1. COMMENTI GENERALI

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1 NON SOLO RINNOVABILI PER UN EFFICACE POLITICA AMBIENTALE A. Clerici Vice Presidente Commissione Energia di Confindustria Presidente FAST 1 1. COMMENTI GENERALI 2 1

2 Negli ultimi 10 anni: Popolazione mondiale: Risorse energetiche primarie: +20% Elettricità: +32% +12% (ora in Asia ~2/3 della popolazione mondiale) Tendenze della domanda al 2050: Risorse energetiche primarie: raddoppiano Consumi elettrici: triplicano anche senza uno sviluppo business as usual e considerando programmi di efficienza energetica. Fonte IEA 3 L energia in generale e quella elettrica in particolare sono sempre più essenziali per lo sviluppo economico e per la prosperità, salute e sicurezza dei cittadini: Il PIL è strettamente legato all energia (consumi / costi / qualità di fornitura) 1,6 miliardi di persone non hanno elettricità! 4 2

3 Il green paper della CE è basato su 3 pilastri: 1. competitività (energia a costi abbordabili ) 2. Sicurezza degli approvvigionamenti e qualità dell energia fornita (per l industria, i trasporti ed il riscaldamento e l illuminazione per clienti domestici e commerciali) 3. Sostenibilità ambientale 5 I 3 pilastri devono coesistere dialetticamente e bilanciati in modo da evitare perdita di competitività e vulnerabilità. E possibile essere dipendenti ma non vulnerabili, se una nazione importa risorse energetiche a prezzi ragionevoli e con una sicurezza degli approvvigionamenti grazie ad una diversificazione per origine e tipologia delle risorse. Una nazione che producesse anche una parte dei suoi bisogni energetici con costi proibitivi (e mi riferisco qui, per esempio, a tecnologie in fase di sviluppo e la cui penetrazione e costo è ancora incerto), sarebbe vulnerabile anche se indipendente. La politica di CE/EU è correttamente sempre più rivolta alle problematiche ambientali: sembra che le tendenze recenti diano priorità alle new renewables come soluzione di base e questo senza dare dati relativi a costi e implicazioni sulla competitività. 6 3

4 Il settore energetico è speciale ed è caratterizzato da cicli di vita molto lunghi. Nel settore elettrico il tempo dalla R.D&D (Research, Development and Demonstration), alla progettazione, costruzione ed esercizio di una famiglia di prodotti, è di varie decadi: Per una centrale convenzionale / una sottostazione elettrica > 30 anni Per nuove centrali nucleari ~ 100 anni (senza considerare il deposito finale delle scorie) 7 Nel settore petrolio/gas/carbone abbiamo gli stessi tempi lunghi per pozzi, miniere e relative infrastrutture di trasporto. Tali tempi lunghi devono essere adeguatamente considerati nello sviluppo di scenari e politiche energetiche e nei programmi e finanziamenti di R&D. Atenzione agli stranded costs!!! 8 4

5 Nei mercati liberalizzati gli investitori sono sempre più legati al sistema finanziario che sta diventando sempre più speculativo con tempi di ritorno degli investimenti sempre più brevi. In tale ottica, gli investimenti nel settore energetico da parte di investitori privati sono diretti su impianti non capital intensive e con IRR brevi, impianti che usualmente non sono a favore dell ambiente o della sicurezza di approvvigionamento a lungo termine. 9 Sono un vecchio ingegnere elettrico e fornirò dati relativi principalmente al settore elettrico 10 5

6 Aspetti particolari della produzione di elettricità Vale la pena di ricordare: L elettricità non può essere immagazzinata: ad ogni istante produzione = domanda; L andamento della domanda varia nel tempo durante la giornata (da 1 a 2 tra notte e giorno), la settimana e durante le stagioni. Si può fare qualcosa per appiattire le variazioni ma non molto nel medio termine; E quindi necessario avere un adeguato mix di centrali di base, mid merit e di picco; Per quanto riguarda la produzione di energia elettrica, alcune tecnologie sono possibili/economiche solo come base-load (es. nucleare), altre come picco (turbine a gas). 11 Aspetti particolari della produzione di elettricità Alcune energie rinnovabili (eolico, fotovoltaico) sono molto volatili e non hanno la possibilità di quotare con certezza al pool una impegnativa potenza per le varie ore del giorno successivo; anche se risultassero economiche non potrebbero pertanto diventare una risorsa produttiva importante. Tali rinnovabili non possono quindi funzionare senza una adeguata capacità di riserva convenzionale e senza un forte sistema di trasmissione e distribuzione (e questo genera dei costi addizionabili attribuibili a tali rinnovabili). 12 6

7 2. ALCUNI DATI 13 Produzione lorda energia elettrica nel 2006 Mondo (~ TWh) Europa 25 (~3.200 TWh) Italia (*) (~315 TWh) Carbone ~39% ~32% ~14% Gas ~17% ~21% ~52% Idro ~17% ~10% ~14,5% Nucleare ~15% ~30% - Prodotti petroliferi ~7% ~4% ~11% Eolico ~0,7% ~2,5% ~1% Fotovoltaico ~0,03% ~0,1% - Altri ~4% ~0,5% ~7,5% (*) NB-L Italia importa circa il 15% dei suoi consumi elettrici! 14 7

8 Il settore della produzione elettrica è il più grande contributore alle emissioni di CO 2 a livello globale con ~ 10 miliardi di tonnellate all anno sul totale di ~ 27 (il settore trasporti è il secondo con 5.5 miliardi di tonnellate) e la quota di CO 2 da produzione elettrica continua ad aumentare. L Europa dei 25 con la sua produzione elettrica emette ~ 1,3 miliardi di tonnellate di CO 2 all anno: il 20% di risparmio è pari a ~ 0,25 miliardi di tonnellate. 15 In 2 anni ( ), in Cina MW di nuove centrali sono state connesse alla rete. Oltre l 80% sono centrali a carbone ed emettono 1,3 miliardi di tonnellate di CO 2 per anno, la stessa quantità prodotta da tutte le centrali termoelettriche dell Europa dei 25. Nei prossimi 12 anni, almeno MW di nuove centrali a carbone entreranno in funzione ogni anno in Cina contribuendo nel 2020 alle emissioni di CO 2 superiori a 3,5 miliardi di tonnellate all anno. A quanto sopra occorre aggiungere le emissioni da nuove centrali a carbone (es. India) e di quelle a ciclo combinato nei vari paesi del mondo. 16 8

9 Per raggiungere gli obbiettivi della UE per il 2020 (17% di energia da rinnovabili), la proposta preliminare dell Italia prevede: MW di eolico MW di FV + solare termico + biofuels +.. Considerando solo eolico e FV ai costi presenti e con gli attuali incentivi: > 60 miliardi di di investimenti ~ 30 TWh/anno ~ 15 milioni di tonnellate di CO 2 /anno evitate a 550 /ton > 6,5 miliardi di /anno di incentivi che vanno sulle bollette dei clienti (e questo trascurando I costi addizionali per il sistema T&D e per la capacità di riserva da centrali convenzionali) MW di centrali nucleari: < 8 miliardi di di investimenti (rispetto agli oltre 60 di eolico e FV) ~ 30 TWh/anno (lo stesso di eolico e FV) ~ 1 miliardo di /anno di risparmio rispetto al prezzo di produzione attuale e senza includere oneri per le emissioni do CO 2 (contro 6,5 miliardi di /anno di incentivi per eolico e FV). N.B.: il costo del kwh nucleare prodotto sarebbe inferiore a 50 /MWh, includendo il costo per il ciclo del combustibile, del decommissioning e di quanto dovuto al cimitero finale delle scorie. Il prezzo medio oggi nel pool è ~ 75 di /MWh. 18 9

10 Efficienza energetica: I motori elettrici in Europa ed in Italia consumano ~ 50% della totale energia elettrica prodotta e l illuminazione ~ il 17% (in 2 settori i 2/3 dei consumi elettrici). In Italia ci sono ~ 20 milioni di motori elettrici. Solamente installando 2.5 milioni di inverters sul 50% dei motori che alimentano pompe e ventilatori: ~ 1 miliardo di di investimenti ~ 10 TWh/anno di consumi evitati ~ 5 milioni di ton/anno di CO 2 evitate con costi specifici 20 volte inferiori a quelli con eolico e FV Una riduzione dei consumi per ulteriori 20 TWh/anno si ottengono facilmente da qui al 2020 con un semplice rimpiazzo di motori che escono dal servizio con motori ad alta efficienza e con un rinnovamento graduale dei sistemi di illuminazione. 19 Il fattore età delle centrali Europee: un grave problema % in 2020 >30 years 15% 14% 13% 30% now > 30 years % 12% GW 80 9% 60 7% 8% % 3% 3% classe di età coal and lignite nuclear oil natural gas hydro renewables dual fuel unknown From WEC Regional Study on Nuclear 20 10

11 Costi al 2007 della produzione di elettricità (nuove centrali con tecnologie esistenti senza valutare oneri CO 2 Gas CCPP Capitale Inv. ( /kw) Ore di utilizzo (kwh/kw x anno) ( ) kwh costi da capitale inv. combustibile /MWh x anno /MWh Carbone PC ( ) Nucleare ( ) Idro ( ) Eolico Solare FV ( ) ( ) Full cost del kwh prodotto da centrali a ciclo combinato in funzione del prezzo del gas N.B.: with carbon dioxide at 20 /t, penalty of 6-8 /MWh 22 11

12 Full cost del kwh prodotto da centrali a carbone in funzione del prezzo del carbone Full cost with hard coal plant (7200 h/year, efficiency 44%) /MWh O&M Fuel 10 Investment cost Coal price /ton N.B.: with carbon dioxide at 20 /t, penalty of /MWh 23 Full cost del kwh prodotto da centrali nucleari in funzione del prezzo dell uranio (8100 h/year and multiple units order or single unit order with Finnish approach ) /MWh from WEC WG on nuclear Fuel O&M + temporary and final waste disposal + decommissioning Investment cost Uranium price in $/kg 24 12

13 3. COMMENTI FINALI 25 L ambiente / le emissioni di CO 2 richiedono un approccio globale. E positivo e degno di esempio quanto UE ha fatto e sta facendo: ogni goccia è importante.. ma la goccia dall Europa sta diventando sempre più piccola nell Oceano globale e ci sono 2 grossi rischi potenziali: Perdita di competitività con eccessive penalizzazioni specie per le industrie energy intensive ; Rilocazione delle industrie in nazioni dove l efficienza di produzione dell energia elettrica è inferiore a quella europea con il risultato di aumentare le emissioni di CO 2 (l opposto dell obbiettivo voluto)

14 Occorre dare priorità ad un approccio politico per portare intorno al tavolo di Kyoto Cina, India, USA e gli altri maggiori contributori alle emissioni. Gli effetti di futuri scenari globali dove principalmente solo l Europa paga una dispendiosa politica ambientale debbono essere considerati. Discorsi limitati alla sola Europa sono forvianti É un simpatico slogan di marketing ma non è chiaro come implementazione. Se l obiettivo principale é quello di ridurre le emissioni, perché non dare obiettivi di riduzione di X% lasciando ad ogni nazione la scelta di un appropriato mix di rinnovabili, di efficienza energetica, di nucleare, ecc.? Considerando l alta volatilità dimostrata per il valore della CO 2 dall emission trading scheme (e quindi ben poca certezza di lungo termine per gli investitori di centrali) non é forse utile pensare ad una stabile carbon tax rivedibile con cicli lunghi? 28 14

15 Considerando l enorme problema della sostituzione delle vecchie centrali di base della EU ed il possibile incremento di carico (si parla di MW di nuove centrali da qui al 2030), é impossibile raggiungere l obiettivo per le missioni della CO 2 ed avere sicurezza degli approvvigionamenti con le rinnovabili. I costi e le conseguenze di questo rischio devono essere attentamente considerati. L opzione nucleare non può essere trascurata e l efficienza energetica deve essere perseguita con alta priorità e con una chiara volontà politica e con leggi appropriate. 29 Se non ci sarà un auspicabile cambio nella politica relativa all uscita anticipata dal servizio delle centrali nucleari tedesche, tutta l Europa si troverà a dover fronteggiare una drammatica riduzione dell offerta con aumenti del prezzo del kwh e delle emissioni di CO 2. Una estesa applicazione del nucleare è l unica via per controllare le emissioni di CO 2, avere bassi costi per l elettricità (competitività) ed elevata sicurezza degli approvvigionamenti

16 Considerando i lunghi cicli di vita delle infrastrutture energetiche e gli sviluppi tecnologici, tutte le risorse energetiche e tutte le tecnologie debbono essere considerate; nessuna deve essere demonizzata o idolatrata ed i costi delle soluzioni disponibili e gli eventuali incentivi devono essere monitorati dinamicamente. Ogni tecnologia dovrà trovare la propria nicchia in funzione dei suoi costi reali, includendo le esternalità. FV ed eolico sono tecnologie indispensabili per una pulita produzione di energia elettrica. Hanno avuto un impressionante incremento percentuale negli ultimi anni, fondamentalmente dovuto a forti sussidi. La domanda che ci si pone è: quando risulteranno competitive valorizzando i loro vantaggi (no CO 2 ed altre emissioni) e svantaggi (volatilità, costi addizionali al sistema elettrico)? 31 Per stimolare investimenti in R&D, al fine di incrementare efficienza e ridurre i costi, è efficace l attuale politica della feed-in tarif (20 anni per FV in Italia) che va a finire nelle bollette degli utenti finali? Non varrebbe la pena di rivedere in parte il sistema di incentivazione, considerando anche incentivi per R&D che non vadano a finire in tariffa e che in funzione della competitività raggiunta assicurino una certa quota di mercato all investitore? Una eccessiva / esclusiva enfasi sulle rinnovabili, a parte l incremento del costo di produzione ed una distorsione del mercato con sussidi che durano vari lustri, potrebbe dare un segnale negativo agli investitori per lo sviluppo delle indispensabili centrali convenzionali, con possibili drammatici impatti sulla capacità di offerta europea di energia elettrica per servire la futura domanda

17 Per ottimizzare sviluppo ed utilizzo sia delle risorse convenzionali sia di quelle rinnovabili e del nucleare a livello europeo, e per massimizzare la sicurezza degli approvvigionamenti è fondamentale avere al più presto una rete di trasmissione europea veramente integrata. Oggi l energia scambiata tra i vari paesi è meno dell 8% dei consumi. Non solo hardware (interconnessioni) ma anche armonizzazione di leggi e procedure. In un mercato libero la trasmissione è molto più importante che in un monopolio integrato generazione / trasmissione / distribuzione. 33 Considerando il cultural divide tra la realizzazione di infrastrutture energetiche e l opinione pubblica, per un efficace efficienza energetica ed in generale per una politica energetica, un approccio life cycle deve diventare una prassi comune: Una corretta informazione e comunicazione sono indispensabili. I politici devono trovare il coraggio di presentare e discutere dati e fatti e non seguire tendenze ed ideologie popolari al solo scopo di avere un effimero consenso a breve termine, foriero di serie future conseguenze e disastri (e di esempi ne abbiamo tanti in Italia!)

18 Grazie per la vostra attenzione! 35 18