PROVINCIA DI PRATO. Determina N. 878 del 12/03/2012

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1 Determina N. 878 del 12/03/2012 Oggetto: Autorizzazione allo scarico delle acque reflue provenienti dall'impianto di distribuzione carburanti ubicato in Comune di Montemurlo, Via Nuova Montalese, snc. Ditta Jolly S.n.c. IL DIRETTORE VISTI: - Il D.Lgs. 3 Aprile 2006, n. 152, Parte Terza Norme in materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione, di tutela delle acque dall inquinamento e di gestione delle risorse idriche ; - la Legge Regionale n. 20 del 31 Maggio 2006 Norme per la tutela delle acque dall'inquinamento ; - il DPGR 46/R del 8 Settembre 2008, quale regolamento di attuazione della L.R. 20/2006, che, ai sensi dell art. 58 dello stesso, è entrato in vigore entro 180 gg dalla data di pubblicazione su BURT (data di pubblicazione 17/9/2008); - la L.R. n. 28 del 3 Marzo 2010 Misure straordinarie in materia di scarichi nei corpi idrici superficiali. Modifiche alla Legge Regionale 31 Maggio 2006 n. 20 con particolare riferimento all art. 13 che modifica l art. 24 Norme transitorie per le acque meteoriche dilavanti della L.R. 20/2006 per quanto attiene il termine entro il quale i titolari degli scarichi di Acque Meteoriche di Prima Pioggia (AMPP) sono tenuti a presentare richiesta di autorizzazione all amministrazione competente (termine posticipato dal 17 Marzo 2010 al 17 Marzo 2011); - la L.R. n. 10 del 21 Marzo 2011 Legge di Manutenzione dell'ordinamento regionale 2011 con particolare riferimento all'art. 62 che modifica l'art. 24 della L.R. 20/2006, prorogando di un ulteriore anno il termine entro il quale i titolari degli scarichi di acque meteoriche di prima pioggia (e in senso lato di acque meteoriche contaminate), sono tenuti a presentare richiesta di autorizzazione all amministrazione competente; VISTA la domanda di nuova autorizzazione allo scarico delle acque reflue provenienti dall'impianto di distribuzione carburanti ubicato in Comune di Montemurlo, Via Nuova Montalese, snc. effettuata dal signor Moreno Avanzo in qualità di legale rappresentante della ditta denominata Jolly S.n.c., assunta agli atti dal Servizio Ambiente e Energia della Provincia di Prato in data 21 Aprile 2011 con protocollo n su trasmissione del Suap del Comune di Montemurlo; PRESO ATTO della documentazione tecnica depositata a corredo dell'istanza, contenente la Relazione Tecnica e il Piano di Prevenzione e Gestione delle Acque Meteoriche di cui all art. 43 comma 1 e Allegato 5 Capo 2 del DPGR 46/R/2008, dalla quale si evince che la richiesta riguarda lo scarico delle acque meteoriche di dilavamento, dei reflui di natura domestica e delle acque reflue industriali provenienti dall'autolavaggio, recapitanti in una fossetta campestre che a sua volta si immette nel corso d acqua denominato Funandola; VISTI i pareri,depositati agli atti del Servizio Ambiente e Energia della Provincia di Prato, rilasciati in data da ARPAT e Azienda USL n. 4; CONSIDERATO che, come da nota del (nostro protocollo 19223), conservata in copia agli atti, il Servizio Ambiente e Energia della Provincia di Prato esprimeva parere favorevole in relazione all'istanza di autorizzazione allo scarico, con le seguenti condizioni: - venga previsto un trattamento di affinamento degli scarichi dei servizi igienici dopo le fosse biologiche tricamerali e de grassatore, tipo subirrigazione tramite fitodepurazione protetta; - venga chiarito l'effettivo recapito in acque superficiali prima della confluenza nel fosso Funandola; DATO ATTO che il Servizio Ambiente e Energia della Provincia di Prato, nella nota sopra citata, spiegava anche che:

2 - il proprio parere riguarda aspetti di tipo qualitativo dello scarico, nel caso il recettore diretto dello stesso sia da intendersi come acqua superficiale, e che per tali motivi il parere era da intendersi come parere preliminare ; - il parere definitivo sarebbe stato rilasciato a opere realizzate, e che pertanto prima di attivare lo scarico ne doveva essere richiesta l'autorizzazione comunicando eventuali variazioni rispetto alla documentazione già depositata; TENUTO CONTO che il Servizio Ambiente e Energia della Provincia di Prato, nella nota del , si impegnava a chiedere chiarimenti alla Regione Toscana in merito all'applicazione della normativa in materia (con particolare riferimento all'art. 53 Criteri tecnici per l'identificazione di corpi idrici superficiali interni del DPGR 46/R/2008) per quanto attiene i distributori di carburanti esistenti che scaricano direttamente in corpi recettori che non rientrano nei criteri per essere classificati come corpi idrici superficiali e che di conseguenza potrebbero essere classificati come suolo, ricordando che al paragrafo 2 dell'allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs. 152/06 sono indicate le sostanze per cui esiste il divieto di scarico sul suolo (tra le quali sono previsti gli idrocarburi di origine petrolifera persistenti); VISTA la richiesta di chiarimenti trasmessa alla Regione Toscana in data (prot. n ), conservata in copia agli atti, alla quale la Regione non ha ancora dato risposta; VISTE le integrazioni depositate dalla Jolly S.n.c. a mezzo del Suap del Comune di Montemurlo in data 22 Novembre 2011 (nostro prot ) predisposte sulla base della nota del trasmessa dal Servizio Ambiente della Provincia di Prato e sopra richiamata; CONSIDERATO quanto emerso in sede di Comitato Consultivo per le autorizzazioni allo scarico di cui all'art. 8 del DPGR 46/R/2088, relativamente alla seduta del 19 Dicembre 2011 (come da verbale depositato agli atti), ossia: considerato che il punto di scarico (fossetta campestre) termina dopo un breve tratto all'interno del Fosso Funandola, a tutti gli effetti considerato acqua superficiale in quanto presente nella carta regionale e tenuto conto che dalla relazione geologica presentata si evince che non sussistono problemi di permeabilità del suolo, esprimono parere favorevole allo scarico in acque superficiali, per gli aspetti meramente qualitativi, con i limiti di cui alla tabella 3, allegato V, parte III del D.Lgs. 152/2006. Si prescrive di garantire la separazione delle diverse tipologie di scarico. PRESO ATTO del parere favorevole con prescrizioni dell Azienda USL n.4, assunto agli atti del Servizio Ambiente e Energia della Provincia di Prato in data 19 Dicembre 2011 con protocollo 42497, in cui, tra le altre condizioni di scarico è indicata la esclusione di interferenze con approvvigionamenti idrici eventualmente presenti; CONSIDERATA la proposta tecnica del funzionario del Servizio Ambiente e Energia della Provincia di Prato, allegata e parte integrante del presente provvedimento; RITENUTO, pertanto, di poter accogliere la richiesta della Jolly S.n.c. per il distribuzione carburanti ubicato in Comune di Montemurlo, Via Nuova Montalese, snc. e quindi di approvare il piano di gestione delle acque meteoriche proposto ai sensi del DPGR 46/R/2008 e autorizzare, di conseguenza, lo scarico delle acque meteoriche contaminate nel fossetto campestre che confluisce nel recettore (corso d acqua superficiale da carta regionale), denominato Funandola, nonché di autorizzare lo scarico dei reflui domestici e industriali (provenienti dall'autolavaggio) nel medesimo recettore; CONSIDERATO che il presente atto, per sua natura, non è soggetto al parere di regolarità contabile; DETERMINA DI PRENDERE ATTO della proposta tecnica del funzionario del Servizio Ambiente e Energia della Provincia di Prato, allegata e parte integrante del presente provvedimento;

3 DI APPROVARE, come previsto all art. 43 commi 2 e 3 del DPGR 46/R/2008, il piano di gestione delle acque meteoriche redatto ai sensi dello stesso DPGR 46/R/2008, citato in premessa (documentazione del 21 Aprile 2011), con i sistemi di trattamento già realizzati come da comunicazione di fine lavori del allegata alle integrazioni del 22 Novembre 2011 (protocollo ); DI AUTORIZZARE la ditta Jolly S.n.c. avente sede legale in Comune di Montemurlo, Via Nuova Montalese, snc., nella persona del legale rappresentante Avanzo Moreno, per il distributore di carburanti ubicato sempre in Via Nuova Montalese, snc., a scaricare: le acque meteoriche definite contaminate da esso provenienti e recapitanti nel fossetto campestre che confluisce nel recettore denominato Funandola; le acque reflue domestiche da esso provenienti, con il sistema di trattamento indicato nelle integrazioni depositate in data 22 Novembre 2011 (protocollo 39286) e già realizzato come da comunicazione di fine lavori, recapitanti nel fossetto campestre che confluisce nel recettore denominato Funandola; le acque reflue industriali da esso provenienti per l'attività di autolavaggio, con il sistema di trattamento indicato nella Relazione Tecnica il cui adeguamento è stato già realizzato come da comunicazione di fine lavori con i limiti di cui all'allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs. 152/06 previsti per lo scarico dei reflui industriali in acque superficiali, recapitanti nel fossetto campestre che confluisce nel recettore denominato Funandola; DI PRESCRIVERE per le acque meteoriche: - il rispetto, in uscita ai singoli sistemi di trattamento, dei limiti di cui alla Tabella 3 all Allegato 5 alla Parte terza del D.Lgs. 152/06, previsti per il recapito non in pubblica fognatura; - di tenere sul luogo, in prossimità dei sistemi di trattamento, a disposizione dell autorità di controllo: a) il disciplinare delle operazioni di prevenzione e gestione di cui al punto 3 del Capo 2 dell'allegato 5 al DPGR 46/R/2008, con annotate le operazioni svolte ivi previste nonché le modalità di stoccaggio e smaltimento dei rifiuti prodotti, quantitativi smaltiti e relativa destinazione (registri rifiuti); b) il registro degli autocontrolli, dove dovranno essere annotati i risultati analitici e la procedura di campionamento, relativamente alle principali sostanze scaricate; - in relazione al punto b dovranno essere determinati almeno una volta all anno COD, solidi sospesi, idrocarburi totali e solventi organici. La prima analisi dovrà essere trasmessa ad ARPAT e Provincia di Prato. per le acque domestiche: - di tenere sul luogo, in prossimità del trattamento, a disposizione dell autorità di controllo: ai) il nominativo del responsabile della conduzione dell impianto di depurazione e suo sostituto delegato; un registro con annotazioni delle varie fasi di conduzione e manutenzione dell impianto, bi) le modalità di stoccaggio e smaltimento dei rifiuti prodotti, quantitativi smaltiti e relativa destinazione (registro di carico e scarico); per le acque industriali: - il rispetto, in uscita ai singoli sistemi di trattamento, dei limiti di cui alla Tabella 3 all Allegato 5 alla Parte terza del D.Lgs. 152/06, previsti per il recapito non in pubblica fognatura; - di tenere sul luogo, in prossimità dei sistemi di trattamento, a disposizione dell autorità di controllo: aii) il nominativo del responsabile della conduzione degli impianti di depurazione e suo sostituto delegato; bii) un registro con annotazione delle varie fasi di conduzione e mantenimento degli impianti, procedura di compilazione e nomina di un responsabile e sostituto; cii) le modalità di stoccaggio e smaltimento dei rifiuti prodotti, quantitativi smaltiti e relativa destinazione (registri rifiuti); di) il registro degli autocontrolli, dove dovranno essere annotati i risultati analitici e la procedura di campionamento, relativamente alle principali sostanze scaricate; - in relazione al punto (di) dovranno essere determinati almeno una volta all anno COD, solidi sospesi, idrocarburi totali, solventi organici e tensioattivi totali. La prima analisi dovrà essere trasmessa ad ARPAT e Provincia di Prato. DI PRESCRIVERE altresì di garantire:

4 - la separazione delle tre tipologie di scarico con appositi pozzetti d ispezione, anche ai fini di eventuali controlli; - l esclusione di interferenze con approvvigionamenti idrici eventualmente presenti; DI STABILIRE che l autorizzazione allo scarico ha validità dalla data di emissione del presente provvedimento con durata di 4 anni decorrenti da tale data; DI RICORDARE che ai sensi dell art. 124 comma 8 del D.Lgs. 152/06 un anno prima della scadenza del presente provvedimento, la Jolly S.n.c. ne dovrà chiedere il rinnovo; DI PRECISARE che il presente provvedimento si riferisce ai soli aspetti qualitativi dello scarico, mentre per gli aspetti quantitativi relativi al rischio idraulico si rimanda al Comune e Enti competenti ai fini del rilascio della concessione edilizia e di altro titolo abilitativo equivalente; DI DARE ATTO che il Responsabile del presente procedimento è la dottoressa Vittoria Giacomelli, funzionario del Servizio Ambiente e Energia della Provincia di Prato; DI TRASMETTERE il presente provvedimento alla Jolly S.n.c., al Comune di Montemurlo, all Azienda USL n. 4 di Prato e al Dipartimento Provinciale ARPAT di Prato; Il Direttore dell Area Ambiente e Infrastrutture Ing. Antonio De Crescenzo

5 Premessa PROPOSTA TECNICA La Jolly S.n.c., in qualità di gestore, ha effettuato domanda di nuova autorizzazione allo scarico dei reflui provenienti dal distributore di carburanti ubicato a Montemurlo in via Nuova Montalese (istanza del 21 Aprile 2011). Le tipologie di scarico per cui viene richiesta l'autorizzazione sono, le acque meteoriche di dilavamento contaminate, le acque reflue domestiche (servizi igienici) e le acque reflue industriali provenienti dall'attività di autolavaggio. Tutte e tre le tipologie di reflui recapitano nel fossetto campestre che a sua volta si immette all interno del corpo idrico recettore denominato Fosso Funandola. Al momento della domanda alla Provincia, il distributore in questione era autorizzato allo scarico per effetto di un provvedimento dell AATO 3 ora denominata Autorità Idrica Toscana Conferenza Territoriale n. 3 Medio Valdarno, in quanto la tombinatura che riceve direttamente gli scarichi era considerata pubblica fognatura. A seguito della necessità di apportare, al distributore di carburanti, delle modifiche attinenti gli scarichi, la Jolly S.n.c. dichiara di aver chiesto nuova autorizzazione allo scarico, a mezzo del suap, sempre all AATO 3 competente per il recapito in fognatura. In fase istruttoria dell istanza è emerso, anche a seguito di un sopralluogo, che il condotto ricevente i reflui non è da considerarsi pubblica fognatura, in quanto in realtà tombinatura recapitante in una fossetta campestre che riversa poi nel Funandola. Per quanto sopra la richiesta di nuova autorizzazione è stata formulata alla Provincia competente per lo scarico di acque reflue industriali non in pubblica fognatura. Le modifiche proposte riguardano in particolare l inserimento delle vasche atte al trattamento dei reflui dilavanti il piazzale di manovra e l adeguamento dell impianto di depurazione dei reflui industriali provenienti dall autolavaggio. La documentazione tecnica depositata a corredo dell istanza contiene anche il Piano di Prevenzione e Gestione delle Acque Meteoriche di cui all art. 43 comma 1 e Allegato 5 Capo 2 del DPGR 46/R/2008. Acque meteoriche di dilavamento adempimenti Tale tipologia di attività è prevista nella Tabella 5 dell'allegato 5 del DPGR 46/R/2008 tra quelle per le quali la normativa prevede l'obbligo di autorizzazione delle acque meteoriche contaminate. Pare opportuno ricordare quanto disposto dalla normativa in materia, ossia dalla L.R. 20/2006 e dal DPGR 46/R/2008. E' previsto all'art. 8 della L.R. 20/2006 che lo scarico di Acque Meteoriche di Prima Pioggia non derivanti da aree pubbiche, è soggetto ad autorizzazione quando siano provenienti da stabilimenti che svolgono le attività di cui all'art. 2 comma 1 lettera e) della L.R. 20/2006 stessa ed è sottoposto ad idoneo trattamento prima dell'immissione nel recettore finale. Quanto sopra riferito alle Acque Meteoriche di Prima Pioggia, vale in senso lato per le Acque Meteoriche Contaminate. Sono definite Acque Meteoriche Contaminate (comprese le acque di prima pioggia) quelle provenienti dalle attività indicate nel DPGR 46/R/2008 all'allegato 5, Tabella 5, in quanto attività da cui si può avere un oggettivo rischio di trascinamento di sostanze pericolose o in grado di determinare effettivi pregiudizi all'ambiente. Ai sensi dell'art. 8 comma 7 della L.R. 20/2006 l'autorizzazione allo scarico delle acque meteoriche contaminate è rilasciata dall'autorità competente per tipologia di recettore nel rispetto delle disposizioni di tutela della qualità delle acque e dell'ambiente previste nella normativa nazionale e regionale per lo scarico di acque reflue industriali. L'art. 24 della L.R. 20/2006 detta le disposizioni transitorie per le acque meteoriche dilavanti e precisamente stabilisce che: - i titolari della Acque Meteoriche di Prima Pioggia provenienti dalle attività individuate dal DPGR 46/R/2008 alla Tabella 5 dell'allegato 5, sono tenuti a richiedere per le stesse l'autorizzazione allo scarico entro 3 anni (termine ultimamente prorogato da 2 anni a 3, dalla L.R 10 del 21 Marzo 2011) dalla data di entrata in vigore del DPGR 46/R/2008 (ossia entro il 17 Marzo 2012); - nel caso i titolari di scarichi di Acque Meteoriche di Prima Pioggia siano già titolari di altre autorizzazioni allo scarico di altre acque reflue derivanti dal medesimo stabilimento o insediamento (caso in cui si può inserire i titolari di Autorizzazione Integrata Ambientale),

6 l'autorizzazione può essere richiesta anche successivamente alla data del 17 Marzo 2012, contestualmente alla prima richiesta di rinnovo dell' autorizzazione esistente. - quanto indicato nei precedenti punti si applica anche alle Acque Meteoriche Contaminate in senso lato. Come previsto all'art. 43 del DPGR 46/R, il piano di gestione delle acque meteoriche di dilavamento di cui all'allegato 5 dello stesso regolamento, deve essere presentato all'atto di richiesta dell'autorizzazione allo scarico, entro i termini indicati dalla L.R. 20/2006, sopra richiamati. La Provincia (competente al rilascio dell'autorizzazione), valuta il piano di gestione delle acque meteoriche e stabilisce ai fini degli adeguamenti impiantistici necessari un termine nell'atto di autorizzazione, comunque non superiore a 4 anni. In estrema sintesi si riportano, di seguito, i contenuti del Piano di Gestione delle acque meteoriche. Le superfici scolanti dell impianto, sono costituite esclusivamente dal piazzale, mentre le coperture sono da considerarsi superficie di dilavamento di acque meteoriche non contaminate. La superficie di acque meteoriche contaminate corrisponde a mq. Sono risultati i seguenti volumi, calcolati con i criteri della L.R.20/2006 e del DPGR 46/R/2008: Volume delle acque meteoriche di prima pioggia pari a 6,5 mc ad evento volume medio annuo pari a 245 mc (1.215 mq * 40 gg* 5 mm = 245 arrotondato) Acque meteoriche contaminate; Volume delle acque meteoriche di dilavamento non contaminate pari a 440 mc (AMD tot 800 mc AMPP 245). Le acque meteoriche di piazzale vengono raccolte tramite caditoie e vengono fatte confluire nell impianto di separazione fanghi e oli, previo pozzetto deviatore per le acque di prima pioggia che sono le sole ad essere trattate. Le acque meteoriche di prima pioggia saranno convogliate all interno di un pozzetto d ispezione e campionamento, per poi confluire all interno della tombinatura. Le acque di piazzale successive alla prima pioggia confluiranno direttamente alla tombinatura. Le acque meteoriche non contaminate provenienti dalle coperture, in parte saranno accumulate per essere poi riutilizzate nel lavaggio, mentre l eccedenza andrà direttamente in un punto di raccordo per arrivare alla tombinatura. Il Piano contiene anche il disciplinare delle operazioni di prevenzione e gestione come previsto dal DPGR 46/R/2008 all Allegato 5, Capo 3. Reflui industriali. In estrema sintesi i contenuti della Relazione Tecnica e successive integrazioni Le acque di scarico dell autolavaggio dopo essere state raccolte dalle canalette grigliate poste in prossimità della piazzola, saranno indirizzate all impianto di trattamento esistente posto a suo tempo. Ritenendo quest ultimo insufficiente è stato provveduto a realizzare un depuratore biologico che garantisce il rispetto dei limiti della Tabella 3 Allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs. 152/06. Solo il 20% delle acque trattate verranno scaricate, il restante 80% verrà riutilizzato nell ambito dei lavaggi. Reflui domestici. In estrema sintesi i contenuti della Relazione Tecnica e successive integrazioni Le acque nere dei WC, in origine, erano raccolte e convogliate nella fossa biologica tricamerale ed indirizzate,previo pozzetto d ispezione, al pozzetto di raccordo prima di essere immesse nella tombinatura. Le Acque chiare, in origine erano raccolte e convogliate nel pozzetto sgrassatore, per poi essere recapitate alla tombinatura. Come da nota della Provincia del (nostro protocollo 19223), nelle integrazioni è stato dimostrato di aver realizzato un trattamento di affinamento degli scarichi dei servizi igienici dopo le fosse biologiche tricamerali e de grassatore, tipo subirrigazione tramite fitodepurazione protetta. Esito del Comitato Consultivo per le autorizzazioni allo scarico del 16 Dicembre 2011 La Provincia con nota del aveva comunicato quanto di seguito descritto: - venga previsto un trattamento di affinamento degli scarichi dei servizi igienici dopo le fosse biologiche tricamerali e de grassatore, tipo subirrigazione tramite fitodepurazione protetta; - venga chiarito l'effettivo recapito in acque superficiali prima della confluenza nel fosso Funandola; inoltre il Servizio Ambiente e Energia della Provincia di Prato, nella nota spiegava che:

7 - il proprio parere riguarda aspetti di tipo qualitativo dello scarico, nel caso il recettore diretto dello stesso sia da intendersi come acqua superficiale, e che per tali motivi il parere era da intendersi come parere preliminare ; - il parere definitivo sarebbe stato rilasciato a opere realizzate, e che pertanto prima di attivare lo scarico ne doveva essere richiesta l'autorizzazione comunicando eventuali variazioni rispetto alla documentazione già depositata; Infine nella nota del il Servizio Ambiente e Energia si impegnava a chiedere chiarimenti alla Regione Toscana in merito all'applicazione della normativa in materia (con particolare riferimento all'art. 53 Criteri tecnici per l'identificazione di corpi idrici superficiali interni del DPGR 46/R/2008) per quanto attiene i distributori di carburanti esistenti che scaricano direttamente in corpi recettori che non rientrano nei criteri per essere classificati come corpi idrici superficiali e che di conseguenza potrebbero essere classificati come suolo, ricordando che al paragrafo 2 dell'allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs. 152/06 sono indicate le sostanze per cui esiste il divieto di scarico sul suolo (tra le quali sono previsti gli idrocarburi di origine petrolifera persistenti). Il Comitato consultivo per le autorizzazioni allo scarico, nella seduta del ,visto che la ditta aveva ottemperato a quanto richiesto dalla Provincia adeguando in particolare il trattamento dei reflui domestici e considerato che la Regione Toscana non aveva risposto in relazione ai suddetti chiarimenti per i quali il Servizio Ambiente e Energia della Provincia di Prato aveva formulata specifica richiesta, si è espresso, come da verbale depositato agli atti nel seguente modo: considerato che il punto di scarico (fossetta campestre) termina dopo un breve tratto all'interno del Fosso Funandola, a tutti gli effetti considerato acqua superficiale in quanto presente nella carta regionale e tenuto conto che dalla relazione geologica presentata si evince che non sussistono problemi di permeabilità del suolo, esprimono parere favorevole allo scarico in acque superficiali, per gli aspetti meramente qualitativi, con i limiti di cui alla tabella 3, allegato V, parte III del D.Lgs. 152/2006. Si prescrive di garantire la separazione delle diverse tipologie di scarico. Proposta Valutata la documentazione tecnica complessiva depositata i pareri rilasciati dall Azienda USL n4 e dall ARPAT; considerato, come indicato nelle integrazioni depositate in data 22 Novembre 2011 che tutti i sistemi di trattamento previsti sono stati realizzati e adeguati/ modificati come da nota della Provincia del ; considerato l'esito del Comitato Consultivo per le autorizzazioni allo scarico, come da verbale depositato agli atti; nulla osta ad: AD APPROVARE, come previsto all art. 43 commi 2 e 3 del DPGR 46/R/2008, il piano di gestione delle acque meteoriche redatto ai sensi dello stesso DPGR 46/R/2008, citato in premessa (documentazione del 21 Aprile 2011), con i sistemi di trattamento già realizzati come da comunicazione di fine lavori allegata alle integrazioni del 22 Novembre 2011; AD AUTORIZZARE la ditta Jolly S.n.c. avente sede legale in Comune di Montemurlo, Via Nuova Montalese, snc., nella persona del legale rappresentante Avanzo Moreno, per il distributore di carburanti ubicato sempre in Via Nuova Montalese, snc., a scaricare: le acque meteoriche definite contaminate da esso provenienti e recapitanti nel fossetto campestre che confluisce nel recettore denominato Funandola; le acque reflue domestiche da esso provenienti, con il sistema di trattamento indicato nelle integrazioni depositate in data 22 Novembre 2011 (protocollo 39286) e già realizzato come da comunicazione di fine lavori, recapitanti nel fossetto campestre che confluisce nel recettore denominato Funandola; le acque reflue industriali da esso provenienti per l'attività di autolavaggio, con il sistema di trattamento indicato nella Relazione Tecnica il cui adeguamento è stato già realizzato come da comunicazione di fine lavori con i limiti di cui all'allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs. 152/06 previsti per lo scarico dei reflui industriali in acque superficiali, recapitanti nel fossetto campestre che confluisce nel recettore denominato Funandola; CON LE SEGUENTI PRESCRIZIONI

8 per le acque meteoriche: - il rispetto, in uscita ai singoli sistemi di trattamento, dei limiti di cui alla Tabella 3 all Allegato 5 alla Parte terza del D.Lgs. 152/06, previsti per il recapito non in pubblica fognatura; - di tenere sul luogo, in prossimità dei sistemi di trattamento, a disposizione dell autorità di controllo: a) il disciplinare delle operazioni di prevenzione e gestione di cui al punto 3 del Capo 2 dell'allegato 5 al DPGR 46/R/2008, con annotate le operazioni svolte ivi previste nonché le modalità di stoccaggio e smaltimento dei rifiuti prodotti, quantitativi smaltiti e relativa destinazione (registri rifiuti); b) il registro degli autocontrolli, dove dovranno essere annotati i risultati analitici e la procedura di campionamento, relativamente alle principali sostanze scaricate; - in relazione al punto b dovranno essere determinati almeno una volta all anno COD, solidi sospesi, idrocarburi totali e solventi organici. La prima analisi dovrà essere trasmessa ad ARPAT e Provincia di Prato. per le acque domestiche: - di tenere sul luogo, in prossimità del trattamento, a disposizione dell autorità di controllo: ai) il nominativo del responsabile della conduzione dell impianto di depurazione e suo sostituto delegato; un registro con annotazioni delle varie fasi di conduzione e manutenzione dell impianto, bi) le modalità di stoccaggio e smaltimento dei rifiuti prodotti, quantitativi smaltiti e relativa destinazione (registro di carico e scarico); per le acque industriali: - il rispetto, in uscita ai singoli sistemi di trattamento, dei limiti di cui alla Tabella 3 all Allegato 5 alla Parte terza del D.Lgs. 152/06, previsti per il recapito non in pubblica fognatura; - di tenere sul luogo, in prossimità dei sistemi di trattamento, a disposizione dell autorità di controllo: aii) il nominativo del responsabile della conduzione degli impianti di depurazione e suo sostituto delegato; bii) un registro con annotazione delle varie fasi di conduzione e mantenimento degli impianti, procedura di compilazione e nomina di un responsabile e sostituto; cii) le modalità di stoccaggio e smaltimento dei rifiuti prodotti, quantitativi smaltiti e relativa destinazione (registri rifiuti); dii) il registro degli autocontrolli, dove dovranno essere annotati i risultati analitici e la procedura di campionamento, relativamente alle principali sostanze scaricate; - in relazione al punto (di) dovranno essere determinati almeno una volta all anno COD, solidi sospesi, idrocarburi totali, solventi organici e tensioattivi totali. La prima analisi dovrà essere trasmessa ad ARPAT e Provincia di Prato. DOVRA essere prescritto anche di garantire: - la separazione delle tre tipologie di scarico, con appositi pozzetti di ispezione, anche ai fini di eventuali controlli; - l esclusione di interferenze con approvvigionamenti idrici eventualmente presenti. Il Funzionario del Servizio Ambiente e Energia Dottoressa Vittoria Giacomelli

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