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1 Università degli Studi di Siena Nucleo di valutazione di Ateneo All. 1 Alcune riflessioni sul Presidio e sul Nucleo di valutazione L art. 3 del Decreto Ministeriale 544/2007 (Definizione dei requisiti dei corsi di laurea e di laurea magistrale) stabilisce che le Università devono assicurare ai corsi di studio attivati ogni anno adeguati livelli di qualità, efficienza ed efficacia, livelli che devono essere verificati dal Nucleo di valutazione di Ateneo in base ad indicatori definiti dal Comitato Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario (CNVSU). Tra gli indicatori di efficienza figura il fatto che le Università adottino un sistema di qualità attraverso la costituzione di un Presidio, volto ad assicurare la qualità dei processi formativi, riconosciuto dal CNVSU in allegato sono riportati l art. 3 e gli allegati A e D del Decreto. Alle considerazioni che possono essere fatte su quale sia la struttura organizzativa sia a livello di Ateneo che di Facoltà che di Corso di Laurea più consona per attivare un tale tipo di struttura organizzativa, è opportuno premettere alcuni elementi di riflessione: dalla lettura della Legge si ricava in modo abbastanza chiaro che il ruolo che si intende assegnare al NdV e quello che si può intravedere essere previsto per il cosiddetto Presidio sono diversi: al NdV sono in modo esplicito assegnati in ogni punto del decreto anche e soprattutto al di fuori dell art. 3 ruoli prevalentemente se non esclusivamente di verifica e valutazione, di massima ex post, mentre l adozione di un Presidio è quanto necessario ad assicurare la qualità dei processi formativi. Quindi il Presidio dovrebbe essere una funzione, una struttura organizzativa atta a garantire una qualità dell offerta formativa rispondente alle esigenze delle parti interessate attraverso un adeguato Sistema Qualità 1, mentre al NdV spetta il compito di verificarne la rispondenza ai requisiti delle PI (esigenze espresse, implicite o cogenti); una struttura di verifica quale il Nucleo dovrebbe essere tale da godere di una sufficiente capacità di indipendenza di giudizio, quindi esterna non necessariamente all Ateneo ma certamente alle responsabilità decisionali ed esecutive sia a livello di Ateneo che di Facoltà che di CdS; il Presidio deve essere costituito, gestito, da persone che sono responsabili delle attività, perché la qualità la fa il cuoco ovvero il docente, il tecnico, l amministratore, lo studente che vive nei processi. In una visione moderna, una gestione ottimale della qualità viene raggiunta attraverso processi i cui risultati, per essere rispondenti ai requisiti necessitano non solo di misure finali ma soprattutto di azioni preventive e pianificate di progettazione e di controlli in itinere eseguiti, in una visione più diagnostica e di regolazione che ispettiva, da chi partecipa ai processi, siano essi i docenti o gli studenti; 1 Sistema Qualità, definizione ISO 9000: Sistema di gestione (insieme di elementi correlati o interagenti) per guidare e tenere sotto controllo un organizzazione con riferimento alla qualità. Un sistema di gestione di un organizzazione può includere sistemi di gestione differenti, quali un sistema di gestione per la qualità, un sistema di gestione finanziaria o un sistema di gestione ambientale.

2 usando nell Allegato il termine Sistema Qualità il legislatore fa presumere un impostazione ISO 9000 e quindi i riferimenti normativi per lo sviluppo di un tale Sistema sono l ISO 9001 e più in particolare la guida appositamente predisposta per l Università da un Gruppo di lavoro (sostanzialmente guidato dai proff. Mirandola e Squarzoni) sulla base del Modello CRUI Campus; di tutta la sperimentazione Campus vi sono alcuni aspetti positivi che hanno fatto scuola e che andrebbero recuperati: o il Modello CRUI di riferimento per il miglioramento tramite un azione ricorrente di autovalutazione interna. Il Modello vecchio potrebbe essere ripreso integrandolo con tutte le prescrizioni e gli indicatori che oggi si vanno delineando. L approccio dell autovalutazione non è esattamente coincidente, ma è compatibile con un approccio ISO, anche nell ipotesi di un maggiore avvicinamento del Modello CRUI all ISO 9001, specialmente se questo è associato ad un attività di valutazione esterna finalizzata anche alla Certificazione; o l organizzazione didattica che poteva consentire un efficace applicazione del Modello prevedeva l esistenza di strutture di supporto ai Corsi di Studio, guidate da un Coordinatore o Manager Didattico, decentrate presso i Corsi di Studio stessi o presso le Facoltà, inquadrate e dirette da un Prorettore o altra figura equivalente, di solito responsabile a livello di Ateneo di tutta l attività didattica; o un efficace applicazione di un tale approccio richiede tuttavia un notevole impegno di risorse sia in termini di persone (a Pisa, ad esempio, dove è stato sperimentato appieno tale approccio i Manager Didattici erano circa 50) che di mezzi e di attività di addestramento; la spada di Damocle della fantomatica Agenzia e la totale assenza di linee di indirizzo del CNVSU, che tra l altro, nell attuale quadro legislativo resta l unica struttura centrale di guida e indirizzo (nell allegato A è scritto che l adozione del previsto Presidio deve essere riconosciuta dal CNVSU), di fatto potrebbero vanificare una qualsiasi azione di sviluppo autonoma degli Atenei. Tutto quanto considerato, i punti essenziali per una linea guida atta a delineare una possibile soluzione potrebbero essere: il NdV rimane quello previsto dallo Statuto dell Ateneo; sostanzialmente il Nucleo lavora in un ottica di valutazione, in linea di massima ex-post, rendendo note preventivamente le sue modalità di intervento, nonché comunicando, argomento per argomento, quali documenti e contenuti ritenga imprescindibili. Ciò al fine di creare la base per verifiche puntuali e valutazioni positive; il Presidio è una struttura organizzativa che si sviluppa a vari livelli con una dipendenza funzionale fra le varie unità: i Presidi Operativi sono costituiti a livello di Facoltà e sono coordinati, ovvero dipendono funzionalmente, da un Distretto Centrale costituito a livello di Ateneo; il Presidio Operativo di Facoltà è una struttura presieduta dal Preside, ha un Responsabile Qualità che può essere un docente o, ove esistente, il Manager Didattico, ha un Comitato di Riesame costituito da tutti i Presidenti dei Comitati per la Didattica e ove presenti i Presidenti delle Giunte per la Didattica, da uno studente tra gli eletti del CdS e può avvalersi di commissioni di lavoro in cui possono essere rappresentate le varie PI;

3 il Presidio di Ateneo è presieduto da un prorettore ed è costituito da tutti i Presidi, o un loro delegato, dal Coordinatore dell Osservatorio per la didattica, da uno studente per Facoltà e da altri rappresentanti delle PI; il Modello di riferimento, le procedure eventuali di autovalutazione, accreditamento o certificazione sono scelte dal Presidio di Ateneo, tenuto conto delle direttive del CNVSU o dell Agenzia; tutti i risultati delle attività di Riesame e/o di autovalutazione sono pubblici; il Presidio ha la responsabilità di verificare ex-ante l applicazione dei criteri ministeriali stabiliti dal DM 544/07 (allegato A: Indicatori di efficienza ed efficacia, allegato D: Requisiti qualificanti).

4 Decreto Ministeriale 31 ottobre 2007 prot. n. 544/2007 Definizione dei requisiti dei corsi di laurea e di laurea magistrale afferenti alle classi ridefinite con i DD.MM. 16 marzo 2007, delle condizioni e criteri per il loro inserimento nella Banca dati dell'offerta formativa e dei requisiti qualificanti per i corsi di studio attivati sia per le classi di cui al D.M. 3 novembre 1999, n. 509 e sia per le classi di cui al D.M. 22 ottobre 2004, n. 270 Art. 3 (I requisiti per la assicurazione della qualità) 1. Le Università predispongono annualmente la propria offerta formativa assicurando livelli di qualità, efficienza ed efficacia dei corsi di studio. 2. Per i fini di cui al comma 1, i Nuclei di valutazione procedono alla verifica della sussistenza dei predetti livelli di qualità, utilizzando gli indicatori definiti, sulla base di quanto indicato nel doc. 7/07 del CNVSU, nell'allegato A al presente decreto, che costituisce parte integrante dello stesso. Allegato A (v. art. 3) In relazione a quanto previsto all art. 3 del presente decreto, ai fini della verifica del possesso dei requisiti che assicurano alle Università livelli di qualità, efficienza ed efficacia dei corsi di studio, si fa riferimento agli indicatori appresso indicati. Indicatori di efficienza: l efficienza nell utilizzo del personale docente, valutando l impegno medio annuo effettivo per docente e il numero medio annuo di crediti acquisiti per studente; l efficienza in termini di numero di studenti iscritti e frequentanti il corso di studio, secondo quanto indicato all art. 6; il sistema qualità, attraverso l adozione di un presidio d Ateneo, volto ad assicurare la qualità dei processi formativi, riconosciuto dal CNVSU; la regolarità dei percorsi formativi, misurata, con riferimento a corsi di studio omogenei, attraverso il tasso di abbandono tra primo e secondo anno, il numero medio annuo di crediti acquisiti per studente e la percentuale annua di laureati nei tempi previsti dal corso di studio. Indicatori di efficacia: gli strumenti di verifica della preparazione ai fini degli accessi ai corsi di studio, ai sensi dell art. 6, commi 1 e 2, del D.M. 22 ottobre 2004, n. 270; il livello di soddisfazione degli studenti nei riguardi dei singoli insegnamenti, ai sensi dell art. 1, comma 2, della legge 19 ottobre 1999, n. 370; il livello di soddisfazione dei laureandi sul corso di studio, secondo le modalità indicate nel doc. 3/04 del CNVSU; la percentuale di impiego dopo il conseguimento del titolo, attraverso il rapporto tra occupati e laureati a 1, 3 e 5 anni.

5 Allegato D (v. art. 11) In relazione a quanto previsto dall art. 11 del presente decreto, viene definito in possesso dei requisiti qualificanti il corso di studio - attivato dall Ateneo (nelle classi individuate sia ai sensi del D.M. n. 509/1999 sia ai sensi del D.M. n. 270/2004), - che soddisfa almeno 5 dei 7 requisiti di seguito indicati: 1. il numero medio di CFU acquisiti nell anno di riferimento da ciascuno studente (6) è superiore al valore mediano nazionale dei corsi della stessa classe; 2. la percentuale di insegnamenti coperti con docenza di ruolo, espressa dai relativi CFU acquisibili dagli studenti è superiore al valore mediano nazionale relativo ai raggruppamenti di facoltà definiti in relazione a quanto previsto dal Sub. Allegato A.2.) del D.M. n. 362/2007; 3. la percentuale degli insegnamenti in cui viene rilevato il parere degli studenti è superiore al valore mediano nazionale, relativo ai raggruppamenti di facoltà definiti in relazione a quanto previsto dal Sub. Allegato A.2.) del D.M. n. 362/2007; 4. sono state previste procedure per la verifica dei requisiti richiesti per l'ammissione degli studenti ai corsi di studio, ai sensi dell art. 6, commi 1 e 2, del D.M. 22 ottobre 2004, n. 270 e sono state predisposte attività formative propedeutiche e di recupero per eventuali obblighi formativi; 5. è previsto un sistema di valutazione della qualità delle attività svolte, diverso dalla sola raccolta delle opinioni degli studenti frequentanti; 6. sono state predisposte specifiche modalità organizzative della didattica per studenti iscritti part-time, in quanto impegnati in attività lavorative; 7. è disponibile almeno un tutor per ogni 30 studenti immatricolati (6) ai corsi dei gruppi A e B dell allegato B, un tutor per ogni 60 studenti immatricolati negli altri gruppi, di cui alle tabelle 8, 9 e 10. Inoltre, è necessario che: - per i corsi di laurea, il rapporto tra docenti equivalenti (7) e il totale dei docenti di ruolo impegnati negli insegnamenti attivati negli stessi sia non inferiore a 0,8; - per i corsi di laurea magistrale, le pubblicazioni scientifiche di almeno 3 docenti attivi in tali corsi negli ultimi 5 anni, corrispondano a parametri definiti, in relazione alla specificità delle varie aree, dal CIVR. (6) convertiti in full-time equivalent (FTE), considerando, con valori omogenei, sia i soggetti iscritti con un impegno di 60 crediti all anno sia quelli con un impegno inferiore, che saranno pesati in proporzione. (7) Al fine del calcolo del docente equivalente, viene assegnato peso 1 al professore ordinario, peso 0,7 al professore associato, peso 0,5 al ricercatore.

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