DISTRETTO SOCIO ASSISTENZIALE A COMUNE CAPOFILA ALATRI (FR)
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1 DISTRETTO SOCIO ASSISTENZIALE A COMUNE CAPOFILA ALATRI (FR) PIANO DI ZONA 2013 ALLEGATO A: Piano di Zona Piano Distrettuale per i Piccoli Comuni
2 INDICE PAGINA AGGIORNAMENTO DATI DEMOGRAFICI: Punto 1 Descrizione del territorio 4 Punto 2 Descrizione del territorio dal punto di vista demografico 5 TABELLA 1 Rilevazione demografica popolazione generale 6 Distribuzione per fasce d età popolazione generale 7 TABELLA 2 Indici demografici popolazione generale 8 Distribuzione per sesso e fasce d età popolazione generale 9 TABELLA 3 Rilevazione demografica popolazione comunitaria 10 TABELLA 4 Indici demografici popolazione extra-comunitaria 12 TABELLA 5 Rilevazione demografica popolazione extra-comunitaria per nazionalità 13 TABELLA 6 - Nuove residenze assegnate cittadini comunitari ed extra-comunitari 19 SCHEDE PROGETTUALI PIANO DI ZONA: 01 Struttura di Piano Segretariato Sociale Servizio Sociale Professionale Telesoccorso Residenzialità Minori Domiciliare Non Autosufficienza e LAB Centro Diurno Alzheimer L.162/ Comunità Alloggio Disabili Adulti La Parola ai Ragazzi Officina Piccole e Grandi Imprese Agricoltura Sociale Filo d Arianna-Contrasto alla Povertà Prestazioni Leggere Trasporto Occasionale 84 SCHEDA ECONOMICO FINANZIARIA PIANO DI ZONA 88 SCHEDE PROGETTUALI PIANO PICCOLI COMUNI: B.01 Segretariato Sociale Biancaneve 90 B.02 Assistenza Domiciliare Protetta Biancaneve 94 B.03 Trasporto Biancaneve 98 SCHEDA ECONOMICO FINANZIARIA PIANO PICOLI COMUNI 102 2
3 CONTATTI DISTRETTO SOCIO ASSISTENZIALE A Piazza Caduti di Nassiriya s.n.c Alatri (FR) TEL /211/213 FAX distrettosocioass@comune.alatri.fr.it sito internet: Responsabile Servizi Sociali Distrettuali: Dr.ssa Paola Manchi Assessore Servizi Sociali Distrettuali: Dr. Fabio di Fabio 3
4 1. Descrizione del territorio (geografica, urbanistica, produttiva, ecc.) Il Distretto Socio-Assistenziale A, con Comune capofila Alatri, comprende un totale di 15 comuni: Acuto, Alatri, Anagni, Collepardo, Filettino, Fiuggi, Guarcino, Paliano, Piglio, Serrone, Sgurgola, Torre Cajetani, Trevi nel Lazio, Trivigliano, Vico nel Lazio. I comuni del Distretto A misurano una estensione territoriale totale di 656,28 kmq. Il territorio è caratterizzato da due strutture morfologiche: i rilievi collinari dei monti Ernici, sui quali si addossano la gran parte dei comuni del Distretto, fatta eccezione per il comune di Sgurgola, addossato sul rilievo collinare dei monti Lepini ed una serie di piccoli centri urbani dislocati sui rilievi pre-appenninici che delineano il naturale confine con l Abruzzo. In un analisi generale, il territorio presenta sicuramente una serie di potenzialità turistiche, culturali ed artigianali. In passato la zona ha goduto di una imprenditoria non autoctona alla cui origine era la grande industria del nord finanziata per lo sviluppo dell area grazie ai fondi della ex cassa del mezzogiorno. La forte recessione economica ed industriale che ha investito tutta l area provinciale della Valle del Sacco, il fenomeno della globalizzazione e l alta competitività dei mercati mondiali hanno provocato e determinato il fallimento e la chiusura di grossi impianti e realtà industriali con i relativi indotti. Da qui l emergere ed il consolidarsi di uno stato di crisi e di disoccupazione importanti e fortemente estesi e trasversali tra la diverse fasce di popolazione determinando una condizione di disagio ed impoverimento delle famiglie ed un aumento dei bisogni sociali. In tale contesto, la valorizzazione delle risorse del territorio ed in particolare delle potenzialità agricole e turistiche appare come una delle aree da analizzare per trovare soluzioni di inserimento lavorativo. Tale scenario futuro di impegno e valorizzazione del territorio richiede tuttavia la risoluzione di un altro importante retaggio della politica industriale che non tenendo affatto nel debito conto la salvaguardia e la tutela ambientale, ha determinato una vera e propria emergenza relativa all inquinamento del territorio. Il territorio presenta inoltre problemi inerenti la mobilità, in particolare per i centri montani distanti dall autostrada, dalla linea ferroviaria e dalle principali arterie stradali. Le principali vie di comunicazione, rappresentate dall Autostrada A-1, dalla S.S.6 Casilina e dalla linea ferroviaria Roma-Cassino, sono decentrate rispetto alla gran parte dei comuni; tutti i centri montani rimangono quindi molto distanti e lontani da esse. Nella stessa zona geografica insiste anche la principale area industriale del territorio (Valle del Sacco), mentre nell area montana più interna i collegamenti sono notevolmente più scarsi. La mobilità, soprattutto in tale zona, non è affatto facilitata dal servizio di trasporto pubblico, che risulta carente sia rispetto ai collegamenti che al numero di corse giornaliere. Per i residenti nei centri montani risulta dunque piuttosto problematico l accesso ai luoghi di lavoro ed alla rete dei servizi sanitari e scolastici concentrati nei centri più grandi di Alatri, Anagni e Fiuggi. Tali disagi si acuiscono, nella zona montana, nella stagione invernale allorché, per la rigidità del clima, le strade sono più impervie a causa del gelo e della neve. Ulteriore caratteristica del territorio distrettuale è rappresentata da campagne molto popolate e dal famoso fenomeno definito case sparse che accentua la necessità di una rete di trasporto più capillare. 4
5 L insieme di tali fattori determina un notevole disagio per la popolazione residente ed in particolare per le fasce più deboli (portatori di handicap, anziani, minori e giovani) che per poter fruire ed accedere ai servizi sanitari (Presidi ospedalieri; ASL e servizi riabilitativi) e sociali (servizi socioricreativi, di orientamento; centri di formazione professionale; Caf; INPS, Istituti scolastici ecc. ) devono nella gran parte dei casi recarsi nei due centri più grandi di Alatri ed Anagni. 2. Descrizione del territorio dal punto di vista demografico 1 La popolazione totale del Distretto aggiornata alla data del 31/05/13 è di abitanti, con nuclei familiari, di cui (il 28,25%) con figli minori. La popolazione è distribuita in due grandi centri urbani: Alatri (ab ) ed Anagni (ab ), il centro di interesse termale e turistico di Fiuggi (ab ) e la cittadina di Paliano (ab.8.363) e tutta una serie di piccoli centri prevalentemente montani, di cui 7 con una popolazione inferiore alle unità, ovvero Acuto, Collepardo, Filettino, Guarcino, Torre Cajetani, Trivigliano, Trevi nel Lazio, e 4 con una media di abitanti lievemente superiore: Piglio, Serrone, Sgurgola e Vico nel Lazio. Dal punto di vista demografico, l analisi della distribuzione della popolazione per sesso fa rilevare globalmente una maggiore presenza femminile, pari a unità (incidenza del 50,73%), a fronte di quella maschile pari a unità (incidenza del 49,27%), ma questo esclusivamente in ragione della maggiore longevità femminile, difatti fino ai 65 anni la distribuzione è opposta (50,44% maschi e 49,56% femmine), mentre dai 65 anni in su si rileva il 43,86% di incidenza maschile contro il 56,14% femminile. La popolazione minorile (0-17 anni) conta sul territorio distrettuale unità con una incidenza sulla popolazione generale pari al 16,33%, mentre gli anziani ultrasessantacinquenni ammontano ad unità con un incidenza del 17,79%, dato che conferma la tendenza all invecchiamento della popolazione. I Comuni nei quali si rileva la maggior incidenza di popolazione di ultra 65enni sono: Filettino (24,11%) e Guarcino (22,99%) e Trevi nel lazio ( 22,63%), mentre la maggior incidenza di minori si può osservare nei Comuni di: Trivigliano (17,39%) : Alatri (17,28%), Anagni ( 16,77%) e Sgurgola (16,74%). La popolazione extra-comunitaria sul territorio distrettuale ammonta in totale a residenti con n. 712 nuclei familiari. L incidenza sulla popolazione generale è pari al 2,3%. Le nazionalità maggiormente rappresentate sono: albanese (854 unità), marocchina (228 unità), nigeriana (175 unità) ed ucraina (113 unità), concentrate soprattutto nei centri di Anagni, Alatri, Sgurgola e Fiuggi. La popolazione comunitaria residente ammonta a n unità con n nuclei familiari e con una incidenza sulla popolazione generale pari al 4,4%. E presente in particolare la nazionalità rumena che conta su tutto il territorio unità. La presenza massiccia di tale nazionalità si rileva soprattutto nel comune di Alatri (1.729 unità). Infatti soltanto in questo Comune si concentra il 46,22% di tutti i rumeni residenti sul Distretto A. Inoltre, nel periodo dal 01/01/13 al 31/05/13 si sono registrati n 194 nuovi ingressi di cittadini stranieri (comunitari e non) di cui n. 98 di cittadini di nazionalità rumena pari al 50,52% delle residenzeassegnate. 5 1 Se disponibili specificare i dati relativi alla popolazione censita, alla popolazione residente per classi di età (0-14, 15-64, 65 e oltre), alla densità di popolazione, alle famiglie e al numero medio di componenti, agli stranieri con permesso di soggiorno e ai minori stranieri residenti 5
6 Tabella 1 RILEVAZIONE DEMOGRAFICA POPOLAZIONE GENERALE DISTRETTO SOCIO-ASSISTENZIALE A Al 31/05/ oltre 65 TOTALE Acuto Alatri Anagni Collepardo Filettino Fiuggi Guarcino Paliano Piglio Serrone Sgurgola Torre C Trevi nel L Trivigliano Vico nel L TOT
7 DISTRIBUZIONE PER FASCE DI ETA POPOLAZIONE GENERALE DISTRETTO SOCIO-ASSISTENZIALE AL 31/05/13 Acuto Alatri Anagni Collepard Filettino Fiuggi Guarcino Paliano Piglio Serrone Sgurgola Torre C. Trevi nel L. Trivigliano Vico nel L. MINORI ADULTI ANZIANI 7
8 Tabella 2 - INDICI DEMOGRAFICI POPOLAZIONE GENERALE DISTRETTO SOCIO-ASSISTENZIALE A AL 31/05/ oltre 65 TOTALI M F M F M F M F M F M F M F M F M F M F M F M F T Acuto Alatri Anagni Collepardo Filettino Fiuggi Guarcino Paliano Piglio Serrone Sgurgola Torre C Trevi nel L Trivigliano Vico nel L TOT incidenza 3,48 2,89 3,60 3,53 2,83 8,90 13,47 15,87 14,93 12,70 17,79 49,27 50,73 minori Tot nuclei familiari residenti incidenza 16,33 di cui con figli minori ,25% 8
9 DISTRIBUZIONE PER SESSO E PER FASCE DI ETA POPOLAZIONE GENERALE DISTRETTO SOCIO-ASSISTENZIALE A maschi femmine distribuzione generale femmine 51% maschi 49% oltre 65 distribuzione fino a 65anni distribuzione >65anni femmine 50% maschi 50% femmine 56% maschi 44% 9
10 Tabella 3 RILEVAZIONE DEMOGRAFICA POPOLAZIONE COMUNITARIA DISTRETTO SOCIO-ASSISTENZIALE A Al 31/05/13 COMUNE PAESE COMUNITARIO Acuto Alatri Anagni Collep. Filettino Fiuggi Guarcino Paliano Piglio Serrone Sgurgola Torre C. Trevi n.l. Trivigl. Vico n.l. TOTALE INCIDENZA% NUCLEI FAMILIARI Romania , Polonia ,99 55 Bulgaria ,62 38 Regno Unito ,44 6 Francia ,37 11 Spagna ,34 11 Germania ,32 10 Ungheria ,12 4 Estonia ,1 1 Grecia ,075 1 Lituania ,075 1 Portogallo ,025 1 Belgio ,025 1 Slovacchia ,125 3 Austria ,
11 COMUNE PAESE COMUNITARIO Acuto Alatri Anagni Collep. Filettino Fiuggi Guarcino Paliano Piglio Serrone Sgurgola Torre C. Trevi n.l. Trivigl. Vico n.l. TOTALE INCIDENZA% NUCLEI FAMILIARI Danimarca ,025 1 Irlanda ,025 1 Lettonia ,00 0 Repubblica Ceca ,025 0 Svezia ,025 1 Cipro ,00 0 Finlandia ,00 0 Lussemburgo ,00 0 Malta ,00 0 Paesi Bassi ,00 0 Slovenia ,00 0 TOTALE POPOLAZIONE COMUNITARIA RESIDENTE POPOLAZIONE COMUNITARIA RESIDENTE distribuzione per nazionalità incidenza sulla popolazione generale 3% 2% 2% 4% Romania Polonia Bulgar ia comunitari pop gen. Altro 93% 96% 11
12 Tabella 4 INDICI DEMOGRAFICI POPOLAZIONE EXTRA-COMUNITARIA DISTRETTO SOCIO-ASSISTENZIALE A Al 31/05/ > 65 TOT M F M F M F M F M F M F M F M F M F M F M F M F TOTALE Acuto O Alatri Anagni Collepardo Filettino Fiuggi Guarcino Paliano Piglio Serrone Sgurgola Torre C Trevi nel L Trivigliano Vico nel L TOT
13 Tabella 5 RILEVAZIONE DEMOGRAFICA POPOLAZIONE EXTRA-COMUNITARIA PER NAZIONALITA Al 31/05/13 COMUNE NUCLEI NAZIONALITA' Acuto Alatri Anagni Collep. Filettino Fiuggi Guarcino Paliano Piglio Serrone Sgurgola Torre C. Trevi n.l. Trivigl. Vico n.l. TOTALE INCIDENZA% FAMILIARI Albania , Marocco ,75 79 Ucraina ,33 50 Nigeria ,25 61 Equador ,49 17 Moldavia ,02 23 Cina ,75 13 Tunisia ,60 16 Filippine ,60 7 Kosovo ,51 8 Macedonia ,70 15 Brasile ,65 9 Congo ,93 16 Egitto ,79 15 India ,
14 COMUNE NUCLEI NAZIONALITA' Acuto Alatri Anagni Collep. Filettino Fiuggi Guarcino Paliano Piglio Serrone Sgurgola Torre C. Trevi n.l. Trivigl. Vico n.l. TOTALE INCIDENZA% FAMILIARI Nepal ,09 1 Cuba ,61 8 Apolide ,05 1 Russia ,61 6 USA ,38 7 Serbia ,80 5 Algeria ,80 5 Perù ,85 8 Colombia ,66 8 Pakistan ,85 3 Sri Lanka ,75 8 R.Dominic ,71 5 Tanganica ,05 1 C. Avorio ,33 3 Messico ,38 2 Banglad ,38 4 Croazia ,14 3 Capoverde ,
15 COMUNE NUCLEI NAZIONALITA' Acuto Alatri Anagni Collep. Filettino Fiuggi Guarcino Paliano Piglio Serrone Sgurgola Torre C. Trevi n.l. Trivigl. Vico n.l. TOTALE INCIDENZA% FAMILIARI Argentina ,19 3 Camerun ,14 2 Guinea ,24 3 Thailandia ,33 1 Bielorussa ,28 3 Liberia ,14 1 Libia ,33 1 Benin ,05 1 Uganda ,28 2 Bosnia ,19 1 Ghana ,38 4 Giappone ,14 1 Iran ,14 2 Kazakistan ,05 1 Venezuela ,05 0 Etiopia ,24 0 Kenia ,09 0 Paraguay ,
16 COMUNE NUCLEI NAZIONALITA' Acuto Alatri Anagni Collep. Filettino Fiuggi Guarcino Paliano Piglio Serrone Sgurgola Torre C. Trevi n.l. Trivigl. Vico n.l. TOTALE INCIDENZA% FAMILIARI Senegal ,09 2 Togo ,19 3 Uruguay ,09 1 Angola ,05 0 Australia ,05 0 Bolivia ,05 1 Corea Sud ,00 0 Georgia ,14 3 Sud Africa ,14 1 Honduras ,05 0 Cile ,05 1 Somalia ,14 3 Namibia ,05 1 Nicaragua ,05 1 Lettonia ,05 1 R.S.Marino ,05 1 Rwanda ,05 0 Burkina F ,
17 COMUNE NUCLEI NAZIONALITA' Acuto Alatri Anagni Collep. Filettino Fiuggi Guarcino Paliano Piglio Serrone Sgurgola Torre C. Trevi n.l. Trivigl. Vico n.l. TOTALE INCIDENZA% FAMILIARI Svizzera ,14 1 Turchia ,05 0 TOTALE
18 POPOLAZIONE EXTRA-COMUNITARIA RESIDENTE POPOLAZIONE EXTRA-COMUNITARIA RESIDENTE distribuzione per nazionalità incidenza sulla popolazione generale 31% 8% 2% 5% 11% 40% Albania Marocco Ucraina Moldavia Cina Nigeria Altri 98% 2% extra-comun pop gen. 3% 18
19 Tabella 6 NUOVE RESIDENZE ASSEGNATE A CITTADINI COMUNITARI ED EXTRA-COMUNITARI Dal 01/01/13 al 31/05/13 COMUNE NAZIONALITA' Acuto Alatri Anagni Collep. Filettino Fiuggi Guarcino Paliano Piglio Serrone Sgurgol Torre C. Trevi n.l. Trivigl. Vico n.l. TOT INCIDENZA% NUCLEI FAMILIARI Romania ,52 50 COMUNITARI Polonia ,52 1 Bulgaria ,55 3 Slovenia ,52 1 Ungheria ,52 1 Cuba ,03 2 Albania ,82 13 Cina ,64 3 EXTRA-COMUNITARI Equador ,52 1 Nigeria ,12 4 Perù ,03 2 Congo ,03 2 Egitto ,03 2 Marocco ,73 5 Moldavia ,
20 COMUNE NAZIONALITA' Acuto Alatri Anagni Collep. Filettino Fiuggi Guarcino Paliano Piglio Serrone Sgurgol Torre C. Trevi n.l. Trivigl. Vico n.l. TOT INCIDENZA% NUCLEI FAMILIARI Ucraina ,12 5 C.Avorio ,03 1 Filippine ,03 1 India ,03 2 Brasile ,52 1 R.Dominicana ,52 0 Banglad ,52 1 Pakistan ,03 1 Tanganica ,52 0 Tunisia ,03 1 Cile ,03 1 Benin ,52 1 Macedonia ,52 1 USA ,52 1 TOT
21 PIANO DI ZONA 2013 SCHEDE PROGETTUALI 21
22 MODULO PER PROGETTO NR.1 ANNO 2013 TITOLO DEL PROGETTO Struttura di Piano 2. Progetto già avviato X Sì No 3. Tipologia di servizio X Istituzionale Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Multiutenza 5. Macrotipologia Ufficio di Piano 6. Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l utenza di riferimento Il progetto garantisce continuità al sistema integrato di interventi e servizi sociali sul territorio distrettuale. 7. Descrizione delle attività e delle prestazioni erogate dal servizio La struttura di Piano/Ufficio di Piano, in collaborazione con i servizi territoriali e con tutti gli attori coinvolti nel sistema di rete, individua azioni, promuove iniziative ed elabora proposte progettuali per il conseguimento degli obiettivi indicati dalla L. 328/00, per garantire al cittadino le prestazioni che rappresentano i LIVEAS. Il servizio è volto a realizzare, attraverso opportune forme di coordinamento, l integrazione tra i Comuni, tra i Comuni e l Asl, tra pubblico e privato sociale, 8. Costo del servizio (totale) , Importo finanziato con risorse assegnate dalla Regione Lazio ,96 22
23 9. Bacino di utenza - Distrettuale X - Sub distrettuale (specificare i Comuni) - Comunale (specificare il Comune) 10. Tipologia di utenza intera popolazione distrettuale 11. Obiettivi del progetto garantire la piena funzionalità del sistema integrato dei servizi sociali e socio-sanitari su tutto il territorio distrettuale 13. Tempi di attuazione (data inizio data fine) 01/01/ /12/ Tipologia di strutture Numero strutture _ _ _ 15. Numero utenti nel Intera popolazione distrettuale 16. Utenza annuale prevista Intera popolazione distrettuale 17. Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato Viene servita l intera popolazione distrettuale secondo le fasce di fabbisogno rilevate 18. Criteri di individuazione dell utenza Rilevazione dei bisogni del territorio e programmazione degli interventi attraverso la capillare attivazione del sistema di rete e attraverso sistemi informativi standardizzati. 9. Ente attuatore - Ente capofila del Distretto X - Altro Comune del Distretto (specificare ) - Altro Comune del Distretto (specificare ) 23
24 20. Soggetto erogatore del servizio Agenzia di somministrazione lavoro 21. Personale coinvolto - Amministrativi _ _ X - Assistenti sociali _ _ X - Sociologi _ _ _ - Psicologi _ _ X - Pedagogisti _ _ _ - Educatori professionali _ _ _ - Operatori socio-sanitari _ _ _ - Volontari _ _ _ - Mediatori culturali _ _ _ - Altre figure (specificare ) _ _ _ 22. Sede della struttura e/o dell attività Distretto 21. Esistono strumenti valutazione e controllo della qualità del servizio? In caso positivo, quali riscontri si sono avuti da parte dell utenza? - Schede di rilevazione di accesso dell utenza ai servizi ed analisi della domanda; - verifica periodica dei risultati; - rilevazioni statistiche - riunioni di equipe 22. Esiste compartecipazione da parte degli utenti? - Sì, totalmente - Sì, parzialmente - No X 23. Quali sono le modalità di integrazione con la ASL? Attività di interfaccia e collegamenti con l ufficio distrettuale di coordinamento sociale delle varie aree Dipartimentali territoriali e distrettuali della ASL e con i PUA. Attività di programmazione, supervisione e monitoraggio e modalità operative integrate per quanto di competenza. Costituzione di gruppi di lavoro integrati per aree specifiche di competenza. 24
25 24. Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti: specificare i costi Struttura di Piano Finanziamento regionale Cofinanziamento Provinciale Comunale Asl Altro Totale finanziamento Costo risorse umane , , ,00 Costo di funzionamento e gestione ,28 Costo di struttura e di mantenimento Totale , , ,28 25
26 MODULO PER PROGETTO NR.2 ANNO 2013 TITOLO DEL PROGETTO Segretariato Sociale 2. Progetto già avviato X Sì No 3. Tipologia di servizio X Istituzionale Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Multiutenza 5. Macrotipologia Segretariato Sociale 6. Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l utenza di riferimento Il progetto amplia le azioni di segretariato sociale per le attività di informazione e consulenza al singolo ed ai nuclei familiari di tutto il territorio distrettuale, favorendo ed agevolando il corretto accesso e l utilizzo dei servizi territoriali; 7. Descrizione delle attività e delle prestazioni erogate dal servizio - informazione e orientamento sui servizi offerti dalla rete dei servizi - distribuzione di materiale informativo e modulistica per richieste di prestazioni sociali e sanitarie; - consulenza ed aiuto nelle pratiche amministrative - accompagnamento nella risoluzione del problema 8. Costo del servizio (totale) , Importo finanziato con risorse assegnate dalla Regione Lazio ,76 9. Bacino di utenza 26
27 - Distrettuale X - Sub distrettuale (specificare i Comuni) - Comunale (specificare il Comune) 10. Tipologia di utenza nuclei familiari- minori- soggetti disagiati e svantaggiati disabili psico fisici- anziani- stranieri 11. Obiettivi del progetto - fornire informazione e orientamento e facilitare l invio ai servizi socio-sanitari per la lettura e definizione della domanda e del bisogno individuale e collettivo; - Agevolare l accesso e l utilizzo dei servizi territoriali; - Collaborare attivamente con il PUA 13. Tempi di attuazione (data inizio data fine) 01/01/ /12/ Tipologia di strutture Numero strutture _ _ _ 15. Numero utenti nel Utenza annuale prevista Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato Viene soddisfatto l intero fabbisogno rilevato 18. Criteri di individuazione dell utenza Accesso diretto al servizio 19. Ente attuatore - Ente capofila del Distretto X - Altro Comune del Distretto (specificare ) - Altro Comune del Distretto (specificare ) 20. Soggetto erogatore del servizio Cooperativa Sociale 27
28 21. Personale coinvolto - Amministrativi _ _ _ - Assistenti sociali _ _ _ - Sociologi _ _ _ - Psicologi _ _ _ - Pedagogisti _ _ _ - Educatori professionali _ _ _ - Operatori socio-sanitari _ _ _ - Volontari _ _ _ - Mediatori culturali _ _ X - Altre figure (operatori di sportello) _ _ X 22. Sede della struttura e/o dell attività Sedi del territorio distrettuale 21. Esistono strumenti valutazione e controllo della qualità del servizio? In caso positivo, quali riscontri si sono avuti da parte dell utenza? Schede di rilevazione di accesso dell utenza - riunioni di equipe 22. Esiste compartecipazione da parte degli utenti? - Sì, totalmente - Sì, parzialmente - No X 23. Quali sono le modalità di integrazione con la ASL? Contatti istituzionali e raccordo di rete di coordinamento con le varie aree Dipartimentali territoriali e distrettuali della ASL, collegamenti con gli operatori sociali dell ufficio di coordinamento sociale distrettuale, attività di informazione e modalità operative integrate ognuno per quanto di competenza 28
29 24. Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti: specificare i costi Segretariato Sociale Finanziamento regionale Cofinanziamento Provinciale Comunale Asl Altro Totale finanziamento Costo risorse umane , ,76 Costo di funzionamento e gestione Costo di struttura e di mantenimento Totale , ,76 29
30 MODULO PER PROGETTO NR.3 ANNO 2013 TITOLO DEL PROGETTO Servizio Sociale Professionale 2. Progetto già avviato X Sì No 3. Tipologia di servizio X Istituzionale Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Multiutenza 5. Macrotipologia Servizio Sociale Professionale 6. Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l utenza di riferimento Il servizio assicura la gestione coordinata degli interventi sociali in favore delle fasce di popolazione fragile, in collaborazione ed interazione con i servizi sociali e socio sanitari del territorio per la realizzazione e l attuazione degli interventi più complessi, garantendo una efficace e tempestiva risposta ai bisogni dell utenza 7. Descrizione delle attività e delle prestazioni erogate dal servizio Presa in carico di situazioni complesse in collaborazione con i servizi sociali e socio sanitari territoriali con particolare riferimento al PUA. 8. Costo del servizio (totale) 9.900, Importo finanziato con risorse assegnate dalla Regione Lazio 9.900,00 9. Bacino di utenza - Distrettuale X 30
31 - Sub distrettuale (specificare i Comuni) - Comunale (specificare il Comune) 10. Tipologia di utenza famiglia e minori, disabili, anziani, soggetti non autosufficienti, soggetti con fragilità psichica, popolazione straniera, soggetti in condizione di fragilità socio economica, nuclei familiari multiproblematici. 11. Obiettivi del progetto Sostenere e rafforzare il livello di efficacia e di efficienza degli interventi sociali sui singoli ambiti territoriali, in collaborazione con i servizi sociali e sanitari interessati. 13. Tempi di attuazione (data inizio data fine) 01/01/ /12/ Tipologia di strutture Numero strutture _ _ _ 15. Numero utenti nel _ _ _ 16. Utenza annuale prevista 1 2 0_ _ 17. Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato È stata servita tutta l utenza che si è rivolta al servizio 18. Criteri di individuazione dell utenza Invio e segnalazione dei casi dai servizi sociali e socio sanitari territoriali. 19. Ente attuatore - Ente capofila del Distretto X - Altro Comune del Distretto (specificare ) - Altro Comune del Distretto (specificare ) 20. Soggetto erogatore del servizio Cooperativa Sociale 31
32 21. Personale coinvolto - Amministrativi _ _ _ - Assistenti sociali _ _ X - Sociologi _ _ _ - Psicologi _ _ _ - Pedagogisti _ _ _ - Educatori professionali _ _ _ - Operatori socio-sanitari _ _ _ - Volontari _ _ _ - Mediatori culturali _ _ _ - Altre figure (specificare ) _ _ _ 22. Sede della struttura e/o dell attività Distretto e sedi del territorio distrettuale 21. Esistono strumenti valutazione e controllo della qualità del servizio? In caso positivo, quali riscontri si sono avuti da parte dell utenza? Monitoraggio in itinere e valutazione programmata dell andamento delle situazioni in carico, riunioni di equipe periodiche con i servizi interessati 22. Esiste compartecipazione da parte degli utenti? - Sì, totalmente - Sì, parzialmente - No X 23. Quali sono le modalità di integrazione con la ASL? Attività congiunte con il PUA del Distretto e attività di interfaccia ed integrazione con i diversi servizi sanitari territoriali ed Ospedalieri. 32
33 24. Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti: specificare i costi Servizio Sociale Professionale Finanziamento regionale Cofinanziamento Provinciale Comunale Asl Altro Totale finanziamento Costo risorse umane 9.900, ,00 Costo di funzionamento e gestione Costo di struttura e di mantenimento Totale 9.900, ,00 33
34 MODULO PER PROGETTO NR.4 ANNO 2013 TITOLO DEL PROGETTO Telesoccorso 2. Progetto già avviato X Sì No 3. Tipologia di servizio X Istituzionale Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Multiutenza 5. Macrotipologia Pronto Intervento Sociale 6. Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l utenza di riferimento Il progetto da continuità ad un servizio già attivato su tutto il territorio del Distretto con finalità di garantire le prestazioni ed adattare le modalità di erogazione alle necessità del territorio 7. Descrizione delle attività e delle prestazioni erogate dal servizio Il servizio integra i servizi socio-sanitari presenti sul territorio con tecnologie telematiche e telefoniche. Inoltre eroga prestazioni volte a contrastare ed evitare l emarginazione e l isolamento dei soggetti deboli, mediante l attivazione delle reti di solidarietà. 8. Costo del servizio (totale) , Importo finanziato con risorse assegnate dalla Regione Lazio ,00 9. Bacino di utenza - Distrettuale X 34
35 - Sub distrettuale (specificare i Comuni) - Comunale (specificare il Comune) 10. Tipologia di utenza - Anziani - Disabili Psico-fisici 11. Obiettivi del progetto Servizio di pronto intervento per situazioni di emergenza - Attività di prevenzione Riduzione di isolamento sociale -. Ampliamento di possibilità di socializzazione Salvaguardia del benessere e della serenità del nucleo familiare di riferimento 13. Tempi di attuazione (data inizio data fine) 01/01/ /12/ Tipologia di strutture Numero strutture _ _ _ 15. Numero utenti nel Utenza annuale prevista Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato Viene garantita tutta l utenza. 18. Criteri di individuazione dell utenza Segnalazione da parte dei servizi sociali sulla base delle condizioni di salute ed ambientali, come definite nel regolamento del servizio. 19. Ente attuatore - Ente capofila del Distretto X - Altro Comune del Distretto (specificare ) - Altro Comune del Distretto (specificare ) 20. Soggetto erogatore del servizio Società S.r.l. 35
36 21. Personale coinvolto - Amministrativi _ _ _ - Assistenti sociali _ _ _ - Sociologi _ _ _ - Psicologi _ _ _ - Pedagogisti _ _ _ - Educatori professionali _ _ _ - Operatori socio-sanitari _ _ _ - Volontari _ _ _ - Mediatori culturali _ _ _ - Altre figure (Operatori Call Center /tecnici/ Installatori) _ _ X 22. Sede della struttura e/o dell attività Sede operativa Ente gestore Domicilio utenti dislocati su tutto il territorio Distrettuale. 21. Esistono strumenti valutazione e controllo della qualità del servizio? In caso positivo, quali riscontri si sono avuti da parte dell utenza? Il monitoraggio viene effettuato dall ente gestore che trimestralmente invia dati e schede statistiche relative al servizio erogato ed all utenza. Il monitoraggio e la verifica vengono anche attraverso l osservatorio dei servizi sociali distrettuali attraverso apposita modulistica inviata ai singoli comuni del distretto. 22. Esiste compartecipazione da parte degli utenti? - Sì, totalmente - Sì, parzialmente - No X 23. Quali sono le modalità di integrazione con la ASL? Coordinamento delle procedure di aiuto e soccorso tra la centrale operativa di telesoccorso e del Servizio 118, medici di medicina generale, operatori socio-sanitari CAD per attività operative integrate, contatti istituzionali con altre le varie Aree Dipartimentali territoriali e dei presidi ospedalieri, raccordo di rete 36
37 24. Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti: specificare i costi Telesoccorso Finanziamento regionale Cofinanziamento Provinciale Comunale Asl Altro Totale finanziamento Costo risorse umane , , ,00 Costo di funzionamento e gestione Costo di struttura e di mantenimento Totale , , ,00 37
38 MODULO PER PROGETTO NR.5 ANNO 2013 TITOLO DEL PROGETTO Residenzialità Minori 2. Progetto già avviato X Sì No 3. Tipologia di servizio Istituzionale X Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Minori 5. Macrotipologia Rette per minori 6. Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l utenza di riferimento Garantisce la continuità e permette di proseguire e migliorare la sperimentazione delle procedure di accreditamento attivate precedentemente. 7. Descrizione delle attività e delle prestazioni erogate dal servizio - Accoglienza da parte di operatori con funzione di figure parentali - Interventi di sostegno e recupero - Attività socio-educative e ludico-ricreative finalizzate allo sviluppo evolutivo del minore - Raccordo con i servizi socio-sanitari per l integrazione dei servizi e prestazioni 8. Costo del servizio (totale) , Importo finanziato con risorse assegnate dalla Regione Lazio ,28 38
39 9. Bacino di utenza - Distrettuale X - Sub distrettuale (specificare i Comuni) - Comunale (specificare il Comune) 10. Tipologia di utenza Minori, anche disabili. 11. Obiettivi del progetto - Recupero socio-educativo del minore in stato di disagio familiare - Fornire anche una risposta tempestiva per fronteggiare l emergenza - Favorire l integrazione sociale ed ambientale dei minori nella comunità di appartenenza 13. Tempi di attuazione (data inizio data fine) 01/01/ /12/ Tipologia di strutture Numero strutture _ _ 6 (strutture attualmente accreditate) Tipologia struttura - Gruppo appartamento X - Casa famiglia X - Comunità alloggio - Comunità di pronta accoglienza - Casa di riposo - Casa albergo - Strutture semiresidenziali (specificare ) - Altro (specificare ) Capacità di accoglienza della/e struttura/e (n posti) 4 8 _ _ 14.1 Atto di autorizzazione al funzionamento della struttura ai sensi della L.R. n. 41/2003 L elenco delle strutture accreditate presso il Distretto ed i relativi atti di autorizzazione rilasciati ai sensi della L.R.41/2003, sono riportati in copia nell apposito allegato al presente Piano. 39
40 15. Numero utenti nel 2012 _ _ Utenza annuale prevista _ _ Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato Viene garantita tutta l utenza. 18. Criteri di individuazione dell utenza Individuazione dello stato di bisogno e della necessità di interventi da parte dei servizi territoriali competenti. 19. Ente attuatore - Ente capofila del Distretto X - Altro Comune del Distretto (specificare ) - Altro Comune del Distretto (specificare ) 20. Soggetto erogatore del servizio Gestori di strutture residenziali e semiresidenziali accreditate presso il Distretto 21. Personale coinvolto - Amministrativi _ _ _ - Assistenti sociali _ _ X - Sociologi _ _ _ - Psicologi _ _ X - Pedagogisti _ _ _ - Educatori professionali _ _ X - Operatori socio-sanitari _ _ X - Volontari _ _ X - Mediatori culturali _ _ _ - Altre figure (specificare ) _ _ _ 22. Sede della struttura e/o dell attività Strutture accreditate del territorio regionale 21. Esistono strumenti valutazione e controllo della qualità del servizio? In caso positivo, quali riscontri si sono avuti da parte dell utenza? Relazioni periodiche dei servizi coinvolti riunioni di equipe sopralluoghi presso le strutture 40
41 22. Esiste compartecipazione da parte degli utenti? - Sì, totalmente - Sì, parzialmente - No X 23. Quali sono le modalità di integrazione con la ASL? Interventi programmati e periodici dei medici pediatri e/o di base; controlli e visite specialistiche; interventi socio-sanitari con frequenze e presenze programmate; gruppi di lavoro misti socio-sanitari con collegamenti aree territoriali e dipartimentali competenti 41
42 24. Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti: specificare i costi Residenzialità Minori Finanziamento regionale Cofinanziamento Provinciale Comunale Asl Altro Totale finanziamento Costo risorse umane Costo di funzionamento e gestione , , ,00 Costo di struttura e di mantenimento Totale , , ,00 42
43 MODULO PER PROGETTO NR.6 ANNO 2013 TITOLO DEL PROGETTO Domiciliare Non Autosufficienza e LAB 2. Progetto già avviato X Sì No 3. Tipologia di servizio Istituzionale X Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Multiutenza 5. Macrotipologia Assistenza Domiciliare 6. Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l utenza di riferimento Il progetto da continuità ai servizi già attivati su tutto il territorio distrettuale per interventi di assistenza domiciliare utilizzando la procedura sperimentale dell accreditamento 7. Descrizione delle attività e delle prestazioni erogate dal servizio Il servizio esplica attività proprie di Assistenza Domiciliare, integrata con i servizi sanitari, in particolare offre un supporto agli anziani non autosufficienti ed ai nuclei familiari con utenti affetti da particolari patologie e forme morbose gravi e permanenti degenerative. Il servizio risulta così strutturato: 1. assistenza domiciliare integrata sociale e sanitaria, per soggetti non autosufficienti con patologie cronico-degenerative. 2. servizio di sostegno socio-familiare. Tale servizio prevede interventi di sostegno alle responsabilità familiari, con azioni di sostegno e supporto educativo ai minori ed al nucleo anche attraverso attività manuali e artistiche mediante laboratori di gruppo. Si prevede per questo intervento la predisposizione di un Piano Individuale e l eventuale presenza di un educatore professionale. 8. Costo del servizio (totale) ,50 43
44 8.1. Importo finanziato con risorse assegnate dalla Regione Lazio ,54 9. Bacino di utenza - Distrettuale X - Sub distrettuale (specificare i Comuni) - Comunale (specificare il Comune) 10. Tipologia di utenza Nuclei familiari Minori a rischio Anziani Disabili psico fisici 11. Obiettivi del progetto Offrire pari opportunità all utenza, assicurando un sistema di interventi omogeneo ed uniforme su tutto il territorio. Implementare la rete dei servizi integrati. Gestire la banca dati per il monitoraggio delle spesa e dei risultati attesi. 13. Tempi di attuazione (data inizio data fine) 01/01/ /12/ Tipologia di strutture Numero strutture _ _ _ 15. Numero utenti nel _ 16. Utenza annuale prevista _ 17. Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato Rispetto al fabbisogno rilevato dal territorio viene servita prevalentemente la popolazione in condizione di maggiore fragilità, intervenendo anche con servizi collaterali e di affiancamento. 18. Criteri di individuazione dell utenza Segnalazione da parte dei servizi sociali sulla base del bisogno e su criteri definiti. 19. Ente attuatore - Ente capofila del Distretto X - Altro Comune del Distretto (specificare ) 44
45 - Altro Comune del Distretto (specificare ) 20. Soggetto erogatore del servizio Fornitori (Cooperative sociali, Consorzi di cooperative, singoli operatori) accreditati presso il Distretto 21. Personale coinvolto - Amministrativi (comunali-asl) _ _ _ - Assistenti sociali (comunali-asl) _ _ _ - Sociologi _ _ _ - Psicologi _ _ _ - Pedagogisti _ _ _ - Educatori professionali _ _ X - Operatori socio-sanitari _ _ X - Volontari _ _ X - Mediatori culturali _ _ _ - Altre figure (MMG-Medici specialisti-terapisti riab.-infermieri) _ _ X 22. Sede della struttura e/o dell attività Uffici distrettuali Domicilio utenti 21. Esistono strumenti valutazione e controllo della qualità del servizio? In caso positivo, quali riscontri si sono avuti da parte dell utenza? Schede utenti; incontri periodici operatori coinvolti, visite domiciliari, vrifiche da parte del Distretto. 22. Esiste compartecipazione da parte degli utenti? - Sì, totalmente - Sì, parzialmente X - No 23. Quali sono le modalità di integrazione con la ASL? Interventi medico specialistici, socio riabilitativi ed infermieristici, secondo le necessità ed in base ai protocolli operativi e di intervento, in base ai piani individuali di trattamento, ognuno per la parte di propria competenza e provenienti dalle varie aree territoriali e dipartimentali. Attività di interfaccia con il PUA aziendale di competenza territoriale 45
46 24. Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti: specificare i costi Domiciliare Non Autosufficienza e LAB Finanziamento regionale Cofinanziamento Provinciale Comunale Asl Altro Totale finanziamento Costo risorse umane , , ,50 Costo di funzionamento e gestione Costo di struttura e di mantenimento Totale , , ,50 46
47 MODULO PER PROGETTO NR.7 ANNO 2013 TITOLO DEL PROGETTO Centro Diurno Alzheimer 2. Progetto già avviato X Sì No 3. Tipologia di servizio Istituzionale X Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Anziani 5. Macrotipologia Centro Diurno -Alzheimer 6. Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l utenza di riferimento Il progetto ha concluso gli interventi attivati in forma sperimentale in favore di soggetti affetti da morbo di Alzheimer e da patologie cronico degenerative quali attività di sollievo alle famiglie. Il servizio dal mese di febbraio 2012 a tutt oggi è stato sospeso per problemi sopraggiunti legati alla disponibilità della struttura. 7. Descrizione delle attività e delle prestazioni erogate dal servizio inserimento di utenti affetti da Alzheimer con livello lieve moderato presso il centro diurno socio-educativo del territorio per il mantenimento delle abilità residue e quale sollievo alle famiglie 8. Costo del servizio (totale) 8.600, Importo finanziato con risorse assegnate dalla Regione Lazio 8.600,00 9. Bacino di utenza 47
48 - Distrettuale X - Sub distrettuale (specificare i Comuni) - Comunale (specificare il Comune) 10. Tipologia di utenza Anziani affetti da patologie cronico degenerative e morbo di Alzheimer. 11. Obiettivi del progetto Rafforzare l autonomia personale del paziente, garantire la permanenza nel proprio ambiente familiare per evitare l istituzionalizzazione Mantenere le abilità residue Sollievo alle famiglie 13. Tempi di attuazione (data inizio data fine) 01/01/ Tipologia di strutture Numero strutture _ _ 1 Tipologia struttura - Gruppo appartamento - Casa famiglia - Comunità alloggio - Comunità di pronta accoglienza - Casa di riposo - Casa albergo - Strutture semiresidenziali (Centro Diurno) X - Altro (specificare ) Capacità di accoglienza della/e struttura/e (n posti) _ _ Atto di autorizzazione al funzionamento della struttura ai sensi della L.R. n. 41/2003 Il relativo atto di autorizzazione della struttura, rilasciato ai sensi della L.R. 41/2003, è riportato in copia nell apposito allegato al presente Piano. 15. Numero utenti nel _ 48
49 16. Utenza annuale prevista 1 0 _ 17. Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato Il servizio, prima della sua definitiva sospensione, ha soddisfatto le esigenze del territorio. 18. Criteri di individuazione dell utenza Individuazione dello stato di bisogno da parte dei servizi territoriali sulla base della patologia. 19. Ente attuatore - Ente capofila del Distretto X - Altro Comune del Distretto (specificare ) - Altro Comune del Distretto (specificare ) 20. Soggetto erogatore del servizio Cooperativa Sociale 21. Personale coinvolto - Amministrativi _ _ _ - Assistenti sociali _ _ X - Sociologi _ _ _ - Psicologi _ _ X - Pedagogisti _ _ _ - Educatori professionali _ _ _ - Operatori socio-sanitari _ _ X - Volontari _ _ X - Mediatori culturali _ _ _ - Altre figure (animatori) _ _ X 22. Sede della struttura e/o dell attività Comune di Paliano per il periodo al Esistono strumenti valutazione e controllo della qualità del servizio? In caso positivo, quali riscontri si sono avuti da parte dell utenza? scheda di valutazione, statistiche relative all attività e all utenza,sopralluoghi 49
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