EVOLUZIONE STUDIO DI SETTORE TM15B

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1 ALLEGATO 3 NOTA TECNICA E METODOLOGICA EVOLUZIONE STUDIO DI SETTORE TM15B

2 NOTA TECNICA E METODOLOGICA CRITERI PER L EVOLUZIONE DELLO STUDIO DI SETTORE L evoluzione dello Studio di Settore ha il fine di cogliere i cambiamenti strutturali, le modifiche dei modelli organizzativi, le variazioni di mercato all interno del settore economico. Di seguito vengono esposti i criteri seguiti per l evoluzione dello studio di settore SM15B. Oggetto dello studio sono le attività economiche rispondenti ai codici ATECOFIN 2004: Commercio al dettaglio di materiale per ottica, fotografia, cinematografia, strumenti di precisione. La finalità perseguita è di determinare un ricavo potenziale tenendo conto non solo di variabili contabili, ma anche di variabili strutturali in grado di determinare il risultato di un impresa. A tale scopo, nell ambito dello studio, vanno individuate le relazioni tra le variabili contabili e le variabili strutturali, per analizzare i possibili processi produttivi e i diversi modelli organizzativi impiegati nell espletamento dell attività. L evoluzione dello studio di settore è stata condotta analizzando i modelli per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell applicazione degli Studi di Settore per il periodo d imposta 2002, completati con ulteriori informazioni contenute nel questionario ESM15 inviato ai contribuenti per l evoluzione dello studio in oggetto. I contribuenti interessati sono risultati pari a Il numero dei soggetti i cui modelli sono stati completati con le informazioni contenute nei relativi questionari è stato pari a Sui modelli sono state condotte analisi statistiche per rilevare la completezza, la correttezza e la coerenza delle informazioni in essi contenute. Tali analisi hanno comportato, ai fini della definizione dello studio, lo scarto di 315 posizioni. I principali motivi di scarto sono stati: ricavi dichiarati maggiori di euro; quadro B del modello (unità locale destinata all attività di vendita) non compilato; quadro D del questionario (elementi specifici dell attività) non compilato; quadro F del modello (elementi contabili) non compilato; presenza di attività secondarie con un incidenza sui ricavi complessivi superiore al 20%; errata compilazione delle percentuali relative alla tipologia dell offerta (quadro D del questionario); errata compilazione delle percentuali relative alla tipologia della clientela (quadro D del questionario); errata compilazione delle percentuali relative alla modalità di acquisto (quadro D del questionario); incongruenze fra i dati strutturali e i dati contabili. A seguito degli scarti effettuati, il numero dei modelli oggetto delle successive analisi è stato pari a IDENTIFICAZIONE DEI GRUPPI OMOGENEI Per segmentare le imprese oggetto dell analisi in gruppi omogenei sulla base degli aspetti strutturali, si è ritenuta appropriata una strategia di analisi che combina due tecniche statistiche: 2

3 una tecnica basata su un approccio di tipo multivariato, che si è configurata come un analisi fattoriale del tipo Analyse des données e nella fattispecie come un Analisi in Componenti Principali 1 ; un procedimento di Cluster Analysis 2. L utilizzo combinato delle due tecniche è preferibile rispetto a un applicazione diretta delle tecniche di clustering. In effetti, tanto maggiore è il numero di variabili su cui effettuare il procedimento di classificazione, tanto più complessa e meno precisa risulta l operazione di clustering. Per limitare l impatto di tale problematica, la classificazione dei contribuenti è stata effettuata a partire dai risultati dell analisi fattoriale, basandosi quindi su un numero ridotto di variabili (i fattori) che consentono, comunque, di mantenere il massimo delle informazioni originarie. In un procedimento di clustering di tipo multidimensionale, quale quello adottato, l omogeneità dei gruppi deve essere interpretata, non tanto in rapporto alle caratteristiche delle singole variabili, quanto in funzione delle principali interrelazioni esistenti tra le variabili esaminate che contraddistinguono il gruppo stesso e che concorrono a definirne il profilo. Le variabili prese in esame nell Analisi in Componenti Principali sono quelle presenti in tutti i quadri ad eccezione delle variabili del quadro degli elementi contabili. Tale scelta nasce dall esigenza di caratterizzare le imprese in base ai possibili modelli organizzativi, ai diversi prodotti merceologici venduti e servizi offerti, etc.; tale caratterizzazione è possibile solo utilizzando le informazioni relative alle strutture operative, al mercato di riferimento e a tutti quegli elementi specifici che caratterizzano le diverse realtà economiche e produttive di una impresa. I fattori risultanti dall Analisi in Componenti Principali vengono analizzati in termini di significatività sia economica sia statistica, al fine di individuare quelli che colgono i diversi aspetti strutturali delle attività oggetto dello studio. La Cluster Analysis ha consentito di identificare tredici gruppi omogenei di imprese. DESCRIZIONE DEI GRUPPI OMOGENEI Lo studio è stato condotto sulle attività economiche operanti nell ambito del commercio al dettaglio di materiale per ottica, fotografia, cinematografia, strumenti di precisione. Nel settore sono stati individuati 13 gruppi omogenei, differenziati in funzione degli elementi caratterizzanti di seguito riportati: tipologia dell offerta; tipologia di clientela; dimensione del punto vendita; modalità di acquisto; presenza di più di un punto vendita; localizzazione del punto vendita. La tipologia di offerta ha consentito di classificare le attività economiche in funzione delle tipologie merceologiche trattate e/o dei servizi erogati. Le categorie di prodotto e/o servizi per le quali è stata riscontrata una specializzazione marcata e/o prevalente sono: 1 L Analisi in Componenti Principali è una tecnica statistica che permette di ridurre il numero delle variabili originarie di una matrice di dati quantitativi in un numero inferiore di nuove variabili dette componenti principali tra loro ortogonali (indipendenti, incorrelate) che spieghino il massimo possibile della varianza totale delle variabili originarie, per rendere minima la perdita di informazione; le componenti principali (fattori) sono ottenute come combinazione lineare delle variabili originarie. 2 La Cluster Analysis è una tecnica statistica che, in base ai fattori dell analisi in componenti principali, permette di identificare gruppi omogenei di imprese (cluster); in tal modo le imprese che appartengono allo stesso gruppo omogeneo presentano caratteristiche strutturali simili. 3

4 occhiali da vista, occhiali premontati, lenti per occhiali e lenti a contatto nonché occhiali da sole, accessori, prodotti per lenti a contatto e montature (cluster 4, 5, 6, 7, 10, 11, 12 e 13) materiale fotografico di consumo (rullini, ecc.), videocassette e batterie (cluster 1 e 2); videocamere, cineprese, macchine fotografiche e accessori (cluster 3); sviluppo e stampa di materiale fotografico (anche se effettuato presso altri laboratori) (cluster 1 e 8) servizi fotografici e video riprese (cluster 9); Infine, la tipologia di offerta ha contribuito a differenziare le imprese appartenenti al cluster 12 da quelle del cluster 7 in quanto pur avendo la stessa specializzazione in materiale per ottica presentano in assortimento un ampia gamma di merceologie e/o servizi attinenti la fotografia. La tipologia di clientela ha condotto all individuazione delle imprese del cluster 6 le quali ottengono parte dei ricavi con una clientela costituita da utilizzatori professionali (fotografi e/o studi fotografici, ottici e/o ottici optometristi, altre imprese e/o professionisti, enti pubblici e privati, ecc.). La dimensione del punto vendita ha permesso di classificare i negozi di ottica in piccoli (cluster 7), in medi (cluster 10) ed in grandi (cluster 5). La modalità d acquisto contraddistingue le imprese del cluster 11 le quali ricorrono a gruppi di acquisto, unioni volontarie, consorzi, cooperative, franchisor, affiliante come fonte primaria di approvvigionamento. La presenza di più di un punto vendita identifica le catene di ottica gestite dallo stesso proprietario (cluster 4). La localizzazione del punto vendita caratterizza le attività inserite in un centro commerciale al dettaglio (cluster 13). Nelle successive descrizioni dei cluster emersi dall analisi, salvo segnalazione contraria, l indicazione di valori numerici riguarda valori medi. CLUSTER N UMEROSITÀ : NEGOZI ORIENTATI ALLA VENDITA DI MATERIALE FOTOGRAFICO DI CONSUMO E AL SERVIZIO DI SVILUPPO E STAMPA Le imprese appartenenti al cluster si contraddistinguono per la tipologia di offerta orientata prevalentemente verso la vendita di materiale fotografico di consumo (rullini, ecc.), videocassette e batterie (38% dei ricavi) e lo sviluppo e stampa di materiale fotografico (31%). Di frequente, il ventaglio di offerta comprende, inoltre, videocamere, cineprese, macchine fotografiche e accessori (8% dei ricavi) nonché la realizzazione di servizi fotografici e video riprese (6%). Le strutture presentano locali destinati alla vendita e all esposizione interna della merce di 29 mq, locali destinati a laboratorio e/o a sala di ripresa di 10 mq e spazi adibiti a magazzino di 9 mq. L esposizione fronte strada (vetrine) è pari a 3 metri lineari. Le imprese sono organizzate nella maggior parte dei casi (76%) come ditte individuali e raramente è presente più di un addetto. La clientela di riferimento si compone quasi esclusivamente di privati (94% dei ricavi). Il canale di acquisto principale è l ingrosso con un incidenza dell 86% sugli approvvigionamenti complessivi. La quasi totalità dei soggetti affida a terzi lo sviluppo di materiale fotografico sostenendo un costo di oltre euro. CLUSTER 2 N EGOZI SPECIALIZZATI IN MATERIALE FOTOGRAFICO DI CONSUMO, VIDEOCASSETTE E BATTERIE N UMEROSITÀ : 159 Le imprese appartenenti al cluster si contraddistinguono per la specializzazione dell offerta in materiale fotografico di consumo (rullini, ecc.), videocassette e batterie (71% dei ricavi). Gli spazi destinati all esercizio dell attività si articolano in 36 mq di locali per la vendita e l esposizione interna della merce e, nel 47% dei casi, di 20 mq di locali destinati a laboratorio e/o a sala di ripresa. Le vetrine fronte strada si estendono per 3 metri lineari. 4

5 Si tratta di imprese, organizzate nel 72% dei casi sotto forma di ditta individuale, nelle quali si riscontra spesso la presenza di un unico addetto. L offerta del punto vendita è rivolta quasi esclusivamente ad una clientela privata (92% dei ricavi). Per l approvvigionamento delle merci, le imprese del cluster fanno ampio ricorso a commercianti all ingrosso (87% degli acquisti). CLUSTER 3 NEGOZI CON VENDITA PREVALENTE DI VIDEOCAMERE, CINEPRESE, MACCHINE FOTOGRAFICHE E ACCESSORI NUMEROSITÀ: 193 Le imprese appartenenti al cluster dispongono di un ampia gamma di articoli in assortimento ma realizzano la quota maggiore di ricavi (45%) dalla vendita di videocamere, cineprese, macchine fotografiche e accessori. Un peso più contenuto sui ricavi complessivi deriva dallo sviluppo e stampa di materiale fotografico (15% dei ricavi), dalla vendita di materiale fotografico di consumo (rullini, ecc.), videocassette e batterie (13%) nonché dall offerta di binocoli, cannocchiali, microscopi, lenti, materiale per geodesia (4%). Gli spazi destinati all esercizio dell attività sono estesi e consistono in 42 mq di superficie per la vendita e l esposizione interna della merce, 21 mq di magazzino e, nel 42% dei casi, di 24 mq di laboratorio e/o sala di ripresa. L esposizione fronte strada (vetrine) è di 4 metri lineari. Si tratta di imprese equamente ripartite tra ditte individuali e società nelle quali si riscontra la presenza di 2 addetti. L offerta del punto vendita è rivolta sia a consumatori privati (85% dei ricavi) sia a professionisti e/o enti e/o imprese (15%). In merito all approvvigionamento delle merci, gli acquisti vengono effettuati tramite commercianti all ingrosso (59%) e, per oltre la metà dei soggetti, tramite imprese produttrici (51%). La quasi totalità degli appartenenti al cluster sostiene oltre euro di costi per lo sviluppo di materiale fotografico effettuato da terzi mentre nella metà dei casi si rilevano circa euro di costi per l esternalizzazione del servizio di riparazione di apparecchi e/o accessori fotografici ed altre lavorazioni. CLUSTER 4 NEGOZI DI OTTICA CON PIÙ PUNTI VENDITA NUMEROSITÀ: 186 Nel cluster rientrano le imprese che dispongono di 2 o 3 punti vendita. Si tratta quasi esclusivamente di negozi specializzati in materiale per ottica: occhiali da vista, occhiali premontati, lenti per occhiali e lenti a contatto (61% dei ricavi) e occhiali da sole, accessori, prodotti per lenti a contatto e montature (24%). La superficie dei locali per la vendita e l esposizione interna della merce è complessivamente pari a 140 mq, i locali destinati a laboratorio e/o a sala per esame della vista occupano uno spazio di 45 mq mentre quelli adibiti a magazzino sono di 48 mq. L esposizione fronte strada (vetrine) è di 12 metri lineari. La forma giuridica adottata con più frequenza (81% dei casi) è quella societaria. Complessivamente gli addetti coinvolti nell attività sono pari a 7. La clientela di riferimento è costituita quasi esclusivamente da privati (95% dei ricavi). In merito all approvvigionamento delle merci, il 67% degli acquisti avviene tramite imprese produttrici ed il 18% mediante commercianti all ingrosso. La quasi totalità dei soggetti effettua in proprio il montaggio e la riparazione di occhiali da vista mentre il 35% si affida ad un laboratorio ottico esterno sostenendo un costo di circa euro. CLUSTER 5 NEGOZI DI OTTICA DI GRANDI DIMENSIONI NUMEROSITÀ: 104 Nel cluster rientrano le imprese contraddistinte dalla disponibilità di superfici estese per l esercizio dell attività: 128 mq di locali per la vendita e l esposizione interna della merce, 37 mq di laboratorio e/o sale di ripresa e/o esame della vista, 94 mq di magazzino e 10 metri lineari di vetrine; anche il numero degli addetti coinvolti nell attività, pari a 6, risulta essere superiore alla media del settore. In merito alla tipologia di offerta, si tratta quasi esclusivamente di negozi di ottica che realizzano il 50% dei ricavi con la vendita di occhiali da vista, occhiali 5

6 premontati, lenti per occhiali e lenti a contatto ed il 16% con occhiali da sole, accessori, prodotti per lenti a contatto e montature. La metà dei soggetti, risulta completare l offerta con un ampia gamma di servizi e/o prodotti fotografici: videocamere, cineprese, macchine fotografiche e accessori (16% dei ricavi), sviluppo e stampa di materiale fotografico (15%) nonchè materiale fotografico di consumo (rullini, ecc), videocassette e batterie (12%). Le imprese sono organizzate nel 76% dei casi in forma societaria. La clientela di riferimento è costituita in larga parte da consumatori privati (90% dei ricavi) ed, in misura minore, da professionisti e/o enti e/o imprese (10%). Gli approvvigionamenti vengono effettuati ricorrendo prevalentemente a imprese produttrici (60% degli acquisti) e a commercianti all ingrosso (25%). I due terzi dei soggetti effettua in proprio il montaggio e la riparazione di occhiali da vista mentre il 27% si affida ad un laboratorio ottico esterno sostenendo, in tal caso, un costo di oltre euro. Infine, si rileva che il 40% degli appartenenti al cluster, sostiene oltre euro di costi per lo sviluppo di materiale fotografico effettuato da terzi. CLUSTER 6 NEGOZI CON OFFERTA RIVOLTA PREVALENTEMENTE AD UNA CLIENTELA NON PRIVATA NUMEROSITÀ: 243 La tipologia di clientela è l elemento di maggiore caratterizzazione delle imprese di questo cluster. Il modello concentra, difatti, le attività che realizzano circa il 56% dei ricavi con una clientela non privata (imprese e/o professionisti e/o enti). Coerentemente con la peculiarità del cluster, i consumatori privati riportano la più bassa incidenza sui ricavi (44%) riscontrata nel settore. Di frequente il ventaglio di offerta si compone di: sviluppo e stampa di materiale fotografico (20% dei ricavi), materiale fotografico di consumo (rullini, ecc.), videocassette e batterie (17%), videocamere, cineprese, macchine fotografiche e accessori (7%) nonché, la realizzazione di servizi fotografici e video riprese (14% per il 47% dei soggetti). Nel 40% dei casi, invece, l offerta risulta più orientata verso gli occhiali da vista, occhiali premontati, lenti per occhiali e lenti a contatto (46% dei ricavi) e gli occhiali da sole, accessori, prodotti per lenti a contatto e montature (23%). Le superfici destinate all esercizio dell attività si articolano in 35 mq di locali adibiti alla vendita e all esposizione interna della merce, 16 mq di spazi destinati a laboratorio e/o a sale di ripresa e/o esame della vista e 13 mq di magazzino. Le vetrine fronte strada sono di 3 metri lineari. La natura giuridica adottata dal 62% dei soggetti è la ditta individuale. Gli addetti occupati risultano essere pari a 2. Per l approvvigionamento delle merci, le imprese ricorrono sia a commercianti all ingrosso (56% degli acquisti) sia a imprese produttrici (41%). In linea con la tipologia di clientela, le vendite con emissione di fattura sono frequenti e rappresentano il 37% dei ricavi complessivi. CLUSTER 7 NEGOZI DI OTTICA DI PICCOLE DIMENSIONI NUMEROSITÀ: Questo è il cluster più numeroso del settore e concentra le imprese con una marcata specializzazione in prodotti ottici: occhiali da vista, occhiali premontati, lenti per occhiali e lenti a contatto (71% dei ricavi) e occhiali da sole, accessori, prodotti per lenti a contatto e montature (25%). Ulteriore elemento di caratterizzazione è la disponibilità di superfici ridotte per l esercizio dell attività: 29 mq di locali per la vendita e l esposizione interna della merce, 13 mq di laboratorio e/o sala per esame della vista e 5 mq di magazzino. Le vetrine fronte strada sono di 3 metri lineari. Le imprese, organizzate nell 67% dei casi sotto forma di ditta individuale, presentano 1 o 2 addetti. La clientela di riferimento è costituita quasi esclusivamente da consumatori privati (99% dei ricavi). Il principale canale di approvvigionamento è quello diretto (imprese produttrici) con un incidenza del 72% sugli acquisti complessivi. 6

7 E frequente la realizzazione in proprio del montaggio e della riparazione di occhiali da vista; più di rado (36% dei casi) le stesse lavorazioni vengono affidate ad un laboratorio ottico esterno sostenendo un costo di circa euro. 7

8 CLUSTER 8 NEGOZI DI SVILUPPO E STAMPA DI MATERIALE FOTOGRAFICO NUMEROSITÀ: 524 Il cluster concentra le imprese che realizzano la quota maggiore di ricavi (60%) con il servizio di sviluppo e stampa di materiale fotografico; frequente, anche se marginale in termini di ricavi (14%), è la vendita di materiale fotografico di consumo (rullini, ecc.), videocassette e batterie. Le strutture presentano 29 mq di locali adibiti alla vendita e all esposizione interna della merce e, nella metà dei casi, 20 mq di laboratorio e/o sala di ripresa e 18 mq di magazzino. Le vetrine fronte strada sono di 4 metri lineari. La forma giuridica adottata nel 75% dei casi è la ditta individuale. Per lo svolgimento dell attività viene occupato un solo addetto che spesso coincide con lo stesso titolare. La clientela è costituita in maniera pressoché esclusiva da consumatori privati (93% dei ricavi). Il canale di approvvigionamento principale è l ingrosso con un incidenza dell 82% sugli acquisti complessivi. La quasi totalità dei soggetti affida a terzi lo sviluppo di materiale fotografico sostenendo un costo di oltre euro. CLUSTER 9 NEGOZI DI FOTOGRAFIA CON OFFERTA ESTESA AI SERVIZI FOTOGRAFICI E VIDEO RIPRESE NUMEROSITÀ: 202 Le imprese del cluster si contraddistinguono per la completezza dell offerta nell ambito della fotografia; oltre al servizio di sviluppo e stampa di materiale fotografico (26% dei ricavi) e alla vendita di materiale fotografico di consumo (rullini, ecc.), videocassette e batterie (17%) tali imprese, difatti, estendono l offerta anche ai servizi fotografici e video riprese realizzando una quota di ricavi (37%) nettamente superiore alla media del settore. Gli spazi destinati all esercizio dell attività si articolano in 29 mq di locali per la vendita e l esposizione interna della merce, 15 mq di laboratorio e/o sala di ripresa e 16 mq di magazzino per il 54% dei soggetti. Le vetrine fronte strada sono di 4 metri lineari. Si tratta di imprese, organizzate nel 79% dei casi sotto forma di ditte individuali, nelle quali si riscontra la presenza di un solo addetto. La clientela è composta da consumatori privati (89% dei ricavi) e, per oltre la metà dei soggetti, da altre imprese e/o professionisti (14%). Il canale all ingrosso rappresenta la fonte primaria di approvvigionamento (85% degli acquisti). La quasi totalità dei soggetti affida a terzi lo sviluppo di materiale fotografico sostenendo un costo di circa euro. CLUSTER 10 NEGOZI DI OTTICA DI MEDIE DIMENSIONI NUMEROSITÀ: 722 Il cluster concentra i negozi di ottica contraddistinti da una struttura di medie dimensioni. I locali destinati alla vendita e all esposizione interna della merce coprono, difatti, una superficie di 65 mq, i locali adibiti a laboratorio e/o a sala per esame della vista sono di 22 mq e gli spazi adibiti a magazzino sono di 27 mq. L esposizione fronte strada (vetrine) è pari a 6 metri lineari. In merito alla tipologia di offerta, si riscontra una marcata specializzazione in materiale per ottica: occhiali da vista, occhiali premontati, lenti per occhiali e lenti a contatto (64% dei ricavi) nonchè occhiali da sole, accessori, prodotti per lenti a contatto e montature (24%). Gli appartenenti al cluster risultano organizzati nel 52% dei casi sotto forma di società e per la restante quota (48%) in ditta individuale. Gli addetti risultano essere pari a 3. La clientela pressoché esclusiva è rappresentata da consumatori privati (98% dei ricavi). Per l approvvigionamento delle merci, si riscontra un ampio ricorso a imprese produttrici (72% degli acquisti). E frequente la realizzazione in proprio del montaggio e della riparazione di occhiali da vista; più di rado, 38% dei casi, le suddette lavorazioni vengono affidate ad un laboratorio ottico esterno sostenendo un costo di circa euro. 8

9 CLUSTER 11 NEGOZI DI OTTICA CHE SI APPROVVIGIONANO DA/ATTRAVERSO GRUPPI DI ACQUISTO, UNIONI VOLONTARIE, CONSORZI, COOPERATIVE, FRANCHISOR, AFFILIANTE NUMEROSITÀ: 727 L elemento di maggiore caratterizzazione delle imprese appartenenti al cluster è la modalità di approvvigionamento delle merci che si realizza principalmente tramite gruppi di acquisto, unioni volontarie, consorzi, cooperative, franchisor, affiliante (79% degli acquisti). Si tratta perlopiù di imprese associate a gruppi di acquisto, unioni volontarie, consorzi, cooperative (72% dei casi). In merito alla tipologia di offerta, questa risulta specializzata in occhiali da vista, occhiali premontati, lenti per occhiali e lenti a contatto (68% dei ricavi) nonchè occhiali da sole, accessori, prodotti per lenti a contatto e montature (22%). Le strutture presentano locali destinati alla vendita e all esposizione interna della merce di 36 mq, locali adibiti a laboratorio e/o a sala per esame della vista di 17 mq e spazi destinati a magazzino di 9 mq. L esposizione fronte strada (vetrine) è di 6 metri lineari. Le imprese sono organizzate nel 58% dei casi sotto forma di ditta individuale e per la restante quota (42%) in società. Nello svolgimento dell attività sono coinvolti 2 addetti. La clientela pressoché esclusiva è costituita da consumatori privati (98% dei ricavi). E frequente la realizzazione in proprio del montaggio e della riparazione di occhiali da vista; nel 39% dei casi tali lavorazioni vengono affidate ad un laboratorio ottico esterno per un costo di circa euro. CLUSTER 12 NEGOZI DI FOTO-OTTICA DI PICCOLE DIMENSIONI NUMEROSITÀ: Nel cluster rientrano i negozi di ottica di piccole dimensioni che estendono l offerta anche a prodotti e/o servizi tipici del settore fotografico sebbene questi apportano un contributo marginale sui ricavi complessivi. Il ventaglio di offerta si compone, difatti, di: occhiali da vista, occhiali premontati, lenti per occhiali e lenti a contatto (50% dei ricavi), occhiali da sole, accessori, prodotti per lenti a contatto e montature (19%), sviluppo e stampa di materiale fotografico (10% dei ricavi) e materiale fotografico di consumo (rullini, ecc.), videocassette e batterie (8%). Gli spazi destinati all esercizio dell attività sono ridotti e si articolano in 29 mq di locali per la vendita e l esposizione interna della merce, 13 mq di locali adibiti a laboratorio e/o a sala per l esame della vista e, nella metà dei casi, 12 mq di magazzino. L esposizione fronte strada (vetrine) è di 4 metri lineari. La natura giuridica adottata in prevalenza (68% dei casi) è la ditta individuale; gli addetti coinvolti nell attività risultano essere 1 o 2. La clientela è costituita quasi esclusivamente da consumatori privati (97% dei ricavi). Per l approvvigionamento delle merci, le imprese ricorrono per il 59% degli acquisti a imprese produttrici e per il 39% a commercianti all ingrosso. Il 60% degli appartenenti al cluster effettua in proprio il montaggio e la riparazione di occhiali da vista mentre il 37% si affida ad un laboratorio ottico esterno sostenendo, in tal caso, un costo di circa euro. Infine, si riscontrano costi di euro per sviluppo di materiale fotografico effettuato da terzi. CLUSTER 13 NEGOZI INSERITI IN CENTRI COMMERCIALI AL DETTAGLIO NUMEROSITÀ: 130 La localizzazione all interno di centri commerciali al dettaglio rappresenta la principale caratteristica delle imprese appartenenti al cluster. In merito alla tipologia di offerta, l assortimento trattato si compone principalmente di occhiali da vista, occhiali premontati, lenti per occhiali e lenti a contatto (53% dei ricavi) e di occhiali da sole, accessori, prodotti per lenti a contatto e montature (24%). I punti vendita presentano 48 mq di locali per la vendita e l esposizione interna della merce, 11 mq di locali adibiti a laboratorio e/o a sala per esame della vista e, nel 55% dei casi, 20 mq di magazzino. L esposizione fronte strada (vetrine) è di 6 metri lineari. Le imprese del cluster sono organizzate nel 63% dei casi in società e nel 37% sotto forma di ditta individuale. Gli addetti coinvolti nell attività sono pari a 3. 9

10 L offerta del punto vendita è rivolta quasi esclusivamente ad una clientela privata (97% dei ricavi). Per l approvvigionamento delle merci, si ricorre sia a imprese produttrici (53% degli acquisti) sia a commercianti all ingrosso (37%). Coerentemente con la tipologia di localizzazione dichiarata, le spese sostenute per beni e/o servizi comuni sono frequenti e di valore pari a circa euro. Oltre la metà dei soggetti effettua in proprio il montaggio e la riparazione di occhiali da vista mentre il 35% si affida ad un laboratorio ottico esterno sostenendo un costo di circa euro. DEFINIZIONE DELLA FUNZIONE DI RICAVO Una volta suddivise le imprese in gruppi omogenei è necessario determinare, per ciascun gruppo omogeneo, la funzione matematica che meglio si adatta all andamento dei ricavi delle imprese appartenenti al gruppo in esame. Per determinare tale funzione si è ricorso alla Regressione Multipla 3. La stima della funzione di ricavo è stata effettuata individuando la relazione tra il ricavo (variabile dipendente) e alcuni dati contabili e strutturali delle imprese (variabili indipendenti). E opportuno rilevare che prima di definire il modello di regressione si è proceduto ad effettuare un analisi sui dati delle imprese per verificare le condizioni di normalità economica nell esercizio dell attività e per scartare le imprese anomale; ciò si è reso necessario al fine di evitare possibili distorsioni nella determinazione della funzione di ricavo. In particolare sono state escluse le imprese che presentano: costo del venduto 4 dichiarato negativo; costi e spese dichiarati nel quadro F del modello superiori ai ricavi dichiarati. Successivamente sono stati utilizzati degli indicatori economico-contabili specifici delle attività in esame: produttività per addetto = ricavi /(numero addetti ) ricarico = ricavi/costo del venduto; rotazione del magazzino = (costo del venduto / giacenza media 6 ). Per ogni gruppo omogeneo, distintamente per forma giuridica, è stata calcolata la distribuzione ventilica di ciascuno degli indicatori precedentemente definiti e poi sono state selezionate le imprese che presentavano valori 3 La Regressione Multipla è una tecnica statistica che permette di interpolare i dati con un modello statistico-matematico che descrive l andamento della variabile dipendente in funzione di una serie di variabili indipendenti relativamente alla loro significatività statistica. 4 Costo del venduto = Esistenze iniziali + acquisti di merci e materie prime rimanenze finali. 5 Le frequenze relative ai dipendenti sono state normalizzate all anno in base alle giornate retribuite. Le frequenze relative ai non dipendenti, ad eccezione dei Collaboratori coordinati e continuativi che prestano attività prevalentemente nell impresa e degli Amministratori non soci, sono state normalizzate all anno in base alla percentuale di lavoro prestato. Numero addetti = (ditte individuali) Numero addetti = (società) 1 + numero dipendenti a tempo pieno + numero dipendenti a tempo parziale + numero apprendisti + numero assunti con contratto di formazione e lavoro o a termine e lavoranti a domicilio + numero collaboratori coordinati e continuativi che prestano attività prevalentemente nell impresa + numero collaboratori dell impresa familiare e coniuge dell azienda coniugale + numero familiari diversi che prestano attività nell'impresa + numero associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell impresa + numero associati in partecipazione diversi Numero dipendenti a tempo pieno + numero dipendenti a tempo parziale + numero apprendisti + numero assunti con contratto di formazione e lavoro o a termine e lavoranti a domicilio + numero collaboratori coordinati e continuativi che prestano attività prevalentemente nell impresa + numero familiari diversi che prestano attività nell'impresa + numero associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell impresa + numero associati in partecipazione diversi + numero soci con occupazione prevalente nell impresa + numero soci diversi + numero amministratori non soci 6 Giacenza media = (Esistenze iniziali + rimanenze finali) / 2. 10

11 degli indicatori contemporaneamente all interno di un determinato intervallo, per costituire il campione di riferimento. Per la produttività per addetto sono stati scelti i seguenti intervalli: dal 2 al 17 ventile, per il cluster 5; dal 2 al 18 ventile, per i cluster 3, 4, 7, 10, 11, 12; dal 2 al 19 ventile, per il cluster 13; dal 3 al 18 ventile, per il cluster 6; dal 3 al 19 ventile, per i cluster 1, 8, 9; dal 4 al 19 ventile, per il cluster 2. Per il ricarico sono stati scelti i seguenti intervalli: dal 4 al 19 ventile, per i cluster 4, 12; dal 5 al 18 ventile, per il cluster 2; dal 5 al 19 ventile, per i cluster 1, 3, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 13; dal 6 al 19 ventile, per il cluster 5. Per la rotazione del magazzino sono stati scelti i seguenti intervalli: dal 2 al 19 ventile, per i cluster 10, 11, 13; dal 3 al 18 ventile, per il cluster 6; dal 3 al 19 ventile, per i cluster 5, 7, 8, 9, 12; dal 4 al 19 ventile, per i cluster 1, 3, 4; dal 5 al 19 ventile, per il cluster 2. Così definito il campione di imprese di riferimento, si è proceduto alla definizione della funzione di ricavo per ciascun gruppo omogeneo. Per la determinazione della funzione di ricavo sono state utilizzate sia variabili contabili (quadro F del modello) sia variabili strutturali. La scelta delle variabili significative è stata effettuata con il metodo stepwise. Una volta selezionate le variabili, la determinazione della funzione di ricavo si è ottenuta applicando il metodo dei minimi quadrati generalizzati, che consente di controllare l eventuale presenza di variabilità legata a fattori dimensionali (eteroschedasticità). Affinché il modello di regressione non risentisse degli effetti derivanti da soggetti anomali (outliers), sono stati esclusi tutti coloro che presentavano un valore dei residui (R di Student) al di fuori dell intervallo compreso tra i valori -2,5 e +2,5. Nella definizione della funzione di ricavo si è tenuto conto anche delle possibili differenze di risultati economici legate al luogo di svolgimento dell attività. A tale scopo si sono utilizzati i risultati di uno studio relativo alla territorialità del commercio a livello comunale 7, che ha avuto come obiettivo la suddivisione del territorio nazionale in aree omogenee in rapporto al: grado di modernizzazione; grado di copertura dei servizi di prossimità; grado di sviluppo socio-economico. Nel la definizione della funzione di ricavo le aree territoriali sono state rappresentate con un insieme di variabili dummy ed è stata analizzata la loro interazione con la variabile costo del venduto. Tali variabili hanno prodotto, ove le differenze territoriali non fossero state colte completamente nella Cluster Analysis, valori correttivi da applicare, nella stima del ricavo di riferimento, al coefficiente della variabile costo del venduto. Nell allegato 3.A vengono riportate le variabili ed i rispettivi coefficienti della funzione di ricavo. 7 I criteri e le conclusioni dello studio sono riportati nell apposito Decreto Ministeriale. 11

12 APPLICAZIONE DEGLI STUDI DI SETTORE ALL UNIVERSO DEI CONTRIBUENTI Per la determinazione del ricavo della singola impresa sono previste due fasi: l Analisi Discriminante 8 ; la stima del ricavo di riferimento. Nell allegato 3.B vengono riportate le variabili strutturali risultate significative nell Analisi Discriminante. Non si è proceduto nel modo standard di operare dell Analisi Discriminante in cui si attribuisce univocamente un contribuente al gruppo di massima probabilità; infatti, a parte il caso in cui la distribuzione di probabilità si concentri totalmente su di un unico gruppo omogeneo, sono considerate sempre le probabilità di appartenenza a ciascuno dei gruppi omogenei. Per ogni impresa viene determinato il ricavo di riferimento puntuale ed il relativo intervallo di confidenza. Tale ricavo è dato dalla media dei ricavi di riferimento di ogni gruppo omogeneo, calcolati come somma dei prodotti fra i coefficienti del gruppo stesso e le variabili dell impresa, ponderata con le relative probabilità di appartenenza. Anche l intervallo di confidenza è ottenuto come media degli intervalli di confidenza, al livello del 99,99%, per ogni gruppo omogeneo ponderata con le relative probabilità di appartenenza. 8 L Analisi Discriminante è una tecnica che consente di associare ogni impresa ad uno dei gruppi omogenei individuati per la sua attività, attraverso la definizione di una probabilità di appartenenza a ciascuno dei gruppi stessi. 12

13 ALLEGATO 3.A COEFFICIENTI DELLE FUNZIONI DI RICAVO VARIABILI CLUSTER 1 CLUSTER 2 CLUSTER 3 CLUSTER 4 CLUSTER 5 Costo del venduto 1,1553 1,2459 1,1354 1,2277 1,5802 Costo del venduto - quota fino a euro Costo del venduto - quota fino a euro Costo del venduto - quota fino a euro - 0,2668 Costo del venduto - quota fino a euro 0, Costo del venduto - quota fino a euro Costo del venduto - quota fino a euro Costo del venduto - quota fino a euro Costo del venduto - quota fino a euro - - 0, Costo del venduto - quota fino a euro Costo del venduto - quota fino a euro Costo del venduto - quota fino a euro - 0,2739 Costo del venduto - quota fino a euro 0, Costo per la produzione di servizi + Spese per acquisti di servizi 0,9934 1,2861 0,9535 0,8076 0,1673 Valore dei beni strumentali 0,0649 0,1579 0,1848 0,1209 0,1673 Spese per lavoro dipendente e per altre prestazioni diverse da lavoro dipendente afferenti l attività dell impresa 1,4661 0,9700 0,8335 0,8897 0,1673 Soci e associati in partecipazione (numero normalizzato) 9.562, Collaboratori dell'impresa familiare e coniuge dell'azienda coniugale e familiari diversi (numero normalizzato) 9.562, TM15B CORRETTIVI TERRITORIALI CLUSTER 1 CLUSTER 2 CLUSTER 3 CLUSTER 4 CLUSTER 5 Correttivo da applicare al coefficiente del Costo del venduto Gruppo 1 della territorialità del commercio Aree con livelli di benessere e scolarizzazione molto bassi ed attività economiche legate prevalentemente al commercio di tipo tradizionale Correttivo da applicare al coefficiente del Costo del venduto Gruppo 3 della territorialità del commercio Aree ad alto livello di benessere, con tessuto produttivo industriale e una rete commerciale prevalentemente tradizionale Correttivo da applicare al coefficiente del Costo del venduto Gruppo 4 della territorialità del commercio Aree a basso livello di benessere, minor scolarizzazione e rete distributiva tradizionale Correttivo da applicare al coefficiente del Costo del venduto Gruppo 5 della territorialità del commercio - Aree con benessere molto elevato, in aree urbane e metropolitane fortemente terziarizzate e sviluppate, con una rete distributiva molto evoluta - Le variabili contabili vanno espresse in euro. - -0,3101 0, ,3101 0,

14 COEFFICIENTI DELLE FUNZIONI DI RICAVO TM15B VARIABILI CLUSTER 6 CLUSTER 7 CLUSTER 8 CLUSTER 9 CLUSTER 10 Costo del venduto 1,3472 1,4295 1,3990 1,3408 1,3215 Costo del venduto - quota fino a euro 0, Costo del venduto - quota fino a euro - - 0, Costo del venduto - quota fino a euro Costo del venduto - quota fino a euro 0, Costo del venduto - quota fino a euro Costo del venduto - quota fino a euro - 0,2167 Costo del venduto - quota fino a euro Costo del venduto - quota fino a euro Costo del venduto - quota fino a euro - 0,2360 Costo del venduto - quota fino a euro Costo del venduto - quota fino a euro Costo del venduto - quota fino a euro Costo per la produzione di servizi + Spese per acquisti di servizi 0,7334 0,9283 0,9574 1,0245 0,6459 Valore dei beni strumentali Spese per lavoro dipendente e per altre prestazioni diverse da lavoro dipendente afferenti l attività dell impresa Soci e associati in partecipazione (numero normalizzato) Collaboratori dell'impresa familiare e coniuge dell'azienda coniugale e familiari diversi (numero normalizzato) 0,2093 0,1473 0,1332 0,1242 0,1910 0,5185 0,7440 0,3839 0,8518 0, , , , , , , , ,0327 CORRETTIVI TERRITORIALI CLUSTER 6 CLUSTER 7 CLUSTER 8 CLUSTER 9 CLUSTER 10 Correttivo da applicare al coefficiente del Costo del venduto Gruppo 1 della territorialità del commercio Aree con livelli di benessere e scolarizzazione molto bassi ed attività economiche legate prevalentemente al commercio di tipo tradizionale Correttivo da applicare al coefficiente del Costo del venduto Gruppo 3 della territorialità del commercio Aree ad alto livello di benessere, con tessuto produttivo industriale e una rete commerciale prevalentemente tradizionale Correttivo da applicare al coefficiente del Costo del venduto Gruppo 4 della territorialità del commercio Aree a basso livello di benessere, minor scolarizzazione e rete distributiva tradizionale Correttivo da applicare al coefficiente del Costo del venduto Gruppo 5 della territorialità del commercio - Aree con benessere molto elevato, in aree urbane e metropolitane fortemente terziarizzate e sviluppate, con una rete distributiva molto evoluta - Le variabili contabili vanno espresse in euro. - -0,0887 0, ,0887 0,

15 COEFFICIENTI DELLE FUNZIONI DI RICAVO TM15B VARIABILI CLUSTER 11 CLUSTER 12 CLUSTER 13 Costo del venduto 1,6429 1,4040 1,4873 Costo del venduto - quota fino a euro Costo del venduto - quota fino a euro Costo del venduto - quota fino a euro Costo del venduto - quota fino a euro Costo del venduto - quota fino a euro - 0, Costo del venduto - quota fino a euro Costo del venduto - quota fino a euro 0, Costo del venduto - quota fino a euro Costo del venduto - quota fino a euro Costo del venduto - quota fino a euro - - 0,2598 Costo del venduto - quota fino a euro Costo del venduto - quota fino a euro Costo per la produzione di servizi + Spese per acquisti di servizi 0,6723 0,9023 0,2834 Valore dei beni strumentali Spese per lavoro dipendente e per altre prestazioni diverse da lavoro dipendente afferenti l attività dell impresa Soci e associati in partecipazione (numero normalizzato) Collaboratori dell'impresa familiare e coniuge dell'azienda coniugale e familiari diversi (numero normalizzato) 0,0382 0,1003 0,2834 0,5341 0,8645 0, , , , , CORRETTIVI TERRITORIALI CLUSTER 11 CLUSTER 12 CLUSTER 13 Correttivo da applicare al coefficiente del Costo del venduto Gruppo 1 della territorialità del commercio Aree con livelli di benessere e scolarizzazione molto bassi ed attività economiche legate prevalentemente al commercio di tipo tradizionale -0,1390-0, Correttivo da applicare al coefficiente del Costo del venduto Gruppo 3 della territorialità del commercio Aree ad alto livello di benessere, con tessuto produttivo industriale e una rete commerciale prevalentemente tradizionale Correttivo da applicare al coefficiente del Costo del venduto Gruppo 4 della territorialità del commercio Aree a basso livello di benessere, minor scolarizzazione e rete distributiva tradizionale -0,1390-0, Correttivo da applicare al coefficiente del Costo del venduto Gruppo 5 della territorialità del commercio - Aree con benessere molto elevato, in aree urbane e metropolitane fortemente terziarizzate e sviluppate, con una rete distributiva molto evoluta - Le variabili contabili vanno espresse in euro. 15

16 ALLEGATO 3.B VARIABILI DELL ANALISI DISCRIMINANTE QUADRO A DEL MODELLO ALLEGATO ALLA DICHIARAZIONE: Numero giornate retribuite per i dipendenti a tempo pieno Numero giornate retribuite per i dipendenti a tempo parziale Numero giornate retribuite per gli apprendisti Numero giornate retribuite per gli assunti con contratto di formazione e lavoro o a termine e lavoranti a domicilio Numero di collaboratori coordinati e continuativi che prestano attività prevalentemente nell impresa Percentuale di lavoro prestato dai collaboratori dell impresa familiare e coniuge dell azienda coniugale Percentuale di lavoro prestato dai familiari diversi da quelli di cui al rigo precedente che prestano attività nell impresa Percentuale di lavoro prestato dagli associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell impresa Percentuale di lavoro prestato dagli associati in partecipazione diversi da quelli di cui al rigo precedente Percentuale di lavoro prestato dai soci con occupazione prevalente nell impresa Percentuale di lavoro prestato dai soci diversi da quelli di cui al rigo precedente Numero di amministratori non soci QUADRO B DEL MODELLO ALLEGATO ALLA DICHIARAZIONE: Unità locale destinata all attività di vendita: Locali destinati per la vendita e l esposizione interna della merce (Mq) Unità locale destinata all attività di vendita: Locali destinati a magazzino (Mq) Unità locale destinata all attività di vendita: Localizzazione in centro commerciale al dettaglio Unità locale destinata all attività di vendita: Costi e spese sostenute per beni e/o servizi comuni (in caso di localizzazione non autonoma) Strutture non annesse alle unità locali destinate alla vendita: Locali destinati a magazzino e/o deposito (Mq) QUADRO D DEL QUESTIONARIO : Tipologia dei prodotti venduti e dei servizi offerti: Occhiali da vista (montatura comprese le lenti da vista), occhiali premontati, lenti per occhiali e lenti a contatto Tipologia dei prodotti venduti e dei servizi offerti: Occhiali da sole, accessori, prodotti per lenti a contatto e montature (senza lenti da vista) Tipologia dei prodotti venduti e dei servizi offerti: Materiale fotografico di consumo (rullini, ecc.), videocassette e batterie Tipologia dei prodotti venduti e dei servizi offerti: Video camere, cineprese, macchine fotografiche e accessori Tipologia dei prodotti venduti e dei servizi offerti: Video registratori e lettori Tipologia dei prodotti venduti e dei servizi offerti: Telefoni e accessori Tipologia dei prodotti venduti e dei servizi offerti: Binocoli, cannocchiali e microscopi, lenti, materiale per geodesia, ecc. Tipologia dei prodotti venduti e dei servizi offerti: Sviluppo e stampa di materiale fotografico (anche se effettuato presso altri laboratori) Tipologia dei prodotti venduti e dei servizi offerti: Servizi fotografici e video riprese Modalità di acquisto: Da e/o attraverso gruppi di acquisto, unioni volontarie, consorzi, cooperative, franchisor, affiliante Tipologia della clientela: Fotografi e/o studi fotografici Tipologia della clientela: Ottici e/o ottici optometristi Tipologia della clientela: Altre imprese e/o professionisti Tipologia della clientela: Altri (enti pubblici, enti privati, ecc.) 16

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