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Transcript:

gennaio/febbraio 2008 La newsletter è realizzata dagli studenti del Laboratorio di Giornalismo (Prof. Carla Rossi - Corso di Economia e Gestione delle Imprese Commerciali) A questo numero hanno collaborato: Carmela Angelone; Diego Astore; Anna Beykova; Claudia Borriello; Roberto Caccioppoli; Dario De Simone; Adelaide Lippelli; Chiara Melisi; Alessandro Pipolo; Chiara Russo Maria Giovanna Salvia; Fabiola Sozio; Rossella Troncone. La nostra inchiesta sugli Info Point di Napoli: abbiamo finto di essere turisti per capire come vengono accolti i visitatori Divisi in cinque gruppi, abbiamo adottato la tecnica del mistery client e ci siamo finti turisti nella nostra città: abbiamo chiesto informazioni a tre Info Point del centro (galleria Umberto, piazza del Gesù e piazza Plebiscito), e abbiamo scoperto che l accoglienza è adeguata. Alle pagg. 2-3-4-5-6 La strana avventura di Diego: per caso ha vissuto una giornata con una simpatica coppia statunitense, innamorata di Napoli Al nostro Diego capitano molte avventure. L ultima l ha vissuta incontrando, per caso, una coppia di turisti americani. Hanno visto Napoli dal CitySightseeing e ne sono rimasti affascinati. Diego ha fatto scoprire loro la sfogliatella e ha dato loro qualche consiglio. A pag. 7 Come aprire un Bed & Breakfast: la burocrazia e le procedure ma anche i consigli di una imprenditrice che ci è già riuscita Il Bed & Breakfast: ovvero il modo più rapido per entrare, da imprenditori, nel mondo del turismo. Una pagina con i consigli per aprire l attività e i suggerimenti di Mariella Guglielmotti (nella foto) che ha vinto la sua sfida, con l apertura di un B&b a Paestum A pag. 8 Prenotare un esame può essere più semplice del previsto. Una guida realizzata da Chiara, e una piantina con tutti i chioschi telematici Una volta c era solo una possibilità per prenotare l esame: mettersi in fila agli sportelli della segreteria. Adesso è cambiato tutto. Chiara ci parla dei chioschi Appunti di viaggio. Rossella ha trascorso qualche giorno a Praga ed ha scoperto un luogo ricco di storia, tradizioni e bellezze Un blitz a dicembre, tra arte e mercatini: tra Rossella (nella foto: lei è a destra, al suo fianco c è la sorella) e la città di Praga è scoppiato un colpo di fulmine. Una telematici (con una piantina che spiega dove sono) e delle nuove opportunità di prenotazione tecnologica. A pag. 9 intera pagina con foto, curiosità, suggerimenti, e il racconto completo dell esperienza vissuta. A pag. 10

gennaio/febbraio 2008 2 Assalto agli Info point L inchiesta Ci siamo trasformati in giornalisti d inchiesta Travestiti da turisti abbiamo fatto un test ai punti di accoglienza del centro di Napoli e abbiamo scoperto che... Un cappello, una borsa, una macchina fotografica, una cartina alla mano ed è fatta. Sono questi gli elementi che ci fanno riconoscere un vero turista, infatti è così che ci siamo vestiti, alla ricerca di informazioni. Non su capitali europee o mete esotiche ma sulla nostra Napoli. Abbiamo individuato tre Di CARMELA ANGELONE e CLAUDIA BORRIELLO La nostra missione è iniziata con un punto fermo: le domande da fare agli info point. Abbiamo deciso di chiedere informazioni sulla cappella di San Gennaro, sul teatro San Carlo e sull'isola di Capri. Per riuscire con successo nell'inchiesta fin dall'inizio della nostra avventura ci siamo calate nel ruolo di due turiste studentesse inglesi e già per strada chiedevamo informazioni in lingua per constatare se eravamo credibili. Partite alle dieci da piazza Garibaldi siamo giunte presso il primo punto informazione da "assaltare", a piazza del Gesù, con non poco timore ma una volta entrate il timore è passato e abbiamo iniziato a chiedere informazioni sul vicino reliquiario di San Gennaro, sul museo dedicato al santo e su come potevamo arrivarci; le persone che ci hanno accolto si sono dimostrate disponibili e gentili fornendoci, oltre alle notizie richieste, anche una cartina geografica per poterci orientare meglio e raggiungere facilmente la nostra meta. infopoint ubicati nella nostra città: in piazza del Gesù, presso la galleria Umberto e in piazza del Plebiscito e, divisi in cinque gruppi, e in momenti diversi, siamo andati a fare domande da turisti. A volte in italiano, altre in inglese. Poi abbiamo compilato un memorandum riguardante i tempi di attesa, la conoscenza Il secondo punto informazione raggiunto è stato quello della galleria Umberto di fronte al teatro san Carlo, nostra nuova destinazione. Ad essere sincere l'approccio non è stato dei migliori visto che il personale non aveva molta padronanza della lingua inglese, infatti alle nostre richieste specifiche sugli spettacoli che sarebbero andati in scena in serata e sul teatro hanno risposto superficialmente, fornendoci un depliant sugli orari di spettacoli e concerti della stagione teatrale ma nessuno attinente alle nostre richieste. Ultima tappa del nostro percorso da turiste è stata l'infopoint di piazza del Plebiscito, dove, ad essere sincere, ci siamo sentite a nostro agio; ad accoglierci c'erano due giovani ragazzi ai quali abbiamo chiesto informazioni sull'isola di Capri, su come poterci arrivare, sui prezzi dei traghetti, sulla possibilità di fare shopping e pranzare in ristoranti tipici.insomma abbiamo cercato di mettere in difficoltà gli impiegati con domande assurde come ad esempio "se era possibile andare a Capri senza prendere il traghetto perché soffrivamo di mal di mare", sempre però nella massima serietà. Nonostante questo sono stati veramente molto esaustivi nelle risposte, ci hanno fornito molto materiale informativo, ma soprattutto sono stati molto pazienti visto che le nostre richieste erano davvero impossibili. La nostra inchiesta oltre ad essere stata un'esperienza per capire come i turisti sono accolti è stata anche un'avventura unica e indimenticabile. obiettivo centrato della lingua, fornitura di materiale informativo tutto basato sulla valutazione dell'efficienza delle strutture predisposte per l'accoglienza di turisti. Non avevamo la pretesa di fare una indagine scientifica. Cercavamo di capire come viene accolto un turista che arriva a Napoli. Abbiamo scoperto persone gentili, altre meno; abbiamo trovato informazioni utili e anche persone disinformate. Però alla fine la vera esperienza l abbiamo fatta noi. Vivere una giornata da turisti ci ha aiutato a capire cosa si aspetta un visitatore. E stata una grande lezione per il nostro futuro da manager del settore... PER CARMELA E CLAUDIA ESPERIENZA POSITIVA E RILASSANTE. GIORNATA INDIMENTICABILE Gentili e pazienti: tutti promossi Legenda In questa, e nelle altre pagine, troverete i taccuini della giornata. I redattori hanno dato un voto da 1 a 5 rispetto all esperienza che hanno vissuto. Non è una pagella, solo un memorandum per ricordare quel che è successo.

gennaio/febbraio 2008 3 L inchiesta Travestiti da turisti, pronti ad agire Ma per Fabiola e Alessandro è stata una giornata difficile tra registratori dimenticati e amici che li riconoscevano ovunque Noi, agenti segreti scoperti da tutti Di FABIOLA SOZIO e ALESSANDRO PIPOLO Napoli, 27 novembre 2007. Lei sa già che ci sarà da camminare tanto, così indossa un jeans stretto per trattenere le varicose (cattiveria scritta da Alessandro, n.d.r), un cappottino impermeabile e occhiali da sole alla Melanie Griffith. Lui jeans per non discostarsi troppo dalla sua compagna di missione, maglietta nera coperta da golfino multicolore, a voler sottolineare i suoi ideali pacifici, fascia tra i capelli, scarpette da trekking e occhialini da sole stile Celentano. Sono la perfetta coppia di turisti. Peccato che siano entrambi napoletani, e pure veraci. Sono Alessandro e Fabiola, giornalisti in erba di Stim News che, armati di macchina fotografica e registratore accuratamente nascosto, si fingono turisti e, con la stessa grinta dei reporter delle Iene, mettono a dura prova la professionalità del personale dei principali infopoint del centro storico di Napoli, sfidando la loro preparazioni linguistica, artistica, storica e culturale e la loro conoscenza di siti e luoghi tipicamente turistici. Primo obiettivo: il personale dell'infopoint sito in piazza del Gesù. Una volta arrivati là fuori però, la grinta viene meno quando si rendono conto che un membro del personale è una conoscente di lei. Panico! È ora che si fa? Soprassediamo? Entriamo e speriamo che non ti riconosca? Ma no, niente di tutto ciò. Lui ha una brillante idea. Decide di fingersi un amico di lei, venuto da Torino - perché è l'accento che gli viene meglio - e lei in cerca di informazioni su mostre da far vedere a lui. Il piano è perfetto. Decidono di entrare. Classici saluti da chi non si vede da molto tempo e, dopo 10 minuti di riassunti su tutte le cose fatte dall'ultimo loro incontro, finalmente arriva l'attesa domanda: Come mai sei qui?. Lei le spiega le ragioni di questa insolita visita. Lui cerca di inserirsi nel discorso per far notare il suo marcato accento nordico. La ragazza incaricata alle relazioni con il pubblico, però, non soddisfa in pieno la loro voracità di informazioni e sembra addirittura stupita di fronte alle domande sulla cappella di San Severo o sul cimitero delle Fontanelle: risponde in maniera un po evasiva. Ma loro in buona fede vogliono credere che l interlocutrice, abbia semplicemente approfittato del confidenziale rapporto che aveva con l'amica. Sarà cosi? Una volta usciti fuori, lui ricorda a lei di spegnere il registratore, ma lei, imbarazzatissima e rossa di vergogna, gli confessa di non averlo mai avviato. Lui, sconcertato, stenta un sorriso e la rassicura dicendole che l'intervista l'avrebbero passata in redazione su carta anziché su bobina. Continuano il loro percorso che li conduce all'infopoint di Galleria Umberto, seconda tappa del loro giro di investigazione. Arrivati lì fuori, decidono di usare la stessa tattica utilizzata nell'infopoint precedente, con un'unica variante: entrambi saranno torinesi. L'idea di essere italiani, in fondo, non è del tutto malvagia. Permette loro di fare domande ben assestate, di essere più minuziosi, precisi e di registrare con altrettanta chiarezza. Prima di entrare però, questa volta, lui decide di avviare personalmente il registratore. Vengono accolti con gusto, garbo e gentilezza - le cosiddette tre G - arrivando subito al dunque. La ragazza che si rivolge a loro - chissà perché poi sono tutte donne - sembra avere competenze e conoscenze che spaziano dall'ultimo spettacolo in scena al San Carlo a quelle infrastrutturali e di accordi tra trasporti e enti turistici. Entrambi restano enormemente soddisfatti. La ragazza ha stoffa. L'unica nota di demerito: una donna dietro al bancone, la quale, totalmente irrispettosa dei turisti appena entrati e della sua collega che lavorava, rideva di gusto parlando al telefono, probabilmente col ragazzo. Lasciano Galleria Umberto per dirigersi verso l'ultimo obbiettivo di quella giornata: l'infopoint di piazza Plebiscito. Stavolta ad attenderli è un amico di lui. A questo punto, decidono di fare l'inverso di quanto fatto a piazza del Gesù: lei sarà l'amica venuta da fuori e lui il cicerone. Dietro al bancone una fila di stagisti. Nessuno mostra competenze adeguate. Sono tutti giovani, inesperti, forniscono informazioni incomplete e mostrano un forte disagio nel comunicare con i turisti. Dei tre intervistati, questo senza dubbio è il peggiore. Conclusione da trarre? Speriamo che tutti i turisti preferiscano l info point della Galleria Umberto.

gennaio/febbraio 2008 4 L inchiesta Le difficoltà di Chiara e Dario che hanno parlato in inglese Alla Galleria nessuno sapeva come dire nave ; al Plebiscito sconosciuta la storia della piazza Svedesi per caso, delusi sul serio Di CHIARA RUSSO e DARIO DE SIMONE Armati di macchina fotografica, piantina della città, cappellini e zainetto, siamo andati in giro per Napoli, guardandola con occhi da turisti. La nostra missione non è stata quella di essere semplici visitatori, ma di scoprire la preparazione culturale, la conoscenza delle lingue, nonché il trattamento riservato ai veri turisti da parte dei punti informazione dislocati per le vie del centro. Per essere più credibili con i nostri inevitabili errori di grammatica e pronuncia inglese, abbiamo deciso di fingerci svedesi (aiutati dalla nostra carnagione chiara e dai capelli biondi): così, nonostante il nostro maccheronico accento, non abbiamo destato sospetti. Appuntamento a Montesanto alle ore 10, verso la prima meta: l'info point di piazza del Gesù. Con un po' d'ansia di essere scoperti, abbiamo nascosto (Chiara ha nascosto) con cura il registratore nella manica del giubbino e ci siamo apprestati ad entrare. L'esperienza da finti turisti è iniziata con un good morning. Le ragazze al bancone si sono dimostrate disponibili e gentili. Chiedendo informazioni riguardo San Martino e la sua storia, le mostre presenti al momento e i mezzi di trasporto da prendere, ci siamo resi subito conto che le operatrici non erano molto informate ma in compenso avevano una buona conoscenza della lingua. Ci hanno dato numerose cartine e opuscoli, dimostrandosi ben forniti di materiale informativo. La prima indagine si è svolta senza intoppi, non siamo stati scoperti. Evidentemente il nostro travestimento ha funzionato meglio del previsto, tant'è vero che nella Galleria Umberto, alcuni venditori di foto, hanno insistito per regalarci immagini fotografiche della città. Il secondo obiettivo è stato l'info point situato all'interno della Galleria Umberto. Questa volta è toccato a Dario stare in prima linea. Con sfrontatezza è entrato chiedendo informazioni sui prodotti tipici e sulle isole dell'arcipelago partenopeo. La prima impressione è stata positiva dato che si sono dimostrati capaci di indicare con chiarezza diversi ristoranti e negozi di liquori locali. Tutto sembrava perfetto, compreso il comportamento, fino alla fatidica domanda su come raggiungere Capri. Nessuno dei tre operatori ricordava un sinonimo di nave, ma tutto sommato il giudizio è stato positivo. Non molto distante, l'ultimo punto informazioni, a piazza Plebiscito. Siamo entrati entrambi rimanendo sorpresi della scarsa conoscenza dell'inglese e dei modi superficiali con i quali siamo stati trattati. In più, nonostante lavorassero lì, non erano a conoscenza neanche sommariamente della storia di piazza Plebiscito, e ci hanno saputo fornire solo scarse informazioni riguardo Napoli sotterranea. La nostra missione è finita senza essere scoperti, grazie anche ad un rispolvero della lingua straniera, e agevolati dalla conoscenza approssimativa dell'inglese degli operatori. Da notare che nessuno all'interno degli info point ci ha proposto nuovi itinerari e opere d'arte da visitare. Ore 12,30: mettiamo via le nostre vesti da turisti e torniamo ad essere napoletani, portando a casa un esperienza piacevole e solo a tratti deludente.

gennaio/febbraio 2008 5 L inchiesta Adelaide e Anna, una napoletana l altra straniera: sono state credibili nella loro missione e si sono fatte coinvolgere dal ruolo, così hanno messo in pratica i consigli ricevuti Alla fine siamo diventate vere turiste Di ANNA BEYKOVA e ADELAIDE LIPPELLI Martedi 4 dicembre, appuntamento alle ore 9:30 a piazza Garibaldi, da non dimenticare look da turiste, registratore acceso, macchina fotografica alla mano, ed eccoci pronte per l'inizio della nostra avventura. Trasformateci da studentesse universitarie in credibili turiste, ci incamminiamo verso i principali punti informativi turistici di Napoli alla ricerca di notizie utili sui luoghi più interessanti da visitare in città e provincia Un pullman ci porta alla prima tappa del nostro percorso: Piazza del Gesù, ma quale dovrà essere il modo giusto di agire, dove nascondere il registratore per non destare sospetti? Un terribile stato d'ansia ci accompagna durante tutto il tragitto, ma eccoci arrivate, dopo una breve passeggiata a piedi ci troviamo immerse tra un gruppo di giovani turisti dinanzi la chiesa del Gesù e approfittiamo della situazione per accendere il registratore e nasconderlo. All'ingresso dell'ufficio troviamo a nostra disposizione due dipendenti che ci accolgono con cordialità, ma starà a noi verificare, attraverso numerose domande curiose, le loro qualità: livello di disponibilità e gentilezza, conoscenza delle lingue straniere e dei luoghi, quantità e qualità di materiale informativo fornito. Le nostre domande si concentrano su Ercolano, le sue attrattive turistico culturali, i servizi offerti, i mezzi di trasporto a disposizione dei potenziali visitatori e le eventuali agevolazioni. L'esito della nostra indagine qui è stato positivo. Approfittando della giornata solare ci addentriamo tra le stradine del centro storico verso il prossimo infopoint turistico: Galleria Umberto. Interessate alla visita del Museo di Capodimonte, cerchiamo di acquisire maggiori informazioni, soffermandoci sulla mostra in corso da Caravaggio a Picasso in occasione del cinquantenario dall'apertura al pubblico del museo, e sorprese dalla cordialità, otteniamo indicazioni e direttive anche su altri musei campani come il Museo Madre e il Palazzo delle Arti di Napoli. Soddisfatte per l'accoglienza, e cariche di depliant, decidiamo di andar via verso la nostra terza ed ultima tappa Piazza Plebiscito. Qui l' accoglienza ha lasciato un po' a desiderare, le risposte alle nostre domande circa la zona turistica di Pozzuoli sono state generiche e poco esaustive, il livello di materiale informativo è stato eccellente, ci sono state fornite interessanti guide turistiche ma queste dovevano essere supportate da altrettanta ricchezza d'informazioni. Ed eccoci arrivate alla fine di questa avventura trascorsa da vere e proprie aspiranti giornaliste, anche se per poche ore abbiamo avuto la possibilità di calarci nelle vesti di vere e proprie turiste, la calda giornata ci invita a proseguire per le stradine del centro storico alla ricerca di posticini interessanti per scattare qualche foto, ripensando alla calorosità, la disponibilità delle persone che abbiamo incontrato, speriamo che ogni turista in visita nella nostra città si senta cosi ben accolto ed abbia la possibilità di entrare a contatto con il voltopulito e positivo di Napoli.

gennaio/febbraio 2008 6 L inchiesta Maria Giovanna e Roberto fingendosi turisti si sono resi conto che per lo sviluppo di una località è necessario diffondere in maniera capillare lo studio delle lingue Abbiamo capito quant è importante conoscere l inglese Di MARIA GIOVANNA SALVIA e ROBERTO CACCIOPPOLI previsione corretta della giornata è il mio ritardo all'appuntamento delle otto e trenta a Piazza Dante L'unica con Roberto il ventotto novembre scorso. Nei giorni precedenti avevamo deciso di preparare alcune domande in lingua inglese, riguardanti dei luoghi turistici del centro antico di Napoli come il complesso conventuale di San Lorenzo Maggiore o la chiesa del Gesù Nuovo; erano delle semplici indicazioni spaziali che ci aiutavano a raggiungere il posto, per il resto eravamo decisi a dare libero sfogo all'improvvisazione. L'obiettivo della nostra missione era di testare le qualità degli info-point e soprattutto scoprire se un turista (soprattutto straniero), può immergersi nel milieu napoletano affidandosi a questi punti di consulenza. Siamo uno dei gruppi di redattori della Newsletter in missione sul campo. Vogliamo scoprire se i punti informativi garantiscono l'accoglienza del turista consentendogli un'agevole fruizione delle risorse del territorio. Così, muniti di cappellini e scarpette da tennis da perfetti visitatori, macchine fotografiche a tracolla e soprattutto dopo aver trovato un'adeguata sistemazione per nascondere il registratore, ci dirigiamo verso il primo centro sito a piazza del Gesù, dieci minuti di preparazione per immedesimarci nella parte di due spaesati turisti greci e si entra! Tre ragazze ci accolgono allo sportello, soddisfano le nostre richieste ma la chiacchierata dura poco nonostante la disponibilità delle stesse, a causa della paura di tradirci. Contenti per aver rotto il ghiaccio compiliamo la scheda valutativa, sicuramente le ragazze sono abbastanza preparate ad accogliere un visitatore, ma non danno ulteriori informazioni e consigli; così un turista uscito dall'info-point di piazza del Gesù non saprà niente più di ciò che sapeva prima se non come raggiungere il luogo d'interesse. Il nostro percorso continua diretti all'ufficio informazione della galleria Umberto I che, per ironia della sorte, da buoni "turisti" non troviamo. Costetti a chiedere indicazioni continuiamo a recitare. ma per poco visto che nessuno è in grado di aiutarci e ci informiamo nella nostra lingua. Qui brevissimo è il dialogo con la responsabile dell'info-point alla quale vanno i nostri complimenti per il perfetto inglese che tronca prematuramente la conversazione; infatti, dopo aver saputo come raggiungere il museo Nazionale scappiamo via in preda al panico. Dopo due ore le valutazioni sono piuttosto positive; i centri d'informazione fino ad ora verificati si sono dimostrati all'altezza. Chiediamo così, incuriositi, le stesse indicazioni anche ai passanti e ai commercianti della zona, ma la situazione non è allo stesso modo soddisfacente, in quanto riscontriamo una conoscenza della lingua straniera pari a zero. La conversazione più interessante e anche più lunga è stata quella con il terzo ufficio turistico, a piazza Plebiscito, dove ci confrontiamo con un gruppo di stagisti, nostri coetanei, che si mostrano impacciati... molto più di noi! Proprio per questo, forti e sicuri di non essere smascherati chiediamo l'impossibile anche oltre le domande canoniche fino a quel momento formulate. L'evento più divertente, avviene alla fine della giornata, quando i ragazzi ci propongono di compilare separatamente un questionario pre-definito che essi solitamente somministrano ai turisti stranieri. Non possiamo sottrarci al "contro-assalto", ma fortunatamente nessuno si rende conto che Roberto ed io stiamo rispondendo diversamente alle stesse domande, come se fossimo due perfetti sconosciuti. Missione compiuta con successo. Due info-point turistici su tre soddisferebbero le esigenze di un "impreparato" turista, anche se, a causa dell'inverosomiglianza della situazione, in nessuna delle tre postazioni visitate ci sono state fatte proposte riguardanti luoghi diversi da quelli da noi menzionati. Siamo molto soddisfatti contrariamente alle nostre previsioni abbastanza negative, l'inchiesta ci è in ogni modo servita anche per capire la necessità di una corretta padronanza della lingua straniera nel processo di "cattura del turista". Che non si può acquisire solo sui banchi di scuola!

Il racconto Di DIEGO ASTORE Centro nevralgico economico e turistico della città, crocevia di lavoratori d'ogni specie e turisti affannati, desiderosi di catturare Napoli e conservarla, con un clic, nella fotocamera digitale o in un filmino da mostrare agli amici. Piazza Municipio. Ora di punta. Tra i nuovi gruppi con l immancabile ombrellino-guida, appena sfornati dalla stazione marittima, ed i "maestri dell'arte di arrangiarsi" (pronti a inseguirti per venderti l'ultimo rolex di tendenza. Falso, ovviamente) c'è chi trova anche il tempo per sedersi a mangiare un boccone. Tutto è iniziato per caso. Alla "Taverna do' re": sono vicino di tavolo di una coppia americana di Philadelphia. sulla cinquantina. Iniziamo a conversare, non senza difficoltà, davanti ad un bel piattone di insalata caprese: io resto al mio tavolino, loro a quello vicino. Scopro che sono in tour per l'italia per il più classico dei motivi (parenti nel fiorentino) e che sono già stati a Firenze e a Roma. Tutto in dieci giorni per un frenetico tour italiano. Chiedo com'è stata la loro giornata e le impressioni sulla nostra città. Mi rispondono con entusiasmo. Trovano che Napoli sia bellissima, un po' sporca, artisticamente perfetta, ricca di monumenti, abitata da persone colorite (è questo il termine che hanno usato), squisite e sorridenti, con tanti vicoli unici, tenebrosi, pericolosi ed eccitanti. Sono dispiaciuti perché per esigenze tecniche (tra un paio di giorni ritorneranno negli Stati Uniti) sono costretti a non potersi fermare troppo a lungo. Ma la maniera in cui hanno tratteggiato la città mi ha riempito d orgoglio. Per avere un quadro d assieme, rapido ed esauriente, della città, si sono affidati al CitySightseeing bus, il colosso del franchising turistico "made in cuffie", che in ogni città turistica del mondo scarrozza gli ospiti da un luogo all'altro, ed in contemporanea una voce pre-registrata in cinque lingue, spiega tutto quello che c'è da sapere. Accade così anche a Napoli da anni (sul numero di ottobre 2006 della nostra Newsletter c è un ampio approfondimento): il bus segue tre itinerari in città che avrebbero un tempo previsto, traffico gennaio/febbraio 2008 7 Il nostro Diego ha incontrato per caso una coppia di visitatori americani ed ha trascorso qualche ora con loro tra arte, bellezze, disagi e sfogliatelle Un giorno con i turisti: che città! Sopra: Il CitySightseeing sullo sfondo di San Martino. Sotto: Turisti in visita al Duomo di Napoli permettendo, di ottanta minuti. Secondo me, limitarsi al tour in autobus, è come andare in tribuna allo stadio, ma guardare la partita su un televisore portatile, con il commento della Playstation. Ciononostante è un servizio utilissimo, soprattutto per chi non ha a disposizione molto tempo. E sono molti i turisti che cercano di sfruttarlo fino in fondo: combinano i tre itinerari cittadini in modo da compiere il percorso in diversi momenti. Scendono dal bus per visitare un quartiere o un monumento, e aspettano il giro successivo per continuare la visita della città: il servizio non è proprio economico (il biglietto costa 22 euro), però c è la possibilità di usufruire del servizio per 24 ore consecutive. La chiacchierata con i signori Robowtham/Bianciardi prosegue con una passeggiata. Rilassante, piacevole, densa di parole e riempita dalle emozioni dei due turisti, che sembrano davvero innamorati della città. Sono realmente dispiaciuti: hanno pochi giorni a disposizione e troppe cose da vedere. Però, nonostante la fretta e la voglia di tuffarsi ancora nelle vie di Napoli, riesco a coinvolgerli in un rito tutto napoletano: la sfogliatella di Pintauro. Sono entusiasti della scoperta gastronomica e questo evento cementa definitivamente la nostra amicizia. Devono andare via e mi salutano con grande calore. Gli auguro una buona permanenza e li invito a tornare in futuro nella nostra Napoli con meno fretta, magari senza ascoltare quella algida voce in cuffia, ma le "sirene" degli storici vicoli di Napoli.

gennaio/febbraio 2008 8 Viaggio nel mondo del Bed & Breakfast Cos è, qual è il percorso burocratico e quali sono le norme da rispettare L esperienza di una struttura di Paestum B&b, e la casa diventa hotel di CHIARA MELISI Consigli per il futuro Qualsiasi nucleo familiare può aprire un Bed and Breakfast (B&B); il punto di partenza è senza dubbio lo statuto regionale (o, se disponibile, il regolamento comunale) relativo a questo tipo di attività. Sono documenti che delineano le caratteristiche, ma soprattutto i requisiti necessari per intraprenderne l esercizio. Ecco alcuni importanti elementi, tratti dalla consultazione di questi documenti (che tutti possono effettuare anche in rete): i proprietari o i possessori dell abitazione hanno l obbligo di residenza, e stabile domicilio, nella struttura adibita all attività; possono essere offerte in alloggio massimo 3 camere e per un massimo di 6 ospiti in tutto (ogni camera può ospitare da 1 a 4 persone a seconda della metratura); può essere offerta solo la prima colazione e solo in confezioni monodose; la struttura deve chiudere almeno 90 giorni l anno, anche non consecutivi. Dopo aver adeguato l appartamento ai dettami dello statuto, il passo successivo è quello di presentare la denuncia di inizio attività : un documento che va depositato presso l ufficio turistico del comune di appartenenza. Entro 30 giorni dalla data di richiesta, un delegato dell ufficio turistico, effettuerà un sopralluogo per verificare l effettiva idoneità alle norme di legge; all esito positivo del controllo corrisponderà l apertura ufficiale del Bed & Breakfast. Per quanto riguarda l aspetto economico, nonostante l alloggio sia già abitato dal nucleo familiare, non bisogna trascurare i costi necessari per l adeguamento dell abitazione alle necessità dell esercizio (es. per l arredamento delle camere, la biancheria, le posate, eventuali sistemi di climatizzazione) che possono portare spese, anche notevoli, e indurre alla ricerca di fonti di finanziamento agevolate. Anche in questo caso il canale telematico può essere d aiuto per individuare finanziamenti stanziati a livello europeo, statale o regionale, per l imprenditoria giovanile e femminile, oppure finanziamenti per l imprenditoria in genere (in questo caso si può fare riferimento, per esempio, al sito www.legge488.it). Ma quali sono i motivi che spingono ad aprire un Bed & Breakfast? Lo abbiamo chiesto a Mariella Guglielmotti, proprietaria del Bed & Breakfast Magna Graecia, a Capaccio-Paestum: Indubbiamente il fattore risparmio influisce molto sui consumatori, che avvertono la conseguente possibilità di prolungare la loro vacanza. L economicità del soggiorno - continua - è un rilevante fattore di attrazione per alcuni segmenti di mercato, quali ragazzi e giovani coppie, soprattutto nei mesi estivi; non sono da escludere poi gli anziani i quali apprezzano la tranquillità che può garantire l accoglienza in famiglia. Ed è proprio il rapporto umano il valore aggiunto di questa attività rispetto ad altre formule di accoglienza, talvolta troppo impersonali. La nostra intervistata, Mariella Guglielmotti, però confida che non è sempre facile far rispettare agli ospiti le regole necessarie per la convivenza in casa, ma che gli sforzi sono ben spesi quando si inizia a creare un rapporto di fiducia reciproco: Quando gli ospiti restano più a lungo, ad esempio, non chiudono più a chiave le camere perchè sanno che io controllo ogni cosa. Il Bed & Breakfast Magna Graecia a Paestum. Sopra: la proprietaria Mariella Guglielmotti. Sotto: gli scavi al tramonto La nostra intervistata ci saluta con un allegro e convinto in bocca al lupo a tutti gli studenti di Stim affinché possano realizzare con successo i loro obiettivi. Proprio come ha fatto lei, che ha avuto la tenacia di andare avanti anche quando, all inizio dell attività, bussavano alla sua porta chiedendo incuriositi cosa fosse di preciso questo Bric e Brac.

gennaio/febbraio 2008 9 Tutti i passaggi per usufruire del servizio telematico Esis e le modalità che non avete mai preso in considerazione Le vie delle prenotazioni sono infinite Come si fa di CHIARA MELISI Durante il periodo dei corsi, spesso l appello d esame ci appare lontano abbastanza da non turbare la quiete quotidiana ; poi le lezioni giungono al termine e, oltre a dedicarci principalmente allo studio, ci rendiamo conto che si avvicina l ora di effettuare la fatidica prenotazione della prova. E facile posticipare il più possibile questa incombenza perché spesso si ritiene prematuro eseguirla non avendo ancora terminato lo studio dell intero programma d esame; all effettuazione della prenotazione è inoltre associata la decisione definitiva di svolgere l esame sebbene l appello successivo, distante quasi un mese, conferisce una ventata di sano ottimismo e la quasi certezza di essere maggiormente preparati. Ma il momento arriva sempre e allora, siete sicuri di conoscere le molteplici modalità di prenotazione? La più conosciuta è senza dubbio il servizio ESIS (Erogazione Servizi Informatici Studenti) al quale si può accedere in tre modi: comodamente da casa attraverso internet, cliccando, in sequenza sul sito dell università (www.unina.it), didattica, nella sezione studenti, e segreteria online ; dai chioschi telematici, la cui ubicazione nella zona di Monte Sant Angelo, e in quelle di Fuorigrotta, Bagnoli è indicata nella tabella a destra; per via telefonica chiamando il numero verde 840072200 (costo 0.07 euro allo scatto di risposta) e seguendo le indicazioni della segreteria automatica - molto simile a quella delle ricariche dei cellulari - che vi chiederà di digitare il numero di matricola, il PIN e il codice dell esame (anche in questo caso è possibile stampare una ricevuta della prenotazione effettuata perché questa verrà normalmente visualizzata nella sezione lista delle prenotazioni effettuate ). Ancora due avvertimenti per una corretta fruizione: nel caso di prenotazioni di esami a scelta (es. storia moderna o contemporanea) sarà necessario digitare il codice del singolo esame, reperibile nella sezione elenco insegnamenti ; è possibile inoltre prenotarsi entro una settimana dalla data d appello riportata in calendario, nonostante eventuali posticipazioni comunicate dal docente. Altra modalità, meno usata per le solite chilometriche file che la caratterizzano, è il ricorso alla segreteria che, una volta comunicati l esame da svolgere, il professore corrispondente e i vostri dati anagrafici (nome, cognome e numero di matricola), vi rilascerà una ricevuta da presentare eventualmente all appello. Non bisogna dimenticare che c è anche la possibilità di far riferimento direttamente al professore (presentandosi in dipartimento durante gli orari di ricevimento previsti) o inviandogli una richiesta tramite posta elettronica, soluzione alla quale è preferibile ricorrere se ve ne sia data l esplicita possibilità o in caso di estrema emergenza: le prenotazioni dell ultimo momento, sul filo del rasoio, non sono sempre gradite. Sul sito di ogni docente inoltre, è talvolta presente il numero di telefono del dipartimento a cui appartiene e col quale può essere utile mettersi in contatto. A questo punto a voi la scelta della modalità di registrazione con il consiglio di non rimandare troppo a lungo, perché rimanda-rimanda si rischia di arrivare al termine dei tempi di prenotazione e, in quella fase, di scelte non ce ne sono davvero più! Sopra due degli otto chioschi per la prenotazione degli esami, situati nei centri comuni di Monte Sant Angelo. Sotto una ricostruzione della dislocazione dei chioschi nella zona della nostra facoltà

gennaio/febbraio 2008 10 Tra monumenti, architettura storica e mercatini: Rossella ha fatto un blitz nella Repubblica Ceca ed è rimasta affascinata. Ecco il suo racconto Praga: una città senza tempo Gli appunti di viaggio Di ROSSELLA TRONCONE Numerose sono le leggende legate alla creazione dell incantevole Praga; da quella del Golem, gigante d argilla costruito per proteggere il popolo ebraico dalle persecuzioni, a quella della principessa Libussa, considerata non solo la fondatrice della città, ma anche colei che ne consentì lo splendore. Tutti racconti nati per tentare di dare una spiegazione alla sua straordinaria bellezza; non a caso, la capitale ceca figura oggi nell elenco dei beni dichiarati patrimonio dell umanità dall Unesco. Mia sorella ed io siamo arrivate la sera del primo dicembre, stanche dopo un volo di circa tre ore, ma non appena abbiamo respirato la coinvolgente aria praghese non siamo riuscite a resistere alla tentazione di partire subito alla scoperta delle sue ricchezze. Abbiamo cominciato dal Ponte Carlo che unisce le due principali parti della città: la vecchia (Stare Mesto) e la piccola (Mala Strana). Con le luci della sera, il ponte diventa particolarmente romantico e si popola di turisti che non possono far ritorno a casa senza aver scattato almeno una foto davanti alle 1993 Praga diviene capitale della Repubblica Ceca. la città conta 1.200.000 abitanti. 1357 Vengono intrapresi i lavori per la costruzione del Ponte Carlo ad opera di P. Parler. 30 L unità monetaria è la corona ceca. Trenta corone valgono un euro. 7 Il Castello di Praga si estende su una superfice di sette ettari. storiche statue che lo costeggiano. La nostra fortuna è stata quella di visitare Praga nel periodo natalizio quando, tra luci e mercatini inseriti tra le bellezze architettoniche, il panorama diventa quasi fiabesco. È come se passeggiando tra le sue stradine ed ammirando i suoi secolari palazzi si tornasse indietro nel tempo rivivendone la storia. Impossibile non visitare la torre del Municipio, nella parte vecchia della città dove l orologio astronomico continua da secoli ad attirare l attenzione della folla lasciando sfilare, allo scoccare dell ora, le statuette raffiguranti gli apostoli. Ancora numerosi sono i luoghi da collocare nella lista dei posti da vedere: il Clementinum, uno dei più grandi palazzi di Praga dove ha sede la biblioteca nazionale (e dal quale si gode di una delle migliori viste panoramiche); piazza San Venceslao, nella città nuova (Nove Mesto), che ospita non solo la statua equestre del Santo ma anche il Museo Nazionale e i negozi, ristoranti e hotel più frequentati dai praghesi e dai turisti; e ancora, il quartiere ebraico con le sue sinagoghe e il vecchio cimitero, il più antico d Europa. Senza dubbio, però, il più importante complesso architettonico è il Castello, che comprende l imponente cattedrale di San Vito, la più grande chiesa gotica della città, custode oggi delle spoglie dei più importanti principi, re e altri protagonisti della storia del paese. Tra i luoghi più caratteristici al suo interno troviamo, poi, oltre al vecchio Palazzo Reale con i suoi giardini dove avvenne la famosa defenestrazione di Praga durante la Guerra dei Trent anni, il Vicolo d Oro, una serie di variopinte casette addossate alle mura del Castello dove abitavano arcieri e mercanti e che oggi ospitano dei caratteristici negozietti di souvenir. Se non si è ancora troppo stanchi dopo aver girato per chiese, musei ed edifici storici tutto il giorno, Praga è in grado di offrire anche tantissime opportunità di divertimento notturno con i suoi numerosissimi ristoranti, bar, pub e ovviamente birrerie, sempre gremite di gente. Ed ecco che il tempo vola via rapido quando ci si trova in un luogo così ricco di cose da fare e posti da vedere. E allora, dopo aver assaporato l atmosfera praghese, ci si prepara per il fatidico ritorno, si riempiono le valige e si è pronti a ripartire, certi solo di voler ritornare ancora una volta prima o poi. CARTOLINE DA PRAGA Dall alto: tetti di Praga; l orologio astronomico; Rossella e la sorella davanti alla cattedrale di San Vito; Rossella davanti al ponte Carlo.