Direzione Direzione Agricoltura Caccia e Pesca Dip.to I Territorio e Programmazione

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1 PIANO FAUNISTICO- VENATORIO PROVINCIALE ASSESSORATO CACCIA E PESCA Direzione Direzione Agricoltura Caccia e Pesca Dip.to I Territorio e Programmazione

2 PROGETTO Direzione Direzione Agricoltura Caccia e Pesca Aspetti Faunistici Dott. Federico Merli, Dott.ssa Simona Pieri, Dott. Rocco Lopresti, Dott. Andrea Lenuzza, Massimo Taddei. Aspetti riguardanti al destinazione differenziata del territorio Dott. Rocco Lopresti, Dott. Federico Merli, Geom. Massimo Manzini, Dott. Andrea Lenuzza, Dott.ssa Simona Pieri, Dott.ssa Paola Dardi, Massimo Taddei, Geom. Raffaello Giovannini; Aspetti informatici e cartografici Riccardo Giaquinto, Chiara Lorenzini, Federico Merli, Paola Dardi, Andrea Lenuzza, Massimo Taddei Massimo Manzini, Rocco Lopresti; Aspetti ecologico-ambientali e paesaggistici Dott.ssa Simona Pieri Aspetti agricoli e forestali Dott.ssa Simona Pieri, Dott. Federico Merli, Dott. Rocco Lopresti, Dott. Gennaro Giliberti Aspetti relativi alla vigilanza ed al controllo Gli Agenti e gli Ufficiali del Corpo di Polizia Provinciale Contributi interni Massimo Mazzoni, Silvia Gasparri, Lucia Segnini, Alessandro Scarselli, Volfango Francia, Paolo La Conca, Luca Magnani, Riccardo Zingoni Paola Berti, Cristina Longhi, Simonetta Pappalardo Marco Casini, Fabio Del Soldato Francesca Materazzi, Daniele Baruzzi Contributi esterni Ambito Territoriale di Caccia Firenze 4 Ambito Territoriale di Caccia Firenze 5 La Regione Toscana Il Centro Ornitologico Toscano L Istututo Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Le Commissioni Tecniche ACATER Centrale ed Orientale Duccio Berzi per il Centro per lo studio e la documentazione del lupo Gli inanellatori scientifici Iacopo Corsi, Luigi Malfatti e Sauro Giannerini L Associazione Beccacciai d Italia Il Club del Colombaccio Contributi di tirocinanti universitari Martina Santoni per la Facoltà di Scienze Politiche corso di laurea magistrale Analisi e Politiche dello Sviluppo Locale e Regionale Lorenzo Nannelli, Eleonora Pippi e Martina Asquino per la Facoltà di Agraria Corso di laurea di 1 livello in Scienze Faunistiche

3 INDICE Origine dei dati, materiali e metodi 1) Analisi territoriale 1.1) Ripartizione della SAF 1.1.1) Origine dei dati 1.1.2) Considerazioni di carattere generale 1.1.3) Indirizzi generali di gestione e prescrizioni 2) Analisi dell utenza venatoria 2.1) Analisi 2.2) Conclusioni 3) Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) 3.1) Distribuzione territoriale degli Ambiti Territoriali di Caccia 3.2) Gestione finanziaria ed adempimenti degli ATC 4) Zone di Ripopolamento e Cattura 4.1) Analisi 4.1.1) Premessa 4.1.2) Il quadro generale 4.1.3) La presenza di specie in indirizzo 4.1.4) Le catture 4.1.5) Importanza delle ZRC per le specie non di indirizzo 4.1.6) I miglioramenti ambientali 4.1.7) I danni 4.1.8) Le attività gestionali e il volontariato 4.2) Proposte 4.2.1) Indicazioni sulle singole Zone di Ripopolamento e Cattura 4.3) Proposte di gestione 4.3.1) Gestione 4.3.2) Superfici e confini 4.3.3) Finanziamenti 4.3.4) Miglioramenti ambientali 4.3.5) Specie di indirizzo 4.3.6) Censimenti 4.3.7) Catture 4.3.8) Tutela della fauna in caso di decadenza di Z.R.C ) Valutazione della funzionalità ) Specie problematiche ) Prescrizioni 4.4) Schede singole ZRC 5) Zone di Protezione e Oasi di Protezione 5.1) Analisi dei dati delle Zone di Protezione e le Oasi di Protezione 5.1.1) Le Zone di Protezione 5.1.2) Le Oasi di Protezione 5.1.3) I danni nelle Zone di Protezione 5.2) Proposte di gestione per le Zone e le Oasi di Protezione 5.2.1) Indicazioni Generali sulla gestione delle Zone di Protezione e le Oasi di Protezione 5.2.2) Indicazione sui singoli Istituti 5.2.3) Criteri di affidamento in gestione delle Oasi di Protezione e delle Zone di Protezione

4 5.3) Il Padule di Fucecchio 5.3.1) Analisi 5.3.2) Proposte 6) Zone di Rispetto Venatorio 6.1) Analisi 6.2) Proposte di gestione per le Zone di Rispetto Venatorio 6.2.1) Considerazioni generali 6.2.2) Obiettivi gestionali e fondamentali prescrizioni tecniche 6.2.3) Modalità di gestione 6.2.4) Mezzi finanziari 6.2.5) Proposte per nuove istituzioni, trasformazioni, revoche 7) Altri divieti di caccia 7.1) Fondi chiusi e aree sottratte alla caccia programmata 8) Aziende Faunistico Venatorie 8.1) Analisi 8.1.1) Premessa 8.1.2) Il quadro generale 8.1.3) I permessi di caccia 8.1.4) Le immissioni 8.1.5) I carnieri 8.1.6) La presenza faunistica 8.1.7) Autorizzazioni AFV 8.1.8) Prescrizioni 8.2) Proposte per le singole AFV 8.2.1) Aziende Faunistico Venatorie Comprensorio ) Aziende Faunistico Venatorie Comprensorio 5 8.3) Schede singole AFV 9) Aziende Agrituristico Venatorie 9.1) Analisi 9.1.1) Dati generali delle A.A.V ) Autorizzazioni delle AATV 9.1.3) Prescrizioni 9.2) Proposte 9.2.1) Aziende Agrituristico Venatorie Comprensorio ) Aziende Agrituristico Venatorie Comprensorio 5 9.3) Schede singole AATV 10) Centri Privati di Riproduzione di Fauna Selvatica allo stato naturale 10.1) Analisi 10.2) Prescrizioni 10.3) Schede singoli CPRFS 11) Proposte e prescrizioni per l autorizzazione e la gestione delle aree addestramento cani 11.1) Introduzione 11.2) Tipologie ed autorizzazioni 11.3) Dimensioni 11.4) Immissione di selvaggina 11.5) Addestramento e allevamento su Cinghiale

5 11.6) Periodi ed orari di utilizzazione delle Aree Addestramento Cani 11.7) Regolamento di gestione 11.8) Accesso alle aree addestramento cani 11.9) Aree addestramento cani con abbattimento 11.10) Esercizio del controllo 11.11) Gare cinofile 11.12) Addestramento in Aziende Faunistico Venatorie e Agrituristico Venatorie 11.13) Aree addestramento per cani da seguita in recinto 11.14) Aree addestramento per cani da tana 11.15) Censimenti faunistici con uso del cane e catture 11.16) Vigilanza 11.17) Conferimenti 11.18) Attribuzione della responsabilità ai titolari di autorizzazione dei danni causati dalla fauna all agricoltura 11.19) Validità, modifica, decadenza e rinnovo dell autorizzazione di aree addestramento cani 12) Immissioni e prelievo venatorio 12.1) Analisi delle immissioni a scopo di ripopolamento ) Analisi generale ) Fagiano ) Starna ) Pernice rossa ) Lepre 12.2) Conclusioni e linee di gestione 12.3) Proposte 12.4) Prescrizioni 12.5) I carnieri 13) Status e linee di gestione per le principali specie selvatiche 13.1) Linee guida per la gestione faunistica ) Criteri generali ) Analisi storica e attuale ) Criteri e priorità per la fauna stanziale ) Criteri per gli ungulati ) Criteri per l avifauna migratoria 13.2) Cinghiale ) Analisi dei dati del periodo ) Dati generali ) Analisi del prelievo in area vocata ) Analisi dei dati riferiti alle squadre ) Analisi del prelievo in area non vocata ) Analisi del prelievo in attività di controllo ) Analisi dei danni alle produzioni agricole ) Sinistri stradali ) Programmazione di monitoraggio e gestione per il quadriennio sulla base del PRAF ) Definizione delle aree vocate e non vocate. Definizione delle densità e criteri di monitoraggio ) Modalità di caccia )Caccia al cinghiale in area vocata )Caccia al cinghiale in area non vocata )Caccia al cinghiale in AFV ) Attività di controllo )Metodi ecologici e di prevenzione dei danni e criteri generali per valutarne l efficacia )Principi generali e indirizzi per la redazione e la realizzazione dei piani di controllo )Criteri e indirizzi per la redazione di eventuali piani straordinari di gestione ai sensi dell art. 28 bis 13.3) Capriolo ) Analisi dei dati del periodo ) Distribuzione, consistenza, densità e struttura della popolazione ) Gestione venatoria con la caccia di selezione ) Danni alle colture ) Sinistri stradali ) Programmazione di monitoraggio e gestione del il quadriennio sulla base degli indirizzi del PRAF

6 ) Definizione delle zone vocate e delle zone non vocate, delle Unità di gestione omogenee per vocazionalità e dei valori massimi e minimi di Densità Obiettivo (nei limiti di quelli stabiliti dal PRAF) per Unità di Gestione ) Criteri per il monitoraggio e per la predisposizione dei piani di gestione annuale ) Attività di controllo )Metodi ecologici e di prevenzione danni fissati dall Istituto Superiore di Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA) e valutazione dell inefficacia )Valutazione dell efficacia dei metodi ecologici )Principi generali e indirizzi per la redazione dei piani di controllo con abbattimento e cattura )Criteri e indirizzi per la redazione di eventuali piani di straordinari di gestione ai sensi dell articolo 28 bis comma 7 L.R.3/ ) Daino ) Analisi ) Proposte di gestione venatoria ) Attività di controllo ) Metodi ecologici e di prevenzione danni fissati dall Istituto Superiore di Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA) e valutazione dell inefficacia ) Valutazione dell efficacia dei metodi ecologici ) Principi generali e indirizzi per la redazione e la realizzazione dei piani di controllo con abbattimento e cattura 13.5) Cervo ) Analisi ) Proposte ) Attività di controllo ) Metodi ecologici e di prevenzione danni fissati dall Istituto Superiore di Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA) e valutazione dell inefficacia ) Valutazione dell efficacia dei metodi ecologici ) Principi generali e indirizzi per la redazione e la realizzazione dei piani di controllo con abbattimento e cattura 13.6) Muflone ) Analisi ) Proposte 13.7) Fagiano ) Analisi ) Proposte ) Miglioramento della rete di ZRC nell ATC Firenze ) Mantenimento e miglioramento di alcune ZRC nei territori maggiormente vocati dell ATC Firenze ) Mantenimento e incremento della rete di ZRV nei territori a minor vocazione dell ATC Firenze ) AFV ) Aumento della conoscenza della specie ) Aumento dei dati sul prelievo venatorio e sua ottimizzazione 13.8) Lepre ) Analisi ) Proposte 13.9) Pernice rossa e starna 13.10) Coniglio selvatico ) Analisi ) Proposte ) Prescrizioni per le attività di controllo nel periodo di validità del Piano Faunistico Venatorio Provinciale )Metodi ecologici )Valutazione dell efficacia dei metodi ecologici )Motivazioni ed obbiettivi del piano di controllo )Modalità di controllo 13.11) Minilepre ) Analisi ) Proposte ) Prescrizioni per le attività di controllo nel periodo di validità del Piano Faunistico Venatorio Provinciale )Metodi ecologici )Valutazione dell efficacia dei metodi ecologici )Motivazioni ed obbiettivi del piano di controllo )Modalità di controllo 13.12) Nutria ) Analisi ) Prescrizioni per le attività di controllo nel periodo di validità del Piano Faunistico Venatorio Provinciale

7 )Metodi ecologici )Valutazione dell efficacia dei metodi ecologici )Motivazioni ed obbiettivi del piano di controllo )Modalità di controllo 13.13) Corvidi ) Status, trend e monitoraggio ) Attività di controllo )Risultati degli interventi di controllo ) Ghiandaia ) Prescrizioni per le attività di controllo nel periodo di validità del Piano Faunistico Venatorio Provinciale )Metodi ecologici )Valutazione dell efficacia dei metodi ecologici )Motivazioni ed obbiettivi del piano di controllo )Modalità di controllo 13.14) Storno ) Status, trend e monitoraggio ) I danni e l attività di controllo ) Proposte ) Prescrizioni per le attività di controllo nel periodo di validità del Piano Faunistico Venatorio Provinciale )Metodi ecologici )Valutazione dell efficacia dei metodi ecologici )Motivazioni ed obbiettivi del piano di controllo )Modalità di controllo 13.15) Piccione ) Analisi ) Linee di gestione ) Prescrizioni per le attività di controllo nel periodo di validità del Piano Faunistico Venatorio Provinciale )Metodi ecologici )Valutazione dell efficacia dei metodi ecologici )Motivazioni ed obbiettivi del piano di controllo )Modalità di controllo 13.16) Beccaccia ) Monitoraggio della specie ) Miglioramento dell attività venatoria 13.17) Turdidi ) Status, trend e monitoraggio ) Merlo ) Tordo bottaccio ) Tordo sassello ) Cesena ) Carnieri ) Proposte e prescrizioni 13.18) Allodola ) Miglioramento delle conoscenze e monitoraggio della specie ) Miglioramenti ambientali ) Miglioramento dell attività venatoria 13.19) Colombaccio ) Status, trend e monitoraggio ) Carnieri ) Proposte di gestione 13.20) Avifauna acquatica ) Anatidi )Status, trend e monitoraggio )Miglioramenti ambientali )Miglioramento dell attività venatoria ) Ardeidi e cicogna bianca ) Trampolieri ) Altre specie 13.21) Passeriformi non cacciabili ) Analisi delle attività di monitoraggio )Inanellamento scientifico )Censimento uccelli nidificanti 13.22) Cormorano

8 13.23) Tortora ) Status, trend e monitoraggio ) Proposte 13.24) Volpe ) Status, trend e monitoraggio ) Attività di controllo )Risultati degli interventi di controllo ) Proposte di gestione ) Prescrizioni per le attività di controllo nel periodo di validità del Piano Faunistico Venatorio Provinciale )Metodi ecologici )Valutazione dell efficacia dei metodi ecologici )Motivazioni ed obbiettivi del piano di controllo )Modalità di controllo 13.25) Lupo ) Presenza storica e attuale ) Il conflitto con il settore zzotecnico ) Status giuridico del lupo ) Interventi gestionali 14) Appostamenti fissi 14.1) Analisi 14.2) Prescrizioni 15) Danni da fauna selvatica 15.1) Introduzione 15.2) Analisi 15.3) Proposte 16) Miglioramenti ambientali 16.1) Analisi e considerazioni generali 16.2) Indirizzi 16.3) Competenze 17) Vigilanza 18) Soccorso fauna selvatica omeoterma 18.1) Norme di riferimento 18.2) Principi generali 18.3) Il Sistema di soccorso ) I soggetti coinvolti ) Fasi operative ) Priorità di intervento 19) Disposizioni transitorie in materia di governance 20) Indirizzi sui rifiuti derivanti dalla attivtà venatoria 21) Disposizioni finali e transitorie sui provvedimenti attuativi della precedente e della presente programmazione faunistico venatoria

9 ORIGINE DEI DATI, MATERIALI E METODI Il presente PFVP è basato su una capillare raccolta di dati di tipo faunistico (quantitativi e qualitativi) e territoriale. La Provincia di Firenze (Ufficio Caccia e Corpo di Polizia Provinciale) e i due ATC nel corso degli anni hanno creato una serie di banche dati, sia di tipo amministrativo che semplicemente faunistico e venatorio. Gli archivi di tipo amministrativo (cacciatori, appostamenti fissi, abilitazioni ecc.) sono legati a specifici atti amministrativi prescritti dalla normativa in materia di caccia; quelli di tipo faunistico sono costruiti per assolvere alle necessità gestionali delle varie specie di fauna e per avere conoscenze il più possibile approfondite sullo status delle varie specie o gruppi di specie (censimenti, carnieri ecc.). Alcuni archivi infine hanno una doppia valenza: derivano da dati e informazioni previste dalla legge che però rivestono una particolare importanza anche per la gestione della fauna (ad es. dati delle AFV). Altri archivi sono basati su lavori tecnici di altri enti (ad es. Commissione Tecnica ACATER, il Centro Ornitologico Toscano, la Regione Toscana, il Centro Nazionale Inanellamento, l IWRB) o di tecnici faunistici incaricati di singoli progetti di monitoraggio. Nel corso degli anni una delle caratteristiche che si è cercato di mantenere strettamente è l omogeneità e la standardizzazione del dato: permangono tuttora alcune incongruità che dovranno essere eliminate nel corso del nuovo PFVP. Anche la preparazione del volontariato e dei tecnici deve essere piuttosto uniforme, aspetto che quasi sempre è curato dagli stessi enti e organizzazioni, o dalla stessa Università, mediante corsi, abilitazioni ecc. Per quanto riguarda i censimenti, pur essendo materia estremamente complessa ed in continua evoluzione, si è cercato nel corso degli anni di utilizzare metodi di rilevazione ampiamente testati e valicati scientificamente a livello generale; nonostante ciò anche in questo caso restano da risolvere numerosi problemi tecnici. I dati ed i grafici presenti nel piano non sono validati statisticamente: è noto che la validazione di una elaborazione statistica deve passare attraverso test di significatività, che per motivi di spazio e di tempo e per l enorme mole di dati e di argomenti presenti nel PFVP, non è possibile perseguire. Anche le carte di distribuzione delle singole specie sono realizzate sulla base di dati statisticamente non significativi ma comunque altamente rappresentativi della presenza della specie e pertanto esemplificativi e aderenti alla situazione reale. Per la predisposizione degli indirizzi del PFVP sono stati utilizzati, come fonti tecniche fondamentali, i molteplici pareri dell ISPRA che nel tempo sono stati prodotti su richiesta della Provincia di Firenze o della Regione Toscana.

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