INCONTRO TECNICO CON GLI ENTI LOCALI

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1 17 Dicembre 2018 Regione Emilia-Romagna Fondo nazionale per il Sistema integrato di educazione e di istruzione, principale normativa di riferimento per l ambito dei servizi 0-6 anni D.Lgs. 65/2017, LR 19/2016, LR 26/2001 e relative procedure INCONTRO TECNICO CON GLI ENTI LOCALI

2 FILIERA L. 107/ D. Lgs. 65/2017 LR 19/2016 riferimento amministrativo diretto dei Comuni/Unioni è la REGIONE - la Legge 13 luglio 2015, n. 107 Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti, art. 1, commi 180 e 181 e specificamente lettera e); - il Decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65 Istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino a sei anni, a norma dell articolo 1, commi 180 e 181, lettera e), della Legge 13 luglio 2015, n. 107 ed in particolare: l art. 8 che disciplina l adozione del Piano di Azione Nazionale pluriennale per la promozione del sistema integrato di educazione e di istruzione; l art. 12 che istituisce il Fondo Nazionale per il sistema integrato di educazione e istruzione per la ripartizione delle risorse in considerazione della compartecipazione al finanziamento del sistema integrato di educazione e di istruzione da parte di Stato, Regioni, Province Autonome e Enti locali; - La Delibera del Consiglio dei Ministri 11 dicembre 2017 che approva il Piano di azione nazionale pluriennale per la promozione del sistema integrato di educazione e di istruzione; - Legge regionale 19/2016 Servizi educativi per la prima infanzia INDIRIZZI TRIENNALI (assemblea legislativa) RIPARTO ANNUALE FONDI REGIONALI OB. 1 PROGRAMMAZIONE ANNUALE FONDI STATALI OB. 2 (giunta regionale) (giunta regionale) NORMATIVA / ATTI DI RIFERIMENTO 2

3 D. LGS. 65/2017: ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA INTEGRATO «Il Sistema integrato di educazione e di istruzione accoglie le bambine e i bambini in base all età ed è costituito dai servizi educativi per l'infanzia e dalle scuole dell'infanzia statali e paritarie» Il D.Lgs. 65 costituisce un quadro di riferimento nazionale, essenziale e finora mancato, che conferisce dignità alla galassia e spinge a maggior integrazione sottosistemi che finora, in taluni casi e in talune regioni, quasi s ignoravano a vicenda. È evidente che la norma nazionale mutua moltissimo dall esperienza della nostra Regione, il che può costituire un vantaggio che tuttavia non annulla affatto la portata e l impegno richiesto dalla nuova sfida di sistema - Articolazione dei servizi educativi (art. 2) - Funzione della scuola dell infanzia (art. 2) - Definizione poli per l infanzia (art. 3) LA SFIDA VERSO UN SISTEMA PROGRESSIVAMENTE INTEGRATO 3

4 D.LGS. 65/2017: OBIETTIVI STRATEGICI Anche i servizi educativi 0-3 anni entrano a pieno titolo nelle competenze del MIUR: lo Stato PROMUOVE e SOSTIENE la qualificazione dell offerta dei servizi educativi per l infanzia mediante un Piano di azione pluriennale, finanziato già a partire dal Bilancio 2017 e rifinanziato sul bilancio progressivo consolidamento, ampliamento, accessibilità dei servizi - graduale diffusione territoriale - generalizzazione progressiva scuola dell infanzia - inclusione - qualificazione universitaria del personale dei servizi educativi per l infanzia - formazione in servizio - coordinamento pedagogico territoriale - introduzione di condizioni che agevolino la frequenza dei servizi educativi per l infanzia «PROGRESSIVA» USCITA DEI SERVIZI EDUCATIVA DAI SERVIZI A DOMANDA INDIVIDUALE 4

5 D.LGS. 65/2017: FUNZIONI DELLO STATO (art. 5) indirizza, programma e coordina la progressiva e equa estensione del Sistema integrato di educazione e di istruzione su tutto il territorio nazionale ASSEGNA LE RISORSE a carico del proprio bilancio nei limiti del Fondo di cui all'articolo 12; promuove azioni mirate alla formazione del personale definisce i criteri di monitoraggio e di valutazione dell'offerta educativa e didattica del Sistema integrato di educazione ed istruzione, d'intesa con le Regioni, le Province autonome e gli Enti locali attiva un sistema informativo coordinato con le Regioni, le Province autonome e gli Enti locali definisce gli orientamenti educativi nazionali per i servizi educativi per l'infanzia SINTESI FUNZIONI E COMPITI: STATO, REGIONI, ENTI LOCALI 5

6 D.LGS. 65/2017: FUNZIONI DELLE REGIONI (art. 6) programmano e sviluppano il Sistema integrato di educazione e di istruzione sulla base delle indicazioni del Piano di azione nazionale pluriennale, secondo le specifiche esigenze di carattere territoriale definiscono le linee d'intervento regionali per il supporto professionale al personale promuovono i coordinamenti pedagogici territoriali del Sistema integrato di educazione e di istruzione, d'intesa con gli Uffici scolastici regionali e le rappresentanze degli Enti locali sviluppano il sistema informativo regionale in coerenza con il sistema informativo nazionale concorrono al monitoraggio e alla valutazione del Sistema integrato definiscono gli standard strutturali, organizzativi e qualitativi dei Servizi educativi per l'infanzia, disciplinano le attività di autorizzazione, accreditamento e vigilanza effettuate dagli Enti locali individuano le sanzioni da applicare per le violazioni accertate SINTESI FUNZIONI E COMPITI: STATO, REGIONI, ENTI LOCALI 6

7 D.LGS. 65/2017: FUNZIONI DEGLI ENTI LOCALI (art. 7) gestiscono, in forma diretta e indiretta, propri servizi educativi per l'infanzia e proprie scuole dell'infanzia autorizzano, accreditano, vigilano sugli stessi, applicando le relative sanzioni, i soggetti privati per l'istituzione e la gestione dei servizi educativi per l'infanzia, nel rispetto degli standard strutturali, organizzativi e qualitativi definiti dalle Regioni realizzano attività di monitoraggio e verifica del funzionamento dei servizi del proprio territorio; attivano il coordinamento pedagogico dei servizi sul proprio territorio, in collaborazione con le istituzioni scolastiche e i gestori privati coordinano la programmazione dell'offerta formativa nel proprio territorio per assicurare l'integrazione ed l'unitarietà della rete dei servizi e delle strutture educative; promuovono iniziative di formazione in servizio per tutto il personale del Sistema integrato definiscono le modalità di coinvolgimento e partecipazione delle famiglie facilitano iniziative ed esperienze di continuità del Sistema integrato con il primo ciclo di istruzione. SINTESI FUNZIONI E COMPITI: STATO, REGIONI, ENTI LOCALI 7

8 LR 19/ NUOVI INDIRIZZI TRIENNALI La DAL 156/2018 prevede TIPOLOGIE D INTERVENTO, PRIORITÀ e OBIETTIVI per il triennio

9 LR 19/ NUOVI INDIRIZZI TRIENNALI tipologie INTERVENTO Gli interventi definiti nella programmazione regionale si riconducono a due delle tipologie prioritarie di intervento di cui al Piano di azione nazionale pluriennale (delibera del Consiglio dei Ministri 11 dicembre 2017, art. 3): - lettera b) quota parte delle SPESE DI GESTIONE dei servizi educativi per l infanzia e delle scuole dell infanzia, in considerazione dei loro costi e della loro qualificazione; - lettera c) la FORMAZIONE CONTINUA in servizio del personale educativo e docente, in coerenza con quanto previsto dal Piano nazionale di formazione di cui alla legge n. 107 del 2015, e la PROMOZIONE DEI COORDINAMENTI PEDAGOGICI TERRITORIALI. Tipologie d intervento: SOSTEGNO A GESTIONE, FORMAZIONE E COORDINAMENTO PEDAGOGICO 9

10 LR 19/ NUOVI INDIRIZZI TRIENNALI PRIORITÀ 1. Sostenere adeguate politiche tariffarie in ordine al contenimento delle rette; 2. Sostenere azioni volte alla progressiva riduzione delle liste d attesa; 3. Sostenere il progressivo rafforzamento del sistema integrato di educazione e istruzione anche valorizzando il sistema delle convenzioni; 4. Promuovere interventi innovativi volti a sostenere azioni di incremento di flessibilità organizzativa, di coinvolgimento delle famiglie, nonché azioni di progettazione educativa e sostegno organizzativo rivolte ai poli per l infanzia (art. 3, D.lgs. n. 65/2017). PRIORITÀ DI UTILIZZO DEI FINANZIAMENTI REGIONALI e NAZIONALI di cui agli OBIETTIVI 1 e 2 10

11 LR 19/ NUOVI INDIRIZZI TRIENNALI OBIETTIVI Obiettivi 1 e 2: distinti ma strettamente correlati I beneficiari: Comuni e loro forme associative Obiettivo 1 - con fondi bilancio regionale (priorità 0-3) CONSOLIDARE E QUALIFICARE IL SISTEMA INTEGRATO EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA L.R. 19/2016 DEI SERVIZI principale criterio di riparto: bambini iscritti ai servizi 0-3 Obiettivo 2 con fondi bilancio statale (apertura in prospettiva 0-3-6) SOSTENERE IL PROGRESSIVO RAFFORZAMENTO DEL SISTEMA INTEGRATO DI EDUCAZIONE E ISTRUZIONE, ANCHE VALORIZZANDO IL SISTEMA DELLE CONVENZIONI LEGGE 107/2015 E D.LGS. 65/2017 Principale criterio di riparto: bambini iscritti ai servizi 0-3 (peso almeno pari al 90 % - RIPARTO 2018 = 95%) bambini iscritti scuole infanzia paritarie (peso fino al 10 % - RIPARTO 2018 = 5%) CONSOLIDAMENTO e QUALIFICAZIONE DEI SERVIZI EDUCATIVI 0-3, RAFFORZAMENTO DEL SISTEMA INTEGRATO in prospettiva

12 LR 19/ NUOVI INDIRIZZI TRIENNALI OBIETTIVO 1 Obiettivo 1 - CONSOLIDARE E QUALIFICARE IL SISTEMA INTEGRATO DEI SERVIZI EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA L.R. n. 19/2016 Criteri di ripartizione delle risorse per la GESTIONE dei servizi educativi pubblici e privati (in appalto, concessione, convenzione) agli Enti locali e loro forme associative. La Giunta regionale quantificherà le risorse in base al numero dei bambini iscritti ai servizi educativi e, limitatamente ai centri per bambini e famiglie, ai bambini frequentanti (dati inseriti dagli enti locali nel sistema informativo regionale sui servizi per la prima infanzia). Inoltre, ai fini della determinazione dei contributi, si dovranno tenere in attenzione i bambini con disabilità certificata o in corso di certificazione e quelli frequentanti servizi appartenenti a comuni montani. Criteri di ripartizione delle risorse per la QUALIFICAZIONE dei servizi educativi, anche in relazione al percorso di valutazione della qualità, agli Enti locali e loro forme associative. La Giunta regionale quantificherà le risorse come di seguito indicato per gli interventi orientati alla qualificazione del sistema educativo: - per il coordinamento pedagogico territoriale, istituito dai Comuni capoluogo di provincia: in base al numero dei bambini iscritti/frequentanti i servizi educativi nel territorio provinciale di riferimento - per la formazione permanente degli operatori dei servizi educativi: in base al numero dei bambini iscritti/frequentanti i servizi educativi nei territori di riferimento dei distretti. OB 1 bilancio regionale: GESTIONE e QUALIFICAZIONE 12

13 LR 19/ NUOVI INDIRIZZI TRIENNALI OBIETTIVO 2 GESTIONE Obiettivo 2 - Sostenere il progressivo rafforzamento del sistema integrato di educazione e istruzione, anche valorizzando il sistema delle convenzioni. - Legge n. 107/2015 e D.Lgs. n. 65/2017 La Giunta regionale quantificherà le risorse per supportare le spese di GESTIONE, valutando l attribuzione di un peso percentuale per la quantificazione del budget da ripartire in base al numero dei bambini iscritti alle scuole dell infanzia paritarie, fino al 10% (riparto 2018 = 5%) Il criterio di ripartizione sarà in base al numero dei bambini: 1. iscritti ai servizi educativi pubblici e privati in concessione, appalto e convenzione. Limitatamente ai centri per bambini e famiglie, per le specifiche modalità organizzative, sarà da ripartire in base ai bambini frequentanti. Le sezioni primavera sperimentali saranno conteggiate nel programma di riparto della Giunta regionale a valere dall anno finanziario 2018 anche se già oggetto di finanziamento nazionale ad esse dedicato. I dati utilizzati per il riparto sono assunti attraverso la rilevazione annuale dei servizi educativi per la prima infanzia (L.R. n. 19/2016); 2. iscritti alle scuole dell infanzia paritarie, comunali e private. I dati utilizzati per il riparto sono assunti attraverso la rilevazione annuale delle scuole dell infanzia non statali (L.R. n. 26/01, L.R. n. 12/03). OB. 2 - bilancio nazionale: GESTIONE 13

14 LR 19/ NUOVI INDIRIZZI TRIENNALI OBIETTIVO 2 QUALIFICAZIONE Sostegno alla QUALIFICAZIONE dei servizi educativi pubblici e privati in concessione, appalto e convenzione e delle scuole dell infanzia paritarie, pubbliche (comunali) e private, anche in relazione al percorso di valutazione della qualità. Criteri di ripartizione delle risorse agli Enti locali e loro forme associative, per i singoli interventi sotto specificati: - per il coordinamento pedagogico territoriale (CPT), istituito dai Comuni capoluogo di provincia: in base al numero dei bambini iscritti/frequentanti i servizi educativi pubblici, e privati in concessione, appalto, convenzione, nel territorio provinciale di riferimento dei Comuni capoluogo di provincia; - per la formazione permanente degli operatori dei servizi educativi: in base al numero dei bambini iscritti/frequentanti i servizi educativi pubblici e privati in concessione, appalto, convenzione, nei territori di riferimento dei distretti; - per i coordinamenti pedagogici, nei Comuni - sedi di servizi educativi per la prima infanzia - con popolazione inferiore/pari ai abitanti: in base al numero dei bambini iscritti/frequentanti i servizi educativi pubblici e privati in concessione, appalto, convenzione; - per le interventi di carattere innovativo rivolte ai servizi educativi pubblici e privati in concessione, appalto e convenzione e scuole dell infanzia. OB. 2 - bilancio nazionale: QUALIFICAZIONE 14

15 L IMPORTANZA DEI DATI AI FINI DELLA PROGRAMMAZIONE E DEL RIPARTO LR 19/2016 art. 14, comma 1: D.LGS. 65/2017 (artt. 5 e 6): - Lo STATO attiva un sistema informativo coordinato con le REGIONI, le Province autonome e gli ENTI LOCALI - Le REGIONI sviluppano il sistema informativo regionale in coerenza con il sistema informativo nazionale DAI DATI RACCOLTI E IMMESSI DAI COMUNI NEL SISTEMA INFORMATIVO DIPENDONO LE RISORSE ASSEGNATE 15

16 OCCHIO ALLA RENDICONTAZIONE DAL 156/2018 DGR 1835/2018, punto 8 del dispositivo: I beneficiari dei finanziamenti regionali e nazionali dovranno trasmettere al servizio regionale competente una RELAZIONE SULL UTILIZZO DEI FONDI (in attesa di indicazioni nazionali ) La relazione dovrà fare riferimento alle quattro priorità espressamente individuate negli indirizzi triennali (DAL 156/2018), evidenziate nella precedente slide n. 10 D. Lgs. 65/2017 Decreto 687 del , art. 3, comma 4: LA RENDICONTAZIONE È ALLA BASE DELLE FUTURE ASSEGNAZIONI DI FONDI 16

17 FILIERA L.R. 26/ SCUOLE INFANZIA PARITARIE / 1 riferimento amministrativo diretto dei Comuni/Unioni è la PROVINCIA/CITTÀ METROPOLITANA L.R. 26/2001 Diritto allo studio ed all apprendimento per tutta la vita. Abrogazione della L.R. 25 maggio 1999, n.10 assegna all Assemblea legislativa il compito di approvare gli INDIRIZZI TRIENNALI (in corso di approvazione la proroga per 18 mesi) e alla Giunta regionale il compito di approvare, in coerenza con tali Indirizzi, il RIPARTO ANNUALE dei fondi a favore delle PROVINCE/CMBO e le relative modalità di attuazione, anche in relazione ad INTESE tra Regione, Enti locali e associazioni di gestori di scuole. Da tale fonte discende il sostegno a qualificazione, miglioramento e coordinamento pedagogico delle scuole dell infanzia paritarie (comunali e private). La LR 26/2001 prevede infatti interventi volti ad accrescere la qualità dell'offerta educativa a beneficio dei frequentanti delle scuole dell'infanzia del sistema nazionale di istruzione, compresi i relativi progetti di qualificazione e aggiornamento del personale, anche in riferimento al raccordo tra esse, i nidi di infanzia e servizi integrativi e la scuola dell'obbligo. UN CANALE DI SOSTEGNO REGIONALE ALLE SCUOLE DELL INFANZIA PARITARIE COMUNALI E PRIVATE 17

18 FILIERA L.R. 26/ SCUOLE INFANZIA PARITARIE / 2 riferimento amministrativo diretto dei Comuni/Unioni è la PROVINCIA/CITTÀ METROPOLITANA Le Province/CMBO, impiegano il finanziamento regionale per sostenere gli interventi presentati da aggregazioni di scuole. Le azioni previste, tra l altro, sono riconducibili: alla QUALIFICAZIONE delle scuole dell infanzia del sistema nazionale di istruzione, anche secondo priorità individuate localmente dalla programmazione provinciale nel rispetto degli indirizzi regionali al MIGLIORAMENTO complessivo delle scuole dell infanzia paritarie, tramite INTESE tra Regione ed Enti locali con le Associazioni delle scuole dell infanzia paritarie private al SOSTEGNO A FIGURE DI COORDINAMENTO PEDAGOGICO, con l obiettivo di sostenere i soggetti gestori facenti parte del sistema nazionale di istruzione affinché provvedano a dotarsi di queste professionalità. UN CANALE DI SOSTEGNO REGIONALE ALLE SCUOLE DELL INFANZIA PARITARIE COMUNALI E PRIVATE 18

19 QUADRO FINANZIAMENTI «RIFERIBILI» AL 2018 / 1 LR 19/2016 OB. 1 - fondi bilancio regionale euro COMUNI/UNIONI (servizi educativi 0-3) LR 19/2016 D. Lgs. 65/ OB. 2 fondi bilancio MIUR la Regione programma e attribuisce, il MIUR impegna e liquida euro COMUNI/UNIONI (sistema integrato 0-3-6) LR 26/ fondi bilancio regionale (sdi paritarie 3-6) La Regione programma, impegna e liquida alle PROVINCE/CMBO Le Province/CM programmano, impegnano e liquidano a reti di scuole dell infanzia paritarie aderenti ad associazioni firmatarie di INTESE con la RER euro (AUMENTATI dal 2018) RETI SCUOLE INFANZIA PARITARIE (comunali e private) RUOLO ATTIVO DELLA REGIONE 19

20 QUADRO FINANZIAMENTI «RIFERIBILI» AL 2018 / 2 euro L 62/ norme sulla parità scolastica USR singole scuole infanzia paritarie (comunali e private) Decreto Direttoriale USR n. 843/2018 circa euro (stima) "Sezioni primavera sperimentali" USR singole "sez. primavera sperimentali" (NUMERO CHIUSO) bando USR di prossima uscita RUOLO ATTIVO DELL UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE (MIUR) 20

21 una botta di conti RISORSE ANNUE COMPLESSIVE NAZ. E REG. TEMPI di LIQUIDAZIONE VARIABILI A SCAVALCO DI DIVERSI ESERCIZI FINANZIARI 21

22 - - In queste slides, meramente esemplificative e non esaustive, abbiamo presentato in forma semplificata alcuni contenuti parziali, estratti da normativa nazionale e regionale attualmente vigente Rimandiamo, evidentemente, alla lettura integrale delle norme e degli atti citati. Grazie per l attenzione! REGIONE EMILIA-ROMAGNA 17 DICEMBRE

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