REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE
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- Carlo Raffaello Molinari
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1 2 OGGETTO: Reg. CE 1782/03 - D.M. n del 13/12/2004; applicazione regime condizionalità della PAC nella Regione Marche. LA VISTO il documento istruttorio, riportato in calce alla presente zione, predisposto dal Servizio Sistema Agroalimentare Ambiente Rurale e Foreste dal quale si rileva la necessità di adottare il presente atto; RITENUTO, per i motivi riportati nel predetto documento istruttorio e che vengono condivisi, di re in merito; VISTO il parere favorevole di cui all articolo 16, comma 1, lettera a) della legge regionale 15 ottobre 2001, n. 20 in ordine alla regolarità tecnica e sotto il profilo di legittimità, rilasciato dal Dirigente del Servizio Sistema Agroalimentare ambiente Rurale e Foreste; VISTA la proposta del direttore del dipartimento Sviluppo Economico; VISTO l art. 25 dello Statuto Regionale; con votazione, resa in forma palese, riportata a pag. 1; D E L I B E R A 1. di approvare gli impegni applicabili a livello regionale per il regime di condizionalità, in attuazione dell art. 2, comma 1 del D.M. MIPAF n del 13/12/2004, così come esposto nell allegato A che costituisce parte integrante e sostanziale del presente atto; 2. di trasmettere la presente zione al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ed all AGEA, Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura. 3. di stabilire che la presente zione venga pubblicata integralmente sul Bollettino Ufficiale della Regione Marche.
2 3 IL SEGRETARIO DELLA (Dottor Bruno BRANDONI) IL PRESIDENTE DELLA (Dottor Vito D AMBROSIO) Per verifica e controfirma IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO SVILUPPO ECONOMICO (Dottor Fabrizio COSTA) DOCUMENTO ISTRUTTORIO NORMATIVA DI RIFERIMENTO Reg. (CE) n. 1782/03 del Consiglio e successive modificazioni; Reg. (CE) n. 796/2004 della Commissione e successive modificazioni; D.M. n del 13 dicembre 2004, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 304 del 29 dicembre 2004, relativo all applicazione della cosiddetta condizionalità della PAC emanato dal Ministro delle Politiche Agricole e Forestali.. MOTIVAZIONI ED ESITO DELL ISTRUTTORIA Ai sensi del 1 comma dell art. 2 del D.M del 13/12/04, concernente attuazione dell art.5 del decreto ministeriale 1787 del 5/08/04, recante disposizioni per l attuazione
3 4 della riforma politica agricola comune le Regioni possono definire, entro sessanta giorni dalla data di pubblicazione del decreto, l elenco degli impegni applicabili a livello territoriale in base agli atti elencati negli allegati 1 e 2 del citato D.M. per poi comunicarli al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (MIPAF) ed all Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (AGEA). Con nota n del 23/12/2004, successivamente integrata con nota n del 30/12/2004, il MIPAF ha invitato le Regioni a comunicare entro il 15/02/2005 le precisazioni minime indispensabili riguardanti alcune norme inserite negli allegati 1 e 2 del D.M. 5406/04 quali gli atti A1 (direttiva 79/409/CEE), A4(direttiva 91/676/CEE) e A5 (direttiva 92/43/CEE) e le norme 2.1 (gestione delle stoppie e dei residui vegetali) e 4.1 (protezione del pascolo permanente). Il regime di condizionalità che viene instaurato a livello regionale, in attuazione della riforma della Politica Agricola Comune (PAC), subordina il pagamento integrale degli aiuti diretti al rispetto di taluni Criteri di Gestione Obbligatori (CGO) ed al rispetto delle norme relative alle Buone Condizioni Agronomiche e Ambientali (BCAA) nonché ad istituire un sistema di revoca, totale o parziale, degli aiuti diretti ove tali requisiti non fossero rispettati. Occorre quindi tener conto che detti CGO sono finalizzati ad incorporare nelle organizzazioni comuni dei mercati una serie di requisiti fondamentali in materia ambientale, di sicurezza alimentare, di benessere e salute degli animali secondo disposizioni già vigenti nell ordinamento nazionale, così come le norme relative alle BCAA sono volte a garantire un uso sostenibile dei terreni agricoli, evitando il rischio di degrado ambientale conseguente al ritiro dalla produzione e all abbandono delle terre agricole. Per la definizione delle modalità applicative della condizionalità a livello regionale sono state effettuate diverse riunioni interservizi tra i tecnici del Servizio Sistema Agroalimentare, Ambiente Rurale e Foreste, con il supporto tecnico dell ASSAM - Ufficio Suoli, ed i tecnici responsabili delle normative ricompresse nei CGO, in particolare del Servizio Tutela Ambientale, Servizio Aree Naturali Protette e Ciclo dei Rifiuti, Servizio Attività Ittiche, Commercio e Tutela del Consumatore, Caccia e
4 5 Pesca Sportiva e del Servizio Veterinaria, Igiene, Sicurezza e Qualità Nutrizionale degli Alimenti. In data 22 ottobre 2004 si è tenuta una riunione interdipartimentale promossa dal Direttore del Dipartimento Sviluppo Economico per sensibilizzare le competenti strutture regionali all emananda normativa sulla cosiddetta condizionalità della PAC. Il Servizio Attività Ittiche, Commercio e Tutela del Consumatore, Caccia e Pesca Sportiva, con nota n del 3 novembre 2004, ha comunicato che, al fine di tutelare la fauna selvatica, il divieto annuale di sfalcio o di altra operazione equivalente nella Regione Marche andrebbe previsto, in tutte le aree, dal 10 aprile al 31 luglio di ogni anno;richiesta peraltro già recepita dal D.M N del 13/12//04 alla norma 4.2 (gestione delle superfici ritirate dalla produzione). Ai fini della definizione dei criteri applicativi nella Regione Marche del regime di condizionalità, in data 20 gennaio è stata effettuata una riunione con le Organizzazioni Professionali Agricole regionali e con i citati Servizi regionali competenti dalla quale è emerso che: ATTO A1- Direttiva 79/409/CEE e ATTO A5 Direttiva 92/43/CEE: Esiste solo la delimitazione delle aree, approvate con D.G.R. n del 30/06/1997 per i siti di importanza comunitaria (SIC) e D.G.R. n del 1/8/2000 di individuazione delle Zone di Protezione Speciale (ZPS) ai sensi delle Direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE. Non esistono criteri di gestione approvati in nessuna area. ATTO A4 - Direttiva 91/676/CEE : Esiste la delimitazione delle Zone Vulnerabili da Nitrati effettuata con D.D. n. 10/TAM del 10/09/2003, già richiamata nel D.M. n.5406 del 13/12/04 e il relativo piano d azione approvato con D.D.121/ARF del 24/09/2003 pubblicato sul BUR n. 99 del 31/10/2003 NORMA 2.1 (gestione delle stoppie e dei residui vegetali) : La Regione Marche può avvalersi della deroga al divieto di bruciatura delle stoppie e dei residui vegetali secondo le modalità definite dalla DGR n del 5/8/03 che reca disposizioni in merito alla lotta contro gli incendi boschivi e che tra l altro stabilisce che nel periodo 1 luglio 15 settembre di ogni anno non si deve:
5 6 o accendere fuochi a distanza minore di 200 metri dai boschi nel periodo a rischio di incendio e a distanza minore di 100 metri nel periodo non a rischio di incendio boschivo; o bruciare stoppie e residui erbacei, arbustivi ed arborei non raccolti in cumuli ed a distanze inferiori di quelle sopra indicate. Nelle accensioni dei fuochi tesi all eliminazione di detto materiale devono essere adottate le necessaria cautele affinché le scintille e le braci non siano disperse, non vi sia continuità con altro materiale infiammabile e l operatore assista di persona fino a quando il fuoco sia completamente spento. NORMA 4.1 (protezione del pascolo permanente) : Si conviene con quanto disposto all allegato 2, obiettivo 4, norma 4.1, punti a) e b) del D.M del 13/12/2004. Tuttavia al fine della esatta determinazione delle superfici a pascolo è stata evidenziata l opportunità di tener conto di eventuali rettifiche alle superfici dichiarate a pascolo fino al 31/12/2004. Ciò nella considerazione che dette dichiarazioni sono state effettuate in altro regime di finanziamento non vincolato dalla condizionalità. E che occorre quindi allineare le dichiarazioni delle superfici a pascolo, così come definite ai sensi dell art. 2 punto 2 del Reg. CE 796/04, con l effettiva realtà territoriale esistente a partire dal 1 gennaio 2005, data di attuazione temporale della condizionalità a norma dell art. 7 del D.M del 13/12/2004 Che sui suddetti criteri, riportati nell allegato A, tavolo verde riunitosi in data 14 febbraio ha espresso parere favorevole il La Regione Marche è, pertanto, in grado di ratificare, entro il termine previsto dal richiamato D.M. n del 13/12/04 del 28 febbraio 2005 i criteri indicati nel predetto allegato A e stabiliti dal decreto ministeriale medesimo Tutto ciò premesso è stato quindi predisposto l allegato A che costituisce parte integrale del presente atto che definisce i criteri applicativi del regime della condizionalità nella Regione Marche. PROPOSTA In considerazione di quanto detto si propone l adozione del presente atto avente per oggetto: Reg. CE 1782/03 - D.M. n del 13/12/2004; applicazione regime condizionalità della PAC nella Regione Marche.
6 7 IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO (Per. Agr. Roberto Gatto) PARERE DEL DIRIGENTE DEL SERVIZIO SISTEMA AGROALIMENTARE, AMBIENTE RURALE E FORESTE Il sottoscritto, considerata la motivazione espressa nell atto, esprime parere favorevole in ordine alla regolarità tecnica e sotto il profilo della legittimità della presente zione. Dal presente atto non deriva ne può comunque derivare impegno di spesa a carico della Regione Marche. IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO (Dott. Vincenzo Cimino) PROPOSTA DEL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO SVILUPPO ECONOMICO Il sottoscritto, esaminato il documento istruttorio e visto il parere del dirigente del Servizio Sistema Agroalimentare, Ambiente Rurale e Foreste in ordine alla regolarità tecnica e sotto il profilo della legittimità, propone alla giunta regionale l adozione della presente zione. IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO (Dottor Fabrizio Costa) La presente è composta da n. pagine compresi gli allegati. IL SEGRETARIO DELLA (Dottor Bruno Brandoni)
7 8 allegato A IMPEGNI APPLICABILI A LIVELLO REGIONALE, IN APPLICAZIONE DEL 1 COMMA DELL ART. 2 DEL D.M. 5406/04 ATTO A1- Direttiva 79/409/CEE e ATTO A5 Direttiva 92/43/CEE: Non esistono criteri di gestione approvati in nessuna area per cui le aziende agricole ricadenti in queste aree debbono rispettare le norme per il mantenimento delle buone condizioni agronomiche ed ambientali di cui all allegato 2 del D.M. MIPAF n del 13/12/2003. ATTO A4 - Direttiva 91/676/CEE : Il programma d azione delle zone vulnerabili da nitrati di origine agricola è stato approvato con D.D. 121/ARF del 24/09/2003 (pubblicato sul BURM n. 91 del 10/10/2003) per cui le aziende agricole ricadenti nelle zone vulnerabili da nitrati, individuate con D.D. n. 10/TAM del 10/09/03,debbono rispettare le norme contenuto in questo atto. NORMA 2.1 (gestione delle stoppie e dei residui vegetali): La Regione Marche intende avvalersi della deroga al divieto di bruciatura delle stoppie e dei residui vegetali secondo le modalità definite dalla DGR n del 5/8/03 che reca disposizioni in merito alla lotta contro gli incendi boschivi e che tra l altro stabilisce che nel periodo 1 luglio 15 settembre di ogni anno non si deve: o accendere fuochi a distanza minore di 200 metri dai boschi nel periodo a rischio di incendio e a distanza minore di 100 metri nel periodo non a rischio di incendio boschivo; o bruciare stoppie e residui erbacei, arbustivi ed arborei non raccolti in cumuli ed a distanze inferiori di quelle sopra indicate. Nelle accensioni dei fuochi tesi all eliminazione di detto materiale devono essere adottate le necessaria cautele affinché le scintille e le braci non siano disperse, non vi sia continuità con altro materiale infiammabile e l operatore assista di persona fino a quando il fuoco sia completamente spento.
8 9 NORMA 4.1 (protezione del pascolo permanente) : Si conviene con quanto disposto all allegato 2, obiettivo 4, norma 4.1, punti a) e b) del D.M del 13/12/2004. Per le altre norme non espressamente richiamate nel presente atto devono intendersi valide le disposizioni ministeriali emanate con il D.M. n del 13/12/2004.
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