PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE
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1 REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI TORINO COMUNE DI PINEROLO RELAZIONE SULL INTERAZIONE TRA IL RETICOLO IDROGRAFICO NATURALE E LA RETE FOGNARIA Elaborato 9 Codice AL Rev. 0 1 Data Ottobre 2008 Scala 2 3 Il Consulente incaricato: Il Responsabile del procedimento Dott. Ing. Livio MARTINA POLITHEMA STUDIO ASSOCIATO via Cardinal Fossati, Torino tel./fax 011/ P.IVA e mail: polithema@polithema.net
2 REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI TORINO COMUNE DI PINEROLO (Ai sensi della Circolare del Presidente della Giunta Regionale dell 8 maggio RELAZIONE SULL INTERAZIONE TRA IL RETICOLO IDROGRAFICO NATURALE E LA RETE FOGNARIA Indice: 1 PREMESSA DESCRIZIONE DELLA RETE FOGNARIA DESCRIZIONE DELL INTERAZIONE TRA LA RETE MINORE E LA RETE FOGNARIA AR AR AR AR CONCLUSIONI
3 1 PREMESSA Lo studio idrologico e idraulico relativo ai Rii Minori che interessano il territorio del comune di Pinerolo, ha evidenziato, in alcune aree, delle criticità dovute all interazione della rete idraulica naturale con la rete fognaria. Questa interazione avviene in entrambi i sensi; da una parte si osserva che alcuni impluvi provenienti dalla collina, nel loro tratto di valle, a causa dell intensa evoluzione urbana del territorio, sono stati letteralmente inglobati nella rete fognaria; dall altra la rete fognaria presenta diversi scaricatori di piena che immettono direttamente nel reticolo idrografico naturale andando ad incrementare puntualmente il valore della portata di piena di progetto. Per questo motivo si reputa necessaria un analisi congiunta della rete fognaria rispetto al reticolo idrografico naturale, l analisi dell interazione tra i due sistemi, che vengono messi entrambi in crisi duranti gli eventi precipitativi intensi, seppur con tempi di risposta diversi, permette di descrivere con maggior dettaglio i fenomeni di dissesto che caratterizzano il territorio pinerolese. In particolare sono state analizzate le aree poste a valle degli impluvi che si estendono sulla collina da San Maurizio a Monte Oliveto dove l interazione tra i due sistemi appare maggiormente marcata. 2 DESCRIZIONE DELLA RETE FOGNARIA Il territorio di Pinerolo è caratterizzato da una diffusa rete di fognatura a carattere prevalentemente misto. I tratti di fognatura nera o bianca rappresentano una piccola percentuale dell intera rete e sono individuati principalmente in brevi tratti relativi a nuove urbanizzazioni. La rete fognaria del Comune di Pinerolo è caratterizzata da diversi collettori principali, in cui si immettono le canalizzazioni secondarie. Lungo il percorso dei collettori principali sono ubicati degli sfioratori di troppo pieno i quali, durante gli eventi meteorici intensi, scaricano le portate eccedenti 5Qn nella rete idrografica naturale oppure in un altro collettore avente diametro maggiore. Questa situazione comporta uno stato di fatto che individua una rete di drenaggio spesso di non facile decifrazione rispetto ad un osservazione di area vasta. Tuttavia è possibile, in linea di massima, individuare le dinamiche del drenaggio del territorio collinare di Pinerolo. La zona della Collina influente sull abitato di Pinerolo, è drenata principalmente dal collettore che corre lungo Via Boselli. Tale collettore devia verso sud attraversando lo stabilimento ex Beloit e si congiunge al collettore che corre lungo Via Martiri, il quale raccoglie le acque del concentrico a partire dalla zona precollinare di Viale della rimembranza a piazza Vittorio Veneto
4 I due rami convergono in una vasca di sfioro che scarica la portata eccedente nel canale Moirano, mentre il collettore principale percorre Stradale Orbassano, raggiunge Corso Torino e da li raggiunge l area del depuratore. L area del centro storico è invece drenata da due collettori che percorrono Via Trento e Via Del Pino e si congiungono in piazza Facta, da qui, percorrendo corso Torino e Piazza Roma raggiungono una vasca di sfioro posta all incrocio tra Via Vigone e Via Moirano, da questa vasca il troppo pieno sfiora lungo Via Moirano fino a scaricare in Lemina, mentre il collettore percorre Via Vigone, Via Alliaudi, Via Midana e Via Bignone al fondo della quale si immette in una seconda vasca di sfioro che scarica nel T. Lemina mentre il collettore percorre Via Vecchia di Buriasco e raggiunge il depuratore. Poco prima essersi congiunto al ramo precedentemente descritto. In questo punto è presente una terza vasca di troppo pieno che scarica, bypassando il depuratore nel T. Lemina. Il concentrico è inoltre drenato da un altra rete di collettori che convergono nella dorsale che percorre Via Chiappero e Via Carlo Alberto, la quale drena l area di piazza Cavour e parte del centro storico e raccoglie il collettori che percorrono Via Montegrappa, a partire dalla zona dello stadio. Tutti questi tratti convergono in una vasca posta all incrocio tra corso Piave e Via Carlo Alberto, che scarica il troppo pieno nel T. Lemina. Il collettore si congiunge invece, all incrocio con Via Serafino al collettore che percorre Corso Piave Tale tratto ha invece percorso Via Nazionale e successivamente strada Fenestrelle drenando tutte le aree a monte, per poi deviare lungo Via Brigata Cagliari in corrispondenza del Torrente Lemina, laddove è presente uno scolmatore di piena. Il collettore percorre Via Brigata Cagliari drenando l area fino a Via Pasubio e attraversa il torrente Lemina poco a monte dell attraversamento di Via Dei Mille, laddove è presente un secondo scolmatore di piena. Lungo Via Castelfidardo sono presenti altri due scolmatori di troppo pieno, poco prima di deviare verso sud lungo Via Saluzzo e Via Serafino secondo due percorsi separati, di cui quello più esterno convoglia le acque del tratto precedentemente descritto, che si ricongiungono in Via Raviolo all incrocio con Via Scherano, da questo punto il collettore percorre tutta Via Raviolo per poi ricongiungersi all ultimo collettore nei pressi della ferrovia Pinerolo-Torre Pellice. Quest ultimo tratto percorre il tratto finale della Circonvallazione di Pinerolo, drenando l area fino a Via Giustetti, percorre poi Via della Braida, attraversa e raccoglie il contributo di Strada San Secondo e, seguendo un percorso in terreni agricoli, raggiunge Via Novarea che percorre nella sua interezza. Dopo aver attraversato Via Saluzzo ed aver drenato l area compresa tra Via Novarea e il Torrente Lemina, percorre un tracciato parallelo a Via Toscanini e, in corrispondenza della ferrovia Pinerolo-Torre Pellice si ricongiunge col tratto di monte. Da questo punto il collettore si dirige all impianto di depurazione lungo un percorso sotto terreno agricolo, ed in strada Vecchia di Buriasco si ricongiunge con i collettori che drenano il concentrico precedentemente descritti. Questi dunque, in sintesi, i percorsi principali della rete di drenaggio del territorio pinerolese, si osserva come tutti gli scolmatori di troppo pieno comportino scarichi nel Torrente Lemina, mentre solo i collettori del territorio precollinare scarichino gli eccessi di portata lungo il canale Moirano
5 3 DESCRIZIONE DELL INTERAZIONE TRA LA RETE MINORE E LA RETE FOGNARIA Si va ora ad analizzare più nel dettaglio la zona degli impluvi della Collina, i quali, con l avanzare dell urbanizzazione sono stati intubati per lunghi tratti e nel tempo inglobati all interno della rete fognaria. Tali impluvi risultano, in prima battuta, tutti incanalati lungo il collettore principale di Via Boselli, il quale si immette in una vasca di troppo pieno che scarica nel canale Moirano. Tale canale, nell allontanarsi dal territorio comunale, in prossimità della cascina Trombotto si divide in due rami dei quali, quello posto più a monte attraversa la località Motta Grossa e si dirige lungo un percorso parallelo alla S.P. Frossasco-Pinerolo, mentre quello posto più a valle segue un percorso di fondovalle che porta tale canale a reimmettersi nuovamente nella rete fognaria in prossimità del villaggio S. Giacomo poco a monte dell abitato di riva di Pinerolo. In questo punto non è nuovamente più possibile determinare quale sia il percorso del Canale, il quale anche nella cartografia della rete fognaria pare interrompersi nei pressi delle prime abitazioni del villaggio S. Giacomo. Tali osservazioni sono state effettuate sulla base della cartografia della rete fognaria fornita dall ente gestore sulla quale sono state individuate e sovrapposte le aree di dissesto individuate a seguito dello studio idraulico. L osservazione dell interazione è stata effettuata rispetto ad ogni impluvio, individuato come tale nel presente studio idraulico, che viene fatto defluire all interno della rete fognaria esistente e relativamente al quale è stata assegnata un area di dissesto. Tale cartografia è posta in allegato alla presente relazione. Si va nel seguito ad analizzare singolarmente ogni situazione
6 3.1 AR11 Si individua la presenza di un impluvio naturale il quale, in corrispondenza con Via Davico, viene intercettato da una tubazione dal diametro iniziale di 80 cm che percorre indicativamente il percorso originario dell impluvio al di sotto del blocco di edifici costruiti tra Via Davico e Via Trombotto, per immettersi nel collettore che percorre quest ultima caratterizzato da un diametro di 50 cm. Da Via Trombotto il collettore scende lungo Viale della Rimembranza sempre col diametro di 50 cm. L area di dissesto AR12 ricomprende l area di competenza dell impluvio naturale e le aree di competenza dei collettori, essendo infatti stato intubato il canale di deflusso naturale delle acque di ruscellamento, quest area può essere allagata in caso di occlusione anche parziale dell imbocco dell impluvio naturale. Si nota inoltre una criticità nella rete fognaria che raccoglie tali acque di ruscellamento in quanto la tubazione di intercettazione che presenta diametri di cm si immette in un collettore di diametro pari a 50 cm con gravi pericoli di sovrappressioni
7 3.2 AR13 Il Rio che scorre nell impluvio in destra idrografica della Cascina Besucco risulta quello individuato nel presente studio afferente al bacino 008. Il Rio si immette nella rete fognaria in corrispondenza della Via Besucco e scende verso la Via Boselli, dove si immette alla rete principale, passando sotto agli edifici esistenti sul lato sud di Via Besucco. Date le elevate pendenze del Rio, ed il conseguente trasporto solido derivante, l immissione alla rete fognaria è stata regolata dal posizionamento di due vasche di dissipazione di 2.50 m3 di volume poste all imbocco del rio e appena a monte del tratto che sottopassa gli edifici di Via Besucco. Queste vasche hanno la funzione di rompere la velocità del flusso di piena e, contestualmente, di favorire il deposito del materiale solido trasportato dall impluvio, onde evitare che si depositi a valle intasando il tratto in sottopasso
8 Comune di Pinerolo Le tubazioni sono in cls, il tratto compreso tra le due vasche e il tratto finale di allacciamento alla Rete di Via Boselli presentano diametro di 1000 mm, mentre il tratto in sottopasso degli edifici esistenti è costituito da tubazioni con diametro di 800 mm. In Via Boselli il tratto di rete analizzato si immette nel collettore principale che presenta un diametro pari a 1000 mm ma pendenze sensibilmente minori. L area A13 individua dunque un dissesto dovuto all intubamento del Rio esistente, e ricomprende l area potenzialmente allagabile in caso di occlusione anche parziale dell imbocco del rio, seppure gli interventi eseguiti abbiano notevolmente diminuito l entità del rischio. 3.3 AR14-16 Il Rivo Besucco, individuato al presente studio al Bacino 009, risulta essere stato nel tempo deviato dal suo corso originario, che coincideva con il sedime dell attuale Via Beata Margherita D Acaja, verso est lungo un percorso che coincideva col sedime dell attuale Via Santini. Tale tratto è stato successivamente intubato ed inglobato alla rete fognaria. -7
9 L area AR14 rappresenta dunque l area ricompresa dall andamento originario dei Rivo Besucco, e individua il rischio derivante dalla possibilità che un occlusione del tracciato attuale possa comportare la riattivazione del tracciato originario lungo Via Beata Margherita. Lo stato di fatto presenta il rio immettersi in un tratto di fognatura caratterizzato da una sezione rettangolare di 1.80x2.40, che caratterizza l intero percorso di Via Santini fino all immissione nel collettore di Via Boselli in quale, da questo punto in poi, presenta dimensioni 1.60x2.40. Il tratto intubato del rivo al di sotto di Via Santini riceve, inoltre, il contributo delle acque che giungono dalla rete secondaria che drena le zone di Via S. Caterina e Via S. Marco. Si nota che il collettore di Via Boselli, poco a valle dell immissione del collettore laterale di Via Santini, e precisamente all incrocio immediatamente a valle con Via Fer cambia nuovamente la sezione di deflusso che da questo punto in poi è caratterizzata da un ovoidale 120x180. Situazione che si espleta come un restringimento della sezione idraulica, benchè da questo tratto in poi aumenti sensibilmente la pendenza del collettore stesso. L area AR16 è inoltre caratterizzata dall essere il recettore delle acque di ruscellamento delle vie s. Caterina, S. Lucia e S. Marco che rappresentano degli impluvi artificiali e, come si evince dalla cartografia della rete fognaria, non sono dotati di sufficienti caditoie atte alla raccolta delle Acque piovane e pertanto andranno modificate sostanzialmente i sistemi di raccolta delle acque. 3.4 AR12 L area AR12 individua un area di dissesto rappresentata dall immissione nella rete fognaria di un impluvio esistente, come appurato dall analisi del territorio avvenuta tramite osservazione delle fotografie aeree e, soprattutto, durante i sopralluoghi effettuati in zona, durante i quali è stato univocamente individuato il punto di ingresso del rio all interno della rete fognaria esistente
10 Comune di Pinerolo La cartografia della rete fognaria esistente utilizzata per la redazione del presente studio non individua ne l impluvio esistente, ne la tubazione in cui esso si immette. Sarà opportuno dunque individuare, mediante tracciamento videoispettivo, l effettivo tracciato del tratto in oggetto e verificarne la sua adeguatezza. 3.5 AR17 Il bacino dell impluvio afferente all area AR17 è individuato al presente studio idraulico al Bacino 010, esso individua un area di dissesto rappresentata dall immissione nella rete fognaria di un impluvio esistente, come appurato dall analisi del territorio avvenuta tramite osservazione delle fotografie aeree e sopralluoghi effettuati in zona. Anche in questo caso la cartografia della rete fognaria utilizzata per la redazione del presente studio non individua ne l impluvio esistente, ne la tubazione in cui esso si immette, sebbene sia possibile ipotizzare che esso venga incanalato nel tratto di fognatura bianca che scende lungo la viabilità posta tra Villa Maccari e Via S. Margherita, tale condotta presenta tuttavia diametri di modesta dimensione (300 mm) e pertanto non adatti a smaltire le portate di piena. -9
11 L area di dissesto individua dunque l estensione del dissesto di tipo esondativo che può derivare da un insufficienza di tale condotta rispetto alle portate di piena del bacino 010 unitamente all eventualità che il manufatto di imbocco possa risultare ostruito. Sarà opportuno dunque individuare, mediante tracciamento videoispettivo, l effettivo tracciato del tratto in oggetto al fine di poter maggiormente definire lo stato di fatto dell area in questione. 4 CONCLUSIONI Dall analisi puntuale dell interazione tra il reticolo idrografico naturale e la rete fognaria esistente, risulta evidente come la dorsale principale che percorre tutta Via Boselli, fino all incrocio con Via Fer è caratterizzata da immissioni di portate bianche provenienti direttamente dalla rete naturale. Questa situazione si ripete similmente nel nodo di Via Trombotto, Via Besucco e Via Santini in cui la rete secondaria che si immette nel collettore principale altro non è che la canalizzazione di impluvi naturali che svolgono tuttora la loro funzione drenante. Tutti questi tratti presentano inoltre pendenze superiori al 2% e sono dunque caratterizzati da velocità di scorrimento notevoli; all immissione nel collettore di Via Boselli la pendenza diminuisce con conseguenti effetti di rigurgito e di deposito del materiale solido trasportato dai rii all interno delle tubazioni. Tale collettore è infine caratterizzato da una forte disomogeneità sia di carattere tipologico che di diametro. Spesso infatti i tratti di rete secondari si immettono in un collettore che ha un diametro minore del primo e pertanto non idoneo a smaltire le portate di piena. La conseguenza di questo stato di fatto, si palesa con l insufficienza del collettore principale di Via Boselli e l allagamento delle zone circostanti, le aree A sono infatti caratterizzate da una pendenza che permette il naturale allontanamento delle eventuali acque di esondazione, tali acque vanno però ad incanalarsi proprio lungo la Via Boselli cha rappresenta il canale di fondovalle dell intero sistema. Si osservi infine che tutte le acque di drenaggio della collina, siano esse naturali o urbane vengono collettate nella vasca di sfioro posta in prossimità di Stradale Orbassano. Da qui il contributo di troppo pieno viene indirizzato nel canale della Moirano il quale trasporta questo surplus di acque di piena fino all abitato di Riva di Pinerolo ove le sezioni di smaltimento non appaiono adeguate
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