Il percorso geologico in Val di Funes



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ESTATE 2015 ENGLISH SUMMARY INCLUDED MAGAZINE DELL AREA VACANZE VALLE ISARCO FATTO IN CASA Törggelen alle sue origini VIPITENO, LA CITTÀ DELLE STORIE Una visita teatrale della città più settentrionale dell Alto Adige Il percorso geologico in Val di Funes Scoprire le particolarità della valle dei percorsi

Alto Adige. È bello sentirsi arrivati. d a ch 4 Bolzano Bozen Un viaggio in Alto Adige/Südtirol è sempre l inizio di un esperienza unica che ti offre emozioni autentiche. E la meravigliosa sensazione di essere nel posto giusto. www.suedtirol.info tel. 0471 999 999

06 Mix up Gioielli di quarzite argentea della Val di Vizze Visita al cantiere BBT 1 Börz Plose Bike Day Tentativo di record mondiale culturale In forma con Alto Adige Balance 08 Il fantastico mondo della geologia Percorsi geologici e il museo mineralogico di Tiso: percorsi tematici e d avventura per scoprire i segreti della valle 13 Alta Via Hufeisentour delle Alpi Sarentinesi Il giro a forma di ferro di cavallo si può percorrere in più giorni o in poco più di 18,5 ore durante la corsa in montagna più dura dell Alto Adige 17 Ciclabile München-Venezia Patrick Kofler parla della mobilità dolce, di decelerazione e della ciclabile attraverso varie regioni 20 Gastronomia Buongustai in malga: Franz Pernthaler e la sua arte culinaria al Rifugio Schatzerhütte sopra Bressanone 23 Törggelen di qualità Fatto in casa: in visita in una stube di Törggelen tradizionale a Villandro 08 Sul percorso geologico in Val di Funes 26 Contadine moderne Maria Reichhalter Prader di Laion, ambasciatrice della tradizionale gastronomia contadina 28 Cultura enologica in Valle Isarco La cantina dell Abbazia di Novacella e l esperimento enologico 30 Storie cittadine Una visita teatrale fa rivivere la storia medievale della città di Vipiteno 34 Leggenda con risvolti veri C era una volta uno stregone: il mangiabrodo Mathias Pergher e la sua prigione a Castel Rodenegg 36 Ritratti con carattere Le sue opere sfondano le copertine internazionali: Johannes Stötter di Vipiteno è campione mondiale di bodypainting 17 In bici da Monaco a Venezia 38 English Summary 41 Valle Isarco, la valle dei percorsi 42 Informazioni Tutto su come arrivare, sul clima e sui collegamenti cucina oltre i 2000 20Buona metri moderne e i loro 26Contadine suggerimenti 3

4 www.valleisarco.com

Foto: Oskar Zingerle Risveglio di primavera I primi raggi di sole riscaldano la pelle, le giornate si allungano. I meli iniziano a germogliare e i teneri fiori rosa attirano miriadi di api e altri insetti. La primavera arriva e la natura rinasce. Un escursione lungo il sentiero del vino e della mela da Bressanone all Abbazia di Novacella fino all altipiano delle mele di Naz-Sciaves fa scoprire quanto velocemente spuntano fiori e foglie. I meleti trasformati in un mare di fiori, le vigne che germogliano un miracolo della natura. Il sentiero paesaggisticamente molto interessante può essere percorso intero o in due tappe: quello del vino da Bressanone verso i vigneti di Kranebitt fino all Abbazia di Novacella e in rientro lungo l Isarco e quello della mela in mezzo ai meleti sull altipiano delle mele a Naz-Sciaves. La descrizione del sentiero del vino e della mela si trova sul sito www.valleisarco.com 5

UNA PIETRA PRIMORDIALE COME MONILE La quarzite argentea è una roccia unica al mondo che si trova nelle Alpi della Val di Vizze, il resto di una remota costa marina del maro primordiale di Tetide. La quarzite non viene solo utilizzata per massaggi salutari, ma è anche protagonista di una linea di gioielli, creata da Alexia Del Toro di Stilves a sud di Vipiteno, che vive a Roma come designer di gioielli, moda e borse. Del Toro lavora piccole rocce primordiali di costa con pietre preziose, con oro, legno e altri metalli trasformandoli in collane e braccialetti unici. I gioielli sono acquistabili sull online store www.urstein.it / design o presso la gioielleria Krystallos a Vipiteno. Visita al cantiere BBT Il rombo delle grosse macchine, vibrazioni, l odore di cemento e le luci in movimento dei macchinari dentro la montagna. Ecco cosa aspetta i partecipanti durante la visita del cantiere BBT a Mules a sud di Vipiteno. Il tunnel di base del Brennero (BBT) sarà il collegamento ferroviario sotterraneo più lungo del mondo. Ad Innsbruck dal 2026 treni merci e viaggiatori entreranno nel tunnel per uscire in supericie dopo 64 chilometri a sud della stazione di Fortezza (a nord di Bressanone). La costruzione è già in pieno svolgimento e così le visite al cantiere devono essere prenotate. Punto di partenza per le visite guidate è il BBT-Infopoint al Forte di Fortezza. Qui il mega-progetto viene spiegato attraverso infotavole e un esposizione. Informazioni e prenotazioni: tel. 0472 971515, info@bbtinfo.eu, www.bbtinfo.eu.

1 Plose-Börz Bike Day Il Passo delle Erbe, Ju de Börz in ladino, collega la Val Badia con la Valle Isarco. Circondato dal massiccio del Sas Putia, dalla cima della Plose e dalle montagne di Luson, é uno dei passi dolomitici più belli. In occasione del 1 Plose-Börz Bike Day il 28 giugno 2015 il Passo delle Erbe si afronterà in bici, e completamente senza traico d automobili. Il giro ad anello, una chicca dal punto di vista paesaggistico, parte da S. Andrea sopra Bressanone, passa per Luson ino ai 1.650 metri del Passo delle Erbe. Il giro in bici può anche essere iniziato a S. Pietro di Funes o ad Antermoia in Val Badia. Il Plose-Börz Bike Day non è una gara ciclistica, ma è adatta a ciclisti con una buona condizione isica. Ogni partecipante può partire dove e quando vuole. Le strade in quella giornata sono chiuse al traico dalle ore 9.30 alle 15.00. Ulteriori informazioni sul sito www.valleisarco.com Tentativo di record mondiale culturale a Fortezza 500 cantanti a settembre 2014 hanno riempito il Forte di Fortezza con il canto dell Entropy Symphony Prelude del compositore americano ZefreyThrowell. Una manifestazione tenutasi nell ambito del Festival d arte contemporanea Transart, che ogni anno si svolge in location speciali dell Alto Adige proponendo eventi innovativi come performance, mostre o clubbing. Il concerto ha rappresentato anche l inizio per il tentativo di record mondiale canoro in programma il 13 settembre 2015. Quasi 6.500 cantanti si uniranno per creare una catena umana di 325 km che attraversa due stati. Partendo da Kufstein (A) a nord e ad Ala vicino a Trento da sud, i cantanti si passeranno la melodia per ritrovarsi al Forte di Fortezza vicino a Bressanone. Informazioni sul Festival Transart e sul tentativo di record mondiale canoro sul sito www.transart.it In balance Un passo ancora e via dal mulino a ruota azionato dal nostro movimento. Camminare e muoversi in quota rimette in forma e libera la mente. Sicuramente dopo sarete anche in grado di camminare nell acqua fredda, secondo Kneipp. O siete più romantici? Allora partecipate a una camminata al chiaro di luna per vivere le fasi del giorno. Volete afaticarvi di più? Il corso di arrampicata per principianti nelle Dolomiti di Funes fa per Voi. Volete ritrovare voi stessi? Probabilmente un cammino meditativo serve per ritrovare il ritmo giusto. Il progetto Alto Adige Balance a maggio e giugno 2015 prevede in Valle Isarco una serie di proposte per un movimento sano. La manifestazione clou sarà rappresentata dalle Giornate internazionali Kneipp (IKAT) dal 4 al 6 giugno 2015. Centri della manifestazione sono l Abbazia di Novacella e piazza del Duomo a Bressanone, dove il 6 giugno alle ore 9 si terrà la gettata Kneipp più lunga del mondo. Per informazioni www.valleisarco.com 7

Testo: Doris Brunner Foto: Oskar Zingerle, Museo mineralogico di Tiso Il fantastico mondo della geologia 8 www.valleisarco.com

Pietre possono essere interessanti! Pietre hanno un suono che si nasconde al loro interno assieme ad incredibili colori. Un viaggio nell affascinante mondo della geologia grazie ai percorsi geologici e al Museo mineralogico di Tiso all ingresso della Val di Funes. Ding, dong con un battocchio di ferro battiamo su varie pietre allineate come su uno xilofono. Ogni pietra ha un suo particolare suono, ognuno diverso, qualche volta più alto o più basso, più cupo o più chiaro. Proviamo a suonare una canzone sulle pietre sonore lungo il percorso geologico di Tiso, anche per trovare la soluzione al quesito posto sul pannello informativo lungo il percorso: il suono dipende dalle diverse superici delle pietre? Tre brevi e non impegnativi percorsi geologici si sviluppano attorno al paese di Tiso all entrata della Val di Funes. Il tema della geologia è proprio qui così importante, poiché i geodi di Tiso, famosi in tutto il mondo, sono una formazione rocciosa particolare. E inoltre qui ci troviamo proprio tra il fantastico mondo delle rocce delle Dolomiti, Patrimonio dell UNESCO. I percorsi geologici ofrono uno sguardo nel complesso mondo delle rocce in modo informativo e ludico. Quando abbiamo concepito questi percorsi tematici abbiamo pensato di renderli particolarmente interessanti per le famiglie. Così bambini e adulti possono sperimentare con le installazioni e scoprire tante cose, racconta Lorenz Fischnaller, presidente del Museo mineralogico di Tiso e co-ideatore dei percorsi. Lungo i sentieri tante tavole informative mostrano le particolarità geologiche e le piante della zona che altrimenti non si noterebbero. Allo stesso tempo i percorsi geologici sono l estensione del nostro piccolo museo mineralogico di Tiso, continua Fischnaller. In natura si può così osservare ciò che si è visto poco prima al museo. Vicino a Lahne, uno dei luoghi di ritrovamento di geodi, vediamo una profonda galleria. L accesso è vietato per motivi di sicurezza, inoltre la raccolta e l estrazione di minerali in Alto Adige sono concesse solo con relative autorizzazioni. Ma da soli comunque non ci azzarderemmo ad entrare nelle viscere della roccia. Per fare questo il Museo mineralogico di Tiso propone spedizioni speciiche, alle quali con una guida esperta possono partecipare grandi e piccoli per cercare geodi. Sulla via del ritorno scopriamo lungo il sentiero una pietra di granito con una cavità. Cosa sarà mai? La tavola informativa ci spiega che si tratta di una pietra sonora. La nostra voce può liberare l energia nascosta di questa pietra di granito, leggiamo. Ovviamente vogliamo provare subito anche noi! Seguiamo le istruzioni, poggiamo la testa nell apposita cavità e iniziamo a cantare, produrre diversi suoni. La pietra riproduce il tono corretto come vibrazione, che come un massaggio profondo attraversa tutto il corpo ino alle dita dei piedi. Efettivamente all improvviso il corpo comincia a vibrare leggermente, come se fosse adagiato su un impercettibile letto di suoni. Pietre sonore furono utilizzate dalle culture primordiali anche per momenti di meditazione. Rocce e pietre fanno parte del paesaggio, hanno un ruolo nel 9

Pietra sonore: sui percorsi geologici attorno a Tiso in Val di Funes si scopre l afascinante mondo della geologia come per gioco. E chi vuole saperne di più, può visitare anche il Museo mineralogico di Tiso. mondo delle leggende, ma soprattutto nella mistica. Così nella leggenda dolomitica La Raieta, che racconta di una pietra azzurra che la regina dell inverno ha fatto trasformare in uno specchio magico capace di raccogliere la luce del sole invernale e portarla ino nelle valli più nascoste. La pietra azzurra, la Raieta, potrebbe essere stato un ametista, cioè la componente principale dei geodi di Tiso? Ulrike Kindl, etnologa e professoressa alla Ca Foscari di Venezia, trova questa ipotesi assolutamente plausibile. Lorenz Fischnaller concorda e così ha creato per il sentiero geologico un opera d arte particolare, che mette in una nuova luce la leggenda e i geodi di Tiso. Ritornati nel centro del paese vogliamo assolutamente vedere le famose sfere e così cerchiamo direttamente il Museo mineralogico. Il re indiscusso dei geodi di Tiso è Paul Fischnaller, classe 1934. Per decenni il cercatore e collezionista di minerali ha trovato in tutto l arco alpino fantastiche pietre e rocce, ma la sua grande passione sono i geodi di Tiso. Gli scafali di casa sua si riempivano e la sua raccolta di minerali ha raggiunto nel corso dei decenni dimensioni e quantità incredibili. Ora tutto questo, il lavoro di una vita, è da ammirare nel Museo mineralogico: cristalli di rocca luccicanti provenienti da ogni parte delle Alpi e numerosi variopinti minerali. Ovunque luccichio e brillantezza. Siamo ammagliati dalla bellezza di queste pietre e dalla forza che riescono ad emanare. Grandi protagonisti sono i geodi di Tiso nel cui interno si cela un mondo incantevole. Queste meravigliose pietre si sono formate a causa di una bolla d aria nel porido di quarzo. Grazie all iniltrazione di soluzioni saline all interno si sono formati cristalli come gli ametisti viola, agate dai cerchi variopinti quasi geometrici o cristalli di rocca quasi trasparenti. Possono arrivare ad un diametro di quasi venti centimetri e all interno della cavità si possono trovare ino a sette minerali diversi. Il nostro stupore è grande e ammiriamo, ciò che oltre 500 milioni di anni fa si formava all interno della terra molto prima che l uomo posasse il suo piede su una sola pietra. CAMMINARE, SAPERE, SCOPRIRE I tre sentieri geologici fanno parte di un circuito di 15 sentieri didattici in Valle Isarco e, partendo dal museo, portano al luogo dei geodi (sentiero 1) come anche oltre ino ad una croce di montagna e alla Raieta (sentiero 1a). Sul sentiero 2 in circa dieci minuti si giunge allo stagno Messner Låcke, dove sulle rive si trova un piccolo parco geologico che illustra il mondo delle Dolomiti. Il terzo sentiero porta alla collina del Sacro Sepolcro, dove tavole informative spiegano le località, le montagne e le formazioni geologiche del circondario. Un prospetto con la descrizione dei percorsi geologici può essere scaricato dal sito www.mineralienmuseum-teis.it. Il Museo mineralogico di Tiso è aperto da Pasqua ino ai primi di novembre da ma-ve, ore 10-12 e 14-16, sa-do ore 14-17. Visite guidate su prenotazione, tel. 0472 844 522, info@mineralienmuseum-teis.it 10 www.valleisarco.com

Per decenni Paul Fischnaller è andato alla ricerca di fantastici minerali a Tiso come anche in altre regioni alpine una ricerca faticosa e spesso anche pericolosa. ULTERIORI PERCORSI DIDATTICI IN VALLE ISARCO Sentiero delle api a Campo di Trens Sentiero archeologico Wasserbühl a Laion Percorso al biotopo Raiermoos a Naz-Sciaves, spazio vitale per animali e piante in via d estinzione Percorso didattico naturalistico a Castel Wolfsthurn a Mareta Sentiero sulle tracce dello stregone Pfeifer Huisele a Racines Sentiero avventura naturalistico Zannes ai piedi delle Odle in Val di Funes Percorso archeologico a Bressanone sulle tracce di romani Sentiero avventura al monumento naturale del torrente di Scaleres a Varna Percorso delle paludi all Alpe di Villandro Sentiero del latte alla malga Fane a Valles/Rio Pusteria Sentiero dell acqua al Monte Cavallo a Vipiteno Passeggiata di Sabiona a Chiusa www.valleisarco.com / valle dei percorsi / i nostri consigli 11

Tanti sentieri I I sentieri geologici sono solo una parte della rete di sentieri tematici e didattici della Valle Isarco. Come mai è la valle dei percorsi e come questi percorsi si differenziano tra di loro. La valle dei percorsi potrebbe sembrare una trovata pubblicitaria, ma la Valle Isarco lo è veramente. Il passo del Brennero con i suoi 1.450 metri il passaggio più basso delle Alpi da sempre è stato percorso da varie popolazioni da nord a sud e viceversa. Soprattutto da quando nel secondo secolo dopo Cristo il passo divenne transitabile, una delle più importanti vie commerciali e di collegamento correva attraverso la Valle Isarco. Con le genti nascono anche i percorsi. Le vie di comunicazione correvano dapprima sulle montagne e a mezza costa, poiché si evitavano i fondovalle paludosi. Castelli e manieri furono costruiti per sorvegliare le vie; chiese, masi e alberghi davano ricovero ai viandanti. Oggi molti percorsi diversi attraversano la Valle Isarco, a tutte le altitudini, con varie diicoltà e per molti scopi diversi: dalla ciclabile asfaltata alla scalata d alta montagna, dalla passeggiata adatta ai passeggini attraverso i meleti, alla viuzza lastricata nei centri storici. Negli ultimi anni sono stati creati inoltre molti sentieri didattici naturalistici, come anche percorsi tematici e d avventura, che mettono in evidenza le peculiarità regionali della Valle Isarco. Guide escursionistiche e diversi esperti hanno raccolto la moltitudine di sentieri ed elaborato dei suggerimenti speciici. I consigli per i migliori sentieri sono disponibili su www.valleisarco.com / Valle dei percorsi. Camminare e conoscere: lungo i sentieri tematici si scoprono interessanti dettagli sulla Valle Isarco, grazie alle visite guidate si ha anche l opportunità del contatto con la gente e i luoghi. 12 www.valleisarco.com

n alto e di corsa Testo: Doris Brunner Foto: Harald Wisthaler Estremo, estremissimo, ultra ecco la Südtirol Ultra Skyrace, la corsa in montagna più dura. Partendo da Bolzano gli atleti corrono un percorso a forma di ferro di cavallo lungo le cime delle Alpi Sarentinesi dal versante ovest della Valle Isarco alla Val Sarentino ino nel Meranese. Alexander Rabensteiner di Chiusa lo ha percorso in 18:36:59 ore. Ed ha vinto. 121 chilometri, 7.069 metri di dislivello e tutto di corsa. Perché una persona deve afrontare una sida chiamata Südtirol Ultra Skyrace, la corsa in montagna più lunga e più impegnativa dell Alto Adige? Per me è importante capire se sono all altezza della sida, risponde Alexander Rabensteiner, classe 1975, di Chiusa. Ha vinto la corsa sia nel 2013 come anche nel 2014, nell ultima edizione con un tempo di 18:36:59 ore. Quasi una missione impossibile, perlomeno per sportivi non estremi. Ma anche la versione corta della corsa è di tutto rispetto: corta alla Südtirol Ultra Skyrace signiica ancora 66 chilometri e 4.260 metri di dislivello. Josef Blasbichler di Verdines sopra Chiusa percorre questa distanza in 7:58:02 ore, un secondo vincitore della Valle Isarco. A luglio in una sera di venerdì alle ore 22 in piazza Walther a Bolzano scatta il segnale di partenza per la corsa più estrema. Dotati di uno zaino ultraleggero, che contiene come da regolamento l attrezzatura di base come giacca a vento, guanti, berretto, qualcosa da mangiare e una lampada frontale capace di rischiarare il buio, gli atleti corrono verso il Corno del Renon. Ben 2.000 metri di dislivello in salita. Una salita che anche se fatta a piedi a ritmo normale è al limite. Al Renon si trova un primo posto di rifornimento. Una zuppetta veloce o una barretta energetica. Per lo sforzo estremo molti degli atleti non sono nemmeno in grado di ingerire alcunché. E poi avanti in direzione nord passando per la forcella di Sarentino ino alla croce di Lazfons a 2.311 metri d altitudine, luogo di pellegrinaggio più alto 13

d Europa. Una preghiera di corsa, il vento, il freddo, i primi 40 chilometri sono superati. Durante la corsa devono rimanere lessibili per sostenere il peso del corpo. Per sostenere la fatica il corpo produce un cocktail di ormoni: endorina, adrenalina, dopamina. Il cuore batte più forte, la pressione arteriosa e il tasso glicemico salgono, la respirazione aumenta. Lungo sentieri stretti, dove escursionisti camminano con prudenza, gli atleti corrono su per i ghiaioni delle Alpi Sarentine ino al Rifugio Forcella Vallaga a quota 2.480 metri sopra Fortezza vicino a Bressanone. Ognuno trova e segue il proprio ritmo. I primi corridori riescono a fare delle brevi fermate fuori programma. Si siedono per qualche istante su una pietra per riposare. Ma chi si ferma troppo, viene soprafatto dal freddo. E se la mente non è all altezza, si rimane seduti. 121 chilometri, 7.069 metri di dislivello, 18:36.59 ore - e tutto di corsa. Avanti ino al passo Pennes, il passo alpino vicino a Vipiteno a 2.221 metri, la metà del percorso è fatta. Ripidi sali e scendi, una lotta continua, passo dopo passo. L arrivo è al Rifugio Punta Cervina nel comune di Scena sopra Merano. Ormai sono 83 i chilometri nelle gambe, ma bisogna continuare. O fermarsi? Alcuni sono accovacciati su una panca coperti da una coperta termica. Completamente senza forze. Un corridore perde ino a 15 litri di liquidi durante la gara. Gli altri proseguono in direzione sud verso il punto più alto della gara, il Giogo Piatto a 2.698 metri. La Südtirol Ultra Skyrace attraversa terreno tipicamente alpino, un aspetto che la rende particolarmente impegnativa al contrario delle normali corse in montagna su stradine forestali. Non c è confronto! Gli escursionisti conoscono il percorso come alta via Hufeisentour (a ferro di cavallo) da compiere in varie tappe giornaliere. Per non far perdere l orientamento agli atleti, il percorso è segnalato con bande e bandiere gialle, che di notte rilettono alla luce delle lampade frontali. Alexander Rabensteiner conosce il territorio a memoria. Non riesce a percepire la bellezza del paesaggio selvaggio. Ma i corridori da fuorine sono entusiasti. Se si è nati e cresciuti qui, probabilmente si è troppo viziati. E intanto si continua a correre, correre, correre. Una lunga discesa li aspetta. Ecco gli omini di pietra, i Stoanernen Mandln, le misteriosi igure di pietra sulle Alpi Sarentine. Chi è arrivato ino a qui, sicuramente non molla. Si scende da San Genesio ino all arrivo a Bolzano. Finalmente. Sabato pomeriggio alle ore 16.30 Alexander Rabensteiner taglia il traguardo per primo. Primo su questo percorso estremamente lungo e con un nuovo record. Dopo una notte, una mattina e un pomeriggio di corsa. 18:36:59 ore di corsa. Ma quali pensieri passano per la testa? C è il famoso stato di low, si diventa tutt uno con se stessi e il mondo? Alexander Rabensteiner sorride. Durante la corsa penso unicamente al prossimo rifornimento e al percorso che ho ancora davanti a me. Di tanto in tanto poi controllo, se qualcuno mi segue. Come sportivo estremo non è il tipo soferente. Non segue un piano dettagliato di allenamenti e di alimentazione speciale. Mi alleno con costanza, d estate quasi cinque volte la settimana, talvolta per un ora, talvolta per sei ore. Corro, ma ogni tanto vado anche in bici. E d inverno faccio escursioni di scialpinismo. L allenamento per me comunque non è una costrizione, ma un divertimento, altrimenti non ce la farei. Non è uno sportivo professionista, anzi lavora nel servizio esterno di una società altoatesina di servizi energetici. Lo sport è il suo hobby. Parla in modo rilassato della gara. Il record della gara? Si l ho fatto, ma non mi sono concentrato su questo. La sua pausa più lunga durante la gara è stata di un quarto d ora e solo per cambiare calzini e maglietta che erano inzuppati di pioggia. La corsa in montagna è uno sport solitario. Si è completamente soli. Già con un vantaggio di un quarto d ora, che corrisponde a circa tre chilometri, non si scorge più nessuno in lungo e largo. All infuori di quando magari si raggiunge un passo e guardando in giù si vedono gli altri corridori salire, racconta Alexander Rabensteiner. Oppure di notte, quando si corre verso la croce di Lazfons e da lontano sul Corno 14 www.valleisarco.com

Scoprire i propri limiti e superarli: la prossima corsa Südtirol Ultra Skyrace si tiene dal 24 al 26 luglio 2015 con partenza a Bolzano. del Renon si vedono le lampade frontali degli atleti che sono più indietro. Una sensazione strana, se penso che due ore fa ero anch io lì. Alla seconda edizione della Südtirol Ultra Skyrace hanno partecipato 250 sportivi estremi provenienti da 12 nazioni, ma solo circa la metà di loro hanno raggiunto il traguardo. Le condizioni del tempo, il terreno alpino, gli sforzi isici e la fatica ci sono tanti motivi che impediscono di arrivare alla ine. Nessuno comunque rinuncia con leggerezza, così Rabensteiner. Gli ultimi atleti sono arrivati al traguardo dopo 38 ore, di poco entro le 40 ore limite massimo della gara. Non so se riuscirei a resistere così a lungo, dice Alexander Rabensteiner. Meglio correre più veloce ed arrivare prima. www.suedtirol-ultraskyrace.it Stanchi, ma contenti: Annemarie Gross e Alexander Rabensteiner, i vincitori della corso estrema in montagna 2014. 15

ALTA VIA HUFEISENTOUR DELLA VAL SARENTINO 1a tappa Sarentino/Val Sarentino Rifugio Corno del Renon Altimetria: salita 1.300 metri/dislivello Percorrenza: 5-5:30 ore Tappe in Valle Isarco 2a tappa Rifugio Corno del Renon Rifugio Croce di Lazfons Altimetria: salita 350 md, discesa 300 md Percorrenza: ca. 5:30 ore Possibile accesso da Bolzano/Renon e Barbiano 3a tappa Croce di Lazfons Rifugio Forcella Vallaga (sopra Fortezza vicino a Bressanone) Altimetria: salita 450 md, discesa 150 md Percorrenza: ca. 5 ore Possibile accesso da Villandro, Lazfons/Chiusa e Velturno 4a tappa Rifugio Forcella Vallaga Albergo Alpenrosenhof/ Passo Pennes (sopra Vipiteno) Altimetria: salita 350 md, discesa 650 md Percorrenza: ca. 6 ore Accesso da Scaleres/Varna e Mezzaselva/Fortezza Escursione di più giorni nella natura Non necessariamente bisogna farla di corsa: l altavia a ferro di cavallo si può fare camminando in sette tappe giornaliere o in singole tappe. Il percorso completo corre a ferro di cavallo lungo il crinale selvaggio delle Alpi Sarentine al centro geograico dell Alto Adige. Le tappe si possono iniziare o terminare in vari luoghi. Il giro ofre panorami incredibili su oltre cento cime montuose tutt attorno: a sudest i massicci dolomitici patrimonio UNESCO come Marmolada, Catinaccio, Sassolungo, Sassopiatto e le Odle, verso nord i ghiacciai eterni delle Alpi austriache dell Ötztal e dello Zillertal. Il percorso attraversa paesaggi montuosi molto diversi tra loro, dai prati alpestri ai laghi cristallini in quota ino a pareti rocciose verticali. Paesaggi selvaggi e incontaminati. 16 www.valleisarco.com Spesso si ha l impressione di non incontrare anima viva, in compenso si è però in compagnia di molte marmotte. Lungo il percorso si può pernottare nei rifugi è consigliabile prenotare per tempo. Le singole tappe del percorso danno la possibilità di variare i tipi di passeggiate da quella facile per famiglie con bambini piccoli ino a quella estrema con passaggi esposti e scalate. Variante famiglie 5a tappa Alpenrosenhof/Passo Pennes Riobianco/Val Passiria Altimetria: salita 350 md, discesa 1.200 md Percorrenza: ca. 6 ore Accesso da Vipiteno 6a tappa Riobianco - Mules Rifugio MeranerHütte Altimetria: salita 850 md, discesa 200 md Percorrenza: ca 4:30 ore Tappa molto impegnativa adatta solo a escursionisti allenati 5a tappa Alpenrosenhof/Passo Pennes - Rifugio Monte Cervina Altimetria: salita 950 md, discesa 930 md Percorrenza: ca. 10 ore (da percorrere in due giornate) 6a tappa Rifugio Monte Cervina Rifugio MeranerHütte Altimetria: salita 1.020 md, discesa 820 md Percorrenza: ca. 6 ore 7a tappa Rifugio Meraner Hütte Giogo della Croce Giogo dei Prati Sarner Skihütte Sarentino Altimetria: salita 100 md, discesa 1.050 md Percorrenza: ca. 4:30 ore Informazioni dettagliate e cartina interattiva su www.valleisarco.com / attività / escursionismo & arrampicata / Hufeisentour

IN BICI ATTRAVERSO DIVERSE REGIONI Patrick Koler di Bressanone e il suo team dell agenzia di comunicazione helios.bz sono esperti in fatto di ciclismo e mobilità dolce. In numerose città italiane e germaniche sono stati in grado di svegliare nella popolazione la voglia di andare in bici. Uno dei loro progetti attuali è la ciclabile München-Venezia. Un intervista sulla decelerazione, sulla libertà e sull attraversamento di varie regioni in bici. VIAE Signor Koler, quali aspettative hanno ciclo-turisti che si muovono su ciclabili a corto o a lungo raggio? PATRICK KOFLER In primo piano troviamo perlopiù la voglia di pedalare in serenità, meno la sida sportiva: cicloturisti hanno voglia di fare attività corporea, ma anche di scoprire paesaggi diversi e di godersi le giornate in bici. Inoltre la loro aspettativa è quella di potersi facilmente orientare lungo la ciclabile. In quale modo la ciclabile München-Venezia soddisfa queste aspettative per una biciclettata piena di momenti e paesaggi diversi? In linea di massima la ciclabile München-Venezia è una ciclabile da godere, non è un percorso impegnativo per mountainbiker sfegatati. Il percorso è adatto a tutti coloro che vogliono coniugare la voglia di leggerezza e di relax: paesaggi incantevoli, alloggi confortevoli e una gastronomia eccellente in ristoranti piacevoli fanno parte del pacchetto. La ciclabile può essere afrontata benissimo in varie tappe. Ci sono tappe un po più impegnative come quella da Innsbruck al Brennero, che può essere afrontata anche in treno, ma si è pensato anche ad altri servizi aggiuntivi come il trasporto del bagaglio, servizi di trasferimento e di recupero. La ciclabile in tal modo è adatta a famiglie e persone per le quali le side sportive non sono in primo piano. Chi vuole comunque afrontare il percorso intero deve sapere che alcuni tratti come quello attorno a Treviso non sono percorribili su un unico percorso dedicato. 17

Qual è la diferenza tra la ciclabile München-Venezia e altre ciclabili simili? La diferenza principale è sicuramente quella che si tratta dell unica ciclabile che attraversa le Alpi e il cuore delle Dolomiti. Arrivando dall Alta Valle Isarco posso scegliere tra due varianti: da Fortezza posso prendere la ciclabile in direzione della Val Pusteria oppure visitare prima la città di cultura Bressanone e poi dirigermi verso la Val Pusteria. Inoltre la ciclabile unisce due grandi ed importanti città come Monaco e Venezia. Dalla Baviera attraverso il Tirolo del nord e l Alto Adige ino a Belluno e nel Veneto, la ciclabile unisce cinque regioni e tre stati. Quali sono le peculiarità che si trovano lungo il percorso? Chiaramente ogni regione ha delle tematiche e peculiarità da presentare. Così ad esempio in Baviera è il tema dell acqua a farla da padrona, mentre in Valle Isarco sono le città storiche e i gioielli di storia ad essere in primo piano. Quando abbiamo elaborato il progetto della ciclabile, abbiamo lavorato con i partner di Baviera, Tirolo del nord, Alto Adige, Belluno, Treviso e Venezia e le diverse culture sono state ben evidenti. La ciclabile in questo senso è un piccolo progetto trans-europeo. In queste regioni lo spirito europeo viene vissuto oltre ogni conine in modo realistico ed efettivo. Andare in bici ogni giorno o durante una vacanza è di moda. Quali sono le motivazioni secondo Lei? In ambiti urbani come anche nel settore turistico si evidenzia un cambio di valori: la mobilità diversiicata e una coscienza ecologica aumentano. La bici in tal senso da la possibilità di percepire il proprio habitat in modo più diretto rispetto all auto. In sella alla bici posso scoprire il paesaggio direttamente, sento la natura, il vento, il sole, i profumi e i rumori che mi circondano. Le esperienze autentiche e dirette sono importanti e per questo non c è bisogno di parchi avventura artiiciali. A diferenza del trekking che rivela un elemento meditativo e decelerante, la bici mi dà la possibilità di afrontare in un certo lasso di tempo una determinata distanza. Non è da sottovalutare l attrattività di afrontare in bici la distanza tra Monaco e Venezia. Inoltre la bici è un mezzo che favorisce la tendenza verso l individualità dell ospite: in tal modo posso esprimere il mio carattere anche solo scegliendo il tipo e il modello di bici, che la dice lunga su come sono. Com é il suo rapporto con la bici? Afronto la bici in modo pragmatico e ne sfrutto i vantaggi che indubbiamente ha: in città mi muovo velocemente ed in modo ecologico, non occupa molto spazio e in più faccio qualcosa per la mia salute. 18 www.valleisarco.com

MÜNCHEN / MONACO HOLZKIRCHEN CON LA BICI ATTRAVERSO LE ALPI INNSBRUCK VIPITENO BRESSANONE BRUNICO CORTINA D'AMPEZZO BELLUNO 500 chilometri di lunghezza, 3.000 metri di dislivello, cinque regioni, tre zone climatiche e tre stati: la nuova ciclabile München-Venezia collega culture diverse e ofre un esperienza particolare in bici. Il cicloturista sportivo attraversa diversi paesaggi dalle Prealpi bavaresi attraverso il Tirolo del nord, dalla Valle Isarco al cuore delle dolomiti ino alla città lagunare. Sempre in bici o a tratti con l aiuto di autobus e treni ognuno può afrontare il suo percorso individuale secondo le proprie possibilità isiche e la propria costituzione. Sul sito internet www.muenchen-venezia.eu si trovano oltre a numerose informazioni sulla ciclabile München-Venezia anche una cartina interattiva per scegliere il proprio percorso e per scaricare i dati GPS. Sono disponibili anche informazioni utili sul percorso, su cose e luoghi da vedere lungo la ciclabile, come anche proposte di alloggi. È in fase di elaborazione anche una guida ciclistica con cartina panoramica. Per ulteriori informazioni: www.muenchen-venezia.eu VENEZIA 19

Buongustai in malga Quando Franz Pernthaler del Rifugio Schatzer sulla Plose sopra Bressanone parla di cucina, si percepisce subito: è la sua grande passione. E per nulla al mondo cambierebbe la sua opinione: Prodotti freschi preparati al momento non servirei nulla d altro. Aiuole alte a 2.004 metri d altitudine, così Franz Pernthaler coltiva verdure e insalata dietro il suo rifugio. Funziona benissimo, racconta il cuoco e rifugista sorridendo. In un piccolo stagno di acqua surgiva alleva anche salmerini, che in genere come gusto si diferenziano ben poco dalla trota. Di questi invece la diferenza si sente, del resto è come per le verdure che coltivo direttamente. Franz Pernthaler alla sera crea con gli ingredienti maturi menu a più portate. Piatti regionali rainati in modo creativo per i suoi ospiti del rifugio e su prenotazione. Quello che viene servito è sempre una sorpresa: Preparo tutte le pietanze al momento con gli ingredienti che ho a disposizione in quel momento. Sono molto lessibile. E inoltre, senza carta menu, i suoi ospiti vengono invitati a provare piatti che forse altrimenti non avrebbero mai osato ordinare e gustare. Franz Pernthaler è sempre stato afascinato dalla cucina. A casa era sempre ai fornelli con sua madre. Da lei ho ereditato la predilezione per i prodotti freschi. Ha fatto la formazione professionale da cuoco e varie esperienze in molti ristoranti, anche con lo chef stellato Heinz Winkler a Monaco. Franz Pernthaler prova sempre piatti nuovi con combinazioni gastronomiche inusuali. Quando si sta in un rifugio, dove nulla è a portata di mano, bisogna essere creativi, ed è così che automaticamente ci si evolve costantemente. Oggi la sua arte culinaria è famosa ben oltre i conini della provincia. Un menu per buongustai in quota, in un accogliente stube con stufa a olle e davanti alle inestre il paesaggio idilliaco delle Odle di Eores e della Val di Funes cosa chiedere di più? Per tutti gli escursionisti che di giorno arrivano al rifugio Franz Pernthaler ha un menu giornaliero tradizionale. Ravioloni, canederli di formaggio, gulasch, pane dal forno a legna e torte ovviamente tutto fatto in casa. Lui passa la sua giornata ai fornelli dal mattino alla sera. Per creare un gusto armonico, secondo Franz, un cuoco lo può imparare, ma solo ino a un certo punto. Per arrivare al top, bisogna sperimentare e provare. Ci vogliono inoltre talento e intuito perché la cucina ad alti livelli è sempre anche una grande sida con tanti rischi: Un pizzico di troppo e il 20 www.valleisarco.com

Al Rifugio Schatzerhütte la vita si riduce all essenzialità. Anche in cucina Franz Pernthaler cerca l equilibrio e l armonia: un pizzico in più può qualche volta già essere di troppo. 21

piatto è compromesso, spiega il cuoco appassionato. Lui ama concentrarsi sull essenzialità in cucina, ma non solo. Chi cerca un televisore al Rifugio Schatzer, non lo troverà. Nel 2010 Franz Pernthaler nelle immediate vicinanze ha costruito con l aiuto di due architetti famosi, Christof Dejaco di Bressanone e lo svizzero Gion A. Caminada, tre piccoli chalet separati per ospiti che vogliono pernottare. Tanto legno, tanto vetro, senza fronzoli e con un arredamento interno lessibile. La vista sulle Odle, i rumori della natura. Qui non c è bisogno di reparti di benessere, questo è relax allo stato puro. Il Rifugio Schatzer si trova sulla Plose, la montagna di Bressanone ed è raggiungibile dal parcheggio Skihütte a Plancios con una facile camminata di mezz ora, anche con carrozzine. www.schatzerhuette.com, tel. 0472 521343 PR ICH SAZ ÛF EIME STEINE Walther von der Vogelweide, nato attorno al 1170, è uno dei menestrelli medievali più famosi dell area culturale tedesca. Canti, strofe liriche e poesie rappresentano il suo voluminoso lascito di opere medievali. Tra le opere più famose il Herzeliebez vrouwelin, il cantico d amore tra una ragazza di basso rango e un menestrello, come anche i versi di carattere politico Reichston, la cui prima strofa inizia con le parole Ich saz ûf eime steine (ero seduto su un masso). Il luogo di nascita dell artista e menestrello molto probabilmente è il maso Innervogelweiderhof a Laion, che può essere visitato su prenotazione. Un percorso tematico si snoda proprio sulle tracce di questo famoso compaesano. Dal centro del paese di Laion il sentiero porta ino alla casa di nascita a Novale di Laion per continuare verso Albions e ritorno. Sette stazioni raccontano l opera del poeta e menestrello, tra l altro con audio-postazioni per ascoltare alcune sue opere. Il cantore è anche il protagonista della Marcia di Oswald von der Vogelweide il 19 luglio 2015. Dopo l iscrizione, i partecipanti alla marcia popolare partono dalla piazza del Comune a Laion per seguire due diversi percorsi segnalati e lungo i quali si trovano posti di timbro. Tutti i partecipanti ricevono un regalo ricordo e partecipano ad una lotteria premi. ASSOCIAZIONE TURISTICA LAION Tel. 0471 655 533, info@lajen.info, www.laion.info 22 www.valleisarco.com

Testo: Doris Brunner Foto: Oskar Zingerle FATTO IN CASA Il Törggelen in Valle Isarco riscopre le proprie peculiarità: pietanze genuine e tradizionali, prodotti fatti in casa e ambienti autentici. In visita dalla famiglia Winkler a Villandro, che al maso storico Larmhof propone il Törggelen. 23

È quasi d obbligo, almeno una volta all anno non si scappa. Con famiglia, amici, colleghi di lavoro o con i membri di qualche associazione: non c è altoatesino, che in autunno non abbia partecipato al Törggelen. La scelta del locale giusto però a volte non è così facile: l anno scorso i Krapfen al papavero in quel maso erano meravigliosi, mentre nell altro le salsicce avevano un gusto speciale e nel terzo maso era la stube ad aver incantato tutti. Törggelen è diventato un momento d incontro gastronomico-culturale con una crescente esigenza di qualità non solo da parte degli ospiti, ma anche dallaparte dei contadini rispetto alla loro oferta. e questo Törggelen con lo stare insieme, in compagnia sorseggiando vino, è una peculiarità della Valle Isarco, un rito che, bisogna quasi dire, non si conosce altrove, altrimenti potrebbe diventare un fenomeno di massa e perdere così la sua originalità scrive l etnologo Hermann Mang nel 1937 nel suo libro Brixner Heimatbuch. Non ha avuto tutti i torti, il Mang con la sua preoccupazione. In efetti c è proprio stato anche un periodo, nel quale non si dava molto peso alla qualità. Quelle aziende, che non hanno puntato ad ofrire i prodotti propri, sono di nuovo sparite, racconta Stefan Winkler del maso Larmhof a San Maurizio, una piccola frazione sotto Villandro. I suoi genitori Josef e Cäzilia sono stati tra i primi ad aprire nel 1977 il loro maso agli ospiti. Se durante una passeggiata allora si passava senza prenotazione e la stube era già piena, allora non di rado Cäzilia ospitava la gente al tavolo in cucina, mentre girava contemporaneamente i Krapfen nell olio caldo. All inizio la gente arrivava per fare merenda. Con il passare del tempo al Larmhof si cominciò ad ofrire anche il Törggelen, il tradizionale assaggio dei vini fatti in casa accompagnato da pietanze tradizionali. Il maso e la famiglia ha mantenuto la sua originalità nel tempo. Anche Stefan, iglio di Josef e Cäzilia, che oggi gestisce il maso, fa molta attenzione a non sfalsare la tradizione. Ofrire prodotti di produzione propria è una questione d onore. La tradizione per me è importante, dichiara. Ovvio sarebbe economicamente più conveniente e meno impegnativo utilizzare prodotti initi, ma per noi questo non va minimamente considerato. Il Larmhof, circondato da vigneti, castagneti, alberi di noci e da frutta come anche sei ettari di prati e campi, ha tutti i presupposti per produrre le materie prime per i piatti tipici 24 www.valleisarco.com

Cäzilia Winkler è stata una delle prime contadine di Villandro ad ofrire il Törggelen e oggi aiuta ancora con entusiasmo Gli Schlutzkrapfen, un piatto tipico della Valle Isarco, sono ravioloni ripieni di spinaci e ricotta Perché lo speck diventi veramente buono, deve maturare per alcune settimane del Törggelen. Il fruttato vino bianco Müller Thurgau e i tipici vini rossi regionali Zweigelt e Schiava vengono viniicati da Stefano con uve proprie. Abbiamo una bellissima cantina antica con pavimento a terra, dove stanno le botti, racconta Stefan. La carne per le salsicce e la carne salmistrata che fanno parte del piatto tipico derivano dagli animali in stalla, lo speck viene prodotto assieme ad un macellaio e poi stagionato nella cantina del maso. Mamma Cäzilia è da sempre in cucina, prepara la pasta per i suoi famosi Schlutzkrapfen (tortelli), gira i canederli di formaggio e spinaci, riempie i Krapfen dolci di Villandro con marmellata di prugne o mirtilli rossi (fatti in casa) o schiaccia le patate per le frittelle. Poiché il Larmhof si trova direttamente lungo il Keschtnweg (sentiero del castagno) le castagne non possono mancare. Durante il periodo del Törggelen da ine settembre a ine novembre il lavoro della preparazione in cucina inizia già quasi all alba. Tutti devono aiutare, o in cucina o nel servizio: la moglie di Stefan, la sorella Veronika, il padre Josef e Mamma Cäzilia, e se non ce la facciamo più, possiamo chiedere aiuto anche alla nostra vicina. Il Larmhof dispone di due autentiche e accoglienti stube contadine, nelle quali il tempo sembra essersi fermato ai primi tempi del Törggelen : una stube ha oltre due cento anni e innumerevoli generazioni di persone hanno lasciato i loro segni nel rivestimento di legno. Una stufa bianca a ole, la croce nell angolo, tavoli in legno massiccio e un quadro ricamato su lino appeso al muro. Tutto come un tempo, nulla di artiiciale. Nel frattempo la famiglia Winkler ha costruito una seconda stube per gli ospiti, fatta con il legno di un vecchio ienile. Ed è chiaro che qui iori di plastica e Cola non hanno nulla da perdere al maso. La lunga tradizione del maso è un grande vanto: nel 1344 viene documentato per la prima volta e secondo la leggenda Laurino, il re nano, aveva qui la sua residenza estiva. Dal 1795 il Larmhof è di proprietà della famiglia Winkler. Nel 1797 soldati francesci bruciarono tutta la frazione di Snodres, anche la chiesa. Solo la cantina del Larmhof rimase intatta. Proprio quella dove ci sono le botti. Stefan non aveva mai dubbi di gestire il maso ereditario e il Buschenschank, l osteria contadina. Sono cresciuto qui e il lavoro autonomo mi piace. Durante il periodo del Törggelen qualche volta siamo stressati e si va a dormire tardi, ma in compenso dormiamo un po di piú d inverno, ride il giovane contadino. TÖRGGELEN ALLE SUE ORIGINI Castagne e vino caratterizzano la zona d origine del Törggelen. In Valle Isarco da Bressanone con Novacella e Varna, passando per Velturno, Chiusa, Villandro, Barbiano e Laion, si trovano i vigneti più settentrionali d Italia. A causa delle limitate quantità vitate, non sempre le scorte di vino sono suicienti. Per questo si aspetta con ansia quando d autunno inalmente arriva il Nuier (vino nuovo). Alla ine della vendemmia ci si trovava nelle cantine per degustare e parlare dei vini. Ben presto alle parole si unirono musica e danza, ma anche l assaggio di pietanze tipiche: nasce così il Törggelen. E questo nome a sua volta deriva dal latino torquere, cioè pigiare o pressare. Un suggerimento: il vero Törggelen è legato ad una camminata lungo il Keschtnweg (sentiero del castagno). Ulteriori informazioni e gli indirizzi dei locali e delle osterie contadine in Valle Isarco sono disponibili sul sito www.valleisarco.com/toerggelen 25

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Una contadina multi talento Noi contadine abbiamo conoscenze approfondite in molti ambiti, dobbiamo solo osare e trasmetterle in modo professionale! Maria Reichhalter Prader è seduta al suo tavolo di cucina nel maso ad Albions, una piccola frazione di Laion all inizio della Val Gardena. Davanti a lei quattro libri di ricette, che lei ha scritto: ricette tramandate da contadine altoatesine, ricette di pietanze regionali e tradizionali, adattate ai gusti moderni. Sul piccolo piatto una torta marmorizzata fatta in casa. La panna al posto del burro ed è molto più soice, svela. Da oltre tre decenni Maria Reichhalter Prader, classe 1954, assieme a suo marito Luis gestisce il maso Wieshof ad Albions. Da un rudere hanno costruito un grazioso maso con due appartamenti per vacanze, circondato dal bosco e dal giardino. Qui sono cresciuti i loro due bambini, oggi sul prato giocano i due nipotini Matthias e Julia. In stalla giovenche da allevamento e quattro cavalli, due sono nostri e due sono in pensione. Maria Reichhalter Prader è la più giovane di sette igli, cresciuta su un maso isolato di Laion. Cucinare e cuocere fanno da sempre parte della sua vita. Lei è pasticcera professionale ed ha lavorato come cuoca in un asilo. Quando i suoi bambini hanno lasciato casa, Maria Reichhalter Prader non voleva perdere le sue abilità acquisite. Durante un corso di formazione di due anni, organizzato dall associazione delle contadine, ha imparato a trasmettere il suo sapere facendo fruttare il suo hobby. L associazione delle contadine con oltre 15.000 associate è l organizzazione femminile più grande dell Alto Adige. Il suo obiettivo è di mantenere il sapere, di trasmettere le antiche tradizioni, di proporre innovazioni, di raforzare la igura della contadina e di darle un immagine più moderna. Da sempre le contadine rappresentano la forza motrice per lo sviluppo dell agricoltura. Questa forza va sostenuta, promossa e sviluppata per il futuro, cita il motto dell associazione. E i successi non si fanno attendere. I corsi di cucina di Maria, ad esempio, sono sempre molto richiesti. Donne e uomini di ogni età sono curiosi di imparare da Maria come si fanno i tradizionali canederli, gli gnocchi di ricotta o il pane alle noci. Noi contadine pratichiamo ogni giorno ciò che trasmettiamo. Spiega così Maria Reichhalter Prader il successo dei suoi corsi. Impegnata, competente, versatile, innovativa l immagine della contadina è cambiata, conferma con grinta: ci siamo conquistate un ruolo di grande stima. Manager, produttrice, sviluppatrice sono sempre stati i ruoli della donna sul maso, ora però si è aggiunto il riconoscimento. Le contadine ora si muovono in modo più autonomo e iero, mostrando le proprie abilità. Ma non è da tutte mostrarsi con leggerezza al pubblico. Anche Maria Reichhalter Prader all inizio era insicura. Ma se mi metto in testa qualcosa, allora riesco nel mio intento! E in più, si può anche fare errori, ma è normale. È quello che lei dice ad ogni partecipante, quando al corso di cucina qualcosa non riesce. Senza errori, non c è evoluzione. 27

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Esperimento enologico Flavus Vino da tavola senza soliti Produttore Abbazia di Novacella Zona di produzione Bressanone, Varna, Naz-Sciaves Vitigno Veltliner verde Vendemmia metà ottobre Ainamento 6 mesi Piatti consigliati primi di pasta, risotti, pollame, pesce e altri piatti saporiti e piccanti Nella cantina dell Abbazia Novacella nei pressi di Bressanone è in atto un esperimento interessante: la produzione di un vino bianco senza l aggiunta di soliti. Flavus apre la via a nuove nozioni. È colpa dei soliti se dopo aver bevuto vino si è alitti da cefalea? Urban von Klebelsberg, amministratore dell Abbazia di Novacella presso Bressanone, ride. Sicuramente non è così. Qualsiasi albicocca secca contiene quattro o cinque volte la quantità di soliti rispetto ad un normale vino. Per il mal di testa l unico responsabile è di solito l alcol. Ma questo pregiudizio è diicile da smontare e non ha ragione di essere. La cantina dell Abbazia di Novacella è una delle cantine produttrici più famose della Valle Isarco. Nei vigneti di proprietà attorno all abbazia crescono le uve dei vini bianchi tipici della Valle Isarco come Sylvaner, Müller Thurgau, Kerner, Gewürztraminer e Veltliner. Per tutti questi vini la cantina dell Abbazia regolarmente riceve premi importanti. Ma non per questo ci si adagia sugli allori, ci tengono a precisare l attivissimo enologo Celestino Lucchin e l amministratore dell abbazia Urban von Klebelsberg. Nasce così nel 2010 l idea per un esperimento enologico speciale: la cantina ha iniziato a produrre un vino bianco senza l aggiunta di soliti. Lo zolfo nel vino è normale, un dato di fatto non riprovevole. Già i romani utilizzavano il bisolito SO2 per conservare il vino. La sostanza agisce selettivamente su quei microorganismi che danneggiano il vino, come ad esempio i batteri di acido acetico, che trasformano un buon vino in aceto. Inoltro lo zolfo preserva il vino dall ossidazione, che non solo agisce negativamente sul colore del vino ma ne inluenza l aroma ino a renderlo imbevibile. Nonostante tutti questi vantaggi, lo zolfo ha anche conseguenze negative sugli aromi dei vini e alcune persone addirittura hanno reazioni allergiche. Quale sapore ha il vino senza zolfo? Questa domanda, ma anche l assenza di allergie al vino senza soliti sono state le due motivazioni principali per questo nostro esperimento, racconta Urban von Klebelsberg. L esperimento enologico è iniziato con un Sylvaner, ma il risultato è stato poco incoraggiante. Per questo il nuovo vino senza soliti chiamato Flavus (giallo in latino) è un Veltliner verde. E il suo sapore mette in evidenza proprio la denominazione: aromi gialli di pere mature e banane, di melone e miele milleiori. Però non ha la stessa freschezza che i bianchi della valle hanno normalmente, dovuto al fatto che senza soliti l acido malico si riduce più velocemente. Per la fermentazione l enologo Celestino Lucchin utilizza solo le uve migliori. Inoltre durante la lavorazione non deve aggiungersi ossigeno, motivo per cui Flavus è l unico vino della cantina ad avere un tappo a vite. Questo tappo lascia passare meno ossigeno rispetto ai tappi di sughero. Ci muoviamo passo dopo passo. L esperimento enologico per noi è molto interessante, poiché riusciamo a capire molto anche sulla produzione di tutti i nostri altri vini, ne è convinto Urban von Klebelsberg. Flavus rimarrà solo uno dei vini dell ampia produzione della nostra cantina, ma ha già trovato ottime risposte presso i conoscitori dei nostri vini dell abbazia: l anno scorso nel giro di tre mesi tutte le bottiglie erano già vendute. Degustare il Flavus Il Flavus si trova nella mescita dell Abbazia di Novacella, dove vengono serviti tutti i vini di produzione propria, come anche altri prodotti (orari d apertura: lu-sa, ore 10 19, chiuso nei giorni di festività religiose). Degustazioni guidate per gruppi a partire da 10 persone. Prenotazioni telefoniche allo 0472 836189, info@abbazianovacella.it, www.abbazianovacella.it 29