The PURPLE revolution?

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La nuova disciplina generale sulla cooperazione internazionale per lo sviluppo Legge n.25 del 4 agosto 204 Legge agosto 204, n. 25. The PURPLE revolution? B www.bolodewo.com

2 Una riforma lunga 30 anni

3 Una riforma lunga 30 anni

Una riforma lunga 30 anni E la Cooperazione allo sviluppo? ANNI 80 Mercato come modello Revisione neo-liberista dei paradigmi dello sviluppo e delle politiche di aiuto internazionale Diminuiscono finanziamenti dei bilaterali ai programmi di sviluppo Aumentano programmi multilaterali (Banca Mondiale) caratterizzate da politiche di sviluppo di «aggiustamento strutturale» 4

Una riforma lunga 30 anni E l Italia? Anni 80 caratterizzati da un crescente interesse relativo alla questione del «sottosviluppo»: partiti ed imprese. Maggiori finanziamenti verso il settore. aiuto italiano passa dai.043 milioni di US$ del 980 ai 2.764 milioni del 989. Riforma legislativa del febbraio del 87 risulta essere un caso peculiare in quanto caratterizzata da: Forte supporto finanziario all APS (0,4% del PNL) Cooperazione come strumento di politica estera (art.) Viene esaltato il ruolo della società civile (ONG) e delle autonomie locali 5

Una riforma lunga 30 anni ANNI 90 Sviluppo umano e sostenibile Amartya Sen Mahbub ul Haq Sviluppo umano necessario per: - Migliorare le capacità umane sul piano culturale e professionale delle persone (Development of the people) - Stimolare la crescita economica e la distribuzione equa della ricchezza (Development for the people) - Garantire ad ogni individuo la possibilità di partecipare allo sviluppo (Development by the people) Sviluppo sostenibile necessario per integrare le tre dimensioni relative al sistema economico, ambientale, sociale e politico. 6

Una riforma lunga 30 anni E l Italia? 7

Una riforma lunga 30 anni E l Italia? 8

9 Una rivoluzione viola?

Un aggiornamento delle finalità (art. ): sradicare la povertà e ridurre le disuguaglianze, migliorare le condizioni di vita delle popolazioni e promuovere uno sviluppo sostenibile; tutelare ed affermare i diritti umani, la dignità dell individuo, l uguaglianza di genere, le pari opportunità e i principi di democrazia e dello stato di diritto; prevenire i conflitti, sostenere i processi di pacificazione, di riconciliazione, di stabilizzazione post-conflitto, di consolidamento e rafforzamento delle istituzioni democratiche. 0

Un aggiornamento del vocabolario Partnership duratura Non si parla più di «aiuto allo sviluppo» ma di cooperazione internazionale per «sviluppo sostenibile, i diritti umani e la pace» «Società civile» e «altri soggetti senza finalità di lucro» ONG soggetti specializzati nella cooperazione allo sviluppo e nell aiuto umanitario altre Onlus finalizzate alla cooperazione allo sviluppo e alla solidarietà internazionale Spariscono le differenze fra «volontari» e «cooperanti», resta il «servizio civile Internazionale», entra il «volontariato» in senso stretto», quale rapporto di lavoro?

Novità istituzionali VICEMINISTRO ALLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE Comitato interministeriale per la cooperazione allo sviluppo Il CICS è presieduto dal Presidente del Consiglio dei ministri ed è composto dal Ministro degli affari esteri, che ne è vice presidente, dal Ministro della cooperazione, nonché dai Ministri o dai sottosegretari di Stato a tal fine delegati con competenza nelle seguenti materie: sviluppo economico; economia e finanze; ambiente e tutela del territorio e del mare; politiche agricole alimentari e forestali; istruzione, università e ricerca; protezione civile; lavoro e politiche sociali; politiche europee 2

Novità di governance Agenzia per la cooperazione allo sviluppo Attuazione politiche di cooperazione Istruttoria dei progetti e monitoraggio e valutazione delle stesse Servizi di assistenza tecnica e supporto alle amministrazioni pubbliche coinvolte in iniziative di Cooperazione Realizza progetti su finanziamenti nazionali, europei e privati Accountability Consiglio nazionale per la cooperazione alla sviluppo Governo: 5 Altri attori statali: 7 Attori non statali senza finalità di lucro: 20 Attori non statali con finalità di lucro: 6 3

Attori: le Università nuovi attori del sistema Art. 23 - Sistema della cooperazione italiana allo sviluppo. La Repubblica riconosce e promuove il sistema della cooperazione italiana allo sviluppo, costituito da soggetti pubblici e privati, per la realizzazione dei programmi e dei progetti di cooperazione allo sviluppo, sulla base del principio di sussidiarietà. 2. Sono soggetti del sistema della cooperazione allo sviluppo: a) le amministrazioni dello Stato, le università e gli enti pubblici; b) le regioni, le province autonome di Trento e di Bolzano e gli enti locali; c) le organizzazioni della società civile e gli altri soggetti senza finalità di lucro di cui all'articolo 26; d) i soggetti con finalità di lucro, qualora agiscano con modalità conformi ai principi della presente legge, aderiscano agli standard comunemente adottati sulla responsabilità sociale e alle clausole ambientali, nonché rispettino le norme sui diritti umani per gli investimenti internazionali. 4

Attori: La cooperazione decentrata Parere negativo della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome (0 aprile 204) con le seguenti richieste: a) la cooperazione allo sviluppo sia definita parte integrante non solo della politica estera ma delle relazioni internazionali. b) riformulazione dell articolo sulla cooperazione decentrata e gli accordi di partenariato che preveda la potestà di legislazione regionale concorrente e definendo in positivo il ruolo degli enti locali c) Possibilità per gli enti locali avvalersi sia della nuova Agenzia sia di altri soggetti territoriali d) partecipazione di un rappresentante della Conferenza Comitato interministeriale per la cooperazione quando vi siano argomenti sulla cooperazione decentrata.(vedi art. 5.5) 5

Attori: Corsia preferenziale per aziende e banche Un indirizzo politico dell Unione europea: European Commission Communication COM(204)263 - "A Stronger Role of the Private Sector in Achieving Inclusive and Sustainable Growth in Developing Countries" Un indirizzo politico sovranazionale? Post 205 Development Process Private sector urged to invest in sustainable development at World Investment Forum Un trend politico-culturale: Professionalizzazione della solidarietà (e degli interventi di assistenza e/o umanitari) Imprese sociali e «nuovo» Terzo settore (utilizzo degli strumenti finanziari) 6

Attori: ONG e Società Civile Nessuna promozione del loro ruolo Non è previsto diritto di iniziativa Scompare albo ONG idonee 7

Aspetti problematici o in sospeso Confusione concettuale: «cooperazione internazionale», «cooperazione allo sviluppo», «aiuto pubblico allo sviluppo», «partenariati territoriali», «partenariati internazionali», «paesi in via di sviluppo», «paesi partner». I paesi con cui fare cooperazione allo sviluppo sono definiti dal DAC/OCSE. L Unione europea ha però elaborato il principio della differenziazione: la cooperazione bilaterale è solo coi paesi più poveri, ma quelli a medio reddito possono partecipare a partenariati territoriali. Quale visione politica di «aiuto allo sviluppo»? Quella della comunità internazionale o un altra collegata alle relazioni di reciprocità tra comunità locali? o anche tra imprese?. 8

Aspetti problematici o in sospeso Agenzia, un vecchio carrozzone? Tavolo di concertamento una volta non basta Relazioni pericolose tra aiuto e promozione economica 9

Aspetti problematici o in sospeso Tavolo di concertamento una volta non basta 2 0

Aspetti problematici o in sospeso Relazioni pericolose tra aiuto e promozione economica 2

Aspetti problematici o in sospeso I «migranti»: un richiamo solo simbolico? Art.2 c6 La politica di cooperazione italiana, promuovendo lo sviluppo locale, anche attraverso il ruolo delle comunità di immigrati e le loro relazioni con i Paesi di origine, contribuisce a politiche migratorie condivise con i Paesi partner, ispirate alla tutela dei diritti umani ed al rispetto delle norme europee e internazionali. 2 2