460 ANNI DI INSEGNAMENTO E STUDIO DEL DIRITTO



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460 ANNI DI INSEGNAMENTO E STUDIO DEL DIRITTO Diploma di laurea in utroque iure di A. Micalizzi del 1672 Quantunque la città dello Stretto possa vantare un antica tradizione culturale e d insegnamento legata all esistenza, già sul finire del XIII secolo, di una scuola di diritto, la locale Studiorum Universitas veniva formalmente istituita il 16 novembre del 1548, quando, per impulso dei giurati messinesi e grazie all appoggio del viceré Juan de Vega, Ignacio de Loyola, facendosi portavoce presso la curia pontificia delle secolari istanze messinesi di avere uno Studium, induceva il pontefice Paolo III Farnese ad emanare la bolla Copiosus in misericordia Dominus che fondava quella che si può definire la prima Università collegiata gesuitica in Europa. Lo Studium, secondo il disposto della bolla pontificia, era governato dalla Societas Iesu e dal suo preposto generale, che ne sceglieva il rettorecancelliere, i funzionari e i docenti, mentre sulla città gravava l onere di finanziare l istituzione. Circa un mese più tardi, lo stesso Paolo III riconosceva, con la bolla Summi sacerdotis ministerio, il Collegio gesuitico.proprio la peculiarità della fondazione dello Studio doveva ostacolarne il regolare funzionamento per almeno mezzo secolo. Il Senato messinese (Giurazia), però, mal tollerava di essere sostanzialmente esclusa dalla gestione dell Ateneo che aveva tenacemente voluto. Se, dunque, si profilava, all interno delle mura urbane, uno scontro aperto fra Compagnia di Gesù e Giurazia per il controllo dell Università, altrettanto paralizzante si rivelava il contrasto esterno con il Siciliae Studium Generale i- stituito a Catania da Alfonso il Magnanimo, funzionante a partire dal 1445, che rivendicava il privilegio esclusivo di conferire titoli dottorali nell Isola (lauree in Diritto civile, Diritto canonico, Teologia e Medicina). Al contrasto con i gesuiti la città rispondeva rigettando il modello del Colegio-Universidad, proposto da I- gnacio de Loyola e disegnato nella bolla paolina, e proponendo, in un primo momento, una forma di gestione mista dell Università, sancita negli Statuti del 1550, ove lo Studio risultava diviso in due tronconi, uno laico e cittadino (diritto e medicina) gestito dalla Giurazia, l altro gesuitico (teologia) retto dalla Societas Iesu. In particolare, doveva essere la facoltà giuridica ad intessere un più complesso e solido rapporto con la reggenza cittadina, sottolineando il ruolo prima-

rio attribuito alla cultura giuridica e al titolo di dottore in utroque iure, nonché la valenza politica degli studi di diritto. Gli statutarii messinesi del 1550, preoccupati di sottolineare la reggenza, da parte della Giurazia cittadina, del troncone laico dello Studio, sembravano intenti più ad insistere sull adesione della facoltà legale al modello bolognese e padovano ( ad instar Bononiae et Padua ) da opporre al modulo del Colegio- Universidad, piuttosto che interessati a delineare puntualmente l assetto organizzativo delle cattedre di diritto. Non stupisce, pertanto, che gli statuti universitari si ispirassero a moduli didattici ormai collaudati e non è un caso che, ad e- sempio, individuassero nella lectura di ius civile e di ius canonicum, secondo archetipi ormai convenuti, le lettioni più principali da affidarsi ad homini famati et di experrentia che habbianno letto in li Studii publici d Italia. Poco ci è noto della vita universitaria in quegli anni, a parte i nomi dei due primi lettori di diritto, Tommaso Campolo e Giovanni Antonio Cariddi, scelti dai giurati cittadini e confermati nell incarico dal viceré Juan de Vega nell aprile del 1550. Gli Statuti del 1565 possono essere considerati i primi veri Capitoli del Messanense Studium Generale. Il nuovo documento veniva a colmare le lacune della precedente redazione statutaria circa l organizzazione dei corsi e l articolazione delle lecturae. Con specifico riferimento all insegnamento del diritto si prevedeva una prima lezione ordinaria di diritto canonico. Seguiva una lezione fondata sull esegesi della Magna Glossa e sui commentari di Bartolo da Sassoferrato e di Alessandro Tartagni e, dunque, una lectura institutionis cum textu Glose, cum doctoribus desuper scribentibus. Infine, si prevedeva un insegnamento pro iuvenibus, anch esso fondato sulla lettura della Glossa e di Bartolo. La rubrica De ordine et modo et horis lectionum non faceva, invece, menzione della lettura di diritto feudale che, però, veniva prevista quale lectio straordinaria. In particolare, in quegli anni la facoltà giuridica sembrerebbe aver funzionato con una certa regolarità, grazie alla presenza costante sia di giuristi messinesi impegnati nelle lecturae meno importanti (come Scipione Corvaya e Fabio Barresi, cui veniva affidato il corso di Istituzioni), che di docenti exteri, forti di un apprezzabile esperienza di insegnamento presso altri Studia. Era il caso di Giovanni Bolognetti che chiudeva a Messina la sua quarantennale carriera di docente a Bologna, sua città natale, nonché a Salerno e a Napoli. Il giurista bolognese risultava attivo nella città dello Stretto fra il 1564 ed il 1570-71 leggendo diritto civile, canonico e feudale. Lo stesso può dirsi del siracusano Cesare Valentino, giunto a Messina dopo una lunga esperienza maturata presso la Sapienza romana, come anche del calabrese Scipione Martello, già attivo a Napoli ed impegnato a leggere presso lo Studio peloritano licchioni di testi, glosi, Bartuli et lettura de feudis. Gli esempi qui riportati inducono a riflettere a proposito del carico didattico che gravava su ciascun docente, cui venivano contemporaneamente affidate più lecturae. Una circostanza che appare probabile sintomo di una difficoltà oggettiva nel reperire doctores legentes stranieri disposti a trasferirsi a Messina per assumere una condupta d insegnamento 2

Nonostante proprio nel 1565 si avesse una più consistente articolazione dei corsi accademici, con la chiamata di docenti di prestigio, nonché la presenza di un buon numero di studenti provenienti anche dalla vicina Calabria, purtuttavia lo Studium non poteva conferire lauree, e ciò in attesa che si risolvesse la lite con il Siculorum Gymnasium di Catania, che si trascinava davanti al tribunale romano della Sacra Rota. La situazione si sbloccava solo quando, nel 1591, Messina, a fronte di un consistente donativo di circa 200.000 onze, otteneva da Filippo II la rifondazione dell Università con l esplicita facoltà di conferire titoli dottorali. Anche il processo dinnanzi alla Sacra Rota volgeva verso le battute finali: il doctor iuris napoletano Giacomo Gallo, incaricato dalla Giurazia messinese di difendere le ragioni dello Studium Messanae contro la pretesa privativa di Studio Generale vantata dall Università etnea, riusciva, con un articolato parere, a convincere i giudici del tribunale romano della fondatezza delle pretese messinesi, ottenendo, fra il 1593 e il 1595, tre decisiones favorevoli e il riconoscimento, per lo Studio peloritano, della facoltà di conferire titoli dottorali. Nel 1598 Filippo II parificava le lauree conferite a Messina con quelle di Catania anche ai fini dell accesso agli uffici pubblici. Ora lo Studium Messanae era pronto a funzionare regolarmente. Testimonianza erano i nuovi Statuti redatti nel 1597 per impulso della locale classe politica e commissionati ad un gruppo di dottori di diritto. Il nuovo testo disegnava uno Studium Urbis gestito dalle élites cittadine nei momenti fondamentali come la scelta dei docenti (rigorosamente forestieri, almeno per le cattedre più impostanti), del rettore (che, in omaggio al modello universitario italiano, era uno studente), dei riformatori (scelti all interno del Senato). Nel testo statutario del 1597 l articolazione delle cattedre della facoltà giuridica messinese ed i programmi d insegnamento in essa previsti assumevano una più chiara e definitiva connotazione. Così, tenendo sempre ben presente il modulo didattico di Bologna, Pavia et altri, la facoltà legale era articolata a Messina, con riferimento all insegnamento dello ius civile, in una prima cattedra nella quale s ha da legere il Digesto infortiato et il Digesto novo conforme alli detti Studii, e in una seconda lectura, dedicata all esegesi del Corpus Iuris, cioè del Digestum (Vetus, Novum, Infortiatum) e del Codex, che trovava fondamento nei commentari di Bartolo da Sassoferrato, secondo l impianto tradizionale. Poco chiara risultava, invece, la rubrica relativa all insegnamento del diritto canonico e al corso delle Institutiones : il testo statutario, infatti, lasciava in qualche misura indeterminato l oggetto dei corsi, subordinando il medesimo alla scelta dei riformatori. Le altre rubriche non aggiungevano molto al quadro sinora tracciato,limitandosi a confermare la qualifica di lettura straordinaria all insegnamento del diritto feudale. A partire dal 1597 e fino al 1679, anno della sua chiusura, l Università di Messina riusciva a proporsi, all interno dello spazio urbano, come tappa centrale del percorso formativo delle élites culturali e politiche cittadine ed, all esterno, come istituzione concorrenziale rispetto al Siculorum Gymnasium di Catania. Peraltro, la felice posizione sulle rive dello Stretto doveva favorire lo 3

Studium peloritano rispetto all Università etnea, rendendolo naturale punto di convergenza da parte di giovani provenienti dalla Calabria e da Malta, secondo l intuizione che era stata di Ignacio de Loyola e che aveva spinto il fondatore della Compagnia di Gesù ad erigere un Colegio-Universidad a Messina, destinato ad accogliere non solum siculi sed etiam ducatus Calabriae et Regni Graeciae ac aliorum maritimorum incolae. Gli ottant anni di reale esistenza dell Università messinese (la prima laurea veniva conferita il 2 dicembre 1599 a Giovan Battista Castelli, in seguito lettore dello Studio e giudice) appaiono caratterizzati dal rinsaldarsi del legame fra la città e lo Studium, in particolare la facoltà di diritto. Infatti, il progetto di ascesa politica, culturale ed economica tentato da Messina tra la fine del Cinquecento e i primi decenni del Seicento doveva trovare sostegno proprio fra i doctores iuris formatisi nell Università cittadina, poi giudici del locale tribunale della Curia Stratigoziale o iudices presso i tribunali centrali del Regno. Tanto ai dottori di diritto stranieri che reggevano le cattedre ed erano componenti del collegium iuristarum (come il senese Ippolito Piccolomini, il napoletano Giacomo Gallo, il perugino Innocenzo Massini, il padovano Galeotto Ferro, i calabresi Leonardo Amarelli e Ottavio Glorizio), quanto ai giuristi messinesi (come Mario Giurba), la Giurazia poteva commissionare articolate allegazioni che difendessero i privilegi cittadini. Lo Studium Messanae, controllato sempre più strettamente dal Senato, che nel 1641 avrebbe avocato a sé la carica di cancelliere dell Università, sottraendola all arcivescovo, si presentava, nel corso del Seicento, come un istituzione peculiare. Laddove, infatti, la facoltà di diritto rappresentava il momento della conservazione e della difesa delle prerogative cittadine contro i pretesi attacchi del potere centrale, la facoltà di medicina appariva, in un panorama siciliano dominato dalla tradizione, un luogo di ricerca attiva grazie alla presenza di maestri come i bolognesi Giovan Battista Cortesi e Marcello Malpighi, il napoletano Giovanni Alfonso Borelli, il romano Pietro Castelli. La configurazione dell insegnamento del diritto che si evince dai Capitoli tardo cinquecenteschi era, con ogni probabilità, destinata a mutare assai poco fino al 1679, anno nel quale lo Studio veniva chiuso in seguito alla rivolta cittadina contro il governo spagnolo. Dalla superstite documentazione pervenutaci si ricavano poche, sparse tessere che non mutano il panorama complessivo che si è delineato. Le uniche notizie reperite riguardano l articolazione delle lecturae di ius canonicum e delle Institutiones. È probabile che, nel tempo, le cattedre di diritto canonico diventassero due ed a queste doveva aggiungersi, intorno al 1656, una lectura di Instituta canonica, mentre per la lectura della statuta è documentata l istituzione di un altro corso. Difficile dire quale sia stato, in questo contesto, lo sviluppo assunto dalla lectura di ius pheudorum. L unico scritto riferibile all insegnamento del diritto feudale del quale, allo stato, si abbiano notizie, è rappresentato dalle Repetitiones del giurista messinese Mario Giurba, lettore di ius pheudorum presumibilmente fra il 1626 e il 1648 (anno della sua morte) avente ad oggetto la spiegazione del capitolo 118 di Carlo V, un testo assai rilevante nel contesto del diritto feudale siciliano. Sulla falsariga di 4

quanto avveniva presso il Siculorum Gymnasium di Catania, possiamo peraltro immaginare che anche a Messina la lectura de pheudis fosse dedicata, oltre che all esegesi dei Libri feudorum, allo studio dei celebri capitoli Si aliquem e Volentes dei re aragonesi Giacomo e Federico, che definivano il sistema della trasmissibilità inter vivos e mortis causa dei feudi in Sicilia, rendendoli anche frazionabili. Le dichiarazioni del doctor iuris senese Ippolito Piccolomini, lettore di ius civile dello Studio peloritano fra il 1609 e il 1622, a proposito del metodo seguito nella spiegazione delle leggi del Corpus oggetto della lezione, non lasciano dubbi sul tipo di impostazione tradizionale che veniva data, nella prima metà del secolo XVII, all insegnamento universitario. Una collaudata uniformità didattica che faceva ritenere ovvia al giurista napoletano Giacomo Gallo, lettore della prima cattedra di ius civile fra il 1597 e il 1602, la possibilità di utilizzare indifferentemente a Messina, a Napoli, a Pavia, il medesimo schema. Il legame organico fra la città e il suo Studio doveva segnare, inevitabilmente, la storia dell istituzione universitaria, destinata a seguire le sorti della classe dirigente, della quale aveva sostenuto la politica autonomistica. La rivolta contro la Spagna (1674-1678) segnava, infatti, la fine delle velleità messinesi e la città dello Stretto veniva privata, oltre che della sua stessa memoria storica, subendo la confisca dell Archivio cittadino ove erano custoditi, fra l altro, i privilegi sui quali si fondava la sua autonomia, anche dello Studio, ovvero del luogo di progettazione delle strategie di difesa dell autonomia cittadina e di formazione di intellettuali organici alle posizioni espresse dall oligarchia politica. Ad una riapertura dell Università di Messina, in seguito a vari, reiterati, tentativi, si giungeva soltanto nel 1838, quando, con decreto del 29 luglio, n. 4745, Ferdinando II elevava l Accademia Carolina, fondata nel secolo XVIII, al rango di Università. Tuttavia non si può negare che il nuovo Ateneo, lungi dal rispecchiare i fasti del passato, fosse di tono decisamente minore, così come minore era la dimensione politica della città dello Stretto. In base ai Regolamenti per le tre università della Sicilia (1841), l Ateneo messinese era articolato in cinque facoltà (giurisprudenza, teologia, medicina, filosofia e scienze matematiche, letteratura) con un totale di 28 cattedre, più 3 di belle arti. L istituzione era amministrata da una Deputazione composta da un presidente, dal rettore e dal segretario cancelliere e da quattro membri temporanei. Nonostante le difficoltà nelle quali il rifondato Ateneo si trovava ad operare, soprattutto a causa della mancanza di fondi, tuttavia, ciò non impediva il riproporsi, come nel passato, del legame Università-classe politica cittadina. L istituzione, infatti, non mancava di partecipare, accanto alla cittadinanza, ad un nuovo appuntamento rivoluzionario, quello del 1847-48, una partecipazione che, ancora una volta, doveva segnarne l esistenza. L Ateneo, infatti, a dieci anni dalla sua riapertura, veniva nuovamente soppresso. Riaperto due anni più tardi vedeva però sensibilmente ridotto il suo bacino d utenza a causa di norme limitative che imponevano di non immatricolare studenti provenienti da altre province siciliane e dalla Calabria. Dopo la parentesi rivoluzionaria, caratterizzata dalle dure sanzioni regie, qualcosa sembrava cambiare alle soglie dell Unità. Affiorava ben presto, 5

all interno della classe dirigente che doveva gestire la nascita del Regno d Italia, la volontà di arrivare ad un riordinamento del sistema universitario e ad una sua razionalizzazione, destinata a passare attraverso la chiusura di alcuni Atenei considerati minori. Già la legge Casati del 13 novembre 1859 e più tardi, nel 1862, la l. 31/7, n. 719 (c.d. Matteucci), suddividendo gli Atenei italiani in due categorie, relegava l Università di Messina al rango di Ateneo di secondo grado. Una situazione che la città non era disposta ad accettare passivamente. Provincia, Comune e Camera di Commercio, consorziandosi, assumevano, nel 1885, l impegno di versare allo Stato le 110.000 lire annue necessarie per pareggiare gli stipendi dei professori dell Ateneo con quelli percepiti dai docenti delle Università considerate di primo grado e per istituire le cattedre mancanti. Grazie a tale intervento, con la legge Coppino del 13 dicembre 1885, n. 3572, l Università di Messina veniva elevata al rango di Atene di primo grado Gli ultimi anni del secolo vedevano il moltiplicarsi di iniziative che dovevano fare sperare in un possibile e dignitoso decollo dell istituzione: una volontà di rinnovamento (sottolineata dalla presenza di illustri maestri, tra i quali i giuristi Pietro Bonfante, Leonardo Coviello, Vittorio Emanuele Orlando, Giacomo Venezian, Giovanni Cesareo Consolo, ecc.) che doveva subire una pesante battuta d arresto nel dicembre del 1908 in seguito al catastrofico terremoto che distruggeva la città. La difficile ricostruzione doveva investire anche l Ateneo, al centro di una polemica dai toni spesso accesi, fra quanti ne chiedevano la definitiva chiusura e quanti lo consideravano momento centrale del processo di rinascita di Messina. Ancora una volta, la battaglia cittadina per l Università si sarebbe rivelata vincente: la Città, che pervicacemente voleva risorgere nel medesimo sito, altrettanto caparbiamente decideva di mantenere in vita la sua Università, assunta a momento qualificante dell impegnativo percorso della ricostruzione. La Facoltà di Giurisprudenza era la prima a riprendere le attività: il 21 dicembre 1909, raccolti intorno al rettore Giuseppe Oliva, i docenti di diritto ascoltavano la prolusione ai corsi dell anno in nascita pronunziata da Fabrizio Natoli, professore di Economia politica, che significativamente trattava dell opera dell economista Emilio Cossa, perito sotto le macerie. All inaugurazione dell anno accademico 1911-12 il Rettore Giovanni Maria Rizzo comunicava con orgoglio che risultavano immatricolati ben 219 studenti, di cui 190 a Giurisprudenza. Ben presto il corpo docente della facoltà giuridica risultava di tutto rilievo, annoverando giuristi di alto prestigio come, tra gli altri, Francesco Faranda, Luigi Siciliano Villanueva, Giorgio Del Vecchio, Salvatore Buscemi, Marco Tullio Zanzucchi, Francesco Ferrara, Gaspare Ambrosini, Giorgio Mortara, Michele Ziino, Manfredi Siotto Pintor. Fra il 1910 e il 1914, con non poche difficoltà, riprendevano a funzionare anche le Facoltà di Lettere, Scienze, Farmacia e, da ultima la Facoltà di Medicina. Nel 1923 si dava, inoltre, l avvio al primo biennio della Facoltà d Ingegneria e alla Scuola superiore di Magistero, mentre tre anni dopo avevano inizio i corsi dell Istituto superiore di Veterinaria. Nonostante i molteplici problemi in particolare quelli legati alle difficoltà logistiche e al superamento della temuta fusione con l Università di Catania, ven- 6

tilata al tempo della riforma Gentile negli anni Venti l Ateneo dello Stretto poteva contare su un valido corpo docente e su un cospicuo numero di iscritti, oltre la metà dei quali calabresi e provenienti anche da fuori provincia. Nel 1927, il professore Salvatore Cappellani poteva tenere la prolusione ai corsi dell anno accademico nella nuova Aula Magna dell Ateneo appena inaugurato nel suo complesso. Il secondo conflitto mondiale segnava un ulteriore tappa nella vita della Città e della sua Università, che vedeva crescere in modo esponenziale il numero dei suoi studenti. Ma ormai le strutture dell Ateneo peloritano apparivano consolidate e l istituzione si avviava a ricoprire un ruolo non secondario nelle vicende culturali del Paese, riuscendo anche a superare felicemente, con i rettorati di Gaetano Martino e Salvatore Pugliatti, il difficile momento della ricostruzione postbellica. (Tratto dalla Storia dell Ateneo peloritano, a cura del Dipartimento di Storia e comparazione degli ordinamenti giuridici e politici dell Università di Messina; da Insegnare e studiare diritto nel Messanense Studium Generale (secc. XVI-XVII). Che li legisti debbano fondare le lectioni loro sopra Bartolo di Daniela Novarese, in Annali di Storia delle Università italiane, vol. 2, 1998; da Storia dell Università di Palermo dalle origini al 1860, di Orazio Cancila, Laterza, Bari-Roma, 2006). 7

La felice stagione Pugliatti Salvatore Pugliatti. Personalità tra le più rappresentative della cultura messinese del secolo scorso, un vero uomo del Rinascimento come ebbe a scrivere l insigne giurista Carlo Jemolo multicorde come ben di rado ne vede il nostro tempo ed ancor di più di rado il nostro mondo universitario. Nacque a Messina nel 1903. Nel 1917 si iscrisse all Istituto Tecnico Jaci, dove conseguì il diploma di ragioniere nel 1921. Fra i suoi compagni di scuola: Salvatore Quasimodo, Giorgio La Pira, Antonino Giuffré (editore) e Antonio Saitta (fondatore della Libreria dell Ospe), che resteranno suoi amici per tutta la vita. Si iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza di Messina e si laureò nel 1925. Vincitore della Cattedra di diritto civile all Università di Messina a soli 28 anni, a 31 anni venne eletto Preside della Facoltà di Giurisprudenza. Nel corso degli anni 30 diede lustro alla sua Facoltà, facendola divenire una scuola di diritto di fama assoluta. Pugliatti non fu solo un insigne giurista o un illustre civilista, ma un Maestro della teoria generale del diritto. Riuscì come ebbe a precisare Angelo Falzea (insigne esponente della sua Scuola, già Preside ed Emerito della stessa Facoltà) a riversare negli studi giuridici la sua naturale vocazione all universalità della conoscenza. Oltre che giurista di grande fama, fu musicologo, letterato, critico d arte, scrittore ed animatore culturale tra i più geniali, proponendosi nel panorama culturale nazionale in modo autorevole e scommettendo su Salvatore Quasimodo, voce nuova della poesia italiana. Sin da giovanissimo dimostrò una verve letteraria non comune, si propose all attenzione del mondo letterario come collaboratore di riviste prestigiose come Solaria, Circoli, Fiera letteraria, Il secolo nostro, per le quali scrisse saggi memorabili. Frequentò la Libreria dell Ospe (che ospitava la Galleria d Arte Il Fondaco ) di Antonio Saitta, a Piazza Cairoli, punto d incontro degli intellettuali messinesi e non, fucina di iniziative culturali che videro in Pugliatti una figura di spicco. 8

Si propose ad iniziative culturali di grande rilievo, tra queste merita menzione quella del Teatro Sperimentale di Messina che di fatto inaugurò quel rinnovamento dell arte scenica in Italia, proponendo il Teatro di Regia. Nel 1968 pubblicò Le musicae traditiones di Francesco Maurolico ed iniziò un approfondito studio su Semanticità della musica, che purtroppo rimase incompiuta. Accademico dei Lincei, Pugliatti fu membro del CNR e di tante altre istituzioni di prestigio e, per quanto sollecitato da inviti prestigiosi, scelse di restare in Sicilia, come altri grandi messinesi, nella sua amatissima Messina. Eletto Magnifico Rettore dell Università di Messina nel 1956, carica che ricoprì per venti anni, fino alla sua morte, diede un forte impulso alla crescita del suo Ateneo dal punto di vista della didattica, delle strutture e della cultura: si deve a Pugliatti la realizzazione del grande Policlinico e l avvio della costruzione del complesso universitario di Papardo, nonché la creazione di una rilevante collezione di pittura e scultura. Curò altresì le attività del centro universitario teatrale e di quello sportivo. La morte lo colse a Ragusa il 22 maggio 1976, nel corso della XV tornata del Premio di Poesia intitolato all amico poeta Vann Antò. 9

Dalla Facoltà di Giurisprudenza all attuale Dipartimento PRESENTAZIONE La Facoltà giuridica di Messina vanta antiche e nobili tradizioni ed ha sempre mantenuto un livello di eccellenza, tanto da costituire un sicuro punto di riferimento per un vasto bacino d utenza, comprendente oltre il capoluogo le province ioniche e tirreniche, nonché quelle della vicina Calabria. Come è noto, a partire dall anno accademico 2001/02 è entrato in vigore un nuovo ordinamento degli studi universitari, destinato a modificare profondamente la tradizionale ripartizione per Facoltà dei corsi di laurea. D ora in avanti, le Università (dunque non necessariamente una sola Facoltà, ma talvolta più Facoltà consorziate) rilasceranno vari tipi di titoli di studio: la laurea (conseguibile dopo un triennio), la laurea magistrale (conseguibile dopo un ulteriore biennio) ed ulteriori titoli specialistici, conseguibili attraverso masters o scuole di specializzazione. In tale quadro, è stata istituita la Scuola di Specializzazione per le professioni legali e vengono svolti Masters e Corsi di Dottorato di ricerca. A partire dall anno accademico 2004-05 è attiva a Priolo Gargallo una struttura didattica decentrata della Facoltà. In applicazione del 3 comma dell art. 6 del D.M. 22-10-2004, n 270 e del D.M.25-11-2005, a decorrere dall anno accademico 2006-2007 è attivo un corso di Laurea Magistrale in Giurisprudenza, di durata quinquennale, finalizzato all accesso alle professioni legali, al quale si può accedere con il possesso di un diploma di scuola secondaria superiore. A partire dall anno accademico 2012-2013 la Facoltà si è trasformata in Dipartimento di Giurisprudenza, in attuazione della legge di riforma universitaria. Nel Dipartimento di Giurisprudenza, un notevole supporto alla didattica viene dalla fornitissima Biblioteca centralizzata. Fondata nel 1924 da Salvatore Pugliatti, informatizzata nel 1989, essa costituisce un punto di riferimento per l informazione giuridica, normativa e bibliografica, attraverso un patrimonio librario di grande rilievo: oltre 180.000 monografie, più di 1.000 volumi editi tra il 500 ed il 700, oltre 1.500 titoli di riviste (la maggior parte delle quali ancora in corso di abbonamento), la raccolta completa delle Gazzette Ufficiali nelle diverse serie, i vari repertori e codici, anche in versione informatizzata. Il Direttore del Dipartimento Prof. Giancarlo de Vero 10

LA STRUTTURA Il prospetto monumentale L interno La sala Consiglio La storica Biblioteca, fondata da Pugliatti 11

12 Alcune aule

DOMANDE E RISPOSTE Perché studiare materie giuridiche? Il diritto è un elemento essenziale in ogni forma di società civile. Secondo l insegnamento di Pugliatti, il diritto è vita e storia, e quindi scienza fondamentalmente pratica. La sua origine si perde nella notte dei tempi, risalendo al momento in cui, per la risoluzione delle controversie, si è cominciato a sostituire l uso della violenza e della vendetta privata con regole generalmente condivise e strutture in grado di farle rispettare nell interesse di tutti. Lo studio del diritto comprende quindi sia le regole di comportamento che stabiliscono ciò che è obbligatorio, ciò che è vietato e ciò che è permesso, sia le istituzioni che hanno la funzione di applicare e aggiornare costantemente tali regole, assicurando una pacifica convivenza nell ambito di un determinato sistema sociale. Gli studi giuridici sono assai articolati e offrono una solida formazione di base relativamente al contenuto e alle modalità di impiego e di interpretazione dei codici e delle principali leggi, vigenti sul piano nazionale, comunitario e internazionale. Questa preparazione fornisce l impostazione necessaria per chi voglia entrare nel composito processo di applicazione del diritto a specifici settori. Perché scegliere il corso magistrale di Giurisprudenza? La scelta del corso magistrale di Giurisprudenza non deve essere dettata u- nicamente dalla prospettiva di svolgere le professioni di avvocato, magistrato o notaio, ma dall ampio ventaglio di sbocchi occupazionali che offre. È richiesto un particolare diploma per l accesso? Per l accesso basta possedere qualsiasi diploma di scuola secondaria superiore. Infatti, pur essendo preferibile la formazione umanistica, anche i diplomati provenienti dai diversi licei (scientifici, linguistici, artistici) e da i- stituti tecnici e professionali potranno maturare un idonea preparazione giuridica. Sono richieste particolari attitudini? Non sono richieste particolari attitudini, salvo una naturale propensione per gli studi giuridici. Tuttavia, lo studente ideale dovrebbe possedere capacità logiche, argomentative, di analisi, di sintesi, di valutazione e di decisione, nonché padronanza della lingua italiana e buona memoria. 13

POSSIBILI SBOCCHI OCCUPAZIONALI La Laurea in Giurisprudenza è una sorta di passepartout, in quanto offre molteplici opportunità professionali. Il giurista troverà naturale sbocco nelle tradizionali professioni legali, ossia avvocatura, magistratura e notariato, che richiedono necessariamente la laurea in Giurisprudenza, ma potrà svolgere altre funzioni apicali, caratterizzate da elevata responsabilità, nei vari campi dell attività sociale, socioeconomica e politica. Potrà, ad esempio, trovare impiego nelle istituzioni (es. come consigliere parlamentare o consigliere giuridico presso le istituzioni) e nelle pubbliche amministrazioni (es. consigliere di prefettura, commissario di polizia, cancelliere, segretario comunale, direttore delle imposte, del demanio, di dogana, ecc.), nonché nelle aziende private (giurista d impresa) che operano nel campo dell informatica (giurista informatico o telematico) o in quello sanitario, sportivo (es. giudice sportivo), bancario, assicurativo, finanziario (es. consulente finanziario), fiscale (es. responsabile dell ufficio legale o dell ufficio contratti), dell editoria giuridica, del giornalismo (es. cronista giudiziario o parlamentare o di politica internazionale), oppure nel settore dei trasporti (es. direttore di aeroporto, addetto all ufficio legale delle Autorità Portuali o di compagnie aeree e di navigazione, funzionario delle Capitanerie di porto, dell ENAC, dell ENAV, ecc.). Il laureato in Giurisprudenza può anche decidere di investire le proprie risorse in prestigiose carriere (quale quella diplomatica, universitaria, prefettizia, militare, in polizia, ecc.), oppure specializzarsi nel settore del diritto comparato, internazionale e comunitario (giurista internazionale ed europeo) ed operare nelle organizzazioni internazionali (es. funzionario o giurista linguista nelle istituzioni comunitarie), oppure dedicarsi all insegnamento nelle scuole superiori (dopo aver frequentato corsi abilitanti). Ma potrà anche svolgere attività professionale di consulenza giuridica nell ambito di uffici legali di imprese pubbliche e private, studi professionali, società di revisione e di consulenza, enti ed istituzioni, nazionali e internazionali. In estrema sintesi, tale laurea permette di svolgere qualunque attività professionale, autonoma o subordinata, pubblica o privata, per la quale sia necessaria un approfondita conoscenza del diritto. 14

NUOVE FIGURE DI GIURISTI Sono state individuate alcune nuove professioni o nuove specializzazioni, che è possibile acquisire dopo la laurea, attraverso la proficua partecipazione a Master e Corsi di alta formazione, organizzati dall Università di Messina, o da altri Atenei (o enti), italiani e stranieri, particolarmente accreditati. Avvocato d affari (Business Lawyer) Figura professionale esperta nel settore del diritto societario e della contrattualistica, nazionale ed internazionale, in possesso di una particolare competenza con riferimento alle tematiche di natura stragiudiziale e di negoziazione, in grado di affrontare la professione forense nel difficile confronto giuridico con le dinamiche della globalizzazione. Può fornire consulenze nell esercizio dell attività professionale, con possibilità di inserimento anche negli Uffici Legali di imprese, istituti finanziari, società di revisione e consulenza. Avvocato europeista o internazionalista L avvocato europeista è una figura di legale, esperto di diritto dell Unione Europea e di ricorsi di fronte ai giudici comunitari, ormai molto richiesta, soprattutto nel campo della concorrenza, di aiuti di Stato e di tutela dei diritti dell uomo, come prevista dalla Convenzione CEDU. L avvocato internazionalista è per lo più specializzato in cause di cittadinanza, status, immigrazione e in questioni di diritto privato internazionale privato: es. separazione e scioglimento di matrimonio. In Italia il numero di avvocati specializzati in questi settori, in possesso altresì di un adeguata preparazione tecnico-linguistica, è ancora esiguo. Avvocato marittimista o trasportista Figura professionale specializzata nel Diritto marittimo e/o dei trasporti in generale. Il marittimista è esperto in questioni relative a: contratti di noleggio (a tempo o a viaggio) e polizze di carico, privilegi marittimi, reclami al carico, lettere di credito internazionali e crediti documentari in genere, noleggio yachts; assicurazioni marittime (Protection & Indemnity), rivalse assicurative; sinistri, collisioni e incagli, inchieste penali ed amministrative, avarie generali, assistenze e salvataggi, rimorchi e naufragi, navigabilità e sicurezza (unseaworthiness), vertenze relative a porti non sicuri, infortuni personali, inquinamenti; sequestri di navi; compravendita e contratti di costruzione di navi, leasing, joint ventures, iscrizione navi, ecc. Il trasportista è esperto in questioni relative al trasporto nazionale ed internazionale di merce via aerea, ferroviaria e terrestre, al trasporto multimodale e alla logistica; alle spedizioni nazionali ed internazionali; ai terminal operators; alle assicurazioni trasporti (merci, r.c. vettori). Vengono periodicamente organizzati Master e Corsi 15

di specializzazione in questo settore, anche nello stesso Dipartimento di Giurisprudenza di Messina, nell ambito dei quali è possibile svolgere periodi di stage presso studi e uffici legali specializzati, in Italia e all estero. Avvocato matrimonialista Fornisce assistenza e consulenza in materia civile ad ampio raggio, prestando particolare attenzione all ambito del diritto di famiglia: successioni, donazioni, adozioni, affidamenti, separazioni, divorzi. Vengono periodicamente organizzati Master in questo settore, anche nel Dipartimento di Giurisprudenza di Messina, nell ambito dei quali è possibile svolgere periodi di stage presso studi legali specializzati. Avvocato tributarista L avvocato tributarista si occupa di ogni tematica afferente a tributi, alle imposte dirette ed indirette, all imposizione fiscale, alla dichiarazione di successione e ad ogni altra questione afferente l ambito fiscale o tributario. Criminologo forense (giurista criminologo) Con l entrata in vigore della legge n. 397/00 sulle indagini difensive, la possibilità rivolgersi a criminologi esperti di Scienze Forensi per la redazione di consulenze e perizie è diventata una realtà. L attività del giurista criminologo comporta l acquisizione di competenze interdisciplinari e multidisciplinari che permettano il raggiungimento di una visione complessiva ed integrata dei fenomeni criminali nelle dimensioni psicologiche, sociali, antropologiche, oltre che giuridiche. Grazie alla conoscenza dei fenomeni criminali e della reazione sociale ad essi, il criminologo provvede alla rilevazione, valutazione e interpretazione dei dati alla luce delle scienze giuridiche, psichiche e comportamentali. Ulteriore compito del criminologo forense è quello di migliorare la comunicazione fra i professionisti coinvolti a vario titolo nel fenomeno criminale, dagli investigatori agli psicologi, dai magistrati agli avvocati. È necessario acquisire la conoscenza di tutti gli aspetti legati al mondo delle investigazioni di polizia, tradizionali e scientifiche, e quindi possedere elevate capacità intuitive, deduttive e di analisi. I campi d intervento del criminologo sono molteplici e spaziano dall ambito squisitamente penitenziario a quello della medicina legale e della prevenzione del crimine, a quello della sicurezza urbana e industriale, a quello dell intelligence. Europrogettista Nella prospettiva di promuovere una migliore coesione economica e sociale, l Unione Europea ha creato degli strumenti finanziari (come i Fondi strutturali) destinati a cofinanziare, negli Stati membri, interventi regionalizzati o orizzontali. Con la nuova programmazione 2014-2020, ad esempio, l Unione Europea erogherà cospicui finanziamenti in settori vitali dell economia e del sociale. Tuttavia tali finanziamenti, in alcuni Paesi, tra cui l Italia, non riescono ad essere ancora sfruttati in maniera ottimale per la mancanza di 16

figure specializzate nel campo della progettazione e gestione delle singole iniziative. L Europrogettista può ricoprire una funzione tecnico-decisionale di alto profilo, tanto in ambito pubblico (uffici competenti nella programmazione e gestione di fondi comunitari, a livello di Amministrazione centrale o di Amministrazioni locali) quanto nel settore privato (in proprio o presso un associazione di categoria o un impresa) ponendosi come tramite tra gli enti erogatori ed i soggetti fruitori. Giudice di Pace (e altre figure di giudice onorario) A partire dal 1 maggio 1995 al Giudice di Pace sono state assegnate funzioni giurisdizionali in sostituzione del Giudice Conciliatore, il cui ufficio è stato abolito. Rispetto a quest ultimo, però, il Giudice di Pace ha una competenza in materia civile molto più ampia, oltre ad una competenza in materia penale per fatti di non particolare gravità. Non è un magistrato di carriera e non ha un rapporto di impiego con lo Stato: è un magistrato onorario. Ciò non significa che svolge un ruolo di aiutante dei giudici togati, ma è giudice anch egli, con pari dignità. Si tratta però di un esperienza temporanea: dura in carica quattro anni e alla scadenza può essere confermato una sola volta. Al compimento del 75 anno d età cessa dalle funzioni. È tenuto ad osservare i doveri previsti per i magistrati togati ed è soggetto a responsabilità disciplinare. E prevista, altresì, presso i tribunali, la figura del G.O.T. (giudice onorario di tribunale, nominato con decreto del Ministro della Giustizia) che svolge le stesse funzioni del magistrato togato, sebbene per un periodo di tempo determinato. Per poter essere nominati giudici di pace o giudici onorari di tribunale, occorre presentare una domanda al Presidente della Corte d Appello nel cui distretto è compreso l ufficio per il quale si chiede la nomina. Giudice sportivo È l organo giudicante di una federazione sportiva ed è nominato dalla stessa. Non è un magistrato dello Stato, ed è incaricato di irrogare le sanzioni disciplinari (ammenda, squalifica, radiazione, retrocessione) a carico dei tesserati o delle società iscritte alla federazione, secondo i regolamenti della stessa. In passato, in Italia, l incarico di giudice sportivo veniva affidato ad un magistrato di provata competenza; negli ultimi anni, però, il Consiglio Superiore della Magistratura, nel regolamentare gli incarichi extragiudiziali dei magistrati in attività, ha anche vietato loro di svolgere incarichi presso le federazioni sportive. Per poter essere nominati giudici sportivi occorre presentare domanda alle varie federazioni. Giurista dell ambiente Figura nuova, ma assolutamente necessaria in relazione agli attuali bisogni del territorio e delle imprese che operano nel settore. Nella società moderna, la questione ambientale viene sempre più avvertita dalla collettività, e si configura come questione globale e trasversale, che investe problematiche di or- 17

dine etico, politico, sociale, economico e giuridico. Alla luce delle continue e recenti evoluzioni normative, sia a livello nazionale che comunitario e internazionale, le imprese, le pubbliche amministrazioni e le istituzioni richiedono figure di specialisti, in possesso di una sistematica e aggiornata conoscenza giuridica della materia, che possano supportare le scelte da esse operate. Giurista dell economia In un epoca in cui i confini dei singoli campi della conoscenza si fanno sempre più labili, lasciando spazio a contaminazioni tra settori molto diversi tra loro, anche il diritto risente di questa tendenza, andando sempre più spesso a sconfinare nell economia. Sia a livello nazionale sia in ambito internazionale, sempre più spesso sono richiesti professionisti esperti a risolvere questioni nelle quali il diritto e l economia si completano a vicenda. L attività principale del giurista dell economia consiste nello svolgimento di attività di assistenza giuridica alle imprese, con lo scopo di attenuare i rischi dell azienda nel suo operare come soggetto economico. Giurista d impresa (Corporate Lawyer) È la nuova figura, spesso conosciuta come Responsabile o Addetto Ufficio Legale, ma anche come Corporate Lawyer, In-house Lawyer, Legal Affairs Manager, che ruota attorno all Ufficio Legale di qualsiasi genere di impresa, esperto di gare ed appalti, di marchi e brevetti, gestore del patrimonio immobiliare, in possesso anche di conoscenze economico-aziendalistiche. In ogni caso, si tratta sempre di posizioni di lavoro subordinato che si collocano nella categoria impiegatizia, ma permettono degli avanzamenti, fino ad arrivare alla qualifica dirigenziale. Il giurista d impresa internazionale ingloba in sé le competenze del giurista d impresa, ma è specializzato nelle relazioni internazionali giuridiche ed economiche d impresa ed è destinato ad operare presso Studi legali internazionali e uffici legali di imprese pubbliche e private di respiro mondiale, in qualità di consulente giuridico, competente a verificare la conformità dell attività aziendale alle più recenti normative di diritto interno, comunitario e internazionale, nonché a curare lo svolgimento delle trattative, l elaborazione e la stesura dei contratti (Contract Manager), la risoluzione delle controversie. Giurista informatico (o telematico) Questa figura professionale è ormai pienamente riconosciuta. Non si tratta di un operatore del diritto che utilizza per il suo lavoro strumenti informatici da altri predisposti, ma di un professionista interdisciplinare che, mettendo a frutto la sua formazione giuridica e le sue profonde conoscenze informatiche, si prefigge l obiettivo di dare una soluzione a molti dei problemi che nascono nella pratica del diritto attraverso l uso delle nuove tecnologie. Il giurista informatico è uno specialista della tutela della privacy, della riservatezza e segretezza dei dati, di Internet Law, del Diritto Amministrativo elettronico e dell informatizzazione della Pubblica Amministrazione, del documento infor- 18

matico, della firma digitale, dell e-commerce e dei contratti informatici, del diritto industriale, di brevetti software, del diritto d autore e proprietà intellettuale, del processo telematico, e in particolare del diritto penale informatico e dei c.d. computer crimes. Il giurita informatico può trovare occupazione nelle imprese leader del settore, nell editoria on-line, presso biblioteche elettroniche, e presso tutti gli enti, pubblici o privati, che dispongono di sofisticate banche dati e complessi sistemi informatici. Giurista linguista Si tratta di una figura professionale legale che opera a stretto contatto con il mondo della traduzione e della comunicazione linguistica. Il giurista linguista può lavorare come traduttore e interprete presso le istituzioni comunitarie (Corte di Giustizia CE, Commissione, Parlamento) e presso le rappresentanze comunitarie negli Stati membri; presso le Pubbliche Amministrazioni che curano i rapporti internazionali (Ufficio relazioni internazionali degli enti locali e degli enti culturali); presso studi legali internazionali e presso tribunali; presso agenzie specializzate nella traduzione giuridica o presso editori specializzati. Resocontista parlamentare o assembleare L attività di resocontazione consiste nella riproduzione degli interventi tenuti alle Camere, nelle Assemblee o nei Convegni, secondo due diverse tecniche, l una integrale, l altra sommaria La resocontazione integrale consiste nella riproduzione totale, parola per parola, del discorso tenuto dall oratore attraverso strumenti tradizionali (la stenografia, la stenotipia, la riproduzione vocale, la sbobinatura) oppure con i nuovi strumenti informatici. La rendicontazione sommaria consiste, invece, in una sintesi immediata dei dibattiti. Vengono periodicamente banditi concorsi per resocontisti presso le varie istituzioni e amministrazioni. 19

PERCHÉ ISCRIVERSI AI CORSI DI GIURISPRUDENZA DI MESSINA Per le secolari radici storiche, culturali e scientifiche che le hanno consentito come si è visto di essere sempre annoverata tra le migliori scuole giuridiche a livello nazionale, grazie anche al metodo di introduzione allo studio sistematico del diritto, che intende coniugare teoria e pratica, in un ottica interdisciplinare, che sappia mettere il futuro operatore del diritto nella condizione di dare risposte adeguate alle nuove domande che provengono dalla realtà della vita sociale. Questo metodo di insegnamento, introdotto da Salvatore Pugliatti e sviluppato sapientemente dalla Scuola giuridica messinese da lui fondata, si rivela ancora particolarmente attuale e proficuo: lo attestano gli straordinari risultati conseguiti dai tanti laureati del Dipartimento messinese, che oggi come in passato superano brillantemente i concorsi per le professioni legali (magistratura, notariato, avvocatura di Stato), collocandosi anche ai primi posti delle graduatorie, o che intraprendono prestigiose carriere (diplomazia, docenza universitaria, avvocatura, prefettura, forze dell ordine) o che raggiungono posizioni apicali nella pubblica amministrazione e nelle istituzioni. Per l eccellenza, sia sotto il profilo didattico che della ricerca scientifica, del corpo docente, oggi formato da 22 professori ordinari e da 24 professori associati, coadiuvato nell attività didattica da 24 ricercatori. Da alcuni anni i docenti sono altresì afffiancati, nell attività di assistenza agli studenti nell apprendimento delle materie fondamentali, da tutors, la cui funzione di supporto, di stimolo e di guida nello studio, si rivela particolarmente utile, soprattutto in ambienti in cui i grandi numeri spesso non favoriscono l individuo e la sua specificità. Per i contenuti dell insegnamento, che, senza trascurare i fondamenti della tradizione giuridica, garantiscono sempre un costante aggiornamento, allargando l orizzonte delle diverse materie dal diritto interno al diritto comunitario e internazionale. Per le prestigiose iniziative scientifiche che vengono periodicamente organizzate dalle varie Cattedre, sia pubblicistiche che privatistiche, sia romanistiche che economiche e navigazionistiche, cui partecipano i più alti e- sponenti del panorama giuridico, nazionale ed internazionale. Basti solo ricordare il I Congresso di Diritto Cosmico (Taormina, 1961), l ineguagliabile Convegno su Cinquant anni di esperienza giuridica in Italia (Taormina, 1981) e, più di recente, il Convegno di studio in onore del Prof. Angelo Falzea (Messina, 2002), i cui Atti sono stati raccolti nel pregevole volume Scienza e insegnamento del diritto civile in Italia (a cura di Vincenzo Scalisi), Milano, 20