Il RAPPORTO COMUNE è diviso in due parti



Documenti analoghi
Traforo del Monte Bianco. Ing. Pasquale Cialdini

Allegato 3 Traforo Frejus, Ing. Pasquale Cialdini

Interventi tecnici e pianificazione binazionale dell emergenza dei trafori stradali transfrontalieri Roma 19 dicembre 2014

RELAZIONE CALCOLO CARICO INCENDIO VERIFICA TABELLARE RESISTENZA AL FUOCO **** **** **** D.M. Interno 09 Marzo 2007 D.M. 16 Febbraio 2007 L.C.

ALLEGATO 2 SCHEDE VALUTAZIONE SINGOLI TUNNEL ITALIANI

ALLEGATO 2 SCHEDE VALUTAZIONE SINGOLI TUNNEL ITALIANI

LA FORMAZIONE SULLA SICUREZZA SETTEMBRE/DICEMBRE 2015 CONFAPINDUSTRIA EMILIA ROMAGNA

N O M I N A INCARICATI DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO E GESTIONE DELLE EMERGENZE

Impianti per lo scarico di fumo e calore

Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi

Formazione ed Informazione dei Lavoratori ai sensi del D.Lgs 81/08 e s. m. i., art. 36 e 37

La valutazione del rischio chimico

REGOLAMENTAZIONE DELLA CIRCOLAZIONE DEI VEICOLI PESANTI IN AUTOSTRADA IN PRESENZA DI NEVE

PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE

Esperienze di esercitazioni e prova di incendio nella galleria Morgex Nord

PREVENZIONE INCENDI norme e procedure

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA

CORSI DI FORMAZIONE SPECIFICA

Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi

RELAZIONE TECNICA INQUADRAMENTO GENERALE

CONVEGNO regionale DIRIGENTI SCOLASTICI LA GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE ISTTITUZIONI SCOLASTICHE: 1 Dicembre 2014

D. LGS 81/2008. Informazione ai lavoratori

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

DOSSIER CORSI DI FORMAZIONE GENNAIO - DICEMBRE 2015

BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 STRUTTURA D.M. 19 MARZO 2015

Martedì 26 Luglio :15 - Ultimo aggiornamento Martedì 26 Luglio :25

La sicurezza sul lavoro. Concetti di base e accenni alla normativa vigente

Varcare le Alpi - Fase Rossa e sistema contagocce

La protezione civile questa sconosciuta

RSPP - CARATTERISTICHE

Ordine degli Ingegneri della Provincia di Vicenza

SISTEMI DI INONDAZIONE DI SCHIUMOGENO AD ARIA COMPRESSA

REGOLAMENTO COMUNALE DEI PASSI CARRABILI. (Artt. 22, 26 e 27 del Codice della Strada Art. 46 del relativo Regolamento di esecuzione)

APG AREA PROGETTO GENOVA SCHEDA DESCRITTIVA PROGETTO

Lista di controllo Allegato 11 FORMAZIONE INFORMAZIONE ADDESTRAMENTO

LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea,

Il Preposto nella scuola

GENNAIO Articoli e Comma Tipo N. Violaz. Tot.. 7 Circolava in c.a. in senso contrario a quello consentito dalla segnaletica verticale Verbali 1 41,00

CATALOGO TEMATICA SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO CATALOGO OFFERTA FORMATIVA TEMATICA SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO

Principali adempimenti obbligatori ai sensi del D.LGS. 81/08

Prevenzione e protezione incendi nelle attività industriali

Progetto Labor - Linea 4 Emersì Sicurezza nei luoghi di lavoro ed Emersione del lavoro irregolare

ALLEGATO 1 Analisi delle serie storiche pluviometriche delle stazioni di Torre del Lago e di Viareggio.

D.M. 10 marzo Piano Emergenza Evacuazione

Seminario su D.Lgs.81/08

2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

Concetti generali in tema di PREVENZIONE e SICUREZZA del lavoro

DOCUMENTO INFORMATIVO RELATIVO A OPERAZIONI DI MAGGIORE RILEVANZA CON PARTI CORRELATE

GESTIONE DELLE EMERGENZE DI SERVIZIO

Misure gestionali per la prevenzione e la protezione contro le esplosioni da polveri

DOCUMENTO INFORMATIVO RELATIVO AD OPERAZIONI DI MAGGIORE RILEVANZA CON PARTI CORRELATE

INCONVENIENTE GRAVE aeromobile Socata TB 9, marche I-IAEP

ORGANIZZAZIONE AZIENDALE Capitolo 2

Parte I. Prof. Ing. Francesco Canestrari Università Politecnica delle Marche

APPLICATION SHEET Luglio

Corso di formazione per Addetto al Servizio di Emergenza - Prevenzione incendio

ISTITUTO COMPRENSIVO DI PREGANZIOL SCUOLA DELL INFANZIA, SCUOLA PRIMARIA E SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO VIA A. MANZONI, 1 PREGANZIOL (TV)

GUIDA ALLA COMPILAZIONE DEL MOD. OT/20

SICUREZZA E SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA

LA FORMAZIONE SULLA SICUREZZA 2015 PMINFORMA CONFAPINDUSTRIA PIACENZA 1

MINISTERO DELL'INTERNO

Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili

D. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

SEZIONE CONEGLIANO VITTORIO VENETO

Sistema di diagnosi CAR TEST

LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI La comprensione

Capitolo 4 - Teoria della manutenzione: la gestione del personale

Informazioni generali. Progetto: GALLERIA DI SICUREZZA DEL FREJUS. Tipologia di opera: Tunnel autostradale. Proponente: SITAF SpA

PIANO DI EMERGENZA INCENDIO

Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013.

Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS

O SSERVATORIO PROVINCIALE SICUREZZA STRADALE

ISTITUTO COMPRENSIVO DI PREGANZIOL VERBALE RELATIVO ALLE PROVE DI EVACUAZIONE IN CASO DI EMERGENZA INCENDIO ESEGUITE SUI PLESSI

Con la presente portiamo a conoscenza quanto sotto riportato

COMUNE DI MONTECATINI TERME Viale Verdi, Provincia di Pistoia - Tel. 0572/ Fax 0572/ REGOLAMENTO

SINPER S.n.c. SICUREZZA & PRIVACY SICUREZZA & PRIVACY. Via XII Ottobre, 12/1/A GENOVA - partita IVA : cod. fiscale :

RUOLI E FUNZIONI DEI SOGGETTI DEL SISTEMA PREVENZIONISTICO

Organizzazione della sicurezza nell Università degli Studi di Pavia

CHECK-LIST PER LA VALUTAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO (SGSSL) A SCUOLA

DOCUMENTO INFORMATIVO RELATIVO AD OPERAZIONI DI MAGGIORE RILEVANZA CON PARTI CORRELATE

Celle frigorifere e lavori in isolamento. Il lavoro isolato casi di studio. rivetta sistemi

REGOLE DEL CODICE DELLA STRADA PER LA CIRCOLAZIONE DELLE BICICLETTE

Programma di formazione, informazione e. addestramento del personale addetto

DOCUMENTO INFORMATIVO RELATIVO AD OPERAZIONI DI MAGGIORE RILEVANZA CON PARTI CORRELATE

Formazione Particolare Aggiuntiva Preposti Accordo Stato Regioni del 21 dicembre 2011

CAV S.p.A. Concessioni ni Autostradali Venete

RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ALL ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI AZIONISTI

DOCUMENTO INFORMATIVO RELATIVO AD OPERAZIONI DI MAGGIORE RILEVANZA CON PARTI CORRELATE

PROPOSTA DI LEGGE. D iniziativa dell On. Lucia Esposito. eliminazione dell obbligo di vidimazione del Registro Infortuni sul lavoro a

DETERMINAZIONI IN ORDINE ALLE DIMENSIONI DELLE STRADE ED ALLE DISTANZE DI RISPETTO STRADALI E DEI TRACCIATI FERROVIARI DI PROGETTO

IS DIR 09 ISTRUZIONE SICUREZZA DOCENTI

Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi

Firenze A. Colzani - L. Rota. 01/12/2013 Servizio Acquisti

Metodologia di monitoraggio Impianti fotovoltaici

CIRCOLARE N.22/E. Roma, 11 luglio 2014

Allegato II. La durata ed i contenuti della formazione sono da considerarsi minimi. 3. Soggetti formatori e sistema di accreditamento

Comune di Monserrato Provincia di Cagliari Settore Urbanistica ed Edilizia Privata

istraffic Sistema di monitoraggio Traffico

PROBLEMATICHE SEGNALATE DALLE SCUOLE

Transcript:

Il RAPPORTO COMUNE è diviso in due parti 1 Parte Le circostanze della catastrofe a) il tunnel del Monte Bianco nel 1999 b) consegne di sicurezza e regolamento di circolazione c) organizzazione della sicurezza d) organizzazione dei soccorsi al momento dell incendio e) elementi di analisi sullo sviluppo dell incendio e l ampiezza della catastrofe f) i rapporti di inchiesta francese ed italiano 2 Parte Le proposte contenente 41 raccomandazioni a) organizzazione istituzionale b) istallazioni di sicurezza e di esercizio c) organizzazione dei mezzi di soccorso d) informazione e formazione degli utenti e) regolamentazione dei veicoli

Le 41 raccomandazioni a) organizzazione istituzionale: 1 6 : attività della Commissione Intergovernativa di controllo e la creazione del Comitato di sicurezza per i trafori (M.Bianco, Frejus) 7 9 : attività delle Società concessionarie e creazione di una direzione unica di esercizio b) istallazioni di sicurezza e di esercizio: 10 17 : attrezzature ed impianti (posto di comando unico PC; sistema informatizzato di controllo e comando GTC; potenziamento del sistema di ventilazione; sistemi di controllo veicoli velocità, interdistanza, temperatura, sagoma, DAI,; segnaletica p.m.v., barre d arresto 18 21 : ingegneria civile (oltre alla ricostruzione dei tratti ammalorati, istallazione di 36 rifugi, collegamento di tutti i rifugi tra loro e con i due accessi al traforo) 22 24 : regolamentazione della circolazione (distanza di sicurezza, controllo del rispetto delle norme, ispezione dei camion all ingresso) 25 28 : con una revisione delle consegne di sicurezza c) organizzazione dei mezzi di soccorso: 29 34 : coordinamento tra attività dei mezzi di soccorso delle Società e delle Autorità pubbliche con l obiettivo di intervenire entro cinque minuti dall allarme d) informazione e formazione degli utenti: 35 37 e) regolamentazione dei veicoli: 38-41

TRAFORO DEL MONTE BIANCO Sistema di evacuazione

TRAFORO DEL MONTE BIANCO Interno di un Luogo Sicuro

TRAFORO DEL MONTE BIANCO Posto Interno di Soccorso

TRAFORO AUTOSTRADALE DEL FREJUS Piazzale Lato Francia Navetta e Mezzo antincendio dei VV.F.

TRAFORO AUTOSTRADALE DEL FREJUS Piazzale Lato Francia Centro addestramento squadre di soccorso

TRAFORO AUTOSTRADALE DEL FREJUS Sezione tipo (diametro circa 10,70 m) carreggiata 9,00 m + 2 marciapiedi di (0,50 + 0,60 m)

TRAFORO AUTOSTRADALE DEL FREJUS Sezione tipo (durante i lavori di costruzione)

L esperienza acquisita dall incidente del giugno 2005 nel Traforo del Frejus Il 4 giugno 2005 si è sviluppato un incendio al centro del traforo (nella zona ricadente nel territorio francese) causato da un mezzo pesante che trasportava pneumatici. L incendio si è trasmesso ad altri 3 veicoli pesanti che si erano accodati, provocando la morte di due persone e gravi danni strutturali alla volta. I lavori di ripristino sono durati due mesi, duranti i quali è stato chiuso il traforo e la circolazione ha potuto riprendere nelle condizioni di traffico precedenti all incendio solo dopo il mese di novembre. Lo sviluppo rapido del fuoco e dei fumi ha determinato fin dai primi minuti situazioni critiche per gli utenti ed anche per i soccorritori. I vigili del fuoco sono potuti intervenire in maniera efficace solo da un lato del traforo, in quanto l altro era ostruito sia dai veicoli fermi che dal fumo. Le particolari condizioni meteo-climatiche non hanno consentito l efficace estrazione dei fumi da parte dell impianto di ventilazione con la conseguente propagazione dei fumi in direzione dell uscita lato Italia, dalla quale pertanto i mezzi di soccorso non sono potuti penetrare con la dovuta tempestività a causa della scarsa visibilità e della elevata temperatura. Di fatto la lotta all incendio è avvenuta solo dal fronte francese con evidenti difficoltà e ritardi nell estinzione dell incendio che è durato diverse ore.

A seguito dell esperienza maturata in occasione dell incendio del 4 giugno 2005 nel traforo del Frejus, i Ministri italiano e francese dei Trasporti, nel febbraio 2006, hanno chiesto alla CIG di rivedere il progetto della galleria di sicurezza di diametro di 5,50 m, che era stato già esaminato favorevolmente, con un supplemento di studio in modo da garantire: - La sicurezza e la rapidità di intervento dei soccorsi sanitari e delle squadre e dei mezzi antincendio. La CIG ha affidato tale compito al Comitato di sicurezza che nel corso della sua attività aveva già esaminato diverse ipotesi progettuali per la galleria di sicurezza e che potevano essere utili per rispondere alla richiesta dei Ministri. Il Comitato ha definito le caratteristiche principali legate alle funzionalità attese ed anche le modifiche da apportare al progetto già esaminato della galleria di sicurezza, per tener conto dell esperienza ricavata dai recenti incendi nei grandi trafori stradali alpini. Ciò ha portato ad attribuire un ruolo molto più importante alla mobilità dei mezzi di soccorso ed alla tempestività ed alla sicurezza del loro intervento. E con questo obiettivo che il Comitato di Sicurezza, ha elaborato il rapporto del 13 marzo 2006 con il quale ha proposto la realizzazione della galleria di sicurezza con le seguenti caratteristiche generali:

Diametro = 8,00 m. Tale diametro è stato ricavato partendo dalle dimensioni dei veicoli comunemente usati dai VV.F. e dalle squadre aziendali per le operazioni di soccorso le cui dimensioni sono: 2,60 m di larghezza (al netto di due retrovisori di 0,30 m) e 3,70 m di altezza. Detti veicoli per circolare con sicurezza in entrambe le direzioni di marcia debbono disporre di una sagoma rettangolare minima avente per: - base: 6,60 m, ottenuta sommando alla misura dei due veicoli (2 x 2,60 m), quella degli specchietti retrovisori (2 x 0,30m) e dei franchi laterali e centrale (2 x 0,25 + 0,30). - altezza: 4,00 m, ottenuta sommando all altezza dei veicoli VVF (3,70 m) un franco (0,30 m). 34 rami di collegamento pedonale con il traforo (con funzioni anche di Luogo Sicuro) posti ogni 375 m (previsti anche nel progetto della galleria con diametro di 5,50 m); 5 by-pass carrabili (tra galleria di sicurezza e traforo) di sezione adeguata per consentire ai mezzi di soccorso di aggirare un eventuale blocco che dovesse presentarsi nel traforo; un sistema di ventilazione di tipo longitudinale con centrali di estrazione e acceleratori in volta (che non potevano essere istallati nella galleria di 5,50 m che era mantenuta in sovrapressione rispetto al traforo principale). In tal modo si sono potute eliminare le due SAS 1 previste all ingresso della galleria di servizio, rendendo così ancor più tempestivi i soccorsi. 1 Con il termine SAS si indicano le camere di compensazione che erano previste ai due imbocchi della galleria di sicurezza nel progetto di 5,50 m di diametro e che potevano essere occupate da una sola autoambulanza per volta con un tempo di attraversamento di qualche decina di secondi sia in entrata che in uscita dei portoni taglia fuoco.