CI:'I:I'] [II:IJ Regione Umbria eh]!] OUIJ Consiglio Regionale CI2121::1 - Tel. 075.576.3379 - Fax 075.576.3283 e-mai!: atti@crumbria.il ATTO N. 376 PROPOSTA DI LEGGE di iniziativa dei Consiglieri SPADONI URBANI, MODENA, LAFFRANCO, NEVI, ROSSI LUCIANO, MELASECCHE GERMINI, SEBASTIANI, ZAFFINI, TRACCHEGIANI, DE SIO e LIGNANI MARCHESANI "Politiche regionali per lafamiglia" Depositato al Servizio Assistenza sul Regolamento Interno, Monitoraggio e Sviluppo Processi il 16.2.2006 Trasmesso alla III-I Commissione Consiliare Permanente il 17.2.2006
ClélJIJ EIUB Regione Umbria ["..1.'.1-..1'.' j;,:... ;,., pl:i~ljconsiglio Regionale...I.. IeL Piazza Italia. 2 hup:llwww.crumbria.it RELAZIONE La nostra iniziativa di legge parte dal riconoscimento del momento delicato, irto di difficoltà, attraversato dalla famiglia. La famiglia minacciata da ritmi di vita e 'di lavoro intensi, logorata da problemi nuovi, spesso in difficoltà anche per seguire l'educazione dei figli, è oggi più bisognosa che mai di interventi di sostegno. In essa si è spezzata anche la trasmissione di conoscenze che assicuravano quel patrimonio culturale e di conoscenze con il quale si era in grado di far fronte ad eventi naturali quali la nascita, il puerperio, lo svezzamento della prole. Sentivamo il dovere di rispondere ai nuovi bisogni presentando una proposta di legge per ridisegnare globalmente gli interventi della Regione a vantaggio della famiglia anche per l'assenza di riferimenti, su questo tema, nelle dichiarazioni programmaliche della Giunta, una dimenticanza grave. Dobbiamo ridare alla politica per la famiglia una centralità che il centro sinistra ha completamente dimenticato. La centralità della persona umana è una parola vuota se non si crede nella centralità della famiglia, perché in essa si sviluppano le capacità di relazione, di vita sociale e, si può realizzare, più compiutamente ogni persona. Le linee generali sulle quali si muove la proposta di legge è quella di raccogliere in un quadro d'insieme omogeneo e con la maggior coerenza'di riferimenti possibile, tutta la gamma degli interventi possibili a sostegno della famiglia, "società naturale fondata sul matrimonio". Nella proposta la vita nascente è tenuta in grande considerazione e per permetterle di svilupparsi si opera al fine di rimuovere ogni ostacolo economico, ma anche culturale, che si frapponga tra i coniugi e i figli desiderati. In questo senso si richiede un rilancio dei consultori, nonché la qualificazione e l'aggiornamento continuo degli operatori che vi operano. Nel dettaglio la proposta si Compone di cinque sezioni compresa la norma finanziaria. L'articolo uno indica "Finalità ed obiettivi"; come in uno statuto della famiglia si ritrovano qui raccolti i principi fondamentali, basilari per l'insieme degli interventi. Essi sono anche le finalità che ci si propone di raggiungere, non tutte e subito, ma nell'ottica della gradualità. Certamente vuole essere un programma che non si potrà eludere se si desidera dare una svolta alla politica per la famiglia. Il secondo titolo, "Agevolazioni e finanziamenti" si apre con le nuove opportunità fornite dalla Regione per le coppie che abbisognano di una casa (art. 3). L'abitazione, è noto, è il primo ostacolo per la formazione di una nuova famiglia. L'intervento proposto - l'abbattimento degli interessi passivi sui mutui in misura sensibile - sicuramente può avere un impatto notevole per aiutare le giovani coppie. La Regione, se necessario, è chiamata a fornire anche garanzia fidejussoria verso la banca. In ogni caso la materia dovrà essere regolamentata con una convenzione da stipularsi con gli Istituti di credito regionali. La stessa opportunità data alle nuove coppie viene riconosciuta a quelle alle quali la nascita di un figlio comporti oggettive necessità di ampliamento dello spazio abitativo. L'articolo quattro prevede un finanziamento allo stesso tasso agevolato previsto nel precedente articolo, ma fino a euro 51.600, per favorire la nascita di nuove attività sempre per coppie che abbiano i requisiti prima indicati. Per affrontare tutte le possibili situazioni di disagio economico gli articoli cinque e sei prevedono agevolazioni per l'acquisto di beni durevoli (eccezion fatta per gli autoveicoli) per chi ha contratto matrimonio da un anno o intenda contrario entro un anno e prestiti sull'onore (art. 6) in caso di successive difficoltà. Anche le famiglie che alloggiassero in appartamenti locati potranno essere aiutate, nel caso in cui non siano in grado di pagare il canone d'affitto; in questa situazione è parso più consono alla nostra realtà regionale un intervento attraverso i Comuni, che sono il primo punto di riferimento per le necessità di ogni cittadino (art. 7 e 8). lltitolo terzo prevede una serie di iniziative a favore della maternità e a tutela dell'infanzia. Oltre alla qualificazione del personale addetto alle attività consultoriali (art. 9) si prevede una
"D O J Regione Umbria 'I re,, : J Consiglio Regionale,~'J,J~J" relazione sulla attività di questi organismi che sarà la base per una conoscenza organica delle problematiche familiari nei vari territori. Si definiscono, inoltre, i campi di azione dei consultori. L'articolo dieci mette in campo, seppure a richiesta, ma in modo generalizzato e non più affidato alla sensibilità delle singole ASL, l'assistenza domiciliare alle puerpere che, seppur limitata ad otto giorni dalle dimissioni dall'ospedale, può consentire un valido aiuto alle giovani madri: un awio utile nella loro nuova condizione. Le ostetriche sono chiamate anche all'accertamento delle condizioni abitative della madre e del neonato, al fine di poter utilizzare le risorse previste nella presente legge. I nidi famiglia previsti dall'articolo undici sono un'iniziativa, sperimentata con successo altrove, che potrebbe, data la configurazione antropica regionale, agevolare i gruppi di famiglie nella vigilanza, intrattenimento e crescita dei piccoli fino a tre anni. Oltre questa età l'intervento pubblico con gli asili è ormai diffuso, ma deve essere comunque ottimizzato con puntualità. Ecco dunque la previsione dell'articolo dodici che vuole mettere ordine in un campo, quello dell'assistenza domiciliare ai bambini svolta da privati (baby sitter) che spesso vengono scelti dalle famiglie sulla base di riferimenti amicali o conoscenze sporadiche. Una selezione svolta a livello comunale, volta ad accertare le effettive capacità di queste persone, può aiutare anche a dare maggior tranquillità alle famiglie che ne abbiano bisogno. Una delle difficoltà, malgrado le leggi nazionali recentemente varate, che rimangono è quella del reinserimento nell'ambito lavorativo (art. 13) del genitore che abbia interrotto la propria attività per la nascita di un figlio. L'articolo quattordici, prevede la possibilità di formare genitori e personale chiamato ad operare nei servizi alla prima infanzia. L'articolo quindici tende a favorire la costituzione di imprese private che nascono per operare nel campo dei servizi alla famiglia. Il titolo quarto, "assistenza economica" riguarda gli aiuti alle famiglie in difficoità (art. 18), speciaimente quelle nelle quali si vivono condizioni di particolare disagio (presenza di malati mentali, detenuti, tossicodipendenti e alcolisti). L'articolo 19 prevede "aiuti alle famiglie per anziani non autosufficienti". La norma vuoie incoraggiare, quando ciò è possibile, la permanenza dell'anziano non autosufficiente in famiglia per ragioni affettive, psicologiche ed economiche. L'anziano malato sopporta più serenamente le infermità e reagisce positivamente stando in famiglia. Il contributo di 800 euro mensili alla famiglia è un costo di gran lunga inferiore a quello che il servizio socio-sanitario deve sostenere in una struttura residenziale pubblica o privata che sia. Ma questa scelta di civiltà non può gravare tutta sulla famiglia per questo è previsto il contributo sopra indicato. Spesso nel nucleo familiare c'è un giovane disoccupato od un altro anziano che sono in grado di dare questa assistenza. La stima di euro 2.585.000 indicata nella norma finanziaria (art. 20) come fabbisogno per l'anno in corso dovrà essere verificata nel futuro, ma è prevedi bile che non sia sufficiente. Resta comunque una somma che indica un certo livello di attenzione che, seppur minimo in termini assoluti, tiene anche conto delle compatibilità col bilancio regionale.
EII13 Regione Umbria [In1 iui] Consiglio Regionale [_I_I,:,,:.,j PROPOSTA DI LEGGE "POLITICHE REGIONALI PER LA FAMIGLIA" Titolo I NORME GENERALI Art. 1 Finalità ed obiettivi 1. La Regione, in conformità ai principi sanciti dagli arti. 2, 3, 3 1, 37, 38 e 47 della Costituzione, nonché della Convenzione ONU sui diritti del fanciullo, recepita nell'ordinamento giuridico italiano con la legge 27 maggio 199 1, n. 176, riconosce la famiglia quale soggetto sociale politicamente rilevante e istituzione privilegiata per la nascita, la cura e l'educazione dei figli cosi come definita dagli articoli 29 e 30 della Costituzione, nonché quella composta da persone unite da legami di parentela, adozione o affinità con vincoli di reciproca assistenza e solidarietà tra le generazioni. 2. Il concepito è considerato a tutti gli effetti quale componente della famiglia. 3. La Regione promuove i servizi pubblici volti al sostegno della famiglia e realizza un'organica ed integrata politica di supporto al nucleo familiare, tutelando la vita all'interno della stessa in tutte le sue fasi, in particolare nel periodo della gestazione, in quello prenatale e nell'infanzia. Pertanto, ai fini della propria attività di indirizzo politico e di programmazione: I. Facilita la fomnazione e lo sviluppo delle famiglie mediante la rimozione degli ostacoli di carattere economico, abitativo e lavorativo; Il. Sostiene l'alto valore personale e sociale della maternità e della paternità favorisce gli interventi volti a prevenire e rimuovere le difficoltà economiche e sociali che possano indurre la madre all'interruzione della gravidanza, anche in attuazione della legge 22 maggio 1978, n. 194; 111.Tutela la salute di tutti i componenti della famiglia e garantisce il benessere psico-affettivo e la continuità dei rapporti tra i familiari anche quando ricoverati presso presidi ospedalieri pubblici o privati. IV. Il valore sociale del lavoro domestico e promuove iniziative per facilitare il reinserimento dei genitori nel mondo del lavoro; V. Promuove e sostiene l'associazionismo e la cooperazione al fine di favorire fomne di aut%rganizzazione e di aiuto solidaristico tra le famiglie per la cura dei bambini, degli adolescenti, degli anziani e dei disabili; VI. Cura l'assistenza e il sostegno dei soggetti in difficoltà, quali i minori orfani o privi dell'assistenza dei genitori, oppure sottoposti a maltrattamenti, abusi e abbandoni, nonché i membri della famiglia vittime di violenze fisiche, sessuali o psicologiche; VII. Realizza l'informazione necessaria sulle modalità relative all'affido ed all'adozione nazionale ed internazionale. VIII. Garantisce la formazione e l'aggiornamento degli operatori dei servizi alla famiglia. IX. Definisce gli standards dei servizi residenziali per i minori.
Gl'lIGIe:! CIIll1 Regione Umbria,clr... '\'.'''' lc..i'.'. i:1i11"1 Consiglio Regionale Il:1.:1.. X. valorizzare la corresponsabilità dei genitori nei confronti dei figli e il loro compito educativo e d'istruzione, favorendo la solidarietà tra generazioni anche per la permanenza dell'anziano nella famiglia; consentire ai genitori la libera scelta tra la scuola statale e non statale per i propri figli; tutelare la maternità favorendo e realizzando interventi per prevenire e rimuovere le cause di natura economica e sociale che possano indurre all'interruzione della gravidanza; favorire l'informazione, la consulenza, il sostegno e l'assistenza alle vittime di violenze sessuali, con particolare riguardo ai minori che abbiano subito maltrattamenti e abusi; promuovere la ricerca, lo studio e l'infonmazione sulle tematiche relative alla famiglia e sullo stato delle famiglie residenti. Art. 2 Funzioni e strumenti 1. La Regione, in attuazione del principio di sussidiarietà, promuove l'integrazione tra il servizio statale e quello privato per favorire il libero svolgimento delle funzioni della famiglia e valorizzare la solidarietà nella famiglia, tra le famiglie e a favore delle famiglie. 2. La Regione riconosce e garantisce il ruolo dell'associazionismo familiare e ne promuove lo sviluppo. 3. La Regione favorisce la libertà di scelta della famiglia tra servizi pubblici e privati in modo da realizzare la piena integrazione tra gli stessi. 4. I Comuni svolgono le proprie funzioni riconoscendo e promuovendo l'autonoma iniziativa delle formazioni sociali di base. Titolo Il AGEVOLAZIONI E FINANZIAMENTI Agevolazioni Art. 3 per la prima casa 1. Per l'acquisto della prima casa da parte delle coppie formate da giovani con meno di trentacinque anni, la Regione favorisce l'erogazione di finanzia menti a tasso e condizioni agevolate da concedersi da parte di istituti bancari in base ad apposite convenzioni stipulate tra la Regione e gli istituti stessi. Gli interessi a carico delle coppie beneficiarie rientrano nella misura massima del 2%, la quota restante è a carico della Regione che può fornire anche garanzie fidejussorie. 2. Possono accedere a tali agevolazioni le coppie che non siano già proprietarie di alcun bene immobile ad uso abitativo o idoneo per tale uso all'interno del territorio nazionale e che intendano sposarsi entro un anno dall'acquisto della casa, se in possesso di un reddito annuo complessivo inferiore a euro 43.320. 3. Delle agevolazioni per l'acquisto della casa possono usufruire anche le coppie sposate che, in seguito alla nascita di un figlio, abbiano obiettive esigenze di ampliamento del proprio spazio familiare. Awio Art.4 di nuove attività Alle coppie che siano nelle condizioni previste nel precedente articolo, nelle quali almeno un componente intenda avviare un'attività di lavoro autonomo, sono concessi finanziamenti fino a euro 51.600 alle condizioni previste al com ma 1 dell'art. 3. La sede dell'attività di lavoro autonomo deve essere nel comune di residenza della coppia o in un comune limitrofo, comunque all'interno del territorio regionale. Agevolazioni Alt. 5 a scopo matrimonio
Cl'J101J [][I[IJ Regione Umbria '.-!(';... 1..1... ':',i 1" LU;I;! Consiglio Regionale 1,1..1...1, TeL 075.5761 1. AI fine di contribuire a rimuovere gli ostacoli di natura economica alla formazione di nuove famiglie, la Regione favorisce l'erogazione di finanziamenti fino a euro 10.330 alle condizioni indicate al comma 1 dell'art. 3 anche alle giovani coppie, in possesso di un reddito annuo complessivo inferiore a euro 31.000 e che intendano sposarsi entro un anno o abbiano contratto matrimonio da non più di un anno, per soddisfare le esigenze familiari collegate o conseguenti al matrimonio relative all'acquisto di beni durevoli, eccezion fatta per gli autoveicoli, opportunamente documentate. 2. La Giunta disciplina la concessione di tali finanzia menti nel regolamento da emanare ai sensi del comma 2 dell'art. 2 della presente legge. Art. 6 Prestiti sull'onore 1. Per le famiglie in situazioni di temporanea difficoltà economica, opportunamente certificata dai servizi sociali del territorio, sono concessi prestiti sull'onore, consistenti in contributi fino a euro 20.658 sulla base di apposite convenzioni tra Giunta Regionale ed aziende di credito, per il finanziamento di' improrogabili esigenze economiche relative alle necessità della vita familiare. La Giunta disciplina la concessione di tali contributi nel regolamento da emanare ai sensi del comma 2 dell'art. 2 della presente legge. L'onere degli interessi é a totale carico della Regione. 2. Qualora i soggetti di cui al presente comma non siano in grado di offrire sufficienti garanzie per la restituzione dei suddetti finanziamenti, la Regione, su richiesta dell'istituto di credito, può concedere fidejussione gratuita a garanzia dell'obbligazione. 3. Le agevolazioni di cui al presente articolo sono concesse prioritariamente alle coppie con figli a carico. Art. 7 Canoni di locazione 1. Per il pagamento dei canoni di locazione, oltre alle agevolazioni previste dall'art. 6, la Regione, ad integrazione dei fondi previsti dalla legge 431/98, eroga specifici contributi ai Comuni. Questi ultimi, nel caso di famiglie in difficoltà economica documentata da parte dei servizi sociali, concedono alle famiglie contributi a fondo perduto, valutando, secondo le singole situazioni, l'opportunità di pagare in tutto o in parte i canoni in oggetto e attivandosi per reperire alloggi più convenienti. 2. L'esatta determinazione dei parametri per ottenere le agevolazioni di cui al presente articolo e le modalità di presentazione delle domande sono stabilite da un apposito regolamento emanato dalla Giunta Regionale entro 3 mesi dall'entrata in vigore della presente legge sentito il parere dei rappresentanti dei comuni. Art. 8 standards dei senizi residenziali per i minori I piani urbanistici regionali e comunali sono ridefiniti alla luce di nuovi standars residenziali per favorire i minori ai sensi del punto X, comma 3, dell'art. 1 della presente legge. Una commissione regionale, formata entro sei mesi dall'entrata in vigore della presente legge stabilirà i nuovi parametri minimi per gli appartamenti di nuova costruzione e per le aree di nuova urbanizzazione neli'ottica di favorire la socializzazione e la tutela dei minori, dal punto di vista del loro sviluppo fisico e psicologico. La Commissione avrà tempo diciotto mesi per stendere le norme in oggetto che saranno comunque portate a conoscenza della Commissione regionale competente e sperimentate per un triennio.
rè[]i']ij fini Regione Umbria l'[[i! LIO] Consiglio Regionale CJ:f,":Ò TeL 075,5761 http://www.crumbria,'lt Sarà compito della Commissione prevedere obbligatoriamente per i nuovi insediamenti spazi attrezzati per!'infanzia; favorire la realizzazione di ludoteche pubbliche o private intese quali servizi educativi/culturali/ricreativi; individuare parametri e localizzazione di centri di incontro e strutture socializzanti per preadolescenti e adolescenti nonché forme di mobilità alternativa all'automobile e zone residenziali protette dal traffico, Titolo 111 INIZIATIVE PER LA MATERNITA' E L'INFANZIA Art. 9 Attività dei consultori 1. Viene garantita l'attività dei consultori, statali e privati, al fine di rafforzare la tutela dei minori e della donna, assicurando ogni forma di assistenza che favorisca la stabilità della famiglia e una procreazione serena e consapevole, 2. In particolare i consultori: al prevengono e rimuovono gli ostacoli che possano impedire una scelta libera in relazione alla procreazione, fornendo assistenza psicologica ed informativa alla coppia, e prevenendo altresì le difficoltà che potrebbero indurre la madre all'interruzione della gravidanza; bl garantiscono gli interventi finalizzati alla cura dell'infertilità ed abortività spontanea; cl forniscono assistenza durante tutto il periodo della gravidanza, prevenendo le cause di potenziale danno per il nascituro; a tal fine: I. assicurano sostegno psicologico e medico, anche mediante la predisposizione di piani sanitari specifici; Il. verificano le compatibilità delle condizioni economiche della famiglia con la possibilità di una maternità sana e serena, fornendo eventualmente le informazioni e l'assistenza necessaria per usufruire delle agevolazioni e dei servizi previsti dalla presente legge; 111.in caso di gravidanze particolarmente difficili, che manifestino difficoltà nella prosecuzione, garantiscono un'assistenza continua, eventualmente anche domiciliare; IV. curano la realizzazione di corsi di preparazione psico/profilattica alla nascita; V. verificano la tutela delle gestanti sul luogo di lavoro; VI. predispongono una scheda relativa alla gravidanza che fornisca informazioni sulle principali norme igieniche, sul calendario delle visite e degli accertamenti, sui servizi forniti dalle strutture pubbliche e private; dl individuano le famiglie a rischio e inviano comunicazione ai servizi competenti o, in assenza di specifici organismi pubblici, alle strutture private per il pronto intervento nei casi di violenza e abusi nella famiglia o di abbandono morale e materiale; 3. Il personale addetto ai consultori deve essere in possesso, secondo le funzioni richieste, di titoli specifici in una o più delle seguenti discipline: I. medicina; Il. psicologia; 111. pedagogia; IV. assistenza sociale; V. ostetricia; VI. giurisprudenza; VII. bioetica; VIII. mediazione familiare; IX. dell'abilitazione all'esercizio della professione; deve inoltre aver superato le prove prescritte per svolgere l'esercizio all'interno, delle strutture consultoriali.
CITli IlU~Regione Umbria [lui 11I.IJ Consiglio Regionale I:':.':':] 4. Il personale del consultorio può essere integrato da altri specialisti che si avvalgono di un contratto di consulenza. Gli operatori del servizio operano, ove necessario, in collaborazione con gli altri operatori dei servizi pubblici e privati, sanitari e sociali, presenti sul territorio. E' obbligatorio per il personale dei consultori svolgere annualmente corsi di aggiornamento e verifiche in relazione alle funzioni da loro esercitate. 5. Ogni consultorio é tenuto a presentare alla propria ASL una relazione annuale sull'andamento dell'attività, con riferimento ad alcuni indicatori di efficienza quali il tasso di natalità, la fecondità, l'abortività, la morbilità e la mortalità, individuandone le cause. Art. 10 Assistenza domiciliare alle puerpere I consultori, su espressa richiesta delle puerpere, forniscono un servizio di assistenza domiciliare, prestato da ostetriche professionali in servizio presso l'azienda sanitaria locale competente, per un periodo di 8 giorni dalle dimissioni dall'ospedale. Il servizio é volto alla verifica delle condizioni sanitarie, abitative e psicologiche della madre e del neonato. Art. 11 I nidi-famiglia La Regione promuove e sostiene l'adozione di forme di autoorganizzazione e mutualità familiari, quali i "nidi-famiglia". 1 nidi-famiglia sono costituiti dall'associazione di genitori che, alternativamente, garantiscono la vigilanza e l'intrattenimento di bambini da O a 3 anni, consentendo una migliore gestione del tempo da parte dei genitori delle famiglie utenti. La Regione, anche attraverso convenzioni con province, comuni o altri enti pubblici, nonché con soggetti privati, fornisce le strutture per l'accoglienza di tali associazioni, utilizzando eventualmente anche gli edifici scolastici e gli asili negli orari in cui questi non svolgano la loro. normale attività. Art. 12 Assistenza domiciliare per /'infanzia 1.Appositi elenchi pubblici vengono predisposti in ogni Comune con l'indicazione di persone selezionate (baby sitter), idonee e competenti ad accudire bambini a domicilio. Tale selezione viene fatta da personale qualificato, nominato dai Consigli comunali sulla base della normativa vigente per la formazione delle commissioni d'esame per i pubblici concorsi. Tale personale qualificato redige, entro 3 mesi dall'approvazione della presente legge, il regolamento, da sottoporre all'approvazione del Consiglio comunale, contenente requisiti e caratteristiche dei soggetti per ottenere l'idoneità a svolgere l'assistenza domiciliare per "infanzia; criteri della selezione; modalità per la formulazione delle domande e durata delle graduatorie. 2.Corsi di formazione professionale vengono organizzati dalla Regione per la preparazione del personale indicato nel precedente comma. In presenza di comprovate esigenze e di contestuali difficoltà economiche "assistenza del personale anzidetto viene garantita con spesa a carico del Comune. Art. 13 Reinserimento nel lavoro 1.Nelle imprese di maggiori dimensioni, pubbliche e private, situate sul territorio regionale, tramite convenzioni con le imprese stesse, vengono organizzati servizi nido a favore dei figli dei lavoratori presso la sede delle aziende.
2Vengono inoltre favoriti e coordinati dalla Regione accordi tra le organizzazioni imprenditoriali e le organizzazioni sindacali al fine di facilitare le opzioni per un lavoro part-time e consentire la sospensione dell'attività lavorativa in caso di indifferibili ragioni di assistenza e di cura ai familiari e ai figli. 3.La Regione coordina e finanzia programmi di aggiornamento e riconversione professionale al fine di favorire il reinserimento nel sistema occupaziomiie del genitore che abbia interrotto la propria attività lavorativa in conseguenza della nascita di un figlio. Art. 14 Formazione del personale e dei genitori Gli enti pubblici ed i soggetti gestori dei servizi si attivano.per organizzare periodicamente, e comunque obbligatoriamente al momento della assunzione a tempo indeterminato, corsi di formazione per il personale che opera nei servizi per la prima infanzia. Periodicamente e comunque obbligatoriamente qualora ve ne fosse una esplicita richiesta vengono anche organizzati interventi formativi per i genitori e fidanzati in vista del matrimonio. Art. 15 Formazione La Regione, nell'ambito dell'attività di formazione professionale, coordina e finanzia con risorse comunitarie programmi di aggiornamento e riconversione professionale al fine di favorire il reinserimento nel sistema occupazionale del genitore o di altro membro della famiglia che abbia interrotto l'attività lavorativa a motivo di una nuova nascita elo per la cura di componenti del nucleo familiare. Art. 16 Diritto allo studio 1. La Regione favorisce le forme di associazionismo e di autogestione dei genitori ed educatori come modalità idonea a garantire l'effettiva partecipazione di tutti i cittadini alla realizzazione della politica regionale per la famiglia. 2. Nella definizione degli strumenti attuativi per assicurare un effettivo diritto allo studio, al fine di favorire il superamento delle limitazioni derivanti da condizioni di disagio economico, la Regione può prevedere,tra l'altro: a) buoni scuola alle famiglie finalizzati all'abbattimento delle spese sostenute per la frequenza di asili nido, scuole materne, scuole dell'obbligo, statali e non statali senza fini di lucro; b) buoni studio ai genitori che studiano loro stessi per conseguire diploma o laurea pur avendo già uno o più figli; c) contributi per progetti destinati alla prevenzione e recupero degli abbandoni e della dispersione scolastica e universitaria. Art. 17 Agevo/azioni alle imprese che operano nei servizi al/a famiglia La Regione favorisce la costituzione di imprese operanti nei servizi alla famiglia, le quali, su richiesta, possono ottenere il rimborso delle spese notarili e fiscali sostenute per la loro costituzione. Siffatte imprese hanno inoltre diritto a contributi a fondo perduto fino al 30% degli oneri sostenuti nei primi due anni di attività per canoni di locazione, utenze, formazione del personale e attrezzature.
rl'.i'.l'l "IU] Regione Umbria [[[<li CUIJ Consiglio Regionale [~':.':J:] Titolo IV ASSISTENZA ECONOMICA Art. 18 Aiuti alle famiglie in difficoltà e con componenti diversamente abili 1.1 criteri per l'erogazione dell'assistenza economica e per l'individuazione dei parametri di reddito ai quali rapportare gli interventi finanziari sono definiti dal piano sociale regionale previsto dall'art. 34 della legge regionale n. 3 del 23/1/1997, tenendo anche conto, per ogni comunità locale, delle indicazioni fornite dai consultori in base alla relazione prevista dal comma 5 dell'art. 9 della presente legge. 2. Secondo le esigenze specifiche dei singoli nuclei familiari, in particolar modo quelli con figli o familiari diversamente abili, possono essere previste ulteriori forme di assistenza economica, quali agevolazioni per usufruire di servizi pubblici ovvero per l'erogazione di energia elettrica, gas e acqua ed esenzioni bollo auto, addizionale-i RE-Regionale, addizionale-comunale, imposta ICI. Tali agevolazioni possono essere concordate tramite apposite convenzioni o accordi di programma tra la Regione enti locali o enti che gestiscono e forniscono il servizio. Possono inoltre essere previsti dei buoni-scuola per l'abbattimento delle spese sostenute per la frequenza degli istituti scolastici, dagli asili nido, alle scuole materne, alle scuole dell'obbligo, statali o non statali. 3.Finanziamenti possono essere concessi anche per il pagamento di polizze assicurative per la copertura dei rischi da infortuni domestici del componente della famiglia che svolge lavoro domestico in modo esclusivo nell'ambito della stessa. Art. 19 Aiuti alle famiglie per anziani non autosufficienti Agli anziani non autosufficienti residenti in Umbria che possono essere assistiti a domicilio e appartenenti a nuclei familiari con redditi non superiori ad euro 30.000 viene assicurato, da parte del servizio sanitario, un'assistenza domiciliare medica qualificata. Agli stessi è concesso un contributo di euro 800 mensili per l'assistenza personale. la condizione di non autosufficienza è documentata dalla certificazione di totale inabilità con diritto all'indennità di accompagnamento rilasciata dalla competente Commissione sanitaria della ASl per l'accertamento dell'invalidità civile. Nel caso in cui più anziani convivono nello stesso nucleo familiare ognuno può beneficiare del contributo indicato fermi restando i requisiti di accesso stabiliti dalla presente legge. Il contributo è sospeso in caso di ricovero in RSA, in Istituto di riabilitazione o in servizi residenziali di sollievo.
cn'll IIUi Regione Umbria liti] LIU] Consiglio Regionale C'~'.:r:j Titolo V NORME FINALI Art. 20 Norma finanziaria 1. E' istituito il Fondo regionale per la famiglia, al quale fanno capo tutti gli interventi di sostegno economico previsti dalla presente legge. Tale fondo è alimentato annualmente dalle risorse determinate dalla legge di bilancio. 2. Per l'anno in corso è previsto uno stanziamento iniziale di euro 2.585.000. Enrico Sebastiani ~c:-..~' Enrico Melasecche ;t:-aaa ~ ranco Zaffini Raffaele Nevi f~ e~r=' ~~~ ~c~\ Alfredo De Sia ~ fh-c-'o rea Lignani Marchesani /-~t