NEWS OLTRE IL PIL n. 1/2013 Anno III



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NEWS OLTRE IL PIL n. 1/2013 Anno III Oltre il Pil 2013: misurare il benessere sociale per rilanciare lo sviluppo economico Introduzione Il modello di riferimento A partire dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi, il Prodotto Interno Lordo (Pil) è diventato un tema centrale nella definizione delle politiche di sviluppo, assumendo il ruolo di indicatore unico e sintetico per la misurazione delle condizioni di benessere di un Paese. D altro canto, la valutazione della qualità della vita di una popolazione non dipende solo da valutazioni di tipo economico, ma implica la necessità di considerare molteplici aspetti, quali lʹaccessibilità ai servizi, la presenza di un ambiente non inquinato, l esistenza di relazioni sociali stabili, ed altro ancora. L incapacità del prodotto interno lordo di rappresentare il benessere di una popolazione è argomento riconosciuto a livello scientifico, politico e condiviso dalla maggior parte dei decision maker che contribuiscono allo sviluppo locale. Al fine di perfezionare l attività di costruzione di un sistema di valutazione del benessere, il Progetto Oltre il Pil ha introdotto alcuni aspetti innovativi, in particolare la riformulazione del frame work concettuale nell ottica della Sostenibilità, ed il coinvolgimento di diversi attori del processo decisionale (stakeholders/esperti), che hanno contribuito alla definizione dei parametri necessari al sistema di valutazione che, come detto, è in grado di superare la visione economicistica del Pil, promuovendo un idea di benessere multidimensionale e sostenibile. Come core del progetto, il gruppo di lavoro ha considerato nella prima parte del progetto le otto categorie suggerite dalla Commissione Stiglitz. Partendo da tali categorie, opportunamente adattate alle esigenze territoriali ed alla disponibilità di indicatori afferenti ad una determinata area tematica, è stata definita la struttura dell albero decisionale (allegato A). Tabella 1 Aree tematiche a confronto Aree Tematiche individuate dalla commissione Stiglitz - benessere materiale; - salute; - istruzione; - attività personali e lavoro; - partecipazione politica e governance; - relazioni sociali; - ambiente; - insicurezza (economica e fisica). Aree Tematiche individuate (ed utilizzate) dal gruppo di ricerca - benessere materiale; - lavoro; - istruzione; - uso del tempo; - rapporti personali e sociali; - sicurezza; - ambiente; - salute. 1/7

Riformulazione del framework concettuale e selezione degli indicatori La riformulazione del framework concettuale ha richiesto il reperimento di nuovi indicatori elementari, ciascuno dei quali organizzato secondo le strutture Sostenibilità (articolata nei tre pillars Economia, Società, Ambiente) e Salute. La selezione di indicatori elementari opportuni ha implicato una delicata scelta di equilibrio tra: la necessità di coprire tutti gli otto domini individuati ed i relativi sotto domini, la disponibilità dei dati e lʹesigenza di mantenere un numero limitato di indicatori. In questʹottica, si è ragionato sulla necessità di valutare gli aspetti che contribuiscono maggiormente a definire il benessere nel suo profilo multidimensionale. Gli indicatori utilizzati nel progetto si riferiscono sia ai più comuni utilizzati per affrontare questioni di interesse pubblico (che spesso si trasformano in veri e propri obiettivi politici), sia alle recenti pubblicazioni di riconosciute istituzioni internazionali. Il gruppo di lavoro ha selezionato un set di 41 indicatori per rappresentare le 8 dimensioni del benessere. Tabella 2 Elenco degli indicatori elementari Indicatori selezionati Indicatore sintetico di deprivazione Incidenza della povertà relativa per regione (per 100 famiglie residenti) Spesa media mensile delle famiglie di beni non alimentari Reddito disponibile equivalente delle famiglie procapite Indice Gini di diseguaglianza nella distribuzione del reddito Tasso di disoccupazione Disoccupazione di lunga durata Tasso di occupazione femminile (15-64 anni) Tasso di occupazione giovanile (15-24 anni) Giovani (15-29 anni) che non lavorano e non studiano (NEET) Tasso di scolarizzazione superiore (20-24 anni) Numero donatori di sangue (per 1.000 abitanti 18-65 anni) Affluenza alle elezioni politiche Percentuale di persone di 14 anni e più che ha svolto attività di volontariato negli ultimi 12 mesi Numero di organizzazioni di volontariato (per 10.000 abitanti) Frequenza di incontro con gli amici nel tempo libero delle persone di 6 anni e più per 100 persone Individui che hanno elargito almeno un aiuto gratuito nelle quattro settimane precedenti all'indagine Raccolta differenziata di rifiuti urbani (percentuale sul totale dei rifiuti urbani) Densità di verde urbano Emissioni gas serra Numero massimo dei superamenti del limite per la protezione della salute umana previsto per il pm10 Speranza di vita % 30-34 con istruzione universitaria Speranza di vita in buona salute a 45 anni Giovani che abbandonano prematuramente gli studi Mortalità per incidenti stradali (per 1.000.000 di abitanti) Indice di criminalità violenta (Crimini violenti per 10.000 abitanti) Indice di criminalità diffusa (furti e rapine meno gravi per 1.000 abitanti) Persone di almeno 6 anni che hanno letto almeno un libro Persone di almeno 3 anni che praticano sport Numero ingressi a spettacoli procapite Numero cooperative sociali B (per 100.000 abitanti) Percentuale di persone di 14 anni e più che ha svolto riunioni in ass. culturali,... negli ultimi 12 mesi Speranza di vita in buona salute a 65 anni Tasso std di mortalità per tumori (per 10.000 abitanti) Tasso std di mortalità per malattie del sistema circolatorio 15-64 anni (per 1.000 abitanti) Tasso std di mortalità per suicidio e autolesione (per 1.000 abitanti) Percentuale di depressi Tasso di diabete (18-64 anni) Soggetti non a rischio (NO fumo, alcool, sedentarietà e obesità) Indicatore di disuguaglianze di salute 2/7

Successivamente è stato creato il data base degli indicatori su base regionale e sono state create delle mappe degli stessi per una visualizzazione grafica. La possibilità di creare un confronto immediato tre le diverse Unità Territoriali ha richiesto la costruzione di alcuni indici aggregati ciascuno relativo ad un pillar, e successivamente l aggregazione di tali indici in un unico indice. Normalizzazione ed aggregazione degli indicatori Coinvolgimento degli stakeholder e ponderazione Come qualsiasi altro set di indicatori, quello creato per il progetto è caratterizzato da diverse unità di misura e deve passare attraverso una fase di normalizzazione prima di poter aggregare gli indicatori in un unico indice composito. Una delle scelte ottimali per la comparazione diretta di diversi indicatori, consiste nell elicitazione di quella che viene in letteratura chiamata funzione valore (value function). Questo tipo di procedura viene chiamato anche metodo di benchmarking ed è molto appropriato soprattutto nel caso di tali indicatori per i quali esiste un target concordato di qualche tipo (es. a livello dellʹue o globali). Partendo da questi presupposti, lʹalternativa considerata è stata quella di utilizzare una tecnica di normalizzazione basata solo su due livelli (W: Worst, B: Best), uno inferiore ed uno superiore, assumendo che la funzione sia lineare tra i due livelli. Inizialmente, nel determinare tali livelli, si è cercato di valutare, per ogni singolo indicatore, se esistono dei benchmarks utilizzabili a tali scopo, ad esempio si pensi ad indirizzi di policy della Comunità europea: Strategia di Lisbona, Europa2020 Horizon, WHO, etc. Nel caso non sia stato possibile reperire tali livelli di soglia, si è cercato di tenere in considerazione i livelli di massimo e minimo a livello europeo (UE 27), considerando i valori nazionali europei migliori (e peggiori) a partire dallʹanno 2000. Nel caso di non disponibilità di dati a livello europeo, sono stati selezionati i migliori (e peggiori) casi fra le regioni italiane, sempre con periodo di riferimento dal 2000 ad oggi. La logica che sta alla base è che i livelli di riferimento basati sui dati possono essere considerati come dei target di benessere raggiungibile. Il modello di aggregazione ha ricavato, a partire dagli indicatori elementari, un indice sintetico di benessere per ciascuna regione attraverso una metodologia bottom up: gli indicatori elementari sono stati aggregati nei rispettivi sotto domini (1), i quali a loro volta sono stati sintetizzati all interno degli 8 domini (2). Il procedimento è proseguito aggregando i domini in 4 pilastri (3): i 3 pilastri Economia, Società ed Ambiente sono stati aggregati nella macro area Sostenibilità (4) che, assieme al 4 dominio Salute, hanno costituito l indice sintetico generale (5). Le 5 procedure di aggregazione sopra descritte sono state effettuate di volta in volta attraverso il calcolo di medie aritmetiche ponderate, in cui a ciascun elemento è stato assegnato un peso che ne rappresenta l importanza relativa. Nel primo passaggio (1) la ponderazione è stata semplice: il calcolo dei sottodomini avviene attraverso media aritmetica semplice che attribuisce medesimo peso ad ognuno degli indicatori elementari, normalizzati utilizzando i metodi precedentemente discussi. Per tutti gli altri passaggi (2, 3, 4, 5) la ponderazione è avventa attraverso l utilizzo delle valutazioni espresse da diversi gruppi di esperti (stakeholders) che sono stati coinvolti nel progetto. Circa 40 esperti si sono resi disponibili a partecipare ad alcune sedute (una per pillars) durante le quali, seguendo una procedura consolidata (Nominal Group Tecnique NGT) per mezzo di 3/7

opportuni questionari elaborati in tempo reale, sono state elicitate le preferenze di ciascun esperto, e si è infine valutato il consenso. In caso di mancato od insufficiente consenso, la procedura ha richiesto, sotto il controllo di un moderatore, l apertura di dibattito che ha portato ad una revisione delle opinioni che consenta come accade di norma la convergenza delle opinioni. Grazie all elevato contenuto informativo così ottenuto, è stato possibile formulare mediante un algoritmo matematico (che non dettagliamo in questa sede) la procedura di aggregazione, che partendo dai valori originari degli indicatori elementari, dopo la necessaria normalizzazione, ha aggregato i valori degli indicatori campionati sul territorio, ottenendo un valore aggregato per ciascun nodo dell albero gerarchico fino al nodo più alto (radice), ovvero il valore dell indice aggregato. Entrando nel dettaglio, ciascun esperto ha espresso una valutazione di importanza per ciascuno dei sottodomini e dei domini appartenenti alla propria area di competenza. Tali preferenze sono state elicitate indirettamente mediante un questionario opportuno. I giudizi degli esperti sono stati successivamente aggregati tra loro per mezzo di una tecnica che consente implicitamente anche l analisi di sensitività. Il calcolo dell aggregazione ha consentito do ottenere i valori degli indici, per ciascun dominio e pilastro ed infine gli indici relativi a Sostenibilità ed Indice Composito. I valori di riferimento usati per la maggior parte dei grafici e graduatorie si riferiscono alla mediana delle distribuzioni dei valori degli indici tra i diversi esperti. Questa procedura ha, di fatto, generato una molteplicità di scenari (ranking) che hanno permesso al contempo di aggregare le preferenze degli esperti relative ad ambiti diversi, costituendo un analisi di robustezza delle preferenze collettive rispetto a combinazioni delle preferenze personali espresse. Risultati I risultati dell indicatore unico di benessere illustrano la forte distanza della regione del Trentino Alto Adige, che sembra essere un territorio oltre il Paese. Tale regione guida la classifica nell indicatore unico, con un valore pari allo 0,823. Il si posiziona al secondo posto della classifica, con un valore pari a 0,693. Tale articolazione delle regioni suggerisce alcune considerazioni. Innanzitutto si conferma una netta divisione territoriale nell indice unico di benessere: tutte le regioni del Nord ed alcune del Centro (fig.1), si posizionano su buoni livelli di benessere, mentre il Mezzogiorno presenta una situazione meno soddisfacente. 4/7

Figura 1 Mappa dellʹindicatore composito indice 1.00 0.75 0.50 0.25 0.00 Tabella 3 Ranking dellʹindice unico di benessere Ranking indice unico di benesere 1 0,823 11 Piemonte 0,592 2 0,693 12 Molise 0,542 3 Valle d'aosta 0,663 13 Sardegna 0,519 4 Toscana 0,662 14 Abruzzo 0,483 4 Marche 0,662 15 Lazio 0,481 6 Lombardia 0,659 16 Puglia 0,467 7 Emilia Romagna 0,652 17 Basilicata 0,460 8 Liguria 0,628 18 Campania 0,403 9 Umbria 0,619 19 Sicilia 0,384 10 Friuli Venezia Giulia 0,614 20 Calabria 0,370 5/7

Per quanto riguarda i risultati degli indici tematici di ogni singolo dominio, si può vedere in fig.2 il confronto tra la regione e la regione con il miglior punteggio. Si nota come la nostra regione risulti la migliore nel dominio ʺBenessere materialeʺ. Figura 2 Confronto per dominio tra il e la regione con il punteggio migliore Benessere Materiale Lavoro Istruzione Sicurezza Uso del Tempo Rapporti Personali e Sociali Ambiente Salute 0.82 0.63 0.8 0.76 0.69 0.52 0.63 0.71 2011 0.82 0.8 Abruzzo 0.97 Calabria 0.86 0.72 0.69 0.83 0.85 Regione Miglior regione 0.00 0.25 0.50 0.75 1.00 Valori standardizzati News Oltre il Pil Anno III n. 1 luglio 2013 Periodico di informazione Sede di redazione: Unioncamere del Via delle Industrie 19/d 30175 Venezia Tel.041/0999311 Fax 041/0999303 centrostudi@ven.camcom.it Coordinamento editoriale Serafino Pitingaro Comitato di redazione: Gian Angelo Bellati, Roberto Crosta, Giovanni Bertin, Silvio Giove, Alessandra Grespan, Giovanni Rataj 6/7

Allegato A. Struttura dell albero gerarchico 7/7