INTERVENTI ESEGUITI CON CARATTERE DI URGENZA PRESSO AREA DISCARICA LOC. VALLENONCELLO PORDENONE (PN)

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1 INTERVENTI ESEGUITI CON CARATTERE DI URGENZA PRESSO AREA DISCARICA LOC. VALLENONCELLO PORDENONE (PN) Premessa: Nel periodo compreso fra la seconda metà di dicembre 2013 e la prima di febbraio 2014, sul territorio provinciale è caduta una quantità d acqua rilevante che, secondo l OSMER, non accadeva così da almeno 50 anni. Questa situazione ha ovviamente determinato una serie di problemi sul territorio e non ultimo anche alla discarica di Pordenone. La non chiusura definitiva della discarica (capping finale secondo i dettami del decreto leg.vo 36/2003) ha determinato senza dubbio un infiltrazione di acqua meteorica rilevante nel corpo discarica provocando, come conseguenza diretta, un serio problema gestionale sia in termini di regimazione delle acque superficiali che di allontanamento del percolato (formatosi in gran quantità causa le copiose precipitazioni) secondo standard che possano assicurare il rispetto dei limiti imposti dalle autorizzazioni rilasciate dagli enti competenti. Nel periodo in esame sono caduti complessivamente sull area della discarica circa mc di acqua ( mq di superficie x 1000 mm di pioggia). Ipotizzando che almeno un quarto di questa acqua si sia effettivamente infiltrata nel corpo della discarica (che si è tradotta quindi in percolato) arriviamo a un valore stimato di circa mc. in circa tre mesi.

2 Questa situazione ha reso possibile che, nel pozzo unico di raccolta del percolato (foto a fianco) l ARPA abbia riscontrato un battente di oltre 6 metri. Non solo, in alcuni punti dell argine di contenimento, realizzato in terra armata, l acqua (diciamo pure percolato) ha fatto la sua comparsa. Appena verificata la situazione siamo corsi ai ripari programmando una quantità di ritiri percolato importanti e unitamente a questo abbiamo attivato dei sistemi di raccolta, di emergenza, per evitare che il percolato potesse essere veicolato all esterno dell area di discarica. Vedi foto più sotto Pagina 2 di 7

3 Per tale ragioni abbiamo creato un sistema di drenaggio perimetrale (vedi foto sopra) e due vasche di accumulo in CLS (chiusa sul fondo, sempre foto sopra) con rilancio del liquido raccolto nel pozzo centrale (foto 1). Nell ipotesi poi che l acqua meteorica potesse aver convogliato con se anche piccole quantità di percolato (ipotesi tutta da verificare) abbiamo, per garantire l integrità del sistema ambientale esterno, chiuso la saracinesca del tubo di scarico che convoglia l acqua meteorica (così come previsto dal progetto) all esterno della discarica con destinazione fiume Meduna. Pagina 3 di 7

4 Eseguita questa operazione abbiamo inteso anche procedere alla gestione del materiale ivi contenuto come rifiuto. Abbiamo quindi fatto eseguire un analisi al fango depositato e all acqua posta in superficie (sopra il fango) e, sulla scorta dei risultati abbiamo inviato il tutto a impianti di depurazione/trattamento. Le vasche sono state così svuotate e pulite e questa operazione ha anche consentito di verificare che non ci fossero infiltrazioni dall esterno (vedi foto e relazione della ditta ISPEF). La discarica in questo momento risulta essere sotto controllo mentre proseguono le attività di aspirazione e avvio a depurazione del percolato che viene pompato costantemente all interno della vasca di accumulo. Pagina 4 di 7

5 Vedi a corredo relazione ditta ISPEF (allegata alla presente nota). Da un controllo eseguito in data 28 aprile u.s. il livello del percolato misurato con il freatimentro è stato di 13,2 (- 6,4 metri rispetto alla verifica di ARPA). modello di freatimentro utilizzato per la misurazione Provvederemo, per tale ragione, visto anche il continuo asporto di percolato a mantenere misurata l altezza del percolato all interno del pozzo. Pagina 5 di 7

6 Gli interventi eseguiti sugli argini in terra armata, al momento, risultano idonei per contenere il percolato all interno del bacino. Alcune considerazioni sulla produzione del percolato: La produzione di percolato varia in funzione di tre parametri principali. Innanzitutto la meteorologia della zona nella quale la discarica è posta: piovosità, temperatura e ventosità del sito influenzano i processi di origine del percolato. Una maggiore piovosità aumenta ovviamente le infiltrazioni di acque nel corpo della discarica aumentando la produzione, mentre una temperatura minore può inibire i processi biologici riducendola. Altro fattore che influenza quantitativamente la produzione è la caratteristica media del rifiuto conferito nella discarica: i parametri più importanti da valutare sono la sua umidità media e il grado di compattazione. Pagina 6 di 7

7 Un'alta umidità aumenterà la produzione mentre un alto grado di compattazione la ridurrà. I fattori di produzione del percolato possono essere catalogati come controllabili o non controllabili. Il fattore non controllabile è la produzione legata ai processi di degradazione del rifiuto. È invece controllabile l'infiltrazione di acqua dall'esterno tramite impermeabilizzazioni efficaci del fondo della discarica e della superficie in fase di chiusura della discarica. Inoltre, per ridurre l'infiltrazione superficiale si cerca di favorire l allontanamento delle acque di precipitazione dando ai lati in rilevato della discarica delle pendenze in grado di provocare il ruscellamento dell acqua e il successivo allontanamento. Un altro metodo usato per ridurre le infiltrazioni è la piantumazione della superficie della discarica una volta chiusa: le piante sono infatti in grado di trattenere ed allontanare per evapotraspirazione una quota dell acqua meteorica. Articolo MV del 21 febbraio 2014 Pagina 7 di 7

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