E il linguaggio Il principale veicolo di diffusione, trasmissione, consolidamento di stereotipi sessuali

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2 E il linguaggio Il principale veicolo di diffusione, trasmissione, consolidamento di stereotipi sessuali I media, attraverso l uso che fanno del linguaggio, Giocano un ruolo primario Nel consolidare o superare Stereotipi e pregiudizi

3 1975: Tina Anselmi al ministero del Lavoro prima donna dopo 836 ministri

4 Sergio Lepri, classe 1919, storico ex direttore dell Ansa (per quasi quarant anni dal 1961 al 1990)

5 LE PAROLE AL FEMMINILE: SOLO UNA QUESTIONE DI GENERE?

6 Perché i media hanno abbandonato quest uso virtuoso, consapevole, della lingua italiana?

7 FRANCIA: «la ministre», «la présidente», «la secrétaire générale», «la juge», «l envoyéeextraordinaire», «la directrice», «la conseillère». «la ministre», «la présidente», «la secrétaire générale», «la juge», «l envoyéeextraordinaire», «la directrice», «la conseillère». GERMANIA: Angela Merkel è«kanzlerin», la ministra è «Ministerin». SPAGNA: «la presidenta», «la profesora»

8 Angela Merkel vuole essere nominata al femminile, perché lo ritiene un genere di tutto rispetto, anzi di gran rispetto. E non teme di perdere di autorevolezza venendo apostrofata Kanzlerin, cioè Cancelliera. Merkel è dunque al contempo Cancelliera e una delle persone più potenti del mondo. Si può fare. L indirizzo web della pagina della cancelliera tedesca Merkel è non Una decisione presa e messa in atto nel giro di pochissimo tempo e senza alcuna polemica o discussione, sebbene Angela Merkel sia la prima cancelliera nella storia tedesca. 8

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10 IN ITALIA, LE FORME FEMMINILI NON SONO ACCETTATE

11 E se il ministro sogna un marito?

12 Negli anni Ottanta, non solo non dava scandalo, ma era diventato normale chiamare Tina Anselmi, ministra. Cosa stava succedendo nelle redazioni degli organi di informazione italiani?

13 Ma in quegli anni stava succedendo qualcosa anche nella società italiana 1975: Paolo VI pubblica un documento che riconosce l oppressione che la società opera sulle donne

14 1975: Legge 151, Riforma del diritto di famiglia

15 1977: approvata la legge 903 sulla parità di trattamento tra uomini e donne in materia di lavoro

16 1978: approvata la legge 194 sulla tutela sociale della maternità e sull interruzione volontaria di gravidanza

17 1980: il movimento femminista consegna le 300 mila firme raccolte per una legge di iniziativa popolare contro la violenza sessuale

18 1981: Referendum sull aborto

19 1981: Approvata la legge 442, che abroga la rilevanza penale della causa d onore come attenuante nell omicidio del codice infedele

20 1984: il governo Craxi nomina la Commissione nazionale «per la realizzazione della parità e delle pari opportunità fra uomo e donna»

21 1987: esce un rivoluzionario volumetto, Il sessismo nella lingua italiana di Alma Sabatini, pubblicato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri

22 1994: il dizionario Zingarelli, in modo innovativo, inserisce una nuova declinazione al femminile per 800 parole maschili Esistere come donne, anche nel lessico. La parola è azione. Usare una parola piuttosto che un altra comporta una modificazione nel pensiero e nell atteggiamento di chi lo pronuncia e quindi di chi lo ascolta

23 LE PAROLE SONO IMPORTANTI Usare il linguaggio di genere non è questione di lotta femminista, ma di concordanza grammaticale. E non è possibile che non venga capito che non si può dire Maria Rossi, avvocato. C è qualcosa che non va nella grammatica. Se le donne e i nuovi ruoli ricoperti dalle donne esistono, è necessario che esistano nella lingua, perché è attraverso la lingua che noi rappresentiamo la realtà. Quale realtà vogliamo quindi rappresentare?

24 L uso in evoluzione Google 24 novembre 2010 <Camusso Segretario> <Camusso Segretaria> Google 29 novembre 2014 <Camusso Segretario> <Camusso Segretaria>

25 Anni 60/70, Usa: linguistic sexism, teoria elaborata nei gender studies

26 Le resistenze: è brutta, suona male. Bruno Migliorini, presidente Accademia della Crusca: Un termine nuovo è spesso giudicato brutto solo in quanto è nuovo, cioè urta contro la purezza, la continuità e la tradizione

27 L altra metà del cielo o una delle due metà?

28 La donna deve essere pari all uomo OPPURE L uomo deve essere pari alla donna O ANCORA: La donna e l uomo (o l uomo e la donna) devono essere pari

29 C è confusione sotto il sole 29

30 Ondeggiamenti Ricerche da internet Carabiniera (28.600), donna carabiniere (372), carabiniere donna (288), carabiniere in gonnella (31), carabiniere in rosa (1) Poliziotta ( ), donna poliziotto (6.830), poliziotto donna (500), poliziotto in gonnella (142), poliziotto al femminile (1) Avvocato Giulia Bongiorno (4.640), avvocata Giulia Bongiorno (133), avvocatessa Giulia Bongiorno (93) Il ministro Boschi ( ), la ministra Boschi ( ), la ministressa Boschi (10.600) 30

31 Incertezza linguistica: segno che il movimento della lingua italiana è partito

32 Titolo: Il sindaco di Cosenza aspetta un figlio! Occhiello: Il segretario Ds: il padre sono io

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37 Quello che dobbiamo ricordare, come sostiene Sabatini, è che la parola è un azione. E tenere presente il suo invito, quando sprona, nell interesse della parità tra i due sessi così come della chiarezza e della correttezza della lingua stessa, prima che ci si assesti su forme pregiudizievoli alla donna, si deve prendere una posizione, scegliendo forme femminili accettabili e di pari valore linguistico alle corrispondenti forma maschili

38 Neologismi? Macché, desinenze esistenti ma mai usate

39 Dissimetrie grammaticali: Asimmetrie semantiche Identificazione della donna attraverso l uomo Polarizzazione semantica

40 Asimmetrie etimologiche: retaggi patriarcali

41 Il consenso al codice? Una questione di abitudine

42 Ministra, ingegnera, architetta? Prefetto? Avvocata o avvocatessa? Sindaca o donna sindaco? Una vera e propria giungla lessicale. Guardiamo gli esempi da pag. 34 a 37

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47 (Cecilia Robustelli pag 26) I termini che causano tanta resistenza alla declinazione al femminile sono quelli relativi a una manciata di titoli professionali e di ruoli istituzionali, come architetto, assessore, cancelliere, chirurgo, consigliere, deputato, direttore, funzionario, giudice, ingegnere, ispettore, magistrato, medico, ministro, notaio, procuratore, rettore, revisore dei conti, sindaco, ecc., mentre non incontrano alcun ostacolo quelli che indicano lavori «comuni», come commesso, impiegato, maestro, operaio, parrucchiere, ecc. È diffuso l uso del maschile il giudice al posto del femminile la giudice, pur sdoganata aggiunge Mancuso dalla Piovra.

48 L Accademia della Crusca tiene a ribadire l opportunità di usare il genere grammaticale femminile per indicare ruoli istituzionali (la ministra, la presidente, l assessora, la senatrice, la deputata ecc.) e professioni alle quali l accesso è normale per le donne solo da qualche decennio (chirurga, avvocata o avvocatessa, architetta, magistrata ecc.)

49 L autorevolezza è maschile?

50 11 luglio 2014, Camera, Boldrini: "L'uso del linguaggio è una scelta politica

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