In prima pagina, cartello della campagna contro la zanzara tigre posato all ingresso di un cimitero.

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1 Comune Capofila Veruno Comuni aderenti: Agrate Conturbia, Bogogno, Borgo Ticino, Comignago, Divignano, Gattico, Orta San Giulio e Cureggio PROGETTO DI LOTTA BIOLOGICA INTEGRATA ALLE ZANZARE AI SENSI LR 75/95 E SMI Relazione Finale campagna 2016 Referente Tecnico Scientifico: Verbania, 31 dicembre 2016

2 Referente Amministrativo Ente Capofila: Sindaco del Comune di Veruno Geom. Gualtiero Pastore In prima pagina, cartello della campagna contro la zanzara tigre posato all ingresso di un cimitero. Gruppo di lavoro: Referente Tecnico Scientifico Tecnico di campagna Forestale Carmine Galizia

3 INDICE Introduzione... 2 Storia del progetto... 4 Aspetti climatici... 5 Monitoraggio degli adulti Monitoraggio di zanzara tigre (Aedes albopictus) con ovitrappole Attività divulgativa Educazione ambientale BG Sentinel e monitoraggio malattie tropicali trasmissibili all uomo Ente capofila: Comune Veruno (10 anno, progetto iniziato con la campagna 2007) Comuni associati: COMUNE AGRATE CONTURBIA COMUNE BOGOGNO COMUNE BORGO TICINO COMUNE COMIGNAGO COMUNE DIVIGNANO COMUNE GATTICO Nuovi Comuni aderenti nel 2016 (1 anno di progetto) COMUNE DI ORTA SAN GIULIO COMUNE DI CUREGGIO Relazione finale campagna 2016 Pagina 1

4 INTRODUZIONE Ad aprile è iniziata una nuova campagna di Lotta Integrata alle Zanzare. Il progetto, finanziato dalla Regione Piemonte al 50% e in pari quota dai Comuni aderenti, è coordinato da IPLA SpA e prevede interventi su ambiti territoriali prevalentemente urbani e rurali per contenere le diverse specie di zanzare. Impostazione del lavoro che non si discosta da quella adottata negli anni passati. La spiegazione dettagliata della metodologia di lavoro oltre che una descrizione delle diverse specie di zanzara riscontrate sono presenti nelle precedenti relazioni e pertanto non vengono ripetute essendo tali relazioni a disposizione degli utenti sul sito del Comune di Veruno. La principale caratteristica di questo anno di progetto è stato che due ulteriori Comuni, Cureggio ed Orta San Giulio hanno chiesto di entrare nel progetto di lotta alle zanzare. Come lo scorso anno, non sono stati finanziati i progetti risicoli che richiedevano trattamenti effettuati tramite elicotteri, molto costosi. Questo ha permesso a livello regionale di contenere molto la spesa, avendo possibili ricadute negative. Si ritiene comunque che i progetti urbani, (come quello descritto in relazione) verranno rifinanziati anche nel Nuove malattie trasmissibili da culicidi si stanno diffondendo nelle nostre città, interrompere i progetti urbani equivarrebbe a diminuire il controllo sul territorio. Il presente progetto è stato coordinato da IPLA SpA, società di proprietà della Regione Piemonte che, da sei anni, ha indotto a condividere il personale con il progetto gemello di Verbania, con lo scopo di contenere i costi totali, mantenendo la contabilità separata. IPLA ha mantenuto aggiornato il sito divulgativo dei dati relativi al progetto regionale di lotta alle zanzare, con una sezione dedicata alla pubblicazione regolare dei dati di monitoraggio della zanzara tigre. Inoltre mantiene aggiornata una specifica pagina facebook ( con informazioni specialistiche. Tra le notizie riportate vi è l aggiornamento costante della diffusione della malattia febbre del Nilo o West Nile Disease, trasmessa dalle zanzare comuni, dallo scorso anno presente nelle vicinanze di Novara. Come nello scorso anno è proseguita la collaborazione con l istituto zooprofilattico di Torino per rilevare la presenza nei nostri Comuni di malattie trasmesse dalle zanzare, senza fortunatamente rivelarne alcuna. Altro studio che prosegue dallo scorso anno è stata la verifica della presenza sul nostro territorio della zanzara coreana e della zanzara giapponese, simili alla tigre e già diffusa in territori limitrofi. Nessun uovo o adulto di queste specie è stato rilevato. Relazione finale campagna 2016 Pagina 2

5 Nel 2016, lo Zika virus è stato di grande preoccupazione in tutto il mondo per la sua rapidità di diffusione e assenza di un vaccino specifico. A metà agosto, in Italia, tra le malattie trasmesse dalle zanzare, sono stati identificati 49 casi di Dengue non emorragica ed uno di dengue emorragica (importato dalle Filippine), e 63 casi di Zika virus; malattie non endemiche in Italia. Nel 2016 in Italia si sono avuti 71 casi di west nile virus che hanno colpito l uomo e 51 casi che hanno colpito gli equini. In Piemonte un solo caso umano, in provincia di Novara, purtroppo neuroinvasivo. Nella Provincia di Torino e di Alessandria casi equini. In Piemonte nel 2016 sono stati 13 i casi di Dengue confermati, 2 quelli di Chikungunya e 15 quelli di Zika (dati SEREMI, Servizio di riferimento regionale). Anno 2016 DENGUE CHIKUNGUNYA ZIKA Casi confermati Casi da giugno ad ottobre Casi autoctoni Focolai Decessi Tabella 1 nuove malattie trasmesse dalle zanzare in Piemonte (dati SEREMI). L ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) ha diramato una circolare nella quale segnala le responsabilità dei Comuni in merito al controllo delle malattie tropicali trasmesse dalle zanzare, facendo riferimento a tre circolari emesse dal Ministero della Salute: i Comuni aderenti al progetto assolvono alle loro responsabilità avendo delegato IPLA ad effettuare gli adempimenti previsti. Relazione finale campagna 2016 Pagina 3

6 STORIA DEL PROGETTO Nel primo anno di attività (2007 e 2016 per Orta S. Giulio e Cureggio) sono state effettuate le attività di: monitoraggio dei focolai di sviluppo larvale, censimento della popolazione culicidica adulta con trappole alla CO 2, campagna informativa. Dal secondo anno sono state avviate le attività di: trattamento dei focolai larvali di zanzare con Bacillus thuringiensis, monitoraggio della presenza della zanzara tigre (Aedes albopictus), trattamenti adulticidi presso alcune feste campestri, educazione ambientale nelle scuole. Dal 2011, nelle aree risultate infestate dalla zanzara tigre è stata avviata l attività di trattamento dei tombini stradali pubblici. Le principali attività svolte nel corso del 2016 sono riassunte nella tabella sottostante: ATTIVITA QUANTITA PERIODO Firma degli incarichi professionali 2 persone inizio maggio Monitoraggio dei focolai di sviluppo larvale Numerosi aprile - settembre Censimento della popolazione culicidica 7+2 trappole per maggio - 15 adulta settimane settembre Monitoraggio di Aedes albopictus 9 +5 ovitrappole Da metà maggio a metà novembre Trattamenti adulticidi con Permex 22E luglio ed agosto 3 trattamenti (ditta) Trattamenti antilarvali con BTI liquido da giugno ad agosto 9 ore 3 trattamenti (ditta) Trattamenti antilarvali con BTI granulare da maggio a settembre Numerosi (personale del progetto) Trattamento tombini con diflubenzuron 60 ore ditta + personale del Da giugno a inizio (ditta) progetto (4 passaggi) ottobre Educazione ambientale nelle scuole Orta e Cureggio novembre Tabella 2 Calendario delle attività del progetto Relazione finale campagna 2016 Pagina 4

7 ASPETTI CLIMATICI Gli aspetti climatici influenzano molto la diffusione delle zanzare, in quanto basse temperature invernali riducono la diffusione nella primavera successiva così come le basse temperature primaverili ne rallentano la diffusione e ne contengono la fastidiosità mentre l alta piovosità primaverile ed estiva accompagnata da alte temperature facilita lo sviluppo di nuovi focolai larvali. Questi elementi differiscono però nei diversi anni e da specie a specie in funzione anche di altre variabili di cui è difficile tenere conto. Il 2016 è stato un anno con una moderata piovosità primaverile e scarsa piovosità a luglio accompagnata da alte temperature (temperatura media mensile di 26,77 C - dato CNR di Pallanza ancora da validare- superiore anche a quella dell anno 2003, precedente record storico di 26,72 C; 76 mm di pioggia) per poi avere temperature nella media ad agosto e piovosità normale da agosto a ottobre. Novembre particolarmente siccitoso. Il mese di novembre 2014 è stato il più piovoso tra gli anni considerati (979 mm di pioggia, oltre il doppio del secondo mese più piovoso rappresentato da aprile 2009 con 452 mm) ed in grado di innalzare la media mensile del periodo di circa 68 mm. Nei mesi di marzo 2003 e novembre 2015, non si sono avute precipitazioni. Il 2016 è stato un anno con una alta piovosità a maggio (è stato il mese di maggio più piovoso tra gli anni di progetto con 319 mm di pioggia) e scarsa piovosità ad aprile ed agosto. Il totale della pioggia del periodo maggio agosto, con 641 mm di pioggia, il secondo più alto tra gli anni di progetto, con 200 sopra la media di questo periodo. Questa piovosità è stata accompagnata da temperature nella media degli anni di progetto. Il mese più caldo registrato nel periodo di progetto è stato luglio 2015 con 25,5 C. Il giugno e l agosto con temperatura media più alta tra gli anni di progetto si sono verificati nel 2013, mentre il settembre con la temperatura media più alta si è verificato nel 2011; nonostante questo il 2016 è stato dichiarato a livello mondiale l anno più caldo dal 1880, anno di inizio delle rilevazioni di temperature accurate. (i dati utilizzati sono quelli rilevati nella centralina della Regione Piemonte posizionata a Suno) Di seguito alcuni grafici costruiti con i dati forniti dalla Sezione di Agrometeorologia del Settore Fitosanitario della Regione Piemonte (nodo 15 di Suno (NO)). Relazione finale campagna 2016 Pagina 5

8 Per facilitarne la lettura, i dati del 2016 vengono posti a confronto con la media degli anni dall avvio della stazione meteo al Questo modo di rappresentare i dati permette di evidenziare la variabilità dell ultimo anno. Anche a Suno, luglio è risultato essere il mese con la temperatura media più alta (25,5 C) dall inizio delle misurazioni (1999). Il mese più piovoso del periodo analizzato è stato novembre 2014 con 598 mm di pioggia, che innalza la media mensile dell intero periodo di 30 mm. Grafico 1 temperature medie mensili, stazione della Regione Piemonte, Suno (NO) Grafico 2 pioggia cumulata mensile, stazione della Regione Piemonte, Suno (NO). Di seguito alcuni grafici costruiti con i dati forniti dal CNR di Verbania (anno 2015 e 2016 dati ancora da validare). Per facilitarne la lettura, i dati dell anno vengono posti a confronto con il primo anno di progetto (il 2003 particolarmente caldo e siccitoso), con la media degli anni di progetto dal Relazione finale campagna 2016 Pagina 6

9 2004 al 2015 e con la media calcolata dal CNR per gli anni dal 1951 al 2011 (fornita con l annuario 2012). Questo modo di rappresentare i dati evidenzia la variabilità dell ultimo anno rispetto agli anni precedenti. Dai grafici è possibile poi vedere come tra la temperatura mensile media degli anni 2004/2015 sia sensibilmente superiore alla temperatura media degli anni 1951/2011. Questo trend di aumento delle temperature, presso la stazione di Pallanza, è noto. Grafico 3 temperature medie mensili, Istituto Idrobiologico - CNR Verbania. Grafico 4 pioggia cumulata mensile, Istituto Idrobiologico - CNR Verbania. Relazione finale campagna 2016 Pagina 7

10 Monitoraggio dei focolai di sviluppo larvale I Comuni aderenti alle attività di contenimento dei culicidi sono 9, tutti si trovano in provincia di Novara. I dati relativi ad estensione, numero di abitanti e numero di anni di adesione al progetto sono riportati nella tabella sottostante. La tipologia progettuale viene individuata nella categoria interventi in ambito urbano per il controllo della zanzara tigre, ma sono stati fatti come gli scorsi anni anche interventi in ambito rurale. Ente proponente Comune di Anni di progetto abitanti superficie (ha) Veruno abitanti ha Agrate Conturbia abitanti ha Borgo Ticino abitanti ha Bogogno abitanti 843 ha Comignago abitanti 438 ha Divignano abitanti 524 ha Gattico abitanti ha Orta San Giulio abitanti 681 ha Cureggio abitanti 838 ha totale abitanti ha Tabella 3 - Elenco dei Comuni aderenti al progetto di lotta L attività di mappatura del territorio è stata svolta durante il primo anno di progetto (per maggiori informazioni relativamente a questa fase ed alle diverse tipologie di focolai individuate si consiglia di prendere visione delle relazioni degli scorsi anni). Negli anni successivi, raramente nuovi focolai vengono individuati; l attività principale diviene pertanto il monitoraggio costante dei focolai precedentemente individuati ed eventualmente il loro trattamento. Durante questa fase svolta nel territorio del Comune di Cureggio è stato individuato un focolaio larvale di medie dimensioni potenziale, ovvero che al momento del sopralluogo non era infestato ma che potrebbe diventarlo nel corso dell anno. Questo focolaio è rappresentato da un laghetto con Relazione finale campagna 2016 Pagina 8

11 area paludosa. Oltre a questo focolaio, come anche nel Comune di Orta S.Giulio sono stati trovati diversi microfocolai larvali, rappresentati sopprattutto tombini stradali e rifiuti abbandonati. Il monitoraggio avviene recandosi presso i focolai larvali con regolarità (ogni 7 / 15 gg), effettuando alcuni prelievi di un campione di circa un litro di acqua con un apposito campionatore ( mestolo ), acquisizione (con una pipetta) delle larve di zanzara eventualmente presenti e contestuale conta. Le larve prelevate vengono poi classificate con l uso di un microscopio binoculare in dotazione al progetto. In seguito al rinvenimento di larve si procede al trattamento del focolaio. Nel progetto di Veruno i focolai larvali esistenti hanno una superficie stimata di circa 8 ha e caratteristiche diverse: 1) vasche di fitodepurazione 2) scolo depuratori e fitodepurazione 3) laghetti, canali e paludi 4) aree allagabili (prati, campi e boschi) 5) micro focolai (bidoni degli orti, tombini stradali, ecc.) Su tutto il territorio in esame, nel corso dell anno 2007 erano stati rilevati 88 focolai larvali, di cui 48 infestati da larve di zanzare mentre i rimanenti risultavano essere solo focolai potenziali. Nel corso degli anni successivi sono stati trovati altri focolai, mentre alcuni non possono più essere considerati tali. Molto dipende dalle condizioni meteorologiche: un focolaio può esistere solo per un breve periodo, in alcuni anni. Negli ultimi anni molti impianti di depurazione di acque nere sono stati migliorati o modificati, ed ora producono molto meno zanzare. Questo unito all attività svolta ha permesso di contenere il numero di zanzare, esempio principale è sicuramente l impianto di fitodepurazione di Veruno, che storicamente era il focolaio larvale che produceva più zanzare ed è ora sotto controllo. Attività di lotta larvicida Questo capitolo contiene il riepilogo degli interventi larvicidi condotti nel 2016, ripartiti in base al formulato e all attrezzatura utilizzata. I trattamenti effettuati in ambiente naturale hanno utilizzato come principio attivo il Bacillus thuringiensis var. israeliensis, acronimo BTI. E un batterio aerobio gram-positivo sporigeno che si rinviene naturalmente nel terreno e negli ambienti acquatici in generale. A causa del suo profilo di innocuità relativa, è particolarmente indicato per la lotta programmata, sistematica e a lungo Relazione finale campagna 2016 Pagina 9

12 termine contro le zanzare e i simulidi, oltre che l impiego su focolai larvali la cui collocazione richiede la protezione della fauna acquatica presente, compresi gli insetti utili e predatori. Diverse sono le concentrazioni e le formulazioni disponibili sul mercato, liquido, granulare, in polvere ed in compresse. La prima formulazione necessita di diluizione in acqua e di pompe irroratrici, la distribuzione richiede l intervento di una ditta specializzata. Gli altri formulati possono essere utilizzati direttamente dal RTS e dai TC senza o con l ausilio di attrezzature apposite. La D.G.R. autorizza ad effettuare trattamenti larvicidi nei focolai ove vengono rilevate almeno 10 larve/litro di qualsiasi specie o 1 larva/litro appartenente al genere Aedes. Il metodo adottato dal progetto per il controllo della popolazione culicidica è il trattamento dei focolai larvali secondo le due modalità sottoesposte: in alcuni focolai di dimensioni maggiori e con buona accessibilità, il trattamento è stato effettuato dal personale della Ditta Fema srl. I trattamenti sono stati effettuati mediante l utilizzo di una pompa montata su automezzo collegata ad una lancia a mano. Questi trattamenti sono sempre stati coordinati sul campo dal RTS (Responsabile Tecnico Scientifico) e/o da un TC (Tecnico di Campo); altri focolai dove l accessibilità era minima (solo a piedi) e per i focolai più piccoli (fontane, vasche ed altre raccolte di acqua stagnante) il trattamento è stato fatto direttamente dal RTS e dal TC utilizzando Bti in formulato granulare. Nel primo caso, i trattamenti antilarvali sono stati effettuati utilizzando come prodotto larvicida circa 10 litri di Vectobac AS1200, un prodotto in formulato liquido che viene diluito al 2% circa con acqua. La ditta Fema srl, vincitrice dalla gara d appalto tenuta da IPLA spa, ha effettuato i trattamenti in 3 giornate diverse, impiegando complessivamente 9 ore. Nel secondo caso è stato utilizzato il VectoBac G. In genere questo prodotto è utilizzato per il trattamento di focolai di piccole dimensioni, visto la facilità d uso (non occorrono macchine per la sua distribuzione) direttamente ad opera del TC o del RTS. La necessità di ridurre i tempi tra rilievo di un focolaio attivo e conseguente trattamento, ha portato ad effettuare trattamenti senza chiamare la ditta esterna utilizzando il prodotto granulare anche nelle vasche di fitodepurazione di Veruno ed altri focolai attivi. Il primo trattamento larvicida con BTI granulare effettuato dal TC è avvenuto a inizio maggio alle vasche di fitodepurazione di Veruno. L affidamento dell appalto per il trattamento dei focolai Relazione finale campagna 2016 Pagina 10

13 larvali alla ditta incaricata è stato effettuato in ritardo rispetto alle necessità del progetto ed il primo trattamento con BTI liquido è avvenuto il 28 giugno presso le vasche di fitodepurazione di Veruno ed altri focolai. Dopo un trattamento larvale è previsto un nuovo campionamento per verificare la presenza di larve. Tale parametro espresso in percentuale sul numero di larve presenti prima del trattamento, viene definito mortalità larvale ed è uno dei parametri richiesti dalla normativa regionale con due scopi principali: 1) verificare che il trattamento sia eseguito. 2) verificare l efficacia del prodotto. La DGR prevede la possibilità che il RTS fornisca, alla ditta incaricata di fare i trattamenti, l elenco dei luoghi da trattare ed i prodotti da utilizzare, senza poi essere presente al momento del trattamento. La verifica della mortalità risulta in questo caso di fondamentale importanza, in quanto la ditta potrebbe tenere per sé il prodotto e fare i trattamenti solo con acqua ovvero non fare nemmeno il trattamento. Nel caso del presente progetto ai trattamenti è sempre stato presente il RTS o un TC, che vi ha contribuito in prima persona, accompagnando gli incaricati della ditta, utilizzando la lancia o spargendo il prodotto granulare. Vi è quindi la certezza che i trattamenti sono stati effettuati. La verifica della mortalità è utile in quanto il BTI in formulato liquido presenta un prolungato periodo di conservazione che potrebbe averne diminuito l efficacia. Il controllo sulla mortalità larvale viene effettuato dopo 24/48 ore dall effettuazione del trattamento, con un nuovo campionamento ricercando la presenza di larve ancora vive. Dai controlli effettuati, il numero di larve vive riscontrate è stato nullo mentre erano presenti larve morte; il prodotto utilizzato e le modalità di diffusioni sono state efficaci. A volte sono state ritrovate pupe, le quali non alimentandosi non vengono uccise dal BTI che agisce solo per ingestione. Trattamenti di contrasto alla Aedes albopictus (zanzara tigre) Altra tipologia di trattamento larvale è quella adottata per il trattamento dei focolai larvali urbani, tombini stradali con acqua presenti lungo le strade cittadine. Il prodotto utilizzato, Diflubenzuron in compresse da 2 grammi (concentrazione del principio attivo 2%), è un inibitore di crescita attivo solo sugli insetti presenti nell acqua trattata e con una persistenza di circa 3 settimane. Questo prodotto di sintesi viene ammesso nel progetto solo per il trattamento dei tombini stradali, in quanto Relazione finale campagna 2016 Pagina 11

14 ambiente degradato. L utilizzo non è previsto per le aree naturali quali i prati allagati o le paludi, nonostante il risparmio in termini di tempo che si otterrebbe. Il primo trattamento dei tombini è stato effettuato già a fine giugno in tutti i Comuni del progetto, l ultimo è stato effettuato il 4 ottobre. In totale nel corso dell anno sono stati fatti 4 passaggi dalla ditta incaricata, impiegando in totale 49,5 ore. Il tecnico di campo ha provveduto in modo autonomo e senza costi aggiuntivi per i Comuni ad effettuare parte dei trattamenti, in supporto alla ditta incaricata. I focolai urbani sono però presenti anche nelle aree private, rappresentati da bidoni negli orti, vasi abbandonati, sottovasi, tombini e ogni altro accumulo temporaneo di acqua. Il trattamento dei soli tombini presenti nelle aree pubbliche ha efficacia limitata se non si provvede a limitare anche i focolai presenti nelle aree private. Sono stati portati a termine alcuni sopralluoghi in aree private chiedendo la rimozione dei focolai presenti. Relazione finale campagna 2016 Pagina 12

15 MONITORAGGIO DEGLI ADULTI Nel corso del 2016, sono state portate a termine 18 settimane di monitoraggio della popolazione culicidica adulta (dal 18 maggio al 15 di settembre) nei 7+2 Comuni aderenti al progetto grazie all uso di 9 trappole attrattive all anidride carbonica. Nel totale di 126 monitoraggi dei Comuni del gruppo di Veruno sono state catturate 2622 zanzare adulte, da confrontare alle del 2015, del 2014, del 2013, del 2012, del 2011, del 2010, alle del 2009 o alla catturate nel 2007 anno di inizio del progetto, senza la possibilità di fare trattamenti larvicidi ed in cui si è verificato il massimo delle catture. Il Valore del 2016 è superiore solo all anno Nei due nuovi Comuni, in 36 monitoraggi sono state catturate 634 zanzare adulte. I luoghi di posizionamento delle trappole sono stati mantenuti quelli utilizzati negli anni scorsi, con una distribuzione di una trappola per Comune aderente al progetto. Nei due nuovi Comuni sono stati individuati dei luoghi che verranno mantenuti anche negli anni futuri, in modo da avere una serie di dati paragonabili tra loro. NUMERO COMUNE DENOMINAZIONE STAZIONE COORDINATE 1 GATTICO Palude fuori paese N E 2 VERUNO Vasche di fitodepurazione N E 3 BOGOGNO Depuratore N E 4 AGRATE CONTURBIA Fuori abitato Conturbia N E 5 DIVIGNANO Torrente Agamo N E 6 BORGO TICINO Golf Arona N E 7 COMIGNAGO Fuori abitato N E 8 ORTA SAN GIULIO Posteggio principale sopra abitato ,35 N E 9 CUREGGIO Laghetto fuori paese ,86 N E Tabella 4 - localizzazione delle stazioni di censimento I dati forniti ad ogni trappola non sono influenzati da fattori quali l estensione territoriale del Comune o la popolazione civile residente, inoltre le trappole sono state utilizzate in modo casuale e pertanto se dovessero esservi differenze tra una e l altra (costruttivamente sono identiche) queste differenze non possono aver determinato differenze di catture tra le diverse stazioni. Le differenze di catture sono pertanto da imputare esclusivamente alla localizzazione della trappola stessa ed al territorio circostante. I siti scelti sono aree verdi, in genere non distanti dai focolai di sviluppo larvale. Nella figura successiva è evidenziata la distribuzione dei punti di monitoraggio. Relazione finale campagna 2016 Pagina 13

16 Figura 1, distribuzione delle stazioni di monitoraggio per zanzare adulte. Nel grafico che segue la ripartizione degli allati catturati nel monitoraggio anno 2016, ripartiti per stazione (tutti i riconoscimenti sono avvenuti ad opera del RTS.). Grafico 5, ripartizione per stazione di monitoraggio delle zanzare adulte catturate anno Relazione finale campagna 2016 Pagina 14

17 Grafico 6, anno 2016, zanzare adulte catturate suddivise per specie. Nei grafici che seguono il totale delle catture di adulti, in ogni anno di progetto, nei 7 Comuni del progetto Veruno. Grafico 7, totale catture annuali nelle diverse stazioni, per anno. Relazione finale campagna 2016 Pagina 15

18 Grafico 8, andamento stagionale delle catture anni In tabella 5 vengono riportati i risultati di tutti gli anni di progetto per una comparazione diretta dalla quale è facile verificare che il Comune con più catture è stato Veruno nel 2007 mentre questo anno, quello con più catture, è stato Agrate Conturbia. Stazione Veruno Gattico Divignano Comignago Bogogno Agrate Conturbia Borgo Ticino Orta san Giulio totale Cureggio Non in progetto 468 Totale Tabella 5, catture totali di zanzare adulte per stazione e per anno di progetto. I valori di catture di zanzare adulte in ogni stazione sono esposti in modo aggregato in tabella 6. Il valore massimo di catture in una stazione in una notte è stato di 176 zanzare, valore molto lontano dalle dell anno I dati sono stati elaborati con l ausilio dell algoritmo individuato dalla Relazione finale campagna 2016 Pagina 16

19 DD (istruzioni per l applicazione della legge regionale 75/95) per calcolare un indice di fastidiosità denominato SMI. Questa metodologia di controllo prevede tre gruppi di nocività di zanzare: bassa, media e elevata. Il valore di confine tra la soglia bassa e media è la smi, soglia minima di ingresso al progetto pari al valore 1,20; mentre la soglia tra livello medio ed alto è la st, soglia di tolleranza pari a 1,60. L indice viene calcolato dividendo le diverse specie di zanzare in tre gruppi di nocività (Gruppo A nocività elevata: Genere Aedes ed Ochlerotatus; Gruppo B nocività media: Culex modestus, Anopheles; Gruppo C nocività scarsa: altre Culex, altri generi). La legge assegna un peso ad ogni gruppo di nocività (gruppo A=1, B=0,70, C= 0,61), in modo da calcolare l indice come somma delle zanzare catturate, ponderate in funzione della nocività relativa. L algoritmo è il seguente: I risultati dell elaborazione dei dati raccolti sono esposti nella tabella 6, le celle con sfondo bianco sono le settimane ove la presenza di zanzare è stata contenuta, con sfondo giallo le settimane in cui la presenza è stata media ovvero è stata superata la soglia smi e con sfondo rosso le settimane in cui è stata superata la soglia di tolleranza, soglia che indica quando il fastidio provocato viene considerato eccessivo. La prima soglia è importante nel primo anno di progetto perché, se superata per 4 volte, permette di accedere ai finanziamenti per gli anni successivi.. Dalla lettura della tabella (è possibile vedere che entrambi i Comuni Orta e Cureggio, possono accedere ai finanziamenti regionali per gli anni futuri. La seconda soglia, quando superata per due volte, permetterebbe di effettuare trattamenti sul verde pubblico contro le zanzare adulte. La prima soglia (smi) è stata superata complessivamente 20 volte, (45 volte nel 2015, 20 volte nel 2014, 21 volte nel 2013, 46 volte nel 2012). Nei Comuni di Orta e Cureggio è stata superata 10 volte. Come nel 2014, nel Comune di Veruno la soglia non è stata superata. La trappola alla CO 2 di questo Comune è posta in fondo ad una valletta (vicino alle vasche di fitodepurazione ora quasi inattive), e non cattura le zanzare provenienti dalle risaie risultando così non rappresentativa dell infestazione avuta negli abitati di Veruno o Revislate posti sulla sommità di una collina. Questi abitati hanno avuto una infestazione simile a quella degli altri Comuni con diverse settimane di superamento della soglia di tolleranza. La soglia di tolleranza è stata superata complessivamente 7 volte (nel 2012 la soglia era stata superata 20 volte; nel volte, nel volte, 23 volte nel 2015). Nei Comuni di Veruno, Comignago Bogogno, Orta la soglia non è stata raggiunta. Relazione finale campagna 2016 Pagina 17

20 catture totali % totale 17/5 25/5 31/5 9/6 16/6 23/6 30/6 7/7 14/7 21/7 28/7 4/8 11/8 18/8 25/8 1/9 7/9 15/ Veruno 12,38% Gattico 5,96% Divignano 21,84% Comignago 6,42% Bogogno 8,05% Agrate C.a 19,04% Borgo Ticino 6,85% Orta 5,10% Cureggio 14,37% totale catture Tabella 6, riassuntiva delle catture di adulti effettuate, suddivisa per Comune e data. calcolo smi/st 17/5 25/5 31/5 9/6 16/6 23/6 30/6 7/7 14/7 21/7 28/7 4/8 11/8 18/8 25/8 1/9 7/9 15/9 Veruno 0,93 0,86 1,08 1,01 1,17 1,08 0,78 0,82 0,98 0,00 1,03 0,47 0,64 0,00 0,60 0,81 0,73 0,52 Gattico 0,67 0,00 0,30 0,55 0,82 1,02 0,91 0,60 1,26 1,38 1,62 0,97 0,95 0,70 0,64 0,40 0,30 0,00 Divignano 0,74 0,84 0,67 0,60 1,35 1,30 1,26 1,39 1,64 1,88 1,95 1,51 0,84 1,03 0,30 0,56 0,78 0,74 Comignago 0,48 0,30 0,30 0,30 0,99 1,16 0,85 1,15 1,31 1,21 1,14 0,95 1,01 0,30 0,48 0,00 0,00 0,30 Bogogno 0,55 0,48 0,93 0,97 1,36 1,06 0,88 0,89 1,20 0,70 1,15 0,55 0,78 0,66 0,00 0,55 0,80 0,47 Agrate Conturbia 0,40 0,74 0,66 0,48 0,97 1,09 1,33 1,08 1,03 2,14 1,96 1,37 0,89 0,48 0,60 0,00 0,80 0,74 Borgo Ticino 1,01 0,84 0,70 0,95 0,47 0,87 0,85 0,90 0,93 1,60 1,11 1,19 1,03 0,70 0,78 0,74 0,66 0,48 Orta 0,00 0,85 0,00 0,30 0,00 0,30 0,00 0,30 1,39 1,41 1,59 1,46 0,87 0,70 0,70 0,40 0,78 0,74 Cureggio 0,00 0,70 0,30 0,73 1,32 1,34 0,82 0,74 1,24 1,71 1,76 1,23 1,00 1,15 1,10 0,64 0,55 0,40 Tabella 7, con i risultati del calcolo della soglia minima di ingresso (smi) e della soglia di tolleranza (st) suddivisa per Comune e data. Relazione finale campagna 2016 Pagina 18

21 IPLA richiede di rappresentare gli stessi dati anche come media settimanale fra tutte le trappole posizionate, sempre usando l indice di nocività individuato dalla DD Di seguito la tabella nella quale sono riassunte le catture per ogni settimana e gruppo di nocività di appartenenza, il numero medio di zanzare catturate e il valore di nocività. Questa rappresentazione permette di capire a quali gruppi di nocività le zanzare catturate appartengono ed il confronto con gli anni precedenti. Per omogeneità di dati, la tabella è stata costruita utilizzando i dati dei 7 Comuni del Progetto Veruno. Se per il 2016 si fossero considerati anche i dati dei Comuni di Cureggio e Orta S. Giulio, nella settimana n. 12 si avrebbe avuto il superamento della soglia minima (valore 1,21). Settimana 1 Gruppo A Gruppo B Gruppo C N trappole media/ trappola soglia parziale media/ trappola soglia parziale media/ trappola soglia parziale Soglia totale Maggio 7 0,71 0,23 0,00 0,00 6,00 0,60 0,67 0,75 1,16 0,99 1,01 1,03 0,27 0,99 0,95 1, ,57 0,20 0,00 0,00 14,67 0,79 0,83 0,57 1,05 0,82 1,02 0,93 1,09 0,93 1,06 1,04 Soglia totale ,43 0,39 0,14 0,10 7,00 0,63 0,78 0,50 1,13 0,63 0,85 0,91 0,49 0,46 0,61 1, ,29 0,36 0,00 0,00 10,71 0,72 0,82 0,81 0,69 1,00 1,38 0,78 1,12 1,05 1,42 1, ,86 0,69 0,00 0,00 34,71 0,99 1,13 0,83 0,73 1,24 1,53 1,06 1,11 1,17 1,35 1, ,14 0,71 0,14 0,10 28,14 0,94 1,12 0,74 0,82 1,02 1,04 1,04 1,08 1,18 1,41 1,49 Giugno 7 7 2,00 0,48 0,43 0,19 31,71 0,97 1,07 1,21 1,28 0,86 1,34 1,05 1,18 1,18 1,51 1, ,71 0,76 0,14 0,10 14,71 0,79 1,05 1,64 0,86 1,15 1,22 1,00 1,35 1,17 1,64 1, ,71 0,94 0,00 0,00 41,14 1,03 1,26 1,64 1,13 1,32 1,06 0,93 1,20 1,68 1,73 2, ,8 1,63 1,00 0,30 19,5 0,85 1,70 1,89 1,33 1,02 1,25 1,21 1,09 1,46 1,79 1, ,86 1,52 0,00 0,00 21,57 0,88 1,60 2,17 1,62 1,31 1,52 1,47 1,13 1,47 1,72 2,05 Luglio ,57 1,02 0,00 0,00 8,57 0,67 1,15 1,83 1,41 1,39 1,98 2,05 1,35 1,53 1,57 1, ,67 0,75 0,00 0,00 7,67 0,65 0,96 1,75 1,39 1,28 2,02 1,84 1,52 0,99 1,55 2, ,71 0,43 0,14 0,10 2,14 0,41 0,66 1,25 0,92 1,10 1,44 1,63 1,17 1,10 1,39 1, ,43 0,15 0,00 0,00 3,71 0,51 0,56 1,20 0,88 0,82 1,20 1,57 1,09 1,17 1,26 1,88 Agosto / 16 Settem. 7 0,14 0,06 0,00 0,00 4,14 0,53 0,55 0,60 1,28 0,92 0,88 1,23 1,06 0,80 1,10 1, ,86 0,27 0,00 0,00 5,57 0,59 0,67 0,64 1,38 0,59 0,80 1,16 1,07 1,10 0,95 1, ,71 0,23 0,00 0,00 2,71 0,45 0,55 0,75 1,05 0,55 0,93 1,09 0,85 1,16 0,98 1,48 numero di stazioni di monitoraggio: numero di settimane di monitoraggio: numero soglie superate: Tabella 8, superamento delle soglie limite, confronto campagne Soglia totale 2014 Soglia totale 2013 Soglia totale 2012 Soglia totale 2011 Soglia totale 2010 Soglia totale 2009 Soglia totale 2008 Soglia totale 2007 Relazione finale campagna 2016 Pagina 19

22 Quest anno nel progetto di Veruno si sono avute solo 3 settimane di superamento della soglia minima (in giallo + rosso, 4 considerando anche i nuovi Comuni) di cui 2 settimane di superamento della soglia di tolleranza (in rosso). Nella tabella che segue i dati riassuntivi sulle specie degli adulti catturati nelle 9 stazioni di monitoraggio. Anopheles maculipennis 0,3% 8 Culex modestus 0,2% 5 Culex pipiens 65,1% Ochlerotatus caspius 30,4% 963 non determinata 0,8% 25 Aedes non determinata 0,1% 4 Aedes cinereus 0,6% 20 Aedes vexans 1,1% 36 Culiseta annulata 0,6% 20 Aedes albopictus 0,8% Tabella 9, raggruppamento per specie di tutti gli adulti catturati. Nel grafico successivo, il numero di culicidi adulti catturati nei diversi anni di progetto: il 2013 è l'anno in cui le catture sono state inferiori. Grafico 9, totale zanzare adulte catturate nei diversi anni di progetto. Relazione finale campagna 2016 Pagina 20

23 I dati raccolti vengono ora rappresentati tramite grafici relativi alle singole stazioni di monitoraggio (trappole attrattive all anidride carbonica), con i valori in ordinata impostati su due scale 200 o 400 unità (esemplari di zanzara adulte catturate per giorno di esposizione trappola). Grafico 10, zanzare adulte catturate, 99% C. pipiens. Grafico 11, zanzare adulte catturate, 37% O. caspius, 60% C. pipiens, e 1,2% A. albopictus (tigre). Relazione finale campagna 2016 Pagina 21

24 Grafico 12, zanzare adulte catturate, 80% C. Pipiens, 16,4 O. caspius e 0,8 A. albopictus (tigre). Grafico 13, zanzare adulte catturate, 48,8% C. pipiens, 27,7% O. caspius, 4,2% A. vexans e 6,6% C. annulata. Relazione finale campagna 2016 Pagina 22

25 Grafico 14, zanzare adulte catturate, e 65,9% C. pipiens e 25,5% O. caspius. Grafico 15, zanzare adulte catturate, 64,3 C. pipiens,33,6% O. caspius e 0,4% A. albopictus (tigre). Relazione finale campagna 2016 Pagina 23

26 Grafico 16, zanzare adulte catturate, 46,1% O. caspius, 47,7% C. pipiens e 2,6 C. annulata. Grafico 17, zanzare adulte catturate, 68,6% O. caspius, 24,4% C. pipiens e 6,4 A. albopictus (tigre). Relazione finale campagna 2016 Pagina 24

27 Grafico 18, zanzare adulte catturate, 65,0% C. pipiens, 33,7% O. caspius, e 0,6 A. albopictus (tigre). Relazione finale campagna 2016 Pagina 25

28 MONITORAGGIO DI ZANZARA TIGRE (AEDES ALBOPICTUS) CON OVITRAPPOLE La zanzara tigre depone le uova su oggetti scuri parzialmente immersi in acqua stagnante, nella zona umida posta appena sopra il pelo dell acqua. Con le condizioni adatte di temperatura, queste uova schiuderanno quando, per esempio a causa della pioggia, il livello dell acqua salirà sommergendole. Il progetto di lotta biologica alle zanzare approvato dalla Regione, prevede il monitoraggio della zanzara tigre (Aedes albopictus) tramite la posa di ovitrappole (trappole per uova), da inizio progetto 3 vengono posizionate nel Comune di Borgo Ticino ed una in ciascuno degli altri 6 Comuni del progetto Veruno. Quest anno sono tate posate anche 2 ovitrappole a Orta S. Giulio e 3 a Cureggio. La posa delle ovitrappole (corrispondente all inizio del monitoraggio) è avvenuta a fine maggio. La raccolta (e la fine del monitoraggio) è avvenuta il 8 di novembre. Le ultime listarelle con uova sono state raccolte il 4 ottobre. Nel Comune di Verbania, l ultima listarella con uova, è stata raccolta l 8 novembre. Su ogni ovitrappola è stato apposto un adesivo con indicati la funzione della stessa ed i partner del progetto in modo da renderle riconoscibili e limitarne l asportazione da parte di sconosciuti ed il danneggiamento involontario (i cani ed i corvi ci giocano). Nonostante questo, alcune ovitrappole sono sparite mentre altre volte sono state trovate prive di acqua. Quando questi inconvenienti accadono, si prova a fissarle meglio incastrandole nella vegetazione, o si prova a spostarle di qualche metro. Le ovitrappole, fornite da IPLA e conformi al modello standard, sono tutte state posizionate a livello del terreno e sotto copertura vegetale, in aree aperte al pubblico anche se a volte su proprietà privata. In tal caso si è provveduto ad informare il proprietario dell attività in corso. Figura 2, ovitrappola con etichetta. Le ovitrappole constano di un bicchierino in plastica nera da 500 ml, all interno delle quali viene posizionata una listarella di masonite con data di deposizione e numero identificativo. Ogni 7 giorni all inizio della stagione ed in seguito ogni 15, le listarelle vengono sostituite, introdotte in una busta Relazione finale campagna 2016 Pagina 26

29 di plastica perché non si contaminino reciprocamente e, una volta arrivate in laboratorio, vengono controllate al microscopio. Le uova eventualmente ritrovate, contate. In totale sono stati effettuati 18 passaggi per la sostituzione di listarelle, per un totale di 252 controlli. Ad ogni sostituzione di listarella, il bicchierino viene lavato e riempito con acqua; inoltre per evitare che diventi esso stesso un focolaio larvale, nel bicchierino vengono introdotti alcuni granuli di BTI. Nel corso del 2010, il monitoraggio aveva evidenziato una sola listarella con presenza di uova di zanzara tigre presso il Golf Arona. Da allora la zanzara tigre ha continuato a diffondersi, risultando ora presente in tutto il territorio. Nel 2016 le prime due listarelle con uova sono state raccolte in data 22 giugno presso Veruno ed Orta. Nel 2015 le prime uova erano state rilevate il 4 di giugno, presso il Comune di Divignano e presso il Comune di Gattico. Nel corso del 2016 in totale nei 7 Comuni sono state rinvenute quasi 5800 uova distribuite su 60 listarelle, ma in nessuna sessione di raccolta sono state trovate uova su tutte le listarelle contemporaneamente. Nei due nuovi Comuni sono invece state rilevate circa 2720 uova distribuite su 35 listarelle e nella raccolta del 7 settembre tutte le listarelle hanno presentato uova. Nel corso del 2016, il 7 settembre è la data in cui sono state raccolte più uova complessivamente (2673) ed anche su una singola listarella (635 uova). Nel corso del 2015, nei 7 comuni, in totale sono state rilevate 70 listarelle con in totale uova (oltre uova su una sola listarella). Nel medesimo periodo del 2014, sono state rilevate 44 listarelle con uova in tutti i Comuni del progetto. Tra maggio e metà settembre 2013 sono state trovate 42 listarelle positive per un totale di circa 3751 uova, con un comune non interessato dal fenomeno, Comignago. L infestazione nel 2016 è stata importante a partire da inizio agosto e fino a fine settembre. Il riconoscimento delle uova è stato fatto ad opera dei TC, riconoscimento non sempre semplice per la presenza costante anche di uova di Aedes (Ochlerotatus) geniculatus, molto simili. Sebbene i valori indicati possano essere considerati con un minimo margine di errore, la presenza generalizzata nei Comuni di progetto viene purtroppo confermata. La zanzara tigre è così chiamata perché originaria dell Asia. In Italia le uova sono giunte all interno dei pneumatici e sono presenti ormai da oltre 20 anni (a Verbania dal 2007). I cumuli di gomme sono pertanto i primi punti dove cercare tali zanzare. L ordinanza che è stata proposta a tutti i Comuni mira a limitare i possibili luoghi di sviluppo anche in ambito privato ove il progetto di lotta non può intervenire in modo diretto. Il Comune di Veruno, così come il Comune di Orta S.Giulio l hanno adottata mentre non risulta che altri Comuni aderenti l abbiano emessa. Il modello di ordinanza, proposto da IPLA, prevede delle sanzioni in caso di inadempienze. Relazione finale campagna 2016 Pagina 27

30 Negli ultimi anni IPLA, per conto di Regione Piemonte, ha curato la divulgazione di informazioni relative al progetto di lotta alle zanzare ed alla zanzara tigre in particolare. Nel 2016 è stato realizzato un nuovo portale zanzare.ipla.org all interno del quale è in fase di implementazione un database per la divulgazione in tempo reale al pubblico dei monitoraggi effettuati: chiunque potrà accedervi e visualizzare il grado di infestazione rilevato in modo ufficiale in diversi luoghi del Piemonte. Anche il presente progetto vi ha aderito, mettendo a disposizione i dati relativi ad ogni singola ovitrappola. Sul sito è presente il numero verde al quale chiamare per effettuare segnalazioni e per ricevere informazioni quali il sistema adatto per contrastarle o dove trovare i prodotti per la lotta. Tutte le segnalazioni effettuate da privati, prima di essere utilizzate per aggiornare la mappatura del territorio verranno verificate e validate. N. prog. Comune Località UMT Est UMT Nord 1 Gattico Zona Industriale SS Veruno ingresso clinica privata Bogogno inizio via IV Novembre Agrate C. ingresso Cimitero Agrate Divignano Impresa edile inizio paese Borgo Ticino Gommista SS Ticinese Borgo Ticino Ingresso Go Kart Borgo Ticino Golf Arona Comignago Zona industriale Cureggio Cascina Cappuccina Cureggio Supermercato sud paese Cureggio Ingresso paese lato nord Orta Posteggio pullman Orta Posteggio auto superiore Tabella 10, coordinate ovitrappole Relazione finale campagna 2016 Pagina 28

31 COMUNE\ DATA RACCOLTA 1/6 8/6 15/6 22/6 29/6 6/7 13/7 20/7 27/7 3/8 10/8 17/8 24/8 7/9 21/9 4/10 18/10 Gattico Veruno Bogogno Agrate P Divignano Borgo T. - gommista Borgo T. - go-cart Borgo T. - golf Arona Comignago listarelle positive n uova % liste positive 0% 0% 0% 11% 22% 67% 22% 11% 33% 33% 78% 67% 89% 89% 78% 67% 0% Tabella 11, Uova di Aedes albopictus rinvenute con monitoraggio tramite ovitrappole. (P = trappola persa / dato perso / lettura non possibile, 0 = nessun uovo, in giallo trappola trovata senza acqua). Zanzare tigre sono state catturate anche in tutti i comuni aderenti al progetto Comune capofila Verbania, ovvero Verbania, Baveno, Stresa, Lesa, Meina, Dormelletto e Castelletto Ticino. Di seguito rappresentazione grafica del monitoraggio con ovitrappole nei 7 comuni nel corso dei diversi anni di progetto. Grafico 19 rappresentazione grafica della infestazione nei 7 Comuni progetto Veruno Nel grafico seguente sono riportati i dati del 2016 soprariportati, esposti in forma sintetica. Relazione finale campagna 2016 Pagina 29

32 Grafico 20 rappresentazione della diffusione e infestazione monitorata con ovitrappole dei 7 Comuni progetto Veruno nella stagione Nelle ovitrappole di Cureggio e Orta sono state raccolte 35 listarelle con 2718 uova. La prima listarella con uova è stata raccolta in data 22/6 come a Veruno. Nella prima settimana di settembre tutte le ovitrappole hanno evidenziato la presenza della zanzara tigre. COMUNE\ DATA RACCOLTA 1/6 8/6 15/6 22/6 29/6 6/7 13/7 20/7 27/7 3/8 10/8 17/8 24/8 7/9 21/9 4/10 18/10 Cureggio - Loc. Cappuccina 0 P P * P 0 Cureggio - Park Via De Amicis * Cureggio - SS Orta - Park multipiano Orta - Park treni P listarelle positive n uova % liste positive 0% 0% 0% 20% 20% 20% 20% 40% 40% 80% 80% 80% 40% 100% 80% 80% 0% n. uova per listarella positiva Tabella 12, Uova di Aedes albopictus rinvenute durante il monitoraggio ovitrappole (P persa, senza acqua). Relazione finale campagna 2016 Pagina 30

33 Grafico 21 rappresentazione della diffusione e infestazione monitorata con ovitrappole dei soli Comuni di Orta e Cureggio nella stagione Figura 3, distribuzione delle ovitrappole per monitoraggio zanzara tigre. Relazione finale campagna 2016 Pagina 31

34 I monitoraggi effettuati con trappole alla CO 2 e con ovitrappole dicono entrambi che esita una crescente presenza di zanzara tigre sul territorio. Le due metodologie di monitoraggio sono complementari e non intersostituibili. Il numero di zanzare tigre catturate dalle trappole alla CO 2 è però poco rappresentativo della reale consistenza di questo culicide. Dai controlli effettuati con le ovitrappole emerge invece una presenza massiccia ed uniforme su tutto il territorio. Relazione finale campagna 2016 Pagina 32

35 ATTIVITÀ DIVULGATIVA IPLA ha predisposto una pagina Facebook apposita per la divulgazione delle notizie relative alle attività progettuali: Tramite questa modalità sono state divulgate le date degli interventi larvicidi effettuati ed altre notizie specifiche sulla diffusione delle zanzare e sulle malattie da esse trasmesse. Ad esempio è on-line l ultimo aggiornamento sull obbligo di effettuare apposito test (NAT) contro la diffusione della febbre del Nilo (West Nile Virus o WNV tornata endemica in Italia da pochi anni e rapidamente diffusasi) a tutti i donatori di sangue nelle diverse provincie italiane in cui è stato riscontrata la presenza della malattia. Il provvedimento è stato adottato per la prima volta in Piemonte lo scorso anno, in quanto in data 29/07/2015, un donatore di sangue Novarese venne trovato positivo alla malattia, peraltro già presente nella provincia di Como. A lato la mappa con le provincie in cui è in vigore il provvedimento oggi (è del 26 settembre 2016 la comunicazione di positività nella provincia di Torino) per valutare l effettiva diffusione della malattia e quella dello scorso anno per valutare come si è propagata la malattia. Figure 4 e 5, tratte dal sito centronazionalesangue.it. Sempre sulla pagina facebook è stata anche Relazione finale campagna 2016 Pagina 33

36 trattata l emergenza di questo anno, lo Zika Virus. Anche in Italia si sono riscontrate delle positività dovute a persone che hanno contratto la malattia all estero. Sebbene l Italia ad oggi venga considerata area non endemica, sono state adottate misure di profilassi molto stringenti. IPLA ha aggiornato, per conto della Regione Piemonte, il portale internet con informazioni dettagliate sul progetto oltre che sulle diverse specie di zanzare. Il sito è visualizzabile digitando nella riga di comando: Nella sezione le attività nel corso del 2017 sarà possibile visualizzare la reale diffusione delle zanzare, come risulta dai monitoraggi effettuati. Nell area download del sito sono disponibili i documenti informativi della campagna di lotta alle zanzare aggiornati anche nella grafica. Come negli anni passati è prevista la pubblicazione sul sito del Comune di Veruno della presente relazione finale. Relazione finale campagna 2016 Pagina 34

37 EDUCAZIONE AMBIENTALE La campagna informativa anche quest anno è stata incentrata sul proseguimento del progetto di educazione ambientale Gli acchiappazanzare aggiornato con le ultime informazioni raccolte. Come negli scorsi anni gli incontri sono stati proposti alle scuole elementari e medie inferiori dei Comuni aderenti al progetto, tramite l invio o la consegna a mano ai primi di settembre, di una lettera per ogni scuola del territorio e per ogni circolo didattico. La lezione della durata di 2 ore circa, prevede l illustrazione del ciclo biologico di Culex ed Aedes (circa 2/3 della lezione), la descrizione delle attività del progetto e la richiesta di aiuto nel controllo dei rifiuti abbandonati e della copertura dei bidoni degli orti. Specifico materiale è stato predisposto. Durante le lezioni vengono fatti vedere ai ragazzi, tramite l uso di lenti di ingrandimento 4x o di un microscopio binoculare, zanzare adulte e larve (vive e morte). Un microscopio è stato messo a disposizione dalla Provincia di Verbania. Tre diversi giochi (costituiti da tavole formato A3 plastificate con foto formato tessera, ogni gioco in 4 serie) possono venire utilizzati per interagire con gli alunni delle scuole elementari. In ogni classe viene lasciata una dispensa cartacea o su supporto digitale (CD dispensa completa di fotografie per l identificazione delle principali specie) appositamente preparati e contenenti approfondimenti di quanto descritto in classe. Questa lezione di educazione ambientale è ormai entrata nella consuetudine di alcune scuole del progetto di Verbania, che con regolarità richiedono la nostra presenza (quest anno abbiamo fatto lezione in 8 scuole diverse per un totale di 21 classi). Nel progetto Veruno quest anno non siamo stati chiamati da nessuna scuola, sebbene nel corso di questi anni, una sola scuola del territorio non ci ha mai chiamato, la elementare di Gattico. Maggior successo abbiamo avuto nei nuovi Comuni aderenti; siamo stati nelle classi terza, quarta e quinta della scuola elementare di Cureggio, nella multiclasse della scuola elementare e in 5 classi della scuola media di Orta San Giulio (in totale 9 classi). Relazione finale campagna 2016 Pagina 35

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