Numero Speciale. Agosto 2002 Anno VI - n 16. per i Comprensori Alpini di Valle Brembana, Valle Seriana e Valle Borlezza

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1 Periodico di cultura venatoria e gestione faunistico - ambientale del Comprensorio Venatorio Alpino Valle Brembana - Spedizione in a.p. art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Bergamo Numero Speciale per i Comprensori Alpini di Valle Brembana, Valle Seriana e Valle Borlezza Agosto 2002 Anno VI - n 16

2 SOMMARIO Direttore Responsabile Piergiacomo Oberti Coordinatori Flavio Galizzi, Elena Traini Redazione Domenico Belotti Diego Bonaldi Luigi Capitanio Flavio Galizzi Elena Traini Il Comitato di Gestione Grafica, impaginazione Ferrari Grafiche Hanno collaborato Tiziano Ambrosi, Luca Arioli, Ivano Artuso, Renato Baldaccini, Domenico Belotti, Diego Bonaldi, Felicino Camozzi,Luigi Capitanio, Atos Curti, Sergio Facchini, Alessandra Gaffuri, Flavio Galizzi, Giovanni Locatelli, Gianfranco Milesi, Fausto Mosca, Piergiacomo Oberti, Luca Pellicioli, Michele Pesenti, Elena Traini, Diego Vassalli, il Comitato di Gestione. Direzione e Redazione Piazza Brembana (BG) Piazzetta Alpini Tel-Fax : cacciavb@bgonline.it Fotocomposizione e Stampa Ferrari Grafiche - Clusone Editore Comprensorio Venatorio Alpino Valle Brembana Registrazione presso il Tribunale di Bergamo, n 29 del 16/07/97 Rivista dei Soci del Comprensorio Venatorio Alpino Valle Brembana La rivista si avvale della collaborazione di tutti i Soci, con scritti e materiale grafico e fotografico, senza impegni da parte della Redazione, che si riserva di vagliare ed eventualmente modificare quanto pervenuto, e tratterrà il materiale nel proprio archivio. La riproduzione anche parziale è vietata, salvo il consenso degli autori e del Comitato di Gestione. In copertina: Marmotte Acquarello di Nick Edel Periodico di cultura venatoria e gestione faunistico ambientale del Comprensorio Venatorio Alpino Valle Brembana EDITORIALE 3 Attualità Le novità della nuova legge regionale 4 Lettere 8 Commissioni di lavoro Avifauna tipica alpina 10 Ungulati 11 Capanno 12 Lepre 12 Stanziale - Ripopolabile 12 Gestione e cultura venatoria LE SCHEIBE DI ROMEO GOZZI Elena Traini 13 PROGETTO GALLIFORMI I dati sul prelievo della tipica dal 1988 al 2001 Ivano Artuso 14 RASSEGNA DEI TROFEI 2002 La relazione del Presidente della Commissione Ungulati Luigi Capitanio 18 PRESENZA DI CLAMIDIA IN FETO MUMMIFICATO Rarissimo caso di feto mummificato in una capriola Alessandra Gaffuri 25 IL CONVEGNO DI CENE Gli Ungulati e il territorio bergamasco Luca Pellicioli 27 CHE COSA È LA CACCIA? Le ragioni di un impegno etico-culturale Domenico Belotti 28 IL CIBO RITUALE Divagazioni tra riti e tradizioni Domenico Belotti 29 Rubriche Appunti di biologia animale Il comportamento del cane (prima parte) Tiziano Ambrosi 30 Per saperne di più Considerazioni mediche sul trekking Giovanni Locatelli 32 Armi e balistica L arma ideale per il Camoscio Sergio Facchini 34 Pensieri sulla caccia Identikit del cacciatore della tipica alpina 37 Informazioni e scadenze La Redazione 38 Spigolature culinarie La Redazione 41 Cerco Offro La Redazione 41 L Angolo della Poesia Öna Rondèna Giuseppe Bonandrini 42 2

3 CONTROLLO DEI NOCIVI, QUALCOSA SI MUOVE L esigenza di contenere l eccessiva espansione di alcune specie di fauna selvatica, e limitare il randagismo di animali domestici semiinselvatichiti, è da sempre molto sentita, non solo tra gli addetti alla gestione venatoria, ma anche all interno del settore agricolo per i danni causati alle coltivazioni. Da anni si nota una costante proliferazione di piccioni torraioli e nutrie in pianura, di corvidi e volpi ovunque, favoriti da una serie di cause comuni sia in montagna che in pianura. La mancanza di predatori naturali in grado di contrastare questa proliferazione, la frequentazione di aree urbane e nelle immediate vicinanze dei centri abitati e delle strade, l innata capacità elusiva e di allertamento di queste specie, consentono loro di sottrarsi facilmente alla cattura nei periodi e nei modi previsti durante la normale attività venatoria. La necessità di portare a minori consistenze queste specie va a beneficio principalmente delle produzioni agricole, della salute pubblica e animale, e di tutta quella selvaggina che viene sistematicamente predata fin dall inizio del proprio ciclo riproduttivo. Uova e piccoli rappresentano, specialmente per volpi e corvidi, una soddisfazione alimentare molto ghiotta e facile da raggiungere, con gravi ripercussioni su tutta la fauna stanziale che già patisce e mal si adatta alla trasformazione ambientale dei territorio dove abitualmente vive e si riproduce. Gli interventi di depopolamento previsti dalla vecchia normativa regionale non hanno portato a risultati significativi, probabilmente perché il numero dei soggetti preposti si è dimostrato troppo esiguo e non uniformemente distribuito sul territorio provinciale. Di recente la Regione ha esteso la possibilità di controllo anche ad una nuova figura, definita generalmente operatore purché in possesso di apposita autorizzazione provinciale conseguita attraverso specifici corsi di preparazione e sotto la regia delle guardie venatorie provinciali, che predispongono il piano di intervento anche al di fuori dei territori destinati alla caccia programmata. L operatore, sostanzialmente, si identifica con il cacciatore che, volontariamente e gratuitamente si mette a disposizione delle istituzioni per svolgere un servizio di pubblica utilità, pertanto la sua azione non si configura come attività venatoria, anche se di fronte ad azioni non consentite sarà passibile delle sanzioni penali, amministrative ed accessorie previste dalla legge sulla caccia. Alla nostra Provincia va il merito di aver recepito tempestivamente questa opportunità introdotta dalla legge regionale. La partecipazione ai corsi preparatori è stata elevata, con oltre cento aspiranti nel nostro Comprensorio, a dimostrazione della grande disponibilità che può dare la nostra categoria per ripristinare gli equilibri naturali che regolano la convivenza di specie diverse. In occasione dell imminente avvio della nuova stagione venatoria, a nome del Comitato, della Redazione, auguro a tutti i Cacciatori un caloroso in bocca al lupo! Piergiacomo Oberti S. Torriani 3

4 CAPANNI LE NOVITA DELLA NUOVA LEGGE REGIONALE 4 Ci eravamo lasciati, nell ultimo numero del nostro periodico, con la speranza, non del tutto vaga, che le modifiche alla L.R. 26/93 potessero venire approvate e rese esecutive in tempo ragionevole. Ebbene, le nostre speranze non sono state disattese e ci troviamo ora di fronte ad uno strumento legislativo approvato ed andato in vigore il 25 Maggio 2002 che, per quanto riguarda soprattutto la nostra forma di caccia, ha apportato diverse modifiche e integrazioni sicuramente positive. Fermi restando gli altri articoli della suddetta Legge Regionale, andiamo a vedere per esteso il contenuto degli stessi che ci riguardano più da vicino come capannisti. Art. 7 Prelievo di richiami vivi Comma 2. Le Province si avvalgono per la gestione di ciascun impianto di cattura, di un gestore qualificato e valutato idoneo dall I.N.F.S.; il gestore può avvalersi di collaboratori. Allegato D all art. 7 disposizioni e modalità per il prelievo e la cattura dei richiami vivi. Comma 10. L attività di cessione dei richiami è gratuita ed avviene o presso l impianto o in centri di distribuzione individuati dalle province che determineranno altresì gli orari d apertura al pubblico e le modalità di fruizione. Ogni anno potranno essere ceduti e trascritti nell apposito tesserino non più di due esemplari per ogni singola specie per cacciatore, da appostamento fisso o temporaneo, fermo restando che la sostituzione del richiamo di cattura avverrà solo dietro presentazione del richiamo morto da sostituire. Comma 11. Per la gestione di ogni singolo impianto, la provincia si avvale di un gestore, valutato idoneo dall I.N.F.S., il quale gestore, sotto sua stretta responsabilità, può avvalersi di collaboratori, anche con funzioni ausiliarie. (anche se non in possesso di abilitazione). Art. 22 Esercizio dell attività venatoria tesserino Comma 1. L esercizio venatorio è disciplinato dall art. 12 della legge n. 157/92 sul territorio individuato dall art. 13 della presente legge come ammissibile all esercizio venatorio; ai sensi della presente legge non sono considerate esercizio dell attività venatoria l attività di allevamento e l esposizione dei richiami vivi, di cattura o di allevamento, anche al di fuori dei periodi, giornate e orari di caccia. Comma 7. Il numero di capi di selvaggina migratoria abbattuti va annotato sul tesserino, in modo indelebile, al termine dell attività giornaliera di caccia e comunque sul posto di caccia. Art. 23 Mezzi, attrezzi ed ausili per l esercizio dell attività venatoria Comma 5. Il cacciatore nell esercizio dell attività venatoria è autorizzato a portare, oltre ai cani ed alle armi consentite, gli utensili da punta e da taglio atti alle esigenze venatorie; ad usare richiami vivi di cattura secondo le quantità previste dalla legge 157/92 e richiami vivi di allevamento in voliere, corridore, palloni o similari e in gabbie (senza limiti di numero); ad usare fischi e richiami a bocca o manuali; ad impiegare stampi di legno, plastica o altro materiale riproducenti specie cacciabili e non, soggetti imbalsamati delle specie cacciabili, nonché richiami non acustici a funzionamento meccanico. Art. 25 Esercizio venatorio da appostamento fisso e temporaneo. Comma 2. Fermi restando i divieti di cui all art. 43, comma 1, lettera f, e quanto previsto dal comma 8, gli appostamenti fissi non possono essere ricavati da immobili, fabbricati, e stabili adibiti ad abitazione od a posto di lavoro, o essere collocati a meno di 100 m. dagli stessi, fatto eccezione per i fabbricati rurali; ai fini dell applicazione della distanza minima di 100 m. non sono altresì considerati immobili, fabbricati e stabili adibiti ad abitazione quelli a carattere rurale destinati durante l effettivo esercizio ve-

5 natorio esclusivamente al supporto dell attività venatoria e destinati alla sosta, al riposo del cacciatore e di eventuali ospiti ed alla custodia degli attrezzi di caccia e dei richiami. Comma 11. L accesso all appostamento fisso con armi proprie e con l uso di richiami vivi è consentito unicamente a coloro che abbiano esercitato l opzione per la specifica forma di caccia. Oltre al titolare possono cacciare nell appostamento fisso le persone che abbiano scelto tale tipo di caccia, con il consenso del titolare stesso, anche se non risultano soci dell ambito territoriale o del comprensorio alpino della regione ove è ubicato l appostamento fisso nel quale sono stati invitati, senza versare alcun contributo ulteriore, purché documentino il pagamento del contributo di adesione all ambito territoriale di caccia o al comprensorio alpino di cui sono soci; in caso di assenza del titolare dell autorizzazione, l accesso è consentito agli ospiti previo il possesso della copia dell autorizzazione stessa. E comunque consentita la presenza nell appostamento fisso di ospiti osservatori non titolari di licenza di caccia. Art. 26 Detenzione ed uso dei richiami vivi per la caccia da appostamento Comma 3. La Giunta regionale disciplina il possesso di richiami vivi di cattura appartenenti alle specie di cui all art. 7, comma 5, consentendo ad ogni cacciatore che eserciti l attività venatoria ai sensi dell art. 35, comma1, lettera b, l utilizzazione di un numero massimo di 10 unità per ogni specie, fino ad un massimo complessivo di 40 unità (esclusi quindi i richiami vivi provenienti da allevamenti, per i quali non ci sono limiti di numero). Tali limitazioni numeriche (per i richiami di cattura) non riguardano la stabulazione dei richiami appartenenti a più cacciatori contemporaneamente. Art. 33 Criteri e modalità d iscrizione (ATC o CA) Comma 3. Il cacciatore che sia titolare dell autorizzazione alla costituzione di un appostamento fisso di caccia con uso di richiami vivi, ha diritto di essere iscritto all ambito o al comprensorio in cui è compreso l appostamento; è fatto salvo il diritto per ogni cacciatore che abbia effettuato l opzione per la caccia in via esclusiva da appostamento fisso di cui all art. 35 comma 1 lettera b, di accedere in qualsiasi appostamento fisso della Regione anche se ubicato nell ambito territoriale o comprensorio alpino di caccia diverso da quello ove risulta associato, senza dover versare altro contributo di adesione. Art. 40 Specie cacciabili e periodi di attività venatoria Comma 2. La Regione, nella predisposizione del calendario venatorio regionale, in relazione alle specie di cui all art. 18, comma 1, della L. 157/92 e non comprese nell allegato II della direttiva 79/409/CEE, attua le disposizioni contenute nell art. 1, comma 4, della L. 157/92 (Specie in deroga). Art. 41 Controllo della fauna selvatica Comma 6. Nel caso in cui le province intendano adottare il regime di deroga previsto dall art. 9, comma1, lettera a e b, della direttiva 79/409 CEE, sono tenute a far riferimento alle condizioni specificate dallo stesso articolo con la menzione, tra l altro, delle specie che formano oggetto della deroga, dei mezzi, degli impianti e dei modi di cattura o di prelievo autorizzati, delle condizioni di rischio e delle circostanze di tempo e di luogo in cui la deroga stessa può essere attuata e dei controlli che saranno effettuati, previo parere dell I.N.F.S. Art. 43 Divieti Comma 1. A norma dell art. 21 della L. 157/92 è vietato a chiunque Lett. g - il trasporto, all interno dei centri abitati e delle altre zone ove è vietata l attività venatoria ovvero a bordo di veicoli di qualunque genere e comunque nei giorni non consentiti per l esercizio venatorio dalle leggi nazionali e dalle disposizioni della presente legge, di armi da sparo per uso venatorio che non siano scariche e in custodia, tale divieto non si applica, fuori dai centri abitati, per il trasferimento di cacciatori con armi scariche, unicamente nei giorni consentiti alla caccia, per brevi tratti di attraversamento di strade e ferrovie, fermo restando che il percorso di andata e ritorno dall appostamento fisso di caccia va effettuato comunque con il fucile scarico; Lett. m cacciare su terreni coperti in tutto o nella maggior parte di neve e nei piccoli specchi di acqua circostanti, salvo che nella zona faunistica delle Alpi e nei territori, delle comunità montane sentito l I.N.F.S., e su terreni pregiudicati da incendio per un minimo di due anni. Comma 5. fermi restando i divieti di cui all art. 5, comma 9, e all art. 21 comma 1 lettera bb, cc, ed ee della L. 157/92, è consentita la consumazione anche in pubblico esercizio di fauna selvatica legittimamente abbattuta appartenente alle specie cacciabili. Art. 46 Tasse di concessione regionale Comma 1 bis. L importo della tassa di concessione regionale per gli appostamenti fissi è ridotto del 50% per i titolari ultrasessantacinquenni e per i portatori di handicap fisici che G. Galizzi -2 5

6 comportino la riduzione di oltre il 30% della capacità motoria. Art. 51 Sanzioni amministrative statali e regionali Ritiro tesserino Comma 1. Ferme restando le sanzioni amministrative previste dall art. 31, comma1, della L. 157/92, si applica la sanzione da a per tutte le violazioni alla presente legge ed ai regolamenti regionali e provinciali attuativi che non siano già comprese nelle violazioni previste dal predetto art. 31; la medesima sanzione si applica per gli abusi e l uso improprio della tabellazione dei terreni. Comma 2. Si applica la sanzione amministrativa da a per chi abbatte selvaggina migratoria consentita anche in deroga, in numero superiore a quanto previsto dall art. 24 (30 capi). Per chi supera, per la caccia vagante, le tre giornate di caccia settimanali o il numero complessivo di giornate per l intera stagione venatoria, o per chi addestra i propri cani in periodo di divieto o in zone non consentite, o per la mancata sorveglianza dei cani da caccia in luoghi in cui possano arrecare grave danno alla forma selvatica, se recidivo la sanzione è raddoppiata. Comma 3. Si applica la sanzione amministrativa di per la mancata consegna, al termine della stagione venatoria, del tesserino venatorio. Comma 4. Si applica la sanzione amministrativa da a per chi abbatte selvaggina stanziale da appostamento fisso; se la violazione è commessa durante i periodi concessi ai sensi dell art. 40, comma 4, la sanzione è raddoppiata ed è disposto dalla Provincia il ritiro del tesserino fino a 1 anno. Comma 5. Si applica la sanzione amministrativa da a per chi volontariamente procura disturbo all esercizio venatorio anche avvalendosi di strumenti atti all allontanamento della selvaggina; se l attività di disturbo è commessa da agenti di vigilanza volontaria di cui al comma 5 dell art. 48, (guardie volontarie, ecologiche e zoofile) la sanzione è raddoppiata. Per quanto ci riguarda, siamo arrivati alla fine, potrà sembrare poca cosa, ma dopo un attenta lettura e per il periodo che stiamo vivendo, è già un successo essere riusciti ad invertire una tendenza che da parecchi anni ormai ci andava sempre più costringendo a subire angherie e restrizioni, le quali non dimentichiamolo sono state la causa principale dell abbandono da parte di moltissimi seguaci di Diana. Era pertanto giusto dare il giusto rilievo a questo avvenimento che da troppo tempo ormai turbava i nostri sonni, mentre aspettiamo fiduciosi il calendario venatorio provinciale. Queste sono solo alcune anticipazioni sulle modifiche apportate alla Legge Regionale 26/93, avremo modo di chiarirle al meglio nel convegno che annualmente viene organizzato all interno della Festa del Cacciatore e Pescatore, che si terrà come di consueto a S. Giovanni Bianco il 25 Agosto prossimo; l invito per tutti i cacciatori è di munirsi del testo originale presso le proprie Associazioni, in modo da poterla consultare esaurientemente ed affrontare così la prossima stagione di caccia con più tranquillità e serenità. Felicino Camozzi!! ULTIMISSIME SULLA NUOVA LEGGE REGIONALE!! Accolte dal Consiglio Regionale, nella seduta di giovedì 25 lug lio, alcune delle proposte di modifica presentate dal Consigliere Macconi. Alcuni aspetti della nuova legge, nonostante trovassero consens i nell ambito delle cacce alla migratoria e di quelle tradizionali di pi anura dove la selvaggina è quasi esclusivamente ripopolata, sarebbero risulta ti estremamente dannosi per i territori dei Comprensori Alpini, dove in questi anni si era riusciti a raggiungere un intelligente equilibrio tra attiv ità venatoria di prelievo e protezione e controllo delle diverse specie stanzial i, dell Avifauna Tipica Alpina e degli Ungulati. Di questi aspetti ne avevamo ampiamente parlato già nel numero 7, dell agosto 1999, nella nostra rivista, in un articolo a firma di Martino Bianchi. Le nostre riflessioni erano state poi oggetto di analisi e attenzione da parte del Consigliere regionale Pietro Macconi, sensibile ai nostri problemi fin dall epoca della vicenda Parco delle Orobie, che le ha fatte proprie in una nuova proposta di legge appena approvata dal Consig lio Regionale. La novità più importante è che sono state reintrodotte a pieno titolo le cacce di specializzazione di cui all art 35, 2 Comma, L26/93, che la normativa in un primo tempo aveva abolito. Queste sono sempre s tate il pilastro fondamentale della gestione delle risorse faunistiche dei Comprensori Alpini, in ossequio al principio della equa distrib uzione tra cacciatori della selvaggina abbattibile nel rispetto degli equilibri naturali, e con soddisfazione di tutti. Il secondo aspetto meritevole di commento è quello di cui all a rt. 43, 2 comma della medesima norma, riguardante la possibilità di addestramento di cani con età inferiore ai 18 mesi durante tutto l anno. Con quest ultimo provvedimento il limite di età dei cani è stato abbassato a 15 mesi e l esercizio dell allenamento sarà subordinato ad apposito regolamento regionale, con lo spirito di evitare che l addestramento incontrollato di cani si trasformi in un danno per la selvaggina durante il delicato per iodo della riproduzione, e per rivalutare le zone d addestramento cani pe rmanenti. Finalmente, e lo diciamo con estrema soddisfazione, qualche risultato l abbiamo ottenuto, e siamo certi che nell applicazione della nuova legge emergeranno anche altri aspetti che meriteranno altrettanta att enzione e presa di coscienza da parte degli or ganismi legislativi regionali. Proprio mentre scriviamo, ci giunge in redazione la notizia che il Consiglio Regionale ha approvato, nella stessa seduta, due provvedimenti importantissimi per i capannisti: il primo è che i richiami vivi non dovranno più essere inanella ti; il secondo è che, da quest anno, sarà possibile cacciare la selvaggina in deroga, cioè passeri, storni, fringuello e peppola, senza che ottusi am bientalisti si possano opporre dinnanzi al Tar nel bel mezzo della caccia così come fecero gli scorsi anni. Su questi e altri ar gomenti verranno date notizie più precise t ramite il Comprensorio, e ci riserviamo di occuparcene in modo più approf ondito, nel prossimo numero di Dicembre. 6

7 W\ cebff\`t chuu_\vtm\bax Santino Calegari ANTICHI ROCCOLI DI LOMBARDIA tra passato e presente Ferrari Editrice Con la prefazione dell Assessore Regionale alla Caccia Viviana Beccalossi, la presentazione di tutti gli Assessori alla Caccia delle Province Lombarde, i testi di Giovanni Bana, Massimo Marracci, Paola Magnani e le foto di Santino Calegari verrà presentato a giorni, edito dalla Ferrari grafiche un nuovo libro sui Roccoli della Lombardia. Una preziosa raccolta di immagini e di testimonianze sulle nostre più care tradizioni venatorie. 7

8 Riceviamo dalla Provincia Giunti ormai alle soglie della nuova stagione venatoria, ci si appresta a rinnovare i momenti di una tradizione e di una passione che affonda le proprie radici nel nostro territorio e nei nostri valori. Grazie al forte radicamento nel tessuto sociale della nostra provincia, la caccia è a tutt oggi l attività più diffusa tra la popolazione rurale: all inizio del terzo millennio i bergamaschi seguaci di Sant Uberto ammontano a quasi quindicimila. Un particolare plauso va espresso, dall Amministrazione Provinciale, agli interventi di gestione faunistica che il Comprensorio Alpino Valle Brembana ha saputo realizzare nel corso di questi anni. Questa è infatti la palese dimostrazione che l attività venatoria, lungi dall essere azione predatoria o di inconsapevole prelievo, rimane invece il miglior strumento per una corretta gestione del territorio e della fauna selvatica che lo popola. Il 2002 è stato decretato Anno delle montagne e, primi fra tutti, i cacciatori delle zone alpine hanno manifestato grande sensibilità nei confronti di questo avaro, difficile e affascinante territorio. Il loro agire si è esplicato su diversi fronti. I cacciatori alpini sono risultati indispensabili nell opera di censimento e di valutazione dello status delle popolazioni faunistiche. È un dato di fatto che gli animali selvatici oggi più conosciuti e studiati sono quelli oggetto di caccia, mentre le informazioni riguardanti le altre specie sono frammentarie e insufficienti. Dopo un ventennio di oculata gestione faunistica della classe degli ungulati, cacciabili e non, si può ad esempio asserire che questa popolazione è ben consolidata in ambito alpino e prealpino. È inoltre intendimento di prossima realizzazione, da parte dei cacciatori alpini, collaborare con l Assessorato Agricoltura, Caccia e Pesca al fine di procedere al censimento degli stambecchi, specie che tutti sanno non essere compresa tra quelle cacciabili, ma di sicuro interesse per l intera collettività, nonché icona vivente delle alte quote alpine. Non sono ancora altrettanto precise le conoscenze riferite alla dinamica delle popolazioni di tetraonidi (Gallo forcello, Francolino di monte e Pernice Bianca) e della Coturnice, ma, ancora una volta, è estremamente lodevole lo sforzo compiuto dal Comprensorio Alpino V. B. per individuare le cause della rarefazione di questa specie e intervenire per attivare un inversione di tendenza. Ancora, i cacciatori rivestono un ruolo determinante nel settore del contenimento della fauna selvatica per il riequilibrio faunistico ambientale, oltre che per la difesa delle produzioni agricole e della sanità umana ed animale. Concludo augurando a tutti i cacciatori della Zona Alpi una serena stagione venatoria, ricca di soddisfazioni cinegetiche che sappiano ricambiarli della cura e dell impegno che hanno profuso nella difesa di un patrimonio che è di tutti: la fauna tipica alpina. A tutti un cordiale in bocca al lupo! e, per chi preferisce, Weidmannsheil! Luigi Pisoni Assessore all Agricoltura, Caccia e Pesca Bergamo, 18 luglio

9 Riceviamo dalla Regione Fra poco più di un mese avrà inizio la nuova stagione di caccia, con tutte le attese e le speranze che l accompagnano. Quest anno abbiamo avuto tante novità positive, che avete già sperimentato e che testimoniano l attenzione della Regione a favore dei cacciatori, ed avremo, in più, nuove regole dettate dalla modifica della legge regionale n 26 del 1993, accompagnata da una legge sulla caccia in deroga che ci auguriamo stabile e definitiva. Ogni novità può comportare aspetti positivi e negativi, che possiamo verificare adeguatamente nella pratica dell attività venatoria sul territorio. In questi mesi ho operato costantemente affinché ogni cambiamento fosse a nostro favore ed ancora, in questi giorni, sono sul tavolo del Consiglio Regionale provvedimenti di legge che partono dalla mia iniziativa, o mi vedono fortemente coinvolto, affinché le libertà che tutti noi auspichiamo per la caccia combinino ad un corretto e proficuo esercizio della nostra passione. Ho sentito il bisogno di comunicarvi la mia simpatia e la mia partecipazione in un momento così particolare, attraverso il Vostro ottimo periodico che ricevo e leggo, riconfermandovi la mia disponibilità affinché la Regione, anche attraverso la mia persona, continui a dedicarvi le sue migliori attenzioni. Riceviamo compiaciuti, e pubblichiamo volentieri, questa lettera pervenutaci dall amico Claudio Menapace, pittore della fauna alpina di Bolzano, membro del direttivo dell UNCZA e da sempre amico del nostro Comprensorio. Egregio direttore, ricevo regolarmente la Vostra bella rivista Caccia in Val Brembana e per questo sono riconoscente anche nei confronti dell amico Milo. Apprezzo moltissimo i contenuti sempre molto seri e calibrati, e gli inserti speciali, che denotano il vero significato dell essere cacciatore nel nostro tempo: non solo passione, ma etica comportamentale e cognizioni scientifiche. Bella anche la copertina del collega Nick. Quindi complimenti a tutti Voi per l impegno che ponete in essere attraverso la Vostra rivista, ed auguri per sempre migliori soddisfazioni. Grazie ancora e un forte Weidmannsheil. Claudio Menapace Bolzano, 10 maggio 2002 Cordialmente, Pietro Macconi Consigliere Regionale Bergamo, 19 luglio 2002 E.Traini 9

10 avifauna tipica alpina Si riportano di seguito le direttive tecniche relative all attuazione dei censimenti su fauna selvatica stanziale. La metodologia consolidata è identica alle scorse stagioni ed i periodi sono quelli sottoelencati. Censimento estivo di COTURNICE, PERNICE BIANCA E GALLO FOR- CELLO con cane da ferma: dal 22 agosto al 12 settembre (a tali operazioni sono ammessi esclusivamente coloro che sono stati autorizzati alla forma di caccia Avifauna tipica alpina nella stagione venatoria 2001). Le uscite vanno concordate preventivamente con i sigg. Responsabili di Settore (vedi elenco che segue) secondo aree campione e percorsi prestabiliti. Nel caso che il responsabile di settore sia impossibilitato a presenziare personalmente alle fasi di censimento, lo stesso dovrà nominare un responsabile delle operazioni, a cui darà indicazioni dettagliate per la mappatura del percorso e per la compilazione delle schede di censimento. Tutte le uscite per operazioni di censimento, dovranno essere obbligatoriamente documentate con: compilazione di due schede di censimento; sottoscrizione con firma leggibile dei partecipanti alle operazioni; indicazione degli avvistamenti sulla cartografia in scala 1:10.000; - restituzione entro il 16/09/2002 delle schede compilate, al Responsabile di Settore. Si richiamano inoltre tutti i partecipanti, affinché partecipino con correttezza a tutta la fase di censimento, seguendo le indicazioni del responsabile al fine di perlustrare al meglio la zona campione. Il Responsabile dell uscita è tenuto a sollecitare i partecipanti ad una corretta partecipazione e se del caso, segnalare l eventuale inadeguatezza dei partecipanti al Comitato di Gestione. CALENDARIO CENSIMENTO ESTIVO 2002 CON CANE DA FERMA SETTORE 1 SETTORE 2 Resp. : CURTI ATOS tel / Resp. : MILESI ALBERTO tel / USCITE : Sabato, Domenica, Martedi, Giovedi USCITE : Sabato, Domenica, Giovedi RITROVO : Caserma C.C. Branzi ore 06,00 RITROVO : Piazza Roncobello ore 05,30 SETTORE 3 SETTORE 4 Resp. : ARIOLI ACHILLE tel / Resp.:BUZZONI GIANLUCA tel.0345/80206/88112 USCITE : Sabato, Domenica, Giovedi USCITE : Sabato, Domenica, Giovedi RITROVO : Piazza Mezzoldo ore 06,00 RITROVO:Distributore Olmo al Brembo ore 05,30 SETTORE 5 SETTORE 6 Resp. : PESENTI CAMPAGNONI E. 0345/47292 Resp.:INVERNIZZI ORLANDO tel / 41133/42267 USCITE : Sabato, Domenica, Giovedi USCITE : Sabato, Domenica, Mercoledi RITROVO : Sbarra Pizzino ore 05,30 RITROVO : P.zza Zignoni S. Giovanni B.co ore 06,00 SETTORE 7 Resp. : BONALDI MARCO tel 0345 / USCITE : Sabato, Domenica, Mercoledi RITROVO : Distributore Agip Oltre il Colle ore 05,30 RESPONSABILI DI SETTORE SETTORE 1 - Responsabile : CURTI ATOS tel / SETTORE 2 - Responsabile : MILESI ALBERTO tel / SETTORE 3 - Responsabile : ARIOLI ACHILLE tel / SETTORE 4 - Responsabile : BUZZONI GIANLUCA tel / / SETTORE 5 - Responsabile : PESENTI CAMPAGNONI ENZO tel / SETTORE 6 - Responsabile : INVERNIZZI ORLANDO tel / / SETTORE 7 - Responsabile : BONALDI MARCO tel 0345 / 65220

11 APPLICAZIONE DEL REGOLAMENTO AMMISSIONE AVIFAUNA TIPICA ALPINA Si ricorda ai Soci quanto contenuto del nuovo regolamento per le ammissioni alla forma di caccia AVIFAUNA TIPI- CA ALPINA (riportato nell ultimo numero di aprile 2001 del Ns. Giornale), dove per la stagione estiva saranno conteggiate le sole giornate impiegate per i censimenti e non le giornate lavorative. CENTRI DI VERIFICA AVIFAUNA TIPICA ALPINA A riguardo della prossima stagione venatoria, sollecito i cacciatori affinchè diano la propria disponibilità per la partecipazione alle operazioni di verifica dei capi abbattuti presso i Centri di Verifica di Piazza Brembana, San Giovanni Bianco e Serina. In particolare si richiede la disponibilità per i Centri di Piazza Brembana e San Giovanni Bianco, dove si concentrano la maggior parte del lavoro di verifica. Si tratta di dare la propria disponibilità per due-tre ore a fine giornata (dalle ore 18,30-19,00 in poi) la domenica e il mercoledì. Le operazioni da svolgere sono le consuete: 1) riconoscimento dell età del soggetto ( nei casi dubbi di coturnice, è indispensabile provvedere attraverso un incisione nel sottocoda); 2) pesatura, misurazione; 3) compilazione delle schede e la mappatura (ricordo che per queste operazioni al Centro di verifica di San Giovanni Bianco sono disponibili le fotografie aeree di tutto il Comprensorio in scala 1:10.000; questo per facilitare ad ogni singolo cacciatore l individuazione e la segnalazione del luogo dell abbattimento); 4) eviscerazione completa dell animale (facendo attenzione a prelevare anche il gozzo ); 5) prelievo di 6 o 7 piume, facendo attenzione che risultino complete in ogni loro parte (compresa la parte interna alla pelle del soggetto!). Nel caso in cui il cacciatore intenda intenda effettuare questi prelievi personalmente presso la propria abitazione (oppure far imbalsamare il soggetto ) dovrà comunque portare il soggetto abbattuto presso i centri di verifica (per la misurazione, pesatura, mappatura, ecc.) ove gli verranno consegnati i due sacchetti per interiora e piume con allegata scheda di prelievo; il tutto dovrà essere riconsegnato entro la fine di novembre Coloro che sono interessati a partecipare sono pregati di lasciare il proprio nominativo alla segreteria del Comprensorio. Si procederà ad una riunione preliminare (entro la fine di settembre) per stabilire i turni di presenza e per eventuale chiarimenti circa la tecnica da usarsi nelle operazione di verifica del selvatico. In ultimo va sottolineato che, considerata l importanza di dette operazioni, l attività giornaliera presso i Centri di Verifica, verrà equiparata ad un uscita di censimento per la futura stagione venatoria , e sarà quindi conteggiata per il raggiungimento della soglia minima di giornate lavorative o di censimento. Atos Curti Siamo di nuovo pronti per partire. Sembra appena terminata la stagione venatoria 2001 e già ci si preoccupa di preparare tutto l occorrente per quella che inizierà a breve. La nostra specializzazione risente meno di altre il periodo di chiusura, forse le scadenze dei censimenti e della rassegna dei trofei occupano gran parte della primavera ed il periodo che ci separa dalla caccia praticata appare così meno lungo. La Commissione, in questo periodo, ha concentrato le sue attenzioni nell organizzazione dei censimenti e nella preparazione dei piani di prelievo di Capriolo, Camoscio e Cervo. Mentre per il Camoscio la situazione rimane di grande cautela, soprattutto in merito alla stesura del piano di abbattimento, per il capriolo le apprensioni riguardano soprattutto il futuro, infatti in alcune zone le densità riscontrate sono tanto elevate da imporre grande attenzione alle scelte che si dovranno adottare circa la composizione numerica e strutturale del piano di prelievo dedicato a questa specie. I censimenti al riguardo, effettuati durante la primavera, hanno confermato il trend positivo già registrato negli ultimi anni in diverse zone del Comprensorio, questo elemento non ci meraviglia oltre misura, infatti crediamo che per quanto concerne il capriolo siaungulati no bastate alcune semplici direttive di salvaguardia (ed il rispetto dei Cacciatori!) per ottenere ottimi risultati nella crescita numerica. La nostra attenzione viene però focalizzata sulla qualità dei caprioli presenti in quelle zone. Il prezioso monitoraggio effettuato costantemente dai Cacciatori ha evidenziato alcune situazioni che normalmente sono il preludio alla diminuzione naturale delle densità, ad esempio; si sono osservati maschi adulti di capriolo ancora in velluto alla fine di giugno, caprioli di un anno fortemente sottopeso con evidente ritardo di muta e un considerevole aumento di soggetti portatori di trofei molto scadenti in zone dove abitualmente la qualità dei caprioli è tra le migliori del Comprensorio. Cosa fare? La Commissione al riguardo ha proposto al C.D.G. ( per quelle zone) un prelievo superiore nelle quantità, e regolamenti permettendo, ci auguriamo di poter distribuire questi esuberi di selvaggina soprattutto ai Cacciatori che abitualmente hanno operato in quelle zone. Per quanto riguarda il Camoscio, mentre va in stampa il Giornalino stiamo raccogliendo i primi dati relativi ai censimenti. In merito emerge un dato interessante, in tutti i settori censiti le femmine accompagnate dal piccolo sono in grande aumento, questa dinamica se confermata anche da altri Comprensori (da cui perennemente non abbiamo informazioni), potrebbe attribuirsi alle condizioni climatiche invernali favorevoli, oppure, se il fenomeno rimane circoscritto al nostro Comprensorio, dovrebbe trovare logica spiegazione nelle scelte dei tempi di caccia adottati la scorsa stagione. Nei settori dove la malattia polmonare ha provocato maggiori danni, la ripresa sembra già avviata, una discreta presenza è stata accertata nella zona dove necessariamente la scorsa stagione abbiamo chiuso la caccia al Camoscio. In merito al piano di prelievo senza dubbio le nostre proposte di prelievo saranno improntate alla massima cautela e gli abbattimenti, dove previsti, dovranno necessariamente rispettare la classe dei riproduttori per consolidare il processo di recupero delle densità. Per il cervo, vista l esiguità del piano proposto (3 capi) la Commissione è in attesa delle domande di caccia che verranno inoltrate entro fine Agosto, in funzione del loro numero si stabilirà se le assegnazioni verranno effettuate con lo stesso criterio adottato lo scorso anno oppure con metodi diversi. Luigi Capitanio 11

12 In altra parte del giornale illustriamo, in un articolo, le novità introdotte dalla nuova legge regionale riguardo ai capanni. Qui riportiamo il lavoro svolto dalla nostra Commissione in questo ultimo periodo. In primo luogo il nostro impegno maggiore, manco a farlo apposta, è stata la revisione e la stesura del nuovo Elenco di distribuzione dei presicci che verrà distribuito ad ogni titolare di appostamento fisso all atto della timbratura dei tesserini presso il C.A. Il regolamento di distribuzione dei presicci, è rimasto invariato, non essendo riusciti per il momento a soluzioni migliori; l unica nota aggiuntiva è stata quella ampiamente illustrata nel corso della nostra Assemblea e riportata anche sul nostro organo di informazione n. 15 di Aprile 2002 a cui vi rimandiamo. A riguardo dei presicci, corre l obbligo di informare i nostri Soci, che per la nuova stagione venatoria l assessore alla caccia della provincia di Bergamo, dott. Luigi Pisoni, ha inoltrato richiesta alla Regione Lombardia in data 12/06/02, nella quale si chiede un congruo aumento delle catture, in ottemperanza proprio della nuova L.R. 7/2002 art. 7 comma 1. Nel dettaglio sono stati richiesti n uccelli contro gli della scorsa stagione, e specificatamente: n Tordi Bottacci n Tordi Sasselli n Cesene n. 500 Merli n Allodole Non ci resta che sperare. Per ultimo, ma cronologicamente è stato uno dei primi impegni, abbiamo partecipato alla Rassegna annuale dei trofei di caccia che si è svolto nello splendido scenario di Carona il 22 Aprile scorso, alla quale siamo stati gentilmente invitati dal C.d.G. del C.A., ed abbiamo così potuto contribuire con la nostra presenza ad integrare ed allargare la visuale su una forma di caccia che per quanto riguarda le nostre realtà vallari è la più radicata e diffusa, auspicandoci per le edizioni future di poter ripetere questa esperienza in modo più 12 capanno concreto e qualificato. In tema di mostre e sagre, va ricordato che nel corso della già citata Festa del Cacciatore e Pescatore che si terrà a S. Giovanni Bianco dal 21 al 25 Agosto, verranno allestiti degli stand per ogni specializzazione di caccia ed alla quale naturalmente non potevamo certo mancare. Concludendo, speriamo che le nostre attese possano trovare risposte adeguate, quindi non mi rimane che augurare a tutti i nostri Soci una serena e fruttuosa stagione di caccia. Alla prossima, e in bocca al lupo!. Felicino Camozzi lepre Nel mese di maggio si è svolta l Assemblea annuale dei segugisti, a cui ha partecipato circa la metà dei Soci nonostante ci fosse all ordine del giorno un argomento molto importante per migliorare l attività venatoria riguardante la nostra specializzazione. Dopo la relazione sull attività venatoria della passata stagione e sui ripopolamenti effettuati dal Comprensorio, la Commissione ha presentato e illustrato il Progetto di istituzione dei Settori, come previsto dal Piano Faunistico Provinciale. Obiettivo di questi Settori è quello di migliorare la caccia alla Lepre, nel rispetto e salvaguardia della stessa, e di distribuire in maniera omogenea ed equilibrata la pressione venatoria sul territorio del Comprensorio. Oltre alle giuste critiche che possono essere anche costruttive, mi sarei aspettato anche qualche proposta migliorativa riguardo al Progetto, per valorizzare sempre più la caccia alla Lepre, come parte delle nostre migliori tradizioni venatorie. Un ringraziamento doveroso va inviato al Presidente del Comprensorio per il suo intervento, finalizzato a dare ampia importanza a questo progetto. Amici segugisti, ricordiamoci che La cultura venatoria non è carniere pieno! Auguri a tutti per la prossima stagione. Guanfranco Milesi stanziale ripopolabile La Commissione informa i Soci dell avvenuta realizzazione del Centro ambientamento della selvaggina ripopolabile di Vedeseta. A riguardo intende rivolgere un ringraziamento particolare al Socio Antonio Locatelli, al suo gruppo di collaboratori e al proprietario del terreno, che si sono attivati in prima persona per la realizzazione dell impianto. Avvisiamo i Soci che dal 20/07/2002 è esposto presso la Sede del Comprensorio il piano di immissione della selvaggina, completo di date e località, che avverrà nel mese di Agosto. Tutti sono invitati a partecipare ai lavori, per dare una mano e per seguire i lanci, con la preghiera di avvisare preventivamente, tramite i Presidenti di Sezione o direttamente alla Sede, al fine di permettere un adeguata organizzazione degli eventuali volontari. La Commissione ringrazia anticipatamente della collaborazione. Michele Pesenti E.Traini

13 LE SCHEIBE DI UN AMICO ROMEO GOZZI Alla prova del Trofeo UNCZA 2002 per cani da traccia dedicato a Natale Mismetti, abbiamo avuto il piacere di incontrare Romeo Gozzi. Nome che a molti non dirà molto se non ai più attenti alle firme del nostro giornale ma, certamente, tutti avranno sognato davanti alle sue immagini di selvatici e ambiente che, oltre a numerose pagine, hanno arricchito anche tre copertine della passata stagione. Nato a Loreto, nelle Marche, 52 anni fa, Romeo Gozzi risiede ormai da così tanti anni in provincia di Bolzano da ritenersi altoatesino a tutti gli effetti. Fino al 94 ha prestato servizio presso il Nucleo Elicotteri dei Carabinieri di Bolzano, ma il richiamo della foresta lo ha fatto dedicare anima e corpo alla macchina fotografica, a pennelli e colori, per impossessarsi delle immagini più belle che la natura possa offrire a un cacciatore. Per il Trofeo UNCZA, Romeo Gozzi, che ovviamente è anche lui cacciatore, ha avuto incarico di dipingere la scheibe assegnata poi al vincitore. Di tutto questo ringraziamo l amico Gozzi. (et) 13

14 PROGETTO GALLIFORMI ALPINI DELLA VALLE BREMBANA La caccia a queste specie è consentita per 2 giorni/settimana (mercoledì e domenica) e pertanto nel 2001, le giornate di caccia possibili erano in totale di 16 giorni. La caccia è stata sospesa (Tab. 1): -per la Coturnice il giorno 10 ottobre, in quanto in 2 giorni di caccia si sono abbattuti ben 21 capi su 15 concessi; -per il Forcello il giorno 17 ottobre, in quanto in 4 giorni di caccia si sodi Ivano Artuso IL PRELIEVO VENATORIO (dati preliminari) R. Gozzi I dati del prelievo venatorio, riferiti ad un vasto Comprensorio come quello della Valle Brembana, possono rappresentare un importante indice sullo status della popolazione oggetto di studio. Tale parametro deve essere però analizzato con cura e cautela e soprattutto deve essere messo in relazione con altri parametri (come ad esempio: consistenza, trend della popolazione, fattori climatici, pressione venatoria, normative venatorie, ecc.) In questo articolo viene presentata l'analisi dei prelievi effettuati nell'anno 2001 e l'andamento degli stessi negli ultimi 14 anni ( ). Analisi prelievo venatorio tato di Gestione, entro il giorno stesso e secondo le modalità previste dallo stesso Comitato; 4. che la mancata notifica al Comitato di Gestione del capo abbattuto comporta l'applicazione della sanzione amministrativa prevista dall'art. 51 com. 1 della L.R. 26/93; 5. che l'abbattimento oltre il completamento o, comunque, al di fuori dei periodi consentiti dal presente provvedimento, è punito, oltre che con le sanzioni amministrative di Legge ed il risarcimento del danno al Comitato di Gestione anche con il ritiro del tesserino Regionale per 12 mesi. La Delibera della Giunta Provinciale n 477 del , ha sancito: 1. la sospensione del prelievo venatorio della Pernice bianca (e della Lepre bianca); 2. di autorizzare il prelievo venatorio nel periodo 7 ottobre - 28 novembre 2001, nella seguente quantità: a) Forcello: 55 maschi; b) Coturnice: 15 capi; 3. che il capo abbattuto venga obbligatoriamente notificato al Comino abbattuti 59 maschi su 55 concessi. Per entrambe le specie, inaspettatamente, l ultimo giorno di caccia si è superato il numero di soggetti concessi dal piano di abbattimento di : -6 capi per la Coturnice; -4 maschi per il Forcello. In totale, le giornate effettive di caccia alla Avifauna Tipica Alpina sono state 4 (due giornate coincidevano per le due specie). Analisi andamento prelievo venatorio A) Abbattimenti Nella Tab. 1 vengono evidenziati, oltre ai dati sopraesposti, anche quelli riferiti al periodo (8 anni). Si riportano di seguito alcune considerazioni: - Periodo di caccia "effettivo" (Forcello + Coturnice): la caccia era stata sospesa nel 1994 per entrambe le specie e nel 1996 solo per la Coturnice; l'apertura è sempre avvenuta in ottobre, tra l'1 e il 18 (salvo nel 1996 che è avventa il 24 no-

15 Tab.1 - ABBATTIMENTI ( ) ANNO SPECIE PERIODO GG. CAC. CAPI ABB. C. ABB. TOT. CAPI CONC. DIFF. C.CONC./C. ABB. effettivo di caccia 1994 FORC. CAC. CHIUSA COT. CAC. CHIUSA FORC meno 4 COT meno FORC meno 13 COT. CAC. CHIUSA FORC meno 4 COT meno FORC più 2 COT meno FORC meno 3 COT più FORC (*) 50 meno 6 COT. O meno FORC (*) 55 più 4 COT. O più 6 (*) più 1 maschio di Forcello trovato morto vembre, per aspetti normativi relativi all'istituzione del Parco delle Orobie), mentre la chiusura tra il 4 ottobre e il 27 novembre; - Giorni "effettivi" di caccia alla Tipica (Forcello + Coturnice): da un minimo di 2 (1996) ad un massimo di 9 giorni (1999); in questo ottennio ( ) il n totale è di 34 giorni effettivi, mentre il n medio è di 4,25 giorni/anno di caccia effettiva, considerando entrambe le specie; - Capi abbattuti: Forcello: min. 2 (1996) max. 59 (2001); Coturnice: min. 9 (1997) max. 56 (1995); - Capi abbattuti totale (Forcello + Coturnice): min. 2 (1996) max. 92 (1995); - Capi concessi (delibere Giunta Prov. - ad eccezione degli anni di divieto di caccia): -Forcello: min. 15 (1996) max. 55 (2001); -Coturnice: min. 15 ('97,'00, 01)max. 60 (1995); - Differenza tra capi concessi e abbattuti: il piano di abbattimento generalmente non è mai stato raggiunto totalmente in quanto il Comitato Tecnico di Gestione del Comprensorio, con un'azione oculata e tesa alla salvaguardia delle specie, aveva sospeso l'attività venatoria prima che il piano stesso potesse essere completato; questo per garantire di non superare i capi concessi. Ciò non è stato possibile: -per la Coturnice negli anni 1998, 1999 e 2001 in quanto in soli 3, 2 e 2 giorni di caccia rispettivamente, il piano è stato superato di 2, di 7 e di 6 capi; -per il Forcello negli anni 1998 e 2001 in quanto in soli 4 giorni di caccia (per entrambi gli anni), il piano è stato superato di 2 e di 4 capi rispettivamente. ANDAMENTO ABBATTIMENTI ANNO FORCELLO COTURNICE TOTALE

16 B) Abbattimenti Fig.1 Nella Tab. 2 e Fig. 1 vengono riportati i dati degli abbattimenti di entrambe le specie nel periodo (14 anni). Si riportano di seguito alcune considerazioni: Forcello Tra il 1988 e il 1991 (4 anni) si sono abbattuti in totale 437 maschi con oltre 100 maschi/anno (min. 102 nel 1989, max. 121 nel 1988) e con una media di 109 maschi/anno; tra il 1992 e il 2001 (8 anni - escludendo l'anno 1994 di sospensione della caccia e l'anno 1996 dove, per aspetti normativi legati al Parco delle Orobie, sono stati abbattuti solo 2 capi) si sono prelevati in totale 360 maschi con un min. di 26 (1997), un max. di 63 (1992) e con una media di 45 maschi/anno. Si può pertanto affermare che nel periodo "fine anni '80/inizio '90" (1988-'91, 4 anni) si sono prelevati mediamente ogni anno circa il 60% in più dei maschi abbattuti nel periodo successivo "anni '90/inizio 2000" ( , 8 anni, escludendo '94 e '96). Nel periodo (12 anni - escluso il 1994 e il 1996), il n di maschi abbattuti è stato: min. 26 (1997), max. 121 (1988), media annua 16 E. Traini 66, totale 797 (se si aggiungono gli anni 1994 e 1996, cioè complessivamente 14 anni, il totale è di 799 maschi). Coturnice La media annua degli abbattimenti è variata nel modo seguente: nel biennio , m=80 capi (su un tot. di 161); nel quadriennio , m=135 (su un tot. di 540); nel sessennio (escludendo per i motivi sopraesposti gli anni 1994 e 1996), m=24 (su un tot. di 145). Si denota pertanto che nel periodo "inizio anni '90" (1990-'93, 4 anni) si è avuto un notevole picco degli abbattimenti che si colloca mediamente oltre il 40% e il 80% circa, rispetto alla "fine anni '80" (1988- '89, 2 anni) e al periodo "seconda metà anni '90/inizio 2000" ( , 6 anni). Nel periodo (12 anni - escluso il 1994 e il 1996), il n di capi abbattuti è stato: min. 9 (1997), max. 170 (1990), media annua 70, totale 846 capi (se si aggiungono gli anni 1994 e 1996, il totale rimane invariato). Forcello + Coturnice (totale) Nel periodo "fine anni '80/inizio anni '90" ( , 6 anni) si sono abbattuti mediamente 207 capi/anno (min. 143, max. 279, tot.=1.243), nel periodo successivo "metà anni '90/inizio 2000" ( , 6 anni) la media è scesa a 67 capi/anno (min. 35, max 92, tot. 400; se si aggiungono gli anni 1994 e 1996, il

17 tot. è di 402). Nel periodo (14 anni) sono stati abbattuti in totale capi, il 76% circa dei quali sono stati prelevati nella prima metà del periodo stesso (sessennio ). Si evidenzia quindi un drastico calo degli abbattimenti nell'ultimo periodo (ottennio ). Nel periodo (14 anni) gli abbattimenti complessivi sono ripartiti tra le due specie nel seguente modo: - Forcello: 799 maschi; Coturnice: 846 capi; Si può pertanto ipotizzare che la pressione venatoria sulla Coturnice è stata particolarmente elevata, soprattutto nel periodo "fine anni '80/inizio anni '90", in relazione sia al maggior numero di capi abbattuti rispetto al Forcello, sia al trend negativo che questa specie ha subito negli ultimi decenni. Si precisa che questa analisi complessiva sugli abbattimenti degli ultimi 14 anni, non deve trarre in inganno per quanto riguarda la correlazione tra consistenza della popolazione e abbattimenti; non sempre infatti può essere rilevata tale stretta correlazione. Alcuni decenni passati, quando la caccia era "libera" o meno controllata, poteva sussistere una maggiore dipendenza dei due parametri. Al momento attuale è di difficile determinazione se la notevole differenza degli abbattimenti dipende da una reale maggiore consistenza della popolazione nel primo sessennio oppure se sono intervenuti, nel se- con- do ottennio, aspetti normativi, aspetti di maggior conoscenza delle specie o una più spiccata e oculata gestione tesa alla salvaguardia delle specie. Un'ulteriore analisi che metta in correlazione queste statistiche di abbattimento con altre (anche di altre specie che utilizzano lo stesso tipo di ambiente) effettuate in province italiane o in paesi europei, potrà chiarire meglio questo quesito. Raccolta dati biometrici 2001 Anche nel 2001, per effettuare i rilievi biometrici, la compilazione delle schede, la mappatura del sito d'abbattimento e il prelievo di tutti gli organi interni, i cacciatori si sono presentati col capo abbattuto in uno dei 3 centri di verifica appositamente allestiti (Piazza Brembana, S. Giovanni Bianco e Serina). Conclusioni Dai dati sopra esposti emerge nettamente che per i 167 Cacciatori della "Avifauna Tipica Alpina" la "attesa di caccia" è estremamente bassa in quanto: 1. se nell ultimo ottennio ( ) si sono prelevati in totale 402 capi con una media di 50,25 capi/anno (Forcello + Coturnice), la probabilità è che solo circa il 30% dei cacciatori potrà abbattere un capo; 2. nell'ultimo ottennio il n medio è di 4,25 giorni/anno di caccia effettiva. Questa situazione, non particolarmente favorevole, rispecchia comunque la situazione di sofferenza di queste specie riscontrata in gran parte degli areali di distribuzione italiana ed europea. Si può osservare (Tab. 2 e Fig. 1) che comunque, nell ultimo periodo, si sta verificando un andamento degli abbattimenti tendenzialmente positivo a partire dal Speriamo che questo trend possa continuare per coronare gli sforzi che i Cacciatori e il Comitato di gestione hanno profuso e che coincida con un periodo favorevole alle specie e ad una corretta gestione. forse le basi gestionali e una maggiore sensibilità venatoria a queste specie, sono state fissate anche mediante il Progetto Galliformi alpini della Valle Brembana. E. Traini Nota In questi prossimi mesi estivi e autunnali del 2.002, gli appuntamenti piu' importanti, ai fini del "progetto", sono: 1. Censimento estivo col cane da ferma (indispensabile per poter presentare la proposta di "piano di prelievo"); 2. Recupero ambientale "rappresentativo" effettuato in alcune zone (ontaneto,mugheto, pascolo, ecc.); 3. Raccolta dei dati biometrici e di "tutti i visceri" (compreso il "gozzo" o "ingluvie") degli animali abbattuti; 4. Mappare oculatamente tutti i dati raccolti e utilizzare le varie schede di rilevazione; 5. Recuperare dati e segnalazioni "storiche" per tutte le specie; 6. Recuperare dati e segnalazioni "storiche" e "attuali" per cedrone, francolino di monte, pernice bianca e lepre bianca; 7. Recuperare foto e diapositive "storiche" e "attuali" per tutte le specie. 8. Anche i dati raccolti nel 2002 saranno utilizzati e pubblicati nel "progetto galliformi alpini della valle brembana" 17

18 RASSEGNA DEI Luigi Capitanio 18 Siamo giunti alla settima edizione di questa rassegna. L impegno che i Cacciatori manifestano nell allestire questa manifestazione è prova evidente della loro capacità creativa, anche in questa situazione hanno dimostrato grande coesione e capacità di lavorare con entusiasmo. Questa edizione oltremodo si arricchisce di alcune importanti novità; al primo punto la partecipazione dei Rappresentanti delle Commissioni di caccia alla divulgazione dei dati e più in generale allo sviluppo dei temi di carattere tecnico; secondo elemento non meno importante, il desiderio dei Cacciatori appartenenti ai diversi settori di caccia, di organizzare in modo itinerante le manifestazioni della rassegna, individuando annualmente una località della valle dove allestire la mostra. Pertanto un primo ringraziamento del nostro Gruppo di Lavoro alle Amministrazioni locali che favoriranno lo sviluppo di queste iniziative che coinvolgono annualmente il mondo venatorio della Valle Brembana. Questa esposizione dei trofei, risultato annuale della nostra attività di caccia non vuole però rimanere sterile esposizione coreografica, bensì periodico punto d incontro sulle tematiche inerenti la gestione degli ungulati, dove tutti si sentano coinvolti e partecipi nella programmazione della nostra attività futura, con particolare attenzione alle indicazioni che vengono suggerite dal mondo scientifico che attualmente ci affianca nella ricerca di equilibrate soluzioni anche ai problemi di carattere sanitario. In queste occasioni i Cacciatori sono sollecitati ad analizzare in modo critico i risultati ottenuti, proponendo eventuali soluzioni alternative, in modo costruttivo, lontano dalla ricerca di soddisfazioni venatorie personali o da riprovevoli competizioni innescate dalla diversa appartenenza associativa. Quest anno, che ricordo l ONU ha voluto dedicare alla montagna, coincide anche con il decimo compleanno di questo sistema di gestione degli ungulati, pertanto la Commissione Ungulati si sente in dovere di presentare un bilancio dei risultati fin qui ottenuti. Censimenti del capriolo Le esperienze maturate nella gestione di questo ungulato, la caparbietà dimostrata nell impostazione delle metodiche di censimento, i modelli di rigida protezione imposta nei confronti dei riproduttori, sono gli elementi che hanno caratterizzato la gestione e prodotto questi risultati. Da tempo ormai sosteniamo a viva voce che la popolazione La scheibe consegnata alla dr.ssa Gaffuri dei caprioli ha raggiunto ottimi livelli nel nostro Comprensorio, lo dimostrano i risultati dei censimenti effettuati nella primavera 2001 e le relative stime che da essi ne derivano. In alcune zone campione, particolarmente idonee per questa specie, si sono registrati avvistamenti eccezionali in termini numerici. Le valutazioni di carattere generale hanno tenuto in debito conto non solo le stime di presenza, (3700 capi) ma in modo più complessivo lo stato di salute generale della popolazione, rilevato anche dalla raccolta dati relativi ai prelievi operati nella stagione precedente, nonché del numero dei soggetti deceduti e ritrovati nel tardo inverno. Nella predisposizione del piano di abbattimento, pur con le dovute cautele nella valutazione di tutti gli elementi descritti, la Commissione ha optato per la richiesta di un prelievo più sostenuto, che riguardasse in ugual misura maschi e femmine; per un totale di 430 capi, di cui 70 piccoli dell anno. Nonostante alcune iniziali riserve avanzate dagli organi di Vigilanza, che ci auguriamo espressione di prudenza, l Ufficio competente dopo attente valutazioni dei dati da noi forniti ha espresso parere positivo ed approvato il piano di tiro. Caccia al capriolo Per la continuazione dell indagine riguardante la fertilità nelle femmine di capriolo, iniziativa avviata nella precedente stagione venatoria, la Commissione, in fase di stesura del calendario venatorio ha proposto ed ottenuto un posticipo nell attuazione dei prelievi che hanno interessato le femmine stesse. Questa iniziativa si è resa necessaria per ottenere dall indagine maggiori certezze circa le condizioni di gravidanza delle femmine prelevate che, ricordiamo, durante questo periodo sono soggette al fenomeno di stasi della crescita dell embrione. I risultati dell indagine, che ricordo sono rivolti alla maggiore conoscenza delle dinamiche di crescita della popolazione dei caprioli presenti nella nostra Valle, verranno pubblicati al termine del triennio di ricerca. Il posticipo nei prelievi delle femmine di capriolo ha altresì favorito un sostanziale anticipo nella caccia al camoscio, che ricordo, attraversa un momento difficile a causa delle note vicende sanitarie inerenti alle malattie polmonari. Le assegnazioni dei caprioli da prelevare sono state interessate da alcune innovazioni importanti, anche in riferimento alla quantità particolarmente elevata dei capi da abbattere e nella prospettiva futura di un ulteriore aumento dei piani di prelievo. Dovevamo necessariamente trovare una soluzione all annoso problema del mancato abbattimento delle femmine di capriolo, pena uno squilibrio eccessivo nel rapporto tra i sessi, soprattutto riguardo alla popolazione dei riproduttori. Sulla scorta delle esperienze matu-

19 TROFEI 2002 rate nel corso degli ultimi anni, dove gli abbattimenti delle femmine risultavano sempre in difetto (nonostante la loro presenza sul territorio sia da tutti riconosciuta in percentuale maggiore rispetto ai maschi), la Commissione, nella consapevolezza che il ritardo nei prelievi avrebbe trovato parte dei cacciatori già appagati dai risultati della caccia effettuata, (pertanto scarsamente motivati al prelievo delle femmine) ha voluto assegnare in via sperimentale e con il consenso degli interessati, un pacchetto di capi da abbattere non più alla singola persona, bensì ad una squadra di due o più Cacciatori con il preciso impegno da parte loro di effettuare i prelievi nelle località concordate. Nonostante i dubbi iniziali circa la bontà del sistema i risultati ottenuti sono più che incoraggianti, ancora una volta il prelievo di maschi e femmine è risultato pari alle aspettative e nel complesso i 373 capi abbattuti, pari al 92% delle assegnazioni, indicano che il criterio utilizzato nelle assegnazioni dei capi da prelevare è quello giusto. Anche il rapporto tra i maschi e le femmine prelevati può definirsi bilanciato. Per la prima volta si è raggiunto il prelievo di un capriolo ogni cento ettari di territorio utile alla specie. Le 1242 uscite complessive utilizzate per il prelievo stanno ad indicare uno sforzo di caccia molto buono, (3.3 giorni per capo abbattuto; nella scorsa stagione furono 4.2 le uscite utilizzate) questo parametro, da noi utilizzato quale indice di abbondanza parziale, potrebbe però aver subito l influenza favorevole del sistema di assegnazione, pertanto per assumere pieno valore statistico dovrà essere testato anche in futuro. I valori ponderali delle femmine prelevate sono utilizzabili solo in modo parziale, purtroppo non si hanno dati storici relativi ai pesi dei soggetti abbattuti nel tardo autunno, la specie, durante questo periodo, accumula le maggiori riserve di grasso in previsione delle carenze alimentari invernali, questo elemento giustifica in parte alcuni prelievi con pesi superiori alle medie statistiche, pertanto anche l operato dei Cacciatori e degli Accompagnatori deve trovare una corretta valutazione. I pesi relativi ai maschi abbattuti però, registrati durante le operazioni di verifica, sono sostanzialmente stabili; questo dato, raccolto essenzialmente nei mesi di agosto e settembre è confrontabile con i valori registrati nelle precedenti stagioni di caccia, pertanto riteniamo corretto utilizzare questa valutazione come criterio generale di qualità anche in riferimento alle femmine. Prime considerazioni La presenza ed il prelievo del capriolo nel nostro territorio ha raggiunto livelli soddisfacenti, tuttavia siamo propensi ha ritenere che la crescita della popolazione non abbia ancora raggiunto la massima capacità portante dell ambiente, riteniamo pertanto che una continuazione della nostra attività, rispettosa della sex-ratio e con criteri di prelievo bilanciato nella struttura della popolazione, possa in breve tempo consentire il raggiungimento degli obiettivi fissati. Al riguardo, la lettura delle stime di presenza e dei relativi prelievi riferiti al decennio in corso, evidenziano un divario positivo tra la crescita media della popolazione e gli abbattimenti effettuati, questa differenza non può trovare giustificazione esclusiva nell irradiamento naturale della popolazione verso zone limitrofe al Comprensorio. E nostra convinzione che un ulteriore aumento delle consistenze e dei prelievi sia ancora possibile, soprattutto in alcune località, dove questa forma di caccia ancora non ha raggiunto la considerazione, l applicazione ed il rispetto che merita. A conferma delle nostre ipotesi, in altre zone del Comprensorio dove la caccia di selezione è ormai radicata da tempo, nonostante un programma di prelievo elevato e gli abbattimenti siano eseguiti nella quasi totalità in tempi particolarmente brevi, si registrano in questi giorni censimenti con risultati numerici ancora in forte crescita. Se questa situazione si consoliderà nel tempo e in modo graduale nei diversi settori, sarà nostra cura richiedere programmi di prelievo ancora maggiori in sintonia con la reale crescita delle consistenze. Censimenti del camoscio I censimenti estivi riservati a questa specie hanno coinvolto tutti i cacciatori di ungulati. La voglia di sapere è stata grande, per tutti. Alcune zone, percorse dalle malattie polmonari non hanno offerto sorprese, si sapeva, camosci contati molto pochi. Nelle immediate vicinanze però la situazione si è presentata in modo diverso, con grande abbondanza di camosci, anche se, va rimarcato, le loro condizioni fisiche in riferimento alla stagione estiva, non apparivano delle migliori. In controtendenza, nelle zone precedentemente interessate dalla cheratocongiuntivite la situazione è rientrata nella normalità, le perdite subite paiono molto limitate a conferma di quanto sostenuto dagli esperti che hanno stu- 19 A. Gervasoni

20 diato e seguito l evoluzione di questa malattia. Attraverso i dati raccolti nelle operazioni di censimento, la Commissione ha stimato presente nel nostro Comprensorio una popolazione non inferiore alle 2800 unità. Caccia al camoscio La programmazione della caccia al camoscio ha alimentato qualche polemica e malumore. Attraverso comunicati, assemblee di settore ed altro ancora, si è cercato di rendere noto i motivi di alcune scelte in merito ai tempi di prelievo che la Commissione ha proposto al Comitato di Gestione. Ritengo doveroso, a sostegno dell operato della Commissione, spendere due parole sull argomento. Le popolazioni di camoscio nel nostro E.Traini Comprensorio risentono di alcune situazioni di difficoltà dovute principalmente a: Patologie polmonari che hanno interessato branchi distanti tra loro, ma nel complesso, vista la particolare mobilità delle popolazioni in alcuni momenti autunnali in costante collegamento attraverso lo scambio di soggetti. Dai dati raccolti presso il centro di verifica nelle stagioni di caccia precedenti, si è registrata come carenza negativa l accumulo di grassi quale riserva energetica invernale. Questo elemento, fatte salve rare eccezioni, si è confermato come tendenza generale ed ha interessato tutti i settori, in modo proporzionale alle densità accertate. La Commissione dopo l attenta valutazione del problema, ha proposto di anticipare il prelievo del camoscio con l intento di: Anticipare dove possibile, attraverso 20 l abbattimento, la mortalità certa di quei soggetti evidentemente ammalati. Ridurre il disturbo provocato dall attività venatoria nelle zone di svernamento, soprattutto di alta quota, con l intento di evitare continui spostamenti dei branchi con evidente spreco delle riserve di grasso. Si è voluto oltremodo non sovrapporre la caccia alle femmine di capriolo nel periodo proposto per il prelievo del camoscio. Nelle esperienze acquisite alcuni anni fa, dove l apertura ritardata imposta dal calendario costringeva alla sovrapposizione della caccia alle due specie, (camoscio-capriolo) questa necessità penalizzava in modo esclusivo il prelievo delle femmine di capriolo. Il piano di prelievo approvato, per quanto riguarda il camoscio è stato di 297 capi, di cui 291 assegnati ai cacciatori secondo i criteri in uso, soggetti ripartiti nelle diverse classi d età. I 270 abbattimenti effettuati, pari al 92% dimostrano comunque una buona tenuta di questa disciplina. Lo sforzo di caccia, attraverso l utilizzo di 906 uscite, è risultato pari a 3.3 giornate per ogni capo abbattuto. Le condizioni di salute generale dei soggetti prelevati e verificati presso il centro, confermano lo stato di sofferenza della popolazione, tuttavia, proprio in questo inizio di primavera, alcuni segnali incoraggianti emergono dalle località di iniziale comparsa della malattia, ed alcune femmine accompagnate dal piccolo, dopo aver superato l inverno si apprestano a ricostituire i gruppi. Riteniamo che la popolazione, grazie anche al rispetto che i riproduttori hanno avuto negli ultimi anni, possa ricostituirsi nella quantità precedente l epidemia in soli tre quattro anni. Caccia al cervo Il 2001 sarà ricordato anche per l apertura della caccia al cervo. Anche in questa occasione i nostri Cacciatori hanno trovato elementi di benevola discussione, tranne pochi (rigorosamente sprovvisti di abilitazione) la maggioranza di loro ha concordato con la Commissione per la timida apertura (3capi). Per la continuazione di questa forma di caccia la Commissione necessariamente dovrà predisporre una diversa suddivisione del territorio in modo da consentire una crescita numerica della popolazione di cervo, una distribuzione razionale dei Cacciatori ed un eventuale assegnazione a squadre dei capi da prelevare a chi risulterà maggiormente interessato a questa attività. I 3 prelievi effettuati nella passata stagione attraverso l assegnazione di gruppo, sono stati conseguiti in 10 uscite, ad eccezione di due giornate piovose dove gli avvistamenti sono risultati nulli, è importante sottolineare che altri soggetti in zone adiacenti ai prelievi sono stati avvistati in più occasioni. Ospitalità venatoria Sempre in tema di novità nella passata stagione, con accordo tra il nostro Comprensorio e la Provincia, ha preso il via questa nuova iniziativa, ci auguriamo possa, con l impegno di tutti, proseguire anche in futuro. Tra i Cacciatori che hanno usufruito di questo progetto due giovani hanno prelevato il loro primo camoscio, a loro un caloroso in bocca al lupo per il futuro dell attività venatoria. Al riguardo desidero ringraziare i componenti della Commissione che hanno approvato il progetto con voto unanime, dimostrando grande sensibilità alle aspettative di quanti, meno fortunati, attendono da tempo di cacciare nelle zone alpine provinciali. Anche gli Accompagnatori hanno fatto il loro dovere nell occasione, la loro professionalità ed il loro impegno sono stati oggetto di numerosi ringraziamenti pervenuti nella sede del Comprensorio e pubblicati nel nostro Giornalino. Ringrazio i componenti della Commissione per il lavoro svolto in questo anno, senza il loro contributo certamente la nostra caccia non troverebbe gli apprezzamenti che in più occasioni vengono manifestati; desidero infine ringraziare in modo particolare il responsabile del Settore 4, i Cacciatori, e gli abitanti di Carona che con il loro impegno hanno contribuito al successo di questa manifestazione.

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