ANIT Associazione Nazionale per l Isolamento Termico ed Acustico
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- Raffaella Fedele
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1 ANIT Associazione Nazionale per l Isolamento Termico ed Acustico Diritti d autore: la presente presentazione è proprietà intellettuale dell autore e/o della società da esso rappresentata. Nessuna parte può essere riprodotta senza l autorizzazione dell autore.
2 RIPASSIAMO LA LEZIONE PRECEDENTE.
3 DESCRITTORI D 2m,nT = (L1 L2) + 10log(T/To) R = (L1-L2) + 10log(S/A) D nt = (L1 L2) + 10log(T/To) L' n = L + 10log (A/Ao) L aeq L ASmax
4 ISOLAMENTO DAI RUMORI DI CALPESTIO INDICE DI LIVELLO DI RUMORE DI CALPESTIO (L nw)
5 D.P.C.M Destinazione d'uso Indice del livello di rumore da calpestio dei solai L' nw Il DPCM richiede che ad edificio ultimato vengano rispettati determinati requisiti minimi Ospedali, cliniche, case di cura 58 Residenze, alberghi, pensioni 63 Ad esempio per le residenze: L nw <= 63 db Scuole a tutti i livelli 58 Uffici, attività ricreative o di culto, attività commerciali 55
6 INDICE DI LIVELLO DI RUMORE DI CALPESTIO (L nw) Come si misura Macchina per il calpestio L nw = Livello di rumore misurato Microfono 1 = L1 L n L 10log A A 0
7 I REQUISITI ACUSTICI PASSIVI DEGLI EDIFICI INDICI DI VALUTAZIONE = numero unico SCARTI SFAVOREVOLI < 32 db
8 INDICE DI LIVELLO DI RUMORE DI CALPESTIO (L nw) Solai normali Massetto e pavimento Strato di livellamento Solaio e Microfono 1 = L1 strutture laterali Solaio laterocemento: (20+5 cm) Strato di livellamento: 5 cm Massetto + pavimentazione ceramica: 6 cm L nw = db NO
9 INDICE DI LIVELLO DI RUMORE DI CALPESTIO (L nw) Solai normali Massetto alleggerito e pavimento Solaio laterocemento: (20+5 cm) Massetto alleggerito + pavimentazione ceramica: 11 cm L nw = db NO Solaio e Microfono strutture 1 = L1 laterali
10 SOLUZIONI POSSIBILI Pavimento resiliente (Gomma o moquette)
11 Controsoffitti? Macchina per il calpestio Microfono
12 D111 Silentboard
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15 Situazione Descrittore Calcolo previsionale Misura in opera Anteoperam Postoperam R w [db] 50,1 50 R w [db] 52,9 56
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17 Situazione Descrittore Calcolo previsionale Misura in opera Anteoperam Postoperam L nw [db] - 79 L nw [db] - 62
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19 MASSETTO GALLEGGIANTE Massetto e pavimento Materiale elastico Materiale elastico = Molla che smorza le vibrazioni Strato di livellamento Solaio e strutture laterali
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22 Unità immobiliare 1 Unità immobiliare 2 Soluzione 2 Unità immobiliare 1 Unità immobiliare 2
23 UNI TR Calcolo L nw L ' nw L nweq L w K L nw,eq è il livello di rumore da calpestio equivalente riferito al solaio nudo, privo dello strato di pavimento galleggiante [db] DLw è l indice di valutazione relativo alla riduzione dei rumori di calpestio dovuto alla presenza di pavimento galleggiante o rivestimento resiliente [db] K è la correzione da apportare per la presenza di trasmissione laterale di rumore. Il suo valore dipende dalla massa superficiale del solaio nudo e dalla massa superficiale delle strutture laterali [db]
24 UNI TR Calcolo L nw Strato 1: solaio nudo L nweq log m' m ' 0 m è la massa superficiale del solaio nudo (kg/m 2 ) m o è la massa di riferimento pari a 1 kg/mq
25 FORMULA SPERIMENTALE (Letteratura) solai laterocemento Strato 1: solaio nudo Lnweq = log(m ) m è la massa superficiale del solaio nudo (kg/m 2 )
26 db Acustica in edilizia: dalle regole al progetto Confronto tra formula UNi e formula letteratura 105,0 100,0 95,0 90,0 85,0 80,0 Solaio 20+4 Formula letteratura Formula UNI 75,0 70,0 65,0 massa superficiale solaio [kg/mq]
27 Massa sup. solaio nudo [kg/mq] Acustica in edilizia: dalle regole al progetto UNI TR Calcolo L nw Indice K Massa sup. media pareti laterali [kg/mq]
28 Strati 2+3: pavimento galleggiante UNI TR Calcolo L nw f L w 30log 3 L 40log 3 f w Massetti in calcestruzzo 0 f f 0 Massetti a secco
29 UNI TR Calcolo L nw Strati 2+3: pavimento galleggiante f è la frequenza di riferimento pari a 500 Hz f o è la frequenza di risonanza del sistema massetto+strato resiliente, calcolata in base alla seguente relazione: f s' m' dove: s m è la rigidità dinamica dello strato resiliente interposto ottenuta secondo prove di laboratorio conformi alla UNI EN ; 1993 [MN/m 3 ] è la massa superficiale del massetto soprastante lo strato resiliente [kg/m 2 ]
30 LA SCELTA DEL SISTEMA SI BASA QUINDI SU: Caratteristiche del massetto: Densità >=??? kg/mc Caratteristiche materiale elastico: Rigidità dinamica: s <=??? MN/mc Da valutare in base all isolamento richiesto NB: Non modificare i materiali prescritti in corso d opera
31 Misura comprimibilità - norma UNI EN CARICO [kpa] ,25 0 dl df db TEMPO [s] o 300 c d L d B mm
32 Xct Xt Xo Acustica in edilizia: dalle regole al progetto Misura scorrimento viscoso - norma UNI EN 1606 MATERIALE IN PROVA BARRA DI SUPPORTO CARICO SPESSORE d ds dl do 90 o 120 giorni Dato estrapolato a 10 anni TEMPO
33 CONSIDERAZIONI: Attualmente non vi sono norme tecniche che definiscono correlazioni matematiche tra rigidità dinamica, comprimibilità e scorrimento viscoso. I tre parametri contribuiscono a definire complessivamente le prestazioni di un materiale anticalpestio Non sono state ancora normate relazioni per determinare, ad esempio, la perdita di prestazione elastica nel tempo dovuta allo schiacciamento del materiale. Ricercatori e produttori di materiali hanno elaborato alcune proposte per correlare tra loro le grandezze. Sono attivi gruppi di lavoro UNI per la loro valutazione.
34 EUBIOS 17 (ottobre 2006) pag 5 ISOLAMENTO ACUSTICO Determinazione della rigidità dinamica a lungo periodo di Alessandro Schiavi, Franco Alasia, Andrea Pavoni Belli, Mario Corallo, e Francesco Russo
35 Misura DLw - norma UNI EN ISO setto in C.A. sp. 12 cm (14 cm per i laboratori di nuova costruzione). Sup. >= 10 mq 1. Livello di rumore da calpestio di un solaio normalizzato 2. Livello di rumore da calpestio del solaio rivestito con l elemento da analizzare 3. Fare la differenza tra le misure
36 MATERIALI RESILIENTI: Polietilene espanso reticolato Lana di legno Lana di vetro alta densità (> 100 kg/mc) Lana di roccia alta densità (>120 kg/mc) Materiali fibrosi ad alta densità: (fibre di poliestere, fibre di canapa ecc.) Lattice di gomma Sughero BRUNO Polistirene ELASTICIZZATO Materiali accoppiati: polietilene + fibre di poliestere ecc. ecc.
37 PROBLEMATICHE - PONTI ACUSTICI - POSA IN OPERA
38 MASSETTO GALLEGGIANTE corretta posa in opera Per garantire il funzionamento è comunque necessario posare correttamente il materiale! Realizzare una vasca di materiale elastico che distacchi completamente il massetto dalle strutture laterali Lo strato deve essere continuo, piano e privo di rotture NB: curare la pulizia del cantiere
39 MASSETTO GALLEGGIANTE corretta posa in opera Utilizzare materiali di spessore adeguato per evitare rotture! (Spessore minimo 5 mm) Verificare la completa sovrapposizione e giunzione tra i teli
40 MASSETTO GALLEGGIANTE corretta posa in opera Anche la fascia verticale dovrà essere continua e priva di rotture o attraversamenti impiantistici. Suggerimento: posizionare gli impianti sotto al materiale elastico.
41 MASSETTO GALLEGGIANTE Posa banda perimetrale
42 MASSETTO GALLEGGIANTE corretta posa in opera Verificare il collegamento tra fascia laterale e materiale a pavimento STRISCIA LATERALE MASSETTO MATERIALE RESILIENTE NB: COLLEGARE I DUE MATERIALI CON NASTRO O RISVOLTO Suggerimento: posare prima la fascia perimetrale e poi il materiale a pavimento
43 MASSETTO GALLEGGIANTE corretta posa in opera Verificare che il massetto non possa colare tra le giunzioni tra i teli Suggerimenti: non utilizzare massetti troppo liquidi Inserire tra materiale elastico e massetto un foglio di polietilene Verificare che i teli vengano accuratamente sormontati e/o nastrati tra loro
44 MASSETTO GALLEGGIANTE corretta posa in opera Se il materiale elastico è di tipo fibroso evitare che il massetto possa impregnare le fibre Suggerimento: Inserire tra materiale elastico e massetto un foglio di polietilene
45 MASSETTO GALLEGGIANTE corretta posa in opera NB: alcuni materiali hanno un VERSO DI POSA Suggerimento: prima di posarli verificare le indicazioni del produttore NO SI
46 MASSETTO GALLEGGIANTE corretta posa in opera NB: è necessario che anche il pavimento non entri in contatto con le pareti laterali Suggerimento: mantenere la striscia più alta di almeno 5 cm rispetto al pavimento e tagliarla solo DOPO AVER POSATO I PAVIMENTI
47 MASSETTO GALLEGGIANTE corretta posa in opera NB: anche lo zoccolino o i rivestimenti a parete non devono entrare in contatto con il pavimento Suggerimenti: inserire una sigillatura di silicone elastico oppure risvoltare la striscia verticale prima di posare lo zoccolino Zoccolino o rivestimento a parete Zoccolino Giunto elastico Pavimento Taglio successivo alla posa dello zoccolino Pavimento
48 MASSETTO GALLEGGIANTE corretta posa in opera
49 Posa errata zoccolino ceramica rivestimento ceramica L nw = 66 db L nw = 62 db
50 Posa zoccolino legno rivestimento parquet L nw = 57 db L nw = 56 db
51 MASSETTO GALLEGGIANTE corretta posa in opera Nel caso vengano realizzati dei sistemi di riscaldamento a pavimento anche le tubazioni e i collettori dovranno essere opportunamente desolidarizzati Suggerimento: in alternativa utilizzare Soluzione 2 Collettore Materiale resiliente Tubazione
52 MASSETTO GALLEGGIANTE corretta posa in opera
53 MASSETTO GALLEGGIANTE corretta posa in opera
54 Parete divisoria MASSETTO RADIANTE POSIZIONE MATERIALE ELASTICO Zoccolino Giunto elastico Pavimento Massetto radiante Isolante termico Materiale elastico Massetto impianti Materiale elastico sotto parete Solaio portante
55 MASSETTO GALLEGGIANTE corretta posa in opera NB: anche in corrispondenza delle soglie di ingresso dei balconi o delle porte di ingresso dovrà essere realizzato il risvolto in verticale Porta finestra o porta di ingresso Esterno Pavimento
56 IN SINTESI FARE RIFERIMENTPO ALLA NUOVA UNI CORRETTA POSA DEI SISTEMI DI PAVIMENTAZIONE GALLEGGIANTE
57 SUGGERIMENTI PROGETTUALI Realizzare il massetto galleggiante anche nei solai delle villette a schiera 1. il DPCM richiede il rispetto del requisito in tutti gli ambienti abitativi 2. problema trasmissioni laterali Macchina per il calpestio
58 SUGGERIMENTI PROGETTUALI Distaccare le scale + pavimento galleggiante sui pianerottoli Desolidarizzare rampa da parete vano scala Realizzare "pianerottolo galleggiante" vano tecnico
59 Gradini galleggianti SUGGERIMENTI PROGETTUALI Materiale resiliente Esempio
60 SUGGERIMENTI PROGETTUALI Indicazioni norma tedesca DIN 4109
61 ALTRE SOLUZIONI TECNOLOGICHE
62 SOLUZIONI TECNOLOGICHE Pavimento Materiale desolidarizzante Lastre Materiale granulare Solaio e strutture laterali SISTEMI A SECCO
63 SISTEMA SOTTOFONDI A SECCO Immagini tratte da documentazione tecnica Knauf
64 SISTEMA SOTTOFONDI A SECCO Immagini tratte da documentazione tecnica Knauf
65 SISTEMA SOTTOFONDI A SECCO Immagini tratte da documentazione tecnica Knauf
66 SISTEMA SOTTOFONDI A SECCO Immagini tratte da documentazione tecnica Knauf
67 SOLUZIONI TECNOLOGICHE Interventi su ambiente emittente RIVESTIMENTI SOFFICI (Moquette) MATERIALI SOTTOPAVIMENTO MASSETTI GALLEGGIANTI SISTEMI A SECCO
68 SOLUZIONI TECNOLOGICHE Pavimento Materiale desolidarizzante Pavimento esistente SOTTOPAVIMENTO Solaio e strutture laterali
69 SOLUZIONI TECNOLOGICHE SOTTOPAVIMENTO
70 Risanamento acustico sotto piastrella
71 SOLUZIONI TECNOLOGICHE SOTTOPAVIMENTO RIVESTIMENTO INCOLLATO
72 ISOLAMENTO DAI RUMORI DA IMPIANTI
73 D.P.C.M Destinazione d'uso Liv. max di rumore impianti a funzionamento discontinuo L As max Liv. max di rumore impianti a funzionamento continuo L A eq Ospedali, cliniche, case di cura Residenze, alberghi, pensioni Scuole a tutti i livelli Uffici, attività ricreative o di culto, attività commerciali Il DPCM richiede che ad edificio ultimato vengano rispettati determinati requisiti minimi Ad esempio per le residenze: LAS max <= 35 db LA eq <= 35 db
74 D.P.C.M NB Nell allegato A è segnalato che: La rumorosità prodotta dagli impianti tecnologici non deve superare i seguenti limiti: 35 db(a) LASmax per i servizi a funzionamento discontinuo 25 db(a) LAeq per i servizi a funzionamento continuo Indipendentemente dalla destinazione d uso dell immobile
75 INDICE DI LIVELLO DI RUMORE DA IMPIANTI Come si misura Microfono 1 = L1 Eseguire le misure negli ambienti in cui il livello è più elevato. Ambiente diverso da quello in cui il rumore viene generato
76 INDICE DI LIVELLO DI RUMORE DA IMPIANTI Come si misura NB: Per impianti a funzionamento discontinuo misurare il livello massimo di rumore (LASmax) NB: Per impianti a funzionamento continuo misurare il livello di rumore costante nel tempo (LAeq)
77 Impianti funzionamento discontinuo
78 IMPIANTI A FUNZIONAMENTO DISCONTINUO 1. Ascensori 2. Scarichi idraulici 3. Bagni 4. Servizi igienici 5. Rubinetteria
79 0 2, 5 7, dba Acustica in edilizia: dalle regole al progetto Impianti funzionamento continuo LAS [db] LAeq [db] Tempo [s]
80 IMPIANTI A FUNZIONAMENTO CONTINUO 1. Impianti di riscaldamento 2. Impianti di aerazione 3. Impianti di condizionamento
81 MISURE IN OPERA indicazioni normative UNI 8199 UNI EN ISO 16032
82 PUNTI DI MISURA UNI Superficie < 20 mq: 1. Unica misura a centro stanza 2. h = 1,2 1,5 m 3. Distanza pareti laterali > 1 m 2. Superfici > 20 mq 1. Più punti di misura in corrispondenza degli utilizzatori (si considera il livello massimo misurato) 2. h = 1,2 1,5 m 3. Distanza pareti laterali > 1 m
83 UNI EN ISO posizioni di misura (una in angolo) 2. Ricavare valore medio 3. Procedure di attivazione degli impianti
84 CERTIFICATI DI LABORATORIO E INDICAZIONI DI POSA IN OPERA
85 PROBLEMATICHE 1. Rumore aereo Tubo di scarico 2. Rumore strutturale Collari di collegamento Solaio
86 STRATIFICAZIONE DELLA TUBAZIONE
87 UNI EN ISO 14366/2005 Misurazione in laboratorio del rumore emesso dagli impianti di acque reflue NB Muro da 220 kg/mq = Parete in C. A. da 10 cm
88 IMPIANTI DI SCARICO Collare + antivibrante Tubazione stratificata NB Inserire le tubazioni in appositi cavedi, NON all interno di tracce nel muro Cavedio
89 SISTEMA DI MONTAGGIO
90 IMPIANTI DI SCARICO Materiale resiliente Intonaco sp. = 1,5 cm densità = 1400 kg/mc Laterizi semipieni sp. = 12 cm Tubi di scarico di tipo silenziato Collari di tipo silenziato NB La tubazione stratificata da sola NON basta! Anche le pareti dei cavedi devono avere un adeguato potere fonoisolante
91 IMPIANTI DI SCARICO NB Desolidarizzare il tubo dalle pareti laterali
92 IMPIANTI DI SCARICO - SANITARI + supporti antivibranti sulle staffe + silicone colorato per rifinire
93 IMPIANTI DI SCARICO Galleggiante insonorizzato: riduce drasticamente il rumore di riempimento delle cassette WC esterne e ad incasso
94 IMPIANTI A FUNZIONAMENTO CONTINUO
95 IMPIANTI A FUNZIONAMENTO CONTINUO 1. Isolare le macchine che generano vibrazioni (UTA, motori ecc.) Macchina Supporti antivibranti Basamento inerziale Materiale resiliente Solaio portante
96 Lic = 34.5 dba Classe IV Lic = 22.7 dba Classe I
97 IMPIANTI A FUNZIONAMENTO CONTINUO Forniti dal produttore
98 IMPIANTI A FUNZIONAMENTO CONTINUO NB Problemi di IMPATTO ACUSTICO Isolare i macchinari sul tetto con barriere antirumore Edificio A Edificio B Edificio A Edificio B
99 IMPIANTI A FUNZIONAMENTO CONTINUO Per ridurre le vibrazioni trasmesse alle condutture dalle pompe di circolazione si possono utilizzare giunti antivibranti.
100 RIVERBERO NEGLI AMBIENTI (Fonoassorbimento)
101 Stanza molto riverberante Stanza poco riverberante Microfono Microfono Sorgente di rumore Materiale fonoassorbente
102 APPLICAZIONE DI MATERIALI FONOASSORBENTI
103 Fonoassorbimento e fonoisolamento
104 Fonoassorbimento e fonoisolamento NB Il potere fonoisolante della parete NON cambia.
105 COSA E IL TEMPO DI RIVERBERO (T60) T60 = tempo necessario perché il rumore decada di 60 db Rumore acceso Spengo la sorgente di rumore 60 db T60
106 0 0,47 0,94 1,41 1,88 2,34 2,81 3,28 3,75 4,22 4,69 5,16 5,63 6,09 6,56 7,03 7,5 7,97 Acustica in edilizia: dalle regole al progetto con persone 1250 Hz T60 = 1, senza persone 1250 Hz T60 = 1,43 T60 T
107 COME SI MISURA IL TEMPO DI RIVERBERO (T60) 1. Sorgente di rumore continua 1. Genero rumore rosa nell ambiente 2. Spengo il generatore 3. Analizzo la curva di decadimento 2. Sorgente di rumore impulsiva 1. Genero un impulso nell ambiente (colpo di pistola, palloncino ecc.) 2. Analizzo la curva di decadimento
108 RIVERBERO NEGLI AMBIENTI Problemi Rimbombo eccessivo Non si distinguono bene le parole Vantaggi La riverberazione permette di diffondere il suono nella sala È necessario dotare le sale di una adeguata riverberazione
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111 Tempi di riverbero ottimali a 500 Hz
112 DPCM Edifici scolastici Il DPCM fa riferimento alla Circolare del Ministero dei Lavori Pubblici n 3150 del 22 maggio 1967: Criteri di valutazione e collaudo dei requisiti acustici negli edifici scolastici. La media dei tempi di riverberazione misurati alle frequenze Hz, non deve superare 1,2 sec. ad aula arredata, con la presenza di due persone al massimo. Nelle palestre la media dei tempi di riverberazione (qualora non debbano essere utilizzate come auditorio) non deve superare 2,2 sec.
113 TEMPO DI RIVERBERO METODO DI CALCOLO
114 T60 METODO DI CALCOLO V A 0,16V A volume del locale [m3] area di assorbimento equivalente totale dell ambiente [m2] T 60 A k i 1 Si i m j 1 njaj Si ai nj Aj superficie i-esima (mq) coefficiente di assorbimento della superficie i-esima numero di elementi del j-esimo tipo assorbimento totale di un elemento del j-esimo tipo
115 T60 OTTIMALE METODO DI CALCOLO UNI 11367:2010 Parlato: T ott = 0,32 lg (V) + 0,03 [s] (ambiente non occupato x parlato) Sport: T ott = 1,27 lg (V) 2,49 [s] (ambiente non occupato attività sportive) V = volume in mc La verifica in opera è positiva se a tutte le bande di ottava da 250 a 4000 Hz T 1,2 Tott
116 RIVERBERO NEGLI AMBIENTI COME INTERVENIRE
117 Coeff. Assorbimento PRINCIPI DI ASSORBIMENTO Materiali porosi Risuonatori acustici Pannelli vibranti Freq. [Hz] Materiali porosi
118 Misura assorbimento acustico - norma UNI EN ISO misurare T60 camera vuota e determinare l area eq. di assorbimento acustico (A1) 2.misurare T60 della camera con l elemento e determinare (A2) 3.ricavare l area equivalente di assorbimento acustico dell elemento in prova (A T = A2 A1) e di conseguenza i coeff. di assorbimento acustico per unità di superficie.
119 Determinazione del coefficiente di assorbimento Allestimenti della camera riverberante Camera con assorbitori piani Camera vuota Camera con oggetti discreti
120 Relazione tra la grandezza dell intercapedine e l assorbimento acustico
121 Dipendenza dell assorbimento acustico dallo spessore dei materiali porosi Coefficienti di assorbimento misurati in camera riverberante di un pannello di fibroso montato a diverse distanze dalla parete rigida
122 Dipendenza dell assorbimento acustico dalla posa dei materiali porosi
123
124
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126 Effetti : -Aumento dello spessore -Aumento dell intercapedine -Inserimento feltro nell intercapedine Immagini tratte da documentazione tecnica CELENIT
127 Esempio: CAPANNONE SCUOLA EDILE DI BERGAMO PRIMA DOPO
128 Esempio: CAPANNONE SCUOLA EDILE DI BERGAMO
129 Esempio: CAPANNONE SCUOLA EDILE DI BERGAMO
130 Pannelli vibranti
131 Assorbimento per risonanza di membrana
132 Risuonatori
133 Assorbimento per risonanza di cavità
134 RISUONATORI MULTIPLI: LASTRE E PANNELLI FORATI
135 ANIT Associazione Nazionale per l Isolamento Termico ed Acustico Diritti d autore: la presente presentazione è proprietà intellettuale dell autore e/o della società da esso rappresentata. Nessuna parte può essere riprodotta senza l autorizzazione dell autore.
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