PROVINCIA DI VERONA COMUNE DI SAN MARTINO BUON ALBERGO

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1 PROVINCIA DI VERONA COMUNE DI SAN MARTINO BUON ALBERGO ACCORDO PUBBLICO-PRIVATO N. 14 ART. 6 LR N.11/2004 AGIROS DI BERTAGNA ENZO E C. Riqualificazione ambientale con demolizione opera incongrua e sostituzione con sistema residenziale a bassa densità edilizia. VALUTAZIONE DI COMPATIBILITÀ IDRAULICA ai sensi della D.G.R. del Veneto IL TECNICO INCARICATO DOTT. GEOL. FRANCO GANDINI

2 PREMESSA Di seguito si propone la RELAZIONE IDROGEOLOGICA relativa al Progetto di riqualificazione ambientale con demolizione opera incongrua e sostituzione con sistema residenziale a bassa densità edilizia da realizzarsi nel settore nord-occidentale del territorio comunale, poco a Nord della località Caval, in direzione della Frazione Ferrazze Il presente studio consegue ai disposti della DGR del Veneto 3637/02 (rif. L. 267 del ) e della DGR del Veneto 2948/09 che ha come scopo l individuazione e perimetrazione delle aree a rischio idraulico ed idrogeologico, indicazioni per la formazione dei nuovi strumenti urbanistici, modalità operative ed indicazioni tecniche; il punto 1 e 2 della DGR del Veneto 3637/02 citano testualmente: le disposizioni si applicano agli strumenti urbanistici generali o varianti generali o varianti che comportino una trasformazione territoriale che possa modificare il regime idraulico per i quali, alla data del presente provvedimento, non sia già concluso l iter di adozione e pubblicazione compreso l eventuale espressione del parere del Comune sulle osservazioni pervenute; per gli strumenti di cui sopra dovrà essere redatta una specifica Valutazione di compatibilità idraulica dalla quale si desuma, in relazione alle nuove previsioni urbanistiche, che non viene aggravato l esistente livello di rischio idraulico ne viene pregiudicata la possibilità di riduzione, anche futura, di tale livello. Per quanto riguarda i contenuti della Valutazione di Compatibilità Idraulica nella Delibera stessa sono indicati i seguenti disposti: devono essere verificate le variazioni della permeabilità e della risposta idrologica dell area interessata conseguenti alle previste mutate caratteristiche territoriali nonché devono essere individuate idonee misure compensative, il reperimento di nuove superfici atte a favorire l infiltrazione delle acque o la realizzazione di nuovi volumi di invaso, finalizzate a non modificare il grado di permeabilità del suolo e le modalità di risposta del territorio agli eventi meteorici; deve essere quindi definita la variazione dei contributi specifici delle singole aree prodotti dalle trasformazioni dell uso del suolo e verificata la capacita della rete drenante di sopportare i nuovi apporti; dovranno inoltre, in relazione alle caratteristiche della rete idraulica naturale od artificiale che deve accogliere le acque derivanti dagli afflussi meteorici, essere stimate le portate massime scaricabili e definiti gli accorgimenti tecnici per evitarne il superamento in caso di eventi estremi. 2

3 La citata DGR del Veneto 2948/09, nell allegato A al capoverso indicazioni operative riporta testualmente: l tempo di ritorno cui fare riferimento viene definito pari a 50 anni. I coefficienti di deflusso, ove non determinati analiticamente, andranno convenzionalmente assunti pari a 0,1 per le aree agricole, 0,2 per le superfici permeabili (aree verdi), 0,6 per le superfici semi-permeabili (grigliati drenanti con sottostante materasso ghiaioso, strade in terra battuta o stabilizzato, ) e pari a 0,9 per le superfici impermeabili (tetti, terrazze, strade, piazzali,.) l volume da destinare a laminazione delle piene sarà quello necessario a garantire che la portata di efflusso rimanga costante. Andranno pertanto predisposti nelle aree in trasformazione volumi che devono essere riempiti man mano che si verifica deflusso dalle aree stesse fornendo un dispositivo che ha rilevanza a livello di bacino per la formazione delle piene del corpo idrico recettore, garantendone l effettiva invarianza del picco di piena; la predisposizione di tali volumi non garantisce automaticamente sul fatto che la portata uscente dall area trasformata sia in ogni condizione di pioggia la medesima che si osservava prima della trasformazione Appare opportuno inoltre introdurre una classificazione degli interventi di trasformazione delle superfici. La classificazione è riportata nella seguente tabella: CLASSE DI INTERVENTO DEFINIZIONE Trascurabile impermeabilizzazione Intervento su superfici di estensione inferiore potenziale a 0,1 ha Modesta impermeabilizzazione potenziale Intervento su superfici comprese fra 0,1 e 1 ha Significativa impermeabilizzazione Intervento su superfici comprese fra 1 e 10 potenziale ha; interventi su superfici di estensione oltre 10 ha con Imp <0,3 Marcata impermeabilizzazione potenziale Intervento su superfici superiori a 10 ha con imp >0,3 Per ottenere le informazioni riportate di seguito sono stati eseguite ricognizioni, sopralluoghi e rilievi di campagna assieme alla consultazione delle cartografie tecniche ed in particolare i documenti allegati al P.A.I. Autorità di Bacino dell Adige. I risultati dello studio eseguito sono illustrati a seguire. 3

4 Stralcio da Tavoletta I.G.M. (scala 1:25.000) con ubicata l area di intervento. Stralcio da C.T.R. (scala 1:5.000) con ubicata l area di intervento 4

5 1 SITUAZIONE GEOLOGICA E GEOMORFOLOGICA La zona appartiene all alta pianura alluvionale del fiume Adige, allo sbocco con la Val Squaranto, ed il sottosuolo è costituito principalmente dai sedimenti deposti da tale corso d acqua; i depositi autoctoni del territorio sono rappresentati da sedimenti sabbiosi tuttavia si possono rilevare anche depositi più fini trasportati dal Torrente Fibbio; i sedimenti ghiaiosi sono presenti a qualche metro di profondità e proseguono poi per spessori elevati; la presenza di sedimenti a diversa granulometria è geneticamente da addebitarsi al succedersi periodico di differenti fasi energetiche di erosione e trasporto che si instauravano nel corso dell attività fluvio-glaciale. Il rilievo proposto nella CARTA GEOLOGICA D ITALIA FOGLIO 49 VERONA (scala 1: ) evidenzia, in corrispondenza dell area di intervento, la presenza alluvioni fluvioglaciali e fluviali da ciottolose a ghiaiose al limite sabbiose-ghiaiose terrazzate al margine con depositi prevalentemente sabbiosi. LEGENDA. sfondo giallo (fg R ) alluvioni fluvioglaciali e fluviali da ciottolose a ghiaiose con strato di alterazione superficiale argilloso, di ridotto spessore / sfondo bianco celeste (a 2 )= alluvioni sabbioso-ghiaiose, terrazzate antiche / sfondo verde chiaro (fg W ) = alluvioni fluvioglaciali e fluviali prevalentemente sabbiose (Wurm). Estratto da Carta Geologica di Italia F. 49 Verona. Ulteriori dettagli sono forniti dalla successiva CARTA GEOLOGICA DEI LESSINI CENTRO - OCCIDENTALI SCALA 1: che classifica i litotipi presenti in corrispondenza del sito d'intervento come alluvioni terrazzate dell antica conoide dell Adige (PLEISTOCENE SUPERIORE). 5

6 LEGENDA. Alluvioni terrazzate dell antica conoide dell Adige/ Scaglia/ Biancone Calcari nummulitici e calcareniti/ Basalti compatti Estratto da Carta Geologica dei Lessini Centro-Occidentali. La geomorfologia del territorio è stata condizionata principalmente dall attività del fiume Adige che ha deposto il conoide che forma l alta e media pianura veronese, struttura morfologica su cui insiste il territorio in esame; in seguito lo ha parzialmente inciso dando origine ad un area depressa, denominato piano di divagazione, terrazzi fluviali. limitata da due estesi L area appartiene ad una striscia di terreno più ampia compresa tra il Torrente Rosella e la Fossa Zenobria, oggetto nel passato di attività di cava e poi ricomposta con terreni agrari; ciò risulta evidente dalla topografia depressa rispetto alle aree circostanti. L evoluzione morfologica della zona è praticamente arrestata venendo a mancare gli agenti naturali che la possono determinare; infatti anche il principale di essi, l Adige, per l attuale regime idraulico e la posizione depressa ove scorre, non può esercitare alcuna azione sulla zona di costruzione; essa è quindi al riparo sia da azioni erosive, sia da esondazioni del fiume sia da altri fenomeni morfologici in evoluzione. 6

7 Di seguito si riporta uno stralcio della CARTA GEOMORFOLOGICA DI UNA PORZIONE DI PIANURA A SUD-EST DI VERONA (redatta dal Museo Civico di Storia Naturale di Verona) che consente di osservare i caratteri sopra descritti; nella stessa carta è indicata la posizione del pozzo n. 15 la cui stratigrafia riportata può essere assunta come rappresentativa della successione sedimentaria di questa zona; in particolare sia la stratigrafia che i simbolismi cartografati confermano che nel recente passato una fascia di terreni posti tra la Fossa Zenobria ed il Torrente Rosella, compresa anche l area di intervento, è stata oggetto di attività di cava; quest area assieme a molte altre del territorio è stata soggetta ad attività estrattiva svolta in maniera disordinata fino a metà degli anni 70 ossia prima dell entrata in vigore della LR 36/1975. POZZO N. 15 intervallo litologia p.c. 3,0 Terreno riporto 3,0 16,0 Ghiaia e sabbia 16,0 33,5 Argilla 33,5 35,5 Ghiaia 35,5 39,0 Sabbia 39,0 46,0 Ghiaia 46,0 49,0 Argilla 49,0 52,0 Ghiaia e argilla ANTICA CONOIDE DELL ADIGE Alluvioni a prevalenza: ghiaiosa sabbiosa limosa Cava inattiva utilizzata a scopo agricolo Fondo cava Cava con acqua Stralcio da Carta Geomorfologica di una Porzione di Pianura a Sud-Est di Verona. 7

8 2 SITUAZIONE IDROGEOLOGICA Dal punto di vista idrogeologico la differenziazione granulometrica degli orizzonti stratigrafici presenti nel substrato della Pianura Veronese determina strutture idrogeologiche non omogenee e disuniformi, variabili soprattutto da monte verso valle; l area di intervento si trova in un area costituita dal potente materasso ghiaioso della fascia di alta pianura e la fascia alluvionale di media pianura, pertanto ci troviamo in corrispondenza di un unico grande acquifero indifferenziato; l alimentazione e pertanto anche il regime freatico sono da collegarsi intimamente al bacino della media-alta lessinia. La carta idrogeologica allegata al PAT indica in questo territorio valori della soggiacenza inferiore a 2 m, inoltre è indicata tra quelle soggette ad inondazioni periodiche. Estratto da Carta Idrogeologica (P.A.T.) con ubicata l area di intervento. L idrografia di superficie è caratterizzata primariamente dalla presenza dal torrente Fibbio, che scorre a circa 140 m più ad Est; troviamo inoltre il torrente Rosella circa 110 m ad Est e la fossa Zenobria; quest ultima scorre al margine occidentale dell area con alveo rilevato rispetto ai terreni in esame. 8

9 3 VINCOLI, SICUREZZA IDRAULICA La Carta della pericolosità idraulica (vedi estratto a seguire) relativa al Piano Stralcio per la Tutela del Rischio Idrogeologico, aggiornato dopo gli eventi occorsi dal 31 ottobre al 2 novembre 2010 (progetto di 2 variante) redatto a cura della Autorità Bacino dell Adige Regione Veneto, indica che la porzione di territorio comunale interessata dall intervento ricade in aree di pericolo idraulico con grado P1 e P2. CLASSI PERICOLOSITÀ IDRAULICA [Q30 Q100-Q200][*] MOLTO ELEVATA ELEVATA MEDIA MODERATA ZONA DI ATTENZIONE P4 P3 P2 P1 h30 >1 m v30 > 1m/s 1m > h30 > 0.5 m h100 >1 m v100 > 1m/s h100 > 0 m h200 > 0 m Estratto da Carta della Perimetrazione delle aeree a diverso grado di pericolosità idraulica (Autorità di Bacino dell Adige) con ubicata l area di intervento. La Carta delle Fragilità relativa al PAT indica che l area di intervento ricade in aree soggette a rischio idrogeologico ed in particolare per possibile esondazione (art. 7.3). In termini di compatibilità geologica ai fini edificatori è inquadrata come idonea a condizione di tipo: - ESC (art ), come conseguenza della pregressa attività di escavazione; - VULN (art ), come conseguenza della presenza di falda sub affiorante; - SG (art ), come conseguenza della bassa soggiacenza; - GEO (art ), come conseguenza principale della presenza in superficie di materiali dotati di modeste caratteristiche geomeccaniche; Di seguito si riporta l estratto della succitata carta tematica. 9

10 Estratto da Carta della Fragilità (P.A.T.) con ubicata l area di intervento. 10

11 Sabbie fini Limi argillosi ed argille limose, fanghi argillosi Dott. Franco Gandini geologo 4 STIMA DELLA PERMEABILITÀ DEI TERRENI I terreni superficiali si presume siano materiali alloctoni limo-argillosi, come quelli riscontrabili nei terreni coltivi della medesima località; ad essi, a profondità non nota, seguono sedimenti autoctoni sabbiosi/ghiaiosi (vedi precedenti litostratigrafie di riferimento); i precedenti possono essere ascritti rispettivamente a classi definite di permeabilità BASSA (unità limosa) e di permeabilità DISCRETA (unità ghiaioso-sabbiosa); in assenza di prove di permeabilità in sito, la letteratura idrogeologica ci consente di stimare cautelativamente valori del coefficiente di permeabilità k pari a 10-7 m/s per i depositi limosi e k = 10-4 m/s per i depositi grossolani (ghiaie e sabbie), in accordo con la tabella sottostante. Tabella Permeabilità dei terreni (da elementi di idrogeologia a cura di F. Francavilla). k (cm/s) k (m/s) Classi di E E Elevata Buona Discreta Bassa BB Impermeabile permeabilità Tipi di terreno Ghiaie pulite Sabbie grossolane pulite e miscele di sabbie e ghiaie Miscele di sabbie e limi Argille omogenee e compatte Campo di appartenenza della permeabilità dei terreni presenti. Unità Limo-argillosa / Unità Ghiaioso-sabbiosa 5 VALUTAZIONE APPORTI METEORICI E LORO REGIMAZIONE L applicazione dei coefficienti alle varie superfici di progetto consente di determinare la superficie di deflusso (SD) e da questa il coefficiente di deflusso medio ( ) dell area che esprime il rapporto tra la superficie di deflusso e la superficie di intervento totale (ST). TIPOLOGIA D USO Estensione (m 2 ) COEFFICIENTE DI DEFLUSSO Estensione (m 2 ) Aree agricole 0 0,10 0 Sup. permeabili 1.656,70 0,20 331,34 Sup. semipermeabile 947,40 0,60 568,44 Sup. impermeabili 2.073,90 0, ,51 SUPERFICIE TOTALE (S T ) SUPERFICIE DI DEFLUSSO (S D ) 2.766,29 COEFF. DI DEFLUSSO (= S D / S T ) 0,59 Il coefficiente di deflusso così ottenuto, assieme ai dati meteoclimatici della stazione di Zevio, ci consente di stimare il volume delle acque piovane da regimare. Dai valori delle altezze di pioggia (con T r = 50 anni) indicati nella tabella in allegato (Tabella delle curve di possibilità climatica per assegnato tempo di ritorno stazione di Zevio): 1 ORA 3 ORE 6 ORE 12 ORE 24 ORE h i

12 con l ausilio di un normale foglio di calcolo, con un opportuno procedimento di regressione di potenza è possibile ottenere la curva di possibilità pluviometrica interpolata: h 56,95 t Di seguito si riporta il calcolo del volume massimo in m 3 calcolato con il metodo di Gumbel nel caso di un evento piovoso eccezionale con tempo di ritorno Tc pari a 50 anni considerando un coefficiente udometrico pari a 5 l/sec/ha così come indicato dal Consorzio Alta Pianura Veneta. 0,208 Quantitativo di acqua da regimare - in relazione ad eventi di pioggia eccezionale con tempi di ritorno di 50 anni - Coefficienti delle curve di possibilità pluviometrica a = 56,95 n = 0,208 per t (h) 1 4/3 n = 0,277 per t (h)<1 Coefficiente udometrico U = 5 l/sec/ha Superficie totale interessata S = 0,0047 km 2 Coefficiente di deflusso φ = 0,591 t = tempo di corrivazione (ore) h = a x t n Qa = (0,278 x S x φx h) / t Va = Qa x t x 3600 Vu = U x S x t x 3600 / 10 Vo = Va - Vu 12

13 t t t t h Qa Va Vu Vo (h:m,s) (h) (min) (sec) (mm) (m 3 /sec) (m 3 ) (m 3 ) (m 3 ) 00:16,0 0, ,47 0, ,03 00:30,0 0, ,99 0, ,88 01:00,0 1, ,95 0, ,25 01:15,0 1, ,66 0, ,63 01:30,0 1, ,96 0, ,91 01:45,0 1, ,98 0, ,39 02:00,0 2, ,78 0, ,28 02:15,0 2, ,41 0, ,69 02:30,0 2, ,91 0, ,72 02:45,0 2, ,29 0, ,43 03:00,0 3, ,57 0, ,88 03:15,0 3, ,77 0, ,10 03:30,0 3, ,90 0, ,13 03:45,0 3, ,97 0, ,98 04:00,0 4, ,98 0, ,68 04:15,0 4, ,95 0, ,24 04:30,0 4, ,87 0, ,69 04:45,0 4, ,75 0, ,02 05:00,0 5, ,59 0, ,25 05:15,0 5, ,41 0, ,40 05:30,0 5, ,19 0, ,46 05:45,0 5, ,94 0, ,44 06:00,0 6, ,67 0, ,35 06:15,0 6, ,38 0, ,20 06:30,0 6, ,06 0, ,98 06:45,0 6, ,72 0, ,71 07:00,0 7, ,36 0, ,39 07:15,0 7, ,99 0, ,01 07:30,0 7, ,60 0, ,59 07:45,0 7, ,19 0, ,13 08:00,0 8, ,77 0, ,62 08:15,0 8, ,33 0, ,08 08:30,0 8, ,88 0, ,50 08:45,0 8, ,42 0, ,88 09:00,0 9, ,94 0, ,23 09:15,0 9, ,46 0, ,55 09:30,0 9, ,96 0, ,83 09:45,0 9, ,45 0, ,09 10:00,0 10, ,94 0, ,33 10:15,0 10, ,41 0, ,53 10:30,0 10, ,88 0, ,71 10:45,0 10, ,33 0, ,87 11:00,0 11, ,78 0, ,00 11:15,0 11, ,22 0, ,11 11:30,0 11, ,65 0, ,20 11:45,0 11, ,07 0, ,27 12:00,0 12, ,49 0, ,32 Dai calcoli eseguiti, dovranno essere progettati dispositivi adeguati a regimare circa 178 m 3 di acque piovane in caso di evento piovoso con tempo di ritorno eccezionale pari a 50 anni, il Consorzio di Bonifica indica in 400 m 3 /ha la volumetria minima da laminare per tali aree e pertanto si avrà: 400 m 3 /ha x 0,48 ha = 188 m 3 (> 178 m 3 ) Da quanto sopra il volume che dovrà essere laminato è di 188 m 3. Vista la permeabilità presunta dei terreni inferiore a 10-3 m/sec si dovrà provvedere a laminare tutto il volume calcolato; inoltre, vista l assenza nelle immediate vicinanze di corsi d acqua superficiali dove poter recapitare le acque meteoriche, queste dovranno essere smaltite completamente sul suolo. I sistemi di smaltimento e laminazione dei volumi calcolati saranno indicati nel progetto definitivo a cura dei Tecnici Progettisti. 13

14 Allegato: Tabella CPC per assegnato tempo di ritorno stazione di Zevio 14

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