Biomasse forestali: problematiche e potenzialità

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1 Biomasse forestali: problematiche e potenzialità Stefano Campeotto AIEL Martedì 08/05/2018 Sala del Consiglio - Municipio di Torrebelvicino Gruppo Operativo : Misura: 16 " Sostegno per la costituzione e la gestione dei gruppi operativi del PEI in materia di produttività e sostenibilità dell agricoltura" Tipo d intervento: Costituzione e gestione dei gruppi operativi del PEI in materia di produttività e sostenibilità in agricoltura Delibera di approvazione Bando: D.C.A. n. 56 del 05/06/2017 (modificata con D.C.A. n. 68 del 06/07/2017 ) Descrizione dell operazione: Studio della fattibilità tecnica economica della produzione di carbonella locale certificata, di nuovi modelli di gestione forestale demandata e di certificazione pubblico-privata. Finalità: Riorganizzazione delle proprietà forestali frammentate e ottimizzazione della filiera forestalegno locale, utilizzando in maniera efficiente tutte le parti ottenibili dagli alberi (cascading), orientandola verso la corretta remunerazione dei prodotti legnosi. Importo finanziato: ,68 Iniziativa finanziata dal Programma di sviluppo rurale per il Veneto Organismo responsabile dell informazione: Associazione Forestale Vicentina Autorità di gestione: Regione del Veneto - Direzione AdG FEASR Parchi e Foreste

2 SOMMARIO Cos è la biomassa? Problematiche Potenzialità

3 Cos è la biomassa?

4 Biomasse Estensivamente, il termine biomassa viene usato anche per indicare il vastissimo gruppo di materie prime organiche che hanno in comune l origine biologica naturale e che possono costituire il substrato di processi fermentativi atti a ottenere prodotti di pregio (proteine, etanolo ecc.) o anche biogas. (Enciclopedia Treccani 2018)

5 Biomasse forestali o legnose Legna Cippato Pellet Bricchette Vengono prodotti da segatura e trucioli derivanti da lavorazione industriale.

6 Alcuni numeri sul legno utilizzato per scopi energetici

7 CONCETTI DI BASE: UNITÀ DI MISURA Il metro cubo (m 3 ) fa riferimento al volume interamente occupato dal legno. Questa unità di misura è comunemente adottata per il legname da lavoro. Il metro stero (ms) invece, che considera i vuoti per pieni, è tipicamente utilizzato per i combustibili legnosi. Il metro stero accatastato (msa) è l unità di misura che si impiega per la legna da ardere ordinatamente accatastata. Il metro stero riversato (msr) è l unità di misura che si impiega per la legna e più tipicamente per il cippato. Le unità di misura ponderali per i combustibili legnosi sono il chilogrammo e la tonnellata.

8 MASSA VOLUMICA DI ALCUNE SPECIE LEGNOSE

9 MASSA VOLUMICA DI ALCUNE SPECIE LEGNOSE

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11 RAPPORTI DI CONVERSIONE VOLUMICA

12 DETERMINAZIONE SPEDITIVA DELLA MASSA STERICA 1) utilizzare un contenitore di volume noto (es. 13 l) e una bilancia. 2) prelevare un campione rappresentativo dal rimorchio - es. 3 secchi da un rimorchio di 40 m 3 (cfr. UNI CEN/TS ) riempire completamente il secchio senza compattare il cippato 3) pesare i campioni e dividere il valore medio (kg) per il volume noto (l) - es. (3,25 kg : 13 l) x1.000 l/mc = 250 kg/msr

13 ACQUA NEL LEGNO Il legno normalmente non si trova mai allo stato anidro, ma ha un contenuto idrico (M) variabile, a seconda della lunghezza del periodo di stagionatura all aria, tra il 60 e il 15%. Il legno è quindi un materiale poroso e igroscopico che, per la sua struttura chimico-istologica, presenta una doppia porosità: macroporosità, costituita dalle cavità dei vasi conduttori e dalle cellule parenchimatiche che contengono acqua libera o di imbibizione; microporosità della sostanza legnosa vera e propria (principalmente cellulosa, emicellulose e lignina) che contiene sempre una certa quantità di acqua legata o di saturazione.

14 ACQUA NEL LEGNO RIDUZIONE VOLUMETRICA Nel corso della fase di stagionatura della legna da ardere e del cippato, fino ad un contenuto idrico del 23% (u<30%, punto di saturazione delle fibre) non si manifestano riduzioni del volume dei singoli pezzi e degli ammassi. Successivamente, con perdita di acqua di saturazione, avviene una riduzione del volume, che mediamente si attesta su valori del 13,5 % 20 17,3 18,8 ritiro volumetrico [% ,4 11,5 11,5 11,5 11,8 12,5 13,2 13,4 13,4 13,5 13,7 13,9 13,9 14,2 0 Larice Abete bianco Salice Acero Abete rosso Pino silvestre Frassino Pioppo Niocciolo Robinia Betulla Quercia Cerro Ontano Faggio Carpino Bianco 13,5%

15 ACQUA NEL LEGNO CONTENUTO IDRICO E UMIDITÀ Umidità del legno (anidro) u (%) Esprime la massa di acqua presente in rapporto alla massa di legno anidro. Contenuto idrico del legno M (%) o w (%) Esprime la massa di acqua presente in rapporto alla massa di legno fresco e rappresenta la misura impiegata nella commercializzazione dei combustibili legnosi. In cui: Pu= peso del legno umido P0= peso del legno anidro M (=moisture) o w (= Wassergehalt).

16 ACQUA NEL LEGNO CONTENUTO IDRICO E UMIDITÀ Il potere calorifico di un combustibile esprime la quantità di energia che può essere ricavata dalla combustione completa di un unità di peso. Il contenuto idrico riduce il potere calorifico del legno. Parte dell energia liberata nel processo di combustione è infatti spesa per l evaporazione dell acqua e quindi non è disponibile per l uso termico desiderato. L evaporazione dell acqua «consuma» 2,44 MJ ogni kg di acqua

17 EQUIVALENZE ENERGETICHE

18 DETERMINAZIONE PC M AL VARIARE DEL CONTENUTO IDRICO M (PC 0 = 18,5 MJ/KG) 18,5 MJ/kg Contenuto idrico pc M pc0x(100 M) 2,44 xm 100 MJ/kg 1 MJ = 0,278 kwh Valore in kwh = Valore in MJ x 0,278

19 DETERMINAZIONE PC M AL VARIARE DEL CONTENUTO IDRICO M (PC 0 = 18,5 MJ/KG)

20 VARIAZIONE DEL pc (con pc 0 = 5,14 kwh/kg) In funzione del CONTENUTO IDRICO (M) 2,6 cippato Fresco

21 EQUIVALENZE ENERGETICHE

22 EQUIVALENZE ENERGETICHE

23 EQUIVALENZE ENERGETICHE 1 l gasolio = 10 kwh = 1 m 3 metano 1 l GPL = 6,82 kwh 1 litro gasolio = 3 kg cippato (M 30) ~ 4 kg cippato (M 45) 1litro GPL = 2 kg cippato (M 30) ~ 2.7 kg cippato (M 45) 1 litro gasolio = 2 kg pellet 1 litro GPL = 1.5 kg pellet

24 EQUIVALENZE ENERGETICHE E VOLUMETRICHE per la LEGNA DA ARDERE 10 kwh = 1 litro di gasolio = 1 Nm 3 metano = 1,5 litri di GPL 1 litro di gasolio = 2,5 kg di legna secca (M20-4 kwh/kg) 1 litro di gasolio = 4,5 kg di legna fresca (M50-2,2 kwh/kg)

25 Problematiche

26 Problematiche 1) Qualità dei combustibili e dei generatori 2) Emissioni 3) Sostenibilità

27 Qualità della legna

28 Qualità della legna da ardere 1 2

29 Andamento del contenuto idrico (M) nella legna spaccata di faggio e abete, stagionata all aria e sotto copertura Nel caso della legna da ardere si possono impiegare strumenti ad infissione che misurano la resistenza elettrica (conduttanza) tra due elettrodi (chiodi) range M 10-60% Fissato il prezzo sull energia ( /MWh), il prezzo finale della legna è proporzionato al contenuto idrico (M)

30 10 REGOLE PER L USO DELLA LEGNA 1) Usare solo legno vergine e non legno contaminato (scarti di legno verniciati, imballaggi e ogni genere di rifiuto legnoso) 2) Usare legna secca (M 20%), stagionata per almeno 9-10 mesi in luogo soleggiato, coperto e ventilato 3) Usare gli appositi accendi fuoco per accendere il fuoco dall alto creando un modulo di accensione con 4 pezzetti di legna secca 4) Portare il focolare ad alta temperatura più velocemente possibile, impiegando piccoli ciocchi molto secchi e aggiungere ciocchi più grandi solo quando si è formato un letto di braci ben sviluppato 5) Non sovraccaricare la camera di combustione e non soffocare mai il fuoco chiudendo le prese d aria o la cappa dell impianto fumario! 6) Nelle stufe ad accumulo, non aggiungere legna tra due cariche 7) Chiudere le prese d aria solo quando le braci sono quasi spente 8) Tenere la scorta di legna giornaliera in un luogo riscaldato 9) In fase di accensione il camino non deve mai fumare più di 15 minuti! 10) Dimensionare correttamente la potenza dell impianto affidandosi a personale esperto OK NO

31 Raccomandazioni per il corretto uso della legna Stagionarla correttamente 1-2 stagioni M < 20% circonferenza 20 cm 9 cm Ø

32 EFFETTO DELLA QUALITÀ DEL COMBUSTIBILE E DELLA GESTIONE Stufa certificata (<50 mg), ciocchi troppo grossi 250 mg Stufa certificata (<50 mg) legna umida 500 mg Stufa convenz in cond pessime di funzionamento. (registri aria chiusi) fino a 5000 mg Fonte: Klippel n., Nussbaumer t. 2006

33 Se accendi il fuoco come una candela riduci le polveri del 50%! Confrontando i due metodi sia in stufe sia in inserti, si è potuto rilevare una riduzione delle polveri totali del 50-80% ( mg/nm 3 al 13% di O 2 ) rispetto al metodo di accensione tradizionale ( mg/nm 3 al 13% di O 2 ) Fonte: Nussbaumer, Czasch, Klippel, Johansson, Tullin 2008.

34 Il fumo visibile è un indicatore di polveri! Nel caso di una gestione corretta dell apparecchio, nella fase di accensione il fumo della combustione diventa invisibile al più tardi dopo 15 minuti dall accensione

35 Questo NON deve MAI essere bruciato!!

36 Qualità del cippato

37 Qualità del cippato 1 2 3

38 EQUIVALENZE ENERGETICHE E VOLUMETRICHE per il CIPPATO 10 kwh = 1 litro di gasolio = 1 Nm 3 metano = 1,5 litri di GPL 1 litro di gasolio = 2,7 kg di cippato secco (M25, 3,7 kwh/kg) 1 litro di gasolio = 4,5 kg di cippato fresco (M50, 2,2 kwh/kg)

39 COSA E COME INCIDE SULLA QUALITÀ DEL CIPPATO? Contenuto idrico (M) Contenuto in ceneri (%ss) Origine del materiale (forestale - agricolo) + + Pezzatura (P) Densità energetica sterica (kwh/msr) Assortimento (tronchi - stanghe cimali e ramaglia refili) Specie legnosa ++ Stagionatura e essiccazione (piattaforme logistiche) ++ + Tipologia di cippatrice ++

40 ORIGINE DEL MATERIALE E QUALITÀ refili tronchi Cimali e ramaglia conifere stanghe Rami latifoglie stanghe piattaforma A1 A2 B

41 Misurazione speditiva Strumenti a contatto che misurano la costante dielettrica (carica elettrostatica), proporzionale al contenuto idrico del legno (M) fino al 60% - rispondenti alla specifica UNI EN Analisi di laboratorio Massa volumica M P Dimensioni - Massa sterica Contenuto ceneri Potere calorifico inferiore Durabilità meccanica altro

42 Impiego del cippato Particolarmente indicato per il riscaldamento di unità e nuclei residenziali e/o commerciali in ambito rurale e montano, che richiedono una potenza superiore a circa 30 kw. 1m 3 tondo ~ 2,5-3 msr Generatori termici con sistemi automatizzati per: caricamento del combustibile evacuazione delle ceneri pulizia degli scambiatori di calore.

43 CALCOLO DEL FABBISOGNO DI CIPPATO PARTENDO DAI CONSUMI DI GASOLIO PRECEDENTI

44 Ad ogni impianto Il suo combustibile A1 2A B

45 PROVENIENZA DELLA MATERIA PRIMA Fasce tampone boscate (razionali) Produttività per singolo filare: 1 [0,8-1,2] t (sost. fresca) / 100 ml / anno 0,6 [0,5-0,7] t (M20) / 100 ml / anno LEGNA e/o CIPPATO 1 casa rurale (2-300 mq) Nord Italia Scaldata con caldaia a legna tecnologicamente avanzata Consumo per fabbisogno termico = 7-10 t di biomassa legnosa (M20-25) Sono necessari ml di singolo filare [ ml doppio filare]

46 PROVENIENZA DELLA MATERIA PRIMA Arboreto da energia Specie a rapido accrescimento densità piante/ha turno 7-5 anni Produttività : t (M50) / ha /anno t (M20) / ha / anno LEGNA e/o CIPPATO Edificio rurale Sono necessari [2-300 mq] 0,4-0,6 ha di arboreto da energia

47 PROVENIENZA DELLA MATERIA PRIMA Produttività : Frutteti e vigneti Vigneto: 1,5 t cippato (M25)/ ha /anno [2 t/ha s. fresca] ~ 1 kg (s. fresca) / ml di filare Frutteto: 2,3 t cippato (M25)/ ha /anno [3 t/ha s. fresca] CIPPATO (o PELLET) Edificio rurale [2-300 mq] Sono necessari 4,5 6,5 ha di vigneto 3 4,3 ha di frutteto

48 PROVENIENZA DELLA MATERIA PRIMA Produttività : Bosco ceduo Robinia o Castagno ~ 9-11 t (M25)/ ha /anno Faggio o Cerro ~ 4-5 t (M25)/ ha /anno LEGNA (e/o CIPPATO) Edificio rurale Sono necessari [2-300 mq] 0,7 1 ha di bosco di robinia 1,5 2,2 ha di bosco di cerro

49 PROVENIENZA DELLA MATERIA PRIMA Produttività : Fustaia per la produzione di legname da segheria Abete rosso ~ m 3 / ha a anni scarti bosco + segheria = 1,3-1,5 t cippato /ha /anno CIPPATO (e/o LEGNA) Edificio rurale Sono necessari [2-300 mq] 5 7 ha di bosco di produzione di Abete rosso

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51 Emissioni

52 Emissioni CO2 Polveri

53 ITALIA: ENERGIA TERMICA A BASE DI CARBONIO 60 miliardi di Euro sono persi ogni anno dall Italia per l acquisto di petrolio e metano dai paesi esteri 45% del consumo energetico finale (133 Mtep) è energia termica (EE 23%) 40% (25 Mtep) dell energia termica è destinata al consumo domestico 60% dell energia termica è prodotta con il metano (> 70% 3 paesi Russia, Algeria, Libia)

54 Prospettive molto preoccupanti.ma se ne parla molto poco! In mancanza di concrete politiche energetiche su risparmio energetico e rinnovabili che taglino le emissione di gas climalteranti del 70% non sarà possibile contenere il riscaldamento < 2 C entro Se l attuale trend di emissione non cambia nei prossimi 86 anni la temperatura salità fino 4,8 C! (Fonte IPCC, 2013).

55 Benefici della gestione del bosco vs abbandono Fonte: prof. Hubert Hasenauer, direttore del Dipartimento Forestale e Scienze del Suolo dell Università di Risorse Naturali e Scienze della Vita di Vienna (Universität für Bodenkultur La gestione forestale sostenibile genera un risparmio di CO 2 10 volte maggiore dell abbandono dei boschi Un ettaro di bosco gestito genera in 300 anni un risparmio di CO 2 10 volte maggiore del risparmio conseguibile da una foresta abbandonata grazie al suo uso come materiale da costruzione e biocombustibile

56 Punti di forza del LEGNO ENERGIA Ogni kwhu prodotti con il legno in sostituzione di metano e gasolio risparmio kg CO 2 eq. Ogni litri di gasolio che sostituiamo con interventi di efficienza energetica e l uso di biocombustibili legnosi prodotti localmente, lasciamo sul territorio non meno di /anno a sostegno dell economica locale In Italia con il legno produciamo l 80% della termica rinnovabile, 27 milioni di t/a, 10 milioni di AD, 90% è calore domestico

57 EMISSIONI DALLA COMBUSTIONE DELLE BIOMASSE SOLIDE MODIS il 17 marzo 2005 ( Text and image courtesy of NASA's MODIS Land Rapid Response Team)

58 Effetti sulla qualità dell aria. un problema europeo Inventario Europeo delle emissioni (Schaap et al. 2004; Brandt et al. 2011) COMBUSTIONE DOMESTICA DEL LEGNO: ~ 25% del PM (media annuale) ~ 45% del PM (in inverno) ~ 20-30% del PM2.5 (in inverno) ~ 9 μg/m 3 del PM10 (in inverno, valore medio)

59 Fonte: IEA TASK 32, 2008 Nussbaumer et al. 1. Camini aperti 250 mg/mj (375 mg/nm 3 INEMAR 500 mg/nm 3 ) 2. Stufe a legna 150 mg/mj (225 mg/nm 3 ) 3. Camini a inserto chiuso mg/mj ( mg/nm 3 ) 4. Le caldaie a legna a tiraggio forzato e le stufe a pellet hanno un FE medio di ca. 30 mg/mj, il fattore aumenta e di molto se uso legna umida 5. Il pellet dimostra le minori variazioni (fattore 2) la legna ++ (fattore 10)

60 Consumi: crescono il pellet e gli apparecchi performanti In Veneto si consumano annualmente 2,3 milioni di tonnellate di biomassa legnosa per il riscaldamento domestico, 75% legna da ardere e 25% pellet, consumati in 1,18 milioni di apparecchi e caldaie domestiche

61 Strategia di riduzione con approccio di filiera (Conto Termico) 1. Qualità del biocombustibile: legna, cippato, pellet, 2. Comportamento del gestore dell apparecchio 3. Progettazione, installazione e manutenzione impianto 4. Impianto fumario: installazione, manutenzione 5. Qualità del generatore: rendimento, fattori emissione

62

63 Qualità dei moderni generatori: processo di combustione «completo»

64 Evoluzione del rendimento

65 Regolazione di potenza e combustione nelle moderne caldaie

66 CALDAIE classe 5 Polveri < 40 mg/nm 3 al 10% = 29 mg/nm 3 al 13% EN 303-5:2012 classe 5

67 Composizione chimica del PM 1 prodotto da vecchi e moderni apparecchi, raccolto nei test di combustione (Brunner et al. 2011)

68 Survival [%] Test tossicologici (sopravvivenza cellulare) Diesel soot [Nussbaumer und Klippel, 2005 Verenum Switzerland] Particolato inorganico, simile al filtro vuoto! Particle concentration in cell medium [µg/ml]

69 Confronto fattori di emissione: PM, PAHs, TEQ (Orasce et al. 2012) Benzo(a)pyrene Caldaie e stufe allo stato della tecnica (2006) BaP da freddo [mg/gj] BaP potenza nom. [mg/gj] Guidebook 2013 [mg/gj] ,430,03 1,90,15 0,12 0,12 1,30, PBs CBs LBs LBb PSs LSs LSb Moderni generatori automatici a cippato/pellet Tossicità Equivalente del PM è volte inferiore a una stufa tradizionale a legna PBs: caldaia a pellet (abete), 25 kw; CBs: caldaia a cippato (abete), 30 kw; LBs: caldaia a legna (abete), 30 kw, LBb: caldaia a legna (faggio), 30 kw; PSs: stufa a pellet (abete), 13 kw, LSs: stufa a legna (abete), 8 kw LSb: stufa a legna (faggio), 8 kw

70 Progresso tecnologico dei generatori domestici a legna (2014) EN Danish Institute of Technology Potenza: 4,6 kw CO: 302 mg/nm 3 Polveri: 4 mg/nm 3 NOx: 100 mg/nm 3 Rendimento: 86% Fonte: Prof. Dr.-Ing. Wolfgang Wiest, Fachhochschule Südwestfalen Holzenergie-Symposium Zürich,

71 CIPPATO: Impianti di media potenza a servizio degli edifici pubblici (2007) Comune di Fregona (TV) CT 2 x 300 kwt caldaie a cippato Complesso scolastico comunale + asilo (con TLR) Consumo cippato circa 200 t/anno M30 Cippato da impresa boschiva locale 100/t (accordo per gestione boschi comune 100 ha)

72 CIPPATO: Impianti di media potenza a servizio degli edifici pubblici Comune di TAMBRE (BL) kwt caldaia a cippato (2014) Piscina comunale + TLR (2015) 110 kw (2011) Scuole primarie Cippato totale ca. 300 t/a Impresa boschiva locale

73 CIPPATO: Impianti di media potenza a servizio degli edifici pubblici (2012) Comune di MEL (BL) 500 kwt caldaia a cippato (2012) Complesso scolastico comunale con TLR Consumo cippato circa 300 t/anno (M30) Cippato da impresa boschiva locale

74 CIPPATO: Impianti di media potenza a servizio degli edifici pubblici (2012) Comune di TRICHIANA (BL) 110 kwt caldaia a cippato (2012) Scuola elementare e materna Consumo cippato circa 60 t/anno (M30) Cippato da impresa boschiva locale

75 Gli alberghi in montagna.. (2009)

76 Grandi monumenti (1.200 d.c.) Impianto Abbazia di Praglia Colli Euganei (Pd) % metano 95% cippato

77 Considerazioni Il legno è la Fonte Rinnovabile più importante e strategica del paese, soprattutto nelle aree montane, per raggiungere gli obiettivi delle politiche energetiche e climatiche (ridurre i preoccupanti effetti del cambiamento climatico, diversificazione energetica) La combustione domestica del legno in impianti datati, poco performanti e non gestiti correttamente crea un non trascurabile effetto negativo sulla qualità dell aria (inverno) campagne di INFO Il corretto e consapevole uso del legno in moderni impianti tecnologici con elevate prestazioni tecnico-ambientali consente di abbassare i consumi - a parità di energia prodotta - e migliorare significativamente la qualità dell aria. Il Conto Termico offre importanti opportunità di «rottamazione», le PA devono informare i cittadini! Le minireti di teleriscaldamento che valorizzano il cippato di elevata qualità favoriscono attività di produzione locale (imprese) con interessanti livelli di redditività e benefici per l economia locale (filiere ad elevato valore socioeconomico ed ambientale)

78 Sostenibilità dei biocombustibili

79 1) A cosa serve la sostenibilità dei biocombustibili? La produzione di biocombustibile ha bisogno di energia, spesso ricavata da fonti fossili che hanno un impatto negativo sull ambiente. Ridurre al minimo questo impatto fa si che la biomassa sia una fonte di energia rinnovabile e pulita. 2) Come si può misurare la sostenibilità? Esistono numerosi metodi per misurare la sostenibilità dei biocombustibili, il più famoso è il calcolo dell impronta emissiva (GHG).

80 Come si calcola il GHG Somma delle emissioni da fonti non rinnovabili che avvengono lungo la filiera produttiva: dal taglio, all estrazione, alla lavorazione, al trasporto fino alla bocca dell impianto! Il GHG si ottiene dal confronto tra le emissioni per produrre il biocombustibile e le emissioni di un combustibile fossile di riferimento (gas metano) a parità di energia prodotta. In altre parole, il parametro GHG quantifica il risparmio di emissioni di CO2 equivalente con l utilizzo di biocombustibili rispetto al combustibile fossile.

81 Il caso di studio di Montalone Cantiere forestale in una pineta di pino nero, Abbattimento con motosega, Esbosco con trattore e verricello e trattore e rimorchio forestale, Cippatura, Trasporto. DISTRIBUZIONE DEI CONSUMI "MONTALONE" Trasporto; 22% Cantiere forestale ; 18% Cippatura; 61% GHG=95,7%

82 Caso studio sul Tevere Cantiere forestale fluviale di pulizia dell alveo, Abbattimento con motosega, Esbosco con forwarder, Cippatura, Trasporto. DISTRIBUZIONE DEI CONSUMI "TEVERE" Cantiere forestale ; 8% Trasporto; 52% Cippatura; 40% GHG=94,5%

83 Caso studio sul Cerfone Cantiere forestale fluviale di pulizia dell alveo, Abbattimento con motosega, Esbosco con trattore e verricello, Cippatura, Trasporto. DISTRIBUZIONE DEI CONSUMI "CERFONE" Trasporto; 27% Cantiere forestale ; 20% Cippatura; 53% GHG=96,6%

84 Considerazioni La parte cantieristica forestale è tradizionalmente esclusa dai metodi di calcolo dell impronta emissiva dei biocombustibili. Dai casi studio presi in considerazione riteniamo che questi consumi seppur non trascurabili siano oggettivamente difficili da monitorare vista l enorme variabilità nei cantieri forestali. L errore complessivo del calcolo è comunque contenuto nel 0,8% del GHG.

85 Come migliorare la sostenibilità dei biocombustibili 1) Filiera corta Ridurre le distanze di trasporto è il metodo più efficacie per ridurre i consumi di combustibili fossili nella produzione di biocombustibile. 2) Migliorare il contenuto energetico del biocombustibile Diminuire il contenuto idrico del legno, attraverso la stagionatura o l essiccazione è la modalità con cui il biocombustibile aumenta il suo contenuto energetico.

86 2) Per fare ciò è necessario investire in piazzali di deposito per il legname e monitorare i processi di stagionatura Monitoraggio nel tempo del contenuto idrico dei tronchi in stagionatura

87

88 Potenzialità 1) Effetti positivi dell uso energetico delle biomasse legnose 2) Produttori qualificati per dare qualità e futuro alla filiera foresta-legno-energia locale

89 Effetti positivi dell uso energetico delle biomasse legnose

90 La valorizzazione a cascata della risorsa legno

91 La valorizzazione a cascata della risorsa legno

92 ASPETTI SOCIALI Quanto lavoro serve per scaldare una casa per 1 anno??? Tecnici forestali, imprese boschive, produttori di macchine, meccanici, gestori, progettisti, installatori

93 Il legno crea posti di lavoro nella tua regione e dà valore al territorio Molto di più del carbone e del metano, per i quali la quota maggiore del valore resta ai paesi produttori

94 Mettiamo a confronto una comunità che usa per il riscaldamento combustibili fossili e biomasse legnose in egual misura Quali sono gli effetti per la società?

95 Posti di lavoro creati dai due comparti Quasi 8 volte di posti di lavoro in più con le biomasse

96 ASPETTI ECONOMICI: Costi per la società Costi di approvvigionamento energetico, 7 volte più bassi con le biomasse

97 Aspetti ambientali: Emissioni di CO2 equivalente Emissioni di CO2 equivalente calcolate in tutto il ciclo di produzione e impiego, quasi 39 volte più basse con l uso delle biomasse

98 Quantificazione degli effetti socio-economici e ambientali sulla regione modello Hartberg degli scenari 100% biomasse vs 100% fossile (Fonte: Austrian Energy Agency e ÖBMV) 0% 100%

99 Produttori qualificati per dare qualità e futuro alla filiera foresta-legno-energia locale

100 Chi è AIEL Associazione di filiera (500 imprese ). dal bosco al camino Produzione/distribuzione biocombustibili agroforestali Tecnologie uso energetico combustione - minicogenerazione Installazione

101 GPPB Aziende Sviluppo del mercato Professionalizzazione Aggiornamento Qualità (prodotto, processo, sostenibilità)

102 Qualità a garanzia del consumatore

103 Strumenti che favoriscono la professionalità delle imprese e la loro aggregazione Formazione e qualificazione riconosciuta Conformità EUTR 995/2010 (Timber regulation) Sostenibilità ambientale Strutturazione (meccanizzazione e logistica) Conformità del prodotto ISO Monitoraggio del mercato

104

105

106 La certificazione biomassplus

107

108

109 Grazie per l attenzione Stefano Campeotto referente Gruppo Produttori Professionali Biomasse campeotto.aiel@cia.it

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