DIREZIONE GENERALE SERVIZIO COMUNICAZIONE Viale Duca degli Abruzzi, 15 25124 Brescia Tel. 030.3838448 Fax 030.3838280 E-mail servizio.comunicazione@aslbrescia.it CONFERENZA STAMPA DEL 04/06/2010 MISURE DI PREVENZIONE E CONTENIMENTO DELLA DIFFUSIONE DELLA ZANZARA TIGRE Aedes Albopictus, più comunemente chiamata zanzara tigre, è presente in Italia da circa 20 anni ed è fortemente radicata sul territorio. In Lombardia per la prima volta è stata segnalata in provincia di Brescia. Aedes Albopictus è un artropode (insetto) che si nutre di sangue e quindi punge animali a sangue caldo, tra i quali anche l uomo. Per questo motivo l insetto può trasmettere malattie causate da virus o parassiti. Il caso più rilevante è avvenuto nel 2007 in provincia di Ravenna dove si sono verificati 130 casi di persone colpite da una patologia infettiva virale di origine tropicale, denominata Chikungunya. Altre patologie che potrebbero trovare un vettore nella zanzara tigre sono la Dengue o la Leshmaniosi. L ASL di Brescia da tempo attua un attività di contrasto alla proliferazione della zanzara tigre, per tutelare la salute della popolazione. Tramite il Laboratorio di Sanità Pubblica e la Stazione di Disinfezione l ASL fornisce anche strumenti adeguati ai comuni, che intendono avvalersi di queste strutture, consistenti in trattamenti larvicidi ed adulticidi e nel monitoraggio della presenza dell insetto. I comuni sono i titolari dell attività di disinfestazione; essi sono tenuti a seguire le indicazioni inviate dall Asl sulla base della nota regionale del 5 gennaio 2010 Misure di lotta per il contenimento delle zanzare e prevenzione degli eventuali focolai di malattie trasmesse da vettori. La nota, come ogni anno, contiene le disposizioni in merito al corretto comportamento che ditte e cittadini devono tenere per evitare la proliferazione dell insetto (per le ditte, lo stoccaggio di materiale come i copertoni al coperto o con opportuna copertura; per i cittadini lo svuotamento regolare di contenitori contenenti acqua); le indicazioni tecniche per le amministrazioni
comunali per la disinfestazione in seguito al manifestarsi di casi di malattie trasmesse dalla zanzara tigre. Come riconoscere la zanzara tigre Riconoscerla è semplice: è lunga tra i 2 e i 10 mm, ed è vistosamente tigrata di bianco e nero. A differenza di altre specie, punge gli uomini e gli animali durante il giorno, anche al chiuso e specialmente nei piani più bassi dei fabbricati. La reazione alle punture è costituita da pomfi dolorosi, sovente edematosi o emorragici. Si possono avere delle risposte allergiche localizzate, con effetti particolarmente visibili su bambini e anziani. Il ciclo vitale della zanzara tigre comprende 4 stadi: uova, larva, pupa e adulto. La zanzara tigre depone le uova in piccoli contenitori con modiche quantità di acqua: vasi, sottovasi, grondaie, recipienti di scarto ma soprattutto nelle caditoie dei tombini. uova di zanzara tigre
Le uova resistono alla siccità e possono sopravvivere fino a quando il contenitore dove sono state depositate non si riempia nuovamente di acqua piovana. A causa della sua notevole capacità di adattamento ad ambienti diversi e della sua biologia riproduttiva, la zanzara Aedes Albopictus si è dimostrata molto difficile da controllare. Per evitare l insediamento della specie, un'efficace sorveglianza risulta essere estremamente necessaria. Il monitoraggio della presenza di zanzara tigre Il Dipartimento di Prevenzione Medico dell'asl di Brescia, tramite gli operatori della Stazione di Disinfezione e presso i Comuni che intendono avvalersi del servizio, organizza un sistema di monitoraggio e controllo. Nel periodo che va da aprile a novembre, con frequenza quindicinale, vengono posizionate dagli operatori le ovitrappole (bacchette di masonite, un impasto di fibre di legno, inserite in un contenitore di acqua), in vari punti del territorio. Successivamente il Laboratorio di Sanità Pubblica si occupa della ricerca delle uova sulle bacchette di masonite. Si tratta di una ricerca quantitativa mediante l osservazione microscopica dei campioni. Nell anno 2009 l attività di monitoraggio con l ASL di Brescia ha interessato 17 comuni in diverse zone della provincia, con 406 punti di monitoraggio e una raccolta di ben 3742 campioni. Nella tabella sono esplicitati tutti gli interventi eseguiti: Comuni Monitorati Punti Monitorati 2009 N campionamenti anno 2009 Brescia 120 1080 Borgo San Giacomo 24 216 Botticino 12 96 Castegnato 15 150 Chiari 29 261 Collebeato 14 196 Concesio 24 240 Fiesse 6 30 Gussago 28 308 Isorella 10 40 Nuvolento 13 104 Ospitaletto 23 184 Rodengo Saiano 25 325 Roncadelle 18 144 Rudiano 16 144 Sarezzo 4 24 Travagliato 25 200 Totale 406 3742
I risultati ottenuti lo scorso anno sono riassunti nella tabella sotto riportata, che evidenzia anche le zone di maggiore proliferazione della zanzara tigre (come Fiesse, Rudiano, Isorella) : Comuni N campioni N positivi N negativi % di positivi Monitorati Brescia 1080 426 654 39 % Borgo S/G 216 67 149 31 % Botticino 96 36 60 38 % Castegnato 150 26 124 17 % Chiari 261 118 143 45 % Collebeato 196 99 87 51 % Concesio 240 83 157 35 % Fiesse 30 25 5 83 % Gussago 308 108 200 35 % Isorella 40 26 14 65 % Nuvolento 104 40 64 38 % Ospitaletto 184 70 114 38 % Rodengo Saiano 325 146 179 45 % Roncadelle 144 67 77 47 % Rudiano 144 95 49 66 % Sarezzo 24 1 23 4 % Travagliato 200 80 120 40 % Totale 3742 1513 2219 42 % Prevenzione della Proliferazione dell insetto e misure per la disinfestazione Le Unità Operative Integrate di Igiene e Medicina di Comunità delle 6 Direzioni Gestionale Distrettuali ogni anno provvedono a inviare a tutti i Comuni le indicazioni regionali in materia, e verificare l attuazione delle stesse. Oltre alle misure di intervento con prodotti dotati di attività antiparassitaria larvicida od adulticida, è importante il coinvolgimento del singolo cittadino, che con piccole attenzioni, di seguito elencate, può aiutare a contenere l infestazione: evitare l abbandono di materiali in cumuli all aperto che possano raccogliere l acqua piovana eliminare l acqua dai sottovasi, dagli annaffiatoi, dai bidoni. innaffiare direttamente gli orti ed i giardini, senza mantenere riserve di acqua a cielo aperto tenere coperti e provvisti di zanzariera i gli eventuali recipienti per la raccolta di acqua pulire e trattare bene i vasi prima di ritirarli all interno durante i periodi freddi. L abitudine di portare le piante al riparo dai freddi invernali, infatti, è probabilmente una delle cause che generano,
all arrivo della primavera, quando le temperature salgono e le piante vengono nuovamente esposte e innaffiate, la schiusa delle uova invernali facilitando notevolmente la diffusione della zanzara nell ambiente introdurre pesci rossi, grandi predatori delle larve di zanzara, nelle vasche e nelle fontane dei giardini.