I PIANI COMUNALI DELLE ACQUE
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- Marcellina Federici
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1 I PIANI COMUNALI DELLE ACQUE STRUMENTI DI SICUREZZA IDRAULICA E OPPORTUNITÀ PER LA RIGENERAZIONE DEL TERRITORIO ROVIGO 13 giugno
2 Tema: Sicurezza idraulica del territorio comunale mediante: - regolamentazione della stesura dei progetti di gestione delle vie d'acqua di pioggia - programmazione delle opere necessarie a mettere in sicurezza idraulica il territorio comunale Piano delle acque 2
3 Il territorio dell ATO Polesine costituisce un ambito geografico molto complesso sotto il punto di vista della gestione delle acque considerando la presenza dei tratti terminali dei maggiori fiumi Nazionali, di un articolata rete di canali di bonifica a sollevamento meccanico e di aree poste a una quota inferiore rispetto al livello del mare. Il fenomeno dell urbanizzazione, proseguito per decenni con una Pianificazione inadeguata al contradditorio sviluppo verificatosi, ha causato effetti negativi su tale contesto idrografico, confermatosi estremamente fragile, come dimostrano gli eventi di numerosi ed estesi allagamenti e numerose esondazioni di fiumi e canali. 3
4 assieme a: Una forte azione di controllo dovranno costituire le azioni necessarie per evitare i danni maggiori legati agli eventi meteorici di particolare intensità. Ma soprattutto sarà necessario affermare una nuova cultura del governo dell acqua capace di ripristinare un rapporto virtuoso con questa risorsa. Pianificazione dell uso del territorio Manutenzione dei reticoli idrografici Opere idrauliche sostenibili 4
5 PRIMO OBIETTIVO : Studio di Fattibilità a supporto della pianificazione urbanistica in fase attuativa per individuare il quadro dei bisogni e delle esigenze in materia di gestione delle vie d'acqua al fine di identificare gli interventi necessari alla messa in sicurezza idraulica del territorio interessato, sulla base delle richieste/prescrizioni dei Consorzi di Bonifica e del Genio Civile regionale, contenute nei pareri riferiti ai nuovi strumenti strategici comunali (P.A.T.I.-P.A.T.). SECONDO OBIETTIVO : Costituisce strumento di organizzazione con riferimento alla gestione delle vie di acqua di pioggia e costituisce strumento programmatorio di esecuzione e manutenzione di opere pubbliche destinate a permettere il rientro dalle criticità idrauliche in essere nel territorio comunale. 5
6 Lo studio indica le caratteristiche: - funzionali, - tecniche, - gestionali - economico-finanziarie degli interventi da attuare e contiene l'analisi dello stato di fatto, dal punto di vista idraulico. 6
7 ATTORI: Piano delle acque Consiglio di Bacino : Finanziatore e Coordinatore ; - Comuni : Interlocutori e Beneficiari ; - Polesine Acque spa : Gestore delle reti fognarie anche per acque meteoriche e del SIT che verrà prodotto con lo studio; - Consorzi di Bonifica : Gestori della rete di scolo ricettrice; - Genio Civile Regionale : Ente competente su difesa del suolo.- 7
8 FASI DEL LAVORO Il PCA verrà predisposto attraverso: una fase conoscitiva, una fase progettuale. 8
9 FASI DEL LAVORO Nella fase conoscitiva vengono riassunte le informazioni di natura idrologica ed idrografica, relative alla rischiosità idraulica in essere. La fase conoscitiva organizza le informazioni acquisite sul sistema di condotte e scoli esistenti nei territori comunali e provvede alla caratterizzazione del comportamento del territorio in situazione di forte evento pluviometrico al variare del tempo di ritorno. 9
10 FASI DEL LAVORO La fase progettuale programma e specifica, a livello di progetto preliminare, i lavori destinati a portare a rientro le criticità idrauliche in essere sul territorio comunale. La fase progettuale verrà sviluppata tenendo conto che gli interventi definiti non devono trasferire o spostare verso territori di valle le eventuali problematiche di natura idraulica risolte. 10
11 11
12 UTILIZZO FONDO RESIDUI PER INVESTIMENTI PER OPERE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO: - IMPORTO PER EMERGENZE: ,00 - IMPORTO PER PIANO ACQUE COMUNALI 1^FASE: ,12 - IMPORTO PER OPERE ESTENSIONE SERVIZI: , ,63 12
13 - LINEE GUIDA PER LA STESURA DI PROGETTI PRELIMINARI DI GESTIONE DELLE VIE D'ACQUA DI PIOGGIA E DI PROGRAMMAZIONE DELLE OPERE NECESSARIE A METTERE IN SICUREZZA IDRAULICA IL TERRITORIO COMUNALE - SCHEMA DI PROTOCOLLO D'INTESA - BOZZA DELIBERAZIONE GIUNTA COMUNALE AVENTE AD OGGETTO: «APPROVAZIONE SCHEMA DI PROTOCOLLO DI INTESA PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO REGOLATORE DELLE ACQUE COMUNALE. 13
14 Con il protocollo di intesa le parti riconoscono: - Il Consiglio di Bacino Polesine quale Ente Coordinatore del progetto in quanto dotato di specifiche competenze e strutture tecnico-amministrative particolarmente esperte nella materia e finanziatore della spesa necessaria per la redazione dello studio. - Il Consorzio di Bonifica Ente dotato di specifiche competenze e strutture tecniche particolarmente esperte nella materia idraulica e già dotato di Piani Generali di Bonifica mette a disposizione per lo studio tutto il materiale in loro possesso ( studi idrologici, idraulici, cartografie, ecc. ) utili alla redazione del PCA e a integrare i dati topografici necessari per la predisposizione della modellistica matematica con rilievi in campo eseguiti con proprio personale; - Il Comune, beneficiario dello studio, che si impegna a mettere a disposizione tutto il materiale in possesso che potesse risultare utile ai fini dell espletamento dell incarico.- - Polesine Acque spa, gestore del SII, Ente dotato di specifiche competenze e strutture tecniche particolarmente esperte nella materia deli Servizio fognature e già dotato di un sviluppato ed organico SIT mette a disposizione per lo studio tutto il materiale in loro possesso utili alla redazione del PCA e a integrare i dati sulle reti di fognature miste e bianche necessari per la predisposizione della modellistica matematica con rilievi in campo eseguiti con proprio personale e alla integrazione del sistema cartografico anche con le cartografie previste dal PCA.- 14
15 Grazie per l attenzione Gianpaolo Milan 15
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