Referente Amministrativo dell Ente Proponente: Sindaco del Comune di Verbania Dott.ssa Silvia Marchionini

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1 Ente Proponente: Comune di Verbania LOTTA BIOLOGICA INTEGRATA ALLE ZANZARE AI SENSI LR 75/95 PIANO DI FATTIBILITÀ CAMPAGNA 2016 E RELAZIONE ATTIVITÀ 2015 Referente Tecnico Scientifico: Dott. For. Italo Bertocchi Verbania, 17 settembre 2015

2 Referente Amministrativo dell Ente Proponente: Sindaco del Comune di Verbania Dott.ssa Silvia Marchionini In prima pagina, canale di scolo della ferrovia allagato perché occluso (Piana di Fondotoce, Verbania, di fronte floricoltura Luppi) il 18 maggio Referente Tecnico Scientifico Dott. For. Italo Bertocchi

3 INDICE Premessa Sintesi della situazione riscontrata nella campagna Aspetti climatici Monitoraggio larvali Monitoraggio zanzara tigre (Aedes albopictus) Monitoraggio adulti Trattamenti larvali focolai rurali Trattamenti larvali focolai urbani di contrasto alla Aedes albopictus Attività divulgativa Educazione ambientale Mosquito Magnet PARTE PRIMA: INQUADRAMENTO DELL'AMBIENTE E DEL TERRITORIO Cenni preliminari sul territorio di progetto Ubicazione, estensione, confini, inquadramento amministrativo ed idrografico Aspetti dell ambiente naturale Individuazione e caratterizzazione delle superfici di progetto PARTE SECONDA: DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI Interventi di controllo e monitoraggio del territorio Interventi di monitoraggio delle popolazioni alate Interventi di monitoraggio delle popolazioni larvali Interventi di monitoraggio delle Aedes albopictus Interventi di contrasto alle principali specie di Culicidi Interventi larvicidi su focolai rurali Interventi larvicidi urbani di contrasto alle diffusione di Aedes albopictus Interventi di contrasto alle popolazioni allate PARTE TERZA: GESTIONE DEL PROGETTO Spese di gestione Organizzazione del personale Materiale da acquistare per la campagna di lotta Strumentazione e materiale informatico Materiale vario Attività sperimentale Attività di divulgazione e sensibilizzazione della popolazione Quadro economico per la campagna Affidamento ad IPLA S.p.A QUADRO ECONOMICO Piano di fattibilità campagna 2016 Pagina 1

4 Premessa Come di consueto in questo periodo ci si domanda se il progetto verrà rifinanziato in tutto o in parte dalla Regione Piemonte, ovvero quali progetti potranno continuare la loro attività. In questo trascorso anno i finanziamenti regionali al progetto complessivo sono stati ridotti in modo sostanziale, essendo stati chiusi tutti i progetti risicoli che richiedevano trattamenti effettuati tramite elicotteri, molto costosi. I tagli di spesa sono stati fatti però anche al nostro progetto, esclusivamente nella parte salariale del personale tecnico coinvolto. Si ritiene comunque che i progetti urbani, (come quello descritto in relazione) verranno rifinanziati anche nel 2016: il monitoraggio ed il controllo della diffusione in ambito urbano di zanzare vettori di pericolose malattie ha una valenza superiore alla necessità di diminuire il disagio provocato da questi insetti. Nuove malattie trasmissibili da culicidi si stanno diffondendo nelle nostre città, interrompere i progetti urani ora vorrebbe dire smette di effettuare monitoraggio e controllo sul territorio. 1.1 Sintesi della situazione riscontrata nella campagna 2015 Il progetto di Lotta alle zanzare è stato attivato a partire da aprile, nei 7 Comuni aderenti: Verbania, Baveno, Stresa, Meina, Lesa, Dormelletto, Castelletto. A fine aprile sono stati firmati i contratti di incarico professionale dai tre tecnici impiegati nei progetti di Veruno e Verbania. Sono laureati in scienze agrarie o forestali (facoltà di Torino e Milano) ed avevano svolto la funzione anche gli scorsi anni. La Giunta Regionale con DGR n del , ha approvato ai sensi della L.R. 75/95 e s.m.i. il progetto di Lotta alla Zanzare per l anno 2015 con contestuale affidamento ad IPLA del coordinamento del progetto. La principale caratteristica di questo anno di progetto sono state le alte temperature nel mese di luglio che hanno favorito la diffusione delle zanzare delle risaie. A seguire la diffusione delle zanzare tigri si sono affermate con sempre maggiore insistenza, infastidendo la popolazione tutta. Piano di fattibilità campagna 2016 Pagina 2

5 Le principali attività svolte nel corso del 2015 sono riassunte nella tabella sottostante: ATTIVITA QUANTITA PERIODO Firma degli incarichi professionali 3 persone fine aprile Monitoraggio dei focolai di sviluppo larvale numerosi maggio - settembre Censimento della popolazione culicidica adulta Monitoraggio di Aedes albopictus Trattamenti adulticidi (ditta) Trattamenti antilarvali con BTI liquido (ditta) Trattamenti antilarvali con BTI granulare (personale del progetto) Trattamento tombini con diflubenzuron (ditta + TC e RTS) Controllo zanzare catturate con Mosquito Magnet a Verbania Educazione ambientale nelle scuole 7 trappole per 18 settimane 5 maggio - 1 settembre 36 ovitrappole per 26 settimane nessuno 5 trattamenti, 12 ore numerosi 255 ore ditta + TC e RTS da metà maggio ed ancora in corso da maggio ad agosto da maggio a settembre da giugno a settembre 11 trappole, 3 periodi Dal 29 giugno a settembre In corso di realizzazione Prevista per ottobre - novembre Tabella 1 Calendario delle attività del progetto 1.2 Aspetti climatici Gli aspetti climatici influenzano molto la diffusione delle zanzare, in quanto basse temperature invernali riducono la diffusione nella primavera successiva così come le basse temperature primaverili ne rallentano la diffusione e ne contengono la fastidiosità mentre l alta piovosità accompagnata da alte temperature facilita lo sviluppo di nuovi focolai larvali. Questi elementi differiscono però nei diversi anni e da specie a specie. Il 2015 è stato un anno con alta piovosità primaverile e giugno / luglio siccitosi; alte temperature a luglio (temperatura media mensile di 25,5 C superiore anche a quella dell anno 2003, precedente record storico di 24,9 C) per poi avere temperature nella media ad agosto e buona piovosità. Di seguito alcuni grafici con i dati forniti dalla Sezione di Agrometeorologia del Settore Fitosanitario della Regione Piemonte (nodo 15 di Suno (NO)) e qui rappresentati in forma sintetica. Per facilitarne la lettura, i dati dell anno vengono posti a confronto con la media degli anni ante progetto (dall avvio della stazione meteo) e con la media dei precedenti anni di progetto. Questo modo di rappresentare i dati non permette di vedere i minimi ed i massimi relativi dei singoli anni, ma evidenzia la variabilità dell ultimo anno. Non è stato possibile reperire i dati meteorologici della stazione di Verbania, che quindi non vengono riportati. Piano di fattibilità campagna 2016 Pagina 3

6 Grafico 1 temperature medie mensili, stazione della Regione Piemonte, Suno (NO) Grafico 2 pioggia cumulata mensile, stazione della Regione Piemonte, Suno (NO), Piano di fattibilità campagna 2016 Pagina 4

7 1.3 Monitoraggio larvali Il monitoraggio dei focolai larvali nel 2015 è stato effettuato in tutte le zone individuate negli scorsi anni, con particolare attenzione a quelli più ampi: piana e Riserva Naturale di Fondotoce e Dormelletto, fiume Stronetta, Palude di Stresa e Castelletto, micro focolai domestici e tombinature stradali. La metodologia utilizzata per effettuarli non è variata, ovvero si utilizza un contenitore da circa un litro posto in cima ad un asta, che viene immerso nelle acque stagnati. Visivamente si procede poi al prelievo delle larve di zanzara che vengono conservate in una provetta con alcool. Successivamente al microscopio avviene il riconoscimento della specie rinvenuta. In seguito al rinvenimento di larve si procede al trattamento del focolaio. Quest anno non sono stati individuati nuovi focolai larvali. 1.4 Monitoraggio zanzara tigre (Aedes albopictus) Il progetto di lotta biologica alle zanzare approvato dalla Regione, prevede il monitoraggio della zanzara tigre (Aedes Albopictus) tramite la posa di 36 ovitrappole, di cui 18 posizionate nel Comune di Verbania, 3 in ognuno degli altri Comuni. La posa delle ovitrappole è avvenuta all inizio di maggio. Il monitoraggio è ancora in corso, come richiesto dal parere allegato alla determina di approvazione del progetto, potrà terminare solo dopo la fine di ottobre o in caso di condizioni meteo favorevoli, quando tutte le trappole risulteranno negative. Su ogni ovitrappola è stato apposto un adesivo con indicati la funzione della stessa ed i partner del progetto in modo da renderle riconoscibili e limitarne l asportazione da parte dei giardinieri. Le ovitrappole, fornite da IPLA e conformi al modello standard, sono tutte state posizionate a livello del terreno e sotto copertura vegetale, in aree aperte al pubblico anche se a volte su proprietà privata. In tal caso si è provveduto ad informare il proprietario dell attività in corso. Foto 1, ovitrappola con etichetta. Nonostante questo, è capitato che alcune ovitrappole siano state perse o asportate da ignoti. Le ovitrappole constano di un bicchierino in plastica nera all interno della quale viene posizionata una listarella di masonite con data di deposizione e numero identificativo. Ogni 7/15 giorni le listarelle vengono sostituite, introdotte in una busta di plastica perché non si contaminino reciprocamente e controllate al microscopio. Le uova eventualmente ritrovate, contate. Il bicchierino viene lavato e riempito con acqua ad ogni sostituzione della listarella; inoltre per evitare che diventi esso stesso un focolaio larvale, nel bicchierino vengono introdotti alcuni granuli di BTI. La lettura delle listarelle è stata fatta ad opera del RTS e dei Tecnici di campagna. Piano di fattibilità campagna 2016 Pagina 5

8 Da maggio a settembre del 2010, il monitoraggio aveva evidenziato, nel solo Comune di Verbania, uova distribuite su 92 listarelle di masonite. Questi numeri sono andati progressivamente crescendo. Ad inizio settembre 2015, su 432 listarelle controllate in tutti i Comuni del progetto, sono state rinvenute uova su 244 listarelle, pari al 57% di listarelle con uova e con in media 189 uova per listarella. Volendo rappresentare il grado di infestazione della zanzara tigre nel territorio di progetto negli anni è possibile utilizzare come parametro il numero di uova medio/anno trovate nelle listarelle risultate positive, e la percentuale di listarelle con uova, come rappresentato nel grafico sottostante. * I dati del 2015 sono relativi al periodo maggio inizio settembre mentre per gli altri anni sono stati utilizzati tutti i dati disponibili. In tutti gli anni variano sia il numero di settimane di monitoraggio che il numero di postazioni e pertanto risulta essere una rappresentazione sommaria del fenomeno. In parole il grafico indica che la zanzara tigre copre un territorio sempre più vasto ed è la sua consistenza numerica è in aumento. I primi rinvenimento di uova nel corso del 2010 erano avvenuti il 28 luglio; nel 2011 il 24 maggio; nel 2012 il 5 giugno; nel 2013 l 11 giugno; nel 2014 il 27 maggio. Nel 2015 le prime 513 uova sono state rinvenute su 12 listarelle posate il 26 maggio e raccolte il 4 giugno. Solo nel 2014 i monitoraggi sono proseguiti fino a che non sono state più rilavate uova sulle listarelle e questo è avvenuto nel controllo di metà novembre. Di seguito si riportano i dati di tutte le ovitrappole / listarelle. E pertanto possibile entrare più nel dettaglio e vedere che nelle ultime due settimane di maggio nessuna listarella era risultata con uova; ovvero che l infestazione è rimasta contenuta fino alla lettura del 30 giugno quanto solo il 53% delle listarelle risultava con uova (in media 117 uova a listarella). A partire da luglio le listarelle sono state sostituite ogni 15 giorni. Nei mesi di luglio ed agosto sono risultate con uova in media l 83% delle listarelle. Alla lettura del 1 settembre il 92% delle listarelle risultava positivo ed in media vi erano 400 uova per listarella. A questo contribuisce il fatto che a giugno questa specie di zanzara, sebbene presente e punga l uomo ma non depone ancora le uova, mentre a settembre, punga meno e sia dedita principalmente alla deposizione di uova. Questa diffusione nell arco del 2015, viene rappresentata nel grafico seguente: Piano di fattibilità campagna 2016 Pagina 6

9 COMUNE\ DATA RACCOLTA 19/5 26/5 4/6 9/6 16/6 23/6 30/6 7/7 21/7 4/8 20/8 1/9 1 FONDOTOCE SEDE PARCO CONTINENTAL 0 P 0 0 P P TAMOIL OSPEDALE PALLANZA P CIMITERO SUNA VILLA TARANTO IMBARCADERO P.NZA 0 0 P P P 8 CANOTTIERI SUNA P CHIESA S. ANNA P CIMITERO PALLANZA BETTEO-CONSER TROBASO SMS CIMITERO INTRA UFFICIO TECNICO BIBLIOTECA PALLANZA ORTO VIA SONZOGNO 0 0 P PASTURA PROVINCIA listarelle positive n uova % liste positive 0% 0% 39% 56% 61% 67% 61% 94% 89% 94% 100% 89% Piano di fattibilità campagna 2016 Pagina 7

10 BAVENO 19 LAGO BETULLE VILLA FEDORA LUNGOLAGO P P listarelle positive n uova % liste positive 0% 0% 0% 0% 33% 0% 33% 0% 100% 67% 100% 100% STRESA 22 MAGOGNINO ASILO VILLA PALLAVICINI HOTEL DELLA TORRE listarelle positive n uova % liste positive 0% 0% 0% 0% 0% 33% 33% 33% 67% 100% 100% 100% MEINA 25 GHEVIO P PARCO PUBBLICO BAR LUNGOLAGO P listarelle positive n uova % liste positive 0% 0% 0% 0% 67% 33% 33% 67% 67% 67% 100% 100% LESA 28 SOLCIO-CANTIERE P P 187 P 29 PARCO PUBBLICO P POSTE P P listarelle positive n uova % liste positive 0% 0% 67% 0% 67% 33% 33% 100% 67% 33% 100% 67% DORMELLETTO 16 HOLIDAY INN - VIA POLO SPIAGGIA PIROLINO CAMPING LAGO 18 MAGGIORE listarelle positive n uova % liste positive 0% 0% 33% 100% 33% 67% 67% 100% 67% 67% 100% 100% CASTELLETTO SOPRA TICINO 19 AGRITURISMO via Beati PALUDE STAZIONE VIA Beati ang. via Riale listarelle positive n uova % liste positive 0% 0% 67% 67% 100% 100% 67% 100% 100% 100% 100% 100% Piano di fattibilità campagna 2016 Pagina 8

11 Totali di tutti i Comuni Data del controllo (raccolta della listarella) 19/5 26/5 4/6 9/6 16/6 23/6 30/6 7/7 21/7 4/8 20/8 1/9 listarelle positive n uova % liste positive 0% 0% 35% 48% 57% 56% 53% 81% 83% 83% 100% 92% Tabella 2, ova di Aedes albopictus rinvenute durante il monitoraggio ovitrappole (P persa, senza acqua). I Comuni di Verbania e di Baveno nel corso del 2010 avevano emesso apposita ordinanza per il contrasto delle zanzare in ambito urbano anche su suolo privato. Il modello di ordinanza è quello proposto da IPLA, che prevede anche delle sanzioni in caso di inadempienze. Ordinanza simile viene richiesta da allora ogni anno a tutti i Comuni aderenti al progetto ma non mi risulta nessun altro Comune l abbia adottata. Le zanzare tigri sono così chiamate perché originarie dell Asia. In Italia le uova sono giunte all interno dei pneumatici e sono presenti ormai da quasi 20 anni (a Verbania dal 2007). I cumuli di gomme presenti presso i gommisti o aree degradate sono pertanto i primi punti dove cercare tali zanzare. Unico gommista che ad oggi non ha provveduto a coprire i propri depositi di gomme è Trestini a Feriolo di Baveno. Durante i sopralluoghi effettuati per verificare presso gli orti la presenza di bidoni con acqua e di larve, oltre alle necessarie spiegazioni è stato fornito alternativamente del BTI granulare o delle pastiglie di Diflubenzuron. 1.5 Monitoraggio adulti Anche nel corso di quest anno, sono state portate a termine 18 settimane di monitoraggio della popolazione culicidica adulta (dal 5 maggio al 1 di settembre) nei 7 Comuni aderenti al progetto grazie all uso di 7 trappole attrattive all anidride carbonica. Nel totale di 126 monitoraggi sono state catturate zanzare adulte, da confrontare alle del 2014, 1478 del 2013, alle (9 punti di monitoraggio) del 2012, (9) del 2011, (9) del 2010, alle (9) del 2009 o alla (12) catturate nel 2004 anno in cui si è verificato il massimo delle catture. I luoghi di posizionamento delle trappole sono quelli utilizzati negli anni scorsi. Di seguito la rappresentazione grafica dei dati raccolti. Foto 2, trappola alla CO 2 per il monitoraggio delle zanzare adulte (postazione di controllo di Stresa). Piano di fattibilità campagna 2016 Pagina 9

12 Grafico 5, andamento stagionale delle catture di adulti nelle trappole alla CO 2 anni Grafico 6, catture nei diversi anni di progetto nelle diverse stazioni di monitoraggio. Piano di fattibilità campagna 2016 Pagina 10

13 In tutti i Comuni è stata posizionata 1 trappola attrattiva all anidride carbonica. I dati appartenenti ad ogni trappola non sono influenzati da fattori quali l estensione territoriale del Comune o la popolazione civile residente, inoltre le trappole sono state utilizzate in modo casuale e pertanto se dovessero esservi differenze tra l una e l altra (costruttivamente sono identiche) queste differenze non possono aver determinato differenze di catture tra le diverse stazioni. Le differenze di catture sono pertanto da imputare esclusivamente alla localizzazione della trappola stessa ed al territorio circostante. Nei grafici che seguono la ripartizione degli allati catturati nelle stazioni di monitoraggio ripartiti per specie o per stazione di monitoraggio (tutti i riconoscimenti sono avvenuti ad opera del RTS). Le catture nelle diverse stazioni sono state abbastanza equilibrate, non essendoci una stazione che ha catturato esageratamente più delle altre, come invece accadeva negli scorsi anni. Grafico 7, ripartizione per stazione di monitoraggio delle zanzare adulte catturate anno Grafico 8, anno 2015, zanzare adulte catturate suddivise per specie. Piano di fattibilità campagna 2016 Pagina 11

14 stazione VB Biblioteca VB Ospedale VB Fondotoce Stresa Baveno V. Fedora Baveno L. Betulle Meina Dormelletto Castelletto T Lesa Totale Tabella 3, catture totali di zanzare adulte per stazione e per anno di progetto. Valore massimo. I valori di catture di zanzare adulte in ogni stazione, sono esposti in modo aggregato in tabella 4. Il valore massimo di catture in una stazione ed in una sola notte è stato di 232 zanzare a inizio luglio, valore molto lontano dalle dell anno 2003 o oltre del Gli stessi valori sono stati elaborati con l ausilio dell algoritmo individuato dalla legge regionale 75/95. Questa legge prevede tre livelli di presenza di zanzare: bassa, media e alta. Il valore di confine tra la soglia bassa e media è detto smi (soglia minima di ingresso), mentre la soglia tra livello medio ed alto è detto st (soglia di tolleranza). I risultati dell elaborazione dei dati raccolti sono esposti in tabella 5, con evidenziate in bianco le settimane ove la presenza di zanzare viene considerata bassa, in giallo le settimane in cui la presenza è stata considerata media ovvero è stata superata la sola smi ed in rosso le settimane in cui si è superata la soglia di tolleranza, soglia che indica quando il fastidio provocato viene considerato eccessivo. La prima soglia è importante nel primo anno di progetto, perché, se superata per 4 volte, permette di accedere ai finanziamenti per gli anni successivi. La seconda soglia, quando superata per due volte, permetterebbe di effettuare trattamenti sul verde pubblico contro le zanzare adulte. La prima soglia (smi) è stata superata complessivamente 23 volte, lo scorso anno lo era stata 10 volte. In due stazioni, lo scorso anno non era stata superata nell intera stagione. La soglia di tolleranza è stata superata complessivamente 5 volte a Lesa, 3 volte a Meina, e 2 volte a Verbania (Fondotoce nei pressi del Camping Isolino). Negli anni passati era risultata evidente la discrepanza esistente tra le due tipologie di monitoraggi effettuati: le ovitrapppole monitorano esclusivamente la presenza della zanzara tigre in aree urbane mentre le trappole alla CO 2 monitorano la presenza di adulti di zanzara di specie diverse, soppratutto zanzare comuni (Culex pipiens) e delle risaie (Ochlerotatus caspius) mentre le zanzare tigri vengono catturate solo in modo occasionale. Le due metodologie di monitoraggio sono complementari e non sovrapponibili. Piano di fattibilità campagna 2016 Pagina 12

15 catture totali /5 12/5 19/5 26/5 4/6 9/6 16/6 23/6 30/6 7/7 14/7 21/7 28/7 4/8 11/8 21/8 25/8 1/9 Lesa Verbania Camping Isolino Stresa Baveno Villa Fedora Meina Dormelletto Castelletto Ticino TOTALE Tabella 4, riassuntiva delle catture di adulti effettuate, suddivisa per Comune e data. Le schede di dettaglio delle catture effettuate verranno fornite con la relazione finale. calcolo smi/st 5/5 12/5 19/5 26/5 4/6 9/6 16/6 23/6 30/6 7/7 14/7 21/7 28/7 4/8 11/8 21/8 25/8 1/9 Lesa 0,00 0,60 0,96 0,83 0,86 0,85 0,82 1,95 2,08 2,36 2,20 1,75 1,49 1,08 0,70 0,60 0,48 0,30 Verbania C. Isolino 0,00 0,30 0,00 0,70 2,05 1,38 1,42 1,41 1,77 1,11 1,00 1,45 1,15 0,40 0,00 0,48 0,00 0,30 Stresa 0,00 0,30 0,00 0,60 0,73 0,87 0,84 0,00 1,54 1,24 1,23 0,98 0,63 0,63 0,30 0,60 0,30 0,61 Baveno Villa Fedora 0,00 0,00 0,00 0,00 0,60 0,00 0,00 0,00 0,00 1,53 1,41 0,48 0,90 1,04 1,30 0,48 0,30 0,90 Meina 0,00 0,30 0,00 0,00 0,00 0,55 0,60 0,70 2,02 0,85 1,88 1,70 1,15 0,93 0,70 0,85 0,00 0,30 Dormelletto 0,00 0,30 0,70 0,70 1,11 1,00 1,02 0,48 0,60 1,36 0,00 1,00 1,10 0,60 0,60 0,00 0,30 0,00 Castelletto Ticino 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,30 0,30 0,00 0,00 0,30 0,00 1,33 1,19 0,48 0,00 0,00 0,00 0,00 Tabella 5, con i risultati del calcolo della soglia minima di ingresso (smi) e della soglia di tolleranza (st) suddivisa per Comune e data. Piano di fattibilità campagna 2016 Pagina 13

16 1.6 Trattamenti larvali focolai rurali I trattamenti dei focolai larvali naturali sono stati effettuati utilizzando Bti (Bacillus thuringiensis var israeliensis), prodotto naturale che le larve ingeriscono e che ne provoca la morte. Prodotto acquistato da IPLA e fornito tramite corriere. Ad inizio stagione sono state utilizzate le scorte ed il prodotto nuovo è arrivato in tempo, prima che queste finissero. Due le modalità di impiego: per i focolai di sviluppo di una certa estensione, il trattamento è stato effettuato dal personale e con i mezzi della Ecosan srl (la stessa dello scorso anno). I trattamenti sono stati effettuati mediante l utilizzo di una pompa montata su automezzo collegata ad una lancia a mano con tubo da 50 metri. Questi trattamenti sono sempre stati coordinati sul campo dal Responsabile Tecnico Scientifico (RTS) e/o da un Tecnico di Campo (TC ); per i focolai di sviluppo più piccoli (fontane, vasche ed altre raccolte di acqua stagnante) il trattamento è stato fatto direttamente dall RTS e dal TC utilizzando Bti in formulato granulare. Nel corso del 2015 il bando per l appalto dei trattamenti larvicidi alla ditta Fema srl di Assago (MI) è stato chiuso in ritardo rispetto alle necessità di trattamenti. Il primo trattamento larvicida, il più esteso della campagna 2015 effettuato in seguito alle intense piogge primaverili, è stato portato a termine completamente dal personale del progetto. Il primo trattamento larvicida effettuato dalla ditta è stato effettuato il 23 di giugno. Il Bacillus thuringiensis (BTI) liquido utilizzato nei trattamenti con la ditta Ecosan srl, lo Skeetal 600 UTI, è ancora quello acquistato nel 2004, che ha dimostrato di essere ancora attivo. In totale la ditta esterna è stata impiegata in 5 interventi, con un totale di 12 ore complessive, utilizzando esclusivamente la pompa montata sul veicolo semovente e distribuendo il prodotto con lancia a mano. La suddivisione dei trattamenti nei diversi Comuni aderenti al progetto verrà fornita con la relazione finale. Tutti trattamenti hanno visto l RTS o il TC partecipare attivamente. Il capitolato d appalto per i trattamenti larvicidi con automezzo prevedeva una base d asta di 49,00 /ora per squadra oltre iva. La ditta Fema srl ha vinto la gara con un ribasso del 19,65%. 1.7 Trattamenti larvali focolai urbani di contrasto alla Aedes albopictus Altra tipologia di trattamento larvale è quella adottata per il trattamento dei focolai larvali urbani quali i tombini presenti lungo le strade cittadine. Il prodotto utilizzato è stato il Diflubenzuron in compresse da 2 grammi (concentrazione del principio attivo 2%). I trattamenti sono stati effettuati a cadenza di ogni 3/4 settimane, a partire dal primo rinvenimento di larve negli stessi. La ditta incaricata ha effettuato il primo trattamento dei tombini sul territorio di Verbania ad inizio giugno. Nell arco della stagione, sono stati fatti 4 passaggi in tutti i Comuni del progetto trattando tutti i tombini con acqua presenti sulle pubbliche vie e nei luoghi aperti al pubblco in genere. In totale sono stati impiegate 263 ore/uomo. Un trattamento aggiuntivo, il 5, potrebbe essere utile durante il mese di fine settembre / ottobre in caso tornasse il caldo. L RTS ha effettuato un controllo giornaliero per verificare che i tombini dichiarati trattati lo fossero stati effettivamente. Inoltre il tecnico della ditta è stato monitorato per conoscere l ora di inizio e di fine giornata. Le piogge hanno intervallato le giornate soleggiate per tutto il mese di agosto e fin qui di settembre, dilavando il prodotto messo nei tombini e limitandone l efficacia. Per sopperire vi sarebbe stata la necessità di trattamenti più frequenti, che non sono stati effettuati per contenere il numero di ore di lavoro dei tecnici ma anche per limitare la quantità di prodotto distribuito che poi finisce nel lago. Piano di fattibilità campagna 2016 Pagina 14

17 Il personale della ditta ha indossato indumenti che rendessero chiara l attività in corso anche alla popolazione ed è stato prodigo di spiegazioni in caso di domande. L RTS ha effettuato per tutta la stagione il trattamento dei tombini presenti nelle frazioni di Intra (Zoverallo, Torchiedo, Antoliva, Possaccio, Unchio) in modo da contenere il numero di ore totali. Anche i TC hanno effettuato il trattamento dei tombini in particolare ad inizio stagione quando sono stati trattati tutti i tombini di Baveno, Stresa, Meina, parte di Lesa, il Tecnoparco e Fondotoce, ovvero successivamente affiancando il personale della ditta incaricata. I focolai urbani sono però presenti anche nelle aree private, rappresentati da bidoni negli orti, vasi abbandonati, sottovasi, tombini e ogni altro accumulo temporaneo di acqua. Il trattamento dei soli tombini presenti nelle aree pubbliche ha efficacia limitata se non si provvede a limitare anche i focolai presenti nelle aree private. Sono stati portati a termine alcuni sopralluoghi in aree private chiedendo la rimozione dei focolai presenti. Il capitolato d appalto per i trattamenti delle caditoie e tombinature stradali prevedeva una base d asta di 22,00 /ora per operatore oltre iva, valore che poi ribassato. 1.8 Attività divulgativa IPLA ha predisposto una pagina Facebook apposita per la divulgazione delle notizie relative alle attività progettuali: Tramite questa modalità sono state riportate alcune date degli interventi larvicidi effettuati, mentre altre notizie specifiche sulla diffusione delle zanzare e delle malattie da esse trasmesse sono state pubblicate da esperti incaricati da IPLA. Ad esempio è on-line l ultimo aggiornamento sulla provincie che obbligano i donatori di sangue ad effettuare apposito test (NAT) contro la diffusione della febbre del nilo (West Nile Virus o WNL). Il provvedimento è diretta conserguenza del riscontro di positività per WNV in un campione di zanzare Culex pipiens nella provincia di Novara in data 29/07/2015 mentre nella provincia di Como il riscontro si è avuto su un donatore. Rispettivamente dal 17/8 e dal 22/8 è obbligatorio per i donatori di quelle provincie sottoporsi preventivamente al test NAT e mentre i donatori di altre provincie che vi soggiornano in queste anche solo per una notte non potranno donare il sangue per 28 giorni. A lato la mappa con le provincie in cui è in vigore il provvedimento. IPLA ha predisposto, per conto della Regione Piemonte, un portale internet con informazioni dettagliate sul progetto. Il sito è visualizzabile digitando nella riga di comando: zanzare.ipla.org. Piano di fattibilità campagna 2016 Pagina 15

18 Nell area download del sito sono disponibili diversi documenti informativi delle diverse specie di zanzare, sulle malattie trasmissibili, sulle norme di buon comportamento in particolare per i gommisti ed il sistema di sorveglianza sanitaria delle malattie trasmesse da zanzare in Piemonte. Educazione ambientale La campagna informativa di quest anno è incentrata sul proseguimento del progetto di educazione ambientale Gli acchiappazanzare. Come negli scorsi anni gli incontri sono stati proposti alle scuole elementari e medie inferiori dei Comuni aderenti al progetto, tramite la consegna a mano di una lettera ad ogni scuola del territorio e ad ogni circolo didattico. IPLA lo scorso anno aveva predisposto un video della durata di una dozzina di minuti per promuovere l educazione ambientale, e che verrà utilizzato durante l attività didattica. Il video è visibile sul sito: La lezione della durata di 2 ore circa, prevede la spiegazione del ciclo biologico di Culex ed Aedes, la descrizione delle attività del progetto e la richiesta di aiuto nel controllo dei rifiuti abbandonati e della copertura dei bidoni degli orti. Specifico materiale, è stato predisposto. Le lezioni prevedono l uso di lenti di ingrandimento 4x, in plastica da distribuire ai bambini per meglio vedere adulti e larve. Un microscopio è stato messo a disposizione dalla Provincia di Verbania in aggiunta ai due in possesso del progetto. Tre diversi giochi (costituiti da tavole formato A3 plastificate con foto formato tessera, ogni gioco in 4 serie) potranno essere utilizzate al termine della lezione per interagire meglio con i bambini. In ogni classe viene lasciata una dispensa appositamente realizzata contenente quanto descritto in classe e una raccolta di fotografie per l identificazione delle principali specie, entrambe in formato PDF. Inoltre come negli anni passati è prevista la pubblicazione sul sito del Comune di Verbania della relazione finale, che verrà presentata entro dicembre. La stessa relazione sarà a disposizione dei Comuni che vorranno metterla sul proprio sito. 1.9 Mosquito Magnet In seguito ad accordi presi in sede di avvio del progetto di lotta anno 2010 tra il Comune di Verbania e la direzione di IPLA, l RTS provvederà a controllare le specie di zanzare catturate con le Mosquito Magnet acquistate dal Comune di Verbania e posizionate dagli operai comunali. Il resoconto verrà divulgato con la relazione finale. Quest anno sono state posizionate 11 trappole durante dal mese di giugno a settembre. Queste apparecchiature rimangono in funzione continuativamente e le catture sono pertanto da riferirsi a periodi di circa 28 giorni, la superficie coperta da ogni macchina, dichiarata dalla ditta produttrice è di m 2. Piano di fattibilità campagna 2016 Pagina 16

19 PARTE PRIMA: INQUADRAMENTO DELL'AMBIENTE E DEL TERRITORIO 2. CENNI PRELIMINARI SUL TERRITORIO DI PROGETTO Il territorio su cui insiste il progetto è caratterizzato dalla presenza del Lago Maggiore e delle aree montane immediatamente adiacenti. Negli ambienti di acque lentiche lacustri e lotiche, spesso coperte da una fitta vegetazione arborea, la temperatura e/o la velocità di scorrimento normalmente non sono idonee allo sviluppo larvale di Culicidi. Diverso il caso in cui il lago esonda ed occupa aree di palude, prati o golene normalmente asciutte. Questo almeno il caso accorso durante il 2010, 2011, 2012 e 2013, situazione che ha permesso lo sviluppo intenso e rapido della specie Aedes vexans. Nel 2014 non si è verificata, mentre nel 2015 si è verificata anticipando l inizio stagione, con modesto sviluppo di zanzare. Con l avanzare della stagione, dato l aumento delle temperature e la scarsità delle piogge, in molti ambienti lotici diminuisce la portata. A seguito di ciò si formano aree di asciutta in cui si formano pozze, che possono diventare focolai di sviluppo larvale. Queste situazioni hanno in passato permesso eccezionale sviluppo di C. modestus oggi di fatto eliminate. Nel 2013, il Comune di Lesa ha aderito per il primo anno al progetto di lotta alle zanzare. Il territorio presenta caratteristiche similari a quelle del confinante Comune di Meina. 2.1 Ubicazione, estensione, confini, inquadramento amministrativo ed idrografico I Comuni aderenti alle attività di contenimento dei culicidi sono 7, di questi 3 (Verbania, Baveno e Stresa) si trovano in provincia di Verbania e 4 in provincia di Novara. I dati relativi ad estensione, numero di abitanti e numero di anni di adesione al progetto sono riportati in tabella 7. La tipologia progettuale principale viene individuata nella categoria interventi in ambito rurale, sebbene verranno attuati anche interventi in ambito urbano per il controllo della zanzara tigre. Ente proponente Comune di Anni di progetto abitanti superficie (ha) Verbania abitanti 3.762,00 ha Stresa abitanti 3.323,00 ha Baveno abitanti 1.725,00 ha Meina abitanti 779,00 ha Dormelletto abitanti 701,00 ha Castelletto Sopra Ticino abitanti 1.461,00 ha Lesa abitanti 1.249,00 ha totale abitanti ,00 ha Tabella 7 - Elenco dei Comuni aderenti al progetto di lotta Piano di fattibilità campagna 2016 Pagina 17

20 2.2 Aspetti dell ambiente naturale Un interessante caratteristica di questo territorio è la presenza di molte aree umide per lo più ricomprese nelle aree protette dell Ente Parchi Lago Maggiore, ed in particolare nell area della Riserva Naturale del Fondotoce e della la Riserva Naturale dei Canneti di Dormelletto. Tutti questi ambienti umidi garantiscono il mantenimento di un alta biodiversità. In queste aree umide la presenza di numerosi predatori naturali di zanzare in ogni stadio vitale (ad esempio pesci, anfibi, uccelli insettivori e insetti predatori) aiuta a contenere sia le infestazioni larvali sia il numero di adulti. Quindi la predazione ad opera dei naturali antagonisti acquatici e volatori si somma all effetto prodotto dai trattamenti larvicidi assicurando una riduzione del numero totale di culicidi presenti. Le aree agricole presenti sul territorio dei Comuni aderenti sono molto limitate per i comuni aderenti alla Provincia di Verbania (essenzialmente caratterizzate da coltivazioni florovivaistiche), ed estesi per quelli della provincia di Novara. Sono completamente assenti le risaie in cui potrebbero generarsi aree di periodico allagamento, ideali per lo sviluppo di Ochlerotatus caspius. Nell area esaminata sono presenti numerosi microfocolai quali ad esempio vasche, fontane, ma soprattutto bidoni per la raccolta di acqua da utilizzare negli orti. Questi ultimi sono molto diffusi e difficilmente controllabili. Osservazioni empiriche portano ad affermare che alcuni conduttori di orti hanno recepito il messaggio riguardo la necessità di coprirli, ma purtroppo la maggioranza non si è ancora sensibilizzata al problema. Alla luce di quanto detto si sottolinea che i monitoraggi sono sempre stati effettuati su tutte le diverse tipologie di raccolte di acque che eventualmente vengono considerate focolai di sviluppo larvale potenziali. 2.3 Individuazione e caratterizzazione delle superfici di progetto I focolai di sviluppo larvale presenti sul territorio di progetto sono situati in zone accessibili con mezzo meccanico o nella maggioranza a piedi con percorribilità difficoltosa; soprattutto con l avanzare della stagione che vede un notevole infoltimento della vegetazione. Quando durante l estate il lago scende di livello, nel canneto di Fondotoce rimangono pozze d acqua difficilmente accessibili per il fondo fangoso che non permette nemmeno l accesso a piedi. Dopo le intense piogge primaverili il lago esonda, creando repentinamente focolai estesi per fortuna percorribili a piedi ed in parte raggiungibili perimetralmente tramite la pista ciclabile. Nessuna variazione viene apportata rispetto allo scorso anno. Tipologia di territorio Territorio infestato da Ae. albopictus Altro territorio in area di collina Totale Superficie (ha) monitorata ed eventualmente trattata 1.173,00 ha ,00 ha ,00 ha Tabella 8 Ripartizione delle superfici di progetto per tipologia del territorio Piano di fattibilità campagna 2016 Pagina 18

21 Camere di risaia 0 0,00 ha Focolai rurali in area di pianura (risaie escluse) 0 0,00 ha Focolai rurali in area collinare 27 58,40 ha Focolai urbani (esclusi tombini e microfocolai domestici) 1 0,30 ha Tombini 5000 Aree da trattare con adulticidi * 3 2,00 ha Tabella 9 Principali tipologie di focolaio da trattare * Ad oggi nessuna area è mai stata trattata con adulticidi. I principali focolai sono descritti nella seguente tabella 10: COMUNE DENOMINAZIONE TIPOLOGIA 1 Canneto/ prati limitrofi di Fondotoce Area umida 2 Palude dietro serre Nasini Area umida 3 Paleoalveo Toce (dietro Grancasa) Area umida VERBANIA 4 Bosco alla base Montorfano Area umida 5 Lanche a lato canale di Mergozzo Area umida 6 Stronetta, Lancone, Opc Pulin, Area umida 7 Lanca Camping Miralago Area umida 8 Paludi limitrofe Tecnoparco Area umida 9 Villa Taranto Microfocolai 10 Lanca Camping Orchidea Area umida BAVENO 11 Lungolago Microfocolai 12 Villa Fedora Microfocolai 13 Golf club Area umida STRESA 14 Giardino Alpinia Area umida 15 Villa Pallavicino Microfocolai MEINA 16 Fiume Tiasca Corso d acqua LESA 17 Foce fiume Erno Area umida 18 Palude vicino Calogna Area umida DORMELLETTO 19 Palude Camping Holiday Inn Area umida 20 Via ai mulini Area umida 21 Agriturismo ruote Area umida 22 Lanca Ticino Area umida CASTELLETTO 23 Palude stazione Area umida SOPRA TICINO 24 Palude Camping Eden Area umida 25 Paludi ai lati della Spiaggia Pirolino Area umida 26 Paludi e canali allevamento cavalli Area umida 27 Laghetto parco giochi Area umida / urbano Piano di fattibilità campagna 2016 Pagina 19

22 PARTE SECONDA: DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI 3. INTERVENTI DI CONTROLLO E MONITORAGGIO DEL TERRITORIO 3.1 Interventi di monitoraggio delle popolazioni alate Il censimento della popolazione culicidica adulta viene effettuato per ottenere dati sul numero di individui, di specie e la distribuzione di individui per specie presenti sul territorio. Per fare ciò vengono catturate zanzare adulte con trappole attrattive ad anidride carbonica (ghiaccio secco in pellet inviato tramite corriere in apposito contenitore termico). Per ottenere dati confrontabili la posizione delle trappole non viene di fatto modificata dall avvio del progetto. La strada di accesso al lago presente a lato del Camping Holiday Inn a Dormelletto è stata chiusa e il punto di posizionamento della trappola ha dovuto essere spostato di circa 200 metri in area limitrofa e similare. Attualmente sul territorio dei Comuni aderenti al progetto vengono posizionate 7 trappole così distribuite: COMUNE POSIZIONE Descrizione Est Nord 1 VERBANIA Riserva di Fondotoce BAVENO Villa Fedora STRESA Golf Club des Iles Borromeès LESA Foce fiume Erno / depuratore MEINA Posteggio Pizzeria Parma DORMELLETTO Chinaglia / Camping Holiday Inn CASTELLETTO SOPRA T. Palude presso Stazione ferroviaria Tabella 11 Elenco delle stazioni per il censimento della popolazione culicidica adulta La scelta dei siti dove posizionare le trappole (tab. 11), oltre che da ragioni scientifiche è stata dettata anche da ragioni di sicurezza, infatti sono stati scelti luoghi che potessero fornire buone informazioni sulla composizione della popolazione adulta ma che al tempo stesso garantissero protezione da eventuali malintenzionati che le potessero danneggiare o nel caso estremo (come del resto è successo durante il primo anno di attività a Belgirate) rubare. I siti scelti sono aree verdi, talvolta non distanti dai focolai di sviluppo larvale. Piano di fattibilità campagna 2016 Pagina 20

23 MONITORAGGIO ALATE n. di reti di monitoraggio 1 numero di stazioni 7 n. settimane di posizionamento 18 periodo: dal 01/05/16 al 01/09/16 Tabella 12 Monitoraggio alate Per quanto riguarda gli orari di esposizione le trappole vengono esposte durante il pomeriggio normalmente di martedì e ritirate nella mattinata successiva come previsto dalla DGR. Il materiale richiesto per il monitoraggio delle allate nella campagna 2016 è di: MATERIALE PER MONITORAGGIO COMUNE CAPOFILA VERBANIA costo unitario previsto (senz'iva) costo totale IVA totale ivato Ghiaccio secco (solo materiale) 90 Kg 1,65 148,50 32,67 181,17 Confezioni ghiaccio secco (costo scatole) 18 n 4,00 72,00 15,84 87,84 Consegna ghiaccio secco 18 n 15,00 270,00 59,40 329,40 Totale 598,41 Tabella 13 - materiale da acquistare per il monitoraggio delle alate 3.2 Interventi di monitoraggio delle popolazioni larvali Il monitoraggio dei focolai di sviluppo larvale verrà condotto sulla base delle localizzazioni effettuate nei precedenti anni di attività del progetto su aree pubbliche o private ma aperte al pubblico o per le quali verrà espressamente chiesto permesso di accesso al proprietario, normalmente in forma scritta. I controlli, effettuati con cadenza settimanale o quindicinale a partire da metà aprile fino a metà settembre, avverranno senza vincoli di orario. In ogni focolaio di sviluppo larvale verranno effettuati più prelievi lungo il perimetro della raccolta d acqua con un campionatore (contenitore della capacità di 1 litro). Le larve di culicidi campionate saranno prelevate, contate e conservate in alcool a 70 ed in seguito identificate in laboratorio. L identificazione è spinta fino alla specie per larve di III e IV età, per larve di I e II età il livello di identificazione verrà fermato al genere. Piano di fattibilità campagna 2016 Pagina 21

24 I dati relativi ai focolai ed ai livelli di infestazione dovranno essere riportati in apposite schede di campagna come quella riprodotta in tabella 14. CODICE FOCOLAIO NOME OPERATORE COMUNE ORA n. LARVE/LITRO % I-II ETA % III-IV ETA DATA SPECIE Tabella 14 - Schema della scheda di campagna Queste attività di controllo, verifica e trattamento delle infestazioni larvali è un operazione che richiede un grande dispendio in termini di tempo da parte dell RTS e dei TC tenendo anche conto che quest attività deve essere inserita nell ambito di tutte le altre previste dal progetto. 3.3 Interventi di monitoraggio delle Aedes albopictus La rete di monitoraggio di Aedes albopictus prevede il posizionamento ad inizio maggio (la DGR richiede a partire da giugno) di un minimo di 36 ovitrappole così distribuite: 18 nel Comune di Verbania 3 nel Comune di Baveno 3 nel Comune di Stresa 3 nel Comune di Meina 3 nel Comune di Lesa 3 nel Comune di Dormelletto 3 nel Comune di Castelletto Sopra Ticino Per il prossimo anno potrà essere necessario adeguare la rete di monitoraggio nei Comuni ove è stata identificata la zanzara tigre, ovvero mantenere le postazioni sopra riportate aggiungendo alcune trappole in aree in aree limitrofe, a controllare e definire la maggiore area di infestazione. Il numero di ovitrappole posizionate a fine agosto potrà anche essere superiore alle 36 posizionate nel 2014/15. Il numero di ovitrappole posizionate a fine agosto potrà anche essere superiore alle 9 posizionate nel La campagna di monitoraggio a norma della DGR non potrà terminare prima della fine di settembre. Nel parere espresso per la campagna 2014 era stato consigliato di continuare il monitoraggio, in caso di condizioni climatiche favorevoli, fino alla fine di ottobre ( ) o comunque fino al riscontro totalmente negativo dalle ovitrappole. Perere non più riportato nel INTERVENTI DI CONTRASTO ALLE PRINCIPALI SPECIE DI CULICIDI 4.1 Interventi larvicidi su focolai rurali Per il 2016 si prevede il proseguimento delle attività di contenimento larvale da effettuarsi secondo le modalità già adottate negli anni passati. Il prodotto che verrà utilizzato per effettuare i trattamenti larvicidi in ambienti rurali sarà esclusivamente il Bacillus thuringiensis var. Israelensis, acronimo BTI. E un batterio aerobio grampositivo sporigeno che si rinviene naturalmente nel terreno e negli ambienti acquatici in generale. A causa del suo profilo di innocuità relativa, è particolarmente indicato per la lotta programmata, Piano di fattibilità campagna 2016 Pagina 22

25 sistematica e a lungo termine contro le zanzare e i simulidi, oltre che per l impiego su focolai larvali la cui collocazione richiede la protezione per la presenza di fauna acquatica, compresi gli insetti utili e predatori. Diversi sono le formulazioni disponibili: liquido, granulare, polverulento ed in compresse. La prima formulazione necessita di diluizione e di pompe nebulizzatici o irroratrici; la sua distribuzione richiede pertanto l intervento di una ditta specializzata e risulta particolarmente efficace per focolai di grossa estensione. Gli altri formulati possono essere utilizzati direttamente dall RTS o dai TC senza l ausilio di particolari attrezzature, e verranno impiegati per focolai di piccole dimensioni o laddove i mezzi meccanici non riesco ad accedere, per interventi rapidi qual ora la ditta non sia disponibile. La persistenza di questo prodotto in acqua di soli pochi giorni impone di fare trattamenti con una periodicità molto ravvicinata, tra i 7 ed i 15 giorni a seconda della tipologia di focolaio. La D.G.R. autorizza ad effettuare trattamenti larvicidi nei focolai ove vengono rilevate oltre 10 larve/litro di qualsiasi specie o 1 larva/litro appartenente al genere Aedes. Preso atto che a Verbania presso la riserva naturale di Fondotoce nel 2015 i focolai sono risultati infestati già a partire da metà maggio, è necessario affidare l appalto alla ditta incaricata di effettuare i trattamenti larvali in anticipo rispetto a tale periodo. Il BTI liquido necessario alla campagna 2016 è in parte già a disposizione del progetto perché acquistato in anni passati. La mortalità rilevata nel 2015 e negli anni precedenti ai controlli posttrattamento effettuati a 24 / 48 ore dal trattamento stesso hanno indicato come le applicazioni effettuate abbiano dato ottimi risultati registrando quasi 100% di mortalità a chiara indicazione che il prodotto è ancora oggi attivo. Per il 2016 si preventivano un numero di ore inferiore rispetto allo scorso in quanto non completamente utilizzate. Si ritiene che 40 ore di trattamenti antilarvali siano sufficienti. Detti trattamenti antilarvali richiedono l impiego di una squadra di due persone dotata di mezzo idoneo a percorrere strade dissestate e munito di motopompa da almeno 20 cv di potenza e serbatoio da almeno 250 litri, tubo da almeno 30 metri connesso a lancia a mano in grado di sparare almeno a 10 metri di distanza ovvero di spalleggiati per il trattamento di focolai non raggiungibili con autoveicoli. I tempi tecnici di affidamento alle ditte dei trattamenti sono tali che ad inizio stagione potrebbe essere necessario effettuare unicamente interventi con BTI in formato granulare direttamente da parte del personale del progetto, come avvenuto nel Si continuerà inoltre a proporre compresse di BTI alla popolazione in occasione di visite o in caso richieste particolari effettuate al personale del progetto. 4.2 Interventi larvicidi urbani di contrasto alle diffusione di Aedes albopictus Il contrasto alla diffusione della zanzara tigre, sarà effettuato effettuando il trattamento dei tombini stradali contenenti acqua utilizzando un prodotto di sintesi specifico per gli insetti acquatici, il Diflubenzuron. Questo prodotto, autorizzato per l uso in ambienti acquatici ha una persistenza di circa 3 settimane e permette pertanto di fare trattamenti con questa periodicità. Verranno trattati solo tombini con acqua per limitare la distribuzione di un prodotto chimico senza che questo abbia una qualche utilità. Verrà utilizzata la formulazione in compresse da 2 gr di peso e 2% di principio attivo, per la sua facilità d uso. Il trattamento completo dei Comuni aderenti al progetto, effettuato a piedi, ad opera di personale della ditta incaricata, nel corso del 2015, ha richiesto circa 255 ore di lavoro effettivo Piano di fattibilità campagna 2016 Pagina 23

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