II/12 PIEMONTE CONGIUNTURA. Nel II trimestre del 2012 si aggrava la fase recessiva del sistema manifatturiero piemontese

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1 /12 PUBBLCAZONE TRMESTRALE PEMONTE CONGUNTURA Nel del il Pil dell area euro e dell Ue 27 ha registrato una diminuzione pari, rispettivamente, a -0,2% e -0,1% rispetto al trimestre precedente, facendo seguito a una situazione di sostanziale stazionarietà rilevata da entrambi gli aggregati nel trimestre del. è stata la caduta della domanda interna, in particolare degli investimenti fissi lordi, a incidere di più sulla decrescita del Pil. L andamento delle esportazioni, invece, rimane positivo: in base ai dati recentemente diffusi da Eurostat, dopo un inizio anno caratterizzato dalla tradizionale dicotomia tra i Paesi periferici e quelli core dell area euro, a partire da aprile-giugno tutte le principali economie dell area hanno rallentato e, in alcuni casi, subito un ulteriore flessione, come ad esempio l talia. Per il quarto trimestre consecutivo, infatti, il Pil del nostro Paese ha registrato una variazione negativa: -0,7% rispetto al trimestre, che segue le variazioni del -0,7% e -0,8% rispettivamente del trimestre del e del trimestre del. Quanto alle indicazioni che giungono dal tessuto manifatturiero nazionale, Unioncamere nazionale rileva come nel periodo aprilegiugno tutti i principali indicatori economici abbiano mostrato un ulteriore calo rispetto ai mesi scorsi. Diminuiscono, infatti, produzione e fatturato, rispettivamente del 6,5% e del 5,8%, con le industrie del legno-arredo, del tessile e dell elettronica a subire le perdite maggiori. Sulla base dei risultati definitivi della 163 a ndagine congiunturale sull industria manifatturiera piemontese, nel del la crisi del tessuto produttivo regionale si è aggravata. Facendo seguito alla flessione dello 0,4% dell ultimo trimestre del, e al calo del 3,6% nei primi tre mesi del, nel periodo aprile-giugno la produzione industriale ha rilevato, infatti, una variazione tendenziale grezza del -5,4%. L indagine riferita al del, condotta da Unioncamere in collaborazione con gli uffici studi delle Camere di commercio piemontesi nel mese di luglio, ha coinvolto imprese industriali con più di 2 addetti del comparto manifatturiero piemontese, per un numero complessivo di addetti e un valore pari a 45,8 miliardi di euro di fatturato. l quadro generale che emerge dall indagine riflette il clima di profonda preoccupazione e incertezza in cui operano le imprese piemontesi a causa della perdurante fase recessiva iniziata a fine. Un ulteriore campanello d allarme proviene dalla domanda estera, che, a partire da Nel del si aggrava la fase recessiva del sistema manifatturiero piemontese questo trimestre, ha rallentato la sua corsa, manifestando una sostanziale stazionarietà (+0,6%). l calo della produzione industriale si associa, inoltre, ai risultati negativi realizzati dagli altri indicatori economici. Gli ordinativi interni diminuiscono del 6,6% rispetto ad aprile-giugno. l fatturato totale diminuisce mediamente del 3,7%. Più incoraggiante, invece, la variazione tendenziale del fatturato estero (+0,8%). La performance negativa della produzione dell industria manifatturiera piemontese riguarda tutti i principali comparti. Anche le industrie meccaniche, che nei primi tre mesi dell anno si caratterizzavano ancora per un andamento positivo, manifestano, in questo secondo trimestre, una flessione tendenziale sia sul fronte della produzione industriale (-1,0%), che su quello degli ordinativi provenienti dal mercato domestico (-8,9%). Dal lato degli ordinativi esteri e del fatturato estero, invece, il comparto della meccanica piemontese si mostra ancora dinamico registrando delle variazioni tendenziali pari, rispettivamente, a +2,8% e +9,5%. Anche le industrie alimentari e quelle del tessile e abbigliamento subiscono dei cali della produzione industriale inferiori alla media regionale (rispettivamente -1,4% e -3,5%) e si contraddistinguono per un andamento positivo del fatturato estero (pari, rispettivamente, a +1,4% e +3,3%). Le industrie chimiche, petrolifere e delle materie plastiche e quelle del legno e del mobile subiscono, invece, le contrazioni maggiori. Oltre a concretizzare variazioni della produzione industriale peggiori rispetto alla media regionale (-9,5% le imprese della chimica-plastica, -7,8% quelle del legno-arredo), tanto le prime quanto le seconde registrano, infatti, risultati negativi in riferimento a tutti gli altri indicatori congiunturali. l calo dell output prodotto è maggiore rispetto al dato medio piemontese anche per i comparti di elettricità ed elettronica (-7,1%), dei mezzi di trasporto (-6,9%) e dei metalli (-6,4%). l segno negativo accomuna tutti i territori, anche se con intensità differenti. Tre delle otto province piemontesi registrano un calo della produzione industriale più intenso di quello medio regionale: si tratta di Biella (-8,3%), Torino (-7,7%) e Verbano Cusio Ossola (-7,3%). Migliori i risultati dei restanti territori, compresi tra il -5,0% di Asti e il -1,3% di Cuneo, passando per il -4,3% di Novara. risultati negativi registrati dall indagine trovano conferma nelle previsioni delineate dagli imprenditori piemontesi per il. Le prospettive sono caratterizzate da un crescente e marcato pessimismo, con un saldo tra ottimisti e pessimisti negativo in riferimento a tutti le variabili indagate.

2 2 PEMONTE CONGUNTURA TRMESTRE ndustria +,0 +7,5 +5,0 +2,5 +0,0-2,5-5,0-7,5 -,0-12,5-15,0-17,5-20,0-22,5-25, Produzione industriale in Variazione % rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente La crisi che ha colpito il tessuto manifatturiero piemontese si acuisce: dopo le flessioni sperimentate nel trimestre e nel periodo gennaio-marzo (pari, rispettivamente, a -0,4% e -3,6%), infatti, la variazione tendenziale grezza della produzione industriale dimuisce del 5,4% nel corso del. L introduzione delle modifiche metodologiche apportate a partire dal trimestre fa sì che i risultati delle successive rilevazioni non siano statisticamente confrontabili con quelle antecedenti. Fonte: Unioncamere, 163ª ndagine congiunturale sull industria manifatturiera piemontese L PEMONTE N SNTES - TRMESTRE Produzione industriale (a) Nuovi ordinativi interni (a) Nuovi ordinativi esteri (a) Fatturato totale (a) Di cui: fatturato estero (a) Produzione assicurata (n. settimane) (b) Grado di utilizzo degli impianti Per settore ndustrie alimentari -1,4-0,6 1,7-0,8 1,4 6,5 58,8 ndustrie tessili, dell abbigliamento e delle calzature -3,5-3,1-2,1 3,6 3,3 4,4 58,3 ndustrie del legno e del mobile -7,8 -,0-2,9-8,6-4,6 4,8 50,4 ndustrie chimiche, petrolifere e delle materie plastiche -9,5-7,2-0,4-9,7-7,0 5,4 62,8 ndustrie dei metalli -6,4-8,2 1,6-6,5 0,7 4,6 60,7 ndustrie elettriche ed elettroniche -7,1-4,8-4,5-4,4-0,3 8,0 73,1 ndustrie meccaniche -1,0-8,9 2,8 0,2 9,5 7,8 60,4 ndustrie dei mezzi di trasporto -6,9-5,5 0,0-1,2-0,9 8,6 60,2 Altre industrie -6,1 -,2 2,7-6,1 2,1 4,4 56,1 Per classe dimensionale 2-9 addetti -3,9-5,8 0,6-3,7-0,3 4,3 55,0-49 addetti -4,5-6,8 3,0-3,5 3,8 7,8 70, addetti -4,5-7,7-1,4-3,9 2,5,3 71,3 250 addetti e più -9,2-6,3 0,9-3,9-2,5 19,2 75,7 Per provincia Alessandria -2,1-6,0 0,4-1,2,1 5,6 66,6 Asti -5,0-4,6 0,3-5,3 0,0 5,2 63,2 Biella -8,3-9,4-2,7-3,5 5,4 4,3 63,2 Cuneo -1,3-3,8 1,9-0,7 4,0 5,9 58,5 Novara -4,3-7,2 4,4-5,8-4,4 4,8 48,3 Torino -7,7-7,8 0,1-5,2-0,8 6,2 57,4 Verbano Cusio Ossola -7,3-9,1 0,7-8,5-0,3 2,7 55,9 Vercelli -1,9-2,9-3,2-0,1-1,4 5,9 60,0-5,4-6,6 0,6-3,7 0,8 5,2 58,4 (a) Variazione % sullo stesso trimestre dell anno precedente. (b) Produzione assicurata sulla base del portafoglio ordini a fine. Fonte: Unioncamere, 163ª ndagine congiunturale sull industria manifatturiera piemontese

3 TRMESTRE PEMONTE CONGUNTURA 3 Produzione industriale per settore Variazione % / ndustrie alimentari -1,4 ndustrie tessili, dell abbigliamento e delle calzature ndustrie del legno e del mobile ndustrie chimiche, petrolifere e delle materie plastiche ndustrie dei metalli ndustrie elettriche ed elettroniche ndustrie meccaniche ndustrie dei mezzi di trasporto Altre industrie -9, ,5-7,8-6,4-7,1-1,0-6,9-6,1-5, L a f l e s s i o n e s p e r i m e n t a t a d a l s i s t e m a manifatturiero regionale scaturisce dalle contrazioni produttive concretizzate nel corso del periodo aprile-giugno da tutti i principali comparti di attività economica. l settore della chimica, gomma e plastica subisce il calo maggiore (-9,5%), seguito da quello del legno e del mobile (-7,8%), dell elettricità ed elettronica (-7,1%) e dai mezzi di trasporto (-6,9%). Si collocano al di sotto della media regionale, invece, le variazioni tendenziali grezze dell output prodotto registrate dal tessile-abbigliamento (-3,5%), dalla filiera alimentare (-1,4%) e dalla meccanica (-1,0%). Fonte: Unioncamere, 163ª ndagine congiunturale sull industria manifatturiera piemontese Produzione industriale per provincia Variazione % / VCO -7,3% TO -7,7% CN -1,3% B -8,3% VC -1,9% NO -4,3% AT -5,0% AL -2,1% L a p e r f o r m a n c e n e g a t i v a d e l t e s s u t o manifatturiero piemontese trae origine dalle flessioni produttive sperimentate in tutte le realtà provinciali. Biella con un calo dell 8,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, è la provincia che registra la performance più negativa. Seguono Torino (-7,7%) e Verbania (-7,3%), entrambe con una contrazione superiore alla media regionale. Asti subisce un calo della produzione di poco inferiore a quello piemontese, mentre si registrano variazioni negative di minore entità per gli altri territori. Cuneo, con una diminuzione dell 1,3%, è la provincia che rileva la flessione minore. Fonte: Unioncamere, 163ª ndagine congiunturale sull industria manifatturiera piemontese ndice produzione industriale (base anno 2000=0) ndici Variazioni % Produzione industriale: dati grezzi Produzione industriale: dati corretti per i giorni lavorativi Produzione industriale: dati destagionalizzati / trimestre / 85,5 - -5,4 86,3 - -5,1 80,9-1,1 - L introduzione delle modifiche metodologiche apportate a partire dal trimestre fa sì che i risultati delle successive rilevazioni non siano statisticamente confrontabili con quelle antecedenti. Fonte: Unioncamere, 163ª ndagine congiunturale sull industria manifatturiera piemontese ndice della produzione industriale Nel, l indice grezzo della produzione industriale con base anno 2000=0 è stato pari a 85,5 con una contrazione del 5,4% rispetto allo stesso trimestre del. L indice della produzione corretto per giorni lavorativi (86,3) ha registrato, invece, una flessione del 5,1% (i giorni lavorativi sono stati 62, contro i 63 del ), mentre l indice della produzione destagionalizzato è stato pari a 80,9, in diminuzione (1,1 punti percentuali) rispetto al periodo gennaio-marzo.

4 4 PEMONTE CONGUNTURA TRMESTRE Aumento Stazionarietà Diminuzione Saldo Produzione 15% 36% 49% -34 Previsioni per il trimestre Luglio - Settembre Fatturato totale 16% 32% 52% -36 Ordinativi totali 14% 37% 49% -34 Ordinativi interni 12% 37% 51% -40 Ordinativi esteri 22% 48% 29% -7 Fonte: Unioncamere, 163ª ndagine congiunturale sull industria manifatturiera piemontese Domanda interna Le previsioni degli imprenditori piemontesi per il del, come avveniva nello scorso trimestre, si caratterizzano per un marcato pessimismo. l saldo tra ottimisti e pessimisti appare, infatti, negativo in riferimento a tutti gli indicatori indagati e, in particolare, per gli ordinativi provenienti dal mercato nazionale e per il fatturato totale dipendenti 20 dipendenti e oltre imprese Nord ovest -4,3-3,7-4,1 Andamento delle vendite delle imprese del commercio Variazione % / talia -8,7-4,3-7,5 Fonte: Unioncamere - ndagine congiunturale sul commercio Domanda estera Nel del peggiora ulteriormente la dinamica del commercio: il calo tendenziale delle vendite registrato a livello complessivo nazionale è risultato pari al 7,5%. La contrazione delle vendite è risultata più contenuta nelle regioni del Nord-Ovest (-4,1%). La situazione appare più critica per le imprese con meno di 19 dipendenti, mentre quelle più grandi rilevano cali più contenuti. 20% Esportazioni piemontesi per principali settori Variazione % / 15% 14,3,8 % 5% 0% -5% 4,0 Alimentare 1,9 Tessile e abbigliamento Metalli e prodotti in metallo Meccanica -4,7 Mezzi di trasporto 3,0 Nel periodo aprile-giugno il valore delle esportazioni piemontesi ha raggiunto i,2 miliardi di euro, realizzando una variazione del +3,0% rispetto al del. Come avveniva lo scorso trimestre, i principali comparti delle vendite regionali all estero hanno sperimentato delle variazioni positive (in particolare, quelle del settore macchinari ed apparecchi nca), ad eccezione del settore dei mezzi di trasporto che, invece, registra una flessione delle rispettive esportazioni sui mercati stranieri. Fonte: elaborazioni Unioncamere su dati stat Ue 27-2,8% 18,5 Extra-Ue ,5% Esportazioni piemontesi per principali Paesi Variazione % / ,8-1,7 Francia Germania 14,0 Regno Unito -9,1 Spagna -,7 Polonia 6,8 Svizzera Stati Uniti -0,6 Turchia 9,8 Cina 4,6 Brasile L aumento registrato dalle esportazioni piemontesi nel è risultato positivo per le vendite dirette ai partner extra Ue-27 (+12,5%), negativo, invece, per quelle destinate ai Paesi comunitari (-2,8%). Si osserva come l aumento registrato dalle vendite all estero verso i Paesi extra Ue-27 sia superiore rispetto a quello rilevato lo scorso trimestre, mentre quello destinato ai partner comunitari dopo i risultati positivi (sebbene via via in rallentamento) degli scorsi trimestri, concretizza per la prima volta una flessione. Fonte: elaborazioni Unioncamere su dati stat

5 TRMESTRE PEMONTE CONGUNTURA 5 Esportazioni piemontesi per provincia Variazione % / Alessandria 13,5 Asti -0,5 Biella Cuneo Novara Torino Verbano Cusio Ossola Vercelli -3,1-0,7 4,7 1,5-1,0 6,6 3, l dettaglio territoriale mostra come l incremento delle esportazioni regionali non abbia interessato tutte le province. Alessandria realizza la perfomance migliore (+13,5%), seguita da Vercelli e Novara. Risulta inferiore alla media regionale la variazione concretizzata da Torino, mentre è negativa la variazione delle esportazioni per le province di Asti, Cuneo, Verbano Cusio Ossola e Biella. Fonte: elaborazioni Unioncamere su dati stat Prezzi 3,45% 3,40% talia 3,41 ndice Nic - talia Variazione % sullo stesso mese dell anno precedente 3,35% 3,30% 3,32 3,32 3,25% 3,20% 3,15% 3,% 3,05% 3,00% 3,12 3,12 3,12 Nel corso del continuano a crescere i prezzi in. Nel mese di aprile l indice dei prezzi al consumo per l intera collettività (NC) ha registrato una variazione tendenziale (rispetto ad aprile ) pari al +3,32%, dato che si mantiene invariato nel mese di maggio e che sale lievemente (+3,41%) nel mese successivo. 2,95% Aprile Maggio Giugno Senza tabacchi. Fonte: elaborazioni Unioncamere su dati stat mprese Non classificate 4,8% 13,0% mprese registrate per settore Al 30 giugno Altri servizi 26,0% Turismo 6,3% ndustria in senso stretto,4% 16,2% Tra aprile e giugno il Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi ha ricevuto nuove domande di iscrizione, a fronte di cancellazioni, valutate al netto delle cessazioni d ufficio. l saldo del risulta, pertanto, positivo e pari a unità; lo stock di imprese registrate a fine giugno si attesta, così, a quota unità. 23,3% Fonte: elaborazioni Unioncamere su dati nfocamere

6 6 PEMONTE CONGUNTURA TRMESTRE mprese registrate per settore Variazione % di stock 30 giugno /31 marzo 0,04 ndustria in senso stretto Turismo Altri servizi 0,01 0,51 0,18 1, 0,53 0,0 0,2 0,4 0,6 0,8 1,0 1,2 Valutando le variazioni trimestrali dello stock delle imprese registrate per settori di attività economica, si osserva come il comparto del turismo abbia registrato la variazione positiva più consistente, seguito dai settori degli altri servizi e delle costruzioni. Lo stock dei comparti dell agricoltura e dell industria in senso stretto rimane, invece, sostanzialmente stabile. Fonte: elaborazioni Unioncamere su dati nfocamere 0,7% 0,6% 0,5% Tasso di crescita +0,48% 0,61 0,54 0,61 0,45 mprese registrate Tassi di crescita per provincia 0,4% 0,3% 0,2% 0,1% 0,0% 0,39 Alessandria 0,29 Asti 0,38 Biella 0,32 Cuneo Novara Torino Verbano Vercelli Cusio Ossola l saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni determina un tasso di crescita positivo della base imprenditoriale piemontese (+0,48%). l dettaglio territoriale mostra come il Verbano Cusio Ossola e Novara abbiano registrato il tasso di sviluppo più elevato (+0,61% in entrambi i casi), seguite da Torino (+0,54%). Risultano, invece, inferiori alla media regionale i tassi di crescita rilevati negli altri territori. Fonte: elaborazioni Unioncamere su dati nfocamere Occupazione 3,0% Occupati per settore in ndustria in senso stretto 25,3% Altre attività dei servizi 45,8% 8,0% Nel, il numero degli occupati in è risultato pari a 1.850mila unità. l comparto delle altre attività dei servizi ha accolto il 45,8% degli occupati, seguito dall industria in senso stretto, con oltre poco più di un quarto dell occupazione complessiva, e dal comparto che raggruppa commercio e turismo (17,9%). e turismo 17,9% A partire dal trimestre le stime relative ai settori di attività economica fanno riferimento alla nuova Classificazione Ateco 20. Fonte: elaborazioni Unioncamere su dati stat

7 TRMESTRE PEMONTE CONGUNTURA 7 8,0 7,2 Occupati per settore Variazione % / 6,0 5,0 4,0 2,0 0,0-2,0-4,0-6,0-1,4-4,1 ndustria in senso stretto e turismo -1,6 Altre attività dei servizi -0,3 l numero degli occupati in nel ha registrato un decremento rispetto a quello registrato nello stesso periodo del (-0,3%). A livello settoriale, questa flessione è il risultato dei cali delle rispettive basi occupazionali dei settori dell industria in senso stretto, delle altre attività dei servizi e dell agricoltura; risultano, invece, in aumento gli occupati nel comparto delle costruzioni e, soprattutto, in quello del commercio e turismo. A partire dal trimestre le stime relative ai settori di attività economica fanno riferimento alla nuova Classificazione Ateco 20. Fonte: elaborazioni Unioncamere su dati stat Tasso di attività anni Tasso di occupazione anni Tasso di disoccupazione totale 68,9 70,5 63,9 63,9 7,3 9,2 Nord ovest 68,5 70,0 64,5 64,4 5,7 8,0 talia 62,1 63,9 57,3 57,1 7,8,5 Fonte: elaborazioni Unioncamere su dati stat Principali indicatori del mercato del lavoro Nel del il tasso di occupazione della popolazione in età anni in è risultato pari al 63,9%, collocandosi sullo stesso livello di quello registrato nel del ; nello stesso periodo, il rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le forze di lavoro è salito al 9,2%, dal 7,3% del. Cassa integrazione Variazione assoluta Variazione % Cig ordinaria ,6% Cig straordinaria ,2% Cig in deroga ,5% Cig totale ,5% Fonte: elaborazioni Unioncamere su dati nps Ore di Cassa integrazione in Nel corso del del è diminuito il ricorso delle imprese piemontesi alla Cassa ntegrazione Guadagni. Le ore complessivamente autorizzate registrano un calo del 25,5% rispetto al del. La flessione non riguarda però tutte le tipologie di ammortizzatori sociali: risultano, infatti, in forte crescita le ore di Cassa ntegrazione Guadagni Ordinaria, in quanto questo strumento di integrazione salariale viene concesso in caso di sospensione o riduzione dell attività produttiva per eventi temporanei e transitori, come la riduzione delle commesse interne (in calo del 6,6% nel periodo aprile-giugno ). anno 16 n. 60 maggio direttore responsabile Paolo Bertolino Tribunale di Torino Registro Stampa n. 54 del 31 ottobre 1997 coordinamento redazionale Ufficio Studi e Statistica Unioncamere Roberto Strocco, Sarah Bovini, Elena Porta, Chiara Schintu coordinamento editoriale Ufficio Stampa e Comunicazione Unioncamere Annalisa D Errico, Giorgia Fassiano hanno collaborato in questo numero Uffici Studi - Camere di commercio piemontesi progetto grafico e impaginazione Visual Data s.n.c. - Torino VSTATE NOSTR ST