REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA COMUNE DI ZOPPOLA
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1 REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA COMUNE DI ZOPPOLA DERIVAZIONE D ACQUA DI FALDA PER USO AGRICOLO Localizzazione: Foglio 44, mappale 275 Richiedente: Soc. agr. Il Casello di Bragagnolo Diego e Fabrizio s.s. Sede: Zoppola, Via Casello 68/1 Relazione tecnica Relazione geologica, geotecnica ed idrogeologica Cartografie Febbraio 2018 Studio di Geologia applicata ed ambientale dott. geol. Elena Bellen Via Marchian 8 Spilimbergo Tel elenabellen@libero.it
2 Studio di Geologia applicata ed ambientale dott. geol. Elena Bellen Via Marchian 8 SPILIMBERGO tel elenabellen@libero.it PREMESSA La presente relazione tecnica, geologica, geotecnica ed idrogeologica è redatta a corredo per la domanda relativa ad una nuova derivazione d'acqua di falda mediante un pozzo per uso irriguo. La domanda viene presentata in relazione ad un pozzo che sarà localizzato nel comune di Zoppola per conto della Società agricola Il Casello di Bragagnolo Diego e Fabrizio s.s. con sede in Via Casello 68/1 Zoppola, sul terreno censito al Foglio 44, mappale 275. Per tale terreno la suddetta società ha un contratto d affitto, riportato in allegato, con validità fino al Il presente elaborato ha lo scopo di fornire la descrizione dell impianto e il quadro complessivo e locale delle caratteristiche idrogeologiche della falda che sarà utilizzata per l'emungimento dell'acqua. L'opera di presa sarà localizzata ad est di Borgo Villafranca, a sud della Linea FFSS Venezia Udine come evidenziato nelle allegate cartografie. Per l espletamento dell incarico è stata effettuata la raccolta bibliografica di studi ed indagini effettuate in altre occasioni. La zona non risulta servita da rete irrigua e l emungimento da falda rappresenta l unico possibile approvvigionamento. FONTI BIBLIOGRAFICHE Lo studio è stato effettuato analizzando tutti i dati esistenti e gli studi sottoriportati e le indagini geognostiche, relativi al territorio in esame. In particolare sono stati utilizzati i seguenti studi e indagini: Panorama delle risorse idriche del bacino dell Alto Livenza fra Tagliamento e Piave ; Piano generale per il risanamento delle acque - Allegato 3: Caratteristiche idrologiche delle acque sotterranee, Regione Autonoma Friuli - Venezia Giulia; Catasto regionale dei pozzi per acqua e delle perforazioni eseguite nelle alluvioni quaternarie e nei depositi sciolti nel Friuli Venezia Giulia, Regione Autonoma Friuli - Venezia Giulia, 1990 Acque di falda Indagine sulla situazione pordenonese, Azienda per i servizi sanitari N.6 Friuli Occidentale, 1999 Studio geologico tecnico relativo alla variante di P.R.G.C. del Comune di Zoppola, 2013; Carta geologica d Italia, Foglio S. Vito al Tagliamento, scala 1:50.000, 2006 Altre relazioni idrogeologiche varie a corredo di domande per concessioni di derivazioni d'acqua da falda; Piano Regionale di Tutela delle Acque, Regione FVG, ; Risorse idriche sotterranee del Friuli Venezia Giulia Sostenibilità dell attuale utilizzo, Regione FVG,
3 Studio di Geologia applicata ed ambientale dott. geol. Elena Bellen Via Marchian 8 SPILIMBERGO tel elenabellen@libero.it LA SITUAZIONE DEI PRELIEVI DA FALDA A LIVELLO COMUNALE E TERRITORIALE La zona non risulta servita da rete irrigua. Estratto da WebGis regionale, qui fuori scala Mappa dell entità dei prelievi complessivi da pozzo calcolati sugli areali di riferimento (perimetrati in blu) e suddivisi per tipologia di utilizzo tramite diagrammi a torta. In etichetta è riportata per ciascun areale l entità dei prelievi in m3/s. A sud della Fascia delle Risorgive prevale nettamente l uso domestico, mentre a nord quelli potabile ed irriguo. (Fonte PTA, Regione FVG, 2012) 2
4 Studio di Geologia applicata ed ambientale dott. geol. Elena Bellen Via Marchian 8 SPILIMBERGO tel elenabellen@libero.it Per quanto concerne i prelievi da falda per l alimentazione della rete acquedottistica, non esistono nel raggio di influenza pozzi pubblici, che, come indicato nell allegata cartografia, ricadono invece a Nord - ovest dell area in esame e a monte rispetto alla direzione di deflusso della falda, e quindi non possono essere influenzati dal prelievo. Estratto da Tav. C5 Aree di salvaguardia dei punti di approvvigionamento di acque ad uso potabile (Provincia di Pordenone, sito istituzionale) Per quanto riguarda le profondità dei pozzi che emungono da falda, nel territorio provinciale e comunale, secondo lo studio già citato Acque di falda Indagine sulla situazione pordenonese, Azienda per i servizi sanitari N.6 Friuli Occidentale, la situazione dei prelievi per i pozzi censiti risulta la seguente. 3
5 Studio di Geologia applicata ed ambientale dott. geol. Elena Bellen Via Marchian 8 SPILIMBERGO tel elenabellen@libero.it 4
6 Studio di Geologia applicata ed ambientale dott. geol. Elena Bellen Via Marchian 8 SPILIMBERGO tel elenabellen@libero.it Come si osserva dalla cartografia, tratta dal WebGis della Regione FVG e riportata in allegato, nelle vicinanze sono risultano denunciati altri pozzi, utilizzati sempre per uso irriguo, che attingono in genere dalla prima falda (freatica) salvo un pozzo che attinge a circa 45 m dal p.c. (falda artesiana). Si riporta la loro localizzazione fuori scala rispetto al pozzo in progetto e le loro caratteristiche. Si osserva che la distanza minima fra il pozzo in progetto e i pozzi localizzati a valle rispetto alla direzione di deflusso della falda è pari a circa 120 metri (pozzo 51497) e quindi si escludono interferenze dei prelievi. Sulla base di prove di portata effettuate su terreni analoghi con portata di 39 litri/sec, il raggio di influenza calcolato con la formula di Sichard è risultato compreso fra 21 e 66 metri, in funzione del valore del corfficiente di permeabilità adottato. CARATTERISTICHE DELL OPERA DI PRESA E CALCOLO DEL FABBISOGNO Le caratteristiche dell opera di presa saranno le seguenti. Si precisa che dal momento che lungo la viabilità a sud del terreno passa il metanodotto, la posizione è stata concordata con un tecnico del gestore e sarà cura dell azienda riverificarla al momento della posa. Profondità del pozzo in elementi di calcestruzzo: 10 metri circa Diametro pozzo: 1 metro Il pozzo sarà localizzato sul terreno censito al Foglio 44, mappale 275. Coordinate ESTRS89 TM33: Latitudine: Nord Longitudine: Est Quota: 28 m slm circa Carta tecnica regionale numerica: Cusano 5
7 Studio di Geologia applicata ed ambientale dott. geol. Elena Bellen Via Marchian 8 SPILIMBERGO tel elenabellen@libero.it I terreni in affitto sono utilizzati a vigneto ed irrigati sono i seguenti: Foglio e mappale Superficie totale (mq) Fg. 44 m Considerando le aree non piantumante e le fasce di rispetto perimetrali, la superficie da irrigare è ovviamente inferiore. Nello specifico, come si osserva dallo prospetto relativo alle caratteristiche dell impianto di irrigazione e delle ale gocciolanti, la lunghezza totale è pari a m. Considerando una spaziatura di 0,4 metri, i gocciolatori sono , con una portata di 3.8 litri/ora. Quindi la portata risulta pari a : n. gocciolatori * Q gocciolatore * 3600 sec = *3.8*3600 = litri/ora = 31,67 litri/sec L impianto a goccia, come noto, rappresenta un metodo irriguo fra i più efficienti dal punto di vista sia agronomico sia relativamente al risparmio idrico (efficienza superiore al 90%). Sarà utilizzata una pompa CAPRARI MEC D04/80 C con rapporto 1:5,21 Secondo i calcoli effettuati, considerando i seguenti dati: numero di gocciolatori: circa fabbisogno unitario 25 litri circa volume unitario bagnatura vigneto 750 mc circa numero bagnature massima per stagione 6 Il volume totale annuo massimo in caso di prolungata siccità risulta pari a mc, corrispondenti a circa mc/ha anno. 6
8 Studio di Geologia applicata ed ambientale dott. geol. Elena Bellen Via Marchian 8 SPILIMBERGO tel elenabellen@libero.it GEOMORFOLOGIA ED IDROGEOLOGIA L area in esame è ubicata in Comune di Zoppola nella porzione più meridionale, in prossimità del confine con il Comune di Fiume Veneto. Il sito è pressoché pianeggiante (la pendenza media di quest'ambito di pianura pordenonese si aggira attorno al 1-2%) e la quota è pari a circa 28 m slm, come desunto dalla Carta Tecnica Regionale Numerica (ultimo aggiornamento) in scala 1:5.000, allegata. Dal punto di vista geomorfologico l area è situata nella zona della bassa pianura alluvionale, a valle rispetto alla cosiddetta fascia delle risorgive. Tutta la pianura pordenonese appartiene al conoide alluvionale del Cellina - Meduna, ad Est direttamente influenzato dall'azione del F. Tagliamento. E' costituita da un imponente materasso alluvionale che si è depositato durante il Würmiano e il Postglaciale. Durante il Würmiano (fase di espansione glaciale) i corsi d acqua che traevano origine dalla fusione dei ghiacciai deponevano gli abbondanti materiali che trasportavano, costituendo ampie conoidi di deiezione che con l andar del tempo si sono saldate fra di loro. La costituzione litologica e la struttura stratigrafica del sottosuolo permettono l esistenza di un sistema idrico caratterizzato da falde sovrapposte, molto variabile da monte a valle in relazione alla diversa distribuzione ed estensione dei livelli permeabili acquiferi. Nell alta pianura, dove il materasso ghiaioso si presenta continuo sia in senso verticale che orizzontale, esiste una falda freatica indifferenziata. La falda, che nella parte più settentrionale dell alta pianura si posiziona ad un centinaio di metri sotto il piano di campagna, risale progressivamente procedendo verso sud fino ad emergere lungo la linea delle risorgive, cioè nella media pianura. La falda affiora per progressiva rastremazione e scomparsa dell orizzonte superficiale delle ghiaie attraverso una serie di polle e risorgive. Scendendo verso valle, infatti, entro il materasso alluvionale cominciano a farsi frequenti le intercalazioni argillose, dapprima sotto forma di lenti e via via con livelli sempre più estesi lateralmente. Scendendo ancora verso valle, lungo la fascia delle risorgive, le intercalazioni diventano non solo più frequenti ma anche di spessore maggiore e di rilevante estensione laterale. Gli orizzonti ghiaiosi sono poveri di ciottoli, le dimensioni dei singoli elementi diminuiscono e la matrice sabbiosa aumenta notevolmente. A valle delle risorgive il materasso quaternario assume un aspetto nettamente diverso; l argilla e i materiali limosi sono in netta prevalenza sui materiali ghiaioso - sabbiosi che diventano sempre più fini. In realtà la suddivisione fra alta e media pianura non è proprio ben netta perché all interno del materasso ghiaioso vi sono degli orizzonti continui costituiti da argille e limi che differenziano l acquifero in falde distinte: una falda freatica e più falde in pressione. La differenziazione della massa d acqua in falde distinte avviene a monte della linea delle risorgive, ma queste falde, inizialmente, pur essendo separate da livelli impermeabili di un certo spessore ed estesi arealmente, non si presentano ancora idraulicamente indipendenti, come avviene invece nella zona della bassa pianura. A sud della linea delle risorgive, nella bassa pianura, infatti, si riscontra una differenziazione delle caratteristiche idrauliche delle falde in pressione. Nella zona dell'alta pianura, l alimentazione dell acquifero dipende in netta prevalenza, oltre che dalle infiltrazioni efficaci delle precipitazioni meteoriche, dalle rilevanti dispersioni idriche che si verificano ai piedi dei rilievi collinari e prealpini, allo sbocco dei principali torrenti (T. Cellina - Meduna e fiume Tagliamento), oltre che di altri corsi d'acqua minori (T. Colvera, T. Cosa). Infatti i 7
9 Studio di Geologia applicata ed ambientale dott. geol. Elena Bellen Via Marchian 8 SPILIMBERGO tel elenabellen@libero.it primi due corsi allo sbocco in pianura scompaiono progressivamente per infiltrazione nel materasso alluvionale, così come viene dispersa in profondità buona parte della portata del F. Tagliamento. Del volume d acqua disperso, una parte rimane nel sottosuolo per tempi molto lunghi, alimentando le falde in pressione presenti a varia profondità nella bassa pianura a valle della linea delle risorgive. Una parte notevole ritorna alla rete idrica superficiale attraverso il sistema dei fontanili a causa della riduzione della permeabilità dei terreni. Infine un ultima porzione delle acque di infiltrazione dall alveo viene direttamente a giorno attraverso una serie di sorgenti. Il regime della falda freatica è evidentemente in stretta affinità con il regime fluviale; ad ogni fase di piena o magra dei deflussi superficiali corrisponde, con un certo ritardo, una fase analoga nell acquifero sotterraneo. Lo sfasamento che si verifica nelle culminazioni delle fasi di piena nel corso d acqua e nella falda è dell ordine del mese. La falda infatti comincia a risentire degli apporti idrici superficiali assai rapidamente (qualche giorno); tuttavia il livello continua a crescere anche dopo il passaggio della piena fluviale raggiungendo il valore massimo dopo un mese circa. Nei pozzi si verificano oscillazioni della superficie freatica di circa 15 m nella parte settentrionale che si riducono progressivamente intorno a 2 m nella parte terminale dell alta pianura. In funzione delle oscillazioni altimetriche della falda, la linea delle risorgive migra da monte a valle. Durante la fase di piena della falda, la linea delle risorgive arretra verso monte di circa 1 Km rispetto alla più bassa posizione che occupa durante la fase di magra della falda. Pertanto il regime della falda è caratterizzato in genere da due fasi di piena: una nel mese di dicembre e l altra nei mesi di luglio - agosto e due magre con minimi nei mesi di aprile e novembre. Per l anno 1992 è stata fatta una valutazione del volume totale di acqua affluito alle falde nell area di ricarica del conoide tra il Tagliamento ed il Livenza, ottenendo un apporto pari a mc, pari ad una portata media di 58 mc/s, poiché l Istituto Geofisico di Trieste in un precedente studio ha valutato in 40 mc/s la portata media delle risorgive, per un totale annuo di mc, si deduce che la differenza pari a circa mc (17.4 mc/s) potrebbe essere quella di alimentazione delle falde in pressione della bassa pianura. Come si evince anche dall allegata cartografia, tratta dalla Tav. 5 Corpi idrici sotterranei del Piano di Tutela delle Acque (Regione FVG, 2014) l'area in esame si trova nella zona iniziale della bassa pianura pordenonese, dove oltre ai diversi corpi idrici profondi (falde artesiane) è presente una falda freatica superficiale, che rappresenta una risorsa poco pregiata e quindi è utilizzata per scopi irrigui. Anche le indagini allegate al Piano Regolatore generale comunale confermano la presenza di una falda freatica presente entro i primi 2 metri dal p.c.. 8
10 Studio di Geologia applicata ed ambientale dott. geol. Elena Bellen Via Marchian 8 SPILIMBERGO tel elenabellen@libero.it DEFINIZIONE DEL BACINO IDROGEOLOGICO VALUTAZIONE DEL COEFFICIENTE DI PERMEABILITA VALUTAZIONI IDROGEOLOGICHE L area rientra nel bacino idrografico del F. Lemene. Per quanto concerne i valori del coefficiente di permeabilità dei terreni sede della falda, sulla base di prove di permeabilità effettuate in occasione di indagini per altri pozzi artesiani, a tali terreni può essere attribuito un valore medio-alto, dell ordine di grandezza di 10-2 cm/s. Tale valore può essere influenzato dalla presenza di lenti costituite da sedimenti più fini o da una maggiore frazione fina (sabbie, limi e/o argille) presente nei sedimenti ghiaiosi. DATI STRATIGRAFICI DELL AREA In assenza di dati stratigrafici certi nelle immediate vicinanze del pozzo di progetto, si riportano in allegato gli estratti da alcune profonde tratte dal Catasto regionale dei pozzi e delle perforazioni, che segnalano la presenza di terreni con netta componente grossolana, localmente contenente una frazione fina più o meno abbondante. CONCLUSIONI Nell area studiata non sussistono condizioni geologiche particolari che rappresentino ostacoli o impongano vincoli tali da limitare la derivazione di acqua dalla falda superficiale. L area non risulta servita da rete irrigua consortile. Adoperando un impianto a goccia si evitano perdite per evaporazione e si concentra l acqua strettamente necessaria direttamente sulle radici evitando così dispersioni inutili d acqua nel terreno, con una riduzione di sprechi fino al 60% rispetto ad una classica irrigazione con impianto pluvirriguo. Sarà utilizzata la falda superficiale e pertanto il prelievo risulta compatibile con le Norme del Piano regionale di tutela delle acque del FVG. I quantitativi indicati sono relativi ad una situazione di siccità per cui rappresentano la quantità massima annua necessaria. Il pozzo è distante da centri abitati. Si escludono interferenze in superficie (abbassamenti del suolo) e prelievi di materiale fino dal pozzo. Pertanto si ritiene che vi sia compatibilità tra la domanda presentata e le condizioni geologiche ed idrogeologiche del territorio esaminato. Ai sensi dell art. 12 bis del RD 1775/1933, si specifica che vista la quantità annua massima del prelievo è garantito l equilibrio tra il prelievo e la capacità di ricarica dell acquifero, e si esclude la possibilità di fenomeni di intrusione di acque salate (in virtù della lontananza dalla costa) o inquinate nella falda considerata. Spilimbergo, febbraio 2018 Dott.ssa Elena Bellen 9
11 Studio di Geologia applicata ed ambientale dott. geol. Elena Bellen Via Marchian 8 SPILIMBERGO tel elenabellen@libero.it Allegati: Contratto d affitto Corografia scala 1: Corografia C.T.R.N. 1:5.000 Vista satellitare Estratto catastale e visura catastale Estratto Tav 5 Corpi idrici sotterranei (Piano Tutela Acque, Regione FVG, 2014) Delimitazione bacino idrografico, scala 1: Carta delle isofreatiche (piena del 1996) Localizzazione delle altre opere di presa censite e caratteristiche dei pozzi (WebGis Regione FVG) Dimensionamento dell impianto di irrigazione 10
12 Contratto d affitto
13
14 Pozzo Estratto CTR 086NO, scala 1:25.000
15 Pozzo Estratto CTRN , scala 1:5.000
16 Pozzo Vista satellitare, fuori scala
17 Pozzo Estratto catastale (Foglio
18 Visura catastale
19 Pozzo in esame P14 P15 P16 Estratto dalla Tav. 5 Corpi idrici sotterranei del Piano regionale di Tutela delle acque, scala 1: P14 Bassa pianura friulana centrale in destra e sinistra Tagliamento falde artesiane superficiali P15 Bassa pianura friulana centrale in destra e sinistra Tagliamento falda artesiane intermedie P16 Bassa pianura friulana centrale in destra e sinistra Tagliamento falde artesiane profonde
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22 Localizzazione sondaggi profondi (Catasto regionale dei pozzi e delle perforazioni), fuori scala
23 SONDAGGIO
24 SONDAGGIO
25 Localizzazione altre opere di presa, qui fuori scala pozzo in progetto direzione media falda
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27 Dimensionamento impianto
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