DESCRIZIONE DELL AREA D INTERVENTO
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- Raffaella Forte
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2 DESCRIZIONE DELL AREA D INTERVENTO Il presente Piano di Lottizzazione, denominato PA 2, come identificato dal P.G.T., è situato sul territorio del Comune di Cisliano ai margini dell abitato e al confine con il Parco Agricolo Sud Milano. I terreni, oggetto del Piano, risultano confinati a Nord-Ovest da altro Piano di Lottizzazione (PA 1), a Nord-Est da Parco agricolo Sud Milano, a Sud-Est dalla via per Cusago, e a Sud-Ovest dalla via Petrarca, strada già urbanizzata e di distribuzione per una zona residenziale già edificata. L'urbanizzato che affaccia su via Petrarca ed è prospiciente all'intervento proposto, di recente edificazione residenziale (2006), è costituito da 8 fabbricati di due piani fuori terra abitabili oltre al piano terra, destinato principalmente a box e cantine. L accesso all area interessata dal Piano avviene percorrendo l attuale via Petrarca, strada che sarà oggetto di lavori in fase di esecuzione del Piano stesso, in modo da poter garantire gli allacciamenti necessari. I terreni oggetto d intervento risultano classificati nel P.G.T. vigente in zona PA 2, come evidenziato nell elaborato grafico Tav. 1 IL PROGETTO L intervento prevede l urbanizzazione di un area privata attualmente inedificata. Il piano attuativo prevede la realizzazione di diverse tipologie edilizie e precisamente verranno realizzate n 6 villette disposte su due piani, una villetta plurifamiliare di due piani composta da 4 unità abitative e una villa unifamiliare disposta su piano unico. Tutte le unità sono dotate di box a quota stradale. Nell'ambito del piano attuativo si prevede la possibilità di modificare le tipologie nel rispetto delle caratteristiche morfologiche e degli indici di piano attuativo, all'interno del perimetro di galleggiamento individuato nelle tavole di piano attuativo. Le tipologie presentate richiamano le attuali costruzioni limitrofe, come quelle che si affacciano sulla stessa via Petrarca. Le altezze degli edifici si rapportano a quelle esistenti, non superando mai i due piani fuori terra. Il rispetto dell altezza massima di 8,50 m. prevista permette la realizzazione di edifici che si rapportano in equilibrio con la natura e il costruito, risultando così di limitato impatto ambientale.
3 All interno del piano attuativo, come da prescrizione del P.G.T. è prevista un area in cessione in cui verrà realizzato un percorso vita ad utilizzo della comunità comunale. Tale percorso (a 6 stazioni) si integrerà in modo armonico con il contesto confinante. Obbiettivo di primaria importanza nella stesura del Piano è il rispetto per la l ambiente circostante, che sembra non arrestarsi di fronte all edificato, ma piuttosto integrarlo e completarlo. Una accorta piantumazione a filari con essenze autoctone, indicate sia sulle tavole di progetto che nelle allegate schede, lungo il percorso vita di progetto consente lo stendersi ritmato dello sguardo su elementi che non formano barriera, ma costituiscono continuità per l ambiente. Queste caratteristiche e la modesta dimensione del Piano consentono un contatto senza soluzione di continuità con il verde non antropizzato circostante, ed è così che architettura e natura, ognuno con il proprio contributo, concorrono alla definizione di un ambiente altamente stimolante in cui necessità materiali quotidiane ed esigenze dello spirito coesistono liberamente. CARATTERISTITICHE TIPOLOGICHE E MORFOLOGICHE DEGLI EDIFICI Nella redazione dei progetti dei singoli edifici dovranno essere rispettate le seguenti indicazioni, che costituiscono la linea guida per il mantenimento di una omogeneità morfologica, pur nel rispetto della libertà del singolo progettista. Materiali di facciata Le facciate potranno essere rivestite con mattoni a vista o intonacate, sia per la loro interezza, che per singole parti. L intonaco dovrà essere tinteggiato o colorato nei colori delle terre. I serramenti o gli oscuranti devono essere uniformi per ogni singola costruzione e possono essere in legno, mordenzato o protetto con smalto, o in alluminio verniciato. Le chiusure delle autorimesse sono da prevedersi in legno, mordenzato o verniciato con smalto, oppure in ferro o alluminio verniciati. Nell ambito del singolo edificio, anche se formato da unità a schiera, è obbligatoria l uniformità delle chiusure, nel rivestimento e nel colore. Coperture
4 Il manto di copertura può essere realizzato con tegole (coppi a canale, tegole portoghesi, romane, olandesine), sia in cotto che in cemento colorato, nei colori delle terre. La pendenza massima consentita è pari al 45%. Le parti con copertura piana possono essere prive di gronda. Per le opere di lattoneria è ammesso l uso di rame o alluminio verniciato o elettrocolore. Davanzali, soglie, copertine ed elementi di finitura Sono ammessi i seguenti materiali: pietra naturale (omogenea con altri elementi lapidei), mattoni a vista o elementi in cotto (solo per edifici con altri particolari in mattone a vista), rame, cemento prefabbricato. Scale e parapetti in genere Le scale esterne sono sempre ammesse e devono essere dotate di copertura. I parapetti ciechi possono essere realizzati con tutti i materiali ammessi per le facciate. Sono consentiti anche i parapetti in ferro zincato e verniciato; dello stesso materiale devono essere realizzate le protezioni delle eventuali aperture nei parapetti ciechi. Recinzioni Le recinzioni non devono superare l altezza di mt. 2 e non possono avere uno zoccolo in calcestruzzo o altro di altezza superiore a cm. 50. L uso del mattone a vista è consentito solo per edifici con elementi in mattone a vista. Per cancelli carrai e pedonali si devono avere nel disegno, nel materiale e nel colore le stesse caratteristiche della recinzione, con l uso di legno o materiale metallico. E ammessa la realizzazione di una pensilina sopra il cancelletto pedonale con copertura a falda o piana, con tutti i materiali consentiti per le facciate e per la zoccolatura. Nell ambito della medesima recinzione, tutti gli accessi, pedonali e carrai, devono avere la medesima tipologia. Colori. I colori utilizzabili per tutte le opere murarie sono quelli delle terre. Per serramenti, oscuranti, lattoneria, recinzioni e parapetti sono ammessi il bianco, il grigio nelle sue varie tonalità, il marrone ed il verde.
5 NORME TECNICHE DI PIANO Le presenti norme tecniche si riferiscono specificatamente al Piano attuativo n. 2 ed integrano e completano le norme tecniche d attuazione di PGT e di Regolamento Edilizio nel rispetto delle stesse. Altezza L altezza massima degli edifici del Piano di Lottizzazione è determinata in m. 8,50, così come determinato dalle NTA di PGT. Superficie drenante La superficie drenante minima di progetto viene valutata nella misura del 30% della superficie territoriale sull intero comparto. Volume urbanistico Il volume urbanistico è valutato in ragione di 2940,00 mc, con un indice territoriale pari a 0,5 mc/mq In base alle NTA del PGT viene prevista un bonus volumetrico del 5% per gli edifici realizzati in classe energetica A e un bonus volumetrico del 5% per interventi che prevedano il recupero delle acque piovane. CONCLUSIONI Dalle tavole di progetto, dai dati esposti nella presente relazione e dagli obblighi assunti con la Convenzione, si evince che il Piano è conforme agli strumenti urbanistici e alle norme e regolamenti. In sede di esecuzione potranno essere apportate, senza necessità di preventiva variante al Piano di Lottizzazione, modificazioni planovolumetriche che non incidano sul dimensionamento globale degli insediamenti e non diminuiscano la dotazione di aree per servizi pubblici o di uso pubblico.
6 allegato VEGETAZIONE
7 ALBERI Essenze spontanee ed acclimatate presenti nell area della pianura lombarda e potenzialmente inseribili nell ambito del P.L. Acer campestre Acero campestre Acer monspessulanum Acero minore Acer platanoides Acero riccio Acer pseudoplantanus Acero di monte Aesculus hippocastanum Ippocastano Albizzia julibrissin Acacia di Costantinopoli Alnus glutinosa Ontano nero Carpinus betulus Carpino Celtis australis Bagolaro Diospyros kaki Caco Fraxinus excelsior Frassino Fraxinus ornus Orniello Ficus carica s. Fico Ostrya carpinifolia Carpino nero Malus sylvestris Melo selvatico Mespilus germanica Nespolo Morus alba Gelso Morus nigra Moro Platanus acerifolia Platano Populus alba Pioppo bianco Populos nigra italica Pioppo cipressino Populus canescens Pioppo grigio Prunus avium Ciliegio selvatico Prunus mahaleb Ciliegio canino Prunus padus Pado Pyrus piraster Perastro Quercus petraea Rovere Quercus pubescens Roverella Quercus robur Farnia Salix alba Salice bianco Salix caprea Salicone Salix elaeagnos Salice di ripa Salix fragilis Salice fragile Salix triandra Salice da ceste Salix cinerea Salice grigio Sorbus aucuparia Sorbo degli uccellatori Sorbus domestica Sorbo Ulmus glabra Olmo montano Ulmus campestris Olmo campestre Tilia cordata Tiglio Juglans regia Noce
8 ARBUSTI Essenze spontanee ed acclimatate inseribili nell ambiente locale. Amelanchier ovalis Berberis vulgaris Buxus sempervirens Calluna vulgaris Clematis alpina Clematis vitalba Colutea arborescens Cornus mas Cornus sanguinea Coronilla emerus Corylus avellana Cotinus coggygria Cotoneaster tomentosa Crataegus monogyna Daphne mezereum Evonymus europaea Frangula alnus Genista radiata Hippophae rhamnoides Ilex aquifolium Ligustrum vulgare Lonicera caprifolium Lonicera xylosteum Paliurus spina Christi Phillyrea media Prunus cerasus Prunus spinosa Rhamnus alaternus Rhamnus cathartica Rhamnus frangula Rosa canina Ruscus aculeatus Ruta graveolens Sambucus nigra Sorbus torminalis Viburnum opulus Wistaria Pero corvino Crespino Bosso Brugo Vitalbino dei sassi Clematide Colutea Corniolo Sanguinello Emero Nocciolo Scotano Cotognastro Biancospino comune Fior di stecco Berretto da prete Fusaggine Frangola comune Ginestrino Olivello spinoso Agrifolio Ligustro Madreselva Gisilostio Marruca Fillirea Lauro ceraso Prugnolo Illatro Spino cervino Frangola Rosa selvatica Pungitopo Ruta Sambuco nero Ciavardello Pallone di maggio Glicine
9 PIANO FINANZIARIO
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GRUPPO A Specie a lento accrescimento e di rilevante interesse ecologico e storico testimoniale.
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