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AG. STAMPA ANSA del 28 novembre 2012 SANITÀ FEDERLAZIO, VIOLATO DIRITTO CURA, GOVERNO INTERVENGA (ANSA) - ROMA, 28 NOV - «Un colpo alla produttività della Regione, la negazione netta al diritto di concertazione, la violazione di un duplice diritto costituzionale come la libertà d'impresa e il diritto di cura dei cittadini». È il commento del presidente di Ferderlazio, Maurizio Flammini, «di fronte alla recente emanazione dei decreti Bondi sul taglio della spesa sanitaria del Lazio». Flamminichiede quindi in una nota «l'intervento del Governo di fronte ad una situazione illegittima». «Anche questa volta si è scelta la strada più comoda, un taglio indiscriminato e orizzontale alla sanità privata in convenzione, cui non viene data alcuna possibilità di replica. Questo in un quadro di assordante silenzio della politica che sembra indifferente al disagio sociale al quale andranno incontro nei prossimi giorni i cittadini del Lazio. I dati parlano chiaro - prosegueflammini - su una manovra complessiva di riduzione della spesa sanitaria per il 2012 di circa 100 milioni di euro, il privato, da solo, ne paga circa 90. In barba alla verifica della qualità e soprattutto ai costi dei servizi offerti. Solo per fare un esempio, un posto letto pagato al privato in convenzione a circa 400 euro al giorno al San Camillo-Forlanini ne costa oltre 1.200». «Il costo medio del personale del servizio sanitario pubblico è di circa 57.000 euro pro-capite contro i 45.000 euro del privato, ma questi dati non sembrano interessare la gestione commissariale - conclude -. Chissà se la Corte dei Conti si interesserà prima o poi di questa situazione? Certo, ben venga la riduzione dei costi ma almeno si inizi da dove pesano di pi sulle tasche dei cittadini. Le nostre strutture - conclude Flammini - dovranno irrimediabilmente chiudere mettendo a serio rischio il diritto alla salute della popolazione, per questo motivo chiedo l'intervento diretto del Governo di fronte ad una situazione illegittima, incostituzionale ed antisindacale, di cui gli attuali attori dovranno renderne conto nelle sedi opportune». (ANSA) YJ4-RO

AG. STAMPA ANSA del 28 novembre 2012 SANITÀ: SOS NEL LAZIO, 'AL COLLASSO, ASSISTENZA A RISCHIO (ANSA) - ROMA, 28 NOV - Sos generale nella sanità del Lazio. Circa 40 tra associazioni e sindacati del settore «superando differenze e diffidenze storiche si sono unite per denunciare l'imminente collasso della sanità regionale» e hanno sottoscritto un appello rivolto tra gli altri al presidente della Repubblica, del Consiglio, al ministro della Salute e al prefetto di Roma, in cui definiscono i livelli essenziali di assistenza «a rischio». Si sta organizzando una manifestazione unitaria sotto la Regione Lazio l'11 dicembre. Nel documento si punta il dito contro il commissario governativo che «pensa di far quadrare i conti sopprimendo servizi e rottamando lavoratori e posti letto, ignorando completamente i bisogni dei cittadini». Per Gianni Nigo della Fp Cgil nel Lazio «c'è un inganno su posti letto: i cittadini residenti nel Lazio al 2011 sono 5.728.688. I posti letto per acuti tra pubblico e privato, fonte Regione, sono 18.160, pari al 3,17 per mille. La spending review dice che dobbiamo portarli al 3 per mille e diventerebbero 17.186. Da tagliare sarebbero 974 e non circa duemila come vuole fare Bondi. Si sta facendo un calcolo folle in cui si considerano persino le barelle come posti letto. La riabilitazione ha 3.823 posti letto, pari allo 0,67 per mille, dato che lo standard di legge è 0,7 in questo caso non solo non bisogna tagliare ma aggiungere 187 posti letto». Enzo Colaiacomo della Federlazio Salute aggiunge: «Il rischio è veder chiudere strutture, soprattutto quelle accreditate che subiscono pesanti tagli. Alcune nostre strutture, autonomamente hanno già deciso di bloccare i ricoveri».«stiamo aspettando una risposta da parte di Bondi altrimenti chiudere sarà un obbligo», dice Jessica Faroni presidente Aiop Lazio. Giuseppe Lavra, segretario Cimo-Asmd (medici ospedalieri) rincara: «La situazione è molto più drammatica di quanto si percepisca, siamo al limite della deflagrazione sociale. Non più di un mese fa in un ospedale di Roma di cui non faccio il nome sono state chiuse quasi tutte le sale operatorie per una giornata perchè non c'erano bisturi. C'è una diffusa situazione di sotto-organico per cui il personale lavora in condizioni estreme». E poi il nodo dei precari. «Ci sono circa 3400 precari della sanità che rischiano di andare a casa», dice ancora Biserna e il senatore Pdl Domenico Gramazio aggiunge: «Se non vengono sanati entro fine anno, se dovessero andar via, saremmo costretti a chiudere una serie di pronto soccorsi e dea di primo e di secondo livello». (ANSA). SANITÀ SOS NEL LAZIO, 'AL COLLASSO,ASSISTENZA A RISCHIO (2) SANITÀ: SOS NEL LAZIO, 'AL COLLASSO,ASSISTENZA A RISCHIÒ (2) (ANSA) - ROMA 28 NOV - Per Gianni Nigo della Fp Cgil nel Lazio «c'è un inganno su posti letto: i cittadini residenti nel Lazio al 2011 sono 5.728.688. I posti letto per acuti tra pubblico e privato, fonte Regione, sono 18.160, pari al 3,17 per mille. La spending review dice che dobbiamo portarli al 3 per mille e diventerebbero 17.186. Da tagliare sarebbero 974 e non circa duemila come vuole fare Bondi. Si sta facendo un calcolo folle in cui si

considerano persino le barelle come posti letto. La riabilitazione ha 3.823 posti letto, pari allo 0,67 per mille, dato che lo standard di legge è 0,7 in questo caso non solo non bisogna tagliare ma aggiungere 187 posti letto». Enzo Colaiacomo della Federlazio Salute aggiunge: «Il rischio è veder chiudere strutture, soprattutto quelle accreditate che subiscono pesanti tagli. Alcune nostre strutture, autonomamente hanno già deciso di bloccare i ricoveri. La situazione è talmente difficile che siamo arrivati al punto di aderire ad una battaglia comune per la difesa». Antonio Cuozzo (Ugl) sottolinea «la straordinarietà di tante sigle insieme per la salvezza del sistema sanitario regionale». «La verità è che il Lazio è il laboratorio per lo smantellamento del sistema sanitario», sostiene Alessandro Biserna dalla Uil Fpl. «Stiamo aspettando una risposta da parte di Bondi altrimenti chiudere sarà un obbligo», dice Jessica Faroni presidente Aiop Lazio. Giuseppe Lavra, segretario Cimo- Asmd (medici ospedalieri) rincara: «La situazione è molto più drammatica di quanto si percepisca, siamo al limite della deflagrazione sociale. Non più di un mese fa in un ospedale di Roma di cui non faccio il nome sono state chiuse quasi tutte le sale operatorie per una giornata perchè non c'erano bisturi. C'è una diffusa situazione di sotto-organico per cui il personale lavora in condizioni estreme. Ho proposto un giorno di sciopero bianco lavorato e solidale in cui i medici lavorano e devolvono gli stipendi direttamente alle cure dei cittadini». E poi il nodo dei precari. «Ci sono circa 3400 precari della sanità che rischiano di andare a casa», dice ancora Biserna e il senatore Pdl Domenico Gramazio aggiunge: «Se non vengono sanati entro fine anno, se dovessero andar via, saremmo costretti a chiudere una serie di pronto soccorsi e dea di primo e di secondo livello». (ANSA) YJ4-RO

AG. STAMPA ADNKRONOS del 28 novembre 2012 SANITÀ: FEDERLAZIO, INTERVENGA GOVERNO PER SOSPENSIONE DECRETO BONDI Roma, 28 nov. - (Adnkronos) - «Un colpo alla produttività della Regione, la negazione netta al diritto di concertazione, la violazione di un duplice diritto costituzionale come la libertà d'impresa e il diritto di cura dei cittadini». Questo il duro commento del presidente di Ferderlazio, Maurizio Flammini, di fronte alla recente emanazione dei decreti Bondi sul taglio della spesa sanitaria del Lazio. «Anche questa volta si è scelta la strada più comoda, un taglio indiscriminato e orizzontale alla sanità privata in convenzione, cui non viene data alcuna possibilità di replica - prosegue - Questo in un quadro di assordante silenzio della politica che sembra indifferente al disagio sociale al quale andranno incontro nei prossimi giorni i cittadini del Lazio». «I dati parlano chiaro - continua Flammini - su una manovra complessiva di riduzione della spesa sanitaria per il 2012 di circa 100 milioni di euro, il privato, da solo, ne paga circa 90. In barba alla verifica della qualità e soprattutto ai costi dei servizi offerti. Solo per fare un esempio, un posto letto pagato al privato in convenzione a circa 400 euro al giorno al San Camillo-Forlanini ne costa oltre 1.200». (segue) (Rre/Ct/Adnkronos) 28-NOV-12 17:19 NNN SANITÀ: FEDERLAZIO, INTERVENGA GOVERNO PER SOSPENSIONE DECRETO BONDI (2) (Adnkronos) - «Il costo medio del personale del servizio sanitario pubblico è di circa 57.000 euro pro-capite contro i 45.000 euro del privato, ma questi dati non sembrano interessare la gestione commissariale. Chissà se la Corte dei Conti si interesserà prima o poi di questa situazione? Certo, ben venga la riduzione dei costi ma almeno si inizi da dove pesano di più sulle tasche dei cittadini». «Le nostre strutture - conclude Flammini - dovranno irrimediabilmente chiudere mettendo a serio rischio il diritto alla salute della popolazione, per questo motivo chiedo l'intervento diretto del Governo di fronte ad una situazione illegittima, incostituzionale ed antisindacale, di cui gli attuali attori dovranno renderne conto nelle sedi opportune». (Rre/Ct/Adnkronos) 28-NOV-12 17:26 NNN

AG. STAMPA OMNIROMA del 28 novembre 2012 SANITÀ, FEDERLAZIO INTERVENGA GOVERNO PER SOSPENSIONE DECRETO BONDI (OMNIROMA) Roma, 28 NOV - «Un colpo alla produttività della Regione, la negazione netta al diritto di concertazione, la violazione di un duplice diritto costituzionale come la libertà d'impresa e il diritto di cura dei cittadini». Così in una nota il presidente di Ferderlazio, Maurizio Flammini, di fronte alla recente emanazione dei decreti Bondi sul taglio della spesa sanitaria del Lazio. «Anche questa volta si è scelta la strada più comoda, un taglio indiscriminato e orizzontale alla sanità privata in convenzione, cui non viene data alcuna possibilità di replica. Questo in un quadro di assordante silenzio della politica che sembra indifferente al disagio sociale al quale andranno incontro nei prossimi giorni i cittadini del Lazio. I dati parlano chiaro prosegue Flammini - su una manovra complessiva di riduzione della spesa sanitaria per il 2012 di circa 100 milioni di euro, il privato, da solo, ne paga circa 90. In barba alla verifica della qualità e soprattutto ai costi dei servizi offerti. Solo per fare un esempio, un posto letto pagato al privato in convenzione a circa 400 euro al giorno al San Camillo-Forlanini ne costa oltre 1.200». «Il costo medio del personale del servizio sanitario pubblico è di circa 57.000 euro pro-capite contro i 45.000 euro del privato, ma questi dati non sembrano interessare la gestione commissariale. Chissà se la Corte dei Conti si interesserà prima o poi di questa situazione? Certo, ben venga la riduzione dei costi ma almeno si inizi da dove pesano di più sulle tasche dei cittadini. Le nostre strutture - conclude Flammini - dovranno irrimediabilmente chiudere mettendo a serio rischio il diritto alla salute della popolazione, per questo motivo chiedo l'intervento diretto del Governo di fronte ad una situazione illegittima, incostituzionale ed antisindacale, di cui gli attuali attori dovranno renderne conto nelle sedi opportune».

Ultim'ora CRONACA Sanita': Federlazio, intervenga governo per sospensione decreto Bondi Roma, 28 nov. - "Un colpo alla produttivita' della Regione, la negazione netta al diritto di concertazione, la violazione di un duplice diritto costituzionale come la liberta' d'impresa e il diritto di cura dei cittadini". Questo il duro commento del presidente di Ferderlazio, Maurizio Flammini, di fronte alla recente emanazione dei decreti Bondi sul taglio della spesa sanitaria del Lazio. "Anche questa volta si e' scelta la strada piu' comoda, un taglio indiscriminato e orizzontale alla sanita' privata in convenzione, cui non viene data alcuna possibilita' di replica - prosegue - Questo in un quadro di assordante silenzio della politica che sembra indifferente al disagio sociale al quale andranno incontro nei prossimi giorni i cittadini del Lazio". "I dati parlano chiaro - continua Flammini - su una manovra complessiva di riduzione della spesa sanitaria per il 2012 di circa 100 milioni di euro, il privato, da solo, ne paga circa 90. In barba alla verifica della qualita' e soprattutto ai costi dei servizi offerti. Solo per fare un esempio, un posto letto pagato al privato in convenzione a circa 400 euro al giorno al San Camillo-Forlanini ne costa oltre 1.200". (segue)

Ultim'ora CRONACA Sanita': Federlazio, intervenga governo per sospensione decreto Bondi (2) Roma, 28 nov. 2012 - "Il costo medio del personale del servizio sanitario pubblico e' di circa 57.000 euro pro-capite contro i 45.000 euro del privato, ma questi dati non sembrano interessare la gestione commissariale. Chissa' se la Corte dei Conti si interessera' prima o poi di questa situazione? Certo, ben venga la riduzione dei costi ma almeno si inizi da dove pesano di piu' sulle tasche dei cittadini". "Le nostre strutture - conclude Flammini - dovranno irrimediabilmente chiudere mettendo a serio rischio il diritto alla salute della popolazione, per questo motivo chiedo l'intervento diretto del Governo di fronte ad una situazione illegittima, incostituzionale ed antisindacale, di cui gli attuali attori dovranno renderne conto nelle sedi opportune".

(LZ) SANITA': FEDERLAZIO, INTERVENGA GOVERNO PER SOSPENSIONE DECRETO BONDI (DIRE) Roma, 28 nov. - Un colpo alla produttività della Regione, la negazione netta al diritto di concertazione, la violazione di un duplice diritto costituzionale come la libertà d impresa e il diritto di cura dei cittadini. Questo il duro commento del Presidente di Ferderlazio, Maurizio Flammini, di fronte alla recente emanazione dei decreti Bondi sul taglio della spesa sanitaria del Lazio. Anche questa volta si è scelta la strada più comoda, un taglio indiscriminato e orizzontale alla sanità privata in convenzione, cui non viene data alcuna possibilità di replica. Questo in un quadro di assordante silenzio della politica che sembra indifferente al disagio sociale al quale andranno incontro nei prossimi giorni i cittadini del Lazio. I dati parlano chiaro - prosegue Flammini - su una manovra complessiva di riduzione della spesa sanitaria per il 2012 di circa 100 milioni di euro, il privato, da solo, ne paga circa 90. In barba alla verifica della qualità e soprattutto ai costi dei servizi offerti. Solo per fare un esempio, un posto letto pagato al privato in convenzione a circa 400 euro al giorno al San Camillo-Forlanini ne costa oltre 1.200. Il costo medio del personale del servizio sanitario pubblico è di circa 57.000 euro pro-capite contro i 45.000 euro del privato, ma questi dati non sembrano interessare la gestione commissariale. Chissà se la Corte dei Conti si interesserà prima o poi di questa situazione? Certo, ben venga la riduzione dei costi ma almeno si inizi da dove pesano di più sulle tasche dei cittadini. Le nostre strutture - conclude Flammini - dovranno irrimediabilmente chiudere mettendo a serio rischio il diritto alla salute della popolazione, per questo motivo chiedo l intervento diretto del Governo di fronte ad una situazione illegittima, incostituzionale ed antisindacale, di cui gli attuali attori dovranno renderne conto nelle sedi opportune. (Com/Rel/ Dire) 17.05 28-11-12

Mercoledì 28 novembre 2012 Sanita': Eederlazio, intervenga Governo per sospensione decreto Bondi Roma, 28 nov. - Un colpo alla produttività della Regione, la negazione netta al diritto di concertazione, la violazione di un duplice diritto costituzionale come la libertà d impresa e il diritto di cura dei cittadini. Questo il duro commento del Presidente di Ferderlazio, Maurizio Flammini, di fronte alla recente emanazione dei decreti Bondi sul taglio della spesa sanitaria del Lazio. Anche questa volta si è scelta la strada più comoda, un taglio indiscriminato e orizzontale alla sanità privata in convenzione, cui non viene data alcuna possibilità di replica. Questo in un quadro di assordante silenzio della politica che sembra indifferente al disagio sociale al quale andranno incontro nei prossimi giorni i cittadini del Lazio. I dati parlano chiaro - prosegue Flammini - su una manovra complessiva di riduzione della spesa sanitaria per il 2012 di circa 100 milioni di euro, il privato, da solo, ne paga circa 90. In barba alla verifica della qualità e soprattutto ai costi dei servizi offerti. Solo per fare un esempio, un posto letto pagato al privato in convenzione a circa 400 euro al giorno al San Camillo-Forlanini ne costa oltre 1.200. Il costo medio del personale del servizio sanitario pubblico è di circa 57.000 euro procapite contro i 45.000 euro del privato, ma questi dati non sembrano interessare la gestione commissariale. Chissà se la Corte dei Conti si interesserà prima o poi di questa situazione? Certo, ben venga la riduzione dei costi ma almeno si inizi da dove pesano di più sulle tasche dei cittadini. Le nostre strutture - conclude Flammini - dovranno irrimediabilmente chiudere mettendo a serio rischio il diritto alla salute della popolazione, per questo motivo chiedo l intervento diretto del Governo di fronte ad una situazione illegittima, incostituzionale ed antisindacale, di cui gli attuali attori dovranno renderne conto nelle sedi opportune. ---------- From: Ufficio Stampa FEDERLAZIO stampa@federlazio.it PUBBLICATO DA REDAZIONE DEL CORRIEREDELWEB.IT ALLE 17.05

Tagli alla Sanità, appello di 40 associazioni "L'assistenza nel Lazio rischia il collasso" Sos al governo e al Quirinale: i posti letto da tagliare sarebbero 964. In pericolo anche migliaia di posti di lavoro di ANNA RITA CILLIS Compatte nel lanciare una richiesta di aiuto per la sanità del Lazio messa a dura prova dai tagli. Per la prima volta quaranta tra sigle sindacali e associazioni del comparto si sono unite per denunciare il rischio "di un imminente collasso" dell'intero settore. Un grido di allarme, il loro, che si è tradotto anche in un appello inviato al presidente della Repubblica, del Consiglio, al ministro della Salute, al prefetto di Roma, e al commissario ad acta. Appello nel quale sottolineano come, in questo momento, siamo a rischio anche i livelli essenziali di assistenza. "Sono già stati fatti dei tagli nella sanità privata e classificata e se predispongono di nuovi anche nel pubblico oltre a vere e proprie dismissioni di parti del sistema che non risaneranno la sanità ma la porteranno al collasso definitivo", spiegano mettendo l'accento poi anche sulla questione precari: "Al collasso strutturale e organizzativo rischia di associarsi una altrettanto grave caduta occupazionale" per circa 3400 lavoratori a termine. Poi nel documento puntano il dito contro il commissario governativo che "pensa di far quadrare i conti sopprimendo servizi e rottamando lavoratori e posti letto, ignorando i cittadini". E a questo proposito, Gianni Nigro, della Fp Cgil fornisce alcuni dati sui tagli, già anticipati sin dai primi di luglio da Repubblica. "I posti letto per acuti da tagliare sarebbero 964". Un conto "facile da fare - spiega il sindacalista - i residenti del Lazio sono 5.728.688, i posti letto sono 18.160, pari al 3,17 per mille abitanti. La spending review ci impone di portarli al 3 per mille dunque a 17.186. Chi parla di altre cifre sbaglia di grosso o è in malafede". Poi Nigro aggiunge: "Ora chiediamo di fermare la partita e di rivedere il tutto dopo le elezioni regionali in modo da poterne ragionare con

la nuova giunta". Intanto le quaranta realtà, tra sigle sindacali e associazioni annunciano una manifestazione per martedì 11 dicembre sotto la Regione. Un sit-in "per denunciare la violazione del diritto costituzionale alla Salute che si sta per configurare nel Lazio attraverso un oscuro e drammatico disegno di tagli", dice invece Antonio Cuozzo, segretario dell'ugl Sanità, "chiediamo alla Regione un'immediata inversione di marcia a difesa del Servizio sanitario regionale che è al collasso e i livelli essenziali di assistenza sono messi a serio rischio". Tagli che sono "un colpo alla produttività della Regione, la negazione al diritto costituzionale per la libertà d'impresa e per il diritto di cura dei cittadini" per il presidente di Ferderlazio, Maurizio Flammini. Ma il ministro della Salute, Renato Balduzzi, rispondendo alla Camera a un'interrogazione sulla necessità di rivedere il piano di rientro del Lazio è stato chiaro: "Siamo in presenza di una Regione che ha bisogno di rientrare". Intanto le proteste vanno avanti: oggi tocca al "Comitato per la Difesa del San Raffaele" che sarà di nuovo sotto la sede della Regione "per scongiurare la chiusura della casa di cura San Raffaele di Cassino e di Villa del Buon Respiro a Viterbo". E un Sos arriva anche dai ricercatori del San RaffaelePisana: "È paradossale - dicono - mentre a livello nazionale si varano norme per incentivare le assunzioni di ricercatori noi rischiamo di scomparire per la mancata attuazione di piani concordati". (29 novembre 2012) RIPRODUZIONE RISERVATA

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http://impresamia.com SANITA' - Lazio: Federlazio, Governo sospenda "decreto Bondi" Un colpo alla produttività della Regione, la negazione netta al diritto di concertazione, la violazione di un duplice diritto costituzionale come la libertà d impresa e il diritto di cura dei cittadini. Questo il duro commento delpresidente di Ferderlazio, Maurizio Flammini, di fronte alla recente emanazione dei decreti Bondi sul taglio della spesa sanitaria del Lazio. Anche questa volta si è scelta la strada più comoda - ha osservato Flammini - un taglio indiscriminato e orizzontale alla sanità privata in convenzione, cui non viene data alcuna possibilità di replica. Questo in un quadro di assordante silenzio della politica che sembra indifferente al disagio sociale al quale andranno incontro nei prossimi giorni i cittadini del Lazio. I dati parlano chiaro - pha aggiunto il presidentedi Federlazio - su una manovra complessiva di riduzione della spesa sanitaria per il 2012 di circa 100 milioni di euro, il privato, da solo, ne paga circa 90. In barba alla verifica della qualità e soprattutto ai costi dei servizi offerti. Solo per fare un esempio, un posto letto pagato al privato in convenzione a circa 400 euro al giorno al San Camillo- Forlanini ne costa oltre 1.200. Il costo medio del personale del servizio sanitario pubblico è di circa 57.000 euro pro-capite contro i 45.000 euro del privato - ha sottolineato Flammini - ma questi dati non sembrano interessare la gestione commissariale. Chissà se la Corte dei Conti si interesserà prima o poi di questa situazione? Certo, ben venga la riduzione dei costi ma almeno si inizi da dove pesano di più sulle tasche dei cittadini. Le nostre strutture - ha affermato il presidente di Federlazio - dovranno irrimediabilmente chiudere mettendo a serio rischio il diritto alla salute della popolazione, per questo motivo chiedo l intervento diretto del Governo di fronte ad una situazione illegittima, incostituzionale ed antisindacale, di cui gli attuali attori dovranno renderne conto nelle sedi opportune. 28 novembre 2012

28/11/2012 ore 16.43 Federlazio, no al decreto Bondi Un colpo alla produttività della Regione, la negazione netta al diritto di concertazione, la violazione di un duplice diritto costituzionale come la libertà d'impresa e il diritto di cura dei cittadini. Questo il duro commento del Presidente di Ferderlazio, Maurizio Flammini, di fronte alla recente emanazione dei decreti Bondi sul taglio della spesa sanitaria del Lazio. Anche questa volta si è scelta la strada più comoda, un taglio indiscriminato e orizzontale alla sanità privata in convenzione, cui non viene data alcuna possibilità di replica. Questo in un quadro di assordante silenzio della politica che sembra indifferente al disagio sociale al quale andranno incontro nei prossimi giorni i cittadini del Lazio.

agenzia giornalistica Repubblica 28/11/2012-17:47 Sanità: Federlazio, intervenga Governo per sospensione Decreto Bondi Un colpo alla produttività della Regione per il Presidente Maurizio Flammini Un colpo alla produttività della Regione, la negazione netta al diritto di concertazione, la violazione di un duplice diritto costituzionale come la libertà d impresa e il diritto di cura dei cittadini. Questo il duro commento del Presidente di Ferderlazio, Maurizio Flammini, di fronte alla recente emanazione dei decreti Bondi sul taglio della spesa sanitaria del Lazio. Anche questa volta si è scelta la strada più comoda, un taglio indiscriminato e orizzontale alla sanità privata in convenzione, cui non viene data alcuna possibilità di replica. Questo in un quadro di assordante silenzio della politica che sembra indifferente al disagio sociale al quale andranno incontro nei prossimi giorni i cittadini del Lazio. I dati parlano chiaro - prosegue Flammini - su una manovra complessiva di riduzione della spesa sanitaria per il 2012 di circa 100 milioni di euro, il privato, da solo, ne paga circa 90. In barba alla verifica della qualità e soprattutto ai costi dei servizi offerti. Solo per fare un esempio, un posto letto pagato al privato in convenzione a circa 400 euro al giorno al San Camillo-Forlanini ne costa oltre 1.200. Il costo medio del personale del servizio sanitario pubblico è di circa 57.000 euro procapite contro i 45.000 euro del privato, ma questi dati non sembrano interessare la gestione commissariale. Chissà se la Corte dei Conti si interesserà prima o poi di questa situazione? Certo, ben venga la riduzione dei costi ma almeno si inizi da dove pesano di più sulle tasche dei cittadini. Le nostre strutture - conclude Flammini - dovranno irrimediabilmente chiudere mettendo a serio rischio il diritto alla salute della popolazione, per questo motivo chiedo l intervento diretto del Governo di fronte ad una situazione illegittima, incostituzionale ed antisindacale, di cui gli attuali attori dovranno renderne conto nelle sedi opportune.

1. TMNEWS mercoledì 28 novembre 2012, 16.33.12 Sanità/ Federlazio: decreti Bondi colpo a produttività Lazio ZCZC Sanità/ Federlazio: decreti Bondi colpo a produttività Lazio Roma, 28 nov. (TMNews) - Secondo Maurizio Flammini, presidente di Federlazio, i decreti Bondi sul taglio della spesa sanitaria del Lazio rappresentano "un colpo alla produttività della Regione, la negazione netta al diritto di concertazione, la violazione di un duplice diritto costituzionale come la libertà d' impresa e il diritto di cura dei cittadini". "Anche questa volta si è scelta la strada più comoda - spiega Flammini - un taglio indiscriminato e orizzontale alla sanità privata in convenzione, cui non viene data alcuna possibilità di replica. Questo in un quadro di assordante silenzio della politica che sembra indifferente al disagio sociale al quale andranno incontro nei prossimi giorni i cittadini del Lazio". Su una manovra complessiva di riduzione della spesa sanitaria per il 2012 di circa 100 milioni di euro, il privato, da solo, ne paga circa 90. "In barba alla verifica della qualità e soprattutto ai costi dei servizi offerti. Solo per fare un esempio - prosegue Flammini - un posto letto pagato al privato in convenzione a circa 400 euro al giorno al San Camillo-Forlanini ne costa oltre 1.200". Ancora, il costo medio del personale del servizio sanitario pubblico è di circa 57.000 euro pro-capite contro i 45.000 euro del privato, "ma questi dati non sembrano interessare la gestione commissariale. Chissà se la Corte dei Conti si interesserà prima o poi di questa situazione? Certo, ben venga la riduzione dei costi ma almeno si inizi da dove pesano di più sulle tasche dei cittadini". "Le nostre strutture - conclude Flammini - dovranno irrimediabilmente chiudere mettendo a serio rischio il diritto alla salute della popolazione, per questo motivo chiedo l' intervento diretto del Governo di fronte ad una situazione illegittima, incostituzionale ed antisindacale, di cui gli attuali attori dovranno renderne conto nelle sedi opportune". Red7Apa 28 NOV 2012 163313 NNN

Sanità/ Federlazio: decreti Bondi colpo a produttività Lazio 28 nov 2012. Secondo Maurizio Flammini, presidente di Federlazio, i decreti Bondi sul taglio della spesa sanitaria del Lazio rappresentano "un colpo alla produttività della Regione, la negazione netta al diritto di concertazione, la violazione di un duplice diritto costituzionale come la libertà d' impresa e il diritto di cura dei cittadini". "Anche questa volta si è scelta la strada più comoda - spiega Flammini - un taglio indiscriminato e orizzontale alla sanità privata in convenzione, cui non viene data alcuna possibilità di replica. Questo in un quadro di assordante silenzio della politica che sembra indifferente al disagio sociale al quale andranno incontro nei prossimi giorni i cittadini del Lazio". Su una manovra complessiva di riduzione della spesa sanitaria per il 2012 di circa 100 milioni di euro, il privato, da solo, ne paga circa 90. "In barba alla verifica della qualità e soprattutto ai costi dei servizi offerti. Solo per fare un esempio - prosegue Flammini - un posto letto pagato al privato in convenzione a circa 400 euro al giorno al San Camillo-Forlanini ne costa oltre 1.200". Ancora, il costo medio del personale del servizio sanitario pubblico è di circa 57.000 euro pro-capite contro i 45.000 euro del privato, "ma questi dati non sembrano interessare la gestione commissariale. Chissà se la Corte dei Conti si interesserà prima o poi di questa situazione? Certo, ben venga la riduzione dei costi ma almeno si inizi da dove pesano di più sulle tasche dei cittadini". "Le nostre strutture - conclude Flammini - dovranno irrimediabilmente chiudere mettendo a serio rischio il diritto alla salute della popolazione, per questo motivo chiedo l' intervento diretto del Governo di fronte ad una situazione illegittima, incostituzionale ed antisindacale, di cui gli attuali attori dovranno renderne conto nelle sedi opportune".