CONAF Consiglio dell Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali



Documenti analoghi
REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA

CONAF Consiglio dell Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali

statuto Testo approvato dalla XXXI Assemblea Generale congressuale Roma, 1 dicembre 2004

Regolamento di contabilità

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE

ORDINE DEI DOTTORI AGRONOMI E DEI DOTTORI FORESTALI DELLA PROVINCIA DI NAPOLI Via Toledo, n Napoli

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica.

"Paolo Baffi" Centre on International Markets, Money and Regulation

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA

ASSOCIAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI TREVISO

1. La disciplina di cui al presente regolamento si informa ai seguenti principi generali: - 1 -

Comune di Montagnareale Provincia di Messina

Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007

NUOVO REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLA CASSA CONGUAGLIO PER IL SETTORE ELETTRICO

REGOLAMENTO PER LA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI

REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE UNICA PER LE POLITICHE DEL LAVORO

VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL COMITATO ISTITUZIONALE

LA GIUNTA REGIONALE. VISTA la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6, e successive modificazioni;

STATUTO DELL ISTITUTO UNIVERSITARIO DI STUDI SUPERIORI IUSS FERRARA Art. 1. Costituzione

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Registro determinazioni n Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO

4.5) ISTITUZIONE DEL CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCA SULLE FIBROSI POLMONARI E MALATTIE RARE DEL POLMONE. ESPRIME

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

ISTITUTI SCOLASTICI PARITARI SCUOLA DOMANI

Regolamento della Scuola di Ateneo per le attività undergraduate e graduate dell Università degli Studi Link Campus University

Delibera n. 49/2015. VISTO il decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422 e s.m.i. ;

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI

COMUNE DI SANTA GIUSTINA IN COLLE (Provincia di Padova) INDICE

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 30 marzo 2015, n. 622

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE PER L AMBIENTE

CITTÀ DI IMOLA REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITÀ E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE

REGOLAMENTO PROGETTO METANO

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI

REGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 2 aprile 2015, n. 642

AQ DELLA RICERCA SCIENTIFICA

COMUNE DI PIOMBINO DESE Provincia di Padova REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE

PROTOCOLLO D'INTESA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE. DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L ORGANIZZAZIONE DEI CORSI DI DOTTORATO DI RICERCA (approvato da C. d A. del 12 ottobre 2004)

REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

Comune di Nuoro DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE. Settore AA.GG. e Personale. Ufficio Formazione

REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO

NUOVO REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLA CASSA CONGUAGLIO PER IL SETTORE ELETTRICO TITOLO I - FUNZIONI E ORGANI

ISTITUTO SCOLASTICO COMPRENSIVO VALTREBBIA Via al Municipio 7, TORRIGLIA (GE)

DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE SEZIONE FORMAZIONE PROFESSIONALE 22 gennaio 2016, n. 41

ORDINE INTERPROVINCIALE DEI CHIMICI DELLA LOMBARDIA

Azienda per l Assistenza Sanitaria n. 5 Friuli Occidentale

Consiglio di Bacino dell Ambito BACCHIGLIONE

Articolo 1 Composizione

COMITATO UNICO di GARANZIA (C.U.G.)

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA

Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI PER MASTER UNIVERSITARI E DEI CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DEL SANNIO REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CORSI DI MASTER UNIVERSITARIO DI PRIMO E SECONDO LIVELLO

Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca - - Art. 1. Art. 1.

REGOLAMENTO CENTRI DI RICERCA

REGOLAMENTO DELLA LUISS SCHOOL OF GOVERNMENTAL STUDIES

Deliberazione del Direttore Generale N Del 22/09/2015

Regolamento di disciplina della misurazione, della valutazione e della trasparenza delle performance.

ACCORDO LA CONFERENZA PERMANENTE PER I RAPPORTI TRA LO STATO, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO

Regolamento per la formazione professionale continua del Consiglio Nazionale

REGOLAMENTO. O.P.N.M. - Organismo Paritetico Nazionale Metalmeccanici. 1. In applicazione di quanto previsto dal CCNL 29 luglio 2013, stipulato tra

REGOLAMENTO DI ATENEO PER LA DISCIPLINA DELLE INIZIATIVE E DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE

REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO

Camera Penale Franco Bricola di Bologna

Regione Siciliana Assessorato Regionale delle Infrastrutture e della Mobilità L'ASSESSORE

PIANO DELLA PERFORMANCE

VISTO l articolo 38 della legge regionale 18/2005;

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CATANIA

REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI

VISTO l articolo 87, quinto comma, della Costituzione; VISTO l articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400;

DELIBERAZIONE N. 52/16 DEL


REGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte.

IGIENE DENTALE (ABILITANTE ALLA PROFESSIONE SANITARIA DI IGIENISTA DENTALE) (L)

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO

D E T E R M I N A Z I O N E D E L D I R I G E N T E

DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE SETTORE SISTEMA INFORMATIVO E TECNOLOGIE INFORMATICHE CHIARUGI CECILIA

REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE

Centro di ricerca su Marketing e Servizi Centre for Research on Marketing & Services

Regolamento per l'istituzione ed il funzionamento dei corsi di perfezionamento, di aggiornamento professionale e formazione permanente

COMUNE DI VALLE MOSSO Provincia di Biella REGOLAMENTO

CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MANTOVA RELAZIONE ILLUSTRATIVA

Sistema statistico regionale e Ufficio statistico della Regione Puglia. Art. 1 Finalità.

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE LOMBARDIA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA

REGOLAMENTO PER IL RECLUTAMENTO DEL PERSONALE DIPENDENTE E PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI PROFESSIONALI E COLLABORAZIONI (adottato ai sensi

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

CONSIDERATO che il richiamato Accordo Stato-Regioni del 5 novembre 2009 regola ie attività formative realizzate all estero e quelle transfrontaliere;

TECNICHE DELLA PREVENZIONE NELL'AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO (AB. ALLA PROF. SANITARIA DI TECNICO DELLA PREV. NELL'AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO)

Università degli Studi di Palermo Servizio di Prevenzione e Protezione di Ateneo

Deliberazione del Direttore Generale. n. 161 del registro

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE PROCEDURE DI RICERCA, SELEZIONE E INSERIMENTO DI PERSONALE E PER IL CONFERIMENTO

Regolamento in materia di pubblicità e trasparenza dei dati e delle informazioni concernenti l organizzazione e l attività della Banca d Italia

vista la Legge Regionale del , n. 15 Riforma della Formazione Professionale, pubblicata sul BURP n. 104 del 09/08/2002; PARTE SECONDA

/06/2014 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO. Identificativo Atto n. 537

- di pubblicare il presente provvedimento sul Bollettino Ufficiale della Regione

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO

STATO DI PREVISIONE DELLE AZIONI DEL PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E l INTEGRITA

Transcript:

CONAF Consiglio dell Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali Regolamento per il funzionamento del Centro Studi CONAF Consiglio dell Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali Approvato con Delibera di Consiglio n. 267 del 24 Settembre 2013 Via Po, 22 00198 Roma

IL CONSIGLIO DELL'ORDINE NAZIONALE DEI DOTTORI AGRONOMI E DEI DOTTORI FORESTALI - visti gli art. 57, art. 165 e l art. 166 del trattato dell unione europea; - vista la direttiva 2005/36/ce del parlamento europeo e del consiglio, del 7 settembre 2005, relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali; - vista la raccomandazione del parlamento europeo e del consiglio del 23 aprile 2008 sulla costituzione del quadro europeo delle qualifiche per l apprendimento permanente; - vista la decisione n. 2241/2004/ce del parlamento europeo e del consiglio del 15 dicembre 2004 relativa ad un quadro comunitario unico per la trasparenza delle qualifiche e delle competenze (europass); - visti gli art. 2229 e segg. del codice civile, esercizio delle professioni intellettuali; - Visto il DPR 30 aprile 1981 n. 350 Regolamento di esecuzione della legge 7 gennaio 1976, n. 3, sull ordinamento della professione di dottore agronomo e di dottore forestale.modificato ed integrato dal D.P.R. 8 luglio 2005, n.169 Regolamento per il riordino del sistema elettorale e della composizione degli organi di ordini professionali. (G.U. n. 198 del 26 agosto 2005) - Visto il Regolamento generale del Conaf approvato con delibera di consiglio n. 5 del 21 gennaio 2010 che all art. 22 istituisce il Centro studi quale struttura di ricerca professionale e socioeconomica del consiglio nazionale ha adottato il seguente regolamento per il funzionamento del Centro Studi Pag.2

Art. 1 Definizioni Ai fini del presente regolamento, sono assunte le seguenti definizioni: a) Ordinamento professionale: la L. 3/76 modificata ed integrata dalla L. 152/92, il relativo regolamento di esecuzione DPR 350/81, con le integrazioni e modifiche del DPR 328/2001, del DPR 169/2005 e del DPR 137/2012; b) Consiglio dell Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali di cui alla L. 3/76 e s.m.i, di seguito denominato CONAF; c) Consiglio Nazionale: l'organo di governo dell Ordine Nazionale; d) Ordine: l'ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali di cui all'art.9, comma 1, della Legge 7 gennaio 1976, n. 3 e s.m.i.; e) Funzioni istituzionali: le funzioni del Consiglio Nazionale previste dalla legge e dai regolamenti nonché dagli usi osservati come diritto pubblico, così come previsto dall'art. 11 del codice civile; f) Iscritti: i Dottori Agronomi e Dottori Forestali, i soggetti abilitati all esercizio della professione ed iscritti agli albi della sezione A di cui all'art. 3 della Legge 7 gennaio 1976, n. 3 così come modificato ed integrato dal DPR del 5 Giugno 2001, n. 328 e Agronomi Iunior e Forestali Iunior, Biotecnologi Agrari, abilitati all esercizio della professione ed iscritti alla sezione B di cui all art.10 comma 4 del DPR 328/2001; le società tra professionisti di cui alla la LEGGE 12 novembre 2011, n. 183; g) Professione regolamentata: si intende l'attività, o l'insieme delle attività, riservate per espressa disposizione di legge o non riservate, il cui esercizio è consentito solo a seguito d'iscrizione in Ordini o Collegi subordinatamente al possesso di qualifiche professionali o all'accertamento delle specifiche professionalità; Pag.3 h) Professionista: si intende l'esercente la professione regolamentata di cui alla lettera g.

i) Portale Istituzionale CONAF: il sito internet ufficiale del Consiglio Nazionale; j) Bollettino Ufficiale CONAF, B.U.C.: è lo strumento legale per la conoscenza dei regolamenti e degli atti emanati dal Conaf; k) Ordine territoriale: Ente pubblico non economico a livello provinciale o interprovinciale costituito dagli iscritti nella circoscrizione; l) SIDAF: il sistema informativo dell ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali; m) Ufficio Di Presidenza l ufficio di presidenza è composto dal Presidente, dal vicepresidente e dal segretario del Conaf al fine di assicurare uno stretto coordinamento dell attività del Conaf; n) Dipartimenti unità organizzative del Consiglio nazionale per lo svolgimento di attività istruttoria nelle materie specifiche; o) Quaderni Professionali Del Conaf pubblicazioni del conaf trattanti specifici aspetti dell attività professionale ed ordinistica ad uso degli iscritti e dei consigli territoriali. Art 2 Definizione. Pag.4 Il Centro Studi è un organo del Consiglio nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali, denominato Centro Studi CONAF, con finalità di ricerca, analisi, studio sulle tematiche inerenti la professione nei suoi aspetti sociali, economici e culturali.

Art 3 Sede Il Centro Studi ha sede presso la sede amministrativa del Consiglio Nazionale. Art 4 Scopo Il Centro Studi ha lo scopo di ricerca, di studio e sperimentazione nell ambito delle attività professionali. Formula pareri, proposte e redige documenti nelle materie di interesse per lo svolgimento della professione. L attività del Centro Studi è finalizzata ad approfondire le capacità di conoscenza, interpretazione e previsione dei fenomeni generali di sviluppo della professione a medio e lungo termine. Il Centro Studi è di supporto alle attività dei Dipartimenti e dell Ufficio di Presidenza. Cura il monitoraggio delle normative inerenti la professione a livello regionale, nazionale e comunitario. Cura la tenuta di una biblioteca tecnico scientifica contenente gli atti di convegni di interesse della categoria; Cura la pubblicazione degli atti relativi agli eventi, i convegni ed i congressi del Consiglio Nazionale; Cura la tenuta della Biblioteca del Consiglio Nazionale. Cura la pubblicazione del Bollettino Ufficiale del Consiglio Nazionale. Cura la stesura dei quaderni professionali del Consiglio Nazionale Pag.5

Art. 5 Organi del Centro Studi Sono organi del Centro Studi: - Il Coordinatore; - Il Comitato tecnico scientifico. Art. 6 Il Coordinatore Il Coordinatore viene designato dal Consiglio Nazionale, su proposta del Presidente, e dura in carica per il periodo di mandato del Consiglio Nazionale. Al Coordinatore viene riconosciuta una indennità analoga quella prevista dal Consigliere Nazionale e procede alla rendicontazione bimestrale dei costi sostenuti al Consiglio Nazionale. Il Coordinatore definisce il piano triennale delle attività da sottoporre al Consiglio Nazionale, previo parere del Comitato scientifico. Il Coordinatore verifica le attività dei ricercatori in funzione degli obiettivi e dei tempi loro assegnati. Il Coordinatore relaziona, quadrimestralmente, al Consiglio sull attuazione del Piano triennale e sulle attività dei progetti di ricerca assegnati dal Consiglio. Il ruolo di coordinatore del centro studi è incompatibile con la carica di consigliere nazionale e con qualsiasi carica di rappresentanza nell ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali. Pag.6

Art. 7 Comitato tecnico scientifico Il Comitato tecnico scientifico è composto da personalità di chiara competenza scientifica e professionale e si compone da tre a nove membri. Il Comitato dura in carica per il periodo di mandato del Consiglio che lo ha nominato. I Membri sono nominati dal Consiglio su proposta del Presidente. Il Comitato Tecnico Scientifico esprime il parere sul piano triennale delle attività e verifica le linee, il contenuto e la metodologia dei progetti di ricerca. Il Comitato valuta i lavori tecnico professionali e scientifici degli iscritti ai fini del riconoscimento dei crediti formativi (CFP) da pubblicare nelle riviste Ufficiali della categoria. Ai componenti del Comitato tecnico scientifico può essere riconosciuta una indennità secondo quanto stabilito con delibera dal Consiglio Nazionale. Il Comitato Tecnico Scientifico esprime il parere sul piano triennale delle attività e verifica le linee, il contenuto e la metodologia dei progetti di ricerca. Il Comitato valuta i lavori tecnico professionali e scientifici degli iscritti ai fini del riconoscimento dei crediti formativi (CFP) da pubblicare nelle riviste Ufficiali della categoria. Il Comitato tecnico scientifico è convocato dal Coordinatore. Pag.7

Art. 8 Organizzazione Il centro studi è organizzato in aree tematiche coerenti con le declaratorie dei dipartimenti. Per ogni quattro aree tematica è preposto un ricercatore. Le articolazioni delle aree tematiche, sono approvate dal Consiglio Nazionale nell ambito dell approvazione del piano triennale. Ai fabbisogni di ricercatori del centro studi provvede il Consiglio Nazionale secondo le norme vigenti. Il Consiglio Nazionale sulla base del Convenzioni con gli atenei di cui all art. 7 del Regolamento di formazione può stipulare rapporti di dottorato di ricerca funzionali allo sviluppo delle aree atematiche. Il Consiglieri responsabili dei dipartimenti formulano al Centro studi il relativo fabbisogno di ricerca o di progetti specifici entro il mese di settembre al fine dell inserimento nel programma triennale e annuale di competenza. Il piano triennale ed annuale dell organizzazione delle attività di ricerca e studio è redatto dal Coordinatore e proposto al Consiglio per l approvazione, previo parere del Comitato tecnico scientifico, entro il mese di ottobre. Il coordinatore entro il mese di Ottobre di ciascun anno formula al Consiglio Nazionale per la relativa approvazione, una proposta di budget triennale ed annuale. Entro il mese di marzo dell anno successivo al periodo annuale di attività il Coordinatore predispone una relazione sulle attività svolte ed un consuntivo di spesa da sottoporre all approvazione del Consiglio Nazionale. Pag.8

art 9 Entrata in vigore 1. Il presente regolamento entra in vigore 15 ottobre 2013. Il Presidente Andrea Sisti, dottore agronomo Pag.9