Prodotti isolanti: efficienza energetica, CAM, valutazione delle prestazioni e requisiti ambientali Raccolta delle presentazioni

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1 Prodotti isolanti: efficienza energetica, CAM, valutazione delle prestazioni e requisiti ambientali Raccolta delle presentazioni Milano, 15 novembre 2017 Sede UNI, Via Sannio 2

2 Prodotti isolanti: efficienza energetica, CAM, valutazione delle prestazioni e requisiti ambientali Indice pag. 1 pag. 24 pag. 38 pag. 55 pag. 63 pag. 71 pag. 77 Isolanti termici: inquadramento normativo e lavori in corso Giovanni Murano, Project leader commissione UNI/CT 201 CTI I CAM: specifiche tecniche dell edificio con riferimento al comportamento energetico invernale ed estivo Valeria Erba, Coordinatrice UNI/CT 201 CTI, ANIT I CAM: specifiche tecniche dei compo enti edilizi con riferimento alle percentuali di riciclato e alle relative modalità di certificazione Mar o Piana, Componente UNI/CT 201, AIPE I CAM: specifiche tecniche dei componenti edilizi con riferimento alle sostanze pericolose Stefano Cera, Componente UNI/CT 201, FIVRA Le valutazioni ambientali di prodotto: LCA ed EPD Caterina Gargari, Componente UNI/CT 033/GL 02 Sostenibilità in edilizia Il protocollo ITACA e i CAM: il percorso per un unico documento sulla sostenibilità ambientale negli appalti pubblici Costanzo Di Perna, Università politecnica delle Marche La UNI/PdR 13:2015 sulla sostenibilità ambientale nelle costruzioni Mario Grosso, Coordinatore UNI/CT 033/GL 02 Sostenibilità in edilizia, Politecnico di Torino

3 Isolanti termici: inquadramento normativo e lavori in corso Giovanni Murano, Project leader commissione UNI/CT 201 CTI Prodotti isolanti: efficienza energetica, CAM, valutazione delle prestazioni e requisiti ambientali Isolanti termici: inquadramento normativo e lavori in corso Giovanni Murano, Project leader commissione UNI/CT 201 CTI Milano, 15 novembre 2017, Sede UNI, Via Sannio 2 L attività di normazione a supporto dell energia Attività di interesse 1

4 Isolanti termici: inquadramento normativo e lavori in corso Giovanni Murano, Project leader commissione UNI/CT 201 CTI Commissione tecnica UNI/CTI 201 Composizione: Associazioni di categoria Enti di ricerca Produttori Istituti di prova Università Norme pubblicate (in vigore) / da pubblicare al Organi tecnici Norme pubblicate In lavorazione Isolanti e isolamento termico - Materiali CT Prodotti e materiali isolanti termici CEN/TC Prestazioni termiche e usi energetici nell'ambiente costruito Prodotti isolanti termici ISO/TC 163 ISO/TC 163 SC TOTALE

5 Isolanti termici: inquadramento normativo e lavori in corso Giovanni Murano, Project leader commissione UNI/CT 201 CTI Gruppi di lavoro attivi nel CEN/TC 88 (Struttura) al 24/11/2017 Composizione CEN/TC 88 CEN/TC 88 WG n. Competenza del WG 1 Metodi di prova per l'isolamento termico 2 Gruppo di coordinamento 3 Lana minerale (MW) 4 Polistirene espanso sinterizzato (EPS) 5 Polistirene espanso estruso (XPS) 6 Poliuretano e polisocianurato espanso rigido (PU) 7 Resina fenolica espansa (PF) 8 Vetro cellulare (CG) 9 Lana di legno con legante minerale (inclusi i prodotti multistrato) (WW) 10* Isolamento termico per gli impianti negli edifici e le installazioni industriali 11 VIP Isolanti sottovuoto 12 Prodotti prefabbricati in perlite 13 Prodotti prefabbricati di sughero 14 Terminologia 15 Isolamento termico - materiali e prodotti. Prodotti isolanti realizzati in opera 16 Controllo della produzione industriale 17 Pannelli di fibre di legno (WF) 18 Materiali e prodotti di isolamento termico. ETICS 19 Polietilene espanso (XPE) 20 Utilizzo di argilla espansa in applicazioni di ingegneria civile 21 Isolanti riflettenti 22 Prodotti realizzati in calcio silicato (CS) ottenuti in fabbrica 23 Prodotti a base di fibre vegetali Gruppi di lavoro attivi nel CEN/TC 88 (Struttura) al 24/11/2017 Esperti partecipanti ai gruppi CEN Lane minerali (MW) Polistirene espanso sinterizzato (EPS) Poliuretano e polisocianurato espanso rigido (PU) Lana di legno (WW) ETICS Argilla espansa Isolanti riflettenti Prodotti in calcio silicato Polistirene espanso estruso (XPS) Resina fenolica espansa (PF) Vetro cellulare (CG) Prodotti in perlite VIP Prodotti in sughero Pannelli di fibre di legno (WF) Polietilene espanso (XPE) Prodotti a base di fibre vegetali 3

6 Isolanti termici: inquadramento normativo e lavori in corso Giovanni Murano, Project leader commissione UNI/CT 201 CTI Organizzazione attività normativa e collegamenti Materiali e prodotti isolanti termici TC 88 Prestazioni termiche del fabbricato e dei componenti edilizi TC 89 TC 350 Sicurezza antincendio negli edifici TC 127 TC 351 Sostenibilità nelle costruzioni Prodotti da costruzione - Valutazione del rilascio di sostanze pericolose Gruppi di lavoro attivi nell ISO/TC 163 Composizione WG ISO CT 202 CT 201 ISO/TC 163 Prestazioni termiche e usi energetici nell'ambiente costruito SC 1 Metodi di prova e di misura SC 2 Metodi di calcolo SC 3 Prodotti isolanti termici WG 7 Invecchiamento dell'isolamento termico WG 8 Contenuto di umidità e permeabilità al vapore WG 10 Tenuta d'aria degli edifici WG 15 Termografia di edifici e installazioni industriali WG 16 Misurazione in situ della resistenza termica e della trasmittanza termica degli elementi costruttivi opachi WG 17 Coefficiente di trasmissione solare di finestre e porte WG 19 Metodo del calore periodico per la diffusività termica dell'isolamento termico WG 15 Metodi di calcolo della prestazione energetica WG 9 Sistemi di isolamento e finitura esterni WG 10 Prodotti isolanti termici in lana di pecora WG 11 Pannelli isolanti sotto vuoto WG 12 Prodotti in lana di silicato di alluminio WG 13 Isolamento riflettente per edifice WG 14 Verifica della prestazione termica dell involucro dell'edificio e messa in servizio 4

7 Isolanti termici: inquadramento normativo e lavori in corso Giovanni Murano, Project leader commissione UNI/CT 201 CTI Attività nazionale "Isolanti termici per l edilizia, progettazione e messa in opera dei sistemi isolanti termici per l esterno (ETICS)" Campo di applicazione I sistemi ETICS trattati in questo Rapporto tecnico sono sistemi costituiti da diversi strati funzionali sovrapposti applicati a partire da un supporto murario sul quale vengono fissati mediante collanti ed eventuali fissaggi meccanici i pannelli di isolamento termico, con successivi strati di protezione e finitura costituiti da intonaci di base armati con rete e intonaci e rivestimenti di finitura. Definizione tratta dal CPR Attività nazionale "Isolanti termici per l edilizia, progettazione e messa in opera dei sistemi isolanti termici per l esterno (ETICS)" Campo di applicazione L Obiettivo è definire le condizioni generali di utilizzo e le modalità di messa in opera dei sistemi di isolamento termico dall esterno denominati ETICS (External Thermal Insulation Composite Systems). Riguarda la posa in opera di rivestimenti termoisolanti del tipo a cappotto o ETICS, realizzati su superfici verticali o sub-orizzontali, cioè orizzontali o inclinate rivolte verso il basso, in edifici nuovi o esistenti. L applicazione del Rapporto tecnico è consigliato per i materiali che fanno parte di un sistema ETICS certificato secondo normativa o dotati di idoneità per l uso nei sistemi ETICS. I supporti previsti sono in muratura, in calcestruzzo armato, in legno e in lastre su struttura leggera. I sistemi ETICS fissati al supporto solo meccanicamente non sono trattati dal Rapporto tecnico. 5

8 Isolanti termici: inquadramento normativo e lavori in corso Giovanni Murano, Project leader commissione UNI/CT 201 CTI Attività nazionale "Isolanti termici per l edilizia, progettazione e messa in opera dei sistemi isolanti termici per l esterno (ETICS)" A che punto siamo? Il documento è stato già approvato nella riunione del 18 ottobre 2017; Il documento sarà ratificato nella riunione del 27 novembre 2017; I principali punti da discutere riguardano se il rapporto tecnico debba includere o meno le caratteristiche e le prestazioni dei prodotti isolanti termici e l eventuale inclusione delle fasce taglia fuoco; È prevista la pubblicazione nei primi mesi del 2018 Attività nazionale Attività professionali non regolamentate Installatore di sistemi di isolamento termico a cappotto. Requisiti di conoscenza, abilità e competenza" 6

9 Isolanti termici: inquadramento normativo e lavori in corso Giovanni Murano, Project leader commissione UNI/CT 201 CTI Attività nazionale Attività professionali non regolamentate Installatore di sistemi di isolamento termico a cappotto. Requisiti di conoscenza, abilità e competenza" Campo di applicazione La norma definisce i requisiti relativi all attività professionale dell installatore di sistemi di isolamento termico a cappotto (ETICS). I requisiti riportati nella norma sono specificati, a partire dai compiti e attività specifiche identificate, in termini di conoscenza, abilità e competenza in conformità al Quadro europeo delle qualifiche (European Qualifications Framework - EQF) e sono espressi in maniera tale da agevolare e contribuire a rendere omogenei, per quanto possibile, i processi di valutazione e convalida dei risultati dell apprendimento. Per le figure professionali individuate alla presente norma è riportato il livello dell attività professionale in conformità a quanto previsto dallo EQF. Le figure identificate sono: - Installatore base di sistemi ETICS; - Installatore caposquadra. Attività CEN Norme a supporto dell applicazione degli ETICS ETICS ETICS Specification «Thermal insulation products for buildings - External thermal insulation composite systems with renders (ETICS) Specification» Specifica le caratteristiche e le prestazioni per la progettazione di sistemi ETICS con sistemi di rendering, consegnati come kit e utilizzati come isolamento termico per gli edifici. L'ETICS è costituito da un prodotto isolante prefabbricato legato alla parete o fissato meccanicamente con ancoraggi, profili, ecc. o con adesivi e fissaggi meccanici. La norma tratta ETICS con resistenza termica minima di valore R 1,0 m 2 * K / W. 7

10 Isolanti termici: inquadramento normativo e lavori in corso Giovanni Murano, Project leader commissione UNI/CT 201 CTI Attività CEN Norme a supporto dell applicazione degli ETICS Attività CEN Norme a supporto dell applicazione degli ETICS ETICS METODI DI PROVA pren Thermal insulation products for buildings - PU adhesive foam for External Thermal Insulation Composite Systems (ETICS) La norma specifica i metodi di identificazione e i metodi di prova per la valutazione delle prestazioni delle schiume in PU monocomponente utilizzate come schiuma adesiva negli ETICS. 8

11 Isolanti termici: inquadramento normativo e lavori in corso Giovanni Murano, Project leader commissione UNI/CT 201 CTI Attività CEN Norme a supporto dell applicazione degli ETICS ETICS METODI DI PROVA pren Thermal insulation products for building applications - Determination of the pull-off resistance of external thermal insulation composite systems (ETICS)(foam block test) La norma specifica le apparecchiature e le procedure per la determinazione della resistenza degli ETICS alle tensioni e / o alle forze di taglio. Attività CEN Norme a supporto dell applicazione degli ETICS ETICS METODI DI PROVA pren Thermal insulation products for building applications - Determination of the resistance to impact of external thermal insulation composite systems (ETICS) La norma specifica le apparecchiature e le procedure per determinare la resistenza alla trazione di un adesivo o di un rivestimento ad un prodotto isolante termico. 9

12 Isolanti termici: inquadramento normativo e lavori in corso Giovanni Murano, Project leader commissione UNI/CT 201 CTI Attività CEN Metodi di prova METODI DI PROVA FprEN «Thermal insulating products for building equipment and industrial installations - Determination of dimensions, squareness and linearity of preformed pipe insulation» Isolanti termici per gli impianti degli edifici e le installazioni industriali - Determinazione delle dimensioni, dell'ortogonalità e linearità dell'isolamento preformato di tubazioni pren ISO «Thermal insulating products for building applications - Determination of short term water absorption by partial immersion» (sostituisce la EN Isolanti termici per edilizia - Determinazione dell'assorbimento d'acqua per breve periodo per immersione parziale) EN 1606:2013 «Isolanti termici per edilizia - Determinazione dello scorrimento viscoso a compressione» Proposta di revisione dell Appendice A (Il metodo di prova EN 1606 funziona molto bene per EPS, XPS, PU senza rivestimenti per la tenuta di gas. Per PU con rivestimenti a tenuta di gas il metodo non funziona bene). Attività CEN Metodi di prova METODI DI PROVA pren ISO «Thermal insulating products for building applications - Determination of long- term water absorption by immersion» (sostituisce la EN Isolanti termici per edilizia - Determinazione dell'assorbimento d'acqua a lungo termine: prova attraverso immersione pren ISO «Thermal insulating products for building applications - Determination of long term water absorption by diffusion» (sostituisce la EN Isolanti termici per edilizia - Determinazione dell'assorbimento d'acqua per diffusione nel lungo periodo) 10

13 Isolanti termici: inquadramento normativo e lavori in corso Giovanni Murano, Project leader commissione UNI/CT 201 CTI Attività CEN Metodi di prova METODI DI PROVA FprEN Thermal insulation products for building equipment and industrial installations - Determination of soot fire resistance of thermal insulation products for the use in chimneys Isolanti termici per impianti degli edifici e le installazioni industriali - Determinazione della resistenza del fuoco di fuliggine di isolanti termici per l'uso nelle canne fumarie NORMA DISAPPROVATA PIU VOLTE In corso decisione n. 767 per «declassare» la norma da EN a TS. La norma si applica ai prodotti per l'isolamento termico di canne fumarie. Essa descrive la prova di durabilità contro l incendio di fuliggine Attività CEN Revisione della normativa tecnica REVISIONE EN Thermal insulation products for buildings - In-situ formed loose fill cellulose (LFCI) products - Part 1: Specification for the products before installation Candidata ad essere armonizzata. L aggiornamento consentirà la citazione in GUE e quindi ai produttori di applicare la marcatura CE ai propri prodotti. La tabella 3 (Sezione 4.3.2) contiene classi di assorbimento d'acqua a breve termine, che devono essere modificate per essere allineate con il Regolamento (UE) 2017/959 sulla classificazione dell'assestamento orizzontale e dell'assorbimento d'acqua a breve termine dei prodotti di cellulosa sfusa (LFCI) 11

14 Isolanti termici: inquadramento normativo e lavori in corso Giovanni Murano, Project leader commissione UNI/CT 201 CTI Attività CEN Prodotti e materiali isolanti ancora non normati ISOLANTI A BASE SILICATO DI CALCIO FprEN Thermal insulation products for buildings - Factory made calcium silicate (CS) products Specification Scopo: La norma specifica i requisiti per i prodotti di silicato di calcio realizzati in fabbrica, con o senza laminazione o rivestimento, utilizzati per l'isolamento termico degli edifici. I materiali isolanti a base di calcio silicato comprendono idrati di silicato di calcio, normalmente rinforzati da fibre incorporate. Le principali fasi cristalline sono Xonotlite, Tobermorite con o senza Wollastonite. La norma descrive le caratteristiche del prodotto e include le procedure per le prove, la valutazione della conformità, la marcatura e l'etichettatura. La norma non tratta i prodotti con una D > 0,075 W / (mk) a 10 C. Ha superato l inchiesta pubblica finale (terminata il 2 ottobre 2017) Attività CEN Prodotti e materiali isolanti ancora non normati ISOLANTI A BASE DI FIBRE VEGETALI EN Thermal insulation products for building - Factory made vegetal fibres based products (VFBP) Specifica i requisiti per i prodotti di fibre vegetali ottenuti in fabbrica con o senza rivestimenti utilizzati per l'isolamento termico degli edifici. I prodotti sono fabbricati in forma di rotoli, feltri e pannelli. I prodotti trattati da questo standard possono essere utilizzati anche per applicazioni acustiche. La norma comprende anche pannelli multistrato e i prodotti utilizzati nei sistemi prefabbricati e nei pannelli compositi. Si applica ai prodotti costituiti da almeno il 70% di fibre vegetali con o senza l'aggiunta di agenti di adesione, additivi che non rientrano nell'ambito della EN Non sono trattati i prodotti con una D a 10 C, > a 0,08 W / (m.k) o una R TD < 0,20 m 2 / k / W 12

15 Isolanti termici: inquadramento normativo e lavori in corso Giovanni Murano, Project leader commissione UNI/CT 201 CTI Attività CEN Revisione della normativa tecnica REVISIONE DI DOCUMENTI NORMATIVI GIA PUBBLICATI pren «Thermal insulation products - Evaluation of conformity» Specifica i procedimenti e i criteri per la valutazione e la verifica della costanza della prestazione (AVCP) di un prodotto isolante termico alla relativa specificazione europea di prodotto. La norma si applica agli isolanti termici per l'edilizia, gli impianti e le installazioni industriali, ottenuti in fabbrica o realizzati in sito e agli ETICS. La valutazione e la verifica della costanza della prestazione (AVCP) è prevista dal CPR all Allegato 5 «VALUTAZIONE E VERIFICA DELLA COSTANZA DELLA PRESTAZIONE». Attività CEN Prodotti compositi PRODOTTI COMPOSITI pren «Thermal insulation products for buildings - Factory made composite products - Specification» In corso di sviluppo da parte del CEN/TC 88/WG 2 «gruppo di coordinamento» La norma specifica i requisiti per i prodotti compositi (composti da due diversi strati di isolamento termico con o senza rivestimenti) realizzati in fabbrica e da utilizzare per l'isolamento termico di edifici. Per gli strati di isolamento termico devono essere utilizzati prodotti definiti dalle norme EN e EN La norma specifica le caratteristiche del prodotto e include procedure di prova, la valutazione della conformità, la marcatura e l'etichettatura. 13

16 Isolanti termici: inquadramento normativo e lavori in corso Giovanni Murano, Project leader commissione UNI/CT 201 CTI Attività CEN Revisione della normativa tecnica NORME DI PRODOTTO EN Thermal insulation products for buildings - In-situ formed products from loose-fill expanded polystyrene (EPS) beads and bonded expanded polystyrene beads - Part 1: Specification for the bonded and loose filled products before installation Isolanti termici per edilizia - Isolamento termico realizzato in sito con prodotti di perle di polistirene espanso (EPS) sfuso e perle di polistirene espanso legate - Parte 1: Specifiche per i prodotti legati e sciolti prima dell'installazione Correzioni formali e della terminologia specifica per le norme armonizzate. Inserimento caratteristiche relative a continuous glowing combustion release of dangerous substances Attività CEN Sostanze pericolose 14

17 Isolanti termici: inquadramento normativo e lavori in corso Giovanni Murano, Project leader commissione UNI/CT 201 CTI Attività CEN Sostanze pericolose UNI EN «Prodotti da costruzione - Valutazione del rilascio di sostanze pericolose - Determinazione delle emissioni in ambiente interno» Attività CEN Norme in corso di revisione REVISIONE DI DOCUMENTI NORMATIVI GIA PUBBLICATI pren «Thermal insulation products for buildings - In-situ formed expanded clay lightweight aggregate products - Part 1: Specification for the loose-fill products before installation» Prodotti di aggregati leggeri di argilla espansa realizzati in situ - Parte 1: Specifiche per i prodotti sfusi prima della messa in opera FprEN Thermal insulation products for buildings - In-situ formed loose-fill mineral wool (MW) products - Part 1: Specification for the loose-fill products before installation Isolanti termici per l'edilizia - Prodotti sfusi di lana minerale (MW) realizzati in sito - Parte 1: Specifiche per i prodotti sfusi prima dell'installazione Principali aggiornamenti: Maggiore coerenza della terminologia utilizzata nella norma e nell appendice ZA con il CPR Aggiornamento dei riferimenti normativi Aggiunta di una nuova clausola generale sulle sostanze pericolose. 15

18 Isolanti termici: inquadramento normativo e lavori in corso Giovanni Murano, Project leader commissione UNI/CT 201 CTI Attività CEN Revisione della normativa già esistente REVISIONE DI NORME DI PRODOTTO Clausola relativa alla «Continuous glowing combustion» Il 16 marzo il mandato M/103 è stato modificato dal mandato M/367 che include tra le caratteristiche di tutti i prodotti isolanti termici anche la «Continuous glowing combustion». Il metodo di prova per questa caratteristica è nella UNI EN 16733:2016 Prove di reazione al fuoco dei prodotti da costruzione - Determinazione della propensione di un prodotto da costruzione a essere sottoposto a fuoco covante continuo. Da introdurre nelle norme per i seguenti materiali: lana minerale, prodotti a base di legno, fibre vegetali / animali e sughero. Sistema VALUTAZIONE E VERIFICA DELLA COSTANZA DELLA PRESTAZIONE. Attività CEN Revisione della normativa già esistente REVISIONE EN 13163:2012+A2:2016/prA3 Isolanti termici per edilizia - Prodotti di polistirene espanso (EPS) ottenuti in fabbrica - Specificazione EN 13164:2012+A1:2015/prA Isolanti termici per edilizia - Prodotti di polistirene espanso estruso (XPS) ottenuti in fabbrica Specificazione EN 13165:2012+A2:2016/prA3 Isolanti termici per edilizia - Prodotti di poliuretano espanso rigido (PU) ottenuti in fabbrica Specificazione EN 13166:2012+A2:2016/prA3 Isolanti termici per edilizia - Prodotti di resine fenoliche espanse (PF) ottenuti in fabbrica Specificazione EN 13167:2012+A1:2015/prA2 Isolanti termici per edilizia - Prodotti di vetro cellulare (CG) ottenuti in fabbrica Specificazione EN 13168:2012+A1:2015/prA2 Isolanti termici per edilizia - Prodotti di lana di legno (WW) ottenuti in fabbrica Specificazione 16

19 Isolanti termici: inquadramento normativo e lavori in corso Giovanni Murano, Project leader commissione UNI/CT 201 CTI Attività CEN Revisione della normativa già esistente REVISIONE EN 13169:2012+A1:2015/prA2 Isolanti termici per edilizia - Pannelli di perlite espansa (EPB) ottenuti in fabbrica Specificazione EN 13170:2012+A1:2015/prA2 Isolanti termici per edilizia - Prodotti di sughero espanso (ICB) ottenuti in fabbrica Specificazione EN 13171:2012+A1:2015/prA2 Isolanti termici per edilizia - Prodotti di fibre di legno (WF) ottenuti in fabbrica Specificazione EN 16069:2012+A1:2015/prA2 Isolanti termici per edilizia - Prodotti di polietilene espanso (PEF) ottenuti in fabbrica Specificazione pren rev Isolanti termici e/o acustici per la costruzione di edifici - Malte premiscelate alleggerite con EPS - Parte 1: Requisiti per malte pre-miscelate contenenti perle di EPS Attività CEN Prodotti non normati SUPER ISOLANTI EN «Thermal insulation products for buildings Factory made Vacuum Insulation Panels Specification» Definisce le caratteristiche dei pannelli isolanti sottovuoto (VIP) realizzati in fabbrica, utilizzati per l'isolamento termico degli edifici. Descrive le proprietà del prodotto e contiene metodi di prova e regole per la valutazione e la verifica della costanza di prestazione (AVCP) e l'etichettatura. Fornisce indicazioni sulla determinazione delle proprietà che influenzano la vita utile di servizio. È applicabile a tutti i tipi di VIP indipendentemente dal materiale principale o dal tipo di involucro. È anche applicabile a VIP che utilizzano essiccanti, ma non componenti getter. I prodotti con una resistenza termica dichiarata R D < 0,5 m 2 K / W o una λ D > a 0,015 W / (m K) non sono trattati dalla norma. Si prevede che il mandato M / 367 che tratta la "Continous Glowing Combustion" sarà modificato escludendo i VIP. Il CEN / TC 88 propone di non trattare tale caratteristica nella norma. 17

20 Isolanti termici: inquadramento normativo e lavori in corso Giovanni Murano, Project leader commissione UNI/CT 201 CTI Attività CEN Prodotti non normati SUPER ISOLANTI Preliminary Work Item : Advanced Porous Materials Il progetto di norma definisce gli aerogel ematerialimicroporosi utilizzati per la l isolamento termico degli edifici. Materiali porosi avanzati (acronimo APM), quali prodotti a base di Aerogel e materiali micro, meso e nano-strutturati, sono oggi utilizzati come materiali isolanti negli edifici. Possono far riferimento a approvazioni tecniche nazionali e su marcatura CE basata su ETA (European Technical Approval). I prodotti sono utilizzati come materassini, pannelli, granuli sciolti e polveri. Le ETA sono rilasciate in base a prodotti specifici di un particolare produttore e la grande varietà delle normative nazionali porta ad un costo elevato per i produttori per test e certificazioni multiple. L'inizio del processo di normalizzazione per APM in varie applicazioni svilupperà il quadro per la determinazione delle proprietà materiali necessarie per l'isolamento di edifici per tutto il gruppo di prodotti. Attività ISO Normativa in corso di elaborazione dall ISO/TC 163 SC 3 Impiego delle lane minerali negli edifici ISO/DIS Thermal insulation - Mineral wool mats for ventilated roof spaces - Part 1: Specification for applications with restricted ventilation Isolamento termico Materassini di lana minerale per tetti ventilati - Parte 1: Specifica per applicazioni con scarsa ventilazione ISO/DIS Thermal insulation - Mineral wool mats for ventilated roof spaces - Part 2: Specification for horizontal applications with unrestricted ventilation Isolamento termico - Tappeti di lana minerale per spazi tetti ventilati - Parte 2: Specifica per applicazioni orizzontali con ventilazione senza restrizioni ISO/DIS 8145 Thermal insulation - Mineral wool board for overdeck insulation of roofs Specification Isolamento termico - Pannello di lana minerale per isolamento superficiale delle coperture - Specifica 18

21 Isolanti termici: inquadramento normativo e lavori in corso Giovanni Murano, Project leader commissione UNI/CT 201 CTI Attività ISO Normativa in corso di elaborazione dall ISO/TC 163 SC 3 Isolamento dell involucro verticale ISO :2017 (norma pubblicata) Thermal insulation products - Exterior insulation and finish systems - Part 1: Materials and systems Prodotti isolanti termici - Sistemi di finitura e isolamento esterno - Parte 1: Materiali e sistemi ISO/CD Thermal insulation products - Exterior insulation and finish systems - Part 2: Installation Prodotti isolanti termici - Sistemi di finitura e isolamento esterno - Parte 2: Installazione ISO/NP Thermal Insulation Products - Exterior Insulation and Finish Systems (EIFS) - Part 3: Design Prodotti isolanti termici - Sistemi di finitura e isolamento esterno - Parte 3: Progetto Attività ISO Normativa in corso di elaborazione dall ISO/TC 163 SC 3 Isolanti riflettenti ISO/WD Test methods for reflective insulation for building applications Metodi di prova per gli isolanti riflettenti per le applicazioni edilizie ISO/NP Thermal Insulation - Reflective insulation products - Determination of the thermal performance Isolanti termici. Prodotti isolanti riflettenti. Determinazione della prestazione termica Super isolanti termici ISO/DIS Thermal insulation products for buildings - Vacuum insulation panels (VIP) - Products specification. Prodotti isolanti termici per l edilizia - Pannelli isolanti sottovuoto (VIP) - Specifica per i prodotti ISO/NP Thermal insulation products - Aerogel blanket for buildings - Determination of physical properties Prodotti isolanti termici per l edilizia Materassini in aerogel per gli edifici Determinazione delle proprietà fisiche 19

22 Isolanti termici: inquadramento normativo e lavori in corso Giovanni Murano, Project leader commissione UNI/CT 201 CTI L attività di normazione a supporto dell energia Prossime tappe ed attività in corso della CT201 Documento finalizzato a chiarire come si certificano/ dichiarano le proprietà dei prodotti isolanti per cui non esiste una specifica norma di prodotto; Documento concernente i controlli in cantiere per i prodotti isolanti termici. Tale documento potrebbe definire delle check list di verifiche in cantiere relative agli interventi di efficienza energetica, Norma che riporta le caratteristiche ambientali (GER e GWP) per i prodotti isolanti, elaborata secondo la norma EN la quale definisce le regole quadro per categoria di prodotto (PCR) per dichiarazioni ambientali di tipo III (come da UNI EN 15804) per prodotti isolanti termici ottenuti in fabbrica e realizzati in sito. L attività di normazione a supporto dell energia Altre necessità normative? 20

23 Isolanti termici: inquadramento normativo e lavori in corso Giovanni Murano, Project leader commissione UNI/CT 201 CTI Come rimanere informati? La rivista ufficiale del CTI Convegno annuale sugli isolanti termici Rimanere informati anche su TWITTER E LINKEDIN 21

24 Isolanti termici: inquadramento normativo e lavori in corso Giovanni Murano, Project leader commissione UNI/CT 201 CTI Convegno annuale sugli isolanti termici Convegni annuali organizzati dalla CT 201 Convegno "MATERIALI ISOLANTI, COME USARLI NEL PROGETTO E IN OPERA?" - Milano, 24 ottobre 2016 Giornata di studio "Prestazioni dei materiali isolanti: caratterizzazione e efficacia" - Milano, 14 ottobre 2015 Giornata di Studio "La normativa tecnica sui materiali isolanti - Novità, programmi di lavoro del SC1 del CTI e proposte" - Milano, 18 novembre 2013 Giornata studio Le sfide dei materiali isolanti: più efficienti e più sostenibili - Rho Fiera MadeExpo - Milano, 6 ottobre 2011 Giornata di Studio "I materiali isolanti e l'ambiente - Efficienza, protezione, risparmio" - Fiera MadeExpo, 5 febbraio 2010 Giornata di Studio «I protagonisti dell'efficienza energetica: i materiali isolanti - Fiera MadeExpo 2009» Attività di formazione Certificatore energetico degli edifici linee guida nazionali Esperto nella gestione dell'energia La nuova norma UNI/TS parte 1 e 2 Esperto nella gestione dell'energia Avanzato Le diagnosi energetiche nelle costruzioni secondo la UNI CEI EN parte II Le diagnosi energetiche nei processi secondo la UNI CEI EN parte III Le diagnosi energetiche nei trasporti secondo la UNI CEI EN parte IV La norma UNI/TS parte 3 e 4 Installazione e manutenzione di generatori di calore alimentati a legna o altri biocombustibili secondo la UNI Esperto nella gestione dell'energia: Approfondimento sugli impianti Esperto nella gestione dell'energia nelle costruzioni (Pacchetto corso 30) Approfondimento tecnico e normativo sugli nzeb Contabilizzazione del calore e ripartizione spese per il riscaldamento e l'acs 22

25 Isolanti termici: inquadramento normativo e lavori in corso Giovanni Murano, Project leader commissione UNI/CT 201 CTI Per approfondire e chiedere informazioni Arch. Giovanni Murano Project Leader UNI/CTI CT 201 Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente (CTI) Via Scarlatti, Milano murano@cti2000.it 23

26 I CAM: specifiche tecniche dell edificio con riferimento al comportamento energetico invernale ed estivo Valeria Erba, Coordinatrice UNI/CT 201 CTI, ANIT Prodotti isolanti: efficienza energetica, CAM, valutazione delle prestazioni e requisiti ambientali I CAM: specifiche tecniche dell edificio con riferimento al comportamento energetico invernale ed estivo Valeria Erba, Coordinatrice UNI/CT 201 CTI, ANIT Milano, 15 novembre 2017, Sede UNI, Via Sannio 2 I criteri ambientali minimi (CAM) Tali criteri si definiscono minimi in quanto sono requisiti di base, superiori alle previsioni di legge già esistenti, per qualificare gli acquisti preferibili dal punto di vista della sostenibilità dicembre: Decreto sui CAM per gli edifici 2017 gennaio : Revisione decreto ottobre : correttivo decreto gennaio

27 I CAM: specifiche tecniche dell edificio con riferimento al comportamento energetico invernale ed estivo Valeria Erba, Coordinatrice UNI/CT 201 CTI, ANIT QUANDO Per quanto riguarda l edilizia il D. Lgs n. 50 /2016 sull aggiudicazione dei contratti di concessione sugli appalti pubblici, in particolare l articolo 34, stabilisce l introduzione obbligatoria dei criteri ambientali minimi nei documenti progettuali e di gara per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici. Si segnala che il DLgs 56/2017, correttivo del Codice appalti pubblici DLgs 50 /2016, con l art. 23 comma 1.b, aveva sostanzialmente sospeso l obbligo per gli interventi su edifici esistenti. Torna l obbligo con il nuovo correttivo. COME Le stazioni appaltanti devono inserire nei documenti di gara per l affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici e per la gestione dei cantieri, tutte le specifiche tecniche e le clausole contrattuali definite nel presente documento per il 100% del valore a base d asta. Il documento è da tenere in considerazione anche ai fini della stesura dei documenti di gara per l applicazione dell offerta economicamente più vantaggiosa. La presenza di requisiti ambientali dovrebbe essere segnalata fin dalla descrizione stessa dell oggetto dell appalto, indicando anche il decreto ministeriale di approvazione dei criteri ambientali utilizzati. 25

28 I CAM: specifiche tecniche dell edificio con riferimento al comportamento energetico invernale ed estivo Valeria Erba, Coordinatrice UNI/CT 201 CTI, ANIT STRUTTURA DEL DECRETO CAM 1.2 Indicazioni generali per la stazione appaltante 1.3 Tutela del suolo e degli habitat naturali 1.4 Il criterio dell'offerta «economicamente più vantaggiosa» 2 Criteri ambientali minimi per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici singoli o in gruppi 2.1 Selezione dei candidati 2.2 Specifiche tecniche per gruppi di edifici 2.3 Specifiche tecniche dell'edificio 2.4 Specifiche tecniche dei componenti edilizi 2.5 Specifiche tecniche del cantiere 2.6 Criteri di aggiudicazione (criteri premianti) 2.7 Condizioni di esecuzione (clausole contrattuali) Approvvigionamento energetico 2.2 Specifiche tecniche per gruppi di edifici Nei progetti di nuovi edifici o riqualificazione di edifici esistenti, si deve prevedere un sistema di approvvigionamento energetico (elettrico e termico), in grado di coprire in parte o in toto il fabbisogno, attraverso uno o più dei seguenti interventi: - la realizzazione di centrali di cogenerazione/trigenerazione; - l installazione di parchi fotovoltaici o eolici; - l istallazione di collettori solari termici per il riscaldamento di acqua sanitaria; -l installazione di impianti geotermici a bassa entalpia -l'installazione di sistemi a pompa di calore; - l'installazione di impianti a biomassa 26

29 I CAM: specifiche tecniche dell edificio con riferimento al comportamento energetico invernale ed estivo Valeria Erba, Coordinatrice UNI/CT 201 CTI, ANIT 2.2 Specifiche tecniche per gruppi di edifici Riduzione dell impatto sul microclima e dell inquinamento atmosferico Al fine di ridurre le emissioni in atmosfera e limitare gli effetti della radiazione solare (effetto isola di calore) il progetto di nuovi edifici o la riqualificazione di edifici esistenti deve prevedere la realizzazione di una superficie a verde ad elevata biomassa ( ) Per le superfici esterne pavimentate ad uso pedonale o ciclabile deve essere previsto l uso di materiali permeabili (p. es. materiali drenanti, superfici verdi, pavimentazioni con maglie aperte o elementi grigliati etc) ed un indice SRI (Solar Reflectance Index) di almeno 29. Per le coperture deve essere privilegiato l'impiego di tetti verdi; in caso di coperture non verdi, i materiali impiegati devono garantire un indice SRI di almeno 29, nei casi di pendenza maggiore del 15%, e di almeno 76, per le coperture con pendenza minore o uguale al 15% Diagnosi energetica 2.2 Specifiche tecniche dell edificio Per progetti di ristrutturazione importante di primo livello e per progetti di ristrutturazione importante di secondo livello di edifici con superficie utile di pavimento uguale o superiore a 2500 (duemilacinquecento) metri quadrati, deve essere condotta o acquisita (oltre all'ape ove richiesta dalle leggi vigenti) una diagnosi energetica per individuare la prestazione energetica dell'edificio e le azioni da intraprendere per la riduzione del fabbisogno energetico dell'edificio Per i progetti di ristrutturazione importante di secondo livello di edifici con superficie utile di pavimento inferiore a 2500 (duemilacinquecento) metri quadrati e per i progetti di riqualificazione energetica, gli interventi devono essere supportati da una valutazione costi/benefici e deve essere in ogni caso presentato l'ape 27

30 I CAM: specifiche tecniche dell edificio con riferimento al comportamento energetico invernale ed estivo Valeria Erba, Coordinatrice UNI/CT 201 CTI, ANIT Prestazione energetica 2.2 Specifiche tecniche dell edificio I progetti degli interventi di nuova costruzione, inclusi gli interventi di demolizione e ricostruzione e quelli di ampliamento di edifici esistenti che abbiano un volume lordo climatizzato superiore al 15% di quello esistente o comunque superiore a 500 m³, e degli interventi di ristrutturazione importante di primo livello, ferme restando le norme e i regolamenti più restrittivi (es. regolamenti urbanistici e edilizi comunali, etc.), devono garantire le seguenti prestazioni: - il rispetto delle condizioni di cui all'allegato 1 par. 3.3 punto 2 lett. b) del decreto ministeriale 26 giugno 2015 (13) prevedendo, fin d'ora, l'applicazione degli indici che tale decreto prevede, per gli edifici pubblici, soltanto a partire dall'anno Specifiche tecniche dell edificio DM 26 giugno 2015 Allegato 1 par. 3.3 punto 2 lett. B) i. il parametro H T risulti inferiore al pertinente valore limite riportato nella Tabella 10, dell Appendice A; ii. il parametro Asol,est/Asup utile, determinato in base a quanto previsto al paragrafo 2.2 dell Appendice A, risulti inferiore al corrispondente valore limite riportato nella Tabella 11 della Appendice A, rispettivamente per gli edifici della categoria E.1, fatta eccezione per collegi, conventi, case di pena, caserme nonché per la categoria E.1(3), e per tutti gli altri edifici; iii. gli indici EPH,nd, EPC,nd e EPgl,tot risultino inferiori ai valori dei corrispondenti indici limite calcolati per l edificio di riferimento (EPH,nd,limite, EPC,nd,limite e EPgl,tot,limite), con riferimento ai valori ( ) iv. le efficienze H, We C, risultino superiori ai valori delle corrispondenti efficienze indicate per l edificio di riferimento come definito alla lettera l-novies), del comma 1, dell articolo 2, del decreto legislativo e per il quale i parametri energetici e le caratteristiche termiche sono dati nelle Tabelle 7 e 8 dell Appendice A. 28

31 I CAM: specifiche tecniche dell edificio con riferimento al comportamento energetico invernale ed estivo Valeria Erba, Coordinatrice UNI/CT 201 CTI, ANIT Prestazione energetica 2.2 Specifiche tecniche dell edificio I progetti degli interventi di ristrutturazione importante di secondo livello e di riqualificazione energetica riguardanti l'involucro edilizio devono rispettare i valori minimi di trasmittanza termica contenuti nelle tabelle 1-4 di cui all'appendice B del decreto ministeriale 26 giugno 2015 e s.m.i, relativamente all'anno 2019 per gli edifici pubblici. I valori di trasmittanza delle precedenti tabelle si considerano non comprensivi dell'effetto dei ponti termici. 2.2 Specifiche tecniche dell edificio Prestazione energetica Verifica: per dimostrare la conformità al presente criterio, il progettista deve presentare la relazione tecnica di cui al decreto ministeriale 26 giugno 2015 e l'attestato di prestazione energetica (APE) dell'edificio ante e post operam, gli interventi previsti, i conseguenti risultati raggiungibili. 29

32 I CAM: specifiche tecniche dell edificio con riferimento al comportamento energetico invernale ed estivo Valeria Erba, Coordinatrice UNI/CT 201 CTI, ANIT Prestazione energetica 2.2 Specifiche tecniche dell edificio I progetti degli interventi di nuova costruzione, inclusi gli interventi di demolizione e ricostruzione e quelli di ampliamento di edifici esistenti che abbiano un volume lordo climatizzato superiore al 15% di quello esistente o comunque superiore a 500 m³, e degli interventi di ristrutturazione importante di primo livello, ( ) devono garantire le seguenti prestazioni: - adeguate condizioni di comfort termico negli ambienti interni, attraverso una progettazione che preveda una capacità termica areica interna periodica (Cip) riferita ad ogni singola struttura opaca dell'involucro esterno, di almeno 40 kj/m²k oppure calcolando la temperatura operante estiva e lo scarto in valore assoluto valutato in accordo con la norma UNI EN Superfici opache Codice Stratigrafia Descrizione U Cip Yie Attenuazione Sfasamento Ammettenza W/m²K kj/m²k W/m²K [ ] [ ] W/m²K α [ ] M.1.1.E Parete vs esterno con isolamento termico dall'esterno 0, ,04 0,14 11h 42' 3,4 0,60 M.1.2.E Parete vs esterno con struttura a secco 0, ,09 0,53 7h 16' 1,6 0,60 M.1.3.E Parete vs esterno con blocchi di cemento cellulare 0, ,02 0,12 15h 48' 2,0 0,60 M.1.4.E Parete vs esterno con blocchi cassero in materiale isolante 0, ,01 0,03 9h 50' 0,9 0,60 M.1.13.E Parete vs esterno con blocchi cassero in legno cemento 0, ,01 0,05 13h 48' 2,7 0,60 30

33 I CAM: specifiche tecniche dell edificio con riferimento al comportamento energetico invernale ed estivo Valeria Erba, Coordinatrice UNI/CT 201 CTI, ANIT RISULTATI A CONFRONTO Risparmio Energetico FABBISOGNO ENERGETICO QH,nd Qc,nd M1.1.E M1.2.E M1.3.E M1.4.E M1.13.E RISULTATI A CONFRONTO Risparmio Energetico 32,0 Edificio A E: Analisi comfort Periodo 15/06 18/06 30,0 28,0 26,0 24,0 Trif+3 Trif 3 Top M1.1 Top M1.2 Top M1.3 Top M1.4 Top M1.13 Tae 22,0 20,

34 I CAM: specifiche tecniche dell edificio con riferimento al comportamento energetico invernale ed estivo Valeria Erba, Coordinatrice UNI/CT 201 CTI, ANIT VARIANTI Ventilazione VARIANTI Schermature 32

35 I CAM: specifiche tecniche dell edificio con riferimento al comportamento energetico invernale ed estivo Valeria Erba, Coordinatrice UNI/CT 201 CTI, ANIT 2.2 Specifiche tecniche dell edificio Prestazione energetica I progetti degli interventi di ristrutturazione importante di secondo livello e di riqualificazione energetica riguardanti l'involucro edilizio. In caso di interventi che prevedano l'isolamento termico dall'interno o l'isolamento termico in intercapedine, indipendentemente dall'entità della superficie coinvolta, deve essere mantenuta la capacità termica areica interna periodica dell'involucro esterno precedente all'intervento o in alternativa va calcolata la temperatura operante estiva in accordo con la UNI e lo scarto in valore assoluto valutato in accordo con la norma UNI EN rispetto a una temperatura di riferimento Superfici opache Codice Stratigrafia Descrizione U C ip Y ie Attenuazione Sfasamento Ammettenza W/m²K kj/m²k W/m²K [ ] [ ] W/m²K α [ ] M1.6 Parete in doppio laterizio 1, ,70 0,28 6h 10' 3,3 0,60 M1.10.E Parete in doppio laterizio con isolamento termico dall'esterno 0, ,07 0,29 9h 15' 3,9 0,60 M1.11.E Parete in doppio laterizio con isolamento termico dall'interno 0, ,06 0,27 9h 23' 1,5 0,60 M1.12.E Parete in doppio laterizio con isolamento termico in intercapedine 0, ,11 0,46 8h 28' 4,1 0,60 33

36 I CAM: specifiche tecniche dell edificio con riferimento al comportamento energetico invernale ed estivo Valeria Erba, Coordinatrice UNI/CT 201 CTI, ANIT 32,0 Edificio A E: Analisi comfort Periodo 15/06 18/06 30,0 28,0 Trif+3 Trif 3 Top M1.6 26,0 Top M1.10 Top M1.11 Top M ,0 Tae 22,0 20, Comfort acustico 2.2 Specifiche tecniche dell edificio I valori dei requisiti acustici passivi dell'edificio devono corrispondere almeno a quelli della classe II ai sensi delle norma UNI Gli ospedali, le case di cura e le scuole devono soddisfare il livello di «prestazione superiore» riportato nel prospetto A.1 dell'appendice A della norma Devono essere altresì rispettati i valori caratterizzati come «prestazione buona» nel prospetto B.1 dell'appendice B alla norma UNI Gli ambienti interni devono essere idonei al raggiungimento dei valori indicati per i descrittori acustici riportati nella norma UNI I descrittori acustici da utilizzare sono: -quelli definiti nella UNI per i requisiti acustici passivi delle unità immobiliari; -almeno il tempo di riverberazione e lo STI per l'acustica interna agli ambienti di cui alla UNI

37 I CAM: specifiche tecniche dell edificio con riferimento al comportamento energetico invernale ed estivo Valeria Erba, Coordinatrice UNI/CT 201 CTI, ANIT ALTRI CRITERI PREVISTI 2.2 Specifiche tecniche dell edificio Approvvigionamento energetico Risparmio idrico Qualità ambientale interna Illuminazione naturale Aerazione naturale e ventilazione meccanica controllata Dispositivi di protezione solare Inquinamento elettromagnetico indoor Emissioni dei materiali Comfort termo-igrometrico Radon Piano di manutenzione dell'opera Fine vita 2.2 Specifiche tecniche dei componenti edilizi CRITERI COMUNI CRITERI SPECIFICI PER MATERIALI DISASSEMBLABILITÀ MATERIA RECUPERATA O RICICLATA SOSTANZE PERICOLOSE CLS LATERIZI LEGNO METALLI MATERIE PLASTICHE MURATURE IN PIETRAME TRAMEZZATURE CONTROSOFFITTI ISOLANTI TERMICI E ACUSTICI PAVIMENTI RIVESTIMENTI PITTURE E VERNICI IMPIANTI 35

38 I CAM: specifiche tecniche dell edificio con riferimento al comportamento energetico invernale ed estivo Valeria Erba, Coordinatrice UNI/CT 201 CTI, ANIT CRITERI PER LE VERIFICHE ISO tipo I (Ecolabel) ISO tipo II ( Asserzioni ambientali) Catena di custodia Dichiarazione ambientale di tipo III Prove di laboratorio 2.5 Specifiche tecniche del cantiere Criteri per il cantiere Demolizioni e rimozione dei materiali Prestazioni ambientali (es. veicoli EEV, tutela del suolo e delle acque superficiali, emissioni rumori e polveri, efficienza energetica) Formazione ambientale del personale 36

39 I CAM: specifiche tecniche dell edificio con riferimento al comportamento energetico invernale ed estivo Valeria Erba, Coordinatrice UNI/CT 201 CTI, ANIT 2.6 Criteri di aggiudicazione (criteri premianti) SPECIFICHE TECNICHE PREMIANTI Capacità tecnica dei progettisti (ISO/IEC Conformity assessment - General requirements for bodies operating certification of persons ) Miglioramento prestazionale del progetto Materiali rinnovabili Distanza di approvvigionamento dei prodotti da costruzione Sistema di monitoraggio dei consumi energetici Ing. Valeria Erba Diritti d autore: la presente presentazione è proprietà intellettuale dell autore e/o della società da esso rappresentata. Nessuna parte può essere riprodotta senza l autorizzazione dell autore. 37

40 I CAM: specifiche tecniche dei componenti edilizi con riferimento alle percentuali di riciclato e alle relative modalità di certificazione Marco Piana, Componente UNI/CT 201, AIPE Prodotti isolanti: efficienza energetica, CAM, valutazione delle prestazioni e requisiti ambientali I CAM: specifiche tecniche dei componenti edilizi con riferimento alle percentuali di riciclato e alle relative modalità di certificazione. Marco Piana, Componente UNI/CT 201, AIPE Milano, 15 novembre 2017, Sede UNI, Via Sannio 2 GPP: definizione un processo mediante cui le pubbliche amministrazioni cercano di ottenere beni, servizi e opere con un impatto ambientale ridotto per l intero ciclo di vita rispetto a beni, servizi e opere con la stessa funzione primaria ma oggetto di una procedura di appalto diversa. 38

41 I CAM: specifiche tecniche dei componenti edilizi con riferimento alle percentuali di riciclato e alle relative modalità di certificazione Marco Piana, Componente UNI/CT 201, AIPE GPP: le origini COM (1996) 583 Europea Libro Verde Gli appalti pubblici nell Unione COM (2003) 302, Politica integrata dei Prodotti, sviluppare il concetto di ciclo di vita ambientale COM (2008) 397, Piano d'azione europeo sul consumo e sulla produzione sostenibili e sulla politica industriale sostenibile (SCP/SIP). Migliori prodotti; Una produzione più pulita e intelligente; Un consumo più intelligente COM (2012) 433: Strategia per la competitività sostenibile del settore delle costruzioni e delle sue imprese COM (2014) 445: Opportunità per migliorare l efficienza delle risorse nell edilizia Il contesto legislativo: ultimi sviluppi DECRETO 24 maggio 2016 (GU Serie Generale n.131 del ) Incremento progressivo dell'applicazione dei criteri minimi ambientali negli appalti pubblici per determinate categorie di servizi e forniture Nello specifico, il DM 24 maggio fa riferimento ai seguenti affidamenti: a) servizi di pulizia, anche laddove resi in appalti di global service, e forniture di prodotti per l igiene, quali detergenti per le pulizie ordinarie, straordinarie; b) servizi di gestione del verde pubblico e forniture di ammendanti, piante ornamentali e impianti di irrigazione; c) servizi di gestione dei rifiuti urbani; d) forniture di articoli di arredo urbano; e) forniture di carta in risme e carta grafica. I nuovi riferimenti minimi con le relative tempistiche sono i seguenti: 62% dal 1 gennaio 2017; 71% dal 1 gennaio 2018; 84% dal 1 gennaio 2019; 100% dal 1 gennaio DECRETO 11 ottobre 2017 (GU Serie Generale n.259 del ) Criteri ambientali minimi per l affidamento per i servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici 39

42 I CAM: specifiche tecniche dei componenti edilizi con riferimento alle percentuali di riciclato e alle relative modalità di certificazione Marco Piana, Componente UNI/CT 201, AIPE GPP: le strategie Europee EUROPA 2020 Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, COM 2010/2020 I criteri minimi ambientali «CAM» Definizioni Preliminari I criteri si definiscono «minimi» in quanto sono requisiti di base, superiori alle previsioni di legge, per qualificare gli acquisiti preferibili dal punto di vista della sostenibilità. Per ogni categoria merceologica oggetto di sviluppo dei CAM, i criteri che si individuano sono suddivisi in minimi ( ovvero di base ) e premianti (ovvero per premiare le aziende che superano i criteri minimi) e per ognuno vengono espresse le modalità di verifica. Nelle ultime disposizioni legislative, viene previsto che i criteri ambientali minimi previsti dal PAN GPP vengano adottati in modo obbligatorio per il 100% degli acquisti di prodotti, beni e servizi che hanno un impatto sia sui consumi energetici che sulle emissioni di CO2 e per il 50% degli altri acquisti delle altre categorie merceologiche e servizi. 40

43 I CAM: specifiche tecniche dei componenti edilizi con riferimento alle percentuali di riciclato e alle relative modalità di certificazione Marco Piana, Componente UNI/CT 201, AIPE I criteri minimi ambientali «CAM» DECRETO 11 ottobre 2017 Criteri ambientali minimi per l affidamento per i servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici. 1.1 Oggetto e struttura del documento Questo documento contiene i «Criteri ambientali minimi» e alcune indicazioni di carattere generale per gli appalti di nuova costruzione, ristrutturazione, manutenzione, riqualificazione energetica di edifici e per la gestione dei cantieri. 1.2 Indicazioni generali per la stazione appaltante L utilizzazione dei CAM definiti in questo documento consente alla stazione appaltante di ridurre gli impatti ambientali degli interventi di nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione degli edifici, considerati in un ottica di ciclo di vita. Nei casi di affidamento del servizio di progettazione, i criteri dovranno costituire parte integrante del disciplinare tecnico elaborato dalla stazione appaltante in modo da indirizzare la successiva progettazione. Deve essere tenuto presente che tali criteri non sostituiscono per intero quelli normalmente presenti in un capitolato tecnico, ma si vanno ad aggiungere ad essi, cioè essi specificano dei requisiti ambientali che l opera deve avere e che si vanno ad aggiungere alle prescrizioni e prestazioni già in uso o a norma per le opere oggetto di questo documento. I criteri minimi ambientali «CAM» 1.4 Il criterio dell offerta «economicamente più vantaggiosa» Il legislatore comunitario e nazionale, al fine di promuovere l uso strategico degli appalti pubblici, ha dato maggior rilievo alle caratteristiche qualitative, anche ambientali, per la determinazione di un offerta «economicamente più vantaggiosa». L aggiudicazione al «prezzo più basso» rimane applicabile masoloin via residuale, perdendo la centralità propria dell impostazione delle direttive previgenti. Viene anche istituita una nuova modalità di aggiudicazione sulla base dell elemento prezzo o del costo, seguendo un criterio di comparazione costo/efficacia quale il costo del ciclo di vita (5). 41

44 I CAM: specifiche tecniche dei componenti edilizi con riferimento alle percentuali di riciclato e alle relative modalità di certificazione Marco Piana, Componente UNI/CT 201, AIPE I criteri minimi ambientali «CAM» 2 Criteri Ambientali Minimi per la Nuova Costruzione, Ristrutturazione e Manutenzione di Edifici Singoli o in Gruppo Oggetto dell appalto è «la nuova costruzione/ristrutturazione/manutenzione di edifici singoli o in gruppi, mediante l uso di materiali e tecniche a ridotto impatto ambientale durante il ciclo di vita dell opera Fine vita I progetti degli interventi di nuova costruzione (23), inclusi gli interventi di demolizione e ricostruzione devono prevedere un piano per il disassemblaggio e la demolizione selettiva dell opera a fine vita che permetta il riutilizzo o il riciclo dei materiali, componenti edilizi e degli elementi prefabbricati utilizzati I criteri minimi ambientali «CAM» 2.4 Specifiche Tecniche dei Componenti Edilizi Ove nei singoli criteri si citano materie provenienti da riciclo, recupero, o sottoprodotti o terre e rocce da scavo si fa riferimento alle definizioni previste dal decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, Norme in materia ambientale. Decreto 3 aprile 2006 n. 152 Articolo 184 bis (Sottoprodotto) 1. E' un sottoprodotto e non un rifiuto ai sensi dell'articolo 183, comma 1, lettera a), qualsiasi sostanza od oggetto che soddisfa tutte le seguenti condizioni: a) la sostanza o l'oggetto è originato da un processo di produzione, di cui costituisce parte integrante, e il cui scopo primario non è la produzione di tale sostanza od oggetto; b) È certo che la sostanza o l'oggetto sarà utilizzato, nel corso dello stesso o di un successivo processo di produzione o di utilizzazione, da parte del produttore o di terzi; c) la sostanza o l'oggetto può essere utilizzato direttamente senza alcun ulteriore trattamento diverso dalla normale pratica industriale; d) l'ulteriore utilizzo è legale, ossia la sostanza o l'oggetto soddisfa, per l'utilizzo specifico, tutti i requisiti pertinenti riguardanti i prodotti e la protezione della salute e dell'ambiente e non porterà a impatti complessivi negativi sull'ambiente o la salute umana. Articolo 184 ter (Cessazione della qualifica di rifiuto) 1.Unrifiutocessadiesseretale,quandoèstatosottopostoaun'operazione di recupero, incluso il riciclaggio e la preparazione per il riutilizzo, e soddisfi i criteri specifici, da adottare nel rispetto delle seguenti condizioni: a) la sostanza o l'oggetto è comunemente utilizzato per scopi specifici; b) esiste un mercato o una domanda per tale sostanza od oggetto; c) la sostanza o l'oggetto soddisfa i requisiti tecnici per gli scopi specifici e rispetta la normativa e gli standard esistenti applicabili ai prodotti; d) l'utilizzo della sostanza o dell'oggetto non porterà a impatti complessivi negativi sull'ambiente o sulla salute umana. 42

45 I CAM: specifiche tecniche dei componenti edilizi con riferimento alle percentuali di riciclato e alle relative modalità di certificazione Marco Piana, Componente UNI/CT 201, AIPE I criteri minimi ambientali «CAM» Disassemblabilità Almeno il 50% peso/peso dei componenti edilizi e degli elementi prefabbricati, escludendo gli impianti, deve essere sottoponibile, a fine vita, a demolizione selettiva ed essere riciclabile o riutilizzabile. Di tale percentuale, almeno il 15% deve essere costituito da materiali non strutturali; Materia recuperata o riciclata Il contenuto di materia recuperata o riciclata nei materiali utilizzati per l edificio, anche considerando diverse percentuali per ogni materiale, deve essere pari ad almeno il 15% in peso valutato sul totale di tutti i materiali utilizzati. Di tale percentuale, almeno il 5% deve essere costituita da materiali non strutturali. Per le diverse categorie di materiali e componenti edilizi valgono in sostituzione, qualora specificate, le percentuali contenute nel capitolo Il suddetto requisito può essere derogato quando il componente impiegato rientri contemporaneamente nei due casi sotto riportati: 1) abbia una specifica funzione di protezione dell edificio da agenti esterni quali ad esempio acque meteoriche (p. es membrane per impermeabilizzazione); 2) sussistano specifici obblighi di legge a garanzie minime di durabilità legate alla suddetta funzione. I criteri minimi ambientali «CAM» Verifica: il progettista deve fornire l elenco dei materiali costituiti, anche parzialmente, da materie recuperate o riciclate ed il loro peso rispetto al peso totale dei materiali utilizzati per l edificio. La percentuale di materia riciclata deve essere dimostrata tramite una delle seguenti opzioni: una dichiarazione ambientale di Prodotto di Tipo III (EPD), conforme alla norma UNI EN e alla norma ISO 14025, come EPDItaly o equivalenti; una certificazione di prodotto rilasciata da un organismo di valutazione dellaconformitàcheattesti il contenuto di riciclato attraverso l esplicitazione del bilancio di massa, come ReMade in Italy, Plastica Seconda Vita o equivalenti; una certificazione di prodotto rilasciata da un organismo di valutazione dellaconformitàcheattesti il contenuto di riciclato attraverso l esplicitazione del bilancio di massa che consiste nella verifica di una dichiarazione ambientale autodichiarata, conforme alla norma ISO Qualora l azienda produttrice non fosse in possesso delle certificazioni richiamate ai punti precedenti, è ammesso presentare un rapporto di ispezione rilasciato da un organismo di ispezione, in conformità alla ISO/IEC 17020:2012, che attesti il contenuto di materia recuperata o riciclata nel prodotto. In questo caso è necessario procedere ad un attività ispettiva durante l esecuzione delle opere. Tale documentazione dovrà essere presentata alla stazione appaltante in fase di esecuzione dei lavori, nelle modalità indicate nel relativo capitolato. 43

46 I CAM: specifiche tecniche dei componenti edilizi con riferimento alle percentuali di riciclato e alle relative modalità di certificazione Marco Piana, Componente UNI/CT 201, AIPE I criteri minimi ambientali «CAM» Criteri specifici per i componenti edilizi Laterizi I laterizi usati per muratura e solai devono avere un contenuto di materie riciclate e/o recuperate (sul secco) di almeno il 10% sul peso del prodotto. Qualora i laterizi contengano, oltre a materia riciclate e/o recuperate, anche sottoprodotti e/o terre e rocce da scavo, la percentuale deve essere di almeno il 15% sul peso del prodotto. I laterizi per coperture, pavimenti e muratura faccia vista devono avere un contenuto di materie riciclate e/o recuperate (sul secco) di almeno il 5% sul peso del prodotto. Qualora i laterizi contengano, oltre a materia riciclate e/o recuperate, anche sottoprodotti e/o terre e rocce da scavo, la percentuale deve essere di almeno il 7,5% sul peso del prodotto. Al fine del calcolo della massa di materiale riciclato va considerata la quantità che rimane effettivamente nel prodotto finale. Verifica: I criteri minimi ambientali «CAM» Sostenibilità e legalità del legno Per materiali e i prodotti costituiti di legno o in materiale a base di legno, o contenenti elementi di origine legnosa, il materiale deve provenire da boschi/foreste gestiti in maniera sostenibile/responsabile o essere costituito da legno riciclato o un insieme dei due. Verifica: il progettista deve scegliere prodotti che consentono di rispondere al criterio e deve prescrivere che in fase di approvvigionamento l appaltatore dovrà accertarsi della rispondenza al criterio tramite la documentazione nel seguito indicata, che dovrà essere presentata alla stazione appaltante in fase di esecuzione dei lavori, nelle modalità indicate nel relativo capitolato: per la prova di origine sostenibile e/o responsabile, una certificazione del prodotto, rilasciata da organismi di valutazione della conformità, che garantisca il controllo della «catena di custodia» in relazione alla provenienza legale della materia prima legnosa e da foreste gestite in maniera sostenibile/responsabile, quali quella del Forest Stewardship Council (FSC ) o del Programme for Endorsement of Forest Certification schemes (PEFC ), o altro equivalente; per il legno riciclato, certificazione di prodotto «FSC Riciclato» (oppure «FSC Recycled») (26), FSC misto (oppure FSC mixed) (27) o «Riciclato PEFC» (oppure PEFC Recycled ) (28) o ReMade in Italy o equivalenti, oppure una asserzione ambientale del produttore conforme alla norma ISO che sia verificata da un organismo di valutazione della conformità. 44

47 I CAM: specifiche tecniche dei componenti edilizi con riferimento alle percentuali di riciclato e alle relative modalità di certificazione Marco Piana, Componente UNI/CT 201, AIPE I criteri minimi ambientali «CAM» Componenti in materie plastiche Il contenuto di materia riciclata o recuperata deve essere pari ad almeno il 30% in peso valutato sul totale di tutti i componenti in materia plastica utilizzati. Il suddetto requisito può essere derogato nel caso in cui il componente impiegato rientri contemporaneamente nelle due casistiche sotto riportate: 1) abbia una specifica funzione di protezione dell edificio da agenti esterni quali ad esempio acque meteoriche (membrane per impermeabilizzazione) 2) sussistano specifici obblighi di legge relativi a garanzie minime di durabilità legate alla suddetta funzione. Verifica:. I criteri minimi ambientali «CAM» Tramezzature e controsoffitti Le tramezzature e i controsoffitti, destinati alla posa in opera di sistemi a secco devono avere un contenuto di almeno il 5% in peso di materie riciclate e/o recuperate e/o di sottoprodotti. Verifica: 45

48 I CAM: specifiche tecniche dei componenti edilizi con riferimento alle percentuali di riciclato e alle relative modalità di certificazione Marco Piana, Componente UNI/CT 201, AIPE I criteri minimi ambientali «CAM» Isolanti termici ed acustici Gli isolanti utilizzati devono rispettare i seguenti criteri: non devono essere prodotti utilizzando ritardanti di fiamma che siano oggetto di restrizioni o proibizioni previste da normative nazionali o comunitarie applicabili; non devono essere prodotti con agenti espandenti con un potenziale di riduzione dell ozono superiore a zero; non devono essere prodotti o formulati utilizzando catalizzatori al piombo quando spruzzati o nel corso della formazione della schiuma di plastica; se prodotti da una resina di polistirene espandibile gli agenti espandenti devono essere inferiori al 6% del peso del prodotto finito; se costituiti da lane minerali, queste devono essere conformi alla nota Q o alla nota R di cui al regolamento (CE) n. 1272/2008 (CLP) e s.m.i. (29) se il prodotto finito contiene uno o più dei componenti elencati nella seguente tabella, questi devono essere costituiti da materiale riciclato e/o recuperato secondo le quantità minime indicate, misurato sul peso del prodotto finito. E stato eliminato il termine pre consumo I criteri minimi ambientali «CAM» 46

49 I CAM: specifiche tecniche dei componenti edilizi con riferimento alle percentuali di riciclato e alle relative modalità di certificazione Marco Piana, Componente UNI/CT 201, AIPE I criteri minimi ambientali «CAM» Verifica: il progettista deve compiere scelte tecniche di progetto che consentano di soddisfare il criterioedeveprescriverecheinfasediapprovvigionamentol appaltatore dovrà accertarsi della rispondenza al criterio. La percentuale di materia riciclata deve essere dimostrata tramite una delle seguenti opzioni: una dichiarazione ambientale di Prodotto di Tipo III (EPD), conforme alla norma UNI EN e alla norma ISO 14025, come EPDItaly o equivalenti; una certificazione di prodotto rilasciata da un organismo di valutazione della conformità che attesti il contenuto di riciclato attraverso l esplicitazione del bilancio di massa, come ReMade in Italy, Plastica Seconda Vita o equivalenti; una certificazione di prodotto rilasciata da un organismo di valutazione della conformità che attesti il contenuto di riciclato attraverso l esplicitazione del bilancio di massa che consiste nella verifica di una dichiarazione ambientale autodichiarata, conforme alla norma ISO Qualora l azienda produttrice non fosse in possesso delle certificazioni richiamate ai punti precedenti, è ammesso presentare un rapporto di ispezione rilasciato da un organismo di ispezione, in conformità alla ISO/IEC 17020:2012, che attesti il contenuto di materia recuperataoriciclatanel prodotto. In questo caso è necessario procedere ad un attività ispettiva durante l esecuzione delle opere. Tale documentazione dovrà essere presentata alla stazione appaltante in fase di esecuzione dei lavori, nelle modalità indicate nel relativo capitolato. I criteri minimi ambientali «CAM» 2.6 Criteri di Aggiudicazione (Criteri Premianti) Miglioramento prestazionale del progetto Viene attribuito un punteggio premiante pari a (41) al progetto che prevede prestazioni superiori per alcuni o tutti i criteri di base descritti nel cap. 2 «criteri ambientali minimi». Tale punteggio sarà proporzionale al numero di criteri di base per cui è prevista una prestazione superiore Materiali rinnovabili Viene attribuito un punteggio premiante pari a (46) per l utilizzo di materiali da costruzione derivati da materie prime rinnovabili (47) per almeno il 20% in peso sul totale dell edificio escluse le strutture portanti. La stazione appaltante definisce il punteggio premiante che potrà essere assegnato. Esso sarà di tipo progressivo e prevedrà almeno tre diverse soglie correlate alla percentuale in peso uguale o superiore al 20% Distanza di approvvigionamento dei prodotti da costruzione Viene attribuito un punteggio premiante pari a (48) per il progetto di un nuovo edificio o per una ristrutturazione che preveda l utilizzo di materiali estratti, raccolti o recuperati, nonché lavorati (processo di fabbricazione) ad una distanza massima di 150 km dal cantiere di utilizzo, per almeno il 60% in peso sul totale dei materiali utilizzati. Per distanza massima si intende la sommatoria di tutte le fasi di trasporto incluse nella filiera produttiva. Qualora alcune fasi del trasporto avvengano via ferrovia o mare si dovrà utilizzare un fattore moltiplicativo di 0.25 per il calcolo di tali distanze. 47

50 I CAM: specifiche tecniche dei componenti edilizi con riferimento alle percentuali di riciclato e alle relative modalità di certificazione Marco Piana, Componente UNI/CT 201, AIPE I criteri minimi ambientali «CAM» Bilancio materico Viene attribuito un punteggio premiante pari a «5» per la redazione di un bilancio materico relativo all uso efficiente delle risorse (49) impiegate per la realizzazione e manutenzione dei manufatti e/o impiegati nel servizio oggetto del bando. Verifica: la relazione deve comprendere una quantificazione delle risorse materiche in input ed in output (fine vita dei manufatti) andando ad indicare la presunta destinazione dei materiali giunti a fine vita (a titolo di esempio riciclo, valorizzazione energetica, discarica, ecc.) o oggetto della manutenzione. Relativamente alla quantificazione materica devono inoltre essere indicate le tipologie di materiali impiegati (a titolo di esempio acciaio, vetro, alluminio, plastica, ecc.). Nel caso di componenti di cui non è di facile reperimento la composizione originaria (a titolo di esempio schede elettroniche, cavi, cablaggi, ecc.), è opportuno indicare almeno le quantità, le tipologie e il peso dei singoli elementi. 49) per uso efficiente delle risorse si intende le quantità e le modalità di impiego delle risorse per la realizzazione di un prodotto e/o esecuzione di un servizio. Le verifiche del criterio Il progettista deve compiere scelte tecniche di progetto che consentano di soddisfare il criterio e deve prescrivere che in fase di approvvigionamento l appaltatore dovrà accertarsi della rispondenza al criterio. La percentuale di materia riciclata deve essere dimostrata tramite una delle seguenti opzioni: 1 una dichiarazione ambientale di Prodotto di Tipo III (EPD), conforme alla norma UNI EN e alla norma ISO 14025, come EPDItaly o equivalenti; certificazione di 2 una prodotto rilasciata da un organismo di valutazione della conformità che attesti il contenuto di riciclato attraverso l esplicitazione del bilancio di massa, come ReMade in Italy, Plastica Seconda Vita o equivalenti; 3 una certificazione di prodotto rilasciata da un organismo di valutazione della conformità che attesti il contenuto di riciclato attraverso l esplicitazione del bilancio di massa che consiste nella verifica di una dichiarazione ambientale autodichiarata, conforme alla norma ISO l azienda produttrice non fosse in possesso delle certificazioni 4 Qualora richiamate ai punti precedenti, è ammesso presentare un rapporto di ispezione rilasciato da un organismo di ispezione, in conformità alla ISO/IEC 17020:2012, che attesti il contenuto di materia recuperata o riciclata nel prodotto. In questo caso è necessario procedere ad un attività ispettiva durante l esecuzione delle opere. Tale documentazione dovrà essere presentata alla stazione appaltante in fase di esecuzione dei lavori, nelle modalità indicate nel relativo capitolato. Tale documentazione dovrà essere presentata alla stazione appaltante in fase di esecuzione dei lavori, nelle modalità indicate nel relativo capitolato. 48

51 I CAM: specifiche tecniche dei componenti edilizi con riferimento alle percentuali di riciclato e alle relative modalità di certificazione Marco Piana, Componente UNI/CT 201, AIPE Le verifiche del criterio VERIFICA : una dichiarazione ambientale di Prodotto di Tipo III (EPD), conforme alla norma UNI EN e alla norma ISO 14025, come EPDItaly o equivalenti; ETICHETTA DI TIPO III UNI EN ISO 14025: conosciuta anche con la sigla DAP o EPD (dichiarazione ambientale di prodotto Environmental Product Declaration), descrive gli aspetti ambientali relativi al ciclo di vita del prodotto, contenendo le informazioni (oggettive, confrontabili e credibili) relative alla prestazione ambientale dell intero ciclo di vita di prodotti e servizi. Riportano informazioni basate su parametri stabiliti che contengono una quantificazione degli impatti ambientali associati al ciclo di vita del prodotto calcolati attraverso un sistema LCA. Sono sottoposte a un controllo indipendente e presentate in forma chiara e confrontabile. Le verifiche del criterio Che cos è l EPD? Una dichiarazione ambientale, è definita, dalla norma ISO 14025, come documento contenente la quantificazione delle prestazioni ambientali di un prodotto mediante opportune categorie di parametri calcolati con la metodologia dell analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessement, LCA) e quindi seguendo gli standard della serie ISO Le dichiarazioni EPD non escludono tuttavia ulteriori informazioni ambientali. 49

52 I CAM: specifiche tecniche dei componenti edilizi con riferimento alle percentuali di riciclato e alle relative modalità di certificazione Marco Piana, Componente UNI/CT 201, AIPE Le verifiche del criterio Il ciclo di vita prevede l analisi di 5 fasi. Nella prima fase «Product Stage A1» deve essere evidenziato che la materia prima utilizzata derivi da «materiale riciclato e/o recuperata da pre consumo» dichiarandone le % utilizzate. Le verifiche del criterio Un esempio concreto di cosa significhi utilizzare materiale riciclato nel ciclo di vita è riportato nel grafico in cui i parametri principali del ciclo di vita si riducono sensibilmente. Andamento indicativo del GER e GWP all aumentare della percentuale di utilizzo di EPS riciclato. Dati riferiti al kg di EPS. Fonte AIPE 50

53 I CAM: specifiche tecniche dei componenti edilizi con riferimento alle percentuali di riciclato e alle relative modalità di certificazione Marco Piana, Componente UNI/CT 201, AIPE Le verifiche del criterio VERIFICA: una certificazione di prodotto rilasciata da un organismo di valutazione della conformità che attesti il contenuto di riciclato attraverso l esplicitazione del bilancio di massa, come ReMade in Italy, Plastica Seconda Vita o equivalenti; La modalità di attestazione è basata sulla documentazione che deve essere mantenuta ed organizzata in modo tale da permettere all istituto certificatore di verificare l utilizzo del materiale riciclato nel processo produttivo del manufatto. ReMade Remade in Italy è una certificazione ambientale di prodotto accreditata e valida per gli Appalti verdi. La certificazione riguarda la verifica del contenuto di riciclato in un prodotto e la tracciabilità dei materiali all interno del processo produttivo. Remade in Italy è conforme a quanto disposto dal nuovo Codice Appalti (Dlgs. 50/2016) e alle previsioni per l utilizzo delle eco etichette come presunzione di conformità. IPPR Plasrica seconda vita Il marchio,plastica Seconda Vita è stato inserito nel Decreto Ministeriale 22 febbraio 2011 Criteri minimi per gli appalti verdi della Pubblica Amministrazione per l acquisto di prodotti tessili, arredi per ufficio, illuminazione pubblica, apparecchiature informatiche con riferimento ai requisiti degli imballaggi (primario, secondario e terziario).,plastica Seconda Vita è quindi strumento utile al riconoscimento delle soluzioni ambientalmente sostenibili. Le verifiche del criterio VERIFICA: una certificazione di prodotto rilasciata da un organismo di valutazione della conformità che attesti il contenuto di riciclato attraverso l esplicitazione del bilancio di massa che consiste nella verifica di una dichiarazione ambientale autodichiarata, conforme alla norma ISO ETICHETTE DI TIPO II UNI EN ISO 14021: sono realizzate da produttori, importatori o distributori dei prodotti, che comunicano tramite una etichetta autodichiarazioni e simboli di valenza ambientale su prodotti, imballaggi o materiale informativo e pubblicitario, non convalidati né certificati da organismi indipendenti. Si riferiscono a specifiche caratteristiche del prodotto e non è obbligatoria una verifica delle informazioni riportate. UNI EN ISO 14021:2002 Etichette e dichiarazioni ambientali Asserzioni ambientali auto dichiarate (etichettatura ambientale di Tipo II) La norma specifica i requisiti per le asserzioni ambientali auto dichiarate, comprendendo dichiarazioni, simboli e grafici riguardante i prodotti. Descrive inoltre i termini selezionati utilizzati comunemente nelle asserzioni ambientali e fornisce le qualifiche per il loro utilizzo. La norma descrive inoltre una metodologia generale di valutazione e verifica per le asserzioni ambientali auto dichiarate e i metodi specifici di valutazione e verifica per le asserzioni selezionate nella norma. 51

54 I CAM: specifiche tecniche dei componenti edilizi con riferimento alle percentuali di riciclato e alle relative modalità di certificazione Marco Piana, Componente UNI/CT 201, AIPE Le verifiche del criterio I contenuti dell etichetta sono rivolti a dichiarare il reale impatto ambientale del prodotto e del processo produttivo esplicitando alcuni parametri di tipo ambientale nel caso in cui il prodotto oggetto della dichiarazione ne sia corredato: monomateriale: specifica che il prodotto è realizzato con un unico materiale, l EPS (agevolandone in questo senso il potenziale recupero nella fase del fine vita del prodotto); contenuto di EPS riciclato: nel caso in cui il prodotto sia costituito da materiale di riciclo, permette di esplicitare la % di EPS riciclato contenuto (peso/peso); Dichiarazione ambientale di prodotto EPD: attesta che il prodotto è dotato di etichetta ambientale di tipo III conforme alla UNI EN 14025; carbon footprint (CFP): attesta che il prodotto è stato sottoposto alla valutazione delle emissioni di gas serra, in termini di Kg CO2 eq. tramite un analisi del ciclo di vita; water footprint (WFP): attesta che il prodotto è stato sottoposto alla valutazione della cosiddetta impronta idrica tramite un analisi del ciclo di vita; valutazione delle emissioni in aria e/o acqua negli ambienti interni: attestacheilprodottoèstatosottopostoa prove sperimentali per valutare eventuali emissioni di determinate sostanze (COV, stirene, pentano, ) in aria (tra cui gli ambienti interni) e in acqua; ricomprende anche la valutazione del COD (Chemical Oxygen Demand Domanda chimica di ossigeno) che definisce l inquinamento delle acque da parte di sostanze ossidabili organiche ed inorganiche (secondo la norma ISO 15705); sistema di gestione ambientale: attesta che l azienda è in possesso di una certificazione che può essere comprovata tramite inclusione nel registro EMAS ai sensi del regolamento europeo 1221/2009, tramite la conformità alla norma UNI EN ISO o sistemi equivalenti. Le verifiche del criterio VERIFICA: Qualora l azienda produttrice non fosse in possesso delle certificazioni richiamate ai punti precedenti, è ammesso presentare un rapporto di ispezione rilasciato da un organismo di ispezione, in conformità alla ISO/IEC 17020:2012, che attesti il contenuto di materia recuperata o riciclata nel prodotto. In questo caso è necessario procedere ad un attività ispettiva durante l esecuzione delle opere. Tale documentazione dovrà essere presentata alla stazione appaltante in fase di esecuzione dei lavori, nelle modalità indicate nel relativo capitolato. ISO/IEC 17020:2012 «Valutazione della conformità Requisiti per il funzionamento di vari tipi di organismi che eseguono ispezioni» La norma specifica i requisiti per la competenza degli organismi che effettuano ispezioni e per l imparzialità e coerenza delle loro attività d ispezione. 52

55 I CAM: specifiche tecniche dei componenti edilizi con riferimento alle percentuali di riciclato e alle relative modalità di certificazione Marco Piana, Componente UNI/CT 201, AIPE PROPOSTE Proposte di attività future Si propone al CTI, per supportare le Pubbliche Amministrazioni e i progettisti con la realizzazione di una banca dati contenente le informazioni relative ai materiali isolanti e non, necessarie a rispondere alle richieste del CAM GPP Edilizia. OFFRIRE ALLA P.A. uno strumento concreto utile nell applicazione dei criteri del GPP ai bandi di gara nel settore delle costruzioni. OFFRIRE AI PROGETTISTI le scelte progettuali consapevoli e indirizzate ai criteri CAM GPP. PROPOSTE STRUTTURA DELLA BANCA DATI: Ogni prodotto può essere identificato attraverso una scheda sintetica strutturata in più sezioni: Identificazione del prodotto Azienda produttrice Descrizione prodotto Riferimento prezziario Certificazione ReMade o Plastica Seconda Vita Certificazione ISO Certificazione tipo III Rapporto di ispezione ISO/IEC 17020:2012 Parametri di eco sostenibilità Distanza dal luogo di produzione 53

56 I CAM: specifiche tecniche dei componenti edilizi con riferimento alle percentuali di riciclato e alle relative modalità di certificazione Marco Piana, Componente UNI/CT 201, AIPE Grazie per l attenzione 54

57 I CAM: specifiche tecniche dei componenti edilizi con riferimento alle sostanze pericolose Stefano Cera, Componente UNI/CT 201, FIVRA Prodotti isolanti: efficienza energetica, CAM, valutazione delle prestazioni e requisiti ambientali CAM: specifiche tecniche dei componenti edilizi con riferimento alle sostanze pericolose Stefano Cera, Segretario Generale FIVRA Milano, 15 novembre 2017, Sede UNI, Via Sannio 2 CAM: specifiche tecniche dei componenti edilizi con riferimento alle sostanze pericolose Il Regolamento (CE) n. 1272/2008 (CLP) contiene l elenco delle sostanze pericolose, ovvero quelle con associato almeno un codice H di pericolo (es. H 300 letale se ingerito). I prodotti classificati pericolosi sono quelli che contengono sostanze pericolose in concentrazione superiore ad un livello determinato. 55

58 I CAM: specifiche tecniche dei componenti edilizi con riferimento alle sostanze pericolose Stefano Cera, Componente UNI/CT 201, FIVRA CAM: specifiche tecniche dei componenti edilizi con riferimento alle sostanze pericolose Esplosivo Infiammabile Comburente Corrosivo Dannoso per l uomo Irritante Nocivo Tossico Cancerogeno Mutageno Tossico per l ambiente CAM: specifiche tecniche dei componenti edilizi con riferimento alle sostanze pericolose Il Regolamento (CE) n. 1907/2006 (REACH) contiene l elenco delle sostanze estremamente preoccupanti (SVHC - ovvero quelle che, in virtù della loro pericolosità, si cerca di eliminare. Il Regolamento REACH contiene anche le indicazioni su come redigere la scheda sicurezza, ovvero una scheda contenente le informazioni sui pericoli legati all utilizzo del prodotto e sulla sua composizione. Ne esistono di due tipi: Scheda Dati Sicurezza (SDS cfr. art. 31) Scheda Informativa Sicurezza (cfr. art. 32) 56

59 I CAM: specifiche tecniche dei componenti edilizi con riferimento alle sostanze pericolose Stefano Cera, Componente UNI/CT 201, FIVRA CAM: specifiche tecniche dei componenti edilizi con riferimento alle sostanze pericolose La scelta tra le due schede dipende dalla pericolosità del prodotto Scheda Dati Sicurezza (SDS) deve essere redatta se vale almeno una delle seguenti: prodotto è classificato pericoloso; prodotto contiene SVHC in concentrazione superiore a 0,1% prodotto contiene anche una sola sostanza pericolosa per uomo e/o ambiente in concentrazione superiore a 2%; prodotto contiene determinate sostanze pericolose in concentrazione superiore a 0,1%. Scheda Informativa Sicurezza deve essere redatta in tutti gli altri casi CAM: specifiche tecniche dei componenti edilizi con riferimento alle sostanze pericolose I CAM contengono il divieto all utilizzo di determinati prodotti art Sostanze pericolose il cui contenuto si applica a qualunque prodotto utilizzato art Isolanti termici ed acustici il cui contenuto si applica ai soli materiali isolanti art Emissioni dei materiali il cui contenuto si applica (pelopiù) ai materiali di rivestimento 57

60 I CAM: specifiche tecniche dei componenti edilizi con riferimento alle sostanze pericolose Stefano Cera, Componente UNI/CT 201, FIVRA CAM: specifiche tecniche dei componenti edilizi con riferimento alle sostanze pericolose Sostanze pericolose Nei componenti, parti o materiali usati non devono essere aggiunti intenzionalmente additivi a base di cadmio, piombo, cromo VI, mercurio, arsenico e selenio in concentrazione superiore allo 0.01% in peso. Verifica L'appaltatore deve presentare dei rapporti di prova rilasciati da organismi di valutazione della conformità. N.B.: [cfr. art. 1.1] un organismo di valutazione della conformità è un organismo che effettua attività di valutazione della conformità, comprese taratura, prove, ispezione e certificazione, accreditato a norma del regolamento (CE) n. 765/2008 e firmatario degli accordi internazionali di mutuo riconoscimento EA/IAF MLA. CAM: specifiche tecniche dei componenti edilizi con riferimento alle sostanze pericolose Sostanze pericolose Nei componenti, parti o materiali usati non devono essere aggiunti intenzionalmente sostanze identificate come «estremamente preoccupanti» (SVHCs) ai sensi dell'art. 59 del Regolamento REACH ad una concentrazione maggiore dello 0,1% peso/peso. Verifica L'appaltatore deve presentare una dichiarazione del legale rappresentante da cui risulti il rispetto degli stessi. Tale dichiarazione dovrà includere una relazione redatta in base alle Schede di Sicurezza messe a disposizione dai produttori. 58

61 I CAM: specifiche tecniche dei componenti edilizi con riferimento alle sostanze pericolose Stefano Cera, Componente UNI/CT 201, FIVRA CAM: specifiche tecniche dei componenti edilizi con riferimento alle sostanze pericolose Sostanze pericolose Nei componenti, parti o materiali usati non devono essere aggiunti intenzionalmente sostanze o miscele classificate o classificabili con le seguenti indicazioni di pericolo: cancerogeno, mutageno o tossico per la riproduzione di categoria 1A, 1B, 2 [H340, H350, H350i, H360, H360F, H360D, H360FD, H360Fd, H360Df, H341, H351, H361f, H361d, H361fd, H362]; tossico acuto per via orale, dermica, per inalazione, in categoria 1, 2 o 3 [H300, H301, H310, H311, H330, H331]; pericoloso per l'ambiente acquatico di categoria 1 o 2 [H400, H410, H411]; avente tossicità specifica per organi bersaglio di categoria 1 o 2 [H370, H371, H372, H373]. CAM: specifiche tecniche dei componenti edilizi con riferimento alle sostanze pericolose Sostanze pericolose Nei componenti, parti o materiali usati non devono essere aggiunti intenzionalmente sostanze che classificano il prodotto: cancerogeno, mutageno o tossico per la riproduzione di categoria 1A, 1B, 2 [H340, H350, H350i, H360, H360F, H360D, H360FD, H360Fd, H360Df, H341, H351, H361f, H361d, H361fd, H362]; tossico acuto per via orale, dermica, per inalazione, in categoria 1, 2 o 3 [H300, H301, H310, H311, H330, H331]; pericoloso per l'ambiente acquatico di categoria 1 o 2 [H400, H410, H411]; avente tossicità specifica per organi bersaglio di categoria 1 o 2 [H370, H371, H372, H373]. 59

62 I CAM: specifiche tecniche dei componenti edilizi con riferimento alle sostanze pericolose Stefano Cera, Componente UNI/CT 201, FIVRA CAM: specifiche tecniche dei componenti edilizi con riferimento alle sostanze pericolose Sostanze pericolose Nei componenti, parti o materiali usati non devono essere aggiunti intenzionalmente sostanze che classificano il prodotto: cancerogeno, mutageno o tossico per la riproduzione di categoria 1A, 1B, 2 tossico acuto per via orale, dermica, per inalazione, in categoria 1, 2 o 3 pericoloso per l'ambiente acquatico di categoria 1 o 2 avente tossicità specifica per organi bersaglio di categoria 1 o 2 Verifica L'appaltatore deve presentare una dichiarazione del legale rappresentante da cui risulti il rispetto degli stessi. Tale dichiarazione dovrà includere una relazione redatta in base alle Schede di Sicurezza messe a disposizione dai produttori. CAM: specifiche tecniche dei componenti edilizi con riferimento alle sostanze pericolose Isolanti termici ed acustici Gli isolanti utilizzati devono rispettare i seguenti criteri: non devono essere prodotti utilizzando ritardanti di fiamma che siano oggetto di restrizioni o proibizioni previste da normative nazionali o comunitarie applicabili; non devono essere prodotti con agenti espandenti con un potenziale di riduzione dell'ozono superiore a zero; non devono essere prodotti o formulati utilizzando catalizzatori al piombo quando spruzzati o nel corso della formazione della schiuma di plastica; se prodotti da una resina di polistirene espandibile gli agenti espandenti devono essere inferiori al 6% del peso del prodotto finito; se costituiti da lane minerali, queste devono essere conformi a nota Q + EUCEB (o simili) o alla nota R di cui al Regolamento CLP. 60

63 I CAM: specifiche tecniche dei componenti edilizi con riferimento alle sostanze pericolose Stefano Cera, Componente UNI/CT 201, FIVRA CAM: specifiche tecniche dei componenti edilizi con riferimento alle sostanze pericolose EUCEB è una certificazione volontaria di parte terza, (non un auto-dichiarazione, come tutte le altre informazioni contenute nella scheda sicurezza). Il suo scopo, tramite diversi controlli, è di verificare la rispondenza alla Nota Q Vi aderiscono tutti i principali produttori europei di lane minerali (lana di roccia e lana di vetro per isolamento). CAM: specifiche tecniche dei componenti edilizi con riferimento alle sostanze pericolose Emissioni dei materiali I seguenti materiali devono rispettare limiti di emissione di VOC: pitture e vernici tessili per pavimentazioni e rivestimenti laminati per pavimenti e rivestimenti flessibili pavimentazioni e rivestimenti in legno altre pavimentazioni (diverse da piastrelle di ceramica e laterizi) adesivi e sigillanti pannelli per rivestimenti interni (es. lastre in cartongesso) 61

64 I CAM: specifiche tecniche dei componenti edilizi con riferimento alle sostanze pericolose Stefano Cera, Componente UNI/CT 201, FIVRA CAM: specifiche tecniche dei componenti edilizi con riferimento alle sostanze pericolose Limiti di emissione a 28 giorni [microgrammi/m 3 ] Benzene 1 Tricloroetilene (trielina) 1 di-2-etilesilftalato (DEHP) 1 Dibutilftalato (DBP) 1 Formaldeide 60 1,4-diclorobenzene 90 Xilene 300 Acetaldeide 300 Tetracloroetilene 350 Stirene 350 Toluene 450 Etilbenzene Butossietanolo ,2,4-Trimetilbenzene VOC totali

65 Le valutazioni ambientali di prodotto: LCA ed EPD Caterina Gargari, Componente UNI/CT 033/GL 02 Sostenibilità in edilizia Prodotti isolanti: efficienza energetica, CAM, valutazione delle prestazioni e requisiti ambientali Le valutazioni ambientali di prodotto: LCA ed EPD Caterina Gargari, consulente LCA, membro GL2 UNI Milano, 15 novembre 2017, Sede UNI, Via Sannio 2 PERCHE CI DOBBIAMO OCCUPARE DI LCA E DI EPD? CREDIBILITA e TRASPARENZA sono oggi caratteri distintivi della reputazione di ogni marchio ed in particolar modo quando si affrontano temi quali ecologia e risparmio di energia e risorse sui quali l utente è sempre più informato e sempre meno disposto a tollerare informazioni sommarie o addirittura non veritiere Le dichiarazioni ambientali di prodotto EPD (Environtemtal Produc Declaration) costituiscono gli strumenti di comunicazione standardizzati per la comunicazione oggettiva e il confronto tra soluzioni tecniche alternative. Una dichiarazione sul prodotto ambientale (EPD) è una dichiarazione di tipo III conforme alla norma ISO e fornisce informazioni pertinenti, verificate da un terzo indipendente e comparabili sulle prestazioni ambientali dei prodotti. Le EPD sono basati sulla valutazione del ciclo di vita LCA (Life Cycle Assessment) del prodotto che comprende informazioni su tutti gli impatti ambientali associati ad un prodotto durante le diverse fasi del suo ciclo di vita, dalla produzione, all uso in opera, alla demolizione e al fine vita. 63

66 Le valutazioni ambientali di prodotto: LCA ed EPD Caterina Gargari, Componente UNI/CT 033/GL 02 Sostenibilità in edilizia COSA FACCIAMO CON UNO STUDIO LCA ED UNA EPD? CAM Disassemblabilità Almeno il 50% in peso dei materiali deve essere riciclabile/riutilizzabile Materia recuperata o riciclata Il contenuto di materia prima recuperata o riciclata nei materiali utilizzati per l edificio deve essere pari almeno al 15% Sostenibilità e legalità del legno Il. Materiale deve provenire da boschi/foreste gestiti in maniera responsabile e/o essere costituito da legno riciclato Isolanti termici ed acustici Non devono essere prodotti con agenti espandenti con un potenziale di riduzione dell ozono superiore a 0 Eventuali agenti espandenti inferiori al 6% in peso Realizzati a partire da materiale riciclato e/o recuperato ITACA/UNIPdR B.4.6 Materiali Riciclati/Recuperati B.4.7 Materiali da fonti rinnovabili B.4.8 Materiali locali B.4.11 Materiali certificati LEED v. 4/17 MR Prerequisite: Construction and Demolition Waste Management Planning MR Credit: Building Life Cycle Impact reduction MR Credit: Environmental Product Declaration MR Credit: Sourcing of raw materials MR Credit: Material Ingredients MR Credit: Construction and demolition Waste Management MR Credit: Low Emitting Materials Pannello isolante in PIR Cradle to gate + Opzioni The declared product is 1m² of insulation boardwith a multi-layer facing, of thickness 100 ±10 mm. Rifiuti Pericolosi Declared Unit 1 m 2 Gross density 32 Kg/m 3 Conversion factor to 1kg 0,29 m 2 /kg MDI 50-60% Polyol 25-30% Blowing agents 5% Foam stabilizers 0,5-2%% Fire retardants 2-4% alimunium 1-2% paper 1-2% QUALI INFORMAZIONI CONTIENE UNA EPD? Cradle to gate + Opzioni Pannello isolante in PU The EPD applies to 1 m 2 of average 61 mm thickness PUR sandwich board, i.e m 3, with an average density between foam and facing of 34.7 kg/m 3 Declared Unit 1 m 2 Gross density 34.7 Kg/m 3 Conversion factor to 1kg 0,427 m 2 /kg CORE MATERIAL (83.7% of weight) Closed-cell Polyiso (PIR) rigid foam 50-65% made from MDI Polyols 20-30% Pentane 4-5% Additives 4-7% FACING (16.3% of weight) Pe and PP 20-40% alimunium 10-15% paper 55-75% Materie Prime e Ingredienti Energia primara da fonte rinnovabile contenuta nelle materie prime Uso di materie prime seconde Componenti per riuso Materie per riciclo Energia esportata (elet/term) Materie per recupero energetico 64

67 Le valutazioni ambientali di prodotto: LCA ed EPD Caterina Gargari, Componente UNI/CT 033/GL 02 Sostenibilità in edilizia QUALI INFORMAZIONI CONTIENE UNA EPD? Pannello isolante in PIR Pannello isolante in PU Materiali Locali Gestione dei Rifiuti di Costruzione e Demolizione Materiali Basso Emissivi Riciclo / Riuso a fine vita COSA FACCIAMO CON UNO STUDIO LCA ED UNA EPD? Nome intonaco a calce e cemento per esterno 17cm-rettificato a incastro- 55% Riscald. Globale Rid. strato di Ossid. Fonti non Risorse Abiotiche Fonti rinnovabili Risorse Abiotiche Acidificazione Eutrofizzazione GWP100 ozono fotochimica rinnovabili (comb. fossili) [kg SO2 eq] [kg PO4 eq] [kg CO2 eq] [kg CFC-11 eq] [ kg C2H4] [MJ eq] [MJ eq] [kg SO2 eq] [MJ] 1,04E-02 1,56E-03 6,49E+05 2,92E-02 4,99E-04 4,41E+05 6,75E+05 1,59E-01 2,03E-01 4,85E-02 9,43E-03 3,38E+05 1,59E+00 7,21E-03 4,26E+05 4,07E+05 5,75E-01 6,22E+05 Unità Funzionale: 1 mq parete di tamponamento esterna U =0,14 W/m 2 K pannello ISOLANTE A 7,41E-02 6,08E-03 2,15E+05 5,70E-02 4,40E-03 5,37E+05 5,40E+05 1,10E+00 1,06E-01 30cm-allegg. bio rettificato a incastro-45% 1,00E-01 1,86E-02 1,38E+05 9,40E-01 2,01E-02 6,72E+05 8,09E+05 1,48E+00-8,79E+05 intonaco a calce e cemento per interno 7,80E-03 1,17E-03 4,87E+05 2,19E-02 3,74E-04 3,30E+05 5,06E+05 1,19E-01 1,53E-01 TOTALE 2,41E-01 3,68E-02 2,05E+05 2,64E+00 3,26E-02 1,71E+03 1,39E+05 3,43E+00-2,53E+05 Nome Acidificazione Eutrofizzazione Riscald. Globale GWP100 Rid. strato di ozono Ossid. fotochimica Fonti non rinnovabili Risorse Abiotiche Fonti rinnovabili Risorse Abiotiche (comb. fossili) [kg SO2 eq] [kg PO4 eq] [kg CO2 eq] [kg CFC-11 eq] [ kg C2H4] [MJ eq] [MJ eq] [kg SO2 eq] [MJ] intonaco a calce e cemento per esterno 1,04E-02 1,56E-03 6,49E+05 2,92E-02 4,99E-04 4,41E+05 6,75E+05 1,59E-01 2,03E-01 17cm-rettificato a incastro- 55% 4,85E-02 9,43E-03 3,38E+05 1,59E+00 7,21E-03 4,26E+05 4,07E+05 5,75E-01 6,22E+05 pann. ISOLANTE B 8,95E-02 9,56E-03 1,59E+05 7,48E-02 4,68E-03 2,15E+05 7,52E+05 2,04E+00 1,45E+05 30cm-allegg. bio rettificato a incastro-45% 1,00E-01 1,86E-02 1,38E+05 9,40E-01 2,01E-02 6,72E+05 8,09E+05 1,48E+00-8,79E+05 intonaco a calce e cemento per interno 7,80E-03 1,17E-03 4,87E+05 2,19E-02 3,74E-04 3,30E+05 5,06E+05 1,19E-01 1,53E-01 TOTALE 2,57E-01 4,03E-02 1,99E+05 2,65E-01 3,29E-02 1,39E+03 1,41E+05 4,37E+00-2,39E+04 65

68 Le valutazioni ambientali di prodotto: LCA ed EPD Caterina Gargari, Componente UNI/CT 033/GL 02 Sostenibilità in edilizia COSA FACCIAMO CON UNO STUDIO LCA ED UNA EPD? 3.00E E E E+05 SOLUZIONE B 1.41E E E+05 SOLUZIONE A 5.00E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E+05 Acidificazione Rid. strato di ozono Risorse Abiotiche Fonti rinnovabili Eutrofizzazione Ossid. fotochimica Riscald. Globale GWP100 Risorse Abiotiche (comb. fossili) 5.00E+00 COME SI REALIZZANO UNO STUDIO LCA ED UNA EPD? EN 16783:2017 Thermal insulation products - Product category rules (PCR) for factory made and insitu formed products for preparing environmental product declarations, che costituisce il riferimento, per tutti i materiali isolanti in Europa, per l elaborazione di dichiarazioni ambientali di prodotto di Tipo III. Elaborata sulla base della EN15804:2014, lo standard europeo sviluppato dal CEN TC350 per la elaborazione di EPD nel settore delle costruzioni la norma prevede 3 tipologie distinte di EPD 1. cradle to gate EPD: modulia1, A2 e A3 obbligatori; 2. cradle to gate EPD con opzioni: moduli A1, A2 e A3 obbligatori, i restanti moduli sono opzionali 3. cradle to grave EPD: moduli da A a C obbligatori Unità Dichiarata 1 m 2 di materiale isolante con Resistenza Termica Specifica pren15804:2018: cradle to gate EPD con opzioni: moduli A1, A2, A3, modulo C e modulo D obbligatori 66

69 Le valutazioni ambientali di prodotto: LCA ed EPD Caterina Gargari, Componente UNI/CT 033/GL 02 Sostenibilità in edilizia COME SI REALIZZERANNO NEL PROSSIMO FUTURO UNO STUDIO LCA ED UNA EPD? PEF Product Environmental Footprint pilot project I progetti pilota PEF sono stati avviati con l obiettivo di sviluppare una metodologia armonizzata per la valutazione della impronta ecologica dei prodotti sulla base di una ampia serie di rilevanti criteri di prestazione ambientale metodologia PEF JRC Handbook metodologia CEN EN15804 Draft Product Environmental Footprint Category Rules (PEFCRs) for thermal insulation Applied in pitched roofs with massive timber rafters Applied in non-accessible flat roofs with concrete structure UNITA DICHIARATA: Thermal insulation of 1m² of a building element, with an insulation thickness that gives a thermal transmittance Uc of the element to be defined in the vertical rules, with a design life span of 50 years The Reference Service Life (RSL) shall refer to the declared technical and functional performance of the product within a building. EN Thermal insulation products PCR-EPD UNITA DICHIARATA: 1 m 2 thermal insulation product for a specific RD-value of the product as placed on the market. Calculation rules can be added for other RD - values A RSL linked to a specific application defined in Annex A may be assumed to reflect the estimated service life of the building or building sub-element or construction works. Justification needs to be provided. COME SI REALIZZERANNO NEL PROSSIMO FUTURO UNO STUDIO LCA ED UNA EPD? metodologia PEF metodologia CEN Approccio modulare A PEF study compliant with this PEFCR shall be based on a cradle-to-grave assessment including all life cycle stages Approccio non modulare EPDs for factory made thermal insulation products: 1. a cradle to gate EPD: modules A1, A2 and A3 mandatory; 2. a cradle to gate EPD with options: modules A1, A2 and A3 mandatory, the other modules optional (i.e. cradle to gate and selected further life cycle stages) ; 3. a cradle to grave EPD: modules A to C mandatory 67

70 Le valutazioni ambientali di prodotto: LCA ed EPD Caterina Gargari, Componente UNI/CT 033/GL 02 Sostenibilità in edilizia COME SI REALIZZERANNO NEL PROSSIMO FUTURO UNO STUDIO LCA ED UNA EPD? metodologia PEF metodologia CEN Comunicazione B2C Climate Change Ozone Depletion Ecotoxicity for aquatic fresh water Human Toxicity -cancer effects Human Toxicity non-cancer effects Particulate Matter/Respiratory Inorganics Ionising Radiation human health effects Photochemical Ozone Formation Acidification Eutrophication terrestrial Eutrophication aquatic Resource Depletion water Resource Depletion mineral, fossil Land Transformation Benchmarking Comunicazione B2B Climate change Terrestrial eutrophication Photochemical ozone formation Acidification Comunicazione B2B Global Warming Ozone Depletion Acidification for soil and water Eutrophication Photochemical ozone creation Depletion of abiotic resources-elements Depletion of abiotic resources-fossil fuels Comunicazione B2C in corso di definizione In principle the comparison of products on the basis of their EPD is defined by the contribution they make to the environmental performance of the building [...] EPD that are not in a building context are not tools to compare construction products and construction services. LO STATO DELLA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEI MATERIALI DA COSTRUZIONE IN EN

71 Le valutazioni ambientali di prodotto: LCA ed EPD Caterina Gargari, Componente UNI/CT 033/GL 02 Sostenibilità in edilizia LO STATO DELLA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DEI MATERIALI ISOLANTI IN EUROPA 21 EPD 2 EPD 80 EPD 128 EPD 673 EPD le EPD sono strumenti di comunicazione tra operatori del settore o verso il consumatore finale? Quali delle due metodologie descrive in maniera più completa ed efficace la prestazione ambientale di materiali da costruzione ed edifici? Quale tra le due metodologie è di più semplice applicazione? Quale tra le due metodologie è di più semplice comprensione? Le EPD devono essere documenti tecnici o strumenti di marketing? 69

72 Le valutazioni ambientali di prodotto: LCA ed EPD Caterina Gargari, Componente UNI/CT 033/GL 02 Sostenibilità in edilizia Grazie per l attenzione Energied Architettura è Caterina Gargari Sono Architetto, esperto in Life Cycle Assessment (LCA), Environmental Product Declarations (EPD) e sostenibilità per il settore delle costruzioni. Sono l esperto Italiano del gruppo di lavoro CEN TC350 WG3, che ha elaborato la EN 15804, lo standard Europeo per le EPD per i materiali da costruzione energiedarchitettura@gmail.com 70

73 Il protocollo ITACA e i CAM: il percorso per un unico documento sulla sostenibilità ambientale negli appalti pubblici Costanzo Di Perna, Università politecnica delle Marche Prodotti isolanti: efficienza energetica, CAM, valutazione delle prestazioni e requisiti ambientali Il protocollo ITACA ed i CAM: il percorso per un unico documento sulla sostenibilità ambientale negli Appalti Pubblici Prof. Costanzo Di Perna, Università Politecnica delle Marche Milano, 15 novembre 2017, Sede UNI, Via Sannio 2 SISTEMA PROTOCOLLO ITACA Gli strumenti di valutazione adottati relativi ad edifici PROTOCOLLO ITACA PER EDIFICI RESIDENZIALI PRASSI DI RIFERIMENTO UNI PdR UNI 13:2015 Sezione 0 (Principi metodologici) (agg. 06/2016) PdR UNI 13:2015 Sezione 1 (Protocollo Edifici residenziali) (agg. 06/2016) Il Protocollo sostituisce da gennaio 2015 il Protocollo Residenziale 2011 PROTOCOLLO ITACA PER EDIFICI NON RESIDENZIALI Protocollo ITACA Edifici non Residenziali (agg.11/2015) Il Protocollo sostituisce ed accorpa i Protocolli 2011 destinati agli edifici commerciali, scolastici, industriali e uffici, con l'aggiunta di una nuova destinazione d'uso dedicata alle strutture ricettive PROTOCOLLI ITACA REGIONALI Le Regioni Umbria, Marche, Piemonte, Puglia, Basilicata, Lazio, Friuli Venezia Giulia e Valle d Aosta hanno una versione regionale del protocollo 71

74 Il protocollo ITACA e i CAM: il percorso per un unico documento sulla sostenibilità ambientale negli appalti pubblici Costanzo Di Perna, Università politecnica delle Marche DM 11/10/17 CAM Edilizia nuova versione Notevole importanza per le conseguenze sullo svolgimento del contratto sono le disposizioni contenute nel paragrafo dove viene introdotto l obbligo della verifica ispettiva sull appalto. Deve essere svolta un attività ispettiva condotta secondo la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17020:2012 da un organismo di valutazione della conformità al fine di accertare, durante l esecuzione delle opere, il rispetto delle specifiche tecniche di edificio, dei componenti edilizi e di cantiere definite nel progetto. Tale verifica è a carico dell appaltatore che lo deve comunicare obbligatoriamente alla stazione appaltante Il risultato dell attività ispettiva deve essere comunicato direttamente alla stazione appaltante. L onere economico dell attività ispettiva è a carico dell appaltatore IL SISTEMA DI ISPEZIONE RT 33 ACCREDIA Il Regolamento Tecnico RT-33 ACCREDIA A novembre 2013 è entrato in vigore il Regolamento Tecnico RT-33 ACCREDIA, che ha istituito il sistema nazionale di accreditamento e certificazione per l applicazione del Protocollo ITACA. Il Regolamento disciplina, in particolare, il nuovo sistema di ispezione, nelle seguenti fasi: Progettazione (esecutiva) Realizzazione Esercizio Il sistema di ispezione si avvale degli Organismi di Ispezione (OdI), accreditati da ACCREDIA per le verifiche di conformità al Protocollo ITACA ai sensi della norma ISO/IEC 17020:2012. Per l attività di ispezione l OdI si avvale esclusivamente di professionisti, Ispettori Protocollo Itaca, qualificati attraverso uno specifico corso di formazione riconosciuto da ITACA e ACCREDIA. Il soggetto gestore individuato per l attuazione del Regolamento RT-33 è il Comitato Promotore costituito da ITACA e composto dai rappresentanti di: Regione Piemonte, Regione Basilicata e Regione Marche. 72

75 Il protocollo ITACA e i CAM: il percorso per un unico documento sulla sostenibilità ambientale negli appalti pubblici Costanzo Di Perna, Università politecnica delle Marche IL SISTEMA DI ISPEZIONE RT 33 ACCREDIA Organismi di Ispezione (OdI) Gli OdI effettuano ispezioni per conto di committenti pubblici o privati. L RT-33 individua in particolare, in ordine alla loro indipendenza, con forte attenzione ai rischi di conflitto d interesse, secondo la ISO/IEC 17020:2012, le seguenti tipologie di OdI: di tipo A: organismi indipendenti di parte terza, che svolgono esclusivamente attività ispettiva e di certificazione (organismi già accreditati da Accredia per altri settori); di tipo B: organismi che delegano un apposita struttura interna autonoma, separata ed identificabile, a svolgere esclusivamente attività ispettiva e di certificazione per conto della propria organizzazione (es. struttura Pubblica Amministrazione); di tipo C: organismi che svolgono attività inerenti ai temi dell attività ispettiva, ma che si dotano di una struttura autonoma, identificabile ma non necessariamente separata, che svolge attività ispettiva e di certificazione alla propria organizzazione o ad altre parti (es. studio professionale, società ingegneria). Organismi già accreditati: ICMQ S.p.A. (26 giugno 2015), RIINA CHECK S.r.l. (15 aprile 2015) Organismi in fase di accreditamento: NORMATEMPO Italia S.r.l., QUALITECH S.r.l., SGS Italia S.p.A., QSC S.r.l., TECNO PIEMONTE S.p.A. IL SISTEMA DI ISPEZIONE RT 33 ACCREDIA Ispettori Protocollo ITACA L attività di Ispezione svolta da un OdI è esercitata attraverso un professionista qualificato per mezzo di uno specifico corso di formazione (60 ore) riconosciuto da ITACA e ACCREDIA, con superamento dell esame finale. L elenco dei professionisti qualificati per tale attività di ispezione è pubblicato sul sito internet di Itaca: 73

76 Il protocollo ITACA e i CAM: il percorso per un unico documento sulla sostenibilità ambientale negli appalti pubblici Costanzo Di Perna, Università politecnica delle Marche IL SISTEMA DI ISPEZIONE RT 33 ACCREDIA Il Registro Nazionale RNPI Il Regolamento RT 33 prevede il monitoraggio dei processi d ispezione svolto dal Registro Nazionale Protocollo ITACA (RNPI), anche ai fini dei relativi controlli ed il rilascio degli attestati finali. Il flusso informativo RNPI relativo alle procedure dell attività ispettiva, è organizzato in due fasi: fase di progetto fase di realizzazione Il flusso segue tutte gli step di avanzamento del singolo procedimento di ispezione, tracciato attraverso l attribuzione di uno specifico codice identificativo: codice processo ispettivo (CPI). RNPI è uno strumento di ausilio agli Organismi di Ispezioni (OdI) per: 1. l invio dei dati riguardanti l attività d ispezione; 2. la verifica e validazione dei Rapporti d ispezione; 3. il rilascio degli attestati finali e la formazione della banca dati nazionale. IL SISTEMA DI ISPEZIONE RT 33 ACCREDIA Il Processo d Ispezione Il processo di ispezione RT-33 prevede, in sintesi, le seguenti fasi: il Committente incarica un professionista per la predisposizione della Relazione tecnica di valutazione, documento tecnico redatto in fase di progettazione esecutiva, che riporta il valore degli indicatori dei criteri del Protocollo ITACA applicabile; successivamente, il Committente presenta formale domanda di ispezione ad un OdI accreditato da ACCREDIA in conformità alle prescrizioni di cui all RT-33. Alla domanda dovrà essere allegata la Relazione tecnica di valutazione; l OdI comunica l incarico di ispezione al Registro che attribuisce a tale processo il codice univoco di identificazione (CPI), ai fini della tracciabilità e validità delle attestazioni; al termine della procedura di ispezione l OdI emette un Rapporto di Ispezione che trasmette al Registro per la definitiva validazione, con allegato gli atti progettuali; il Registro, a seguito della verifica e validazione con esito positivo del Rapporto di Ispezione, emette l Attestato Protocollo ITACA, inviato al Committente. Con l Attestato il Committente dimostra quindi la conformità del progetto o dell edificio realizzato al Protocollo ITACA. Software di supporto ai professionisti Sono in via di sviluppo, da parte di alcune maggiori case software nazionali, dei moduli per il calcolo dei punteggi di prestazione in conformità al Protocollo Itaca, che si integrano con i programmi più diffusi di calcolo delle prestazioni energetiche e con le piattaforme BIM. 74

77 Il protocollo ITACA e i CAM: il percorso per un unico documento sulla sostenibilità ambientale negli appalti pubblici Costanzo Di Perna, Università politecnica delle Marche DM 11/10/17 CAM Edilizia nuova versione I riferimenti ai modelli di valutazione energetico-ambientali (ITACA) Di sicuro interesse anche quanto specificato sulle capacità tecniche dei progettisti contenute nel paragrafo in cui, fra i criteri premianti, è che a redigere la proposta progettuale sia: 2.6 CRITERI DI AGGIUDICAZIONE (CRITERI PREMIANTI) Capacità tecnica dei progettisti Viene attribuito un punteggio premiante pari a. (40) alla proposta redatta da: un professionista, esperto sugli aspetti energetici ed ambientali degli edifici, certificato da un organismo di valutazione della conformità secondo la norma internazionale ISO/IEC o equivalente, che applica uno dei protocolli di sostenibilità degli edifici (rating systems) di livello nazionale o internazionale (alcuni esempi di tali protocolli sono: Breeam, Casaclima, Itaca, Leed, Well); Viene quindi espressamente citato il Protocollo Itaca. Il DM 24/12/15 ed i CAM (Criteri Minimi Ambientali) Edilizia I riferimenti ai modelli di valutazione energetico-ambientali (ITACA) Il Protocollo ITACA ed i CAM In sintesi quindi il Protocollo ITACA: si avvale di Organismi di Ispezione (OdI) conformi alla norma ISO/IEC 17020:2012 per le verifiche di conformità delle prestazioni ambientali è riconosciuto come uno dei protocolli di sostenibilità energetico-ambientale degli edifici (rating systems) di livello nazionale o internazionale che si può utilizzare per la selezione dei progetti assicura la conformità a molti criteri ambientali minimi quando può essere dimostrato che nella valutazione ITACA risultano soddisfatti tutti i requisiti riferibili alle prestazioni ambientali richiamate nei criteri ambientali minimi 75

78 Il protocollo ITACA e i CAM: il percorso per un unico documento sulla sostenibilità ambientale negli appalti pubblici Costanzo Di Perna, Università politecnica delle Marche Il Protocollo ITACA ed i CAM L impegno di ITACA per il futuro Nel 1.2 INDICAZIONI GENERALI PER LA STAZIONE APPALTANTE si specifica che: Per meglio chiarire il ruolo di tali protocolli va detto che questi sono diversi tra loro e non contengono tutti i criteri presenti in questo documento o anche quando li contengono, non richiedono sempre gli stessi livelli di qualità e prestazione presenti nel presente documento di CAM, per cui la stazione appaltante potrà usare tali protocolli per verificare la rispondenza ad un criterio solo se, per l'assegnazione della certificazione, sono compresi i requisiti di cui ai criteri inseriti nel presente documento di CAM con livelli di qualità e prestazioni uguali o superiori. Quindi l impegno di ITACA nei prossimi mesi a favore di tutti gli attori in gioco (stazioni appaltanti e imprese) non può che essere quello di evidenziare la corrispondenza tra CAM e Protocollo ITACA Tutto ciò si esplica con - La revisione della PdR UNI 13:2015 Sezione 1 (Protocollo Edifici residenziali) - La redazione di una PdR UNI relativa agli edifici non residenziali Incuisianoinseritiglielementicheassicuranola corrispondenza tra CAM e Protocollo ITACA Conclusioni Per favorire il lavoro di stazioni appaltanti ed imprese e per promuovere l utilizzo di tali protocolli l impegno di ITACA nei prossimi mesi è quello di assicurare la corrispondenza tra CAM e Protocollo ITACA mediante la revisione della PdR UNI 13:2015 relativa agli edifici residenziali e la redazione di una PdR UNI relativa agli edifici non residenziali inserendo pure una versione del Protocollo dedicata agli Ospedali. GRAZIE 76

79 La UNI/PdR 13:2015 sulla sostenibilità ambientale nelle costruzioni Mario Grosso, Coordinatore UNI/CT 033/GL 02 Sostenibilità in edilizia, Politecnico di Torino Prodotti isolanti: efficienza energetica, CAM, valutazione delle prestazioni e requisiti ambientali La UNI/PdR 13:2015 sulla sostenibilità ambientale delle costruzioni Mario Grosso, Coordinatore gruppo di lavoro UNI/CT 33/GL02 Milano, 15 novembre 2017, Sede UNI, Via Sannio 2 SEZIONI DELLA UNI/PdR 13: UNI/PdR 13.0 Sostenibilità ambientale nelle costruzioni Strumenti operativi per la valutazione della sostenibilità Inquadramento generale e principi metodologici - UNI/PdR 13.1 Sostenibilità ambientale nelle costruzioni Strumenti operativi per la valutazione della sostenibilità Edifici residenziali - UNI/PdR 13.2 Sostenibilità ambientale nelle costruzioni Strumenti operativi per la valutazione della sostenibilità Edifici non residenziali (in corso di elaborazione) 77

80 La UNI/PdR 13:2015 sulla sostenibilità ambientale nelle costruzioni Mario Grosso, Coordinatore UNI/CT 033/GL 02 Sostenibilità in edilizia, Politecnico di Torino La prassi di riferimento UNI/PdR 13:2015 non è una norma nazionale, ma è un documento pubblicato da UNI, come previsto dal Regolamento UE n.1025/2012, che raccoglie prescrizioni relative a prassi condivise dal seguente soggetto firmatario di un accordo di collaborazione con UNI: ITACA Istituto per l innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale La prassi di riferimento è stata elaborata da un Tavolo ad hoc, nell ambito del CT 33/GL 02 «Sostenibilità in edilizia». Le prassi di riferimento sono disponibili per un periodo non superiore a 5 anni, tempo massimo dalla loro pubblicazione entro il quale possono essere trasformate in un documento normativo (UNI, UNI/TS, UNI/TR) oppure devono essere ritirate. IL CONTESTO NORMATIVO EUROPEO NELL AMBITO DELL EDILIZIA SOSTENIBILE Il tema della sostenibilità in edilizia, negli aspetti ambientale, economico e sociale, è trattato dalla normazione tecnica europea dal Comitato Tecnico CEN/TC 350 chehaelaboratounaseriedinormealivellosiadi edificio, sia di prodotto edilizio, tra cui: UNI EN :2010 Sostenibilità delle costruzioni Valutazione della sostenibilità degli edifici Parte1: Quadro di riferimento generale UNI EN :2011 Sostenibilità delle costruzioni Valutazione degli edifici Parte 2: Quadro di riferimento per la valutazione della prestazione ambientale UNI EN 15804:2014 Sostenibilità delle costruzioni Dichiarazioni ambientali di prodotto Regole quadro di sviluppo per categoria di prodotto UNI EN 15978:2011 Sostenibilità delle costruzioni Valutazione della prestazione ambientale degli edifici Metodo di calcolo 78

81 La UNI/PdR 13:2015 sulla sostenibilità ambientale nelle costruzioni Mario Grosso, Coordinatore UNI/CT 033/GL 02 Sostenibilità in edilizia, Politecnico di Torino L approccio del CEN, definito con il contributo di esperti provenienti dai diversi Paesi dell Unione Europa e dell EFTA, compresa l Italia, è basato sulla valutazione degli impatti nel ciclo di una vita dell edificio e non prevede l elaborazione di indicatori aggregati, né giudizi sintetici a punteggio o basati su un sistema di pesatura degli indicatori con riferimento a prestazione standard (benchmark). Tuttavia, le norme europee sulla valutazione della sostenibilità dell edificio consentono l aggregazione di indicatori e una valutazione del tipo a punteggio su scala nazionale e locale, purché siano basate su analisi dei processi e utilizzo dei dati a impatto secondo la metodologia decritta nelle norme stesse. La UNI/PdR 13 applica i principi metodologici e procedurali per la valutazione della sostenibilità ambientale degli edifici del Protocollo ITACA, attraverso l attribuzione di un punteggio di prestazione, tenendo conto delle norme europee per le categorie d impatto che sono trattate dalle norme stesse. IL PROTOCOLLO ITACA Nel 2001 ITACA, Istituto per l innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale, ha attivato un gruppo di lavoro interregionale in materia di edilizia sostenibile con lo scopo di sviluppare strumenti a supporto delle politiche regionali a favore delle costruzioni a elevata qualità energeticoambientale. Nel 2002 il gruppo di lavoro ha adottato, quale base per lo studio del sistema di valutazione, lo strumento internazionale SBTool1, sviluppato nell ambito del processo di ricerca Green Building Challenge, coordinato dall organizzazione no profit iisbe (International iniziative for a Sustainable Built Environment), cui nel tempo hanno contribuito 25 nazioni. La contestualizzazione dell SBTool da parte del gruppo di lavoro ITACA, ha prodotto la prima versione del Protocollo ITACA, approvato il 15 gennaio del 2004 dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. In seguito, il Protocollo è stato adottato dalle Regioni e da numerose amministrazioni comunali in diverse iniziative volte a promuovere e a incentivare l edilizia sostenibile attraverso: regolamenti edilizi, gare d appalto, piani urbanistici, ecc 79

82 La UNI/PdR 13:2015 sulla sostenibilità ambientale nelle costruzioni Mario Grosso, Coordinatore UNI/CT 033/GL 02 Sostenibilità in edilizia, Politecnico di Torino SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE La PdR si applica sia a edifici di nuova costruzione sia a edifici oggetto di ristrutturazione importante. Ai fini della prassi di riferimento, un edificio oggetto di un intervento di demolizione e ricostruzione è considerato nuova costruzione. In caso di ampliamento che comporti un nuovo volume lordo climatizzato maggiore del 15% dell esistente o di 500 m3 si applica all intero edificio inteso come ristrutturazione. La PdR si applica esclusivamente a progetti di livello esecutivo. Livelli di progettazione inferiori non consentono la verifica degli indicatori dei criteri di valutazione. La PdR si applica a edifici con una unica destinazione d uso o con molteplici destinazioni d uso. RIFERIMENTI NORMATIVI E LEGISLATIVI La UNI/PdR 13:2015 è stata aggiornata tenendo conto dei nuovi decreti relativi alla certificazione energetica, in particolare il Decreto 26 giugno 2015: Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici e il Decreto 26 giugno 2015: Adeguamento del decreto del Ministro dello sviluppo economico, 26 giugno 2009 Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici. I due decreti hanno modificato profondamente le procedure per la certificazione energetica, inserendo il confronto con l edificio di riferimento e modificando i parametri energetici da misurare. In accordo con le nuove linee guida per la certificazione energetica la UNI/PdR si applica agli edifici di nuova costruzione e alle ristrutturazioni importanti di primo e secondo livello. 80

83 La UNI/PdR 13:2015 sulla sostenibilità ambientale nelle costruzioni Mario Grosso, Coordinatore UNI/CT 033/GL 02 Sostenibilità in edilizia, Politecnico di Torino UNI/PdR 13:0 METODOLOGIA DI VALUTAZIONE La metodologia di valutazione adottata dalla PdR 13 si fonda su un sistema di analisi multicriteria. Partendo da un set di voci di valutazione di base, ossia i criteri, la prassi di riferimento permette di calcolare un punteggio di prestazione finale, indicativo del livello di sostenibilità dell edificio. Il punteggio di prestazione finale è calcolato attraverso una procedura di valutazione che si articola nelle fasi seguenti: caratterizzazione le prestazioni dell edificio per ciascun criterio vengono quantificate attraverso opportuni indicatori; normalizzazione il valore di ciascun indicatore viene reso adimensionale e viene riscalato in un intervallo di normalizzazione; aggregazione i punteggi normalizzati sono combinati insieme per produrre il punteggio finale. METODOLOGIA DI VALUTAZIONE La metodologia di valutazione è strutturata in tre livelli gerarchici: aree; categorie; criteri. Le aree rappresentano macro-temi che si ritengono significativi ai fini della valutazione della sostenibilità ambientale di un edificio. La PdR 13 considera le seguenti 5 aree di valutazione: Area A. Qualità del sito; Area B. Consumo di risorse; Area C. Carichi ambientali; Area D. Qualità ambientale indoor; Area E. Qualità del servizio. 81

84 La UNI/PdR 13:2015 sulla sostenibilità ambientale nelle costruzioni Mario Grosso, Coordinatore UNI/CT 033/GL 02 Sostenibilità in edilizia, Politecnico di Torino METODOLOGIA DI VALUTAZIONE Ogni area comprende più categorie (in numero variabile a seconda dell area considerata), ciascuna delle quali tratta un particolare aspetto della tematica di appartenenza. Le categorie sono, a loro volta, suddivise in criteri, ognuno dei quali approfondisce un particolare aspetto della categoria di appartenenza. I criteri rappresentano, infine, le voci di valutazione del metodo e vengono usati per caratterizzare le performance dell'edificio all'inizio del processo valutativo. METODOLOGIA DI VALUTAZIONE ESEMPIO 1 Area: Qualità del sito Categoria: Selezione del sito Criterio: Accessibilità al trasporto pubblico; ESEMPIO 2 Area: Consumo di risorse Categoria: Materiali eco-compatibili Criterio: Materiali riciclati/recuperati; ESEMPIO 3 Area: Carichi ambientali Categoria: Rifiuti solidi Criterio: Rifiuti solidi prodotti in fase operativa. 82

85 La UNI/PdR 13:2015 sulla sostenibilità ambientale nelle costruzioni Mario Grosso, Coordinatore UNI/CT 033/GL 02 Sostenibilità in edilizia, Politecnico di Torino METODOLOGIA DI VALUTAZIONE Ogni criterio è associato a una o più grandezze fisiche che permettano di quantificare la performance dell'edificio in relazione al criterio considerato attraverso l attribuzione di un valore numerico. Tali grandezze prendono il nome di indicatori. La prassi di riferimento considera anche criteri di natura qualitativa per i quali la performance dell'edificio viene valutata attraverso la comparazione con un certo numero di scenari di riferimento definiti dallo stesso indicatore. Esempi di indicatori METODOLOGIA DI VALUTAZIONE indice di accessibilità al trasporto pubblico, associato al criterio Accessibilità al trasporto pubblico ; percentuale in volume dei materiali riciclati e/o di recupero utilizzati nell intervento, associato al criterio Materiali riciclati/recuperati ; presenza e caratteristiche delle aree per la raccolta dei rifiuti di pertinenza dell'edificio, associato al criterio Rifiuti solidi prodotti in fase operativa. 83

86 La UNI/PdR 13:2015 sulla sostenibilità ambientale nelle costruzioni Mario Grosso, Coordinatore UNI/CT 033/GL 02 Sostenibilità in edilizia, Politecnico di Torino METODOLOGIA DI VALUTAZIONE Oltre ai tre livelli gerarchici primari (nome e codice criterio, area di valutazione, categoria di appartenenza) ogni scheda criterio include anche le seguenti voci: esigenza esprime l obiettivo di qualità che si intende perseguire; indicatore di prestazione permette di quantificare la prestazione dell edificio in relazione a ciascun criterio; unità di misura riferita all indicatore di prestazione se di natura quantitativa; scala di prestazione da utilizzarsi come riferimento per la fase di normalizzazione dell indicatore nell intervallo da -1 a +5; metodo e strumenti di verifica da utilizzare per caratterizzare il valore dell indicatore; peso del criterio grado d importanza che viene assegnato al criterio, rispetto all intero strumento di valutazione. METODOLOGIA DI VALUTAZIONE Esempio di scheda criterio 84

87 La UNI/PdR 13:2015 sulla sostenibilità ambientale nelle costruzioni Mario Grosso, Coordinatore UNI/CT 033/GL 02 Sostenibilità in edilizia, Politecnico di Torino PROCEDURA DI VALUTAZIONE Edifici con unica destinazione d uso Fase di caratterizzazione La fase di caratterizzazione prevede che le performance dell'edificio siano caratterizzate per ciascun criterio attraverso l attribuzione di un valore numerico per ciascun indicatore (solo per gli indicatori che rappresentano grandezze fisiche), oppure attraverso la comparazione con uno o più scenari di riferimento definiti all interno del corrispondente indicatore (solo per criteri di natura qualitativa). I metodi di calcolo degli indicatori sono basati principalmente sulle norme tecniche nazionali e internazionali. L'output della fase di caratterizzazione è costituito da un set di dati numerici (cioè i valori degli indicatori), che quantificano in termini assoluti le performance dell'edificio per ciascun criterio. I criteri da utilizzare in fase di caratterizzazione per la valutazione di un edificio di nuova costruzione o di una riqualificazione sono parzialmente differenti. PROCEDURA DI VALUTAZIONE Edifici con unica destinazione d uso Fase di normalizzazione La fase di normalizzazione prevede che i dati siano resi adimensionali e normalizzati prima della successiva fase di aggregazione. Il metodo di normalizzazione adottato nella prassi di riferimento soddisfa due requisiti: i valori di tutti gli indicatori sono resi adimensionali e normalizzati nell'intervallo [-1, 5], detto intervallo di normalizzazione; prestazioni migliori sono associate a punteggi normalizzati maggiori. I punteggi normalizzati vengono calcolati a partire dal valore degli indicatori attraverso opportune funzioni, dette funzioni di normalizzazione. Queste modificano il valore dell indicatore e forniscono in output un punteggio normalizzato che soddisfa i precedenti requisiti. 85

88 La UNI/PdR 13:2015 sulla sostenibilità ambientale nelle costruzioni Mario Grosso, Coordinatore UNI/CT 033/GL 02 Sostenibilità in edilizia, Politecnico di Torino PROCEDURA DI VALUTAZIONE Edifici con unica destinazione d uso La funzione di normalizzazione è definita in modo differente a seconda della tipologia di criteri. 1) criteri di tipo H.I.B. (Higher is Better). Per i criteri di questa categoria un maggior valore dell'indicatore è indice di una migliore performance. La funzione di normalizzazione è del tipo crescente lineare a tratti e restituisce: a. un punteggio normalizzato pari a -1, se il valore dell indicatore è inferiore alla soglia definita per il punteggio zero; b. un punteggio normalizzato pari a 5, se il valore dell'indicatore è superiore o uguale alla soglia definita per il punteggio 5; c. negli altri casi il valore dell'indicatore viene normalizzato in modo lineare, attraverso interpolazione. Si otterrà un punteggio variabile tra zero e 5, con un decimale. PROCEDURA DI VALUTAZIONE Edifici con unica destinazione d uso Rappresentazione di funzione di normalizzazione H.I.B V 0 = valore indicatore per benchmark zero V 5 = valore indicatore per benchmark cinque V i = valore indicatore 86

89 La UNI/PdR 13:2015 sulla sostenibilità ambientale nelle costruzioni Mario Grosso, Coordinatore UNI/CT 033/GL 02 Sostenibilità in edilizia, Politecnico di Torino PROCEDURA DI VALUTAZIONE Edifici con unica destinazione d uso 2) criteri di tipo L.I.B. (Lower is Better). Per i criteri di questa categoria un minor valore dell'indicatore è indice di una migliore performance. La funzione di normalizzazione è del tipo crescente lineare a tratti e restituisce: a. un punteggio normalizzato pari a 5, se il valore dell indicatore è inferiore alla soglia definita per il punteggio 5; b. un punteggio normalizzato pari a -1, se il valore dell'indicatore è superiore o uguale alla soglia definita per il punteggio 0; c. negli altri casi il valore dell'indicatore viene normalizzato in modo lineare, attraverso interpolazione. Si otterrà un punteggio variabile tra zero e 5, con un decimale. PROCEDURA DI VALUTAZIONE Edifici con unica destinazione d uso Rappresentazione di funzione di normalizzazione L.I.B V 0 = valore indicatore per benchmark zero V 5 = valore indicatore per benchmark cinque V i = valore indicatore 87

90 La UNI/PdR 13:2015 sulla sostenibilità ambientale nelle costruzioni Mario Grosso, Coordinatore UNI/CT 033/GL 02 Sostenibilità in edilizia, Politecnico di Torino Per criteri di tipo qualitativo il punteggio normalizzato assume solo valori discreti nell intervallo di normalizzazione, ciascuno corrispondente ad un particolare scenario definito dal corrispondente indicatore. PROCEDURA DI VALUTAZIONE Edifici con unica destinazione d uso Rappresentazione di funzione di normalizzazione criteri qualitativi PROCEDURA DI VALUTAZIONE Edifici con unica destinazione d uso Fase di aggregazione I punteggi normalizzati sono aggregati al fine di produrre il punteggio finale. I punteggi dei criteri inclusi in una medesima categoria vengono combinati linearmente attraverso opportuni coefficienti, detti pesi. I pesi quantificano in termini di percentuale il peso di ogni criterio rispetto agli altri inclusi nella stessa categoria. La fase di aggregazione avviene in fasi successive, di seguito elencate. 1. Aggregazione dei criteri: i punteggi relativi ai criteri inclusi in una stessa categoria devono essere aggregati per produrre un punteggio unico per ciascuna categoria. 2. Aggregazione delle categorie: i punteggi di ciascuna categoria (calcolati nel livello precedente) devono essere aggregati per produrre un punteggio unico per ciascuna delle aree B,C,D,E. 88

91 La UNI/PdR 13:2015 sulla sostenibilità ambientale nelle costruzioni Mario Grosso, Coordinatore UNI/CT 033/GL 02 Sostenibilità in edilizia, Politecnico di Torino Fase di aggregazione PROCEDURA DI VALUTAZIONE Edifici con unica destinazione d uso 3. Aggregazione per definire i punteggi Qualità edificio e Qualità della localizzazione : i punteggi delle aree B, C, D, E e della categoria A.3 (calcolati nei livelli precedenti) devono essere aggregati per produrre il punteggio Qualità dell edificio. Il punteggio della categoria A.1 corrisponde al punteggio Qualità della localizzazione. 4. Aggregazione finale: i punteggi relativi alla Qualità dell edificio e alla Qualità della localizzazione devono essere aggregati per produrre il punteggio finale indicativo della performance globale dell edificio. PROCEDURA DI VALUTAZIONE Edifici con unica destinazione d uso Attribuzione dei pesi a criteri e categorie Il peso di un criterio nell ambito della sua categoria è calcolato secondo la seguente formula: dove: ω i,j,k : il peso del criterio c i,j,k incluso nella categoria C i,j P k = livello impatto ambientale del criterio c i,j,k incluso nella categoria C i j 89

92 La UNI/PdR 13:2015 sulla sostenibilità ambientale nelle costruzioni Mario Grosso, Coordinatore UNI/CT 033/GL 02 Sostenibilità in edilizia, Politecnico di Torino PROCEDURA DI VALUTAZIONE Edifici con unica destinazione d uso Attribuzione dei pesi a criteri e categorie Area A Codice criterio Nome criterio Livello di Impatto Pk A.1.5 Riutilizzo del territorio 18 A.1.6 Accessibilità al trasporto pubblico 12 A.1.8 Mix funzionale dell area 4 A.1.10 Adiacenza a infrastrutture 6 A.1.12 Dispersione dell insediamento 6 A.3.3 Aree esterne di uso comune attrezzate 4 A.3.4 Supporto all uso di biciclette 8 A.3.7 Uso di specie arboree locali 4 A.3.10 Incidenza sul contesto urbanizzato 12 PROCEDURA DI VALUTAZIONE Attribuzione dei pesi a criteri e categorie Area B Codice criterio Nome criterio Livello di Impatto Pk B.1.2 Energia primaria non rinnovabile 27 B.1.3 Energia primaria totale 27 B.3.2 Energia rinnovabile per usi termici 18 B.3.3 Energia prodotta nel sito per usi elettrici 18 B.4.1 Riutilizzo delle strutture esistenti 27 B.4.6 Materiali riciclati/recuperati 18 B.4.7 Materiali da fonti rinnovabili 12 B.4.8 Materiali locali 12 B.4.10 Materiali riciclabili o smontabili 18 B.4.11 Materiali certificati 12 B.5.1 Acqua potabile per irrigazione 18 B.5.2 Acqua potabile per usi indoor 18 B.6.1 Energia termica utile per il riscaldamento 27 B.6.2 Energia termica utile per il raffrescamento 27 B.6.3 Coefficiente medio globale di scambio termico 18 B.6.4 Controllo della radiazione solare 18 90

93 La UNI/PdR 13:2015 sulla sostenibilità ambientale nelle costruzioni Mario Grosso, Coordinatore UNI/CT 033/GL 02 Sostenibilità in edilizia, Politecnico di Torino PROCEDURA DI VALUTAZIONE Edifici con unica destinazione d uso Attribuzione dei pesi a criteri e categorie Area C Codice criterio Nome criterio Livello di Impatto Pk C.1.2 Emissioni previste in fase operativa 27 C.3.2 Rifiuti solidi prodotti in fase operativa 12 C.3.3 Riuso delle terre 8 C.4.1 Acque grigie inviate in fognatura 8 C.4.3 Permeabilità del suolo 8 C.6.8 Effetto isola di calore 12 PROCEDURA DI VALUTAZIONE Edifici con unica destinazione d uso Attribuzione dei pesi a criteri e categorie Area D Codice criterio Nome criterio Livello di Impatto Pk D.2.5 Ventilazione e qualità dell aria 9 D.2.6 Radon 9 D.3.1 Comfort termico estivo in ambienti climatizzati 6 D.3.2 Temperatura operativa nel periodo estivo 6 D.3.3 Comfort termico invernale in ambienti climatizzati 6 D.4.1 Illuminazione naturale 6 D.5.6 Qualità acustica dell edificio 6 D.6.1 Campi magnetici a frequenza industriale (50 Hertz) 6 91

94 La UNI/PdR 13:2015 sulla sostenibilità ambientale nelle costruzioni Mario Grosso, Coordinatore UNI/CT 033/GL 02 Sostenibilità in edilizia, Politecnico di Torino PROCEDURA DI VALUTAZIONE Edifici con unica destinazione d uso Attribuzione dei pesi a criteri e categorie Area E Codice criterio Nome criterio Livello di Impatto Pk E.2.1 Dotazione di servizi 6 E.3.5 B.A.C.S. (Building & Automation Control System 18 E.3.6 Impianti domotici 6 E.6.1 Mantenimento delle prestazioni dell involucro edilizio 6 E.6.5 Disponibilità della documentazione tecnica degli edifici 6 E.7.1 Design for all 6 PROCEDURA DI VALUTAZIONE Edifici con unica destinazione d uso Attribuzione dei pesi a criteri e categorie Il peso di una categoria nell ambito della sua area di valutazione deve essere calcolato secondo la seguente formula:: dove: w i,j = il peso della categoria C j,k inclusa nell area A i L j = livello di priorità della categoria C j,k inclusa nell area A i. 92

95 La UNI/PdR 13:2015 sulla sostenibilità ambientale nelle costruzioni Mario Grosso, Coordinatore UNI/CT 033/GL 02 Sostenibilità in edilizia, Politecnico di Torino PROCEDURA DI VALUTAZIONE Edifici con unica destinazione d uso Attribuzione dei pesi a criteri e categorie Area B Codice categoria Nome categoria Livello di priorità Lj B.1 Energia primaria non rinnovabile richiesta durante il 5 ciclo di vita B.3 Energia da fonti rinnovabili 2 B.4 Materiali eco-compatibili 4 B.5 Acqua potabile 3 B.6 Prestazioni dell involucro 3 PROCEDURA DI VALUTAZIONE Edifici con unica destinazione d uso Attribuzione dei pesi a criteri e categorie Area C Codice categoria Nome categoria Livello di priorità Lj C.1 Emissioni di CO2 equivalente 4 C.3 Rifiuti solidi 2 C.4 Acque reflue 5 C.6 Impatto sull ambiente circostante 3 93

96 La UNI/PdR 13:2015 sulla sostenibilità ambientale nelle costruzioni Mario Grosso, Coordinatore UNI/CT 033/GL 02 Sostenibilità in edilizia, Politecnico di Torino PROCEDURA DI VALUTAZIONE Edifici con unica destinazione d uso Attribuzione dei pesi a criteri e categorie Area D Codice categoria Nome categoria Livello di priorità Lj D.2 Ventilazione 4 D.3 Benessere termoigrometrico 5 D.4 Benessere visivo 4 D.5 Benessere acustico 5 D.6 Inquinamento elettromagnetico 2 PROCEDURA DI VALUTAZIONE Edifici con unica destinazione d uso Attribuzione dei pesi a criteri e categorie Area E Codice categoria Nome categoria Livello di priorità Lj E.2 Funzionalità ed efficienza 3 E.3 Controllabilità degli impianti 3 E.6 Mantenimento delle prestazioni in fase operativa 5 E.7 Aspetti sociali 4 94

97 La UNI/PdR 13:2015 sulla sostenibilità ambientale nelle costruzioni Mario Grosso, Coordinatore UNI/CT 033/GL 02 Sostenibilità in edilizia, Politecnico di Torino UNI PdR 13:1 Edifici Residenziali (esempio) UNI PdR 13:1 Edifici Residenziali (esempio) Metodo e strumenti di verifica 1) Determinare il valore di EP gl,nren dell edificio o delle singole unità immobiliari (DM 26/06/2015) (B) 1) Determinare il valore di EP gl,nren,rif,standard (2019/21), per l edificio di riferimento secondo quanto previsto dall Allegato 1, capitolo 3 del DM 26/06/2015 Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prestazioni e dei requisiti minimi degli edifici, dotandolo delle tecnologie standard riportate nella Tabella 1, in corrispondenza dei parametri vigenti dal 1 gennaio 2019 per gli edifici pubblici, e dal 1 gennaio 2021 per tutti gli altri. Tale valore è posto quale limite di separazione tra le classi A1 e B (A). 95

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