La Famiglia P Trasmissione intergenerazionale del modello di attaccamento
Segnalazione 14/02/2012 Ospedale Pediatrico Meyer La piccola G. (2 mesi e 7 giorni) si trova ricoverata al reparto di Terapia Intensiva Neonatale in seguito a parto prematuro. Durante il ricovero gli operatori della TIN individuano nella coppia genitoriale: conflittualità difficoltà nell accudimento
La signora S., una donna di 34 anni nata e cresciuta a Firenze, ha un invalida del 56% con impaccio motorio e difficoltà alla vista esiti di una nascita prematura. S. mostra difficoltà nell allattamento e nel cambio del pannolino. Il signor D. ha 38 anni, anch egli nato e cresciuto a Firenze, cerca di dimostrare a tutti le sue competenze ma non riesce a contenere la propria energia
Entrambi i coniugi sembrano avere difficoltà nel predisporre, al rientro a casa, un ambiente che possa proteggere la bambina da eventuali rischi o pericoli o di offrire cura e serenità. Il Servizio Sociale Ospedaliero invia una segnalazione al servizio sociale comunale e individua nell HV l opportunità per il monitoraggio, valorizzazione e implementazione delle risorse genitorilali
Obiettivo generale dell intervento
L Home Visiting La conoscenza della giovane coppia avviene in ospedale ed èal suo interno che si avvia l home visiting. L ingresso nel contesto ospedaliero offre la possibilità alla coppia genitoriale e all operatrice di conoscersi reciprocamente in modo da creare i presupposti di fiducia necessari per l accoglienza ed il lavoro a casa.
La mamma S. accetta l home visiting con tranquillità; fin da subito accoglie i momenti individuali con l operatrice come momenti di ascolto ma anche confidenza. Afferma di essere contenta di esser diventata mamma ma appare distaccata. Si rivolge a lei pensando al futuro, ha difficoltà a coccolarla e, quando riesce a farlo, spesso qualcuno interviene portandogliela via
Il babbo D. si presenta dicendo io ho la laurea della strada, ho saputo sempre cavarmela nonostante le mille difficoltà della vita. Accetta l HV anche se con diffidenza. E radioso con la piccola in braccio e cerca di dimostrare a chiunque tutta la sua competenza. Il suo scarso autocontrollo però non permette a G. di stare tranquilla neanche nel momento dell allattamento
Life events S. è cresciuta in un ambiente familiare ovattato dove ogni sua mossa, buona o cattiva, veniva preventivamente anticipata o corretta dalla madre. D. è figlio di separati, ècresciuto con la madre, psichiatrica, dalla quale si è allontanato all età di 18 anni e i due fratelli. Attualmente frequenta solo il padre che viene però descritto come giudicate e poco presente
Sembra che la coppia si sia conosciuta per caso ed abbia deciso di sposarsi nel giro di poco tempo contrariamente al volere delle rispettive famiglie: non li giudicavano capaci di potersi gestire ed amministrare autonomamente. Anche la gravidanza non è stata accolta come loro avrebbero desiderato: nessuno li giudicava capaci di poter creare una famiglia.
La Gravidanza Le descrizioni sul momento della gravidanza sono in entrambi molto generiche (utilizzo di frasi fatte) e a tratti confuse. S. riferisce più che altro il fastidio della pancia: ricorda di esser stata molto male durante il quarto e quinto mese a causa di un infiammazione al nervo sciatico che l ha costretta all utilizzo di una carrozzina
Dalla scheda per la valutazione delle rappresentazioni materne in gravidanza emerge un racconto spesso confuso, fantastico e carente da un punto di vista della percezione delle proprie emozioni. Nella narrazione si nota un costante distanziamento tra sé e la bambina. Il profilo che sembra emergere è quello di rappresentazioni materne essenzialmente non integrate ambivalenti.
Anche in D. emerge un racconto carente da un punto di vista della percezione delle proprie emozioni. Riferisce più che altro di avere avuto poco tempo per pensare in quel periodo perché impegnato in un trasloco e nella cura di S. Non riesce ad esempio ad esprimere il tipo di emozione provata al momento della notizia della gravidanza o di idee e fantasie sul bambino sono cose di donne.
Il Parto Il parto è avvenuto in netto anticipo sui tempi previsti perché G. è nata al 6 mese di gestazione (7 dicembre 2011) con parto cesareo per gestosi gravidica. S. ha visto la piccola dopo circa due settimane. Non riferisce paure per le difficoltà della piccola né timori per la sua cura ma tanta difficoltà per la sua lenta ripresa dopo l intervento.
D. si è trovato anch esso spaesato stavo guardando la partita e non sapevo cosa fare. Nonostante la prematurità della bimba neanche lui riferisce paure o ansie, solo tanto stress per gli spostamenti da un ospedale all altro e un trasloco in corso. Entrambi pare abbiano fin da subito dato per scontato che tutto sarebbe andato bene, che sarebbero stati degli ottimi genitori genitori non si nasce ma si diventa
Gli incontri domiciliari L approccio accogliente e rinforzante ha fin da subito dato la possibilità di creare un rapporto di fiducia reciproca fondamentale per l accoglienza in casa. Il progetto ha previsto 2 incontri domiciliari settimanali fino al sesto mese di vita della piccola, che nell ultimo periodo si sono ridotti ad uno nell ultimo.
Il lavoro
e poi ancora
Le regole se la piccola dorme la si lascia tranquilla; quando èin braccio al padre, G. deve sentirsi comoda come fosse su un trono; bisogna che G. stia in braccio a S. e che cerchino insieme di star al meglio; per cambiare il pannolino alla bambina è necessario prendere preventivamente tutto l occorrente...
Le tecniche Il rinforzo positivo Modeling Problem solving: Analisi del compito
Le competenze genitoriali materne Diverse sono state le difficoltà incontrate da S. nell allattamento, cambio del pannolino o durante il bagnetto, difficoltà dovute non tanto all handicap quanto, soprattutto, al suo costante senso di incapacità fallo tu tanto io non ci riesco la piccola preferisce che il latte glielo dia il babbo con me durante il bagnetto piange con la nonna no.
Anche dalle valutazioni effettuate in più tempi sulla qualità delle abilità materne o della responsività nella relazione diadica non emergono significativi cambiamenti dal punto di vista quantitativo. In realtà però se si valuta in modo particolare la responsività qualche miglioramento c è stato e, se pur presente in modo intermittente, sta a significare che S. in presenza di adulti significativi dimostra delle potenzialità
T1 T2 Responsività madre-bambina SI NO SI NO Responsività al bambino X X Disponibilità al gioco X X Accurata lettura dei suoi segnali X X Appropriatezza e autenticità dell emozione genitoriale (congruenza tra segnali espressivi verbali e non verbali) X X Intrusività: iperprotettività X X Comunicazione emozionale positiva appropriata e creativa X X
Purtroppo la forza persuasiva di D. e le continue intromissioni della famiglia di S., atti a sostituirsi alle difficoltà della figlia, agiscono da rinforzo negativo nei confronti di S. che continua a delegare non appena possibile.
Le competenze genitoriali paterne Tutto con D. procede alla velocità della luce dal momento dell allattamento al cambio del pannolino tanto da non riuscire a rispettare i ritmi e tempi della bambina. Nonostante questo G. riconosce che del padre si può fidare per cui nei momenti di pianto o stress ricerca sempre il suo contatto.
Al follow up G. nonostante la prematurità e le prime difficoltà sta crescendo senza difficoltà. Chiacchiera, gioca, gattona, cerca l attenzione dell altro. E stata inserita al nido dove va volentieri e si diverte con gli altri compagni. Dimostra un attaccamento più forte col padre mentre nel momento del gioco si diverte con la mamma.
Ma le difficoltà rimangono sembra che la carenza di un adeguata Funzione Riflessiva materna e paterna non permette a questa coppia di emanciparsi dal suo passato. La ricerca evidenzia come sia la capacità di rielaborare i conflitti con la famiglia d origine, sia la trasmissione della memoria famigliare siano importanti per realizzare una positiva transizione dalla diade (coppia marito moglie) alla triade famigliare (madre padre figlio).
Grazie