Consorzio di Gestione Area Marina Protetta di Tavolara Punta Coda Cavallo

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1 Consorzio di Gestione Area Marina Protetta di Tavolara Punta Coda Cavallo Rapporto finale 2008 Intervento A5 AZIONI DI CONTENIMENTO DELLE SPECIE ALLOCTONE PER LA TUTELA DELL AVIFAUNA MARINA Consorzio di Gestione Area Marina Protetta Tavolara Punta Coda Cavallo Via Dante, Olbia (SS) Telefono Fax info@amptavolara.it

2 Premessa Il presentee intervento si inseriscee nell ambito di una serie di attività di tutela dell ambiente marino, previste nel piano di gestione 2008 dell Area Marina Protetta (AMP) di Tavolara Punta Coda Cavallo ed è finalizzato ad un azione di contenimento delle specie alloctone per la tutela dell avifauna marina all interno dell AMP. (intervento A5: approvato con DPN del 19/06/2008) Fra le finalità istitutive dell Area Marina Protetta, rientra pienamente la tutela della biodiversità presente nella zona di competenza. Per svolgere al meglio la sua funzione di conservazione, l Ente Gestore ha attivato, da alcuni anni, diversi progetti di monitoraggio delle componenti ambientali, biotiche e abiotiche, che abbiano particolare rilevanza per il sistema Area Marina. Il Piano di Gestione, approvato dall Area Marina Protetta, presenta i risultati dei numerosi progetti di monitoraggio e ricerca, che hanno dedicato notevole attenzione alle specie e agli habitat di maggior interesse per la conservazione della biodiversità. I risultati di questa intensa attività, hanno fornito i dati scientifici sui quali costruire le linee d intervento e di gestione per il futuro, consentendo di evidenziare eventuali criticità presenti, sulle quali intervenire in maniera più tempestiva possibile, fatta salva la disponibilità delle congrue risorse finanziarie. Una delle azioni di monitoraggio, condotta con il coordinamento scientifico dell Istituto Nazionale della Fauna Selvatica, ha interessato alcune specie dell avifauna marina, il marangone dal ciuffo, il gabbiano corso e la berta minore. Il monitoraggio, finanziato per una annualità, ma proseguitoo anche nella successiva, pur in assenza dei fondi ministeriali per sostenerlo, ha evidenziato una situazione di reale e pesante pericolo per la popolazione di berta minore che si riproduce nelle due isole più grandi dell Area Marinaa Protetta. L arcipelago di Tavolara risulta essere, al momento, la localizzazione più importante per la riproduzione della berta minore, per la quale è stata di recente proposta una revisione dello status di conservazione. Numerosi segnali, condivisi dallaa comunità scientifica internazionale, indicano un allarmante declino di questa specie, recentemente separata da quella balearica e da quella atlantica. Alla luce di quanto esposto sopra, e con i dati sconfortanti emersi dai monitoraggi fin qui condotti, che identificano nella speciee

3 alloctona del ratto nero la principale minaccia per la popolazione nidificante all interno dell Area Marina, appare indispensabile sviluppare adeguate azioni di contenimento, al fine di garantire quella conservazione della biodiversità che è la finalità principale di qualsiasi area protetta. La Berta minore (Puffinus yelkouan) costituisce un endemismo del Mediterraneo centro orientale ed è una delle specie meno note tra gli uccelli marini di quest area. Una recente revisione ( Bourgeois & Vidal, in stampa), ha evidenziato come lo stato di conservazionee di tale specie sia oggi da considerare molto critico: potrebbe, infatti, essere già andata incontro ad una riduzione degli effettivi pari al 50% negli ultimi 40 anni e l attuale consistenza globale, nota in maniera molto incompleta, dovrebbe essere compresa fra circa 8000 e coppie (benché vi sia una stima massim di coppie, legata all effettiva entità della popolazione turca, ancoraa oggi valutata in coppie). Nessuna altra colonia al mondo risulta rivestiree un importanza comparabile con quelle dell arcipelago di Tavolara, valutabili, ad oggi, in coppie. Tutte le nidificazioni monitorate nell ambito del 2006 e del 2007, sulle isole di Molara e di Tavolara, esclusee per Tavolara poche coppie insediate in grotte marine, non hanno portato all involo di giovani. Questo effetto è dovuto alla predazione esercitata da una specie alloctona, il ratto nero (Rattus rattus), sia sulle uova che sui pulli nei primi giorni di vita. Questo spiega la regressione della popolazione osservata negli ultimii decenni, visibile nell abbandono di vaste aree precedentemente utilizzate per la nidificazione (su Tavolara), e nella diminuita consistenza degli stormi osservati in mare. Le colonie di Tavolara e Molara potrebbero essere in costante decremento e mantenersi, temporaneamente, solo grazie a immigrazione di individui di altraa

4 origine e/ /o a periodiche fluttuazioni delle popolazioni di ratto (che permetterebbero, sporadicamente, tassi d involo significativamente superiori a quelli registrati negli ultimi due anni), unite ad una elevata longevità adulta e alla fedeltà al sito. In ogni caso, le popolazioni in esame appaiono destinate, in assenza di interventi di tutela, all estinzione o ad una fortissima contrazione numerica, con effetti potenzialmente devastanti sulle possibilità di conservazione di questa specie a livello globale. La finalità specifica del presentee progetto, stante anche la premessa al paragrafo precedente, è l eradicazione del ratto nero (Rattus rattus) dall isolaa di Molaraa e l elaborazione di uno studio di fattibilità per l eradicazione della medesima specie a Tavolara, accompagnato da azioni di contenimento. L eliminazione di questa specie, caldamente e consigliata nell ambito delle strategie di conservazione internazionali dell IUCN, è sicuramente realizzabile su isole della dimensione di Tavolara e Molara, con tecniche e proceduree ormai ampiamente consolidate, sperimentate con successo anche in Italia, durante la realizzazionee di recenti progetti LIFE. Un intervento del genere appare l unica possibilità d invertire la tendenza sopradescritta. Sull isola di Molara questo consentirebbe di ripristinare la naturale produttività di circa coppie, e dovrebbe esseree predisposto quanto prima. Nel contempoo dovrebbee essere avviato uno studio di fattibilità per un analogo intervento su Tavolara, sulla quale si inizierebbee un azione di contenimento mirata, in attesa di valutare la fattibilità e le risorse necessariee per una successiva ed eventuale eradicazione.

5 La progettazione e la realizzazione dell intervento sarà svolta con il coinvolgimentoo di tecnicii esperti, che abbiano maturato precedenti esperienze nella gestione di iniziative analoghe in contesti mediterranei. Il progetto previsto si articola su tre differenti azioni, che saranno supportate da risorse finanziarie di diversa provenienza, e sono così individuate: Azione 1: Eradicazione del ratto nero da Molara; Azione 2: Studio di fattibilità per l eradicazione a Tavolara, attività di contenimento. Azione 3: Monitoraggio relativo alle due azioni precedenti. Azione 1: Eradicazione del ratto nero a Molara. L intervento si svolgerà in quattro fasi. Durante la fase 1: si svolgerannoo test in campo per la scelta delle esche, del principio attivo (rodenticidi) e delle modalità di somministrazione (tipologia di erogatori per la protezione delle esche, tempistica dell intervento, densità degli erogatori e quantitativi di esche, modalità di rilascio). Progettazionee esecutiva: saranno definite in dettaglio le modalità operative dell intervento, in funzione dellee caratteristiche di morfologia/accessibilità dei diversi settori dell isola, delle risultanze dei test di cui sopra e delle esigenzee di tutelaree il bestiamee domesticoo presente. Fase 2 Esecuzione dell intervento che comprenderà: la protezione del bestiame domestico, in accordo con proprietari, con l eventuale sistemazione delle recinzioni esistenti e/o la stabulazione del bestiame; l installazione degli erogatori con le esche rodenticide e la successiva, periodica, somministrazione di nuove esche; distribuzione delle esche con l elicottero nelle zone inaccessibili Prevedibilmente l intervento sarà effettuato nella stagione invernale, con l installazione degli erogatori a Dicembre e la conclusione entro Febbraio. Sono previste tre somministrazioni di esche, compresa quella dell installazione, nelle aree trattate via terra e due per quelle trattate per via aerea. Fase 3: Gli erogatori saranno mantenuti, con densità ridotta e quantitativi di esche via via minori, per almeno due anni dopo la conclusione dell intervento principale. Contestualmente, si avvierà un attività di monitoraggio per il rilevamento dell eventuale permanenza dei ratti (vedi Azione 3). Dopo circa due anni di assenza di tracce, l intervento potrà considerarsi riuscito.

6 Fase 4: nella fase finale del progetto sono previste attività di profilassi e quarantena, per la riduzione del rischio di ricolonizzazione. Saranno mantenuti erogatori attornoo ai punti di attracco e verranno stipulati accordi con la proprietà per la messa in atto di una procedura di quarantena, da applicarsi nel caso di trasporto di materiali sull isola. Azione 2: Studio di fattibilità dell eradicazione del ratto nero a Tavolara e attività di contenimento. Sarà elaborato sulla base dellee risultanze delle attività di monitoraggio in corso sull avifaunaa marina, in particolare sulla berta minore, e sulla base delle esperienzee acquisite nel corsoo dell intervento su Molara e di ndagini di campo appositamente condotte. Particolare attenzionee dovrà essere dedicata, in questo caso all esame del rischio di ricolonizzazione e all individuazione di tutte le misure adottabili per la sua prevenzione. Contemporaneamente, si prevedee di attivare un azione di contenimento dei ratti nelle località nellee quali sonoo state individuate le colonie più estese dell isola. Tali colonie, vista la morfologia di Tavolara, risultano, a questo scopo, accessibilii solo per via aerea, per cui si prevede l utilizzo dell elicottero. Azione 3: Monitoraggio. Il monitoraggio sarà condotto per almeno due anni, su entrambe le isole e a partire dallaa conclusione delle azioni precedenti. L eventuale prosecuzione e le modalità di conduzione del monitoraggio successivo saranno valutate più avanti nel tempo, perché attualmente troppoo complessee da prevedere. TEMPI DI REALIZZAZIONE Considerando la portata del progetto, ed i notevoli ritardi nell approvazione degli interventii investimenti per il 2008, approvati solamente il 19/06/2008 con DPN , e considerando inoltre i tempi di nidificazione, delle specie prese in considerazione, il presentee progetto è stato affidato solamente il 16/ /07/09 con determinazione del Direttore Generale n. 281.

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