REGIONE EMILIA ROMAGNA PROVINCIA DI REGGIO EMILIA COMUNE DI MONTECCHIO EMILIA. RELAZIONE DI COMPATIBILITA IDRAULICA ANE 19 Strada Bassa
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- Nicolo Esposito
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1 REGIONE EMILIA ROMAGNA PROVINCIA DI REGGIO EMILIA COMUNE DI MONTECCHIO EMILIA RELAZIONE DI COMPATIBILITA IDRAULICA ANE 19 Strada Bassa Attuazione del Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni (PGRA) nel settore urbanistico Redazione di studio idraulico di dettaglio e relativa documentazione tecnica di supporto alla Variante al PSC-RUE. Allegato 2 alla ValSAT del RUE. Ufficio Tecnico Comunale arch. Edis Reggiani
2 Premessa Lo studio di compatibilità idraulica è stato redatto per l intervento relativo alla Variante PSC-RUE denominato ANE 19 in Strada Bassa nel Comune di Montecchio Emilia. La relazione è stata redatta in base a quanto previsto dalla D.G.R. 1300/2016 Prime disposizioni regionali concernenti l attuazione del Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni nel settore urbanistico, ai sensi dell art. 58 elaborato 7 (Norme di Attuazione) e dell art. 22 elaborato 5 (Norme di Attuazione) del progetto di variante al PAI e al PAI delta adottato dal comitato istituzionale Autorità di Bacino del fiume Po con deliberazione n. 5/2015. Il presente studio, finalizzato a supportare la variante in trattazione, si è posto l obiettivo di verificarne l attuabilità attraverso: - la verifica degli indirizzi e delle disposizioni normative derivanti dagli strumenti di pianificazione sovraordinata; - la definizione delle caratteristiche idrogeologiche ed idrauliche dell area; - la verifica delle condizioni allo stato di fatto delle reti di drenaggio a servizio dell area; - l individuazione delle soluzioni progettuali volte alla riduzione delle condizioni di vulnerabilità idraulica e idrogeologica dell area derivanti dalla realizzazione dell intervento. Quadro di riferimento programmatico Il presente paragrafo analizza gli elementi di criticità e vincolo di tipo idraulico ed idrogeologico, definiti dagli strumenti di pianificazione sovraordinata. Per quanto riguarda gli strumenti di pianificazione sovraordinata si sono presi in considerazione i seguenti piani: - Piano di Gestione Rischio Alluvioni del Distretto del PO - Autorità di Bacino del Fiume Po (PGRA); - Piano Stralcio Fasce Fluviali Autorità di Bacino del Fiume Po (PAI) e Progetto di Variante alle NA del PAI e del PAI Delta (adottata con Deliberazione n. 5/2015, nella seduta di Comitato Istituzionale del 17 dicembre 2015); - Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale Provincia di Reggio Emilia (PTCP); - PSC del Comune di Montecchio Emilia. Piano di Gestione Rischio Alluvioni del Distretto del PO (AdPo) In conformità agli artt. 7 e 8 della Direttiva 2007/60/CE, dell'art. 7 del D. Lgs. n. 49/2010, nonchè dell'art. 4 del D. Lgs. n. 219/2010, nella seduta di Comitato Istituzionale del 17 dicembre 2015, con deliberazione n. 4/2015, e stato adottato il Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni nel distretto del Po (PGRA), approvato nella seduta di Comitato Istituzionale del 3 marzo 2016, con deliberazione n.2/201.
3 Con riferimento alla Mappa della pericolosità e degli elementi potenzialmente esposti si evidenzia che l area in studio viene classificata nei seguenti scenari di pericolosità : Ambito di riferimento: reticolo naturale principale e secondario (cfr. Img. 1) L ambito non risulta interessato dalla perimetrazione delle aree di pericolosità idraulica. Ambito di riferimento: Reticolo secondario di pianura (cfr. Img. 2) P2 M (Alluvioni poco frequenti: tempo di ritorno tra 100 e 200 anni media probabilita); a tale scenario è associato una pericolosità media. Facendo riferimento alla Mappa del rischio potenziale le area in esame rientrano nei seguenti scenari di pericolosità: Ambito di riferimento: reticolo naturale principale e secondario (cfr. Img. 3) L ambito non risulta interessato dalla perimetrazione delle aree di pericolosità idraulica. Ambito di riferimento: reticolo secondario di pianura (cfr. Img. 4) L ambito è compreso in R1 rischio moderato o nullo. Img. 1 Estratto PGRA Mappa della pericolosità e degli elementi potenzialmente esposti Ambito territoriale: reticolo naturale principale e secondario
4 Img. 2 Estratto PGRA Mappa della pericolosità e degli elementi potenzialmente esposti Ambito territoriale: reticolo secondario di pianura
5 Img. 3 Estratto PGRA Mappa del rischio potenziale Ambito territoriale: reticolo idrografico principale e secondario Img. 4 Estratto PGRA Mappa del rischio potenziale Ambito territoriale: reticolo idrografico secondario di pianura
6 Piano Stralcio Fasce Fluviali (AdPo) Con riferimento alle perimetrazioni del PAI vigente, l area è esclusa dalla perimetrazione delle fascie fluviali. Nell ambito della redazione del PGRA e stata condotta una specifica attività volta a verificare le esigenze di aggiornamento degli strumenti di pianificazione di bacino vigenti (Piano per l Assetto Idrogeologico PAI e PAI Delta) allo scopo di armonizzarli con il Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni PGRA; al termine di tale attività, con Deliberazione n. 5/2015, nella seduta di Comitato Istituzionale del 17 dicembre 2015 e stato adottato il Progetto di Variante alle NA del PAI. Ai sensi dell Art. 57 delle NA del Progetto di Variante PAI, Gli elaborati cartografici rappresentati dalle Mappe della Pericolosità, mappe degli elementi esposti a rischio e Mappe del Rischio di alluvione., costituiscono integrazione al quadro conoscitivo del PAI. Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) della Provincia di Reggio Emilia Il PTCP della Provincia di Reggio Emilia, approvato con Deliberazione del Consiglio Provinciale n. 124 del 17/06/2010, affronta il tema della pericolosità e/o criticità idraulica nel quadro conoscitivo tavola 1 Carta del rischio idraulico, idrogeologico e sismico con riferimento in particolare alle fasce fluviali. L area in trattazione non risulta classificata. Con riferimento ai vincoli ambientali esistenti l area in esame rientra in Zona di protezione delle acque sotterranee nel territorio di pedecollina pianura ed in particolare nel Settore A: aree caratterizzate da ricarica della falda, generalmente a ridosso della pedecollina, idrogeologicamente identificabili come sistema monostrato, contenente una falda freatica in continuità con la superficie da cui riceve alimentazione per infiltrazione. Img.4 Estratto carta del rischio idraulico, idrogeologico e sismico
7 Img.5 Estratto carta delle tutele delle acque sotterranee e superficiali PSC Comune di Montecchio Emilia Il Comune di Montecchio Emilia è dotato di PSC approvato con Del. di C.C. 24 del 07/04/2014. Attualmente l area oggetto di variante è individuata in ambiti per nuovi insediamenti a prevalente destinazione residenziale (AM2) di cui all art. 43 delle N.T. Al contempo, lo stesso strumento urbanistico, come riportato nella Tavola 2 tutele paesistiche e ambientali nord, identifica l area in oggetto in zona di protezione delle acque sotterranee nel territorio di pedecollina pianura (art. 82 PTCP RE) Settore di ricarica A Img.6 Inquadramento dell area oggetto di variante nel PSC vigente carta Assetto del Territorio: ambiti e sistemi strutturali Tav. 1 sud
8 Img.7 Inquadramento dell area oggetto di variante nel PSC vigente Tavola 2 tutele paesistiche e ambientali nord Img.8 Inquadramento dell area con la proposta di variante
9 L area interessata dallo studio ricade nel comprensorio gestito dal Consorzio della Bonifica dell Emilia Centrale. Nel suo complesso risulta delimitato ad Est dal Fiume Secchia ed a Ovest da Torrente Enza per una superficie totale pari ad oltre tremila chilometri quadrati, distribuite tra le provincie di Reggio Emilia, Modena, Parma, Mantova e Massa Carrara. Esso gestisce territori di pianura quanto di montagna per un totale di oltre chilometri di canali, impianti di scolo e sollevamenti destinati all irrigazione delle campagne, nonché 12 invasi di espansione in area pianeggiante e 18 grandi invasi collinari. Inquadramento ambientale La Variante propone, a seguito dello stralcio dall ambito per nuovi insediamenti AM2 di un area avente una ST pari a mq 998, l inserimento sulla stessa di una Area di nuova previsione del PSC in ambiti consolidati (ANE n. 19) di ST pari a 998 mq e SU pari a 150 mq. L area di studio soggetta a nuova urbanizzazione è ubicata nella zona est del territorio comunale di Montecchio Emilia in adiacenza a Strada Bassa. Sull area è prevista la realizzazione di un intervento edilizio di natura residenziale. L area attualmente risulta sostanzialmente pianeggiante, degradante naturalmente verso Strada Bassa in direzione Nord-Nord Est. E delimitata a nord da Strada Bassa con cui c è mediamente una differenza di quota di circa 40 cm. Trovandoci in zona di campagna, in fase di urbanizzazione si prevederà di conservare un minimo di pendenza, tale da consentire un naturale deflusso delle acque meteoriche nei fossati e nella campagna circostante. Per quanto riguarda il reticolo secondario di pianura circostante rispetto all area di intervento, viene rilevata la presenza del Canale Demaniale D Enza ad una distanza di circa 380 metri in direzione nord gestito dall Ente Consorzio di Bonifica Emilia Centrale e di un fossato irriguo antistante il lotto gestito dal Consorzio Pozzoferrato Piazza.
10 Img.9 Inquadramento aereo generale dell area oggetto di studio Img.10 Inquadramento aereo dell area oggetto di studio Valutazione del rischio e della pericolosità idraulica In base a quanto appena descritto in merito al contesto morfologico nel quale si inserisce l area oggetto di variante, è dunque possibile avanzare ipotesi riguardanti le possibili criticità idrauliche
11 che possono emergere localmente in occasione di eventi meteorologici particolarmente intensi e diffusi che possono generare fenomeni di crisi del reticolo secondario di pianura. Tale scenario risulta rappresentativo di un fenomeno di precipitazione particolarmente diffusa realmente nell ambito dell intero bacino del Po e di durata pari a diversi giorni. Una criticità di questo tipo nasce dal raggiungimento delle massime capacità idrauliche di tutte le aste idrauliche principali e secondarie del reticolo secondario che, innalzando i livelli di tirante al loro interno, non consentono più il deflusso delle acque dalle campagne. Al fine di valutare le eventuali criticità idrauliche dovute al reticolo secondario e quindi il possibile rischio, nonché pericolosità idraulica dell area interessata dall intervento, sono stati effettuati degli approfondimenti al fine di individuare potenziali rischi di esondazione. Il PAI individua l area in trattazione nell ambito territoriale del reticolo secondario di pianura (RSP), costituito dai corsi d acqua secondari di pianura gestiti dai Consorzi di bonifica e irrigui nella medio-bassa pianura padana. La perimetrazione delle aree potenzialmente allagabili è stata effettuata con riferimento agli scenari di alluvione frequente (P3) e poco frequente (P2). L area oggetto dello studio ricade in una zona perimetrata a pericolosità (P2). Il metodo di individuazione delle aree potenzialmente allagabili è stato di tipo prevalentemente storico-inventariale e si è basato sugli effetti di eventi avvenuti generalmente negli ultimi anni, in quanto ritenuti maggiormente rappresentativi delle condizioni di pericolosità connesse con l attuale assetto del reticolo di bonifica e del territorio. A questa tipologia di aree si aggiungono limitate zone individuate mediante modelli idrologico-idraulici e aree delimitate sulla base del giudizio esperto degli enti gestori in relazione alla incapacità del reticolo a far fronte ad eventi di precipitazione caratterizzati da tempi di ritorno superiori a 50 anni. Le disposizioni regionali in materia riportano che le caratteristiche proprie del reticolo, nello scenario di alluvione poco frequente (P2), l inviluppo delle aree potenzialmente allagabili, coincidente con gran parte dei settori di pianura dei bacini idrografici, ha carattere indicativo e necessita di ulteriori approfondimenti di tipo conoscitivo; ne deriva che l estensione delle aree interessate da alluvioni rare (P1) è ricompresa, di fatto, nello scenario (P2). Nel caso specifico dell area oggetto di analisi, da informazioni assunte, non si ha conoscenza di eventi esondativi significativi dei fossati in adiacenza. Viste le considerazioni esposte nella presente relazione, unitamente alla conformazione del territorio circostante, nonché degli elementi antropici di progetto, non si attendono allagamenti significativi provocati dal reticolo secondario di pianura, parallelamente si può affermare che l intervento oggetto di variante non determina un aggravio sostanziale degli scenari di pericolosità e di rischio idraulico caratteristici del contesto territoriale esaminato. In ogni caso la progettazione esecutiva cercherà di assumere alcuni accorgimenti per mitigare ulteriormente potenziali rischi di alluvione locale.
12 Caratteristiche delle reti fognarie Nel rispetto delle normative comunali e sovracomunali vigenti, la gestione delle acque reflue e delle acque meteoriche dell area in esame prevederà la realizzazione di reti separate per la raccolta e lo smaltimento delle acque meteoriche di comparto e delle acque nere. In particolare: - le acque nere di scarico dall edificio andranno a confluire in un apposita rete, separata da quella di raccolta delle acque meteoriche, che andrà a confluire in un impianto di depurazione già presente e idoneo a recepire una ulteriore unità immobiliare; - le acque meteoriche verranno raccolte con una seconda rete di scarico e collettate in un corpo idrico adeguato; La rete di fognatura sarà studiata e progettata tenendo conto del contesto geomorfologico e idrologico dell ambito territoriale in cui si interviene, al fine di valutarne complessivamente le particolarità geografico ambientali. Proposta di mitigazione del rischio Per quanto riguarda gli aspetti legati al rischio idraulico, si osserva che il Piano per l Assetto Idrogeologico redatto dall Autorità di Bacino del Fiume Po, come già riportato in precedenza individua l area in esame in un ambito di pericolosità (P2, alluvione poco frequente). Gli approfondimenti idraulici condotti al fine del presente elaborato, evidenziano che l area interessata potrebbe rientrare nello scenario di alluvione rara (P1), in considerazione soprattutto delle differenza di quota altimetrica rispetto al fossato principale presente nella zona e alle caratteristiche idrauliche dello stesso. In ogni caso nel comparto in esame si eviterà la realizzazione di piani interrati o seminterrati; la quota minima del primo piano utile dell edificio sarà leggermente rialzato rispetto al piano di campagna al fine di evitare possibili danni in caso accumulo di acqua in caso di forti precipitazioni.
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