La gestione degli obblighi della sicurezza tra responsabilità e opportunità



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ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSULENTI DEL LAVORO UNIONE PROVINCIALE LECCE Francesca Maggiulli Cdl e Formatore sicurezza sul lavoro La gestione degli obblighi della sicurezza tra responsabilità e opportunità IN: TAVOLA ROTONDA LA SFIDA COOPERAZIONE TRA PROFESSIONISTI VENERDÌ 23 OTTOBRE 2015 ORE 16.00 ATENA FORMAZIONE E SVILUPPO VIA MONTENEGRO, 181 MERINE DI LIZZANELLO - LE 1

INDICE INTRODUZIONE... 3 1. IL MONITORING... 4 1.1 Introdurre la sicurezza sul lavoro nel proprio studio... 4 1.2 La valutazione dei rischi e l Rspp... 4 1.2.1 La valutazione dei rischi... 4 1.2.2 L RSPP... 5 2. Il Servizio Prevenzione e Protezione... 5 3. Sorveglianza sanitaria... 5 4. ALLEGATI AL DVR... 6 5. RLS... 6 6. Formazione... 6 7. Novità legislative... 6 CONCLUSIONI... 7 2

INTRODUZIONE Premesso che il tema della tavola rotonda, La sfida Cooperazione tra professionisti, è il nodo centrale della nostra area di interesse, che ci porta ad essere oggi qui riuniti a discutere, per analizzare il punto de La gestione degli obblighi della sicurezza tra responsabilità e opportunità, partiamo ponendo l attenzione su quello che è richiesto al Consulente del Lavoro dal cliente o di quello che potrebbero diventarlo per analizzare insieme quello che si è in grado di offrire al proprio target di riferimento. Il cliente sta cambiando, insieme alle evoluzioni del mercato che, nell area dove operiamo, sta diventando sempre più stringente e competitivo. Il datore di lavoro non è il titolare di un attività tanto piccola, in quanto gli adeguamenti normativi sono sempre più complessi e onerosi, a dispetto dello sviluppo dei paesi terzi che avanza velocemente, lasciando a noi la scelta se stare ancora in quella parte del mondo più evoluta. Le realtà produttive, per reggere i costi dell impresa, devono poter avere determinati numeri, pena l inefficienza. Nello scenario si affacciano nuove categorie professionali, tra confederazioni ed enti bilaterali che si strutturano per assistere le attività lavorative da capo a piedi. Il nostro cliente, attuale o papabile che sia, ci sceglie per la fiducia che ripone sulla nostra competenza e per l affidabilità che gli garantiamo, grazie ad un rapporto che viene vissuto, quasi potremmo dire, nella quotidianità. I nostri studi professionali devono oggi, per tutti i motivi sopra esposti, avere la capacità di trasformarsi in società professionali, dove insieme a noi vi siano altri professionisti, per soddisfare la necessità del cliente di non doversi rivolgere a tanti professionisti quante sono le leggi, ma che lasci a noi la capacità di gestirle e di coordinarle, riunendo le diverse competenze, così come i professionisti che vivono nelle aree geografiche meno marginali della nostra, già realizzano e per non lasciarci sfuggire l opportunità di andare a seguire le evoluzioni normative che chiedono nuovi professionisti disposti ad essere i loro interpreti, qual è oggi la sicurezza sul lavoro. 3

1. IL MONITORING 1.1 Introdurre la sicurezza sul lavoro nel proprio studio Siamo la prima persona a cui il cliente può chiedere cosa deve fare per mettersi a posto con la sicurezza sul lavoro, siamo la prima persona che possiamo informare il cliente degli obblighi della sicurezza sul lavoro, se non lo facciamo rischiamo che un domani potremmo ritrovarci investiti da relative responsabilità, morali per intenderci, per non aver messo al corrente di cosa doveva fare. E questo avviene perché siamo noi ad inquadrare, se non l azienda, perché magari ha già provveduto il commercialista, il lavoratore, abbiamo verificato i requisiti di chi si vuole assumere, abbiamo osservato le possibilità di usufruire di eventuali agevolazioni contributive o incentivi alle assunzioni ed insomma vien da sé che ci si aspetti che spieghiamo quali obblighi scaturiscono nel momento in cui la nascente azienda, o anche quella che abbiamo appena acquisito, ma che già esisteva, opera nel mercato economico con un solo lavoratore. E dobbiamo anche spiegargli cosa si intende per lavoratore, cioè dobbiamo spiegargli l ABC del D.Lgs. 81/2008, perché può essere un tirocinante, un allievo, oltre che un part time, tempo determinato, o qualsivoglia altra forma di rapporto di lavoro, con o senza retribuzione, a imporre gli obblighi della sicurezza! Detto questo dobbiamo stringere all osso gli adeguamenti necessari, perché così vuole il nostro cliente ed allora sforbiciamo insieme il Testo Unico per trovarci pronti nel caso dovessimo averne bisogno. 1.2 La valutazione dei rischi e l Rspp La valutazione dei rischi e la nomina del Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione sono obblighi non delegabili, la responsabilità è sempre in capo al datore di lavoro. Questo vuol dire che il datore di lavoro non poteva non sapere, questo vuol dire che noi non potevamo non informarlo della natura di tali obblighi, a noi la scelta responsabile se assisterlo o farlo assistere da soggetti responsabili con competenza, pena la perdita di quella tanto preziosa fiducia che ripone in noi. L inadempienza comporta gravi sanzioni pecuniarie e penali. 1.2.1 La valutazione dei rischi È obbligatoria la redazione del documento di valutazione dei rischi (Dvr), per molte attività tramite la compilazione delle procedure standardizzate, dove si inquadrano le attività ed i rischi lavorativi legati alle mansioni ed ai luoghi dove i lavoratori svolgono la loro attività, compresa l esposizione a sostanze chimiche o ad agenti fisici che possono determinare un impatto sulla salute dell uomo. Il Dvr non è un documento statico, va aggiornato con il mutare dell azienda e contiene il piano di 4

migliorie che è all ordine del giorno della Riunione periodica annuale, ai sensi dell art. 35 del d.lgs. 81/2008, a cui partecipano il datore di lavoro o un suo rappresentante, l Rspp, il medico competente e l Rls (è obbligatorio indire la riunione almeno una volta l anno nelle aziende con oltre 15 lavoratori). Si tenga conto che il ministero del lavoro, attraverso la Commissione consultiva permanente per la sicurezza, ha approvato, tra l altro, i modelli di organizzazione e gestione nelle piccole e medie imprese in ottemperanza di quanto disposto dall art. 30 del d.lgs.81/2008, idoneo ad avere efficacia esimente della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica di cui al decreto legislativa 8 giugno 2001, n. 231 deve essere adottato ed efficacemente attuato, assicurando un sistema aizendale per l adempimento di tutti gli obblighi giuridici relativi. 1.2.2 L RSPP È il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione. Spesso può essere lo stesso datore di lavoro, nel qual caso deve seguire uno specifico corso di formazione, secondo quanto definito dai decreti successivi al D.Lgs.81/2008. Il corso ha validità quinquennale. Il formatore deve essere in possesso dei requisiti stabiliti dalla successiva normativa, pena la responsabilità che ricade sul datore di lavoro. 2. Il Servizio Prevenzione e Protezione È attuato da misure attive e passive che devono essere obbligatoriamente adoperate presso ogni realtà lavorativa, ovvero i soggetti incaricati delle emergenze, i dispositivi di sicurezza, quali estintori e luci di emergenza, gli adeguamenti di strutture, quali ampiezze delle porte, segnaletica, ecc. 3. Sorveglianza sanitaria Deve essere nominato il medico competente aziendale, figura presente in apposito elenco ministeriale, che deve valutare l idoneità alla mansione del lavoratore ed effettua pertanto le visite mediche periodiche. Deve partecipare alla stesura del documento di valutazione dei rischi. Il Consulente del lavoro è colui che vede l assunzione ed il licenziamento per cui riesce a tenere aggiornata la sicurezza sul lavoro con eventuali collaborazioni con medici del lavoro. 5

4. ALLEGATI AL DVR Al Dvr si allega il Piano di primo soccorso, (dove sono riportate, oltre i nominativi degli addetti al primo soccorso, le procedure che si devono adottare nella gestione di un evento, oltre che i riferimenti normativi con le dotazioni minime, quali il pacchetto di medicazione e la cassetta primo soccorso) ed il Piano antincendio di evacuazione e, di quest ultimo, sono previste prove svolte ciclicamente, tenendo conto del numero di estintori e di uscite di sicurezza obbligatori. E istituito anche il Registro antincendio per la gestione dei controlli periodici. 5. RLS La legge prevede la presenza del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, figura dotata di ampi poteri, per fare da contrappeso ai poteri del datore di lavoro, per garantire la tutela degli interessi dei lavoratori. Deve seguire un corso di formazione che lo abilita all esercizio della funzione. È richiesta, in sede ispettiva, la presa visione della documentazione che lo ha nominato, ovvero la sua elezione e copia della ricevuta della comunicazione del nominativo all Inail. Nel caso i lavoratori non lo abbiano voluto eleggere, è previsto in sostituzione il Rappresentante dei Lavoratori Territoriale o di Comparto che provvederà a farne le veci. 6. Formazione Gli incaricati delle emergenze, ovvero l Addetto al Primo Soccorso e l Incaricato Antincendio, dopo la nomina, devono seguire dei corsi specifici che li abilitano all esercizio della loro funzione. I corsi vanno poi aggiornati. I lavoratori devono seguire un corso di informazione così come stabilito dalle successive normative, per acquisire i principi base e poi gli specifici legati ai rischi specifici a cui è esposto. Il corso deve poi essere aggiornato dopo cinque anni. I corsi per i lavoratori rientrano nella formazione finanziata. 7. Novità legislative Vediamo ora insieme i punti in cui il d. lgs 14 settembre 2015 n 151, nell ottica della razionalizzazione e semplificazione ha modificato la sicurezza sul lavoro. 6

1. E stata ridotto il numero dei componenti della Commissione consultiva permanente per la sicurezza da dieci a sei con ampliamento delle attività di monitoraggio relativamente alla verifica delle procedure standardizzate di effettuazione della valutazione dei rischi, per eventuali interventi integrativi. 2. Nell ambito della valutazione dei rischi saranno definiti strumenti di supporto informatizzati perché l azienda possa farne uso per ottemperare agli obblighi normativi, sulla base del modello europeo Oira. 3. Soppressa la possibilità che il datore di lavoro rivesta il ruolo di addetto primo soccorso e incaricato antincendio nelle aziende fino a 5 lavoratori se non è l Rspp delle stesse. 4. Inasprito il regime sanzionatorio nei casi in cui le inottemperanze siano riferite a più di cinque lavoratori con una triplicazione dell importo se è a oltre dieci lavoratori (visite mediche, formazione lavoratori, dirigenti, preposti, incaricati antincendio e primo soccorso, Rls). CONCLUSIONI Nella speranza che quest incontro possa contribuire alla nascita di una nuova vera cooperazione tra professionisti si allega stralcio del modello di gestione ministeriale, utile per stilare una check list per il Consulente del lavoro, in modo che, al bisogno, può girarla al cliente. 7