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1 DELIBERAZIONE N. 45/18 DEL Oggetto: Legge n. 162/1998. Fondo per la non autosufficienza: Piani personalizzati di sostegno in favore delle persone con grave disabilità. Parziale modifim odifica dei i criteri per la predisposizione e l erogazione dei finanziamenti. L Assessore dell Igiene e Sanità e dell Assistenza Sociale riferisce che il Consiglio Regionale nella seduta del 18 novembre 2010 ha approvato un Ordine del giorno con cui impegna la Giunta regionale ad apportare alcune modifiche ai criteri per la predisposizione e l assegnazione dei finanziamenti dei Piani Personalizzati di sostegno in favore delle persone con grave disabilità di cui alla legge n. 162/1998, individuati con la deliberazione della Giunta regionale n. 34/30 del In particolare l Ordine del giorno impegna la Giunta regionale: 1) a salvaguardare i livelli di assistenza finora garantiti dalla corretta applicazione della legge alle persone in situazione di handicap grave, ridefinendo i criteri secondo i principi di ulteriore equità e ragionevolezza; 2) a confermare una disponibilità di risorse sufficienti a garantire il livello della spesa effettiva del 2010; 3) a impegnarsi, nel caso ciò fosse necessario, a proporre al Consiglio regionale di incrementare le risorse fino ad un limite di 116 milioni di euro; 4) a far si che in caso di aumento consistente dei piani finanziati con le nuove richieste in via di presentazione, e quindi di una sufficienza di fondi a garantire gli stessi livelli di quest anno, una eventuale riduzione si applichi in percentuali identiche a tutti i piani; 5) a sottoporre al parere dalla Commissione competente i nuovi criteri da elaborare. L Assessore, tenuto conto dell ordine del giorno citato e della conclusione del dibattito sulle mozioni n. 95 e n. 98 sulla deliberazione della Giunta n. 34/30 del 2010 e in considerazione della volontà comune su una rivisitazione dei criteri secondo principi di ulteriore equità e ragionevolezza, propone, in forma sperimentale, una parziale modifica dei criteri di cui all allegato A alla 1/5

2 DELIBERAZIONE N. 45/18 DEL deliberazione sopra citata e conseguentemente della modica delle Scheda B Scheda Salute e Scheda C Scheda Sociale allegate. Le modifiche apportate, continua l Assessore, tenuto conto anche delle raccomandazioni in data 14 dicembre 2010 della Settima Commissione consiliare, riguardano in particolare: a) Finanziamento piano personalizzato: l unico requisito richiesto per poter presentare la richiesta di finanziamento del piano personalizzato di cui alla L. n. 162/1998, è il riconoscimento di handicap grave di cui alla L. n. 104/1992 art. 3 comma 3. b) Fascia di età da 0 a 3 anni: possono essere presentati i piani personalizzati con unico requisito quello indicato al precedente punto a). Come stabilito con la deliberazione n. 34/30 del 2010, nell allegato B Scheda Salute, per l attribuzione dei punteggi relativi ai bambini da 0 a 3 anni occorre considerare solo le voci significative per l età del bambino (es. attribuire punteggio 0 alla voce è capace di vestirsi o spogliarsi da solo? se anche i bambini non disabili della stessa età non ne sono capaci, come per il parlare, mangiare, camminare, fare il bagno da solo, ecc.). c) Eventuale riduzione percentuale dei piani finanziati: per il Programma 2010 e successivi i piani personalizzati presentati dai Comuni verranno finanziati a valere sulle disponibilità dei fondi regionali, delle assegnazioni statali e delle economie dei finanziamenti dei piani personalizzati relativi agli anni precedenti. In caso di insufficienza di fondi a finanziare tutti i progetti, si applicherà una riduzione in percentuale identica a tutti i piani presentati, sino alla concorrenza delle somme disponibili. d) Compilazione Scheda Salute: La Scheda Salute - Allegato B, potrà essere compilata e firmata oltre che dal Medico di Medicina Generale anche dal Medico di struttura pubblica o dal Medico convenzionato che ha in cura la persona con disabilità. Ad eccezione di questa modifica la Scheda Salute rimane identica a quella allegata alla deliberazione della Giunta n. 34/30 del Le schede già compilate a cura del Medico sono da considerarsi valide in quanto non sono state modificate né le singole voci né i relativi punteggi. e) Soggetti aventi diritto: per il Programma 2010 la certificazione della disabilità, art. 3, comma 3, Legge n. 104/1992, deve essere posseduta entro e non oltre il 31 dicembre Per le visite effettuate entro il 31 dicembre 2010 e la relativa certificazione definitiva non sia stata ancora rilasciata, in sostituzione di tale certificazione può essere presentata la dichiarazione della Competente Commissione che ha visitato la persona con disabilità attestante il riconoscimento dello stato di handicap grave di cui all art. 3 comma 3 della L. n. 104/ /5

3 DELIBERAZIONE N. 45/18 DEL f) Criteri per l attribuzione del punteggio: relativamente alla voce di cui al punto Criteri per l attribuzione del punteggio, della Delib.G.R. n. 34/30 del , il punteggio massimo passa da 8 a 10 punti che vengono riconosciuti a una nuova fascia di età, quella da 0 a 3 anni. Vengono inoltre riconosciuti 8 punti alla fascia di età dai 4 ai 18 anni. Inoltre si attribuiscono 10 punti, indipendentemente dall età, quando la disabilità è congenita o insorta entro i 14 anni per patologia acquisita e la patologia comporta una invalidità del 100% secondo la tabella di cui al Decreto Ministeriale - Ministero della Sanità - 5 febbraio 1992 "Approvazione della nuova tabella indicativa delle percentuali d'invalidità per le minorazioni e malattie invalidanti." (Pubblicato nella Gazz. Uff. 26 febbraio 1992, n. 47, S.O.) Il resto della tabella resta invariata. g) Servizi fruiti settimanalmente dal destinatario del piano: rispetto alla deliberazione della Giunta n. 34/30 del 2010 viene modificata la graduazione dei punteggi relativa alla voce Servizi fruiti settimanalmente dal destinatario del piano e vengono modificate alcune fasce orarie settimanali. In particolare la prima fascia passa da 0 ore a 0-2 ore settimanali di servizi fruiti. A questa nuova prima fascia si riconoscono 15 punti invece dei 12 punti precedenti. La seconda fascia passa da 1 7 ore a oltre 2 7 ore settimanali di servizi fruiti a cui si riconoscono 12 punti invece di 8. Alla fascia oltre 7 12 ore settimanali si riconoscono 8 punti invece di 6. Le altre fasce orarie settimanali e relativi punteggi restano immutate. h) Carico assistenziale familiare: relativamente al punto Carico assistenziale familiare della deliberazione della Giunta n. 34/30 del viene modificata la graduazione dei punteggi riconoscendo al carico familiare da sopra 23 ore 14 punti invece di 15 e al carico familiare da 23 a 18 ore, 10 punti invece di 8. I punteggi delle fasce residue restano immutati. i) Particolari situazioni di disagio: relativamente al punto Particolari situazioni di disagio della Delib.G.R. n. 34/30 del il punteggio massimo ottenibile sommando le varie voci delle Particolari situazioni di disagio passa da 15 a 11 punti. Vengono attribuiti 10 punti alla compresenza di più persone con disabilità grave nello stesso nucleo familiare che presentano il piano personalizzato e 6 punti alle persone con disabilità che vivono sole mentre le altre voci rimangono invariate, salvo presentare, per il riconoscimento dei 4 punti per gravi patologie, la certificazione attestante la grave patologia corredata da esaustiva documentazione medica in sostituzione dell attestazione del riconoscimento dell indennità di accompagnamento. 3/5

4 DELIBERAZIONE N. 45/18 DEL L Assessore informa la Giunta che per il programma 2010 da finanziarsi nel 2011 è prevista l erogazione aggiuntiva di euro come Assegno di cura di cui all art. 3, comma 1, lettera e), della legge regionale n. 1 del 2009 (UPB S ), per i nuclei familiari con almeno due persone con disabilità che hanno il piano personalizzato finanziato. l) Entità del finanziamento e modalità di compartecipazione: per quanto concerne il punto 6 Entità del finanziamento e modalità di compartecipazione della deliberazione della Delib.G.R. n. 34/30 del viene rideterminata in euro la soglia ISEE del nucleo familiare al di sotto della quale i soggetti destinatari dei servizi e degli interventi sociali erogati ai sensi della legge 162/98 sono esentati da ogni forma di riduzione o compartecipazione. Relativamente alla tabella B e alla tabella C di cui all Allegato A della deliberazione Giunta n. 34/30 del , sono state modificate sia le classi di reddito ISEE sia le relative percentuali di riduzione/compartecipazione sulla base dei corrispondenti redditi e riduzioni applicati nei Programmi precedenti. L Assessore, tenuto conto delle parziali modifiche ai criteri illustrati, nel fare presente che si rende necessaria una proroga per la predisposizione dei nuovi piani personalizzati anche per la modifica al 31 dicembre 2010 del possesso del requisito per l accesso, art. 3, comma 3, della L. n. 104/1992, e conseguentemente per la presentazione da parte dei Comuni dei supporti informatici contenenti le schede riepilogative dei piani personalizzati, propone che: sia prorogata al 10 febbraio 2011 la presentazione su supporto informatico delle schede riepilogative dei piani personalizzati da parte dei Comuni; siano approvate le parziali modifiche ai criteri per il finanziamento dei piani personalizzati di cui alla deliberazione della Giunta regionale n. 34/30 del , riportati in dettaglio negli allegati A, B, C e D alla presente deliberazione; i piani personalizzati delle persone con disabilità del Programma 2009 che hanno presentato il piano anche per il programma 2010 da attuarsi nel 2011 siano prorogati di due mesi; di far decorrere dal 1 marzo 2011 l attivazione dei piani personalizzati di cui alla L. n. 162/1998 relativi al programma 2010 da attivarsi nell anno La Giunta regionale, sentita la proposta dell Assessore dell Igiene e Sanità e dell Assistenza Sociale, visto il parere favorevole di legittimità espresso dal Direttore generale delle Politiche Sociali 4/5

5 DELIBERAZIONE N. 45/18 DEL DELIBERA di approvare, così come espresso in premessa, le parziali modifiche ai criteri di finanziamento dei Piani personalizzati di cui alla Legge n. 162/1998 approvati con la deliberazione della Giunta regionale n. 34/30 del , riportati in dettaglio negli allegati A, B, C e D alla presente deliberazione per farne parte integrante; di dare mandato alla Direzione generale Politiche sociali: a) di prorogare al 10 febbraio 2011 la presentazione da parte dei Comuni delle schede riepilogative su supporto informatico dei piani personalizzati; b) di prorogare al 28 febbraio 2011 la validità dei piani personalizzati delle persone con disabilità del Programma 2009, che hanno presentato il piano anche per il Programma 2010 da attuarsi nel 2011; c) di far decorrere dal 1 marzo 2011 l attivazione dei piani personalizzati relativi al programma 2010 da attivarsi nell anno Il Direttore Generale Gabriella Massidda Il PresidenteP Ugo Cappellacci 5/5

6 Allegato A alla Delib.G.R. n. 45/18 del CRITERI PER LA VALUTAZIONE E IL FINANZIAMENTO DEI PIANI PERSONALIZZATI Per la predisposizione e valutazione dei Piani Personalizzati di sostegno relativi al programma 2010 annualità 2011, sulla base dell ordine del giorno del 18 novembre 2010 del Consiglio regionale e della conclusione del dibattito sulle mozioni n. 95 e n. 98 sulla delibera di Giunta n. 34/30 del 2010 e della volontà comune su una rivisitazione dei criteri secondo principi di ulteriore equità e ragionevolezza e degli impegni per la Giunta regionale, a parziale modifica dei criteri precedentemente individuati con la deliberazione n 34/30 del 18 ottobre 2010, tenuto conto delle raccomandazioni della Settima Commissione Consiliare in data 14 dicembre 2010, sono introdotti, in forma sperimentale, i seguenti criteri: 1) FINANZIAMENTO DEL PIANO PERSONALIZZATO ESCLUSIVAMENTE PER LE PERSONE CHE HANNO OTTENUTO IL RICONOSCIMENTO DELLA SITUAZIONE DELLA GRAVITA PREVISTA DALL ART. 3 COMMA 3 DELLA L. 104/92. Come da precedente deliberazione, Delib. G.R n. 28/16 del 2005, si stabilisce quale unico criterio di accesso, riferito alla certificazione sanitaria, ai piani personalizzati per la L.162/1998 il riconoscimento di handicap grave di cui alla L.104/1992 art. 3 comma 3. 2) VALUTAZIONE DELLA CAPACITA ECONOMICA DEL NUCLEO FAMILIARE, ATTRAVERSO L INDICATORE DELLA SITUAZIONE ECONOMICA EQUIVALENTE (ISEE) La Legge Regionale del 23 dicembre 2005, n. 23, disciplina il Sistema integrato dei servizi alla persona comprendente l'insieme delle attività di programmazione, realizzazione e valutazione dei servizi e delle prestazioni volte a favorire il benessere delle persone e delle famiglie che si trovano in situazioni di bisogno sociale. La citata legge inoltre, all art. 27, prevede la partecipazione alla spesa da parte dei soggetti destinatari dei servizi e degli interventi sociali, secondo criteri di solidarietà e di progressività. Prevede inoltre che la compartecipazione sia determinata sulla base della valutazione della situazione economica equivalente (ISEE). Pertanto la valutazione della capacità economica del nucleo familiare ai fini della determinazione della compartecipazione al costo delle prestazioni, erogate ai sensi della legge 162/1998, viene effettuata attraverso l Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) in riferimento al nucleo familiare di appartenenza, secondo i criteri specificati nel DPCM 4 1/12

7 aprile 2001, n. 242, emanato in attuazione degli artt. 1 comma 3, e 2 comma 3, del D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 109 come modificato dal D.Lgs. 3 maggio 2000, n Per la definizione della composizione del nucleo familiare si fa riferimento al D.Lgs. 109/1998, come modificato dal D.Lgs. 130/2000 e al DPCM 221/1999, come modificato dal DPCM 242/ ) FASCIA DI ETA DA 0 a 3 ANNI Possono essere presentati i piani personalizzati con unico requisito quello indicato al precedente punto 1). Per l attribuzione dei punteggi della Scheda salute occorre considerate solo le voci significative per l età del bambino. 4) RIDUZIONE IN PERCENTUALI IDENTICHE A TUTTI I PIANI PRESENTATI IN CASO DI MAGGIOR FABBISOGNO FINANZIARIO RISPETTO ALLE RISORSE DISPONIBILI. Sulla base dell ordine del giorno del 18 novembre 2010 del Consiglio regionale e relativi impegni per la Giunta regionale approvati, si stabilisce che, in caso di aumento consistente dei piani finanziati con le nuove richieste in via di presentazione e insufficienza di fondi destinati nel bilancio, fondi regionali e assegnazioni statali, oltre le economie dei finanziamenti dei piani personalizzati anni precedenti, si applica una riduzione in percentuali identiche a tutti i piani presentati. Per la predisposizione dei Piani personalizzati di sostegno Programma 2010 i Comuni dovranno utilizzare i modelli di valutazione allegati alla presente deliberazione. La Scheda Salute - Allegato B dovrà essere compilata e firmata dal Medico di Medicina Generale o Medico di struttura pubblica o Medico convenzionato che ha in cura la persona con disabilità. Eventuali costi sono a carico del richiedente. La Scheda Salute rimane identica come punteggi a quella allegata alla delibera di Giunta n. 34/30 del Restano valide le Schede Salute già compilate sulla base della delibera n. 34/30 del La Scheda Sociale Allegato C resta di competenza dell assistente sociale e dovrà essere firmata anche dal dirigente comunale delle politiche sociali oltre che dal destinatario del piano o altro incaricato che dovrà compilare e firmare anche la relativa dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà di cui all Allegato C. La Scheda Sociale è modificata nei punteggi relativi alle tabelle Età del disabile, Servizi fruiti settimanalmente dal destinatario del piano, Carico assistenziale familiare e Particolari situazioni di disagio. In particolare vengono riconosciuti 10 punti ai piani con compresenza di persone con disabilità grave nello stesso nucleo familiare che presentano il piano personalizzato mentre in precedenza venivano assegnati solamente 4 punti e nella deliberazione n. 34/30 sopra citata venivano 2/12

8 riconosciuti 15 punti. Per il programma 2010 da finanziarsi nel 2011 è prevista l erogazione aggiuntiva di euro come Assegno di cura per i nuclei familiari con almeno due persone con disabilità che hanno il piano personalizzato finanziato. La dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà - Allegato D dovrà essere compilato dal destinatario del piano o l incaricato della tutela o titolare della patria potestà o amministratore di sostegno. CRITERI PER LA VALUTAZIONE E IL FINANZIAMENTO DEI PIANI PERSONALIZZATI Di seguito vengono illustrati : 1. tempi e modalità di presentazione dei piani 2. soggetti aventi diritto 3. tipologia degli interventi 4. articolazione del piano 5. criteri per l attribuzione del punteggio 6. entità del finanziamento e modalità di compartecipazione 7. gestione del progetto 8. controllo dei progetti 1. TEMPI E MODALITA DI PRESENTAZIONE DEI PIANI I supporti informatici contenenti le schede riepilogative dei piani personalizzati, trasmessi con lettera raccomandata dalle Amministrazioni comunali, dovranno pervenire all Assessorato Igiene e Sanità e dell Assistenza sociale - Direzione Generale delle Politiche Sociali entro e non oltre il 10 febbraio 2011 o essere consegnati a mano all Ufficio di protocollo della Direzione Generale Politiche Sociali entro la stessa data. A corredo della documentazione del piano personalizzato da custodire presso gli uffici comunali, dovrà essere allegato lo stato di famiglia, la certificazione della disabilità la cui condizione rientra nella fattispecie di cui all articolo 3, comma 3 della L. 104/1992 e tutta la documentazione richiesta per l assegnazione dei punteggi relativi alla Scheda Salute Allegato B e alla Scheda Sociale Allegato C. Le disposizioni oggetto della presente proposta sono valide anche per i prossimi anni salvo diverse disposizioni. 2. SOGGETTI AVENTI DIRITTO Possono essere destinatari dei piani personalizzati esclusivamente le persone in possesso di certificazione della disabilità di cui all articolo 3, comma 3 della L. 104/1992. Per il Programma 2010 la certificazione della disabilità deve essere posseduta entro e non oltre il 31 dicembre /12

9 Tale certificazione deve essere prodotta da tutti i richiedenti a corredo del piano, se non già in possesso del Comune, e la sua mancata presentazione costituisce motivo di esclusione dal finanziamento. Per le visite effettuate entro il 31 dicembre 2010 e la relativa certificazione definitiva non sia stata ancora rilasciata, in sostituzione di tale certificazione può essere presentata la dichiarazione della Competente Commissione che ha visitato la persona con disabilità attestante il riconoscimento dello stato di handicap grave di cui all art. 3 comma 3 della L. 104/ TIPOLOGIA DEGLI INTERVENTI I piani personalizzati, predisposti in collaborazione con le famiglie e, ove fosse necessario, con i servizi sanitari, possono prevedere: a) servizio educativo b) assistenza personale e/o domiciliare c) accoglienza presso centri diurni autorizzati ai sensi dell articolo 40 della L.R. 23/2005 e presso centri diurni integrati di cui al D.P.R e alle deliberazioni della Giunta regionale in materia di residenze sanitarie assistenziali e di centri diurni integrati, limitatamente al pagamento della quota sociale. d) soggiorno per non più di 30 giorni nell arco di un anno presso strutture autorizzate ai sensi dell art. 40 della L.R. 23/05 o presso residenze sanitarie assistenziali autorizzate, limitatamente al pagamento della quota sociale. e) attività sportive e/o di socializzazione 3.1 TIPOLOGIA DI SERVIZI DEI PIANI IN FAVORE DI PERSONE CON MENO DI 65 ANNI Per il finanziamento in favore di persone con meno di 65 anni rimangono valide le disposizioni di carattere generale della presente proposta. Possono essere finanziati i seguenti servizi: - servizio educativo; - assistenza personale e/o domiciliare; - soggiorno per non più di 30 giorni nell arco di un anno presso strutture autorizzate ai sensi dell art. 40 della L.R. 23 dicembre 2005, n. 23, o presso residenze sanitarie assistenziali autorizzate, limitatamente al pagamento della quota sociale. - accoglienza presso centri diurni autorizzati ai sensi dell articolo 40 della L.R. 23/2005 e presso centri diurni integrati di cui al D.P.R e alle deliberazioni della Giunta regionale in materia di residenze sanitarie assistenziali e di centri diurni integrati, limitatamente al pagamento della quota sociale. - attività sportive e/o di socializzazione. 4/12

10 3.2 TIPOLOGIA DI SERVIZI DEI PIANI IN FAVORE DEGLI ULTRASESSANTACINQUENNI Per il finanziamento dei piani in favore di persone ultrasessantacinquenni rimangono valide le disposizioni di carattere generale della presente proposta, mentre variano le tipologie di servizi previsti. Possono essere finanziati i seguenti servizi: - assistenza personale e/o domiciliare; - soggiorno per non più di 30 giorni nell arco di un anno presso strutture autorizzate ai sensi dell art. 40 della L.R. 23 dicembre 2005 n. 23 o presso residenze sanitarie assistenziali autorizzate, limitatamente al pagamento della quota sociale. - accoglienza presso centri diurni autorizzati ai sensi dell articolo 40 della L.R. 23/2005 e presso centri diurni integrati di cui al D.P.R e alle deliberazioni della Giunta regionale in materia di residenze sanitarie assistenziali e di centri diurni integrati, limitatamente al pagamento della quota sociale. 4. ARTICOLAZIONE DEL PIANO Ai fini della valutazione, per ciascun piano personalizzato la Scheda Salute - Allegato B della situazione personale deve essere compilata dal Medico di medicina generale o dal Medico di struttura pubblica o dal Medico convenzionato che ha in cura la persona con disabilità mentre la Scheda Sociale - Allegato C dall assistente sociale e dovrà essere firmata anche dal dirigente comunale delle politiche sociali oltre che dal destinatario del piano o l incaricato della tutela o titolare della patria potestà o amministratore di sostegno che dovrà compilare e firmare anche la relativa dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà. La Scheda Sociale Allegato C deve contenere i seguenti elementi: - indicazione dell eventuale frequenza scolastica e dell eventuale attività lavorativa, con specificazione del tipo di scuola/istituto e del contenuto dell attività lavorativa e precisazione delle ore di impegno; - carico assistenziale familiare e condizioni particolari di disagio; - descrizione degli interventi assistenziali e sanitari ordinari, già erogati da enti pubblici (Comune, PLUS, ASL, ecc.) o da associazioni regolarmente convenzionate, con l indicazione del numero delle ore settimanali fruite; - obiettivi e risultati attesi che si intendono perseguire per il miglioramento delle condizioni di vita e dei livelli di integrazione e socializzazione del disabile e della sua famiglia; - articolazione dell intervento complessivo: contenuti e tempi dell assistenza domiciliare, dell accoglienza temporanea presso strutture residenziali tutelari, dell inserimento diurno in Centri socio-riabilitativi con relativa distinzione delle prestazioni e servizi resi a titolo professionale e da 5/12

11 obiettori, e tenendo presenti le disposizioni di cui al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri Atto di indirizzo e coordinamento in materia di prestazioni socio-sanitarie ; - modalità di gestione. L allegato D dovrà essere compilato dal destinatario del piano o l incaricato della tutela o titolare della patria potestà o amministratore di sostegno. I suddetti allegati B, C e D rimangono agli atti degli uffici comunali. I dati di sintesi devono essere riportati nella scheda riepilogativa del piano personalizzato su supporto informatico che dovrà pervenire all Assessorato Igiene e Sanità e dell Assistenza sociale - Direzione Generale delle Politiche Sociali entro e non oltre il 10 febbraio CRITERI PER L ATTRIBUZIONE DEL PUNTEGGIO Ai fini dell assegnazione dei finanziamenti, al piano personalizzato è attribuito un punteggio secondo i seguenti criteri: 5.1 Punteggio rilevato attraverso la scheda Salute: massimo 50 punti secondo i punteggi riportati nella scheda Salute di cui all Allegato B 5.2 Punteggio rilevato attraverso la scheda Sociale: massimo: 50 punti secondo i seguenti parametri di seguito riportati: Età del disabile punteggio massimo: 10 Età Punti Oltre 65 1 Si attribuiscono 10 punti, indipendentemente dall età quando la disabilità è congenita o insorta entro i 14 anni per patologia acquisita e la patologia comporta una invalidità del 100% secondo la tabella di cui al Decreto Ministeriale - Ministero della Sanità - 5 febbraio 1992 "Approvazione della nuova tabella indicativa delle percentuali d'invalidità per le minorazioni e malattie invalidanti." (Pubblicato nella Gazz. Uff. 26 febbraio 1992, n. 47, S.O.) Servizi fruiti settimanalmente dal destinatario del piano punteggio massimo: 15 Ore settimanali di servizi fruiti punti 0-2 ore 15 Oltre 2 ore a 7 ore 12 Oltre 7 ore a 12 ore 8 6/12

12 Oltre 12 ore a 18 ore 4 Oltre 18 ore a 24 ore 2 Oltre 24 ore a 30 ore 1 Oltre 30 0 Il periodo di riferimento per il calcolo delle ore dei servizi fruiti è l anno Nei servizi fruiti non dovranno essere indicati i servizi erogati con i fondi della L. 162/1998, l assistenza scolastica di base stabilita e garantita per legge dalla L. 104/1992, né i servizi pagati privatamente e interamente dalle famiglie. Descrizione dei servizi (inserimenti lavorativi, riabilitativi, assistenziali, del tempo libero, trasporto ecc...) di cui fruisce la persona con disabilità grave con specificazione: - del soggetto erogatore - del numero di ore settimanali del servizio fruito - del numero di settimane annuali del servizio fruito Sono da sommare come ore settimanali di servizi fruiti le ore di asilo nido, le ore di scuola materna, le ore di corsi di formazione, le ore di assistenza domiciliare erogati da enti pubblici (Comuni, PLUS, ecc.) o da associazioni regolarmente convenzionate con enti pubblici, le ore di assistenza domiciliare integrata, le ore di assistenza in centri diurni, le ore di ricovero e/o soggiorno e/o accoglienza presso strutture pubbliche o private, le ore di frequenza in Centri di aggregazione sociale comunali, le ore di sport terapia fruite e le ore di altri eventuali servizi fruiti. Nel caso in cui il disabile, interessato al finanziamento svolga attività lavorativa, le ore di lavoro effettive verranno calcolate come servizi fruiti solo se fanno parte di un progetto di inserimento socio lavorativo o lavori socialmente utili. L elenco dei servizi fruiti nella tabella sotto riportata è a titolo puramente esemplificativo ma non esaustivo di tutti i possibili servizi che, se non riportati in elenco, dovranno essere cumulati e le relative ore riportate nell ultima riga della tabella (altri servizi fruiti). Servizio fruito Inserimento socio lavorativo, servizio civile Soggetto erogatore n. ore settimanali n. settimane annuali Asilo nido Scuola materna Corsi di formazione Fisioterapia Assistenza domiciliare erogata dal enti pubblici o da associazioni regolarmente convenzionate Assistenza domiciliare integrata Frequenza centri diurni (ANFFAS, Alzheimer, ecc.) Ricovero, soggiorno e/o accoglienza in struttura 7/12

13 pubblica o privata Frequenza Centri di aggregazione sociale comunali Trasporto Altri servizi fruiti (sport terapia, ecc.) Numero ore settimanali di servizi fruiti (media annua) Carico assistenziale familiare (calcolando la media annuale delle ore giornaliere) punteggio massimo: 14 Il periodo di riferimento per il calcolo delle ore effettive di carico familiare è l anno Carico familiare (ore) Punti sopra 23 ore 14 da 23 a 18 ore 10 da meno 18 a 15 ore 4 meno di 15 ore 1 Dal carico assistenziale familiare, assistenza garantita dai componenti il nucleo familiare, massimo 24 ore al giorno, dovranno essere detratte le ore di frequenza scolastica, le ore di asilo nido, le ore di scuola materna, le ore di corsi di formazione, le ore di lavoro effettuate (lavoro autonomo, lavoro dipendente o reinserimento socio lavorativo), le ore di assistenza domiciliare erogati da enti pubblici (Comuni, PLUS, ecc.) o da associazioni regolarmente convenzionate con enti pubblici, le ore di assistenza domiciliare integrata, le ore di assistenza in centri diurni, le ore di ricovero e/o soggiorno e/o accoglienza presso strutture pubbliche o private, le ore di frequenza in Centri di aggregazione sociale comunali, le ore di sport terapia fruite e tutte le altre ore in cui la persona con disabilità non è a carico della famiglia (es. colonia estiva, ecc.). Dovranno essere detratte altresì le ore di permesso dal lavoro fruite dai familiari nonché da parenti o affini entro il terzo grado, conviventi, previste dall art. 33 comma 3 della legge 104/1992 per assistenza alla persona con disabilità. L elenco dei della tipologia di carico assistenziale (servizi fruiti) che riducono il carico familiare elencati nella tabella sotto riportata è a titolo puramente esemplificativo ma non esaustivo di tutti i possibili servizi che riducono il carico assistenziale familiare. Eventuali altri servizi aggiuntivi dovranno essere cumulati e le relative ore riportate nell ultima riga della tabella (altri servizi fruiti). 8/12

14 Lavoro Carico Assistenziale (elenco servizi) Soggetto erogatore n. ore settimanali n. settimane annuali Frequenza scolastica Asilo nido Scuola materna Corsi di formazione Fisioterapia Assistenza domiciliare erogata dal enti pubblici o da associazioni regolarmente convenzionate Assistenza domiciliare integrata Frequenza centri diurni (ANFFAS, Alzheimer, ecc.) Permesso dal lavoro per L. 104/92 (art. 33 comma 3) Ricovero, soggiorno e/o accoglienza in struttura pubblica o privata Frequenza Centri di aggregazione sociale comunali Trasporto Altri servizi fruiti (sport terapia, ecc.) Numero ore giornaliere effettive di carico familiare (media annua) Particolari situazioni di disagio: punteggio massimo: punti = compresenza di più persone con disabilità grave nello stesso nucleo familiare che presentano il piano personalizzato; 6 punti = persone con disabilità grave che vivono sole; 4 punti = persone con disabilità grave che vivono con soli familiari di età superiore ai 75 anni o persone con disabilità grave che vivono con familiari affetti da gravi patologie da documentare con certificazione attestante la grave patologia corredata da esaustiva documentazione medica. 3 punti = famiglie con persona con disabilità grave a carico dove è presente un solo genitore o, in assenza di genitori, un familiare convivente; 1 punto = presenza nel nucleo familiare di altri figli sotto i tre anni. I punteggi relativi a particolari situazioni di disagio sono cumulabili fino ad un massimo di 11 punti. 6. ENTITA DEL FINANZIAMENTO E MODALITA DI COMPARTECIPAZIONE Dalla programmazione 2010 il finanziamento regionale dei Piani sarà strettamente correlato al reddito ISEE del nucleo familiare. 9/12

15 La Legge Regionale del 23 dicembre 2005, n. 23, all art. 27, prevede a carico dei soggetti destinatari dei servizi e degli interventi sociali la compartecipazione alla spesa determinata sulla base della valutazione della situazione economica equivalente (ISEE). Tale modalità troverà piena attuazione dal 2011 come indicato successivamente. Dal 2010 la soglia ISEE del nucleo familiare al di sotto della quale i soggetti destinatari dei servizi e degli interventi sociali erogati ai sensi della legge 162/98 sono esentati da ogni forma di compartecipazione è determinata in euro Per questa categoria di soggetti beneficiari con reddito ISEE familiare fino a euro i finanziamenti massimi concedibili sono assegnati sulla base della Tabella A. Per i soggetti con reddito ISEE del nucleo familiare oltre i euro, esclusivamente per il programma 2010, il finanziamento massimo concedibile verrà ridotto sulla base delle fasce di reddito ISEE e delle relative percentuali di riduzione indicate nella Tabella B di seguito riportata. Dal programma 2011 sarà applicato quanto previsto dalla L.R. 23/05 sulla compartecipazione al costo delle prestazioni da parte dei soggetti beneficiari e pertanto si individua una percentuale di compartecipazione sul finanziamento massimo concedibile del piano calcolata sulla base della seguente Tabella C di seguito riportata. TABELLA A FASCIA DI PUNTEGGIO MENO SESSANTACINQUENNI FINANZIAMENTO MASSIMO CONCEDIBILE ( ) ULTRASESSANTACINQUENNI FINANZIAMENTO MASSIMO CONCEDIBILE ( ) DA 100 A , ,00 DA 89 A , ,00 DA 79 A , ,00 DA 74 A , ,00 DA 69 A , ,00 DA 63 A , ,00 DA 54 A , ,00 MENO , ,00 Per i redditi ISEE superiori alla soglia minima di euro 9.000,00, la quota di riduzione del finanziamento dei soggetti destinatari verrà calcolata sulla base della seguente Tabella B esclusivamente per il programma /12

16 TABELLA B FASCE REDDITO ISEE PERCENTUALE DI RIDUZIONE DEL FINANZIAMENTO 1 Da 0 euro a 9.000,00 euro 0 2 Da 9.001,00 euro a ,00 euro 3% 3 Da ,00 euro a ,00 euro 6% 4 Da ,00 euro a ,00 euro 9% 5 Da ,00 euro a ,00 euro 12% 6 Da ,00 euro a ,00 euro 15% 7 Da ,00 euro a ,00 euro 20% 8 Da ,00 euro a ,00 euro 30% 9 Da ,00 euro a ,00 euro 45% 10 Da ,00 euro a ,00 60% 11 Oltre ,00 euro 80% Dal programma 2011 sarà applicato quanto previsto dalla L.R. 23/05 sulla compartecipazione al costo delle prestazioni da parte dei soggetti beneficiari e pertanto si prevede una percentuale di compartecipazione sul finanziamento totale del piano calcolata sulla base della seguente Tabella C. TABELLA C FASCE REDDITO ISEE PERCENTUALE COMPARTECIPAZIONE al costo delle prestazioni 1 Da 0 euro a 9.000,00 euro 0 2 Da 9.001,00 euro a ,00 euro 3% 3 Da ,00 euro a ,00 euro 6% 4 Da ,00 euro a ,00 euro 9% 5 Da ,00 euro a ,00 euro 12% 6 Da ,00 euro a ,00 euro 15% 7 Da ,00 euro a ,00 euro 20% 8 Da ,00 euro a ,00 euro 30% 9 Da ,00 euro a ,00 euro 45% 10 Da ,00 euro a ,00 60% 11 Oltre ,00 euro 80% 7. GESTIONE DEL PROGETTO Le modalità di gestione del progetto restano invariate rispetto alle indicazioni contenute nella deliberazione n. 28/16 del 2005 pertanto si potrà scegliere tra la gestione indiretta o la modalità diretta. 11/12

17 Poiché l obiettivo della legge 162/1998 è di alleggerire il carico assistenziale e sostenere le responsabilità di cura familiare la gestione del progetto non può essere affidata ai parenti conviventi nè a quelli indicati all art. 433 del Codice Civile. Su valutazione dell assistente sociale, per situazioni particolari e adeguatamente motivate, da parte del Dirigente dei servizi sociali comunali potrà essere richiesta alla Direzione generale Politiche Sociali apposita deroga a tale disposizione, esclusivamente in favore di familiari non conviventi la cui qualifica professionale sia adeguata all assistenza necessaria alla persona disabile. La deroga, se concessa, andrà a corredo del fascicolo documentale per successivi controlli. Tutte le pezze giustificative delle spese sostenute relative ai servizi usufruiti con il piano personalizzato dovranno essere consegnate al Comune dal destinatario del piano o dall incaricato della tutela o titolare della patria potestà o amministratore di sostegno. 8. CONTROLLO DEI PROGETTI Tutta la documentazione relativa all assegnazione dei punteggi, oltre le pezze giustificative delle spese sostenute, deve essere a corredo della pratica che rimane nel Comune a disposizione per i controlli. Il controllo della realizzazione del progetto e della documentazione a corredo del progetto personalizzato oltre la documentazione finanziaria è di competenza del Comune che gestisce il piano personalizzato. Dal 2011 verranno effettuati una serie di controlli, anche a campione, da parte della Direzione generale Politiche sociali per verificare la congruità dei punteggi assegnati nelle Schede allegate al piano personalizzato e l ammissibilità delle spese rendicontate. La Regione si riserva ulteriori controlli utilizzando anche il personale ASL territorialmente competente. 12/12

18 Allegato B alla Delib.G.R. n. 45/18 del SCHEDA SALUTE (da compilarsi a cura del Medico di Medicina Generale o Medico di struttura pubblica o Medico convenzionato) Per l attribuzione dei punteggi relativi ai bambini da 0 a 3 anni occorre considerate solo le voci significative per l età del bambino (es. attribuire punteggio 0 alla voce è capace di vestirsi o spogliarsi da solo? se anche i bambini non disabili della stessa età non ne sono capaci, come per il parlare, mangiare, camminare, fare il bagno da solo, ecc.) Cognome: Nome: Nato a: il: / / Sesso: Residente in: Via: n.: Codice Fiscale: Data di rilascio certificazione L. 104/92 art. 3 comma 3: / / Diagnosi: AREA A: Sensi e linguaggio 1. Presenta compromissione della capacità visiva e non correggibile da protesi? 0. Non presenta alcuna compromissione della capacità visiva 1. Presenta una parziale compromissione della capacità visiva (decimista) 2. Presenta una marcata compromissione della capacità visiva (ventesimista) 4. Presenta una totale compromissione della capacità visiva (cieco assoluto) 2. È in grado di distinguere e reagire coerentemente a voci, suoni, rumori? 0. Si 2. Parzialmente 3. Per nulla 3. È in grado di reagire coerentemente alle sollecitazioni di natura tattile? (es. E ipo/iper sensibile alle stimolazioni sensoriali)? 0. Si 2. Parzialmente 3. Per nulla 4. È in grado di parlare correttamente e coerentemente in modo comprensibile da terzi non familiari? 0. Si, è in grado (Espressione verbale soddisfacente) 2. Alcune volte (L articolazione della parola è molto difficoltosa, quasi incomprensibile) 4. No, non è mai in grado (Non vocalizza per niente o vocalizza per attirare l attenzione su di sé) AREA B: Esecuzione delle attività quotidiane Vestirsi e svestirsi 5. È capace di vestirsi e di spogliarsi da solo/a? Cioè di prendere i vestiti o il pigiama, di indossarli e toglierli? 0. È completamente autonomo nel vestirsi e svestirsi: non ha mai bisogno del minimo aiuto 1. Collabora, ma ha bisogno di aiuto o di supervisione 2. Va completamente assistito/a in tutto (Es. tetraplegico, focomelico, disabile intellettivo grave)

19 Alimentazione 6. Mangia senza bisogno di aiuto? 0. Si, è completamente autonomo 1. Necessita di aiuto parziale (per le operazioni più difficili quali tagliare, sbucciare) 2. Assistenza ed aiuto sono sempre necessari, va aiutato in tutto e va imboccato 7. Per l alimentazione necessita di particolare somministrazione dei pasti e preparazione dei cibi a causa di problemi di masticazione, deglutizione, digestione? Locomozione 0. No, non necessita di somministrazione, preparazione particolare dei cibi 1. Necessita di parziale somministrazione, preparazione dei cibi (si nutre con liquidi e cibi molli, qualche volta mangia cibi solidi) 2. Si, necessita di totale preparazione particolare dei cibi (Si nutre solo con liquidi e con cibi molli che digerisce con grande lentezza) 8. Riguardo alla locomozione: 0. E completamente autonomo nel camminare, nella locomozione 1. L andatura è instabile 2. L andatura è molto instabile, usa degli appoggi 3. Necessita di aiuto personale solo negli spostamenti più impegnativi (ad es. scendere le scale, entrare o uscire dal letto) 4. Necessita di aiuto personale anche per fare pochi passi 5 Non è in grado di deambulare autonomamente, neppure con la massima assistenza; o si muove sempre autonomamente in carrozzina 6. Si muove sempre in carrozzina con accompagnatore. Oppure presenta iperattività costante (da autismo e/o da sindromi collegate) 7. E allettato Orientamento spaziale 9. E in grado di orientarsi nell ambiente circostante in autonomia? 0. Si, è in grado di orientarsi 1. E incerto 2. No, non è in grado di orientarsi Prensione e manualità 10. Riesce a individuare, afferrare, mantenere e manipolare gli oggetti? 0. Con sicurezza 1. Parzialmente 2. Non riesce nell esecuzione di operazioni manuali complesse 4. Non vi riesce per niente Igiene personale, continenza 11. È capace di fare il bagno da solo/a, lavarsi, sistemarsi? 0. Si, è completamente autonomo/a nell'igiene personale 1. Deve essere aiutato/a o assistito/a parzialmente 2. Deve essere aiutato/a in tutto, necessita di assistenza completa 12. Ha incontinenza urinaria? 0 Mai 1. Talvolta 2. Sempre 13. Possiede il controllo degli sfinteri? 0. Possiede il controllo completo

20 1. Possiede il controllo parziale 2. Non possiede per nulla il controllo sfinterico Reazioni emotive, comunicazione, comprensione AREA C: Vita di relazione 14. Esprime ed attua sentimenti, atteggiamenti e comportamenti adeguati e consoni alle situazioni ambientali e ai contesti sociali (ad esempio non esprime e non attua atteggiamenti/comportamenti di autodifesa da pericoli, o comportamenti stereotipati, o di auto/etero aggressività, ecc.)? 0. Si 1. Parzialmente e con difficoltà 2. Per nulla 15. Riesce sempre a farsi capire dagli altri e a far capire cosa vuole nei rapporti interpersonali? (farsi capire/far capire = indicare, descrivere, spiegare, precisare, comprendere) 0. Si 1. Parzialmente e con difficoltà 3. Per nulla Memoria, Orientamento Temporale, Concentrazione 16. Ha il senso dell orientamento temporale? 0. Si 1. Parzialmente 2. No 17. È in grado di mantenere l attenzione e la concentrazione rispetto ad un dato compito/attività? 0. Si 1. Parzialmente 2. No 18. E in grado di ricordare in modo da poter svolgere e gestire le attività quotidiane in autonomia? 0. Si 1. Parzialmente 2. No PUNTEGGIO TOTALE Il Medico (Timbro e firma)

21 SCHEDA SOCIALE Allegato C alla Delib.G.R. n. 45/18 del (In base alla normativa vigente qualunque dichiarazione mendace comporta sanzioni penali, nonché l esclusione dal finanziamento del progetto e l eventuale rimborso delle somme indebitamente percepite. La Regione si riserva di effettuare i controlli sulla veridicità delle dichiarazioni) La compilazione della presente scheda compete all assistente sociale in collaborazione con il destinatario del piano o l incaricato della tutela o titolare della patria potestà o amministratore di sostegno COMUNE DI CODICE UTENTE DESTINATARIO DELL INTERVENTO Cognome Nome Nato a il / / Sesso Residente in Via n. Domicilio (se diverso dalla residenza) Via Codice Fiscale Il destinatario ha già realizzato un progetto L. 162/98? SI NO Reddito ISEE del nucleo familiare: euro,00 n. Provvidenze percepite dal destinatario del piano (vedasi allegato D): totale annuo:,00 1. Età del disabile: Data rilascio L. 104/1992, art. 3 comma 3: / / Data accert. art. 3, c. 3 L. 104/1992: / / Handicap grave congenito o insorto entro i 14 anni per patologia acquisita: SI NO 2. Servizi fruiti settimanalmente dal destinatario del piano Il periodo di riferimento per il calcolo delle ore effettive di servizi fruiti è l anno 2010 Nei servizi fruiti non dovranno essere indicati i servizi erogati con i fondi della L. 162/98, l assistenza scolastica di base stabilita e garantita per legge dalla L. 104/92, né i servizi pagati privatamente e interamente dalle famiglie. L elenco dei servizi fruiti nella tabella sotto riportata è a titolo puramente esemplificativo ma non esaustivo di tutti i possibili servizi che, se non riportati in elenco, dovranno essere cumulati e le relative ore riportate nell ultima riga della tabella (altri servizi fruiti). Servizio fruito Soggetto erogatore n. ore settimanali Inserimento socio lavorativo, servizio civile Asilo nido Scuola materna Corsi di formazione Fisioterapia Assistenza domiciliare erogata dal enti pubblici o da associazioni regolarmente convenzionate Assistenza domiciliare integrata Frequenza centri diurni (ANFFAS, Alzheimer, ecc.) Ricovero, soggiorno e/o accoglienza in struttura pubblica o privata Frequenza Centri di aggregazione sociale comunali Trasporto Altri servizi fruiti (sport terapia, ecc.) Numero ore settimanali di servizi fruiti (media annua) n. settimane annuali 1

22 Sono da sommare come ore settimanali di servizi fruiti le ore di asilo nido, di scuola materna, di corsi di formazione, di assistenza domiciliare erogati da enti pubblici (Comuni, PLUS, ecc.) o da associazioni regolarmente convenzionate con enti pubblici, le ore di assistenza domiciliare integrata, le ore di assistenza in centri diurni, le ore di ricovero e/o soggiorno e/o accoglienza presso strutture pubbliche o private e le ore di sport terapia fruite con programmi finanziati dalla regione. Nel caso in cui il disabile interessato al finanziamento svolga attività lavorativa le ore di lavoro effettive verranno calcolate come servizi fruiti solo se fanno parte di un progetto di inserimento socio lavorativo o lavori socialmente utili. Eventuali altri servizi aggiuntivi dovranno essere cumulati e le relative ore riportate nell ultima riga della tabella sotto riportata (altri servizi fruiti). 3. Carico assistenziale familiare Ore giornaliere di cura dedicate dai familiari alla persona con disabilità: Indicare quante ore il disabile grave è totalmente assistito dai familiari. (ad esempio se si tratta di un disabile che va a scuola, bisognerà indicare il numero di ore giornaliere ottenute sottraendo alle 24 ore della giornata le ore di frequenza scolastica; analogamente si dovrà fare per gli altri servizi fruiti) Composizione del nucleo familiare: Cognome Nome Età Relazione di numero di ore giornaliere Parentela di assistenza dedicate alla persona con disabilità Dal carico assistenziale familiare, massimo 24 ore al giorno, dovranno essere detratte le ore di frequenza scolastica, di asilo nido, di scuola materna, di corsi di formazione, di lavoro effettuate (lavoro autonomo, lavoro dipendente o reinserimento socio lavorativo), di assistenza domiciliare erogate da enti pubblici (Comuni, PLUS, ecc.) o da associazioni regolarmente convenzionate con enti pubblici, le ore di assistenza domiciliare integrata, le ore di assistenza in centri diurni, le ore di ricovero in strutture pubbliche o private e tutte le altre ore in cui la persona con disabilità non è a carico della famiglia (es. colonia estiva, trasporto, sport terapia ecc.). Dovranno essere detratte altresì le ore di permesso dal lavoro, fruite dai familiari nonché da parenti o affini entro il terzo grado, conviventi, previste dall art. 33 comma 3 della legge 104/1992 per assistenza alla persona con disabilità. Il periodo di riferimento per il calcolo delle ore effettive di carico assistenziale familiare è l anno Non vanno in detrazione del carico assistenziale familiare le ore dei servizi fruiti con gli interventi programmati nel progetto predisposto ai sensi della L. 162/98. L elenco della tipologia di carico assistenziale (servizi fruiti) che riducono il carico familiare elencati nella tabella sotto riportata è a titolo puramente esemplificativo ma non esaustivo di tutti i possibili servizi che riducono il carico assistenziale familiare. Eventuali altri servizi aggiuntivi dovranno essere cumulati e le relative ore riportate nell ultima riga della tabella sotto riportata (altri servizi fruiti). 2

23 Carico Assistenziale Soggetto erogatore n. ore settimanali Lavoro Frequenza scolastica Asilo nido Scuola materna Corsi di formazione Fisioterapia Assistenza domiciliare erogata da enti pubblici o da associazioni regolarmente convenzionate Assistenza domiciliare integrata Frequenza centri diurni (ANFFAS, Alzheimer, ecc.) Permesso dal lavoro per L. 104/92, art. 33 comma 3 Ricovero, soggiorno e/o accoglienza in struttura pubblica o privata Frequenza Centri di aggregazione sociale comunali Trasporto Altri servizi fruiti (sport terapia, ecc.) n. settimane annuali Ore giornaliere effettive di carico familiare (media annua) 4. Particolari situazioni di disagio 10 punti = compresenza di più persone con disabilità grave nello stesso nucleo familiare che presentano il piano personalizzato; 6 punti = persone con disabilità grave che vivono sole 4 punti = persone con disabilità grave che vivono con soli familiari di età superiore ai 75 anni o persone con disabilità grave che vivono con familiari affetti da gravi patologie da documentare con certificazione attestante la grave patologia corredata da esaustiva documentazione medica. 3 punti = famiglie con persona con disabilità grave a carico dove è presente un solo genitore o, in assenza di genitori, un familiare convivente; 1 punto = presenza nel nucleo familiare di altri figli sotto i tre anni. I punteggi relativi a particolari situazioni di disagio sono cumulabili fino ad un massimo di 11 punti. 5. Obiettivi del progetto e risultati attesi Descrizione degli obiettivi che si intendono perseguire in termini di alleggerimento del carico assistenziale familiare, inserimento e integrazione sociale, miglioramento della qualità della vita e dei risultati attesi per la persona e la famiglia nella concreta realizzazione del progetto 3

24 6. Tipologia di intervento richiesto Indicazione e descrizione degli interventi che si propone di attivare per il raggiungimento degli obiettivi secondo le diverse tipologie previste: A. servizio educativo B. assistenza personale e/o domiciliare C. accoglienza presso centri diurni o centri diurni integrati D. soggiorno per non più di 30 giorni nell arco dell anno in strutture residenziali autorizzate E. attività sportive e/o di socializzazione 7. Situazione economica La valutazione della capacità economica del nucleo familiare, al fine della compartecipazione al costo delle prestazioni sociali è effettuata attraverso l Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE), in riferimento al nucleo familiare di appartenenza secondo i criteri specificati nel DPCM , n. 242, emanato in attuazione degli artt. 1 comma 3, e 2 comma 3 del D. Lgs 31 marzo 1998 n. 109, come modificato dal D. Lgs 3 maggio 2000, n Dovrà quindi essere presentato a corredo del piano il modello ISEE del nucleo familiare che rimane agli atti degli uffici comunali per i successivi riscontri. In caso di mancata presentazione del modello ISEE sarà applicata l aliquota massima di riduzione o di compartecipazione. L applicazione dell ISEE consente di adeguare la modalità di servizio e la sua contribuzione alla reale situazione familiare e si prevede, per casi particolari accertati dal Comune, un eventuale contribuzione del Comune stesso. 8. Gestione Diretta (la realizzazione del piano è gestita dal comune di residenza del destinatario del piano) Indiretta (la realizzazione del piano è affidata alla famiglia) Specificare se il servizio è realizzato attraverso l assunzione diretta di un operatore in base al CCN di lavoro domestico o attraverso una convenzione con un libero professionista o cooperative/associazioni operanti nel settore. Per ciascun piano, sia in gestione diretta sia indiretta, deve essere acquisita e custodita dal Comune, per successivi riscontri, la documentazione contabile finanziaria dei servizi erogati. 9. Piano di spesa Per gli interventi di tipo A., B., e C. il piano di spesa deve essere articolato in base al numero di ore settimanali ed annuali di assistenza con specificazione del numero degli operatori impiegati e della loro qualifica professionale. Le spese previste nel progetto personalizzato devono essere rendicontate e tutta la documentazione deve essere verificata dal Comune come spesa ammissibile e custodita nella pratica per riscontri successivi. Costo totale del piano: euro,00 L Assistente Sociale del Comune Il Dirigente responsabile del Servizio Il destinatario del piano o l incaricato della tutela o titolare della patria potestà o amministratore di sostegno 4

2) a confermare una disponibilità di risorse sufficienti a garantire il livello della spesa effettiva del 2010;

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