Io e Chi? Invochiamo lo Spirito. Incontro delle famiglie dei cresimandi gennaio 2019

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1 Io e Chi? Invochiamo lo Spirito Incontro delle famiglie dei cresimandi gennaio 2019

2 Invochiamo lo Spirito Spirito di Dio, che agli inizi della creazione ti libravi sugli abissi dell universo e trasformavi in sorriso di bellezza il grande sbadiglio delle cose, scendi ancora sulla terra e donale il brivido dei cominciamenti. Questo mondo che invecchia, sfioralo con l ala della tua gloria. Dissipa le sue rughe. Fascia le ferite che l egoismo sfrenato degli uomini ha tracciato sulla sua pelle.

3 Invochiamo lo Spirito Mitiga con l olio della tenerezza le arsure della sua crosta. Restituiscigli il manto dell antico splendore, che le nostre violenze gli hanno strappato, e riversa sulle sue carni inaridite anfore di profumi.

4 Invochiamo lo Spirito Permea tutte le cose, e possiedine il cuore. Facci percepire la tua dolente presenza nel gemito delle foreste divelte, nell urlo dei mari inquinati, nel pianto dei torrenti inariditi, nella viscida desolazione delle spiagge di bitume.

5 Invochiamo lo Spirito Restituiscici al gaudio dei primordi. Riversati senza misura su tutte le nostre afflizioni. Librati ancora sul nostro vecchio mondo in pericolo. E il deserto, finalmente, ridiventerà giardino, e nel giardino fiorirà l albero della giustizia, e frutto della giustizia sarà la pace.

6 Il nostro percorso Io,chi? ---> Eccomi Io e chi? ---> Invocazione dello Spirito Io con chi? ---> La Chiesa, esperienza di Comunione Io per chi? ---> Segno di Pace per il Mondo Quattro tappe ispirate ai gesti della liturgia della Cresima

7 Io e Chi? Invochiamo lo Spirito Incontro delle famiglie dei cresimandi gennaio 2019

8 Prendiamo Posizione Lavoro a gruppi

9 La Parola si fa vita La guarigione del cieco di Betzaida Mt 8,22-26

10 Dal Vangelo di Marco 22 Giunsero a Betsàida, e gli condussero un cieco, pregandolo di toccarlo. 23 Allora prese il cieco per mano, lo condusse fuori dal villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: "Vedi qualcosa?". 24 Quello, alzando gli occhi, diceva: "Vedo la gente, perché vedo come degli alberi che camminano". 25 Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente, fu guarito e da lontano vedeva distintamente ogni cosa. 26 E lo rimandò a casa sua dicendo: "Non entrare nemmeno nel villaggio".

11 Tutto in un immagine Michelangelo, I prigionieri o Schiavi I non finiti Firenze

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13 Parole e Sguardi Michelangelo Buonarroti, pittore, architetto, poeta e scultore, intuì come la scultura, più di qualsiasi altra forma artistica, abbia la capacità di restituire visivamente una intensa tensione emotiva tramite la materia senza alterare la forza poetica. Michelangelo considerava la scultura come l arte del togliere per svelare tutto ciò che nella materia, la pietra, già di per sé vi è contenuto.

14 Il Non-Finito potremmo definirlo come la condizione interiore, la presa di coscienza destinata a svilupparsi nella mente dell artista man mano che il suo pensiero matura in consapevolezza su quanto l esperienza umana sia frammentaria, abbia un termine. Un percorso concettuale seppur irripetibile nel quale sia impossibile indicare un punto di arrivo preciso. Dentro ai blocchi di marmo Michelangelo sente la vita e quindi la morte.

15 Dal testo biblico: Il contesto. Il lento cammino della fede. Dalla Moltiplicazione dei pani alla Professione di Fede di Pietro. Una storia piena di incomprensioni. I Farisei chiedono segni, i discepoli si preoccupano del pane. [Lo Spirito non ama le apparenze ma la vita vera]

16 Dal testo biblico: Saper vedere l effetto del cambiamento. Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato. Gv 1,18 Il cieco di Betzaida. Immagine della condizione delle persone che hanno già incontrato Gesù ma non l hanno capito. Fuori dal villaggio. Esperienza personale, intima, lontana dalla folla. [Lo Spirito è nell incontro con la realtà]

17 Dal testo biblico: La saliva sugli occhi. Incontro fatto di concretezza, non c è nessuna magia o spiritualismo. Impose le mani. Gesto della liturgia. Un segno che traduce la Parola di Dio e rimanda alla vita. [Lo Spirito si invoca nella preghiera, la preghiera si fa azione]

18 Dal testo biblico: Un miracolo in due tempi. Capire le persone e riallacciare rapporti chiede tempo e insistenza. Il vero scopo del segno. Rimandato a casa. Relazioni vere, non confusione tra la folla. E fede vera sono se il mistero della relazione con Dio riaccende relazioni tra gli uomini. Ma non a caso. [Lo Spirito apre relazioni. E l identità di Dio]

19 E noi dove siamo?

20 Diciamolo per noi Dare senso alle cose oppure massimizzare le prestazioni? Cerchiamo l apparenza, il successo, la comodità, di essere come tutti o siamo realmente coinvolti in una vita con Dio? L invocazione dello Spirito è parte della nostra preghiera?

21 Per fare sintesi Invocare lo Spirito: chiedere a Dio di affrontare il mondo con lui e come lo farebbe lui. Un dono, tanti doni: la presenza di Dio accompagna la vita in ogni suo aspetto. Preghiera e azione: indissolubilmente legate. Una illumina l altra. Si vede dall effetto: La verità della fede si misura nella qualità delle relazioni.

22 Per continuare il cammino Un piccolo strumento perché la Parola diventi vita e la riflessione ci accompagni fino al prossimo incontro.