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1 Comune di Veruno LOTTA BIOLOGICA INTEGRATA ALLE ZANZARE AI SENSI LR 75/95 Relazione Finale campagna 2009 Referente Tecnico Scientifico: Verbania, 18 dicembre 2009

2 Referente Amministrativo dell Ente: Sindaco del Comune di Veruno Pastore Geom. Gualtiero In prima pagina foto del trattamento antilarvale effettuato con lancia a mano presso le vasche di fitodepurazione di Veruno. Referente Tecnico Scentifico

3 INDICE Ente capofila: Comune di Veruno (anno 2009)... 2 Aspetti climatici... 3 Mappatura dei focolai di sviluppo larvale... 4 Attivita di lotta larvicida... 8 Monitoraggio degli adulti Monitoraggio di Aedes albopictus con ovitrappole Attivita di lotta adulticida Attivita divulgativa - Educazione ambientale Il progetto Ringraziamenti ALL - I. Tipologia di focolaio ALL - II. Elenco specie ALL - III. Elenco dei mezzi impiegati nell attività di lotta larvicida Comune capofila Veruno Pagina 1

4 ENTE CAPOFILA: COMUNE DI VERUNO (ANNO 2009) Comuni associati: COMUNE DI AGRATE CONTURBIA (anno 2007) COMUNE DI BOGOGNO (anno 2007) COMUNE DI BORGO TICINO (anno 2007) COMUNE DI COMIGNAGO (anno 2007) COMUNE DI DIVIGNANO (anno 2007) COMUNE DI GATTICO (anno 2007) Con il 1 di aprile del 2009 è iniziato per il terzo anno il nei Comuni di Veruno (comune capofila), Agrate Conturbia, Bogogno, Borgo Ticino, Comignago, Divignano e Gattico. L intero progetto è stato finanziato dalla Regione Piemonte al 50%, come previsto dalla Legge Regionale 75/95 secondo i parametri dettati dalla D.G.R Il progetto prevede interventi su ambiti territoriali prevalentemente rurali e provvede al contenimento delle diverse specie culicidiche. L impostazione non si è discostata da quella adottata negli anni passati e le attività svolte nel corso di questo terzo anno sono state: monitoraggio dei focolai larvali presenti sul territorio; trattamenti dei focolai larvali attivi individuati; monitoraggio settimanale della popolazione adulta con trappole alla CO2; identificazione delle larve ed adulti catturati; trattamenti adulticidi in caso di necessità; monitoraggio della zanzara tigre con una rete di ovitrappole; introduzione dei dati raccolti nel programma o nei fogli di calcolo forniti da IPLA; educazione ambientale nelle scuole e altre attività divulgative; redazione delle relazioni trimestrali, finale e del progetto preventivo per l anno successivo. Il progetto è stato coordinato da IPLA che ha provveduto inoltre a fornire i materiali e gli strumenti. I dati qui di seguito espressi secondo uno schema e tabelle predisposte da IPLA, ente di controllo regionale sul progetto, per progetti di dimensioni e caratteristiche estremamente diversi, forniti al responsabile tecnico scientifico del progetto (RTS) in data 26 novembre Il ridotto tempo a disposizione ha permesso di riportare solo alcuni dati relativi agli anni precedenti di progetto. La finalità della presente relazione è anche divulgativa, pertanto ove possibile, allo schema base sono state aggiunte spiegazioni e considerazioni necessarie a renderne più agevole la lettura. Comune capofila Veruno Pagina 2

5 ASPETTI CLIMATICI Nel corso del 2009, si sono avute delle condizioni climatiche diverse da quelle riscontrate nella stagione 2007 e 2008 come è possibile verificare dai dati meteorologici relativi alla centralina di Suno, forniti dalla Sezione di Agrometeorologia del Settore Fitosanitario della Regione Piemonte e qui rappresentati in forma sintetica. Grafico 1, confronto andamento climatico , stazione Reg. Piemonte Suno (NO). Quest anno, la piovosità è stata molto intensa fino ad aprile e nel mese di luglio, diversamente dagli scorsi anni che erano mesi asciutti. A maggio ed agosto invece ha piovuto meno. Nonostante queste differenze, la piovosità cumulata da gennaio ad agosto nel 2009 è stata di poco superiore al 2008 e quasi il doppio del Le temperature medie sono state da maggio superiori a quelle degli scorsi anni con il mese di agosto più caldo di luglio. Queste differenze hanno determinato condizioni di sviluppo della popolazione di zanzare tali da modificare completamente quanto rilevato gli scorsi due anni. Comune capofila Veruno Pagina 3

6 MAPPATURA DEI FOCOLAI DI SVILUPPO LARVALE Nella seguente tabella (Tabella 1) sono elencati i principali focolai rinvenuti attivi nel corso del 2009, ovvero quelli dove almeno in una occasione è stata rinvenuta la presenza di infestazione culicidica. Non vengono riportati quelli rinvenuti infestati nel corso degli anni passati ne quelli potenziali, mai infestati, dal momento che il criterio che orienta la loro mappatura è assai soggettivo e differisce notevolmente da un progetto all altro. Tipologia di focolaio Focolai attivi anno 2009 area (ha) n. focolai 1) Vasche di fitodepurazione ) Scolo depuratori e fitodepurazione ) Laghetti e canali ) Paludi ) Area allagabile Microfocolai < Totale Tabella 1 Ripartizione della superficie e del n. di focolai attivi in base alla tipologia L area dei focolai è stata misurata nel caso delle vasche di fitodepurazione, e stimata sulla base dell esperienza del RTS in tutti gli altri casi. Nella presente tabella non si riportano i focolai relativi agli anni precedenti perché erano stati ripartiti in base al Comune di appartenenza, così come descritto in tabella 2. Focolai Anno 2009 Anno 2007 e 2008* riduzione superfici N Sup. m 2 N Sup. m 2 % Agrate Conturbia Bogogno Borgo Ticino Comignago Divinano Gattico Veruno Totali * focolai risultati attivi almeno in uno dei due anni, come da relazione finale Tabella 2 - Lo scorso anno la ripartizione dei focolai attivi era avvenuta per Comune. Si riporta pertanto anche la ripartizione dei focolai in base al Comune di appartenenza. Da questa seconda tabella è possibile evidenziare come il numero di focolai e la superficie infestata si è ridotta rispetto all anno precedente; diminuzione dovuta al diverso andamento climatico nella stagione che ha portato ad uno sviluppo diverso dei focolai. Rispetto all anno 2008 sono stati rilevati alcuni nuovi focolai, il maggiore dei quali è sicuramente la palude presente a ridosso dell abitato di Conturbia. Il secondo in ordine di importanza è il canale di scolo delle vasche di fitodepurazione di Agrate che ad inizio di stagione è risultato infestato ad una distanza di circa 200 Comune capofila Veruno Pagina 4

7 metri dalle vasche, mentre le stesse non presentavano larve. Con l avanzare della stagione e l aumento delle temperature, larve di Culex pipiens sono state regolarmente trovate anche presso le vasche. Gli altri nuovi focolai individuati hanno tutti dimensioni ridotte e possono essere ascritti alla categoria dei microfocolai. Nel corso del 2009 il numero di focolai infestati è risultato minore rispetto agli anni precedenti. Nella tabella sopra esposta non compaiono i focolai visitati ma risultati non infestati. Si riporta di seguito la descrizione delle diverse tipologie di focolaio infestati e potenziali presenti sul territorio. La seconda e la terza tipologia nella tabella 1 sono state suddivise in due sotto tipologie ciascuna, per meglio illustrarne le caratteristiche: - La principale tipologia per importanza data l estensione è rappresentata dalle vasche di fitodepurazione. Qui si sviluppano quasi esclusivamente la C. pipiens in quantità considerevoli (anche oltre 1000 larve litro). Oltre che presso le vasche, le larve sono risultate presenti in modo massiccio anche nei canali di scolo a valle delle stesse, che però vengono considerati come tipologia di focolaio seguente. - La seconda tipologia è rappresentata dalla rete naturale di torrenti e rogge, normalmente con acqua pulita corrente e non infestati, con folta vegetazione ombreggiante e difficilmente raggiungibili. La presenza di larve è quasi sempre legata alla presenza di scarichi di fogna e di depuratori, presenza di allevamenti di vacche e cavalli o altri animali. Una fitta rete minore di canali è risultata per la maggior parte del periodo asciutta, ma presenta numerose pozze di acqua stagnante al termine degli eventi piovosi. La difficoltà ad effettuare trattamenti è legata alla necessità di aprirsi delle vie di accesso pedonali tra rovi e vegetazione folta. Vi si rilevano quasi esclusivamente C. pipiens. Per monitorare la rete di canali occorre percorrerli a piedi quando questi risultano senza acqua corrente ma non completamente asciutti, pertanto in un lasso di tempo abbastanza breve. Il monitoraggio, data l estensione e la vegetazione presenti, è stato realizzato solo in parte, ma non si ritiene questo sia di grande importanza proprio per il breve lasso di tempo in cui questi focolai rimangono attivi. - La terza tipologia è rappresentata dalle aree con possibili ristagni in zona aperta o sotto copertura; aree paludose o con fontanazzi che rimangono temporaneamente o perpetuamente allagate (es. torbiere). La specie principale è rappresentata da A. vexans, A. maculipennis e C. modestus. In questa categoria rientrano i tre impianti da golf presenti, Golf Club Castel Conturbia, Golf Club Bogogno e Arona Golf. Nei primi due nonostante i numerosi laghetti e canali presenti pochissime larve sono state rilevate nel corso del primo anno di attività, probabilmente per il costante impiego di insetticidi. Nel terzo caso invece non viene fatto alcun trattamento e le larve sono risultate essere presenti in modo costante anche nelle aree limitrofe ed esterne al Golf stesso, ma comunque paludose. Caso particolare riguarda il Parco la Torbiera, presso la quale sono state trovate larve in modo molto limitato e non sufficiente ad accedere al programma di trattamenti larvali. - La quarta tipologia è rappresentata dai numerosi laghi e stagni presenti anche sulle sommità delle colline. Quasi tutti sono recintati ed utilizzati privatamente per la pesca. Proprio la presenza dei pesci limita molto il numero di larve presenti, difficilmente rappresentata la specie C. pipiens, è invece presente la A. maculipennis con una concentrazione di non oltre 2 larve litro. Alcuni di questi focolai proprio per la presenza di pesci sono stati a volte ascritti tra quelli potenziali, in quanto potranno diventare attivi solo in caso di estrema siccità che comporti la morte dei pesci o la crescita abnorme della vegetazione in seguito all abbandono e alla mancanza di manutenzione. Comune capofila Veruno Pagina 5

8 - Tipologia a sé è rappresentata dai sifoni presenti nei tombini stradali, la cui alta quantità di sostanza organica disciolta nell acqua fa presumere la presenza di C. pipiens. Nel corso della stagione estiva questi risultano normalmente secchi, quando piove vengono dilavati ma possono diventare dei possibili focolai. Nel corso del 2009 non si è ritenuto importante campionarli. - I microfocolai quali bidoni degli orti e rifiuti abbandonati sono risultati infestati da C. hortensis e C. pipiens. I primi risultano essere quasi sempre presenti all interno di proprietà private spesso recintate. L unico focolai rimasto attivo da inizio a fine stagione è risultato essere l impianto di fitodepurazione di Veruno ed il laghetto a valle dello stesso. Nella Tabella 2 è descritta la composizione culicidica dell infestazione larvale rilevata presso i focolai attivi censiti nel Per ciascuna specie segnalata, si riporta la frequenza (in percentuale) sul totale dei campionamenti ed il numero medio di larve su litro (nei campioni con presenza della singola specie). Specie n. campioni con larve n. Media campioni (larve/l) con larve Frequenza (%) Frequenza (%) Culex pipiens Aedes vexans Anopheles maculipennis Culex non determinata Culex martini Culiseta non determinata Anopheles non determinata Culex hortensis Culiseta annulata Non determinata Totale Tabella 2 - composizione culicidica dell infestazione larvale rilevata presso i focolai attivi censiti I campioni larvali disponibili nel 2009 sono 118 ma siccome a volte si rinvengono diverse specie nel medesimo campione, in tabella appaiono come fossero 129 campioni diversi. Nel 2008 non era stato calcolato il numero medio di larve, ma appare chiaro che il numero di campioni disponibili era quasi doppio in coerenza con il fatto che nel corso del 2009 i focolai si sono ridotti di numero. Di fatto, nell ultimo anno ci si è concentrati sui focolai maggiori, che risultano normalmente infestati solamente con Culex pipiens e con un alto numero di larve per litro. Anche per questo motivo la frequenza di rinvenimento di questa specie è aumentata molto. Altro dato che si può dedurre dalla tabella 3 è che il numero di larve per litro nei focolai con specie diverse dalla Culex pipiens risulta in genere inferiore a 10. Dato questo che si può ritenere valido anche per il Il focolaio larvale più esteso ed importante per numero di larve litro, è quello rappresentato dalle vasche di fitodepurazione di Veruno, che per il terzo anno ha avuto un comportamento diverso, dovuto ad un diverso assetto di gestione delle acque nelle tre vasche. Lo scorso anno il basso livello dell acqua nella prima vasca aveva contribuito ad una diminuzione delle larve presenti. All inizio di quest anno ha avuto un comportamento simile, poi di colpo il livello è salito fino addirittura a Comune capofila Veruno Pagina 6

9 permettere la fuoriuscita dell acqua nella palude laterale. Questo è avvenuto in occasione di un singolo evento piovoso particolarmente intenso e prolungato. Nel prosieguo della stagione il livello è risultato incostante. L accessibilità alle stesse è stata ottima e resa possibile grazie al taglio completo della vegetazione lungo i bordi ed all interno delle vasche avvenuta su commissione dell ente gestore durante la primavera. Tale attività ha richiesto il prosciugamento delle vasche per renderle agibili. Durante l estate l intervento di taglio della vegetazione lungo i bordi è stato poi reiterato. Il laghetto a valle delle stesse ha avuto un grado di infestazione contenuto come lo scorso anno. Presso questo focolaio è stato attivato un dispensatore automatico che sfruttando il movimento naturale dell acqua permetteva la distribuzione del BTI in polvere a UTI sulla superficie dell intero laghetto. La ridotta quantità di BTI distribuito, ad intervalli regolari durante la giornata ha permesso il contenimento del numero di larve, ma non la completa eliminazione. In particolare nel punto più lontano si formavano comunque larve. Si sono resi pertanto necessari trattamenti aggiuntivi supplementari per contenere sotto la soglia delle 10 larve litro prevista dalla DGR. Nelle vasche di fitodepurazione di Agrate, l accessibilità è stata ottima tutto l anno grazie agli interventi di taglio della vegetazione eseguiti al termine dell inverno da parte del gestore delle vasche stesse. Queste vasche presentano una velocità di scorrimento delle acque eccessiva, che non permette il totale abbattimento della sostanza organica. Ad inizio stagione a causa delle temperature basse, la sostanza organica non decompone a sufficienza e le larve non si sviluppano all interno delle vasche ma nel canale di scolo a valle delle stesse dopo parecchi metri. Presso entrambi i siti sono previsti lavori per installare vasche di trattamento aggiuntive, con finalità diverse nei due siti, ma con il medesimo scopo di diminuire la quantità di sostanza organica presente nelle acque di scolo. Nella Tabella 3 l area infestata (ha), l area di progetto (ha) e la percentuale di infestazione degli ultimi tre anni. Area infestata (ha) Area di progetto (ha) Percentuale di infestazione ANNO , ,00 0,114% ANNO ,604* 7.219,00 0,119% ANNO , ,00 0,093% *la superficie riportata è pari a quella risultata infestata nel anno 2007 aumentata della superficie dei nuovi focolai trovati infestati nel corso del Tabella 3 - incidenza dell infestazione sull intera area di progetto negli ultimi tre anni. Comune capofila Veruno Pagina 7

10 ATTIVITA DI LOTTA LARVICIDA Questo capitolo contiene il riepilogo degli interventi larvicidi condotti nel 2009, ripartiti in base al formulato e all attrezzatura utilizzata. Prodotto utilizzato n. trattamenti Consumo complessivo (L-kg) Superficie cumulativa trattata (ha) Mortalità media (%) Dose media 2009 (L/ha) BTI in polvere 3000uti 33 gg 1 circa 0, ND Compresse BTI com 0,6 Bassa ND Skeetal 600 uti 42 50,00 26,03 98,71 1,92 Vectobac G 69 22,00 18,08 99,01 1,22 Totale ,11 Tabella 4 - riepilogo degli interventi larvicidi ripartiti in base al formulato Tutti i trattamenti effettuati hanno utilizzato come principio attivo il Bacillus thuringiensis var. israeliensis, acronimo BTI. E un batterio aerobio gram-positivo sporigeno che si rinviene naturalmente nel terreno e negli ambienti acquatici in generale. A causa del suo profilo di innocuità relativa, è particolarmente indicato per la lotta programmata, sistematica e a lungo termine contro le zanzare e i simulidi, oltre che l impiego su focolai larvali la cui collocazione richiede la protezione della fauna acquatica presente, compresi gli insetti utili e predatori. Diverse sono le concentrazioni e le formulazioni disponibili sul mercato, liquido, granulare, in polvere ed in compresse. La prima formulazione necessita di diluizione e di pompe nebulizzatici o irroratrici, la distribuzione richiede l intervento di una ditta specializzata. Gli altri formulati possono essere utilizzati direttamente dall RTS senza o con l ausilio di attrezzature apposite. La D.G.R. autorizza ad effettuare trattamenti larvicidi nei focolai ove vengono rilevate oltre 10 larve/litro di qualsiasi specie o 1 larva/litro appartenente al genere Aedes. Il primo trattamento larvicida effettuato dall RTS con BTI granulare è avvenuto il 6 maggio nella palude nei pressi dell abitato di Gattico, con una settimana di anticipo rispetto al primo analogo trattamento del La quantità di prodotto granulare utilizzata quest anno è stata superiore di circa 4 kg, in quanto ve ne era la disponibilità, nonostante i focolai meno estesi. Il primo trattamento con mezzi meccanici è avvenuto il 16 giugno. Il primo trattamento analogo nel corso del 2008 era stato fatto il 13 giugno, in ritardo rispetto alle necessità del territorio a causa delle difficoltà verificatesi nell appaltare il servizio, difficoltà che nel corso del 2009 sono state superate e che hanno reso possibile l operatività della ditta a partire dal 11 maggio. Dopo un trattamento larvale è previsto un nuovo campionamento per verificare la presenza di larve. Tale parametro espresso in percentuale sul numero di larve presenti prima del trattamento, viene definito mortalità larvale ed è uno dei parametri richiesti dalla normativa regionale con due scopi principali: 1) verificare che il trattamento sia stato eseguito. 2) verificare l efficacia del prodotto. Comune capofila Veruno Pagina 8

11 La DGR prevede la possibilità che l RTS fornisca alla ditta incaricata di fare i trattamenti, l elenco dei luoghi da trattare ed i prodotti da utilizzare, senza poi essere presente al momento del trattamento. La verifica della mortalità risulta in questo caso di fondamentale importanza, in quanto la ditta potrebbe tenere per se il prodotto e fare i trattamenti solo con acqua ovvero non fare nemmeno il trattamento. Nel caso del progetto di Veruno ai trattamenti è sempre stato presente l RTS, che vi ha contribuito in prima persona, utilizzando la lancia o spargendo il prodotto granulare. Vi è quindi la certezza che i trattamenti sono stati effettuati. Per quanto riguarda il secondo punto, nel caso del presente progetto la domanda è utile in quanto il prodotto utilizzato è stato fornito gratuitamente dal progetto di lotta biologica di Verbania, ma presenta un prolungato periodo di conservazione che potrebbe averne diminuito l efficacia. Il controllo è quindi importante. Il controllo può avvenire il giorno seguente il trattamento oppure a distanza qualche giorno dove però si potranno rilevare larve nate in seguito al trattamento, dopo la perdita di efficacia del prodotto o larve provenienti da aree non raggiunte dal trattamento. La presenza di una alta percentuale di pupe o larve al IV stadio indica che il trattamento non è stato efficace oppure un rapidissimo sviluppo larvale che impone controlli e trattamenti più frequenti. Il numero di campioni con pupe è risultato di poco superiore al 10%, ma il numero assoluto di pupe rilevato nel corso dei campionamenti è risultato limitassimo, se ne deduce che il prodotto risulta ancora efficace. La DGR prevede un controllo della mortalità sul 10% dei focolai trattati. Il metodo adottato è quello di visitare i focolai principali con regolarità una volta alla settimana. Nella maggioranza dei casi, in seguito ad un campionamento positivo, viene effettuato immediatamente da parte dell RTS un trattamento; passeranno quindi 7 giorni prima del controllo successivo. Per la tipologia di focolai presenti nel progetto (assenza di risaie) in questo lasso di tempo, la larve sviluppatesi dopo il trattamento non raggiungeranno la stadio di pupa. Il successivo trattamento sarà in grado di abbattere completamente la popolazione larvale. Questo metodo permette inoltre di controllare la mortalità sulla maggioranza dei focolai, andando oltre quanto previsto dalla DGR. Sperimentazione di trattamenti larvali presso le vasche di fitodepurazione di Veruno La prima sperimentazione condotta è stata l uso di compresse di BTI a lento rilascio presso le vasche di fitodepurazione di Veruno. Sperimentazione consigliata da Cristina Grieco lo scorso anno per diradare gli interventi sullo stesso sito. Data la natura del focolaio l utilizzo di una intera scatola di compresse non ha prodotto alcun risultato visibile. Le compresse acquistate e non utilizzate vengono tenute a disposizione per trattamenti da effettuarsi su microfocolai nel Presso il laghetto presente a valle delle vasche di fitodepurazione di Veruno è così stato condotto un esperimento: IPLA di Torino per mano di due tecnici Cristina Grieco e Paolo Roberto ha proposto e messo a disposizione gratuitamente un distributore automatico ed il BTI concentrato necessario. Il naturale ricircolo dell acqua nel laghetto ne ha permesso la diffusione sull intera superficie di questa particolare formulazione di BTI che una titolarità di UTI (il BTI granulare normalmente utilizzato nel progetto ha una titolarità di 200 UTI mentre il BTI liquido distribuito con mezzi meccanici ha una concentrazione di 600 UTI). Il distributore ha avuto la necessità di almeno un controllo settimanale per la ricarica del BTI e di funzionamento. Il trattamento ha permesso un forte contenimento del numero di larve presenti, ma non è riuscito a contenerne il numero sotto la soglia prevista per i trattamenti di 10 unità per litro di acqua campionata, fattore questo che ha richiesto comunque di effettuare i trattamenti classici. Comune capofila Veruno Pagina 9

12 La conclusione di questo esperimento è che sebbene la metodologia proposta sia risultata efficace al 90%, non è stata risolutiva. L applicazione nelle vasche di fitodepurazione, vero problema di Veruno, deve prevedere un apparecchiatura di altre dimensioni per permettere minori controlli, con altri volumi di BTI distribuito. Anche così, data la lentissima mobilità dell acqua all interno delle vasche, l efficacia è da dimostrare. Figura 1. trattamento larvicida con dosatore automatico: fuoriuscita di BTI in polvere. Prodotto utilizzato Tratt. Larv. ditta n. trattamenti Consumo complessivo (L-kg) 50,00 Ore 32,5 n. trattamenti Consumo complessivo (L-kg) 90 Ore 61 Tabella 6 - riepilogo degli interventi larvicidi effettuati dalla ditta esterna La ditta GHOST nel 2009 è stata impiegata quasi la metà delle ore dell anno precedente, con minor uso di prodotto larvicida. La politica utilizzata è stata quella di limitarne l utilizzo quando possibile ed effettuare in sostituzione i trattamenti a mano con uso di BTI granulare. L uso di una pompa irroratrice per distribuire il BTI in formulato liquido risulta infatti necessaria quando occorre una gittata lunga come per la palude di Borgo Ticino e per le vasche di fitodepurazione di Veruno. Lo scorso anno inoltre, a causa della scarsità di BTI granulare è stato obbligatorio effettuare trattamenti anche a focolai di ridotte dimensioni con la pompa irroratrice con l utilizzo di BTI liquido (SKEETAL). Nella prossima tabella viene inserita una ripartizione più analitica dei consumi di formulato valutati in relazione alle differenti tipologie di focolaio. Si riporta anche il dato medio dei trattamenti effettuati a carico di ciascun focolaio, in base alla differente tipologia (colonna Media repliche ). Comune capofila Veruno Pagina 10

13 Tipologia di focolaio Media repliche Prodotto utilizzato n. trattamenti Consumo complessivo (L - kg) Superficie cumulativa trattata (ha) Dose media (L/ha) Vasche fitodepurazione di 10 Palude 4,75 Scolo depuratore 6,5 Compresse com 0.6 ND Skeetal 12 14,84 6,8 2,18 Vectobac G 8 4,0 4,5 0,89 Skeetal 12 23,04 18,7 1,23 Vectobac G 7 2,6 6,75 0,39 Skeetal 18 12,02 0,52 23,1 Vectobac G 21 4,9 2,38 2,06 Area allagabile 2 Vectobac G 4 1,40 0,64 2,19 Laghetti e canali 5,2 Vectobac G 26 7,7 3,8 2,03 Microfocolai* 1,1 Vectobac G (3) 1.15 ND ND Totale ,7 * Non tutti trattamenti effettuati presso microfocolai sono stati riportati. Tabella 7 ripartizione del prodotto impiegato nelle diverse tipologie di focolaio Le due successive tabelle contengono il riepilogo degli interventi larvicidi condotti nel 2009 ripartiti in base all attrezzatura utilizzata. Il prodotto Skeetal è in formulato liquido e deve essere diluito in acqua. La distribuzione è avvenuta interamente tramite l uso di automezzo 4x4 pickup, predisposto con impianto di nebulizzazione / lancia a mano. L impianto di nebulizzazione è stato utilizzato esclusivamente per i trattamenti adulticidi, mentre la lancia a mano è stata utilizzata per i trattamenti larvicidi. L impianto è così composto: un doppio serbatoio per la capacità totale di circa 450 litri per il liquido di supporto, nel nostro caso acqua; pompa principale; tre serbatoi da 5 litri, attivabili separatamente, per i prodotti chimici da distribuire; pompa di precisione per tali liquidi; ventilatore e ugelli per la nebulizzazione; tubo elastico da 50 metri e lancia con ugello regolabile per l irrorazione manuale. L uso della lancia permette di distribuire il prodotto fino ad una decina di metri di distanza. In assenza di folta vegetazione il movimento dell acqua indotto dal getto stesso permette di far arrivare il prodotto a distanze maggiori. In presenza di vegetazione si è cercato di distribuire il prodotto alla mattina in presenza di rugiada, per facilitare lo scorrimento del prodotto sulla vegetazione. Il prodotto che residua sulla vegetazione stessa viene infatti rapidamente foto degradato e quindi perso. L uso della lancia a mano permette di lasciare l impianto di pompaggio sui bordi dell appezzamento da trattare, mentre un operatore, a piedi entra nella palude fino a dove è possibile camminare. Purtroppo anche considerando il movimento dell acqua provocato del getto, la superficie trattata è spesso inferiore alla superficie totale del focolaio, esempio tipico la palude di Borgo Ticino. Non è mai stato utilizzato, nel corso del 2009, lo spalleggiato per distribuire lo Skeetal. Il prodotto Vectobac G è Bti depositato su granella di mais appositamente trattata e pertanto in formato granulare. Questa formulazione è stata studiata appositamente per la distribuzione a mano. Il prodotto depositato sulle superfici d acqua infestata da larve di culicidi, galleggia per alcune ore, esplicando la propria azione entro le 24 ore. Può essere distribuito sopra la vegetazione ad esempio delle vasche di fitodepurazione solo quando questa è asciutta, altrimenti rimane attaccato alla vegetazione e non cade sull acqua. Sono stati evitati pertanto i trattamenti alla presenza di rugiada mattutina o dopo eventi piovosi. In caso di presenza di vegetazione di cannette o simile, parte del prodotto si ferma nell ascella fogliare e non riesce a raggiungere l acqua e pertanto viene perso. Il Comune capofila Veruno Pagina 11

14 lancio di questo prodotto a mano arriva solo ad alcuni metri di distanza, la caduta del granulo non provoca alcun movimento d acqua. La superficie coperta, in assenza di movimenti propri dell acqua, è pertanto inferiore a quella coperta dalla lancia a mano. Per il prossimo anno è stata richiesta un apparecchiatura spalleggiata per poter distribuire a maggior distanza questo prodotto. mezzo utilizzato n. trattamenti Durata trattamenti (ore) Superficie cumulativa trattata (ha) Mortalità media (%) Rendimento orario 2009 (ore/ha) Lancia su mezzo 4x ,5 26, ,80 A mano 80 31,8 18, ,57 Totale ,71 * il n. di trattamenti è riferito al numero dei focolai trattati. Tabella 8 - riepilogo degli interventi larvicidi ripartiti in base al mezzo Comune capofila Veruno Pagina 12

15 MONITORAGGIO DEGLI ADULTI Nel corso del 2009, con l uso di trappole attrattive all anidride carbonica, sono state portate a temine 18 settimane di monitoraggio della popolazione culicidica adulta nei 7 Comuni aderenti al progetto. Nel totale di 126 monitoraggi sono state catturate circa zanzare adulte, da confrontare alle circa del 2007 in assenza di trattamenti larvicidi e circa dello scorso anno. Una diminuzione, rispetto al primo anno, del 74% nel secondo anno, di un ulteriore 43% nel terzo anno, a parità di monitoraggi. Il monitoraggio degli adulti è proseguito con regolarità dal 5 maggio al 1 di settembre quando è terminata la posa a cadenza settimanale delle trappole attrattive alla CO 2. I luoghi di posizionamento delle trappole sono stati mantenuti quelli individuati nel corso del 1 anno di attività. Quest anno si è avuto la rottura del motore elettrico di 1 sola trappola, trovato fermo al momento del ritiro. Nella retina erano presenti degli adulti e pertanto i dato è stato comunque considerato valido. In due settimane le trappole posizionate sono state solo 6 per mancanza di ghiaccio secco. E cambiata infatti la ditta fornitrice del ghiaccio secco, il contenitore utilizzato per il trasporto, quest anno con pareti più sottili e meno isolanti termicamente, ed anche il trasportatore. Nonostante l acquisto di 5 kg di prodotto a fronte di una necessità reale di soli 3,5 kg, per due volte, la quantità di ghiaccio di CO 2 alla consegna è stata insufficiente all attivazione di tutte le trappole. Dato che il ghiaccio secco sublima ad una temperatura di circa -80 C, l isolamento termico del contenitore utilizzato durante il trasporto e la durata del trasporto sono essenziali per garantire il mantenimento del prodotto. Il primo tentativo per risolvere il problema è stato il prelievo del pacco presso la sede del corriere (AWS SpA) al pomeriggio stesso del ritiro e non attendere la consegna alla mattina successiva in modo da guadagnare circa 20 ore di viaggio in cui il ghiaccio secco stava nel contenitore. In questo caso però la consegna avveniva verso le 18.00, troppo tardi per riuscire a posare le trappole. Siccome la ditta produttrice dava la colpa al trasportatore, ho cambiato il luogo di consegna appoggiandomi ad un Bar di Maggiate Inferiore (Gattico), in quanto la consegna poteva avvenire in qualsiasi ora della giornata. Anche se garantita entro le ore dal trasportatore assegnato, SDA Spa ovvero le poste italiane, la consegna in un caso è avvenuta addirittura alle del secondo giorno. In ogni caso, il problema è rimasto immutato. Il problema è stato risolto definitivamente solo andando a ritirare il ghiaccio direttamente dal produttore. Il 30 giugno è stato il giorno dove vi sono state maggiori catture in una trappola, 2645, molte di più delle 784 catturate nel 2008 e un poco di meno del 7 agosto 2007 a Veruno quando erano state Il giorno con maggiori catture quale somma delle 7 trappole è stato sempre il 30 giugno con 3073 adulti da confrontare con il 9 luglio 2008 (2288 catture) e con il 24 luglio 2007 (7621 catture). A parte la giornata del 30 giugno il numero delle catture è rimasto molto basso per tutta la stagione, sicuramente influenzato positivamente dal particolare andamento climatico. La settimana precedente la data del 30 giugno le vasche di fitodepurazione di Veruno hanno ricevuto acqua in modo superiore a quanto avvenuto fino a quel momento. Il trattamento è stato effettuato con una confezione di compresse di BTI che però si è rivelato assolutamente inadeguata. Comune capofila Veruno Pagina 13

16 Questo test è stato comunque utile per valutare l efficacia dei trattamenti larvicidi: quando non si fanno, il risultato sono migliaia di catture settimanali, similmente all anno In questa settimana, nel solo Comune di Veruno sono state catturate circa il 30% del totale degli adulti catturati in tutta la stagione. Grafico 2, andamento stagionale delle catture anni Grafico 3, ripartizione per Comune delle zanzare adulte catturate con le trappole attrattive alla CO 2. Diversamente dagli scorsi anni, non si è cercato di approfondire le specie di zanzare adulte catturate, ma solo di identificare le specie più significative. Comune capofila Veruno Pagina 14

17 La presenza percentuale di ogni singola specie rispetto allo scorso anno rimane abbastanza costante, con la Culex pipiens che rimane la specie più rappresentata con oltre il 90% delle catture. La Ochlerotatus caspius, la zanzara delle risaie, dagli oltre esemplari catturati in totale nel 2007 è scesa a 175 esemplari catturati nel 2009, valore comunque superiore ai 77 del Grafico 4, ripartizione per specie delle zanzare adulte prese con le trappole alla CO 2. catture 2009 % catture 2008 % catture 2007 % Anopheles maculipennis 5 0,06% 6 0,04% 12 0,02% Culex modestus 62 0,73% 44 0,29% ,13% Culex pipiens ,46% ,06% ,59% Ochlerotatus caspius 175 2,06% 77 0,52% ,74% non determinata 21 0,25% 6 0,04% Aedes non determinata 393 4,62% 465 3,12% 14 0,02% Aedes cinereus 5 0,06% 278 1,86% 261 0,45% Aedes vexans 65 0,76% 457 3,06% 17 0,03% Culiseta annulata - 0,00% 1 0,01% 8 0,01% Totali Tabella 9, zanzare adulte catturate con trappole alla CO 2. I valori di ogni singola specie di zanzara adulta catturata in ogni stazione, esposti in modo aggregato in tabella 10, sono stati elaborati con l ausilio dell algoritmo individuato dalla legge 75/95. Questa legge prevede infatti tre livelli di presenza di zanzare, bassa media e alta. Il valore di confine tra la soglia bassa e media è detto smi (soglia minima di ingresso), mentre tra livello medio ed alto è detto st (soglia di tolleranza). Comune capofila Veruno Pagina 15

18 I risultati dell elaborazione dei dati raccolti sono esposti in tabella 11, con evidenziate in bianco le settimane ove la presenza di zanzare viene considerata bassa, in giallo le settimane in cui la presenza è stata considerata media ovvero è stata superata la sola smi ed in rosso le settimane in cui si è superata la soglia di tolleranza, soglia che indica quando il fastidio provocato viene considerato eccessivo. Nel 2007 nel totale di 126 monitoraggi la 1 soglia (smi) era stata superata 82 volte (nel Comune di Divignago e Bogogno addirittura durante la prima settimana di monitoraggi e nei Comuni di Divignano e Borgo Ticino anche durante l ultima settimana) mentre la soglia di tolleranza (st) era stata superata 62 volte (nel Comune di Veruno superata anche durante la prima e l ultima settimana di monitoraggi). Nel 2008 le soglie sono state superate rispettivamente 64 e 30 volte in diminuzione rispetto al 2007, nel solo periodo compreso tra il 14 maggio e il 13 agosto. Nel 2009 le soglie sono state superate rispettivamente 43 e 5 volte in diminuzione rispetto al 2008 anche se sparse in un periodo più lungo. La prima soglia è importante nel primo anno di progetto, perché individua i Comuni che possono accedere ai finanziamenti regionali negli anni successivi. La seconda soglia indica un limite oggettivo di fastidiosità delle zanzare. Nel 2007 la data ove era possibile iniziare ad effettuare dei trattamenti adulticidi sarebbe stata compresa tra fine maggio per Divignano, primo Comune, e inizio luglio per Agrate C., Comignago e Gattico. Nel 2008 il livello di infestazione è stato così basso che nel Comune di Gattico e di Agrate Conturbia non è stata mai raggiunta la possibilità di effettuare trattamenti adulticidi mentre nei Comuni di Borgo Ticino e Divignano nonostante le soglie fossero state superate, i sindaci non hanno voluto usufruire di questa possibilità, in quanto il fastidio percepito era comunque contenuto. Nel 2009 le date in cui si sarebbe potuto fare dei trattamenti adulticidi sono state estremamente ridotte ed infatti ad alcuni Comuni sono state rifiutate le richieste di intervento. Si ritiene importante il dato che la prima settimana di monitoraggi degli anni 2008 e 2009 non sia stata superata la soglia di tolleranza, contrariamente a quanto avvenuto nel corso del Siccome non erano ancora stati effettuati trattamenti larvicidi, la differenza si ritiene debba essere attribuita a diverse condizioni ambientali non meglio indagate, che hanno ritardato lo sviluppo dei culicidi. Condizioni che esulano dal controllo possibile dell RTS, che negli anni futuri potrebbe trovarsi a fronteggiare condizioni completamente diverse da quelle affrontate nel corso del 2008 e del Come richiesto dalla Regione negli scorsi anni, gli adulti di zanzare adulte sono stati divisi dagli altri insetti catturati e conservati separatamente. Gli adulti di zanzara e le provette con larve, suddivisi per luogo e data di cattura, verranno invece conservate fino all inizio della prossima stagione presso il laboratorio, a disposizione di chiunque titolato ne abbia la necessità. Comune capofila Veruno Pagina 16

19 Totale 5/5 12/5 19/5 26/5 3/6 9/6 16/6 23/6 30/6 07/7 14/7 21/7 28/7 04/8 11/8 18/8 25/8 01/9t Veruno Gattico Divignano Comignago Bogogno Agrate Conturbia Borgo Ticino totale catture Monitoraggio non effettuato Max catture Tabella 10, riassuntiva delle catture di adulti effettuate, suddivisa per Comune e data. Le schede di dettaglio delle catture effettuate verranno fornite con la relazione finale. calcolo smi/st 5/5 12/5 19/5 26/5 3/6 9/6 16/6 23/6 30/6 07/7 14/7 21/7 28/7 04/8 11/8 18/8 25/8 01/9 Veruno 0,64 1,01 0,78 0,73 1,05 1,29 1,20 1,16 2,09 1,49 1,11 1,51 0,80 1,15 1,49 0,00 1,30 1,48 Gattico 0,00 0,75 0,83 0,90 1,23 0,70 0,81 0,90 1,02 1,16 1,42 1,21 0,85 0,85 1,03 0,85 0,81 0,83 Divignano 0,60 1,07 0,56 0,56 0,96 1,07 1,26 1,17 1,37 1,56 1,83 1,73 0,91 0,90 0,90 0,93 1,23 1,37 Comignago 0,60 1,08 1,34 0,60 0,77 1,12 0,66 1,00 1,09 1,26 1,34 1,27 0,40 0,78 0,89 0,30 0,81 0,66 Bogogno 0,40 0,70 0,90 0,85 0,47 0,74 0,00 0,48 1,46 1,29 1,47 1,45 0,00 0,68 0,93 0,74 0,97 0,96 Agrate Conturbia 0,00 0,93 0,66 0,56 1,08 0,52 1,02 1,29 1,22 1,23 1,31 1,45 0,89 0,73 0,97 0,68 0,72 0,82 Borgo Ticino 0,00 0,95 0,88 1,57 1,46 1,45 1,22 1,36 1,50 1,62 1,26 ì1,52 1,41 1,60 1,20 1,09 1,29 0,97 > 1,60 soglia di tolleranza superata > 1,20 soglia minima di ingresso finanziamenti superata Tabella 11, con i risultati del calcolo della soglia minima di ingresso (smi) e della soglia di tolleranza (st) suddivisa per Comune e data. Comune capofila Veruno Pagina 17

20 I dati di ciascuna trappola sono stati considerati nel calcolo delle medie settimanali e delle soglie di tolleranza riportate nella successiva tabella. Le specie catturate sono state ripartite nei tre gruppi di nocività definite dal regolamento regionale (Gruppo A nocività elevata: Aedes; Gruppo B nocività media: Culex modestus, Anopheles; Gruppo C nocività scarsa: altre culex, altri generi). Questa rappresentazione dei dati raccolti è stata espressamente richiesta da IPLA. Permette il confronto con gli anni precedenti di progetto, anche se tutti gli esemplari catalogati come non determinati non hanno potuto essere presi in considerazione anche per mancanza di tempo. 1 Settimana N trappole Gruppo A Gruppo B Gruppo C media/ trappola soglia parziale media/ trappola soglia parziale media/ trappola soglia parziale 7 0,7 0,23 0,00 0,00 1,3 0,34 0,46 0,61 1, ,9 0,69 0,00 0,00 13,7 0,77 0,99 0,95 1,13 Maggio 3 7 3,7 0,67 0,00 0,00 8,7 0,68 0,93 1,06 1, ,7 0,94 0,29 0,15 3,1 0,48 1,05 1,42 1, ,1 1,01 0,00 0,00 12,4 0,75 1,17 1,35 1, ,1 0,85 0,00 0,00 29,4 0,95 1,18 1,41 1,49 Giugno 7 6 5,0 0,78 0,00 0,00 36,7 1,00 1,18 1,51 1, ,3 0,80 0,00 0,00 34,0 0,98 1,17 1,64 1, ,6 0,88 0,00 0,00 432,4 1,62 1,68 1,73 2, ,4 1,06 1,71 0,39 95,6 1,23 1,46 1,79 1, ,6 1,13 1,14 0,32 82,7 1,20 1,47 1,72 2,05 Luglio ,4 0,93 5,57 0,64 159,3 1,36 1,53 1,57 1, ,0 0,60 0,67 0,24 14,0 0,78 0,99 1,55 2, ,6 0,82 0,00 0,00 19,0 0,85 1,10 1,39 1, ,6 0,55 0,00 0,00 53,6 1,09 1,17 1,26 1,88 Agosto ,0 0,30 0,14 0,10 10,1 0,71 0,80 1,10 1, ,4 0,39 0,14 0,10 42,9 1,04 1,10 0,95 1,35 18 Settembre 7 0,1 0,06 0,00 0,00 69,3 1,15 1,16 0,98 1,48 Soglia totale 2009 Soglia totale 2008 numero di stazioni di monitoraggio: numero di settimane di monitoraggio: numero soglie superate: Soglia totale 2007 Tabella 12, superamento della soglia di tolleranza, confronto campagne Comune capofila Veruno Pagina 18

21 MONITORAGGIO DI AEDES ALBOPICTUS CON OVITRAPPOLE Il progetto di lotta biologica alle zanzare approvato da IPLA per i Comuni in indirizzo, prevedeva il monitoraggio della zanzara tigre tramite ovitrappole nei siti individuati nel corso del 2007 e di seguito indicati in tabella 13. Per chiarezza si riporta quanto già descritto a tal proposito lo scorso anno. La posa delle ovitrappole è avvenuto contemporaneamente all inizio del monitoraggio degli adulti, ad inizio di maggio con un mese di anticipo rispetto a quanto richiesto dalla normativa regionale ed è terminato come richiesto dalla normativa regionale ai primi di ottobre. Le ovitrappole, fornite da IPLA e conformi al modello standard, sono tutte state posizionate a livello del terreno e sotto copertura vegetale, in aree aperte al pubblico anche se a volte su proprietà privata. In tal caso si è provveduto ad informare il proprietario dell attività in corso. N. prog. Comune Località UMT Est UMT Nord 1 Gattico Zona Industriale SS Veruno ingresso clinica privata Bogogno inizio via IV Novembre Agrate C. ingresso Cimitero Agrate Divignano Impresa edile inizio paese Borgo Ticino Gommista SS Ticinese Borgo Ticino Ingresso Go Kart Borgo Ticino Golf Arona Comignago Zona industriale Tabella 13, siti di monitoraggio della zanzara tigre. Il rischio di infestazione è legato alle attività antropiche e pertanto legato alle attività di trasporto merci e/o persone. Le zone industriali sono state individuate come prioritarie per questo motivo. Nel territorio è presente un solo gommista, che è stato incluso nel programma di monitoraggio. Di fronte al gommista è presente un autodemolitore, che ha dichiarato che non separa le gomme dalle carcasse di auto e pertanto non ha uno stoccaggio gomme. Nonostante l assenza di uno stoccaggio gomme all aperto, il circuito di Go Kart è stato inserito per la presenza periodica di mezzi e persone provenienti da lontano con gomme di ricambio per i Go Kart stessi. Attività di lavorazione e/o recupero rifiuti non ne sono state individuate ad eccezione del centro di raccolta rifiuti ingombranti di Veruno (nella quale vi è però il divieto di consegna di gomme), poco distante dalla clinica privata inclusa nel programma. L area di raccolta rifiuti ingombranti di Bogogno non è stata considerata a rischio in quanto non vengono raccolte gomme usate. Nel territorio non sono presenti aree di orti comunitari, discariche o inceneritori di rifiuti. Il territorio del Comune di Borgo Ticino è stato privilegiato quale area di arrivo e sosta di persone e merci per la presenza di numerosi centri ed attività commerciali. Non è stata considerata a rischio la presenza dell autostrada, in quanto luogo di solo transito. Comune capofila Veruno Pagina 19

22 Figura 2, mappa del territorio di progetto con la posizione delle ovitrappole per la zanzare tigre. Il controllo delle listarelle allo stereo microscopio non ha evidenziato la presenza di ovodeposizioni di Aedes albopictus, come pure le 18 settimane di monitoraggio degli adulti con le 7 trappole attrattive all anidride carbonica. Comune capofila Veruno Pagina 20

23 ATTIVITA DI LOTTA ADULTICIDA Contiene il riepilogo degli interventi adulticidi condotti nel 2009 ripartiti in base al formulato utilizzato. Sono stati effettuati due trattamenti adulticidi durante l intera stagione, in occasione di una festa paesana. Prodotto utilizzato n. trattamenti Consumo complessivo (L) Durata del trattamento (ore) Percosso automezzo (km) Dose media 2009 (L/ha) Cipex10/ PERMEX ND 2 Tabella 14 - riepilogo degli interventi larvicidi ripartiti in base al formulato Nel corso del 2008 erano stati effettuati 6 trattamenti adulticidi con un consumo totale di 7 litri di Cipex 10 e 6,5 ore il tempo che la ditta Ghost srl aveva impiegato in totale. Non essendo stata rilevata la zanzara tigre, Aedes albopictus, non sono stati fatti trattamenti specifici contro questa specie. Comune capofila Veruno Pagina 21

24 ATTIVITA DIVULGATIVA - EDUCAZIONE AMBIENTALE L attività divulgativa era prevista su due linee principali, la produzione di un volantino in copie e l educazione ambientale nelle scuole. I volantini non sono stati prodotti in quanto presso gli uffici comunali erano ancora presenti quelli prodotti nello scorso anno. Per quanto riguarda l educazione ambientale nelle scuole è stata inviata o consegnata una lettera a tutte le scuole e le direzioni didattiche presenti sul territorio, la medesima è stata inviata anche ai sindaci. Ad oggi, solo due classi della scuola elementare di Comignago hanno aderito al progetto. La lezione della durata di 2 ore circa, prevede la spiegazione del ciclo biologico di Culex ed Aedes, la descrizione delle attività del progetto e la richiesta di aiuto nel controllo dei rifiuti abbandonati e della copertura dei bidoni degli orti. Specifico materiale in parte mutuato da quanto già fatto per il progetto di Verbania è stato predisposto. Le lezioni prevedono l uso di 8 lenti di ingrandimento 4x, in vetro antigraffio ed infrangibili da distribuire ai bambini per meglio vedere adulti e larve di zanzara di diversi generi. Agli stessi viene anche chiesto di riconoscere i pochi maschi presenti in mezzo alle numerose femmine. Tre diversi giochi (costituiti da tavole formato A3 plastificate con foto formato tessera, ogni gioco in 4 serie) potranno essere utilizzate al termine della lezione per verificare le nozioni apprese. In ogni classe viene lasciato una dispensa da me realizzata contenente quanto descritto in classe, una guida con fotografie per l identificazione delle principali specie ed un CD con il PDF della dispensa, della guida e della presente relazione oltre che alcuni articoli divulgativi. Come attività divulgativa è prevista la pubblicazione sul sito del Comune di Veruno della presente relazione finale, dove per altro è possibile visionare le analoghe relazioni degli scorsi anni, che con le informazioni contenute integrano la presente. Comune capofila Veruno Pagina 22

25 IL PROGETTO 2010 A settembre di quest anno, sulla base degli schemi forniti da IPLA, è stato redatto e consegnato ai Comuni interessati, il progetto per proseguire anche nell anno 2010 il progetto di lotta integrata alle zanzare. I Comuni, dopo l approvazione lo hanno inviato in Regione per la richiesta di finanziamento del 50% della spesa. Nel progetto è stata preventivata la continuazione del monitoraggio dei focolai larvali, della popolazione adulta e della zanzara tigre, necessari per determinare i posti ed i luoghi in cui effettuare i trattamenti larvicidi ed adulticidi. Per portare a termine queste attività, data la superficie e la tipologia del territorio da monitorare, la DGR di riferimento prevede l impiego del solo Responsabile Tecnico Scientifico con anche funzioni di Tecnico di Campagna. Il prodotto che verrà utilizzato per effettuare trattamenti larvicidi sarà esclusivamente il Bacillus thuringiensis var. Israeliensis, acronimo BTI. Per cercare di ridurre i costi del progetto è stato proposto un nuovo modo di effettuare i trattamenti larvicidi, attraverso l impiego di un soffiatore spalleggiato appositamente studiato per la distribuzione di prodotti in formulato granulare. L attrezzatura se giudicata idonea, potrebbe essere utilizzata dal RTS, anche sui focolai di medie dimensioni, risparmiando così i costi di intervento della ditta esterna. Inoltre la trappola attrattiva alla CO 2 presente nel Comune di Veruno già ad inizio maggio 2007 ha catturato un numero di zanzare adulte sufficiente a determinare il superamento della soglia di tolleranza, è pertanto necessario prevedere la possibilità di iniziare i trattamenti larvali in anticipo rispetto a tale data. L affidamento dell appalto dei trattamenti ad una ditta specializzata difficilmente sarà perfezionato entro aprile. A tal fine, all inizio della prossima stagione, la nuova modalità proposta di trattamento dei focolai larvali con BTI granulare, potrebbe rivelarsi utile. Rispetto alla stagione 2009 si è previsto l acquisto dell attrezzatura tecnica (soffiatore), una quantità doppia di BTI in formulato granulare, ma anche di ridurre il numero di ore previste per i trattamenti effettuati dalla ditta esterna. Il costo totale del progetto è così diminuito. Come lo scorso anno sono previsti trattamenti nelle vasche di fitodepurazione di Agrate Conturbia e Veruno con cadenza settimanale. Altri focolai che verranno trattati sono le paludi di Borgo Ticino, di Conturbia, di Maggiate Inferiore, di Bogogno e di Gattico; l area allagabile di Comignago; i canali di scolo dei depuratori di Conturbia, Agrate, Maggiate Inferiore, Divignano. I 60 trattamenti adulticidi preventivati già per quest anno sono stati mantenuti anche per il prossimo anno e potranno essere richiesti dai singoli Comuni ed autorizzati solo dopo il superamento per due volte della soglia di tolleranza. Sarà impiegato come prodotto adulticida, un piretroide di sintesi, da distribuirsi su un area tra i ed i mq, a cura della ditta specializzata, alle condizioni previste dalla DGR. Quale attività divulgativa è prevista la eventuale nuova realizzazione di volantini e manifesti oltre alla continuazione del progetto di educazione ambientale nelle scuole interessate. Comune capofila Veruno Pagina 23

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