività progettuali Imprenditrici donne coinvolte nella realizzazione delle attività progettuali Giovani imprenditori (18-35 anni) coinvolti nella realizzazione delle attività progettuali Soggetti in condizione di svantaggio coinvolti nella realizzazione delle attività progettuali Numero Numero Numero Numero Numero Previsione Realizzato Previsione Realizzato Previsione Realizzato Previsione Realizzato Previsione Realizzato Eventuali ulteriori indicatori potranno essere richiesti al Soggetto capofila nel corso del progetto da parte di Regione Lombardia. 5 MODALITÀ DI RENDICONTAZIONE DELLE SINGOLE TIPOLOGIE DI SPESE AMMESSE 5.1 Spese per il personale Si intendono costi per ricercatori, tecnici e altro personale ausiliario impiegati per la realizzazione del progetto. La rendicontazione delle spese per il personale deve essere effettuata in base al numero degli addetti effettivamente impiegati nel progetto, suddivisi per qualifica professionale (dirigenti, quadri, impiegati, operai, ecc.), in funzione delle rispettive ore lavorate, valorizzate in base al costo orario medio del singolo addetto. Il personale comprende: personale dipendente, direttamente impegnato nelle attività di progetto: tempo indeterminato, tempo determinato e apprendistato; personale non dipendente, direttamente impegnato nelle attività di progetto: contratti per collaborazioni a progetto, collaborazioni occasionali, stage, amministratori e soci. La determinazione del costo del personale, da effettuarsi distintamente per ciascun singolo addetto coinvolto nelle attività rendicontate, è quantificato in base alle seguenti modalità. 1 NUMERO DI POSTI DI LAVORO CREATI PER UOMINI/DONNE Numero di posti di lavoro lordi creati (full time equivalent - FTE): Una nuova posizione di lavoro creata (prima inesistente) come risultato diretto del progetto finanziato. La posizione lavorativa deve aumentare il numero totale di posti di lavoro dell organizzazione. Lavoratori equivalenti a tempo pieno (full time equivalent - FTE): i lavori possono essere a tempo pieno, parziale o stagionale. Quelli stagionale e parziale devono essere convertiti in FTE secondo gli standard ILO/statistici/altri standard. Durata: i posti di lavoro si intendono come permanenti, cioè durare per un periodo di tempo ragionevolmente lungo in considerazione delle caratteristiche industriali e tecniche; i lavori stagionali dovrebbero essere ricorrenti. Lordo: nel conteggio dei posti di lavoro, non si tiene conto dell origine lavorativa del lavoratore ma solo dell incremento totale dei posti di lavoro dell organizzazione. 2 NUMERO DI POSTI DI LAVORO CREATI NELLA RICERCA Numero di posti di lavoro lordi creati direttamente dalle attività di R&S, in FTE, come risultato di un progetto di R&S (finito o in corso). Se meno del 100% del tempo di lavoro è dedicato alle attività di R&S, il FTE dovrebbe essere modificato di conseguenza. Lo staff in supporto alla R&S (p.e. lavori non direttamente coinvolti nelle attività di R&S) non viene considerato.

66 Bollettino Ufficiale Il costo di ogni singolo addetto impegnato nelle attività di progetto è dato dalla seguente formula: C a = c mo x n ol, dove: c a = costo singolo addetto; c mo = costo medio orario singolo addetto; n ol = numero di ore lavorate dedicate al progetto di ricerca. Il costo medio orario (c mo) di ogni singolo addetto è dato dalla seguente formula: c mo = C/N, dove: C = N = costo effettivo annuo lordo; numero di ore lavorative in un anno (previste dal CCNL di categoria) per singolo addetto, decurtate delle ferie e delle festività soppresse e di quelle cadenti in giorni lavorativi sempre se previste da contratto collettivo nazionale. Per costo effettivo annuo lordo si intende la retribuzione effettiva annua lorda riferita al consolidato dell anno precedente (per le nuove assunzioni, il dato base del CCNL dell anno di riferimento), con esclusione dei compensi per lavoro straordinario e diarie, maggiorata di contributi di legge o contrattuali e di oneri differiti (trattamento fine rapporto, contributi previdenziali ed assistenziali il costo IRAP non è ammesso). Il costo effettivo annuo lordo (di ogni addetto impiegato nelle attività inerenti l operazione ammessa al contributo) è dato dalla seguente formula: C = RAL + TFR + OS, dove: RAL = TFR = retribuzione annua lorda; trattamento di fine rapporto maturato nell anno; OS = oneri sociali (oneri previdenziali INPS, INAIL ed eventuali fondi assistenziali o previdenziali integrativi). Nel caso di personale non dipendente, il costo effettivo lordo (C) è dato dal costo effettivo del contratto di collaborazione, mentre le ore lavorate totali sono date dal numero di ore effettivamente lavorate nel periodo di esecuzione del contratto di collaborazione attivato. La contrattualizzazione degli incarichi devono discendere da atti giuridicamente vincolanti (contratti, convenzioni, lettere d incarico, ecc.), stipulati in data successiva alla pubblicazione dell Avviso, da cui risultino chiaramente l oggetto della prestazione o fornitura, il suo importo, la sua pertinenza e connessione all intervento, i termini di consegna, le modalità di pagamento. I costi riferiti alle prestazioni di amministratori e soci sono riconoscibili a condizione che: attività e compensi di progetto risultino straordinari rispetto a quanto svolto e retribuito normalmente nel contesto degli apporti professionali, aziendali previsti a livello statutario per le cariche rivestiste; l incarico sia direttamente connesso allo svolgimento dell attività progettuale; l incarico sia stato preventivamente deliberato dal CdA o altro Organo equiparato e comunque conferito nel rispetto delle norme statutarie interne; l incarico sia coerente con il possesso di titoli professionali o giustificato da adeguata esperienza professionale rispetto all attività finanziata; siano precisati la durata dell incarico e il relativo compenso commisurato ai costi del personale dipendente. Le spese per la fornitura di consulenze da parte di soci e/o dei componenti l organo di amministrazione dei soggetti beneficiari del contributo non sono ammesse, in quanto commissionabili a soggetti/strutture specializzati terzi rispetto ai partner del raggruppamento di progetto. Documentazione giustificativa La rendicontazione delle spese di personale viene effettuata sulla base della seguente documentazione giustificativa: Personale Dipendente libro unico del lavoro istituito con Decreto legge 26.6.2008 n.112 (convertito con legge 6 agosto 2008, n.133) ed entrato in vigore il 16 febbraio 2009; Time-report, riepilogativo, totale e per ciascun addetto, delle ore lavorate di progetto; buste paga/dm10 e CUD; cartellini orari/fogli di presenza, relativi ai dipendenti utilizzati e al periodo di riferimento. Personale Non Dipendente contratto di collaborazione con indicazione dell oggetto e della durata dell incarico, delle attività da svolgere e delle modalità di esecuzione; documento attestante il pagamento; Time-report, riepilogativo, totale e per ciascun addetto, delle ore lavorate sul progetto. Documentazione elettronica da allegare in GEFO a supporto del caricamento delle varie rendicontazioni di spesa Dichiarazione sostitutiva dell atto di notorietà relativa alle spese imputate rilasciata da ogni singolo beneficiario, in autocertificazione ai sensi dell art.47 del citato DPR 445/2000, firmata digitalmente ai sensi dell art.24 del D.Lgs. 82/2005 e redatta secondo il modello Dichiarazione spese per il personale (allegato 9). Documentazione elettronica da allegare in GEFO all atto della Richiesta di erogazione della prima quota (a seguito di rendicontazione) e del saldo finale Dichiarazione sostitutiva dell atto di notorietà relativa al Quadro riassuntivo delle spese rilasciata da ogni singolo beneficiario, in auto-

Bollettino Ufficiale 67 certificazione ai sensi dell art.47 del citato DPR 445/2000, firmata digitalmente ai sensi dell art.24 del D.Lgs. 82/2005 e redatta secondo il modulo Quadro riassuntivo delle spese (allegati 5 e 5a). La restante documentazione giustificativa non va allegata al momento della rendicontazione on-line, ma dovrà essere resa disponibile e consultabile in maniera aggregata su richiesta della Regione. 5.2 Strumenti e attrezzature Sono considerati ammissibili i costi di strumenti ed attrezzature nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il progetto. Il costo rendicontabile è pari al 100% del valore di acquisto del bene indicato nella fattura esclusivamente se il ciclo di vita corrisponde o è inferiore alla durata del progetto. In caso contrario, sono considerati ammissibili unicamente i costi di ammortamento corrispondenti alla durata del progetto, calcolati secondo i principi della buona prassi contabile. Ai sensi del comma 6, art.2, del DPR 3 ottobre 2008, n.196, il costo dell ammortamento è considerato spesa ammissibile a condizione che: a) il costo dell ammortamento venga calcolato conformemente alla normativa vigente; b) tale costo si riferisca esclusivamente al periodo di cofinanziamento dell operazione in questione. La determinazione del costo di ammortamento di strumenti e attrezzature è quantificato in base alle seguenti modalità: C sap = (SA/A f ) x D x U, dove: C sap = SA = A f = D = U = costo singolo strumento o attrezzatura imputabile al progetto; costo totale singolo strumento o attrezzatura; periodo di ammortamento fiscale (unità di tempo: mesi); durata del progetto (unità di tempo: mesi); misura di utilizzo del bene rispetto al progetto oggetto di contributo (% di utilizzo). Documentazione giustificativa La rendicontazione delle spese per gli strumenti e le attrezzature viene effettuata sulla base della seguente documentazione giustificativa: fattura del fornitore con la descrizione dei beni; documentazione attestante l avvenuto pagamento dell importo previsto da contratto e indicato in fattura; copia delle scritture contabili e libro cespiti. Documentazione elettronica da allegare in GEFO a supporto del caricamento delle varie rendicontazioni di spesa Copia elettronica, in singolo file PDF della fattura regolarmente timbrata e della relativa quietanza. Sulla fattura dovrà essere apposta la dicitura [spesa agevolata a valere su POR-FESR Lombardia 2007-2013, Linea di intervento 1.1.1.1.E - Sostegno alla realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle Smart Cities and Communities, ID Progetto, importo imputato euro ]. Documentazione elettronica da allegare in GEFO all atto della Richiesta di erogazione della prima quota (a seguito di rendicontazione) e del saldo finale Dichiarazione sostitutiva dell atto di notorietà relativa al Quadro riassuntivo delle spese rilasciata da ogni singolo beneficiario in autocertificazione ai sensi dell art.47 del citato DPR 445/2000, firmata digitalmente ai sensi dell art.24 del D.Lgs. 82/2005 e redatta secondo il modulo Quadro riassuntivo delle spese (allegati 5 e 5a). La restante documentazione giustificativa non va allegata al momento della rendicontazione on-line, ma dovrà essere resa disponibile e consultabile in maniera aggregata su richiesta della Regione. 5.3 Ricerca contrattuale, competenze tecniche, brevetti, spese di consulenza 5.3.1 Ricerca contrattuale Si intendono le prestazioni di carattere specialistico destinate al progetto e commissionate a soggetti/strutture specializzati terzi. Riguardano le competenze tecniche, i brevetti, i software, acquisiti o ottenuti in licenza da fonti esterne al raggruppamento e a prezzi di mercato. I costi imputabili al progetto sono dati dagli importi delle relativa fatture al netto di IVA. Documentazione giustificativa La rendicontazione delle spese per la ricerca contrattuale viene effettuata sulla base della seguente documentazione giustificativa: contratto; fattura del fornitore con riferimento al contratto; documentazione attestante l avvenuto pagamento dell importo previsto dal contratto e indicato in fattura. Documentazione elettronica da allegare in GEFO a supporto del caricamento delle varie rendicontazioni di spesa Copia elettronica, in singolo file PDF della fattura regolarmente timbrata e della relativa quietanza. Sulla fattura dovrà essere apposta la dicitura [spesa agevolata a valere su POR-FESR Lombardia 2007-2013, Linea di intervento 1.1.1.1.E - Sostegno alla realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle Smart Cities and Communities, ID Progetto, importo imputato euro ] Dichiarazione sostitutiva dell atto di notorietà (DPR n.445/2000) relativa ai pagamenti delle prestazioni collegate ad attività di ricerca contrattuale e consulenze nella quale siano riportati i dati anagrafici del committente e tabella riassuntiva. Documentazione elettronica da allegare in GEFO all atto della Richiesta di erogazione della prima quota (a seguito di rendicontazione) e del saldo finale Dichiarazione sostitutiva dell atto di notorietà relativa al Quadro riassuntivo delle spese rilasciata da ogni singolo beneficiario in autocertificazione ai sensi dell art.47 del citato DPR 445/2000, firmata digitalmente ai sensi dell art.24 del D.Lgs. 82/2005 e redatta secondo

68 Bollettino Ufficiale il modulo Quadro riassuntivo delle spese (allegati 5 e 5a). La restante documentazione giustificativa non va allegata al momento della rendicontazione on-line, né trasmessa in copia cartacea, ma dovrà essere resa disponibile e consultabile in maniera aggregata su richiesta della Regione. 5.3.2 Competenze tecniche e brevetti Le spese, sostenute per finalità strettamente connesse al progetto, relative a acquisto di brevetti, licenze di sfruttamento di software, know-how e conoscenze tecniche non brevettate sono ammissibili se acquisiti o ottenuti in licenza da fonti esterne al raggruppamento a prezzi di mercato e sostenute per finalità strettamente connesse al progetto. Non sono ammissibili i costi di deposito di nuovi brevetti. Documentazione Giustificativa La rendicontazione delle spese per le competenze tecniche ed i brevetti acquisiti viene effettuata sulla base della seguente documentazione giustificativa: fattura d acquisto; documentazione attestante l avvenuto pagamento dell importo indicato in fattura. Documentazione elettronica da allegare in GEFO a supporto del caricamento delle varie rendicontazioni di spesa Copia elettronica, in singolo file PDF della fattura regolarmente timbrata e della relativa quietanza. Sulla fattura dovrà essere apposta la dicitura [spesa agevolata a valere su POR-FESR Lombardia 2007-2013, Linea di intervento 1.1.1.1.E - Sostegno alla realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle Smart Cities and Communities, ID Progetto, importo imputato euro ]. Documentazione elettronica da allegare in GEFO all atto della Richiesta di erogazione della prima quota (a seguito di rendicontazione) e del saldo finale Dichiarazione sostitutiva dell atto di notorietà relativa al Quadro riassuntivo delle spese rilasciata da ogni singolo beneficiario in autocertificazione ai sensi dell art.47 del citato DPR 445/2000, firmata digitalmente ai sensi dell art.24 del D.Lgs. 82/2005 e redatta secondo il modulo Quadro riassuntivo delle spese (allegati 5 e 5a). La restante documentazione giustificativa non va allegata al momento della rendicontazione on-line, né trasmessa in copia cartacea, ma dovrà essere resa disponibile e consultabile in maniera aggregata su richiesta della Regione. 5.3.3 Consulenze Si intendono le attività con contenuto di ricerca e progettazione, destinate al progetto e commissionate a terzi rispetto ai partner del raggruppamento di progetto. La natura di tali consulenze deve essere non continuativa o periodica ed esulare dai normali costi di gestione dell impresa connessi ad attività ordinarie. Sono rendicontabili le relative spese, esclusivamente se acquisite a prezzi di mercato e da soggetti terzi rispetto ai partner del raggruppamento di progetto. Il costo rendicontabile è costituito dai compensi e dai relativi oneri previdenziali se dovuti. Documentazione Giustificativa La rendicontazione delle spese di consulenza viene effettuata sulla base della seguente documentazione giustificativa: lettera di incarico o contratto con riferimento specifico alle attività inerenti il progetto, descrizione dell oggetto della prestazione, durata dell incarico, importo al netto di contributi previdenziali e oneri di legge; documentazione attestante l esecuzione della prestazione (rapporti attività, relazioni, verbali, ecc.); fattura/parcella del professionista/fornitore con indicazione dei riferimenti del contratto; documentazione attestante l avvenuto pagamento; attestazione dei compensi erogati e dei versamenti effettuati a norma di legge (ritenuta d acconto). Documentazione elettronica da allegare in GEFO a supporto del caricamento delle varie rendicontazioni di spesa Copia elettronica, in singolo file PDF della fattura/parcella regolarmente timbrata e della relativa quietanza. Sulla fattura dovrà essere apposta la dicitura [spesa agevolata a valere su POR-FESR Lombardia 2007-2013, Linea di intervento 1.1.1.1.E - Sostegno alla realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle Smart Cities and Communities, ID Progetto, importo imputato euro ]. Documentazione elettronica da allegare in GEFO all atto della Richiesta di erogazione della prima quota (a seguito di rendicontazione) e del saldo finale Dichiarazione sostitutiva dell atto di notorietà relativa al Quadro riassuntivo delle spese rilasciata da ogni singolo beneficiario in autocertificazione ai sensi dell art.47 del citato DPR 445/2000, firmata digitalmente ai sensi dell art.24 del D.Lgs. 82/2005 e redatta secondo il modulo Quadro riassuntivo delle spese (allegati 5 e 5a). La restante documentazione giustificativa non va allegata al momento della rendicontazione on-line, né trasmessa in copia cartacea, ma dovrà essere resa disponibile e consultabile in maniera aggregata su richiesta della Regione. 5.4 Spese generali e garanzie Le spese generali, ammesse nella misura massima del 10% dei costi ammissibili complessivi del progetto, si riferiscono ai seguenti costi - derivanti direttamente dalle attività di progetto - imputati con un calcolo pro-rata debitamente giustificato: personale amministrativo e operativo; funzionalità ambientale e operativa; assistenza al personale dedicato alle attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale di progetto; missioni del personale relative ad attività strettamente collegate al progetto; affitto immobili, locali, stand fieristici. Sono, inoltre, imputabili i costi relativi alla commissione per l acquisizione da parte del beneficiario della garanzia fidejussoria collegata all eventuale richiesta di anticipazione del contributo concesso, nell importo massimo del 2% dell ammontare complessivo garantito. Non sono compresi i costi collegati a: attività orientate alla commercializzazione; attività amministrative collegate a consulenze/prestazioni di commercialisti, notai, revisori dei conti, consulenti del lavoro e

Bollettino Ufficiale 69 assimilabili; adeguamenti agli obblighi di legge; manutenzione ordinaria degli immobili, degli impianti, degli strumenti e attrezzature. Documentazione Giustificativa La rendicontazione delle spese generali viene effettuata sulla base della seguente documentazione giustificativa: giustificativi di spesa che ne motivano l imputazione dell importo al progetto finanziato; documentazione attestante l avvenuto pagamento dell importo indicato. La rendicontazione delle spese per la commissione della garanzia fidejussoria viene effettuata sulla base della seguente documentazione giustificativa: documentazione dalla quale emerga il costo sostenuto per gli oneri di garanzia a carico del Soggetto beneficiario; documentazione attestante l avvenuto pagamento dell importo indicato in fattura. Documentazione elettronica da allegare in GEFO a supporto del caricamento delle varie rendicontazioni di spesa Dichiarazione sostitutiva dell atto di notorietà relativa alle spese imputate rilasciata da ogni singolo Beneficiario, in autocertificazione ai sensi dell art.47 del citato DPR 445/2000, firmata digitalmente ai sensi dell art.24 del D.Lgs. 82/2005 e redatta secondo il modulo Dichiarazione spese generali (allegato 10). Documentazione elettronica da allegare in GEFO all atto della Richiesta di erogazione della prima quota (a seguito di rendicontazione) e del saldo finale Dichiarazione sostitutiva dell atto di notorietà relativa al Quadro riassuntivo delle spese rilasciata da ogni singolo Beneficiario in autocertificazione ai sensi dell art.47 del citato DPR 445/2000, firmata digitalmente ai sensi dell art.24 del D.Lgs. 82/2005 e redatta secondo il modulo Quadro riassuntivo delle spese (allegati 5 e 5a). La restante documentazione giustificativa non va allegata al momento della rendicontazione on-line, né trasmessa in copia cartacea, ma dovrà essere resa disponibile e consultabile in maniera aggregata su richiesta della Regione. 5.5 Altri costi di esercizio In questa voce ricadono materie prime, componenti, semilavorati, materiali di consumo. Documentazione Giustificativa La rendicontazione delle spese per gli altri costi di esercizio viene effettuata sulla base della seguente documentazione giustificativa: fattura del fornitore con la descrizione dei beni; documentazione attestante l avvenuto pagamento dell importo indicato in fattura. Documentazione elettronica da allegare in GEFO a supporto del caricamento delle varie rendicontazioni di spesa Copia elettronica, in singolo file PDF della fattura/parcella regolarmente timbrata e della relativa quietanza. Sulla fattura dovrà essere apposta la dicitura [spesa agevolata a valere su POR-FESR Lombardia 2007-2013, Linea di intervento 1.1.1.1.E - Sostegno alla realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle Smart Cities and Communities, ID Progetto, importo imputato euro ]. Documentazione elettronica da allegare in GEFO all atto della Richiesta di erogazione della prima quota (a seguito di rendicontazione) e del saldo finale Dichiarazione sostitutiva dell atto di notorietà relativa al Quadro riassuntivo delle spese rilasciata da ogni singolo beneficiario in autocertificazione ai sensi dell art.47 del citato DPR 445/2000, firmata digitalmente ai sensi dell art.24 del D.Lgs. 82/2005 e redatta secondo il modulo Quadro riassuntivo delle spese (allegati 5 e 5a). La restante documentazione giustificativa non va allegata al momento della rendicontazione on-line, né trasmessa in copia cartacea, ma dovrà essere resa disponibile e consultabile in maniera aggregata su richiesta della Regione. RIFERIMENTI NORMATIVI Normativa comunitaria in materia di fondi strutturali Regolamento CE n.1083/2006 del Consiglio dell 11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione, che abroga il Regolamento CE n.1260/1999 e successive modifiche ed integrazioni; Regolamento (CE) n.1080/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 5 luglio 2006 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e recante abrogazione del Regolamento (CE) n. 1783/1999 e successive modifiche ed integrazioni; Regolamento (CE) n.1828/2006 della Commissione dell 8 dicembre 2006 che stabilisce modalità di applicazione del Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione e del Regolamento (CE) n.1080/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e successive modifiche ed integrazioni. Normativa comunitaria in materia di Aiuti di Stato Disciplina comunitaria in materia di aiuti di Stato a favore di Ricerca, Sviluppo e Innovazione (GUCE serie C n.323 del 30.12.2006); Regolamento (CE) n. 800/2008 della Commissione del 6 agosto 2008 che dichiara alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato comune in applicazione degli articoli 87 e 88 del Trattato (GUUE serie L n.214 del 09.08.2008) e successive modifiche ed integrazioni. Normativa nazionale in materia di ammissibilità delle spese Decreto del Presidente della Repubblica n. 196 del 3 ottobre 2008, Regolamento di esecuzione del Regolamento (CE) n.1083/2006 recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione e successive modifiche ed integrazioni.

70 Bollettino Ufficiale ELENCO ALLEGATI (Fac-simile) 1. Accettazione contributo e Avvio progetto 2. Richiesta erogazione anticipo contributo 3. Fac-simile Fidejussione 4. Richiesta erogazione prima quota del contributo 5. Quadro riassuntivo delle spese (di progetto) 5. a) Quadro riassuntivo delle spese (di ciascun partner) 6. Fac-simile relazione intermedia 7. Richiesta erogazione del saldo del contributo 8. Fac-simile relazione finale 9. Dichiarazione spese per il personale 10. Dichiarazione spese generali

Bollettino Ufficiale 71 ALLEGATO 1 ACCETTAZIONE CONTRIBUTO E AVVIO PROGETTO DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO NOTORIO (D.P.R. 445/2000) (compilare da parte di ciascun partner del raggruppamento) ALLEGATO 1 Spett.le REGIONE LOMBARDIA DG ATTIVITÀ PRODUTTIVE, RICERCA E INNOVAZIONE Struttura Asse 1 POR Competitività, Economia della conoscenza e Reti d impresa Oggetto: Programma Operativo Regionale Competitività 2007-2013 Linea d intervento 1.1.1.1 «Sostegno: alla ricerca industriale e all innovazione di alto profilo nei settori di punta delle PMI lombarde; all innovazione di sistema ed organizzativa, di interesse sovraziendale»- azione E: «Sostegno alla realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle Smart Cities and Communities» - Avviso pubblico per la realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle Smart Cities and Communities approvato con decreto n. 2760 del 29/03/2013, pubblicato sul BURL n. 14 del 4/4/2013 PROGETTO ID AMBITO SETTORE/I Approvato con decreto n. del il Sottoscritto nato a il residente a CAP via n. prov. in qualità di legale rappresentante del partner di raggruppamento o di soggetto abilitato a rappresentare (denominazione e ragione sociale) con sede legale nel comune di CAP via n. prov. CODICE FISCALE PARTITA IVA INDIRIZZO MAIL che la Regione utilizzerà per le comunicazioni ufficiali relative al progetto: D I C H I A R A di accettare il contributo concesso pari a euro che il progetto è stato avviato in data 28 luogo e data,. FIRMATO DIGITALMENTE DAL LEGALE RAPPRESENTANTE (o suo delegato) ai sensi dell art.24 del DLgs n.82/2005

72 Bollettino Ufficiale ALLEGATO 2 RICHIESTA EROGAZIONE ANTICIPO CONTRIBUTO DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO NOTORIO (D.P.R. 445/2000) (compilare da parte di ciascun partner del raggruppamento) ALLEGATO 2 Spett.le REGIONE LOMBARDIA DG ATTIVITÀ PRODUTTIVE, RICERCA E INNOVAZIONE Struttura Asse 1 POR Competitività, Economia della conoscenza e Reti d impresa Oggetto: Programma Operativo Regionale Competitività 2007-2013 Linea d intervento 1.1.1.1 «Sostegno: alla ricerca industriale e all innovazione di alto profilo nei settori di punta delle PMI lombarde; all innovazione di sistema ed organizzativa, di interesse sovraziendale»- azione E: «Sostegno alla realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle Smart Cities and Communities» - Avviso pubblico per la realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle Smart Cities and Communities approvato con decreto n. 2760 del 29/03/2013, pubblicato sul BURL n. 14 del 4/4/2013 PROGETTO ID AMBITO SETTORE/I Approvato con decreto n. del il Sottoscritto nato a il residente a CAP via n. prov. in qualità di legale rappresentante del partner di raggruppamento o di soggetto abilitato a rappresentare (denominazione e ragione sociale) VISTO il Decreto del Dirigente di Unità Organizzativa n. 2760 del 29 marzo 2013, per la realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle Smart Cities and Communities, nonché i criteri di valutazione dei programmi di investimento coni relativi allegati; VISTO il Decreto n del di approvazione della graduatoria e concessione del contributo (aiuto finanziario); DATO ATTO che la [Soggetto Beneficiario] dal Sottoscritto rappresentato ha provveduto all accettazione del contributo; CONSAPEVOLE delle responsabilità penali a cui può andare incontro in caso di dichiarazioni mendaci, ai sensi e per gli effetti degli artt. 47 e 46 del D.P.R. n. 445 del 28 dicembre 2000, C H I E D E 30

Bollettino Ufficiale 73 che venga erogata la quota di anticipo del contributo concesso di propria competenza pari a euro D I C H I A R A Che tale importo rispetta i limiti previsti dall articolo 15 dell Avviso e corrisponde al % (fino a un massimo del 50%) del contributo complessivo concesso di euro e a tal fine dichiara di coprire tale contributo con le seguenti garanzie fideiussorie Bancarie o Assicurative: Soggetto contraente Soggetto garante Banca/Assicurazione N Polizza Data decorrenza Durata in mesi Importo coperto Totale luogo e data,. FIRMATO DIGITALMENTE DAL LEGALE RAPPRESENTANTE (o suo delegato) ai sensi dell art.24 del DLgs n.82/2005 31

74 Bollettino Ufficiale ALLEGATO 3 ALLEGATO 3 FAC-SIMILE FIDEJUSSIONE Originale cartaceo da inviare a: Spett.le REGIONE LOMBARDIA DG ATTIVITÀ PRODUTTIVE, RICERCA E INNOVAZIONE Struttura Asse 1 POR Competitività, Economia della conoscenza e Reti d impresa Oggetto: Programma Operativo Regionale Competitività 2007-2013 Linea d intervento 1.1.1.1 «Sostegno: alla ricerca industriale e all innovazione di alto profilo nei settori di punta delle PMI lombarde; all innovazione di sistema ed organizzativa, di interesse sovraziendale»- azione E: «Sostegno alla realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle Smart Cities and Communities» - Avviso pubblico per la realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle Smart Cities and Communities approvato con decreto n. 2760 del 29/03/2013, pubblicato sul BURL n. 14 del 4/4/2013 SCHEMA DI GARANZIA FIDEJUSSORIA BANCARIA/ASSICURATIVA A GARANZIA DI ANTICIPAZIONI Premesso che - con decisione C(2007) n.3784 del 01/08/2007 la Commissione Europea ha approvato il Programma Operativo Regionale Competitività 2007-2013 della Regione Lombardia; - con Deliberazione della Giunta Regionale n. VIII/8298 del 29/10/2008 sono state approvate le Linee guida di attuazione del Programma di cui sopra; - con Decreto n. 2760 del 29 marzo 2013 la Regione Lombardia ha approvato l Avviso pubblico per la realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, contenente le modalità attuative, nonché i criteri di selezione delle iniziative con i relativi allegati; - con successivo Decreto n. del ha ammesso ad agevolazione il progetto n. [ID progetto] denominato [titolo progetto] presentato da [Ragione sociale, indirizzo, C.F., P.IVA] per un contributo pubblico assegnato di euro ; - il soggetto [inserire nominativo del soggetto, ragione sociale, sede legale], per il tramite del Capofila, ha confermato ufficialmente l accettazione dell aiuto finanziario assegnatogli con il decreto di approvazione della graduatoria; - l Avviso di cui sopra stabilisce che l erogazione in anticipazione della prima quota di agevolazione, pari ad un massimo del 50% del contributo concesso, a favore dei soggetti beneficiari avvenga previa stipula di idonea fidejussione a garanzia dell eventuale richiesta di restituzione della somma stessa che risulti dovuta secondo le condizioni, i termini e le modalità stabiliti dall Avviso e dai provvedimenti di assegnazione e di concessione; - il progetto presentato dal suddetto [inserire nominativo del soggetto, ragione sociale, sede legale] è stato definitivamente approvato e ammesso all intervento; - che l importo da garantire risulta essere di euro corrispondente al %(fino a un massimo del 50%) del contributo pubblico assegnato; 32

Bollettino Ufficiale 75 Tutto ciò premesso: ART.1 - [soggetto che presta la garanzia], con sede legale in iscritto/a nel registro delle imprese di al n., autorizzata al rilascio di fidejussione bancaria/polizza assicurativa ai sensi della normativa vigente, qui rappresentata dai sottoscritti signori: nato a il nato a il nato a il muniti degli occorrenti poteri, di seguito denominata GARANTE, dichiara di costituirsi, come effettivamente con la presente si costituisce, fidejussore nell interesse di [inserire nominativo soggetto/denominazione societario, ragione sociale, sede legale], di seguito denominato CONTRAENTE, a favore della Giunta Regionale della Lombardia, di seguito denominata BENEFICIARIO, sino alla concorrenza di euro [cifra] ([lettere]) oltre agli interessi così come determinati nel presente articolo a garanzia della richiesta di restituzione effettuata dal BENEFICIARIO della somma stessa che risulti dovuta dal CONTRAENTE secondo le condizioni, i termini e le modalità stabiliti dall Avviso e dai provvedimenti di assegnazione e di concessione e da ogni altra circostanza che abbia determinato il BENEFICIARIO alla revoca o richiesta di restituzione del contributo, impegnandosi irrevocabilmente ed incondizionatamente, nei limiti della somma sopra garantita, al pagamento delle somme dovute in conseguenza del mancato o inesatto adempimento del CONTRAENTE delle obbligazioni derivanti da tali atti, ivi incluse le maggiori somme erogate dalla Giunta Regionale della Lombardia rispetto alle risultanze della liquidazione finale dell intervento. L ammontare del rimborso da parte del GARANTE sarà automaticamente maggiorato degli interessi legali decorrenti nel periodo compreso tra la data di erogazione del finanziamento e quella del rimborso, calcolati in ragione del tasso ufficiale in vigore nello stesso periodo. ART.2 L efficacia della presente garanzia fidejussoria decorre dalla presentazione della richiesta dell anticipazione della prima quota di contributo (anticipazione) e ha validità fino al rilascio di idonea dichiarazione liberatoria per lo svincolo dell importo garantito, che sarà rilasciata da Regione Lombardia a seguito dell approvazione della rendicontazione finale delle spese inerenti l intervento e della liquidazione del saldo e comunque fino all avvenuta estinzione delle obbligazioni assunte dal BENEFICIARIO a seguito della concessione del contributo. Il GARANTE dichiara di rinunciare ad eccepire il decorso del termine ai sensi dell art.1957, comma 2, del Codice Civile. ART.3 Il GARANTE pagherà l importo dovuto dal CONTRAENTE a prima e semplice richiesta scritta del BENEFICIARIO, entro e non oltre quindici giorni dalla ricezione della richiesta stessa, contenente gli elementi in suo possesso per l escussione della garanzia, inviata per conoscenza anche al CONTRAENTE. Il GARANTE non potrà opporre alcuna eccezione, anche nell eventualità di opposizione proposta dal CONTRAENTE o da altri soggetti comunque interessati ed anche nel caso in cui il CONTRAENTE sia dichiarato nel frattempo fallito ovvero sottoposto a procedure concorsuali o posto in liquidazione ed anche nel caso di rifiuto a prestare eventuali controgaranzie da parte del CONTRAENTE. Il GARANTE non godrà del beneficio della preventiva escussione del debitore principale di cui all art.1944 del Codice Civile. ART.4 Tutte le comunicazioni al GARANTE dipendenti dalla presente garanzia, per essere valide, devono essere fatte esclusivamente con lettera raccomandata indirizzata alla sede del GARANTE o mediante posta elettronica certificata ai sensi del d.lgs. 28.02.2005 n.82 Codice dell amministrazione digitale e succ. mod. e int. all indirizzo di posta elettronica. ART.5 Il mancato pagamento al GARANTE della commissione dovuta dal CONTRAENTE per il rilascio della presente garanzia non potrà, in nessun caso, essere opposto al BENEFICIARIO. ART.6 Il GARANTE conviene espressamente che la presente garanzia fidejussoria avrà validità dalla data di sottoscrizione del presente atto da parte del GARANTE, fatta salva la facoltà del BENEFICIARIO di respingerla entro 180 giorni dalla data di protocollo regionale di presentazione della richiesta di anticipazione a Regione Lombardia alla quale la fidejussione deve essere allegata. ART.7 Il GARANTE accetta che nella richiesta di rimborso effettuata dal BENEFICIARIO venga specificato 33 il numero di conto corrente aperto presso Tesoreria Regione Lombardia Piazza di Città Lombardia 1 20124 Milano sul quale devono essere versate le somme da rimborsare. ART.8 Il GARANTE conviene che le imposte, tasse, i tributi e gli oneri stabiliti per legge o di qualsiasi natura, presenti e futuri, relativi alla presente garanzia fidejussoria ed agli atti da essa dipendenti o dagli atti derivanti dall eventuale recupero delle somme siano a carico del CONTRAENTE. ART.9 Il GARANTE accetta che in caso di controversia tra il GARANTE e il BENEFICIARIO, sarà esclusivamente competente l Autorità Giudiziaria di Milano. Luogo e data,. FIRMA DEL GARANTE

76 Bollettino Ufficiale ALLEGATO 4 RICHIESTA EROGAZIONE PRIMA QUOTA DEL CONTRIBUTO ALLEGATO 4 DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO NOTORIO (D.P.R. 445/2000) (compilare da parte del Capofila) Spett.le REGIONE LOMBARDIA DG ATTIVITÀ PRODUTTIVE, RICERCA E INNOVAZIONE Struttura Asse 1 POR Competitività, Economia della conoscenza e Reti d impresa Oggetto: Programma Operativo Regionale Competitività 2007-2013 Linea d intervento 1.1.1.1 «Sostegno: alla ricerca industriale e all innovazione di alto profilo nei settori di punta delle PMI lombarde; all innovazione di sistema ed organizzativa, di interesse sovraziendale»- azione E: «Sostegno alla realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle Smart Cities and Communities» - Avviso pubblico per la realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle Smart Cities and Communities approvato con decreto n. 2760 del 29/03/2013, pubblicato sul BURL n. 14 del 4/4/2013 PROGETTO ID AMBITO SETTORE/I Approvato con decreto n. del il Sottoscritto nato a il residente a CAP via n. prov. in qualità di legale rappresentante del Soggetto Capofila o di soggetto abilitato a rappresentare (denominazione e ragione sociale) C H I E D E L erogazione della prima quota del contributo concesso per un importo pari a euro, di cui: - euro per il Partner Capofila - euro per il Partner 35

Bollettino Ufficiale 77 - euro per il Partner - euro per il Partner D I C H I A R A che, nel periodo intercorrente dal al,relativamente al progetto sopra indicato e ciascuno per quanto di rispettiva competenza sono state effettivamente sostenute e regolarmente pagate spese, al netto di IVA o con IVA non recuperabile, per complessivi euro di cui: - euro per attività di ricerca industriale; - euro per attività di sviluppo sperimentale; che tali spese corrispondono allo stato intermedio di avanzamento del progetto pari al % del totale dei costi ammessi; D I C H I A R A A L T R E S Ì di avere compilato e trasmesso, assieme al presente modulo di domanda di erogazione l allegato 5 relativo alle spese complessive sostenute di progetto (debitamente firmato digitalmente o elettronicamente dal legale rappresentante o da chi abilitato a rappresentare il capofila) quale parte integrante al presente modulo di domanda di erogazione; di avere compilato e trasmesso tutta la documentazione prevista per la domanda di erogazione del contributo e di prendere atto che essa costituisce parte integrante e sostanziale della presente domanda di erogazione; la veridicità e la conformità di dati, notizie e dichiarazioni riportate nella domanda di erogazione e negli allegati richiesti per la rendicontazione delle spese; di impegnarsi a consentire approfondimenti, controlli ed accertamenti che Regione Lombardia dovesse ritenere opportuni in ordine allo svolgimento della verifica della rendicontazione delle spese sostenute e/o dell avanzamento delle attività progettuali; di impegnarsi a produrre ogni ulteriore documentazione, anche sotto forma di autocertificazione, che Regione Lombardia riterrà utile richiedere ai fini delle sopradette verifiche; di aver allegato a Sistema Informativo, per ciascun Partner, la seguente documentazione: - quadro dettagliato delle spese sostenute e portate a rendicontazione da ciascun Partner, relative a ciascuna voce di spesa ammissibile e comprensive delle relative dichiarazioni, debitamente firmato digitalmente o elettronicamente dal legale rappresentante o chi abilitato a impegnare ciascun Partner (in formato pdf) di cui all Allegato 5 a) alla presente richiesta di erogazione prima quota; - copie dei giustificativi di spesa e delle relative quietanze portate in rendicontazione (in formato pdf) conformemente a quanto previsto nel Bando e nelle Linee Guida per la rendicontazione delle spese; - copia fotostatica di un documento di identità in corso di validità del rappresentante legale o di chi abilitato a rappresentare il Partner; - copia dell eventuale procura conferita per la sottoscrizione della domanda di erogazione o di altra documentazione richiesta ai fini della presente domanda di erogazione in caso di soggetto firmatario diverso dal legale rappresentante (allegato in 36 file pdf); relazione intermedia sullo stato di avanzamento del progetto di ricerca industriale e sviluppo sperimentale firmato digitalmente o elettronicamente, da parte del legale rappresentante o chi abilitato a impegnare il Partner capofila (in formato pdf). Luogo e data,. FIRMATO DIGITALMENTE DAL LEGALE RAPPRESENTANTE DEL PARTNER CAPOFILA DEL RAGGRUPPAMENTO (o Suo delegato) ai sensi dell art.24 del DLgs n.82/2005

78 Bollettino Ufficiale ALLEGATO 5 ALLEGATO 5 QUADRO RIASSUNTIVO DELLE SPESE (di progetto) DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO NOTORIO (D.P.R. 445/2000) (compilare da parte del solo Capofila) Spett.le REGIONE LOMBARDIA DG ATTIVITÀ PRODUTTIVE, RICERCA E INNOVAZIONE Struttura Asse 1 POR Competitività, Economia della conoscenza e Reti d impresa Oggetto: Programma Operativo Regionale Competitività 2007-2013 Linea d intervento 1.1.1.1 «Sostegno: alla ricerca industriale e all innovazione di alto profilo nei settori di punta delle PMI lombarde; all innovazione di sistema ed organizzativa, di interesse sovraziendale»- azione E: «Sostegno alla realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle Smart Cities and Communities» - Avviso pubblico per la realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle Smart Cities and Communities approvato con decreto n. 2760 del 29/03/2013, pubblicato sul BURL n. 14 del 4/4/2013 PROGETTO ID AMBITO SETTORE/I Periodo al quale si riferiscono le spese: dal al Approvato con decreto n. del il Sottoscritto nato a il residente a CAP via n. prov. in qualità di legale rappresentante del Capofila del raggruppamento o di soggetto abilitato a rappresentare (denominazione e ragione sociale) VISTO il Decreto del Dirigente di Unità Organizzativa n. 2760 del 29 marzo 2013, per la realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle Smart Cities and Communities, nonché i criteri di valutazione dei programmi di investimento coni relativi allegati; VISTO il Decreto n del., di approvazione della graduatoria e concessione del contributo (aiuto finanziario); DATO ATTO che la [Soggetto Beneficiario] dal Sottoscritto rappresentato ha provveduto all accettazione del contributo; CONSAPEVOLE delle responsabilità penali a cui può andare incontro in caso di dichiarazioni mendaci, ai sensi e per gli effetti degli artt. 47 e 46 del D.P.R. n. 445 del 28 dicembre 2000, 38

Bollettino Ufficiale 79 DICHIARA CHE SONO STATE SOSTENUTE LE SPESE RIPORTATE NELLA SUCCESSIVA TABELLA E INOLTRE di aver provveduto al caricamento nel Sistema Informativo di tutti i giustificativi di spesa relativi al progetto; che le suddette spese sono dettagliatamente indicate così come previsto nelle relative Linee Guida di Rendicontazione; che le spese esposte corrispondono specificatamente ed esclusivamente ai costi sostenuti per la realizzazione del progetto oggetto dell aiuto finanziario concesso; che le stesse spese sono conformi alle disposizioni del Regolamento (CE) n.1083/2006 in materia di regole di complementarietà e concorrenza, come indicate negli Orientamenti Strategici comunitari per la Coesione, nel Quadro di riferimento Strategico Nazionale e nei Programmi Operativi (art.9 del Regolamento); di essere a conoscenza della normativa comunitaria in materia di ammissibilità delle spese; la veridicità di quanto contenuto nella presente dichiarazione, la validità degli elementi esposti e la loro corrispondenza con quanto presente nei documenti inoltrati per adempiere agli obblighi del monitoraggio; di aver rispettato l incidenza percentuale delle spese relative al progetto; di rendere la presente dichiarazione ai sensi del DPR 28.12.2000 n.445 e di essere consapevole delle responsabilità penali cui può andare incontro in caso di dichiarazione mendace e di esibizione di atto falso o contenente dati non più rispondenti a verità. TABELLA SPESE COMPLESSIVE SOSTENUTE DI PROGETTO (compilazione riassuntiva di progetto a carico del solo capofila) Tipologia di spese e di costo del Progetto di ricerca industriale e sviluppo sperimentale Spesa totale ammissibile prevista nel Progetto di ricerca industriale e sviluppo sperimentale ( ) IVA ammissibile (ovvero al netto di IVA non recuperabile) A) Attività di ricerca industriale Spese di personale relative a ricercatori, tecnici e altro personale ausiliario purché impiegati per la realizzazione del Progetto Costi degli strumenti e delle attrezzature, nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il Progetto Costi della ricerca contrattuale, competenze tecniche e brevetti acquisiti o ottenuti in licenza da fonti esterne, dei servizi di consulenza e servizi equivalenti utilizzati esclusivamente ai fini dell attività di ricerca (spese di consulenza: massimo 30% delle spese totali ammissibili del Progetto) Spese generali supplementari derivanti direttamente dal Progetto (massimo 10% delle spese totali ammissibili) Altri costi di esercizio inclusi i costi di materiali, forniture e prodotti analoghi, sostenuti direttamente per effetto dell attività di ricerca TOTALE RICERCA INDUSTRIALE B) Attività di sviluppo sperimentale Spese di personale relative a ricercatori, tecnici e altro personale ausiliario purché impiegati per la realizzazione del Progetto 39

80 Bollettino Ufficiale Tipologia di spese e di costo del Progetto di ricerca industriale e sviluppo sperimentale Costi degli strumenti e delle attrezzature, nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il Progetto Costi della ricerca contrattuale, competenze tecniche e brevetti acquisiti o ottenuti in licenza da fonti esterne, dei servizi di consulenza e servizi equivalenti utilizzati esclusivamente ai fini dell attività di ricerca (spese di consulenza: massimo 30% delle spese totali ammissibili del Progetto) Spese generali supplementari derivanti direttamente dal Progetto (massimo 10% delle spese totali ammissibili) Altri costi di esercizio inclusi i costi di materiali, forniture e prodotti analoghi, sostenuti direttamente per effetto dell attività di ricerca Spesa totale ammissibile prevista nel Progetto di ricerca industriale e sviluppo sperimentale ( ) IVA ammissibile (ovvero al netto di IVA non recuperabile) TOTALE SVILUPPO SPERIMENTALE Tipologia di spese e di costo del Progetto di ricerca industriale e sviluppo sperimentale C) Garanzie Spesa totale ammissibile prevista nel Progetto di ricerca industriale e sviluppo sperimentale ( ) IVA ammissibile (ovvero al netto di IVA non recuperabile) Spese per garanzie richieste a fronte dell eventuale erogazione del contributo a titolo di anticipazione (per progetto, massimo 2% dell ammontare complessivo garantito delle fideiussioni) TOTALE GARANZIE TOTALE COMPLESSIVO Luogo e data,. FIRMATO DIGITALMENTE DAL LEGALE RAPPRESENTANTE DEL PARTNER CAPOFILA DEL RAGGRUPPAMENTO (o Suo delegato) ai sensi dell art.24 del DLgs n.82/2005 40

Bollettino Ufficiale 81 ALLEGATO 5 a) ALLEGATO 5 a) QUADRO RIASSUNTIVO DELLE SPESE (di ciascun partner) DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO NOTORIO (D.P.R. 445/2000) (Compilare per ogni partner partecipante al partenariato, compreso il capofila) PROGETTO ID AMBITO SETTORE/I Periodo al quale si riferiscono le spese: dal al Il Sottoscritto nato a il CODICE FISCALE in qualità di [Ruolo] in rappresentanza del Soggetto Beneficiario sopra indicato; VISTO il Decreto del Dirigente di Unità Organizzativa n. 2760 del 29 marzo 2013, per la realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle Smart Cities and Communities, nonché i criteri di valutazione dei programmi di investimento coni relativi allegati; VISTO il Decreto n del di approvazione della graduatoria e concessione del contributo (aiuto finanziario); DATO ATTO che la [Soggetto Beneficiario] dal Sottoscritto rappresentato ha provveduto all accettazione del contributo; CONSAPEVOLE delle responsabilità penali a cui può andare incontro in caso di dichiarazioni mendaci, ai sensi e per gli effetti degli artt. 47 e 46 del D.P.R. n. 445 del 28 dicembre 2000, DICHIARA DI AVER SOSTENUTO LE SPESE RIPORTATE NELLE SUCCESSIVE TABELLE E INOLTRE di aver provveduto al caricamento nel Sistema Informativo di tutti i giustificativi di spesa relativi al progetto; che le suddette spese sono dettagliatamente indicate così come previsto nelle relative Linee Guida di Rendicontazione; che le spese rendicontate esposte nelle fatture sono inerenti e pertinenti al progetto oggetto dell aiuto finanziario concesso e corrispondono specificamente ed esclusivamente ai costi sostenuti per la realizzazione del progetto e delle singole attività previste; che le copie elettroniche dei documenti giustificativi di spesa e le relative quietanze sono conformi all'originale; che le stesse spese sono conformi alle disposizioni del Regolamento (CE) n.1083/2006 in materia di regole di complementarietà e concorrenza, come indicate negli Orientamenti Strategici comunitari per la Coesione, nel Quadro di riferimento Strategico Nazionale e nei Programmi Operativi (art.9 del Regolamento); di essere a conoscenza della normativa comunitaria in materia di ammissibilità delle spese; la veridicità di quanto contenuto nella presente dichiarazione, la validità degli elementi esposti e la loro corrispondenza con quanto presente nei documenti inoltrati per adempiere agli obblighi del monitoraggio; di aver rispettato l incidenza percentuale delle spese relative al progetto; 41

82 Bollettino Ufficiale che tutte le attività realizzate sono conformi a quanto dichiarato nella domanda di accesso all aiuto finanziario, nonché al progetto ammesso; di non avere ottenuto o, in caso contrario, di avere restituito e comunque di rinunciare ad ottenere per i medesimi investimenti oggetto del presente intervento finanziario, altre agevolazioni pubbliche contributive o finanziarie a valere su leggi statali o regionali o di altri enti e/o istituzioni pubbliche; che l impresa è in attività, non è in stato di liquidazione volontaria e non è sottoposta ad alcun procedimento di tipo concorsuale; di essere in regola con i versamenti contributivi (DURC Documento Unico di Regolarità Contributiva o documento equipollente); di essere in regola con la normativa antimafia; che il personale non dipendente risulta regolarmente contrattualizzato a norma di legge; che le prestazioni per ricerca contrattuale e i servizi di consulenza e simili sono stati effettuati sulla scorta di contratti scritti. I soggetti/strutture che hanno fornito prestazioni per ricerca contrattuale o consulenze sono qualificati e possiedono specifiche competenze tecniche e professionali funzionali allo svolgimento delle attività progettuali; che le prestazioni e i servizi di consulenza non sono continuativi o periodici né connessi alle normali spese di funzionamento dell impresa; che le prestazioni e i servizi di consulenza e simili sono utilizzati in modo esclusivo per le attività strettamente connesse alla realizzazione del progetto; che tutti i dati e le informazioni contenute nel presente modulo e nella documentazione allegata sono rigorosamente conformi alla realtà; di mantenere attiva la sede operativa dell impresa sul territorio lombardo per una durata non inferiore a quella prevista per l intervento agevolativo; che si impegna a conservare e mantenere la documentazione di spesa per almeno 10 (dieci) anni a decorrere dalla data del pagamento del relativo contributo; di rendere le precedenti dichiarazioni ai sensi del D.P.R. 28/12/2000 n.445, e di essere consapevole delle responsabilità penali cui può andare incontro in caso di dichiarazione mendace o di esibizione di atto falso o contenente dati non rispondenti a verità. 42

Bollettino Ufficiale 83 TABELLE SPESE DI PROGETTO SOSTENUTE DA CIASCUN PARTNER Tipologia di spese e di costo del Progetto di ricerca industriale e sviluppo sperimentale Spesa totale ammissibile prevista nel Progetto di ricerca industriale e sviluppo sperimentale ( ) al netto di IVA IVA ammissibile (ovvero non recuperabile) A) Attività di ricerca industriale Spese di personale relative a ricercatori, tecnici e altro personale ausiliario purché impiegati per la realizzazione del Progetto Costi degli strumenti e delle attrezzature, nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il Progetto Costi della ricerca contrattuale, competenze tecniche e brevetti acquisiti o ottenuti in licenza da fonti esterne, dei servizi di consulenza e servizi equivalenti utilizzati esclusivamente ai fini dell attività di ricerca (spese di consulenza: massimo 30% delle spese totali ammissibili del Progetto) Spese generali supplementari derivanti direttamente dal Progetto (massimo 10% delle spese totali ammissibili) Altri costi di esercizio inclusi i costi di materiali, forniture e prodotti analoghi, sostenuti direttamente per effetto dell attività di ricerca TOTALE RICERCA INDUSTRIALE B) Attività di sviluppo sperimentale Spese di personale relative a ricercatori, tecnici e altro personale ausiliario purché impiegati per la realizzazione del Progetto Costi degli strumenti e delle attrezzature, nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il Progetto Costi della ricerca contrattuale, competenze tecniche e brevetti acquisiti o ottenuti in licenza da fonti esterne, dei servizi di consulenza e servizi equivalenti utilizzati esclusivamente ai fini dell attività di ricerca (spese di consulenza: massimo 30% delle spese totali ammissibili del Progetto) Spese generali supplementari derivanti direttamente dal Progetto (massimo 10% delle spese totali ammissibili) Altri costi di esercizio inclusi i costi di materiali, forniture e prodotti analoghi, sostenuti direttamente per effetto dell attività di ricerca TOTALE SVILUPPO SPERIMENTALE C) Garanzie Spese per garanzie richieste a fronte dell eventuale erogazione del contributo a titolo di anticipazione (per progetto, massimo 2% dell ammontare complessivo garantito delle fideiussioni) TOTALE GARANZIE TOTALE COMPLESSIVO

84 Bollettino Ufficiale TABELLE SPESE DI PROGETTO SOSTENUTE DA CIASCUN PARTNER (compilazione a carico di tutti i soggetti per ogni dipendente/non dipendente) TABELLA SPESE PER IL PERSONALE DIPENDENTE/NON DIPENDENTE TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ SVOLTA TOTALE COSTO IMPUTABILE AL PROGETTO A) Ricerca Industriale A) Sviluppo Sperimentale TOTALE Cognome Nome Qualifica Mansione A) Ricerca Industriale ANNO MESE COSTO MEDIO ORARIO ORE PROGETTO COSTO (EURO) TOTALE B) Sviluppo Sperimentale ANNO MESE COSTO MEDIO ORARIO ORE PROGETTO COSTO (EURO) TOTALE FIRMA 3 DEL DIPENDENTE/NON DIPENDENTE Per conferma di avvenuto pagamento degli importi e delle ore indicate 3 Nel caso in cui il dipendente (non dipendente) si trovi impossibilitato per motivi oggettivi e documentati, il legale rappresentate potrà provvedere, allegando opportuna motivazione, alla sottoscrizione della presente Tabella ai sensi del D.P.R. 445/2000.

Bollettino Ufficiale 85 TABELLA SPESE PER STRUMENTI E ATTREZZATURE IN CAPITALE TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ SVOLTA % IMPORTO A) RICERCA INDUSTRIALE B) SVILUPPO SPERIMENTALE TOTALE A) Ricerca Industriale DESCRIZIONE FORNITORE N. E DATA GIUSTIFICATIVO DI SPESA IMPORTO (AL NETTO IVA) ANNI AMM.TO DURATA DI UTILIZZO MISURA DI UTILIZZO IMPORTO RENDICONTATO 1 2 3 TOTALE

86 Bollettino Ufficiale B) Sviluppo sperimentale DESCRIZIONE FORNITORE N. E DATA GIUSTIFICATIVO DI SPESA IMPORTO (AL NETTO IVA) ANNI AMM.TO DURATA DI UTILIZZO MISURA DI UTILIZZO IMPORTO RENDICONTATO 1 2 3 TOTALE

Bollettino Ufficiale 87 TABELLA SPESE PER LA RICERCA CONTRATTUALE TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ SVOLTA % IMPORTO A) RICERCA INDUSTRIALE B) SVILUPPO SPERIMENTALE TOTALE A) Ricerca Industriale DESCRIZIONE FORNITORE N. E DATA GIUSTIFICATIVO DI SPESA IMPORTO (AL NETTO IVA) IVA IMPORTO RENDICONTATO SUL PROGETTO 1 2 3 TOTALE

88 Bollettino Ufficiale B) Sviluppo Sperimentale DESCRIZIONE FORNITORE N. E DATA GIUSTIFICATIVO DI SPESA IMPORTO (AL NETTO IVA) IVA IMPORTO RENDICONTATO SUL PROGETTO 1 2 3 TOTALE

Bollettino Ufficiale 89 TABELLA SPESE PER COMPETENZE TECNICHE E CONSULENZE L ammontare di spese di consulenza è pari al % (inserire percentuale, max30%) del costo totale ammissibile di progetto. TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ SVOLTA % IMPORTO A) RICERCA INDUSTRIALE B) SVILUPPO SPERIMENTALE TOTALE A) Ricerca Industriale DESCRIZIONE FORNITORE N. E DATA GIUSTIFICATIVO DI SPESA IMPORTO (AL NETTO IVA) IVA IMPORTO RENDICONTATO 1 2 3 TOTALE

90 Bollettino Ufficiale B) Sviluppo Sperimentale DESCRIZIONE FORNITORE N. E DATA GIUSTIFICATIVO DI SPESA IMPORTO (AL NETTO IVA) IVA IMPORTO RENDICONTATO 1 2 3 TOTALE

Bollettino Ufficiale 91 TABELLA SPESE PER BREVETTI ACQUISITI O OTTENUTI IN LICENZA DA FONTI ESTERNE TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ SVOLTA % IMPORTO A) RICERCA INDUSTRIALE B) SVILUPPO SPERIMENTALE TOTALE A) Ricerca Industriale DESCRIZIONE TIPO (*) NUMERO/ CODICE N. E DATA GIUSTIFICATIVO DI SPESA IMPORTO (AL NETTO DI IVA) IVA IMPORTO RENDICONTATO 1 2 3 TOTALE (*) N=Nazionale; E=Europeo; PCT=Internazionale

92 Bollettino Ufficiale B) Sviluppo Sperimentale DESCRIZIONE TIPO (*) NUMERO/ CODICE N. E DATA GIUSTIFICATIVO DI SPESA IMPORTO (AL NETTO DI IVA) IVA IMPORTO RENDICONTATO 1 2 3 TOTALE

Bollettino Ufficiale 93 TABELLA ALTRI COSTI DI ESERCIZIO TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ SVOLTA % IMPORTO A) RICERCA INDUSTRIALE B) SVILUPPO SPERIMENTALE TOTALE A) Ricerca Industriale DESCRIZIONE FORNITORE N. E DATA GIUSTIFICATIVO DI SPESA IMPORTO (AL NETTO IVA) IVA IMPORTO RENDICONTATO 1 2 3 TOTALE

94 Bollettino Ufficiale B) Sviluppo Sperimentale DESCRIZIONE FORNITORE N. E DATA GIUSTIFICATIVO DI SPESA IMPORTO (AL NETTO IVA) IVA IMPORTO RENDICONTATO 1 2 3 TOTALE

Bollettino Ufficiale 95 TABELLA SPESE GENERALI L ammontare di spese generali imputate al progetto è pari al % (inserire percentuale, max10%) del costo totale ammissibile di progetto. Le suddette spese sono relative a spese effettivamente sostenute e riscontrabili nella contabilità del beneficiario, imputate con un calcolo pro-rata secondo un metodo equo e corretto debitamente giustificato che di seguito si descrive: Le spese generali imputate al progetto sono relative ai costi inseriti nelle notule caricate a sistema riportate nella seguente tabella complessiva e nelle successive tabelle di dettaglio. TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ SVOLTA % IMPORTO A) RICERCA INDUSTRIALE B) SVILUPPO SPERIMENTALE TOTALE

96 Bollettino Ufficiale A) Ricerca Industriale DESCRIZIONE GIUSTIFICATIVO DI SPESA (TIPO, N., DATA) IMPORTO COMPLESSIVO IMPORTO IMPUTATO AL PROGETTO CON PRO-RATA RIF. DATA PAGAMENTO TITOLO PAGAMENTO 1 2 3 TOTALE B) Sviluppo Sperimentale DESCRIZIONE GIUSTIFICATIVO DI SPESA (TIPO, N., DATA) IMPORTO COMPLESSIVO IMPORTO IMPUTATO AL PROGETTO CON PRO-RATA RIF. DATA PAGAMENTO TITOLO PAGAMENTO 1 2 3 TOTALE Luogo e data,. FIRMATO DIGITALMENTE DAL LEGALE RAPPRESENTANTE (o Suo delegato) E DAL REVISORE CONTABILE ai sensi dell art.24 del DLgs n.82/2005 (NB: per il revisore dovrà essere apposto timbro/riferimenti iscrizione albo)

Bollettino Ufficiale 97 ALLEGATO 6 FAC-SIMILE RELAZIONE INTERMEDIA (compilazione a carico del solo capofila) ALLEGATO 6 Spett.le REGIONE LOMBARDIA DG ATTIVITÀ PRODUTTIVE, RICERCA E INNOVAZIONE Struttura Asse 1 POR Competitività, Economia della conoscenza e Reti d impresa Oggetto: Programma Operativo Regionale Competitività 2007-2013 Linea d intervento 1.1.1.1 «Sostegno: alla ricerca industriale e all innovazione di alto profilo nei settori di punta delle PMI lombarde; all innovazione di sistema ed organizzativa, di interesse sovraziendale»- azione E: «Sostegno alla realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle Smart Cities and Communities» - Avviso pubblico per la realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle Smart Cities and Communities approvato con decreto n. 2760 del 29/03/2013, pubblicato sul BURL n. 14 del 4/4/2013 PROGETTO ID AMBITO SETTORE/I Approvato con decreto n. del il Sottoscritto nato a il residente a CAP via n. prov. in qualità di [Ruolo] in rappresentanza del Soggetto Capofila e relativamente al progetto in argomento, C O M U N I C A le seguenti notizie relative alle attività di progetto realizzate da parte di ciascun soggetto del raggruppamento nel periodo dal al Obiettivi Descrivere brevemente lo stato di realizzazione dei singoli obiettivi preventivati. Investimenti Descrivere gli investimenti effettuati. Attività svolte Descrivere le attività svolte nel periodo considerato, evidenziando le soluzioni adottate per conseguire gli obiettivi previsti. Scostamenti 57

98 Bollettino Ufficiale Indicare analisi e motivazioni degli eventuali significativi scostamenti ( 10%) delle singole voci di spesa rispetto alle previsioni indicate in domanda. Valutazione critica dell iniziativa Riportare le considerazioni circa l opportunità di proseguire il progetto e sulle prospettive di successo nel raggiungimento dei risultati previsti. Luogo e data,. FIRMATO DIGITALMENTE DAL LEGALE RAPPRESENTANTE DEL PARTNER CAPOFILA DEL RAGGRUPPAMENTO (o Suo delegato) ai sensi dell art.24 del DLgs n.82/2005 Ai sensi dell art.38 (L-R) comma 3 del DPR 28 dicembre 2000, n.445, l autentica delle firme in calce alla dichiarazione della domanda o d ogni altro documento che lo preveda, potrà essere effettuata mediante apposizione della firma alla presenza del dipendente addetto al ricevimento dell istanza, ovvero allegando la fotocopia di un valido documento d identità del firmatario. 58

Bollettino Ufficiale 99 ALLEGATO 7 RICHIESTA EROGAZIONE SALDO DEL CONTRIBUTO DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO NOTORIO (D.P.R. 445/2000) (compilare da parte del Capofila) ALLEGATO 7 Spett.le REGIONE LOMBARDIA DG ATTIVITÀ PRODUTTIVE, RICERCA E INNOVAZIONE Struttura Asse 1 POR Competitività, Economia della conoscenza e Reti d impresa Oggetto: Programma Operativo Regionale Competitività 2007-2013 Linea d intervento 1.1.1.1 «Sostegno: alla ricerca industriale e all innovazione di alto profilo nei settori di punta delle PMI lombarde; all innovazione di sistema ed organizzativa, di interesse sovraziendale»- azione E: «Sostegno alla realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle Smart Cities and Communities» - Avviso pubblico per la realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle Smart Cities and Communities approvato con decreto n. 2760 del 29/03/2013, pubblicato sul BURL n. 14 del 4/4/2013 PROGETTO ID AMBITO SETTORE/I Approvato con decreto n. del il Sottoscritto nato a il residente a CAP via n. prov. in qualità di legale rappresentante del Soggetto Capofila o di soggetto abilitato a rappresentare (denominazione e ragione sociale) C H I E D E L erogazione del saldo del contributo concesso per un importo pari a euro, di cui: - euro per il Partner Capofila - euro per il Partner - euro per il Partner - euro per il Partner 59

100 Bollettino Ufficiale D I C H I A R A che, nel periodo intercorrente dal al,relativamente al progetto sopra indicato e ciascuno per quanto di rispettiva competenza sono state effettivamente sostenute e regolarmente pagate spese, al netto di IVA o con IVA non recuperabile, per complessivi euro di cui: - euro per attività di ricerca industriale - euro per attività di sviluppo sperimentale che tali spese corrispondono allo stato finale di avanzamento progetto pari al % del totale dei costi ammessi e che sono già state concluse tutte le attività di progetto; D I C H I A R A A L T R E S Ì di avere compilato e trasmesso, assieme al presente modulo di domanda di erogazione l allegato 5 relativo alle spese complessive sostenute di progetto (debitamente firmato digitalmente o elettronicamente dal legale rappresentante o da chi abilitato a rappresentare il capofila) quale parte integrante al presente modulo di domanda di erogazione; di avere compilato e trasmesso tutta la documentazione prevista per la domanda di erogazione del contributo e di prendere atto che essa costituisce parte integrante e sostanziale della presente domanda di erogazione; la veridicità e la conformità di dati, notizie e dichiarazioni riportate nella domanda di erogazione e negli allegati richiesti per la rendicontazione delle spese; di impegnarsi a consentire approfondimenti, controlli ed accertamenti che Regione Lombardia dovesse ritenere opportuni in ordine allo svolgimento della verifica della rendicontazione delle spese sostenute e/o dell avanzamento delle attività progettuali; di impegnarsi a produrre ogni ulteriore documentazione, anche sotto forma di autocertificazione, che Regione Lombardia riterrà utile richiedere ai fini delle sopradette verifiche; di aver allegato a Sistema Informativo, per ciascun Partner, la seguente documentazione: - quadro dettagliato delle spese sostenute e portate a rendicontazione da ciascun Partner, relative a ciascuna voce di spesa ammissibile e comprensive delle relative dichiarazioni, debitamente firmato digitalmente o elettronicamente dal legale rappresentante o chi abilitato a impegnare ciascun Partner (in formato pdf) di cui all Allegato 5 a) alla presente richiesta di erogazione del saldo; - copie dei giustificativi di spesa e delle relative quietanze portate in rendicontazione (in formato pdf) conformemente a quanto previsto nel Bando e nelle Linee Guida per la rendicontazione delle spese; - copia fotostatica di un documento di identità in corso di validità del rappresentante legale o di chi abilitato a rappresentare il Partner; - copia dell eventuale procura conferita per la sottoscrizione della domanda di erogazione o di altra documentazione richiesta ai fini della presente domanda di erogazione in caso di soggetto firmatario diverso dal legale rappresentante (allegato in file pdf); relazione intermedia sullo stato di avanzamento del progetto di ricerca industriale e sviluppo sperimentale firmato digitalmente o elettronicamente, da parte del legale rappresentante o chi abilitato a impegnare il Partner capofila (in formato 60 pdf). Luogo e data,. FIRMATO DIGITALMENTE DAL LEGALE RAPPRESENTANTE DEL PARTNER CAPOFILA DEL RAGGRUPPAMENTO (o Suo delegato) ai sensi dell art.24 del DLgs n.82/2005

Bollettino Ufficiale 101 ALLEGATO 8 FAC-SIMILE RELAZIONE FINALE (compilazione a carico del solo capofila) ALLEGATO 8 Spett.le REGIONE LOMBARDIA DG ATTIVITÀ PRODUTTIVE, RICERCA E INNOVAZIONE Struttura Asse 1 POR Competitività, Economia della conoscenza e Reti d impresa Oggetto: Programma Operativo Regionale Competitività 2007-2013 Linea d intervento 1.1.1.1 «Sostegno: alla ricerca industriale e all innovazione di alto profilo nei settori di punta delle PMI lombarde; all innovazione di sistema ed organizzativa, di interesse sovraziendale»- azione E: «Sostegno alla realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle Smart Cities and Communities» - Avviso pubblico per la realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle Smart Cities and Communities approvato con decreto n. 2760 del 29/03/2013, pubblicato sul BURL n. 14 del 4/4/2013 PROGETTO ID AMBITO SETTORE/I Approvato con decreto n. del il Sottoscritto nato a il residente a CAP via n. prov. in qualità di [Ruolo] in rappresentanza del Soggetto Capofila e relativamente al progetto in argomento, C O M U N I C A Le seguenti notizie relative alle attività di progetto realizzate da parte di ciascun soggetto del raggruppamento. Obiettivi Descrivere brevemente lo stato di realizzazione dei singoli obiettivi preventivati. Investimenti Descrivere gli investimenti effettuati. Attività svolte Descrivere le attività svolte nel periodo considerato, evidenziando le soluzioni adottate per conseguire gli obiettivi previsti. Scostamenti 62

102 Bollettino Ufficiale Indicare analisi e motivazioni degli eventuali significativi scostamenti ( 10%) delle singole voci di spesa rispetto alle previsioni indicate in domanda, ai fini della valutazione rispetto al riconoscimento del budget presentato a consuntivo. e le seguenti notizie relative alle attività di progetto realizzate complessivamente. Raffronto tra obiettivi preventivati e raggiunti Confrontare gli obiettivi raggiunti (caratteristiche, prestazioni, specifiche ed obiettivi realizzativi del prodotto/processo) con quelli indicati nel progetto. Attività svolte Riportare una breve sintesi delle attività svolte lungo l'intera durata del progetto, evidenziando le soluzioni adottate per conseguire gli obiettivi realizzativi previsti. Riportare altresì una sintesi quantitativa dell'impegno complessivo di personale nel corso dell intera durata del progetto. Utilizzabilità dei risultati Illustrare i risultati ottenuti distinguendo tra quelli direttamente trasferibili o già trasferiti in produzione, quelli che richiedono ulteriore attività di sviluppo per tale trasferimento e quelli per la impostazione di ulteriori programmi di ricerca e sviluppo. Brevetti Indicare i brevetti registrati o in corso di registrazione a seguito delle attività di progetto. Ricadute economiche ed industriali Elencare le ricadute economiche previste, eventuali cessioni di know how, nonché gli investimenti produttivi e gli effetti sul livello di occupazione, in connessione allo sfruttamento industriale dei risultati del progetto. Confronto tra l'attuale previsione industriale e quella ipotizzata nel progetto. Indicatori fisici di risultato Tabella degli Indicatori INDICATORI DI IMPATTO UNITÀ DI MISURA VALORI Posti di lavoro creati per uomini Posti di lavoro creati per donne Posti di lavoro creati nella ricerca 4 Numero ULA Numero ULA Numero FTE Previsione Realizzato Previsione Realizzato Previsione Realizzato INDICATORI DI RISULTATO UNITÀ DI MISURA VALORI Brevetti derivanti dalla ricerca direttamente finanziata Numero Previsione Realizzato Ricercatrici donne coinvolte nella realizzazione Numero Previsione 4 NUMERO DI POSTI DI LAVORO CREATI NELLA RICERCA Numero di posti di lavoro lordi creati direttamente dalle attività di R&S, in FTE, come risultato di un progetto di R&S (finito o in corso). Se meno del 100% del tempo di lavoro è dedicato alle attività di R&S, il FTE dovrebbe essere modificato di conseguenza. Lo staff in supporto alla R&S (p.e. lavori non direttamente coinvolti nelle attività di R&S) non viene considerato. 63

Bollettino Ufficiale 103 INDICATORI DI RISULTATO UNITÀ DI MISURA VALORI delle attività progettuali Realizzato Imprenditrici donne coinvolte nella realizzazione delle attività progettuali Giovani imprenditori (18-35 anni) coinvolti nella realizzazione delle attività progettuali Soggetti in condizione di svantaggio coinvolti nella realizzazione delle attività progettuali Numero Numero Numero Previsione Realizzato Previsione Realizzato Previsione Realizzato Pubblicizzazione dell aiuto Indicare tutte le iniziative attuate per la pubblicizzazione dei risultati raggiunti, precisando come si è provveduto a dare informazione del fatto che il progetto è stato realizzato con il concorso di risorse comunitarie, nazionali e regionali (art.19 dell Avviso). Luogo e data,. FIRMATO DIGITALMENTE DAL LEGALE RAPPRESENTANTE DEL PARTNER CAPOFILA DEL RAGGRUPPAMENTO (o Suo delegato) ai sensi dell art.24 del DLgs n.82/2005 Ai sensi dell art.38 (L-R) comma 3 del DPR 28 dicembre 2000, n.445, l autentica delle firme in calce alla dichiarazione della domanda o d ogni altro documento che lo preveda, potrà essere effettuata mediante apposizione della firma alla presenza del dipendente addetto al ricevimento dell istanza, ovvero allegando la fotocopia di un valido documento d identità del firmatario. 64

104 Bollettino Ufficiale ALLEGATO 9 ALLEGATO 9 DICHIARAZIONE SPESE PER IL PERSONALE DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO NOTORIO (D.P.R. 445/2000) (collegata ad ogni rendicontazione di spesa) Spett.le REGIONE LOMBARDIA DG ATTIVITÀ PRODUTTIVE, RICERCA E INNOVAZIONE Struttura Asse 1 POR Competitività, Economia della conoscenza e Reti d impresa Oggetto: Programma Operativo Regionale Competitività 2007-2013 Linea d intervento 1.1.1.1 «Sostegno: alla ricerca industriale e all innovazione di alto profilo nei settori di punta delle PMI lombarde; all innovazione di sistema ed organizzativa, di interesse sovraziendale»- azione E: «Sostegno alla realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle Smart Cities and Communities» - Avviso pubblico per la realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle Smart Cities and Communities approvato con decreto n. 2760 del 29/03/2013, pubblicato sul BURL n. 14 del 4/4/2013 PROGETTO ID AMBITO SETTORE/I Approvato con decreto n. del il Sottoscritto nato a il residente a CAP via n. prov. in qualità di legale rappresentante del partner di raggruppamento o di soggetto abilitato a rappresentare (denominazione e ragione sociale) VISTO il Decreto del Dirigente di Unità Organizzativa n. 2760 del 29 marzo 2013, per la realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle Smart Cities and Communities, nonché i criteri di valutazione dei programmi di investimento coni relativi allegati; VISTO il Decreto n del., di approvazione della graduatoria e concessione del contributo (aiuto finanziario); DATO ATTO che la [Soggetto Beneficiario] dal Sottoscritto rappresentato ha provveduto all accettazione del contributo; CONSAPEVOLE delle responsabilità penali a cui può andare incontro in caso di dichiarazioni mendaci, ai sensi e per gli effetti degli artt. 47 e 46 del D.P.R. n. 445 del 28 dicembre 2000, D I C H I A R A di aver provveduto al caricamento nel Sistema Informativo di spese relative al progetto in oggetto ed inerenti attività svolte dal proprio personale nell ambito del progetto stesso - più precisamente: 65

Bollettino Ufficiale 105 Cognome e Nome Qualifica Costo medio orario Ore Rendicontate Costo che le spese esposte corrispondono specificatamente ed esclusivamente ai costi sostenuti per la realizzazione del Progetto oggetto dell aiuto finanziario concesso; che le stesse spese sono conformi alle disposizioni del Regolamento (CE) n. 1083/2006 in materia di regole di complementarietà e concorrenza, come indicate negli Orientamenti Strategici comunitari per la Coesione, nel Quadro di riferimento Strategico Nazionale e nei Programmi Operativi (art. 9 del Regolamento); di essere a conoscenza della normativa comunitaria in materia di ammissibilità delle spese; la veridicità di quanto contenuto nella presente dichiarazione, la validità degli elementi esposti e la loro corrispondenza con quanto presente nei documenti tenuti presso la sede del beneficiario che potranno essere resi disponibili e consultabili su richiesta della Regione. Luogo e data,. FIRMATO DIGITALMENTE DAL LEGALE RAPPRESENTANTE (o Suo delegato) ai sensi dell art.24 del DLgs n.82/2005 Ai sensi dell art.38 (L-R) comma 3 del DPR 28 dicembre 2000, n.445, l autentica delle firme in calce alla dichiarazione della domanda o d ogni altro documento che lo preveda, potrà essere effettuata mediante apposizione della firma alla presenza del dipendente addetto al ricevimento dell istanza, ovvero allegando la fotocopia di un valido documento d identità del firmatario 66

106 Bollettino Ufficiale ALLEGATO 10 ALLEGATO 10 DICHIARAZIONE SPESE GENERALI DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO NOTORIO (D.P.R. 445/2000) (collegata ad ogni rendicontazione di spesa) Spett.le REGIONE LOMBARDIA DG ATTIVITÀ PRODUTTIVE, RICERCA E INNOVAZIONE Struttura Asse 1 POR Competitività, Economia della conoscenza e Reti d impresa Oggetto: Programma Operativo Regionale Competitività 2007-2013 Linea d intervento 1.1.1.1 «Sostegno: alla ricerca industriale e all innovazione di alto profilo nei settori di punta delle PMI lombarde; all innovazione di sistema ed organizzativa, di interesse sovraziendale»- azione E: «Sostegno alla realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle Smart Cities and Communities» - Avviso pubblico per la realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle Smart Cities and Communities approvato con decreto n. 2760 del 29/03/2013, pubblicato sul BURL n. 14 del 4/4/2013 PROGETTO ID AMBITO SETTORE/I Approvato con decreto n. del il Sottoscritto nato a il residente a CAP via n. prov. in qualità di legale rappresentante del partner di raggruppamento o di soggetto abilitato a rappresentare (denominazione e ragione sociale) VISTO il Decreto del Dirigente di Unità Organizzativa n. 2760 del 29 marzo 2013, per la realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel settore delle Smart Cities and Communities, nonché i criteri di valutazione dei programmi di investimento coni relativi allegati; VISTO il Decreto n..del, di approvazione della graduatoria e concessione del contributo (aiuto finanziario); DATO ATTO che la [Soggetto Beneficiario] dal Sottoscritto rappresentato ha provveduto all accettazione del contributo; CONSAPEVOLE delle responsabilità penali a cui può andare incontro in caso di dichiarazioni mendaci, ai sensi e per gli effetti degli artt. 47 e 46 del D.P.R. n. 445 del 28 dicembre 2000, D I C H I A R A Che le spese esposte corrispondono specificatamente ed esclusivamente ai costi sostenuti per la realizzazione del Progetto oggetto dell aiuto finanziario concesso; 67

Bollettino Ufficiale 107 che le stesse spese sono conformi alle disposizioni del Regolamento (CE) n. 1083/2006 in materia di regole di complementarietà e concorrenza, come indicate negli Orientamenti Strategici comunitari per la Coesione, nel Quadro di riferimento Strategico Nazionale e nei Programmi Operativi (art. 9 del Regolamento); di essere a conoscenza della normativa comunitaria in materia di ammissibilità delle spese; la veridicità di quanto contenuto nella presente dichiarazione, la validità degli elementi esposti e la loro corrispondenza con quanto presente nei documenti tenuti presso la sede del beneficiario che potranno essere resi disponibili e consultabili su richiesta della Regione; che l ammontare delle spese generali imputate alla presente rendicontazione sono relative a spese effettivamente sostenute e riscontrabili nella contabilità del beneficiario, imputate con un calcolo prorata secondo un metodo equo e corretto debitamente giustificato che di seguito si descrive: che l incidenza delle spese generali relative al progetto in oggetto è quindi pari al % (inserire percentuale) ed inerenti i giustificativi riportati nella seguente tabella. NOTA RIEPILOGATIVA SPESE GENERALI Descrizione Fornitore Modalità di pagamento Giustificativo di spesa, numero, data Importo (al netto iva) Iva non recuperabile Totale giustificativo Importo imputato al progetto TOTALI FIRMATO DIGITALMENTE DAL LEGALE RAPPRESENTANTE (o Suo delegato) ai sensi dell art.24 del DLgs n.82/2005 68