La vita e la VITA. iconologie a confronto

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1 La vita e la VITA iconologie a confronto Il progetto La vita e la VITA - iconologie a confronto si propone di affrontare alcuni episodi significativi della Settimana Santa e della Pasqua, attraverso un confronto fra opere d arte che rappresentano la stessa scena a partire da scelte iconografiche differenti. In questo modo si potranno mettere in luce sottolineature diverse e l osservatore potrà riflettere su un dato episodio cogliendone sfumature sempre nuove. Il percorso è così strutturato: LA NATIVITA' Si è pensato di partire dalla Natività per mostrare due opere fra loro molto differenti a livello iconologico, in cui compaiono però in modo più o meno esplicito - alcuni riferimenti alla morte di Gesù. Questi dettagli introducono in modo originale le opere successive e permettono di collocare i restanti episodi all interno di una prospettiva unitaria. La vita e la VITA - iconologie a confronto 1

2 La Natività della Pala della Maestà di Duccio Duccio ripropone la classica iconologia medievale, che vede Giuseppe solo e in disparte, rattristato per non essere riuscito a trovare un luogo adeguato in cui Maria potesse partorire. Il bambino è deposto in una mangiatoia che pare una piccola bara, fasciato come un defunto, mentre lo sguardo di Maria che presagisce il destino di Gesù è pieno di malinconia. La Natività di Lorenzo Lotto L opera del Lotto propone invece un iconologia più simile a quella del presepe tradizionale, con Maria e Giuseppe in adorazione di fronte a Gesù Bambino. Anche in questa scena compare però un chiaro riferimento al destino di Gesù, grazie alla presenza del Crocifisso appeso alla parete della stalla. Adorazione dei Magi e Cristo in croce di Benedetto Bonfigli L opera del Bonfigli rimanda in maniera ancora più esplicita al sacrificio di Gesù poiché, all interno di una scena natalizia, tutta la parte destra dell opera è dedicata alla crocifissione. La vita e la VITA - iconologie a confronto 2

3 L'ULTIMA CENA L istituzione dell Eucarestia del Beato Angelico La scelta iconologica del Beato Angelico per questo affresco realizzato nel convento di San Marco è molto originale, perché la sua rappresentazione dell ultima cena coincide con la scena dell istituzione dell Eucarestia, con Gesù ritratto nell atto di distribuire l Eucarestia ai discepoli, all interno di una stanza che riproduce l aspetto del refettorio del convento. Il Cenacolo di Leonardo L ultima cena di Leonardo presenta invece un iconologia più tradizionale, con Gesù e i discepoli ritratti nel Cenacolo, nel momento in cui Gesù annuncia ai presenti che di lì a poco uno di loro lo avrebbe tradito. Questo suscita negli apostoli reazioni e sentimenti differenti, che Leonardo cerca di rappresentare - seguendo fedelmente il testo del Vangelo di Giovanni - dopo avere studiato a lungo ogni apostolo, dal punto di vista caratteriale e somatico. La vita e la VITA - iconologie a confronto 3

4 Il Cenacolo di Rubens Anche l opera di Rubens riprende l iconologia tradizionale dell Ultima Cena, come già il Cenacolo di Leonardo. Diversa è però la figura di Giuda, che in questo caso risulta isolato rispetto al gruppo degli apostoli e sembra voler interrogare l osservatore con il suo sguardo. La vita e la VITA - iconologie a confronto 4

5 LA CROCIFISSIONE La Crocifissione del Beato Angelico La Crocifissione dipinta dal Beato Angelico per la Sala Capitolare del Convento domenicano di San Marco è una rappresentazione mistica e non narrativa della crocifissione di Gesù, con lo scopo di favorire la riflessione e la contemplazione da parte dei monaci. Alla parte superiore della rappresentazione, che mostra le croci di Gesù e dei ladroni stagliarsi su uno sfondo spoglio e decontestualizzato, corrisponde la parte inferiore in cui il Beato Angelico ritrae numerosi santi, a rappresentare l umanità redenta dal sangue di Gesù, che scende copioso dalla croce. Accanto alle figure tradizionalmente presenti sotto la croce la Vergine Maria, Maria Maddalena e San Giovanni Evangelista troviamo per esempio San Giovanni Battista, patrono di Firenze, e San Marco, cui è dedicato il convento. Troviamo inoltre due figure appartenenti all ordine domenicano, San Tommaso d Aquino e San Pietro martire. La vita e la VITA - iconologie a confronto 5

6 Il Calvario del Maestro della morte di San Nicola di Muster Di gusto completamente diverso è il Calvario del Maestro della morte di San Nicola di Muster, pittore anonimo attivo in area tedesca fra il 1460 e il In questo caso infatti siamo di fronte ad un opera di gusto decisamente narrativo, che presenta accanto alla classica crocifissione collocata in primo piano numerose piccole scene, che rappresentano momenti salienti degli ultimi anni della vita di Gesù, dalle tre tentazioni nel deserto all ingresso in Gerusalemme, dalla salita al Calvario alla deposizione dalla croce. La Crocifissione con il centurione convertito di Lucas Cranach il Vecchio Dopo due dipinti molto ricchi di dettagli, questa opera di Lucas Cranach descrive in maniera essenziale il momento della morte di Gesù e la reazione del centurione unica figura presente insieme al Cristo e ai due ladroni che, riconoscendo nel crocifisso il Figlio di Dio, si converte immediatamente. La vita e la VITA - iconologie a confronto 6

7 COMPIANTO SUL CRISTO MORTO Cristo morto e tre dolenti di Andrea Mantegna Si tratta di uno dei capolavori di questo autore, soprattutto per il vertiginoso scorcio con cui il pittore rappresenta il corpo di Gesù, in modo da ottenere un forte impatto emotivo. La fisicità accentuata di Gesù ne sottolinea l umanità e le ferite molto evidenti sul suo corpo mettono drammaticamente in primo piano la sua morte. Il corpo di Gesù è già collocato sulla pietra tombale e la disperazione delle figure a sinistra contribuisce a sottolineare il senso di impotenza di fronte a quanto accaduto. La Pietà di Giovanni Bellini Anche la Pietà di Giovanni Bellini rappresenta con realismo e dovizia di particolari il corpo morto di Gesù, basti osservare le vene del braccio, la mano appoggiata al marmo e le ferite ben visibili. Tuttavia il Cristo morto di Bellini, a differenza di quello del Mantegna, non solo non è adagiato sulla pietra tombale, ma si regge in piedi in modo autonomo, facendo risuonare nel dipinto l eco della prossima resurrezione. La vita e la VITA - iconologie a confronto 7

8 LA RESURREZIONE La Resurrezione di Piero della Francesca Piero della Francesca sceglie di rappresentare il momento esatto della resurrezione di Gesù, a differenza di quanto accade nelle due opere proposte in seguito. Cristo si erge solenne e ieratico, con un piede appoggiato al bordo del sepolcro. La sua figura divide in due il paesaggio circostante - morente e invernale a sinistra, estivo e rigoglioso a destra e la sua mano regge il vessillo crociato, emblema del suo trionfo. Resurrezione e Noli me Tangere di Giotto In Cappella Scrovegni Giotto fonde il momento della resurrezione di Gesù con il suo incontro con la Maddalena. Gesù, pur mostrando chiaramente le ferite dei chiodi, è ormai risorto e porta con sé il vessillo della risurrezione. L incontro con la Maddalena segna il momento del noli me tangere, con il risorto che ormai già si protende verso quell oltre che in questa vita non è dato sperimentare. A sinistra si nota il sepolcro vuoto, con i soldati addormentati. Resurrezione e discesa al Limbo del Beato Angelico Il Beato Angelico fonde invece il momento della risurrezione con la discesa di Gesù al Limbo. La porta del Limbo è stata divelta e, cadendo, ha schiacciato un demone rimasto a terra, mentre Gesù la cui luce si irradia nell intera grotta tiene in mano il vessillo della vittoria e tende l altra mano verso gli uomini che lo attendono nel Libo, con Adamo primo fra tutti. La vita e la VITA - iconologie a confronto 8

9 IL GIUDIZIO UNIVERSALE La morte di Gesù ha offerto agli uomini una possibilità di salvezza, ma la contemplazione del Giudizio Universale ricorda che la salvezza del singolo dipende anche dal pentimento e dalle opere buone, cioè dal modo in cui uno ha vissuto e usato la propria libertà. Il Giudizio Universale di Cappella Scrovegni Il Giudizio Universale di Giotto presenta un iconologia tradizionale, con il Cristo giudice seduto in trono e circondato dalle schiere angeliche e dagli apostoli. Dalla mandorla iridata in cui è collocato Gesù si dipartono i fiumi infernali, che trascinano le schiere dei dannati. Al caos dell inferno, con le sue creature mostruose, si oppone alla nostra sinistra la schiera ascendente delle anime elette: in basso le animule, che escono dalla terra, al centro la processione degli eletti, in alto i patriarchi dell Antico Testamento e i santi della chiesa primitiva. Il Giudizio Universale di Cappella Sistina Il Giudizio Universale di Michelangelo riprende l iconologia tradizionale per quanto riguarda la raffigurazione dei beati e dei dannati e la rappresentazione dei singoli santi. Tuttavia Gesù non è il classico giudice in trono, ma è ritratto in piedi e con il braccio alzato, nell atto di convocare a sé tutti gli uomini. Il suo gesto autorevole sembra generare un vero e proprio movimento rotatorio, che si propaga verso i confini della parete. Il La vita e la VITA - iconologie a confronto 9

10 Giudizio di Michelangelo inoltre non è collocato, come spesso accadeva, sulla controfacciata, ma sulla parete frontale. Nel primo caso il giudizio universale rappresenta l ultima immagine che accompagna il fedele nel momento in cui esce dalla chiesa e costituisce una sorta di monito, per ricordare che si sta entrando nel mondo che attende la redenzione. Collocare il giudizio sulla parete frontale implica invece un ri-orientamento della riflessione in chiave personale. Il percorso è adatto ad un pubblico eterogeneo, senza che sia necessario possedere particolari conoscenze in ambito storico-artistico. Lo scopo principale della presentazione non è infatti quello di fornire una conoscenza tecnica, ma quello di imparare a guardare un opera, scoprendone la bellezza e recuperandone il significato. La tecnica proprietaria di cui si avvale ComunicArTe - denominata SplendourZoom - consente inoltre una visione innovativa delle opere e permette di contemplare in tutta comodità dettagli che dal vivo sarebbero difficilmente osservabili, o per la distanza come nel caso del Giudizio di Michelangelo - o per il poco tempo a propria disposizione come per il Cenacolo e la Cappella degli Scrovegni. La vita e la VITA - iconologie a confronto 10