Editoriale. di Marina Fabiano

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2 Editoriale di Marina Fabiano Tutto ciò che vorreste sapere su Mentoring & Supervisione o quasi è riassunto qui, in questo numero di CoachMag dedicato al tema che ricorre impellente nella coscienza dei professionisti attenti al proprio progresso. Questa volta ci dilunghiamo, le cose da dire sono davvero tante e tutte interessanti; non ho cuore (né cervello) per restringere, con il rischio di perdere qualche pezzo importante. Facciamo così: se vi accorgete di annoiarvi, passate all articolo successivo. Come dice Daniel Pennac nel suo decalogo del lettore: il lettore ha il diritto di non leggere (ciò che lo annoia - aggiungo io) Cominciamo quindi da un post che trovate nel sito : è la prima parte di un intervista lunga e articolata ad una coach esperta che ha fatto della supervisione, e della diffusione di un abitudine formativa tra le migliori, il suo cavallo di battaglia. L intervista prosegue all interno del magazine. Supervisione e mentoring, come attività da attuare o da proporre a clienti e colleghi, ma anche come scambio tra pari livello di esperienza, vengono analizzati, spiegati, raccontati con casi ed esempi calzanti da professionisti che sanno di cosa parlano. Poca teoria, molto esercizio, generoso storytelling. Casi e progetti correnti si fondono con storie personali, zone d ombra si intrecciano con la tecnologia, all insegna dell apertura e delle idee possibili. Per una volta, nel campo neutro e indipendente di CoachMag, coaching e psicologia si incontrano e dialogano in modo cordiale, grazie all intervento di SCP Italy e alla metavisione. In più, trattiamo alcune angolazioni del coaching poco diffuse, e perciò ricostruibili come nuove frontiere per nuove nicchie di business, o aree che incuriosiscono e provocano desiderio di saperne di più. Gli autori sono tutti elencati nel sito www. Colgo come sempre l occasione per ricordare che CoachMag è un magazine argomenti trattati, ed agli apporti economici pubblicitari. Sostenere economicamente CoachMag leggere per informarsi e formarsi al Coaching. Chiunque può fare la propria parte: abbonandosi, regalando abbonamenti o promuovendo l esistenza del magazine bacheca presenti nel sito) E in arrivo una nuova iniziativa: i QUADERNI del coaching, agili libretti di approfondimento a tema, saranno presto disponibili sulla piattaforma di CoachMag. Ve ne parlerò presto. Buona lettura Marina Fabiano Direttore Editoriale hello@coachmag.it

3 COACHMAG Numero 8 Febbraio 2011 Direttore Editoriale Marina Fabiano hello@coachmag.it In redazione (questo numero) Monica Ambrosini Alessandro LoRusso Claudia Crescenzi Maurizio Varini Valerie Ryder Silvana Dini Alessandra Rosicarelli Ida Sirolli Roberto Ibba Carlotta Rizzo Emanuela Del Pianto Paola Lunghi Claudio Concilio Gian Luca Cacciari Susanna Dal Zotto Diego Senziani Luca Gentile hello@lucagentile.it Direzione e Redazione Marina Fabiano Via Baranzate, 57 Novate Milanese (MI) Tf: hello@coachmag.it sito: _Diffusione e periodicità Online,.pdf scaricabile, in abbonamento annuale Quattro numeri all anno, trimestrali Copie arretrate: Abbonamento annuale abbonamenti@coachmag.it Pubblicità Rivista online, sito e newsletter hello@coachmag.it L editore dichiara di aver usato ogni mezzo per riconoscere i diritti d autore del materiale e delle informazioni utilizzate, e resta ovviamente a disposizione per adempiere agli obblighi di legge nel caso non avesse ottemperato pienamente. Indice Life Coaching La supervisione nell Executive Coaching: Un lusso o una necessità? (parte II) Non solo sviluppo personale! di Alessandro LoRusso. Esperienze sul campo di Maurizio Varini Mentoring in azione: il caso PWA Intervista di Marina Fabiano a Valerie Ryder Il gioco delle coppie di Marina Fabiano La Metavisione come leva di sviluppo continuo del Coach Tavola rotonda con SCP ITaly Zone d ombra nella supervisione di Paola Lunghi Mentoring al contrario di Claudia Crescenzi Tecnologia e intuito in opera di Claudio Concilio Chi allena l allenatore? di Marina Fabiano Come mai proprio a me? di Gian Luca Cacciari Coaching & Storytelling di Marina Fabiano e Natascia Pane Le metamorfosi di Fetonte di Diego Senziani Non solo Coaching Il Coach Mediatore Familiare di Susanna Dal Zotto Eventi Libri in Gocce

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5 Mentoring in azione: il caso PWA Intervista a Valerie Ryder, Professional Development Director per 2 anni, Past President e Mentoring Program Leader di PWA, coach professionista. Di Marina Fabiano PWA, Professional Women s Association of Milan. Un associazione di donne per le donne, italiane e straniere, donne che lavorano o che vogliono cambiare lavoro, donne con obiettivi professionali e di vita. In questa realtà si respira diversità da ogni angolazione, dalla provenienza, alla cultura, alla professionalità. Ambiente internazionale, età variabile dai 25 anni agli oltre 60; per due terzi italiane, con una rete europea che offre un panorama estero, condividendo e scambiando idee e modelli. Chi fa parte di PWA e perchè? chiedo a Valerie Ryder (VR), nella sua funzione di Mentoring Program Leader e membro attivo dell associazione VR: Le signore appartenenti alla PWA sono professioniste indipendenti, donne già in carriera o avviate verso brillanti prospettive manageriali di aziende internazionali, imprenditrici, o amministratrici d azienda. Chi si iscrive è alla ricerca di opportunità di sviluppo internazionale esperienze: tutto si svolge in inglese, così le italiane trovano colleghe locali con cui colloquiare. Lo scopo di PWA è essere in Italia l associazione internazionale femminile di riferimento per donne interessate alla propria evoluzione professionale. Desideriamo innescare il cambiamento attraverso nuove iniziative, anche di stampo pionieristico. Come il mentoring, per l appunto. PWA vuole offrire alle sue associate un aiuto concreto per lo naturalmente. Cosa distingue PWA nel mentoring? VR: Uno dei primi successi di PWA è il servizio di mentoring gratuito proposto da un paio d anni. Mentor (chi all associazione, che si preoccupa di mettere insieme le aspettative con le esperienze. E stato scelto il mentoring, come uno dei servizi di punta per le associate, perché all estero aveva già avuto grande successo; importarlo, adottandolo ai bisogni locali è stato istintivo, potendo anche partire da un modello organizzativo esistente. I risultati ci hanno subito dato ragione. In Italia di mentoring si parla e se ne fa veramente poco. Forse le aziende non hanno ancora realizzato che potrebbero attivare formazione/supporto ai giovani e ai potenziali talenti, oltre che alle donne, a costo quasi zero, solo utilizzando le competenze dei manager senior già presenti nella propria organizzazione. Anzi, procurando grandi soddisfazioni interne a mentor e mentee, migliorando i risultati ed il clima aziendale, e tanti altri vantaggi che ora non stiamo qui ad elencare. Come si diventa mentee o mentor? Come li selezionate? VR: Qualsiasi membro può diventare mentee, basta iscriversi al programma nel momento del suo lancio annuale, descrivendo in modo chiaro il proprio obiettivo o la propria necessità. Una mentee avrà successo se ha le idee chiare su ciò che vuole, si propone in modo aperto e onesto, è timore di fare domande, nè a sé nè alla propria mentor. Chiunque può diventare mentor, basta voler mettere a disposizione la propria esperienza ed avere il desiderio di aiutare una collega a progredire. La mentor deve possedere capace di riservatezza. Deve mettere a disposizione del edizione del programma. Si prevede il tutto esaurito, sia per le posizioni di mentee che per le mentor. La fase più delicata è l incontro tra competenze disponibili e aspettative; è quella che ha reso il progetto un vero successo già dal primo anno in cui è stato avviato. Una volta ultimata la prima fase di abbinamento delle coppie mentor-mentee, giornata di formazione, che previene eventuali problemi dando alle partecipanti le nozioni fondamentali che allineano le aspettative, permettono di far incontrare le coppie, chiariscono il cosa si fa e cosa si evita, il dovuto ed il richiesto. Risultati? VR: Mentor e mentee non hanno esitazioni nel dichiarare la loro piena soddisfazione per aver partecipato a questo importante essere ascoltate, indirizzate, consigliate; trovare comprensione per le proprie incertezze e condivisione di situazioni vissute in precedenza da altre donne è stato un grande stimolo. Per le mentor, poter condividere le proprie esperienze e competenze, essere un trampolino di lancio per il successo di colleghe più giovani o meno esperte è stato fonte di soddisfazione personale. grandi realtà aziendali, oppure collabora con loro offrendo servizi di consulenza organizzativa e di genere. Starà a loro diffondere il metodo, dopo aver vissuto l esperienza in prima persona da mentee o da mentor. Speriamo che sappiano farsi ascoltare. Speriamo che i vertici d azienda abbiano orecchie capaci di intendere. MENTORING E SUPERVISIONE 10

6 Di cosa parlano le mentee? VR: Gli argomenti sono tanti, anche molto simili agli obiettivi trattati nelle sessioni di coaching. La differenza sta nel fatto che chi pone le domande è la mentee (Come faccio a farmi ascoltare in una gerarchia di uomini? Come posso sviluppare le mie capacità negoziali? Come prendere decisioni? Come avviare la mia attività imprenditoriale? dalla maternità senza essere messa in un angolo? Come bilanciare tempo-lavoro e tempo-famiglia?), che chiede risposte e suggerimenti. La mentor, a differenza del coach, è disposta a parlare delle proprie esperienze, ha già vissuto situazioni simili, ne conosce di altre analoghe, offre consigli. PWA offre una pubblicazione gratuita, Women Leading Women, che raccoglie (in inglese) alcuni casi reali, spiega il metodo e racconta il mentoring. La trovate nel sito PWA Download the publication here ed anche nel sito www. coachmag.it, in un post dedicato. Perché mentoring, e non coaching? VR: Le persone che non frequentano assiduamente ambienti dove il coaching è noto, non sanno bene di cosa si tratta. l associazione propone. Siamo in un ambiente di donne che funzionato benissimo in altri Paesi, abbiamo semplicemente usato il modello per le nostre necessità locali. Pensiamo di introdurre il coaching nella seconda metà dell anno. Prima edizione nel 2010, ripetuta nel 2011; e in futuro? VR: La nuova edizione prevede un evento dedicato, le stesse condizioni dello scorso anno, ma un maggior numero di richieste: è un successo annunciato. Un numero crescente di donne che ha partecipato come mentee si propone poi come mentor, oltre a quelle che cercano di esportare l iniziativa nella propria azienda, ai propri clienti, o alle proprie associazioni di categoria, diffondendo l idea. E incredibile quanto si riesca ad ottenere soltanto con un ora al mese per Siamo convinte della bontà del programma, siamo certe che produrrebbe risultati eclatanti se diffuso e utilizzato in tutte le aziende e in tutte le realtà con voglia o necessità di trasmettere e condividere esperienze. Non servono competenze stellari, basta la volontà di dare e l umiltà di ascoltare. In questo ambiente utilizziamo l inglese come lingua di scambio, ma nulla vieta di replicare il progetto in realtà diverse nelle lingue più adatte. Noi in PWA siamo disponibili a spiegare il nostro metodo. it/redazione 11 MENTORING E SUPERVISIONE