Consorzio di Gestione Area Marina Protetta di Tavolara Punta Coda Cavallo
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- Geraldina Valsecchi
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1 ` Ç áàxüé wxääëtåu xçàx wxäät gâàxät wxä gxüü àéü É x wxä `tüx Consorzio di Gestione Area Marina Protetta di Tavolara Punta Coda Cavallo Rapporto finale 2007 Intervento B4 Progetto Avifauna Consorzio di Gestione Area Marina Protetta Tavolara Punta Coda Cavallo Via Dante, Olbia (SS) Telefono Fax info@amptavolara.it
2 Premessa Il presente intervento si inserisce nell ambito di una serie di attività di monitoraggio previste nel piano di gestione 2007 dell Area Marina Protetta (AMP) di Tavolara-Punta Coda Cavallo ed è finalizzato alla valorizzazione delle risorse naturali; progetto avifauna. (intervento B4: approvato con DPN del 09/07/2007). Il progetto è finalizzato ad acquisire conoscenze aggiornate sull importanza delle isole dell AMP per la nidificazione di alcune specie dell avifauna marina che rivestono interesse conservazionistico, Phalacrocorax aristotelis desmarestii, Puffinus yelkouan e Larus audouinii. Dai dati raccolti, sono scaturite le linee gestionali per la conservazione degli uccelli marini presenti nell area e sono state programmate misure per la comunicazione al pubblico della valenza dell AMP per la conservazione della biodiversità, in particolare dell avifauna marina. Partendo dai dati acquisiti nell annualità precedente, si sono approfondite le conoscenze sulle popolazioni delle tre specie, utilizzando anche la tecnica dell inanellamento. Sono state condotte alcune valutazioni preliminari sulla dimensione della covata e sul successo riproduttivo del P. aristotelis. Per Puffinus yelkouan sono state condotte alcune azioni mirate per il contenimento dei predatori.
3 Introduzione: il report di progetto qui presentato si riferisce alla seconda annualità finanziata di un percorso triennale di monitoraggio dell avifauna marina dell Area Marina Protetta di Tavolara Punta Coda Cavallo. Come in precedenza, il monitoraggio è riferito in particolare a tre specie di Uccelli marini, di grande importanza per la conservazione della biodiversità: La berta minore mediterranea, Puffinus yelkouan, la cui popolazione nidificante all interno dell Area Marina Protetta di Tavolara Punta Coda Cavallo è la più numerosa fra quelle attualmente conosciute nel Mediterraneo; Il marangone dal ciuffo, Phalacrocorax aristotelis desmarestii, sottospecie endemica del Mediterraneo, presente e nidificante nell Area Protetta con diverse centinaia di coppie; Il gabbiano corso, Larus audouinii, che torna ogni anno a nidificare con alcune decine di coppie sull isola di Molara. Berta minore sul nido (Tavolara) Marangoni a Molarotto 2
4 Una coppia di gabbiani corsi sull isola di Molara Già nel precedente progetto di monitoraggio, coordinato dai tecnici dell INFS, attualmente ISPRA, le attenzioni principali sono state rivolte alla berta minore: è infatti la specie meno nota fra le tre oggetto del lavoro, apparentemente in diminuzione in tutto il suo areale (Bourgeois & Vidal, 2008) e quella per cui l Area Marina Protetta di Tavolara Punta Coda Cavallo rappresenta un area importante a livello di conservazione globale della specie. Inoltre, fin dalla prima annualità di lavoro è apparso evidente un successo riproduttivo nullo in tutte le località di Molara e Tavolara raggiungibili dal ratto nero (Rattus rattus), predatore alloctono che all interno dell Amp Tavolara è purtroppo ampiamente diffuso negli ambienti insulari, capace di nutrirsi delle uova, ma anche dei pulcini della specie. A seguito di queste considerazioni e della necessità di acquisire dati aggiornati relativi alla presenza della berta minore nell Amp, buona parte delle attività sul campo sono state dedicate a questa specie. Per il marangone dal ciuffo e per il gabbiano corso è stato deciso di proseguire le attività iniziate nella precedente annualità del monitoraggio e di approfondire il controllo delle colonie, inserendo anche le attività di inanellamento dei pulcini, di cui si riferirà nella parte dedicata ad ogni singola specie. 3
5 L area di studio Berta minore mediterranea: il lavoro svolto nella seconda annualità del progetto triennale di monitoraggio ha avuto tre principali obiettivi: 1. migliorare la conoscenza sulla distribuzione delle berte minori nidificanti all interno dell Area Marina Protetta, cercando di individuare nuove aree di nidificazione sull isola di Tavolara; 2. iniziare alcune modeste azioni di contrasto alla predazione esercitata dal ratto nero (Rattus rattus), anche allo scopo di avere un ulteriore conferma sull impatto esercitato da questo roditore; 3. proseguire i conteggi dalle postazioni costiere, per chiarire meglio le dinamiche di spostamento da e per le colonie. 4
6 Distribuzione della berta minore in Area Marina Protetta: Il 28 Aprile è stata organizzata, con i tecnici ISPRA (allora INFS) e con l aiuto di alcuni colleghi ornitologi, una piccola spedizione, della durata di tre giorni, nella zona a Nord Nord Est dell isola di Tavolara, in parte soggetta a servitù militari. Punta Timone, all interno della zona militare Questa vasta area non era stata interessata dalle attività condotte nella precedente annualità del monitoraggio, anche per le palesi difficoltà di accesso. Infatti, oltre a concordare gli ingressi con il responsabile della base militare facendo richiesta di autorizzazione, è necessario approntare un campo base e prevedere una permanenza di diversi giorni, essendo possibile spostarsi verso le aree d interesse unicamente a piedi. Durante le tre giornate di attività è stata effettuata una prima esplorazione dell area compresa fra la costruzione del Vecchio Faro e i Bersagli, situati oltre Punta Castellaccio, completata da conteggi delle cavità nido su transetto, all interno delle aree reputate idonee. 5
7 I bersagli Una zona piuttosto ampia, che guarda verso Est Sud Est, sembra non ospitare nidi, forse per la copertura molto fitta di ginepro (Juniperus phoenicea), che potrebbe essere d intralcio nelle fasi di decollo ed atterraggio degli animali. Invece, il versante che guarda verso il Golfo di Olbia a Ovest Nord Ovest ospita, nella zona sommitale, pochi nidi piuttosto dispersi, come d altronde accade, nella stessa esposizione, nei pressi di Punta Cannone. Per quanto riguarda i dati emersi dai transetti, che sono ancora in fase di analisi, sono state controllate a tappeto le cavità esistenti e potenzialmente idonee alla nidificazione in una superficie di 3/5 ettari, con 7 rilevatori. Delle 55 cavità potenzialmente idonee individuate, 30 non risultavano ispezionabili. In tre sono state rinvenute prove certe di nidificazione (adulto in cova e/o pulcino osservato), e dieci mostravano tracce di presenza. Durante la notte sono state anche eseguite diverse sessioni di ascolto, da postazioni ubicate fra il Vecchio Faro e la strada e verso la parete che si affaccia a Sud Est; gli ascolti, che hanno avuto esito negativo nella parte orientata verso Est Sud Est, confermando il dato della mancata osservazione di cavità nido occupate, hanno invece, consentito di registrare, nella zona di Punta Timone, la presenza della berta maggiore (Calonectris diomedea) in nidificazione. Naturalmente non è stato possibile, per le sopraccitate servitù militari, cercare direttamente i nidi, ma l intensità e la distribuzione dei canti delle due specie di berta hanno comunque offerto un idea dell occupazione in quel versante dell isola. 6
8 Il ginepreto sulla falesia di Sud est nei pressi del Monte del Papa Il 21 e il 22 Maggio del 2008 è stata ospite dell Area Marina Protetta di Tavolara Punta Coda Cavallo la missione PIM 2008 (Petites Iles de Mèditerranée), promossa dal Conservatoire du Littoral francese in collaborazione con altri Enti e Associazioni che si occupano di conservazione della natura. La missione, giunta nel 2008 alla sua terza edizione, ha come finalità la costruzione di una rete di scambi e attività comuni fra i soggetti gestori delle numerose isole del Mediterraneo, capace di promuovere la tutela e la gestione delle risorse naturalistiche in esse custodite. L Area Marina Protetta, inserita per la prima volta nel corso della campagna primaverile PIM 2008, è stata scelta in particolare per l importanza della popolazione nidificante di Berta minore mediterranea, la più numerosa attualmente nota. Le attività sul campo condotte durante la permanenza degli esperti PIM - ricercatori con diverse specializzazioni si alternano nelle diverse località che la missione visita - sono state mirate soprattutto ad illustrare la situazione di lavoro sulle isole di Tavolara e Molara, per poter valutare la fattibilità di un protocollo comune di raccolta dati sul successo riproduttivo della berta minore mediterranea. Nella giornata del 21 Maggio, il coordinatore scientifico della missione, Patrick Vidal e Hichem Azafzaf, ornitologo tunisino, insieme ad 7
9 alcuni membri dell equipaggio del Fleur du Lampaul, il veliero della Fondazione Hulot che accompagna la missione itinerante, sono stati accompagnati sull isola di Tavolara dal personale dell Area Marina e dai rilevatori che si occupano della raccolta dati sull avifauna. E stato così possibile mostrare direttamente come le condizioni di lavoro su Tavolara possano essere fortemente limitanti: i nidi delle berte minori sono distribuiti lungo tutta l altezza della falesia, spesso molto distanti fra loro e si trovano fino alla cima, oltre i 500 m., su percorsi che richiedono buone conoscenze delle tecniche arrampicata. Alcuni membri della missione PIM sulla cima di Tavolara Patrick Vidal, responsabile scientifico della missione PIM 2008, mentre si cala dalla vetta di Tavolara 8
10 Questo rende difficile predisporre le diverse visite necessarie nell arco del periodo riproduttivo, orientativamente tre o quattro, necessarie per valutare il successo riproduttivo di questa popolazione. Inoltre, nella precedente annualità d indagine, tutti i nidi completamente ispezionabili (cioè nei quali è visibile, anche con l aiuto di apposite videocamere da ispezione, il contenuto interno) sono stati predati dal ratto nero (Rattus rattus) e, a giudicare dai gusci rotti trovati nei pressi dei nidi ben prima dell epoca della schiusa, anche molti dei nidi non ispezionabili dai rilevatori, sono invece stati raggiunti e depredati dal ratto. Il problema della predazione dei nidi da parte dei mammiferi alloctoni, portati dall uomo nelle zone insulari, è d interesse comune, per cui il giorno seguente, i ricercatori della missione PIM sono stati accompagnati sull isola di Molara. Su quest isola, nella precedente annualità di monitoraggio erano stati contati 171 nidi, con un successo riproduttivo uguale a zero per tutti i nidi ispezionabili e nessuna osservazione riferibile a pulcini prossimi all involo. Quest anno, in attesa di un più ampio intervento di eradicazione, è stata realizzata un azione di contenimento, con rodenticida di seconda generazione in blocchi paraffinati da 200 gr., distribuito attorno ai nidi delle berte, nella zona a maggiore densità, all interno di contenitori protetti (erogatori). Nella giornata del 22 Maggio, insieme ai colleghi francesi, sono state controllate tutte le 30 postazioni degli erogatori, sostituendo ove necessario l esca. In rosso la distribuzione dei trenta erogatori con il rodenticida, attorno ai nidi della berta minore mediterranea, a Molara 9
11 Nella stessa giornata i ricercatori sono stati accompagnati nella grotta di Tavolara chiamata Della colata, dove negli anni precedenti i nidi osservati con le uova venivano depredati dal ratto nero già nel mese di Aprile. Quest anno, la presenza di un erogatore con esca rodenticida all ingresso della grotta, posizionato nel mese di Febbraio e controllato regolarmente, ha reso possibile osservare l involo di sette pulcini. Da uno di questi pulcini i ricercatori francesi hanno prelevato un piccolo campione di sangue e alcune penne, per l analisi del DNA. L azione di contenimento mirata è stata condotta anche nella Grotta del Papa, nella zona di riserva integrale dell Area Marina Protetta, nel recente passato una delle localizzazioni d elezione per i nidi della berta minore (N. Baccetti). Il monitoraggio dell annualità 2005 non aveva rilevato traccia di pulcini. Invece quest anno, con un erogatore posizionato all ingresso della grotta, i quattro nidi censiti hanno prodotto quattro giovani, osservati ormai prossimi all involo in data 04/07/08. All ingresso della grotta della colata, l erogatore con il rodenticida I dati raccolti per la berta minore mediterranea in questa annualità ci consentono di confermare che, al contrario di quanto rilevato da alcuni ricercatori per altre località, il ratto nero ha un impatto estremamente negativo sulla popolazione dell Area Marina Protetta di 10
12 Tavolara Punta Coda Cavallo, che in assenza di ratti parrebbe dimostrare un buon successo riproduttivo. A questo punto appare importante mettere in atto tutte le azioni necessarie per ridurre e/o eliminare gli impatti causati dalla predazione del ratto nero, anche vista l importanza globale che la popolazione in oggetto riveste per la conservazione di questa specie. Nei prossimi anni, il monitoraggio di questa specie dovrà raccogliere dati che valutino gli effetti prodotti dall intervento di eradicazione del ratto nero condotto nei mesi autunnali sull isola di Molara, e migliorare ancora la conoscenza della distribuzione delle colonie sull isola di Tavolara. Un pulcino nella grotta detta dell Antipapa 11
13 Il marangone dal ciuffo: il marangone dal ciuffo, appartenente alla sottospecie mediterranea desmarestii, inizia a nidificare già nei mesi di Dicembre e Gennaio. Il picco delle deposizioni, che può essere variabile di anno in anno e nelle diverse località, pare all interno dell Amp Tavolara attestarsi al mese di Febbraio. Come nella annualità 2005 del monitoraggio, sono stati contati tutti i nidi presenti sulle piccole isole dell Amp, con attenzione particolare alle colonie principali, ubicate sull isolotto di Molarotto e di Isola Rossa, antistante la spiaggia di Brandinchi. Nel mese di Febbraio 2008 è stata anche censita la colonia presente su Tavolara, in località Mangronaggiu. Inoltre, visto l ampliamento della ZPS che comprende l Area Marina Protetta e che è stata estesa fino a ricomprendere il Golfo interno di Olbia, sono stati censiti anche i nidi presenti sugli isolotti di Porto Luccas e sull isola di Patron Fiaso. Tabella riassuntiva dei nidi di marangone sulle isole Amp Febbraio Aprile 2008 Località Data Totale nidi Nidi vuoti Nidi c/uova Nidi c/pulli Molarotto 13/02/ Isola Rossa 14/02/ Mangronaggiu 27/02/ (Tavolara) Reulino 05/03/ Isola Piana 16/04/ I dati evidenziano una leggera flessione rispetto ai nidi censiti nell annualità precedente del monitoraggio per Molarotto (n= 148), che potrebbe però anche dipendere da una diversa distribuzione delle coppie nidificanti nell arco della stagione riproduttiva, vista la caratteristica del Marangone di avere un periodo di deposizione prolungato nel tempo (almeno dal mese di Dicembre fino al mese di Aprile). Il conteggio dell Isola Rossa, effettuato il giorno successivo invece, vede un dato quasi raddoppiato rispetto ai 47 nidi censiti nel Anche questa variazione dipende probabilmente, più dal diverso periodo del conteggio che non da un reale aumento delle coppie nidificanti: infatti il conteggio 2006 dell Isola Rossa era stato condotto nel mese di Aprile, probabilmente dopo il picco della stagione riproduttiva del marangone. I nidi vuoti rappresentano nidi costruiti o risistemati nel 2008, nelle quali le deposizioni dovevano ancora avvenire, ma comunque con segni recenti di ripristino. Nel 2008 è stata anche realizzata una valutazione della dimensione 12
14 delle covate nelle colonie di Molarotto ed Isola Rossa. Tutti i nidi sono stati contati in una prima visita e un campione più contenuto, di 20 nidi su Molarotto e di 17 sull Isola Rossa, è stato marcato con targhette plastiche posizionate su paletti metallici rimovibili. Nidi Contenuto in data 13/02/08 Contenuto in data 19/03/08 01 M 3 uova vuoto? 2 M 3 uova 2 pulli 1 uovo u 3 M 3 uova 2 pulli nudi d 4 M 1 uovo 3 pulli nudi a 5 M 1 uovo 2 pulli nudi a 6 M n.r. 2 pulli nudi 7 M 2 uova 3 pulli nudi a 8 M 2 uova 2 pulli u 9 M 3 uova 3 pulli nudi u 10 M 3 uova 1 pullo d 11 M 2 uova 2 pulli nudi u 12 M 2 uova 2 pulli u 13 M 2 uova 1 pullo d 14 M 3 uova 2 pulli d 15 M 3 uova 1 uovo? 16 M 1 uovo 2 pulli nudi a 17 M 2 uova 1 uovo 2 pulli a 18 M 3 uova 1 uovo 2 pulli u 19 M 3 uova 2 pulli piume d 20 M 3 uova 2 pulli piume d Dimensione della covata: u= uguale; d=diminuita; a=aumentata;?= insuccesso totale I nidi marcati sono stati ricontrollati in una seconda uscita, nel mese di Marzo e dall analisi dei dati raccolti emerge quanto segue: nella prima data 5 covate, pari al 26,31% del totale, erano incomplete, quindi avrebbero condotto ad una sottostima della dimensione della covata; nel secondo controllo, a Marzo, 6 covate, il 31,58% del totale erano già andate incontro a perdite, che ugualmente avrebbero condotto ad una sottostima della dimensione della covata, mentre altre 4 erano state nel frattempo completate (Vedi grafici pagina seg.). 13
15 Apparente dimensione della covata una visita (n=19) uova 2 uova 1 uovo Dimensione reale della covata con due visite (n=19) 6 3 uova o pulli 2 uova o pulli 13 Dai dati si evince quindi, che per una buona valutazione della dimensione della covata sono necessarie almeno due uscite, una nella fase iniziale della deposizione e una in un periodo più avanzato. Per Molarotto la dimensione media della covata sui 19 nidi interessati dal doppio controllo è stata di 2,68 uova/covata. Sempre utilizzando i nidi marcati, è stato tentata una valutazione del successo riproduttivo, controllato in data 29 Marzo su 5 nidi, scelti fra quelli marcati. Il successo riproduttivo calcolato su questi 5 nidi è di 2 giovani involati /coppia, ma il dato appare molto parziale, visto il campione esiguo sul quale sono stati effettuati i tre controlli. Queste prime valutazioni saranno occasione di ponderare con attenzione le attività future, ricordando sempre che l acquisizione dei dati deve comunque essere realizzata con il minimo disturbo possibile per gli animali, impegnati in una fase così delicata del loro ciclo biologico. 14
16 Successo riproduttivo (n=5) Uova e/o pulli 3,5 3 2,5 2 1,5 1 0, Nidi marcati Contenuto nidi al 19 Marzo Contenuto nidi al 29 Marzo Un pulcino di marangone sull isolotto di Porto Luccas Come ricordato in precedenza, sono stati censiti anche i nidi presenti sulle piccole isole all interno del Golfo di Olbia, considerando importante acquisire dati aggiornati, visto l ampliamento della ZPS di cui l Area Marina Protetta fa parte. 15
17 Località Data Nidi totali Nidi vuoti Nidi c/uova e/o pulli Porto Luccas 16/04/ Patron Fiaso 16/04/ Tabella con i dati relativi agli isolotti del Golfo di Olbia Oltre al conteggio dei nidi sulle isole, nel 2008 è stata condotta anche una campagna di inanellamento dei pulcini: promossa e coordinata dall INFS, in collaborazione con la Facoltà di Medicina Veterinaria degli Studi di Sassari, con il Parco Nazionale dell Arcipelago della Maddalena e con il supporto operativo del personale delle due aree protette e di appassionati ornitologi, si è svolta in data 29/03/08 su Molarotto e, il giorno successivo, sull isola di Corcelli, nel Parco Nazionale dell Arcipelago. Come inanellatori e supervisori delle attività erano presenti la Dott. Carla Zucca e il Dott. Sergio Nissardi. Su Molarotto sono stati inanellati, con l anello metallico e con l anello in PVC a sigla alfanumerica, 25 pulli; l anello in PVC, di grandi dimensioni e leggibile in distanza, consente di riconoscere l esemplare che lo porta. Il riavvistamento successivo degli animali inanellati consentirà di chiarire meglio le dinamiche di questa popolazione, per esempio, generando dati sulla dispersione giovanile e sull eventuale fedeltà alla colonia di origine. Inoltre, alcuni dei pulcini catturati per l inanellamento (16 su 25 totali), sono stati sottoposti a prelievo del sangue, eseguito dai Veterinari del gruppo di lavoro sopraccitato, che ha consentito di determinare il sesso di ciascun esemplare (vedi allegato). Ulteriori analisi genetiche consentiranno di chiarire meglio le caratteristiche delle due popolazioni oggetto dell indagine, per cui si spera di poter realizzare questa attività con cadenza regolare. 16
18 Il gruppo di lavoro si arrampica sui graniti di Molarotto alla ricerca dei pulcini I veterinari eseguono un prelievo dalla vena brachiale del pullus di Marangone 17
19 Il gabbiano corso: è presente all interno dell Area Marina Protetta, dove nidifica con una colonia di dimensioni variabili. Nel 2008 la colonia si è spostata rispetto al 2006 e al 2007: la nuova colonia era ubicata a Punta Falcone, con esposizione Sud Sud Est. Il 02 Maggio 2008, sono stati censiti 65 nidi, il cui contenuto è illustrato nel grafico sotto. Contenuto nidi 02 Maggio (n=65) uovo 2 uova 3 uova vuoti 14 Come già nelle precedenti annualità, all inizio del mese di Giugno 2008 è stata emanata un ordinanza della Capitaneria di Porto di Olbia, che nel recepire le richieste presentate dal Consorzio di Gestione dell Area Marina Protetta di Tavolara Punta Coda Cavallo, precludeva temporaneamente la navigazione e la balneazione nelle acque antistanti la colonia. I divieti hanno la funzione di favorire la nidificazione di questo raro gabbiano, limitando il disturbo di origine antropica nei momenti più delicati della riproduzione. Fortunatamente, fra l altro, la colonia del 2008 era lontana dalle aree più fruite di Molara e non sembra si siano verificati episodi di disturbo. In data 11/06/08, con i tecnici INFS N.Baccetti e M.Zenatello, sono stati inanellati 7 pulli. In seguito, in osservazioni successive sono stati avvistati sugli scogli e nelle acque davanti alla colonia 12 pulli, tutti senza anello, che non erano stati osservati durante l attività di inanellamento, forse nascosti da una fitta macchia di lentisco. I numeri osservati suggeriscono comunque una produttività molto bassa, in linea con i dati negativi rilevati in numerose altre colonie della Sardegna, dove si susseguono da alcuni anni stagioni riproduttive molto negative. E probabile che le motivazioni di un insuccesso non localizzato, come quello rilevato in questi ultimi anni, debbano essere imputate a cause generali, non legate ai singolo siti. Come per i marangoni dal ciuffo, è stato utilizzato sia l anello metallico che l anello in PVC, bianco con scritte nere, visibile anche in distanza. Il controllo degli anelli, che viene regolarmente effettuato durante il monitoraggio dei gabbiani corsi, già a partire dai primi avvistamenti che di solito si verificano nel mese di 18
20 Febbraio, è un altra importante attività che consente di ricostruire la storia degli esemplari e i loro spostamenti. Un adulto presso la colonia 19
Conteggi su aree campione sull isola di Tavolara. Primo intervento di informazione sull inquinamento luminoso.
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