Try a little mindfulness

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1 Try a little mindfulness

2 Mindfulness è la traduzione inglese della parola Sati, che in lingua Pali (una sorta di indiano antico) significa attenzione consapevole Il termine è stato coniato alla fine degli anni 70 dal professor Jon Kabat-Zinn (biologo molecolare e docente presso l Università di Worcester, Boston), poi fondatore della Clinica per la Riduzione dello Stress

3 «Una definizione operativa della mindfulness è: la consapevolezza che emerge se prestiamo attenzione in modo intenzionale, nel momento presente e in modo non giudicante, al dispiegarsi dell'esperienza momento per momento» Dr. Daniel Siegel, psichiatra, autore di Mindfulness e Cervello

4 La Mindfulness ha come essenziale punto di riferimento il Buddhismo Theravada (sviluppatosi in Asia meridionale e sud-est Asiatico), che Kabat Zinn conosce in quanto praticante di meditazione Vipassana. Mantenendo le principali pratiche e intuizioni ed eliminando gli aspetti più strettamente spirituali e religiosi, crea un percorso clinico rivolto a pazienti affetti da patologie di tipo cronico, per aiutarli a gestire lo stress psichico, fisico, emotivo e relazionale correlato alla malattia.

5 Nasce il protocollo MBSR (Mindufulness Based Stress Reduction), un percorso strutturato di insegnamenti ed esercizi volti all allenamento dell attenzione consapevole, comprensibili e assimilabili anche da persone nate e cresciute in contesti socioculturali molto distanti dal Buddhismo e le sue tradizioni.

6 I benefici psico-fisici indotti da una pratica continuativa di Mindfulness, ampiamente documentati dalla letteratura scientifica in questi 30 anni, ne hanno consentito la diffusione su larga scala (con la nascita di ulteriori protocolli). Dapprima in ambito clinico-sanitario

7 Poi anche in contesti educativi Organizzativi

8 Oltre che, ovviamente, nella comunità civile in generale

9 Ma quali sono, esattamente, i benefici riscontrati dalla coltivazione della consapevolezza?

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11 Effetti delle pratiche di Mindfulness Decentramento Attenzione e memoria di lavoro Flessibilità psicologica/ empatia Neuroplasticità Regolazione emozionale Accettazione di sè

12 Mindfulness e Medicina Narrativa La mindfulness intesa come attitudine, modalità di stare con sé stessi, consente una maggior capacità di osservare e discernere gli ingredienti che compongono una qualsiasi esperienza vissuta, ovvero: sensazioni/percezioni, pensieri/contenuti mentali e stati d animo/emozioni. Una mente lucida e attenta è in grado non solo di riconoscere tali aspetti ma anche e soprattutto di distinguerli nel loro manifestarsi e modificarsi nel tempo.

13 La Medicina Narrativa si occupa di raccogliere e analizzare storie, ovvero i vissuti (multi-prospettici) di coloro che partecipano ad un processo terapeutico-assistenziale. Quanto più queste persone saranno in grado di prendere contatto con la propria esperienza in modo pieno, lucido e fluido, tanto più: Le loro storie saranno ricche di dettagli e particolari utili Verrà aumentata la percezione interna di continuità e impermanenza Si innescherà un naturale aumento della consapevolezza, che ridurrà l intensità dei momenti negativi e aumenterà il senso di fiducia nella proprie risorse interne.

14 La Mindfulness, intesa come metodologia strutturata, può allora diventare un potente alleato della Medicina Narrativa, uno strumento a sua disposizione per aumentarne la potenza e la portata, producendo alcuni benefici collaterali tutt altro che trascurabili. Concretamente, i soggetti coinvolti nella ricerca/studio/attività possono essere accompagnati, attraverso alcune semplici pratiche, nello sviluppo di una maggior stabilità interna (ad esempio focalizzando l attenzione sul respiro), per poi farli accedere a specifici ricordi ed esperienze riconoscendone le diverse componenti (sensazioni, emozioni, pensieri) nel loro progressivo manifestarsi. A quel punto potranno raccontare quanto sperimentato in forma orale (intervista, dialogo) o scritta (questionario, diario).

15 Our dreams and stories may contain implicit aspects of our lives even without our awareness. In fact, storytelling may be a primary way in which we can linguistically communicate to others as well as to ourselves the sometimes hidden contents of our implicitly remembering minds. Stories make available perspectives on the emotional themes of our implicit memory that may otherwise be consciously unavailable to us. This may be one reason why journal writing and intimate communication with others, which are so often narrative processes, have such powerful organizing effects on the mind: They allow us to modulate our emotions and make sense of the world. Daniel Siegel