REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA COMUNE DI CORDENONS DERIVAZIONE D ACQUA DI FALDA PER USO IRRIGUO PER IMPIANTI SPORTIVI

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1 REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA COMUNE DI CORDENONS DERIVAZIONE D ACQUA DI FALDA PER USO IRRIGUO PER IMPIANTI SPORTIVI Richiedente Amministrazione comunale di Cordenons Localizzazione pozzo: Villa d Arco impianti sportivi Foglio 12, mappale 3 Relazione tecnica Relazione geologica, geotecnica ed idrogeologica Cartografie Aprile 2018 Studio di Geologia applicata ed ambientale dott. geol. Elena Bellen Via Marchian 8 Spilimbergo Tel elenabellen@libero.it

2 Studio di Geologia applicata ed ambientale dott. geol. Elena Bellen Via Marchian 8 SPILIMBERGO tel elenabellen@libero.it PREMESSA La presente relazione tecnica, geologica, geotecnica ed idrogeologica è redatta a corredo della domanda di nuova derivazione d'acqua di falda freatica mediante un pozzo per uso irriguo, a servizio degli impianti sportivi di Villa D Arco, nel Comune di Cordenons. La domanda viene presentata in relazione ad un nuovo pozzo che l Amministrazione comunale intende realizzare per l impianto di irrigazione del campo sportivo. Attualmente l area è servita dalla rete acquedottistica, ma l Amministrazione non intende più utilizzare acqua potabile per usi non pregiati, come appunto l irrigazione del campo. Gli impianti restano allacciati alla rete acquedottistica per gli altri usi (spogliatoi e servizi vari), che richiedono la potabilità. In zona esiste una rete irrigua consortile, ma il gestore non ne concede l uso. Il presente elaborato ha lo scopo di fornire i dati relativi ai quantitativi da emungere e il quadro complessivo e locale delle caratteristiche idrogeologiche della falda che sarà utilizzata. L'opera di presa sarà localizzata sul terreno censito al Fg. 12 mappale 3, come indicato nelle allegate cartografie. La posizione è condizionata dall esistenza dell impianto di irrigazione del campo. Per l espletamento dell incarico è stata effettuata la raccolta bibliografica di studi ed indagini effettuate in altre occasioni. FONTI BIBLIOGRAFICHE Lo studio è stato effettuato analizzando tutti i dati esistenti e gli studi sottoriportati e le indagini geognostiche, relativi al territorio in esame. In particolare sono stati utilizzati i seguenti studi e indagini: Panorama delle risorse idriche del bacino dell Alto Livenza fra Tagliamento e Piave ; Piano generale per il risanamento delle acque - Allegato 3: Caratteristiche idrologiche delle acque sotterranee, Regione Autonoma Friuli - Venezia Giulia; Catasto regionale dei pozzi per acqua e delle perforazioni eseguite nelle alluvioni quaternarie e nei depositi sciolti nel Friuli Venezia Giulia, Regione Autonoma Friuli - Venezia Giulia, 1990 Acque di falda Indagine sulla situazione pordenonese, Azienda per i servizi sanitari N.6 Friuli Occidentale, 1999 Studio geologico tecnico relativo alla variante di P.R.G.C. del Comune di Cordenons, 2010; Altre relazioni idrogeologiche varie a corredo di domande per concessioni di derivazioni d'acqua da falda; Piano Regionale di Tutela delle Acque, Regione FVG, ; Risorse idriche sotterranee del Friuli Venezia Giulia Sostenibilità dell attuale utilizzo, Regione FVG, E stato inoltre consultato il Catalogo dei dati ambientali e territoriali della Regione FVG. 1

3 Studio di Geologia applicata ed ambientale dott. geol. Elena Bellen Via Marchian 8 SPILIMBERGO tel elenabellen@libero.it LA SITUAZIONE DEI PRELIEVI DA FALDA A LIVELLO COMUNALE E TERRITORIALE Mappa dell entità dei prelievi complessivi da pozzo calcolati sugli areali di riferimento (perimetrati in blu) e suddivisi per tipologia di utilizzo tramite diagrammi a torta. In etichetta è riportata per ciascun areale l entità dei prelievi in m3/s. A sud della Fascia delle Risorgive prevale nettamente l uso domestico, mentre a nord quelli potabile ed irriguo. (Fonte PTA, Regione FVG, 2012) Per quanto concerne i prelievi da falda nel territorio comunale o nei comuni vicini, entro un raggo di 3 km a valle rispetto alla direzione di deflusso esistono solamente due prese sotterranee censite nel database regionale che comunque sono a quasi 3 Km di distanza. Per quanto riguarda le profondità dei pozzi che emungono da falda, nel territorio provinciale e comunale, secondo lo studio già citato Acque di falda Indagine sulla situazione pordenonese, Azienda per i servizi sanitari N.6 Friuli Occidentale, la situazione dei prelievi per i pozzi censiti risulta la seguente. 2

4 Studio di Geologia applicata ed ambientale dott. geol. Elena Bellen Via Marchian 8 SPILIMBERGO tel elenabellen@libero.it 3

5 Studio di Geologia applicata ed ambientale dott. geol. Elena Bellen Via Marchian 8 SPILIMBERGO tel elenabellen@libero.it CARATTERISTICHE DELL OPERA DI PRESA Il pozzo sarà realizzato nella posizione individuata nelle allegate cartografie alle seguenti coordinate approssimative: Coordinate ETRS89 TM 33: Latitudine: Nord Longitudine: Est Quota: 80 m slm circa La quantità annua complessiva massima necessaria è stata calcolata basandosi sulle letture al contatore esistente prima e dopo una bagnatura, fornite dall attuale gestore. Il gestore informa che l impianto d irrigazione interrato è stato realizzato nel Fabbisogno unitario bagnatura per getto (come da misura al contatore): 3,7 mc in 10 minuti Portata necessaria = 6,17 l/s circa n. getti: 13 n. massimo di settimane di bagnatura: 29 (da metà marzo a metà ottobre) n. massimo di bagnature/settimana: 5 numero massimo bagnature / stagione: 29*5 = 145 totale quantità annua massima: 29*5*13*3.7 = mc circa Vista la profondità della falda e l entità delle escursioni, la profondità prevista del pozzo sarà almeno di 50 metri dal p.c. per garantire la possibilità di emungimento anche nei periodi di minimo impinguamento. Sito previsto per la localizzazione del pozzo I dati di dettaglio relativi alle caratteristiche dimensionali del pozzo e della pompa non sono ancora noti e saranno comunicati in seguito. 4

6 Studio di Geologia applicata ed ambientale dott. geol. Elena Bellen Via Marchian 8 SPILIMBERGO tel elenabellen@libero.it GEOMORFOLOGIA ED IDROGEOLOGIA L area in esame è ubicata in Comune di Cordenons, nella frazione di Villa d Arco quasi al confine con il territorio comunale di S. Quirino. Il sito è pressoché pianeggiante (la pendenza media di quest'ambito di pianura pordenonese si aggira attorno al 1-2%) e la quota è pari a circa 80 m slm, come desunto dalla Carta Tecnica Regionale Numerica (ultimo aggiornamento) in scala 1:5.000, allegata. Dal punto di vista geomorfologico l area è situata nella zona terminale dell alta pianura alluvionale. Tutta la pianura pordenonese appartiene al conoide alluvionale del Cellina - Meduna, ad Est direttamente influenzato dall'azione del F. Tagliamento. E' costituita da un imponente materasso alluvionale che si è depositato durante il Würmiano e il Postglaciale. Durante il Würmiano (fase di espansione glaciale) i corsi d acqua che traevano origine dalla fusione dei ghiacciai deponevano gli abbondanti materiali che trasportavano, costituendo ampie conoidi di deiezione che con l andar del tempo si sono saldate fra di loro. La costituzione litologica e la struttura stratigrafica del sottosuolo permettono l esistenza di un sistema idrico caratterizzato da falde sovrapposte, molto variabile da monte a valle in relazione alla diversa distribuzione ed estensione dei livelli permeabili acquiferi. Nell alta pianura, dove il materasso ghiaioso si presenta continuo sia in senso verticale che orizzontale, esiste una falda freatica indifferenziata. La falda, che nella parte più settentrionale dell alta pianura si posiziona ad un centinaio di metri sotto il piano di campagna, risale progressivamente procedendo verso sud fino ad emergere lungo la linea delle risorgive, cioè nella media pianura. La falda affiora per progressiva rastremazione e scomparsa dell orizzonte superficiale delle ghiaie attraverso una serie di polle e risorgive. Scendendo verso valle, infatti, entro il materasso alluvionale cominciano a farsi frequenti le intercalazioni argillose, dapprima sotto forma di lenti e via via con livelli sempre più estesi lateralmente. Scendendo ancora verso valle, lungo la fascia delle risorgive, le intercalazioni diventano non solo più frequenti ma anche di spessore maggiore e di rilevante estensione laterale. Gli orizzonti ghiaiosi sono poveri di ciottoli, le dimensioni dei singoli elementi diminuiscono e la matrice sabbiosa aumenta notevolmente. A valle delle risorgive il materasso quaternario assume un aspetto nettamente diverso; l argilla e i materiali limosi sono in netta prevalenza sui materiali ghiaioso - sabbiosi che diventano sempre più fini. In realtà la suddivisione fra alta e media pianura non è proprio ben netta perché all interno del materasso ghiaioso vi sono degli orizzonti continui costituiti da argille e limi che differenziano l acquifero in falde distinte: una falda freatica e più falde in pressione. La differenziazione della massa d acqua in falde distinte avviene a monte della linea delle risorgive, ma queste falde, inizialmente, pur essendo separate da livelli impermeabili di un certo spessore ed estesi arealmente, non si presentano ancora idraulicamente indipendenti, come avviene invece nella zona della bassa pianura. A sud della linea delle risorgive, nella bassa pianura, infatti, si riscontra una differenziazione delle caratteristiche idrauliche delle falde in pressione. Nella zona dell'alta pianura, l alimentazione dell acquifero dipende in netta prevalenza, oltre che dalle infiltrazioni efficaci delle precipitazioni meteoriche, dalle rilevanti dispersioni idriche che si verificano ai piedi dei rilievi collinari e prealpini, allo sbocco dei principali torrenti (T. Cellina - Meduna e fiume Tagliamento), oltre che di altri corsi d'acqua minori (T. Colvera, T. Cosa). Infatti i 5

7 Studio di Geologia applicata ed ambientale dott. geol. Elena Bellen Via Marchian 8 SPILIMBERGO tel elenabellen@libero.it primi due corsi allo sbocco in pianura scompaiono progressivamente per infiltrazione nel materasso alluvionale, così come viene dispersa in profondità buona parte della portata del F. Tagliamento. Del volume d acqua disperso, una parte rimane nel sottosuolo per tempi molto lunghi, alimentando le falde in pressione presenti a varia profondità nella bassa pianura a valle della linea delle risorgive. Una parte notevole ritorna alla rete idrica superficiale attraverso il sistema dei fontanili a causa della riduzione della permeabilità dei terreni. Infine un ultima porzione delle acque di infiltrazione dall alveo viene direttamente a giorno attraverso una serie di sorgenti. Il regime della falda freatica è evidentemente in stretta affinità con il regime fluviale; ad ogni fase di piena o magra dei deflussi superficiali corrisponde, con un certo ritardo, una fase analoga nell acquifero sotterraneo. Lo sfasamento che si verifica nelle culminazioni delle fasi di piena nel corso d acqua e nella falda è dell ordine del mese. La falda infatti comincia a risentire degli apporti idrici superficiali assai rapidamente (qualche giorno); tuttavia il livello continua a crescere anche dopo il passaggio della piena fluviale raggiungendo il valore massimo dopo un mese circa. Nei pozzi si verificano oscillazioni della superficie freatica di circa 15 m nella parte settentrionale che si riducono progressivamente intorno a 2 m nella parte terminale dell alta pianura. In funzione delle oscillazioni altimetriche della falda, la linea delle risorgive migra da monte a valle. Durante la fase di piena della falda, la linea delle risorgive arretra verso monte di circa 1 Km rispetto alla più bassa posizione che occupa durante la fase di magra della falda. Pertanto il regime della falda è caratterizzato in genere da due fasi di piena: una nel mese di dicembre e l altra nei mesi di luglio - agosto e due magre con minimi nei mesi di aprile e novembre. Sotto il profilo della vulnerabilità, la falda in esame può essere considerata compresa nella zona con elevato grado di vulnerabilità: la litologia superficiale è infatti costituita da terreni prevalentemente sabbiosi ma con eteropie laterali con termini più grossolani (ghiaie e sabbie) e l'acquifero è di tipo freatico. Come si evince anche dall allegata cartografia, tratta dalla Tav. 5 Corpi idrici sotterranei del Piano di Tutela delle Acque (Regione FVG, anni vari) l'area in esame rientra fra i corpi idrici di alta pianura P04, a monte della fascia delle risorgive. 6

8 Studio di Geologia applicata ed ambientale dott. geol. Elena Bellen Via Marchian 8 SPILIMBERGO tel elenabellen@libero.it DEFINIZIONE DEL BACINO IDROGEOLOGICO VALUTAZIONE DEL COEFFICIENTE DI PERMEABILITA L area rientra nel bacino idrografico del F. Livenza, sottobacino del F. Meduna. Per quanto concerne i valori del coefficiente di permeabilità dei terreni sede della falda, sulla base di prove di permeabilità effettuate in occasione di indagini per altri pozzi artesiani, a tali terreni può essere attribuito un valore medio-alto, dell ordine di grandezza di 10-2 cm/s. Tale valore può essere influenzato dalla presenza di lenti costituite da sedimenti più fini o da una maggiore frazione fina (sabbie, limi e/o argille) presente nei sedimenti ghiaiosi. DATI STRATIGRAFICI DELL AREA In zona non sono state rintracciate indagini sufficientemente profonde. La stratigrafia del pozzo sarà comunicata dopo la sua terebrazione. I dati geologici generali disponibili segnalano la presenza superficiale di terreni prevalentemente ghiaioso sabbiosi, che rappresentano un acquifero dotato di buona produttività. Il pozzo emungerà dalla falda freatica. CONCLUSIONI Nell area studiata non sussistono condizioni geologiche particolari che rappresentino ostacoli o impongano vincoli tali da limitare la derivazione di acqua dalla falda. L area è servita da rete acquedottistica, ma per l uso irriguo del campo sportivo l Amministrazione intende non utilizzare una risorsa pregiata. La zona risulta servita da rete irrigua consortile, ma il Consorzio non garantisce l approvvigionamento. La falda freatica, per le sue caratteristiche di potenziale vulnerabilità, NON rappresenta una risorsa pregiata ed è quindi idonea all uso irriguo. Il pozzo è distante da centri abitati e da altri pozzi. Vista la profondità del pozzo e le caratteristiche idrogeologiche del sito, si escludono interferenze in superficie (abbassamenti del suolo) e prelievi di materiale fino dal pozzo, che sarà opportunamente spurgato. Pertanto si ritiene che vi sia compatibilità tra la domanda presentata e le condizioni geologiche ed idrogeologiche del territorio esaminato. Ai sensi dell art. 12 bis del RD 1775/1933, si specifica che viste la quantità annua del prelievo e l inesistenza di altri prelievi significativi e prossimi dalla medesima falda, è garantito l equilibrio tra il prelievo e la capacità di ricarica dell acquifero, e si esclude la possibilità di fenomeni di intrusione di acque salate (in virtù della lontananza dalla costa) o inquinate nella falda considerata (la falda utilizzata sarà la prima falda freatica - e il pozzo non metterà in contatto falde diverse). Viste le caratteristiche geolitologiche dei terreni presenti e la profondità della falda, l emungimento non provocherà cedimenti della superficie del suolo. Sarà posizionato un contatore e i dati di dettaglio relativi alle caratteristiche dimensionali del pozzo e della pompa - non ancora noti - saranno comunicati in seguito. Spilimbergo, aprile 2018 Dott.ssa Elena Bellen 7

9 Studio di Geologia applicata ed ambientale dott. geol. Elena Bellen Via Marchian 8 SPILIMBERGO tel elenabellen@libero.it Allegati: Corografia scala 1: Corografia C.T.R.N. 1:5.000 Vista satellitare Estratto catastale Estratto dall Inventario comunale dei beni immobili Estratto Tav 5 Corpi idrici sotterranei (Piano Tutela Acque, Regione FVG, 2014) Carta delle isofretiche (piena del 1996 e magra del 1993) Stazione piezometrica 003 (misure fino al 1995) Estratto dalla Carta litologica ed idrogeologica (PRGC Comune di Cordenons, 2010) Estratto Carta delle prese sotterranee e denunce di pozzi e localizzazione del pozzo previsto, scala 1: Prese sotterranee e denunce dei pozzi (Fonte WebGis Regione FVG) entro 3 KM dal nuovo pozzo, scala 1:

10 Estratto CTR, scala 1:25.000

11 Estratto C.T.R.N., scala 1:5.000 Localizzazione prevista del pozzo

12 Vista satellitare

13 Estratto catastale, scala 1:2.000 e localizzazione prevista del pozzo

14 Estratto da Inventario comunale dei beni immobili

15 Pozzo in esame Estratto dalla Tav. 5 Corpi idrici sotterranei del Piano regionale di Tutela delle acque, scala 1:

16 Estratto dalla Carta delle isofreatiche (piena del 1996), fuori scala Estratto dalla Carta delle isofreatiche (magra del 1993), fuori scala

17 Stazione piezometrica 003

18 Estratto da Carta litologica ed idrogeologica (PRGC Comune di Cordenons, 2010), fuori scala

19 Prese sotterranee e denunce dei pozzi (Fonte WebGis Regione FVG) e localizzazione del nuovo pozzo

20 Prese sotterranee censite nel WebGis Regione FVG nel raggio di 3 Km e localizzazione del nuovo pozzo, scala 1:25.000

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