- COMMENTO ALLE TAVOLE -

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "- COMMENTO ALLE TAVOLE -"

Transcript

1 4 Indice - COMMENTO ALLE TAVOLE - Rapporto Ambientale V.A.S - Cologna Veneta 0

2 Indice 1. PREMESSA TECNICHE GIS LE TAVOLE TAV USO DEL SUOLO (CORINE LAND COVER) STATO ATTUALE COS È CORINE LAND COVER LA CARTA CORINE LIVELLO III TAV USO DEL SUOLO LA FINALITÀ CORINE CARTA DELL USO DEL SUOLO TAV CALCOLO DELLA SAU RISULTATI DELLE ANALISI LA CARTA DELLA SAU TAV RETE ECOLOGICA LE CONNESSIONI FRA LE COMPONENTI DELLA RETE ECOLOGICA LE SPECIE TARGET INDIVIDUATE GLI ELEMENTI DELLA RETE CONSIDERATI LA STRUTTURA TIPO DI UNA RETE Nodi o gangli Zone cuscinetto Corridoi ecologici Restoration areas (Aree di restauro ambientale) CARTA DELLA RETE ECOLOGICA TAV USO DEL SUOLO (CORINE LAND COVER) STATO DI PROGETTO TAV VARIAZIONI DELLA NATURALITÀ CARTA DELLA NATURALITÀ ALLO STATO ATTUALE CARTA DELLA NATURALITÀ DI PROGETTO TAV AMBITI URBANIZZATI E DI POTENZIALE TRASFORMAZIONE TAV COMPATIBILITÀ IDRAULICA Rapporto Ambientale V.A.S - Cologna Veneta 1

3 11. TAV.9 - EMISSIONI TRAFFICO VEICOLARE TAV MONOSSIDO DI CARBONIO (CO) TAV BIOSSIDO DI AZOTO (NO 2 ) TAV PM TAV EMISSIONE DI RUMORE METODOLOGIA DI CALCOLO DELLA SAU Rapporto Ambientale V.A.S - Cologna Veneta 2

4 1. PREMESSA La presente relazione ha lo scopo di delineare brevemente le metodologie adottate e le tecniche sviluppate per la realizzazione del materiale relativo e i risultati delle analisi agronomiche e ambientali del PAT di Cologna Veneta. Si è data particolare rilevanza alle metodologie impiegate in quanto si ritiene che la lettura della tavole sia sufficientemente immediata e consenta ai progettisti di avere chiara comprensione delle problematiche e delle opportunità del territorio evidenziando in particolare tutti gli aspetti del territorio che saranno oggetto di specifiche azioni da parte del PAT. 1.1 Tecniche GIS A completamento del presente programma, si precisa inoltre che le elaborazioni cartografiche sono state sviluppate utilizzando: - software GIS GCarto (Geosoft) e Geomedia (Intergraph) e fornite nel formato SHP, al professionista incaricato dell informatizzazione del piano; - Ortofoto 2003; - Copia completa dello strumento urbanistico in vigore. Rapporto Ambientale V.A.S - Cologna Veneta 3

5 2. LE TAVOLE Le tavole che vengono di seguito illustrate e brevemente commentate sono il risultato delle elaborazioni di tutte le banche dati che compongono il quadro conoscitivo del territorio di Cologna Veneta e di altre elaborazioni condotte specificatamente per la V.A.S. Una parte di esse e precisamente: - Tav USO DEL SUOLO (Corine Land Cover) STATO ATTUALE - Tav USO DEL SUOLO - Tav SAU - Tav COMPATIBILITÀ IDRAULICA - Tav. 9.1, 9.2, 9.3 EMISSIONI TRAFFICO VEICOLARE - Tav 10.1 EMISSIONE DI RUMORE; approfondiscono lo stato attuale fornendo ulteriori elementi di conoscenza dei sistemi territoriali. Ciò risulta particolarmente utile nella fase di studio delle previsioni del Piano e in quella di simulazione dei processi che si svilupperanno a seguito della sua applicazione. In particolare vengono messe in risalto e maggiormente contestualizzate quelle criticità già individuate in sede di relazione ambientale (vedi Doc.1 - cap. 3.2, tabella Criticità riscontrate ). Le altre tavole: - Tav RETE ECOLOGICA - Tav USO DEL SUOLO (Corine Land Cover) STATO di PROGETTO - Tav VARIAZIONI DELLA NATURALITÀ - Tav AMBITI URBANIZZATI E DI POTENZIALE TRASFORMAZIONE mostrano l evoluzione futura del territorio a seguito dello svolgersi degli interventi previsti nel Piano. Attenzione particolare deve essere posta alle modificazioni delle criticità riscontrate nella fase preliminare. Rapporto Ambientale V.A.S - Cologna Veneta 4

6 3. TAV USO DEL SUOLO (CORINE LAND COVER) STATO ATTUALE 3.1 Cos è Corine Land Cover Corine Land Cover è una particolare carta dell uso del suolo atta ad identificare porzioni omogenee del territorio (unità ambientali) utilizzando tecniche di telerilevamento satellitare (LANDSAT). Il Programma CORINE Progetto BIOTOPI, adottato dal Consiglio della Comunità Europea (direttive n. 85/338/CEE del 27 giugno 1985 e n. 90/150 del 22 marzo 1990, Coordination of information on the environment ), consente una valutazione delle unità ambientali (e del sistema di unità ambientali) sulla base dei valori naturalistico-ambientali e dei profili di fragilità (vulnerabilità territoriale). 3.2 La Carta Corine Livello III La lettura della tavola evidenza una elevata superficie occupata dalle attività agricole. Quasi il 95% del territorio comunale è investito dalle colture agricole. Il rimanente è utilizzato per le aree residenziali e industriali. Tessuto urbano discontinuo. Spazi caratterizzati dalla presenza di edifici. La viabilità e le superfici a copertura artificiale coesistono con superfici coperte da vegetazione e con suolo nudo, che occupano in maniera discontinua aree trascurabili. Gli edifici, la viabilità e le superfici ricoperte artificialmente coprono solo una minima parte della superficie totale tanto da non essere nemmeno individuate nella tavola Corine land cover. Seminativi non irrigui. Tra le colture agrarie rappresentano di gran lunga quelle più ampiamente coltivate: mais, orzo, frumento in particolare. USO SUOLO CALCOLATO MEDIANTE GIS SU CORINE LAND COVER 2000 USO SUOLO CORINE LAND COVER 2000 m 2 Urbano discontinuo ,00 Aree industriali ,00 Seminativi non irrigui ,00 Vigneti ,00 Frutteti ,00 Sistemi colturali e particellari complessi ,00 TOTALE ,00 Rapporto Ambientale V.A.S - Cologna Veneta 5

7 Urbano discontinuo Aree industriali Seminativi in aree non irrigue Vigneti Frutteti Sistemi colturali e particellari complessi m2 0 Uso suolo Uso Suolo Urbano discontinuo 4% 1% Aree industriali 0% 12% Seminativi in aree non irrigue Vigneti 3% 80% Frutteti Sistemi colturali e particellari complessi Rapporto Ambientale V.A.S - Cologna Veneta 6

8 4. TAV USO DEL SUOLO Tale tavola costituisce lo stato di fatto. Ossia mediante GIS è stata fatta la lettura delle foto aeree (anno 2003) riportando le tipologie di uso del suolo secondo la metodologia Corine land Cover. 4.1 La finalità corine Il progetto originale CORINE Land Cover prevede la realizzazione di una cartografia della copertura del suolo alla scala di 1:10.000, con una legenda di 44 voci su 3 livelli gerarchici, e fa riferimento ad unità spaziali omogenee o composte da zone elementari appartenenti ad una stessa classe, di superficie significativa rispetto alla scala, nettamente distinte dalle unità che le circondano e sufficientemente stabili per essere destinate al rilevamento di informazioni più dettagliate. Nel quadro del progetto l'unità spaziale da cartografare è stata definita in modo da soddisfare tre esigenze fondamentali: Garantire la leggibilità della restituzione cartacea e agevolare il processo di digitalizzazione a partire dai lucidi di interpretazione; Permettere di rappresentare quegli elementi della realtà al suolo essenziali per coprire le esigenze tematiche del progetto; Raggiungere un rapporto costi/benefici, in termini di soddisfazione delle esigenze conoscitive sulla copertura del suolo, compatibile con le disponibilità finanziarie complessive. Ciò premesso, la presente indagine è stata condotta in scala 1:500, ossia di molto superiore a quella satellitare (superficie minima cartografabile è stata indicata in 25 ettari e corrisponde, nella scala di rappresentazione prescelta, ad un quadrato di 5 mm di lato o ad un cerchio di 2,8 mm di raggio). La carta finale risultante, costituisce la base di riferimento geografico e tematico per il calcolo della SAU e per le successive interpretazioni dell ambiente paesaggistico. Codici della carta di copertura del suolo corine "land-cover" 1. Territori modellati artificialmente 1.1. Zone urbanizzate Tessuto urbano continuo Tessuto urbano discontinuo Zone industriali, commerciali e reti di comunicazione Aree industriali o commerciali Reti stradali e ferroviarie e spazi accessori. Rapporto Ambientale V.A.S - Cologna Veneta 7

9 Aree portuali Aeroporti Zone estrattive, discariche e cantieri Aree estrattive Discariche Cantieri Zone verdi artificiali non agricole Aree verdi urbane Aree sportive e ricreative. 2. Territori agricoli Seminativi Seminativi in aree non irrigue Seminativi in aree irrigue Risaie Colture permanenti Vigneti Frutteti e frutti minori Oliveti Prati stabili Prati stabili Zone agricole eterogenee Colture annuali associate a colture permanenti Sistemi colturali e particellari complessi Aree prevalentemente occupate da colture agrarie con presenza di spazi naturali (formazioni vegetali naturali, boschi, lande, cespuglieti, bacini d acqua, rocce nude, ecc.) importanti Aree agroforestali. 3. Territori boscati e ambienti semi-naturali. Rapporto Ambientale V.A.S - Cologna Veneta 8

10 3.1. Zone boscate Boschi di latifoglie Boschi di conifere Boschi misti Zone caratterizzate da vegetazione arbustiva e/o erbacea Area pascolo naturale e praterie d alta quota. Aree foraggere a bassa quota Brughiere e cespuglieti Aree a vegetazione sclerofilla Aree a vegetazione boschiva e arbustiva in evoluzione Zone aperte con vegetazione rada o assente Spiagge, dune, sabbie (più larghe di 100 m) Rocce nude, falesie, rupi, affioramenti Aree con vegetazione rada Aree percorse da incendi Ghiacciai e nevi perenni. 4. Zone umide Zone umide interne Paludi interne Torbiere Zone umide marittime Paludi salmastre Saline Zone intertidali. 5. Corpi idrici Acque continentali Corsi d acqua, canali e idrovie Bacini d acqua Acque marittime Lagune. Rapporto Ambientale V.A.S - Cologna Veneta 9

11 Estuari Mari e oceani. 4.2 Carta dell uso del suolo La carta dell uso del suolo evidenzia per l intero territorio del PAT: - la prevalenza dei seminativi irrigui, che occupano tre quarti della superficie totale; - la prevalenza del tessuto urbano discontinuo rispetto a quello continuo; - la mancanza di formazioni boschive e aree naturali di una certa consistenza; - una bassa incidenza delle aree industriali ; L uso del suolo evidenzia un agricoltura estensiva dei seminativi, nella quale le altre colture (vigneti, frutteti, sistemi colturali complessi, altre colture temporanee e permanenti) hanno uno spazio molto limitato; spiccano solo i vigneti che in totale coprono circa 157 ha. Evidente è la preminenza del tessuto residenziale discontinuo che si sviluppa lungo le maggiori arterie stradali; il tessuto urbano continuo si concentra unicamente attorno al centro storico di Cologna V. Assai limitati risultano gli spazi naturali; le aree boscate si limitano alla vegetazione discontinua e rada lungo i principali corsi d acqua, lungo la dismessa ferrovia Legnago-Treviso e ad una macchia boscata nell area della Zerpa, sul lato sinistro del collettore. cod. descrizione ha m 2 % , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,6 Rapporto Ambientale V.A.S - Cologna Veneta 10

12 511 97, , , ,0 tot. 4315, Rapporto Ambientale V.A.S - Cologna Veneta 11

13 Legenda (Uso Suolo dettagliato Corine Land Cover 2000) NB: la cartografia allegata nelle tavole riporta la classificazione dell uso suolo come previsto dagli atti di indirizzo e dal Quadro conoscitivo V5. Per tale classificazione pertanto si rimanda alla specifica tavola della copertura del suolo agricolo. Rapporto Ambientale V.A.S - Cologna Veneta 12

14 Aree industriali Zone residenziali a tessuto discontinuo e rado diffuso Aree con colture agrarie prevalenti e spazi naturali importanti Seminativi irrigui Zone residenziali a tessuto continuo diffuso Rapporto Ambientale V.A.S - Cologna Veneta 13

15 5. TAV CALCOLO DELLA SAU La L.R. 23 aprile 2004, n. 11 (Norme per il governo del territorio) prevede che gli obiettivi e le condizioni di sostenibilità degli interventi e delle trasformazioni ammissibili siano definiti, in ambito comunale, mediante la redazione del Piano di Assetto del Territorio (PAT). Il Piano di Assetto del Territorio (Art. 13, comma 1, lettera f) ha il compito, tra l altro, di determinare il limite quantitativo massimo della zona agricola trasformabile in zone con destinazione diversa da quella agricola, avendo riguardo al rapporto tra la superficie agricola utilizzata (SAU) e la superficie territoriale comunale (STC). Risultano già noti sia il parametro dell indice di trasformabilità caratteristico di ciascun contesto geografico, sia la percentuale di SAU trasformata a livello regionale nell ultimo decennio; restano invece da determinare la specifica area geografica di appartenenza, la superficie territoriale e la superficie agricola utilizzata. Per quanto concerne la superficie agricola utilizzata, si è invece proceduto alla determinazione di questa attraverso la lettura dettagliata di una serie recente (anno 2003) di fotografie aeree messe a disposizione dall Amministrazione comunale. Il trattamento delle immagini è stato effettuato utilizzando il supporto informatico, con l ausilio di uno specifico software GIS (geographic information system). Il programma (si tratta del software GCarto prodotto dalla GeoSoft di Pordenone) ha consentito di individuare e disegnare le singole aree distinte in funzione della destinazione d uso, e di associare a ciascuna di queste una base dati contenente le informazioni relative all identificativo ed all estensione territoriale. Il risultato di tali elaborazioni ha portato alla produzione di una cartografia tematica del territorio comunale, redatta sulla base della Carta Tecnica Regionale (CTR) in formato vettoriale, alla scala 1: (Allegato). Sotto il profilo operativo, nell impostazione del lavoro sono state adottate le definizioni di superfici agricole proposte dall ISTAT: - Superficie Totale: area complessiva dei terreni dell'azienda formata dalla superficie agricola utilizzata, da quella coperta da arboricoltura da legno, da boschi, dalla superficie agraria non utilizzata, nonché dall'area occupata da parchi e giardini ornamentali, fabbricati, stagni, canali, cortili situati entro il perimetro dei terreni che costituiscono l'azienda. - Superficie agricola utilizzata (SAU): insieme dei terreni investiti a seminativi, coltivazioni legnose agrarie, orti familiari, prati permanenti e pascoli e castagneti da frutto. Essa costituisce la superficie investita ed effettivamente utilizzata in coltivazioni propriamente agricole. E'esclusa la superficie investita a funghi in grotte, sotterranei ed appositi edifici. - Superficie agraria non utilizzata: insieme dei terreni dell'azienda non utilizzati a scopi agricoli per una qualsiasi ragione (di natura economica, sociale od altra), ma suscettibili di essere utilizzati a scopi agricoli mediante l'intervento di mezzi normalmente disponibili presso un'azienda agricola. Sono compresi gli eventuali terreni abbandonati facenti parte dell'azienda ed aree destinate ad attività ricreative. Sono esclusi i terreni a riposo. Rapporto Ambientale V.A.S - Cologna Veneta 14

16 - Altra superficie: è costituita dalle aree occupate da fabbricati, cortili, strade poderali, fossi, canali, cave, terre sterili, rocce, parchi e giardini ornamentali. Sono comprese anche le superfici delle grotte, dei sotterranei e degli appositi edifici destinati alla coltivazione dei funghi. Le analisi effettuate hanno consentito di calcolare l estensione della superficie agricola utilizzata per ogni singolo comune secondo lo schema seguente che prevede l individuazione della superficie trasformabile in m 2 che si andrà a sommare a quanto già previsto dall attuale PRG e non ancora attuato1 (vedi alleagto) 5.1 Risultati delle analisi Comune S.T. kmq SAU kmq Sup. trasformabile mq Cologna Veneta (VR) 43,01 ISTAT Calcolata La carta della SAU Di seguito viene proposta la carta della Superficie Agricola Utilizzata così come risulta dalle analisi cartografiche. Rapporto Ambientale V.A.S - Cologna Veneta 15

17 Rapporto Ambientale V.A.S - Cologna Veneta 16

18 6. TAV RETE ECOLOGICA Le reti ecologiche sono uno strumento concettuale di estrema importanza per la conservazione della natura e per un assetto sostenibile di uso del territorio. Le loro fondamenta teoriche sono ben salde nella biologia della conservazione e derivano dalla constatazione ovvia che tutte le specie, vegetali ed animali, sono distribuite disomogeneamente sul territorio e che questa disomogeneità è dovuta innanzitutto a fattori naturali intrinseci sui quali si inseriscono fattori storici e antropici. L areale di distribuzione di ogni specie è infatti costituito da un insieme di aree dove la specie si trova a variare densità. In condizioni ottimali queste aree sono collegate tra loro da connessioni (spesso chiamate corridoi) a formare una maglia interconnessa. Nella pratica, la trasformazione di questo inviluppo di reti in uno strumento operativo di gestione del territorio può avvenire solo attraverso una aggregazione di aree più simili tra loro fino ad arrivare ad un grado di dettaglio gestibile con strumenti classici della organizzazione e pianificazione territoriale. La lettura delle ortofoto, la disponibilità di data base naturalistici, la carta della naturalità hanno permesso, anche attraverso una loro stratificazione (GIS), l individuazione sul territorio delle unità ecosistemiche, del loro grado di isolamento e frammentazione, delle connessioni e discontinuità. Tale carta recepisce le definizioni e le direttive relative alla Rete ecologica e individua sul territorio le singole unità di rete ecologica individuate strutturalmente e funzionalmente in modo convenzionale nella Pan-European Strategy for Conservation of Landscape and Biodiversity e nella Pan_european ecological Network: Core areas. 6.1 Le connessioni fra le componenti della rete ecologica Secondo l IUCN tra le funzioni che una rete ecologica deve assolvere vi sono la conservazione degli ambienti naturali e la protezione delle specie di interesse conservazionistico, anche attraverso il mantenimento dei processi di dispersione e lo scambio genetico fra le popolazioni. L approccio metodologico risulta pertanto fondamentale: le relazioni spaziali fra gli elementi del paesaggio influenzano i flussi di energia e materia, nonché la dispersione. Tuttavia la mera individuazione cartografica di una continuità ambientale può non essere funzionale agli obiettivi di conservazione. Alcune specie possono mostrare, infatti, difficoltà a disperdersi lungo fasce di apparente continuità, effettiva ad una preliminare analisi territoriale, ma solo presunta a livello funzionale (ad es. per problemi legati all effetto margine: v. le interior species). La connettività è allora determinata non solo da una componente strutturale, legata al contesto territoriale, ma anche da una funzionale eco etologica, specie specifica legata alle differenti caratteristiche ecologiche delle specie target di volta in volta individuate. Rapporto Ambientale V.A.S - Cologna Veneta 17

19 6.2 Le specie target individuate La scelta delle specie è stata condotta considerando i seguenti aspetti: - poiché risulta impossibile conoscere l autoecologia di ciascuna specie (soprattutto per ciò che concerne la risposta alla frammentazione) è opportuno scegliere quelle specie che possano servire da modello per un largo seguito di specie affini ecologicamente, in grado di dirigere le scelte tecnico-progettuali. - le specie target individuate devono essere differenti in relazione alle diverse categorie ambientali presenti nel contesto studiato, ciascuna rappresentativa di un gruppo affine ecologicamente, prescindendo da scelte emotive e soggettive. - le specie target con particolare valore conservazionistico (dalle Liste rosse nazionali e locali) sono state individuate sulla base delle diverse categorie di minaccia e per singole tipologie CORINE. Poiché inoltre attualmente sono disponibili più facilmente dati faunistici ed ecologici su vertebrati o specie vegetali arboree arbustive, rispetto ad invertebrati e specie vegetali erbacee, si è ritenuto opportuno, per semplicità e uniformità di approccio, utilizzare questi gruppi di organismi tra i quali selezionare le specie target. Ad esempio, l uso dei dati distributivi ed ecologici della vertebratofauna, in parte disponibili e informatizzati su scala nazionale, è stato finalizzato ad analisi complessive in grado di fornire indicazioni per la pianificazione (individuazione di pattern di ricchezza specifica e di aree critiche, valutazione del grado di efficacia delle aree protette rispetto agli obiettivi di conservazione e Gap analysis). 6.3 Gli elementi della rete considerati Le unità di rete ecologica individuate strutturalmente e funzionalmente così come convenzionalmente adottate nella Pan European Strategy for Conservation of Landscape and Biodiversity e nella Pan European Ecological Network sono: a) Core areas (Aree centrali; dette anche nuclei, gangli o nodi): Aree naturali di grande dimensione, di alto valore funzionale e qualitativo ai fini del mantenimento della vitalità delle popolazioni target. b) Buffer zones (Zone cuscinetto): Settori territoriali limitrofi alle core areas. Hanno funzione protettiva nei confronti di queste ultime riguardo agli effetti deleteri della matrice antropica (effetto margine) c) Wildlife (ecological) corridors (Corridoi ecologici): Collegamenti lineari e diffusi fra core areas e fra esse e gli altri componenti della rete. d) Stepping stones ( Pietre da guado ): non sempre i corridoi ecologici hanno una continuità completa; spesso il collegamento può avvenire anche attraverso aree naturali minori poste lungo linee ideali di passaggio, che funzionino come punto di appoggio e rifugio per gli organismi mobili. Rapporto Ambientale V.A.S - Cologna Veneta 18

20 e) Restoration areas (Aree di restauro ambientale): non necessariamente gli elementi precedenti del sistema di rete sono esistenti al momento del progetto. 6.4 La struttura tipo di una rete La rete ecologica in genere si presenta strutturata in nodi, corridoi, zone cuscinetto e ambiti di restauro ambientale. Dalla tabella seguente si evidenzia come la ridotta superficie degli elementi costituenti la rete ecologica abbia indotto a prevedere zone cuscinetto a ridosso dei nodi e dei corridoi ecologici principali e un ampia area di tutela degli elementi di naturalità matrice agraria al fine di incrementare le possibilità di consolidamento di una della Rete ecologica. Di seguito infatti viene brevemente illustrato per singolo elemento della rete ecologica la sua funzione nell ambito della rete medesima Nodi o gangli I nodi, che sono rappresentati spesso da aree boscate, costituiscono l ossatura della rete ecologica. Si tratta di aree con caratteristiche di centralità, tendenzialmente di dimensioni tali da sostenere popolamenti (animali e vegetali) a discreta biodiversità costituendo al contempo una importante sorgente di diffusione per individui mobili in grado di colonizzare (o ricolonizzare) nuovi habitat esterni sia della matrice agraria che urbane circostante. Rapporto Ambientale V.A.S - Cologna Veneta 19

21 6.4.2 Zone cuscinetto Le Zone cuscinetto individuate hanno la funzione di evitare situazioni critiche che possono crearsi fra i nodi, i corridoi ecologici in caso di contatto diretto con fattori significativi di pressione antropica quali i centri abitati. Nello specifico le zone cuscinetto costituiscono delle fasce esterne di protezione ove siano attenuate ad un livello sufficiente le cause di impatto potenzialmente critiche Corridoi ecologici I corridoi ecologici si suddividono in corridoi principali e secondari. La loro funzione di corridoi preferenziali è esaltata dal fatto di favorire le dinamiche di dispersione delle popolazioni biologiche fra aree naturali (nodi), zone cuscinetto e zone di restauro ambientale impedendo così le conseguenze negative dell isolamento Restoration areas (Aree di restauro ambientale) Le Restoration areas (Aree di restauro ambientale) si suddividono Ambiti di tutela degli elementi di naturalità nella matrice agraria che sono localizzati nelle aree a destinazione agricola. Nelle aree agricole svolgono una azione importante per il consolidamento della Rete ecologica la valorizzazione mediante conservazione e/o ripristino degli elementi di naturalità quali canali, macchie boscate, filari alberati, incolti di piccole dimensioni che nell insieme contribuiscono a conservare un discreto livello di biodiversità. 6.5 Carta della rete ecologica Il territorio di Cologna Veneta si situa nella parte orientale della provincia di Verona. La morfologia è totalmente pianeggiante determinando un uso del suolo incentrato sulle coltivazioni estensive, soprattutto seminativi. La pianura veronese orientale si caratterizza per la presenza di un ambito fluviale depresso con una rete idrografica complessa e presenza di seminativo estensivo. E altresì individuabile un ambito di pianura irrigua con un articolata rete idrografica e presenza di seminativo estensivo La pianura padana è senza dubbio fra le aree più antropizzate d Italia, per cui gli originari e delicati equilibri sono stati cancellati dall attività umana. Pertanto, la pianura porta visibilmente i segni della disgregazione o addirittura della scomparsa dei mosaici ambientali originari: nell alta pianura sono ancora riconoscibili solo alcuni lembi di foreste planiziali (ostrieti e querceti) e il tessuto urbano si alterna alle vaste aree di colture specializzate (per lo più seminativi). Cologna Veneta si colloca nell ambito della bassa pianura dove è possibile individuare come cause principali della disgregazione del biomosaico l eliminazione degli elementi di naturalità diffusi nel territorio antropico, attribuibile alla modificazione della copertura vegetale per lo sfruttamento del territorio per fini produttivi e la regimazione delle acque: le estese superfici coltivate hanno lasciato spazio solamente alla fauna antropofila, che si è adattata alla convivenza con l uomo. Rapporto Ambientale V.A.S - Cologna Veneta 20

22 Il PAT individua i seguenti elementi della Rete Ecologica: Aree di connessione naturalistica: le zone di ammortizzazione o transizione, denominabili anche come zone cuscinetto, al limite dell'edificato. Nello specifico tali zone costituiscono fasce esterne in grado di attenuare il livello d'impatto tra la zona urbana ed il territorio aperto. Corridoi ecologici principali: la loro funzione di corridoi preferenziali è esaltata dal fatto di essere delle idrovie all'interno di una matrice antropizzata. Tale peculiarità mantiene e favorisce le dinamiche di dispersione delle popolazioni biologiche fra aree naturali, zone cuscinetto e zone di restauro ambientale impedendo così le conseguenze negative dell'isolamento. I corsi d'acqua svolgono il ruolo di corridoio ecologico, ovvero di una fascia continua di maggiore naturalità che colleghi differenti aree naturali tra loro separate (nodi, zone cuscinetto, ambiti di tutela degli elementi di naturalità a matrice agraria), limitando gli effetti perversi della frammentazione ecologica causati dalla attuale artificializzazione diffusa. Tale corridoio partecipa alla costruzione della rete ecologica comunale, ossia all'insieme delle aree e fasce con vegetazione naturale, spontanea o di nuovo impianto, già individuate e normate dal PAT, messe tra loro in connessione, in modo da garantire la continuità degli habitat e quindi il loro funzionamento, condizione questa fondamentale per favorire la presenza di specie animali e vegetali sul territorio. La rete ecologica è costituita da matrici naturali primarie in grado di costituire sorgenti di diffusione per elementi di interesse ai fini della biodiversità, da fasce di appoggio alle matrici naturali primarie e da gangli primari e secondari. Corridoi ecologici secondari: hanno la medesima valenza dei corridoi ecologici principali, pertanto essi sono regolamentati come i precedente. Barriere infrastrutturali: rappresentano gli ostacoli di origine antropica alla continuità della Rete ecologica: la presenza di manufatti, in particolare quelli a sviluppo lineare (strade, ferrovie, canali) costituiscono elementi in grado di interrompere la continuità ambientale del territorio, producendo notevoli effetti Barriera nei confronti di numerose specie animali. Le specie più mobili quali ad esempio la volpe., quelle più territoriali (mustelidi, piccoli passeriformi) e quelle terricole (micromammiferi, anfibi, rettili) vengono notevolmente ostacolate nei loro spostamenti, con conseguente modifica della forma e distruzione dei loro territori o condizionando le principali fasi riproduttive. In molti casi sono proprio le infrastrutture lineari la causa di impatto diretto sugli animali che la attraversano (investimenti). Gli effetti negativi dell'interruzione di continuità ambientale provocata dalle infrastrutture lineari sono poi amplificati in situazioni ambientali e geomorfologiche particolari come ad esempio per infrastrutture collocate in fregio a margini di transizione tra due ambienti come ad esempio canale/strada. Rapporto Ambientale V.A.S - Cologna Veneta 21

23 La localizzazione puntuale di queste barriere consente di pianificare le modalità più idonee per la conservazione e/o il ripristino della continuità ambientale. Sono distinte in primarie e secondarie. Il territorio di Cologna Veneta è caratterizzato da una matrice agricola formata per la maggior parte dagli estesi seminativi irrigui. Si tratta perciò di una matrice antropica, ovvero una matrice fortemente modellata dall azione dell uomo e nella quale gli spazi naturali sono stati ridotti a piccoli lembi di terreno marginale all agricoltura e alle altre attività umane. Si tratta di aree incolte, aree umide in cui la vegetazione ha potuto raggiungere o conservare una struttura relativamente più articolata del resto del paesaggio. Le rive arginate dei principali corsi d acqua, quali il Guà, il Fratta, il Togna e il collettore Zerpano costituiscono parte di tali ambiti. Il resto del territorio è occupato dagli insediamenti umani, che per la maggior parte sono costituiti dall edificato abitativo. Le zone residenziali si concentrano soprattutto nella parte centrale del comune, tra i corsi del Guà e del Fratta; sono zone a tessuto continuo. La loro estensione è un fattore di frammentazione del paesaggio che causa una evidente diminuzione della biodiversità e della qualità dello stesso. I sistemi insediativi costituiscono in effetti delle barriere al movimento delle specie vegetali e soprattutto animali. Piuttosto diffuso risulta anche il tessuto residenziale discontinuo contrassegnato da numerosi insediadamenti sparsi e in particolare lungo le arterie stradali. Da ciò ne consegue una forte carenza sotto il profilo della connettività ecologica, la quale appare molto compromessa e destrutturata. Il mosaico ambientale è privo degli elementi della rete ecologica sopra descritti. Le rive dei corsi d acqua citati, e quelle di corsi d acqua minori dove sia stata mantenuta una sufficiente copertura vegetale costituiscono dunque un elemento importante per la strutturazione della rete ecologica. Essi rappresentano dei corridoi ecologici. La loro funzionalità ecologica può essere valorizzata è migliorata attraverso interventi mirati. Grande rilevanza assume il tracciato della vecchia ferrovia Legnago-Treviso interessato per una notevole lunghezza da una buona coltre arborea ed arbustiva. La matrice agraria, in particolare quella a seminativo, rappresenta un ambito a discreta permeabilità per le specie animali ovvero non un elemento di criticità per le loro dinamiche di dispersione, ma un sostegno alla piena funzionalità della rete, tanto da poterne ipotizzare una riqualificazione in questo senso. Dove il territorio presenta ancora elementi seminaturali quali siepi alberate o piccoli boschetti radi, che possono offrire sufficiente protezione per gli spostamenti della fauna e per la diffusione di elementi della flora nemorale, si ipotizza la costituzione di zone di ammortizzazione o transizione (buffer zone). Rapporto Ambientale V.A.S - Cologna Veneta 22

24 Aree di connessione naturalistica (Buffer zone): sono le zone di ammortizzazione o transizione costituite dalla zone prative o cespugliate l edificato e le coltivazioni. Barriera infrastrutturale primaria: sono le aree urbanizzate dei nuclei insediativi. Si conforma come una grande area in cui la connessione ecologica tra la matrice dei seminativi e le buffer zone viene interrotta. Corridoio ecologico secondario: ambito del corso del Guà che in alcuni tratti presenta una certa copertura arborea (Salix sp., Populus sp. e Robinia pseudoacacia) e tratto della dismessa ferrovia Legnago-Monselice che presenta per lunghi tratti una ininterrotta copertura arborea ed arbustiva. Rapporto Ambientale V.A.S - Cologna Veneta 23

25 7. TAV USO DEL SUOLO (CORINE LAND COVER) STATO DI PROGETTO La carta di Uso del Suolo Corine Land Cover dello Stato di Progetto evidenzia il nuovo mosaico territoriale per l intero Comune di Cologna Veneta a seguito dell applicazione delle previsioni del PAT. La cartografia è stata ottenuta mediante la sovrapposizione della tav. 4 Trasformabilità del PAT all Uso del Suolo Corine Land Cover, il quale permette un inquadramento territoriale più ampio. In particolare sono evidenziati gli interventi che il PAT prevede di attuare, e nello specifico gli Accordi di Programma. Sono questi infatti quelli che determinano, almeno parzialmente, una variazione di destinazione d uso del suolo dell area su cui verranno realizzati. Inoltre si è fatto riferimento all edificato consolidato e a quello diffuso al fine di evidenziare tutte le aree insediative, ovvero quelle che comprendono: zone residenziali e tessuto discontinuo rado, aree industriali, commerciali e dei servizi pubblici e privati. Rispetto allo stato attuale la realizzazione degli interventi comporterà un ampliamento della superficie delle zone residenziali a tessuto discontinuo e rado evidente soprattutto nell ATO 4 Città. Ulteriori ampliamenti sono ben visibili anche per le aree industriali, localizzati nell ATO 4, nella sua parte nord, interessando pure l ATO 1 e 3, e nella sua parte sud. Una consistente area industriale è prevista nell ATO 3 in luogo di una porzione di seminativi. Nella stessa zona è previsto anche un intervento di rimboschimento di 5 ha, che diventerà area di servizi pubblici. Ampliamenti minori interesseranno il tessuto discontinuo e rado dei centri minori del territorio comunale di Cologna Veneta. Tutti gli interventi descritti comporteranno una riduzione dei seminativi e in misura molto minore sistemi colturali e particellari complessi. Rapporto Ambientale V.A.S - Cologna Veneta 24

26 8. TAV VARIAZIONI DELLA NATURALITÀ Riguardo alla definizione della naturalità e della tavola della rete ecologica di progetto che ne deriva, si intende procedere secondo lo schema operativo che viene brevemente illustrato di seguito per evidenziare le componenti del territorio a maggior valore ecologico e naturale. - Uso del suolo. La definizione dell uso del suolo è indispensabile per identificare gli ambiti dotati di diversi livelli di naturalità. L elaborazione viene eseguita adottando la classificazione CORINE 2000; - Identificazione delle specie potenzialmente presenti. Ciascun ambito territoriale, in rapporto alle proprie caratteristiche fisiche e vegetazionali, è potenzialmente in grado di rappresentare un habitat idoneo ad ospitare determinate specie. Detti ambiti risultano soprattutto interessanti sotto il profilo naturalistico se il numero di specie risulta elevato e se, tra quelle potenzialmente ospitate, sono numerose le specie oggetto di protezione. Si è quindi proceduto, in primo luogo, alla verifica di quali specie possano essere presenti nei diversi ambiti territoriali. A tale scopo ci si è avvalsi delle risultanze del progetto Rete Ecologica Nazionale, che suddivide il territorio nazionale in ambiti definiti secondo la metodologia CORINE e per ciascun ambito indica le specie animali potenzialmente presenti. Tra le specie in tal modo identificate sono state selezionate quelle comprese nelle principali liste di protezione della fauna, con particolare riferimento ai documenti di seguito elencati: Legge 11 febbraio 1992, n. 157; Dir. 79/409/CEE; Convenzione di Berna del 19 settembre 1979; Reg. (CE) n. 2307/97; Convenzione di Bonn del 23 giugno 1979; Dir. 43/92/CEE, aggiornata con la Dir. 97/62/CE; Convenzione di Barcellona del 16 Febbraio Aggregazione di ambiti territoriali omogenei. In funzione dell idoneità a rappresentare un habitat favorevole per la conservazione delle specie animali di maggiore interesse (specie inserite nelle liste di protezione nazionali ed europee), i diversi ambiti territoriali (corrispondenti ad altrettanti usi del suolo) sono aggregati in categorie omogenee. A ciascuna delle categorie omogenee individuate viene attribuito il relativo valore di naturalità; - Discretizzazione del territorio. Il territorio esaminato viene suddiviso in celle secondo una maglia quadrata regolare; - Per la determinazione della naturalità di base si è operato in una prima fase effettuando una discretizzazione del territorio: l ambito comunale è stato suddiviso in celle quadrate aventi lato pari a 250 metri. Nella seconda fase, mediante applicazione GIS, di ciascuna cella è stata calcolata la superficie afferente alle diverse categorie di uso del suolo definite secondo la classificazione CORINE. La sommatoria di tali superfici, corrette mediante Rapporto Ambientale V.A.S - Cologna Veneta 25

27 l applicazione di uno specifico valore di naturalità in funzione delle specie animali potenzialmente ospitate, ha consentito di determinare la naturalità di base di ciascuna cella. - Determinazione dell indice di antropizzazione. Il valore di naturalità di base ottenuto non rappresenta da solo un descrittore efficace, poiché non valuta correttamente il grado di antropizzazione del territorio. E infatti evidente che il medesimo valore di naturalità di base potrebbe essere ottenuto, all interno di una cella, sia in presenza di un area con spiccate caratteristiche di naturalità controbilanciate dalla presenza di una zona ad alta pressione antropica, sia in presenza di un area con caratteristiche di naturalità mediamente inferiori, ma priva di elementi di antropizzazione intensiva. Per evidenziare l effetto dell antropizzazione intensiva, e quindi dell effetto di disturbo che l urbanizzazione induce sulla fauna, è stato applicato un coefficiente di antropizzazione, calcolato come funzione della superficie urbanizzata presente all interno di ciascuna cella: Coeff. di antropizzazione = 1 Sup. urbanizzata Sup. cella - Determinazione dell indice di frammentazione. Il coefficiente di urbanizzazione non è da solo in grado di descrivere compiutamente l effetto di disturbo sulla fauna creato dalla pressione antropica: risulta evidente che, a parità di superficie urbanizzata, un edificazione diffusa o la presenza di una rete stradale articolata esercitano sull ambiente una pressione superiore rispetto ad un nucleo urbano concentrato. Per descrivere questo effetto si è proceduto all applicazione di un secondo coefficiente, calcolato in funzione della forma assunta dall urbanizzazione. A livello geometrico si è operato partendo dall assunto che a maggiore livello di frammentazione dell area urbana corrisponde un suo maggiore perimetro: Coeff. di frammentazione = 1 Perim. area urbanizzata Sup. cella - Determinazione della naturalità del territorio. Correggendo la naturalità potenziale mediante l applicazione degli indici di antropizzazione e di frammentazione, è possibile attribuire a ciascuna cella un valore di naturalità. Tali valori, mediante applicazione GIS per la generazione di curve di uguale livello, consentono di ottenere una zonizzazione, in funzione del grado di naturalità, del territorio indagato. La naturalità del territorio è stata ottenuta correggendo il valore della naturalità di base, calcolata per ogni singola cella, per i rispettivi valori dei coefficienti di antropizzazione e frammentazione: Naturalità = Nat. di base x Coeff. di antropizzazione x Coeff. di frammentazione La tavola risultante evidenzia il diverso grado di naturalità secondo una scala continua che di seguito viene rappresentata: Rapporto Ambientale V.A.S - Cologna Veneta 26

28 8.1 Carta della naturalità allo stato attuale Di seguito viene riportata la Carta della Naturalità con l indicazione delle diverse zone. Si ricorda che la scala di valori segue la gradazione dal verde al rosa, passando per il colore giallo e rosso come mostrato nella seguente legenda. Massima naturalità Minima naturalità Rapporto Ambientale V.A.S - Cologna Veneta 27

29 Ambiti di bassa naturalità: sono le aree urbanizzate costituite dall edificato e dalle principali infrastrutture. Si caratterizzano per una forte antropizzazione del paesaggio che comporta scarsa presenza di vegetazione e forte disturbo per la fauna. La conformazione e l estensione dell area determina una frammentazione che può divenire infatti una barriera infrastrutturale alla diffusione delle specie animali. Ambiti a naturalità medio-elevata: sono le fascie ripariali dei maggiori corsi d acqua che per diversi tratti presentano una discreta copertura vegetale arborea, arbustiva ed erbacea. Ambiti a naturalità intermedia. Sono aree di transizione dove la naturalità risulta compromessa dalla banalizzazione del contesto agricolo delle aree e dalle difficoltà di connessione a causa della presenza di infrastrutture viarie. Rapporto Ambientale V.A.S - Cologna Veneta 28

30 8.2 Carta della naturalità di progetto A partire dallo stato attuale della naturalità vengono considerati gli eventuali miglioramenti e peggioramenti apportati alla stessa conseguentemente all applicazione del piano. Come già sottolineato in altre parti della VAS l attuale livello di naturalità del territorio colognese, come quello di tutto l ambito di pianura in cui è inserito, risulta molto basso. L ampia presenza di un urbanizzato diffuso sull intero territorio non permette lo sviluppo di aree con caratteristiche di pregio naturalistico, che generalmente trovano condizioni ideali quanto più si situano lontano da centri insediativi ovvero da fonti di disturbo antropico. Il Piano opera dunque nel senso di aumentare la biodiversità complessiva creando soprattutto ampie aree di connessione naturalistica. Esse aumentano la naturalità in tre zone: - area compresa tra l ATO 4 Città e l ATO 5 delimitata dall abitato di San Sebastiano-Sant Andrea e la SP 7; - area compresa tra il canale Zerpano e il confine con Pressana e Veronella a sud-ovest; - area a nord dell ATO 4 al confine con Zimella. Un aumento è previsto anche nell area interessata dalla formazione di un bosco planiziale, precisamente nell ATO 3, in un tratto del canale Zerpano, peraltro in un punto che presenta già naturalità medio-elevata. Tale intervento, adiacente ad un intervento di urbanizzazione, funge da area cuscinetto innalzando la naturalità della zona. Nel rimanente territorio non si assisterà a significative variazioni. Comune di Cologna Veneta V.A.S 61

31 9. TAV AMBITI URBANIZZATI E DI POTENZIALE TRASFORMAZIONE La Tav AMBITI URBANIZZATI E DI POTENZIALE TRASFORMAZIONE allegata prende in considerazione le destinazioni d uso del territorio comunale rispetto al vigente strumento urbanistico comunale, ovvero il PRG e ne verifica le eventuali variazioni secondo quanto previsto dal PAT. Essa dunque evidenzia le nuove aree trasformabili. Pertanto alla tavola del PRG vigente, recepito da Q.Conoscitivo, che suddivide il territorio in Zone Omogenee, è stata sovrapposta la tavola della Trasformabilità del PAT. Risultano così evidenziate le aree che dovranno avere una destinazione d uso differente rispetto al vigente strumento urbanistico comunale. Dalla sovrapposizione delle Zone A di PRG vigente (in rosso) con i centri storici delineati nel PAT risulta la nuova perimetrazione dei centri storici (ovvero le cosidette aree che sbordano rispetto al PRG, colore viola). Esse derivano sostanzialmente dalla inclusione di nuove aree residenziali nei centri storici. Vi ricadono in particolare diverse aree del centro di Cologna Veneta ed aree dei centri minori quali Sule, Baldaria-spesa, Santa Apollonia e San Sebastiano-Sant Andrea. Le nuove aree potenzialmente residenziali previste dal PAT e le nuove aree potenzialmente produttive previste dal PAT costituiscono aree di nuova edificazione dove precedentemente il PRG aveva previsto aree a verde (Zone F) oppure zone agricole (Zone E). Nel PAT sono indicate come Accordi di Programma e compongono un elenco di 21 interventi sparsi nel territorio comunale. All interno del PRG vigente troviamo aree previste dal PRG con cambio di destinazione d uso a residenziale nel PAT e aree previste dal PRG con cambio di destinazione d uso a produttivo nel PAT. Nel caso delle prime si tratta principalmente di zone F che ricadono in Accordi di Programma e si localizzano nell ATO 4. Nel caso delle seconde si tratta solamente di un area ricadente nell ATO 3, inclusa in un Accordo di Programma. Il PRG individua la individua come zona speciale di degrado. Le aree previste dal PRG con cambio di destinazione d uso a servizi nel PAT sono rappresentate da un unica localizzazione, nell ATO 3, a ridosso del canale Zerpano, dove è prevista la ricostituzione di un area boscata, identificata dal PAT come Servizio di Interesse Comune all interno di un Accordo di Programma. Essa è contigua all area precedentemente descritta e quindi è identificata dal PRG come zona speciale di degrado Il consolidato (in grigio) delimita tutte le aree di espansione dell edificato non previste dal PRG vigente (tratteggio obliquo blu). Sono aree che sbordano rispetto al PRG includendo anche aree a a destinazione agricola (E) occupando di fatto nuova SAU. Sono localizzate attorno a tutti i centri abitati. Il diffuso individua le aree abitate caratterizzate da una urbanizzazione discontinua lungo alcuni assi viari. Il PRG non prevede aree residenziali in tali ambiti, che ricadevano dunque nelle zone agricole (E). Il PAT invece le delinea come Aree a Urbanizzazione Diffusa a discapito della SAU. Sono anch esse localizzate attorno a tutti i centri abitati, generalmente contigue all urbanizzato diffuso, con eccezione di alcune località (Le Garzare, Terramassi, Moranda e Casa Pastore). Comune di Cologna Veneta V.A.S 30

32 La zona agricola (E) tra il corso dello Zerpano e il confine a con Pressana e Veronella a sud ovest; quella tra il fiume Guà, l abitato di Sant Andrea e la SP Boara-Cologna; quella a nord dell abitato di Cologna, nell ATO 4 sono previste come Aree di connessione naturalistica per le quali è prevista una ricomposizione ambientale con specifici interventi di rinaturalizzazione. Di seguito viene riportata la legenda della Tavola. Comune di Cologna Veneta V.A.S 31

33 10. TAV COMPATIBILITÀ IDRAULICA La Giunta Regionale con DGR 3637/2002 ha fornito le specifiche tecniche e le linee guida per la redazione della cosidetta compatibilità idraulica.sulla base di tali indirizzi è stato elaborato lo studio di compatibilità idraulica a supporto del PAT in oggetto. Lo studio, redatto dallo STUDIO HMR srl, conformemente al dettato della legge R. 11/2004, ha verificato per ogni Ambito Territoriale Omogeneo (A.T.O.), art. 13 L.R. 11/2004, la compatibilità degli interventi alla tutela idraulica del territorio. E, quindi, la compatibilità con: - il dimensionamento degli A.T.O.; - i limiti fisici dello sviluppo insediativo previsto per le singole destinazioni residenziali, industriali, commerciali, direzionali, turistico ricettive (art. 13/1K L.R. 11/2004). (Si veda la Tavola di sovrapposizione con gli interventi previsti dal progetto). Vengono di seguito indicati gli strumenti attualmente vigenti sul territorio comunale di Cologna Veneta finalizzati ad individuare le zone di vulnerabilità idraulica presenti e le relative norme di attuazione da seguire in fase di sviluppo urbanistico. - Progetto di Piano stralcio per l Assetto Idrogeologico del bacino idrografico del fiume Brenta Bacchiglione - Piano Territoriale Provinciale della Provincia di Verona - Piano Generale di Bonifica. Nel territorio del Comune di Cologna Veneta hanno competenza territoriale i seguenti tre Consorzi di Bonifica: Consorzio di Bonifica Zerpano Adige Guà Consorzio di Bonifica Euganeo Consorzio di Bonifica Riviera Berica La Tabella riporta per ciascun intervento previsto dal PAT l indicazione dell eventuale pericolosità o criticità idraulica prevista dai piani sopra indicati (la localizzazione degli interventi è visibile nella cartografia allegata alla VCI). Comune di Cologna Veneta V.A.S 32

34 Comune di Cologna Veneta V.A.S 33

35 11. TAV.9 - EMISSIONI TRAFFICO VEICOLARE L elaborazione delle seguenti tavole è avvenuta utilizzando i software NFTP Iso9613 (emissioni rumorose) e CALINE (diffusione inquinanti in atmosfera) del pacchetto MAIND MODEL SUITE che hanno analizzato i dati ricavati dai database SISTAR del traffico veicolare. Inoltre non avendo dati sufficientemente precisi sul clima della zona, è stato utilizzato l EPA Screening Model che definisce una serie di dati meteo coprenti tutte le principali situazioni metereologiche possibili, simulando le classi di stabilità, l intensità e la direzione del vento. Per una migliore resa grafica finale i dati ottenuti sono stati sottoposti ad uno smoothing, un processo attraverso il quale i dati vengono omogeneizzati facendo una media con i loro vicini; questo di solito comporta un arrotondamento dei bordi squadrati della curva realizzata. E importante sottolineare che tutti i valori massimi ottenuti dalla simulazione, relativi alla concentrazione degli inquinanti dovuti a traffico veicolare rientrano nei valori limiti stabiliti dalla legge come già segnalato in precedenza nella tabella Criticità riscontrate del doc. 1 ( Analisi del Piano ), cap Tav Monossido di carbonio (CO) La concentrazione maggiore, come è facilmente intuibile si ha nell ATO 4, cioè quella del centro cittadino di Cologna Veneta, in cui si dirige la maggior parte del traffico veicolare circolante sul territorio comunale. In effetti tutti gli spostamenti comportano o la fermata o il transito per il centro cittadino. Ciò è dovuto principalmente all assetto viario comunale il quale prevede, per tutti gli assi stradali maggiori, l attraversamento o il passaggio vicino al centro. In ogni caso, come si può vedere dalla tavola, i valori generalmente risultano bassi con la sola eccezione per la punta di circa 3 mg/m 3 per il centro. Nel resto del comune si ha una media che si assesta su valori di 1 mg/m Tav Biossido di azoto (NO 2 ) L area di dispersione del biossido di azoto risulta un po più ampia rispetto a quella degli altri inquinanti, poiché oltre al centro cittadino di Cologna, si evidenzia la sua presenza anche su via San Marcello (che porta a Veronella), sulla strada Provinciale n 7A verso Roveredo di Guà, sulla strada Provinciale n 19 Ronchesana in direzione Albaredo e sulla strada Provinciale n 40. Altro punto significativo è l immissione all interno del territorio comunale a nord della strada Provinciale n 7 Nuova Padovana, la quale vede il passaggio di una gran quantità di veicoli con conseguente aumento della concentrazione di inquinante. Comune di Cologna Veneta V.A.S 34

36 11.3 Tav PM 10 Analoghe considerazioni fatto per il monossido di carbonio e per il biossido di azoto si possno fare anche per le polveri sottili: i punti più delicati rientrano come visto in precedenza nell ATO 4: esso include il centro di Cologna Veneta e il passaggio della strada Provinciale n 7. I valori sono comunque sotto la soglia limite e si assestano su una media di 10 µg/ m 3, con punte massime di circa 30 µg/ m 3. Comune di Cologna Veneta V.A.S 35

37 12. TAV EMISSIONE DI RUMORE Per quanto riguarda il rumore, i valori ottenuti dalla simulazione sono in linea con gli standard di riferimento del traffico veicolare. I fattori che più influenzano i risultati sono la quantità di veicoli, la velocità e la percentuale sul traffico totale di mezzi pesanti. Analizzando la composizione del parco auto circolante sul territorio comunale, si può notare come questa, in percentuale, sia in linea (tendenzialmente leggermente più bassa) con il parco auto medio provinciale. In ultimo bisogna sottolineare il fatto che, seppure il territorio non presenti una morfologia che facilita l attenuazione della diffusione del suono in quanto completamente piatto, la presenza di un edificazione sparsa e diffusa comporta invece l assorbimento di parte delle emissioni rumorose. Comune di Cologna Veneta V.A.S 36

38 13. METODOLOGIA DI CALCOLO DELLA SAU Comune di Cologna Veneta V.A.S 37

39 Comune di Cologna Veneta V.A.S 38

40 Comune di Cologna Veneta V.A.S 39

Tav ATD BOTANICO VEGETAZIONALE

Tav ATD BOTANICO VEGETAZIONALE Tav. 4.3.3 ATD BOTANICO VEGETAZIONALE Tav. 4.3.4: ATD STORICO-CULTURALE Tav. 4.3.5: ATD GEOMORFOLOGIA Tav. 4.4.1 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Tav. 4.6.1 Tav. 5.3.1 LEGENDA CARTA

Dettagli

Monitoraggio delle variazioni degli usi del suolo in Toscana

Monitoraggio delle variazioni degli usi del suolo in Toscana Monitoraggio delle variazioni degli usi del suolo in Toscana Monitoraggio delle variazioni degli usi del suolo in Toscana - Indagine per il monitoraggio dei territori urbanizzati con metodologia statistica

Dettagli

Dal Bosco di Vanzago al Parco delle Groane

Dal Bosco di Vanzago al Parco delle Groane Dal Bosco di Vanzago al Parco delle Groane REALIZZARE LA CONNESSIONE ECOLOGICA LUNGO IL CORRIDOIO REGIONALE 28 E LA DORSALE VERDE NORD Obiettivo Realizzare la connessione ecologica tra il Bosco di Vanzago

Dettagli

Seminario. L uso del suolo delle regioni: confronto nazionale e con esperienze europee

Seminario. L uso del suolo delle regioni: confronto nazionale e con esperienze europee Seminario Villa Celimontana - Società Geografica Italiana ROMA 10 novembre L uso del suolo delle regioni: confronto nazionale e con esperienze europee Mauro Nordio - Gruppo di Lavoro uso del suolo Il tema

Dettagli

Proposta di legenda Carta uso suolo 1:25.000 Gruppo di lavoro Uso e copertura del suolo presentata nel seminario di Napoli nel 2004.

Proposta di legenda Carta uso suolo 1:25.000 Gruppo di lavoro Uso e copertura del suolo presentata nel seminario di Napoli nel 2004. Proposta di legenda Carta uso suolo 1:25.000 Gruppo di lavoro Uso e copertura del suolo presentata nel seminario di Napoli nel 2004. Progetto Corine LC Scala 1:100.000 1 /2 /3 Livello Voci base comuni,

Dettagli

BA_09. AMBITO PGT : Verde urbano ( PGT adottato), Area boscata (PGT approvato in fase di pubblicazione). PROFILO DESCRITTIVO DELL AREA

BA_09. AMBITO PGT : Verde urbano ( PGT adottato), Area boscata (PGT approvato in fase di pubblicazione). PROFILO DESCRITTIVO DELL AREA SCHEDA n. : BA_09 AMBITO PGT : Verde urbano ( PGT adottato), Area boscata (PGT approvato in fase di pubblicazione). Data: 31.10.2011 Rilevatore: CG/cv DENOMINAZIONE: : Via Presolala/Via Resegone (ambito

Dettagli

Il connettivo agricolo nella definizione della rete ecologica e il ruolo dei servizi ecosistemici

Il connettivo agricolo nella definizione della rete ecologica e il ruolo dei servizi ecosistemici 25 maggio 2015 Buttrio (UD) villa Florio Francesco Boscutti Maurizia Sigura Il connettivo agricolo nella definizione della rete ecologica e il ruolo dei servizi ecosistemici francesco.boscutti@uniud.it

Dettagli

Regolamento Urbanistico CONTRIBUTO ALLA DEFINIZIONE DELLA DISCIPLINA DELLE AREE EXTRA-URBANE

Regolamento Urbanistico CONTRIBUTO ALLA DEFINIZIONE DELLA DISCIPLINA DELLE AREE EXTRA-URBANE Regolamento Urbanistico CONTRIBUTO ALLA DEFINIZIONE DELLA DISCIPLINA DELLE AREE EXTRA-URBANE Finalità del contributo agronomico all analisi del territorio: 1. conoscere il livello di utilizzazione attuale

Dettagli

NATURA E BIODIVERSITA

NATURA E BIODIVERSITA NATURA E BIODIVERSITA 10 Quadro sinottico degli indicatori INDICATORI DI STATO/IMPATTO (S/I) Indice di Biopotenzialità Territoriale (Btc) INDICATORI DI RISPOSTA (R) Il verde urbano SIGLE, ABBREVIAZIONI,

Dettagli

Studio Benincà Associazione tra professionisti RELAZIONE AGRONOMICA. Indagini geologiche e compatibilità sismica

Studio Benincà Associazione tra professionisti RELAZIONE AGRONOMICA. Indagini geologiche e compatibilità sismica RELAZIONE AGRONOMICA Indagini geologiche e compatibilità sismica 1 2 SOMMARIO 1. Premessa... 5 2. Ambiti delle aziende agricole esistenti... 7 3. Verifica di compatibilità degli interventi del PI con gli

Dettagli

25/02/2013. La Rete Ecologica della Regione Lombardia. Le fasi principali e i risultati raggiunti

25/02/2013. La Rete Ecologica della Regione Lombardia. Le fasi principali e i risultati raggiunti Le fasi principali e i risultati raggiunti Fase 2 Contenuti e risultati La Rete Ecologica della Regione Lombardia La Rete Ecologica nella Pianura Padana e nell Oltrepo pavese collinare e montano dott.

Dettagli

SOMMARIO 1 MONITORAGGIO...2

SOMMARIO 1 MONITORAGGIO...2 SOMMARIO 1...2 1.1 MATRICE ARIA... 4 1.2 MATRICE ACQUA... 5 1.3 MATRICE SUOLO E SOTTOSUOLO... 6 1.4 MATRICE FLORA E FAUNA... 7 1.5 MATRICE BIODIVERSITÁ... 8 1.6 MATRICE POPOLAZIONE... 10 1.7 MATRICE BENI

Dettagli

SAU. Città di Arzignano. Superfice Agricola Utilizzata e Trasformabile. Allegato 4.2 all Indagine Agronomica. Provincia di Vicenza

SAU. Città di Arzignano. Superfice Agricola Utilizzata e Trasformabile. Allegato 4.2 all Indagine Agronomica. Provincia di Vicenza Città di Arzignano Provincia di Vicenza SAU Superfice Agricola Utilizzata e Trasformabile Ufficio di Piano 23/04/2007 Allegato 4.2 all Indagine Agronomica 2 Premessa L analisi svolta è finalizzata a quantificare

Dettagli

Osservazioni nn. 66 e 67 in comune di Galliera Veneta

Osservazioni nn. 66 e 67 in comune di Galliera Veneta Note interpretative del valutatore relativamente alle osservazioni n. 45 di Tombolo, nn. 66-67 di Galliera Veneta e alla proposta del comune di Galliera Veneta di modificare la destinazione di una linea

Dettagli

Piano di Assetto del Territorio. Regione del Veneto. Provincia di Venezia MARCON. Comune di MARCON. Ambiente, paesaggio e territorio nel PAT

Piano di Assetto del Territorio. Regione del Veneto. Provincia di Venezia MARCON. Comune di MARCON. Ambiente, paesaggio e territorio nel PAT Regione del Veneto Piano di Assetto del Territorio Provincia di Venezia Comune di MARCON MARCON Ambiente, paesaggio e territorio nel PAT LA RIFORMA URBANISTICA DELLA L. R. 11/2004 Nuova Legge Regionale

Dettagli

Area critica 06 CASALPUSTERLENGO OVEST

Area critica 06 CASALPUSTERLENGO OVEST Area critica 06 CASALPUSTERLENGO OVEST QUADRO AMBIENTALE Descrizione È un area interessata da un processo di urbanizzazione tuttora piuttosto attivo, tendenzialmente concentrato lungo gli assi infrastrutturali

Dettagli

APPROFONDIMENTI SU MAPPE DI PERICOLOSITA E RISCHIO PER INONDAZIONE DA FIUMI E TORRENTI

APPROFONDIMENTI SU MAPPE DI PERICOLOSITA E RISCHIO PER INONDAZIONE DA FIUMI E TORRENTI APPROFONDIMENTI SU MAPPE DI PERICOLOSITA E RISCHIO PER INONDAZIONE DA FIUMI E TORRENTI MAPPE DI PERICOLOSITA Le mappe sono state prodotte unendo i perimetri delle aree individuate nei Piani stralcio di

Dettagli

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI NOME DEL PROGETTO NOME SPAZIO APERTO Suisio_02 COMUNE Suisio AREA (ha) 0,984 PERIMETRO (metri) 500 PROPRIETÀ DELL AREA Privata DATA RILIEVO 15 novembre 2013 RILIEVO EFFETTUATO DA Massimo Bernardelli 2

Dettagli

Piano Strutturale (ai sensi dell Art. 92 della L.R. 65/2014)

Piano Strutturale (ai sensi dell Art. 92 della L.R. 65/2014) PROVINCIA DI AREZZO Piano Strutturale (ai sensi dell Art. 92 della L.R. 65/2014) Arch. Giovanni Parlanti Progettista Arch. Gabriele Banchetti Responsabile GIS Pian. Jr. Emanuele Bechelli Collaborazione

Dettagli

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI VIA DELL'OLMETTA NOME DEL PROGETTO NOME SPAZIO APERTO OsioSotto_05 COMUNE Osio Sotto AREA (ha) 4,695 PERIMETRO (metri) 1022 PROPRIETÀ DELL AREA Privata DATA RILIEVO 26 ottobre 2012 RILIEVO EFFETTUATO DA

Dettagli

RETI ECOLOGICHE e TUTELE NATURALISTICHE E PAESAGGISTICHE

RETI ECOLOGICHE e TUTELE NATURALISTICHE E PAESAGGISTICHE RETI ECOLOGICHE e TUTELE NATURALISTICHE E PAESAGGISTICHE OBIETTIVO DEL PTCP: COORDINAMENTO e INTEGRAZIONE di diverse politiche e normative volte alla conservazione, tutela e valorizzazione della biodiversità,

Dettagli

Provincia di Livorno Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. QUADRO CONOSCITIVO Il paesaggio. Gruppo di progettazione

Provincia di Livorno Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. QUADRO CONOSCITIVO Il paesaggio. Gruppo di progettazione Provincia di Livorno Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale QUADRO CONOSCITIVO Il paesaggio Gruppo di progettazione Arch. Antonella Valentini (coordinamento) Arch. Gabriele Paolinelli Arch. Paola

Dettagli

Paesaggio, storia, infrastrutture: Metodi e strategie di intervento sul paesaggio

Paesaggio, storia, infrastrutture: Metodi e strategie di intervento sul paesaggio Paesaggio, storia, infrastrutture: Metodi e strategie di intervento sul paesaggio Relatore: Stefano Magaudda - stefano.magaudda@gmail.com Finalità del progetto Gli obiettivi della ricerca sono stati identificati

Dettagli

Indice 1. PREMESSA LE TAVOLE TAV.1.1A/ TAV.1.1B - ESTRATTO TAVOLE PTCP... 5

Indice 1. PREMESSA LE TAVOLE TAV.1.1A/ TAV.1.1B - ESTRATTO TAVOLE PTCP... 5 Indice 1. PREMESSA... 3 1.1 TECNICHE GIS... 3 2. LE TAVOLE... 4 3. TAV.1.1A/ TAV.1.1B - ESTRATTO TAVOLE PTCP... 5 4. TAV.1.2 - ESTRATTO TAVOLA RETE ECOLOGICA DEL VENETO... 6 5. TAV. 2 - USO DEL SUOLO...

Dettagli

VARIANTE SPECIFICA 1/2018 al PRG 95 approvato con Delibera provinciale n. 453 del

VARIANTE SPECIFICA 1/2018 al PRG 95 approvato con Delibera provinciale n. 453 del COMUNE DI RUSSI PROVINCIA DI RAVENNA VARIANTE SPECIFICA 1/2018 al PRG 95 approvato con Delibera provinciale n. 453 del 30.04.1997 redatta ai sensi dell art. 4 comma 4 lettera e) e dell art. 53 della L.R.

Dettagli

DEFINIZIONE DELL AREA VOCATA E DELLE MACROAREE PER LA CACCIA AL CINGHIALE NELL ATC VASTESE

DEFINIZIONE DELL AREA VOCATA E DELLE MACROAREE PER LA CACCIA AL CINGHIALE NELL ATC VASTESE Servizio Caccia e Pesca DEFINIZIONE DELL AREA VOCATA E DELLE MACROAREE PER LA CACCIA AL CINGHIALE NELL ATC VASTESE IN BASE AL: Regolamento Regionale per la gestione faunistico-venatoria degli ungulati

Dettagli

CONFERENZA DI PIANIFICAZIONE PTCP Schema direttore della Rete Ecologica Provinciale

CONFERENZA DI PIANIFICAZIONE PTCP Schema direttore della Rete Ecologica Provinciale CONFERENZA DI PIANIFICAZIONE PTCP 2007 Piacenza, Sala del Consiglio Provinciale,, 12 febbraio 2008 DAL QUADRO CONOSCITIVO AL PIANO Schema direttore della Rete Ecologica Provinciale Dr Luca Bisogni Dr Giovanna

Dettagli

Aree agricole e biodiversita :

Aree agricole e biodiversita : Aree agricole e biodiversita : corridoi agro-ecologici dell AddaMartesana Analisi naturalistica - Prima parte - Stefania Fontana - dott.sc. Nat. Obiettivi Caratterizzazione della componente naturalistica

Dettagli

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI NOME DEL PROGETTO NOME SPAZIO APERTO OsioSopra_12 COMUNE Osio Sopra AREA (ha) 2,292 PERIMETRO (metri) 1221 PROPRIETÀ DELL AREA Privata DATA RILIEVO 3 dicembre 2013 RILIEVO EFFETTUATO DA Massimo Bernardelli

Dettagli

Art. 7.2 Sistema delle aree forestali

Art. 7.2 Sistema delle aree forestali Art. 7.2 Sistema delle aree forestali DEFINIZIONE DI AREE FORESTALI sono tutte le superfici con vegetazione arborea ed arbustiva spontanea o di origine artificiale in grado di produrre legno o altri prodotti

Dettagli

4. ASSETTO DEL TERRITORIO AGRICOLO

4. ASSETTO DEL TERRITORIO AGRICOLO 4. ASSETTO DEL TERRITORIO AGRICOLO 32 4. Assetto del territorio agricolo 4.1 Le aree agricole del territorio di Sondrio: PTCP, PRG, DUSAF 4.1.1 Aree agricole strategiche da PTCP che per esposizione al

Dettagli

MISURA PRIMO IMBOSCHIMENTO DI TERRENI NON AGRICOLI

MISURA PRIMO IMBOSCHIMENTO DI TERRENI NON AGRICOLI 5.3.2.2.3 MISURA 223 - PRIMO IMBOSCHIMENTO DI TERRENI NON AGRICOLI Riferimenti normativi Articoli 36 (b) (iii) e 45 del Regolamento (Ce) N. 1698/2005 Articolo 30 e punto 5.3.2.3.3 dell Allegato II del

Dettagli

21) FLAVIO ANDO (chalet)

21) FLAVIO ANDO (chalet) 21) FLAVIO ANDO (chalet) QUADRO CONOSCITIVO LOCALIZZATO Indice Inquadramento territoriale, descrizione e contestualizzazione...2 Pericolosità idraulica, acque superficiali e depurazione...7 Clima acustico

Dettagli

Allegato alle Norme Tecniche di Attuazione

Allegato alle Norme Tecniche di Attuazione Comune di Porto Tolle Provincia di Rovigo PAT Piano di Assetto del Territorio comunale Allegato alle Norme Tecniche di Attuazione Sindaco di Porto Tolle Dott. Finotti Silvano Ufficio tecnico Comunale Arch.

Dettagli

Nome indicatore DPSIR Fonte dati Uso del suolo S Carta Tecnica Regionale. Disponibilità dati *** 2007 R

Nome indicatore DPSIR Fonte dati Uso del suolo S Carta Tecnica Regionale. Disponibilità dati *** 2007 R SUOLO Uso del territorio Uso del suolo Nome indicatore DPSIR Fonte dati Uso del suolo S Carta Tecnica Regionale Obiettivo Distribuzione delle diverse classi di uso del suolo nel territorio regionale Disponibilità

Dettagli

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI NOME DEL PROGETTO NOME SPAZIO APERTO SP.A.C. _ 18 COMUNE Comune di Casalpusterlengo AREA (ha) 19,27 PERIMETRO (metri) 4.300 PROPRIETÀ DELL AREA Proprietà di natura privata DATA RILIEVO Novembre 2012 RILIEVO

Dettagli

La Rete ecologica regionale nel Piano paesaggistico regionale

La Rete ecologica regionale nel Piano paesaggistico regionale La Rete ecologica regionale nel Piano paesaggistico regionale pierpaolo zanchetta - pierpaolo.zanchetta@regione.fvg.it - tel. 0432 555592 giuliana renzi giuliana.renzi@regione.fvg.it - tel. 040 3775470

Dettagli

PRINCIPALI NOVITA DI PIANO DELLE REGOLE E PIANO DEI SERVIZI

PRINCIPALI NOVITA DI PIANO DELLE REGOLE E PIANO DEI SERVIZI LA VARIANTE AL PGT DI MONZA Innovazione nei processi di pianificazione integrata alla scala comunale PRINCIPALI NOVITA DI PIANO DELLE REGOLE E PIANO DEI SERVIZI Arch. Giuseppe Riva dirigente Settore Governo

Dettagli

SCENARI DI SVILUPPO E STRUMENTI DI GOVERNO PER IL PAESAGGIO RURALE TOSCANO. Cambiamenti di uso del suolo cambiamenti di paesaggio rurale

SCENARI DI SVILUPPO E STRUMENTI DI GOVERNO PER IL PAESAGGIO RURALE TOSCANO. Cambiamenti di uso del suolo cambiamenti di paesaggio rurale SCENARI DI SVILUPPO E STRUMENTI DI GOVERNO PER IL PAESAGGIO RURALE TOSCANO Cambiamenti di uso del suolo cambiamenti di paesaggio rurale Scuola Superiore Sant Anna, Pisa 5 ottobre 2010 Università di Bologna,

Dettagli

Tavola Allevamenti zootecnici intensivi

Tavola Allevamenti zootecnici intensivi Tavola Allevamenti zootecnici intensivi Dall analisi della tavola si osserva come la principale variazione riguarda l individuazione delle fasce di rispetto degli allevamenti zootecnici intensivi. Nel

Dettagli

Tavola 1A - FUNZIONI PREVALENTI

Tavola 1A - FUNZIONI PREVALENTI Anno Accademico 2016-17 Laboratorio di Progettazione Urbanistica 3 Roma Città Territorio Tavola 1A - FUNZIONI PREVALENTI 12-14.10.2016 Finalità dell esercitazione distinguere all interno del territorio

Dettagli

" ( ) *+*, -. / 0' *12 3"3 /, *52 / : ;,& ;! : / (<69., / 9 02 = >% 0*?<2 " " 8% $8 0")'2$ A

 ( ) *+*, -. / 0' *12 33 /, *52 / : ;,& ;! : / (<69., / 9 02 = >% 0*?<2   8% $8 0)'2$ A Sommario Abstract # $% #% % %% % % # # & & ' # % ( ) *+*. / 0' *12 33 / 0 4 5672 8 9 0*52 / : ;& ; : / (% 0*?

Dettagli

QUADRO CONOSCITIVO QC1 COMUNE DI MASSA REGOLAMENTO URBANISTICO COMUNALE PROVINCIA DI MASSA CARRARA

QUADRO CONOSCITIVO QC1 COMUNE DI MASSA REGOLAMENTO URBANISTICO COMUNALE PROVINCIA DI MASSA CARRARA PROGETTISTI: 1 2 Arch. Silvia Viviani Arch. Pietro Basilio Giorgieri Arch. Sergio Pasanisi - ASSET Srl Arch. Pian. Terr. Letizia Coltellini COLLABORATORI: 3 6 7 4 5 8 9 Tavola: QC1 Oggetto: LEGENDA CARTA

Dettagli

Area critica 08 CASALPUSTERLENGO SUD

Area critica 08 CASALPUSTERLENGO SUD Area critica 08 CASALPUSTERLENGO SUD QUADRO AMBIENTALE Descrizione Si tratta di un area ubicata alla periferia sudovest di Casalpusterlengo, compresa tra l abitato e la Costa della Chiesa, interessata

Dettagli

1. I BENI PAESAGGISTICI

1. I BENI PAESAGGISTICI 1. I BENI PAESAGGISTICI I beni paesaggistici e ambientali costituiscono gli elementi di riferimento cardine per la definizione dell assetto ambientale, esso è costituito dall insieme degli elementi territoriali

Dettagli

I MACERI NELLA RETE ECOLOGICA PROVINCIALE. Ferrara 9 maggio 2015

I MACERI NELLA RETE ECOLOGICA PROVINCIALE. Ferrara 9 maggio 2015 I MACERI NELLA RETE ECOLOGICA PROVINCIALE Ferrara 9 maggio 2015 A cura della P.O. Agricoltura Sostenibile, Caccia ed Aree Protette Provincia di Ferrara La Rete Ecologica Provinciale In occasione dell aggiornamento

Dettagli

SCHEDA 1 Romano Centro LOCALIZZAZIONE

SCHEDA 1 Romano Centro LOCALIZZAZIONE SCHEDA 1 Romano Centro LOCALIZZAZIONE L area è situata lungo la provinciale SP 148 Via Roma, in prossimità del centro storico di Romano Centro. Verso nord-ovest l area confina con un area agricola mentre

Dettagli

ATTIVITA RELATIVE ALLE MAPPE PRELIMINARI DI PERICOLOSITA E DI RISCHIO

ATTIVITA RELATIVE ALLE MAPPE PRELIMINARI DI PERICOLOSITA E DI RISCHIO Piano di Gestione del Rischio Alluvioni (Direttiva 2007/60 CE D.Lgs. 49/ 10 - D.Lgs. 219/ 10) Distretto Idrografico dell Appennino Settentrionale Sub Distretto BACINI MARCHIGIANI SETTENTRIONALI ATTIVITA

Dettagli

LA RETE ECOLOGICA DEI COMUNI DI AGENDA 21 LAGHI E DEL PARCO DEL TICINO PRIMA FASE

LA RETE ECOLOGICA DEI COMUNI DI AGENDA 21 LAGHI E DEL PARCO DEL TICINO PRIMA FASE LA RETE ECOLOGICA DEI COMUNI DI AGENDA 21 LAGHI E DEL PARCO DEL TICINO PRIMA FASE A cura di: Autore della Ricerca Dott.ssa Debora Tollardo Supervisione Dott.ssa Francesca Trotti GLI OBIETTIVI tutelare

Dettagli

Comune di Porto Tolle Provincia di Rovigo PAT. Piano di Assetto del Territorio comunale. Relazione sintetica

Comune di Porto Tolle Provincia di Rovigo PAT. Piano di Assetto del Territorio comunale. Relazione sintetica Comune di Porto Tolle Provincia di Rovigo PAT Piano di Assetto del Territorio comunale Relazione sintetica Sindaco di Porto Tolle Dott. Finotti Silvano Ufficio tecnico Comunale Arch. Giorgio Portesan Progettista

Dettagli

Unità locale dei servizi n... c. altitudine: capoluogo. max min

Unità locale dei servizi n... c. altitudine: capoluogo. max min FORMAZIONE DEL PIANO REGOLATORE GENERALE Scheda quantitativa dei dati urbani (art. 14, 1 comma, punto 2, l.r. 56/1977) COMUNE DI VIGNONE Localizzazione amministrativa Localizzazione geografica Provincia

Dettagli

SCHEDA B DI RILEVAMENTO DEGLI SPAZI APERTI COMUNE DI LAINATE

SCHEDA B DI RILEVAMENTO DEGLI SPAZI APERTI COMUNE DI LAINATE SCHEDA B DI RILEVAMENTO DEGLI SPAZI APERTI COMUNE DI LAINATE Rilievo n. 003 Data 29 giugno 2011 Rilevatore/i Ronchi Silvia, Tedesco Antonia Nome area Brembo-Friuli DATI GENERALI DELL AREA Via - Località

Dettagli

SCHEDA B DI RILEVAMENTO DEGLI SPAZI APERTI COMUNE DI LAINATE

SCHEDA B DI RILEVAMENTO DEGLI SPAZI APERTI COMUNE DI LAINATE SCHEDA B DI RILEVAMENTO DEGLI SPAZI APERTI COMUNE DI LAINATE Rilievo n. 005 Data 29 giugno 2011 Rilevatore/i Ronchi Silvia, Tedesco Antonia Nome area Area mercato DATI GENERALI DELL AREA Via - Località

Dettagli

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI NOME DEL PROGETTO: Dalla mappa del parco alla realizzazione delle reti. Qualificare il paesaggio periurbano lungo il medio corso del fiume Olona. NOME SPAZIO APERTO COMUNE AREA (ha) 6,3 21. Scossiroli

Dettagli

Le conseguenze che l eterogeneità spaziale e la struttura del paesaggio presentano sui diversi livelli di organizzazione

Le conseguenze che l eterogeneità spaziale e la struttura del paesaggio presentano sui diversi livelli di organizzazione 4. Come funziona il paesaggio? Rapporto tra la struttura e la funzione. Le conseguenze che l eterogeneità spaziale e la struttura del paesaggio presentano sui diversi livelli di organizzazione a) Popolazioni

Dettagli

8.8 Area Sardegna. Di seguito si riporta la lista degli interventi previsti nell Area Sardegna per i quali sono state sviluppate le schede intervento:

8.8 Area Sardegna. Di seguito si riporta la lista degli interventi previsti nell Area Sardegna per i quali sono state sviluppate le schede intervento: 8.8 Area Sardegna Di seguito si riporta la lista degli interventi previsti nell Area Sardegna per i quali sono state sviluppate le schede intervento: - Rete AT provincia Carbonia-Iglesias. Sezione I -

Dettagli

STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE ED INDIRIZZO SULLA BIODIVERSITÀ IN PIEMONTE: CRITICITÀ ED OPPORTUNITÀ

STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE ED INDIRIZZO SULLA BIODIVERSITÀ IN PIEMONTE: CRITICITÀ ED OPPORTUNITÀ DIREZIONE AMBIENTE STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE ED INDIRIZZO SULLA BIODIVERSITÀ IN PIEMONTE: CRITICITÀ ED OPPORTUNITÀ Vincenzo Maria Molinari, Viola Erdini, Elisa Malenotti, Matteo Massara M PIEMONTE E

Dettagli

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI Riqualificazione paesistico ambientale della Cascina Cappuccina NOME SPAZIO APERTO Area A COMUNE AREA (ha) 8,44 PERIMETRO (metri) PROPRIETÀ DELL AREA DATA RILIEVO RILIEVO EFFETTUATO DA Melegnano 1606 Privata

Dettagli

PIANO REGOLATORE GENERALE

PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNE DI PADOVA SETTORE PIANIFICAZIONE URBANISTICA PIANO REGOLATORE GENERALE VARIANTE AL P.R.G. PER LA RIDEFINIZIONE DEL SISTEMA DEI SERVIZI E DELLE NORME (REVOCA PARZIALE E NUOVA ADOZIONE PARZIALE) Allegato

Dettagli

Relazione agronomica Comune di Arcole 1

Relazione agronomica Comune di Arcole 1 Relazione agronomica Comune di Arcole 1 INDICE 1. PREMESSA...3 2. LE TAVOLE...4 2.1 COPERTURA SUOLO AGRICOLO...4 2.1.1 Le finalità del progetto Corine...4 2.1.2 Codici della carta di copertura del suolo

Dettagli

Il Piano di Governo del Territorio L INFRASTRUTTURA AMBIENTALE RETE ECOLOGICA COMUNALE

Il Piano di Governo del Territorio L INFRASTRUTTURA AMBIENTALE RETE ECOLOGICA COMUNALE Il Piano di Governo del Territorio L INFRASTRUTTURA AMBIENTALE RETE ECOLOGICA COMUNALE CONNETTIVITÀ URBANA Milano, 31 marzo 2015 RIFERIMENTI NORMATIVI DELLA RETE ECOLOGICA Art. 9 LR 12/2005 - Piano

Dettagli

Via Milazzo sud QUADRO CONOSCITIVO LOCALIZZATO. Indice Inquadramento territoriale, descrizione e contestualizzazione...2

Via Milazzo sud QUADRO CONOSCITIVO LOCALIZZATO. Indice Inquadramento territoriale, descrizione e contestualizzazione...2 Via Milazzo sud QUADRO CONOSCITIVO LOCALIZZATO Indice Inquadramento territoriale, descrizione e contestualizzazione...2 Pericolosità idraulica, acque superficiali e depurazione...6 Clima acustico e piano

Dettagli

Capo I Disposizioni generali Art. 1 Oggetto

Capo I Disposizioni generali Art. 1 Oggetto Regolamento recante istruzioni tecniche per la redazione degli strumenti della pianificazione provinciale e comunale in materia di cave e torbiere, di recupero di cave dimesse o in abbandono e di riutilizzo

Dettagli

INDICE 1. PREMESSA LE TAVOLE... 3

INDICE 1. PREMESSA LE TAVOLE... 3 1 Settembre 2011 INDICE 1. PREMESSA... 2 2. LE TAVOLE... 3 2.1 USO DEL SUOLO... 3 2.2 LE FINALITÀ DEL PROGETTO CORINE... 3 2.2.1 Codici della carta di copertura del suolo corine "land-cover"... 4 2.2.2

Dettagli

IL TORRENTE COSIA: FILO CONDUTTORE DELLA BIODIVERSITA' TRA NATURA E UOMO BANDO CARIPLO - SCUOLA 21, A.S. 2013/14 FASE 1: ESPLORAZIONE DELL ARGOMENTO"

IL TORRENTE COSIA: FILO CONDUTTORE DELLA BIODIVERSITA' TRA NATURA E UOMO BANDO CARIPLO - SCUOLA 21, A.S. 2013/14 FASE 1: ESPLORAZIONE DELL ARGOMENTO IL TORRENTE COSIA: FILO CONDUTTORE DELLA BIODIVERSITA' TRA NATURA E UOMO BANDO CARIPLO - SCUOLA 21, A.S. 2013/14 FASE 1: ESPLORAZIONE DELL ARGOMENTO" CLASSE III UNITA' DI APPRENDIMENTO 2: LA DIVERSITA

Dettagli

06) Via Norvegia QUADRO CONOSCITIVO LOCALIZZATO. Indice Inquadramento territoriale, descrizione e contestualizzazione...2

06) Via Norvegia QUADRO CONOSCITIVO LOCALIZZATO. Indice Inquadramento territoriale, descrizione e contestualizzazione...2 06) Via Norvegia QUADRO CONOSCITIVO LOCALIZZATO Indice Inquadramento territoriale, descrizione e contestualizzazione...2 Pericolosità idraulica, acque superficiali e depurazione...6 Clima acustico e piano

Dettagli

Valutazione del rischio

Valutazione del rischio INCONTRO DI PARTECIPAZIONE PUBBLICA DIRETTIVA ALLUVIONI Livorno, 12 Aprile 2013 Valutazione del rischio Lorenzo Bottai (Consorzio LaMMA- Regione Toscana) Per fare chiarezza introduciamo alcune definizioni

Dettagli

UTOE 4 Via delle Trincere

UTOE 4 Via delle Trincere UTOE 4 Via delle Trincere QUADRO CONOSCITIVO LOCALIZZATO Indice Inquadramento territoriale, descrizione e contestualizzazione...2 Pericolosità idraulica, acque superficiali e depurazione...5 Clima acustico

Dettagli

Il paesaggio delle cascine: esemplificazione metodologica per l'analisi paesisitica ed un progetto di fruizione del territorio

Il paesaggio delle cascine: esemplificazione metodologica per l'analisi paesisitica ed un progetto di fruizione del territorio Il paesaggio delle cascine: esemplificazione metodologica per l'analisi paesisitica ed un progetto di fruizione del territorio arch. Antonio rubagotti PREMESSA METODOLOGICA ESEMPLIFICAZIONE DI UNA METODOLOGIA

Dettagli

Regione Piemonte - Dipartimento 2 : Organizzazione del territorio Assessorato alla Pianificazione e Gestione Urbanistica B A R B A N I A

Regione Piemonte - Dipartimento 2 : Organizzazione del territorio Assessorato alla Pianificazione e Gestione Urbanistica B A R B A N I A 06 / 2016 Regione Piemonte - Dipartimento 2 : Organizzazione del territorio Assessorato alla Pianificazione e Gestione Urbanistica Scheda quantitativa dei dati urbani (art.1, 1 comma, lettera 2, c della

Dettagli

INFRASTRUTTURE FERROVIARIE STRATEGICHE DEFINITE DALLA LEGGE OBIETTIVO N. 443/01 TRATTA A.V. /A.C. TERZO VALICO DEI GIOVI PROGETTO ESECUTIVO

INFRASTRUTTURE FERROVIARIE STRATEGICHE DEFINITE DALLA LEGGE OBIETTIVO N. 443/01 TRATTA A.V. /A.C. TERZO VALICO DEI GIOVI PROGETTO ESECUTIVO COMMITTENTE: : GENERAL CONTRACTOR: INFRASTRUTTURE FERROVIARIE STRATEGICHE DEFINITE DALLA LEGGE OBIETTIVO N. 443/01 TRATTA A.V. /A.C. TERZO VALICO DEI GIOVI PROGETTO ESECUTIVO ATTIVITÀ DI VERIFICHE ACUSTICHE

Dettagli

Parco regionale del Lago Trasimeno. Piano di gestione del cinghiale per le aree protette parte 2. In copertina: Moretta tabaccata (L.

Parco regionale del Lago Trasimeno. Piano di gestione del cinghiale per le aree protette parte 2. In copertina: Moretta tabaccata (L. Parco regionale del Lago Trasimeno Piano di gestione del cinghiale per le aree protette parte 2 In copertina: Moretta tabaccata (L. Starnini) REDAZIONE A CURA DI: REGIONE UMBRIA: SERVIZIO FORESTE, MONTAGNA,

Dettagli

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI NOME SPAZIO APERTO COMUNE AREA (ha) 18, 5 PERIMETRO (metri) PROPRIETÀ DELL AREA Brughiera Briantea: per un miglioramento dell interfaccia Parco - Urbano Cimnago, V. G. Bizzozzero V. Cevedale Lentate sul

Dettagli

UTOE 38 Marina di Pisa Via ARNINO S.N. 38.3

UTOE 38 Marina di Pisa Via ARNINO S.N. 38.3 UTOE 38 Marina di Pisa Via ARNINO S.N. 38.3 QUADRO CONOSCITIVO LOCALIZZATO Indice Inquadramento territoriale, descrizione e contestualizzazione... 2 Pericolosità idraulica, acque superficiali e depurazione...

Dettagli

Documentazione conoscitiva

Documentazione conoscitiva Piano Stralcio delle Fasce Fluviali (legge 18 maggio 1989, n 183 e successive modifiche e integrazioni, art 17 comma 6-ter) Progetto (approvato dal Comitato Tecnico nella seduta del 24 gennaio 1996) Documentazione

Dettagli

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI NOME SPAZIO APERTO COMUNE Boltiere9 Boltiere AREA (ha) 1,544 PERIMETRO (metri) 670 PROPRIETÀ DELL AREA Privata DATA RILIEVO 13 marzo 2013 RILIEVO EFFETTUATO DA NOME DEL PROGETTO Emanuele Morlotti e Giovanna

Dettagli

PU A GENER ALE COMPAR TO S11 Madonna dell Albero 1) PREMESSA

PU A GENER ALE COMPAR TO S11 Madonna dell Albero 1) PREMESSA INDICE 1) PREMESSA 2) INQUADRAMENTO TERRITORIALE 3) DESCRIZIONE DELL INTERVENTO OGGETTO DI PRIMO STRALCIO 4) CRITERI D INDAGINE E DI VALUTAZIONE 5) CONCLUSIONI 1) PREMESSA La presente relazione costituisce

Dettagli

V.A.S. Schede valutative delle scelte del PAT che possono generare impatti sull'ambiente. Allegato al Rapporto Ambientale

V.A.S. Schede valutative delle scelte del PAT che possono generare impatti sull'ambiente. Allegato al Rapporto Ambientale COMUNE DI FIESSO UMBERTIANO Provincia di Rovigo V.A.S. Elaborato 10 c Schede valutative delle scelte del PAT che possono generare impatti sull'ambiente Allegato al Rapporto Ambientale REGIONE DEL VENETO

Dettagli

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI PULIGNANO CENTRAL PARK NOME SPAZIO APERTO _001 COMUNE LODI AREA (ha) 107,38 HA PERIMETRO (metri) 7508 M PROPRIETÀ DELL AREA PRIVATA E PUBBLICA DATA RILIEVO 18/0/13 RILIEVO EFFETTUATO DA FABRIZIO REGINATO

Dettagli

Scheda Quantitativa dei Dati Urbani. Variante Generale di P.R.G.C. Proposta Tecnica del Progetto Preliminare. Comune di CERANO

Scheda Quantitativa dei Dati Urbani. Variante Generale di P.R.G.C. Proposta Tecnica del Progetto Preliminare. Comune di CERANO Regione Piemonte Comune di CERANO Provincia di Novara Variante Generale di P.R.G.C. Proposta Tecnica del Progetto Preliminare art. 15, L.R. 56/77 e s.m.i. il SINDACO il SEGRETARIO il R.U.P. Scheda Quantitativa

Dettagli

Provincia di Viterbo. Progetto LIFE Natura Azioni urgenti di salvaguardia dei Siti Natura 2000 dell Alta LIFE 04 NAT/IT/000153

Provincia di Viterbo. Progetto LIFE Natura Azioni urgenti di salvaguardia dei Siti Natura 2000 dell Alta LIFE 04 NAT/IT/000153 LIFE Natura Alta Tuscia Viterbo, 24 Gennaio 2005 Provincia di Viterbo Progetto LIFE Natura Azioni urgenti di salvaguardia dei Siti Natura 2000 dell Alta Tuscia Viterbese. LIFE 04 NAT/IT/000153 Che cos

Dettagli

UTOE 30 S. Ermete via di Putignano

UTOE 30 S. Ermete via di Putignano UTOE 30 S. Ermete via di Putignano QUADRO CONOSCITIVO LOCALIZZATO Indice Inquadramento territoriale, descrizione e contestualizzazione...2 Pericolosità idraulica, acque superficiali e depurazione...5 Clima

Dettagli

Studio Benincà Associazione tra professionisti

Studio Benincà Associazione tra professionisti 0 1 SOMMARIO 1. Premessa... 4 2. Ambiti delle aziende agricole esistenti... 5 3. Verifica di compatibilità degli interventi del PI con gli allevamenti intensivi... 7 4. Consumo di S.A.U.... 11 5. Rete

Dettagli

INQUADRAMENTO URBANISTICO E AMBIENTALE - Servitù di qualsiasi genere IUA 09.01

INQUADRAMENTO URBANISTICO E AMBIENTALE - Servitù di qualsiasi genere IUA 09.01 INQUADRAMENTO URBANISTICO E AMBIENTALE - Servitù di qualsiasi genere IUA 09.01 1 2 3 Area Cascina S.Maria Area S.Siro Area autostazione 3 1 2 INQUADRAMENTO URBANISTICO E AMBIENTALE - Aree di degrado -

Dettagli

UTOE 7 Cisanello Parco Centrale S.N. 7.5

UTOE 7 Cisanello Parco Centrale S.N. 7.5 UTOE 7 Cisanello Parco Centrale S.N. 7.5 QUADRO CONOSCITIVO LOCALIZZATO Indice Inquadramento territoriale, descrizione e contestualizzazione dell area... 2 Pericolosità idraulica, acque superficiali e

Dettagli

Proposta di istituzione Riserva Naturale Regionale Orientata «Dune di Campomarino» Comune di Maruggio

Proposta di istituzione Riserva Naturale Regionale Orientata «Dune di Campomarino» Comune di Maruggio Proposta di istituzione Riserva Naturale Regionale Orientata «Dune di Campomarino» Comune di Maruggio Etichetta di testo argomento uno Etichetta di testo argomento due Etichetta di testo argomento tre

Dettagli

UTOE 7 Cisanello Via Norvegia S.N. 7.10

UTOE 7 Cisanello Via Norvegia S.N. 7.10 UTOE 7 Cisanello Via Norvegia S.N. 7.10 QUADRO CONOSCITIVO LOCALIZZATO Indice Inquadramento territoriale, descrizione e contestualizzazione dell area...2 Pericolosità idraulica, acque superficiali e depurazione...6

Dettagli

Comune di Patù. Documento Programmatico Preliminare. 0 Inquadramento territoriale Scala 1: 5000 Novembre Progettazione. Ufficio di Piano Patù

Comune di Patù. Documento Programmatico Preliminare. 0 Inquadramento territoriale Scala 1: 5000 Novembre Progettazione. Ufficio di Piano Patù 0 Inquadramento territoriale C.10 Pianificazione vigente Zona A Zona B1 Zona B2 Zona B3 Zona C1 Zona C turistico residenziale Zona C turistico alberghiero Zona D industriale Zona F attrezzature e servizi

Dettagli

PAT MIRANO OBIETTIVI/AZIONI/DIMENSIONAMENTO

PAT MIRANO OBIETTIVI/AZIONI/DIMENSIONAMENTO ELABORAZIONE DI SINTESI 20 GIUGNO 2016 2 OBIETTIVI 1 SISTEMA AMBIENTALE STORICO PAESAGGISTICO RIDURRE IL RISCHIO IDRAULICO LIMITARE USO DI SUOLO AGRICOLO SVILUPPARE LA RETE ECOLOGICA E LA BIODIVERSITA

Dettagli

Valutazione Ambientale. Sanremo. Criticità ambientali e obiettivi. Arch. Andrea Cavaliere

Valutazione Ambientale. Sanremo. Criticità ambientali e obiettivi. Arch. Andrea Cavaliere Valutazione Ambientale preliminare del PUC di Sanremo Criticità ambientali e obiettivi Arch. Andrea Cavaliere Sanremo, Palafiori 2 marzo 2011 VAS VAS Procedura finalizzata a integrare le considerazioni

Dettagli

Osservatorio paritetico della pianificazione Rapporto di monitoraggio 2016

Osservatorio paritetico della pianificazione Rapporto di monitoraggio 2016 1.3. Gli incrementi delle superfici urbanizzate dall entrata in vigore della l.r. 65/14. La definizione del territorio urbanizzato è il dispositivo al quale la l.r. 65/14 affida prioritariamente il contenimento

Dettagli

Allegato 8.A. Valutazione specifica degli impatti e delle criticità derivanti dai poli produttivi presenti nel Comune di Rottofreno

Allegato 8.A. Valutazione specifica degli impatti e delle criticità derivanti dai poli produttivi presenti nel Comune di Rottofreno Allegato 8.A Valutazione specifica degli impatti e delle criticità derivanti dai poli produttivi presenti nel AMBITER s.r.l. 1 Polo produttivo di San Nicolò Codice PTCP identificativo ambito: 39.01 Denominazione:

Dettagli

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI NOME DEL PROGETTO NOME SPAZIO APERTO Ponte San Pietro 8 COMUNE Ponte San Pietro AREA (ha) 0,2274 PERIMETRO (metri) 192 PROPRIETÀ DELL AREA Privata DATA RILIEVO 03/04/2013 RILIEVO EFFETTUATO DA Angelucci-Morlotti

Dettagli

Articolo 2.12 Schede di progetto degli ambiti di trasformazione

Articolo 2.12 Schede di progetto degli ambiti di trasformazione Articolo 2.12 Schede di progetto degli ambiti di trasformazione Ambito di trasformazione n. 1 32 33 Localizzazione A nord dell abitato di Terzago, sul confine con il territorio comunale di Gavardo. Inquadramento

Dettagli

Comune di Minerbe Piano di Assetto del Territorio (PAT) A.T.O. = 01 : C A P O L U O G O

Comune di Minerbe Piano di Assetto del Territorio (PAT) A.T.O. = 01 : C A P O L U O G O A.T.O. = 01 : C A P O L U O G O DATI ESISTENTI Rapporto Superficie territoriale = kmq. 4,51 Abitanti esistenti(al dicembre 2010) = n 3.472 Abitanti insediabili residuo PRG = n 341 Servizi per la residenza

Dettagli

Comune di Loreggia Provincia di Padova 3^ Settore Edilizia Privata e Urbanistica

Comune di Loreggia Provincia di Padova 3^ Settore Edilizia Privata e Urbanistica PIANO DEGLI INTERVENTI 3 VARIANTE PARZIALE VARIANTE PARZIALE AL P.I. AI SENSI DELL'ART. 18 L.R. 23/04/2004 N. 11 PER CAMBIO DI ZONA DI UN TERRENO COMUNALE SITO IN VIA DELL'ARTIGIANATO DA FS A D1 VARIANTE

Dettagli

PARCO DEL GELSO. Elementi identificativi Inquadramento territoriale...672

PARCO DEL GELSO. Elementi identificativi Inquadramento territoriale...672 PARCO DEL GELSO Elementi identificativi...668 Inquadramento territoriale...672 666 ELEMENTI IDENTIFICATIVI DENOMINAZIONE: Parco del Gelso Codice PLIS: PL_222 PROVINCE: Milano. COMUNI: Marcallo con Casone,

Dettagli

"""# $% !" # "# #$ %#&'(') " %* + #, # -.- " #/ #0 1 2 #

# $% ! # # #$ %#&'(')  %* + #, # -.-  #/ #0 1 2 # &'(! # $%! # $%&''(! # #$ %#&'(') %* + #, # -.- #/ #0 1 2 # ! # $%! # $%&& ' ( ) *+, + -!! # $ %&' &. ' (!! + / *.**+,- 0 ( '! % $.) 1! + / ) ) ( / $ ( 3 %4 ( 1! / 5 ( 3! 1-3, 3 6 13 &6 3 7 3 %& )), 3

Dettagli

A cosa serve? Perché è richiesto?

A cosa serve? Perché è richiesto? A cosa serve? La conoscenza delle dinamiche relative all uso del suolo è importante per la pianificazione territoriale in quanto consente di leggere lo stato attuale dei luoghi come risultante delle modificazioni

Dettagli

ELABORATO ESTRATTO N.T.A. VARIANTE

ELABORATO ESTRATTO N.T.A. VARIANTE ELABORATO 02 e ESTRATTO N.T.A. VARIANTE Art. 6 Zone urbanistiche Ai fini della organizzazione ed applicazione della disciplina urbanistica e paesistico - ambientale nel territorio comunale, il Piano individua

Dettagli